Rimini
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Anno XIII - N. 5 - NOVEMBRE - DICEMBRE 2013
Le signore della
piadina
Gabriella “Lella” Magnani e Marina Nanni Make up Il trucco c’è ma non si vede Alessia Giacobino e Alessandro Squarzi Duo di classe Casa firmata LAGO Una barca in mezzo al borgo
Sommario
18 8 Annotare Brevi IN 18 Essere “Lella” e Marina 24 Creare Laura Palmieri 30 Apparire Make up 34 Bere Un brindisi a Rimini 38 Inventare Giacobino e Squarzi 42 Abitare Casa firmata LAGO 48 Illuminare Cereria Terenzi 50 Danzare Nicole e Sofia Maria
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| EDITORIALE di Andrea Masotti |
52 Scrivere Milena Ercolani 54 Guidare Historic Christmas 56 Leggere La Saraghina in gita 58 Vestire ReeDoLab 60 Gustare QPfood 62 Cucinare Maria Cristina Muccioli 64 Preparare Roberto Rinaldini 66 Innovare Oltremateria
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Un numero che si tinge di rosa questo di Rimini IN Magazine, con donne che hanno fatto della passione e della tenacia uno stile di vita. Si comincia con la “Lella”: Gabriella Magnani, la “regina” riminese della piadina che ha trasmesso la voglia di fare ai figli Marina e Massimiliano. Giovane e intraprendente è anche Laura Palmieri, responsabile dell’ufficio stile di Semi Couture. E ancora un tocco fashion con le professioniste del make up che ci danno indicazioni sui trend per essere più belle. Stile e gusto che proseguono parlando prima di vino e poi di una coppia icona indiscussa di stile, quella formata da Alessia Giacobino e Ales-
sandro Squarzi. Continuiamo con la casa arredata LAGO della famiglia Canzian-Mancini e con l’attività di lavorazione della cera nella Cereria Terenzi. Di arte si parla con le giovanissime danzatrici Nicole Conti e Sofia Maria Bidini e con la poetessa sanmarinese Milena Ercolani. E ancora tante idee diverse per seguire le passioni: l’Historic Christmas con le auto d’epoca, il libro-gioco “La Saraghina in gita”, il laboratorio di moda autoprodotta ReeDoLab, le novità di Oltremateria. Infine prendiamoci per la gola con il marchio gastronomico QPfood di Quartopiano, Maria Cristina Muccioli in tv con “La Parananza” e i dolci di Roberto Rinaldini.
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Collaboratori: Arianna Denicolò, Marina Giannini, Giorgia Gianni, Marianna Giannoni, Alessandra Leardini, Lucia Lombardi, Milena Massani, Melania Rinaldini, Lucia Rughi, Manuel Spadazzi
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Fotografi: Elisabetta Acquaviva, Cinzia’Styles Face Painter, Riccardo Gallini, Studio Paritani, Gianluca Pasquini, Terri Romolo Fotografia
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Chiuso per la stampa il 25/11/2013
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Cena benefica per il Rifugio di Ulmino
Mostra d’autore con i miscugli di Eron San Marino - La sala S.U.M.S. di San Marino (via Belluzzi 1) ospita la mostra d’autore Eron/Blending. Protagonista dell’esposizione è Eron, che espone il suo lavoro realizzato in studio con il respiro del “writer” internazionale. Eletto miglior street artist italiano dalla rivista specializzata AL
Magazine alla fine degli anni Novanta, Eron ha continuato nel corso del tempo a sperimentare ed affinare la tecnica della spray painting, fino ad ottenere un risultato pittorico unico e riconoscibile. La mostra è aperta al pubblico fino al 12 gennaio 2014. www.eron.it
Rimini - Oltre 160 persone hanno partecipato alla cena benefit del 9 novembre promossa da Animal Fredom per il Rifugio di Ulmino, un paradiso per cani anziani e malati. Ezio e Betty dedicano loro la propria vita da anni, a spese proprie e con donazioni di privati. Per contribuire: Rifugio del Prick e dell’Ulmo associazione onlus: c.c. p. n° 45508389 - IBAN: IT14 J076 0113 2000 0004 5508 389 - BIC/SWIFT: BPPIITRRXXX. Le donazioni alle onlus sono deducibili o detraibili (a scelta in base al D.L. 35/2005) dalla dichiarazione dei redditi. www.ulmino.it (M.R.)
La Libreria, grande store in centro
Rimini - Un negozio dove comprare marchi di ricerca esclusivi, ma ad un prezzo outlet. Ma anche uno spazio dove consultare libri di moda, gustare un aperitivo, godersi un concerto o una mostra. Sabato 9 novembre ha aperto in via Quintino Sella, a Rimini centro, “La Libreria”. Non poteva chiamarsi diversamente questo locale a pochi passi dal Campus universitario, come spiega la titolare Sara Gavagna. Tutto l’arredamento è ispirato ad una libreria, lo scopo è valorizzare la cultura della moda, ospitare eventi collaterali e proporre uno stile ricercato e alternativo con capi selezionati, acquistati direttamente dalle case madri. (A.L.)
8 | IN Magazine
Moda e società lo stile di Sabattini Boutique Rimini - La consulente di moda e figlia d’arte Elena Sabattini ha avuto una nuova idea per la città: inaugurare una boutique “sensoriale”, dove tutti i sensi sono stimolati. “Ho voluto creare uno spazio espositivo che interagisca con il cliente, facendolo dialogare con le proprie emozioni. Le eccellenze del Made in Italy si fondono con una selezione di vini, abbinati per terroir dall’esperta Arianna Fossacecchi. La capsula musicale curata da Beppe Vaccarini (New Note) crea
valore aggiunto, le essenze completano l’offerta, giocando con le nostre memorie olfattive”, racconta entusiasta. Il concept innovativo si sviluppa in 160 mq con cinque vetrine in via Dante angolo via Castelfidardo, pensato per contrastare la nemesi del mercato, l’e-commerce. Il contenitore espositivo, i materiali, le cromie sono frutto della collaborazione di Elena con l’architetto Silvia Ghirardi. Il lighting design è opera di Chiara Tabelloni. Uno spazio in cui captare il futuro! (L.L.)
Annotare | Brevi IN
Brodo di Giuggiole, menu dal bosco e Sottobosco
Green economy grande protagonista a Rimini Fiera Rimini - A Rimini Fiera le rassegne dedicate al sistema ambiente (Ecomondo, Key Energy, Cooperambiente, H2R, Sal.Ve. e Key Wind) si sono concluse con un’affluenza record di visitatori professionali, 93.125, con un incremento del 10,4% rispetto al 2012. L’industria italiana ed internazionale, protagonista sui 100mila mq di esposizione con oltre mille imprese presenti, ha definito la ‘road map della crescita’ al termine degli Stati Generali della Green Economy, cui hanno preso parte il Ministro dell’Ambiente Andrea Orlando e il Ministro dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato.
Al Novelli l’originale Cirque Surrealiste Rimini - I personaggi classici del circo si trasformano svelando tutto ciò che l’immaginario stimola in ognuno di noi. La danza diventa espressività facendo emergere in chi la guarda le sensazioni più nascoste. A 2 anni dal suo ultimo spettacolo, Serena Cuccaro con la regia di Angela Drudi porta in scena un lavoro in cui l’esperienza della danza legata al gesto e all’espressività trovano massima espressione. Nello spettacolo non ci sono artisti professionisti ma persone che si mettono in discussione per portare di fronte al pubblico parti di sé. Lo spettacolo, in scena la teatro Novelli il 30 novembre alle ore 21, incarna in chiave eufemistica spaccati di vita odierna in cui ci sentiamo legati a fili che una “Circe” odierna maneggia beffarda.
10 | IN Magazine
Rimini - L’Osteria Brodo di Giuggiole, di via Soardi, in pieno centro storico a Rimini, è un piccolo scrigno in legno ove poter gustare sopraffini menu di stagione. Funghi, tartufo e cinghiale sono i gioielli che la natura offre e che i padroni di casa, Massimo e Linda, sanno cogliere al volo per proporre sapori veri a km 0. Per chi invece desidera assaporare piatti a base di pesce può prenotare e verrà esaudito! Una volta al mese si
terranno serate tematiche su prenotazione. Altre chances sono le feste a buffet per lauree e cene a menu fisso per aziende. Questa giovane gestione ha inserito uno sfizioso menu per i più piccoli, come hamburger e patate e primi fatti in casa, con porzioni studiate per loro. Occhio al calendario: il martedì sono chiusi tutto il giorno e il sabato a pranzo (nella foto, Roberto Ragucci, Linda Muro, Massimo Gaddoni e Danilo Raddi). (L.L.)
MEC3, in Australia con Cookies® Melbourne - Grande successo per il Gelato World Tour a Melbourne, nella tappa australiana della competizione che a settembre 2014 proclamerà il nome del “World’s Best Gelatiere”. Proprio questa tappa ha visto il debutto di un’inedita competizione firmata MEC3: Cookies® Best Taster. Una gara che consiste nell’assaggiare, bendati, un gusto gelato, tentando di indovinarne il maggior numero di ingredienti. Ad aggiudicarsi la mitica Cookies® Cup è stata Voula Makrygiannakis, proprietaria di Cones Ice Cream Hawthorn. L’evento ha contribuito ad arricchire il fitto
Best Taster
programma di GWT, durante il quale MEC3 è stata protagonista grazie ad Hello Kitty e alla mascotte Cookies®, con cui ha dato vita a momenti di animazione dedicati ai più piccoli. (A.D.)
Annotare | Brevi IN
Il ritorno della grande dea, contro il femminicidio Coriano - Donne in arte contro il femminicidio, riunite al Teatro Corte di Coriano nella mostra evento “Il ritorno della grande Dea”, il 30 novembre alle ore 17,30. Protagoniste dell’incontro, nato come progetto di gruppo de “Le ragazze con la valigia”, sono Terri Romolo, Barbara Cicero, Valentina Morri, Patrizia Brigliadori, Nadia Blancato e Cristiana Maceroni. Subito dopo l’evento di Coriano, “Le ragazze con la valigia” esporranno le loro foto al ristorante “Brodo di giuggiole” di Rimini.
Semi: ritorno alla terra con Maria Cattolica - Tornare alla terra, ma con una nuova consapevolezza: è la premessa del lavoro di ricerca artistica condotto da Maria Giulia Terenzi (nella foto), artista e restauratrice di Cattolica. Il Seme viene interpretato attraverso una serie di opere e di performance che coinvolgono gli osservatori, chiamati a deporre fisicamente il loro seme nella terra con la missione di curare e far crescere i propri sogni. Ci sono grandi ritratti
Giulia Terenzi realizzati con cartone intagliato quasi fosse legno, immagini che prendono forma attraverso il gioco delle texture del materiale da imballaggio (tra questi Gino Strada e Vandana Shiva) e dipinti ispirati a fatti di cronaca (“Madonna di Fukushima”, “Circe di Piazza Tahir”), anch’essi interpretati e vissuti come “semi” generatori di idee, spunti di riflessione sul cambiamento globale. www.mariagiuliaterenzi.com (A.D.)
Ph.
Matrioska Concept, Lab Store al castelli Rimini - Recuperare le radici e i nuovi impulsi dettati dall’artigianato locale si fa sempre più stringente, come dimostra il successo dell’evento Matrioska, appuntamento cittadino che prosegue nel suo intento di porre in risalto la creatività e il saper fare locale. L’edizione invernale di quest’anno si terrà presso le sale della Rocca Malatestiana di Rimini, il 7 e 8 dicembre. Uno scrigno nello scrigno: artisti, artigiani e designer sono chiamati a raccolta per esporre il frutto della propria fantasia e confrontarsi con la realtà circostante, contaminandola di creatività. Le mille e una Matrioska vi aspettano nel castello: non rimane che varcare il ponte levatoio e lasciarsi incantare... (L.L.)
