Forlì InMagazine 01/2012

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Forlì

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Tariffa R.O.C.: Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB - FILIALE DI FORLÌ - Contiene i. p. - Reg. al Tribunale di Forlì il 23/11/1998 n. 27 - E 3,00

Anno XV - N. 1 - FEBBRAIO - MARZO 2012

Riccardo

La Corte

Fenomeno “America Graffiti”

Economia a Forlì Fuori dalla crisi Adolfo Wildt L’anima e le forme Appartamento di città Lo spazio fluido e dinamico



Sommario

14

20

4 Annotare

36 Abitare

Brevi IN

14 Essere

43 Recitare

Riccardo La Corte

20 Rievocare

Economia a Forlì

26 Ammirare

Adolfo Wildt

31 Ricordare

Raniero Paolucci Di Calboli

| EDITORIALE di Andrea Masotti |

Economia, storia e arte in primo piano per questo primo numero del 2012. Una nota di colore per uscire dall’inverno la regala Riccardo La Corte, “big boss” dell’America Graffiti riuscito a portare in tavola il sogno americano. Un’idea vincente maturata assieme al suo staff, riuscita ad imporsi nonostante l’attuale fase economica non proprio brillante. Di crisi del passato e di come siano state superate si parla nell’exursus storico che focalizza l’attenzione sui momenti più duri attraversati dalla città nel corso di un secolo, e sulle opportunità scaturite. Si prosegue con la mostra in San Domenico che apre il “Progetto Novecento”, de-

dicata allo scultore Adolfo Wildt, e con un approfondimento sul legame dell’artista lombardo con Forlì, tessuto dal mecenate Raniero Paolucci Di Calboli. Dal museo alla casa, passiamo alla rubrica dedicata ad architettura e arredamento con un appartamento di città, ristrutturato sulla base di originali scelte progettuali. La parola passa poi all’attore Simone Toni, agli incontri sulla scienza organizzati dall’associazione “Francesco Barone” e al ciclo fotografico dell’artista forlivese Silvia Camporesi, dedicato ad una Venezia sognante e leggendaria. Per chiudere con la presentazione del brand eco-fashion Haikure, curate da Menabò Group.

Stampa: Graph S.N.C. - San Leo (PU)

Ufficio commerciale: Gianluca Braga,

Direttore Responsabile: Andrea Masotti Redazione centrale: Roberta Brunazzi

Collaboratori: Annalisa Balzoni, Sabrina Marin, Francesca Miccoli, Rosanna Ricci, Giorgio Sabatini, Sara Samorì, Alessandra Segreto, Marcello Tosi, Gabriele Zelli

Progetto grafico: Lisa Tagliaferri Impaginazione: Sabrina Montefiori Controllo produzione e qualità: Isabella Fazioli

Chiuso per la stampa il 22/02/2012 Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

Appartamento di città Simone Toni

46 Scoprire

MEGAscienza

48 Fotografare

Silvia Camporesi

49 Vestire

Haikure

26

36

Edizioni IN MAGAZINE S.R.L. Redazione e amministrazione: Via Napoleone Bonaparte, 50 - 47100 Forlì tel. 0543.798463 - fax 0543.774044

www.inmagazine.it inmagazine@menabo.com


Annotare | Brevi IN

Ciaspole e sci con Neve&natura Al MEGAforlì bambini protagonisti Forlì - Il mese di marzo del MEGAforlì è dedicato al mondo junior: ogni weekend letture animate, laboratori e un’imperdibile giornata alla scoperta di Robin Hood, con una vera prova di tiro con l’arco. Per informazioni MEGAforlì, corso della Repubblica 144, Forlì, tel. 0543 370738; info@megaforli.com; FB Mega Forlì. Il calendario degli appuntamenti su www.megaforli.com

Campigna - Ricca di eventi è la nuova edizione di “Neve&Natura”, calendario di manifestazioni firmato dal Comune di Santa Sofia, Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, Provincia di Forlì Cesena e Asso ATAC, associazione che riunisce strutture ricettive e attività artigianali e commerciali di Corniolo e Campigna. Oltre agli immancabili corsi di discesa per bambini e principianti, torna anche nel 2012 il corso di sci di

fondo e di sci alpinismo. Numerose anche le gare e le ciaspolate, con il connubio “mare-monti” che torna anche quest’anno domenica 4 marzo (ore 12) al Campo Scuola, dove i pescatori di Bellaria cucineranno pesce alla griglia. Tra le novità c’è il Baby Park ai Fangacci e lo Snow Park che si aggiunge alle piste rossa e nera, all’anello di fondo “Le Rondinelle” e ai percorsi per le ciaspole, fruibili nei giorni feriali e festivi. www.campigna.it (F.R.)

“L’Esecutore” ai David di Donatello Forlì -Un’opera “Made in Forlì” in concorso ai David di Donatello 2012. È “L’Esecutore”, film documentario scritto da Paolo Cortesi e diretto ed interpretato da Marco Cortesi. L’opera cinematografica riporta eventi realmente accaduti uniti a dettagli inquietanti legati all’abolizione della pena di morte con ghigliottina, avvenuta in Francia solo 30 anni fa, nel 1981. Il film si basa su documenti e vicende dell’epoca, raccontando le ore che scandiscono l’avvicinarsi della pena, e il fatale conto alla rovescia che precede l’abbassamento della lama.

Orto Slow Food in Africa Forlì - Grazie alla generosità dei contributi elargiti dai soci, la condotta Slow Food di Forlì è stata la prima in Emilia Romagna a contribuire per intero alla realizzazione di un orto in Africa. I ringraziamenti a tutti i soci forlivesi sono giunti dai responsabili della scuola Mamuu Primary School, situata nella contea Makueni, in Kenya.

4 | IN Magazine

Mezzo secolo per Diabolik Forlì - La Fanzinoteca d’Italia, con sede a Forlì in via Curiel, 51, si prepara per l’undicesima edizione della manifestazione Vintage, in programma il 16, 17 e 18 marzo alla Fiera di Forlì. Grande protagonista dell’evento organizzato dalla Fanzinoteca sarà Diabolik, celebre personaggio dei fumetti nato nel 1962 dalla fantasia delle sorelle Giussani: il suo cinquantesimo anniversario viene celebrato con una mostra realizzata in collaborazione con Valerio Giunchedi (nella foto), il più grande dei collezionisti “diaboliki” di Romagna, che ha messo insieme memorabilia più uniche che rare con tutto, o quasi, realizzato

su Diabolik negli ultimi 50 anni. “Diabolik: 50 e non dimostrarli!” è il titolo dell’evento, caratterizzato da un percorso e da una mostra a tema curata dalla stessa Casa Editrice Astorina, intercalata da materiale e produzioni difficilmente rintracciabili. www.fanzinoteca.it



Meldola - Il 2012 si apre con un importante riconoscimento per l’Irst di Meldola. La Conferenza Stato-Regioni ha infatti dato parere favorevole al passaggio di Meldola da Irrst a Irccs, Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico. “Si tratta - così ha commentato la notizia Kyriakoula Petropulacos, direttore generale dell’Ausl di Forlì - di un passaggio importante che conferma sia il rilievo nazionale della struttura di Meldola sia la qualificazione dei servizi pubblici nel nostro territorio”. La rete degli Irccs regionali si arricchisce dunque ulteriormente: dopo lo storico Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna, l’Istituto in tecnologie avanzate e modelli assistenziali in oncologia di Reggio Emilia e l’Istituto delle scienze neurologiche di Bologna, nasce ora un nuovo Irccs in oncologia.

Nuovo responsabile per Dermatologia

Forlì - Il dottor Antonio Ascari Raccagni (nella foto) è il nuovo responsabile dell’U.O. di Dermatologia dell’ospedale “Morgagni-Pierantoni”, indicato dalla direzione dell’Ausl di Forlì dopo il collocamento a riposo della dottoressa Maria Giovanna Righini. Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1982 e specializzato in Dermatologia e Venereologia, il dott. Ascari Raccagni ha iniziato a frequentare il reparto forlivese appena laureato, per entrarvi poi come assistente medico incaricato nel 1988; in questi 20 anni si è dedicato soprattutto all’attività chirurgica assumendo, nel 2002, l’incarico dirigenziale di Alta Professionalità in “Chirurgia Oncologica Dermatologica”. Proprio la chirurgia dermatologica è una delle attività qualificanti dall’U.O. di Dermatologia di Forlì, che nel 2011 , ha effettuato oltre 1.300 interventi in anestesia locale e generale.

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Forlì - Enrico Sangiorgi (nella foto), preside della Seconda Facoltà di Ingegneria dell’Università di Bologna e amministratore delegato di RInnova

Ph. Giorgio Sabatini

Passaggio da Irst a Irccs

Ingegneria, la direzione ad Enrico Sangiorgi Romagna Innovazione Srl, è stato eletto direttore del nuovo Dipartimento di Ingegneria elettronica e dell’informazione “Guglielmo Marconi” dell’Università di Bologna (DEI). Il nuovo Dipartimento è il più grande dell’area di Ingegneria dell’Alma Mater, frutto della fusione dei due Dipartimenti precedenti DIE e DEIS. La nomina prestigiosa, rafforzata dall’ampio consenso che l’ha accompagnata, premia le capacità umane e professionali dell’ing. Sangiorgi e giunge come importante riconoscimento anche per il polo universitario forlivese.

Shig-Gruppo Weichai sbarca in Ferretti Forlì - Con un investimento complessivo pari a 374 milioni di euro, Shandon Heavy Industry Group - Weichai Group (“SHIG -Gruppo Weichai”) ha acquisito il controllo del Gruppo Ferretti, che continua ad operare con l’attuale management team, mantenendo la propria sede e i cantieri produttivi in Italia. L’accordo è stato raggiunto ad inizio anno con i principali creditori del Gruppo Ferretti per acquisire una quota di controllo del Gruppo, partecipando alla ristrutturazione del debito. Shandong Heavy Industry Group - Gruppo Weichai è tra i gruppi globali più competitivi

nel settore dei macchinari in Cina, e l’accordo ha l’obiettivo di sviluppare le sinergie esistenti tra le due realtà imprenditoriali. Il Gruppo Ferretti è tra i leader mondiali nella progettazione, costruzione e commercializzazione di motor yacht, con un portafoglio unico di prestigiosi brand, tra i più esclusivi della nautica mondiale. Tanti i riconoscimenti ottenuti, l’ultimo dei quali a Londra ad inizio febbraio, dove Ferretti Custom Line 100’ (nella foto) è stato insignito del prestigioso premio Motor Boat of The Year 2012, nella categoria “Custom Yacht Award” per il design più sportivo.



