Forlì
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Tariffa R.O.C.: Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB - FILIALE DI FORLÌ - Contiene i. p. - Reg. al Tribunale di Forlì il 23/11/1998 n. 27 - E 3,00
Anno XIV - N. 5 - OTTOBRE 2011
Alfeo
Martini Vigneti in bottiglia
Angelo Grassi La Fabbrica dei sogni ritrovati Giovani creativi I ragazzi fan l’impresa Rocca San Casciano Passaggio a nord-ovest
Sommario
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4 Annotare Brevi IN 12 Essere Alfeo Martini 18 Inaugurare Poderi dal Nespoli 20 Progettare Angelo Grassi 26 Lavorare Giovani creativi 32 Riscoprire Borgo di Formignano 36 Ristrutturare Corte San Ruffillo 41 Ricordare Jolanda Baldassari 44 Visitare Rocca San Casciano
| EDITORIALE di Andrea Masotti |
Creatività in primo piano, espressa in forme ed espressioni diverse. Creativa e dinamica è l’impresa di Alfeo Martini, patron di MGM Mondo del Vino, che guarda al futuro con ottimismo ampliando prodotti e attività. Idee e sogni si realizzano anche nella Fabbrica di Angelo Grassi a Gambettola, fucina-laboratorio incentrata sul riciclo che fa da ispirazione a tanti giovani creativi impegnati ad inventare una propria professione, e a progetti di recupero del territorio come quelli del borgo minerario di Formignano nel cesenate e della Corte San Ruffillo nel comprensorio forlivese. Si prosegue con la storia di Jolanda Baldassari
e del suo impegno sociale, seguita da un itinerario alla scoperta delle antiche radici di Rocca San Casciano. Le rubriche ci raccontano poi l’esperienza di Daniela Ronconi tra musica e fiori di Bach, la nascita della casa di produzione cinematografica Iguana Produzioni, la nuova stagione del teatro “Fabbri”, una mostra sulla Romagna risorgimentale e i primi dieci anni della band dei Khorakhanè. Libri ed editoria chiudono l’elenco, con l’originale autobiografia dell’ostetrico-ciclista Michele Savorelli e la presentazione della storica rivista “Il Melozzo”, che prosegue il suo cammino assieme alle Edizioni In Magazine.
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Ufficio commerciale: Gianluca Braga, Ilaria Marianini
Direttore Responsabile: Andrea Masotti Redazione centrale: Roberta Brunazzi, Francesca Ricci Progetto grafico: Lisa Tagliaferri Impaginazione: Sabrina Montefiori Controllo produzione e qualità: Isabella Fazioli
Collaboratori: Barbara Baronio, Serena Focaccia, Elide Giordani, Roberta Giurioli, Sabrina Marin, Francesca Miccoli, Valentina Minzoni, Matteo Ranucci, Rosanna Ricci, Giorgio Sabatini, Alessandra Segreto, Gabriele Zelli, Roberto Zoli
52 Emozionare Daniela Ronconi 54 Filmare Iguana Produzioni 56 Applaudire Teatro Diego Fabbri 58 Ammirare Romagna risorgimentale 60 Suonare Khorakhanè 62 Scrivere Michele Savorelli 64 Editare Il Melozzo 66 Scegliere Shopping
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Edizioni IN MAGAZINE S.R.L. Redazione e amministrazione: Via Napoleone Bonaparte, 50 - 47100 Forlì tel. 0543.798463 - fax 0543.774044
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Chiuso per la stampa il 14/02/2011 Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana
IN Magazine | 3
Annotare | Brevi IN
Coppa del mondo col Cirque
Tre bicchieri al Casetto dei Mandorli Predappio - La “Fattoria Casetto dei Mandorli” di Predappio Alta ha ottenuto il più importante riconoscimento in campo enologico concesso dal Gambero Rosso, per il suo vino “Predappio di Predappio - Vigna del Generale”, riserva 2008. A questo pregiato prodotto dell’azienda di Giuseppe Nicolucci sono infatti stati assegnati gli ambiti “Tre bicchieri”: “Un grande merito - dice Nicolucci - è da attribuire a mio figlio Alessandro, enologo formatosi nella scuola di Conegliano Veneto”. “Conoscere bene le vigne e il vino certamente aiuta”, sottolinea l’enologo. “Ma è la pratica della vendemmia ad influire in modo determinante nella selezione dei grappoli. È con questa operazione che si crea qualità”.
Slow Food premia i Locali del Buon Formaggio
Forlì - L’ottava edizione della manifestazione Slow Food Cheese 2011, conclusa il 19 settembre a Bra (Cn), ha premiato vari locali forlivesi per il valore del lavoro che osti, ristoratori, negozianti e selezionatori portano avanti nella promozione della produzione casearia buona, pulita e giusta. I premi sono andati alle osterie “L’aldiquà” di Forlimpopoli e “Petito” di Forlì (nella foto Lia Cortesi e Roberto Zondini mentre ritirano il riconoscimento, consegnato dal presidente Slow Food Italia Roberto Burdese), ed anche ai locali forlivesi Don Abbondio, La baita del Buongustaio e La casa Rusticale dei cavalieri Templari.
4 | IN Magazine
du Soleil
Forlì - Il Cirque du Soleil è l’atteso ospite d’onore alla finale di Coppa del Mondo di Ginnastica Acrobatica, in programma a Forlì dall’11 al 13 novembre. La compagnia circense più famosa al mondo si esibirà al palazzetto dello sport nella cerimonia di chiusura della manifestazione. La compagnia canadese del Cirque du Soleil, nata nel 1984, arriva a conferire ancora più lustro alla kermesse con l’esibizione di un duo di artisti che domenica 13 novembre, al termine delle premiazioni, porterà in scena uno spettacolo mozzafiato. www.forliacroworldcup.com www.ticketone.it (F.Ri.)
MEGAforlì è il “negozio Forlì - MEGAforlì è stato votato come “Negozio del Cuore 2011” nell’ambito del concorso indetto dal Resto del Carlino Forlì, collaterale ai mercoledì del centro storico organizzati da “Forlì nel Cuore”. Un gruppo di dipendenti del MEGAforlì ha ritirato la targa ri-
del cuore”
cordo del Carlino il 4 agosto scorso direttamente dalle mani di Magda Mochnal, presidente di “Forlì nel Cuore”. Un riconoscimento che lo staff del MEGAforlì ha apprezzato moltissimo, e che rappresenta un grande incentivo per le attività del futuro. (A.S.)
Ph. Giorgio Sabatini
ForlĂŹ - Via Ravegnana, 405 - Tel. 0543.723303 Cesena - Via Fogazzaro, 119 - Tel. 0547.335567 www.romagnauto.it - romagnauto@romagnauto.com
Forze dell’ordine, cambi al Vertice
Bandiera arancione su Bagno Bagno di Romagna - Confermata fino al 2013 dal Touring Club la Bandiera Arancione a Bagno di Romagna. Dopo aver nuovamente verificato le caratteristiche del comune, l’associazione turistica più blasonata d’Italia ha rinnovato alla località appenninica il marchio di qualità con cui premia i paesi dell’entroterra che si distinguono per la qualità della vita e per l’atteggiamento di benvenuto riservato ai visitatori. www.bagnodiromagnaturismo.it
Forlì - Cambi al vertice nelle Forze dell’Ordine di Forlì. Dal mese di agosto Sergio Sottani (nella foto) è il nuovo capo della Procura di Forlì.
Naima Club tra jazz e rock Forlì - Avviata la stagione autunnale del Naima Club di Forlì. Il Rockabilly Festival ha aperto il cartellone il 23 settembre ed ora sono tornati i concerti e gli appuntamenti fissi come il Rock House Naima, che propone Dj Set-Disco Rock e feste etniche. Ad animare la nuova stagione del Naima Club nomi del calibro di Eric Sardinas, Live Tropical Fish, Cristopher Cross, Gianmaria Testa, Andrea Braido e tanti altri. Il programma completo è disponibile su www.naimaclub.it
Le ceramiche dipinte di Miria Malandri
Ph. Giorgio Sabatini
Proveniente dalla Procura di Perugia, prende il posto di Alessandro Mancini. Passaggio di consegne in settembre anche al Comando provinciale di Forlì della Guardia di Finanza, dove al colonnello Pierluigi Suppa è succeduto il colonnello Alessandro Mazziotti. Nuovo comandante provinciale anche per i Carabinieri, guidati ora dal col. Adriano Vernole, che ha preso il posto del col. Mariano Angioni. È della primavera scorsa, infine, l’insediamento del nuovo questore di Forlì, Antonio Cacciaguerra, che ha raccolto il testimone da Calogero Germanà.
Tinin Mantegazza alla Fondazione Longiano - È Tinin Mantegazza il nuovo presidente della Fondazione Tito Balestra onlus. Prende il posto di Sandro Pascucci, sindaco del Comune di Longiano e presidente uscente dell’istituzione culturale. In qualità di presidente della Fondazione Mantegazza ha già presenziato a varie iniziative importanti. Insieme al nuovo presidente, è stato anche nominato consigliere di amministrazione il lon-
Balestra
gianese Massimo Sirotti, in sostituzione di Massimo Venturi.
Dieci App per Ferretti Forlì - Aperta al pubblico sino al 25 ottobre la mostra di Miria Malandri dal titolo “Ceramiche Dipinte. Un ciclo pittorico di Miria Malandri”. L’esposizione è ospitata dal Palazzo della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, in corso Garibaldi 45, ed è curata da Silvia Arfelli. In mostra eleganti nature morte dipinte dall’artista romagnola, all’interno delle quali spiccano ceramiche, ciotole, piatti, vasi e suppellettili in terracotta, vere protagoniste di questa personale. (F.Ri.)
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Forlì - Il Gruppo Ferretti sbarca su IPad. Presentate in anteprima al 51° Salone Nautico Internazionale di Genova dieci nuove applicazioni per IPad: sei relative ai brand Ferretti Yachts, Pershing, Itama, Riva, Mochi Craft e Ferretti Custom Line, e quattro ai modelli Ferretti 720, Navetta 33 di Ferretti Custom Line, Pershing 74’ e Itama45’. Le nuove applicazioni saranno scaricabili gratuitamente dall’App
Store e saranno costantemente aggiornate e integrate con i nuovi modelli della gamma del Gruppo Ferretti. Dalla home page sarà possibile leggere la descrizione in italiano e inglese di ogni imbarcazione dei sei brand e, nella photo gallery, ammirare gli esterni e gli interni, conoscere tutti i dati tecnici e i diversi layout dei modelli, nonché ammirare i video istituzionali dell’imbarcazione selezionata.
Cialtronight e Canbaret con Andrea
Vasumi
Forlì - Risate made in Forlì al Teatro Apollo di via Mentana 8, dove ogni giovedì sera, dal 20 ottobre fino al 1° dicembre, Andrea Vasumi presenta “Cialtronight, la Notte del Cialtrone”. Il comico forlivese, molto conosciuto per le sue partecipazioni a Zelig, si esibirà in questo show che si preannuncia anche ricco di ospiti, organizzato in collaborazione con l’associazione culturale “House of Smiles” e con il patrocinio del Comune di Forlì. Lo spettacolo inizia alle ore 21 (per prenotazioni tel. 333 1059090). Vasumi sarà anche protagonista di “Canbaret, una serata da cani!”, venerdì 25 novembre (ore 21) al teatro Diego Fabbri di Forlì. Il ricavato della serata sarà devoluto alla sezione forlivese della Lega Nazionale per la Difesa del Cane (info e prevendite: lega.cane.forli@libero.it; 366 2440252 o 338 3232950).
Teatro per tutti al Piccolo Forlì - Si alza il sipario sulla nuova stagione del Teatro Il Piccolo di Forlì. La stagione 2011/12, realizzata dall’amministrazione comunale e da Accademia Perduta/Romagna Teatri, porta sul palco di via Cerchia la rassegna di Teatro per Ragazzi, suddivisa in due distinti cartelloni: gli appuntamenti domenicali di “A Teatro con Mamma e Papà” e quelli mattutini del “Teatro Scuola”. Non mancherà poi il Teatro Comico, programmato presso il teatro “Diego Fabbri”. Ad aprire il cartellone è Paolo Hendel, seguito da I Mancio e Stigma, la spumeggiante Teresa Mannino, Duilio Pizzocchi, Giobbe Covatta ed Enzo Iacchetti (nella foto). Completa la stagione il teatro dialettale, organizzato con la storica Cumpagnì dla Zercia - G.A.D. Città di Forlì, che celebra 30 anni di edizioni. www.accademiaperduta.it (F.Ri.)
Via Sapinia, 9/A - Forlì - Tel. 0543 703893 DOMENICA APERTO
Jovanotti, due serate al Palacredito Forlì – Il sold out messo a segno per la tappa forlivese ha portato Jovanotti a raddoppiare. Alla data di sabato 26 novembre si è aggiunta infatti quella di domenica 27, per un concerto che si preannuncia indimenticabile al PalaCredito di via Punta di Ferro. Per Lorenzo Cherubini quella forlivese rappresenta la tappa di apertura del tour invernale “Ora”, che prosegue la tournee inaugurata a Rimini in primavera.
