Tariffa R.O.C.: Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB - FILIALE DI FORLÌ - Contiene i. p. - Reg. al Tribunale di Forlì il 20/12/2000 n. 34- EURO 3,00.
R I M I N I
GUARISE
Matteo
PATTINI E TALENTO
SPA / Momenti solo per sé QUATTRO ZAMPE / Un amico da scegliere GIAMPIERO BODINO / Splendido manufatto
N° 6 DICEMBRE/GENNAIO 2015/2016
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EDITORIALE
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Non potevamo non dedicare la copertina del nostro numero invernale a un mago del pattinaggio sul ghiaccio, Matteo Guarise, che ci racconta della sua scalata verso il successo sportivo, in attesa del quinto mondiale. Dopo le feste natalizie, che male c’è a prendersi un momento tutto per sé? Parliamo quindi di SPA riminesi: un luogo dove farsi coccolare ricaricandosi per tornare in pista più in forma che mai. Parliamo poi degli hotel Mondogroup, testimoni della professionalità riminese sulle piste innevate piemontesi, e di Myako, il brand di sneakers creato da Mara Sambuchi e Riccardo Morandotti. A seguire, Giampiero Bodino ci accompagna dietro le quinte della professione di gioielliere e Paola Tamburini racconta la trasformazione della sua gioielleria in Boutique Rolex. Uno spazio è poi dedicato ai riminesi e ai loro amici a quattro zampe. Andrea Masotti
SOMMARIO
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ESSERE
Matteo Guarise
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COCCOLARE
Spa
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OSPITARE
Mondogroup
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IDEARE
Myako
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Fabio Rossi
Quattro zampe
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ASCOLTARE
Aldo Maria Zangheri
CREARE
Redazione e amministrazione: Via Napoleone Bonaparte, 50 - 47122 Forlì Tel. 0543.798463 / Fax 0543.774044 www.inmagazine.it inmagazine@menabo.com DIRETTORE RESPONSABILE: Andrea Masotti REDAZIONE CENTRALE: Serena Focaccia ARTWORK: Lisa Tagliaferri IMPAGINAZIONE: Francesca Fantini CONTROLLO PRODUZIONE E QUALITÀ: Isabella Fazioli UFFICIO COMMERCIALE: Irena Coso COORDINAMENTO REDAZIONE DI RIMINI: Irena Coso STAMPA: Montefeltro di Celli F. - Rimini Anno XV - N. 6 Chiuso per la stampa il 23/12/2015 Collaboratori: Cinzia Bauzone, Andrea Cesaretti, Matteo De Angelis, Arianna Denicolò, Giorgia Gianni, Alessandra Leardini, Milena Massani, Laura Ravasio, Lucia Renati, Melania Rinaldini, Antonella Zaghini. Fotografi: Riccardo Gallini, Giorgio Salvatori, Flavio Valle.
Alberto Cappiello
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EDIZIONI IN MAGAZINE S.R.L.
SUONARE
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Giampiero Bodino
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Mirco Acquarelli
52
Tutti i diritti sono riservati. Foto e articoli possono essere riprodotti solo con l’autorizzazione dell’editore e in ogni caso citando la fonte
FESTEGGIARE
Paola Tamburini
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ANNOTARE
Il sushi di Yoshino AL NONA Al mare in COSTUME INTERO RIMINI Presso il Foyer del
Teatro Galli, Sala delle Colonne, fino al 31 gennaio, è aperta la mostra La prima stagione che raccoglie oltre 450 fotografie d’epoca che narrano gli esordi della Rimini balneare attraverso la collezione Alessandro Catrani. Si tratta di scatti che risalgono alla seconda metà dell’Ottocento e attraverso i quali – muovendoci idealmente tra il Kursaal e le prime tende da sole, gli stabilimenti idroterapici e le pagode sul mare – si riesce a cogliere lo spirito di un’epoca ottimista e fiduciosa del progresso. Si tratta di “un contributo alla conoscenza della storia della nostra città – ha detto Catrani all’inaugurazione – frutto di un lavoro di ricerca iconografica tra oltre diecimila immagini.”
100 punti vendita PER COLOMBINI RIMINI Ad oggi è 100 la quota totale raggiunta dai flagship del
Gruppo Colombini in Italia e nel mondo. Il lavoro di ricerca e sviluppo dei tre marchi sul mercato internazionale ha portato infatti il Gruppo alla recente inaugurazione del flagship store Rossana a Londra e del monomarca Colombini Casa a Mosca, confermandosi sul mercato russo e conseguendo così i 100 showroom nel mondo. 100 monomarca di una delle aziende leader nel settore dell’arredamento, che distribuisce i suoi prodotti in Italia e all’estero. “I 100 punti vendita non sono che un punto di partenza. Tra gli obiettivi 2016, infatti, abbiamo in previsione l’apertura di altri 40 showroom nel primo periodo dell’anno – afferma Emanuel Colombini, AD del Gruppo –. I prossimi appuntamenti nel nuovo anno vedranno, inoltre, la partecipazione di Colombini Group ad Eurocucina, con la presenza di tre spazi espositivi per i tre brand, e la quarta edizione del MeetingTopPartner, durante il quale verranno premiati i Top Client monomarca di tutto il mondo. L’evoluzione del prodotto e la costanza nel perseguire nuovi obiettivi sono tra i punti di forza del Gruppo.” Proprio in queste tre realtà complementari risiede la forza del Gruppo: un’offerta versatile e completa grazie alla gamma di soluzioni che soddisfano ogni esigenza del consumatore.
RICCIONE Un evento da non perdere per tutti gli appassionati di sushi al ristorante Nona di Riccione: dal 28 gennaio al 1° febbraio saranno infatti due Sushi Master provenienti dal famosissimo ristorante Yoshino di Londra a dirigere la preparazione del piatto tipico della cucina giapponese. Sarà un viaggio sensoriale tra i sapori dell’Oriente, sublimati dalla creatività di due chef d’eccezione. Nona nasce da un’idea di Gian Maria Emendatori che così descrive il locale: “Nona è la somma delle esperienze fatte in tanti anni di viaggi all’estero, un contenitore di colori, profumi e sapori che ho portato con me da paesi lontani e che ora desidero condividere. Non è un sogno che diventa realtà grazie anche alla complicità di mia moglie Madhu”. Info e prenotazioni: 0541 602465. reservation@nona.eu (A.D.)
Nasce il Campus Universitario SAN PELLEGRINO RIMINI La Provincia di Rimini ha un nuovo polo universitario di alta
specializzazione, il Campus Universitario San Pellegrino, nato dal sodalizio tra la Fondazione Universitaria San Pellegrino (FUSP) e l’Università degli Studi Link Campus University di Roma. Dall’anno accademico 2016/2017 l’offerta formativa riguarderà, oltre all’attuale Laurea triennale per le professioni linguistiche (SSML), anche Lauree Magistrali e Master indirizzati al marketing e al management internazionale, nello specifico Economia e Relazioni Internazionali. I corsi di laurea si caratterizzeranno sia per le lezioni svolte in lingua italiana e in lingua inglese, sia per il filo diretto con il mondo industriale e istituzionale italiano e internazionale, per favorire programmi formativi e progetti di ricerca in linea con le reali esigenze del mercato e del mondo lavorativo, oltre a stage e tirocini. 8
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Un biglietto, DUE MONDIALI RIMINI Confermata da Misano
I vincitor del premio ITALIAN LIBERTY RICCIONE Premiati il 13 dicembre presso il Grand Hotel Corallo di Riccione i vincitori del 3° Concorso Fotografico Italian Liberty, che ha visto una giuria presieduta da Vittorio Sgarbi. Vincitore del concorso, il milanese Sergio Ramari, con uno scatto del Grand Hotel di San Pellegrino Terme (nella foto). Gli edifici milanesi, splendidamente rappresentati dal video di Diego Bonacina, si aggiudicano invece la palma di video più affascinante. Per la categoria The world Art Nouveau al primo posto è stata scelta l’immagine dell’Hôtel Hannon a Bruxelles del parigino Mathieu Dugelay. L’Associazione Slow City ha ritirato invece il premio speciale per il miglior cortometraggio sul Liberty italiano.
Reggini è Mobility partner del COMUNE DI CATTOLICA CATTOLICA La Concessionaria Reggini ha rinnovato il parco auto del Comune di Cattolica con due nuove vetture a metano: la Audi A3 sportback g-tron e la Volkswagen Eco UP! si affiancano al Van Volkswagen Caddy e alla SKODA Fabia Wagon. Ciò è stato reso possibile grazie alla partnership instauratasi tra il Comune di Cattolica e il concessionario. Dopo la vincita del bando del 2014, anche quest’anno la Reggini si è aggiudicata la fornitura, a testimonianza della qualità della proposta presentata dall’azienda. La concessionaria fornisce per tutto l’anno automobili a suo carico che vengono utilizzate dagli amministratori e dal personale dipendente del Comune di Cattolica per gli spostamenti istituzionali e per le necessità legate alle attività lavorative. “Con questa modalità è stato possibile vendere le auto blu che erano di proprietà del Comune di Cattolica – spiega il Sindaco di Cattolica Piero Cecchini –. In perfetta linea con gli obiettivi perseguiti dall’Amministrazione Cecchini, che ha attuato numerose azioni nel solco della spending review, questo innovativo sistema consente di dotare l’ente comunale di un parco auto di alta qualità, evitando costi di acquisto e manutenzione che rimangono ad intero carico del concessionario aggiudicatario del bando pubblico”.
World Circuit la proposta eccezionale che tanto successo ha avuto nel 2015: “Un biglietto, due mondiali!” Solo a Misano è infatti possibile vivere due eventi come SBK e MotoGP associandoli ad un unico e conveniente biglietto. La definizione da parte di Dorna del nuovo format del Mondiale SBK, ha consentito di confermare questa proposta. “Solo a Misano – commenta il coordinatore generale MWC Andrea Albani – è possibile vivere due eventi come SBK e MotoGP associandoli a un unico e conveniente biglietto”. In concreto: il biglietto, già disponibile online sul circuito TicketOne e sul sito misanocircuit.com, consentirà, al prezzo di 90 euro, l’accesso al Prato nella domenica di gare della MotoGP (11 settembre 2016) e alla gara della domenica del mondiale Superbike (19 giugno 2016).
Sigismondo D'ORO 2015 RIMINI Il 18 dicembre, nel corso della cerimonia del saluto di fine
anno tenutasi nel foyer del Teatro Galli di Piazza Cavour, il sindaco di Rimini Andrea Gnassi ha conferito il Sigismondo d’oro 2015, massima onorificenza cittadina, a Maurizio Focchi, imprenditore, e all’associazione Rompi il Silenzio. “L’innovazione come matrice di un’azienda centenaria e l’altruismo come collante di un gruppo di persone che da dieci anni realizza ogni giorno capolavori silenziosi di umanità – ha detto il sindaco – trovano un terreno comune di dialogo, oltre che nella passione, nella precisione con cui l’attività viene portata avanti ogni giorno. Esattezza intesa come atto di assoluto rispetto e amore.” Focchi riceve il premio, si legge nella motivazione, “Per aver dato continuità attraverso competenza, forza e passione, a un’azienda familiare che da oltre cento anni garantisce lavoro, benessere e prestigio alla comunità riminese”. 10
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Giovanni Lombardini IN MOSTRA La Fiorentina sceglie GRUPPO LEARDINI RICCIONE Per la prestigiosa Cena di Gala di Natale del club ACF Fiorentina, tenutasi presso la Stazione Leopolda di Firenze, la nota squadra di calcio di Serie A ha scelto un’azienda di Riccione: I Girasoli Catering, società che fa parte del Gruppo Leardini. Giocatori, allenatori, staff, dirigenti e tutti gli sponsor viola si sono ritrovati per scambiarsi gli auguri assieme alle loro famiglie. Tra i presenti il patron della squadra, Andrea Della Valle, e il Sindaco di Firenze. “Cinquecento persone à placé, precedute da un aperitivo a base di pesce, nello spazio allestito ad hoc, con musica dal vivo, effetti luce, e decori a tema,” spiega Rita Leardini, responsabile Commerciale del Gruppo.