Fabio Scozzoli testimonial in 3D I trent’anni del Naima Forlì - Nato nel 1982, il Naima Club si appresta a festeggiare i suoi primi 30 anni di attività. A preparare l’importante compleanno dello storico locale forlivese di via Somalia 2 è una nutrita rassegna primaverile, con concerti jazz e blues in programma ogni venerdì sera fino al 27 aprile. Tra gli appuntamenti da non perdere quelli con il grande jazz del 9 e 16 marzo con Buster Williams e Rita Marcotulli. Il 30 marzo arriva invece uno dei più grandi chitarristi fingerpicking al mondo, l’australiano Tommy Emmanuel, che incanterà il pubblico con la sua maestria alla chitarra. naima@naimaclub.it, www.naimaclub.it

Forlì - Il campione forlivese Fabio Scozzoli in 3D per il nuovo spot dell’Avis Emilia Romagna. L’atleta, vice campione del mondo e promessa del nuoto per le prossime Olimpiadi di Londra, ha prestato gratuitamente la

Spose in scena a Villa Pandolfa

per l’Avis

propria immagine per la campagna 2012, dal titolo “Il tuo miglior tempo”. L’Avis, dal canto suo, ha scelto di parlare della donazione di sangue attraverso le nuove tecnologie, realizzando il primo spot di comunicazione sociale italiano in 3D stereoscopico. Il video, realizzato da 3D Alliance insieme all’intera campagna, sarà presentato a fine marzo a Bologna, alla presenza di Fabio Scozzoli e di tutti gli sponsor che hanno sostenuto questo progetto ambizioso e importante. Alla realizzazione dello spot, in gran parte girato a Imola nella piscina comunale “A. Ruggi” dove Scozzoli abitualmente si allena, ha partecipato anche l’ospedale di Imola e i volontari del 118. Il backstage-anteprima è visibile sui siti: www.avisemiliaromagna.it; www.fabioscozzoli.it

Ph. Giorgio Sabatini

Energia della Natura, percorso didattico all’ ITIS

Fiumana di Predappio - Una giornata dedicata agli sposi è andata in scena a Villa Pandolfa lo scorso 29 gennaio, pensata per fornire alle coppie in visita utili ed intriganti suggerimenti per una festa di nozze speciale. Negli storici ambienti della villa sono stati presentati allestimenti innovativi, atmosfere lussuose per interpretare con charme e glamour la Luxory wedding experience. Come in un palcoscenico articolato su due piani è andata in scena una vera e propria rappresentazione, ribattezzata “Workinprogress... emozioni di un giorno speciale!”, con due modelle che hanno simulato fin nei dettagli una sposa durante i preparativi, creando una performance dinamica del giorno del matrimonio, dal trucco all’acconciatura con esperte del settore, per poi indossare abiti di noti atelier.

8 | IN Magazine

Forlì - Torna all’ITIS di Forlì (Istituto Tecnico Industriale Statale “G. Marconi”, viale della Libertà 14) la mostra “Energia della Natura”, percorso di educazione ambientale allestito fino al 15 maggio e rivolto agli alunni delle scuole superiori, medie ed elementari del territorio forlivese, aperto anche a tutti i cittadini interessati. Una serie di pannelli, macchine e simulatori accompagnano il visitatore attraverso il tempo, facendolo tornare protagonista di un’evoluzione energetica vissuta forse troppo infretta, rendendolo consapevole delle opportunità offerte dalle tecnologie di fonti rinnovabili. L’iniziativa è promossa dall’Assessorato all’Ambiente del Comune di Forlì e organizzata da RInnova Romagna Innovazione in collaborazione con il

WWF di Forlì e con il CISE, Azienda speciale della Camera di Commercio di Forlì-Cesena. La partecipazione è gratuita le visite proseguono fino al 15 maggio. Per isciversi a vistita guidata e laboratori contattare RInnova Romagna Innovazione (Barbara Casadei, resp. Marketing Romagna Innovazione), cell. 334 1921829; barbara.casadei@romagnainnovazione.it; www.romagnainnovazione.com


SHOW ROOM FORLĂŒ Via Costanzo II, 1 - tel. 0543.720605 fax 0543.751161 CESENA Via C. Cattaneo, 477 - tel./fax 0547.608328 www.venerom.it info@venerom.it


Coveri & Sansavini per Pop Heart Forlì - Lancio mondiale delle nuove fragranze firmate Enrico Coveri in collaborazione con l’artista forlivese Massimo Sansavini. La nuova linea di profumi si chiama Pop Heart, gioco di parole che rimanda all’universo della pop art e nel contempo all’icona del cuore, con coloratissimi cuori a connotare la linea femminile e stelle per quella maschile. Enrico Coveri ha optato per il concept esuberante dell’artista Massimo Sansavini, esponente di spicco dell’universo della pop art che in passato aveva già lavorato per collezioni e altri progetti della griffe. Un mood vivace, colorato e giocoso che lega il mondo della moda a quello dell’arte contemporanea.

Ilario Fioravanti, l’ultimo saluto Cesena - Si è spento il 29 gennaio scorso all’età di 89 anni l’architetto e scultore Ilario Fioravanti, un uomo e un artista che ha lasciato una profonda traccia, non solo per i parenti, gli amici e i suoi estimatori, ma per chiunque abbia avuto la fortuna di incontrarlo. La sua opera testimonia un amore profondo per la vita e una volontà di riaffermarla anche nei momenti più difficili. Nel corso della sua ricca esperienza artistica e professionale Fioravanti ha dato vita ad un singolare percorso di ricerca estetica ed architettonica che lascia, anche sul territorio di Forlì e Cesena, significative testimonianze ed espressioni.

Ph. Luca Massari

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Paola Piscopo Cavaliere Forlì - Paola Piscopo (nella foto), proprietaria della Tenuta Pandolfa, è stata insignita dell’onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana. Il prestigioso riconoscimento, consegnato in Prefettura a Forlì lo scorso 16 dicembre, è stato assegnato “per meriti e qualità umane e professionali dimostrate” dal Predetto Angelo Trovato, che premia gli sforzi profusi sul territorio. “L’onorificenza di ‘Cavaliere della Repubblica’ - ha commentato Paola Piscopo - è un segnale d’incoraggiamento a proseguire con determinazione gli investimenti avviati: la Villa già splendidamente restaurata, il prossimo progetto di recupero di antichi casali sparsi nella tenuta in raffinati luoghi di ricettività, ristoro e benessere; la biblioteca dedicata ai temi della Romagna e alla cultura del territorio, i volumi da noi prodotti… E giacché il ‘vino è cultura’, secondo un concetto che è anche nel nostro marchio, proseguiremo con

al Merito

la accurata crescita dei nostri grandi vini ad iniziare dal Sangiovese Riserva Villa degli Spiriti e il Sangiovese Superiore Pandolfo, simboli di Pandolfa terra di Romagna”.

Il varo di Unindustria Forlì - Dall’unione di Confindustria e ConfApi è nata Unindustria ForlìCesena, nuova associazione che rappresenta circa 800 aziende ed oltre 30mila addetti delle imprese industriali della provincia. A sottoscriverne la fondazione il 31 dicembre 2011 sono stati Giovanni Torri e Luca Bettini, presidenti di Confindustria Forlì-Cesena e di ConfApi ForlìCesena, con l’obiettivo di aggregare forze per affrontare al meglio i nuovi traguardi che attendono il sistema delle imprese, a livello locale, nazionale e soprattutto mondiale. Il vertice operativo di Unindustria

Forlì-Cesena, guidato dal presidente Giovanni Torri e dal vicepresidente vicario Luca Bettini, ha incontrato il 7 febbraio scorso i responsabili provinciali delle Forze dell’Ordine coordinati dal Prefetto Angelo Trovato, per la presentazione della nuova associazione (che avrà più sedi sul territorio forlivese e cesenate) e l’illustrazione di prospettive e programmi per il futuro. Ad affiancare Giovanni Torri e Luca Bettini sono Massimo Balzani in veste di direttore, Maddalena Forlivesi, direttore generale Uniservizi ed Enzo Poggi, vicedirettore Unindustria Forlì-Cesena.


F o r l ì - C . s o d e l l a R e p u b b l i c a , 1 2 4 - Te l . 0 5 4 3 2 6 0 0 8 - F a x 0 5 4 3 3 9 0 9 8 - o t t i c a - g h e t t i @ l i b e r o . i t


Manifesti ed elaborati per il 25 Aprile Forlì - Nuova edizione del concorso indetto per celebrare l’anniversario della Liberazione. Promosso dalla Regione Emilia-Romagna, Comune di Forlì, Ufficio scolastico provinciale di Forlì-Cesena, il bando per la realizzazione di un manifesto e per elaborati grafici è rivolto ai giovani fino ai 25 anni d’età. Inserita nel bando anche la sezione “Il dovere della memoria”, premi di studio intitolati ad Adriano Casadei, Silvio Corbari, Arturo e Tonino Spazzoli e Iris Versari. La scadenza per la consegna di tutti gli elaborati è fissata al 15 marzo 2012. Per informazioni: 0543 712343; livia.gazzoni@comune.forli.fc.it

Mori e Grovignani tra storia e arte

I 60 anni del Gambero San Piero in Bagno - Sessant’anni di storia e di prelibatezze per la Locanda al Gambero Rosso, rinomato ristorante di San Piero in Bagno. Tutto cominciò nel 1951, quando Diva e Cecco Saragoni rilevarono una vecchia osteria a San Piero. Da allora la storia della locanda è stata in continua crescita grazie all’impegno della figlia Giuliana, che dal 1992 propone una cucina legata alla tradizione contadina del territorio. Una scommessa vita, che ha portato tanti consensi oltre all’ingresso nella prestigiosa Guida Michelin e in quelle de Il Gambero Rosso, Veronelli, Oste-

Rosso

rie d’Italia, Espresso, TCI, Accademia Italiana Cucina, Panorama. Poi interviste, Tv, recensioni e la collaborazione con Slow Food. La Guida dei ristoranti del Gambero Rosso, omonimia non clientelare, gli attribuisce i “Tre Gamberi”, simbolo che elegge meno di 20 locali con cucina di tradizione quali migliori d’Italia. Oggi la passione si rinnova grazie a Maria Chiara, figlia di Michela e Paolo, nipotina di Giuliana e Moreno. La “Cucina delle Donne”, iniziata con Diva nel 1951 e oggi gestita con successo da Giuliana, ha il suo futuro in Maria Chiara.

