IN Magazine Pesaro 02/2013

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Pesaro-Urbino

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Tariffa R.O.C.: Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB - FILIALE DI FORLÌ - Contiene i. p. - Reg. al Tribunale di Forlì il 20/02/2006 n. 6 - E 3,00

Anno VIII - N. 2 - NOVEMBRE - DICEMBRE 2013

Paolo

Teobaldi

Il cacciatore di parole

Francesco De Benedettis Quella musica essenziale Stereo Pesaro Dall’etere al web Orciano L’oracolo di Giano





Sommario

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6 Annotare Brevi IN 14 Essere Paolo Teobaldi 20 Difendere Studio associato 24 Creare Francesco De Benedettis 29 Trasmettere Stereo Pesaro 32 Visitare Orciano 38 Gustare La pasticciata

| EDITORIALE di Simonetta Campanelli e Andrea Masotti |

40 Presiedere Paolo Balestrieri 42 Aiutare Edoardo Beltrami 44 Scrivere La donna si racconta 46 Disegnare Metauro 48 Gareggiare Ginnastica ritmica 50 Fotografare Brandina Photo Festival 2013

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Storie di personaggi e del territorio pesarese, attraverso un percorso che comincia con lo scrittore Paolo Teobaldi, capace di fare riemergere, nei suoi racconti, romantiche emozioni di un tempo, mettendole a confronto con le trasformazioni della sua città di oggi. Due avvocati geniali, Pazzi e Fattori, hanno creato invece con giovani colleghi e soci uno studio “modello americano” senza frontiere, mentre Paolo Balestieri, nuovo presidente dei Dottori Commercialisti, sprona i giovani a lanciarsi nella professione che tanto ama. Il musicista fanese Francesco De Bededettis, invece, scrive per passione e per mestiere, e con “L’essenziale”

è arrivato a Sanremo guadagnando il primo posto grazie all’interpretazione di Marco Mengoni. Poi Roberto Bagazzoli e i suoi speaker, che hanno ricostruito Stereo Pesaro 2.0 online, per raccontare Pesaro e il suo territorio. Da Fano facilmente si parte alla scoperta di Orciano e dei suoi tesori nascosti, fino a gustare l’antica ricetta della pasticciata, che si tramanda di famiglia in famiglia. E poi leggiamo le storie di Edoardo Beltrami, medico che si occupa di adozioni a distanza, e di donne che si raccontano o che raggiungono traguardi importanti con attività sportive come la ginnastica ritmica... e allora, divertitevi leggendo!

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Collaboratori: Benedetta Andreoli, Alberto Berardi, Simonetta Campanelli, Ettore Franca, Alice Muri, Silvia Sinibaldi, Simona Spagnoli, Maria Rita Tonti

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Redazione e amministrazione: Via Napoleone Bonaparte, 50 - 47122 Forlì tel. 0543.798463 - fax 0543.774044

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Genomech Test, novità nei centri Maya Club

Pesaro e Fano - Genomech è il nome del test genetico che rileva, dall’esame del proprio Dna effettuato tramite un tampone buccale, la predisposizione a contrarre malattie legate ad un’errata alimentazione, a stress oppure a stili di vita scorretti. Il test è quindi un ottimo strumento di prevenzione che fornisce i giusti “campanelli d’allarme” da segnalare al proprio medico di fiducia, il quale procederà ad eventuali esami di approfondimento. Dal test potranno emergere carenze nutrizionali, che possono essere compensate con l’assunzione di specifici integratori. Se hai provato più volte a dimagrire ma non ci sei mai riuscito, se non riesci a mantenere il peso raggiunto, se hai sempre una sensazione di “non forma” pur eseguendo una corretta alimentazione, allora Genomech è il test adatto, eseguibile presso i Maya Club di Pesaro e Fano.

Nuova rassegna per Teatro in Quinta Pesaro - Nuova edizione a Vismara per “Teatro in Quinta”, rassegna di teatro amatoriale promossa dal Quartiere 5 - Cattabrighe S.Maria Fabbrecce - Tombaccia, del Comune di Pesaro. La rassegna, che si avvale della collaborazione del Teatro Piccola Ribalta e della F.I.T.A. (Federazione Italiana Teatro Amatoriale), si articola in quattro serate, fino a domenica 23 febbraio 2014. Come da tradizione, il programma prevede commedie in dialetto pesarese accanto a spettacoli nei dialetti della provincia e della vicina Romagna. L’ingresso è gratuito. (S.C.)

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Progetto Casa

su misura, con

Pesaro - Tutto cambia e si evolve: è nella naturalezza delle cose ma anche nella logica della legge del commercio. Così Laber, dopo 50 anni di creatività nel mondo dell’illuminazione, da poco ha diversificato la propria attività aziendale trasformandosi in Laber Progetto Casa. Nello showroom di via Montefeltro 47, a Pesaro, esperti professionisti d’interni guidano il cliente alla scelta dell’arredo completo della propria casa, rispettandone il gusto personale. Con consulenze e suggerimenti, gli specialisti della “nouvelle” Laber propongono il progetto casa in maniera moderna e intelligente. Nel rinnovato punto vendita sono esposti prodotti delle

Laber

migliori aziende del settore arredo d’interni, senza trascurare accessori e complementi di raffinato gusto e singolare bellezza. Laber, inoltre, dedica un ampio spazio affascinante allo show room istituzionale di Rossana cucine, marchio storico del design italiano. (S.C.)

Il fratello di Rossi nella Moto Tavullia - Luca Marini, fratello minore di Valentino Rossi, il prossimo anno gareggerà nel campionato spagnolo della Moto 3 con il team di Aspar Martinez. Lo ha confermato a Valencia il team manager spagnolo: “Avremo con noi Luca Marini nel

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2014 e sono convinto che vedremo un’evoluzione positiva per lui”. Il 18 novembre Luca ha provato per la prima volta la Ktm Moto3 del team iberico in un test a Valencia e la domenica successiva disputerà a Jerez de la Fontera la gara di campionato.


Living Wool, lo stile nei Filati Pesaro - Giovane e intraprendente trentenne, la pesarese Cristina Convertino ha saputo trasformare la propria passione nel suo lavoro. Grazie al supporto di validi collaboratori e ad alcuni aiuti del destino, Cristina si è concentrata sulla ricerca di filati e colori, sullo studio e la realizzazione di disegni e modelli per creare cartamodelli prototipi. È nata così Living Wool, studio stilistico per la produzione di capi di maglieria per uomo, donna e bambino. L’attività nasce da una

lunga analisi da cui è scaturita questa dimensione professionale personalizzata, in un periodo in cui i giovani si trovano spesso a dover rinunciare ai propri sogni. Cristina ha convertito la sua intuizione in un’innovativa realtà: Living Wool è un laboratorio in cui si realizzano prototipi attraverso un percorso di originalità e tecnologia, con il controllo scrupoloso sul processo di produzione e con la garanzia di un risultato finale ottimo. www.livingwool.it (S.C.)

Serata Nostalghia alla sala Excelsior

Pesaro - Serata Nostalghia sull’onda dell’Amarcord, martedì 3 dicembre alle ore 18,00 nella sala meeting dell’hotel Excelsior. L’evento è promosso da Banca dell’Adriatico: protagonisti dell’incontro sono il giornalista Paolo Angeletti, la storica dell’arte Anna Maria Benedetti Pieretti, l’attore e regista Cristian Della Chiara, il musicista e regista Donato Di Pasquale, il poeta e attore Carlo Pagnini, con voce recitante di Lucia Ferrati. Intervengono anche Roberto Dal Mas, direttore generale di Banca dell’Adriatico, e Nardo Filippetti, presidente di Eden Viaggi. L’ingresso è libero, fino ad esaurimento posti. A tutti gli intervenuti sarà donata una stampa in tiratura limitata.


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Lo spazio poliedrico dell’Archivio Dondup Fossombrone - Arcadia di Fossombrone, la famosa maison del prêt-àporter, ha aperto al pubblico l’Archivio Dondup. Si tratta di uno spazio adiacente alla ditta, studiato direttamente dall’azienda per rappresentare il mondo della moda Dondup a 360 gradi, in uno spazio poliedrico in cui, attraverso i capi esposti, si può vivere la storia dell’azienda. Questo spazio non è solo finalizzato al classico archivio ma rappresenta anche un luogo polifunzionale, vista la sua ampia metratura di circa 400 metri quadrati, nel quale è possibile realizzare anche presentazioni aziendali.

Premi all’atleta Aurora Ponselè Pesaro - Stella al merito sportivo e premio come atleta esemplare alla giovane ondina Aurora Ponselè, espressione della Pesaro Nuoto ora in forza al Circolo Canottieri Aniene di Roma. La Ponselè si è aggiudicata nel corso dell’anno l’oro e il record nazionale sulla distanza dei 5 chilometri, ai Campionati italiani primaverili di Riccione nel mese di aprile. Successivamente, vestita d’azzurro, ha conquistato l’argento negli 800 stile libero ai Giochi del Mediterraneo di Mersin, in Turchia. Nel luglio scorso ha guadagnato il secondo gradino del podio e quindi un nuovo argento, nei 10 chilometri, in acque libere, alle Universiadi di Kasan, in Russia.