Banca CARIM festeggia 175 ANNI IN MUSICA RIMINI In occasione del 175° anniversario dell’apertura del suo
primo sportello bancario, Banca CARIM ha promosso nel periodo natalizio una serie di appuntamenti musicali nelle sue filiali allo scopo di valorizzare un’eccellenza del territorio, qual è l’Istituto Musicale Pareggiato Lettimi di Rimini, rendendo protagonisti gli allievi del prestigioso istituto musicale cittadino, nato nel 1825. Il 3 gennaio scorso, esattamente nell’anniversario dell’apertura del primo sportello di Banca CARIM, sono rimaste aperte le filiali della sede centrale in Piazza Ferrari e di Corso d’Augusto a Rimini (la storica Agenzia di Città), dove si sono esibiti gli allievi del Liceo Lettimi ed è stato possibile visitare i locali normalmente chiusi al pubblico. Il terzo luogo aperto alla cittadinanza è stato Palazzo Agolanti. La rassegna “175 anni in Musica” si è conclusa con il Gran Gala della Lirica al Palacongressi di Rimini con il Coro Lirico “A. Galli” di Rimini e la Lviv Philarmonic Orchestra dall’Ucraina, con la straordinaria partecipazione di quattro solisti di fama internazionale: il soprano Dimitra Theodossiou, il baritono Giuseppe Altomare, il mezzosoprano riminese Anna Malavasi e il tenore Enzo Errico. Il programma ha previsto l’esecuzione delle arie più celebri di Verdi.
RICCIONE Parte dall’ultima serie di opere intitolata “Messaggi” l’omonima mostra dedicata a Giovanni Lombardini (nella foto) che, divisa nelle due sedi storiche di Riccione, Villa Franceschi e Villa Mussolini, rimarrà aperta al pubblico dal 19 dicembre 2015 al 24 gennaio 2016 (da giovedì alla domenica, dalle ore 16.00 alle 19.00). La mostra si presenta come un’antologica di grande respiro e completezza che raccoglie i frutti maturati nel corso di quarant’anni di attività dell’artista. La rassegna comprende i percorsi tracciati da Giovanni Lombardini che si dipanano fluenti come le braccia di un grande delta, ripercorrendo le diramazioni di una ricerca sempre tenacemente aggiornata che sembra magicamente autocostruirsi e relazionarsi con la realtà contemporanea. (A.D.)
Dodici mesi DI GUSTO RIMINI In attesa di un 2016 ricco di novità, il ristorante Quartopiano
incornicia alcuni degli eventi clou dell’anno passato. Grazie alla maestria dello chef Silver Succi e della sua brigata, sono molti i momenti memorabili del 2015 gourmand riminese. Si inizia in inverno con la sfida tra cucina italiana e tedesca, per proseguire a San Valentino con una cena da tutto esaurito. In primavera è la volta della serata speciale In viaggio per EXPO e della partecipazione a Centomani. L’estate vede la partecipazione all’evento solidale più importante dell’anno, Per il sorriso di un bambino, con i grandi chef, i maestri della pasticceria e i molti ospiti VIP. Senza dimenticare Al Méni e gli oltre 20.000 piatti cucinati live all’EXPO. In autunno è tempo di Lifestyle Emotion Village e Maratona Grandi Chef. Infine, dopo un anno di eventi, è il momento delle cene delle feste. Giusto il tempo di farsi gli auguri e… si riparte con il 2016! 12
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Volti neorealisti IN MOSTRA RIMINI Fino al 24 gennaio, la
Targa regionale per NICOLO BULEGA BOLOGNA Il 7 dicembre
Nicolò Bulega, neo campione del Mondiale Junior FIM 2015, ha ricevuto una targa per meriti sportivi da Stefano Bonaccini, Presidente della Regione Emilia-Romagna. “A parte il bel momento che riguarda il calcio e i successi del nuoto, abbiamo voluto dare un riconoscimento a Nicolò Bulega per la sua straordinaria impresa di livello internazionale – ha sottolineato Bonaccini -. Gli auguriamo la miglior fortuna per il prossimo anno in uno sport molto importante per l’EmiliaRomagna, terra della Motor Valley.” Il giovane campione nel 2016 affronterà, al fianco di Romano Fenati e Andrea Migno, le gare in Moto3 con lo Sky Racing Team VR46, nel quale ha già esordito come wild card per l’ultimo GP stagionale della Moto3 a Valencia aggiudicandosi il 12° posto.
Un libro sulla FONTE GALVANINA RIMINI Le radici del futuro è il titolo del libro realizzato dalla famiglia Mini, titolare dell’azienda La Galvanina S.p.A., per ripercorrere la millenaria storia della Fonte Galvanina, una storia che si intreccia con il presente e il futuro dell’azienda e del suo territorio, un patrimonio culturale da cui ha origine il genio imprenditoriale di un marchio tutto riminese. Il volume traccia un parallelo tra le vicende del Colle Paradiso, il più noto tra i colli di Covignano, da dove sgorga perenne la fonte, la storia di Rimini, la nascita, la crescita e l’avvenire dell’azienda. Le Terme di Covignano, oggi conosciute come Galvanina, hanno origine romana e prendono forma tra il 1547 e il 1577 per iniziativa del gentiluomo riminese Guido Ubaldo Zanotti (o Gianotti), nel cui progetto coinvolse nobili e letterati tra cui, persino, Giorgio Vasari. Per conservare e rendere fruibili a tutti la storia, dall’antichità all’età moderna, del Colle di Covignano, nel 1970 fu realizzato il Museo La Galvanina che ospita alcuni dei materiali naturalistici, oltre che archeologici, artistici e architettonici, recuperati durante i lavori di restauro della Fonte Monumentale e di riqualificazione del parco e dello stabilimento. Il volume è corredato dalle immagini del fotografo Federico Rossi e dell’Archivio Storico Fotografico di “La Galvanina SpA” con le fotografie di Davide Minghini ed è introdotto dalle parole di Rino Mini, presidente di La Galvanina SpA, Andrea Gnassi, sindaco di Rimini, Massimo Pulini, assessore alla cultura del Comune di Rimini, e del fotografo Federico Rossi.
Galleria dell’Immagine di via Gambalunga n. 27 ospita la mostra Italo Zannier fotografo. Dal Neorealismo al kitsch del XXI secolo, una carrellata di scatti che mostrano l’Italia dagli anni ’50 ad oggi attraverso l’occhio attento di un fotografo che dal 1976, segnato dal terremoto del Friuli, si rivolgerà interamente all’attività accademica e alla divulgazione dell’arte fotografica. Attratto dal neorealismo cinematografico, Zannier si dedicò ben presto alla fotografia e fondò insieme ad altri autori il Gruppo friulano per una nuova fotografia redigendone alla fine del 1955 il manifesto, dove si promuoveva una fotografia rivolta alla documentazione della realtà locale, del lavoro, della varia umanità che in Friuli provava a risollevarsi dopo la tragedia della seconda grande guerra. La mostra, a ingresso libero, è aperta tutti i giorni, tranne i lunedì non festivi, dalle ore 16.00 alle 19.00.
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ESSERE
Pattini e
TALENTO DAL MONDO DELLA MODA ALLE LAME SU GHIACCIO: MATTEO GUARISE VIVE LA VITA DI CORSA IN ATTESA DEL QUINTO MONDIALE, CHE AFFRONTERÀ INSIEME A NICOLE DELLA MONICA, SUA PARTNER SPORTIVA. di Lucia Renati
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Avete presente gli occhi della tigre? In una famosa scena di Rocky III, Apollo Creed ne parla a Rocky Balboa nella fetida palestra di Los Angeles in cui si allenava. Lo so, questa citazione svela inesorabilmente la mia età, ma è la prima cosa che mi è venuta in mente appena Matteo Guarise mi si è seduto davanti. Riminese, ventisette anni, faccia pulita, sorriso sincero, ti guarda con quegli occhi affamati di vittoria, di uno che sente sempre dentro la voglia di andare al di là dell’ostacolo. Matteo, nel pattinaggio a rotelle ha vinto tutto, nel 2008, quando aveva solo vent’anni. Adesso tocca al ghiaccio: è una tigre che vola su una lama di otto millimetri. Arriva puntuale al nostro appuntamento insieme a Nicole Della Monica, con cui fa coppia nel pattinaggio artistico da quattro anni. Sono appena tornati da Milano, dove vivono e si allenano. Rompiamo subito il ghiaccio (mai espressione fu più appropriata) appena il barista ci porta gli stuzzichini da aperitivo. Ma voi la potete mangiare questa roba?
“Certo! [ride] Le nostre stagioni sportive durano nove mesi, se ci pensi, è tantissimo. Proprio per questo la nostra vita, non può essere fatta solo di sacrifici, se ti privi di troppe cose vai giù di testa. È chiaro che stiamo attenti, ma non abbiamo una dieta scritta da seguire. Ci regoliamo da soli, un aperitivo ogni tanto non fa certo male. Io quando sono qua [a casa, n.d.a.] non mi privo di niente. Anche quando ero più piccolo e mi allenavo, sono sempre andato a ballare il sabato sera.” Come hai cominciato? “Ho iniziato proprio qui dietro [fa cenno con la testa indicando la pista di pattinaggio alle mie spalle] allo Sport Life di Rimini, vicino a casa mia. Avevo quattro anni. Ma non è stato il pattinaggio in sé ad attrarmi, credo che sia stata la velocità a farmi scegliere questa strada.” Che cosa significa? Che se ci fosse stata una pista di gokart vicino casa tua avresti fatto il pilota di Formula 1? “Probabilmente sì. Io credo che se nasci per fare l’atleta, non importa quale sia la disciplina, qualsiasi
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alle passerelle di Milano. “Sì. Guadagnavo bene. Viaggiavo tanto, conoscevo tanta gente e questo era l’aspetto che più mi piaceva. Lavoravo soprattutto per i cataloghi, perché io faccio parte della categoria di modelli commerciali, non quelli da sfilata, definiti fashion, che di solito sono più particolari. Io sono un ragazzo normale, non sono troppo alto (1,86 cm), non troppo magro, né troppo muscoloso. Ho lavorato, tra gli altri, per Benetton, Armani, Bikkembergs, ma ben presto mi sono accorto che la vita del modello non faceva per me.” Che cos’è che non ti piaceva del mondo della moda? “A me piace la disciplina. Guadagnare soldi senza passione non mi rende felice.” E qui è arrivato il ghiaccio. “Un giorno, un giornalista mi ha intervistato per una rivista sportiva e mi ha fatto notare che abitavo proprio di fianco al Palaghiaccio. Mi ha detto: ‘Perché non provi?’. Io avevo sempre pattinato sulle rotelle. Appena ho infilato i
cosa tu ti metta a fare, eccelli. La storia dello sport ce lo insegna. Prendi Plushenko: oltre ad essere il più grande pattinatore su ghiaccio di tutti i tempi, è molto bravo anche nel tennis, ma ha sempre dato precedenza al pattinaggio. Oppure Arnold Schwarzenegger [e chi se lo ricordava come atleta? n.d.r.]: è stato un grande body builder, poi un grande attore e infine un bravo governatore. È riuscito in tutto quello che voleva fare. Arrivare dove si vuole è una questione di testa.” E tu dove hai imparato questa tenacia? “Sono così fin da piccolo. I miei genitori mi hanno sempre supportato ma io ho cercato costantemente di mantenermi da solo: da buon romagnolo ho fatto anche io le stagioni in albergo. Dai quattordici anni mi sono guadagnato i viaggi, i vestiti, le uscite con gli amici. Non sono abituato ad avere tutto pronto.” 18
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Nicole, qui si sfiora la perfezione: dicci qualcosa che ce lo renda un po’ antipatico. “[Ride] Per esempio ha un sacco di ossessioni: la mattina mangia dieci biscotti, sempre gli stessi. Anche la pizza non la cambia mai: salsiccia e salame piccante. E infine, ma questo è già più normale, sente i genitori tutti i giorni. E poi è fissato con la pesca.” C’è stato un momento in cui hai appeso i pattini al chiodo. Che cosa era successo? “Per un anno, ho mollato i pattini. Avevo poco più di venti anni. Ero stanco e non avevo più stimoli. In più ero sottoposto ad uno stress psicologico che non mi faceva bene. Tutti si aspettavano troppo da me. Così, ho deciso di trasferirmi a Milano per fare il modello. Ero stato contattato da un’agenzia che aveva visto le mie foto su un magazine.” Quindi sei passato dai banchi del Belluzzi di Rimini
CI VUOLE TANTA PASSIONE E DEDIZIONE. SE VIENE A MANCARE L’ALLENAMENTO, IL TALENTO NON BASTA. UNA VOLTA CHE HO RAGGIUNTO UN OBIETTIVO, ME NE DEVO PORRE UN ALTRO. CHIEDO SEMPRE IL MASSIMO A ME STESSO.
pattini con le lame mi si è aperto un mondo nuovo e ho capito che era quello il mio futuro. Mi sono fatto vedere dai giudici della federazione e loro mi hanno simpaticamente spedito in Russia, dove sono stato seguito da uno dei più grandi allenatori al mondo. Ho lavorato per un po’ con una partner russa. Dopo poco sono andato in America, Chicago e Detroit,
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MATTEO GUARISE SUL GHIACCIO CON LA PARTNER, NICOLE DELLA MONICA. NELLA PAGINA PRECEDENTE, MATTEO IN UNO SCATTO COME MODELLO.
