IN Magazine Forlì 02/2013

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Forlì

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Tariffa R.O.C.: Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB - FILIALE DI FORLÌ - Contiene i. p. - Reg. al Tribunale di Forlì il 23/11/1998 n. 27 - E 3,00

Anno XVI - N. 2 - MAGGIO - GIUGNO 2013

Riccardo

Silvi

Il successo dell'impresa

Aziende virtuose La qualità vincente Colle del Tramazzo La via dei mercanti San Domenico Spazi di arte e di emozioni



Sommario

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4 Annotare Brevi IN 14 Essere Riccardo Silvi 20 Lavorare Aziende virtuose 26 Creare Eltore Elica 28 Camminare Colle del Tramazzo 34 Abitare La casa in collina 38 Restaurare San Domenico

| EDITORIALE di Andrea Masotti |

40 Cucinare Cook Academy 42 Ritrovarsi Forlì Cammina 44 Suonare Sadurano Serenade 46 Visitare Vespignani e Biserni 48 Gustare “Questa sera ho voglia di...” 50 Scegliere Shopping

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Come far ripartire l’economia puntando su un nuovo modello di imprenditorialità? Lo abbiamo chiesto a Riccardo Silvi, professore associato di Economia Aziendale presso la Scuola di Economia, Management e Statistica di Forlì, personaggio di copertina di questo Forlì IN. Il discorso prosegue con una carrellata di aziende virtuose del territorio, che puntano su qualità e innovazione. E innovativo è anche l’artista forlivese Eltore Elica, creatore di geniali macchine d’arte. Dalle macchine alla natura con l’itinerario lungo la via dei mercanti nella valle del Tramazzo, mentre ci spostiamo a Villa Rovere per visitare un’antica casa padronale

ristrutturata con stile. Di architettura parliamo anche con il complesso San Domenico, il cui restauro viene raccontato in un libro, mentre passiamo alla gastronomia con la Cook Academy. Proseguiamo nella lettura con l’originale esperienza di Forlì Cammina, flash mob che aggrega oggi più di 1500 forlivesi, con il festival Sadurano Serenade e la mostra dedicata alla scuola di arti e mestieri di Santa Sofia, raccontata attraverso le opere di Giacomo Vespignani e Innocente Biserni. Chiude questo numero della rivista il libro “Questa sera ho voglia di...”, con un approfondimento dedicato alla Rustida Romagnola. Buona lettura!

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Fondazione Carisp, nuovo CdA guidato da Pinza

Trent’anni, un giorno alla volta

Forlì - Per il 30° anniversario del Gruppo Giovani Confindustria ForlìCesena è andato in scena lo scorso 13 aprile al teatro Diego Fabbri lo spettacolo “Un giorno alla volta. 28 uomini sulle tracce di un’impresa possibile”. L’opera, firmata da Luca Pagliari, è una trasposizione teatrale liberamente tratta dalla vera storia di Ernest Henry Shackleton, l’esploratore britannico che nel 1914, assieme ad altri ventisette uomini, riuscì nell’impresa di attraversare a piedi l’Antartide. Un viaggio di 634 giorni e di oltre 3mila chilometri metafora dell’oggi, storia di uomini di un secolo fa che rivela come farcela nel mezzo di una crisi.

Come rilanciare l’impresa Cesena - L’agenzia di comunicazione Menabò, Unindustria, Equity Markets, Andaf, la Cassa di Risparmio di Cesena e il ristorante La Frasca hanno partecipato al convegno “Il rilancio della tua impresa: fattori critici di successo”. Organizzato da Orienta Partners, l’incontro si è svolto il 9 maggio scorso nella Sala multimediale Tecnovie di Teleromagna. Durante la conferenza sono stati affrontati temi importanti per le imprese impegnate nel tentativo di resistere alla crisi: il team, l’artigianalità, l’innovazione, l’importanza della comunicazione e la gestione delle trattative con le banche finanziatrici. (G.C.)

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Forlì - Si è insediato lo scorso 17 maggio il Consiglio di Amministrazione della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, che ha provveduto ad eleggere le sue massime cariche. Alla presidenza è stato eletto, per acclamazione, Roberto Pinza il quale ha proposto al Consiglio, che l’ha accolta all’unanimità, la nomina di Monica Fantini a vice presidente. Nel prendere possesso della carica l’avvocato Pinza ha proposto la costituzione di Commissioni Consultive che saranno chiamate ad operare

subito. Il presidente ha infatti sottolineato la necessità di valutare con urgenza ogni possibile intervento in grado di rafforzare, anche con soluzioni innovative, l’azione della Fondazione in campo economico e sociale. Il Consiglio ha espresso quindi un forte ringraziamento ai consiglieri uscenti ed in particolare al presidente Piergiuseppe Dolcini, per la straordinaria capacità ed il grande impegno che hanno consentito alla Fondazione di Forlì di raggiungere livelli elevati.

Euristeo e i VIP contro il Precariato Forlì - Con lo slogan V.I.P. (Vincere Il Precariato) si fa fotografare con le celebrità per chiedere sostegno all’Istruzione Pubblica e solidarietà per i lavoratori precari docenti e personale Ata. Continua l’originale protesta di Euristeo Ceraolo, calabrese di nascita e romagnolo d’adozione, tecnico di laboratorio in un liceo forlivese. Tanti sono i personaggi noti che l’intraprendente precario ha coinvolto nelle sue foto di protesta, da Piero Chiambretti a Vladimir Luxuria, fino ad Arrigo Sacchi e Gad Lerner, e tra i personaggi forlivesi il

soprano Wilma Vernocchi. Dalle foto realizzate accanto ai Vip per richiamare l’attenzione sul tema del precariato nella scuola (nella foto è assieme a Cristina Chiabotto) è nato anche un video, “V.I.P. Vincere Il Precariato 1”, visibile su Youtube.


Atrium racconta la Propaganda Forlì - Un efficace percorso espositivo per comprendere il ventennio fascista, per considerarne i valori e il pensiero. È l’obiettivo della mostra “I problemi del Fascismo. Numeri come strumento di propaganda”, realizzata dall’Istituto Alcide Cervi, che resterà aperta fino al 15 giugno presso la Sala XC Pacifici del Comune. La mostra è la prima iniziativa del programma di eventi del Festival del ’900 e della rassegna internazionale del progetto Atrium (Architecture of Totalitarian Regimes of the XX Century in Urban Management), iniziativa coordinata dal Comune di Forlì e realizzata in collaborazione con altri 17 partner di 11 paesi. La missione del progetto si è sviluppata intorno ad un’indagine sulle architetture che hanno caratterizzato i regimi totalitari diffusi nel ’900 in molti paesi europei. L’obiettivo è quello di creare un itinerario culturale transazionale che venga riconosciuto come “Rotta Culturale Europea”.

Il Rof 2013, i laboratori e la grande Parata Forlì - La Parata ed i laboratori sono l’anima del Rof, festival itinerante di musica, arte e danza che quest’anno va in scena l’8 giugno. I laboratori costituiscono un colorato luogo d’incontro in cui la città si conosce e si scopre, dando vita ad un brusio di relazioni che hanno poi modo di sfociare nel festival e non solo. Clown e trampolieri, giocolieri, musicisti, fotografi… Ce n’è per tutti i gusti, e la partecipazione è gratuita. Tutti i laboratori sono finalizzati alla partecipazione alla parata che animerà il centro storico forlivese. www.ilrof.it

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Vent’anni di Supercamp

Hera educa ai Social network

Sportilia - Spegne venti candeline il WBSC Supercamp di Basket, fondato e diretto da Stefano Colombo, Giovanni Grassi e Fabio Coirazza e divenuto, dal 1994 ad oggi, un punto di riferimento a livello nazionale ed internazionale per l’allenamento dei ragazzi e delle ragazze dagli 8 ai 20 anni. Il Supercamp di Basket si tiene dal 16 giugno al 13 luglio a Sportilia e già sono numerose le iscrizioni da tutta Italia, nonché da Israele, Svezia e U.S.A. Tra le novità

Forlì - Oltre 1300 studenti di cinque istituti superiori forlivesi hanno partecipato all’edizione 2013 di “Un Pozzo di Scienza”, progetto del Gruppo Hera patrocinato dalla Regione Emilia-Romagna e dedicato alla divulgazione di temi scientifici ai ragazzi delle scuole superiori. L’edizione di quest’anno è stata dedicata al tema “iTunes, YouTube, We are - Abitare il mondo al tempo dei Social Network”. L’iniziativa ha coinvolto, in tutta la Romagna, 46 licei e istituti tecnici, entrando in più di 500 classi e coinvolgendo in totale circa 13.700 ragazzi.

Forlì For Friends ai Mercoledì del Cuore Forlì - L’evento di punta del “Mercoledì del Cuore” del 26 giugno sarà il concerto di beneficenza “Forlì For Friends” organizzato dal club Round Table 6, a favore della Fondazione Ricerca Fibrosi Cistica Onlus, per sostenere i progetti scientifici destinati alla ricerca di nuove cure per la malattia e per il miglioramento della qualità di vita dei malati. Patrocinato dal Fondo per la Cultura di Forlì e da Forlì nel Cuore, vedrà protagonisti cantautori emergenti nel panorama nazionale italiano. (G.C.)

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della nuova stagione c’è l’avvio della quarta sessione riservata ai ragazzi dai 14 ai 20 anni, limitata a 100 iscritti. Riconfermata anche la “Special Girl Session”, settimana dedicata alle giovani cestiste che avranno la possibilità di allenarsi con uno staff internazionale di Head Coach, specialisti di basket femminile. In occasione del ventennale ci sarà il gradito ritorno di Valeria Giovati nella veste di head coach e di vice direttore del Supercamp, formatore nazionale e responsabile tecnico regionale in Emilia-Romagna delle squadre nazionali. Numerose le iscrizioni pervenute ad oggi: già iscritti 40 svedesi e poi israeliani, americani insieme a tanti altri giovani provenienti da ogni parte d’Italia e dai più svariati paesi esteri. Iscrizioni aperte sul sito www. wbscsupercamps.com. (G.C.)