Ph. Leo Mattioli

Circonferenze, ovvero conferenze al Circolove Pesaro - Tutti i lunedì sera l’appuntamento è con “Circonferenza, ovvero conferenze al Circolove”. Si tratta di un locale un po’ alternativo in piazza Europa 10 (Baia Flaminia), diverso dal solito posto pesarese. È caratterizzato da pareti nere, Momi, Valentino, Michele, e poi chitarre, pianoforte, drink, bar, proiezioni, cortometraggi, mostre, musica underground, elettronica, rock, jazz, live performance, dj set ma anche giochi da tavolo, risiko, biliardino e tanto ancora. Il locale è fatto anche, e soprattutto, di giovani che affrontano con unicità e originalità i complessi temi di vita quotidiana, negli incontri a tema del lunedì, che vedono la partecipazione di relatori di fama ed esperti, che espongono argomenti a 360° ai soci del circolo e ai loro amici. L’ingresso è libero.

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Il Circo capovolto bimbi in festa con Ottica Pesaro - Un fiume di bimbi e adulti ha inondato via Cialdini per la quinta edizione de “Il Circo Capovolto”, la festa organizzata da Ottica Venturi divenuta un appuntamento fisso per la promozione in chiave ludica di temi come la qualità, la sostenibilità e la formazione. Un’edizione ricca di nuove attività: tra queste i laboratori creativi presentati dall’atelier teatrale “Il Porto - Teatro galleggiante” del Ce.I.S. di Pesaro, da cui sono nati oggetti e maschere. E poi sfilate al seguito di clown e trampolieri, gare

Venturi

di pallacanestro e volley, attività ludiche, artistiche e culinarie. Super mascotte dell’evento è stata Talpix by VenturiX, che con il motto “Inforca gli occhiali… supereroi si diventa” ha ballato, saltato e fatto foto con i bambini. Ottica Venturi, con il sostegno del Comune di Pesaro, degli assessori Enzo Belloni e Andrea Biancani, ringrazia gli sponsor Essilor e Safilo per aver creduto in questo progetto, il videomaker Marcello Franca e “nonsolofoto” di Antonio Carbone, che hanno fissato in immagini la festa. (S.C.)


Agrumi di Sicilia dall’Etna a Pesaro Pesaro - Gaetano Blandini e Gioacchina sono giovani, gentili, simpatici e grandi lavoratori. Partiti sette anni fa da Palagonica, in provincia di Catania, si sono stabiliti a Pesaro. Di recente hanno inaugurato un nuovo negozio nel quartiere di Soria, dove vendono il loro Sole di Sicilia, ovvero agrumi dall’azienda agricola di famiglia fondata nel 1910 da Don Giacomo Blandini. L’azienda agrumicola del piccolo paese di Palagonia è stata la prima con il maggior numero di operai, in costante crescita, e sempre all’avanguardia con nuovi innesti. Forti di un’esperienza centenaria, i Blandini garantiscono la qualità e la genuinità di un prodotto tutto italiano, con una produzione annua di 700mila chilogrammi di arance da 3500 piante tutte in produzione. L’area agricola, suddivisa in vari appezzamenti, è finalizzata alla produzione di quattro qualità di agrumi. Ognuno ha la sua stagione, per avere una maturazione scaglionata: tra tutte predomina il Tarocco Gallo, famoso in tutto il mondo

Centri commerciali naturali, incontro di Genius Loci

per il suo colore rosso rubino e buccia sottilissima tipica solo della zona dei Blandini, perché dovuto all’influenza del vulcano Etna, sempre attivo, e dalla composizione del terreno ricca di minerali. Senza tralasciare l’innaffiamento, effettuato con pompe che attingono l’acqua da pozzi romani con un diametro di 4 metri e profondi 26 metri, acqua con bassissimo livello di sale. Non mancano poi altri prodotti dall’azienda agricola Blandini, come olive ed olio extravergine e tante altre specialità tipiche di stagione. Gaetano e Gioacchina vi aspettano per mostrarvi tutto il loro amore per la terra in via Genga 2, angolo via Agostini 3. (S.C.)

Frontone - I piccoli commercianti? Veri promotori del territorio e motori dell’economia locale. Il nuovo incontro di Genius Loci ha puntato i riflettori su una nuova visione di business “dal basso”, i Centri commerciali naturali. Ospitato nel castello di Frontone il 15 novembre scorso, il seminario è stato seguito da un focus group aperto alla discussione tra il pubblico. Partita a maggio e in programma fino a novembre, “Genius Loci” è una rassegna di incontri informativi promossi dal GAL Flaminia Cesano sui temi della promozione turistica, ogni mese in un borgo dell’entroterra della provincia. www.geniusloci.galflaminiacesano.it

Ph. nome cognome

Titolo in Titolo Città - Testo

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Ifi selezionata per l’ Adi Come diventare scrittori Pesaro - Un laboratorio di scrittura narrativa che dura tutto l’anno, con la possibilità per gli allievi di iscriversi in ogni momento ed essere seguiti personalmente da un editor professionista e da un autore di romanzi nella scrittura di racconti originali. Questa è la formula adottata da Mauro Ferri, scrittore, e Gianluca Gatta, editor, per portare tutti gli appassionati a conoscere da vicino le tecniche di composizione di un testo efficace e pronto per la pubblicazione. Il laboratorio, patrocinato dal Comune di Pesaro, si tiene ogni martedì a partire dal 14 novembre dalle 18.30 alle 20.30 presso la Biblioteca Bobbato, al Centro Commerciale Mirafiore. La prima lezione è sempre gratuita e chiunque può presentarsi per assistere e ricevere informazioni sul corso. I migliori racconti saranno pubblicati su In Magazine Pesaro.

Design Index

Pesaro - Dopo Tonda e Chocolat, grazie alla vetrina gelato Bellevue con tecnologia Panorama (Design Marc Sadler in collaborazione con IFI R&D Dept.), IFI è stata nuovamente selezionata dall’Osservatorio Permanente dell’ADI (Associazione per il Disegno Industriale) per far parte dell’ADI Design Index 2013. Il volume, che raccoglie i progetti made in Italy giudicati più innovativi del 2012, è stato presentato il 1° ottobre alla Triennale di Milano, dove è stata allestita una mostra per tutto i mese di ottobre dedicata a questi progetti.

Franco Morbidelli campione Europeo

Intuición Tango di Alejandro Fasanini Pesaro - Il musicista pesarese Alejandro Fasanini ha da poco pubblicato, assieme all’orchestra “Hijos ilegitimos de Astor”, il cd “Intuición Tango”, pubblicato da Videoradio - Rai Trade. L’orchestra “Hijos ilegitimos de Astor” nasce con il proposito di eseguire repertori originali composti dal maestro Alejandro Fasanini in anni di ricerca e sperimentazione. L’opera di Alejandro Fasanini, passando per le innovazioni di Astor Piazzolla, supera i confini tradizionali del Tango per giungere ad una musicalità che trascende la pura connotazione folkloristica, conservandone l’energia fisica e passionale. Il disco è acquistabile anche on-line, nei circuiti Feltrinelli.

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Jerez (Spagna) - Franco Morbidelli si è laureato Campione dell’Europeo Superstock 600 dopo un’ultima sfida a Jerez. Grazie a questo successo il pilota nato a Roma, residente a Tavullia, ha regalato al Team Italia FMI quel titolo di categoria perso lo scorso anno all’ultima gara. Un anno dopo il suo connazionale, Morbidelli debutterà nel Mondiale Supersport con il Team Puccetti Racing: in quest’otti-

ca il test a Jerez, nel quale ha provato la Kawasaki ZX-6R WSS della squadra emiliana. “Sono davvero contento del titolo vinto in Superstock 600 - dice Franco - e ringrazio tutti quelli che mi supportano: la VR/46 che mi sta facendo sentire in famiglia e mi sta ‘proteggendo’ al meglio, la federazione, gli sponsor, il team Puccetti ed in particolare Manuel Puccetti, team manager davvero premuroso”.



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Banca Marche, ragazzi a scuola di economia Pesaro - I ragazzi delle scuole medie delle regione a scuola di economia con Banca Marche. Sono iniziate ad ottobre e dureranno fino al prossimo gennaio, infatti, le lezioni di educazione finanziaria organizzate da Banca Marche in collaborazione con Regione Marche, Ufficio scolastico regionale e il consorzio PattiChiari. Le lezioni fanno parte del progetto “L’impronta economica Junior”, un programma didattico che introduce i ragazzi delle scuole medie alle tematiche economiche e finanziarie e li stimola a riflettere sulle principali funzioni della finanza. I tutor di Banca Marche affronteranno temi quali il flusso del denaro e la gestione dei risparmi, i consumi consapevoli, il funzionamento delle banche e i sistemi di pagamento, le funzioni della finanza e il ruolo delle assicurazioni. (S.C.)

Serate di gusto all’Excelsior

Premio alla carriera per Riz

Gent (Belgio) - Riz Ortolani, il grande compositore pesarese, è stato ospite d’onore al 40° Film Fest di Gent, in Belgio, che gli ha riconosciuto il premio alla carriera. Il prestigioso festival, dedicato ai compositori di musiche per colonne sonore di film, ha riservato al maestro Ortolani un’accoglienza eccezionale, con standing ovation degli oltre tremila spettatori. In sala erano presenti anche altri compositori, vincitori di Oscar e Awards,

Ortolani

come Alexander Desplant, Thomas Newman. Il maestro Dirk Brossé ha diretto l’Orchestra filarmonica di Brusselles, che si è esibita in tre brani di Riz: “Oh my love”, “I giorni dell’ira” e la Suite di “Mondo cane”, mentre la cantante Berenice MacBean ha interpretato “Oh my love” e “More”. Quentin Tarantino è solito inserire nei suoi film i brani di Riz Ortolani, come ha fatto in “Kill Bill”, “Drive” e nell’ultimo film “Django”. (S.C.)