Predappio - La casa natale Mussolini ospita fino al 6 maggio la mostra “Marisa Mori, donna ed artista del ‘900, il talento e il coraggio”, dedicata all’artista fiorentina legata ai più importanti gruppi artistici italiani, testimone di un’epoca di forti mutamenti che lei seppe dominare. Esponente di spicco del Futurismo, lasciò il movimento dopo le Leggi razziali, scegliendo di dare ospitalità alla famiglia di Rita Levi Montalcini. La mostra, aperta di sabato, domenica e festivi, s’inserisce nel “Progetto Novecento”, che fino al 2013 vedrà susseguirsi varie iniziative. “La Vëcia Cantêna d’la Prè” di Predappio Alta ospita invece fino ad aprile “In braghe di Tele Rattoppate”, realizzata dai Grovignani (un’opera nella foto). In mostra lavori inediti del trio composto da Grota (Franco Gianelli), Paolo Vignali e Vanni Perpignani, affiancati anche da artisti come Roberto Celli e Cristian Antaridi. Quadri e tele rattoppate e ricostruite in nuove storie, per regalare una diversa visione del mondo. www.comune.predappio.fc.it

12 | IN Magazine

Welcome In Famiglia nuovo marchio per il Turismo Forlì-Cesena - Nuova certificazione per il turismo locale. È “Welcome in Famiglia”, marchio che contraddistingue le strutture ricettive e d’intrattenimento con un’offerta orientata ai bisogni dei bambini e delle famiglie. Promosso da Camera di Commercio di Forlì-Cesena e Cise, sua Azienda Speciale, associazioni di categoria e imprenditori, il marchio ha lo scopo di valorizzare le strutture turistiche attraverso la definizione e la promozione di elementi di qualità dell’offer-

ta per le famiglie. Qualsiasi esercizio della costa e dell’entroterra che intenda qualificare i propri servizi turistici, avendone i requisiti, può aderire scegliendo la classificazione Mare, Natura, Cultura, Relax. Simbolo del marchio è una “famiglia di stelle”, colorate a seconda della tipologia di riferimento. Il sistema di monitoraggio utilizzato per la concessione del diritto d’uso fornisce effettive garanzie di qualità della struttura aderente. www.welcomeinfamiglia.com


De Stefani S.p.A. Concessionaria Ufficiale di Vendita e Assistenza Mercedes-Benz ForlĂŹ, Via Ravegnana 407 tel. 0543 811011 - Cesena, Via Ravennate 1550 tel. 0547 637011 Imola, Via Pola 23 tel. 0542 691911 - Ravenna, Via Dismano 2 tel. 0544 479611 www.destefani.net


Essere | Riccardo La Corte

Fenomeno

America Graffiti testo Francesca Miccoli - foto Giorgio Sabatini

Sul fascino delle trattorie anni ’50 si fonda un successo imprenditoriale in continua espansione. Quello di Riccardo La Corte, big boss di AG.

Un carosello di vecchie insegne, pompe di benzina, flipper e juke box. Ma anche fantasiose geometrie, un inebriante profumo di euforia, leggerezza e autenticità. Tutto questo è America Graffiti, una filosofia di vita prima ancor che un locale e un brand. Un inno all’America degli anni Cinquanta, mito mai sfiorito e sorpassato, contemporaneo nella sua rinnovata modernità. Sul fascino inattaccabile di un’epoca che continua a far sognare si radica un successo imprenditoriale che è già una case history. Sessantaquattro dipendenti a Forlì e duecentocinquanta complessivi, sedi in Italia e presto

anche all’estero, America Graffiti è la risposta vincente alla crisi. Il segreto? “È l’unico locale dove si respira la old America way of life”, spiega Riccardo La Corte, papà di questo mondo a parte, sospeso tra nostalgia e tradizione. “Un format che permette di riscoprire le at-

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mosfere e i sapori delle trattorie a gestione familiare delle campagne americane”. Un’idea che prende forma nell’autunno del 2007, dalla vivace mente di Riccardo “big boss” e di Cinzia Daltri. Una coppia nella

vita e nella professione, due cuori avvicinati dalla magia di un sogno a stelle e strisce. “Festeggiamo in questi giorni vent’anni d’amore”, racconta big boss. “Ci siamo incontrati alla Bussola. Lei, cesenate, aveva diciassette anni, io, forlivese, due di più”. L’odierna passione di La Corte si rispecchia negli occhi sgranati e sognanti di un Riccardo bambino. “Mio papà - racconta l’imprenditore, linea arrotondata e basette in perfetto american style - era un grande fan di Celentano e di Elvis e mi ha trasmesso la passione per l’universo Usa. Ho imparato ad apprezzare i telefilm prodotti negli States a partire da Hazzard e A-team, quindi le auto e le moto d’oltreoceano, dalle cadil-


IN Magazine | 15


A fianco, “big boss” assieme allo staff nel locale forlivese di via Costanzo II, raffigurato anche nella foto di apertura.

lac alle Harley Davidson”. Terminata la scuola alberghiera e archiviate esperienze da ristoratore a 360 gradi, Riccardo decide di fare il grande salto: lanciare un locale alternativo. Di più, esclusivo. “Volevo ricreare a Forlì un diner in stile americano. Una sorta di trattoria Usa, dove mangiare tutti i giorni”. Dopo una breve ma intensa gestazione, vissuta tra legittime speranze e comprensibili tentennamenti, America Graffiti vede la luce il 3 febbraio del 2008 nei locali di via Costanzo II. Un sogno inizialmente contornato da un alone di scetticismo. La previsione più benevola, azzardata da amici e parenti, prevedeva un’aspettativa di vita non superiore a quattro mesi. Lo stesso Riccardo inizialmente nutriva qualche perplessità. “La spinta decisiva è stata di Cinzia”, racconta. Grinta da vendere e un tattoo che è un tripudio di cup cake, milk shake e ciambelline, la donna del boss rappresenta la parte più risoluta della coppia. Assumendo il rischio di un

Il team: una famiglia allargata e vincente Se al timone di AG sono Riccardo e Cinzia, artefici di un successo in continuo crescendo, altri amici hanno un ruolo decisivo nel fenomeno imprenditoriale. Si tratta in primis di Stefano Landi e Caterina Manzini, che curano l’immagine del locale “dalle posate fino alla grafica”, racconta Riccardo. A Caterina in particolare va ascritto il primo logo storico di AG. “Si tratta di persone di cui mi fido ciecamente. Quando parto per i miei viaggi di studio e aggiornamento so di lasciare la creatura in buone mani”. Se big boss si occupa di cibo e ristorazione, con un occhio sui locali, Stefano Landi progetta la strutturazione e si occupa della parte burocratica, Nicola Vandi è responsabile di marketing e comunicazione mentre Fabio, il fratello commercialista di Riccardo, è il ministro delle finanze. E come non citare mamma Giovanna, sempre presente a supervisionare il lavoro in cucina. Anche partner e fornitori rientrano nella cerchia dei confidenti. “Una sinergia che contribuisce a rendere piacevole ogni lunga, intensissima giornata di lavoro, dilatata dalle 11 del mattino a notte fonda”. Ma la vera gioia della grande famiglia è la mascottina Lucille, dolcissima cucciola di Jack Russell (nella foto), dallo sguardo tenero, gli occhietti vispi e complici.

16 | IN Magazine


p A N D o r A M o r e l l A t o h A M I l t o N

salto nel vuoto, l’affiatato duo trasforma in esclamativo ogni punto interrogativo. “Già in occasione delle prime serate - racconta Riccardo - registravamo il tutto esaurito ed eravamo costretti a lasciare fuori molte persone”. Problema presto risolto. Nell’estate l’allargamento del locale consente ad America Graffiti di raddoppiare coperti e superficie. Ubicato nella zona industriale, AG accoglie una clientela trasversale. Il ricco menù comprende oltre cento portate di veloce preparazione e coniuga il tocco italiano ad un sistema di ristorazione prettamente USA come il fast food. “Prepariamo di tutto, dal finger food alla pasta, dalla carne alla griglia, argentina, americana e irlandese, ai menù big breakfast bacon and eggs, passando per un’infinita varietà di dolci”. Quindi gli esclusivi hamburger AG, studiati e proposti dopo numerosi assaggi preparati dalla macelleria di fi-

si aggiunge un menù del giorno anche per lavoratori con un’offerta sempre diversa di due primi e due secondi. E non manca l’angolo Italy in Italy. “Una scelta che non toglie nulla all’impronta del locale. In ogni diner americano è presente la pasta”. Una particolare attenzione è riservata ai bambini, rapiti da piatti gustosi e gratificati da un simpatico gadget.