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con una partner americana. Ho avuto molti problemi perché senza passaporto americano non potevo fare niente. Era chiaro come non fosse la mia vita. Io sognavo le Olimpiadi e volevo rappresentare il mio Paese.” Mi pare di capire che è difficile trovare la partner giusta. “È una questione di pelle: se è quella giusta lo senti. Il 26 novembre 2011 ho fatto una prova con Nicole. Anche lei veniva da un momento di stop. Dopo Vancouver [dove si era classificata dodicesima, n.d.r.], aveva smesso. Stava vivendo una situazione pesante, aveva male a un ginocchio ed era ferma da un anno. Ma pattinare le mancava. Chiamiamolo caso, ma è capitato a pennello. Dopo tre settimane abbiamo partecipato ai campionati italiani e dopo quattro mesi ai mondiali. Nel 2016 sarà il quinto mondiale che faremo insieme, a Boston.”
Come si vive da professionisti del pattinaggio artistico? Non credo che le cifre siano equiparabili, ad esempio, al calcio e al motociclismo. “No di certo. Il pattinaggio artistico, nonostante le eccellenze che abbiamo in Italia, è considerato uno sport marginale, non degno d’investimenti di alcun genere. Eppure quello su ghiaccio è il terzo sport più costoso, dopo l’equitazione ed il golf. Si spendono circa 50.000 euro a coppia all’anno. Principalmente è la federazione che ci finanzia: viaggi, appartamento, attrezzatura, allenatori, ghiaccio, palestra, balletto, costumi. I finanziamenti aumentano o diminuiscono a seconda dei risultati.” Pensi ad una famiglia? “Certo che ci penso. Non mi vedo atleta per ancora troppi anni, vorrei iniziare la mia vita nuova, magari da padre, con una compagna. Ma prima voglio vincere nello sport. Voglio dare il 100%, anche in coppia. Adesso non me lo potrei permettere.” Sei fidanzato? “No.” Ti sei mai innamorato? “Sì, una volta.” Di chi? “Di una che non aveva nulla a che vedere con il mondo del pattinaggio.” Cosa cerchi in una donna? “Deve avere un carattere forte, non deve essere anonima. Mi piacciono le donne con una personalità definita, non deve soccombere alla mia esuberanza. Mi piace ogni tanto prendere qualche schiaffo in faccia. Esteticamente non m’interessa se alta, bassa, magra, grassa, bionda o mora.” Vi ricordate il parallelismo con la boxe all’inizio? Non era casuale. Il fratello di Matteo, Eddy, venti anni, nel pugilato sta raggiungendo ottimi risultati nei più prestigiosi tornei italiani. Proprio mentre sto pensando a cosa hanno mangiato da piccoli, Matteo mi dice che deve andare a cena. Stasera paella, cucinata dalla mamma. Magari mi fermo anche io, chissà che non mi faccia bene.
L’ascesa di un CAMPIONE Matteo Guarise (Rimini, 15 settembre 1988) è stato campione del mondo junior 2004, 2005 e 2006, campione italiano dal 2007 al 2009 e nel 2008 ha conquistato il titolo di campione del mondo di pattinaggio a rotelle in coppia con la riminese Sara Venerucci. Nel 2010, è passato al pattinaggio sul ghiaccio. Si è allenato a San Pietroburgo con la russa Elena Yarkhunova (allenatore Oleg Vasiliev) e a Chicago con le americane Kaela Pflumm e Caitlin Yankowskas. Dal novembre 2011 è in coppia con la bergamasca Nicole Della Monica. Nel 2012 hanno debuttato a livello internazionale agli Open di Baviera dove hanno vinto la medaglia di bronzo. Ai Campionati del Mondo 2012 si sono piazzati al 15° posto, ai campionati europei 2013 al 9° posto e ai mondiali al 14°. Medaglia di bronzo nel 2013 alle Universiadi invernali e argento ai Campionati Italiani 2014, sono stati ottavi ai Campionati Europei 2014. Matteo e Nicole hanno rappresentato l’Italia ai Giochi olimpici di Sochi nel 2014, dove hanno ottenuto un meritato 16° posto, visto che Matteo, poco prima delle Olimpiadi, aveva subito un brutto infortunio al ginocchio destro. Matteo è il primo atleta riminese a partecipare ad un’Olimpiade invernale. A dicembre 2015 Matteo e Nicole hanno conquistato il primo titolo nazionale ai Campionati di Torino.
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Qualcuno ne avrà già fatto un regalo di Natale da condividere con le amiche, qualcun altro avrà pensato di iniziare il 2016 sorseggiando del buon prosecco, in coppia, tra le bollicine di una calda vasca idromassaggio. In gruppo, con la dolce metà e – perché no – anche da soli, non mancano occasioni per concedersi qualche coccola tra le mura di una spa. Tanto più quando le grigie e rigide atmosfere invernali ci portano a cercare ancora di più un angolo caldo e rilassante dove farsi cullare. Ne sa qualcosa, di dolci attenzioni, il personale dell’Aquadirose, la spa di Le Rose Suite Hotel di Rimini. In questo angolo di paradiso, a pochi passi dalla spiaggia, si può scegliere tra una piscina interna con idromassaggio e cascate rilassanti, due saune, bagno turco, stanza del sale e area relax con frutta, tisane e aperitivi anche a bordo piscina. Si può optare anche nella fredda stagione per la piscina esterna riscaldata a 34 gradi, dove il piacevole contrasto tra il bagno caldo e l’aria frizzante sopra la superficie è perfetto per tonificare i sensi. Nell’area beauty sono numerosi i pacchetti benessere: interessante la Endosphères teraphy per aumentare l’ossigenazione cellulare e la circolazione sanguigna, o il Shirodhara, il bagno d’olio che ricade dolce e lento sulla fronte per sciogliere nodi emotivi interiori. Restiamo a Rimini dove uno degli ambienti più apprezzati dai cultori del relax a 360 gradi è Savoia Wellness, all’interno dell’omonimo hotel di Marina Centro: oltre 200 metri quadrati, completo di percorso hammam e vista sul mare. La piscina di acqua calda ha lame d’acqua che sfruttano il massaggio naturale delle cascate per rilassare il tratto cervicale, e i lettini hanno l’idromassaggio incorporato. Il bagno turco è ottimo per disintossicare il corpo, aprire i pori della pelle ed eliminare le tossine, mentre le docce emozionali, alternando caldo e freddo, riattivano la circolazione. La sezione beauty, cu-
IL BAGNO TURCO È UN’OTTIMA SOLUZIONE PER DISINTOSSICARE IL CORPO, APRIRE I PORI DELLA PELLE ED ELIMINARE LE TOSSINE, MENTRE LE DOCCE EMOZIONALI, ALTERNANDO CALDO E FREDDO, HANNO LA FUNZIONE DI RIATTIVARE LA CIRCOLAZIONE.
rata da Mary, Spa Manager della struttura, propone trattamenti estetici mirati, mentre l’area sun è attrezzata con un solarium di ultima generazione. Per chi sceglie di trascorrervi una domenica la colazione è offerta direttamente dallo staff. Se il tempo oggi è diventato il vero lusso, i professionisti di Augeo Wellness sanno come trasformare questo lusso in realtà. All’interno dello storico Palazzo Spina, nel Corso d’Augusto, questa spa offre, oltre al percorso benessere completo di sauna, ba-
SOPRA, GLI SPAZI DEL SAVOIA WELLNESS. A FIANCO, AQUADIROSE SPA DI LE ROSE SUITE HOTEL.
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IN ALTO, LO SPAZIO DI AUGEO WELLNESS; SOTTO I-FEEL GOOD SPA NELL’I-SUITE HOTEL. A DESTRA, L’ATLANTIC SPA DI RICCIONE.
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gno turco, lame d’acqua fredda ispirate ai getti rigeneranti delle antiche terme romane e docce emozionali, pacchetti beauty differenziati per uomini e donne, trattamenti anti-stress, massaggi olistici e ayurvedici. “Augere” è il verbo latino dal quale proviene il nome di questa elegante struttura, ossia tendere sempre a migliorarsi. Missione tutt’altro che impossibile. Tra le più note a Rimini, I-Feel Good Spa è l’oasi dell’I-Suite Hotel, l’unica a disporre di ben due saune con vista sul mare: quella finlandese a 90 gradi e la bio sauna a 50 gradi, più dolce,
pensata proprio per chi fatica a tollerare le temperature estreme. Panoramico è ogni angolo di questa spa che dispone di una piscina interna e di una esterna, sempre riscaldata ed invitante anche in inverno, di un percorso wellness curato nei minimi dettagli (molto suggestiva anche la zona relax con camino) e di un bagno di vapore perfetto per idratare la pelle e liberare le vie respiratorie. Per chi lo desidera, la cura della mente e del fisico può sposarsi anche con i piaceri del palato. Alla Atlantic Spa dell’omonimo hotel di Riccione, ad esempio, è possibile abbinare a qualche ora di relax e benessere un delizioso brunch o una cena al rinomato ristorante Green, con menù alla carta anche per vegani e vegetariani. Vasche idromassaggio al coperto con acqua dolce o salata, sauna finlandese, bagno turco, docce emozionali e cascate di ghiaccio si adattano anche a romantici momenti di coppia. Da non perdere, infatti, l’esclusiva serata in Private Spa, formula gettonata anche da altre oasi del territorio. La flessibilità qui è una carta vincente con formule diverse e per tutte le tasche, per chi vuole regalarsi un’intera giornata o anche solo un paio di ore di fuga dagli impegni quotidiani. Del sale proveniente dalle prestigiose saline di Cervia e Trapani
Posillipo l’Osteria
Lungomare della Repubblica, 12 - Riccione www.osteriaposillipo.it
Hotel Ristorante Posillipo
Via Dell’Orizzonte, 1 - Gabicce Monte (PU) Tel. 0541 953373 www.hotelposillipo.com fa un punto di forza Oro Bianco, all’Hotel Regina Elena 57, primo centro benessere salino in Italia. Siamo sempre a Rimini a due passi dal mare. Qui l’oro marino per eccellenza, noto già agli antichi per le sue proprietà curative e benefiche, si declina in tante e diverse applicazioni, dai massaggi ai bagni di vapore. Al centro della spa, troviamo vasche saline e ipersaline, con il bagno umido salino, con l’ausilio della stanza del sale e con il letto di sale. E anche l’estetica viene curata con prodotti e trattamenti composti da sale integrale. Benessere e sport si fondono in un locale tra i più eleganti ed esclusi-
vi del territorio. A San Giovanni in Marignano il Rivierabeauty Spa colpisce non solo per la sua maestosa piscina esterna in pietra di Noto, di 82 metri: una volta varcato l’ingresso, ci si può far cullare dalle acque della piscina coperta con percorso idromassaggio, camminamento defaticante e nuoto contro corrente. A bordo vasca: poltroncine e lettini idromassaggio e, immancabili, sauna, bagno turco e docce emozionali. Senza dimenticare l’ampia gamma di trattamenti benessere ed estetici eseguiti da personale specializzato con prodotti biologici e la possibilità di godere della spa in esclusiva dalle h. 21 a mezzanotte.
Enoteca Posillipo Dolce Officina Viale Ceccarini, 136 – Riccione Tel. 0541 833439 www.posillipodolceofficina.it
salina, sauna finlandese, bagno turco, grotta del sale, percorso kneipp (che alterna brevi bagni in acqua calda e fredda), fontana del ghiaccio, zona relax con tea corner. Terminiamo il nostro percorso alla ricerca del benessere psicofisico alla Luxury Resort Spa Ambasciatori, sempre a Riccione. Nella sauna dolce finlandese, inizia un rituale di purificazione dalle origini antichissime: il processo di sudorazione aiuta ad espellere tutte le tossine in eccesso, il battito cardiaco rallenta, la muscolatura del corpo comincia a distendersi. Passiamo poi alla Sweet Steam Pro (bagno di vapore): abbinata alla Sauna Finlandese e alla Cascata di Ghiaccio, aiuta l’eliminazione delle impurità della pelle e la naturale idratazione. Chiudiamo in bellezza con la Vasca Salina, dove l’alta concentrazione di sale lascia fluttuare il nostro corpo cullato da musica e cromoterapia subacquea, e la parete di sale salgemma.