Superstars World a Gianni

Pesaro - Proseguono gli appuntamenti con il gusto presso l’Hotel Excelsior (nella foto): serate dedicate agli amanti della cultura enologica e ai buongustai per programmare una piacevole cena, con i giusti abbinamenti tra le specialità dello chef e i calici delle cantine ospiti. Venerdì 13 dicembre si terrà una serata speciale “Friday Wine/Live at Bistrò” in cui saranno protagonisti due grandi interpreti del Prosecco di Valdobbiadene docg, “Canavel” e “Col di Rocca”, insieme alle degustazioni gastronomiche dell’Excelsior e a tanta buona musica. L’appuntamento successivo è per venerdì 31 gennaio 2014 con la serata dedicata alla cantina “Maria Pia Castelli”, un’azienda nata nel 1999 dalla passione e dalle mani esperte di Erasmo Castelli.

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Vallelunga (Roma) - “Babbo ho vinto, hai visto babbo ho vinto il titolo”. Con queste parole in diretta Tv su Rai Sport 2 Gianni Morbidelli alle 12,30 ha comunicato al padre, il grande Giancarlo che vinceva negli anni ’70-’80 i Mondiali in 125 e 250cc, la vittoria del titolo Superstars World. Qualche minuto prima Gianni aveva tagliato il traguardo di Vallelunga al terzo posto al volante della Audi RS5, laureandosi campione con una manche d’anticipo. A Morbidelli serviva un quarto posto per conquistare il titolo e superando ad un giro dalla fine il suo avversario Thomas Biagi, ha conquistato podio e titolo. “Voglio ringraziare l’Audi - ha detto Gianni - che mi ha fornito una macchina veloce e affidabile. Sono

Morbidelli

molto felice, riuscire a conquistare un altro campionato Superstars è una grande soddisfazione”. Una stagione da protagonista per un altro pilota pesarese che non molla mai. (M.B.)


Mezzo secolo di vita per la mitica 911 Pesaro - Se sabato 21 settembre vi siete trovati per strada coinvolti in un ingorgo di 911 non eravate in un sogno… Dalla sua prima uscita nel 1963, la Porsche 911 ha festeggiato il suo 50esimo compleanno, e all’interno del contesto “911 50 anni Italian Tour”, che ha visto riempirsi di Porsche le più importanti piazze italiane, il Centro Porsche Pesaro - Concessionaria Gabellini non si è fatto trovare impreparato, allestendo un evento molto apprezzato dagli oltre 150 appassionati, provenienti da tutta la pensiola. Ricca di emozioni è stata la parata di oltre cinquanta 911 verso viale Ceccarini a Riccione, per poi raggiungere l’Autodromo di Misano, dove prima dell’inizio della gara di Carrera Cup i partecipanti hanno assunto le vesti di piloti, provando i nuovi modelli di 911, Boxster e Cayman. La manifestazione ha svolto anche un importante ruolo benefico, essendo stata organizzata in collaborazione con la onlus “Tutti i cuori di Rossana”, che da anni opera a sostegno di bambini e ragazzi cardiopatici. Il risultato più bello, alla fine, è stato senza dubbio vedere i sorrisi e la gioia di tutti i partecipanti, che a bordo delle loro storiche vetture hanno riempito di colori ed emozioni alcuni tratti panoramici del nostro litorale adriatico.


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Essere | Paolo Teobaldi

Il cacciatore di

Parole

testo Simona Spagnoli - foto Leo Mattioli

Scava e raccoglie, seleziona e asciuga. Lo scrittore Paolo Teobaldi non lascia nulla al caso e nei suoi romanzi si assapora una lingua puntuale, contaminata da termini desueti. Come in “Macadàm”, storia on the road alla rovescia.

Le parole sono entrate molto presto nella vita dello scrittore Paolo Teobaldi. Il segreto di suoni e segni grafici gli si è svelato anzitempo e in modo del tutto particolare, stando seduto sulla canna della bicicletta del babbo falegname che, pedalando per la città, leggeva ad alta voce tutto quello che gli capitava sotto gli occhi. Il genitore sillabava i segnali stradali, le insegne dei negozi, i manifesti pubblici facendoli ripetere al figlioletto a voce alta come fossero grandi verità. “Ricordo perfettamente il giorno in cui, come per incanto, cominciai a leggere - scrive lo scrittore nel suo racconto ‘La lingua-padre’, pubblicato sul sito Treccani.it -. Pronunciai la scritta dell’insegna del caffè Foschi, che svettava sul tetto del palazzo vicino alla Prefettura. Era l’1 novembre 1950 e avevo solo tre anni e mezzo”. Una precocità che ha il sapore della predestinazione per uno come lui che ha lavorato come copywriter e traduttore dopo aver trascorso una vita dietro la cattedra, e che proprio al padre

(Edizioni e/o), da poco in libreria. Il titolo, come ha spiegato al pubblico pesarese in occasione della presentazione del libro, “è un suono che evoca accostamenti esotici tipo ramadan o ambaradan. In realtà - precisa - è il termine che impiega lo scrittore Emilio Gadda nell’‘Adalgisa’ e rimanda ad un tipo di pavimentazione stradale in breccia o ghiaia, ideato nell’800 dall’ingegnere scozzese Mac Adam”. Tutto questo perché il protagonista del romanzo si chiama Gengoni Selvino soprannominato, appunto, Macadàm, e fa il cantoniere sulla strada statale Adriatica all’altezza del km. 238,49, tra Romagna e Marche. La vita gli ha insegnato che non c’è bisogno di correre dietro al mondo visto che è il mondo a passare in processione continua davanti alla sua casa cantoniera, dove sono sfilate colonne militari, il Giro d’Italia, le auto della Mille Miglia, cisterne e travi di cemento per i viadotti autostradali. L’idea di fondo è chiara:

Washington ha dedicato la sua ul-

cose sorprendenti e per goderne

tima fatica letteraria, “Macadàm”

bisogna imparare le parole giuste

la realtà che ci circonda è piena di

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per dirle. Cosa che lo scrittore fa

utilizzando una lingua puntuale, fortemente contaminata e ricca di termini desueti, molto diversa dallo scarno linguaggio televisivo al quale siamo ormai abituati. Scava e raccoglie, poi seleziona e asciuga. Un lavoro che ha imparato a fare quando era bambino, consultando la bibliotechina di famiglia. “Dalla guerra - spiega nello stesso racconto della Treccani - del patrimonio librario di mio nonno, che era tipografo, si salvarono solo tre libri: una Divina Commedia illustrata dal Doré, l’Opera omnia del poeta dialettale Pasqualòn e un’edizione ridotta del Dizionario della Lingua Italiana del Tommaseo”. Il vocabolario, soprattutto, si rivelò fondamentale per conoscere il mondo adulto attraverso la lettura delle

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parole proibite. Le parole, insomma, per lo scrittore pesarese sono sempre state un vero pallino. Tanto che le sue prime dichiarazioni d’amore le ha fatte scrivendo sulla sabbia. Ha partecipato ai moti del ’68, ma non sulle barricate, bensì “battendo le matrici dei volantini senza errori”. E il servizio militare non poteva che svolgerlo come

In queste pagine, Paolo Teobaldi ritratto a Pesaro.

Il racconto di una vita Paolo Teobaldi è nato nel 1947 a Pesaro, dove vive. Ha insegnato italiano nella scuola superiore, ha tenuto corsi di scrittura creativa all’università di Scrittura Creativa all’Università di Urbino, ha lavorato come traduttore e copywriter. Come narratore ha pubblicato sette romanzi: “Scala di Giocca” (Edes Cagliari, 1984), “Finte. Tredici modi di sopravvivere ai morti” (Edizioni e/o, 1995), “La discarica” (Edizioni e/o, 1998), “Il padre dei nomi” (Edizioni e/o, 2002. Vincitore del Premio Frontino - Montefeltro), “La badante” (Edizioni e/o, 2004. Finalista al Premio Strega), “Il mio manicomio” (Edizioni e/o, 2007) e, l’ultimo, “Macadàm” (Edizione e/o), un on the road alla rovescia. I suoi libri sono stati tradotti in francese, tedesco, spagnolo e greco.


aviere telescriventista in una base dell’Areonautica Italiana, sui Colli Euganei. Poi è arrivato il matrimonio, il lavoro come insegnante d’italiano in città diverse. E lui ha sempre continuato a scrivere. Prima abbarbicato a macchine da scrivere, poi a computer d’ultima generazione. Ma la decisione di pubblicare il suo primo romanzo è maturata solo al suo ritorno a Pesaro, nel tentativo di liberarsi dall’angoscia per l’improvvisa morte del padre. “Mi vergogno sempre un po’ quando mi danno dello scrittore - si schermisce Teobaldi -. Sarà perchè al liceo il nostro professore d’italiano, Adelelmo Campana, ci esortava a distinguere gli scrittori dagli scribacchini. Certo, per scrivere, scrivo tutti i giorni; dopo però cancello quasi tutto. Perchè non è sufficiente buttare giù un testo, bisogna anche rileggere e fare rileggere. Io lo faccio con mia moglie e i miei amici. Poi naturalmente leggo e rileggo i classici e i libri degli altri, compresi i manoscritti, i cui autori però a volte mi tolgono il saluto alla prima critica. Da quando ho consapevolezza di me stesso, ho sempre scritto. E sempre cancellato”. Non a caso “Macadàm” è passato attraverso sette stesure diverse prima di andare in stampa. “La lingua è come un iceberg - spiega Teobaldi - noi vediamo e usiamo spesso solo la parte emersa. Quando scrivo un roman-