Atelier d’ambienti firmato Salaroli Bologna - Il Gruppo forlivese Salaroli si espande in Emilia, inaugurando un nuovo showroom a Bologna, in via Emilia Ponente 129/A (sede ex Marazzi), con un’esposizione elegante e funzionale su due piani dove ampie vetrate rendono gli ambienti luminosi e gradevoli. Nei nuovi spazi i clienti possono trovare tutto ciò che serve per l’arredo casa e sotto la guida di consulenti d’arredo ognuno può disegnare la propria abitazione. Secondo tradizione Salaroli sceglie nel suo showroom la migliore produzione per garantire il top della qualità nel campo degli arredi: oltre 250 i marchi proposti, uniti dal denominatore comune di una spiccata attenzione al design più innovativo. Presente nella struttura anche “Hamster”, un ampio spazio interamente dedicato a coloro che, prima

di acquistare una sauna, un bagno turco o una vasca idromassaggio desiderano provarla sul posto. Il nuovo “atelier d’ambienti”, dove il cliente come in una sartoria viene consigliato su come realizzare ambienti personalizzati secondo i propri gusti, è stato inaugurato il 20 aprile scorso, alla presenza di Giorgio Squinzi, presidente nazionale Confindustria, ed altre personalità. bologna@salaroli.it; www.salaroli.it



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App, il tatuaggio solare Forlì - Grafiche MDM lancia una nuova moda per l’estate 2013: App, il tattoo solare. È un vero e proprio cerotto adesivo in raso, ecologico, resistente all’acqua, dermatologicamente testato, disponibile in tre colori e dal funzionamento semplicissimo e indolore: si applica sulla pelle e ci si espone al sole. La sezione di pelle coperta non si abbronzerà cosicché, rimosso l’App, ne resterà l’ombra bianca, ovvero il tattoo solare. Esistono le più svariate grafiche: App che indicano il proprio stato sentimentale, App con i loghi dei numerosi stabilimenti balneari che ne hanno acquistato gli espositori, App multifunzionali sostitutivi delle drink card. E c’è anche una limited edition, dedicata alla Notte Rosa. (G.C.)

Premi nazionali per Marcopolo Expert Milano - Marcopolo Expert, insegna di riferimento nazionale per la distribuzione di elettrodomestici ed elettronica, si sta distinguendo grazie all’approccio multicanale con i consumatori. Nel mese di maggio l’azienda di Forlì ha ottenuto due importanti riconoscimenti: il premio come “Best Multichannel Retailer” dal Gruppo Sole 24 Ore, attribuito per la capacità di interazione dei canali

online e offline con la seguente motivazione: “coerenza e continuità nella relazione multicanale con i consumatori attraverso store fisico, web e mobile. Capacità di offrire esperienze di marca coinvolgenti, interattive e personalizzate grazie alle funzionalità innovative”, e il Netcomm Ecommerce Award assegnato dal Consorzio del Commercio Elettronico Italiano, che ha ritenuto marcopoloshop.it come miglior sito di e-commerce nella categoria di elettronica di consumo. L’azienda continuerà ad investire in questo senso e nei prossimi mesi sono previste implementazioni, soprattutto sul canale mobile. (Nella foto Marco Titi e Luigi Fusco, Direttore marketing e Direttore rete vendite, ritirano il premio del Sole 24 ore)

Nomadi da mezzo Secolo

Alle Terme il Festival del fundraising Castrocaro - Giunto alla sua sesta edizione, il Festival del Fundraising è divenuto ormai il più importante evento italiano dedicato al confronto e al networking sul nonprofit e, più in particolare, sul nonprofit produttivo, cioè sulla raccolta fondi, uno strumento di cui l’utilità e le potenzialità nel destinare democraticamente le risorse si conoscono ancora poco in Italia. Quest’anno è stato ospitato dal Grand Hotel Terme di Castrocaro dal 14 al 17 maggio, e ha visto ben 680 specialisti riuniti negli ottanta momenti formativi messi in programma. Tra gli eventi anche la premiazione di Elena Zanella della Fondazione Serena onlus, insignita con l’Italian Fundraising Award. (G.C.)

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Cesenatico - I Nomadi, la band più longeva del panorama musicale italiano, approdano a Cesenatico il 14, 15 e 16 giugno per festeggiare 50 anni di musica insieme. Il gruppo, fondato nel 1963 da Beppe Carletti e Augusto Daolio in un momento di fervore musicale, prese il nome Nomadi un

po’ per caso ma forse anche un po’ per destino: la loro attività, infatti, ha toccato capillarmente tante località d’Italia ed è scandita da 90 concerti all’anno con una media annuale di un milione di spettatori, riconfermandosi ogni anno come la band con il maggior numero di concerti. (G.C.)


Nuovo presidente per CNA Colline Forlivesi Castrocaro - L’imprenditore Mauro Turchi è il nuovo presidente di CNA Forlì-Cesena Area Colline forlivesi. È stato eletto il 13 maggio, in occasione della prima riunione della nuova presidenza, di cui la metà dei componenti è alla prima esperienza da dirigente in CNA. Ad affiancarlo in veste di vicepresidenti sono le imprenditrici Chiara Cesarini e Morena Palli. Turchi, castrocarese iscritto al collegio dei periti industriali, è titolare dell’omonima azienda che dirige unitamente alla moglie Gigliola e a due giovani e validi collaboratori. Si occupa di impianti elettrici e opera prioritariamente nel mercato locale. Ha subito chiarito la sua linea di azione: “Il mio impegno, per i prossimi quattro anni, sarà quello di mettere a disposizione la mia esperienza per le giovani imprenditrici e i giovani imprenditori dirigenti, che guideranno il futuro di CNA. Perché il nostro sistema associativo è qualcosa di più rispetto ad una semplice associazione di categoria: è una grande forza sociale in questo territorio.”(G.C.)

Premio Marietta a due chef Glocal Forlimpopoli - Svelati i nomi dei due vincitori del Premio Marietta ad Honorem: sono il pasticcere di fama internazionale Miro Mancini, forlimpopolese d’adozione, e l’ambasciatrice della cucina italiana nelle filippine Margarita Fores, che a Manila ha fondato “Casa Artusi Filippine”. L’elemento comune che li unisce è la cucina italiana all’estero in nome di Pellegrino Artusi, personaggio sempre più glocal, conosciuto in tutto il mondo e nel contempo con le radici ben salde alla sua terra natale. La premiazione avverrà durante la Festa Artusiana, in programma dal 22 al 30 giugno. (G.C.)

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Il Monte prima del Monte

Incontri con l’autore all’Auditorium Forlì - Nuovi appuntamenti per gli Incontri con l’Autore della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, giunti alla 18esima edizione. Il prossimo appuntamento è per venerdì 14 giugno, alle ore 17, con il “Libro delle Laudi” di Patrizia Valduga, nuova raccolta varia e diversificata dell’autrice, giunta ad una sintesi profonda tra interiorità e società contemporanea. Il ciclo riprende quindi a settembre, il 27, con Daria Bignardi e il suo nuovo libro, “L’acustica perfetta”. Gli incontri, ad ingresso libero, sono ospitati nell’Auditorium Cariromagna di via Flavio Biondo 16.

Antonio Fratti, donato il ritratto Forlì - Il ritratto di Antonio Fratti, garibaldino in divisa rossa, è stato donato al Museo del Risorgimento di Forlì da Flavia Bugani, per onorare la memoria degli zii Lucia Bugani e Corrado Corvinelli, primi proprietari del dipinto. La donazione è avvenuta lo scorso 8 maggio. Patriota, politico ed eroe di guerra, il forlivese combatté la Terza Guerra di Indipendenza Italiana e trovò la morte come soldato volontario durante la Guerra Greco Turca, nel 1897.

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Forlì - Dai lavori di restauro e ristrutturazione del Palazzo del Monte di Pietà di corso Garibaldi, promossi dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì per farne la propria sede, è emersa la storia di un isolato urbano di particolare importanza per Forlì. I lavori portarono alla luce anche tanti reperti: ultimato il restauro degli oggetti rinvenuti durante la campagna di scavo, sono ora esposti stabilmente nei sotterranei del Palazzo del Monte, vetri e ceramiche medievali e rinascimentali posti in quegli stessi luoghi che li hanno celati e conser-

vati per secoli, e nei quali sono stati scoperti. L’esposizione permanente è stata inaugurata lo scorso 5 aprile; è visitabile tutti i giorni, dal lunedì al venerdì, su appuntamento.

Grota celebra i 40 anni di Pittura Castrocaro - Inaugurata il 18 maggio, prosegue la mostra antologica per i quarant’anni di attività dell’artista Franco Gianelli, alias Grota, che fino al 30 giugno espone le più importanti opere del suo percorso nel ristorante la Cantinaza di Castrocaro Terme. Scorrono le icone della sua produzione in continua evoluzione connotata da una personalità genuina, e da una costante crescita tecnica, che ne ha cambiato lo stile portandolo a valo-

rizzare i contrasti cromatici, le forme istintive e l’immediatezza del linguaggio. La firma che ricorre nei quadri è quella nota di Grota, ma non mancano pezzi che portano un altro pseudonimo, quello di Boby Randel, adottato agli esordi della sua carriera. Spicca l’evoluzione della riflessione artistica sui temi dell’uomo e l’artista, il rapporto con i luoghi e la “portaccia” del borgo medievale di Predappio Alta, paese in cui vive e opera.