Sharon Stone indoSSa la collezione damianiSSima.925

Primo fast food ad essere associato all’AIC, Associazio-

gioielli in argento e diamanti con onice o madreperla

ne Italiana Celiachia, pronto ad aprire una finestra sul

biologico, America Graffiti ha già lanciato nel firmamento enogastronomico la birra Big Boss, una bionda artigianale leggermente ambrata e dal sapore deciso. La bevanda al malto non è l’unico prodotto alimentare griffato. “Desideriamo dare ai nostri un sigillo ben definito. È il caso dell’hamburger AG e di varie apprezzatissime salse, mentre è in rampa di lancio una bevanda digestiva

C a s t r o c a r o Te r m e

viale Marconi, 7 • 0543.767305

D A M I A N I

Sogno americano in tavola

B A u M e & M e r c I e r

c h I M e N t o

ducia. Per chi predilige una dieta leggera non mancano insalate, petto di pollo, menù vegetariano e vegano. Il tutto rivisitato, ma non troppo, dalla peculiare impronta di La Corte. “Ho consultato un’infinità di libri e ricettari - racconta Riccardo -, poi sono intervenuto rivedendo alcune portate. Ad esempio togliendo quella connotazione agrodolce presente nei cibi salati”. Alla carta tradizionale


A fianco, lo staff di AG che opera nel locale aperto all’ipermercato Punta di Ferro. Sotto, la postazione mobile.

gassata, caratterizzata da un dolcificante naturale. Colonna sonora di pranzi e cene è poi l’inimitabile rock’n’roll, valorizzato da concerti live e numerosi eventi di contorno. Ingredienti che ogni settimana preludono il tutto esaurito. Da qui l’esigenza di alzare l’asticella e replicare il successo altrove. Di recente AG è approdato a San Marino, Bellaria e Forlimpopoli, dove nel 2010 ha aperto i battenti il primo official store. Un punto vendita dedicato, con abbigliamento pin up style, giubbini in pelle, capi da motociclisti, streetwear e tanto altro. Pezzi unici come le moto in vetrina. Il terzo step dell’avventura contempla la creazione di un fran-

chising, un progetto per espandere il brand e creare un innovativo marchio d’impresa nel settore della ristorazione veloce e di qualità. Due i locali già aperti tra Emilia e Marche, due quelli in fase di lancio. E se diversi contatti sono già avviati per un’ulteriore e più capillare ramificazione sull’intero territorio nazionale, non mancano le richieste di affiliazione dall’estero. Ma qual è la formula alchemi-

ca di un simile successo? “Credo che la ricetta vincente - conclude il boss - nasca da un mix di visibilità, qualità del prodotto, buon prezzo, cortesia e personalizzazione. E poi accontentarsi di guadagnare un euro in meno e soddisfare sempre il cliente”. In merito al futuro, “facciamo un passo alla volta,

AG tra eventi e solidarietà AG è anche organizzazione di eventi. A Forlimpopoli ogni domenica va in scena la musica live e il locale si accende grazie all’emozionante rombo di auto e moto. In programma c’è anche la serata “you vs big boss”, sfida all’ultimo boccone con il grande ristoratore che cucinerà per cinque sfidanti, chiamati a trangugiare in venti minuti portate di grandi dimensioni e “di difficile consumazione”. Ma il grande appuntamento è fissato per il 23 e 24 giugno, weekend in cui andrà in scena il terzo raduno nazionale Kustom Revolution. Nel progetto american style non manca il risvolto sociale. La Corte & C sono sponsor di Sandro Valbonesi, protagonista del “Cancer challenge coast to coast” negli Usa (e dove se no?) con ricavato pro IRST. Da ricordare anche il dono di 500 pettorine fluorescenti, e i gadget donati ai bimbi di un orfanotrofio.

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attraverso scelte ponderate, senza il dispendio di energie fisiche ed economiche in voli pindarici. Dobbiamo continuare ad evolverci, per questo a settembre proporremo un nuovo menù. L’imperativo è non fermarsi, non abbassare gli standard e non stancare il cliente. E non porsi dei limiti. Mai”. IN



Rievocare | Economia a ForlĂŹ

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Fuori dalla

Crisi

testo Sara Samorì - foto Archivio Sabatini

Dal crack della Banca popolare all’autarchia, dalla ricostruzione alle ristrutturazioni degli anni Ottanta. Come Forlì ha affrontato le difficoltà dalla fine dell’Ottocento ad oggi, e come è riuscita a superarle.

La parola “crisi” risuona oggi un po’ ovunque, monopolizzando i temi economici e allargandosi al più generale ambito della contemporaneità, mondiale e locale. Non è la prima volta, però, che Forlì si trova a dover affrontare situazioni non facili dal punto di vista economico. Ripercorriamo la storia della città dalla fine dell’Ottocento ad oggi, soffermandoci sulle crisi più significative che si è trovata ad affrontare. E su come riuscì a superarle. 1894, il crack della Banca popolare di Forlì

La storia delle cesure economiche determinatesi a Forlì dalla fine dell’Ottocento in poi fu incalzata da un decorso naturale degli eventi prodotti dalla “grande” politica, dai processi di omologazione dei partiti e dell’opinione pubblica, mentre le trasformazioni economiche e sociali scandivano i ritmi “lunghi” dei processi di modernizzazione e la formazione di una prima base

industriale. Il giovane gotha forlivese che aveva preso forma all’indomani dell’unità nazionale e si misurava con il governo della città, suggellò presto una saldatura ideale ai valori dominanti della nuova classe dirigente italiana. Se da un lato la società romagnola non riusciva a superare la frammentazione di un’economia ancora molto condizionata dal mondo rurale, dall’altro registrava segnali di dinamismo. La congiuntura economica e politica, però, non fu favorevole: a fine secolo esplose la crisi della Banca Romana che scatenò fallimenti a catena in tutta la penisola. Anche Forlì visse anni drammatici. Il crack della Banca popolare forlivese avvenne, con effetti a catena, nell’aprile del 1894, trascinando con sé molte iniziative imprenditoriali faticosamente costruite. Si parlò di ammanchi, operazioni spregiudicate, insoluti (celebre la frase di Antonio Fratti, uomo dell’entourage repubblicano, “le cambiali venivano a galla come le

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canocchie...”). La caccia ai responsabili diede presto frutti amari: pesa sulla vicenda il mistero della morte tragica di Livio Quartaroli il quale, travolto dalla debacle economica e dal disonore, si suicidò buttandosi in un pozzo. Per uscire dalla crisi bancaria e finanziaria del 1894 il governo cittadino, che con l’inizio del nuovo secolo era passato saldamente nelle mani delle forze democratiche a guida repubblicana, decise di optare per un intervento diretto dell’ente locale. Nacquero così le manovre economiche varate fra il 1905 e il 1910, che portarono alla

costruzione dell’officina del gas, dell’acquedotto, dell’ospedale; al finanziamento dell’Istituto Autonomo Case Popolari, al contributo per l’edificazione del nuovo palazzo delle Poste, realizzato in una porzione dell’attuale piazza XX Settembre. Il “nuovo corso” del nuovo secolo

7 e il 14 giugno 1914, serie rivendica-

Il ventesimo secolo si era aperto nel forlivese con conflitti sociali per la conquista di un patto di mezzadria migliorativo e lotte bracciantili contro la disoccupazione. Il segno forse più emblematico del nuovo corso nell’Età giolittiana lo offre, qualche anno più tardi, la reazione della città al devastante uragano del 23 giugno 1905, che mise in ginocchio l’agricoltura. Il forlivese Alessandro Fortis, all’epoca Presidente del Consiglio, estese alla Romagna la legge sulla calamità naturali già in vigore in Veneto, permettendo sostanziali provvedimenti in campo creditizio. Un decennio dopo, fra il

zioni politico-sociali in Romagna e in diverse parti d’Italia raggiunsero il punto apicale nella cosiddetta “settimana rossa” che precedette il Primo conflitto mondiale. Ciò innescò varie conseguenze e aspettative di carattere economico che portarono, nel dopoguerra, un vasto movimento popolare a rivendicare il rinnovamento della società. Dopo i tumulti del 1919, la devastante esperienza della pandemia influenzale della “Spagnola” e le elezioni del ’21, l’Italia si avvia verso una faticosa ripresa del sistema produttivo locale e nazionale. Tra il 1919 e il 1929 Forlì passa dallo sta-

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Immagini della Forlì anni ‘50 e ‘60. Sopra, contadini offrono pesche per protesta all’uscita della Becchi (1967). In apertura, piazza Saffi negli anni ‘50, con mezzi pubblici schierati per ricevere la benedizione.


tus “periferico” a quello di “centro”, con la nascita di alcuni importanti stabilimenti: particolarmente, quelli di proprietà della famiglia Orsi Mangelli - Saom e Sidac - che contavano circa 1600 dipendenti. La crisi del 1929, l’autarchia, il dopoguerra

Ancorata alla provincia rurale, Forlì affrontò la crisi del 1929 subendone effetti duraturi. La depressione del mercato locale e le trasformazioni permanenti e strutturali che il fascismo aveva apportato al sistema economico italiano gravarono pesantemente sulla situazione cittadina. La politica autarchica e militare

del fascismo influì sugli agricoltori e sui lavoratori che vivevano in una delle zone cerealicole più produttive del paese. Così come il blocco dei prezzi, il razionamento alimentare, il contingentamento dei prodotti e del bestiame, il reclutamento degli uomini validi... La seconda guerra mondiale determinò un annichilimento progressivo delle attività produttive nei campi, nelle fabbriche, nel commercio. Con l’entrata dell’armata britannica a Forlì, il 9 novembre 1944, la città avviò la difficile opera di ricostruzione che interessò soprattutto l’edilizia e il riassetto del potenziale industriale, danneggiato da profonde ferite.