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Ottica Centrale, nuovo store progettato da bilune Rimini - Bilune studio Rimini progetta e realizza il secondo store dell’anno per Ottica Centrale. Dopo l’apertura a Pasqua del terzo punto vendita in via Gambalunga è stato infatti inaugurato anche lo store di Ottica Centrale, in corso d’Augusto 87/89. Per questo nuovo ambiente l’interior designer Silvana Tombini è riuscita a creare un’immagine inedita di ottica, utilizzando materiali innovativi ed anticonvenzionali.
Lista nozze - Oggettistica - Porcellane Vasto assortimento di oggetti Natalizi Alessi - Saladini - Ivv - Flamant - Etro - Venini - Lampe-Berger - Sabre Le Jacquard Franรงais - Wedgwood - Villeroy & Boch - St. Louis - Hermes Cattolica Piazzale Filippini, 1 tel. 0541.962565
Annotare | Brevi IN
Romagna mia, il liscio diventa Sinfonia Un’emozione di store: monomarca di Paola Frani Rimini - “Vogliamo creare ‘cose belle’ - dichiara Paola Frani - che si distinguano per eleganza e buon gusto. L’esperienza, l’emozione e il piacere nell’indossare le nostre creazioni sono i valori che ci guidano per anticipare sempre i desideri dei nostri clienti in tutto il mondo”. In occasione della Vogue Fashion Night Out e a poche ore dalla sfilata, Paola Frani ha inaugurato la nuova boutique monomarca di viale Pasubio 3 a Milano; 150mq distribuiti su due lussuosissimi piani, sintetizzando con eccellenza la filosofia aziendale, l’identità e il mood Paola Frani. Lo spazio è stato pensato per far vivere un’esperienza emozionale, visiva, sensoriale, per ‘vivere’ lo store in una dimensione che vuole essere anche un percorso culturale. È una scelta che privilegia la qualità e non la quantità. Perché il sistema produttivo del Made in Italy deve produrre cultura per essere più vero e tornare alle origini del “saper fare”, che è parente stretto del “buon vivere”. (L.L.)
Nasce il Sistema Integrato “Tao Romagna” Poggio Berni - Si è parlato di rischio sismico e costruzioni nell’incontro tenuto il 19 novembre al Mulino Sapignoli di Poggio Berni, nel corso del quale si è tenuta la presentazione del modello operativo applicato (M.O.A) denominato Sistema Integrato Tao Romagna. A presiedere l’incontro è stato l’architetto Massimo Bilancioni, ideatore progettista e sviluppatore del primo progetto di sistema costruttivo antisismico in legno realizzato in area romagnola con questo innovativo sistema.
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Rimini - Un grande concerto evento dedicato alla nostra terra e alla musica di Secondo Casadei, lo “Strauss di Romagna”. È “Romagna mia - Una sinfonia per tutti”, il nuovo spettaco-
Ph. Riccardo Gallini
lo ideato dall’organizzatore di eventi clementino Gianni Succi, in programma il 23 dicembre al Palacongressi di Rimini. Le composizioni del maestro del liscio verranno celebrate da oltre 300 artisti, con i musicisti dell’Orchestra Folk Moreno il Biondo & Friends, i 60 elementi dell’Orchestra sinfonica giovanile Luigi Cherubini, Raoul Casadei con il figlio Mirko e l’Orchestra Spettacolo Casadei, il fisarmonicista Simone Zanchini e il Coro Lirico Città di Rimini “A. Galli”. Ai lati del palco si esibiranno le migliori scuole di ballo della Romagna. Al termine del concerto saranno offerti spumante e panettone per un brindisi augurale. Per biglietti e informazioni: www.succiandpartners.com (G.G.)
Binomio di stile all’Hotel Lungomare Riccione - Moda e gioielli s’incontrano nelle prestigiose suite dell’Hotel Lungomare di Riccione che accolgono, in un binomio di grande charme, le creazioni dell’atelier Maria Vittoria di Modena e i bijoux della Maison Baleani di Riccione. Le linee morbide accompagnate da un rigore stilistico di grande carattere, i colori
tenui e i tagli di grande pregio sartoriale delle creazioni su misura dell’Atelier modenese hanno trovato nella perfezione dell’essere dei bijoux di Luca Baleani una perfetta simbiosi. Un’esperienza che presto si ripeterà a Riccione e non solo, lungo nuovi percorsi di stile che non mancheranno d’incrociare nuove tendenze.
Annotare | Brevi IN
Auto e divertimento al Reggini Rally Day
San Marino - Il Reggini Rally Day è andato in scena il 17 novembre riscuotendo grande interesse del mondo delle quattro ruote. L’iniziativa si è aperta con l’accredito dei partecipanti nella sede Reggini e la visita agli showroom Audi, Volkswagen e Skoda, i tre marchi rappresentati dal Gruppo. Poi i percorsi on road e i percorsi off road (nella foto), momento che ha regalato forti emozioni. A seguire, in collaborazione con i piloti di Audi Experience, gli esercizi comparativi tra vetture a due e quattro ruote motrici al Multieventi Sport Domus e, infine, la prova rally su un circuito creato a la Ciarulla con grandi piloti come Umberto Scandola, campione italiano rally 2013, a bordo della Skoda Fabia S2000.
La Time Square del dolce attesa al Sigep 2014
Rimini - Tutti in una grande piazza per un indimenticabile show. Sigep (a Rimini Fiera dal 18 al 22 gennaio prossimi) ha voluto creare la Times Square del dolce artigianale made in Italy. Per la piazza, creata nei padiglioni D7 e B7, Sigep ha messo in programma un calendario scintillante: Coppa del Mondo Gelateria, The Pastry Queen, The Star of Chocolate, L’alta formazione, i Campionati italiani baristi, i Campionati Italiani Juniores e Seniores di pasticceria.
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Gruppo SGR per le scuole con Energia-ia-o Rimini - Nell’ambito del progetto didattico “Energia-ia-o” proposto dal gruppo SGR a tutte le scuole materne della provincia di Rimini per l’anno scolastico 2013-2014, è stata consegnata il 19 novembre la prima libreria-ia-o alla scuola dell’infanzia “Il Volo” di via Galileo Ferraris. All’inaugurazione erano presenti Micaela Dionigi, presidente di SGR Servizi, e Gloria Lisi, vice sindaco e assessore alle Politiche dell’educazione e della Famiglia (insieme nella foto). Con Energi-ia-o SGR Servizi si è posta l’obiettivo di avvicinare in maniera di-
vertente i più piccoli, tramite la Fata del Fuoco, al tema dell’energia come forza in grado di muovere, di illuminare e riscaldare.
Cuccioli in cerca di Casa Coriano - Sono nove i cani accolti a San Patrignano dopo la chiusura del canile di Coriano. Sono in cerca di una famiglia che li adotti e sono tutti sterilizzati e con microchip. C’è il peloso Baffo, lo spinone Bea di cinque anni, il segugio Black, Maffy di sei anni, la giovane cucciolona Lilly, Mia la breton più anziana del gruppo con i suoi 14 anni, e poi Robin,
Romeo soprannominato “il cane che ride” dagli operatori del canile, infine Rudy, il meticcio compagno ufficiale di Bea. La sistemazione presso il centro di San Patrignano è provvisoria e riuscire a trovare una casa accogliente per ognuno di questi cuccioloni sarebbe la soluzione ottimale. Per informazioni sul loro affido: Grazia, cell. 3392463024.
Essere | Gabriella “Lella” Magnani e Marina Nanni
Le signore della
Piadina
testo Manuel Spadazzi - foto Studio Paritani
Per tutti è la Lella, simbolo dell’energia e dell’intraprendenza riminese, che trasmesso anche ai suoi figli Marina, che dopo aver fatto la gavetta con la mamma gestisce ora un suo locale, e Massimiliano, che ha portato la piadina fino a New York.
Tutta colpa di una serata di pioggia... “Accompagnai a casa una mia collega della Taverna degli Artisti. Arrivate davanti alla sua abitazione, le chiesi meravigliata: Ma tu abiti in questa villa? Lei, visto che non ci volevo credere, mi invitò a entrare. Rimasi senza parole. Ma come hai fatto a fare tutti questi soldi? Con la piadina, mi rispose lei”. Tre giorni dopo la Lella era già a caccia di un locale dove aprire la sua piadineria. Sono passati 27 anni e la Lella, sulla piada, ha costruito un impero: due piadinerie a Bellariva e in via Covignano, che ‘sfamano’ ogni giorno centinaia di riminesi e turisti e danno lavoro (in
estate) a una ventina di persone, mentre a New York il figlio, soprannominato Chiccopiadina, gestisce ristoranti nel cuore di Manhattan e Brooklyn. Nella storia di Gabriella
Magnani e dei figli, Massimiliano e Marina Nanni, trovi tutti gli elementi dell’epica intraprendenza delle famiglie riminesi. Quelle che hanno costruito la città negli anni del boom e l’hanno fatta diventare quella che è partendo dal nulla. Quelle dove il primo comandamento è “lavorare”, e il secondo anche. “Ho cominciato a 11 anni, in una pensioncina. L’anno dopo sono andata in un bar, era il 1962 - ricorda la signora del mattarello -, ma dopo una settimana da cameriera, nonostante i tedeschi mi riempissero di mance, ho capito che non faceva per me”. Poi arrivano il lavoro al Belvedere e in seguito quello alla Taverna degli Artisti, dove la Magnani ha passato 16 anni. “Stavo bene nel ristorante, erano anni
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Ieri e oggi: sopra la Lella con i figli Marina e Massimiliano nella piadineria di fine anni ’80. In apertura e nelle pagine seguenti, madre e figlia nel nuovo locale a Covignano.
meravigliosi quelli, avevamo tanti ospiti famosi. Ho fatto anche una particina nel film girato da Zurlini, La prima notte di quiete. Ma i soldi non bastavano mai, per questo motivo volevo aprire qualcosa di mio”. Il resto è storia nota: convinta dall’amica e collega della Taverna, la Magnani nel 1986 apre la sua piadineria, “un bugigattolo di 27 metri quadrati, per acquistarlo mi sono trovata un secondo lavoro”, ed è subito un successo. “Forse perché ho cambiato il modo di interpretare questo mestiere. Quasi tutte le altre piadinerie erano ‘gestite’
da nonne, chiudevano presto alla sera e offrivano pochi tipi di cassoni. Io, venendo dall’esperienza del ristorante, ho cercato di fare nuovi abbinamenti. Siamo stati tra i primi a proporre la piadina formaggio e rucola e quella con i sardoncini marinati”. Le altre piadaiole si rivol-
tano, qualcuna aspetta perfino la Magnani fuori dal suo locale per ricoprirla di insulti. Ma nessuno ferma la Lella, che ‘arruola’ presto anche i figli. “La Marina a 11 anni vendeva le piadine con me, Massimiliano mi dava una mano anche dietro, in cucina. Ma lui è sempre
stato irrequieto e non andavamo molto d’accordo sul lavoro”. Nella ‘saga’ della piadina riminese, Massimiliano merita un capitolo a parte. “Nella mia vita ho fatto di
tutto: il vongolaro, il pescatore, il barista, il cameriere. A 12 anni ero già alla Taverna degli Artisti, mia madre mi mandava a comprare le verdure…”. Sono quegli anni in cui Rimini ospita tante trasmissioni televisive, e lui, appena ventenne, finisce a lavorare per Mediaset, a Milano. “Ma nel fine settimana tornavo sempre a Rimini, e quando tornavo a Milano mi portavo le piade in valigia. Per questo mi hanno soprannominato Chiccopiadina”. Un nome, un destino: dopo un primo viaggio a San Francisco Massimiliano torna negli USA, a New York, e decide di aprire un ristorante. “Il primo locale che abbiamo inaugurato esiste ancora: si chiama Piadina, è sulla Quinta strada a Manhattan. Sempre molto ben frequentato, la settimana scorsa è venuta a mangiarci Eva Mendes”. Il primo ristorante funziona così bene, che in pochi mesi Chicco restituisce alla madre i soldi che lei gli aveva prestato. “Mia mamma pensava che fossero frutto di qualche attività illecita, non poteva credere che in così poco tempo fossi riuscito a ripagare il debito”. “È vero - conferma la Lella - non ci credevo. Così sono andata a trovarlo a New York”. È stato il primo di tanti viaggi negli Stati Uniti, e Piadina è stato solo il primo dei tanti locali aperti da Chicco. “Ne abbiamo
inaugurati altri cinque, tutti con i migliori piatti della cucina roma-
Un impero costruito con il mattarello La prima piadineria Gabriella Magnani la apre a Bellariva, nel 1986. Nel 2001 la Lella ‘raddoppia’, aprendo una seconda attività in via Covignano. Entrata di diritto tra le piadinerie segnalate dalla guida ‘Rimini street food’, la piada della Lella si distingue prima di tutto per la varietà di ingredienti: si può mangiare classica oppure nella versione realizzata con l’olio extravergine di oliva e ancora nelle varianti al farro, ai cereali e farina integrale. Piade e cassoni vengono proposti con i più svariati abbinamenti. Si va dai cassoni classici ‘rossi’ e ‘verdi’, o con la salsiccia, alla versione speck e gorgonzola e a quella più golosa con la Nutella, mentre tra le piade si distingue quella con i sardoncini. “Ma la piadina più buona per me resta quella con crudo tagliato fine, formaggio e rucola – confessa la Lella –. E se devo scegliere la piada migliore a Rimini, noi esclusi, dico subito quella del bar Ilde. La Ilde è la nostra maestra”.