Alla Pandolfa arriva il Novello Fiumana di Predappio - “Festa del Vino Novello” domenica 6 novembre, dalle ore 14 alle 19 a Villa Pandolfa. Le sue cantine si apriranno ai visitatori ed appassionati degustatori per presentare il Novello della nuova annata 2011, ottenuto con sapiente macerazione carbonica delle uve, raccolte nella recente vendemmia sul più suggestivo vigneto della valle del Rabbi. Il vino sarà abbinato ad
un percorso gastronomico di assaggi dolci e salati, realizzati con prodotti di stagione raccolti a cielo aperto (castagne, zucca, funghi, ecc.), preparati da giovani chef. Oltre ai sentori del Vino Novello ed i sapori del territorio, il visitatore attento e curioso sarà guidato nella visita alla splendida villa settecentesca e alle sue cantine. L’evento si terrà anche in caso di pioggia.
A teatro con le Forchette Predappio - La Compagnia del Teatro delle Forchette firma anche quest’anno il cartellone 2011/2012 del teatro Comunale di Predappio. Dopo l’apertura di stagione con “La Tempesta” messa in scena proprio dal Teatro delle Forchette, il 28 ottobre arriva Lella Costa, con “Femminile Singolare”. L’8 dicembre la compagnia “Gli Incauti” calca la scena con “Il peggio del peggio”, mentre il Teatro delle Moline arriva il 25 febbraio con “Luana Prontomoda”. Il Teatro delle Forchette presenta poi il “Macbeth” di Shakespeare, Mya Fracassini e Gabriele Micheli sono in vece in scena l’8 marzo con “Una voce poco... molto fa”. Chiude la stagione di prosa “Il clown dal cuore infranto” il 24 marzo, presentato da Gli Incauti. In programma anche spettacoli di teatro giovani e commedie dialettali. www.teatrodelleforchette.it (F.Ri.)
Cambiamento: un’impresa per giovani Forlì - CNA Giovani Imprenditori promuove un ciclo di incontri dedicati a finanziaria, credito, formazione, bandi e opportunità. Quattro temi scelti per gli incontri promossi dai Giovani Imprenditori di CNA che, tra Modigliana, Mercato Saraceno, Forlì, Predappio e Forlimpopoli, coinvolgeranno tutto il territorio provinciale. Il ciclo, dal titolo “Cambiamento: un’impresa per giovani”, è partito a settembre e terminerà il 22 novembre, presentando sempre al termine una degustazione di prodotti tipici del territorio. www.cnafc.it
8 | IN Magazine
Premio Letterario “Città Forlì - Nona edizione del Premio Letterario Nazionale “Città di Forlì”, bandito dal centro culturale L’Ortica di Forlì - Sezione orticadonna, con il patrocinio di Comune, Provincia e Università di Bologna (SITLeC e SSLMIT Forlì). Il concorso si articola in quattro sezioni: premio Sandra Mazzini per la poesia inedita in lingua italiana; premio Jacopo Allegretti per la traduzione; premio Irene Ugolini Zoli per la prefazione a un volume di poesie e premio Foschi Editore per il romanzo inedito. Non
di Forlì”
è richiesta alcuna tassa di partecipazione. Le opere vanno inviate per posta ordinaria entro il 31 dicembre 2011 al Centro culturale L’Ortica, via Paradiso 4 - 47121 Forlì (telefono e fax: 0543 092569, e-mail: premiocittadiforli@anardia.it). Non sono accettate le opere inviate a mezzo raccomandata, posta celere, e-mail. Le premiazioni si terranno il 19 maggio 2012, alla Sala Santa Caterina di Forlì. Maggiori informazioni sulla sezione Concorsi Letterari del sito www.anardia.it
Elfi accende il cuore della Città Amici dell’Arte in Duo Forlì - Riparte l’attività annuale dell’associazione Amici dell’Arte di Forlì, che in questi anni ha concentrato il proprio interesse sulla musica cameristica. La storica associazione culturale ha deciso quest’anno di porre l’attenzione su una formazione tipica come il Duo, declinato in forme diverse. L’apertura della stagione è stata con la fisarmonica di Simone Zanchini e il sax di Mario Marzi, il 15 ottobre nell’Aula Magna dell’Università. Le altre serate in programma si svolgono invece al teatro Diego Fabbri, il 4 novembre con la violoncellista Silvia Chiesa e Maurizio Baglini, il 19 con il duo Birringher. La rassegna prosegue quindi nel 2012, con ritorni e grandi novità. www.amicidellarte.info (F.Ri.)
Gardini per arredare tifa Cesena Gatteo - Un elegante book fotografico racchiude ricordi e immagini dell’incontro del Cesena Calcio tenuto lo scorso 2 dicembre nella sede di “Gardini per arredare” a Gatteo, da anni sponsor del Cesena. L’evento ha visto riunite nell’azienda di arredamento guidata da Marco Gardini oltre duemila persone tra amici, tifosi e curiosi, che hanno potuto conoscere i giocatori della squadra, disponibili per firmare autografi e fare fotografie.
Precisazione Nel numero 3 di Forlì In Magazine (giugno 2011) la foto di Giorgio Sabatini pubblicata a pagina 9 è relativa all’inaugurazione dell’agenzia Allianz Ras di Predappio avvenuta il 5 giugno 2010. Assieme al sindaco e alle autorità, agli agenti generali e ai rappresentanti dell’agenzia impegnati nel taglio del nastro appare anche il sig. Gianni Soglia con in braccio il figlio, che alla data della pubblicazione della suddetta foto non lavorava più per conto della compagnia Allianz Ras, filiale di Predappio. Tanto ci è stato richiesto e tanto pubblichiamo per la precisione.
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Forlì - Grande spettacolo in piazza Saffi a chiusura della Settimana del Buon Vivere. Sabato 8 ottobre il centro di Forlì si è illuminato di luci e colori grazie ad Elfi, che in occasione delle celebrazioni per il proprio anniversario ha offerto alla città uno spettacolo esclusivo. La serata in piazza è stato aperta dai comici Andrea Vasumi e Raul Cremona, seguiti da una performance a cura degli Apparati Effimeri, che ha trasformato la facciata del Municipio in un gigantesco schermo a tre dimensioni sul quale proiezioni di luci hanno fatto rivivere la storia della piazza. La performance, dal titolo “2012: la piazza di Forlì ha 800 anni” è stata sceneggiata dal sindaco Roberto Balzani.
Ph. Giorgio Sabatini
Ph. Giorgio Sabatini
Divertente e raffinato, il design di Kartell Cesena - Nel cuore antico di Cesena c’è un’attività che esprime la più attuale e moderna concezione di design prodotto dall’era contemporanea: il negozio di Kartell. Nello showroom di piazza Almerici è in mostra un’interessante collezione di oggetti, contenitori, sedie, tavoli, lampade e divani dall’immagine colorata e raffinata, che per la loro versatilità
riescono a soddisfare esigenze diverse. Case, uffici, hotel, giardini, bar, tante soluzioni si possono scoprire utilizzando questi prodotti che il proprietario, Stefano Antolini, sarà lieto di illustrare a tutti coloro che lo visiteranno. Il design non è un lusso e Kartell ne è l’esempio: divertente, pratico e intelligente. cesena@kartellflag.com.
La storia di Adriatica al Museo della
Marineria
Cesenatico - Il Museo della Marineria di Cesenatico ha inaugurato il primo ottobre la mostra dedicata alla storia della Compagnia di Navigazione Adriatica, che dal 1932 al 2004 ha assicurato i collegamenti di linea con i più importanti porti del Mediterraneo. La mostra, a cura di Pasquale B. Trizio, ripercorre con immagini, documenti, manifesti, programmi e materiali pubblicitari, la storia di questa importante compagnia di navigazione. L’allestimento di Cesenatico segue quello di Bari e nasce dalla volontà del Museo della Marineria di raccontare la storia marittima dell’Adriatico, volontà resa possibile grazie alla collaborazione dell’Associazione Italiana di Documentazione Marittima e Navale (AIDMEN).
Sergio Sarri, antologica al Ridotto Cesena - “Sergio Sarri. Selezioni per un’antologica” è la mostra ospitata fino al 30 ottobre alla Galleria comunale d’arte del Palazzo del Ridotto di Cesena. Curata da Silvia Arfelli, l’esposizione presenta un excursus che parte da un nucleo di dipinti degli anni sessanta e settanta, quelli della poetica critica nei confronti delle meccanica e della tecnologia, fino alle opere più recenti, caratterizzate da colori e forme che sottolineano il “caos organizzato” proprio della nostra epoca. La mostra è promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Cesena e organizzata da “La Maya Desnuda” di Forlì (nella foto, da sinistra, Silvia Arfelli de “La Maya Desnuda”, Sergio Sarri e l’assessore comunale Maria Elena Baredi). (F.Ri.)
Essere | Alfeo Martini
Vigneti in
Bottiglia
testo Roberto Zoli - foto Giorgio Sabatini
I migliori vini esportati in Italia e all’estero da MGM Mondo del Vino, gruppo che fa capo ad Alfeo Martini. Imprenditore che dalla commercializzazione ha esteso l’attività anche alla produzione vitivinicola. Con un sogno: affiancare al Sangiovese il Riesling.
Sessanta milioni di euro di fatturato, 40 milioni di bottiglie vendute, con cui si possono coprire 31 campi di calcio. Tre punti operativi dislocati in altrettante regioni, Piemonte, Emilia Romagna e Sicilia, 160 dipendenti chiamati a seguire la filiera produttiva, dalla scelta del terreno, alla vigna, passando attraverso la vendemmia, la lavorazione dell’uva, la vinificazione, l’imbottigliamento e la vendita. Tutto questo è “MGM Mondo del Vino” il gruppo che fa capo ad Alfeo Martini, imprenditore sessantatreenne originario di Lugo di Ravenna ma forlivese d’adozione, che risiede “sotto” San Mercuriale da oltre trent’anni. Martini ha un rapporto strettissimo con il mondo del vino fin dal 1968, anno in cui concluse gli studi con la qualifica di enologo. Immediato il suo impegno nel mondo della cooperazione, dove per vent’anni ha maturato esperienza e competenza, nella Cantina Sociale di Rimini, in
quella di Faenza, in Corovin (Martini è il “papà” di Tavernello) prima di scegliere l’impegno personale in un comparto difficile, ma non certo privo di opportunità per chi ha idee chiare e innovative. E non è certo la capacità di saper leggere e comprendere le indicazioni del mercato che mancano a Martini. I numeri d’altra parte non mentono, e sono il risultato di una politica manageriale che ha portato la sua azienda ad aprire canali di vendita in tutto il mondo, strutturandosi, negli anni, con la nascita di altre aziende. “MGM Mondo del Vino” è la capostipite, a cui sono seguite altre strutture specifiche per i loro territori, come la “Barone Montalto” in Sicilia e il “Poderi dal Nespoli” sopra Cusercoli, nel forlivese. Imprese integrate da altre, che si occupano di materiali legati al mondo del vino. Un esempio è “Integra Italia”, che distribuisce tappi e chiusure importati da varie parti del mondo.
Singolare la nascita di “MGM Mondo del Vino”: lo stesso imprenditore sorride nel raccontarne le origini. “La capostipite – esordisce Martini – nasce vent’anni fa dall’incontro fra un tedesco, un francese ed un italiano. Sembra l’inizio di una barzelletta... Roger Gabb, Christoph Mack e il sottoscritto sono i nomi dei fondatori. Attualmente gestia-
mo in Piemonte, a Priocca, una grossa cantina, quindi la Barone Montalto nella Sicilia occidentale e il Poderi dal Nespoli, luogo di produzione viticola, lavorazione, imbottigliamento e commercializzazione”. La sede direzionale della MGM Mondo del Vino è a Forlì. Il Gruppo si occupa di esportazione di vini italiani nel mondo, anche se non disdegna una moderata partecipazione nel commercio nazionale, con prodotti destinati al settore delle enoteche e ristoranti. “Abbiamo percorso – prosegue Martini – una strada a ritroso rispetto a ciò che avviene comunemente.
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Invece di acquistare la terra e mettere a dimora le vigne, creare la cantina, vinificare e vendere noi siamo partiti dal mercato, per retrocedere poi fino alla fase della produzione viticola. Oggi, infatti, abbiamo anche vigneti in Romagna, in Sicilia ed in altri territori”. Di fronte ad un gruppo di questa portata viene da interrogarsi sulla veridicità delle testimonianze che annunciano difficoltà dei vini italiani ad imporsi sui mercati. Giriamo la perplessità all’imprenditore. “L’affermazione in parte è vera, ma i vini italiani stanno crescendo di interesse nei mercati. L’Italia è numero uno negli Stati Uniti, ha ottime performance in Canada e non solo.