Il dopoguerra si preannuncia critico sul fronte economico: nel 1948 i disoccupati in provincia di Forlì erano oltre 41mila. E la richiesta di

218 licenziamenti allo stabilimento Orsi-Mangelli divenne il simbolo delle difficoltà e della complessità del momento. Dagli anni ‘50 agli anni ‘70

Dal 1951 al 1970 si assiste ad una trasformazione profonda della struttura economica forlivese. È l’epoca in cui nasce e si diffonde la piccola e media industria manifatturiera e prende il via un processo

d’industrializzazione dell’agricoltura, che si organizza in una struttura

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A fianco, un corteo di protesta in corso della Repubblica degli anni ‘70, (immagine tratta dal libro “Cento anni di Camera del lavoro“ a cura di Vladimiro Flamigni e Massimo Lodovici, Cesena, Il Ponte Vecchio editore, 2002, pag.103)

economica cooperativa. Cambia di

conseguenza anche l’assetto sociale della città: se nel 1951 i 2/3 dei residenti erano impiegati nell’agricoltura e solo 1/3 nell’industria e nel terziario, nel 1971 la proporzione era esattamente inversa. Il “corso autarchico” inaugurato nel 1929 aveva prodotto, anche a Forlì, la grave crisi occupazionale degli anni Cinquanta. Le ristrutturazioni industriali nel corso degli anni Settanta segnarono un preoccupante ritardo rispetto ad altre aree della regione. A quel periodo risalgono i primi dibattiti sul grande asse di sviluppo industriale: Forlì, infatti, si reggeva ancora su alcune considerevoli aziende come la Forlanini, la Bartoletti, la Becchi, i calzaturifici Battistini e Bondi, Famos nella maglieria; le fabbriche Orsi-Mangelli

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nelle fibre e nella chimica. La situazione subì però un decorso drastico. Fra il 1970 e il 1975 queste aziende crollarono, sotto i colpi della concorrenza e dell’inadeguatezza ad affrontare le sfide moderne. Nel 1976 scoppiò la crisi economica più grave della storia industriale di Forlì, segnata dalla crisi profonda della Saom Orsi-Mangelli, che era stata preceduta da tensioni e riduzioni di personale. Una risposta alla crisi irreversibile di alcuni comparti industriali viene dall’ampliarsi della rete dei servizi e del commercio, che dapprima tamponano le emorragie occupazionali, poi trainano una ripresa. Le ristrutturazioni degli anni ‘80

A partire dagli anni Ottanta le industrie operano una profonda

ristrutturazione, basata sul decentramento e l’esternalizzazione delle attività produttive. Anche dal 1981 al 1984 si verificano a Forlì notevoli riduzioni di personale nelle aziende maggiori. Alla crisi economica si accompagna la ripresa della tensione sociale e politica, con li terrorismo che nel 1988 torna a colpire proprio a Forlì, con l’assassinio del senatore Roberto Ruffilli. La caduta del Muro di Berlino (1889), lo stravolgimento del quadro politico italiano, passato attraverso il ciclone “mani pulite”, l’avvento delle new economy e l’inizio di dinamiche migratorie internazionali, hanno poi definito un lungo, ciclo economico con crisi e riprese che si sono susseguite fino ad oggi. Presentando scenari sempre diversi e in continua evoluzione.IN


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Ammirare | Adolfo Wildt

L’anima

e le

Forme testo Sabrina Marin

Una nuova grande mostra accende ai musei San Domenico di Forlì. Protagonista è lo scultore Adolfo Wildt, raccontato attraverso un percorso che da Michelangelo porta a Klimt.

Nelle splendide sale dei musei San Domenico di Forlì fino al 17 giugno sarà possibile ammirare i capolavori dello scultore Adolfo Wildt, per iniziativa della locale Fondazione Cassa dei Risparmi e del Comune di Forlì. La mostra è certo una scommessa: rendere popolare un artista tra i più sofisticati e colti del Novecento. L’esposizione è a cura di Fernando Mazzocca e Paola Mola affiancati da un comitato scientifico presieduto da Antonio Paolucci. Per completezza e qualità delle opere esposte, l’esposizione rappresenta il primo tempo del “Progetto Novecento. Percorsi - Eventi - Interpretazioni”, che si sviluppe-

rà nel 2013 con la grande mostra “DUX”, dedicata ad una ricognizione sull’arte italiana negli anni del consenso, legittimamente proposta da Forlì, città del Duce. Estraneo al mondo delle avanguardie e anticonformista, capace di fondere nella sua arte classico e anticlassico, Adolfo Wildt (1868 1931) è un caso unico. Nato in una famiglia di umili origini svizzere

ma milanese da generazioni, è in grado di essere in ogni istante tutto e senza luogo.

Nel percorso al San Domenico,

La sua incredibile eccellenza tec-

Biserni di Forlì, la grande arte di Wildt sarà messa a confronto con i capolavori di maestri del passato che per lui furono sicure fonti di ispirazione. Da Fidia ad Antonello da Messina, Bramante, Michelangelo, Bernini, Canova, e con i moderni con cui Wildt si è originalmente confrontato: Previati, Rodin, Klimt, De Chirico, Morandi, Casorati, Fontana. L’idea che governa l’esposizione non è semplicemente quella di una rassegna di carattere monografico, ma di un percorso che mette in relazione le opere dell’artista con quelle di chi lo ispirò profondamente. Partendo dall’eccezionale nucleo di opere conservate a Forlì, dovute al mecenatismo della famiglia Paulucci di Calboli, protagonista della storia della città e della storia nazionale, e grazie alla disponibilità dell’Archivio Scheiwiller (il grande editore milanese che per via familiare ha ereditato molte opere e

nica e lo straordinario eclettismo furono attaccati sia dai conservatori sia dai sostenitori del moderni:

i primi non lo vedevano allineato per i contenuti, ancora pervasi dal Simbolismo, e lo criticavano per le scelte formali caratterizzate da richiami gotici ed espressionisti estranei alla tradizione mediterranea e all’arte di regime; i secondi mettevano in discussione la sua fedeltà alla figura, la vocazione monumentale, il continuo dialogo con i grandi scultori e pittori del passato, la predilezione della scultura come esaltazione della tecnica e del materiale tradizionalmente privilegiato, il marmo, reso da Wildt con effetti sorprendenti sino alla più elevata purificazione dell’immagine. Questi aspetti, che ne hanno condizionato per lungo tempo la fortuna, esercitano oggi su di noi un fascino nuovo che solo una grande mostra può finalmente restituire.

allestito dal parigino Wilmotte et Associès e dallo Studio Lucchi e

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Ph. Giorgio Sabatini

materiali di Wildt), è oggi possibile esporre una serie di straordinari capolavori dell’artista e ricostruire il percorso più completo della sua produzione scultorea e grafica. I temi da lui privilegiati, come quelli del mito e della maschera, gli consentirono di dialogare anche con la musica (Wagner) e la letteratura contemporanea, da D’Annunzio (che fu suo collezionista) a Pirandello e Bontempelli; così, da ritrattista eccezionale quale era, con i magnifici busti colossali di Mussolini, Vittorio Emanuele III, Pio XI, Margherita Sarfatti, Toscanini e di tanti eroi di quegli anni, egli ha saputo creare un Olimpo di inquietanti idoli moderni. Wildt ha voluto condurre i gesti, i volti, le figure umane ad una nudità essenziale, coglierne l’anima consentendo al pensiero di giungere ad un’armonia maturata e composta tra la linea e la forma. Alla mostra sono collegate altre esposizioni sul territorio, nell’ambito del Progetto Novecento: il

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Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza presenta “La ceramica nell’età di Wildt”; ai Magazzini del Sale di Cervia è esposta “Giuseppe Palanti. La pittura, l’urbanistica. La pubblicità da Milano a Milano Marittima”. A Predappio, nella Casa Natale di Mussolini, due mostre in successione: “Archivio del Novecento. Marisa Mori, donna e artista del ‘900, il talento e il coraggio” e “Renato Bertelli, la parentesi futurista”. IN

Sopra, la sala centrale della mostra, con “Madre Adottiva” di Wildt sulla destra e, dietro a sinistra, il profeta Adacuc di Donatello. In apertura, “Mater purissima leggera”, opera di Adolfo Wildt.

Scultura in San Domenico “Wildt: l’anima e le forme da Michelangelo a Klimt” è la nuova grande mostra allestita ai musei San Domenico di Forlì, in piazza Guido da Montefeltro, dal 28 gennaio al 17 giugno 2012. L’orario di visita, da martedì a venerdì, va dalle ore 9,30 alle 19,00 (la biglietteria chiude sempre un’ora prima); sabato, domenica e giorni festivi dalle 9,30 alle 20,00 (lunedì chiuso). Apertura straordinaria nelle giornate del 9 e 30 aprile. I biglietti d’ingresso vanno da 10 euro (intero) a 7 euro (ridotto, per gruppi superiori alle 15 unità, minori di 18 e maggiori di 65 anni, titolari di apposite convenzioni, studenti universitari e residenti nella provincia di Forlì-Cesena). Ingresso speciale per le scolaresche a 4 euro; gratuito per bambini fino ai 6 anni, per un accompagnatore per ogni gruppo, diversamente abili con accompagnatore, due accompagnatori per scolaresca, giornalisti con tesserino, guide turistiche con tesserino. Per informazioni e prenotazioni tel. 199 75 75 15; www.mostrawildt.it


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Ricordare | Raniero Paolucci Di Calboli

Il ritratto di

Fulcieri

testo Gabriele Zelli

Dal busto per l’eroico figlio scomparso nasce uno stretto rapporto tra Adolfo Wildt e il mecenate Raniero Paolucci Di Calboli. Che a Forlì ha donato opere fondamentali dello scultore.

La mostra su Wildt ai musei San Domenico ha come nucleo centrale una serie di opere conservate a Forlì grazie al mecenatismo di Raniero Paulucci Di Calboli, protagonista della storia cittadina e di quella nazionale, ed altre appartenenti all’Archivio dell’editore Scheiwiller. Raniero Paolucci Di Calboli (1861 - 1931) fu un diplomatico con importanti incarichi in diverse capitali: Vienna, Londra, Parigi, Lisbona, Tokio, Madrid, nonché padre dell’eroe della Prima Guerra Mondiale, Fulcieri. Uno spiccato impegno in ambito sociale lo porterà a promuovere campagne di stampa in difesa degli emigrati e, più riservatamente, a schierarsi a favore delle tesi innocentiste sull’affaire Dreyfus. Sociologo e studioso politico, fu anche cultore delle belle arti, amante della musica e del teatro, appassionato collezionista e bibliofilo. La Prima Guerra Mondiale colpì duramente l’aristocratica famiglia forlivese, con il calvario e la scomparsa del figlio Fulcieri, medaglia d’oro al

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A fianco l’eroe della Prima Guerra Mondiale, Fulcieri Paducci Di Calboli. Nella pagina a fianco il padre, Raniero Paolucci Di Calboli. In apertura il ritratto a Fulcieri realizzato da Wildt.

valore militare conquistata sul campo, morto il 28 febbraio 1919 in seguito alle ferite riportate. Dopo la morte dell’eroe nacque l’idea, da parte degli amici del Comitato milanese fra Mutilati e Invalidi di Guerra, di far eseguire un ritratto marmoreo di Fulcieri. L’iniziativa trovò molte adesioni e fondi permettendo di affidare la commissione all’artista giusto, Adolfo Wildt, che avrebbe espresso al meglio il ricordo dell’eroe. Quando Raniero andò presso lo studio dello scultore, il 5 novembre 1919, annotò infatti nella sua agenda: “il busto è somigliantissimo”. Nel 1921 Raniero Paulucci rientrò in Italia dopo essere stato per circa due anni a Tokio. Gli vennero assegnati incarichi in ambito europeo. Ciò gli consentì di dedicarsi al riassetto della casa forlivese, che intendeva far diventare “La casa Fulcieri”, e alla frequentazione della città e della Romagna. Tra il 1892 e il 1893 provò a riacquistare il palazzo Piazza-Paulucci, attualmente sede della Prefettura di Forlì, che il nonno aveva venduto a seguito di debiti col fisco. Nel 1906 acquistò invece il