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gnola e italiana. Alcuni poi li abbiamo venduti. Attualmente, oltre al Piadina, io e i miei soci gestiamo il Celestino, un ristorante di pesce a Brooklyn. E molto presto apriremo una pizzeria, sempre a Brooklyn”. Intanto a Rimini, in via Covignano,
to per dedicarsi a tempo pieno alle piadine e alla famiglia. “Con mia madre vado d’accordo, abbiamo un bel rapporto, ma sul lavoro abbiamo idee diverse. Ecco perché ho deciso di aprire in via Covignano”. Tanto, a Bellariva, ci pensa la Lel-
la Lella ha da poco inaugurato la
la. Che non ha alcuna intenzione di
nuova piadineria, lasciando il loca-
andare in pensione e fare la nonna
le che gestiva nella stessa strada
a tempo pieno. “Ma va là, e chi me
dal 2001. E qui entra in scena Ma-
lo fa fare? E poi i miei nipoti si stuferebbero di me, sono già grandicelli e piuttosto autonomi, proprio come erano Marina e Massimiliano da piccoli. Vivo meglio se mi tengo occupata con il lavoro. Una volta all’anno mi permetto un bel viaggio, ma poi si torna perché ci
rina. “È stata lei a voler prendere
in gestione la piadineria di via Covignano. Quando ha scoperto che era in vendita, se ne è innamorata subito. All’inizio ci siamo alternate io e lei, ma poi ho lasciato perdere. Lì sotto ci passa il Mavone, a me l’acqua porta via l’energia”. Marina invece in via Covignano si trova così bene che quest’anno decide di cambiare sede e fare un locale più bello, che ricorda “le gastronomie sulle strade di New York, ma piade e cassoni non si toccano”, sorride Marina. Madre e fratello assicurano: “La Marina è il vero ‘fenomeno’ di famiglia”. Aveva iniziato anche l’università, ma poi ha lascia-
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sono sempre tante cose da fare…”. La tentazione di aprire un ristorante l’ha avuta, la Lella, così come il figlio Chicco ha pensato più volte di gestire un locale in Italia. “Ma poi - ammette la Lella - ho sempre rinunciato. Avere un ristorante è troppo impegnativo, ci ho passato 16 anni alla Taverna e so cosa vuol dire”. E anche Massimiliano, per ora, non ha voglia di tornare. “Non in questa Italia: troppa burocrazia, troppe cose che non vanno. Ma ho comprato un terreno a Rimini, e un giorno mi piacerebbe vivere di nuovo nella mia città”. Come nelle migliori saghe, il ritorno a casa sarà l’ultimo capitolo… IN
Street food a Covignano Hanno chiamato anche un cassone con l’indirizzo del nuovo locale, via Covignano 96. È qui che ha aperto la nuova piadineria della Lella, che a ottobre ha lasciato la sede (sempre in via Covignano) dove si trovava dal 2001. Il nuovo locale strizza l’occhio alle gastronomie di New York, dove vive e lavora Massimiliano Nanni, il figlio maggiore della Lella, ed è gestito da Marina, l’altra figlia. Progettata dagli architetti di Archinow, la nuova piadineria “l’abbiamo pensata per accogliere al meglio i nostri clienti”, racconta Marina. Alle pareti, tra i lampadari di design e le foto d’epoca, i tanti oggetti collezionati in questi anni dalla famiglia, inclusa perfino la prima cassettiera da lavoro della piadineria di via Rimembranze.
Creare | Laura Palmieri
Questione di
Stile
testo Arianna Denicolò foto Riccardo Gallini
Femminile, originale, un po’ vintage. È la donna di Semi Couture, brand per il quale opera Laura Palmieri, stilista cattolichina alla continua ricerca di bottoni unici e stoffe jaquard.
Nata a Cattolica nel 1983, Laura Palmieri ha coltivato il sogno di dedicarsi alla moda fin da quando, ancora bambina, metteva le mani tra i tessuti e i merletti della nonna sarta. Dopo sei anni al Gruppo Max Mara, nel 2011 diventa il braccio destro di Erika Cavallini, fondatrice insieme al marito Andrea Vincenzi del brand Semi Couture, oggi di proprietà al 70% di Tiziano Sgarbi fondatore di Twin Set, e in fortissima crescita in Italia e all’estero. Quando è nata la tua passione per la moda e quali studi hai intrapreso?
“Fin da bambina, trascorrendo molto tempo insieme a mia nonna, ho sempre curiosato tra tessuti, spilli e bottoni. Una passione vera e intensa che mi sono portata dietro fino al giorno in cui ho scelto di iscrivermi all’Istituto
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d’Arte di Riccione, con indirizzo ‘moda e costume’. Lì ho trovato la mia strada, grazie a professoresse meravigliose con le quali ho ancora un forte legame, tanto da essere tornata sui banchi per raccontare la mia esperienza e fare alcune prove pratiche assieme agli studenti. Dopo il diploma superiore ho scelto di frequentare il Polimoda di Firenze, scuola molto stimolante e soprattutto internazionale, dove nascono molte collaborazioni con le aziende del settore. Un percorso che ho potuto intraprendere grazie ai miei genitori: mia madre Monica, che amo definire ‘una forza della natura’ e mio padre Stefano, che è il mio primo fan!”.
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Oggi sei la responsabile dell’ufficio stile di Semi Couture, brand bolognese 100% Made in Italy e in forte ascesa all’estero. Come e quando ha avuto inizio questa vincente collaborazione?
“Conseguita la laurea ho avuto la fortuna di entrare nel Gruppo Max Mara con il ruolo di responsabile ufficio stile della linea Penny-Black. Dopo sei anni in questa azienda, che è stata per me una scuola formativa per tutto ciò che è inerente a questo mestiere, ho sentito il bisogno di cambiare e, a giugno 2011, accettando la proposta di Semi Couture ho deciso di buttarmi in questa nuova e coraggiosa avventura. All’epoca la collezio-
Sopra, alcuni modelli di Semi Couture. In apertura e a fianco, Laura Palmieri.
ne era ancora piccola ed Erika Cavallini aveva bisogno di uno stretto collaboratore al suo fianco. Siamo una realtà a ‘km zero’ e 100% made in Italy. Tutte le fasi produttive si svolgono a Crevalcore o nelle immediate vicinanze: le scarpe vengono prodotte nel famoso polo marchigiano, le stoffe vengono scelte nelle migliori aziende italiane, principalmente a Como e Biella. Lo staff aziendale è composto da giovani donne la cui età media sfiora i trent’anni. Tutti questi ingredienti danno vita ad un prodotto vincente, registrando un 25% in più rispetto alle stagioni precedenti, sintomo di una forte ascesa”. A cosa si ispirano le vostre creazioni?
“Non abbiamo limiti... Possiamo trarre ispirazione da un viaggio, da un libro e da un film. Quest’anno, ad esempio, la collezione prende spunto dai primi anni ’70, con richiami ai film di Antonioni, alla fotografia di David Bayle e a icone pop come David Bowie. Da non sottovalutare poi la costante ricerca sui materiali: siamo fanatiche di mercatini vintage dove andiamo alla scoperta di pezzi originali o di vecchie stoffe jaquard, che poi cerchiamo
Profondamente comodo, tutto naturale
materassi reti e letti Via Respighi, 41/43 - 47841 Cattolica (RN) Tel. 0541 951117 www.culturadeldormire.com - info@culturadeldormire.com
di riprodurre e riadattare al nostro prodotto, anche grazie ad un accurato studio da parte dei nostri tessutai. Giriamo per mercerie alla ricerca di stock di bottoni, che caratterizzano ogni singolo capo di Semi-Couture rendendolo unico. Il risultato di tutto questo lavoro sono collezioni sempre originali e molto femminili”. Quali sono i ‘must have’ della col-
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lezione autunno/inverno 2013-14?
“Tutto quello che è fantasia! Broccati, damascati, animalier: abbiamo cercato di creare un fil rouge tra queste texture e abbiamo abbinato le maxi-righe ad aspetti floreali, cappotti broccati a pantaloni dai motivi chevronne in maniera nuova ed eccentrica, e devo dire che la scelta è stata molto apprezzata. Il pezzo icona di questa collezione
è il parka, rigorosamente ‘over’ che strizza l’occhio al guardaroba maschile: militare, foderato di jacquard maculato, con cappuccio e coulisse in vita”. Secondo te, cosa non dovrebbe mai mancare nel guardaroba di una donna?
“Un abito nero da indossare in ogni occasione e ovviamente un pezzo Semi-Couture!”. IN
Apparire | Make up
Il trucco c’è
ma non si testo Lucia Rughi
Vede
Quali sono i trend di questa stagione invernale? I professionisti del make up ci svelano i loro segreti in un vademecum di tutte le tendenze del momento.
Il rituale della bellezza si arricchisce ad ogni stagione di nuove sfumature. Ogni donna sceglie il trucco che incarna e “veste” la propria personalità e si coniuga secondo le occasioni dal giorno alla sera. Trasformista ed eclettico, il maquillage diviene capace di cogliere i canoni estetici intergenerazionali. Tinte forti, audaci e decise delineano le labbra. “Quando la luce fredda dell’inverno spegne il volto si fanno strada le tonalità più accese” puntualizza Alice Cesaretti, titolare della Profumeria Biotti, in piazza Tre Martiri a Rimini. Dopo decine di corsi professionali in Italia e all’estero, l’attività di profumiera si coniuga perfettamente con quella del make up. “È una scienza a tutti gli effetti - conferma Alice - che richiede uno studio costante e approfondito”. “Ogni azienda ha un suo colore di punta, sintesi di ricerca nella composizione e nelle cromie. Dalle tinte naturali ai gloss metallici, fino ai rossetti vibranti, la scelta è caleidoscopica”. Un passaggio obbligato è da farsi sui fondotin-
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ta. Dimenticati i coprenti di una volta, oggi i prodotti in commercio sono “opachi e trasparenti e disegnano sul volto una danza di ombre e luci con i fard”, sottolinea Alice Cesaretti. L’innovazione carpisce la luminosità attraverso i blush “che creano volumi sul viso, alzando gli zigomi oppure dando rotondità laddove occorre addolcire un contorno”. È ben noto che l’arte di maneggiare i pennelli non si improvvisa, specialmente se si tratta di occhi. “Una delle richieste maggiori da parte delle nostre clienti - continua Alice Cesaretti - riguarda la preparazione in vista di una serata speciale. Qui la scelta è molto ampia, si può proporre un viso acqua e sapone così come un trucco anni ’60 in stile Mina. La nostra clientela è molto esigente ed è per questo che ogni settimana ospitiamo a rotazione grandi make up artist italiani, come Walter
Gazzano, oggi conduttore di “Che trucco!” su Mediaset, Sergio Porcedda, Gabriele Foschi, Fabio Maini e il visagista David. Una mano esperta fa la differenza. La cliente
Ph. Studio Paritani
Sopra, Alice Cesaretti nella sua profumeria in piazza Tre Martiri.