Anche in Europa i vini italiani sono ben posizionati. Chiaro che questo non riguarda tutti i vini. I mercati si sono evoluti, e richiedono garanzie che non tutti i produttori sono in grado di offrire”. Grandi mercati, dunque, in cui commercializzare i tanti vini del Gruppo. “La nostra produzione – continua Martini – proviene da una decina di regioni, dalle classiche zone caratterizzate da vini di qualità: il Piemonte con il Barolo, il Barbaresco e il Barbera d’Asti, quindi
logo con un imprenditore del vino non poteva mancare un riferimento al prodotto di casa e al Poderi dal Nespoli, da poco entrato nella galassia “MGM Mondo del Vino”. “Non abbiamo rilevato il Poderi
sì che possa guardare avanti per i prossimi venti anni”. Anche sul fronte del prodotto Martini guarda avanti: “Il Sangiovese cerchiamo di svilupparlo secondo tendenze che puntano ad avere vini un po’ più giovani, pronti più
Investire per guardare avanti la Sicilia con il Nero d’Avola, il Merlot, il Grillo, oltre ai nuovi vitigni che noi abbiamo introdotto, come il Pinot Grigio. Quindi la Puglia, l’Abruzzo, il Triveneto e, superfluo ricordarlo, la Romagna”. In un dia-
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dal Nespoli ma investito capitali”, precisa Martini. “Siamo entrati in partecipazione, di controllo, con alcuni dei soci che hanno gestito l’azienda. Struttura che abbiamo rimodernato e potenziato, per far
velocemente, con una gradazione alcolica leggermente inferiore ma con una buona ricchezza aromatica, proveniente sia dal vitigno sia da un affinamento intelligente”. E i giovani, che tipo di consumatori sono? “Bevono meno vino e lo bevono migliore, cosa che ha portato alla produzione di prodotti più legati al territorio. Nel Poderi
A fianco e in apertura Alfeo Martini tra tini e bottiglie di Sangiovese.
dal Nespoli cerchiamo proprio di seguire questa linea, pensando sì ai mercati ma anche alla valorizzazione del Sangiovese e degli altri prodotti locali”. Recenti indagini statistiche mostrano una crescente richiesta di “vino con le bollicine”... “MGM Mondo del Vino commercializza anche spumante, ma al momento ricorriamo a spumantifici esterni al gruppo per produrlo. Entro dicembre di quest’anno apriremo in Piemonte un nostro stabilimento per la produzione di vino con le bollicine”. Non si ferma, dunque, il cammino di MGM. “In atto c’è un
Una Romagna Doc Nuova medaglia per il vino romagnolo. Dall’8 ottobre 2011, infatti, sulla Gazzetta Ufficiale n. 235 è stato pubblicato ufficialmente il Decreto che riconosce la denominazione di origine controllata per i vini “Romagna”. Da ora in poi, quindi, il disciplinare “Romagna” riunirà tutte le attuali denominazioni, con l’obiettivo di salvaguardare e promuovere, sul mercato nazionale e internazionale, i territori dei vini e i loro prodotti. Si parlerà dunque di “Romagna Albana”, “Romagna Sangiovese”, “Romagna Trebbiano”, “Romagna Pagadebit” e “Romagna Cagnina”. Il nuovo disciplinare non ha stravolto le denominazioni ma le ha unificate, in un unico documento, anteponendo la parola Romagna all’indidazione del vitigno. «Il nome geografico - spiega Giordano Zinzani, presidente del Consorzio Vini di Romagna che ha sede a Faenza - aiuta nell’immediata identificazione di un territorio che ha una spiccata vocazione nell’ospitalità, nella cultura, nell’arte, nel paesaggio, nella qualità della vita e nella qualità della gastronomia. Nel contempo il disciplinare ha anche apportato delle piccole modifiche che si erano rese necessarie al fine di recepire i miglioramenti produttivi e per avvicinarsi sempre più alle richieste dei consumatori». La nuova denominazione sarà in vigore già da questa vendemmia 2011. (V.M.)
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A fianco, Alfeo Martini mostra i pregiati vini del “Poderi dal Nespoli”.
voro in mezzo alla gente, ai clienti e ai collaboratori. Ciò non toglie che mi piaccia leggere, seguire gli avvenimenti sportivi, apprezzare il mare della Sardegna o le montagne del Tirolo, visitare musei”. L’incontro con Alfeo Martini volge al termine e non poteva mancare una domanda sul futuro del comparto vino. “Il futuro? Lo vedo positivo, almeno per i prossimi vent’anni. A condizione che non si chieda ad un vigneto più di quanto può offrire, se si vuol perseguire la qualità. È fondamentale non cadere nella tentazione di venir meno all’etica della professione, l’intera filiera deve essere trasparente e chiara”. La conversazione è terminata ma Alfeo Martini ha in serbo una notizia, che è anche un’anteprima. “La Romagna è riconosciuta da tutti come la terra del Sangiovese ma io sto pensando di affiancare alcune produzioni di vini bianchi di stra-
cambio di generazione che viene affrontato senza stridori o patemi. Da tre anni il processo è iniziato e si concluderà tra non molto. Vorrei poter provare a guardare il Gruppo da una posizione di distacco, che non mi coinvolga direttamente. Mio figlio Marco ha dimostra-
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to di essere un ottimo manager, in grado di guidare il Gruppo”. A quel punto, allora, Alfeo potrà gestire con serenità il proprio tempo libero, cosa che fino ad oggi gli è stato praticamente impossibile. “Da quarant’anni le mie giornate sono sempre state dedicate al la-
ordinaria qualità. Alcuni territori hanno potenzialità che ben si sposano con questo progetto, terreni non considerati idonei a fare vino rosso ma che sono vocati per il bianco, anche se mai testati. Spero, quindi, di poter offrire al consumatore, fra cinque o sei anni, i migliori bianchi che la Romagna abbia mai prodotto, puntando sul Riesling. Un vitigno da impiantare nelle nostre valli più fredde, come quella del Bidente e nelle vallette che si insinuano all’interno, fino ad un’altezza intorno ai 400 - 500 metri. Terreni che io ritengo si prestino in modo spettacolare alla realizzazione del progetto”. IN
Inaugurare | Poderi dal Nespoli
Aria nuova in
Cantina
Ambienti e tecnologie all’avanguardia caratterizzano la struttura inaugurata dai Poderi dal Nespoli. Parte dalla Valle del Bidente la sfida alla conquista dei mercati internazionali.
Tradizione famigliare e progettualità imprenditoriale. Su queste basi fonda il successo dei “Poderi dal Nespoli”, l’azienda vitivinicola di Cusercoli fondata nel 1929 dalla famiglia Ravaioli. Fu Attilio Ravaioli ad investire nel primo appezzamento di terreno: oggi l’azienda vanta 50 ettari di vigneti che producono vini bianchi e rossi esportati in tutta Europa, Svizzera, Ca-
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nada e Giappone. A portare avanti l’attività sono ora i nipoti di Attilio, Fabio e Celita, la terza e quarta generazione alla guida dei Poderi, protagonisti di un rinnovamento aziendale che ha visto l’entrata di nuovi soci tra cui anche Mgm Mondo del Vino di Marco Martini, e la recente inaugurazione delle nuove cantine. Il taglio del nastro si è tenuto il primo settembre scorso, alla
presenza dei sindaci della vallata del Bidente, del sindaco di Forlì, degli assessori alle politiche agroalimentari della Regione e della Provincia, dei presidenti di Cariromagna, della Camera di Commercio di Forlì-Cesena e del Consorzio ente tutela vini di Romagna. Fabio Ravaioli e Marco Martini hanno per l’occasione sottolineato l’importanza di “pensare in modo globale”, per collocare i Poderi dal Nespoli tra le eccellenze nazionali ed internazionali. Il rinnovamento dell’azienda ha portato alla creazione di una nuova struttura sia a livello di fabbricati sia di tecnologia, necessaria per raggiungere l’ambizioso obiettivo prefissato: passare dalle attuali 700mila bottiglie l’anno a 4 milioni nel 2012. Una sfida giocata sull’alta qualità del prodotto, pronto per le tavole internazionali. IN
Sopra, il taglio del nastro inaugurale per la nuova cantina di Cusercoli.
Progettare | Angelo Grassi
La Fabbrica
dei sogni
Ritrovati
testo Elide Giordani - foto Gianmaria Zanotti
Luoghi e oggetti tornano a vivere con funzioni diverse. In una fucina-laboratorio nel cuore di Gambettola creata da Angelo Grassi, artista dell’era postmoderna che innalza il riciclo a modello etico ed estetico.
Altro che progetti speciali, futuribili e un po’ bizzarri. Il riciclo deve essere la quotidianità consapevole di un mondo che spreca, che procede a testa bassa come se le risorse primarie fossero inestinguibili. Parole di un profeta? No, Angelo Grassi non è uno che confeziona parole e pensieri per castigare l’umanità sprecona e dissennata. Nonostante l’aria ascetica, il sorriso raro, la voce piana e due occhi freddi e profondi allo stesso tempo - insomma, le physique du role del chiaroveggente - è un uomo d’azione. Tutto quello che sta intorno a lui ne è la prova visibile e tangibile. Basta avere voglia, tanto per cominciare, di perdersi negli intestini labirintici e un po’ misteriosi della sua opera di recupero più clamorosa e affascinante: la Fabbrica. All’esterno, quei 18 mila metri quadri - di piani, scale, spazi ampi o angusti, terrazzi, abbaini, corridoi, scivoli, strapiombi, salite, passaggi sospesi, muri lunghi e finestre improvvise, macchinari mostruosi o curiosi - collocati nel cuore di Gambettola (la patria del riciclo…) non sono molto diversi dalla fisionomia che hanno avuto quando la fabbrica si chiamava SICLI ed era un cementificio all’avanguardia per i suoi tempi. Ma il suo interno, pur rispettando la morfologia originaria, oggi sembra il ventre della balena. Non sorprenderebbe di incontrarvi il burattino Pinocchio, che con la sua lucerna va alla ricerca del padre Geppetto, il falegname. A dire il vero qui di Geppetti ce ne sono tanti. Una parte della Fabbrica è diventata, infatti, laboratorio di una ventina di artigiani: falegnami, idraulici, elettricisti, piastrellisti, fabbri. Da un’altra è stato ricavato un ostello dalle caratteristiche perfette per chi si accosta alla Fabbrica durante una delle tante iniziative: spettacoli, esposizioni, eventi, occasioni in cui l’ex cementificio diventa brulicante come un formicaio. Un’altra ancora si è trasformata nel luogo dove Angelo Grassi esercita la sua professione di
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designer, per la quale il riuso o il
riciclo sono un imperativo, ed anche dove abita con la sua famiglia. “La Fabbrica è stata prima di tutto un sogno” spiega, seduto davanti ad un grande quadro dove esplodono i colori dell’Africa, un’opera esposta in una delle tante mostre che si svolgono all’interno del complesso. “Un tempo faceva rumore e inquinava, oggi stimola la cultura e le attività artigianali” sintetizza Angelo Grassi, che custodisce le immagini di quando la fabbrica appariva come un mostro rugginoso destinato ad essere più dannoso che utile. E dire che già dalla sua creazione, avvenuta con materiali di riciclo residuati dell’ultima guerra (ma il sito produttivo esisteva già all’inizio del secolo scorso), portava in sé il suo destino. Che incontro fatale, tra i due… “La cultura del riciclo - commenta Angelo Grassi - fortunatamente è in espansione. È diventata di moda. Ma è meglio questo piuttosto che sotterrare le materie prime o bruciarle”. “Noi ci occupiamo
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prevalentemente di allestimenti fieristici e museali, e nessuno dei nostri materiali vive una volta sola” chiarisce Grassi, che esprime la sua creatività anche in opere d’arte realizzate su grandi pezzi di archeologia industriale, trasformati in “testimonianza del lavoro dell’uomo e della sua storia”. “Se
“Se mi chiamano a recuperare… Beh, mi piace molto. È come per un cantante che viene chiamato a cantare, uno scrittore a scrivere...”, dice Grassi. E qui non fa mancare il sorriso. Lo stesso che strappano alcune sue realizzazioni sparse al piano terra della Fabbrica. La vecchia cassetta delle lettere che
Il riuso come filosofia di vita rompiamo tutto quello che si è costruito perdiamo la filiera della storia e della nostra evoluzione”, afferma. E spezza una lancia in favore degli edifici industriali: “Prima di abbatterli bisogna farci qualche progetto sopra, spesso servono al territorio. È il caso della Fabbrica. Prima mancava, a Gambettola, un’area artigianale. Mi auguro che anche per l’ex essiccatoio del tabacco, che è proprio al centro del paese, il progetto di recupero possa procedere”. Riuso, riciclo, fantasia e passione.
diventa piccola scansia (e, omaggio divertito all’ironia, si chiama il “posticino”), la poltrona del tram in disuso che aspetta di dare ancora ospitalità fuori dalla porta dell’ufficio di Grassi, i tondini di ferro che diventano tavoli, sedili e ombrelli rivestiti dalle volute di un’edera sempreverde, le macchine monumentali che si sono trasformate in suggestive opere d’arte a memoria del lavoro dell’uomo, la moquette fatta di canapa che può diventare humus, o giardino verticale dove le piante vegetano con
risultati sorprendenti. Già, la canapa... “È il nostro petrolio - dice Angelo Grassi -, potremmo impiegare al meglio
i nostri campi con questa coltura ormai in disuso totale, e non sfruttare più così massicciamente energie non rinnovabili. Purtroppo in Italia, anche grazie agli incentivi, l’energia alternativa è vissuta come speculazione fine a se stessa e non come etica di comportamento. Lo testimoniano i pannelli solari al posto dei peschi e degli ulivi”. Ma qual è l’abitudine sommamente deprecabile dei nostri comportamenti quotidiani? “L’usa e getta”, è l’estrema sintesi di Angelo Grassi. Il suo contrario è una nuova filosofia di vita, condita con fantasia e passione. IN
Chi è Angelo Grassi Angelo Grassi, 58 anni, è nato a Gambettola e qui ha continuato a vivere e lavorare. La sua attività principale è quella del designer. La sua prima significativa esperienza è legata all’artigianato, con la stampa a ruggine, le famose tele di Gambettola con radice romagnola che affonda nel ‘700. Ha aperto la prima attività artigianale e commerciale nel 1976. I pezzi d’arredamento da lui progettati sono il frutto di una personale ricerca su legno, ferro e cromie, nel segno dell’ecosostenibilità. Ha partecipato a numerose mostre con i tappeti Metropolitani, e il suo monolocale di 40 metri interamente in legno ha conquistato architetti e arredatori. Il progetto di recupero del cementificio SICLI è in iniziato nel 1989. Dal 1994 progetta, con la collaborazione dei figli Alice e Pietro, allestimenti per fiere e mostre in Italia e all’estero. Nel corso del tempo ha accumulato un bagaglio di esperienze che sa trasmettere con facilità ed immediatezza a chiunque si rivolga a lui per una consulenza.