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palazzo dei cugini conti Dall’Aste, in via Piero Maroncelli, che ristrutturò

e riempì di mobili, oggetti artistici e libri. Risale allo stesso periodo, 1921, l’inaugurazione dell’Altare della Patria e della tomba del Milite Ignoto. A Milano fu l’Associazione Nazionale fra Mutilati e Invalidi di Guerra ad organizzare iniziative. Il 28 ottobre del ‘21, in una sala di una galleria milanese, presentò il busto di Fulcieri, alla presenza degli ex commilitoni.

da crisi sociale, politica, economica, che si chiuse con la conquista del potere da parte di Mussolini. A Raniero Paulucci non mancarono però le soddisfazioni, come la nomina a Senatore, l’assegnazione del posto di ambasciatore a Madrid e la nascita di un nipote, al quale sarà dato il nome dello zio, che la figlia Camilla avrà dal consigliere d’ambasciata Giacomo Barone Russo. La nascita del piccolo Fulcieri determinò in Raniero la decisione di modi-

Memoria del figlio in un capolavoro A Forlì la cerimonia in ricordo di Fulcieri si tenne il 27 novembre nel Teatro Comunale. “È riuscita solenne -

scrisse il padre - per concorso di popolo, per compostezza degli uditori e per il successo degli oratori. Dal teatro siamo andati al Cimitero dove il Comitato ha consegnato al Sindaco il busto di Fulcieri, che l’On. Gaudenzi ha ricavato a nome del Comune, con frasi assai lusinghiere alla memoria del nostro caro estinto”. Il 1922 per l’Italia fu caratterizzato

ficare il testamento redatto quattro anni prima, al fine di “lasciare la casa di Forlì al pronipote e di donare alla città un capitale di trecentomila lire italiane perché la rendita di questa somma sia distribuita ai figli e discendenti dei mutilati e feriti in guerra”, in memoria del figlio. Una somma notevole, gestita successivamente da una Fondazione, che rappresentava un terzo circa delle sostanze mobili dell’interessato e valeva lo “scambio” con la casa,


che restò così alla famiglia Paulucci. Maturò altresì l’idea di lasciare un ricordo tangibile di sé e di Fulcieri alla città. Decise di acquistare da Wildt il busto di Fulcieri, da porre al centro della casa forlivese, per poi donarlo alla città e di commissionare altre sculture allo stesso artista. Nel 1928 terminarono i lavori di sistemazione del palazzo di via Maroncelli, in particolare furono ultimati gli affreschi, opere del pittore riminese Gino Ravaioli, tuttora visibili. Tre anni dopo, il 12 febbraio 1931, Raniero Paulucci muore a Roma dopo breve malattia. Non aveva ancora compiuto settant’anni. Adolf Wildt scomparve un mese dopo, il 12 marzo. Raniero viene sepolto nel Pantheon del Cimitero Monumentale insieme al figlio Fulcieri. La famiglia, considerato il tributo dato allo scomparso e la decisione di intitolare a Fulcieri il locale Liceo Scientifico, offrì ventimila lire da distribuire a istituzioni di beneficenza. Nel frattempo al podestà di Forlì, Mario Fabbri, fu comunicato il contenuto delle disposizioni testamentarie, con l’aggiunta della donazione di tutte le sculture di Wildt acquistate: il busto di Fulcieri Paulucci di Calboli (1925), la testa marmorea raffigurante Santa Lucia (1926), il busto di San Francesco d’Assisi (1926), L’AutoritrattoMaschera del dolore (1908-1909), il bronzo su lastra di marmo e legno “Lux” che raffigura il “Volto emaciato d’una santa” (1920), la scultura “La fontanella Santa” (1921), il bassorilievo “La Protezione dei bambini” (1918 circa). Tutti gli oggetti d’arte e le sculture di Wildt furono raccolti in un’unica sala dedicata a Fulcieri nel palazzo degli Istituti Culturali, inaugurata l’11 ottobre 1931. Il tutto fu trasferito negli anni ’60 a Palazzo Gaddi. IN

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Cesare Prandelli, Ct della nazionale italiana di calcio, visita l’équipe Istam.

Collaborazione con il Dipartiriali e professionisti di ogni disciplina sportiva, fessionisti di Istam intervengono prescrivendo mento di Scienze Biomolecoha portato a monitorare piloti di formula e GT integratori mirati a ristabilire i necessari equililari dell’Università di Urbino sui fattori di rischio dello stress ossidativo. bri. Prodotti che verranno preparati in farmacia Importante la collaborazione con bianalisi per galenica. Istam non applica infatti protol’esecuzione di tutta l’esamistica chimico-clinica microbiologica. colli generali ma interviene con risposte ad personam. Istam vanta numerose pubblicazioni in riviste scientifiGrande attenzione è attribuita all’ascolto del paziente, troppo che di prestigio. Da segnalare su Progress Nutrition lo studio spesso lasciato ai margini nella frenesia della quotidianità. di Massimo Cocchi e Siro Passi sul rapporto tra stress ossiGli specifici esami di laboratorio e il principio “ascoltare per dativo e cefalea a grappolo, mentre il periodico di settore Interdiagnosticare” consentono di dar vita a un servizio pernational Antiaging Research ha presentato un importante studio sonalizzato, tempestivo e appropriato alle varie esigenze su intolleranze alimentari e processo biochimico dei fattori di sanitarie. Grazie ai risultati conseguiti nell’attività di ricerca su rischio biomolecolari. Fiore all’occhiello del team ISTAM sono i intolleranze, radicali liberi e stress ossidativo, Istam ha seminari di studio con il prof. Kary Mullis, premio Nobel per instaurato collaborazioni con prestigiosi team di atleti professiola medicina, e il ricercatore di scienze biotecnologiche nisti, dal Parma Calcio alla pluriscudettata Benetton treviterence leighton. so, dalla Nazionale femminile di Pallavolo campione del Istam annovera un organico formato da professionisti altamondo ai tricolori di mountain bike femminili, alla naziomente qualificati, dal personale medico a quello tecnico e nale di pallavolo maschile, alla squadra professionistica paramedico. Dal 1998 il team è guidato da Silvano Bianchi, della Colnago a Cesare Prandelli, ct della nazionale italiana tecnico di laboratorio e chimico alimentarista, impreziosito dalla di calcio, passando per l’iridata di pugilato Simona galassi competenza di medici quali dott. alberto Maria rovinazzi, e le olimpioniche lucia Morico e giovanna trillini. Merita direttore sanitario, il prof. Franco Canestrari, la dott. Sereuna nota particolare raimondo vecchi Campione del monna Benedetti, la prof. annamaria Mastrogiacomo, la dott. do over 60, Ironman world champion. Di assoluto rilievo sono Simonetta giunchi e il dott. Paolo Sarti, valente chimico e anche le partnership con il dott. Danilo Manari della clinica galemico. Cuore e Salute, consulente medico della Fiorentina Calcio e il dott. Manara, già medico del Milan Calcio, il dott. Claudio Costa responsabile team clinica mobile motomondiale. Una Istam forte collaborazione con il Driver Program Center, leader Via Duca D’Aosta 74, Forlimpopoli (FC) - Tel. 0543 743160 n.istamforlimpopoli@libero.it nella preparazione fisica, mentale e posturale di atleti amato-


Abitare | Appartamento di cittĂ


Lo spazio

fluido e

Dinamico

testo Annalisa Balzoni - foto Giorgio Sabatini

Inattesi scorci prospettici caratterizzano un appartamento di città completamente ristrutturato. Con un’originale scala che dal mobile giorno conduce al reparto notte.


Iniziamo un altro anno alla ricerca delle case più belle e particolari della nostra città. A ridosso del centro ci vengono aperte le porte di una casa degli anni ’30-’40, totalmente rivisitata all’interno dall’architetto Enrico Morandi in collaborazione con la designer Milena Cipressi. Tutto nasce dall’esigenza di trasformare la casa appartenuta ai genitori in due appartamenti per i figli. L’appartamento che vi presentiamo è al piano secondo e sottotetto, con ristrutturazione curata dall’Impresa Edile Collura Giovanni. L’obiettivo dell’intervento è quello di creare un ambiente fluido-dinamico, con scorci prospettici orizzontali e verticali. Tale volontà ha portato alla realizzazione della cerchiatura nella zona giorno e alla demolizione di una parte di solaio del sottotetto, per creare un doppio volume. Ful-

cro del progetto è l’intersezione della trave in cemento armato lasciata grezza (piccolo ballatoio di affaccio dalla zona notte superiore) con il muro intonacato tra cucina e soggiorno, sottolineato dall’illuminazione a terra. La brutalità del cemento è ingentilita dall’eleganza del parapetto in legno di rovere tinto wengè, tonalità di colore che ritroviamo nella pavimentazione in rovere vulcanizzato, fornito da Arte legno di Castrocaro. La condivisione di sensazioni, di gusti e di voglia di vivere lo spazio che ci circonda, ha portato i progettisti e gli stessi committenti a trovare soluzioni d’arredo particolari e nella loro semplicità geniali, come il rivestimento della cerchiatura del muro portante in ferro ossidato trattato a cera, stesso materiale utilizzato anche all’interno del mobile a giorno per il camino, in cui è stato inserito un bruciatore

d’arredo alimentato con bioetanolo denaturato che non necessita di canna fumaria. Il mobile giorno così come la bellissima scala che conduce al reparto notte sono creazioni dei progettisti, realizzati su misura dalla falegnameria forlivese Zecchi Vitaliano, fornitore anche delle porte. La scelta di tinte chiare delle pareti per contrastare il colore scuro della pavimentazione si ritrova nelle sedie in policarbonato della Kartell attorno al tavolo da pranzo, in legno dallo stile classico, così come nell’ampio divano. Il colore predomina nei cubi-tavolo della Kartell forniti da Casitalia e nella bellissima sedia rossa di design danese anni ‘50, come rosso è l’elegante vaso in vetroresina. Punti luce ad incasso per tutta la zona giorno forniti dalla Rexel di Forlì. La zona cucina è composta da una bella Xera proveniente da “Le cucine” di viale Bologna a Forlì, le

A fianco, la camera da letto al piano superiore, nella pagina seguente, il soggiorno. In apertura, il mobile giorno con l’originale scala che conduce al reparto notte.