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Nuova presidenza a CIA-Conad

Negozi sfitti, presentati i progetti Forlì - Si è concluso a metà maggio il corso di specializzazione di “Esperto in interior design”, organizzato da EnAIP Forlì-Cesena. Durante l’incontro pubblico tenuto a fine corso gli otto partecipanti hanno presentato i progetti realizzati sui negozi sfitti del centro di Forlì (in particolare quelli in corso Diaz, ai civici 23 e 84) aderenti all’iniziativa Spazio agli Spazi, il progetto legato al riutilizzo dei locali che vede in prima fila l’Amministrazione comunale insieme a Forlì nel Cuore ed alle associazioni di categoria cittadine.

Forlì - Cambio al vertice di Commercianti Indipendenti Associati (CIACONAD), cooperativa di esercenti attiva in Romagna, Marche, Veneto e Friuli-Venezia Giulia, dove associa 206 negozi: Maurizio Pelliconi, 45 anni, titolare del Conad La Filanda di Faenza, è il nuovo presidente, che subentra a Mario Natale Mezzanotte al vertice della cooperativa dal 1991. Maurizio Pelliconi racconta i suoi ini-

Bazzocchi presiede il Cammino di San Vicino Sarsina - L’Assemblea dell’associazione “Il Cammino di San Vicinio”, che preserva gli oltre trecento chilometri del cammino, ha eletto in qualità di nuovo presidente Pier Luigi Bazzocchi (nella foto), attualmente responsabile della promozione turistica del Comune di Cesena e console regionale dell’Emilia-Romagna Touring Club Italiano. L’assemblea ha ringraziato Alberto Gori, presidente uscente, per l’impegno e la passione che hanno caratterizzato il periodo della sua presidenza, che ha coinciso con l’avvio di importati progetti sia nel campo della promozione, sia in quello dell’ampliamento territoriale fino a Ranchio e alla valle del torrente Borello. (G.C.)

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zi nella grande distribuzione: “Ho cominciato a 18 anni come apprendista macellaio facendo tutta la gavetta in negozio”. Socio imprenditore dall’età di 24 anni, vicepresidente di CIAConad dal 2003, Pelliconi ha lanciato numerosi punti vendita in Romagna ed è stato uno dei primi imprenditori della grande distribuzione in Italia ad aprire un distributore di carburante. “Il primo obiettivo che mi pongo per il mio mandato – dichiara Pelliconi - è lo sviluppo. Questa cooperativa ha festeggiato i 50 anni di crescita e vogliamo festeggiarne insieme altri 50. Oggi possiamo confrontarci con mercati nuovi come quello dei prodotti farmaceutici e dei carburanti, ma la nostra missione rimane quella di fare impresa, offrendo ai clienti la migliore qualità al miglior prezzo possibile e lavorando per la crescita dei nostri territori.” (S.F.) (Nella foto a sinistra Maurizio Pelliconi, a destra Mario Natale Mezzanotte) (S.F.).

Passeggiate culturali con Amphora Predappio - Un museo a cielo aperto: questa è la proposta per una visita diversa all’abitato di Predappio, città che racchiude in sé testimonianze architettoniche che raccontano la storia del ’900. Appuntamento dunque con due passeggiate, domenica 9 e 30 giugno alle 10,30, per scoprire prima la Predappio romana e medioevale e poi osservare come si è inserito nel contesto urbano lo sviluppo della Predappio nuova, con Palazzo Varano, la Casa del fascio (nella foto), le Poste e tante altre realizzazioni architettoniche del ventennio. Durante la “passeggiata culturale” ad ogni edificio si accosteranno i ricordi trat-

ti dalle memorie di un bambino cresciuto in quegli anni, rievocandone i giochi, gli incontri con personaggi speciali e l’esperienza drammatica della guerra. Per informazioni e prenotazioni: Coop. Amphora - tel. 333 7204218. (S.F.)


Gli avvocati del Comune di Forlì Forlì - È iniziata ufficialmente l’attività dell’Avvocatura Comunale, istituita per la prima volta nel Comune di Forlì, con il giuramento degli avvocati Lorenzo Paganucci e Giorgio Morrone (nella foto), dipendenti dell’Amministrazione Comunale e ora iscritti nel Registro speciale degli Avvocati degli Enti. Gli avvocati comunali potranno curare esclusivamente vertenze giudiziarie che coinvolgano il Comune di Forlì, con l’eccezione, al momento, di quelle instaurate avanti le giurisdizioni superiori (Corte di Cassazione e Consiglio di Stato). L’istituzione di un’Avvocatura interna ha in primo luogo l’obiettivo di ridurre gli attuali costi relativi alla gestione del contenzioso da parte dell’amministrazione pubblica. (S.F.)

Tutti i numeri del Ceub Bertinoro - Il Centro Universitario di Bertinoro fa un bilancio delle attività dell’anno passato e le presenta nel volume “Agenda 2012”, con una panoramica sui risultati in termini di presenze ed eventi organizzati. I numeri sono di buon auspicio per il futuro: circa 2 milioni di fatturato, 22.286 presenze, 130 eventi organizzati, in crescita la presenza di stranieri che ha superato il 55% delle presenze complessive. “È strategico - afferma l’amministratore delegato Giampaolo Amadori - il ruolo di ‘volano’ economico che il Ceub rappresenta per il territorio locale: una nostra stima prudenziale ci fa affermare che ogni anno portiamo un indotto superiore al milione di euro alle attività del territorio (ristoranti, alberghi, agriturismi, società di trasporto ecc…). Questo grazie alla vivacità della nostra struttura, una vera e propria cittadella universitaria, apprezzata in tutto il mondo, dove si fondono armoniosamente i valori della cultura, intesa come alta formazione, e dell’ospitalità”. (S.F.)

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Essere | Riccardo Silvi

Il successo

Impresa

dell’

testo Serena Focaccia - foto Giorgio Sabatini

Professore di economia aziendale presso la sede di Forlì della Scuola di Economia, Management e Statistica, Riccardo Silvi traccia le linee per una nuova imprenditorialità. Puntando su innovazione e capitale umano.

Ogni giorno a contatto con gli studenti di economia, con i progetti di start up che si affacciano sul mercato, impegnato ad analizzare la realtà economica e imprenditoriale. Il professor Riccardo Silvi è l’interlocutore giusto per una chiacchierata su criticità e prospettive del fare impresa oggi. Prendendo in considerazione il sistema economico occidentale contemporaneo, quali sono le cause della sua involuzione e quali le possibili strade per la sua trasformazione?

“Gli inneschi della crisi dei sistemi economici occidentali sono oramai ampiamente noti e cioè il progressivo allontanamento dell’economia finanziaria da quella reale della produzione, la comparsa di nuovi attori economici, la crescente interconnessione tra

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sistemi e paesi. Ad amplificare o limitare gli effetti della crisi hanno poi contribuito gli specifici fattori di contesto dei vari Paesi. Prendiamo ad esempio l’Italia. Le sue debolezze arrivano da lontano: concentrazione su settori maturi, spesso facili da attaccare, imprese di piccole e medie dimensioni operanti in contesti prevalentemente domestici, inefficienza diffusa, redditività insufficiente a sostenere lo sviluppo o l’innovazione. E, non meno importante, una classe dirigente non sempre all’altezza nell’individuare o gestire efficacemente i vettori del cambiamento. Dati i vincoli finanziari di bilancio, credo che in Italia sia indispensabile ripartire dall’impresa, stimolando la nuova imprenditorialità e favorendo quella interna. Contrariamente a

quello che si pensa di opportunità e di spazi di crescita ce ne sono potenzialmente ancora tanti, soprattutto mettendo in pratica un approccio trasversale. Non va inoltre disperso il valore del capitale umano, anzi va accresciuto, perché questo sarà in futuro il fattore critico di successo.” Che cosa intende in particolare per un approccio trasversale alle opportunità?

“L’Italia e il nostro territorio hanno enormi potenzialità. Porto come esempio il ciclismo, una mia passione acquisita qui in Romagna. Il ciclismo lo possiamo guardare attraverso molteplici prospettive: sportiva, salutistica, ma anche come un potente vettore di sviluppo economico. Pedalare significa avere a che fare con una settore in cui operano oltre novemila im-



prese e oltre duecentotrentamila addetti, significa un fatturato che qualche tempo fa ammontava a oltre un miliardo di euro. Ma poi se allargo la prospettiva, mi accorgo che ciclismo vuol dire turismo, con oltre due milioni di praticanti, quattrocentomila viaggi annui, per una spesa media di oltre 480 euro. Poi ci sono le manifestazioni sportive e infine in Romagna abbiamo un territorio capace di offrire tantissimo servendo ogni segmento di clientela. Ma per cogliere queste opportunità occorre un gioco di squadra in cui tutti devono apportare qualcosa, fornire idee, per poi realizzare iniziative, infrastrutture... Il punto è come disegnare questi percorsi integrati: bisognerebbe utilizzare un approccio sistemico, piuttosto che per singoli settori o contenitori.” Controllo dei costi, innovazione di sistema e di prodotto, apertura verso l’export: per un’azienda locale le linee solitamente indicate per

zione coerente con le aspettative dei mercati, organizzazione anche interaziendale.”

affrontare i mercati di oggi. Sono

Si parla tanto oggi di “decrescita

quelle giuste? Oppure esistono al-

felice”: è un’idea solo suggestiva o

tre strade o altre variabili per po-

può avere riscontri utili anche nel

tersi scrollare di dosso la crisi?

campo dell’economia reale?