Ph. Giorgio Sabatini
Lavorare | Giovani creativi
I ragazzi
Impresa
fan l’
testo Francesca Miccoli e Francesca Ricci
Creare oggetti con nuovi materiali, proporsi su mercati diversi, puntare sul web, ideare prototipi, lanciare satelliti. Sono solo alcune delle strade segnate dai giovani creativi di Forlì e Cesena, riusciti ad inventarsi una professione.
Rappresentano la miglior risposta alla crescente disoccupazione e alla massificazione di professionalità. Sono le imprese creative, estratte dal cilindro dell’ingegno da giovani coraggiosi che sull’innovazione e sull’estro hanno costruito il loro universo. Progetti nati tra
Forlì e Cesena che affondano le proprie radici nel talento e nella capacità di proporsi in maniera non convenzionale. Ne è un esempio il percorso di Federica Siboni, forlivese dal cuore romantico e dall’animo ecologico. Il suo credo umano e professionale si può riassumere in un motto in voga ma spesso poco onorato: riciclare è un’arte. Laureata in “Design Tehcnology for the Fashion industry” al London College of Fashion, Federica realizza decorazioni tessili per aziende partner dei guru della moda. Stilisti come Roberto Cavalli, tanto per citarne uno. Ma è nel laboratorio artigianale di San Martino in Villafranca che la sensibilità e l’istinto della giovane trovano la massima espressione. Una
bottega atelier in cui restituire un’anima a oggetti che vantavano una precisa storia, all’improvviso reietta e dimenticata. Nell’era del consumismo sfrenato un coriandolo di magia. “Mi piace dare una seconda opportunità ad oggetti abbandonati”, racconta Federica, creatrice di una linea di accessori in lana riciclata che fiorisce dal riuso di vecchi cappotti e maglioni,
sottoposti a un peculiare processo di infeltrimento e portati a nuova vita. “Il campionario estivo nasce invece sul riciclo di camicie da uomo e indumenti in cotone, trasformati in borse, anelli e bandane con visiera ma anche pezzi d’arredo”, spiega. Tra i materiali di recupero persino capsule metalliche per denti, cestelli di plastica per la ricotta e bottoni vecchi. Da San Martino in Villafranca a Barcellona per incontrare un altro forlivese, il 25enne Mirko Gardella, che assieme alla catalana Tania Muñoz Garcia ha dato vita ad un’a-
zienda di borse dal sapore internazionale. Mirko e Tania s’incontra-
no a New York, durante gli studi di specializzazione dopo la laurea in Moda e Design. Girano insieme il mondo per un paio di anni – dall’America all’Asia, dall’Oceania all’Europa – e raccolgono idee per la loro futura attività. Che chiamano “Ativ by Vita”: “Un nome col quale vogliamo comunicare l’energia positiva e la felicità con cui è nato questo progetto”, dicono Mirko e Tania. “Quale oggetto più rappresentativo di una borsa per raccogliere e portare sempre le proprie emozioni ed esperienze? L’accessorio moda è diventato così il perno del nostro lavoro, che si svolge per lo più a Barcellona”. Attualmente stanno presentando la quarta collezione per il mercato italiano, collaborano con vari showroom (sono una settantina i punti vendita multimarca che presentano “Ativ by Vita”, in Italia e in Spagna) e cominciano a raccogliere i frutti delle prime vendite fatte da loro stessi “porta a porta”, grazie a negozianti pronti a scommettere sulle loro capacità.
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Creativo e artista a suo modo è anche Simone Medri, titolare di SOLUZIONI, azienda che opera nel settore del web marketing non convenzionale. Un team di tre ragazzi abilissimi nella progettazione di nuove forme di comunicazione digitale. Un universo in spasmodica evoluzione. “Partiamo dall’analisi preliminare degli obiettivi aziendali dei committenti per individuare soluzioni personalizzate per la divulgazione o realizzazione di piattaforme new media dedicate”, spiega Simone. “La nostra è un’azienda anomala, fondata dalla rete per la rete. Abbiamo una sede a Cesena e un clone a Catania, dove collaboriamo con il Comune e la Provincia”. Tecnologia fa rima anche con Sorton, società ad elevato know how che opera nell’ambito della ricer-
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ca, del progetto e dello sviluppo di sensori innovativi e sistemi elettronici per applicazioni industriali.
“Il nostro viaggio ha inizio nell’autunno del 2005, da un laboratorio di ricerca della seconda facoltà di Ingegneria dell’Università di Bologna”, racconta il presidente e direttore commerciale Alessandro Golfarelli. “Al termine di un biennio di studio abbiamo cercato di tradurre gli esiti della ricerca in applicazioni concrete, destinate al mondo industriale. Interveniamo laddove la tecnologia tradizionale non è in grado di arrivare e il nostro motto è innovare: l’idea che diventa prototipo, il prototipo che diventa prodotto”. Studi che trovano attuazione nel settore dell’automazione industriale, ad esempio nell’attività di controllo dell’integrità dei farmaci, o ancora
A sinistra, Mirko Gardella e Tania Muñoz Garcia. A destra, Federica Siboni. In apertura i ragazzi di ALMASpace.
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nell’ambito energetico, grazie allo sviluppo della capacità di accumulare l’energia prodotta dalle sorgenti ambientali. Come non citare poi la progettazione dei cassonetti intelligenti che Hera adotterà in via
sità di Bologna realizzato nella II Facoltà di Ingegneria con sede a Forlì, che nel 2012 sarà lanciato a bordo del nuovo lanciatore Vega. Ad ALMASpace va ascritta anche la progettazione del primo satel-
sperimentale nel 2012 a San Mauro,
lite low-cost per l’osservazione
Bertinoro e Cesena. Contenitori in
della Terra, e dal 2008 sta lavorando assieme all’Agenzia Spaziale Europea (ESA) a diversi progetti, tra cui quello per la realizzazione
grado di rilevare tutti i parametri del conferimento. Altri interessanti programmi si hanno nel campo della salute e del benessere. Dalla collaborazione con Dorelan è nata una linea di materassi capaci di rilevare e memorizzare il profilo della spina dorsale di chi
si distende. Come spin off dell’Università di Bologna nasce anche ALMASpace, giovane e dinamica realtà aziendale forlivese dedicata alla progettazione, allo sviluppo, alla produzione e gestione di sistemi spaziali di elevata qualità e basso costo. Oggi qui lavorano 15 persone, proponendo al mercato una gamma completa di sottosistemi satellitari, dai siste-
mi di guida per veicoli senza pilota a quelli per la radio scienza, alle stazioni di terra di controllo. Dal 2004 i ragazzi di ALMASpace lavorano al progetto AlmaSat-1, primo microsatellite dell’Univer-
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di una capsula per l’atterraggio su Marte. Un carnet di tutto rispetto
per questi forlivesi aerospaziali capaci di guardare oltre le stelle, auspicio e incitamento per tutti i giovani pronti a far l’impresa. IN
Sopra, a sinistra, Simone Medri (al centro) assieme a Margherita Scarponi e Davide Modigliani. Nell’ipad Dario Puglisi, responsabile della sede di Catania dell’azienda SOLUZIONI. Nella foto piccola in alto i soci di Sorton, da sinistra, Michele Magi, Marco Tartagni, Rossano Codeluppi e Alessandro Golfarelli. Sotto, i tecnici di ALMASpace impegnati nella messa a punto di ALMASat - 1.
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Riscoprire | Borgo di Formignano
Una miniera di
Storia
testo Barbara Baronio - foto Margherita Potente
Un’idea, un giovane architetto, un fondo accantonato 3 lire alla volta. È l’alchimia che ha reso possibile la riqualificazione del Borgo di Formignano, ottimo esempio di archeologia industriale.
Tutto è nato quasi per caso. A Stefano Piraccini, giovane architetto cesenate, è stato chiesto un parere. Poi da questo semplice interesse è nato un progetto. E l’opera è stata premiata con il “GiArch” (Giovani Architetti Italiani) e sarà pubblicata da Utet nell’omonima collana, testo
di riferimento per gli architetti. Un riconoscimento che segnala la sua idea come una delle migliori dello scorso anno. Ecco in breve come è nato il legame tra il Borgo di Formignano, recentemente riqualificato, e l’architetto Stefano Piraccini, che ha coordinato la progettazione architettonica avvalendosi della collaborazione di un team di professionisti: Leopoldo Piraccini, Paolo Casadei e Stefano Severini. “Questa era l’occasione che aspettavo”, spiega Piraccini. “Come giovane architetto speravo di potermi confrontare il prima possibile con un progetto di così grande importanza, in cui mettere in gioco tutte le mie competenze e
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la mia capacità creativa. Ho studiato la riqualificazione urbana del borgo residenziale, con interventi diffusi di bonifica ambientale e sistemazione stradale, fino alla progettazione di un sistema di piazze e spazi pubblici capaci di conferire un’identità architettonica riconoscibile a quella parte dell’aggregato urbano la cui storia è legata alla miniera”. Il progetto di Pieraccini è stato selezionato anche dalla commissione scientifica dell’evento internazionale New Gardens for the City Life, e il giovane architetto sarà relatore al SUN di Rimini il 22 ottobre prossimo. L’intervento di Formignano è stato finanziato sulla base di un accordo di programma risalente agli anni ‘90 tra Hera Spa e il Comune di Cesena, sulla base
del quale per ogni quintale di materiale stoccato nella vicina discarica “la busca” fossero accantonate 3 lire creando quindi un fondo da utilizzare per progetti di riqualificazione delle frazioni circostanti.
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“Quando il quartiere ha iniziato a pensare a come investire questi finanziamenti - racconta Piraccini - sono stato interpellato come esperto insieme ai miei colleghi per dare un primo parere. Ne è poi scaturito l’affidamento del progetto. Il Borgo di Formignano non ha edifici di pregio, ma elementi molto poveri. Ho pensato pertanto di mantenerne viva l’identità urbana, affinché anche un lettore occasionale, come un turista di passaggio, potesse scoprirne, in un colpo d’occhio, l’origine e quindi capirne l’importanza. Tutto questo non sarebbe stato possibile senza l’interessamento di Hera che, nel caso specifico, ha fornito sia i capitali che un supporto tecnico. Infine è da segnalare l’attenzione del Comune di Cesena, che ha operato la scelta virtuosa di investire capitali nella riqualificazione di uno spazio periurbano”. Il progetto di Piraccini ha introdotto una nuova muratura che interpreta quella preesistente: nella sua parte inferiore la struttura in
cemento armato scompare dietro al pietrame a secco contenuto in gabbioni di rete metallica; il lato superiore è invece rivestito in lastre di acciaio corten che, raggiunta la sommità, sfumano in una balaustra. Questo particolare acciaio sviluppa, sotto l’azione degli ossidi di zolfo presenti nell’aria, una patina superficiale di ruggine che ne stabilizza la corrosione. Le qualità cromatiche del corten richiamano
ferrose della pigmentazione simile a quella del ferro ossidato. “ Grande importanza per l’intero progetto hanno avuto i materiali. Sono andato personalmente a
scegliere la pietra, presente nelle cave del comune di Sarsina, per verificare proprio le sue caratteristiche. Inoltre ho utilizzato l’acciaio corten consapevole che, al contatto con gli ossidi di zolfo presenti nell’aria, avrebbe svilup-
Lo zolfo protagonista del progetto l’archeologia industriale. Infine, l’andamento frammentato della nuova muratura ripercorre quello delle murature preesistenti, rese quasi irriconoscibili dall’erosione prodotta dalla vecchia frana. Il progetto individua tre piazze che si articolano su livelli differenti. La pietra utilizzata è l’Alberese, un’arenaria proveniente da una cava del vicino Comune di Sarsina, nella quale sono presenti venature
Sotto, la nuova muratura del borgo, che interpreta quella preesistente.
pato una patina rugginosa capace di richiamare l’architettura mineraria evocata dagli antichi carrelli da trasporto della miniera di Zolfo”.