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sedute attorno al tavolo in vetro verniciato sono due poltroncine da ufficio anni ’50 rivestite a motivi floreali. Particolare la scelta progettuale di tagliare il muro che separa la zona cucina dalla stanza della musica, evitando che arrivi al soffitto, trasformandolo in quinta teatrale ed eludendo così un senso di oppressione. L’occhio del visitatore viene attratto, nella zona giorno, dall’opera grafica concettuale rappresentante il logo di Epics, opera di Enrico Capalbo e Carlo Mazzoli; Epics è l’acronimo che racchiude gli strumenti da usare affinché siano esaltati i valori e i talenti (maggiori informazioni sull’opera e il valore della stessa si possono trovare sul sito www.epics-store@.it, o sul profilo facebook - Epics arte grafica concettuale razionale). Al piano superiore nella zona notte padroneggia il bel letto Flou. La zona palestra - relax ed i servizi, ruotano attorno al ballatoio. Gusto nell’arredo essenziale e nell’oggettistica. Concludiamo il nostro primo viaggio del 2012 con le parole degli stessi progettisti: “...È l’esistente a dettare le regole, sono i vincoli e la tecnica a suggerire la strada; il progettista ascolta la soluzione sussurrata dall’ambiente. Il significato sta nel percorso, non nel risultato, mera conseguenza. E se il percorso realizza un cerchio chiuso, ogni cosa avrà un suo ruolo, un carattere proprio, definito e tutto trasparirà anche agli occhi degli altri affascinandoli. Questa è l’ambizione che si ripete progetto dopo progetto, quali risultati si ottengano è tutto un altro discorso...”. IN

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Fisiology CENTER la riabilitazione d’eccellenza I prIMI tre aNNI deLLa strUttUra IN CUI proseGUe IL servIzIo rIaBILItatIvo avvIato 20 aNNI Fa a ForLì da FaBrIzIo Borra e NICoLa GraMeLLINI

Per molti il Fisiology Center si presenta come una struttura nuova nel panorama forlivese. In realtà si tratta della nuova sede realizzata tre anni fa da Fabrizio Borra in collaborazione con Nicola Gramellini, in cui si prosegue e potenzia l’attività avviata 20 anni fa nella vecchia struttura creata sempre da Borra, una delle più innovative del panorama Italiano, con la realizzazione al suo interno della prima vasca di riabilitazione in acqua. La struttura si era contraddistinta a livello nazionale per la rieducazione di atleti eccellenti e personaggi noti come Marco Pantani, Bettini, Cipollini, Bob Mc Adoo, Fabrizio Frizzi, Marconato, Becirovic e tanti altri. Rispetto ai metodi seguiti in quel periodo, qui si seguiva invece uno dei primi innovativi approcci multidisciplinari con il quale diversi professionisti - ortopedici, terapisti,

preparatori, osteopati, posturologi, ecc - mettevano a disposizione le proprie competenze su un progetto unico. Lo stesso staff oggi si è completamente spostato nella nuova sede, nella quale mette a frutto l’esperienza ventennale legata alle tecniche riabilitative. Qui è presente l’ambiente acqua in una vasca di nuova concezione, ed è stato creato anche un innovativo laboratorio di Valutazione Biomeccanica Funzionale, utilizzato normalmente da centri universitari in ambito di ricerca ma che, in questa sede, porta la sua utilità in ambiente clinico pratico al servizio di tutti. Una sfida nuova, che porta il centro ad essere anche questa volta precursore in Italia in ambito dello sviluppo della rieducazione (prima la vasca oggi il laboratorio di valutazione all’interno di un progetto rieducativo), per poter applicare le più importanti evidenze scientifiche sviluppate da altri e


per essere parte attiva nello sviluppo delle stesse evidenze. Un centro di riferimento nazionale ma al servizio della gente comune, questa è la vera sfida. La tecnologia, l’esperienza con grandi atleti, la scientificità, sono alcune delle caratteristiche del centro, che applica le più moderne metodiche di rieducazione al servizio di tutti, dalla casalinga con male alla spalla al rappresentante col mal di schiena. Non ci deve essere differenza nel trattare un atleta professionista piuttosto che “la persona comune” col mal di schiena: cambieranno i dosaggi terapeutici ma non il metodo. L’approccio moderno per un recupero ottimale non è più quello di effettuare sedute fisioterapiche in numero standardizzato (10 laser, 10 ultrasuoni, ecc...), ma è quello di impostare un progetto rieducativo personalizzato attraverso risposte soggettive in base agli obiettivi/ esigenze del paziente, rispettando la guarigione biologica con visita medica dell’eventuale specialista. Questo è possibile solo se si ha a disposizione una struttura adeguata abbinata ad operatori di alta professionalità, che lavorano in sinergia verso un unico obiettivo, ricordando bene che dietro un corpo che soffre c’è sempre una persona con le proprie emozioni.

Progetto valutazione Minibasket Attraverso l’esperienza di Borra e in sinergia con i settori giovanili delle società di Basket A.I.C.S. e Scirea-Ca’ Ossi Forlì, è stato creato un progetto di studio-lavoro innovativo a livello nazionale per il mondo del Minibasket. Insieme a tutto il gruppo degli allenatori è stato impostato un sistema di monitoraggio annuale dei bambini in merito alle qualità motorie, posturali e funzionali, per capirne le modificazioni durante la fase di crescita, identificare le qualità del ragazzo da sviluppare e le carenze da riequilibrare. Un attento lavoro d’equipe svolto attraverso la modifica dei sistemi di allenamento, che sicuramente aiuteranno i bambini da adulti, indipendentemente dal fatto che possano diventare campioni.

Fisiology Center Via Grigioni, 2, (traversa via Costanzo II) 47121 Forlì (FC) Tel. 0543 797018 Fax: 0543 798753 www.fisiology.it


Corte San Ruffillo Country resort

L’antico complesso di Corte San Ruffillo si trova nel cuore delle colline Forlivesi, a pochi passi dal centro di Dovadola, nella Valle del Fiume Montone.

Il ri s torante Le cinque salette interne e l’ampio spazio esterno possono soddisfare sia chi abbia desiderio di una maggiore intimità sia gruppi più numerosi. Le ricercate proposte della nostra cucina assecondano le disponibilità del nostro orto e vi regalano le primizie del territorio, le migliori materie prime, in abbinamenti inconsueti. si propongono, inoltre, serate a tema, incontri enogastronomici e menù degustazione anche personalizzati, per esigenze particolari o per celebrare date speciali.

La canti na La parte più antica e suggestiva del complesso vi attende per aperitivi e dopocena pieni di atmosfera con la nostra selezione di etichette locali e prelibati taglieri di specialità dolci e salate. Il giardino antistante vi coccolerà nei vostri momenti di relax, facendovi sentire fuori dal mondo.

Le s tanze La Corte può accogliere i suoi ospiti in camere doppie, l’una diversa dall’altra, con servizio di prima colazione incluso. Aromaterapia, Cromoterapia e Musicoterapia sono alcuni dei servizi che contribuiscono a rendere magico il soggiorno, tra antiche mura di sasso a vista e soffitti a cassettone del settecento.

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Recitare | Simone Toni

Il talento sul

Palcoscenico testo Rosanna Ricci - foto Giorgio Sabatini

Una brillante carriera teatrale accompagna Simone Toni, attore forlivese protagonista di importanti spettacoli. Dal Piccolo di Milano con Luca Ronconi a “I Masnadieri” diretti da Gabriele Lavia.

Giovane, bravissimo, Simone Toni è un attore professionista con tutte le carte in regola per avere un futuro di alto spessore. Anche il suo curriculum è da favola: nato a Forlimpopoli nel 1980, viene ammesso al piccolo Teatro di Milano e qui incontra Luca Ronconi, con cui lavora come attore e aiuto regista. Nel 2008 fonda e dirige la libera associazione teatrale “Gli Incauti”. Forlì lo ha visto recentemente come protagonista de “I Masnadieri” di Schiller, per la regia estremamente scrupolosa di Gabriele Lavia. Lei è sempre in giro per il mondo con qualche spettacolo. Sente la nostalgia per la sua città?

“Sono molto legato alla Romagna e un giorno spero di poter tornare a vivere qui. Comunque quando torno sto sempre a casa della mia famiglia, che rimane un importante punto di riferimento e di sostegno per la mia vita”. Altri contatti con Forlì?

“Ho collaborato col teatro delle Forchette per corsi di teatro e ho portato in giro una particolare versione di Mistero Buffo di Dario Fo.

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l’offerta, aprendo la stagione ai giovani talenti pur mantenendo gli appuntamenti con professionisti affermati. Mi pare che il teatro, per una città, debba essere il punto d’incontro culturale più vivo. Forlì è una città universitaria, ha un liceo musicale, musei e una bellissima biblioteca, tutto fermento culturale inespresso se non per il singolo individuo. In teatro queste energie potrebbero trovare un’espressione”. Lei è stato a Barcellona per tre anni. Cosa ha incontrato di nuovo o di diverso rispetto al nostro modo di far cultura?

“Un vita culturale che da noi non esiste. E poi la voglia di stare assieme, di confrontarsi, di vivere esperienze in comune”. Quali autori preferisce? Sopra, Simone Toni nel camerino del Teatro Diego Fabbri di Forlì. In apertura, in scena con “I Masnadieri” pièce diretta da Gabriele Lavia.

Dalla prossima stagione ci saranno poi delle belle sorprese con Gli Incauti, che in collaborazione con ERT Emilia Romagna Teatro sta organizzando un tour del nostro nuovo spettacolo”. Com’è, secondo lei, la realtà forlivese per quanto riguarda il teatro?