“Sì, sono quelle giuste. Lo dice il buon senso, ma soprattutto lo dice l’evidenza empirica. Anche nei settori critici, che hanno subito forti ridimensionamenti, come nell’abbigliamento o nell’edilizia, vi sono numerose imprese controtendenza e il loro identikit è sempre lo stesso: dimensioni medie o medio-grandi, brand riconosciuto, internazionalizzazione, rigore economico-finanziario, innova-

“Faccio veramente fatica a capire come in un contesto quale quello attuale si possa essere felici nella de-crescita. La crescita, ovviamente etica e sostenibile, è un valore collettivo, è sviluppo e dunque oggi un imperativo. Rifiutare un’opportunità di crescita significa limitare direttamente o indirettamente anche le opportunità di altri, magari bisognosi. Credo sia uno slogan pericoloso, quasi

di medie dimensioni sono queste

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Sopra, Riccardo Silvi nel suo studio. In apertura assieme alla sua fidata bicicletta.


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avanzato, nuovi servizi culturali e sociali, attrarre risorse, fare sviluppo a tutto tondo, insomma. Si parla molto di reti, la crescita attraverso la rete è sicuramente una valida alternativa, ma in passato queste hanno funzionato nella misura in cui vi era un soggetto capofila, quasi sempre un’impresa media o grande. La mia sensazione è che oggi siano queste ultime a mancare e quindi a limitare l’efficacia delle reti.” Se un amico volesse aprire oggi una nuova impresa, in quale settore gli consiglierebbe di orientarsi? E quale percorso gli direbbe di seguire per creare business?

Riccardo Silvi Professore associato di Economia Aziendale presso la Scuola di Economia, Management e Statistica, sede di Forlì dell’Università di Bologna, dove insegna “Sistemi di Controllo, Performance Measurement Systems, Cost Management e Business performance Analytics”. È Direttore scientifico dell’Executive MBA e del Master Universitario in Amministrazione, Finanza e Controllo della Alma Graduate School, dove svolge anche attività di docenza sui temi del controllo di gestione. Ha un incarico presso la St. Gallen University ed è Affiliated researcher al CEPRA - Center for Performance Research & Analytics dell’università di Augsburg (Germania). Da maggio 2013 è componente del Consiglio Generale della Fondazione della Cassa dei Risparmi di Forlì.

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offensivo: pensiamo a tutte quelle persone per cui la crescita non è un’opzione ma una necessità per vivere in modo dignitoso.” Le piccole e medie imprese costituiscono il tessuto connettivo dell’economia locale. Quali sono le prospettive future per queste realtà?

“Anche in questo caso la mia posizione è molto scettica. Ritengo che le imprese debbano puntare alla crescita delle dimensioni per poter sopravvivere o mantenere la competitività. Inoltre molti dei settori emergenti (ICT, servizi alla persona, salute e sicurezza, energie rinnovabili...) richiedono reti di fornitura e servizi molto diversi da quelli che hanno caratterizzato lo sviluppo locale. Imprese più grandi possono rafforzare il territorio, attivare nuova imprenditorialità nel terziario

“Chi vuole intraprendere non ha bisogno di consigli sul ramo di attività da privilegiare, lo sa già. Piuttosto potrebbe aver bisogno di un confronto, di un supporto su come realizzare il modello di business in modo più efficace. Da anni seguo ad Alma i project work degli executive MBA o aiuto qualche mio ex studente nel disegnare il proprio progetto di impresa. Il dato positivo che riscontro sempre è che di idee ce ne sono tantissime, anche potenzialmente molto valide. Oggi però, in un contesto più competitivo e complesso, occorre spendere una grande quantità di tempo e di energie su come configurarle nel modo più efficace. Del resto i casi di successo che analizziamo si basano su ricette veramente uniche, in cui nulla è lasciato al caso o all’improvvisazione. Oltre all’idea consiglierei la curiosità al confronto, l’osservazione e un approccio analitico, basato più sul sapere che sull’opinione e sull’improvvisazione.” IN


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Lavorare | Aziende virtuose


La qualità

Vincente testo Francesca Miccoli - foto Giorgio Sabatini

Diversificazione dei prodotti e miglioramento di processi produttivi e materiali, investimenti nella ricerca e nell’innovazione. Guardando verso il mondo. È la strada seguita dalle aziende virtuose del territorio.

Crollo della produzione, escalation della disoccupazione, aumento dei costi e della pressione fiscale, tracollo della redditività. Volti della stessa drammatica, inappetibile, medaglia. Criticità declinate in tutti i settori, come evidenzia l’ultimo rapporto economico stilato dalla Camera di Commercio di Forlì-Cesena. “Stiamo vivendo una situazione di grande sofferenza - spiega Alberto Zambianchi, presidente della CCIAA -. Ogni settore purtroppo presenta indicatori negativi: dall’agricoltura, che non riesce a garantire livelli di redditività soddisfacenti, al manifatturiero, dove non si attenua la spirale recessiva; dal comparto delle costruzioni, in gravissime difficoltà, al commercio, in cui si registrano le flessioni più intense degli ultimi dieci anni. E infine, anche il settore turistico, che da sempre contribuiva alle performance positive del mix economico provinciale, ha evidenziato un calo consistente”. Agli imprenditori al collasso, tuttavia, viene indirizzato un messaggio di speranza e positività. A dispensare coriandoli di fiducia per il futuro sono gli imprenditori forlivesi virtuosi, abili ad insinuarsi tra le pieghe della crisi e a sopravanzarla con armi

ingegnose e fortunate. Oggi questi industriali indicano la strada, rivisitando le vittorie maturate sul campo a dispetto della recessione diffusa. Uno dei simboli della Forlì vincente in Italia e nel mondo è Dorelan, azienda leader nel settore del bed-

ding. La vasta produzione comprende materassi, letti, guanciali, reti, coordinati notte e tutto ciò che consente di “dormire bene per vivere meglio”. Sul principio che un sano riposo migliora la qualità della vita è stata costruita una storia, che si rinnova con successo da quarant’anni. Una continuità impostasi di recente in netta controtendenza. “Il trasferimento nel nuovo stabilimento, avvenuto un anno e mezzo fa, ci ha permesso di ampliare la gamma produttiva e lanciare nuovi modelli sul mercato - spiega Riccardo Tura, titolare di Dorelan e già presidente dei giovani industriali della Provincia -. Abbiamo investito molto sull’estero, soprattutto negli ultimi due anni, e ora iniziamo a raccogliere i primi frutti. Il 90% del fatturato, tuttavia, attiene al mercato italiano. Distribuiamo la produzione a 360 gradi attraverso venditori di mobili, negozi specializzati, e an-

cora una catena di oltre 60 negozi in franchising che ci consente di monitorare in maniera puntuale le dinamiche di mercato, un termometro importante per capire i consumi. Da sei anni c’è una divisione contract per hotel, che sta dando grandi soddisfazioni, e anche per compagnie di navigazione importanti, da Costa crociere a Msc. Questi i fattori che ci hanno consentito di ‘tenere’ in un periodo in cui il settore dell’arredamento ha registrato un calo del 30-35% sulle stime”. Diversificazione dei prodotti, qualità dei processi produttivi e dei materiali, investimenti nella ricerca e nell’innovazione i capisaldi di una realtà esemplare. Più recente ma altrettanto straordinaria l’esperienza imprenditoriale di Riccardo La Corte, il “big boss” di America Graffiti. Assieme alla moglie Cinzia Daltri, il quarantenne forlivese ha portato in Italia la cultura gastronomica e lo stile dei classici american diner degli intramontabili anni ’50. Il primo locale in via Costanzo II, il secondo a Forlimpopoli con tanto di store annesso, quindi l’inizio di un lungo viaggio che ha dislocato vecchie insegne, pompe di benzina, juke

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Dall’alto, Riccardo Tura di Dorelan, Riccardo La corte di America Graffiti e Attilio Babbi. In apertura, Alberto Zambianchi, presidente della Camera di Commercio.

box e flipper in altre 14 località di Emilia-Romagna, Piemonte, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Marche e San Marino. E altri sei locali apriranno nei prossimi mesi. Il tutto in appena cinque anni, che hanno coinciso con il buco nero dell’economia italiana. Ma qual è la ricetta vincente dall’affiatata coppia “rockabilly”? “America Graffiti offre qualcosa di diverso, non presente sul mercato italiano - racconta La Corte -. Proponiamo prodotti di altissima qualità ad un prezzo accessibile a tutti”. Innovazione, eccellenza e ancora diversificazione. “Il nostro menu comprende oltre

to trasformare nobili ingredienti in specialità irripetibili”. Parole del fondatore Attilio Babbi, capostipite di una famiglia che sarebbe oltremodo riduttivo definire speciale. “La crisi va prevenuta con azioni mirate - il consiglio di Gianluigi Babbi, esponente della terza generazione -. Abbiamo sempre dato grande valore alla qualità globale, non solo a quella di prodotto. Al mercato cerchiamo di raccontare quali leve muovono l’attività di ogni persona all’interno dell’azienda, ogni giorno all’accensione delle macchine”. Altro imperativo è guardare oltre confine. “Se da

Innovare ed eccellere

Ph. Gianmaria Zanotti

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centocinquanta portate: piatti della ristorazione americana ma anche del territorio per accontentare chi ancora nutre scetticismo verso la gastronomia a stelle e strisce. Poi esiste un menù vegetariano e in parte vegano”. A testimonianza della dedizione a ogni singolo cliente. “Il fast food di Forlimpopoli, inoltre, è il primo in Italia a rispondente alle esigenze dei celiaci”. Esclusivi anche la comunicazione e la promozione di eventi, appuntamenti a tema sempre affollatissimi. Aspetti che rendono peculiare e vincente anche l’attività di Babbi, l’azienda dolciaria conosciuta a ogni latitudine per gli impareggiabili wafer, waferini e viennesi. “Il risultato di una costante ricerca, di un continuo sperimentare, di un’applicazione seria, che ha sapu-

un lato cerchiamo nuove nicchie di mercato e nuove opportunità in Italia, dall’altro continuiamo ad espanderci all’estero. Negli ultimi dieci anni abbiamo messo le bandierine del marchio Babbi in 52 paesi. In alcuni Stati siamo già ben strutturati con filiali nostre, agenti diretti e distributori in esclusiva; in altri abbiamo stabilito una prima presenza aprendo interessanti prospettive per il futuro”. Va fortissimo in Italia e all’estero anche So.F.teR spa., azienda chimica di patron Italo Carfagnini. “Solo in Italia, negli ultimi 4-5 anni, abbiamo triplicato il fatturato - le parole dell’Ad Stefano Zocca -. Una crescita legata a diversi fattori. In primis l’aumento dell’esportazione: So.F.teR porta all’estero il 70% di quanto prodotto in patria. Quindi il processo di in-