NELLA SAUNA DOLCE FINLANDESE, INIZIA UN RITUALE DI PURIFICAZIONE DALLE ORIGINI ANTICHISSIME: IL PROCESSO DI SUDORAZIONE AIUTA AD ESPELLERE TUTTE LE TOSSINE, IL BATTITO CARDIACO RALLENTA, LA MUSCOLATURA DEL CORPO COMINCIA A DISTENDERSI.
Nelle spa si può anche condividere un momento di festa, come una laurea o un addio al nubilato. Molto gettonata a Le Ninfe Spa dell’hotel Select di Riccione, la formula Sparty: potrete iniziare la vostra serata con un cocktail party, un ricco aperitivo allestito a bordo piscina, per poi proseguire tra un trattamento estetico e un massaggio antistress. Questa struttura sfodera una piscina a 34 gradi con idromassaggi in acqua 26
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DALL’ALTO, IL CENTRO BENESSERE SALINO ORO BIANCO; IL RIVIERABEAUTY SPA A SAN GIOVANNI IN MARIGNANO; LE NINFE DELL’HOTELSELECT DI RICCIONE; IL LUXURY RESORT SPA AMBASCIATORI.
OSPITARE
Accolti nel
GHIACCIO TRE HOTEL, TRE OFFERTE TURISTICHE E TRE IMPRENDITORI UNITI SOTTO UN UNICO BRAND: MONDOGROUP. IL PIEMONTE SCOPRE IL TALENTO E L’OSPITALITÀ RIMINESE IN PUNTA DI SCI.
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di Alessandra Leardini
Riminesi alla conquista delle Alpi, ma sempre con il cuore in Riviera dove non è detto che, presto o tardi, possano tornare al timone di qualche struttura d’eccellenza. Perché è da qui, dal territorio romagnolo da sempre simbolo dell’ospitalità che è iniziata la loro salita lungo le Langhe e le valli cuneesi. Alberto Agostini, una lunga esperienza nel turismo riminese, è il capo cordata di Mondogroup, brand che oggi comprende tre strutture alberghiere di lusso – l’Hotel Mondolè a Prato Nevoso, il Marguareis ad Artesina e il Park Hotel a Mondovì – oltre al Ristorante Villa Nasi, sempre a Mondovì. Complessivamente, si tratta di un’offerta turistica che vanta più di duecento camere, oltre cinquecento coperti e che nei periodi di picco può arrivare a dare lavoro a una settantina di persone. Agostini lascia il mare per la montagna per la prima volta dodici anni fa quando comincia a gestire il Mondolè, tre stelle superiore da 72 camere, collocato direttamente sulle piste, con piscina panoramica, nel comprensorio della celebre Mondolè Ski, con oltre 130 km di piste per sciatori
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di ogni livello. Siamo nella magnifica cornice delle Alpi Marittime e Agostini deve fare i conti con una clientela totalmente diversa da quella nota alla Riviera. All’inizio, entra in punta di piedi, studia il mercato, poi con il tempo decide di diversificare l’offerta, anche geograficamente: non si accontenta di rimanere solo a Prato Nevoso, ma arriva anche all’Hotel Marguareis nella vicina Artesina, struttura più raccolta con sedici camere, ma sempre a due passi dalle piste da sci, e più recentemente al Park Hotel di Mondovì, 80 camere, ampio centro congressi e ristorante – il Villa Nasi – sempre nel cuneese. Con lui, ad occuparsi di ristorazione c’è l’amico e collega, Franco Benvenuti, che lascia l’albergo di Viserba per salire anche lui in pista. Da qualche mese, dopo l’acquisizione del Park Hotel, fa parte della squadra un altro amico d’infanzia, anche lui riminese doc, Marco Bonini, project manager e responsabile marketing di Mondogroup, già direttore di diverse strutture ricettive di alta categoria tra Rimini e Cattolica. “Il 50 per cento della nostra clientela è straniera – racconta Bonini –. Abbiamo turisti che ar-
UNA VEDUTA INVERNALE DELL’HOTEL MONDOLÈ A PRATO NEVOSO.
COMPLESSIVAMENTE, SI TRATTA DI UN’OFFERTA TURISTICA CHE VANTA PIÙ DI DUECENTO CAMERE, OLTRE CINQUECENTO COPERTI E CHE NEI PERIODI DI PICCO PUÒ ARRIVARE A DARE LAVORO A UNA SETTANTINA DI PERSONE.
rivano da tutto il mondo: Germania, Turchia, ma anche Nuova Zelanda e Senegal. La componente internazionale è accentuata in particolare al Park Hotel di Mondovì che è specializzato nel turismo d’affari, ma abbiamo anche molti gruppi stranieri che arrivano per visitare il territorio delle Langhe. Noi siamo collocati in quella che è la vera porta delle Langhe.” Dunque vi muovete in un mercato agli antipodi rispetto a quello della Riviera romagnola. “Proprio così. La nostra è una clientela molto interessata all’aspetto enogastronomico e culturale. Per darle un’idea, con le nostre strutture siamo a pochi chilometri da Vicoforte, una città
eccezionale dove si trova la cupola ellittica più grande al mondo. Più in generale, il Piemonte è famoso per i luoghi di interesse religioso e ci sono prodotti enogastronomici di richiamo, come il tartufo di Alba, il formaggio Raschera, tipico di questo angolo delle Alpi, mentre a Carrù si tiene la famosa Fiera del bue grasso. È un territorio super ricco.” C’è poi la clientela attirata dai grandi impianti sciistici della zona. “Abbiamo stazioni sciistiche importanti – prosegue Bonini –. Da Mondovì a Prato Nevoso, in una ventina di chilometri, si arriva a 1.600 metri con 130 chilometri di piste tutte collegate tra loro. Non a caso la Nazionale italiana femminile di sci si è allenata IN MAGAZINE
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ANCHE NELLE ALPI MARITTIME E NELLE VALLI CUNEESI, COME IN ALTRI TERRITORI TURISTICI RICCHI DI FASCINO, NON SEMPRE VIENE DATA IMPORTANZA AL SAPER FARE ACCOGLIENZA PERCHÉ SI PENSA CHE POSSANO BASTARE GLI SPLENDIDI PAESAGGI.
qui qualche settimana fa. Ed è possibile sciare anche di notte, grazie ad un potenziato sistema di illuminazione: un aspetto non di poco conto.”
Cosa avete cercato di portare di riminese in queste montagne? “L’ospitalità. Anche nelle Alpi marittime e nelle valli cuneesi, come in altri territori turistici ricchi di fascino, non sempre viene data importanza al saper fare accoglienza perché si pensa che possano bastare gli splendidi paesaggi. I piemontesi stessi non hanno sempre la predisposizione a spingere al massimo l’ospitalità, come siamo propensi invece a fare noi riminesi, con la nostra voglia e il nostro modo di fare impresa, ma anche abituati, da sempre, a combattere con una concorrenza molto agguerrita, se pensiamo alle centinaia di strutture che affollano la nostra
riviera. Qui, in montagna, possiamo muoverci in una zona più tranquilla da questo punto di vista, ma sempre con l’ospitalità nel nostro DNA.” Degli hotel gestiti da Mondogroup, solo il Mondolè rimane aperto in inverno e in estate, in alta stagione; gli altri sono annuali. Ma i tre amici sono già proiettati verso altre sfide e altre cime: “Abbiamo intenzione di inglobare nel gruppo nuove strutture. Ci sono già importanti collaborazioni con alcuni albergatori in Trentino – conclude Bonini – e potremmo presto arrivare anche sull’altra sponda delle Alpi”. In attesa di potere, prima o poi, lasciare gli sci per salire di nuovo in barca nell’Adriatico.
SOPRA, I TRE SOCI DI MONDOGROUP: ALBERTO AGOSTINI, MARCO BONINI E FRANCO BENVENUTI. A FIANCO, UNO DEGLI HOTEL PIEMONTESI DEL GRUPPO.
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IDEARE
La strana
COPPIA
MAURA SAMBUCHI E RICCARDO MORANDOTTI, COPPIA NELLA VITA E SOCI IN AFFARI: MYAKO È IL LORO BRAND, UNICO IN EUROPA CHE PRODUCE SNEAKERS DI QUALITÀ DAL NUMERO 36 AL 56. di Laura Ravasio / ph Riccardo Gallini
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Il piede di lui sulla sabbia lascia un’impronta di oltre 30 cm, lei potrebbe calzare tranquillamente la scarpetta di Cenerentola. Lui, milanese, ha calpestato per anni i parquet dei campi da basket, lei, pesarese d’origine, viene dal mondo della notte. Lui noto cestista italiano ligio al dovere e alle regole dello sportivo per professione, lei PR per discoteche abituata a indossare tacchi 12 e plateau. Ottimo contropiedista e tiratore dalla media distanza dotato di grande carisma lui, genio e fantasia lei. Maura Sambuchi e Riccardo Morandotti, coppia nella vita e soci in affari, insieme hanno creato il brand Myako che produce sneakers eleganti, sportive e comode da poco sbarcate nella Grande Mela: le scarpe di loro produzione calpestano i vialetti di Central Park, i marciapiedi della 5th Avenue e attraversano il Ponte di Brooklyn. La scarpa è da sempre stata argomento di famiglia: per lei una passione, per lui una difficoltà. Con una misura 50 non è mai stato semplice trovare l’articolo giusto. Ed eccoli allora a fondare dapprima MIK (My Important Kids), azienda che produceva esclusivamente scarpe per bambini, e in seguito MYAKO, ditta unica in Europa che mette in produzione sneakers con taglie che vanno dal 36 al 56. L’headquarter e anche showroom aperto al pubblico di Myako è a Rimini. Poche sono le persone che ci lavorano e, nella coppia, lei è la creativa e la designer, lui è il CEO: entrambi adesso impegnatissimi per la nuova collezione autunno-inverno 2016-2017. La particolarità delle loro sneakers sta nell’utilizzo di materiali eccellenti e alternativi che impreziosiscono la scarpa e la rendono unica: seta, cavallino, lana, bouclet ma anche Principe di Galles, tartan, tweed per la linea Old English. Maura ha da sempre nelle sue corde la
voglia di provocare e il desiderio di creare nuovi stili e tendenze. Caratteristica che applica con successo nello sviluppare articoli e modelli dotati di un particolare charme. E mentre lei crea e s’ingegna insieme a un gruppo ristretto di collaboratori, lui, Riccardo, che finalmente trova “a portata di
PER L’AUTUNNO-INVERNO 20162017 MYAKO PRESENTERÀ UNA COLLEZIONE FUSION CHE UNISCE L’HIGH TECH CON IL CLASSICO. SCOLORITURE, VERNICIATURE, EFFETTI VINTAGE, NATURA SELVAGGIA, STAMPATI PREZIOSI, IRIDESCENTI GLITTER METALLICI E MATERIALI TECNICI PYRAMID.
mano scarpe belle e pratiche per la sua gigantesca sleppa di piede” apre nuovi mercati e si concentra sulla commercializzazione e la promozione delle loro sneakers ora acquistabili non solo a New York ma anche sul sito www.myakostyle.com Coppia nella vita e soci in affari, Maura e Riccardo oltre a crescere il figlio Elia di 10 anni trovano il tempo per dedicarsi alle loro vecchie passioni: campetti da basket per lui che ha militato in A1, la massima serie del basket italiano per oltre 20 anni e qualche puntata in discoteca per lei, con il tacco 12 ai piedi e le sue sneakers nella borsa per il fine serata.
NELLE FOTO, MAURA SAMBUCHI E DIVERSI MODELLI DI SNEAKERS FIRMATE MYAKO.
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ADOTTARE
Un amico da
SCEGLIERE I RIMINESI E I LORO AMICI A QUATTRO ZAMPE, PERCHÉ GLI ANIMALI DA COMPAGNIA SONO A TUTTI GLI EFFETTI COMPONENTI DELLA FAMIGLIA. di Melania Rinaldini / ph Riccardo Gallini
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Negli ultimi anni la sensibilità nei confronti degli animali da compagnia è considerevolmente aumentata, spesso anche nonostante la situazione di crisi economica che sta attraversando la nostra società. Da una parte si registra un aumento dei casi di rinuncia di proprietà, ovvero di affido a canili, associazioni o veterinari, quando si ritiene di non potersene più occupare; dall’altra diminuiscono i divieti e aumentano i diritti soprattutto per quanto riguarda cani e gatti. Sempre più sindaci vietano l’uso di fuochi d’artificio rumorosi e petardi, come è successo a Coriano, ma cadono anche altri veti. La
LA REGIONE EMILIA-ROMAGNA È STATA LA PRIMA IN ITALIA AD AUTORIZZARE LA VISITA DEGLI ANIMALI DOMESTICI AI DEGENTI IN OSPEDALE, CONFERENDO AGLI AMICI A QUATTRO ZAMPE IL DIRITTO A RECARSI PRESSO LE STRUTTURE SANITARIE.