Nella piazza situata a livello della strada, con disegni e pavimentazioni idonee, sono richiamati alla memoria i “calcaroni”: grandi forni dove le rocce estratte della miniera venivano accumulate su cataste di legna da ardere e lo zolfo veniva estratto tramite combustione. Un
torrione in laterizio sorge nella piazza posta a quota più bassa, fino a raggiungere nella sommità la quota della
piazza superiore. La sua morfologia interpreta quella dei forni “Gill”, utilizzati per l’estrazione dello zolfo e diretta evoluzione del sistema a “calcaroni”. Il torrione, posto in posizione panoramica ed accessibile tramite una passerella pedonale, consente di aprire la vista sulla vallata del Savio, al di sotto della quale, nella parte più prossima al borgo, si estendono tuttora le gallerie della miniera. Il progetto di riqualificazione della frazione di Formignano, dell’importo di 1 milione e 59mila euro, è stato sviluppato tenendo conto dell’identità storica del borgo. Anzi, è meglio dire che protagonista del progetto è lo zolfo, attraverso riferimenti diretti all’industria mineraria, ma anche tramite riferimenti ai principi filosofici attribuiti al minerale. IN
a entro t t fi o r App degli il 2011 ntivi! e ecoinc
Stefano Piraccini Nasce a Cesena il 14 maggio 1976. Nel luglio 2001 consegue la Laurea Magistrale presso la Facoltà di Architettura di Ferrara, e nel 2005 il titolo di Dottore di Ricerca in Tecnologia dell’Architettura. Nel 2001 intraprende l’attività di libero professionista, mentre dal 2004 è professore a contratto presso la Facoltà di Architettura “Aldo Rossi” di Cesena. Nel 2005 partecipa alla mostra-convegno “Architetti italiani under 50” alla Triennale di Architettura di Milano, con il progetto realizzato di un edificio residenziale a Cesena. La sua attività riceve riscontro in pubblicazioni, nomine in commissioni per concorsi di progettazione, come il concorso di Design “Esteluce”, il concorso “Ascolta il tuo cuore, città - Cesena città di cultura” e quello per il “progetto per la sistemazione della viabilità nel centro di Bibbiano” (nella foto con il sindaco di Cesena Paolo Lucchi).
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Ristrutturare | Corte San Ruffillo
Dove la storia
incontra la
Natura
testo Francesca Ricci - foto Giorgio Sabatini
Un antico complesso racconta storie di santi e draghi, accogliendo oggi un raffinato resort e un orto ricco di prodotti locali. Un progetto architettonico e non solo, realizzato alla Corte San Ruffillo da Sara Vespignani.
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Sulla strada che unisce la Romagna alla Toscana, là dove regna incontrastata la natura, sorge l’antica Corte San Ruffillo. Le origini di questo complesso vicino a Dovadola si trovano in un documento del 1290, anche se la tradizione lo fa risalire al periodo di predicazione di San Ruffillo Martire, vescovo di Forlimpopoli. A raccontarci la leggenda di Ruffillo è la proprietaria della Corte, Sara Vespignani, architetto, che nel 2008 ha avviato
un ambizioso lavoro di ristrutturazione del complesso che ha portato nel luglio scorso all’apertura del Country Resort Corte San Ruffillo. “Secondo la leggenda Ruffillo uccise un drago che viveva tra Forlì e Forlimpopoli, animale che simboleggiava l’eresia ariana”. Sara illustra poi le tappe di questa sua avventura, iniziata con una manutenzione straordinaria cui è seguito un restauro vero e proprio, che ha riportato la corte all’antico
splendore. “Abbiamo rifatto la copertura della chiesa e della casa canonica, ricostruito le travi. Era necessario consolidare la struttura, per questo sono state poste travi di ferro sopra i solai a cassettone ligneo per consolidare i solai tra i piani, sopra cui sono stati riposati i pavimenti originari”. È evidente
occupata invece della parte progettuale. Nel primo livello troviamo il bar e le cantine, tre vani con una pavimentazione palladiana irregolare di sasso, gli ambienti più antichi preservati evitando interventi invasivi. Al livello 2 troviamo
l’intento di mantenere il più possi-
con la struttura di sasso a vista. In questa zona è possibile seguire gli appuntamenti per le degustazioni di alcune cantine vinicole, alcuni mercoledì e giovedì di novembre, proposte con l’abbinamento di menu particolari fatti dalla cucina, quattro piatti specifici studiati sulla base dei vini presentati dalle singole cantine vinicole. Sara ci guida poi nella visita della piccola chiesa consacrata, resa ancora più magica dalle sculture dell’artista faentino Giorgio Palli. “Anche in
bile la struttura originaria, rispet-
tando la personalità e “la storia di ogni pietra e di ogni mattone sbeccato”. La Corte, distribuita su quattro livelli per un totale di 650 metri quadri, è vincolata e protetta dalla Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici, che ha avallato questo restauro volto al mantenimento, con lavori seguiti dall’Ingegnier Claudio Dolcini e dall’Architetto Lamberto Giannelli assieme alla proprietaria, che si è
la chiesa con il campanile annesso e il piano del ristorante, intimo,
questo caso sono state mantenute tutte le caratteristiche originarie, le parete e i soffitti a cassettone ligneo, che sono stati solo sabbiati” racconta. “La prima messa è stata celebrata qui lo scorso 8 settembre, dal cardinale Achille Silvestrini”. Sullo stesso piano il ristorante, inaugurato il 20 luglio con una cena per il Rotary Club Tre Valli, che si tenne nel giardino antistante, mette ai fornelli il capo chef Cinzia Battarra e lo chef Giuseppe Coraggio, due giovani d’esperienza che propongono un menù stagionale vincolato dai prodotti del territorio, raccolti nell’immenso orto, vero cuore di tutta la Corte. “Queste tenute hanno sempre avuto terreni coltivati e a noi interessa portare avanti l’idea di vivere collegati alla terra”, dice Sara. Duemila metri quadrati di orto con i
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Sopra, ospiti illustri a San Ruffillo in occasione del Premio Artusi 2011, consegnato a Forlimpopoli l’8 ottobre scorso ad Oscar Farinetti (al centro del gruppo). A destra, il grande orto del complesso.
prodotti del territorio, quattro ettari e mezzo di vigneto, due ettari di albicoccheto di diverse varietà, un appezzamento coltivato a zafferano, coltura originaria di Monte Paolo, un oliveto che comprende 48 piante secolari sotto la fortezza di Castrocaro in un podere che fa parte dell’azienda agricola e molti altri prodotti. “Cibo locale e vini romagnoli”, prosegue Sara. “Per latte e yogurt ci riforniamo da una stalla di Premilcuore, per i formaggi da Roncofreddo”. Un progetto, quello dell’orto, che va oltre alla produzione, mirando a proporsi in un prossimo futuro anche come punto d’incontro e di vita sociale per gli anziani del territorio.
Tornando al complesso, al momento l’agriturismo mette a disposizione tre stanze, con caratteristiche e proposte diverse. Si va dalla Stanza dell’Arcobaleno con la cromoterapia in bagno alla Stanza dell’Arpeggio, con musicoterapia direttamente dentro la doccia creata nella nicchia del campanile, sino alla Stanza dell’Armonia con aromaterapia. Nel quarto livello c’è il Salotto Internet, in un am-
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biente in cui si preserva l’antico (un esempio di ciò è anche un arco storto, volutamente mantenuto nella Stanza dell’Arcobaleno) rendendo ben riconoscibili e distaccati gli interventi fatti oggi. Sara sta ora dirigendo i lavori nella seconda struttura, Villa Filetto, che affianca la casa canonica. Si tratta di una casa padronale utilizzata per le vacanze dalla sua famiglia negli ultimi 30 anni. Dopo i lavori disporrà di sette camere da letto e prossimamente di una spa. Progetto futuro anche la creazione di una sala polivalente per convegni alimentata grazie al fotovoltaico che non si è potuto applicare nella prima struttura per i vincoli delle Belle Arti. Un forte legame affettivo lega la proprietaria a questi luoghi, quelli della sua infanzia. Legame che si evidenzia anche nei progetti futuri per il complesso, pensato per essere luogo di incontro per anziani e sede di lezioni didattiche sull’agricoltura, allo scopo di avvicinare i giovani alla natura e all’antica quanto affascinante pratica della coltivazione. IN
Sara Vespignani Nasce a Forlì nel 1979. Consegue il diploma scientifico e, nel 2004, una laurea quinquennale in Architettura a Ferrara. Nel 2004 frequenta un master biennale a Barcellona in Architettura del Paesaggio, presso il Politecnico di Catalunya. Continua gli studi sul paesaggio nella città spagnola per poi tornare in Italia e avviare la pratica di architetto presso lo studio forlivese Aus di Pasini e Ranieri. Inizia una collaborazione con Heriscape a Bologna, studio di urbanistica in cui può applicare i suoi studi sul paesaggio. Durante gli studi parte con l’Unesco per due missioni una delle quali a Gerusalemme per il recupero del centro storico della città vecchia. Nel 2006 acquista la Corte, i cui lavori di ristrutturazione iniziano nel 2008, e dal 2010 segue i lavori della casa padronale Villa Filetto.
Corte San Ruffillo Country resort
L’antico complesso di Corte San Ruffillo si trova nel cuore delle colline Forlivesi, a pochi passi dal centro di Dovadola, nella Valle del Fiume Montone.
Il ri s torante Le cinque salette interne e l’ampio spazio esterno possono soddisfare sia chi abbia desiderio di una maggiore intimità sia gruppi più numerosi. Le ricercate proposte della nostra cucina assecondano le disponibilità del nostro orto e vi regalano le primizie del territorio, le migliori materie prime, in abbinamenti inconsueti. si propongono, inoltre, serate a tema, incontri enogastronomici e menù degustazione anche personalizzati, per esigenze particolari o per celebrare date speciali.
La canti na La parte più antica e suggestiva del complesso vi attende per aperitivi e dopocena pieni di atmosfera con la nostra selezione di etichette locali e prelibati taglieri di specialità dolci e salate. Il giardino antistante vi coccolerà nei vostri momenti di relax, facendovi sentire fuori dal mondo.
Le s tanze La Corte può accogliere i suoi ospiti in camere doppie, l’una diversa dall’altra, con servizio di prima colazione incluso. Aromaterapia, Cromoterapia e Musicoterapia sono alcuni dei servizi che contribuiscono a rendere magico il soggiorno, tra antiche mura di sasso a vista e soffitti a cassettone del settecento.
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testo Gabriele Zelli
Forte e moderna, animata da una sincera vocazione all’assistenza e all’accoglienza. Jolanda Baldassari è tra i protagonisti della storia forlivese della prima metà del ‘900.
Il prossimo anno ricorrerà il 110° anniversario della nascita di Jolanda Baldassari, che, come ebbe modo di sostenere Mons. Scaccini, fu “una donna forte, la vera donna moderna per mentalità, interessi, una donna che non è invecchiata col passare degli anni e… di quali anni!”. Lei stessa scriveva nel 1980: “Sono andata per le strade del mondo. Tanti anni ho camminato ed i capelli sono diventati bianchi. Ma il cuore no, è rimasto quello di un tempo”. Nata a Forlì in una famiglia benestante, ricca di fede e imparentata con uno degli ultimi Vescovi
originari di Forlì, Mons. Valbonesi, nel 1919 si diploma alla Scuola Normale e consegue l’abilitazione all’insegnamento nelle Scuole Elementari, che però non esercitò mai. Le sarebbe piaciuto continuare gli studi, Matematica o Belle Arti, ma per una giovane ragazza, all’epoca, l’ipotesi non era percorribile. Intensificò allora la frequentazione della parrocchia dei Cappuccinini, dove Don Tommaso Morgagni aveva fondato l’oratorio maschile e femminile (allora rigidamente separati) nello spirito di Don Bosco. Seguì in questa scelta la madre e le
zie, attive nel mondo cattolico forlivese fin dall’inizio del secolo. “Da Don Tomaso Morgagni – scriveva Jolanda - ho avuto una sicura e solida formazione spirituale che ha fortificato la mia fede e mi ha sostenuto tutta la vita contro i dubbi e le crisi che ogni tanto potevano affacciarsi. La mia formazione culturale si è realizzata, oltre che attraverso la scuola, per mezzo della lettura di molteplici libri e giornali. Per inclinazione naturale desideravo sapere, essere aggiornata”. Subito dopo il diploma le fu affidato l’incarico di presidente dio-
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A fianco, giochi nella colonia estiva del CIF. In apertura, Jolanda Baldassari parla a gruppi di bambini.