La ricerca sulla parola

Profondamente comodo, tutto naturale

zo devo tener conto anche dell’altra parte dell’iceberg, delle espressioni che mi colpiscono parlando con la gente e del linguaggio che è anche patrimonio di chi non scrive. Poi elaboro, sintetizzo e asciugo fino alla versione definitiva”. Teobaldi è a tutti gli effetti “un cacciatore di parole”, come lo ha definito lo scrittore Domenico Starnone. Non uno che si mette alla scrivania e butta giù una storia, è la sua narrazione a costituire di per sé il racconto. ”Le parole - spiega - hanno origini strane, partono da un punto poi si muovono e arrivano chissà dove, strisciano, si contaminano e per questo non bisogna relegarle in un luogo determinato. Molti termini dialettali nascono in luoghi lontani ma poi, per magia, ce li ritroviamo tra le mani”. Teobaldi non ama la scrittura che ammicca al cinema o alla fiction, a differenza di tanti narratori che oggi scrivono un racconto in modo un po’ strabi-

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co, già pensando ad una possibile versione cinematografica. “Scrivere un libro - afferma - è un po’ come corteggiare una donna, non si può farlo guardandone un’altra. Un mio romanzo, ‘La badante’, fu opzionato da Scola, l’editore ne era entusiasta. Poi il regista decise di non girare più film, salvo poi ricredersi ultimamente. Mi è dispiaciuto, naturalmente, ma non ne ho fatto un dramma”. Oggi, in materia di scrittori, non teorizza più nulla: “Non penso che chi vende di più sia più bravo di chi vende meno; vorrebbe dire che Moccia è più bravo di Volponi, il che non è vero. Ma neanche il contrario, sennò chiunque pubblichi un testo potrebbe sentirsi autorizzato a credersi un genio”. E ai giovani che ambiscono ad intraprendere questo lavoro consiglia di leggere “L’altrui mestiere” di Primo Levi. “Scrivere non è obbligatorio, non è come prendere un farmaco salvavita. Se si decide di farlo bisogna capire perché. È una cosa seria e non si può improvvisare. Altrimenti si finisce nel calderone dell’editoria di oggi, dove manca un criterio qualitativo per distinguere un prodotto commerciale da ciò che commerciale non è. Ecco perché penso che uno scrittore non debba vivere necessariamente in provincia o, al contrario, in una metropoli. Uno scrittore vive dove vuole, o dove può. E per scrivere può usare lo strumento che preferisce, la Mont Blanc o l’Olivetti: basta che dopo si ricordi sempre di cancellare un po’”. IN

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Difendere | Studio associato

Diritto in

Comune testo Silvia Sinibaldi foto Luca Toni

Uno studio associato per far fronte alle cause più articolate e complesse. Realizzato in chiave pesarese dagli avvocati Giuseppe Fattori, Roberto Pazzi, Giovanni Orciani, Ludovico Pazzi e Piercarlo Mariotti.

Da Law and Order ad Ally Mcbeal: l’immaginario rimanda alle affascinanti storie di crimini e giustizia, investigate e poi risolte da un pool di avvocati dei mitici studi associati. Giuseppe Fattori, avvocato civile di monolitica esperienza con un curriculum istituzionale di alto profilo, Roberto Pazzi, luminare del diritto di famiglia e con lui Giovanni Orciani e Ludovico Pazzi, colonne dello studio legale Roberto Pazzi e Associati, fino a Piercarlo Mariotti, specializzato in diritto internazionale, sono i professionisti pesaresi in questo genere. Nel lavoro d’équipe hanno puntato e creduto. Da oltre due anni vivono l’esperienza dell’impegno comune, delle risposte diversificate e del sostegno reciproco. “I risultati ad oggi sono soddisfacenti, - dice Giovanni Orciani, che tra le tante specializzazioni vanta anche quella in diritto dello spettacolo - perché, oltre alla risposta

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A fianco, l’avvocato Ludovico Pazzi. In apertura, da sinistra Roberto Pazzi, Piercarlo Mariotti, Giuseppe Fattori, Giovanni Orciani e Ludovico Pazzi.

della clientela, il buon esito della collaborazione si fonda sui rapporti di amicizia, fiducia, stima e correttezza che intercorrono fra tutti i partner. Solo con queste premesse la collaborazione potrà continuare e incrementare”. Studio associato, ma con una variante: “Abbiamo aggirato il problema della sede unica - precisa Ludovico Pazzi, poliglotta, che si occupa in prevalenza di diritto civile - preferendo una partnership, che ci ha consentito di realizzare la funzionalità di un unico studio associato senza particolari mutamenti mantenendo le nostre sedi storiche, che sono da sempre ben strutturate e funzionali, collegandole e aggregando i due studi professionali in modo tale da garantire nuovi servizi che, singolarmente, avremmo difficoltà a fornire. Si pensi ad esempio a tutta quanta la consulenza e assistenza necessaria all’applicazione della legge in tema di responsabilità penale delle imprese”.

ed efficace alle specifiche e articolate problematiche della clientela. La crescente complessità dei sistemi di tutela previsti dal nostro ordinamento giuridico impone agli operatori del diritto la necessità di

Associarsi per garantire l’eccellenza La scelta fatta dai cinque avvocati risponde alle esigenze di un panorama che nel tempo si è complicato. “La peculiarità della collaborazione in partnership di due storici Studi Legali, da tempo radicati nella stessa città - chiarisce Piercarlo Mariotti, esperto anche in diritto di proprietà intellettuale nasce dall’esigenza di rispondere in maniera sempre più puntuale

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strutturarsi in modo tale da favorire, all’interno degli studi, figure professionali specializzate, in grado di garantire l’eccellenza in ogni settore del diritto. I due Studi dispongono di professionisti di provata esperienza e sono collegati con consulenti specializzati nelle materie che più interessano la vita delle imprese e dei privati. Oggi giorno ogni que-

stione legale produce effetti in diversi campi del diritto, rendendo

necessario il coinvolgimento e la cooperazione di più professionisti specializzati nei vari ambiti. Attraverso la specializzazione dei singoli e il costante collegamento tra essi, siamo in grado di dare risposte a tutte le esigenze e le necessità della clientela”. In pratica come funziona? “Partiamo da una prioritaria consultazione con il cliente, per poter accertare quali siano le necessità e gli scopi che lo stesso intende conseguire in relazione alle varie fattispecie prospettate. In seguito le problematiche vengono studiate ed assegnate ai componenti più qualificati e ai consulenti più indicati nelle varie materie, in base alle specifiche caratteristiche”. IN



Creare | Francesco De Benedettis

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Quella musica

Essenziale testo Maria Rita Tonti - foto Luca Toni

Una carriera costellata di successi quella di Francesco De Benedettis, compositore fanese del Naïve Recording Studio. E due super successi messi a segno a Sanremo, con Marco Mengoni e Max Gazzè.

Francesco De Benedittis, fanese, appassionato di musica elettronica, si è diplomato a pieni voti alla School of Audio Engineering Technology College di Milano. La sua è una carriera musicale costellata di collaborazioni con artisti di successo come Nek, Francesco Renga, Marco Carta, ma la grande popolarità arriva con il Festival di Sanremo 2013. De Benedittis, infatti, firma come autore la canzone vincitrice del Festival, “L’essenziale”, interpretata da Marco Mengoni, e “Sotto casa”, portata al successo da Max Gazzè. Come è nata “L’essenziale”?

“La canzone vincitrice del Festival è nata a Fano, nel Naïve Recording Studio dove lavoro. La casa discografica con cui collaboro, Universal Music, organizza sessioni di scrittura in cui noi autori, per un certo periodo, lavoriamo gomito a gomito e scriviamo insieme. Io e il collega Roberto Casalino ci siamo messi al pianoforte, per cercare di mettere insieme le idee che avevamo in testa. Così è nata

‘L’essenziale’. Inizialmente si scrive per il puro gusto di scrivere e solo in seconda battuta si pensa a chi potrebbe essere il destinatario della canzone: non è un percorso semplice, perché è necessario che si crei un’alchimia particolare e che il cantante senta il brano nelle sue corde. È quello che è accaduto con Marco Mengoni: non appena ha ascoltato la canzone se ne è innamorato e ha chiesto di poterla interpretare”. Che posto occupa nel suo percorso artistico la vittoria sanremese?

“Da un po’ di tempo, scherzando, mi dicevo: ‘Prima di morire vorrei partecipare almeno una volta a Sanremo’. Ma quella di vincere era una possibilità che non mi aveva mai sfiorato. Il fatto strano è che dopo tanti anni di attività mi sono ritrovato al Festival con due canzoni, ‘L’essenziale’ e ‘Sotto casa’. La prima ha conquistato il podio più alto e ‘Sotto casa’ l’ha quasi surclassata come numeri e come programmazioni alla radio. Ancora oggi faccio fatica a realiz-

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A fianco Francesco De Benedittis con l’amico e collaboratore “Edo”. In apertura, Francesco alla consolle.

zare l’idea della vittoria, si tratta di una grande soddisfazione che avrà risvolti positivi nel mio mestiere. Per questo sono già immerso a pieno ritmo nel lavoro, per inseguire nuovi traguardi”. Quali ritiene siano le ragioni del successo di “Sotto casa”?

“Diverse componenti hanno determinato il successo del brano che ho scritto con Max Gazzè. La qualità intrinseca delle parole è

Lei ha lavorato a lungo e con suc-

lavoro che svolgo in Italia sia per le collaborazioni che ho in Francia e in altri paesi”.

cesso in Francia. Di che tipo di espe-

Lei è titolare del Naïve Recording

rienza si è trattato?