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In alto, Italo Carfagnini di So.F.ter; sotto, Maurizio Fabbri di Fiorini Industries.

ternazionalizzazione con l’apertura di stabilimenti in Messico, Brasile e Stati Uniti, che rappresentano opportunità di business in loco, ma anche in Europa. Infine lo sviluppo legato per metà all’acquisizione di linee esterne e per metà di linee interne, grazie alla conquista di nuove quote di mercato, a sinergie industriali e commerciali”. Esportazione, processo di internazionalizzazione, ampiezza delle soluzioni e flessibilità operativa sono gli ingredienti di una ricetta vincente. Una crescita coerente e virtuosa ha accompagnato anche l’avventura ultratrentennale della Fiorini Industries, capofila in Europa nel settore idrotermosanitario. “Da sempre Fiorini ha avuto un’attività molto regolare, con tassi di crescita costanti - spiega Maurizio Fabbri, Ad del gruppo -. Soprattutto ha sempre puntato sulle grandi innovazioni di prodotto e di processo”. Il ricorso all’alta tecnologia, alla ricerca e alla sostenibilità ambientale rappresentano solo alcuni dei capisaldi di una politica aziendale

Giovani industriali: la ricetta del nuovo presidente Danilo Casadei, forlivese di 39 anni, amministratore delegato di Grafiche MDM, da pochi mesi è il presidente dei Giovani di Unindustria Forlì-Cesena. Un incarico di prestigio assunto in uno dei periodi più neri per l’economia. “Opero nel settore della comunicazione, uno dei più penalizzati dei tagli legati alla crisi - dichiara -. Niente di più sbagliato, è proprio nei momenti di difficoltà che bisogna investire maggiormente. Ciò nonostante MDM ha registrato un aumento di fatturato”. Un trend che purtroppo non accomuna tutte le imprese che operano all’ombra di Saffi. “Nel gruppo dei giovani industriali sono rappresentate aziende differenti per tipologia e per dimensioni. Un’eterogeneità che agevola e stimola il confronto”. E proprio il confronto secondo Casadei può rivelarsi l’arma in più contro la recessione. “Solitamente l’imprenditore italiano è un uomo solo al comando. Fatica a condividere, cerca di tenere tutto sotto controllo. È invece indispensabile uscire dall’azienda. Un tempo l’imperativo era fatturare e quindi avere una buona preparazione commerciale. Oggi ci vogliono competenze differenti: amministrative, fiscali, ecc. O si hanno o bisogna farsi affiancare da esperti esterni o avvalersi di uno staff preparato. Sono sempre le persone a fare la differenza”.

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d’avanguardia. Differenti le energie utilizzate, tradizionali o prodotte da fonti rinnovabili quale solare termico, solare fotovoltaico ibrido e geotermico a bassa entalpia, e differenti anche prodotti e componenti, che oggi rappresentano la più vasta proposta di soluzioni complete per impianti di riscaldamento e condizionamento. Un’elevata specializzazione che ha consentito di offrire soluzioni sempre più complete e globali. Sommando a tutto ciò la fidelizzazione del personale e della clientela, e ancora la nascita di progetti di partnership, Fiorini è riuscita a posizionarsi quale interlocutore di riferimento a livello internazionale. “Anche in un periodo di sofferenza diffusa, i casi virtuosi esistono - la riflessione di Alberto Zambianchi -. Per fortuna crisi economica non significa crisi di idee: lo dimostrano gli imprenditori che hanno reagito cercando nuove prospettive e interpretando così, nel modo migliore, il loro ruolo nel sistema produttivo e nel contesto sociale”. IN


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Creare | Eltore Elica

L’antro

Artista

dell’

testo Rosanna Ricci - foto Giorgio Sabatini

Tutto cominciò con un baule che si apre a comando. Da allora le macchine alchemiche di Eltore Elica sono diventate quasi seicento. Tutte sprigionano una geniale follia, che solletica i neuroni di chi le sa capire.

“Non la voglio calare dall’alto ma sei di fronte ad una cosa nuova. Anche io non ho ancora capito bene di che cosa si tratti. L’unica cosa che mi pare utile è di avere un atteggiamento aperto e curioso...”. Con queste parole Eltore Elica (nome d’arte di Fulvio Russo) battezza le sue creazioni, attualmente quasi seicento, automi e quadri viventi, opere che respirano e si muovono da sole. Come devo chiamarla: Fulvio Russo o con l’azzeccatissimo nome d’arte Eltore Elica?

“Cominciamo bene. Non lo so. Io sul cancello ho messo tutti e due i nomi. Le due identità fortunatamente convivono senza litigare”. Chi è in realtà Eltore Elica?

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“Uno che ricerca per strade poco battute e che ogni tanto si ferma a costruire una macchina parlante, pensante e capricciosa”. Come si possono definire le sue creazioni? Macchine d’arte? Creature viventi o inspiegabili?

“Io veramente non so neanche se sia Arte, e parlo sinceramente. Poco tempo fa è passato il presidente dell’Ordine Europeo dei neuro-psichiatri ed io gli ho subito chiesto ‘Professore ma tutto ciò è una malattia o è una terapia?”. Ci ha pensato su e mi ha detto ‘Tutte e due le cose, Elica. Tutte e due’”. Che cosa l’ha spinta verso questa scelta? Curiosità, fantasia amore per l’invenzione?


“Ero in auto, in una curva del paese di Martigny e dissi ad alta voce ai miei compagni di viaggio: ‘Appena torno faccio un baule che si apre da solo quando qualcuno gli dice: Apriti!’. Era la mia prima macchina, ora siamo a 588”. Lei ammira artisti, poeti, scrittori, scienziati, in particolare Nikola Tesla. O sbaglio?

“Non sbaglia, ammiro tutti quelli che hanno il coraggio di dubitare delle logiche correnti e che attraversano nuovi territori. A volte ci si perde e s’inventa l’acqua calda ma altre volte… è una cosa bellissima”. Ora intendo provocarla: le sue opere, assolutamente geniali e ricche di fantastiche invenzioni, che cosa vogliono dimostrare? Follia geniale, voglia di incuriosire, magia? Oppure l’applicazione spiritosa di esperienze scientifiche?

“Voglia di incuriosire no di certo. Non mi servono spettatori noiosi e passivi da affascinare. Cerco invece compagni di viaggio, complici della prossima avventura. Il visitatore ideale è quello che dice ‘Voglio provarci anch’io’. In questo i bambini sono dei grandi esploratori. E il bello è che chi ci prova ci riesce quasi sempre, auto-meravigliandosi”. Fino a che punto nelle opere esiste la logica e quando invece compaiono situazioni illogiche?

“Ad un primo impatto sono tutto fuorché logiche. C’è chi parla di grande tecnica, chi di scoperte, chi rischia di precipitare nell’esoterismo. Poi gli spiego come funzionano, che è una cosa semplicissima e che bastava solo avere l’idea. È magia fino a che non lo capisci, poi diventa tecnica. Ma adesso la devo lasciare, parto per la prossima impresa”. IN

Un artista sopra le righe Nato a Napoli nel 1949, di cultura umanistica, negli anni ‘70 Fulvio Russo (vero nome di Eltore Elica) ef­fettua la prima “Polarizzazione artistica di un transistor”. Poi, negli anni ’80, col nome di Eltore Elica apre un vero laboratorio alchemico e comincia a costruire le sue ‘creature viventi’ in legno e oro zecchino, polvere di corallo e circuiti integrati. Sono macchine che parlano, respirano e si muovono, macchine ‘Alchemiche’ che distinguono gli adulti dai bambini e preferiscono parlare con questi ulti­mi. L’artista ha pubblicato quattro libri e ha composto diciassette opere teatrali rappresentate. È intervenuto una decina di volte sulla stampa, in trasmissioni radio-televisive e a varie iniziative. Dal 1989 presenta le sue “macchine d’arte” in molte mostre, ottenendo anche numerosi premi.

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Camminare | Colle del Tramazzo


La via dei

Mercanti

testo Matteo Ranucci - foto Giorgio Sabatini

La cresta sospesa tra la valle del Tramazzo e quella dell’Acerreta regala panorami imponenti. Raccontando storie di antichi viandanti che da Ravenna raggiungevano Firenze, oltre il crinale appenninico.


te, a poche decine di metri dal lago.

Sopra, due panorami di inizio primavera lungo il sentiero che parte dal Lago di Ponte; in apertura una veduta dela lago.