sistenza. Poté contare, fra le altre,
cesana della Gioventù Femminile nell’ambito della riorganizzazione dell’Azione Cattolica, voluta proprio
nello stesso anno da Benedetto XV. Nel giro di pochi anni si distinse per il suo attivismo tanto da ricevere, giovanissima, l’onorificenza pontificia della Croce “pro ecclesia et pontefice”. Rimase presidente della Gioventù Femminile fino al 1936, svolgendo un’opera instancabile nelle varie parrocchie della diocesi, per “rinsaldare l’organizzazione femminile in stretto rapporto con le autorità diocesane, filtrato però da un’autonoma personalità che trasferiva all’esterno spigliatezza di stile, ricca spiritualità di autentico stampo locale”. Erano anni difficili
campagna per portare la parola di un cristianesimo giovane, attivo, presente nella società e nella chiesa”. Quando dopo diciassette anni lasciò la presidenza diocesana della Gioventù Femminile l’associazione era ben radicata sul territorio. Jolanda continuò la sua opera e la sua azione si fece più ampia, rivolta prevalentemente al campo femminile nella vita ecclesiale e nella società civile. Poi la guerra mise a dura prova la città e i suoi cittadini. Jolanda espresse sollievo per la caduta della dittatura. Poté partecipare a
sull’efficace e autorevole collaborazione di Jolanda, la quale nel gennaio di quell’anno, con un gruppo di amiche, iniziò a fare assistenza serale fino a mezzanotte nel Ritrovo Militare dei soldati italiani del Corpo di Liberazione, allocato presso Palazzo Gaddi. Risale a quel periodo la fondazione del Centro Italiano Femminile (CIF), e Jolanda, nonostante le sue resistenze, fu nominata dal Vescovo presidente provinciale. Di conseguenza fu chiamata anche a far parte del Comitato di Liberazione Nazionale, fino al suo scioglimento. Il lavoro del CIF continuò a sviluppare concretamente, tanto che ancora oggi l’associazione svolge attività importanti in città; la più conosciuta è la gestione dell’Asilo Nido “ Il Campanellino” nel popolare quartiere della Cava. Come coronamento di questa intensa attività sociale è da segnalare la sua elezione, nell’immediato do-
L’impegno in consiglio comunale
durante i quali non mancarono offese, intimidazioni, irrisione; mentre
un corso di infermiera volontaria
la famiglia si preoccupava perché nell’attività frenetica vedeva un pericolo per la salute di Jolanda, allora non ottimale. Inoltre occorreva fare i conti con le immancabili chiacchiere della gente che, considerati i tempi, non poteva essere molto benevola verso una ragazza che, seppur accompagnata da amiche fidate, percorreva in bicicletta “le polverose strade della
della Croce Rossa, in precedenza
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negato perché non aveva la tessera del partito fascista, e dedicarsi così all’assistenza ai civili feriti che dalla linea del fiume Senio, dove il fronte di guerra fu bloccato per diversi mesi, venivano portati all’Ospedale di Forlì, privo di tutto. Occorreva cercare biancheria, coperte, abiti, vitto. Nel 1945 il Vescovo Rolla istituì la Pontificia Commissione di As-
poguerra e nonostante non fosse iscritta a nessun partito, a consigliere comunale, unica donna fra i sei consiglieri eletti dalla Democrazia Cristiana. L’altra rappresentan-
te femminile era Liliana Vasumini, eletta nelle liste del Partito Comunista. Davvero altri tempi. E soprattutto altre donne, altri uomini! È per questo che il Comune di Forlì ha giustamente intitolato, di recente, una via a Jolanda Baldassari. IN
Visitare | Rocca San Casciano
Passaggio a
Nord-ovest
testo Matteo Ranucci - foto Giorgio Sabatini
La Fortezza di Castellaccio e l’Abbazia di San Donnino in Soglio: due antiche testimonianze sulle sponde del fiume Montone raccontano la storia di Rocca San Casciano. Strategico fortilizio sulla via tra Ravenna e Firenze.
I due simboli di Rocca San Casciano o meglio, le due testimonianze più antiche che raccontano, provano, ricordano l’importanza di questo tratto della Val Montone, si trovano sui lati opposti del fiume. Costruiti su due promontori, nei pressi dei sentieri di mezza costa che univano l’Adriatico al Tirreno, collegavano Ravenna a Firenze, la “Fortezza del Castellaccio” e l’Abbazia di San Donnino in Soglio sono tanto importanti e seducenti quanto poco conosciuti e visitati. Il forte domina la cittadina di Rocca San Casciano alla sinistra orografica del Montone. Aveva una pianta irregolare con due file di mura difensive nella parte a valle. La cinta era controllata da quattro torrioni, il tutto a difesa della torre e del corpo principale. Rimane poco della fortezza: tratti di cinta muraria e la sua torre alta più di quindici metri. I
resti sono mescolati alla vegetazio-
ne, nascosti in un tratto di prime colline solcate dall’antico Fosso di Sant’Antonio che risalgono verso il crinale stondato tra il Monte Trebbio e il Monte della Busca. Rimangono spezzoni di cunicoli e segrete sotterranee non del tutto crollati e la sua storia, travagliata, breve. Furono i Conti Guidi originari della vicina Dovadola a ordinarne la ristrutturazione del castello intono al XV secolo. Fu citato come castrum
intorno al 1370, costruito sulle sponde del fiume Casatico, nome antico che distingueva il Montone. La sua storia sembra però più antica, risalente pare al 1197, quando Rocca San Casciano è citata per la prima volta in documenti storici ufficiali. Era un fortilizio strategico, non troppo elevato sulla conca ma posto sulla linea che ricalcava la strada “maestra” che pellegrini, viandanti ed eserciti percorrevano in cammino verso Firenze. Fu di
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Sopra, la Fortezza del Castellaccio. A destra, l’Abbazia di San Donnino in Soglio.
Come raggiungere Rocca San Casciano Rocca San Casciano dista 27 km dall’abitato di Forlì. Si seguono le indicazioni per Firenze, percorrendo la Strada Statale 67. Eventi da non perdere sono la Festa Patronale di San Cassiano (13 agosto), la Fiera di San Donnino (prima domenica di ottobre), la Festa di San Giuseppe (19 marzo) e la Festa di Falò, a fine marzo.
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proprietà di vescovi, papi e di molte delle famiglie nobili locali: tra il 1424 e il 1436 infuriarono le dispute e il forte passò dai Visconti di Milano, fu assediato da Baldaccio Anghiari ed entrò tra le proprietà degli Ordelaffi di Forlì. Fu poi conquistata da parte della Repubblica di Firenze. Un paio di secoli dopo fu messo a dura prova da un sisma, datato 1661, che ne minò le difese e distrusse gran parte del fortilizio. Dal forte, alzando gli occhi si poteva e si può vedere il colle su cui sorge San Donnino in Soglio. Chi conosce la posizione esatta ne intuisce le linee confuse tra una vegetazione di aghifoglie che colora di verde intenso e scuro la cima. Contrasta con declivi bassi, quadrilateri coltivati a grano intervallati da siepi, boschi di confine, pode-
ri, fossi. La discesa su via Marco Polo, il passaggio da via Cairoli, di fronte alla facciata di Santa Maria delle Lacrime, l’attraversamento di Piazza Garibaldi, cuore, fulcro sociale e volano della dinamica cittadina di Rocca San Casciano e una
sosta di fronte a Palazzo Pretorio e alla Chiesa del Suffragio la visita al paese è lunga poche centinaia di metri. “Rocca” è un paese piccolo, posto a duecento dieci metri sul livello del mare, dove le montagne cominciano a prendere consistenza. Salire a San Donnino in Soglio è quasi un pellegrinaggio, un piccolo viaggio verso un luogo spirituale, prezioso, nascosto. È possibile farlo, in auto, seguendo le indicazioni per il valico delle Cento Forche, oppure a piedi attaccando un sentiero che dalla strada che conduce al
...la romagna, nei cibi e nei vini...
valico delle Forche si distacca a destra. La linea segnata segue una costa e poi comincia a salire il colle, primo tra i tanti che dividono questa dalla valle del fiume Rabbi. Ci sono alberi importanti: cipressi, querce, pini. Sulla vetta di questo cocuzzolo, a quattrocento ottanta metri di altitudine, la chiesa è nascosta e protetta dalla vegetazione che lascia filtrare solo alcuni lampi di luce. I muri di pietra dell’abbazia regalano un’immagine degna della sua storia e del ruolo che ebbe nei secoli passati. Appare al primo impatto quasi come un castello piuttosto che luogo religioso. Ha dimensione imponenti con annessa un
edificio o canonica costruito anch’esso in sasso. Appare potente ed inviolabile. La forma basilicale antica a tre navate, è il risultato di una ristrutturazione del 1700 che
I percorsi della margherita I “Percorsi della Margherita” sono una serie di sentieri curati, tracciati e segnalati, che permettono l’esplorazione del territorio della media Val Montone, in particolare di quello di Rocca San Casciano. Camminando su queste tracce è possibile arrivare anche a Castellaccio e all’Abbazia di San Donnino in Soglio. Quest’ultima la si raggiunge percorrendo il 431B per circa 3,4 chilometri. L’asse portante della sentieristica è la traccia numero 431. Parte dal centro storico del paese su strade vecchie, tratti di antichi sentieri e tratti nuovi, percorre un anello che tocca le località e le cime più importati: Ribignano, Montebello, Monte Marzanella, Monte Sasso, Marzolo, Santo Stefano, Querciole, Monte Girone, San Donnino in Soglio, Colle di Cento Forche, Centofiori, Santa Lucia. Il dislivello in salita è superiore ai 2000 metri. Una serie di varianti denominate dalle lettere A, B, C consentono di accorciare il percorso principale e di camminare lungo itinerari ad anello a chilometraggio ridotto adatti a tutti. Info: www.rocchigiana.it
Piazza della Libertà 10 | Bertinoro (FC) | Tel. 0543 444435 Chiuso il mercoledì | info@cadebe.it | www.cadebe.it
A fianco, uno scorcio di Piazza Garibaldi. Sotto, il fiume Montone che attraversa Rocca San Casciano.
della vita di San Donnino” e il suo
ristudiò la chiesa ad unica navata. Fu una delle più importanti Abbazie Benedettine della Romagna-Toscana. È semplice, austera costruita
con pietre grigie senza particolare architettonici di rilievo ed un campanile trasversale, a vela con due campane. Fanno eccezione i
Info e bibliografia Abbazia San Donnino in Soglio, tel. 0543 960203 Comune di Rocca San Casciano, tel. 0543 960124 www.roccasancasciano.com/ www.comune.roccasancasciano.fc.it “Le Colline di Forlì”, Cartografia 1:50.000, Istituto Geografico Adriatico, Longiano 2006; “Rocca San Casciano, Vicende e soprannomi”, a cura di Francesco Cappelli e Valerio Frassineti, Casa Editrice Conti, Bologna 1987; “Rocca San Casciano, San Donnino e Dintorni”, a cura di Francesco Cappelli, Associazione Pro Loco di Rocca San Casciano; “Lungo il Fiume, Racconti e memorie da Rocca San Casciano all’Africa”, a cura di Luciano e Rodolfo Galeotti, Casa editrice il Ponte Vecchio, Cesena, 2005.
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piccoli blocchi di marmo, originari dell’edificio più antico, in cui si possono riconoscere i tratti di San Matteo, San Luca e San Pietro. Anche gli interni ripetono lo stile essenziale delle linee esterne. Di grande effetto gli stralci di affresco che raccontano gli “Episodi
epilogo, con l’immagine di soldati con spade che mozzano la testa del martire. Dal fianco della farnia centenaria ci si sporge a nord-est sulla conca. Rocca San Casciano è distesa lungo la vallata che è ampia e scivola verso la pianura, Castrocaro Terme, Terra del Sole e Forlì. Si riconoscono le case bianche strette le une alle altre da un lato e dall’altro del fiume Montone. Racchiudono i rioni del Buginello, del Borgo e del Mercato. Dall’alto si intuiscono i profili della torre campanaria, il profilo del campanile della Chiesa di Santa Maria delle lacrime e più in alto, poche decine di metri sopra Rocca San Casciano, la sagoma lontana del Castellaccio, della sua linea di difesa, del suo mastio sull’altra riva del Montone. IN
IN Magazine | Special ADV
Casa serviCe il bagno è servito QuATTRo pRoFESSioniSTi pER un nuovo ShowRooM inAuGuRATo A FoRlì, in viAlE dEll’AppEnnino 414
Iper tecnologico o in stile classico, il bagno è da sempre il luogo più intimo della casa. A differenza del passato oggi le persone lo considerano una vera e propria stanza, magari arredata con quadri e fiori profumati, un luogo in cui trascorrere piacevoli momenti di relax e potersi dedicare alla cura del proprio corpo, in cui rigenerarsi dopo una lunga giornata di lavoro. Sono tante, quindi, le proposte di mercato legate oggi al bagno, dall’arredamento alla progettazione, dai sanitari agli oggetti di design. Ad offrire tante soluzioni per un bagno su misura è ora Casa Service, nuovo showroom inaugurato a Forlì il 23 luglio in viale dell’Appennino 414. Quattro i professionisti impegnati in questa attività, specializzati in ristrutturazioni generali, con particolare attenzione a bagni e cucine: Cristian Consulti, Matteo Brighi, Samuele Rutigliano e Giancarlo Tarantino sono i responsabili di Casa Service, forti di approfondite competenze specifiche messe in sinergia per far fronte ad ogni tipo di richiesta della clientela. Le opere murarie, idrauliche ed elettriche sono coordinate da Cristian Consulti, promotore del gruppo e già impegnato assieme a Matteo Brighi nella decennale attività di Edil
I quattro titolari di Casa Service di fronte allo showroom forlivese
Dall’esperienza di Edil Consulti Consulti, confluita ora nel più ampio estetica e funzionalità. Penso, ad esemnasce una nuova attività di riprogetto di Casa Service. progettaziopio, alle richieste di automatismi per le strutturazione e progettazione ne e realizzazione ad hoc attraverso attività commerciali, ai servizi per persouna struttura altamente qualificata, ne diversamente abili, ai centri sociali”. qualità dei materiali, affidabilità, precisione, garanzia Quali sono le caratteristiche da tenere in considerazione di risultati che durano nel tempo sono le peculiarità più quando si progetta un bagno? significative delle realizzazioni curate dal team di Casa “Questa stanza - dice Samuele Rutigliano - deve esService. sere allo stesso tempo gradevole e funzionale, igienica Per sapere qualcosa di più di Casa Service interpelliamo ed accogliente; deve riflettere la personalità della casa, direttamente gli interessati. in armonia con lo stile delle altre camere e, naturalmenCristian Consulti, cosa vi distingue dagli altri artigiani? te, con il gusto del proprietario”. “I clienti ci dicono che siamo precisi, affidabili e ‘puChe cosa vi ha convinto ad unire le forze e concentrarle liti’. Intendono dire che quando allestiamo un cantiere in questa nuova e stimolante attività? in case già abitate lavoriamo nel pieno rispetto del resto “È ormai noto che il problema del coordinamento delle dell’abitazione, cercando di rendere la nostra presenza professionalità in campo edilizio - risponde Giancarlo meno invasiva possibile”. Tarantino - è un nodo cruciale per chi decide di reaCosa volete proporre di nuovo a chi si rivolge a voi per la lizzare il lavoro nel modo migliore rispettando i tempi ristrutturazione d’interni? di consegna. L’idea di mettere insieme professionalità “Le innovazioni ci piacciono”, risponde Matteo Brighi. diverse è molto utile per venire incontro alle necessità “Intendiamo sperimentare nuove soluzioni sfruttando le dei clienti, e per offrire loro un servizio di qualità a 360 più recenti applicazioni in campo tecnico: luci soffuse gradi nel campo delle ristrutturazioni”. ad accensione crepuscolare, luce di cortesia notturna sufficiente e gradevole per l’uso del bagno, doccia emozionale con l’utilizzo di led colorati, sistemi per il recupero dell’acqua, miscelatori a luce infrarossa per Casa Service ridurre il consumo idrico. Per rispondere alle frequenti Viale dell’Appennino 414, 47121 Forlì (FC) Tel. e fax 0543 481837 richieste di personalizzazione Edil Consulti ha matuwww.edilconsulti.com - e.mail.casaservice.gianca@libero.it rato nel corso della sua attività una solida esperienza Orario show room: martedì, giovedì 15.30 - 19.30 lunedì, mercoledì, venerdì, sabato 9.30 - 12.30, 15.30 - 19.30 nella realizzazione di soluzioni speciali che uniscono Giorno di chiusura: domenica
Emozionare | Daniela Ronconi
Ogni giorno è
Nuovo
testo Serena Focaccia
Musicista forlivese di livello internazionale, Daniela Ronconi ha lavorato a fianco dei più grandi personaggi della musica pop – un nome per tutti, Tanita Tikaram. Ci racconta chi è oggi e la svolta radicale che ha dato alla sua vita, lasciando i palcoscenici e diventando un’appassionata naturopata.