Regione Emilia-Romagna è stata la prima in Italia ad autorizzare la visita degli animali domestici ai degenti in ospedale, conferendo agli amici a quattro zampe il diritto a recarsi presso le strutture sanitarie. Dall’agosto 2014 è infatti possibile l’accesso di animali da compagnia nelle strutture sanitarie previo richiesta scritta e successiva accoglienza della stessa, con l’esclusione però di diversi reparti come: le unità di terapia intensiva; la chirurgia d’urgenza; la traumatologia d’urgenza; l’unità e stanze di isolamento; l’unità di terapia intensiva e semi–intensiva postoperatoria; il centro trapianto; i centri grandi ustionati; i centri dialisi; l’ostetricia e nursery; le sale operatorie; le sale diagnostica 38
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e interventistica invasiva; le sale con impianti radiologici; le sale mensa. È necessario sentire anche il parere formale e la valutazione di clinica di eventuali compagni di stanza del degente, ma sicuramente è un passo avanti nel pieno rispetto delle esigenze di ognuno e un’occasione per donare conforto sia al malato che all’animale, spesso disorientato dall’assenza del proprietario. Quale modo migliore che affrontare il nuovo anno con un nuovo compagno di vita? Non stiamo parlando di divorzi o separazioni, o di lasciare il vostro stato da single (se preferite non avere relazioni sentimentali), ma di acco-
SOTTO, MARIA LUISA TRIPPITELLI CON LAYLA E SAMUELA PANDOLFINI CON DIANA. IN APERTURA, MIRIAM GORI CON I SUOI CINQUE CANI.
CHIUSURA INVERNALE
A Rimini dal 1986 la vera piada romagnola
NUOVA SEDE - Rimini: Piazzale Kennedy, 8 Via Covignano, 96 - Tel. 0541.775505 Viale Rimembranze, 74/A - Tel. 0541.389460 www.dallalella.it - info@dallalella.it
gliere in casa un animale. Che sia cane, gatto o coniglio, criceto o cavia, l’importante è adottare. Sono tanti infatti gli animali recuperati da situazioni di disagio, maltrattamenti o abbandono. Per contrastare questi fenomeni la soluzione migliore è evitare l’acquisto di animali per non promuovere una cultura consumista sulla pelle degli amici a quattro zampe. Anche la scelta è
MEGLIO NON ACQUISTARE UN CUCCIOLO, MA SCEGLIERE L’ANIMALE GIUSTO IN BASE ALLE ABITUDINI DELLA FAMIGLIA: COME IL TEMPO, LA CAPACITÀ DI SPESA, LO SPAZIO DISPONIBILE, E IL CARATTERE DEI SINGOLI COMPONENTI, OLTRE A POSSIBILI ALLERGIE.
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importante, decidere di adottare un animale anche non cucciolo o non perfettamente sano è sì un impegno grande, ma ripaga pienamente dello sforzo. Abbiamo affrontato recentemente l’argomento con Ezio Calbucci del Rifugio Ulmino, ma anche senza arrivare a cento cani possiamo fare molto. Meglio non acquistare ma scegliere l’animale giusto in base alle abitudini della famiglia: tempo, capacità di spesa, spazio disponibile, e carattere dei singoli componenti, oltre a possibili allergie. L’importanza dell’animale d’affezione nella famiglia è ormai nota. Un cane o un gatto, ma anche un coniglio o una cavia, possono allietare momenti tristi o difficili con il loro affetto e la voglia di giocare. Soprattutto nel rapporto con i bambini è risultato un fattore di crescita la responsabilizzazione del rapporto con l’animale.
Informazioni UTILI • Canile Stefano Cerni, via San Salvatore 32, Rimini 0541 730730, • Animal Freedom, Via Lamarmora 15, Viserba Rimini 345 6414351 adozioni@animalfreedom.it • Canile di Vallecchio, Via Vallecchio 10, Montescudo RN, 339 6899371. • AAE Associazione Animali Esotici, Onlus a carattere nazionale che si occupa di recupero e adozioni, www.aaeweb.net, 346 3197367 adozioni@aaeconigli.it
IN ALTO, DANIELA RESCH CON TOBIAS E JACKIE. SOTTO, MARCO FORCELLINI CON SAMMY.
CREARE
Splendido
MANUFATTO GIAMPIERO BODINO CI ACCOMPAGNA DIETRO LE QUINTE DELLA SUA PROFESSIONE DI DESIGNER DI GIOIELLI, PASSANDO DA BULGARI, RICHMOND E ORA CON LA SUA MAISON.
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Giampiero Bodino, riccionese d’adozione, è uno dei più grandi gioiellieri del mondo. Allievo di Giorgetto Giugiaro, comincia la sua esperienza professionale nel mondo delle auto passando alla gioielleria su sollecitazione di Gianni Bulgari, che lo vuole a Roma. Nel 2002 diventa art director di Richemont e nel 2013 apre la sua maison, con sede nell’affascinante cornice di Villa Mozart, dove lo incontriamo per l’intervista. Quali sono i valori che trasmettono i tuoi gioielli e il tuo brand? “Più che di brand, nel nostro caso parliamo di maison perché la nostra è proprio una casa. In termini di valori, quello principale è la consapevolezza che un oggetto che appartiene al mondo dell’alta gioielleria deve durare per sempre, viene tramandato ed entra a far parte della tua storia e di quella della tua famiglia. Un oggetto di alta gioielleria, infatti, deve rappresentare qualcosa di più rispetto al gioiello visto semplicemente come complemento, talvolta addirittura ostentazione, o come investimento esclusivamente economico, ma deve avere piuttosto la presunzione di costi-
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di Andrea Cesaretti
tuire un investimento emotivo.” Capisco bene ciò che intendi sotto il profilo emozionale. Tuttavia, visto che mi occupo soprattutto di economia e finanza, devo necessariamente chiederti se il gioiello può essere considerato anche un bene di investimento in senso economico. “Lo è stato certamente in passato. Oggi lo è in situazioni specifiche, ovvero nei pezzi unici come i nostri che partono da una ricerca di una pietra importante, lavorati con una manifattura peculiare e che contengono un valore aggiunto sia estetico che, naturalmente, tangibile a motivo dei loro materiali. Per questo motivo, io mi batto affinché sia rivalutato, nella gioielleria, il concetto di pezzo unico.” Dietro ai tuoi pezzi unici c’è però un percorso professionale lungo e importante. Me ne vuoi parlare? “È un percorso, come hai detto tu, lungo, condotto presso gioiellieri importanti e formato da tante tappe ciascuna delle quali ha contribuito al risultato di oggi, che è, appunto, l’essere una maison unica sia come entità che come prodotti che sono, come ho
detto, soltanto pezzi unici.” C’è un modello di donna, o comunque di persona, a cui ti ispiri nelle tue creazioni? “Con un gioco di parole, rispondo che nel nostro essere unici sia come maison, sia per il fatto che realizziamo pezzi unici, c’è una duplice realtà. C’è la collezione che porto avanti costantemente, composta da pezzi che vengono concepiti singolarmente, che hanno un loro tempo di produzione e che poi vengono alla luce. Questa collezione è il nucleo centrale del mio lavoro, mi rappresenta e procede autonomamente, ispirato da varie cose, e non è riferito necessariamente a un’icona o una persona ideale, ma è piuttosto frutto di una fantasia che si sviluppa intorno a una sorta di celebrazione della decorazione. Poi c’è il gioiello realizzato per un cliente particolare, ed è in questo caso che conduco il mio gusto e la mia ispirazione verso i sogni di una persona che mi sta chiedendo qualcosa realizzata solo per lei.” Dove trovi l’ispirazione per le tue creazioni? “Non puoi sapere dove e quando nasce un’ispirazione. Può succedere durante un viaggio, leggendo un libro, guardando un
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oggetto, visitando una mostra. Qualsiasi cosa può far nascere un’ispirazione. Tuttavia, più che di ispirazione, mi sentirei di parlare di una modalità di approccio a quello che mi ispira o meno, e devo dire che l’arte del passato anche recente, il Novecento italiano con le sue sculture, con il lavoro del ferro, ha lasciato testimonianze di un gusto decorativo strabiliante. Devo dire che, per quanto mi riguarda, l’architettura ha un peso piuttosto forte. Io resto affascinato dalle lavorazioni della pietra da costruzione in certe fac-
anche l’arte, ma rimangono due cose disgiunte e non mi piace confonderle. La mostra al Museo Bagatti Valsecchi è frutto di un incontro fra me e il museo e nasce specificamente per quel luogo. I miei lavori di pittura partono sempre dalla fotografia e questa mostra è un’occasione in cui la fotografia, il disegno e la pittura si incontrano in un luogo che è un museo-casa o, se preferisci, una casa-museo ricchissima di spunti e vuol essere uno sguardo attraverso queste stanze ricche di ricordi e di cose.”
SI PARLA SPESSO DI GIOIELLI D’ARTISTA, MA L’ARTE E IL GIOIELLO SONO DUE COSE SEPARATE, IL GIOIELLO NON È ARTE, È UNO SPLENDIDO MANUFATTO CHE PUÒ POSSEDERE QUALCOSA DI MAGICO COME, A VOLTE, ANCHE L’ARTE.
ciate o in certi interni, come pure dal modo in cui l’architettura ha interpretato talvolta la natura e gli animali facendoli diventare elementi di decorazione. E, fortunatamente, è un mondo di cui il nostro Paese è ricco.” È in corso la tua mostra di pittura al Museo Bagatti Valsecchi di Milano. Quali sono, se ci sono, i punti di contatto fra le opere di gioielleria che realizzi e la tua pittura? “Tutto ci arricchisce e tutto serve per definire una personalità e un percorso di ricerca. Tuttavia, sono due attività separate. Talvolta ci possono essere delle sovrapposizioni, ma non interferenze o influenze. Si parla spesso di gioielli d’artista, ma l’arte e il gioiello sono due cose separate, il gioiello non è arte, è uno splendido manufatto che può possedere qualcosa di magico come, a volte, 44
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SOPRA, UNA CREAZIONE DI GIAMPIERO BODINO, IN APERTURA, UN RITRATTO DEL GIOIELLIERE.
FELICI DI SERVIRVI
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DIVERTIRE
Gemelle
PER CASO FRANCESCA AIRAUDO E GIORGIA PENZO, IN ARTE LE GEMELLE MEJERCHOLD, SI PRESENTANO IN UN BOTTA E RISPOSTA SERRATO SUL DIETRO LE QUINTE DEI LORO SPETTACOLI COMICI DAL SAPORE RETRÒ.
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di Cinzia Bauzone
Olga e Manolita, in arte le Gemelle Mejerchold, cominciano a cantare insieme per puro caso dovendo sostituire un numero mancante in un celebre varietà. Da allora non si sono più lasciate e il loro sodalizio continua, in una lotta perpetua sul contendersi la scena tra litigi e capricci. Nella vita sono Francesca Airaudo e Giorgia Penzo, attrici e fondatrici di Città Teatro assieme a Mirco Gennari, associazione teatrale, nata dall’unione di artisti
FRANCESCA AIRAUDO E GIORGIA PENZO, LE GEMELLE MEJERCHOLD.
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già attivi nel territorio della provincia di Rimini. Si occupano di produzione di spettacoli, laboratori teatrali per adulti e scuole superiori. Nei loro spettacoli, succede sempre qualcosa di vivo e interessante: ci si emoziona sempre, a prescindere. Il 2 gennaio Le Gemelle Mejerchold (regia e drammaturgia di Davide Schinaia) saranno a Gemmano Sala Pilliteri alle ore 21.00, il 3 gennaio al Teatro Villa di San Clemente alle ore 16.00, il
24 gennaio al Teatro Pagliughi di Gatteo alle ore 16.00. I venerdì di gennaio riprende al Teatro Villa di San Clemente la stagione del Dialetto d’autore, una programmazione che coinvolge attori professionisti e non, per recuperare il dialetto come elemento espressivo, mentre le domeniche pomeriggio da fine febbraio a marzo vedono protagonista il teatro per famiglie con appuntamenti che fanno divertire ma anche riflettere.