è accompagnata attraverso un percorso personalizzato fino alla scelta di matite, ombretti, eye liner”. L’orientamento di fronte a display colmi di tester è fondamentale al fine di trovare la propria strada. È inutile cedere ai virtuosismi se non si è in grado di destreggiarsi una volta a casa. “Oggi l’innovazione sta nelle texture. Ad esempio, alcuni ombretti mousse hanno una
un look naturale e soft per chi desidera apparire sobria ma elegante, puntando su ombretti e smalti rosati o color carne; l’altra punta su toni decisi e accattivanti come il bordeaux in tutte le sua nuances, sia per il rossetto che per le unghie. Sulla ribalta tornano gli smokey eyes con ombretti blu o viola scuro abbinati, in questo caso, a rossetti chiari e naturali. Le sopracciglia
L’innovazione? Sta nella texture consistenza simile ad una crema in polvere per far sì che il prodotto resista maggiormente”. Marina Giordano di Estetica Elite a Rimini, dopo aver maturato un’esperienza ventennale, è al servizio delle donne. Sui colori del pros-
simo inverno non ha dubbi. “Le tendenze sono due: la prima vuole
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sono in ogni caso le protagoniste. Se volete essere alla moda dite addio a quelle sottili, la tendenza le vuole piene e ben definite”. Poche e semplici regole portano a un risultato ottimale: la prima è uniformare l’incarnato e correggere le imperfezioni utilizzando primer, fondotinta e terre. Ultimo, ma fon-
damentale: osare con le ciglia finte. Quando ci si prepara per una serata speciale Marina predilige il look aggressivo ma di classe. “Consiglio di puntare sullo sguardo seducente con un trucco smokey eyes opaco e, per le donne che vogliono osare, un ombretto con tanti cristalli, che regalano uno sguardo brillante e luminosissimo. Poi tanto mascara. Le guance si colorano con tonalità rosate e un gloss nude o semi trasparente”. Per ottenere un perfetto incarnato partiamo sicuramente dal primer. “Dona alla pelle un aspetto impeccabile, garantendo al trucco una maggiore tenuta. Ci sono primer che hanno la funzione di illuminare e quelli che correggono il colore dell’incarnato”, distingue Marina Giordano, “la loro caratteristica è la leggerezza”. Se la pelle è mista o grassa “sono perfetti i primer che hanno azione matificante: per la
pelle secca e spenta, usare invece primer illuminanti che riflettono la luce donando un aspetto sano e luminoso. Infine, se avete superato gli anta e il fondotinta finisce nelle rughe, abbiamo un primer anti age con un effetto lifting immediato”. E per tutte le sbadate, un ultimo consiglio su quello che non deve mai mancare in borsetta: “Una matita nera, un lucido luminoso, mascara e un fondotinta per i ritocchi”.
Non solo la bellezza rappresenta il fine ultimo del trucco. Anzi, l’arte ne fa ampio uso in discipline come il body e il facepainting, dimostrando come il viso da sempre sia un foglio bianco su cui sperimentare fantasia e colori. Anche i bambini non resistono alla tentazione e durante i preparativi per i compleanni la richiesta di potersi camuffare con belletti e pennelli è sempre in cima alla lista.
Ph. Elisabetta Acquaviva
Cinzia Bifulco dal 1992 trucca i più piccoli ed è insegnante di face painting. “Quando iniziai in Italia
eravamo proprio pochissimi, non esisteva la figura del trucca-bimbi ed era difficile trovare prodotti specifici”. Una passione che nel tempo è diventata una specializzazione. “Nel 2001 inizio a insegnare il trucco creativo per conto dell’Unione Europea nei centri di formazione; tuttora l’attività va avanti e si rivolge non solo agli appassionati ma anche ad animatori e agenzie turistiche”. I personaggi più richiesti dalle bambine “sono le farfalle e le principesse piene di brillantini luminosi, i bambini chiedono invece Spiderman e Batman, leoni e tigri e stanno
Ph. Cinzia’Styiles Face Painter
andando molto di moda i personaggi horror, come gli scheletri e gli zombi”. Come per tutte le discipline artistiche, attenzione all’improvvisazione: “è possibile imparare da soli ma partecipando a un buon corso si acquisiranno brevemente le competenze tecniche necessarie”. IN
In alto, Marina Giordano all’opera, sotto, Cinzia Bifulco, specializzata nel trucco per bambini.
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Bere | Un brindisi a Rimini
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La cultura nel
Bicchiere
testo Melania Rinaldini - foto Riccardo Gallini
L’Italia conquista nel 2013 il primato mondiale di produzione vinicola, battendo la Francia, e aumenta l’esportazione in tutto il mondo. Merito di una conoscenza del prodotto e di un’attenzione culturale che anche a Rimini stanno crescendo.
L’Italia conquista nel 2013 il primato mondiale di produzione vinicola, battendo la Francia, e aumenta l’esportazione in tutto il mondo. Merito di una conoscenza del prodotto e di un’attenzione culturale che anche a Rimini stanno crescendo. I dati di Coldiretti parlano di
una vera e propria vittoria tricolore nei confronti degli storici avversari, i francesi. Si stima che in Italia la produzione 2013 di vino sfiori i 45 milioni di ettolitri, vincendo il duello con la Francia che si ferma a 44 milioni di ettolitri. L’Italia ha così conquistato il primato mondiale di produzione del 2013.
Buone le notizie anche in tema di export con il raggiungimento, per la prima volta, di 5 miliardi di euro (+9%), grazie soprattutto a un exploit negli Stati Uniti d’America (+10%), in Russia (+10%) e in Australia (+24%). Globalizzazione a parte, gli italiani preferiscono bere locale, accordando le preferenze a vini prodotti nella propria regione. In Emilia-Romagna, sempre secondo Coldiretti, al primo posto si posiziona il Lambrusco, seguito da Sangiovese e Pignoletto.
L’inversione di tendenza è in atto dai primi anni Duemila con l’avvento anche dell’abitudine all’aperitivo. Si beve con più moderazione e senso critico, più bianco che rosso, e spesso fuori casa, in enoteche e bar. Il riminese brulica di eventi dedicati alla bevanda dionisiaca, dalle rassegne “calice in mano” agli incontri di degustazione. “Bene il Km 0, ma non confiniamoci nell’autarchia”. È chiaro Giuliano Gnoli, delegato dell’Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Vino (Onav), sezione di Rimini. “Se non ci
si confronta mai, in realtà non si conosce. Si tratta di allenare i nostri organi di senso a percepire sentori e sapori; ognuno di noi parte da una personale memoria percettiva. Con le degustazioni e le analisi sensoriali si acquisisce maggior consapevolezza di sapori e odori, oltre a conoscere il perché si sviluppano”. Si è da poco inaugurato il secondo anno di attività della sezione che vede un gruppo di aspiranti assaggiatori molto eterogeneo: “Si va dagli addetti ai lavori (produttori, cantinieri, maître, ristoratori) che desiderano acquisire maggiori
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A fianco, gli assaggiatori riminesi dell’Onav, Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Vino. In apertura, Gianluca Salini dell’azienda Le Rocche Malatestiane.
competenze spendibili quotidianamente, a chi lo fa per conoscenza e piacere personale, uomini e donne”. Alla fine del corso un esame verificherà le competenze acquisite durante le lezioni. A esame superato si ottiene la Patente di assaggiatore, un titolo riconosciuto giuridicamente e spendibile nel mondo del lavoro. Si tratta anche di far passare il messaggio che il vino è a pieno titolo parte dell’identità di un territorio: “Purtroppo in zone modaiole come la Riviera talvolta è difficile che il messaggio venga recepito” commenta Gnoli. “Faccio l’esempio dell’aumento di vino rosé in occasione della Notte Rosa: di per sé il rosé è un prodotto di tutto rispetto, il problema è produrlo seguendo una domanda effimera e tralasciando la naturale attitudine del territorio”. A proposito di territorio, pochi
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sanno che alcune grotte di Santarcangelo ospitano tesori color rubino. Si tratta del Sangiovese Colli di Rimini Riserva del 2011: il Mons Jovis, per l’esattezza. “Si tratta di
un progetto molto ambizioso che l’azienda Le Rocche Malatestiane ha iniziato due anni fa” racconta Gianluca Salini, responsabile commerciale. “Sotto Palazzo Ruggeri,
in Contrada dei Nobili, si trova la cantina dove sono allocate quattordici barrique e quattro botti, ancora più sotto, tra i 4 e i 5 metri di profondità c’è la grotta”. Un luogo prezioso per l’affinamento in bottiglia, ovvero il periodo di maturazione che consente al vino di assumere caratteri organolettici completi ed equilibrati. Questo grazie a temperatura e umidità costanti: “Qualunque stagione ci sia, la temperatura in grotta si mantiene tra i 12 e i 15 gradi con un’umidità dell’80%”,
spiega Salini. “La capienza della grotta è di oltre 6000 bottiglie, una selezione di vini di pregio come il Mons Jovis che entro la fine del 2013 concluderà la sua permanenza in cantina e verrà imbottigliato”, aggiunge il responsabile. Si tratta, ovviamente, di una parte della produzione dell’azienda Le Rocche Malatestiane: “Esportiamo molto prodotto all’estero tramite i canali commerciali del gruppo Cevico, ma manteniamo anche la nostra tradizione nel settore Horeca (soprattutto verso aziende ricettive emiliano-romagnole) e nella GDO. Distribuiamo le nostre linee di prodotto in tutta Italia.” Se per scoprire i sentori del Mons Jovis 2011 bisognerà aspettare ancora un po’, per aprire il proprio orizzonte enologico di riferimento si può brindare fin da subito… Libiamo, libiamo ne’ lieti calici! IN
Inventare | Alessia Giacobino e Alessandro Squarzi
Duo di
Classe
testo Lucia Rughi
Insieme nella vita e nel lavoro, Alessia Giacobino e Alessandro Squarzi brillano nel campo della moda. Interpretata come linguaggio artistico, in cui ogni dettaglio racconta una storia.
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Lei anima e fondatrice di Jo No Fui. Lui fiuto ineguagliabile per le stelle nascenti della moda, alla guida di quattro omonimi showroom. Alessia Giacobino e Alessandro Squarzi, “AA” in breve, sono una coppia nella vita e nella professione. Con una finalità in comune:
fare della passione per la moda un linguaggio espressivo in cui ogni dettaglio racconti una storia. Un obiettivo che si può dire sicuramente raggiunto per entrambi, partiti con una valigia di sogni e arrivati lontano. Lei a sfilare nella settimana della moda milanese
con Jo Non Fui e lui a comparire nella lista dei venticinque uomini più eleganti del mondo, classifica stilata dal celebre blog di Scott Schuman “The Sartoliarist”. Da dove viene l’ispirazione?
Alessandro: “È innata. Può arrivare se vedo una cosa passeggiando per la strada, o se mi fermo a guardare il colore di un uccello in volo. È un attimo ed è inutile forzare cer-
Alessia: “Lo stile è una dote come essere simpatici o intelligenti, non si impara, con l’esperienza si affina”. Quali altre affinità avete, professione a parte?