Quando parli con Daniela Ronconi vorresti che il tempo si fermasse. Daniela ha tante storie da raccontare, una vita piena di progetti e di sogni, un modo pacato e affettuoso di ricordare il passato. Ma partiamo dal presente: chi è Daniela oggi?
“È musicista e compositrice prima di tutto, infatti in questo periodo sono in studio di registrazione per il sesto CD della collana A good vibration che io ho composto, dei brani con una sfumatura che sottolinea la parte vibrazionale della musica. Questa sottolineatura si chiama naturopatia, floriterapia, lettura emozionale”. Cerchiamo di capire meglio. Spiegaci il tuo nuovo approccio alle cure naturali.
“L’anno scorso, a marzo 2010, ho brevettato il ‘metodo Ronconi’ che è dedicato a naturopati ed erboristi per ottimizzare le proprietà dei
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fiori di Bach. Ho conosciuto questi fiori una ventina di anni fa e li ho impiegati con ottimi risultati su di me. Quando lavoravo a Londra mi avvicinai allo studio di questi rimedi naturali e rimasi affascinata dall’idea che la natura ci mettesse a disposizione tutto ciò di cui abbiamo bisogno. In quel periodo ero molto presa dalla mia carriera musicale e attenta all’esteriorità piuttosto che all’interiorità: grazie a fiori di Bach ho recuperato una parte della mia anima che in quel momento era annebbiata. Adesso tengo lezioni in tutta Italia sull’utilizzo dei fiori di Bach e presto uscirà un mio nuovo libro - come supporto ai miei corsi - in cui affronto la figura di Edward Bach e spiego i benefici che dà la floriterapia come ‘terapia emozionale’”. Le tue parole ci hanno incuriosito sul tuo passato: ci racconti qualcosa?
“Nel 1989 fondai a Forlì l’Acca-
demia Musicale Amadeus e fu una delle prime scuole di musica aperta agli adulti: di questo non se parla mai, perché l’attenzione è sempre focalizzata sulle mie esperienze internazionali fra Londra e gli Stati Uniti e questo un po’ mi dispiace. Come musicista ho raggiunto gli obiettivi che desideravo. Il più significativo per me è stato comporre una colonna sonora per un film, Everyday is new del regista americano Jared Katsiane. Ho collaborato poi per cinque anni con Tanita Tikaram, sono stata la sua insegnante di pianoforte e ho fatto gli arrangiamenti per il suo CD Sentimental uscito nel 2005. È stata una bellissima esperienza che mi ha dato l’opportunità di suonare con tanti artisti del mondo della musica pop internazionale. Sono orgogliosa di queste mie esperienze di composizione e direzione di orchestra e soprattutto di averle
p A N D o r A M o r e l l A t o
Sopra, Daniela, Tanita Tikaram e Mark Creswell (chitarrista) al RAK Studio di Londra.
h A M I l t o N
fatte in quanto donna, visto che in Italia ci si aspetta che una ragazza diplomata al conservatorio si dedichi all’insegnamento della musica nella scuola, mentre i Paesi anglosassoni ti danno la possibilità di metterti in gioco”. Perché hai deciso di dare una svolta radicale alla tua vita?
cializzazione in floriterapia. Adesso svolgo il mio lavoro di naturopata, ringraziando per i miei quarant’anni da musicista che mi hanno permesso di essere attenta alle sfumature dell’anima”. In questo tuo percorso professionale e professionale hai mai avuto rimpianti?
“No, mai! Anche gli errori mi sono stati utili. Sono contenta dei miei cinquant’anni di vita e ringrazio chi mi ha aiutato e anche chi mi ha ostacolato, perché mi ha dato la possibilità di capire e di scegliere la mia strada”. Allora niente rimpianti e tanti progetti! Qual è il prossimo sogno che vuoi realizzare?
“I sogni sono la mia linfa, il mio domani. Se dovessi riassumerli in una frase direi che desidero continuare tutti i giorni ad accendere l’interruttore della vita: non mi lascio togliere la voglia di vivere!” IN
C a s t r o c a r o Te r m e
viale Marconi, 7 • 0543.767305
D A M I A N I
La musica segreta dei fiori
B A u M e & M e r c I e r
c h I M e N t o
“Mi sono allontanata da quell’ambiente musicale perché non mi permetteva più di esprimere i miei sentimenti. Era diventato un mero ‘lavoro’, condizionato da parametri dati dalla commerciabilità di un prodotto e non dalla sua qualità: questo limite ha cominciato ad andarmi stretto. E così ho smesso di essere ‘pendolare’ fra Londra e l’Italia e ho composto A good vibration, con musica acustica interamente composta da me e suonata da musicisti italiani, ritornando a un aspetto più ‘naturale’ e puro della musica. Dopo questo primo passaggio ho frequentato una scuola di naturopatia e mi sono diplomata con una spe-
Filmare | Iguana Produzioni
Corti e videoclip
ciak si
Gira
testo Francesca Ricci
Pellicole e videoclip Made in Cesena con Iguana Produzioni, giovane casa di produzione cinematografica guidata da Filippo Giovannini. “L’inizio della rivoluzione del cinema e della televisione italiana”: è ciò che promette di diventare Iguana Produzioni, una piccola casa di produzione cinematografica nata a Cesena nel 2010, grazie
all’impulso e alla passione del trentaduenne Filippo Giovannini. Grandi obiettivi, dunque, sorretti dal successo per i primi cortometraggi indipendenti e i videoclip musicali realizzati dal giovane attore e regista cesenate tra il 2010 e 2011, accolti con interesse dal pubblico del web. Tra commedia e fantascienza, thriller e avventura, Giovannini spazia tra i generi e ricerca il realismo e la naturalezza della recitazione, elementi immancabili in queste sue prime produzioni, “Dichiarazione d’amore”, cortometraggio d’esordio, e “Due caffè”. Iguana Produzioni si è aperta da subito anche al mondo dei vide-
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oclip musicali e, in collaborazione con la romagnola Orchestra Vincenzi, ha realizzato due clip, “Balla Cowboy” e “Cleopatra”. Primi passi di un cammino che, nei programmi di Giovannini, ne vedrà molti altri. Primo tra tutti la realizzazione di un cortometraggio cinematografico dedicato alla storia di un campione sportivo con caratteristiche molto speciali, Luca Galimberti, che si avvale anche della collaborazione di Telethon. In previsione c’è poi la realizzazione di un lungometraggio, “Il Canzoniere di Alessandro”, pensato per poter partecipare ai più importanti concorsi italiani ed europei. Top secret, invece, il progetto per la realizzazione di due videoclip musicali. Tante idee per il futuro, dunque, da inserire in un calendario d’impegni presenti. Attualmente, infatti, Iguana Produzioni è impegnata in una collaborazione
con il Teatro Verdi di Cesena per un programma sul canale 666 del digitale terrestre, Teleromagna Lifestyle, dove vanno in onda i video delle serate all’interno della discoteca, le interviste ai protagonisti e i provini che la casa cinematografica fa durante i venerdì e i sabato notte per trovare nuovi volti per i videoclip. Il legame di Iguana Produzioni con i punti d’interesse e d’incontro di Cesena è sottolineato anche dal nuovo programma, sempre in onda sul canale 666, prodotto in collaborazione con Agenzia PrimaPagina di Cesena, “Aperitivo Bianconero”, che mette insieme il Cesena Calcio e i pronostici dei tifosi, accompagnando anche alla scoperta dei vini del territorio. Tutti i cortometraggi sono visibili su youtube, nel canale di Iguana Produzioni. www.youtube.com/user/IguanaProduzioni. IN
Applaudire | Teatro Diego Fabbri
Ritorni in scena
su il
Sipario
testo Francesca Ricci
Luca De Filippo, Glauco Mauri, Sebastiano Lo Monaco: grandi protagonisti dei palcoscenici nazionali tornano a Forlì per la nuova stagione del Teatro Diego Fabbri.
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Con l’opera “Quadri di un’esposizione” Mussorgskij tradusse in musica alcuni dei dipinti di Viktor Hartmann, cercando di riproporre esperienze passate in una chiave innovativa. Lo stesso tipo di percorso caratterizza la Stagione 2011/2012 del teatro “Diego Fabbri” di Forlì, che giocando su una serie di rimandi ad esperienze già avviate nelle stagioni precedenti introducendo nuovi approcci che arricchiscono la percezione del pubblico sul teatro e sul suo affascinante mondo. Un ritorno che è anche un rinnovamento: i primi due spettacoli in cartellone testimoniano questa scelta, portando in scena due personaggi ben noti al pubblico forlivese. Sono Luca De Filippo, che apre la stagione il 9 novembre con la commedia di Eduardo “Le bugie con le gambe lunghe”, e Alessandro Haber, che in dicembre presenta a Forlì “Art”, di Yasina Reza. Gradito ritorno è anche quello di “Sogno di una notte di mezza estate”, classico shakespeariano presentato da un gruppo di attori comici guidati da Gioele Dix in veste di regista. Appuntamento ormai annuale è poi quello con l’istrionico Sebastiano Lo Monaco, che quest’anno porta al Fabbri “Per non morire di mafia”, tratto da un testo del Procuratore Nazionale Antimafia Pietro Grasso. Gabriele Lavia affronta invece le atmosfere dello Sturm und drang con “I masnadieri” di Schiller da lui diretto per la Giovane
Compagnia del Teatro di Roma, mentre Glauco Mari, al fianco di Roberto Sturno, presenta “Quello che prende gli schiaffi”, testo fantasmagorico pieno di divertimento. Chiude la stagione, in marzo, “The history boys”, commedia di Alan Bennet basata sulla comicità inglese, con Elio de Capitani e Ida Martinelli. Sempre a fine stagione troviamo “Aladin, il Musical” con Flavio Montrucchio, Stefano Masciarelli e le celebri musiche dei
Pooh. La stessa logica di “nuovi ritorni” guida anche la Stagione di Danza, che propone graditi richiami come “Coppélia”, interpretata da Fabrizio Monteverde con la Compagnia Junior Bdt, e “Cantica II” di Emiliano Pellisari, sino a “Le Sacre du printemps e Les noces” di Mauro Bigonzetti con la Fondazione AterBalletto. Nuove suggestioni arrivano anche con “Blaze”, che raccoglie i migliori street dancer e breakdancer al mondo, e con SpellBounf Dance Company e le sue “Quattro Stagioni”. Chiusura col botto con il Balletto di San Pietroburgo e le atmosfere de “La Bella Addormentata”. Non manca poi l’appuntamento con l’operetta: la Compagnia Corrado Abbati e la Compagnia Italiana di Operetta portano in scena da gennaio tre spettacoli, “Can Can”, “La principessa della Czardas” e “La duchessa del Bal Tabarin”. Chiude la panoramica la stagione di teatro contemporaneo, ancora in corso di definizione. IN
Ammirare | Romagna risorgimentale
I romagnoli
Italia
che fecero l’ testo Sabrina Marin
Testi e immagini d’epoca raccontano nella Biblioteca comunale di Forlì uomini e fatti della Romagna risorgimentale.