Il Viaggio di Nozze pensato, organizzato e realizzato in ogni minimo particolare solo per voi, perchè sia “il vostro Viaggio più Bello”
Nome? F. Francesca. G. Giorgia. Soprannome? F. Franci. G. Giorgina. Professione? F. Teatrante. G. Teatrante. Tre aggettivi per definire la tua compagna? F. Determinata, dispersiva, leale. G. Presente, affidabile, alta. Il tuo punto debole? F. La compassione. G. Il disordine. Come ti vesti di solito? F. Elegante-ricercata. G. Come capita. Una brutta figura? F. Sono piuttosto fisionomista ma non ricordo i nomi. Ho salutato una persona con baci e abbracci e poi ho chiesto: ma tu chi sei? G. Uno spettacolo in carcere: ci vediamo fuori... no, anzi non ci vediamo. Un difetto che riconosci alla tua compagna? F. La continua necessità di controllare tutto. G. Permalosa. Un pregio? F. Controllare molte cose. G. L’onestà. Cosa le invidi? F. La schiena (bella). G. L’altezza. Cosa non sopporti di lei? F. Averla in macchina alle nove di mattina. G. La boria. Un piatto che non sopporti? F. Il fegato. G. Le cervella. Sei Miss Italia, il tuo mes-
saggio? F. Cantate di più. G. Giocate di più. Essere o avere? F. Essere... avendo stile. G. Essere... se stessi. Un colmo? F. Non sapere raccontare le barzellette. G. Essere scrupolosa e poi dimenticare mio figlio a scuola. Attrice di teatro a cui ti ispiri? F. Franca Valeri. G. Anna Marchesini. In vacanza, dove e con chi? F. In Argentina da sola. G. In Puglia con la mia famiglia. Meglio grassi o magri? F. Bene nel proprio corpo... comunque meglio magri. G. In salute. Il primo bacio, a che età? F. 16 anni. G. 20 anni. Sai cos’è un fuorigioco? F. No. G. So cos’è ma non lo so spiegare. Se fosse in tuo potere risolvere un problema che affligge l’umanità, che cosa faresti? F. Mi occuperei di ambiente. G. La ridistribuzione della ricchezza nel mondo. Un regista? F. Fellini. G. Fellini. Uomini e donne, quanto sono diversi? F. Completamente. G. Sanno affrontare un problema alla volta. Un proposito per il 2016? F. Continuare a conoscere. G. Riuscire a fare una cosa per volta, adottare il motto less is more.
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CORRERE
Il cuore
NEL MOTORE MIRCO ACQUARELLI È IL PROMOTORE INSTANCABILE DELLA KARATELLA RACE DI CORIANO, UNA PAZZA GARA DI BOLIDI SENZA MOTORE LANCIATI SULLE STRADE PER SOLIDARIETÀ.
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di Matteo De Angelis / ph Riccardo Gallini
La profondità dell’altruismo scaturisce da importanti riflessioni sulla propria vita, alla ricerca dell’essenza, del vero e del necessario. Per Mirco Acquarelli, 33 anni, corianese, la vocazione all’ascolto dei bisogni altrui passa attraverso una spiccata sensibilità d’animo e un netto cambiamento di vita. Tante le passioni – le moto, il Milan, un amore sconfinato per gli animali –, ma soprattutto un passione sfrenata per la vita, quella da godere in ogni respiro, col gas a martello, con il sorriso stampato sulle labbra, la franchezza e la schiettezza di chi va dritto al segno, nei rapporti personali e negli obiettivi. Mirco è conosciuto e apprezzato da tantissime persone perché da sei anni incarna lo spirito goliardico e benefico di uno degli eventi più bizzarri e amati della provincia di Rimini: la Karatella Race, la gara di birocci più pazza della Romagna. Nella Karatella Race, nel suo essere fuori dagli schemi, innovativa, inclusiva e solidale c’è tanto di Mirco, che è il cuore e il riferimento di un gruppo di oltre quaranta volontari che ogni anno lavora sodo per organizzare due giorni di puro divertimento, raccogliendo fondi. IN MAGAZINE
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LA KARATELLA RACE È ENTRATA A FAR PARTE DEGLI EVENTI COLLATERALI DELLA MOTO GP, COINVOLGENDO I PILOTI DELLA CLASSE REGINA, TRA CUI MARCO SIMONCELLI E NICOLÒ BULEGA, OGGI CAMPIONE DEL MONDO JUNIOR DI MOTO 3, LEGATO A MIRCO DA UNA VERA AMICIZIA.
SOPRA, MIRCO ACQUARELLI INSIEME ALL’AMICO CAMPIONE DI MOTO NICOLÒ BULEGA.
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La Karatella Race è una competizione di bolidi senza motore lanciati a spinta nelle stradine di campagna adiacenti al centro di Coriano. Questo evento, entrato per caso nella vita di un ragazzo ai tempi ancora ventiseienne, ha tratto tantissimo da lui e allo stesso tempo ha completato la sua vita, toccando quella di molti altri: chi per una semplice discesa, chi nell’organizzazione e chi nell’aver ricevuto un pensiero, un’attenzione o una piccola, seppur significativa, opportunità. Tra questi ultimi i ragazzi corianesi, che oggi possono utilizzare il campetto da calcio risistemato a lato della chiesa parrocchiale e quelli del Centro Giovani, riaperto dopo sei anni di inattività. Senza dimenticare le simpatiche cure e i sorrisi che tanti piccoli pazienti hanno potuto ricevere dai clown di corsia e il supporto alle famiglie dei bimbi ricoverati nel reparto di Oncoe-
matologia pediatrica dell’ospedale di Rimini grazie a AROP Onlus. Ogni progetto nasce dal cuore e si sviluppa passando attraverso il divertimento e il coinvolgimento: è questa la forza di Mirco che, come un team leader, sa fare squadra e affrontare sfide epiche, come conquistare la medaglia di bronzo ai Campionati italiani paralimpici di tennis da tavolo, il Red Bull Flugtag a Milano assieme agli amici e alle associazioni di beneficenza impegnate in Africa, oppure girare uno spot per la Karatalla Race a 4.500 metri dal suolo in caduta libera. In tutto quello che fa, Mirco sembra voler insegnare che tutto è possibile, basta saperlo prendere con filosofia. La sua missione è donare agli altri un sorriso. È lo scopo quotidiano, una promessa fatta a se stesso e al mondo in una sala di riabilitazione delle gravi mielolesioni e cerebrolesioni dell’ospedale di Montecatone in provincia di Imola. Lì ci finì dopo un incidente automobilistico: un’uscita di strada da cui venne fuori senza un graffio, ma con la spina dorsale lesionata per sempre. Condusse in ospedale una gara contro il tempo durata oltre due mesi, con la speranza che la riabilitazione gli consentisse di risollevarsi in piedi sulle proprie gambe. Giorno e notte al lavoro, con grinta e determinazione, ma purtroppo il miracolo non avvenne e dovette adattare la sua vita, i suoi spazi, i suoi tempi ai ritmi e alle necessità di una sedia a rotelle. La svolta fu l’incontro in reparto con un vecchietto, solo, triste e spento. Per giorni lavorarono in silenzio, avvolti nella loro tristezza, poi piano hanno cominciato a trovare il coraggio di reagire, di parlare e di aprirsi. All’improvviso il signore si ammalò e se ne andò. La figlia, prima di lasciare l’ospedale, lo ringraziò per aver ridato il sorriso al padre. Non dimenticò più quella frase. Da lì iniziò la rinascita. E oggi? Mille sogni, dal coronamento dell’amore per la sua ragazza al ritorno al bar sino alla sfida impossibile: tornare in piedi.
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FESTEGGIARE
Mezzo secolo
DI ROLEX
SONO CINQUANT’ANNI CHE PAOLA TAMBURINI È UN PUNTO DI RIFERIMENTO PER TUTTA RIMINI. DAL NUOVO ANNO C’È UNA NOVITÀ: LA SUA GIOIELLERIA DIVENTA UN’ESCLUSIVA BOUTIQUE ROLEX.
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di Cinzia Bauzone / ph Riccardo Gallini
Ogni storia prende forma dalla passione dei protagonisti e Paola Tamburini ha fatto della passione per il suo lavoro il suo metodo, la sua vita: una donna che ha saputo custodire il prestigioso marchio orologiero acquisito dal suocero prima della guerra, quando la Rolex non era ancora divenuta la stimata azienda nota in tutto il mondo. Ha investito con forza e coraggio sulla sua famiglia e sulle sue idee imprenditoriali attraverso un percorso fatto di impegno, tenacia, serietà, affidabilità, attenzione al mercato e al cliente e proprio quest’anno festeggia uno storico anniversario, un traguardo importante: mezzo secolo di attività. Sono cinquant’anni che Paola Tamburini – ha iniziato subito dopo il matrimonio – tiene le redini di una delle realtà commerciali cittadine più importanti e prestigiose. Racconta senza trionfalismi di come la sua gioielleria diventerà presto Boutique Rolex: “Siamo molto contenti della scelta e lusingati ovviamente di poter rappresentare in esclusiva l’autorevole maison svizzera. Le Boutique Rolex in Italia si contano sulle dita di una mano, sono solo 28 le filiali nel mondo e di
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questo non possiamo che esserne orgogliosi. Si pensi che per realizzare uno dei preziosi orologi è necessario quasi un anno di lavorazione, il marchio ne produce solo un milione all’anno, per mantenere sempre alti gli standard di qualità ed efficienza. Manterremo un piccolo spazio gioielleria per lasciare posto a tutte le collezioni in anteprima di Basilea”.
Un successo imprenditoriale che verrà celebrato con un’importante iniziativa. “I lavori di ristrutturazione dovrebbero partire verso il 20 gennaio. Contiamo di aprire la Boutique intorno al 15 marzo 2016, prima di Pasqua, con una grande festa.” Una presenza prestigiosa che non può che essere considerata un grande vanto per l’intera città.
ADVERTORIAL
OFFENDERE UN PROFESSORE PUÒ ESSERE REATO NON PERDETE LA PAZIENZA DURANTE I COLLOQUI!
ESISTE UN LABILE CONFINE TRA MALEDUCAZIONE E OLTRAGGIO A PUBBLICO UFFICIALE. I CONSIGLI E LE INDICAZIONI DELLO STUDIO VARLIERO.
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Siamo sinceri: chi per un motivo chi per un altro, ognuno nella sua carriera scolastica ha nutrito dell’antipatia per un suo Professore. Ma un conto è pensarlo, altro conto è dirlo. Peggio ancora se a prender le veci del risentimento è un genitore. Quando la critica diventa maleducazione e le parole diventano ingiurie può configurarsi un’ipotesi di reato, nel caso di specie un oltraggio a Pubblico Ufficiale. Questa è stata l’ipotesi delittuosa che ha portato in alcuni casi alla condanna di chi ha ingiuriato un insegnante. In una pronuncia dello scorso anno, la n. 15367 del 2014, la Corte di Cassazione ha stabilito che l’offesa ad un insegnante non configura un semplice reato di ingiuria bensì un oltraggio a Pubblico Ufficiale quando certe parole o espressioni vengono pronunciate in un Istituto Scolastico avanti a più persone. Nel caso
di specie, una madre, durante i colloqui con i professori alla scuola media del figlio, offendeva l’insegnante del figlio alla presenza anche degli altri genitori per circostanze riguardanti la gestione del rendimento scolastico del figliolo. Per poter stabilire chi sia Pubblico Ufficiale è necessario far riferimento al primo comma dell’articolo 357 del Codice Penale che considera pubblici ufficiali coloro che esercitano una pubblica funzione legislativa, giudiziaria o amministrativa. Non tutti coloro che svolgono una funzione amministrativa sono considerati pubblici ufficiali, tuttavia la giurisprudenza è ormai concorde nel ritenere questo status applicabile al dirigente scolastico e agli insegnanti non solo quando svolgono la lezione ma anche nei periodici ricevimenti con i genitori degli studenti. Il reato di oltraggio a pubbli-
co ufficiale, previsto all’articolo 341-bis del Codice Penale, punisce chiunque, in luogo pubblico o aperto al pubblico e in presenza di più persone, offende l’onore e il prestigio di un pubblico ufficiale mentre costui compie un atto d’ufficio e lo offende a causa delle sue funzioni o nell’esercizio delle stesse. La condotta sanzionata consiste, pertanto, nella lesione dell’onore e della reputazione del pubblico ufficiale compiuta nel luogo pubblico ove lo stesso svolge la sua attività ed è contestuale al compimento dell’atto d’ufficio o all’esercizio della pubblica funzione. Inoltre la Corte ha affermato che l’attività dell’insegnante non è circoscritta all’orario delle lezioni ma si estende anche alle attività connesse e preparatorie, pertanto anche i colloqui con i genitori degli alunni rappresenta un’attività che esplica l’esercizio della pubblica funzione dell’insegnante che, di conseguenza, in quel momento assume il ruolo di pubblico ufficiale e un’ingiuria nei suoi confronti integra il reato di oltraggio a pubblico ufficiale. Non sarà la prima né l’ultima volta che un genitore si troverà su posizioni diverse da quelle di un insegnante del figlio, ma è fondamentale stare attenti a che le posizioni differenti non siano quelle di un’aula di Tribunale. IN MAGAZINE
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SUONARE
Giocare in
MUSICA
ALBERTO CAPPIELLO SUONA IL CORNO NELLE MAGGIORI ORCHESTRE INTERNAZIONALI. MA NON SI DEDICA SOLO ALLA MUSICA CLASSICA E PER DUE VOLTE È STATO ANCHE AL FESTIVAL DI SANREMO.