Alessandro: “Pur essendo la moda il nostro lavoro abbiamo sempre cercato di non portare a casa i problemi dell’ufficio. Sono sempre stato convinto che dietro un uomo ci sia una grande donna e ascolto
Lo stile? Una dote innata sempre i consigli che Alessia mi dà. Poi ci sono passioni che negli anni abbiamo condiviso, come il vintage, mentre altre, ad esempio gli orologi, interessano solo a me”. Alessia: “Sì, siamo legati nel condividere gli interessi al di fuori del nostro lavoro. A noi piace fare gli stessi viaggi, frequentare mercatini vintage, uscire a cena, stare in mezzo alla gente”.
candola. È come un sesto senso”. Alessia: “Non credo all’ispirazione, tutto è citazione. Per questo passo molto tempo a fare ricerca, viaggio, visito archivi vintage, visito mostre d’arte, frequento artisti e persone interessanti che stimolano la mia creatività. Esco la sera per vedere come si veste la gente, compro libri, navigo su internet, tutto questo si miscela nella mia mente e poi prende forma attraverso le collezioni che creo”.
ping nel design e nella moda?
Lo stile è intuizione oppure espe-
Alessandro: “Per il design, le tappe
Quali sono i vostri indirizzi di shopSopra, un modello di Jo No Fui firmato da Alessia Giacobino; in apertura, Alessia insieme ad Alessandro Squarzi.
rienza sul campo?
Alessandro: “Una persona che ha stile lo ha dentro, non si può acquisire, questo in generale. O c’è o non c’è. L’esperienza sul campo è utile dal punto di vista imprenditoriale. Naturalmente il rischio è connaturato a questa professione, se parliamo di centrare uno stile o una tendenza. Io vedo sempre il lato positivo della situazione e quindi vivo il rischio come una sfida personale, pur non essendo una persona competitiva”.
Alessandro Squarzi È nato a Forlì. Il suo percorso lo porta a lasciare la sicurezza dell’attività commerciale di famiglia per intraprendere una strada tutta sua nell’ambito della moda. Comincia giovanissimo, appena 19enne, come agente del marchio Daniele Alessandrini. Dimostra presto la capacità di intercettare tendenze destinate ad incontrare il gradimento della gente. Sviluppa piccoli progetti e li fa diventare di rilievo nazionale, sublimando la sensibilità nei confronti di ciò che il mercato chiede e si aspetta. Fin dall’inizio della sua carriera, nel 1992, crede nel denim e in un tipo di abbigliamento con un tratto di eccezionalità. Così riesce ad intuire il talento stilistico dietro marchi che si sono poi trasformati in vero e proprio trend. Squarzi resta spesso defilato e dietro le quinte, affidandosi ad un team di collaboratori che, insieme a lui, gestiscono gli showroom di Bologna, Milano, Firenze e Ancona.
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Ph. Gianluca Pasquini
fisse sono il Giappone con lo store J’Antiques a Tokyo e Anatomica a Parigi, mio negozio preferito in assoluto dove passo spesso e volentieri. Eral 55 a Milano è invece un negozio con una vecchia sartoria all’interno dove farsi fare abiti su misura mescolando un nuovo classico con abiti vintage storici. Altri luoghi dove ci sentiamo a casa sono l’Hotel Costes a Parigi, così come il mercato delle pulci di Porte de Clignancourt”. Alessia: “Il mercato vintage di Porte de Clignancourt a Parigi, gli antiquari di Rue dell’Université
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sioni con la vita famigliare?
Alessandro: “A casa ci sto bene, gli spazi per la famiglia nella quotidianità per me sono sacri. Il weekend è dedicato principalmente alla casa, con mia figlia e mia moglie. Cerchiamo di alternare le assenze nonostante il lavoro ci richieda spesso di rimanere fuori anche nel fine settimana, ma la priorità resta la famiglia”. Alessia: “Non conciliamo, corriamo come pazzi per arrivare dappertutto e mettere indubbiamente la famiglia al centro di tutto”.
Occhi aperti sul mondo
Alessia Giacobino È nata a Rimini il 13 dicembre 1972, figlia di imprenditori e proprietari di attività commerciali come la Boutique Bennys. Frequenta la facoltà di architettura a Firenze e, terminati gli studi, nel 1999 apre uno studio di design di interni. I primi clienti sono proprietari di negozi di abbigliamento: uno di questi, titolare di un’importante catena di negozi di lusso, le chiede di disegnare una capsule collection per la sua boutique. Da qui nasce la prima collezione Jo No Fui, prodotta in un piccolo laboratorio artigianale. Nel 2001 la collezione diventa un vero e proprio total look, con una distribuzione a livello globale. Nel 2003 l’apertura del primo showroom a Milano, nel cuore di Brera. Due anni dopo la Jo No Fui trasferisce i suoi uffici presso il vecchio Mulino Carlotti a Viserba di Rimini. Nel 2007 la Camera della Moda Italiana accoglie la richiesta di sfilare inoltrata dal brand Jo No Fui, che entra nel calendario della kermesse milanese di Moda Donna. Ad oggi Jo No Fui vanta un pacchetto clienti di 250 punti vendita nel mondo.
Come conciliate le vostre profes-
sempre a Parigi, il mercato vintage di Pasadinas negli Stati Uniti, il quartiere di Williamsburg a Brooklyn dove hanno aperto negozi di ricerca di giovani designer, negozi vintage e locali super cool dove uscire la sera”. Quanto è importante l’arte nella vostra vita?
Alessandro: “Se non ci fosse l’arte la vita sarebbe sterile, già il vestirsi la mattina è una forma artistica, anche sentire un vestito toccandolo con le mani. Tutto quello che è in movimento fuori dallo standard per me è arte”. Alessia: “L’arte mi ha accompagnato tutta la vita sia nel percorso scolastico che ora. Nel tempo libero visito mostre e i miei migliori amici sono artisti o proprietari di gallerie d’arte. Quando posso compro arte contemporanea”.
Quali sono i vostri angoli preferiti di Rimini?
Alessandro: “Sicuramente il bar Iole, dove adoro bene un Americano leggero. Il ristorante Club Nautico, dove andiamo perché ci fa sentire come a casa anche con il gruppo di amici e i bambini, oltre ad avere una qualità di ristorazione alta. Altre tappe sono la libreria sul portocanale e Biotti dove acquisto il mio profumo, sempre lo stesso, Caron. In bicicletta, il mio percorso preferito è sulla pista ciclabile del fiume Marecchia arrivando fino al caffè da Pacini, con sosta per mangiare la torta “bustrengo” da Zaganti a Ponte Verucchio”. Alessia: “Io di solito sto a casa a vedere film e a leggere, non esco mai se non a casa di amici, al massimo un aperitivo sul porto canale vecchio vicino al faro”. IN
Abitare | Casa firmata LAGO
Ph. Studio Paritani
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Una barca in mezzo al
Borgo
testo Lucia Lombardi - foto LAGO
Un’antica torre malatestiana ristrutturata per ospitare la famiglia dello chef Giuliano Canzian e Enrica Mancini, moglie e collaboratrice: un angolo di accogliente intimità nel borgo San Giuliano.
Metti una numerosa famiglia giovane, super impegnata in ambito lavorativo, ma con una forte vocazione all’alta qualità della cultura “artigianale” italiana. Metti un’azienda che fa del made in Italy e dell’eccellenza il proprio vessillo e... tac: il binomio nasce spontaneo. Eh, sì, il nuovo appartamento firmato LAGO è approdato a Rimini, a casa dello chef Giuliano Canzian e signora. Chi più di loro poteva ap-
prezzare il made in Italy del design LAGO. La cui qualità, la preziosità del particolare coincide perfettamente con la vita privata e professionale, fuse armoniosamente l’una nell’altra. Incontriamo Enrica Mancini, la padrona di casa che tutti conoscono in veste ufficiale, nella sua intimità: la casa, coi suoi tre vivaci bambini. “Con la nascita del terzo figlio e l’intensificarsi del lavoro sono aumentate le esigenze così, dovendo cambiar casa, abbiamo pensato di avvicinarci al centro, in particolare al lavoro,” ci racconta con immensa soddisfazione, “quindi abbiamo scelto
una casa nel borgo San Giuliano.” Luogo in cui hanno il loro quartier generale, i ristoranti che gestiscono amorevolmente. “L’incontro con la LAGO è avvenuto tre anni fa, durante l’inaugurazione dello store in corso D’Augusto. Noi ci siamo occupati del catering e così siamo entrati in confidenza con la filosofia di questa azienda molto dinamica.” La famiglia Canzian si è sottoposta al vaglio della LAGO per poter essere annoverata tra le sue case-vetrina, dimore che, se rientrano in certi standard aziendali, vengono presentate in alcuni eventi dimostrativi LAGO. Momenti cultural-mondani che mettono in evidenza l’eccellenza e la qualità. “La casa che abbiamo scelto, situata in un vecchio borgo di pescatori, ha radici antiche”, era una torre malatestiana di cui rimangono solo pochi metri in alzato. Dunque, una delle priorità era accordare le esigenze della famiglia con il preesistente senza snaturare né l’uno né l’altro, “affidandoci al sistema modulare
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A fianco e sotto, la zona living caratterizzata da colori tenui, in apertura la famiglia riunita in salotto.
LAGO e ad un valido architetto, Barbara Vannucchi, che ha coordinato tutto il lavoro, abbiamo trovato la nostra strada”, chiosa Enrica, mentre passiamo da un piano all’altro dell’abitazione e da un figlio all’altro. Il marito ancora riposa nella stanza da letto. È un sabato mattina presto e in casa c’è un gran fermento, con la nonna che cerca di lavare il più piccolo che scodinzola da una stanza all’altra, ammiccando, mentre Alice misura la parrucca da Biancaneve per la festa del pomeriggio e Alessandro, infortunatosi sciando, studia nel letto. Tutta questa vita pulsa rimbalzando da una stanza all’altra con grande naturalezza, gli spazi caldi ed avvolgenti, moderni ed originali allo stesso tempo, creano tanti piccoli nidi che si rincorrono, ove ac-
cucciarsi, ricevere amici o clienti, far giocare i figli o staccarsi dalla mondanità con passo felpato. Per navigare nella vita assieme, la casa è stata pensata come una barca da crociera, evitando le banalità, sfruttando appieno tutti gli spazi, lasciando così libero passaggio tra un ambiente e l’altro nel massimo della vivibilità. Nella boiserie del sottoscala è stata nascosta la lavatrice, i gradoni della scala che sale al piano superiore divengono govoni contenitivi o armadi a muro che custodiscono oggetti, impianti o quant’altro sia necessario in un’abitazione di 140 mq, disposta su due livelli con due salotti, una cucina, quattro stanze e tre bagni. “È una casa che mi stupisce ogni giorno. È vivace, versatile e sor-
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prendente. I mobili sospesi, gli armadi su misura, poltrone o altri elementi sono stati tutti personalizzati ad hoc. Apprezzo gli aspet-
ti qualitativi che ritrovo utili nel quotidiano, le piccole accortezze dei mobili. Il letto Fluttua sembra magico, leggero. La poltrona Hug-
donano luminosità; salendo nella zona privata le tonalità si fanno più vivaci. Piccoli tocchi artistici si sintonizzano perfettamente con la filosofia della dimora che ospita, senza boria, opere di noti artisti, come un décollage di Mimmo Rotella, inneggiante alla dolce vita di
Eleganza firmata da LAGO gy, multicolore e anticonvenzionale, tanto amata da mio marito. L’armadio in tessuto della camera di mia figlia, et voilà, si apre come una quinta teatrale. Tutto mi affascina, i moduli sono collocati proporzionalmente a seconda delle esigenze.” Le nuances più “ufficiali” del mobilio al pian terreno, del living e della cucina, sono tenui, chiare,
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felliniana memoria, nonché tocchi contemporanei con le luci-scultura dell’artista Claudio Ballestracci, che ha impreziosito le stanze dei maschietti con applique a forma di aeroplanini. L’ospitalità è il mestiere di questa famiglia che vive una vita piena, riuscendo a sposare anche a casa propria mondanità, accoglienza e intimità. Chapeau! IN
Sopra, un angolo del salotto di casa Canzian.