Studio che ha sede a Bellocchi di

“Sono famoso in Francia soprattutto grazie a ‘Vivre la vie’ di Kelly Joyce. Non è facile imporsi in questo paese, ma sono stato accolto con entusiasmo e sono nate altre collaborazioni come quella con la grande Sylvie Vartan, e l’impegno con

Fano. Che tipo di attività si svolge al

che alleggerisce il tutto, pur facendo riflettere”.

Collaborazioni musicali internazionali oggettiva, pur essendo un brano molto ironico. Il contenuto del testo è interessante perché è un invito ad ascoltare chi la pensa in modo diverso, a non giudicare le cose prima di conoscerle. La musica poi è una marcetta spensierata che accompagna bene le parole e

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i talent. È un’esperienza che mi ha fatto crescere moltissimo perché il contatto con altre culture consente di ampliare i propri orizzonti, di esplorare stili e stilemi di ogni genere, fondendo gusti e suoni diversi. Un patrimonio che mi porto dentro e che mi è utile sia per il

suo interno?

“È un luminoso ‘appartamento musicale’ con una tecnologia aggiornata al massimo. L’attività si articola in tre settori: il lavoro per terzi, come è accaduto ad esempio con Fabio Concato che ha registrato nel nostro studio il suo album, poi c’è la mia attività con le canzoni, cioè produzione, arrangiamento, registrazione. Il terzo aspetto è quello dello studio/scuola. Ogni anno organizziamo corsi di audio produzione, aperti a giovani e non. È un’idea che ha avuto successo: abbiamo classi di 10 - 15 allievi che seguiamo in modo capillare e che in alcuni casi finiscono per diventare nostri collaboratori”. IN



Il secondo volume delle “52 domenIche In Romagna” Un nuovo viaggio in un territorio che non smette di stupire

le cIttà e I boRghI, la natuRa e la stoRIa, la costa e l’entRoteRRa Le “52 domeniche in Romagna” tornano con un secondo volume che narra il “sapore” dei luoghi e accompagna il lettore verso le mete più insolite e affascinanti per il week-end.

Una guida, organizzata come sempre in 52 itinerari, arricchita dalla segnalazione di curiosità, luoghi nascosti e esperienze suggestive, perché ogni domenica diventi indimenticabile.

Per ordini e informazioni: Tel . 0543.798463 Fax 0543.774044 | info@inmagazine.it | www.inmagazine.it


Trasmettere | Stereo Pesaro

Dall’etere

al

Web

testo Simonetta Campanelli - foto Roberto Bagazzoli

La voce della radio Stereo Pesaro è tornata a farsi sentire grazie ad internet. Con speaker storici pronti a raccontare al mondo le bellezze di Pesaro e dintorni.

La storia comincia alle soglie dell’estate del 1976, quando arriva la notizia della decadenza definitiva del Monopolio della Radio Televisione Italiana. È in quel periodo che, in alcune zone d’Italia, nascono le “radio libere”. In città ce ne sono due, che inizieranno negli stessi giorni le loro trasmissioni, Stereo Pesaro e Radio Pesaro Centrale, pronte a contendersi il primato di prima radio nata a Pesaro. Prendono vita dall’idea di un gruppo di amici e le prime trasmissioni vengono registrate da uno scantinato della zona Mare, in viale Trento. Il fenomeno esplode in città e na-

sce così Stereo Pesaro 103. Quel decennio che andava a cominciare cambierà le abitudini della città e di quel gruppo di giovani pesaresi che quotidianamente si alternavano ai microfoni di Stereo Pesaro 103. La radio cresce e poco tempo dopo l’inizio della sua programmazione si trasferisce nell’avveneristica sede di via Scesa. Con una programmazione creativa e una redazione molto “forte”, Stereo Pesaro continua a crescere. Improvvisamente, però, dopo dieci anni quella frequenza resta accesa e “muta”, fino al suo spegnimento definitivo. Ventisette anni dopo,

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A fianco, Paolo Simonetti e Roberto Bagazzoli negli studi di Stereo Pesaro. In apertura, una parte dello staff della radio.

però, accade qualcosa, attraverso la rete: il primo luglio del 2013 una colonna sonora si riaccende, i suoi jingle non lasciano dubbi: “Stereo Pesaro è tornata”. E dopo quindici giorni riprendono i programmi in voce con un palinsesto provvisorio. Al microfono si alternano voci note ai pesaresi. A questa impresa dell’editore Roberto Bagazzoli e del suo socio Paolo Simonetti si aff iancano Paolo Pagnini, voce storica di Stereo

l’FM per questa nuova avventura. A Roberto Bagazzoli abbiamo chiesto come è nato questo progetto: “Vivevo in provincia di Macerata ma da sempre passavo le mia vacanze dai nonni a Pesaro. Nell’estate del 1976 una mia compagna di giochi, da sempre appassionata di musica e mia coetanea, mi racconta che in città era nata una ‘radio libera’. Ho iniziato a passare i miei pomeriggi ad ascoltarla. L’estate successiva nacque un radio

La radio rinata su Internet Pesaro 103, con Laura Trebbi, Mary Magi e Luigi Pansino, amici ed ex

colleghi di Bagazzoli a Radio Veronica 104. Ci sono con loro Daniela Rinaldi, anche lei per un breve periodo a Veronica, e Marco Picchio, tra le voci storiche delle emittenti umbre Radio Subasio e Radio Onda Libera. Ultimo, ma solo in ordine di apparizione, Marco Markino Mainardi, riminese tra gli ex di Veronica che ha lasciato

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privata anche nel paese in cui vivevo ed io, per la prima volta nella mia vita, parlai a quei microfoni conducendo con mio fratello un programma per bambini. Per me è stato amore a prima vista, una passione che è diventata un lavoro. Da quell’estate non ho mai più smesso di fare radio. Oltre a Stereo Pesaro e Webandisco, le nostre due webradio, attualmente sono speaker a Radio Sabbia di Riccione e sono

station manager di una della stazioni radio storiche di Milano, Radio Reporter, per la quale, oltre che essere speaker, seguo anche tutte le questioni organizzative”. Perché la scelta del web? “Sicuramente per una questione di costi. Oggi non si possono attivare nuove licenze FM e i costi per acquistarne una sono molto elevati”. Stereo Pesaro 2.0 oggi si ascolta sul sito www.stereopesaro.it, ma anche attraverso le App gratuite di Google Play per dispositivi Android e Apple Store per Iphone e Ipad. È inoltre presente sulle maggiori piattaforme internet dedicate alla radio on-line. L’obiettivo del progetto è portare Pesaro e le sue bellezze nel mondo: ampio spazio viene dato a rubriche che raccontano le curiosità da vedere in città come in provincia, la colonna sonora è quella di quel periodo, mentre gli speaker non hanno nessun “vincolo editoriale” su ciò che raccontano nei loro programmi. Insomma, a Stereo Pesaro hanno riscoperto la creatività della radio tipica degli anni Settanta, entusiasmo compreso. IN



Visitare | Orciano

L’oracolo di

Giano

testo Ettore Franca - foto Leo Mattioli

Un’origine antica quella di Orciano e una lunga storia al centro delle dispute tra i potenti che a lungo dominarono la penisola. Con un museo che oggi ne ricorda i mestieri e la vita del passato.

Se volete passare una domenica diversa alla scoperta del nostro entroterra, suggerisco di mettere in agenda una passeggiata ad Orciano, un paese di storia e di bellezze che, oltre alla sorpresa, non lascia certamente delusi. Prendete la E78, la superstrada da Fano per Roma, uscite a Calcinelli e girate per Montemaggiore; appena sale, dirigetevi a destra verso San Liberio proseguendo poi sulla SP49 che, dopo il dancing “Tris”, s’arrampica sulla collina. Al bivio prendete a sinistra e siete ad Orciano, al centro delle sue frazioni che, affascinanti fin dai nomi - Rupoli, Montebello, Schieppe - meritano una visita per tornare indietro nel tempo. Il paese ha origini antiche documentate da certi manoscritti che citano un piccolo tempio dedicato a Giano dove si andava per via di un oracolo lasciando qualche moneta in un vaso di terracotta: l’orcio di Giano. Nel V-VI secolo, abbracciato il cristianesimo, il

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tempio venne demolito per far posto ad una Pieve più volte citata in molte “bolle” pontificie. Il nucleo era sorto sul disboscamento della selva sulla collina e, nel tempo, si dotò di un castello completato con la cinta muraria. Nell’VIII secolo faceva parte dell’Esarcato di Ravenna e, custodito dai Benedettini, era in subordine al vescovo di Fano. L’area venne comunque travolta da vicende di conquista. Barbarossa la strappa ai monaci e la “dona” al governatorato di Fano. Il figlio, insieme ad altri castelli dei dintorni, crea un feudo e lo cede agli Ubaldini, di parte ghibellina, of course. Nel 1339 arriva Galeotto Malatesti della Signoria di Rimini il quale,

appena in possesso di Orciano, vi sistema le sue truppe, ovviamente a spese degli orcianesi. Questi, esasperati dalle tasse, capeggiarono una rivolta col contado e dei castelli limitrofi che ben presto vengono rimessi in riga da quel fumino di Gale-

otto il quale, tanto per far capire chi comandava, ordinò alla sua soldataglia di saccheggiare Orciano dove, si legge in una cronaca, “… l’impeto e la rabbia feroce di quei mostri, portarono desolazione, morte e rovina”. Poi, per farsi voler bene, al popolo elargì qualche utilità - poche - e, in suo onore, fece erigere la “Porta di sotto”, demolita nel 1913, e per tener d’occhio eventuali movimenti dei ribelli la torre “malatestiana” che ancora domina il centro. Alla gente rimase la miseria, tanto che molti non sopravvissero alle reiterate pestilenze. A parte la batosta provocata dalle truppe del cardinal Albornoz, Orciano ritorna ai Malatesti; prima a Pandolfo III poi al nipote Galeotto Roberto sui quali veglia la zia Elisabetta Gonzaga. Nel 1463 i Malatesti, malamente sconfitti da Federico da Montefeltro, perdono Orciano insieme a Senigallia, Fano e Mondavio che tornano alla Chiesa, finché papa