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di Milena Massani / ph Riccardo Gallini
“La mia passione per la musica è nata, diciamo, quasi per gioco. In effetti la musica così deve essere considerata quando un bambino entra in questo magico mondo. È un gioco che ha comunque regole molto precise, purtroppo spesso chi avvicina alla musica i giovani questo lo dimentica. Un bambino deve essere avvicinato nel giusto modo, divertendosi appunto a capire certi meccanismi, quali il ritmo, l’armonia e le vibrazioni che sono l’essenza del suono,” racconta Alberto Cappiello, musicista riminese e professore di musica. Lo incontriamo a ridosso della partenza in qualità di solista per un’importante tournée con l’Orchestra Nazionale da Camera di Stato Armena (NCAO) che, pur di recente formazione, è già considerata una delle più importanti Orchestre a livello internazionale, occasione che lui stesso ha definito “un evento raro per un italiano”. “È un motivo di vanto per me essere invitato da una grande orchestra. Mi sono preparato molto accuratamente, mi aspetto una bellissima accoglienza. Mi auguro sicuramente che sia l’inizio di una lunga e fruttuosa collaborazione come quella iniziata col Fe-
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stival Internazionale di Bellagio. All’estero c’è molto rispetto per la musica e per l’artista. E soprattutto viene rispettata la professionalità.” Lei suona il corno, cosa l’ha avvicinata a questo strumento? “Mi sono avvicinato al corno durante un corso di ottoni che seguivo al Liceo Lettimi, vale a dire tromba, trombone e corno, tre strumenti della stessa famiglia, l’ottone è il loro materiale. Il docente riteneva che avessi una particolare predisposizione per il corno, rispetto alla tromba che avevo scelto, e da lì è nato il tutto. Mi sono diplomato con il massimo dei voti, poi fui subito selezionato per l’Orchestra Giovanile Italiana e ho fatto di questo gioco la mia vita, la mia professione.” Chi sono i suoi maestri artistici, i suoi punti di riferimento? “I miei principali maestri sono stati Luca Benucci, primo corno dell’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, Will Sanders, docente all’Accademia di Karlsruhe, e Stefan Dohr, primo corno dei Berliner Philarmoniker. Senza dimenticare Adam Friedrich, docente dell’Accademia Liszt di Budapest, durante la mia esperienza ungherese dal 1990 al 1992.” Quali pezzi ci consiglierebbe al fine di poter ascoltare brani in cui emerga il corno? “Beh, tutti i concerti solistici di Strauss e Mozart, nonché i concerti barocchi. La letteratura
solistica del corno è molto ampia benché non troppo nota. Per quanto riguarda i capolavori orchestrali suggerirei tutte le Sinfonie di Gustav Mahler, i capolavori dell’Opera Wagneriana, il Don Giovanni di Richard Strauss e, soprattutto, la 5a Sinfonia di Tchaikovsky. Non trascurerei nemmeno le nove sinfonie di Beethoven.” Cosa ha por tato a casa dall’esperienze del Festival di Sanremo 2010 e 2013? “A quel tempo collaboravo con l’Orchestra Sinfonica di Sanremo, che ha tutta una sua Stagione di appuntamenti, oltre al Festival, unitamente all’Orchestra RAI. Fu naturalmente un’esperienza bellissima: l’Ariston, una nuova visibilità, alcuni grandi nomi della musica leggera. Ma diverso sarebbe stato partecipare a fianco di un cantante, accompagnandolo. In orchestra si è come dei manovali.” Nel 2016 sarà ad Ankara dove eseguirà il Concerto numero 4 di Mozart con l’Orchestra Bashkent, in ottobre sarà a Città del Messico. In Italia e nella nostra Provincia potremo sentirla suonare? “L’Orchestra Bashkent di Ankara è un’altra realtà molto prestigiosa e anche il Festival di Città del Messico. Naturalmente mi esibisco spesso anche in zona, da un paio d’anni organizzo un Festival a Coriano e mi sono esibito come solista anche nel dicembre scorso.” Prendete nota!
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CUCINARE
The dark side
OF THE CHEF CHE COSA FA UNO CHEF QUANDO NON CUCINA? FABIO ROSSI, CHEF DI VITE, L’AGRITURISMO DI SAN PATRIGNANO, CI RACCONTA DEL SUO (POCO) TEMPO LIBERO QUANDO APPENDE AL CHIODO LE PADELLE. di Antonella Zaghini
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I loro piatti fanno la felicità dei nostri palati, ma il fuso orario su cui vivono gli chef è tutto particolare: la gente si diverte e loro sono nel pieno del lavoro e quando si prendono il meritato riposo è sempre uno spazio temporale altro, diverso, sicuramente poco affollato. Che cosa fanno gli chef durante il tempo libero? Cucinano, vanno in giro a sperimentare ricette altrui, oppure si inventano passatempi? Ne abbiamo parlato con Fabio Rossi, 47 anni, chef di Vite, il raffinato agriturismo di San Patrignano che ha fatto della qualità al giusto prezzo la sua vocazione. Il locale è un invito a nozze per scoprire le eccellenze del territorio, a partire dai prodotti della comunità di Sanpa che, da soli, quasi bastano a sostenere la cucina: olio extra vergine di oliva, vino, miele, salumi, formaggi, carni bovine e suine, animali da cortile, più – a un chilometro di distanza – otto ettari di orto che “da primavera a ottobre ci inondano di verdure”. Il menù cambia in base alla stagione e lo chef Rossi fa tanta ricerca per regalare agli ospiti del
locale emozioni in punta di forchetta e coltello. “Sono cresciuto nelle cucine della Romagna, naturale – spiega – che la nostra tradizione sia il punto di partenza, poi si lavora per proporre ricette contemporanee, con un occhio particolare alla presentazione. Oggi più di ieri infatti, si mangia prima con gli occhi, poi con la bocca.” Così la classica lasagna verde viene presentata in un gustoso fagottino croccante, al suo interno un ragù di carni bianche tagliato al coltello e fonduta di formaggi al tartufo nero. Il piccione recupera dalla tradizione la cottura nella creta, ma viene servito con coscette ripiene di fegatelli e alette impanate e fritte. Il panettone, un classico del Natale, è grigliato, accompagnato con gelato di zucca e gocce di balsamico. Sfiziosità da fare venire l’acquolina in bocca solo a raccontarle. Questo al lavoro, e nel tempo libero? Fabio Rossi, sposato e con una figlia di 22 anni (“per vederla ormai bisogna prendere un appuntamento”), riposta la giacca da chef, quando arriva il martedì mattina ha in testa
LO CHEF FABIO ROSSI, A CAPO DELLA CUCINA DELL’AGRITURISMO DI SAN PATRIGNANO.
STARE IN CUCINA È UN LAVORO DURO, MA LO È PURE PER CHI TI STA INTORNO. SPESSO QUANDO SONO A CASA DAL LAVORO ANDIAMO FUORI A CENA. DALL’HAMBURGER FINO AL RISTORANTE DI LIVELLO, VA BENE TUTTO PUR DI NON CUCINARE.
solo la bicicletta, “una passione recente”. Ma non si vive solo di sport. “Il tempo libero – prosegue – non è tanto, così quando ci si riposa ovviamente la famiglia viene prima di tutto. Stare in cucina è un lavoro duro, ma indirettamente lo è pure per chi ti sta intorno. Spesso quando sono a casa dal lavoro andiamo fuori a cena. Dalla pizza all’hamburger fino al ristorante di livello, va bene tutto pur di non cucinare,” ammette ridendo. In casa la direzione dei fornelli è affidata alla moglie: “io al massimo intervengo su
qualcosa se abbiamo ospiti”. Poi c’è la parte di divertimento con i colleghi. La pattuglia degli chef romagnoli è ben nutrita. Quasi tutti coetanei, spesso e volentieri cresciuti all’ombra di Gino Angelini, “oppure, come nel mio caso, sotto la guida di Vincenzo Cammerucci. Ci piace organizzare serate insieme. Le stesse manifestazioni a cui partecipa la nostra associazione Chef to Chef diventano occasioni di incontro e per rinverdire i tempi passati quando eravamo agli inizi e – conclude chef Rossi – muovevamo i primi passi in cucina”. IN MAGAZINE
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ne coperte a 30°C di acqua di mare purificata è un’esperienza emozionante. L’acqua di mare, che viene prelevata e purificata ogni giorno, contiene tutti gli ioni necessari per il buon funzionamento del nostro organismo; l’acqua di mare viene inoltre utilizzata anche per i trattamenti talassoterapici. Il Beauty Center di Atlantic include un’ampia scelta di massaggi, oltre a una ricca selezione di trattamenti estetici da parte di personale qualificato, che guidano gli ospiti verso trattamenti mirati, a seconda delle specifiche esigenze. Dietro alle tante attenzioni c’è ancora di più, un romantico microcosmo dove trascorrere serate esclusive, luna di miele, anniversari, compleanni o semplicemente una serata speciale. È possibile infatti su prenotazione trascorrere al-
cune ore di assoluto relax attraverso la formula “Private Spa”, abbinando magari un delizioso menù del prestigioso ristorante Green, che offre la possibilità di personalizzare ogni dettaglio. L’Atlantic Spa si integra con tutti i servizi che l’Hotel quattro stelle sul mare offre ed è accessibile anche alle persone esterne su prenotazione: rispettare le proporzioni e gli spazi è una prerogativa della struttura, per consentire agli ospiti di godere appieno di un ambiente tranquillo e rilassante. La sera, più che in ogni altro momento della giornata, le emozioni sembrano essere un tutt’uno, avvolti dalla luce magica delle candele e dei profumi fluttuanti, Atlantic Spa diventa luogo ideale nel quale abbandonare le tensioni e riappropriarsi del proprio tempo.
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ASCOLTARE
A tutta
MUSICA CI ASPETTA UN INVERNO DENSO DI MUSICA CLASSICA, JAZZ, ROCK GRAZIE ALL’ASSOCIAZIONE RIMINI CLASSICA, ANIMATA DA ALDO MARIA ZANGHERI, E ALLA RASSEGNA DI MUSICA CONTAMINANDO.
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di Giorgia Gianni / ph Riccardo Gallini
Abbattere le barriere fra i generi musicali e realizzare nella Rimini invernale una rassegna di concerti di alto livello spaziando dalla classica al jazz, dal blues al rock, dalla lirica al pop, e riuscendo a coinvolgere anche gli studenti più giovani con una serie di appuntamenti musicali su misura: una sfida che non era scontato superare, ma che l’associazione culturale Rimini Classica è riuscita a vincere grazie a passione, competenza e dedizione. A due anni dalla nascita (era il 1° gennaio 2014), l’associazione presieduta dal Maestro Guido Zangheri ha inaugurato in dicembre con lo spettacolo Viva la Vida, in un teatro Novelli strapieno, la seconda edizione della rassegna Contaminando. Tutte le facce della musica. Il 9 gennaio, al Teatro degli Atti, l’apertura ufficiale della rassegna con una grande stella del jazz: il trombettista Fabrizio Bosso accompagnato dai Jazz à la mode. “Rimini Classica è entrata a Rimini quasi come in un territorio immacolato, a parte le iniziative istituzionali come la Sagra Musicale Malatestiana e gli eventi ad essa legati – racconta Aldo Maria Zangheri, musicista 42enne
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(già a 17 anni prima viola dell’Orchestra sinfonica di San Marino), tra i fondatori dell’associazione con il liutologo Tarcisio Migani e ideatore di Contaminando –. Così come non erano mai stati realizzati concerti per le scuole. La nostra convinzione è che non esistano steccati fra i generi, ma solo musica buona e meno buona. Per questo organizziamo concerti di qualità per chi ama la musica, a prezzo accessibile, anche per i più giovani.” Dopo Fabrizio Bosso e i Jazz à la mode, il programma vede il 24 gennaio Nella Notte, con Silvio Castiglioni (voce), Aldo Vianello
(chitarre) e le performance pittoriche di Enrico Nanni. Il 14 febbraio si festeggia con La storia del Rock e il Quartetto EoS, mentre il 28 febbraio si terrà un viaggio Agli albori della musica moderna: il Blues insieme agli Angry Gentlemen. Il 6 marzo si entra ne Il magico mondo dell’Opera con la soprano Ala Ganciu, il tenore Alessandro Moccia e Fabrizio Di Muro al piano. Conclusione di classe il 20 marzo con Mina, storia di un mito cantata dalla voce di Cristina Di Pietro insieme alla danzatrice Chiara Borsetti, Aldo Maria Zangheri e Fabio Gaddoni.