Il piccolo e suggestivo borgo di Piega sorge su una collina di arenaria non lontano dalla riva destra del fiume Marecchia, sui ruderi dove era situato il castello di Piega, il castrum Plagae. Dell’antico castello sopravvivono poche ma significative testimonianze, in particolare alcuni tratti della cinta muraria, il muro di scarpata della cortina difensiva e i basamenti di una torre e del mastio.
Il piccolo borgo deve la sua notorietà alla storica famiglia degli Olivieri e all’assedio del 1298 voluto da Galasso da Montefeltro e conclusosi con un eccidio efferato. Al castello di Piega è possibile ricondurre anche l’edificio di culto dedicato a San Martino, forse collocato sullo stesso luogo dove più tardi venne costruita la settecentesca chiesa della Beata Vergine Addolorata.
Su queste testimonianze storiche è stato recuperato il borgo, mantenendo intatti la suggestione e il fascino dell’antico complesso medioevale. La passione con cui è stato ristrutturato e la ricerca storica dei materiali e delle lavorazioni artigianali della Valmarecchia fanno rientrare questo intervento nei canoni della bioarchitettura.
Per informazioni sull’acquisto delle unità abitative: Claudio Tonelli - cell 335 7231890 - email claudiopiega1953@libero.it
Illuminare | Cereria Terenzi
Luce sui
valori d’
testo Lucia Lombardi
Impresa Il successo internazionale della Cereria Terenzi è frutto di un’etica aziendale che mette al primo posto le persone e l’innovazione di prodotto.
Illuminati da una candela crepitante, ci siamo raccontati come attorno ad un antico camino, avvolti da seducenti afrori. Dietro la fiamma appassionata si è delineata la storia di una famiglia, una intensa storia di affetti, di uomini e di donne autentici, di valori e di un’azienda: la cereria Terenzi, che pone al centro
l’uomo e la bellezza, in una sorta di moderno rinascimento aziendale. “Noi abbiamo abolito il cartellino. Abbiamo istituito orari flessibili. Vogliamo che i nostri collaboratori siano felici di stare qui e si autoresponsabilizzino. Se hanno necessità di arrivare mezz’ora dopo possono farlo, l’importante è che non arrivino trafelati in azienda
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rimanendo con la testa altrove e preoccupati”, dichiara il presidente, Paolo Terenzi. È un’azienda giovane e rampante, dove il numero di donne è molto elevato, che organizza riunioni generali in cui tutti si confrontano costruttivamente. Dignità del lavoro, rispetto per l’ambiente, tutela del territorio: valori forti che hanno fruttato anche ambìti premi d’eccellenza, selezionati tra le 200 imprese europee ambasciatrici della qualità, certificati Legambiente e sostenitori del lavoro al femminile. “L’alta qualità non può essere distaccata dai valori umani. Bisogna fare i conti coi valori e non pensare solo al profitto a tutti i costi.
Un’azienda deve essere sostenibile, reinvestire nel territorio da cui riceve e non inquinare”, afferma Paolo, come un manifesto personale d’intenti. Conoscenza, ricerca e sperimentazione divengono strategiche per la crescita del capitale umano al fine di potenziare il sistema aziendale, e questo in casa
Terenzi lo sanno dagli albori, da quando papà Evelino fondò la sua prima ditta nel 1969, separandosi dal padre che produceva candele votive e comperando l’esclusiva per la paraffina commestibile per utilizzarla nelle candeline dei compleanni. Per lui era imprescindibile l’aspetto etico: essendo prodotti che venivano a contatto col cibo,
dovevano essere assolutamente commestibili. Per entrare in azienda i due fratelli si sono sottoposti ad un vero e proprio colloquio, compiendo un percorso formativo durato anni, senza condizionamenti paterni. Paolo e Tiziana hanno sentito anima e corpo di appartenere all’azienda di famiglia e di volerne portare avanti le redini. E se Louis Vuitton fa fare
sosta ai suoi clienti nel palazzo delle candele e Acqua di Parma li ha inseriti in un volume presentato a New York, includendoli tra le migliori undici aziende del made in Italy, un motivo ci sarà. E se pensate che le candele dei templi buddisti siano cinesi vi sbagliate di grosso: provengono da Cattolica-San Giovanni in Marignano. Intorno al 2004 la Terenzi è stata strategicamente ripensata, in base ad un controllo di gestione raffinato, scientifico, al fine di aumentarne la curva di valore e trasformando l’offerta commerciale. Di lì la svolta verso l’home and personal fragrance e il brand sense, ovvero tradurre in fragranza gli aspetti e i valori distintivi di un marchio, un metodo sensoriale per legittimare un brand, rappresentarlo e renderlo unico al mondo. “I miei taccuini di viaggio sono pieni di spunti, di emozioni che traduco in essenze, in profumazioni esclusive”, racconta Paolo. Così nasce la preziosa collezione Tiziana Terenzi, un esercizio stilistico: “La summa del nostro sapere. Questo è un lavoro assolutamente libero che creiamo per noi stessi e per una clientela raffinata che sa
apprezzare prodotti dall’elevato standard” chiosa Tiziana, designer del gruppo di famiglia. I loro clienti sono in tutta l’area del Golfo, negli Emirati Arabi e fino alla Russia, passando per l’America. In Europa, negli shop più “in” si possono trovare le loro essenze per ambienti e persone, nonché le loro raffinate candele, con stoppini di legno che crepitano come un fuoco ardente. Le vibrazioni che trasmettono i due fratelli sono pari a quelle sensoriali suscitate dal ricordo che emerge nell’avvertire una fragranza inusitata, inattesa. E fantasia e memoria viaggiano liberamente. IN
Sopra, la lavorazione della cera e il fondatore dell’azienda, Evelino Terenzi, assieme ai figli. In apertura, i due fratelli Terenzi, Paolo e Tiziana.
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Danzare | Nicole Conti e Sofia Maria Bidini
Il futuro sulle
Punte
testo Marina Giannini
Partite dalla scuola di danza “Accademia Antonella Bartolacci” di Riccione, Nicole Conti e Sofia Maria Bidini si preparano a calcare i più importanti palcoscenici del mondo.
Nicole Conti, 15 anni, e Sofia Maria Bidini, 17 anni, due giovani promesse riccionesi, sono allieve della scuola di danza “Accademia Antonella Bartolacci”. Da bambine hanno cominciato a muovere i primi passi in punta di piedi in un mondo tutto loro, fatto di momenti di gloria ma soprattutto di duro lavoro, anno dopo anno, per rin-
correre un sogno: calcare i più importanti teatri del mondo. Vincitrici di numerose borse di studio presso le più famose scuole e Accademie internazionali, hanno dimostrato grandi capacità e determinazione. Sofia Maria Bidini, semifinalista al YAGP, Opera Nazionale di Parigi per
il suo talento e la sua determinazione è stata ammessa alla Sum-
mer school del Boston Ballet e del Joffrey Ballet di Chicago. Attualmente frequenta il famoso Joffrey Ballet School di New York per l’anno accademico 2013/2014. Nicole Conti a soli 9 anni ha partecipato al suo primo concorso “Scarpette Rosse”. Vincitrice di borse di studio nelle più
famose scuole e Accademie internazionali, ha dimostrato talento e capacità, ma soprattutto umiltà. Nel novembre 2012 al YAGP Youth American Grand Prix, uno dei più importanti concorsi del mondo, Nicole si è aggiudicata il secondo premio per la categoria Contemporaneo. Ha vinto borse di studio al Summer School dell’American Ballet di New York, al Royal Ballet di Londra e di Monaco di Baviera, Accademie di fama internazionale che la scorsa estate ha frequentato per cinque settimane. Attualmente Nicole si trova a Montecarlo, dove ha vinto una borsa di studio all’Academiè de dance Princesse Grace. È orgogliosa dei traguardi raggiunti dalle sue allieve Antonella Bartolacci: “Nicole e Sofia Maria hanno seguito insieme tutte le mie classi e insieme hanno desiderato di diventare ballerine. Ho visto nascere in loro la grande passione per la danza, la mia vita. Ogni giorno quando entro in Accademia sento la loro mancanza e quando penso a loro ho le lacrime agli occhi e il cuore colmo di orgoglio”. IN
Sopra, Antonella Bartolacci assieme alle sue allieve. In apertura, Nicole Conti al Concorso Eurocity a Lucca, prima classificata.
Scrivere | Milena Ercolani
Alle sorgenti della
Poesia
testo Marianna Giannoni
Poetessa sammarinese, dopo avere ricevuto numerosi riconoscimenti, Milena Ercolani è stata insignita del titolo di Ambasciatore Culturale della Universum Switzerland per la Repubblica di San Marino.
Che significato ha per lei la nomina ad Ambasciatore Culturale?
“Costituisce un riconoscimento per il mio impegno a favore della poesia, sia attraverso la divulgazione di mie opere che di quelle di altri autori. Di recente ho fondato l’associazione culturale ‘La Sammarina’, che ha fra i propri obiettivi la promozione dell’arte”. Da che cosa trae ispirazione?
“Dalla stessa vita, dal mio ‘sentirla’.
Amore, passione… è questo che mi spinge a scrivere e a ‘fotografare’ con la parola sentimenti ed emozioni. Aggiungo inoltre la necessità di non perdere la memoria emotiva di ciò che ho percepito e che ha provocato in me un movimento. L’amore muove, nel senso che ci si sente vibrare, ci si sente vivi. E non intendo esclusivamente l’amore fra innamorati, anzi, sto parlando di un amore che ingloba quest’ultimo in una spinta propulsiva che va oltre. L’ispirazione, dunque, può venire dalla fronda di un albero che accarezza lo sguardo durante una vacanza, da una bugia subita, da un dolore superato, da un momento di solitudine cullato, dalle atmosfere della sera, come ho descritto in una delle mie ultime poesie, ‘Sera alle 21,20’, premiata di recente a Milano”. Che cosa prova mentre scrive?
“Scrivere è per me libertà, è dare le ali alle parole dell’anima, è fotografare le mie emozioni e i miei sentimenti. La poesia non è un’emozione raccontata con le parole del dizionario, ma col linguaggio dell’anima. Fare poesia è come tessere un arabesco con fili preziosi, occorre parsimonia e cura per non sprecare quei fili d’oro che, se intrecciati con l’intelligenza della
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mente e l’ispirazione del cuore, possono diventare visioni, impressioni tattili e profumi capaci di andare oltre le percezioni sensoriali in un processo di sublimazione”. Chi è il suo poeta di riferimento?
“Amo molti poeti, fra loro diversi e per motivi diversi. In particolare Neruda, con le sue poesie d’amore, ma anche Nazim Hikmet, la cara Alda Merini, Emily Dickinson, Ada Negri, i canti antichi di Saffo. Da qualche anno ho scoperto una sorta di gineceo poetico di cui si è sempre parlato poco e male: Antonia Pozzi, Sibilla Aleramo, Alfonsine Storni, Elizabeth Bishop, Silvia Plath, tanto per citarne alcune. Non voglio sembrare monotona o una post-femminista, tuttavia rimane il fatto che anche nella letteratura e nella poesia le vette più elevate sono state sempre raggiunte dai colleghi maschietti. Forse perché le ‘poesie delle donne’, riprendendo una frase della Maraini, sono apparse più viscerali, senza filtri e per questo svalutate e sottoposte a pregiudizio. Attualmente sto scrivendo un romanzo d’amore, seguendo semplicemente un mio bisogno interiore di assecondare verità e fantasia. Forse i miei sentimenti cercano giustizia”. IN
www.japancarrimini.com
Guidare | Historic Christmas
Verso il Natale
testo Marianna Giannoni
Gli amanti delle auto d’epoca sono attesi a San Marino il 7 e 8 dicembre per il quinto Historic Christmas, gara amichevole tra i colli sammarinesi.