Lo specchio d’acqua si trova alle pendici di una costa ricoperta da una macchia fitta, impenetrabile, tagliata, segnata da un sentiero ripido e dal fosso della Valdanda. Sulle acque, bordate da pioppi, carpini e salici, si riflettono i crinali che salgono al Colle del Tramazzo e al monte Collina, cresta che separa questa dalla vicina Valle del Montone. Tredozio è poco più a valle, al termine di una sterrata lunga qualche chilometro. È una zona di confini questa conca. Prende avvio dalla pianura faentina, appartiene alla provincia di Forlì-Cesena e affianca la linea di separazione con il territorio toscano. La traccia parte dal rifugio di sasso chiamato Casa di Pon-

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Sale ripida, a zig zag verso nord-est, attraversa la strada sterrata, via provinciale del Tramazzo, prosegue sul lato opposto e in poche decine di metri raggiunge il sentiero di crinale. I carpini, le roverelle, gli olmi si fanno sempre più radi. Arbusti e cespugli sono più adatti ad un terreno arido, di argilla, instabile. La costa è brulla, scoscesa a tratti, rivolta al sole per molte ore al giorno. Si sente fragranza di resina, quella del ginepro e profumi simili alla liquirizia, quelli dell’elicriso, pianta verde-cenere dai fiori gialli che cresce sui versanti esposti a sud. In direzione del Monte del Cerro la salita è semplice fino al punto più alto dell’itinerario, 870 metri sul livello del mare. Le strisce bianco e rosse del segnavia 553 sono alla base dei pochi alberi o dipinti sulle rocce a terra. Ricalca in maniera fedele il confine tra Toscana - valli, conche, dorsali, monti a sinistra - ed Emilia-Romagna, sul lato opposto. Questo è stato da sempre un luogo di passaggio. Di transumanza, nell’antichità quando la pastorizia era una delle attività primaria. Via privilegiata per mercanti e viandanti che da Ravenna volevano raggiungere Firenze, oltre il crinale appenninico. Come ogni cresta, anche questa sospesa tra la valle del Tramazzo e quella dell’Acerreta, gode di una posizione strategica, rivolta verso un paesaggio importante. Il territorio è ben visibile, digrada da queste montagne fino alle colline, alla pianura e oltre, si unisce alla linea orizzontale del Mare Adriatico. La discesa verso Trebbana è ripida, a



sinistra. Si entra di fatto in Toscana. Dall’alto, subito la sagoma dell’antica chiesa è lontana ma chiara, al margine di un pratone ampio, a tinte intense in modo particolare nel mesi di aprile e maggio. A valle e sui versanti a nord la vegetazione torna ad essere rigogliosa, una macchia fitta, mista di alberi a foglie larghe e lobate. Si distingue la canonica annessa all’edificio religioso ed il campanile a vela con una sola campana. A Trebbana ci si arriva solo a piedi, sul sentiero CAI 549, oppure da Lutirano, percorrendo una carrareccia interpoderale dal fondo difficile per molti mesi all’anno. San Michele risale all’anno mille. Muri interni ed esterni, archi, angoli, sono costruiti con sassi dalle forme e dimensioni più strane, prelevati dai terreni di questa conca, incastrati ed uniti in modo magistrale. Non si sentono rumori, si vedono in genere poche persone. Qualcuna in più da quando l’edificio è stato ristrutturato e concesso come luogo di ritiro e di accoglienza. Prima dello spopolamento di queste valli appenniniche, poco dopo la metà del ’900, San Michele in Trebbana era un altra cosa. Abitato, era il centro della vita religiosa e soprattutto sociale dei popoli che vivevano sparpagliati in case e casolari in questo territorio isolato, di montagna, difficile da raggiungere e da vivere. Una comunità di cui faceva parte anche Cà del Piano, poche centinaia di metri dall’entrata della chiesa di San Michele in Trebbana. La grande quercia secolare vecchia più di trecento anni sorge nell’aia della vecchia casa. Tronco forte, largo

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più di un metro e mezzo, chioma ampia a cerchio con rami robusti, è chiaro che in questi anni di estati torride e inverni inclementi questo gigante ha faticato molto meno del tetto crollato, dei muri ridotti a forme indefinite costruiti dall’uomo. Il ritorno è sullo stesso sentiero percorso all’andata, risalendo dalla conca fino al crinale arido e brullo. E poi di nuovo in discesa, sul versante romagnolo fino alla valle del Tramazzo, alle acqua del Lago di Ponte, incastonato tra coste ripide, punto di partenza e di arrivo. IN

Sopra, l’eremo di Trebbana.

Informazioni sul percorso Chilometri totali: 6,7 Tempo di percorrenza: 2,30 h. Difficoltà: medio-facile Partenza: Rifugio Lago di Ponte Tredozio L’itinerario si sviluppa quasi interamente su sentieri di montagna. Con partenza dalla località Lago di Ponte nel territorio comunale di Tredozio, in 3,3 km raggiunge la vecchia Chiesa di Trebbana. Il ritorno ripete al contrario la stessa traccia dell’andata. I segnavia di riferimento sono il CAI 557, il CAI 553 e il CAI 549. Si attraversano tratti di bosco, crinali brulli, prati e si raggiungono punti panoramici di grande bellezza.


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Abitare | La casa in collina


Classico &

Moderno

testo Annalisa Balzoni - foto Giorgio Sabatini

Un’antica casa padronale sulle colline di Villa Rovere si sdoppia e diventa l’abitazione per due nuove famiglie. Con una parte dell’immobile legato alla tradizione ed una più minimalista.


Dall’alto, la camera da letto in stile romantico, poi la sala e la cucina dell’appartamento minimal. In apertura la sala in stile classico.

Questa bella casa padronale sorge in una zona collinare al limite del territorio forlivese, al confine con Terra del Sole e Castrocaro Terme. La nostra guida è lo stesso progettista e direttore dei lavori, l’architetto forlivese Giancarlo Gatta, titolare dello Studio di Architettura Nerodichina.

Risalente alla fine dell’Ottocento la casa venne realizzata, probabilmente, in tre diverse fasi: prima la parte padronale, successivamente la zona a servizi con annessa stalla, per poi completarsi con un ulteriore ampliamento per l’abitazione del custode. Il tutto ingentilito e impreziosito dall’usuale cornicione in mattoni a merli rovesciati, tipico degli edifici dell’epoca del nostro territorio. Base dell’idea progettuale era quella di dare una nuova vita al vecchio immobile, che non versava in buono stato di conservazione, e di ottenere due unità immobiliari distinte per due giovani famiglie, lasciando comuni gli spazi esterni e l’attigua dépendance, anch’essa oggetto di rivisitazione. Nonostante l’immobile fosse unico, l’architetto Giancarlo Gatta ha accolto e interpretato le due diverse esigenze della committenza. Una più tradizionalista, legata alla memoria storica del luogo: per l’edificio padronale sono stati riutilizzati i materiali esistenti, quali il cotto per le pavimentazioni e i “colli d’oca” per la base del camino; il restauro delle inferriate esistenti e il mantegno della scala in ferro battuto col classico capo scala

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a riccio. Gli spazi interni sono ampi e ben disposti, d’effetto il grande salone posto all’ingresso, da qui parte anche la scala che conduce al reparto notte, lo stile classico e romantico riecheggia anche nella camera da letto padronale, ove spicca un caratteristico letto a baldacchino. Seppur d’impronta moderna, spicca all’occhio del visitatore anche la zona relax padronale legata alla camera da letto, con vasca centrale e box doccia aperto e mosaicato (il tutto fornito da Alessandrini Home di Forlì). L’altra famiglia ha scelto di abitare nell’area dell’immobile più “contaminata” dai vari interventi che si sono succeduti nel tempo. Si è orientata ad un modus operandi e a modus vi-

vendi minimalista, pur nel rispetto dell’originario impianto della struttura. Lo notiamo nell’uso della bella pavimentazione lignea a listoni fornita Italy Professional Parquet, nell’utilizzo della resina per il rivestimento della scala (realizzata dalla Ditta Venerom di Forlì), così come per il rivestimento della cucina, e negli arredi forniti da Minotti Tendenze. Ampi sono gli spazi sia nel reparto giorno sia

Un edificio, due identità nel reparto notte, ove spiccano le travi decapate del tetto. Anche in questo lato della casa, la zona relax, annessa alla camera da letto padronale, diventa una “sosta” importante: l’idea progettuale di porre la vasca nel centro del vano rende infatti l’ambiente accogliente ed elegante. Colori chiari per entrambe le unità, per dare luminosità e fare da cornice agli arredi. Nelle facciate esterne è stato valorizzato il cornicione e uniformati i prospetti, cercando di allineare le aperture e utilizzando il marcapiano bianco come fil-rouge dell’insieme. Questo è un edifico anche ad alto rendimento energetico, grazie all’utilizzo di un cappotto, di un tetto coibentato e ventilato e degli igloo per il distacco da terra. E non manca l’uso di caldaie a condensazione con pannelli per il solare termico e il fotovoltaico per entrambe le unità immobiliari. Questa dimora diventa così fulcro centrale di un quadro, a cui fa da cornice il verde del giardino e delle colline circostanti. IN


Restaurare | San Domenico

Spazi di arte

e di

Emozioni

testo Serena Focaccia - foto Giorgio Sabatini

Un momento di festa per un monumento affascinante di Forlì: il San Domenico, raccontato in un libro dedicato alla storia e al restauro del complesso.