Sisto IV Della Rovere, in ognuna,

piazza i suoi parenti liguri nelle Marche, troppo stretegiche. Nella distribuzione degli incarichi, Orciano tocca a Giovanni, fratello di Giuliano Della Rovere che sarà papa Paolo II. Con lui, che sposa la figlia di Federico da Montefeltro, Orciano visse un po’ di tranquillità. In quegli anni si apportano migliorie al borgo, si realizzano le mura e la porta d’ingresso al castello dove ancora campeggia lo stemma roveresco col monogramma “Io(hannes) Dux” e l’orgoglioso motto “Hinc (virtutes) Nostras Licet Estimare” (qui si può valutare il nostro valore). Su progetto di Baccio Pontelli, che modifica la “malatestiana”

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trasformandola nella più bella torre elevata nelle Marche durante il Rinascimento, a Giovanni si deve la costruzione della chiesa di Santa Maria Novella - una eccellente et preciosa chiesa - fatta arricchire con gli stucchi del Brandani. Sulla piazzetta appare la facciata rettangolare coi mattoni a vista e i riquadri sotto tre finestre rotonde, strombate, con la centrale più grande sopra il portale in pietra bianca scolpita in bassorilievo che si vuole progettato da Raffaello. Fra il 1502 e l’anno dopo su Orciano mette gli occhi (e le mani) Valentino Borgia, figlio del papa Alessandro VI alla cui morte, Giulio II Della Rovere rimette le cose a posto fra i parenti e al casato re-

Sopra, una veduta caratteristica di Orciano. In apertura, panorama del paese.



sta fino alla morte di Francesco Maria II nel 1631 quando Orciano, con tutto il Ducato di Urbino, torna allo Stato Pontificio per confluire, 150 anni fa, nel Regno d’Italia. Orciano ha voluto recuperare la memoria delle recenti attività del paese nel “Museo della corda e degli antichi mestieri”

per ricordare d’esser stata famosa per la produzione dei laterizi, la coltivazione della canapa e per l’artigianato dei cordai, ricercati dalla marineria fanese che si riforniva del cordame per i suoi pescherecci. Documentata è la produzione dei laterizi locali: carrelli da fornace, prodotti finiti e manufatti - muri ad una, due o tre teste o a sacco - coppi e tegole, archi, solai, illustrati anche da documentazione storica, fotografica e filmata. Istruttivo è anche

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il lavoro dei cordai, dalle materie prime agli strumenti - “manzola”, rastrelli, forme, girelle, garbini dalle funi in lavorazione oltre al corredo di una ricca campionatura di corde di vario genere ed uso, tutto illustrato da pannelli e con immagini che aiutano a capire. Né poteva mancare la presentazione di oggetti e attrezzi agricoli ricondotti in quell’ambiente rurale cui le varie attività artigianali si rapportavano. Una sala è dedicata allo scultore Giò Pomodoro, nativo del luogo,

del quale il “Sole deposto” orna la piazzetta. A metà agosto, infine, si svolge ad Orciano l’antico “mercato di San Rocco”, una fiera di prodotti artigianali dei mobili d’epoca, terrecotte, lavori in ferro, legno e vetro, pitture e piante officinali. IN

Tre scorci del borgo di Orciano.


IN Magazine | Special ADV

Giovanni Casalboni e stefano esposto Quando la sensibilità fa la differenza

DuE profESSioniSti ESpErti E attEnti, ChE Sanno proporrE SErvizi DivErSifiCati pEr SalutarE Con DiGnità E affEtto i propri Cari.

Giovani e intraprendenti, ma anche sensibili e Una proposta di servizi di teristica è la capacità d’ascolto, unita alla masdiscreti, questo il rapido ma efficace identikit qualità, curati sempre con sima disponibilità e a un approccio sensibile e di Giovanni Casalboni e Stefano Esposto discrezione, umanità e rispetto. insieme professionale. Partendo da queste qualità fondamentali e distintive, l’azienda propone una (nella foto), che hanno avviato a Pesaro una nuova serie di servizi tradizionali, come lo svolgimento delle pratiche attività da gestire con professionalità, passione e umanità. I due burocratiche e l’organizzazione di tutti i servizi funebri attuati soci si occupano di servizi funerari e provengono da esperiencon personale professionale e con la massima qualità dei forze professionali nel settore. Dopo aver praticato altre attività nitori, tutti marchi artigianali consolidati del territorio pesarese. hanno deciso di mettere a frutto insieme le capacità maturate, Si aggiungono poi i servizi in settori innovativi che soddisfano sviluppando un servizio che rispondesse in maniera moderna e le esigenze più diversificate, quali ad esempio la consulenza qualificata alle esigenze delle famiglie che stanno vivendo un nell’ambito delle successioni e dei testamenti, un sostegno gramomento doloroso. tuito nell’elaborazione del lutto, la gestione di pratiche e servizi Il settore - secondo Casalboni ed Esposto - è pronto ad accogliere a livello internazionale, l’attenzione all’utilizzo di prodotti ecoloidee e nuove professionalità, soprattutto da parte di profesgici. Precisione nei dettagli, cura e qualità in ogni servizio rappresionisti che hanno scelto di operare in un ambito così delicato. sentano la cifra distintiva della Casalboni G. - Esposto S. che ha È fondamentale dunque per i soci proporsi con una particolare l’obiettivo di offrire sempre un alto profilo ai propri clienti e una attenzione verso chi si rivolge a loro per essere accompagnato presenza discreta fatta di dignità e rispetto in tutti i momenti. e consigliato in un frangente difficile, per questo la prima carat-

Viale dei Partigiani, 39 - Pesaro - Tel. 0721 23186 Cell. G. 333 2748177 - Cell. S. 348 7488036 (reperibilità 24 h)


Gustare | La pasticciata

Carne e aromi, succulento

Pasticcio

testo Ettore Franca - foto Leo Mattioli

Un piatto nato e cresciuto tra il Conca e il Metauro raccoglie tutta la sapienza culinaria delle massaie pesaresi. Che per preparare la pasticciata usavano un ingrediente speciale: il tempo.

Ai più grandi ricorda i pranzi delle grandi feste invernali classico quello di Santo Stefano - o le occasioni conviviali come i matrimoni. Immancabile nel pranzo, il primo in casa di lei, che suggellava il fidanzamento ufficiale di “lui” quando, dopo il brodo e prima degli arrosti, arrivava la pasticciata. E gli amici, col “... t’ha magnèd la pasticèda?”, lo stuzzicavano per dirgli che ormai… era fatta. La pasticciata è un piatto nato e cresciuto fra il Conca e il Metauro - si chiama infatti “pasticciata pesarese” - e la sua diffusione non andava oltre le colline sulla linea tra Fossombrone, Tavullia, San Giovanni in Marignano. La sua preparazione non com-

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pare mai nei libri dei ricettari e per la prima volta, solo nel 1931, viene citata nella “Guida gastronomica d’Italia” del Touring Club.

Si tratta in realtà di una creazione delle massaie con la “carne grossa”, quella dei bovini vecchi, giunti a fine carriera dopo anni e anni di lavoro. Carne dura, stoppacciosa, difficile da trattare, destinata a preparare il brodo. Solo la maestria di quelle donne poteva inventare un piatto che avrebbe fatto dimenticare ai commensali la monotonia del lesso. Oggi la pasticciata compare poco sulle tavole domestiche ed è praticamente scomparsa dai menù dei ristoranti perché, oltre alla capacità tecnica, richiede un ingrediente difficile da mettere insieme

al resto: il tempo. E quando dico tempo voglio dire almeno 6-8 ore. Ovviamente scegliendo, adesso, carni migliori di quelle di un tempo, il risultato non può che essere eccellente. Si comincia col tagliare a listarelle la pancetta, o il lardo, spolverandole con cannella, sale e pepe. Per la carne si usa girello di vitellone, che viene preparato infilzando qualche chiodo di garofano, “appiccicando” alcune foglie di maggiorana (l’erba bona) e i pezzetti ricavati da qualche spicchio d’aglio. Si lardella con la pancetta legando il tutto con lo spago, per mantenere una forma vagamente cilindrica. Nel frattempo, in una casseruola dove c’è olio extravergine e un


“battuto” di lardo, si mette a rosolare un aglio. Tolto l’aglio quando imbruna, si aggiungono una cipolla tagliata a metà infilzata di chiodi di garofano, una carota pelata e un gambo di sedano, facendo soffriggere fino ad appassimento. Ora, alzando la fiamma, si aggiunge nel tegame la carne facendola rosolare da tutte le parti girandola con attrezzi di legno per evitare di forarla; verso la fine la preparazione va regolata di sale, quindi si sfuma con vino bianco secco. Si aggiunge il concentrato di pomodoro allungato con l’acqua o, se c’è a disposizione, col brodo, e si completa la cottura sotto coperchio, a fuoco bassissimo, reintegrando eventualmente il liquido durante le 2-3 ore necessarie quando, ogni tanto, si gira il cilindro di carne. Si toglie ora dal tegame dove si conserva il sugo, separando cipolla, carota e sedano, e si aspetta che la carne sia completamente fredda prima di tagliarla a fette vagamente rotonde e spesse mezzo centimetro da rimettere nel sugo, per completare la cottura senza mai muovere e sicuri che siano sempre immerse. Non male, all’ultimo, una grattatina di noce moscata. La pasticciata si serve ben calda, bagnandola col sugo dentro al piatto. Il contorno, per tradizione, è costituito da erbe di campagna cotte passate in padella, la classica “pasticciata con l’erba”, anche se c’è chi utilizza le bietole o gli spinaci lessati. Opportuno un buon vino rosso. Nessuno protesta se, col pane, si fa scarpetta nel piatto per gustare il sugo. IN

Ingredienti e segreti Per 4 persone servono: 800 g. di girello di vitellone, lardo e/o pancetta, carota, sedano, cipolla, chiodi di garofano, aglio, vino rosso, pomodoro concentrato, olio, aglio, sale, pepe e noce moscata. Se la pasticciata è per la cena, bisogna cominciare alla mattina preparando il fondo con le verdure e avviare la cottura della carne evitando di forarla per mantenere i succhi all’interno e ottenere una carne molto tenera. A rosolatura avvenuta, aggiungere il vino da evaporare a fiamma viva, versare poi il concentrato diluito, regolando sale e pepe lasciando cuocere per diverse ore. Al termine (tarda mattina) separare la carne lasciandola raffreddare prima di farla a fette; nel tegame, tolti gli odori, lasciare il sugo dove le fette rimarranno un altro paio d’ore, sempre coperte e a fuoco blando.