“Secondo me manca coesione. Occorrerebbe collaborazione con l’Università e con tutte le istituzioni teatrali per un lavoro organico”.

Autori nuovi come quelli scelti dal gruppo “Gli Incauti” quale futuro

Lei che cosa farebbe?

avranno?

“Sono sempre disponibile a portare le mie idee al servizio del territorio”.

“Oggi escono molti testi nuovi. Se si è curiosi si trovano autori interessantissimi come Juan Mayorga, un drammaturgo spagnolo bravissimo che metteremo in scena al Teatro Storchi di Modena a maggio. Ci vediamo a Modena!”. IN

Facciamo un esempio. Se dovesse dirigere un teatro e organizzare una stagione teatrale quali sarebbero le sue scelte?

“Intanto mi piacerebbe ampliare

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“Ovviamente i classici. Poi, attraverso i 14 spettacoli messi in scena con Luca Ronconi, ho potuto constatare la qualità del regista nel portare in teatro anche testi non teatrali. Infinities di J.D Barrow, ad esempio, mi ha aperto un percorso di ricerca personale che mi ha portato a mettere in scena un famoso romanzo come 1984 di Orwell. Poi adoro gli autori russi”.



Scoprire | MEGAscienza

La cultura

a tutto

Tondo

testo Alessandra Segreto - foto Giorgio Sabatini

Un ciclo d’incontri sull’intreccio inscindibile tra sapere scientifico ed umanistico. È MEGAscienza, promosso da MEGAforlì e dall’associazione “Francesco Barone”.

sapere scientifico e del suo rapporto con la società. Neo Bertaccini (nella foto), presidente dell’associazione “Francesco Barone” e Igino Zavatti, socio fondatore, sono l’anima di questo progetto, che tra le sue finalità ha quella di coinvolgere anche gli studenti di alcuni istituti superiori della città. Scopo raggiunto con successo già nel primo incontro, tenuto il 14 gennaio con Gilberto Corbellini, professore ordinario di Storia della medicina alla Sapienza di Roma che ha presentato il suo libro “Scienza, quindi democrazia”, edito da Einaudi. Dal 2012 il calendario eventi del MEGAforlì si arricchisce di MEGAscienza, contenitore d’incontri culturali che nasce dalla collaborazione tra MEGAforlì e l’associazione “Francesco Barone”. Obbiettivo dichiarato di queste conversazioni è quello di affrontare, con taglio divulgativo ma preciso e approfondito, alcuni temi del

Professor Bertaccini, come nasce l’associazione “Francesco Barone”?

“Nel decennale della sua scomparsa volevamo ricordare adeguatamente la figura del professor Barone, lo studioso del ventesimo secolo che più di altri ha contribuito all’affermazione della complementarietà tra cultura scientifica e umanistica e dell’inscindibile le-

game che le unisce. È a Forlì che, dagli anni ’70 in poi, si è sviluppata una ricca attività culturale attorno alla rivista “Nuova civiltà delle macchine”, nata per iniziativa del prof. Barone in continuità con la nota “Civiltà delle macchine” di Leonardo Sinisgalli. La rivista ha coinvolto i maggiori studiosi di storia, scienza, filosofia, etica del nostro tempo. In virtù di questa sua attività, al prof. Barone venne attribuita la cittadinanza onoraria della città di Forlì nel 1997”. E il progetto MEGAscienza?

“Nasce dalla vulcanica mente di Igino Zavatti, vera anima e ‘capitale sociale’ dell’associazione, e dalla disponibilità del MEGAforlì, in particolare nella persona dell’imprenditore Massimo Foschi. Obbiettivo del progetto è quello di favorire, in particolare tra i ragazzi delle scuole superiori, l’interesse verso le conoscenze scientifiche e le loro correlazioni con i principali temi della riflessione umana”. IN

I prossimi appuntamenti Il ciclo d’incontri di MEGAscienza prosegue il 10 marzo con Giovanni Boniolo, professore di Logica e Filosofia della scienza nella Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Milano, che presenta il suo libro “Il pulpito e la piazza” (Raffaello Cortina Editore); introduce il prof. Alessandro Pagnini. Sabato 14 aprile Antonio di Meo, storico della scienza, parla invece del suo volume “Primo Levi e la scienza come metafora” (Rubbettino), presentato dal prof. Gaspare Polizzi. Gli incontri si tengono alle ore 17,30 nella sala MenoUno del MEGAforlì, in corso della Reubblica 144. www.megaforli.com

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Fotografare | Silvia Camporesi

Com’è strana

Venezia

testo Marcello Tosi

La città più fotografata al mondo diventa infotografabile. E l’artista forlivese Silvia Camporesi sceglie di raccontarla a modo suo, tra sogni, leggende e miniature. Così sono ricorsa alla fantasia, alle leggende e, in ultimo, alla finzione della Venezia riminese in miniatura, in scala 1:5. È venuta fuori una nuova città, immaginata, appunto la “terza Venezia”, fatta di nebbie, acqua alta, animali che vagano fra le calli, vedute impossibili”. Crede davvero che “La bellezza sia la più terrificante delle fotografie, e che la dimensione fantastica sia in

Storia narrate attraverso la fotografia. Tornata dal Canada, dove ha realizzato il progetto video-fotografico “À parte de vue” allo spazio “La chambre blanche”, Silvia Camporesi propone ora nell’arco di varie presentazioni l’intrigante lavoro dal titolo “La terza Venezia”, iniziato con vedute suggestive della città lagunare e proseguito con riprese fotografiche alla “Venezia in miniatura” di Rimini. Il volume nato da questo progetto è stato presentato lo scorso luglio dall’artista forlivese ai “Rencontres d’Arles Photofestival”, insieme alla mostra alla galleria fotografica FineArt di Lugano. Una Venezia per metà vera e per metà di finzioni, tra sogni, leggende e fantasmi sommersi. “ Venezia è una delle città più fotografate al mondo, dunque ‘infotografabile’. All’inizio - racconta

Silvia - vagavo cercando visioni diverse, ma mi sono resa conto che nulla era inedito in quella città.

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grado di annullare la realtà”?

“La frase non è mia, ma una citazione di Antonella Anedda. Credo che in fondo quel che l’arte ricerca implicitamente, per definizione, sia sempre una qualche forma di bellezza. Raggiungerla è un fatto a mio avviso legato alla complessità dell’opera più che all’estetica, ed

è in questa complessità che risiede qualcosa di realmente grandioso e in questo senso terrificante”. Alcune immagini nella nebbia, sono sembrate evocare quelle di “Amarcord”...

“Più che ad Amarcord ho pensato al Casanova di Fellini, alla storia delle nebbia finta sul set del film. Così, allo stesso modo, in alcune immagini ho inserito la nebbia come elemento poetico”. Ad “Artefiera” Silvia Camporesi ha presentato anche un libretto d’artista con foto di paesaggio lavorate e trasformate in pop up. L’idea è nata dall’incontro con il pop up engineer Massimo Missiroli. Le opere saranno presentate prossimamente anche alla galleria di Roma Z2O. IN


Vestire | Haikure

Quando la moda è

Cambiamento

Anteprima della collezione Fall Winter 2012/13 di Haikure, brand nascente della scena italiana che unisce le tendenze moda ad una nuova consapevolezza ecologica. Con creatività e organizzazione a cura di Menabò Group. Presentata a Milano la collezione invernale per Haikure, nuovo brand eco-fashion del panorama italiano. L’evento, curato da Menabò Group, si è tenuto lo scorso 9 febbraio nella nuovissima location di via Sirtori 34, spazio appena nato eppure già diventato un “must” tra le mete della vita milanese. Sponsor esclusivo della serata, il leader internazionale del denim ISKO. Già casa del nuovo concept store Dondup Milano, lo spazio - 400 metriquadri in cui predominano i toni naturali del legno, il cemento grezzo dal sapore street e le finiture in ferro battuto - è stato allestito secondo il concept “Wear the Change”, filosofia che interpreta perfettamente il Dna di Haikure e promuove uno stile di vita nuovo, in cui tendenze moda e sostenibilità possono coesistere. Una politica di “trasparenza inno-

vativa” che ha caratterizzato l’intera serata, in particolare durante i momenti istituzionali, e che Haikure esprime concretamente con l’applicazione del QR Code nell’etichetta di ogni capo come mezzo per controllarne la tracciabilità.

Tra decorazioni e omaggi floreali, vip del calcio e personalità del mondo della moda, all’evento hanno partecipato circa 150 ospiti di cui 30 tra giornalisti e blogger, per un party all’insegna delle relazioni ma anche del divertimento, con standing dinner e DJ Set. La serata è stata curata nei dettagli da Menabò Group, agenzia forlive-

se partner di Leo Burnett che per Haikure ha ideato e realizzato tutti materiali creativi, dagli inviti alla vestizione del locale, occupandosi anche della logistica e del supporto operativo. IN

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Scegliere | Shopping

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1 | AlessiLux. EFFE DUE - c.so G. Garibaldi, 16/64 - Tel.0543.33380 - Forlì 2 | Teknai, resins technology by SALAROLI - v. Balzella, 4/e - Tel. 0543.794511 - Forlì 3| Bracciali Pandora. GIOIELLERIA CALONICI - v.le Marconi, 7 - Tel. 0543.767305 - Castrocaro Terme 4 | Nuova collezione THEO by OTTICA GALLERY - c.so della Repubblica, 157 - Tel. 0543.34700 - Forlì 5 | Collezione tessuti di Jab. Ravaioli Tappezzeria & Tendaggi - v. Bezzecca, 10 - Tel. 0543.795505 - Forlì 6 | Apple iPad2 . NEA STORE - v.le Manzoni, 14 - Tel. 0543.36600 - Forlì 7 | “ETRO” Women’s Wear Collection Spring/Summer 2012 by TAGIURI - c.so della Repubblica, 6 - Tel. 0543.33454 - Forlì 4 | Capri Edition by Persol. Creati dallo stile architettonico di Casa Malaparte. OTTICA GHETTI - c.so della Repubblica, 124 - Tel. 0543.26008 - Forlì 9 | Automobilina a pedali SL R230, per bambini da 3 a 5 anni, produttore Toys Toys. DE STEFANI SPA - v. Ravegnana, 407 - Tel. 0543.811011 - Forlì


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