Una festa della città, dell’arte e della cultura, questo è stato prima di tutto l’evento organizzato da Edizioni IN Magazine - Menabò Group che si è tenuto lo scorso 13 aprile presso il complesso del San Domenico a Forlì, per presentare al pubblico il nuovissimo volume “San Domenico. Il restauro”. La giornata ha avuto come momento centrale l’apertura straordinaria del cantiere della chiesa, che ha attirato diverse centinaia di visitatori e che ha rappresentato, come ha sottolineato il sindaco Roberto Balzani nel suo intervento, una vera e propria inaugurazione dell’edificio, intesa come momento di riappropriazione da parte dei cittadini di uno spazio significativo e vitale del contesto urbano. Dopo che la Soprintendente per i Beni Architettonici e Paesaggistici

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Antonella Ranaldi ha sottolineato l’importanza storicoartistica del restauro realizzato e che gli ex assessori, Gabriele Zelli e Mauro Bacciocchi, hanno ricordato la storia dell’acquisizione del complesso da parte del Comune di Forlì, i curatori del libro, guidati dall’architetto Gabrio Furani, hanno condotto la visita all’interno della chiesa illustrando la splendida opera di restauro ancora in fase di ultimazione. È stato inoltre possibile visitare le sale interrate in cui sono ancora al lavoro gli archeologi e in cui verrà poi collocato il museo archeologico che raccoglierà i materiali reperiti nell’area durante le fasi di restauro. L’emozione nell’ammirare un’architettura imponente e suggestiva, restituita ai suoi volumi originari mantenendo un’attenzione filologica negli interventi di ricostruzione e integrazione strutturale, è stata grande per tutti i partecipanti. Grazie inoltre ai pannelli allestiti nell’aula della chiesa è stato possibile prefigurare l’allestimento finale dello spazio, che avrà una vocazione polifunzionale e sarà dedicato a eventi che andranno dallo spettacolo a esposizioni e convegni, in sinergia con gli spazi museali del convento che già rappresentano una delle eccellenze culturali della città. L’appuntamento dunque per i forlivesi e non solo è per i prossimi eventi che saranno ospitati nel complesso - la realizzazione dell’ultimo stralcio dei lavori nella chiesa è prevista al massimo entro due anni - e nel frattempo, per conoscere meglio il monumento e la sua affascinante storia, il libro sul restauro costituisce il punto di partenza indispensabile. IN

Il “punto” sul San Domenico La storia del complesso conventuale del San Domenico a Forlì si intreccia per secoli con le vicende artistiche e sociali della città, fino ad assumere negli ultimi anni, dopo un lungo periodo di decadenza, un grande rilievo culturale e civile grazie all’intervento di restauro svolto sia nel convento che nella chiesa adiacente. Il volume “San Domenico. Il restauro” (Edizioni IN Magazine) illustra in maniera accurata l’importante opera di restauro che è stata compiuta, tramite le voci di professionisti e studiosi che si sono presi cura del monumento per restituirlo alla città in tutto il suo splendore. Come scrive Roberto Balzani nella Prefazione, “il lavoro che Gabrio Furani ha coordinato, raccogliendo materiali e contributi seminati lungo ormai un quarto di secolo, resterà una testimonianza di straordinaria qualità sul maggiore processo di patrimonializzazione compiuto a Forlì nel secondo dopoguerra”. (S.F.)

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Cucinare | Cook Academy

Il ragù

Arte

a regola d’ testo Serena Focaccia

La passione per il buon cibo passa anche dall’arte di cucinare: Cook Academy propone a tutti gli amanti della gastronomia un modo divertente e creativo per imparare stando ai fornelli.

Il primo ad accoglierti nella cucina di Cook Academy è il profumo di ragù insieme al familiare sfrigolio del battuto di cipolla messo a saltare: è la lezione dedicata alle salse e la cucina di Orogel a Pievesestina di Cesena accoglie i partecipanti al corso e lo chef Sergio Ferrarini per un’altra piacevole serata di gastronomia. Cook Academy, un brand nato dalla sinergia fra Pubblisole e DSConsulting, si propone in primo luogo di diffondere la cultura gastronomica sul territorio romagnolo

(ma non solo) attraverso corsi di cucina, eventi e iniziative aperte al pubblico. E il primo passo è il corso di cucina di primo livello che si tiene appunto a Cesena e che vede

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coinvolti ventidue iscritti per undici lezioni dedicate a tutte le tecniche base, dal pesce al pane, dai contorni ai dolci. I corsisti, appassionati di cucina che vogliono imparare tutti i segreti e le tecniche per realizzare piatti gustosi e creativi, sono guidati dallo chef Sergio Ferrarini che ad ogni appuntamento insegna le principali tecniche di base relative al tema della lezione e insieme ai suoi “alunni” prepara diverse ricette i cui risultati – ottimi! – vengono gustati con grande soddisfazione dai presenti. Al termine del corso tutti i partecipanti al corso riceveranno un attestato finale come cuochi amatoriali, assegnato dalla Associazione Professionale Cuochi Italiani che

dà il suo patrocinio all’iniziativa. Ogni lezione diventa poi una trasmissione che va in onda settimanalmente su Teleromagna e già per l’autunno sono previsti una seconda edizione del corso di primo livello e un corso avanzato per chi è padrone delle tecniche di base e vuole mettersi alla prova con esperimenti culinari e preparazioni di alta cucina. Insomma tanta carne al fuoco, per rimanere in tema di metafore gastronomiche. Una domanda però è rimasta dopo l’appetitosa serata a Cook Academy: fra i partecipanti al corso sono presenti molti uomini, anzi sono la maggioranza... passeranno dalla teoria alla pratica tutti i giorni nella loro cucina di casa? IN



Ritrovarsi | Forlì Cammina

Amici di

Passeggiata

testo Giulia Crociani

Nato come flash mob nel novembre scorso, Forlì Cammina prosegue ogni martedì sera battendo il record di presenze. Comuni cittadini, che si ritrovano spontaneamente per attraversare a piedi la città.

Una moltitudine di persone in cammino per la città: martedì sera, 21 maggio, hanno raggiunto il numero record di 1560. È Forlì Cammina, un’iniziativa spontanea ed autogestita dai singoli partecipanti senza scopo di lucro, nata per il desiderio di aggregazione nel praticare una mera attività psico-fisica non competitiva: camminare, la sera, in compagnia. Un flash mob, iniziato a Forlì nel novembre 2012, che sta riscuotendo un successo sempre maggiore fra i cittadini: a gennaio il numero di partecipanti ammontava a circa un centinaio, ora è oltre dieci volte maggiore. C’è anche chi viene da Ravenna per partecipare, come testimoniano i commenti sulla pagina facebook di Forlì Cammina, da cui gli organizzatori coordinano gli appuntamenti, indicando orari, giorni e punto di ritrovo stabiliti. Si cammina insieme lungo percorsi studiati dagli accompagnatori, per una lunghezza che oscilla tra

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gli 8 e gli 11 chilometri e per una durata di 90/100 minuti, a seconda della distanza da percorrere e del passo dei partecipanti, invitati ad indossare un giubbotto ad alta-visibilità e ad impugnare una torcia. Il numero di partecipanti, i chilometri percorsi ogni sera e il tempo impiegato sono monitorati regolarmente dagli accompagnatori. Per i cesenati è un’esperienza già nota: Cesena Cammina, promossa dall’Ausl di Cesena e dall’Amministrazione Comunale in collaborazione con il Club Alpino Italiano, è nata nel 2010 nel quartiere Oltresavio. Vi si è aggiunto un altro gruppo di cammino, “4 passi sul fiume”, nei pressi del quartiere Al Mare, per chi preferisce un percorso di 4 chilometri lungo la pista ciclabile e pedonale che affianca il fiume Pisciatello. Il primo gruppo di cammino è sorto nel marzo 2007 a Cesenatico, su iniziativa del C.A.I., che ha cominciato accompagnando, due volte a settimana, un gruppo di trenta

partecipanti lungo percorsi urbani ed extraurbani, studiati e segnalati. La sua attivazione ha permesso a centinaia di persone di sperimentare questo nuovo modo di muoversi in compagnia e ha favorito la nascita spontanea di altri gruppi: nel 2011 sono stati attivati gruppi di cammino a Gambettola e nel 2012 a Savignano sul Rubicone. Infine, l’iniziativa ha coinvolto anche Forlì. Il motto degli organizzatori è “Camminare fa bene alla salute e in gruppo ancora meglio! Visita la tua città camminando in percorsi itineranti fra i luoghi più significativi di Forlì!”. E gli unici effetti collaterali di tutto questo camminare risultano essere la socializzazione fra le persone e la valorizzazione delle risorse ambientali del territorio.

La speranza è che continuino a generarsi gruppi spontanei che autonomamente replichino questa attività, permettendo così ai cittadini di fare movimento, socializzare e “vivere” il proprio territorio. IN


15 Giugno


Suonare | Sadurano Serenade

Tra musica e

Arte

testo Rosanna Ricci

Una rassegna di concerti ospitata in vari luoghi di Forlì e dintorni e una mostra dedicata alla ceramica alla Galleria Salus. I nuovi appuntamenti con Sadurano Serenade.

so anno, è diretta dal musicista Yuri Ciccarese. Il cartellone del festival

La primavera porta aria di festa sul colle di Sadurano: in aprile, infatti, hanno preso il via due manifestazioni musicali e artistiche che, negli anni, hanno acquistato sempre maggior plauso ed hanno condotto molte persone a conoscere più da vicino un colle che domina la vallata e la storia di una comunità, che accoglie in modo solidale tante persone in situazioni di disagio. La rassegna musicale “Sadurano Serenade”, promossa dall’associazione “Amici di Sadurano”, è giunta alla 23esima edizione e, dallo scor-