Presiedere | Paolo Balestrieri

La passione

per la

Professione

testo Simonetta Campanelli - foto Luca Toni

Aiutare i giovani ad intraprendere nuovi percorsi formativi verso nuovi saperi. È uno degli obiettivi di Paolo Balestrieri, presidente dell’Ordine dei Commercialisti e degli Esperti Contabili provinciale.

Paolo Balestieri, eletto presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili della provincia di Pesaro e Urbino, è stato premiato per l’impegno e la volontà di presentare una categoria unita nell’affrontare le sfide che il futuro prospetta. “Ho fatto la scelta di candidarmi a presidente nella convinzione di essere pronto a dare continuità al mio impegno, per essere utile al territorio e all’intero paese mettendo a disposizione il sapere, per snellire i costi della pubblica amministrazione, per aiutare le imprese nei momenti critici, per sostenere i giovani iscritti nel difficile approccio al mondo del lavoro. È difficile oggi pensare a strategie che prescindano dalla serietà, dall’impegno e dalla professionalità. Viviamo momenti difficili e di forte disagio, dunque dobbiamo ottenere risultati che possano consentire al commercialista di tornare a svolgere la professione con serenità. È ora che il commercialista venga considerato importante anche e soprattutto per il lavoro svolto al servizio della collettività. Sono convinto che la nostra professione

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possa fornire, ora più che mai, un vero supporto alle imprese clienti, ma per far ciò e vincere la sfida della concorrenza dobbiamo confrontarci e crescere tutti insieme”. Tra i principali obiettivi di Paolo Balestieri c’è quello di trasmettere ai giovani la passione per una professione che molto pretende e che tanto restituisce, aiutandoli ad

orientare le loro scelte formative alla luce delle nuove esigenze e

dei nuovi bisogni che la crisi crea. “Bisogna porre tanta attenzione nell’immaginare nuovi scenari per i giovani professionisti, le loro aspirazioni e il desiderio di avvicinarsi, in maniera consapevole e informata, al mondo del lavoro, scommettendo sempre più su innovazione, tecnologia e qualità totale, sapendo che non esiste antitesi tra teoria e pratica, che la soluzione di qualsiasi problema di un cliente passa prima dallo studio delle norme di legge e prosegue, a seconda dei casi, con la dottrina, la prassi, la giurisprudenza e la nostra esperienza. Le vicende congiunturali dell’economia nazionale e locale - prosegue Balestrieri - hanno inciso soprattutto sui giovani. Questo però non li deve scoraggiare, anzi, ancor più devono rafforzare le loro competenze con strumenti e saperi con cui delineare robusti piani formativi, per prepararsi a nuove conoscenze e capacità per un mondo ormai profondamente trasformato. Devono continuare ad investire le loro energie in perfezionamento, aggiornamento e orientamento...”. IN



Aiutare | Edoardo Beltrami

Una Voce per

i bimbi del

Brasile

testo Alice Muri - foto Luca Toni

Adozioni a distanza, un centro diurno e una struttura aperta 24 ore su 24. Sono tante le attività seguite da Edoardo Beltrami, medico e presidente dell’associazione pesarese “Voce”.

Dare voce a chi non c’è l’ha. È la ‘missione’ dell’associazione onlus Voce, che si occupa di adozioni a distanza in Brasile, nata da un’esperienza vissuta dal suo presidente e medico Edoardo Beltrami. Quando e come nasce la vostra associazione?

“Ufficialmente nel 2001, anche se tutto è iniziato prima. Nel 1997, con quattro amici, siamo arrivati in Brasile per caso. Volevamo andare in Uganda, ma l’ospedale che ci avrebbe ospitato era stato assaltato. Grazie a Monsignor Giuseppe Foralosso siamo arrivati a Guiratinga, nel Mato Grosso”. Qual è stata la molla che ha fatto scattare il desiderio di dar vita all’associazione?

“Abbiamo visto una donna morire di cancro che lasciava undici figli

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e un marito disoccupato. Fu don Giuseppe a dirci: ‘Perché non trovate undici famiglie in Italia che adottino questi bambini?’. Grazie a mia madre Grazia, professoressa al liceo Mamiani, abbiamo trovato subito, tramite i suoi alunni, undici famiglie. Ora, ogni volta che ho le ferie, vado in Brasile”.

“Circa una quindicina”.

“Un centro diurno per bambini, dove vengono ospitati mattino e pomeriggio e dove serviamo colazione, pranzo e merenda. Li seguiamo dal punto di vista socioeducativo ma anche sanitario con oculista, logopedista, e curando problemi specifici come ernie congenite o primi segnali di lebbra. Per i più grandi offriamo scuole-lavoro e ogni anno, per i più meritevoli, ci sono alcune borse di studio”.

Quanti sono, invece, i bambini a di-

Quali sono i vostri prossimi progetti?

stanza adottati?

“Stiamo pensando ad una struttura per ragazzi aperta 24 ore su 24, per quei minori allontanati da famiglie violente, qualche caso di stupro o altri problemi. Grazie ad una donazione dei Lions di Pesaro potremo portare a termine gli arredi di questa casa di accoglienza”. IN

Quanti sono i volontari che collaborano con voi?

“Circa quattrocento. Ma la crisi si fa sentire anche per le nostre famiglie adottive, che non riescono più a spendere 300 euro all’anno per bambini. Così le adozioni sono calate del 10%”. Che cosa avete fatto con l’aiuto delle famiglie pesaresi?



Scrivere | La donna si racconta

Sogni e speranze

tra le

Righe

testo Benedetta Andreoli - foto Luca Toni

Il premio letterario internazionale biennale “La donna si racconta” ha dato voce a tante scrittrici, premiate nella scorsa edizione da Fidapa Bpw Italy. Nuovo bando ad inizio 2014.

In diciassette edizioni, il premio letterario internazionale biennale “La donna si racconta” ha dato voce a tante donne che hanno “confidato” in racconti e poesie le loro esperienze e speranze, sogni e dolori. Promosso dall’associazione Fidapa Bpw Italy - sezione di Pesaro (presieduta da Raffaella Marini con la presidente onoraria del premio Anna Mici e i patrocini di Regione, Provincia e Comune di Pesaro), il concorso è articolato nella sezione adulti riservata alle donne e nella sezione juniores aperta a studentesse e studenti delle scuole superiori nelle Marche. Tra le donne premiate durante la cerimonia, ospitata nel novembre 2012 dal Teatro Sperimentale di Pesaro, c’è la poetessa pesarese Laura Corraducci, vincitrice del “Premio poesia”: ha partecipato al concorso

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con cinque poesie, di cui è stata letta “Non è vero che le cose”; è autrice di “Lux Renova” (2007) ed è una delle autrici dell’antologia “Cuore di preda. Poesia contro la violenza alle donne”. Nella “Sezione adulti”, vincitrice del Premio narrativa è stata Tamara Rigo di Borgo Valsugana (Trento). Per “Juniores Study”, hanno vinto il Premio narrativa “ex aequo” Laura Morazzini di Pesaro e Valentina Pagliarini di Cagli, mentre si è aggiu-

dicata il Premio poesia, Valentina Benvenuti di Pesaro. A premiare le vincitrici sono state, tra gli altri, la presidente Raffaella Marini, Anna Mici, Wanda Tramezzo past president, la vice presidente Manuela Marini e la segretaria Claudia Rondolini. “Il nuovo bando - anticipa Raffaella Marini - uscirà nei primi mesi del 2014”. IN

Premio speciale a Grazia Verasani È stato assegnato alla scrittrice, sceneggiatrice e cantautrice Grazia Verasani il Premio speciale “La donna si racconta”, un’opera d’arte creata da Fiam Italia e consegnata da Vittorio Livi all’autrice “per il suo talento e la sua attività sempre orientata al mondo femminile”. Intervistata dalla giornalista Silvia Sinibaldi, Grazia Verasani ha affermato: “Alle giovani dico che la meta non dovrebbe essere il fantomatico successo, ma la possibilità di vivere quella grande passione che è la scrittura, di tirare fuori ciò che si ha da esprimere, che non è solo per sé, ma anche per gli altri”. Grazia Verasani è autrice anche di un testo teatrale, “From Medea”, che affronta il delicato tema della depressione post partum; dalla piéce è stato tratto il soggetto del film “Maternity Blues”. B.A.