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Epoca
su auto d’
Il fascino delle auto storiche si sposa con la magia del Natale. L’Historic Christmas non si può definire una competizione e neppure un raduno: è un evento unico sia per chi partecipa in prima persona che per il pubblico. I capolavori della meccanica sfileranno nella fantastica cornice natalizia, con le luminarie e, forse, la neve. La manifestazione, organizzata dall’Associazione Regolaristi Sammarinesi, si svolgerà i giorni 7 e 8
dicembre a San Marino e parteciperanno solo auto immatricolate prima del 1985, molte veramente antiche. L’evento è un concentrato
di fascino, passione, divertimento e genuinità romagnola. Gli organizzatori, infatti, non sono anziani collezionisti di auto storiche ma autentici appassionati che amano sentire l’odore della benzina e considerano le auto delle compagne di vita con cui condividere le proprie emozioni. Il quartier generale del-
la manifestazione è al Kursaal di San Marino, che ospita anche la mostra evento sul grande Leonardo. Sabato pomeriggio gli equipaggi inizieranno il loro tour alla scoperta di una parte dei nove Castelli della Repubblica di San Marino. Nel corso del giro turistico si svolgerà la 2° Coppa Alutitan. Domenica mattina i concorrenti visiteranno i Castelli restanti e rientreranno al Kursaal per il pranzo e le premiazioni. Non mancheranno i risvolti eno-gastronomici con la degustazione dei prodotti del Consorzio Vini Tipici di San Marino e l’assaggio di salumi, formaggi, miele, olio, pane e dolci, tutti rigorosamente prodotti a San Marino. Imperdibile poi il giro turistico per ripercorrere i 1713 anni di storia della più antica Repubblica del mondo, Patrimonio dell’Unesco. La manifestazione terminerà ai tradizionali Mercatini di Natale. L’Historic Christmas ha il patrocinio di ben sei Segreterie di Stato della Repubblica ed intende diventare uno dei principali eventi turistici del Titano. IN
Leggere | La Saraghina in gita
A Rimini
con una
Saraghina
testo Milena Massani - foto Riccardo Gallini
Un libro gioco da colorare, nato per intrattenere i bambini a tavola, diventa un best seller da diecimila copie, distribuito in tutta Rimini.
Spesso per i bambini stare seduti a tavola mentre gli adulti mangiano è un sacrificio. Così, dalla necessità concreta di offrire ai bambini ospiti di un locale un passatempo che renda l’attesa a tavola più gradevole nasce “La Saraghina in gita”: un libro-gioco istruttivo e divertente frutto dell’inventiva di tre menti: Marianna Balducci, Enrica Mancini e Luca Miserocchi. “Il progetto - racconta l’illustratrice Marianna Balducci - nasce da un’esigenza concreta di Enrica, della Trattoria Marianna di Rimini, e il coinvolgimento di Luca, ex presidente della Società de Borg e titolare della Linotipia Riminese, per ragionare sugli aspetti relativi alla stampa è stato immediato. Così è nata la “Saraghina in gita”, un libro-gioco da colorare e pastrocchiare, con un personaggio che fa da guida attraverso Rimini per i piccoli lettori che già ci vivono ma anche per chi, proprio come la Saraghina, si trova qui in visita.” Perché proprio la Saraghina è il novello “Virgilio” dei bimbi riminesi?
“Mi divertiva l’idea di pensare a un personaggio che si trovasse a guardare Rimini per la prima volta, ma che, allo stesso tempo,
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avesse un forte richiamo territoriale alla nostra quotidianità, che fosse buffo e positivo, semplice e familiare.” Quali immaginifici incontri si compiono con questo libricino?
“Si gioca e ‘si fa amicizia’ con alcune delle bellezze locali. Si incontra Sigismondo Malatesta e si viene sorpresi dal Garbino; si passa sul Ponte di Tiberio, che di incontri immaginifici ne ha sicuramente fatti tanti nei suoi duemila anni di storia; si arriva anche al vecchio faro, uno dei simboli della nostra città, a cui sono molto affezionata.”
Molti esercenti lo stanno già richiedendo, in quante copie verrà distribuito e dove?
“Hanno mostrato interesse all’acquisto ristoranti, alberghi, negozi. Cominciano già le prime richieste anche dai privati. Il lancio sarà di diecimila copie e sarà venduto a un euro a copia, meno di un caffè!” Come fare per avere il libro?
“Contattando Luca Miserocchi (Linotipia Riminese, tel. 0541 778205, e-mail: info@linotipia. net). A poco a poco cercheremo di mettere a sistema qualche comodo punto di distribuzione.” IN
Vestire | ReeDoLab
Laboratorio
per abiti
Rinati
testo Giorgia Gianni - foto Riccardo Gallini
Tutti possono aspirare a diventare stilisti partecipando alle iniziative di ReeDoLab: un laboratorio di moda autoprodotta.
“La moda passa, lo stile resta”. Nulla sintetizza meglio del celebre aforisma di Coco Chanel la filosofia di ReeDoLab, il laboratorio di moda autoprodotta inaugurato nel centro di Rimini, in via Bertola. Creato da ReeDoHub, la giovane startup cooperativa nata dalla sede riminese dell’Università di Bologna per promuovere progetti di moda e design sostenibili e autoprodotti, ReeDoLab è una bottega artigiana, una comunità di condivisione, una fucina creativa del riuso e dell’upcycling. Abiti dismessi, scampoli di tessuti, vecchie lenzuola e federe... tutto,
chiesto i materiali” spiega Marianna Balducci, socia e portavoce di ReeDoHub. “Mani Tese è il nostro partner e ci fornisce capi usati e puliti, mentre molte aziende ci regalano resti di tessuto di qualità. Ma si può anche portare il proprio materiale”. “ReeDoLab parte dall’esperienza di ognuno”, aggiunge Cristiana Curreli, prima sarta del laboratorio. “Io sono qui per guidare, aiutare a dare corpo alle idee di chi vuole vestire bene, in modo contemporaneo ma originale, e soprattutto vuole esprimersi con il proprio stile”. Si può accedere al laboratorio pre-
con l’aiuto delle stiliste e delle sarte
notando ore con la stilista o par-
del laboratorio, può rinascere sotto
tecipare a workshop intensivi. E
una forma nuova e trasformarsi in
non manca la fotografa di moda, Giulia Ripalti, per immortalare i partecipanti con i capi e gli accessori realizzati e diffonderli sui
abiti e accessori unici nel segno della sostenibilità. “ReeDoLab mette
a disposizione gli strumenti e se ri-
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social network di ReeDo. “ReeDoLab offrirà l’accesso a piattaforme e-commerce, reti di distribuzione ed eventi promozionali” sottolinea Giampaolo Proni, docente dei corsi
di laurea in Moda dell’Università di Rimini e uno dei fondatori di ReeDoHub, “perché partendo dalle persone e dai loro talenti vuole dar vita a gruppi che possano produrre anche per il mercato e magari diventare un’impresa autonoma”. Tra le attività previste, la “trasferta” di ReeDoLab a Matrioska (7 e 8 dicembre) con performance di sartoria di riuso e il laboratorio di shopping bag create da vecchie federe. Il 15 dicembre e nel periodo dell’Epifania, il workshop per confezionare un dono natalizio usando un maglione smesso. In cantiere anche attività per i bambini, workshop di bigiotteria e di tintura. IN
IN Magazine | Special ADV
Mei Protti & Partners
AmpliAre il proprio business Aprendosi Ai mercAti esteri Lo StuDIo RIMIneSe DI conSuLenzA fIScALe e coMMeRcIALe AffIAncA Le IMPReSe In ognI fASe, AIutAnDoLe A conSoLIDARe eD eSPAnDeRe IL PRoPRIo SucceSSo.
Se si cercano, le occasioni di sviluppo ed espan- Una solida esperienza profes- anche di piccole e piccolissime dimensioni, che sione non mancano. Ma occorre saperle cogliere. sionale coniugata a trasparen- grazie alle qualità dei loro imprenditori, dei prodotIn Italia, così come in Medio Oriente, Asia e Africa, za, innovazione e positività. ti e dei servizi offerti, hanno saputo ritagliarsi una nuove frontiere per lo sviluppo del made in Italy. fetta di mercato anche oltre i confini nazionali ed A Rimini, lo studio di consulenza fiscale e commerciale europei. Il nostro studio è in grado di affiancare l’impresa Mei Protti & Partners, guidato dai dott. Denis Protti e dott. nell’individuare le migliori opportunità in base alle sue Simone Mei (nella foto) assiste e accompagna la propria clientela caratteristiche: dalla fase iniziale di progettazione e studio nelle scelte strategiche più adatte alle proprie esigenze e offre so(organizzando anche appuntamenti con i nostri referenti esteri luzioni ad aziende, professionisti e privati che intendono avvalersi specializzati), alla valutazione della fattibilità e remuneratività del di una consulenza affidabile e continuativa, non solo per la tradiprogetto, fino all’ingresso e all’espansione nei nuovi mercati. Vozionale assistenza contabile, tributaria e fiscale o per la gestione gliamo che l’imprenditore si senta sempre sicuro nel percorso indei beni e dei patrimoni, ma anche per crescere, ampliando il trapreso, assistendolo con celerità, prontezza, chiarezza, economiproprio business aprendosi ai nuovi mercati esteri. cità ed efficacia, e aiutandolo a consolidare il proprio successo”. Positività, trasparenza nei confronti dei clienti, continuo aggiornamento e utilizzo di tecnologie innovative sono i caratteri distintivi dello Studio Mei & Protti, commercialisti con una solida esperienza professionale maturata in importanti studi italiani e una marcaMeI PRottI & PARtneRS Via Flaminia ,134/N – Rimini ta specializzazione in temi di fiscalità internazionale. Tel.: +39 0541 1780213 “La mappa dei mercati è cambiata ed è in continua evoluzione www.meiandpartners.com sottolineano i due professionisti -, e sono numerose le aziende, info@meiandpartners.com
Gustare | QPfood
Sapori a
Marchio doc
testo Lucia Lombardi
In occasione delle festività natalizie Quartopiano, lancia il nuovo brand Qpfood: materie prime biologiche e certificate con la firma di Silver Succi.
L’ambizione del ristorante Quartopiano sta nel diversificare la rosa delle proposte con iniziative che diano valore aggiunto. Per le festività natalizie lo chef Silver Succi ha voluto creare dei doni speciali per i suoi estimatori lanciando una prelibata linea biologica di prodotti certificati, brandizzati QPfood, che contemplano conserve dolci e salate, paté vari, preparazioni per crostoni, contorni ricercati, sfiziosità per accompagnare secondi piatti, nonché primi piatti. Il tutto preparato secondo le indicazioni dello
chef, al fine di proporre prodotti pregiati, affinché clienti nuovi e affezionati abbiano la possibilità di utilizzare ottime materie prime anche nel privato, secondo la filosofia che accompagna la cucina del Quartopiano: qualità e stagionalità. Ad accompagnare questa linea vi saranno “Le ricette di Silver”, preziose delizie dello chef, pensate esclusivamente per poter riproporre a casa propria i sapori unici e fantasiosi made in Quartopiano. A coadiuvare questo ricco catalogo QPfood vi sarà un elenco di prodotti selezionati e creati appositamente da specialisti di settore per le esigenze di questo progetto culinario. Tra le prelibatezze pensate per rendere ricca la scelta natalizia vi sono cioccolatini, torroni e panettoni. Senza dimenticare la possibilità di acquistare i vini della carta del ristorante, proprio come se si fosse in una cantina. Packaging ad hoc con il logo QPfood sono pensati per ogni tipo di prodotto, al fine di poter confezionare
cadeaux e petites choix per veri intenditori gourmand. Portarsi a casa l’estro di Silver e prolungare le emozioni provate dal palato è ora un desiderio che si avvera. IN
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Cucinare | Maria Cristina Muccioli
La parananza sempre
Indosso
testo Alessandra Leardini
Dalla Prova del Cuoco a Internet fino a una trasmissione televisiva tutta sua: Maria Cristina Muccioli fa rivivere la tradizione culinaria riminese senza muoversi da casa.