“Uomini e fatti della Romagna risorgimentale”: è il titolo della mostra bibliografica e iconografica aperta al pubblico fino al 31 dicembre nella Biblioteca comunale di Forlì “Aurelio Saffi” e Raccolte Piancastelli (Sala dei Corali, corso della Repubblica 72). Curatori dell’esposizione sono Andrea Cristiani, docente dell’Università di Bologna, e Antonella Imolesi Pozzi, responsabile dell’Unità Fondi Antichi, Manoscritti e Raccolte Piancastelli della Biblioteca “Saffi”. In mostra volumi, lettere, docu-
menti e immagini provenienti dalle varie sezioni delle Raccolte che il grande bibliofilo Carlo Piancastelli (1867-1938) ha donato alla Biblioteca di Forlì nel 1938, oggi organizzati nelle sezioni delle Carte Romagna, degli Autografi del Sec. XIX, delle Carte del Risorgimento e della Sezione Stampe e Disegni. Si tratta di una scelta di lettere e immagini relative a personaggi romagnoli che ebbero un ruolo di primo piano nelle vicende del Risorgimento nazionale fra i quali
Verità. Il percorso espositivo realizzato dalla Biblioteca “A. Saffi” e dalla Biblioteca “R. Ruffilli” prende in esame in particolare gli eventi relativi alla Repubblica Romana e alla “Trafila garibaldina” e si inserisce fra le numerose iniziative e manifestazioni culturali che il Comune di Forlì e il Polo scientificodidattico di Forlì, hanno promosso nell’ambito del 150° anniversario dell’Unità d’Italia.
Piero Maroncelli, Felice Orsini, Au-
www.cultura.comune.forli.fc.it IN
Predappio, Città di fondazione Prosegue fino al 30 ottobre a Predappio la mostra storico documentaria “Città di fondazione italiane 1928-1942”, allestita nelle sale di Casa Mussolini. La rassegna è dedicata alle città progettate e costruite durante il ventennio fascista. Una mostra imponente, con una spettacolare coreografia costituita da fotografie di grande e grandissimo formato. Sono inoltre esposti plastici, planimetrie, schede storiche e urbanistiche delle città, manifesti e libri d’epoca. Strutture multimediali consentono la proiezione di rari filmati del periodo. L’esposizione, curata da Fabrizio Forte e Massimiliano Vittori, rappresenta un segmento importante della storia architettonica, artistica e culturale italiana. www.casamussolini.it
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relio e Giorgina Saffi, Don Giovanni
| CON ELFI sI ILLUmINa IL rIsparmIO |
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Suonare | Khorakhanè
Dieci anni di
Canzoni
testo Roberta Giurioli
Compleanno importante per i Khorakhanè, band meldolese che in questo suo primo decennio di attività ha messo a segno risultati importanti. Dal Festival di Sanremo al Wind Music Awards.
A Sara Piolanti il premio De Andrè La forlivese Sara Piolanti (nella foto) si è aggiudicata il premio nazionale “Fabrizio De Andrè Parlare musica” per la sezione interpreti, con il brano intitolato “Io ero”. Il prestigioso Premio, presieduto da Dori Ghezzi e diretto da Massimo Cotto, si è tenuto a Roma il 7 e 8 ottobre scorsi. Ad accompagnare la 29enne forlivese la sua chitarra acustica e la violoncellista Debora Walker. Attualmente Sara Piolanti vive e lavora a Milano ed è la frontwomen dei New Cherry, band del panorama rock-alternative-indie.
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Primi dieci anni di musica e di canzoni per i Khorakhanè, band nata dall’intesa tra Fabrizio Coveri detto Bicio, voce del gruppo, e Luca Medri, tastiere, fisarmonica e cori. Il gruppo meldolese ha sempre avuto un forte legame con Fabrizio De Andrè, da cui prende l’ispirazione per il nome che significa “a forza di essere vento”, per le atmosfere musicali e per i temi sociali. Bicio ascolta per la prima volta De Andrè nel 1979 quando, ancora nella pancia della mamma, partecipa al concerto tenuto con la PFM a Bologna. Un legame viscerale dunque, condiviso con gli altri membri del gruppo: Pier David Fanti alla batteria, Matteo Scheda alla chitarra classica-folk-elettrica, Roberto Villa al basso, Gioele Sindona al violino e la new entry, alle percussioni e ai flauti, Ilario Baggini. Dieci anni di canzoni d’autore dal sound folk rock cantautorale, derivante da un mix di stili. “Cinque monete d’oro” apre il loro ultimo album “L’esploratore”, ed è il singolo scritto da Massimo Bubola, autore reso celebre da “Il cielo d’Irlanda” portato al successo da Fiorella Mannoia, con cui il gruppo si è esibito live in più occasioni. E forte è anche il legame di Bubola
con De Andrè, di cui i Khorakhanè sono stati tribute band agli inizi di carriera. In questi primi dieci anni sono arrivati successi e soddisfazioni. Primo tra tutti la partecipazione al 57° Festival di Sanremo nel 2007, in cui i Khorakhanè hanno ricevuto il secondo premio della critica nella sezione giovani. Nello stesso anno la band ha vinto il premio MEI come miglior gruppo Indie pop. Nel 2008 si sono esibiti a Roma per i 40 anni di carriera di Amedeo Minghi e hanno rappresentato l’Italia, assieme ai Negrita e ai Modena City Ramblers, all’Italian Night del POPKOMM a Berlino. Nel 2010 sono stati ospiti al Premio Fabrizio De Andrè 2010, vincendo nello stesso anno il Wind Music Awards come miglior gruppo Italiano Indie-Pop. Una sola domanda a Bicio. Dove trovi l’energia che metti nei vostri concerti? “Mi piace stare sul palco, non ne posso farne a meno… Per me è terapeutico, mi dà la carica e mi completa. Il mio obiettivo principale è fare la musica che mi piace e stare bene mentre canto, non ho altre priorità, anche se so che questo significa arrivare ad un pubblico più ristretto”. IN
Scrivere | Michele Savorelli
L’ostetrico
Ciclista testo Rosanna Ricci
L’amore per la bicicletta e per un lavoro bellissimo, seppur impegnativo. Brevi episodi raccontano vita e passioni di Michele Savorelli, in un libro ricco di humor.
blematiche e a rischio. Con l’orgoglio di aver aiutato a nascere anche il centomillesimo forlivese. Il tutto intervallato dalla passione per la bicicletta, immancabile compagna di viaggio che spesso diviene protagonista all’interno di queste sue toccanti “divagazioni”. Una bella storia quella di Savorelli, raccontata attraverso episodi brevi ma precisi, con l’ironia del sorriso e uno humor che lo accompagna da sempre. Quali personaggi prestigiosi ha visto nascere?
“Per quanto riguarda Forlì, il sindaco Roberto Balzani ed anche Alessandro Rondoni, ovviamente senza scelte politiche!”. Oltre a questi personaggi ha mante-
L’intelligenza di una persona sta anche nel sapersi prendere in giro. Ma con spirito sorridente, quasi a volersi scusare di aver dato alle stampe un libro in età senile. È il caso dell’eccellente e simpaticissimo medico forlivese Michele Savorelli che, a 94 anni, ha pubblicato il libro “Da ciclista a ostetrico. Divagazioni senili” (edizioni In Magazine, 2011). Alto, longilineo, con una memoria di ferro, Savorelli ricorda di aver aiutato a venire alla luce oltre 14mila bambini, di aver risolto felicemente situazioni pro-
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nuto rapporti con altri bambini che lei ha fatto nascere?
“Con le mamme, vorrà dire. In quel momento i bimbi non potevano riconoscermi e, nel tempo, io non potevo riconoscere loro!”. Come le piacerebbe essere definito?
“Dopo le belle parole del sindaco Balzani nella prefazione del libro mi sono scoperto una persona diversa da quella che pensavo di essere. E le dirò che non mi dispiace affatto! Devo però confessare che, dopo la pubblicazione, la mia vanità è cresciuta...”.
Un po’ di vanità è necessaria: questo ci fa sperare in un suo prossimo libro. Quali sono state le cose più belle della sua vita?
“Per il libro non credo, però mai dire mai. Le cose belle della mia vita? Mia moglie Renata, amica di studi e di laurea, e un uomo cieco che abitava nei luoghi in cui avevo trascorso tanti momenti drammatici durante la guerra. Nel parlare della guerra, lui ha ricordato un medico che si chiamava Savorelli. Ero io, non ci potevo credere! L’episodio mi ha talmente colpito che l’ho raccontato nel libro”. Rifarebbe le scelte di medico ostetrico-ginecologo-chirurgo?
“Visto come sono andate le cose, sì. A Forlì, allora, non c’era concorrenza e a me piaceva questa professione. Ho però dei rimpianti”. Ce li può dire?
“Sì. Col mio lavoro penso di avere trascurato un po’ la mia famiglia. Sa, le urgenze in ospedale, i congressi, le puerpere che avevano fiducia in me... Quando ho avuto più tempo ho però viaggiato molto con mia moglie”. E, infine, un bell’epilogo: il ricavato della vendita del libro “Da ciclista a ostetrico” sarà devoluto dall’autore all’associazione ‘Amici dell’ Hospice’ di Forlimpopoli. IN
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Romagnauto si Rinnova
Nuovi showroom LaNd rover e mazda Romagnauto si rinnova. Inaugurando a Forlì show- Al cocktail inaugurale tanti amici di Romagnauto, è stato anche l’occasione room dedicati a Land Rover e Mazda, adiacente clienti, amici e personalità per presentare in anteprima l’attesa Range Roalla concessionaria Volvo di via Ravegnana del mondo dello sport. ver Evoque, l’auto considerata la Range Rover 403 (angolo via Traiano Imperatore). del nuovo millennio, la più compatta e seducente L’evento si è tenuto lo scorso 30 settembre, assieme a clienti, mai realizzata dal marchio inglese. collaboratori e campioni dello sport romagnolo. La volontà dei tiTra i partecipanti all’evento di presentazione della nuova Rantolari della concessionaria Volvo e Land Rover, Giovanni, Matteo ge Rover e degli showroom anche molte personalità del mondo e Stefania Reggiani, è quella di creare un vero e proprio “centro dello sport di Forlì e Cesena, dal presidente del Cesena Calcio dell’automobile”, per venire incontro a tutte le esigenze della Igor Campedelli (nella foto insieme ai titolari) ai giocatori delle clientela. L’aperitivo inaugurale, a cui hanno preso parte tanti squadre di basket e di volley di Forlì.
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Editare | Il Melozzo
La città in
Rivista
testo Roberta Brunazzi
La vita culturale di Forlì raccontata sulle pagine de “Il Melozzo”, che ora prosegue il suo cammino con le Edizioni In Magazine.
La storia della città passa anche attraverso le sue pubblicazioni. Tra le riviste storiche di Forlì spicca per longevità “Il Melozzo”, fondata nel 1968 come periodico del Comitato pro Forlì storico artistica ed oggi,
dopo essere divenuta di proprietà di Alessandra ed Antonio Ascari Raccagni, edita da Edizioni In Magazine. La rivista trimestrale, dal carattere essenzialmente culturale, si prepara ad uscire con una rinnovata grafica e con contenuti a cura del comitato di redazione guidato da Rosanna Ricci e da tanti illustri collaboratori. I “progenitori” di questo storico periodico cittadino videro la luce addirittura nella prima metà del ‘900: nel 1936-37 la chiesa della Santa Trinità pubblicò due numeri del
“Melozzo” con articoli del comitato parrocchiale, mentre nell’ottobre del ’37 nacque un trimestrale d’arte dal titolo “Melozzo da Forlì”, dedicato all’artista forlivese al quale, nel ’38, la città tributò grandi onori e una importantissima mostra in occasione del quinto anniversario della sua nascita. Poi, dopo un lungo periodo di assenza, “Il Melozzo” rinacque grazie al Comitato pro Forlì storico artistica e grazie all’impegno dell’editore Publio Marzocchi, scomparso nel gennaio scorso. Imprenditore, uomo di cultura e promotore di tante iniziative editoriali, il nome di Marzocchi è incastonato nella storia cittadina del secolo da poco concluso, saldamente legato ad imprese e riviste da lui condotte per tanto tempo.
Tra queste anche le Grafiche MDM di Forlì, da lui fondate, oggi stampatori dell’attuale rivista. Alla memoria di Marzocchi è dedicato l’ultimo numero della rivista (nella foto in alto la copertina), commosso omaggio ad un passato ricco di attività per una rivista che ora si prepara a guardare al futuro. Il nuovo numero, in uscita a novembre, si presenta ai lettori con una nuova veste grafica e con contenuti legati alla storia passata e presente, cercando di trovare spunti per disegnare il futuro, culturale e sociale, della città. IN
Nuovi incarichi, novità on line Varie novità per le testate locali. Cominciamo dalla carta stampata: Massimo Pandolfi (nella foto), marchigiano di nascita ma forlivese d’adozione, è stato promosso caporedattore centrale del Resto del Carlino. Cresciuto nella redazione di Forlì del Carlino (che ha anche diretto), è stato per due anni anche capo dello sport nazionale del gruppo Carlino-Nazione-Giorno. Dalla fine di agosto il Carlino di Forlì ha anche un nuovo capo servizio, Rita Bartolomei, bolognese, che ha raccolto il testimone da Andrea Degidi, passato alla giuda della redazione di Ravenna. Novità anche sul fronte dell’informazione on line, con la nuova grafica per la versione web del Carlino e per Romagnaoggi.it, declinata in ForliToday nella pagina interna dedicata alla città, che si arricchisce anche di contenuti relativi ai paesi del circondario. Da qualche mese è on line anche Forlive (www.4live.it), sito di informazioni ed eventi firmato da Alex Ghirelli.
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