IL PIACERE DI GIOC ARE CON ST ILE Seg uic i su
R E P U B B L IC A DI S A N M A R I N O “IL GIOCO E’ RISERVATO AI MAGGIORENNI”
“IL GIOCO PUO’ CAUSARE DIPENDENZA”
“ V E R I F I C A L E P R O B A B I L I T A ’ D I V I N C I T A ’ S U L S I T O W W W. G I O C H I D E L T I T A N O. S M ”
MOSTRARE
Strutturare o non
STRUTTURARE QUATTRO PITTORI E UNO SCRITTORE UNISCONO I PROPRI TALENTI IN UN’ASSOCIAZIONE, OFFICINA D’A, CHE ESORDISCE COL PROGETTO “STRUTTURE - SOSTEGNI O GABBIE?” IN MOSTRA AL MUSEO DI RIMINI.
E DA SINISTRA, RENZO SEMPRINI CESARI, CLAUDIO GORI, FREDDY VERONI, GIANNI CASELLI, LANFRANCO GIOVANNINI.
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di Milena Massani / ph Riccardo Gallini
Eravamo quattro amici al bar, cantava Gino Paoli in un’estate anni Novanta, raccontando vita e aspirazioni del piccolo gruppo. Anche nel caso di Officina d’A ci sono quattro amici, questa volta pittori, che un decennio dopo quel testo si incontrano nell’intento di esprime le loro pulsioni interiori, le loro passioni e condividerle. “Abbiamo deciso di unire le nostre voci per ottenere uno strumento comunicativo più completo e da allora abbiamo portato opere e quindi messaggi, anche in giro per il mondo – racconta il portavoce del gruppo Freddy Veroni –. Ora siamo in cinque: si è unito uno scrittore. Siamo una struttura aperta, tanto nella propria composizione, quanto nella
ricerca di collaborazioni esterne.” La filosofia portante dell’associazione è raggiungere un livello comunicativo elevato. “Non crediamo di essere né innovativi, né precursori di alcun movimento, ma in tutto quello che facciamo miriamo alla consapevolezza, alla crescita reciproca, alla contaminazione, alla condivisione di intenti e alla comunicazione.” Nei giorni 9-24 gennaio 2016, presso l’ala nuova del Museo di Rimini, verrà allestita una mostra pittorico / fotografica patrocinata dal Comune, col rimarcato appoggio dell’Assessore Pulini, dal titolo STRUTTURE – sostegni o gabbie? “Crediamo che l’Assessore Pulini, che già conosceva sia la nostra associazione che ciascuno di noi come artista individuale, abbia intravisto da subito le potenzialità di questo progetto, tanto che ne ha sposato lo sviluppo concedendoci l’ala nuova del Museo – chiosa Freddy –, uno spazio espositivo affascinante all’interno del quale cercheremo di coinvolgere i visitatori con molteplici strumenti comunicativi.” Ad esporre sono gli artisti di Officina d’A: Gianni Caselli, Freddy Veroni, Claudio Gori e Lan-
franco Giovannini, accompagnati da un racconto “che raccoglie il percorso fatto – tramutando in parole molte delle nostre riflessioni – scritto dal quinto membro, Renzo Semprini Cesari; poi ci saranno le preziose collaborazione del pittore Pier Paolo Domeniconi e del fotografo Silvio Canini. “Verrà dedicato uno spazio anche ad alcune opere create dagli studenti del Liceo Artistico Serpieri e della scuola elementare Marvelli, e per coinvolgere i visitatori nell’arco delle due settimane abbiamo pensato ad eventi musicali e teatrali e a una sorta di conferenza di chiusura evento.” Il progetto ha lo scopo di sensibilizzare la città sullo stato delle cose, su dove siamo arrivati a forza di costruire strutture (architettoniche, burocratiche, sociali...) che dovrebbero aiutarci nella vita quotidiana, ma che allo stesso tempo ci hanno anche ingabbiato. “Crediamo che la varietà e l’unione delle forze in gioco permetterà al visitatore di trovare il proprio canale comunicativo e apprendere il messaggio che abbiamo lanciato. Non abbiamo la presunzione o la pretesa di dare risposte, ma di presentare spunti di riflessione.”
Messaggio pubblicitario con finalità promozionale. Per il TAEG, per le condizioni contrattuali del prodotto e per quanto non espressamente indicato, è necessario fare riferimento ai Fogli Informativi a disposizione dei Clienti nelle Filiali della Banca e sul sito internet www.bancacarim.it. La concessione del finanziamento è subordinata alla positiva valutazione di Banca Carim. Offerta valida per richieste presentate entro il 31/03/2016, per importo massimo pari a € 500.000 e comunque fino al 80% del valore dell’immobile. In riferimento all’offerta promozionale, il tasso (T.A.N.) del 2,60%, applicabile per richieste fino al 60% del valore dell’immobile, corrisponde ad un T.A.E.G. pari a 2,86%; per le erogazioni superiori al 60% sarà applicato un tasso fisso (T.A.N.) pari al 2,90%, corrispondente ad un T.A.E.G. del 3,17%. Esempi calcolati su un capitale di € 150.000 e per la durata di 20 anni.
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DA LEONI GIANFRANCO SANCHI, PRESIDENTE DEL LIONS CLUB VALLE DEL CONCA, CI SVELA LE ATTIVITÀ DEL SUO CLUB SERVICE PREVISTE PER IL 2016, TRA STRUTTURE PER I SENZATETTO E SKATEPARK PER RAGAZZI.
O GIANFRANCO SANCHI CON ALCUNI MEMBRI DEL CONSIGLIO DIRETTIVO DEL LIONS CLUB.
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di Arianna Denicolò / ph Riccardo Gallini
“Ognuno di noi deve essere bravo a costruire la propria vita, ma credo che sia anche una questione di opportunità. Il fatto di nascere in un certo contesto sicuramente ti facilita le cose.” Esordisce così Gianfranco Sanchi, 39 anni, a breve papà per la seconda volta, quando inizia l’intervista. Nel mese di luglio scadrà il suo mandato di Presidente del Lions Club Valle del Conca, un ruolo che ha assunto con grande consapevolezza e per il quale si sta impegnando con tanta energia e passione. Gianfranco, che nella vita privata si occupa di finanza agevolata, è figlio di albergatori e suo padre possiede uno dei più noti
allevamenti di bracco italiano (ha vinto il Campionato del Mondo a EXPO 2015). Come se non bastasse alleva purosangue arabi, e andare a cavallo è una delle sue molte passioni. Stare a contatto con tanti ambienti, molto diversi fra loro, l’ha portato a sviluppare una spiccata sensibilità per il sociale, tanto da voler trasferire le sue prerogative in questo ambito. Per questo motivo, nove anni fa ha deciso di entrare nei Lions. Perché si diventa Lions? “Innanzitutto devi avere predisposizione al sacrificio. Non si tratta di apparire né, tanto meno, di apporre una spilla alla giacca. Chiediamo tanta disponibilità, un lavoro quotidiano di approvvigionamento e ricerca, una certa sensibilità nel gestire i service. Il Lions ha anche una versione under 30, i Leo, che riunisce ragazzi desiderosi di contribuire alla causa Lions. I Leo club offrono opportunità di volontariato per i giovani e sono anche un luogo in cui crescere e divertirsi.” Quali i progetti del 2016? “Abbiamo da poco lanciato il service Lions MaraMia2012 for Children in collaborazione con la Tenuta Mara di San Clemente che ha messo a disposizione sei-
cento bottiglie in edizione limitata del suo Sangiovese biodinamico, per raccogliere fondi destinati al reparto di Oncoematologia Pedriatica di Rimini. In particolare acquisteremo aste porta flebo e strumentazione a forma di supereroi o personaggi dei cartoni animati e letti a scomparsa per i genitori che assistono i bimbi e giocattoli. Cerchiamo partner per la realizzazione di uno skatepark in Valconca, affinché diventi un punto di aggregazione e un luogo di socializzazione per i giovani. Poi vorremo creare momenti più goliardici per raccogliere fondi: ad esempio, nel mese di marzo, la prima edizione della Fogheraccia di San Giuseppe, a Morciano. Vorremmo contribuire all’acquisto di un pulmino che svolga servizio sul territorio e di attrezzature e attività per le scuole della vallata. Finanzieremo nuovamente le borse di studio per gli studenti meritevoli del Gobetti De Gasperi in collaborazione con ADA Onlus, così come i premi per i primi classificati al concorso dedicato al manifesto della Fiera di San Gregorio. Infine, saremo ancora una volta main sponsor del Concorso fotografico Città di Morciano.”
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INVESTIRE
L’azienda delle
PERSONE
L’APERTURA A RIMINI DELLA NUOVA SEDE DI BLUENEXT È L’OCCASIONE PER CHIARIRE IL RUOLO DEL CAPITALE UMANO NELLA CRESCITA DI UNA SOFTWARE HOUSE DI LIVELLO NAZIONALE.
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L’apporto di nuove idee e di competenze specialistiche moderne può giocare un ruolo fondamentale nel consentire alle piccole e medie imprese italiane di superare questo momento di crisi e ricominciare a crescere. È il caso di Bluenext S.r.l., azienda italiana che opera nel settore del software per professionisti e aziende, che ha da poco aperto la sua nuova sede a Rimini. Ce ne parla Giacomo Mariotti, Chief Financial and Brand Officer presso l’azienda. Giacomo ha 28 anni, è laureato in matematica presso l’Università di Pisa e ha conseguito un MSc in gestione e management dell’innovazione all’Università Bocconi di Milano. Nel frattempo ha vissuto a Londra e Tel Aviv per completare la propria formazione professionale ed è recentemente entrato nella gestione delle aziende di famiglia. “Sono entrato circa un anno fa occupandomi di marketing strategico nelle sue declinazioni più quantitative. Ho poi condotto un progetto applicato per definire il framework di riferimento per nostro brand e ora mi occupo della gestione finanziaria e del processo di budget e controllo, ricoprendo
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di I.C. / ph Giorgio Salvatori
un ruolo ibrido che lega il successo nel lungo periodo alla valorizzazione del brand aziendale.” Bluenext è il frutto della fusione societaria di due storici brand del settore e chiuderà l’esercizio 2015 in forte crescita rispetto al passato. “Sebbene al momento i nostri sforzi siano dedicati in massima parte al raggiungimento di un accettabile livello di efficienza operativa, siamo consapevoli che per divenire l’azienda leader e punto di riferimento nel nostro settore sono necessari una strategia di sviluppo e una serie di investimenti per avviare un processo di crescita organica e sostenibile.” In quest’ottica Bluenext ha cominciato costruendo la nuova sede centrale.“La nuova sede
di Rimini rappresenta la nostra convinzione per cui tutte le anime dell’azienda debbano essere coinvolte nel processo di crescita ed espansione: ristrutturando l’ex-Audi in zona Celle, abbiamo voluto fornire un ambiente moderno a chi, ogni giorno, contribuisce con il proprio lavoro al successo dell’azienda. Oggi più che mai – racconta con entusiasmo Giacomo – un’impresa ha necessità di massimizzare la produttività di ognuno dei propri collaboratori, mettendone pienamente a frutto capacità, esperienze e potenzialità. Abbiamo investito pesantemente nella realizzazione della nuova sede Bluenext perché siamo una fabbrica di software e il capitale umano è la nostra più importante risorsa.”
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