Disegnare | Metauro

Un fumetto

Geniale

testo Alberto Berardi - foto Luca Toni

Una storia a cavallo tra sogno e realtà ambientata a Fano, nella foce del Metauro. A raccontarla è Michele Petrucci, autore di disegni e testi. “Metauro” è un fumetto geniale di Michele Petrucci, autore della nostra terra in un momento in cui tornano finalmente alla luce prove certe (proiettili di piombo) del luogo del combattimento. È una storia nella Storia o meglio nella grande Storia, se pensiamo al tema affrontato. La battaglia che nel 207 a.C. che oppose romani e cartaginesi lungo le rive del piccolo fiume è infatti uno di quegli

avvenimenti che hanno cambiato il corso delle vicende umane. Si potrebbe pensare, a questo punto, che “Metauro” sia nient’altro che l’ennesima ipotesi, questa volta avanzata a colpi di “strisce”, sul luogo esatto in cui oltre duemila anni

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or sono si svolse il celebre scontro che intrigò Tito Livio. Niente di tutto questo. L’intento dell’autore, animato come tutti i giovani da un positivo anelito di pace e turbato dall’orrenda carneficina che chiamiamo guerra, era un altro. La storia di “Metauro” è, infatti, un’altra storia. Una storia a cavallo tra la realtà ed il sogno, irrobustita da colte citazioni e forti suggestioni visive. Il luogo in cui la vicenda si svolge è una cittadina alla foce del Metauro, Fano, dove anticamente sorgeva un Tempio dedicato alla Dea Fortuna. Un luogo esoterico

per eccellenza in cui, tra ruderi romani e testimonianze di un antico splendore, nelle vie e nelle

piazze della quotidianità contemporanea accadono cose misteriose. Talmente misteriose che soltanto una fervida fantasia come quella di Michele Petrucci, autore dei disegni e dei testi, poteva affrontare. Anticiparne anche una piccola parte sarebbe però privare il lettore del piacere di scoprirle da solo e non saremo certo noi a prenderci questa responsabilità. Una cosa però è certa: Fano avrà un’altra originalissima guida. Ci auguriamo di vederla presto in mano agli indigeni e agli stranieri. Sarà l’unica guida al mondo in grado, grazie ad una presenza fantasmatica, di proiettarci nel futuro partendo da un lontano passato. IN


IN Magazine | Special ADV

Banca dell’adriatico Credito alle imprese per sostenerle nella ripresa sono 243 le filiali distribuite lungo la dorsale adriatiCa, nei territori di MarChe, abruzzo e Molise

Roberto Dal Mas è direttore generale di Banca Il direttore generale Roberto “Banca dell’Adriatico ha oggi nelle Marche una dell’Adriatico. A lui abbiamo chiesto quali siano Dal Mas illustra le attività e le presenza molto capillare, con 143 sportelli, di cui le strategie dell’istituto per tornare a far crescere strategie dell’istituto di credito 38 in provincia di Pesaro-Urbino, 24 ad Ancona, 25 il territorio. Banca dell’Adriatico è oggi una dela Macerata, 11 a Fermo e 45 ad Ascoli Piceno. Ha le realtà creditizie leader in Marche, Abruzzo e Molise, forte di inoltre la direzione generale ad Ascoli e una sede operativa della 243 filiali capillarmente distribuite lungo la dorsale adriatica. Un direzione a Pesaro, per garantire la miglior attenzione e vicinanza successo dovuto alla sua forte attenzione per il territorio e all’apal territorio”. partenenza ad un grande gruppo bancario internazionale, Intesa Com’è l’attuale situazione delle aziende sul territorio? Sanpaolo, che la supporta con tutti gli strumenti per servire al “Le Pmi marchigiane, che costituiscono il nucleo principale della meglio le famiglie, le imprese e gli enti clienti. Nei primi mesi del nostra economia, continuano ad esprimere un forte bisogno di li2013, inoltre, Banca dell’Adriatico si è unita a Carisap, la Cassa quidità, per affrontare la fase di crisi che non accenna a chiudersi. di Risparmio di Ascoli Piceno appartenente anch’essa al Gruppo Stiamo lavorando molto alla ristrutturazione dei crediti in essere Intesa Sanpaolo, dando vita ad un’unica nuova realtà creditizia con le imprese della regione, con l’obiettivo di alleggerire le esiche ha adottato il marchio Banca dell’Adriatico e ha fissato la sede genze di liquidità in questa fase acuta della crisi. In tale contesto ad Ascoli, con importanti direzioni operative a Pesaro e Pescara. fondamentale è il rapporto di collaborazione con il mondo associaQualche numero sull’attività svolta dall’istituto di credito: tivo delle imprese che, grazie anche all’intervento dei Confidi, può “Banca dell’Adriatico ha oggi masse intermediate per 15,5 miliardi contribuire al sostegno del sistema imprenditoriale attualmente in di euro, di cui 9,1 miliardi sono le attività finanziarie della clientela difficoltà. È un aspetto ritenuto strategico da Banca dell’Adriatico gestite e 6,4 miliardi i finanziamenti in corso a imprese e famiglie. che, in tutto questo periodo, ha mantenuto costante l’erogazione Serve 375.000 clienti, di cui oltre 45.000 imprese, attraverso i 243 del credito al tessuto imprenditoriale del nostro territorio”. sportelli diffusi su tutti i territori di operatività, 17 dei quali dediQuali sono i settori con maggiori possibilità di ripresa rapida? cati alle imprese, con una quota di mercato di oltre il 10% delle “Quelli che investono in ricerca e innovazione, quelli orientati masse intermediate e con 1.839 dipendenti. Il patrimonio netto, al all’export e alla ricerca di nuovi mercati, quelli che continuano 30 giugno 29013, ammonta a 433 milioni”. ad investire risorse proprie per nuovi progetti imprenditoriali, per Che importanza ricoprono le Marche nella vostra attività? rafforzare l’impresa e per fare rete con le altre realtà produttive”.


Gareggiare | Ginnastica ritmica

Il ritmo

e la

Grazia

testo Alice Muri - foto Leo Mattioli

Uno sport duro e affascinante, quello della ginnastica ritmica, che impegna le giovani atlete almeno quattro ore al giorno. Tra cerchi e clavette.

Fanno circa quattro ore di allenamento al giorno, dal lunedì al sabato, senza sosta. E sono solo delle ragazze di quattordici o sedici anni al massimo, che vanno ancora a scuola. A guidarle c’è una grande passione, per una disciplina in particolare: la ginnastica ritmica. Un amore viscerale per uno sport, amato e sognato da moltissime ragazzine, che Anna Francalancia (nella foto), presidente della Gimnall di Pesaro, conosce molto bene. “Solitamente - spiega - ad iscrivere le bambine nella nostra scuola sono i genitori perché si tratta di una disciplina molto completa, ma

soprattutto armonica e femminile. Capita che le piccoline non vogliano andare in piscina, soprattutto d’inverno, oppure non vogliano iniziare sport come il basket, dove c’è molto contatto fisico. Allora decidono di provare con la ritmica”. L’età in cui s’inizia a praticare questo sport è molto precoce, attorno ai 4 o 5 anni. “I primi anni ci si diverte - prosegue Francalancia -, ci si concentra sul movimento del corpo e viene preso tutto come un gioco. Poi verso i 6 anni si introducono pian piano i piccoli attrezzi, iniziando con la palla, il cerchio, le clavette, fino ad arrivare al nastro,

di cui tutte le bambine s’innamorano guardando le nostre ‘Farfalle’ (le atlete della nazionale di ginnastica ritmica) in televisione”. L’agonismo può iniziare, secondo le regole dettate dalla federazione, a 8 anni. “Ovviamente non tutto il vivaio è portato per fare agonismo - prosegue la presidente della Gimnall -, ma su circa 250-300 iscritti che abbiamo ogni anno riusciamo ad ottenere ottimi risultati sia a livello regionale che interregionale, ma anche nei tornei nazionali. Il problema è che molte ragazze, a 15-16 anni, quando iniziano le prime difficoltà, abbandonano questa disciplina, per cui bisogna avere tanta passione e lavorare duro, anche fino a quattro ore al giorno e poi tornare a casa a fare i compiti e studiare. Io stessa, spesso, mi chiedo come facciano...”. IN

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Fotografare | Brandina Holiday Photo Festival 2013

L’album “vincente” delle

Vacanze

Ironiche, scanzonate, divertenti: sono le foto vincitrici del Brandina Holiday Photo Festival 2013, scelte tra oltre 500 immagini inviate alla pagina Facebook del celebre brand. La scelta non è stata facile: ai 5 vincitori, la giuria ha voluto aggiungere anche 10 menzioni speciali.

3° premio Franco Zuntini - Sestri Levante

1° premio Armando Caccamo - Milano

2° premio Agnese Angelotti - Riccione

Menzioni speciali: Premio ON Air: Fabia Giacomini - Haway Premio Vallugola + Good Location: Chiara Forcellini - Vallugola + Croazia Cocktail Party: Agnese Canducci - Pesaro Best Water Proof: Alessandra Nardotto - Sardegna Best Animal: Gaelle Verthuy - Aosta Best Summer Siesta: Raffaella Maresi - Bellaria Best Sequence: Sara Lazzarini - Misano Adriatico Best cold place: Rosaria Bevilacqua - Oslo Premio Resistenza: Veronica Pontis - Riccione 4° premio Elena Galbiati - Pozzuolo Martesana

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5° premio Roberto Clemente - Pesaro

Best Man: Bisser Genga - Pesaro




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