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prevede un concerto al mese (il venerdì, ore 21), con l’inaugurazione affidata il 19 aprile scorso al Duo Maclè, che si è esibito al palazzo Sangiorgi. A seguire: il 17 maggio al Santuario di Monte Paolo a Dovadola il Quartetto Maffei; il 21 giugno nell’anfiteatro di Sadurano il Playing Brass; il 23 agosto nel Palazzo Pretorio di Terra del Sole il Forlivio Flute Choir; il 20 settembre al palazzo Sangiorgi il duo Iacobellis-Greco; il 18 ottobre al palazzo Sangiorgi il Duo Satie; il 15 novembre al palazzo Sangiorgi il Trio Nova, Vernizzi, Costa. Particolarmente significativa, per la prima volta a Sadurano Serenade, è la presenza dei migliori allievi degli istituti musicali forlivesi che eseguiranno un “intermezzo” durante i concerti, sottolineando in questo modo il fattore educativo per la sopravvivenza della musica colta. Alla rassegna vanno poi aggiunte due serate nel chiostro del palazzo Talenti di piazza Saffi, che fanno parte degli eventi pro-

grammati in questo luogo dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì. I due concerti sono in programma per il 16 maggio col Quartetto italiano di Clarinetti e per il 12 settembre, con il Nino Rota Quartet. La seconda rassegna messa in campo da Sadurano è invece “L’Arte sul Colle”, dedicata

alle arti visive, esposte dal 25 aprile al 20 luglio nella Galleria Salus di Sadurano. Giunta all’undicesima edizione, la rassegna sarà dedicata alla “Ceramica d’Autrice”, con mostre personali di Lena Papadaki (dal 25 aprile al 16 maggio), Morena Moretti (dal 19 maggio al 7 giugno) e Angeliki Drossaki (dal 9 giugno al 28 giugno). A chiudere la rassegna sarà una mostra omaggio dedicata a Gilberto Giorgetti, scomparso un anno fa, collaboratore delle passate edizioni di “Arte sul Colle”. In mostra alcune sue opere appartenenti alla forma espressiva che lui definì ‘Prevenzionismo’. La Galleria Salus è aperta al pubblico dal martedì alla domenica, dalle ore 16 alle ore 20 (info: 333 3246592). IN


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Visitare | Vespignani e Biserni

Arti e mestieri

tra le due testo Sabrina Marin

Guerre Una mostra a Santa Sofia racconta l’esperienza della scuola di arti e mestieri sorta nella vallata bidentina nel 1911. Attraverso le opere di Giacomo Vespignani e Innocente Biserni.

Fino al 13 giugno alla Galleria d’arte contemporanea Vero Stopponi di Santa Sofia è esposta la mostra “Da Vespignani a Biserni, la scuola d’arti e mestieri di Santa Sofia tra le due guerre”. L’esposizione fa perno

sulle figure e sulle opere dei due principali “professori” della scuola santasofiese: il lughese Giacomo Vespignani (1891 - 1941), pittore e ceramista noto per la sua militanza futurista, e Innocente Biserni detto “Cencino” (1895 - 1964) originario del paese altobidentino, allievo dell’Accademia fiorentina di belle arti, apprezzato decoratore e frescante. Ai due artisti va riconosciuto un importante apporto al buon andamento della scuola istituita nel 1911 dall’amministrazione socialista di Santa Sofia per fornire ai giovani e del territorio una preparazione artistica e artigianale spendibile nel mercato del lavoro e indispensabile

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per accedere a scuole superiori. Oltre a garantire basi culturali e professionali a quei giovani le cui famiglie non disponevano di un reddito tale da assicurare costosi studi in città, gli amministratori locali decisero anche di organizzare corsi serali per i lavoratori adulti. Lo scoppio della prima guerra mondiale, le tragiche conseguenze del terremoto del 1918, ma anche difficoltà gestionali e finanziarie segnarono purtroppo la storia della scuola, la cui attività si protrasse tuttavia fin verso la fine degli anni ’50. Oggi quell’esperien-

za viene ricordata da questa mostra, promossa dall’Assessorato alla cultura del Comune di Santa Sofia in collaborazione con l’Istituto per i beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna. L’iniziativa rientra nel programma di eventi collegati alla mostra “Novecento. Arte e vita in Italia tra le due guerre”, allestita nei Musei di San Domenico a Forlì. Orario di apertura: sabato e domenica 9,30 - 12,30 e 15 - 18; nei rimanenti giorni a richiesta e su prenotazione. Info: 0543 975428 - 29. IN

Pietro Gaudenzi alla galleria Farneti Rimane aperta fino al 15 giugno la mostra “Pietro Gaudenzi il Novecento ritrovato”, alla galleria d’arte Farneti di via Degli Orgogliosi 7, Forlì. La rassegna dedicata al pittore (Genova 1880 - Anticoli Corrado 1955), annovera dipinti, opere e documenti autografi legati a questo personaggio di spicco dell’arte italiana fra le due guerre. Curata da Benedetta Farneti, la mostra è un naturale addentrarsi nel clima artistico e culturale italiano del primo Novecento. Info 0543 30337.


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Gustare | “Questa sera ho voglia di...”

Ogni voglia ha il suo testo Giulia Crociani

Sapore

Arriva l’estate e insieme alla bella stagione arriva il desiderio di trascorrere qualche serata piacevole, in coppia o con gli amici, gustando piatti diversi in ambienti suggestivi. La guida targata IN Magazine è il vademecum perfetto per soddisfare ogni desiderio.

Quante volte, dopo una giornata al mare in famiglia o con gli amici, capita di pensare “potremmo fermarci in riviera per gustarci una bella grigliata di pesce”? Oppure quante volte, durante le calde serate estive, capita di voler godersi una bella cenetta, magari romantica, sulla spiaggia, o sulla fresca terrazza di un agriturismo, davanti a una splendida vista, con musica dal vivo? Oppure, ancora, quanto spesso viene voglia di un buon gelato artigianale? A tutti i desideri risponde la guida “Questa sera ho voglia di...”: l’unica guida che parte dal lettore per proporre una selezione di ristoranti dove vivere una piacevole serata in Romagna, per soddisfare

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finate, dal chiosco della piadina all’ambiente esclusivo, dalla cena etnica a quella al lume di candela sulla battigia. Il libro fa parte della collana “52” di Edizioni IN Magazine, che propone guide agili e pratiche, immediatamente fruibili, che accompagnano nella quotidianità con spunti, suggerimenti, idee per il tempo libero, per vivere il territorio in tutte le sue opportunità, sfaccettature, emozioni. 52 schede che illustrano ciò che si desidera e dove è possibile trovarlo: si tratta di consigli, niente classifiche, stelle o graduatorie, elaborati da amanti della buona tavola, professionisti del settore e appassionati di cucina che guidati dalle esperienze,

dai gusti personali hanno assemblato un caleidoscopio di locali. La guida si apre con un novero dei “Piatti”, con una scelta che va dagli antipasti ai dolci, dai piatti più estivi a quelli invernali, passando per portate tipiche romagnole. Sono proposte poi le “Cucine” e gli “Ambienti”, perché una sera si può aver voglia di una semplice bruschetta, di mangiare vegetariano, o di cenare ascoltando buona musica. Tutto questo declinato nel territorio della Romagna , dalle sue spiagge alle pendici appenniniche, in un novero di specialità culinarie e di materie prime d’eccellenza: una tradizione del mangiar bene, del piacere della tavola che trova in Romagna la sua terra d’elezione. IN

Un piatto emblematico: la Rustida Romagnola. La Rustida Romagnola è una grigliata di pesce che prende come base il tipico pescato del mare adriatico: seppioline, sogliole, triglie, sardoncini, saraghine, sarde, cefali, sgombri, calamari e crostacei. Era un rito consueto fra i marinai e i pescatori della marineria riminese, che giunti in porto erano soliti cuocere alla griglia il pescato. La cottura alla griglia si presta benissimo, infatti, alla cottura del pesce poiché ne mantiene le proprietà nutritive grazie alla crosticina che forma e ne protegge la polpa.


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LA FIASCA FIORITA

UNA NORCINERIA NEL CENTRO DI FORLÌ NuOvA ApeRTuRA peR uN ChIOSCO ACCOgLIeNTe e pIACevOLe, IN CuI guSTARe OTTImI pIATTI e RILASSARSI SOTTO gLI ALbeRI

Entusiasmo, coraggio ed esperienza rappresentano lo stimolo per tre giovani forlivesi, Davide Casadei, Riccardo Saragoni, Matteo Garavini, ad aprire il 4 maggio scorso un chiosco nel piazzale Annalena Tonelli adiacente a via Oberdan a Forlì. Il chiosco esisteva già, ma da tempo era in disuso, e l’idea di renderlo vivo e creativo è venuta a Davide Casadei e alla moglie , l’architetto Gloria Romboli, ispirandosi “alle ‘norcinerie’ fiorentine, gli antichi vinai assai frequentati dalla popolazione toscana”. Ristrutturato e rinnovato all’interno dall’abilità di Gloria, oggi il locale delizia chi passa in via Oberdan con i prosciutti appesi e altri selezionati prodotti toscani come la finocchiona, la mortadella di Prato; per non parlare degli ottimi formaggi di Renato Brancaleoni di Roncofreddo. Il locale, già in piena attività, si qualifica come “panineria, norcineria,

piccola ristorazione, piatti freddi, insalate, degustazione di formaggi - spiega Riccardo Saragoni, esperto in ristorazione per aver fondato il ‘Pride’ a Forlì e il ‘Felix’ a Milano Marittima. - Poi ci sono le serate a tema e queste sono decise di volta in volta”. Che cosa ha spinto un gruppo di giovani ad intraprendere questa avventura? “In tempi come questi domina l’incertezza, è vero. A nostro favore diciamo che proviamo tutti una grande passione per le cose belle e buone e intendiamo mantenere un buon rapporto qualità/prezzo”. Non manca poi una vasta selezione di vini proposti sia in bottiglia che a calice, affidati a Matteo Garavini che sa selezionare i vini e proporli sia in bottiglia sia in calice. Tutto è condotto con estremo scrupolo: le brioche, ad esempio, sono farcite sul momento con prodotti artigianali. Che cosa dire poi dei tavoli? “Tutto è ecocompatibile: i tavoli sono materiali di recupero presi alla Caritas, puliti e ridipinti. Lo stesso vale per una botte che ha la funzione di tavolo.” Un’ultima nota: il chiostro ha un nome suggestivo, “La fiasca fiorita”, con preciso riferimento alla splendida opera d’arte conservata nella Pinacoteca civica forlivese. Una simpatica scelta che unisce due arti: la pittura e la cucina.

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