Quando matterello e parananza “sfornano” una missione (quasi) impossibile: far sopravvivere una “specie” in via d’estinzione come l’arzdora romagnola. L’eroina di questa sfida è Maria Cristina Muccioli che, dopo il successo riscontrato con il blog del suo “alter ego” Cristella - www.cristella.it - e i video delle sue ricette su YouTube, ha debuttato sugli schermi di Icaro TV con la trasmissione La Parananza. Arzdore si nasce?
“Ho avuto la fortuna di avere come mamma una cuoca di professione e, dopo il matrimonio, anche la suocera. A 40 anni, mi sono detta che dovevo provarci. Primo step: comprare s-ciadùr e tulìr. Vedevo in TV le concorrenti della Clerici che facevano delle figuracce e pensavo: se c’è andata lei, posso andarci io! Così il 6 gennaio 2006 partecipai
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alla Prova del Cuoco proponendo gli strozzapreti e vincendo.”
L’ultima evoluzione è una trasmis-
aneddoti, l’origine del piatto e del nome. Mi ha chiesto se volevo ripetere l’esperienza con altre ricette. Con il coordinamento di Francesca Magnoni, segretaria di produzione, e grazie alla disponibilità di due giovani operatori (Gianmarco Zannoni e Francesco Fonti) è nata La Parananza, trasmissione che dura solo 10 minuti ma che viene riproposta su Icaro Tv dodici volte alla settimana e poi caricata anche su YouTube. Ogni settimana presento una ricetta. Magari facendo anche qualche pasticcio, ma sempre divertendomi un sacco.”
sione tutta tua. Com’è nata La Pa-
Come vorresti proseguire questa
rananza?
esperienza?
“L’idea è venuta a Simona Mulazzani, direttore di Icaro TV, che ha imparato a fare gli strozzapreti guardando il mio video si è divertita perché raccontavo anche
“Prossimamente mi piacerebbe ospitare qualcuno, proprio come fanno nelle trasmissioni più blasonate: arzdòre doc, che mi insegnino qualcosa che ancora non so fare.” IN
Poi cosa è successo?
“Mia figlia mi ha fatto rifare gli strozzapreti registrandomi nella nostra cucina e ha messo il video su YouTube. Stessa cosa con la piada sfogliata riminese, aiutata da mia suocera, vera depositaria della ricetta. Il risultato è stato emozionante: gli strozzapreti sono stati visti 40 mila volte, la piada 27 mila volte, con commenti da tutto il mondo. Sul mio blog ho cominciato ad aggiungere le ricette.”
Preparare | Roberto Rinaldini
Cucinare
dolci con testo Lucia Lombardi
Paperinik
Il riminese Roberto Rinaldini, premiato come pasticcere dell’anno, partecipa a un libro di ricette con i personaggi Disney.
Novembre è stato un mese “dolcemente” benevolo per il riminese Roberto Rinaldini . L’Accademia Maestri Pasticceri Italiani gli ha assegnato infatti il prestigioso riconoscimento di pasticcere dell’anno e ha partecipato anche alla realizzazione del volume per bambini “Siamo tutti pasticcioni. Come preparare dolci favolosi insieme ai più grandi pasticceri d’Italia”, in tutte le librerie da novembre, pubblicato da Italian gourmet, su licenza di The Walt Disney Company Italia. È il primo libro di cucina in cui i grandi maestri della pasticceria italiana incontrano i personaggi di Paperopoli. Il pasticcere rimine-
se, in accoppiata con Paperinik, dedica il suo capitolo ai dolci di Halloween. Un semplice metodo per insegnare ai più piccoli ad apprezzare la cultura gastronomica italiana. Rinaldini sa bene cosa significhi puntare all’eccellenza sin dalla giovane età. Enfant prodige della più raffinata ed evoluta pasticceria italiana, Maestro e Accademico dal 2004, è stato insignito
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dell’ambito riconoscimento di “Pasticcere dell’anno” il 5 novembre, a Brescia, nella splendida cornice di Villa Fenaroli Palace Hotel a Rezzato, in occasione del XX Simposio AMPI dell’Accademia Maestri Pasticceri Italiani, fondata nel 1993 da Iginio Massari, primo Relais Desserts italiano. I criteri di selezione tengono conto dell’apporto qualitativo e professionale, nonché delle capacità artistiche, tutte qualità riscontrabili nel lavoro di Roberto: basta pensare alla sua torta must apprezzata in tutto il mondo, la venere nera, o alle fantasiose creazioni artistiche per grandi e piccini, mostrate con simpatia anche nelle pagine di “Siamo tutti pasticcioni”, unico nel suo genere per qualità di comunicazione e fruibilità. Un modo sano per condividere coi genitori, in maniera costruttiva, tempo e passioni. Come lo stesso pasticcere fa coi suoi amati figli, ai quali, con poche e commosse parole dal palco bresciano, ha dedicato il premio di pasticcere insieme a tutta la sua famiglia. Per una gioia di vivere a 360°. IN
IN Magazine | Special ADV
MaltrattaMenti in faMiglia QUANDO È TROPPO...
L’AVVocAto riminese LuciA VArLiero, espertA di diritto ciViLe e diritto di fAmigLiA, AffrontA iL temA dei mALtrAttAmenti e deLLA VioLenzA in Ambito fAmigLiAre
“Chiunque maltratta una persona della famiglia, o un minore degli anni quattordici, o una persona sottoposta alla sua autorità, o a lui affidata per ragione di educazione, istruzione, cura, vigilanza o custodia, o per l’esercizio di una professione o di un’arte, è punito con la reclusione da uno a cinque anni”. Così recita il primo comma dell’articolo 572 del codice penale, norma posta a tutela di un sano sviluppo delle relazioni personali tra persone che appartengono alla stessa famiglia anagrafica o che convivono sotto lo stesso tetto come una famiglia. Ed è importante precisare fin da subito che oggetto di protezione sono anche le famiglie di fatto, dopo che nel 2008 la Corte di Cassazione ha messo nero su bianco che per famiglia si deve intendere “ogni consorzio di persone tra le quali, per strette relazioni e consuetudini di vita, siano sorti rapporti di assistenza e solidarietà per un apprezzabile periodo di tempo”; sulla base di questo presupposto è stato infatti condannato per maltrattamenti in famiglia il semplice convivente, proprio perché fare differenze tra sposi e conviventi sarebbe stato solo a discapito delle vittime. È altresì rilevante sottolineare come i maltrattamenti non siano da intendere nel senso strettamente fisico di percosse o lesioni, ma vi si debbano ricomprendere anche tutti quei comportamenti che si sostanziano in minacce, ingiurie, atti di scherno, disprezzo, umiliazione e asservimento, idonei a procurare durevoli sofferenze fisiche e morali, come ha ampiamente spiegato nel 2010 la Corte di Cassazione. Pertanto assumono veste di reato anche tutte quelle sofferenze psicofisiche che il soggetto passivo è costretto a patire, sofferenze fatte di continui svilimenti e di scherni quotidiani. Non basta una singola attività offensiva per integrare il reato di cui stiamo parlando, perché questo si sostanzia proprio in una pluralità di attività persecutorie che altro scopo non hanno se non opprimere il partner o il minore. In questo senso a nulla rilevano le finalità che si prefigge colui che mette in atto simili comportamenti: se lo fa per semplice disprezzo o per voler ad esempio impartire al minore un’educazione fin troppo rigida; basta infatti che questa persona abbia coscienza e volontà di mal-
Nella foto, Avvocato Lucia Varliero e Dott. Giordano Fabbri Varliero
trattare per porre in essere il reato. Diverso è invece il reato di abuso di mezzi di correzione previsto all’articolo 571 del codice penale. Questa fattispecie si differenzia in quanto la violenza posta in essere è occasionale, il ché non la rende meno deprecabile o non perseguibile, ma la distingue dai maltrattamenti dove si fa un uso sistematico della violenza. In ultimo è bene ricordare che tutti i maltrattamenti comportano un obbligo al risarcimento per ogni danno fisico o morale patito dalla vittima. Ovviamente va compreso un rimborso di tutte le eventuali spese mediche sostenute: visite specialistiche, acquisto di farmaci (siano essi analgesici, antinfiammatori o perfino antidepressivi) ed eventuali terapie riabilitative da fisiatra o fisioterapista per danni fisici; qualora invece vi siano importanti danni morali o prolungate conseguenze dannose per l’accettazione ed il superamento del trauma, è necessario il rimborso delle sedute di terapia presso psicologi o psichiatri in vista di riprendere a relazionarsi con le persone e di fidarsi di esse.
Avvocato Lucia Varliero Via S. Chiara, 68 - 47900 Rimini - Tel.: 0541 783071 P.zza Ferrari, 22/A - 47921 Rimini - Tel.: 0541 50346 segreteria@varliero.it - www.studiolegalevarliero.com - Facebook: Studio Legale Varliero
Innovare | Oltremateria
La fantascienza è
Oggi
testo Lucia Lombardi
La ricerca di soluzioni avveniristiche ed eco-compatibili è al centro dell’attività di Oltremateria. Per guardare sempre “oltre”.
Oltremateria: il nome stesso di questo avveniristico show room definisce l’intendimento del know how aziendale, ovvero l’andare sempre “oltre”. Alla ricerca di materiali innovativi che coadiuvino e supportino il lavoro dei progettisti più attenti e lungimiranti. Le eccellenze del territorio che fanno la differenza riscuotono successo in ambito nazionale e ad alti livelli, e vanno assolutamente evidenziate e sostenute nel loro impegno quotidiano. Una dimostrazione tangibile è la partecipazione di questa azienda, vocata alla ricerca, a Material ConneXion, in Triennale a Milano dal 7 novembre all’8 dicembre, coinvolta coi suoi prodotti ad esporre alla mostra “Eccellenze Italiane, innovazione nei materiali Made in Italy”, nonché l’inserimento
nel rapporto GreenItaly 2013 di
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Unioncamere e della Fondazione Symbola. “In questo periodo ci siamo mossi parecchio - racconta entusiasta Loris Casalboni - partecipando, in modo indiretto a fiere internazionali di settore quali il Batimat di Parigi, il Cersaie di Bologna e ‘Abitare il Tempo’ di Verona, con varie aziende leader anche nel settore dell’arredamento del mobile, che utilizzano le nostre superfici Oltremateria per il rivestimento e la personalizzazione dei mobili bagno, delle cucine e vari complementi d’arredo, come porte e piatti doccia, solo per fare alcuni esempi tangibili.” Il fermento d’avanguardia di Oltremateria sarà ancora una volta trasmesso a uno degli eventi più cult della prossima stagione del Fuori salone di Milano 2014. “Dove porteremo diverse novità - chiosa il manager - come una nuovissima
eco-malta prodotta con i resti dei rifiuti certificati. Ci saranno anche la nuova finitura o verniciatura luminescente (Ecoluce) che si carica in 15-20 minuti, con la luce del sole o di normali lampade, per poi restituire al buio la luce per 4-6 ore.
Non si consuma energia elettrica e tutto viene realizzato con prodotti non pericolosi per l’uomo e l’ambiente, assolutamente certificati, donando al contempo, oltre che un originale effetto decorativo e scenografico, un concetto di immediata identificazione a porte, pavimenti, scale e ad altri oggetti trattati, senza tralasciare l’aspetto di sicurezza, visto che parliamo di un contesto senza presenza di luce”. Oltremateria è una azienda virtuosa che pone al primo posto la ricerca e la sostenibilità ambientale. Perché è solo osando che si compie la vera rivoluzione. IN