Rimini IN Magazine 01 2016

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Tariffa R.O.C.: Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB - FILIALE DI FORLÌ - Contiene i. p. - Reg. al Tribunale di Forlì il 20/12/2000 n. 34- EURO 3,00.

R I M I N I N° 1 MARZO/APRILE 2016

SEMPRINI

Roberto

DESIGN CHE SI FA ARTE

BOOK BAR / Libri sul bancone DANIELA NICOLINI / Lei... è così SANDRO VANDI / Barba o non barba?


NUOVA RANGE ROVER EVOQUE

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Nuova Range Rover Evoque ha trovato il suo habitat naturale in città. ll design innovativo e il suo motore diesel Ingenium, il nostro motore più efficiente per prestazioni ed emissioni, fanno di lei un vero animale metropolitano. E da oggi, Nuova Range Rover Evoque è disponibile anche con il nuovo All-Terrain Progress Control che rende ancora più straordinarie le leggendarie performance di Land Rover. Prenota un test drive e vivi la jungla urbana. Vernocchi.Zero Via Circonvallazione Ovest 3, Rimini - 0541 740 740 Strada della Romagna 155, Pesaro - 0721 27520 vernocchizero.landrover.it

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EDITORIALE

L

La primavera è alle porte e IN Magazine si presenta come sempre ricco di notizie sui personaggi che danno lustro alla nostra città e di suggerimenti su dove trascorrere i primi fine settimana caldi della stagione. Partiamo dall’architetto e designer Roberto Semprini, in copertina, che ci racconta la sua vita e il dietro le quinte del suo lavoro, fatto di crescenti successi e di riconoscimenti internazionali. Proseguiamo con un excursus sulle nuove strutture turistiche pensate a misura d’uomo, dove less is more. Meritano un focus i book bar, dove un buon caffè si accompagna alla lettura di un buon libro. Parliamo infine di giornalismo investigativo incontrando l’associazione DIG, promotrice dei DIG Award di giugno, e poi di auto d’epoca, di barbe, di fiori, di cibo, di solidarietà, di rock, di gufi… Buona lettura! Andrea Masotti

SOMMARIO

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ANNOTARE

Brevi IN

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ESSERE

Roberto Semprini

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VIAGGIARE

Accoglienza innovativa

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LEGGERE

Book bar

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DECORARE

Mara Verbena

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INFORMARE

NUTRIRE

DIG Award

Paola Di Giambattista

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CREARE

Daniela Nicolini

RICREARE

Gabriele Geminiani

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EDIZIONI IN MAGAZINE S.R.L. Redazione e amministrazione: Via Napoleone Bonaparte, 50 - 47122 Forlì Tel. 0543.798463 / Fax 0543.774044

SUONARE

Daniel Angelini

www.inmagazine.it inmagazine@menabo.com DIRETTORE RESPONSABILE: Andrea Masotti REDAZIONE CENTRALE: Serena Focaccia ARTWORK: Lisa Tagliaferri IMPAGINAZIONE: Francesca Fantini CONTROLLO PRODUZIONE E QUALITÀ: Isabella Fazioli UFFICIO COMMERCIALE: Irena Coso COORDINAMENTO REDAZIONE DI RIMINI: Irena Coso STAMPA: Seven Seas Srl - RSM Anno XVI - N. 1 Chiuso per la stampa il 10/03/2016 Collaboratori: Cinzia Bauzone, Annamaria Bernucci, Matteo De Angelis, Giorgia Gianni, Marianna Giannoni, Alessandra Leardini, Francesca Magnoni, Lucia Lombardi, Laura Ravasio, Lucia Renati, Melania Rinaldini, Cesare Trevisani, Antonella Zaghini. Fotografi: Tommaso Flores, Riccardo Gallini, Studio Paritani. Seguici su FB: www.facebook.com/edizioni.inmagazine

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INTRAPRENDERE

IwellnessClinic

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ADOTTARE

Flo Ruggeri

GUIDARE

MG by The Sea

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ORGANIZZARE

ACCONCIARE

La Prua

Sandro Vandi

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Tutti i diritti sono riservati. Foto e articoli possono essere riprodotti solo con l’autorizzazione dell’editore e in ogni caso citando la fonte

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RAPPRESENTARE

Roberto Paci Dalò

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ASSICURARE

Marco Mancini IN MAGAZINE

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ANNOTARE

Spilla d’oro a Maria REGGINI Nuova collezione BALDININI MILANO A febbraio, durante

la settimana della moda milanese, è stata presentata la collezione Autunno Inverno 2017 firmata Baldinini con un’ospite d’eccezione: la bellissima Miss Russia Sofia Nikitchuk, che ha presentato una collezione caratterizzata da raffinatezza nelle simmetrie, forme e ricerca di materiali. Una linea vivace, dalle due declinazioni: una più artistica, capace di giocare con la materia, la creatività e i chiaroscuri; l’altra dal coté psichedelico e glamour, con uno spirito rock e tacchi scultura. Tra gli altri ospiti: Natasha Stefanenko, Giulia Calcaterra, Giulia Salemi, Tiziana Rocca e Federica Torti. (Nella foto, Gimmi Baldinini con Natasha Stefanenko, a sinistra, e Miss Russia)

RiminiWellness 2016 ENERGIA CHE SCALDA I MUSCOLI RIMINI Si preannuncia un’edizione altamente adrenalinica, quella

di RiminiWellness che si svolgerà a Rimini Fiera e sulla riviera romagnola dal 2 al 5 giugno prossimi. Un’edizione sempre più internazionale, sempre più orientata al business, con anteprime mondiali e l’esaltazione del rapporto tra alimentazione e allenamento, con un’intera area dedicata Foodwell Expo nata due edizioni fa con il coinvolgimento dei più famosi ricercatori nutrizionisti e che oggi può annoverare importanti followers, tra i quali food blogger top e noti professionisti del vivere e mangiare bene per tenersi in forma. Nutrizionisti, tecnologi alimentari e chef saranno a disposizione di tutti gli on movin´ per far conoscere le proprietà salutistiche degli alimenti, dare indicazione sugli abbinamenti culinari e le modalità di cottura. RiminiWellness 2016 occuperà tutto il quartiere espositivo: 16 i padiglioni attivi dove respirare energia a 360 gradi, con 50 palchi e un totale di oltre 400 aziende attive nelle diverse anime del vivere bene e in armonia con il proprio corpo e con l’ambiente. Riconfermate le sezioni Riabilitec, dedicata alla riabilitazione, e Rimini Steel, incentrata sulle arti marziali e da combattimento.

SAN MARINO Ogni anno Volkswagen assegna la spilla d’oro ai migliori collaboratori che si sono distinti per la qualità del loro lavoro e il servizio offerto ai clienti. Venerdì 12 febbraio 2016 il premio è stato assegnato a Maria Reggini dell’omonima concessionaria del gruppo Volkswagen di San Marino. L’importante riconoscimento – si legge in una nota della concessionaria Reggini – è stato consegnato a Maria, da una delegazione Volkswagen Italia, per il suo determinante contributo alle eccellenti performance raggiunte dalla concessionaria specialmente in ambito service, con particolare riferimento all’elevata e quotidiana attenzione al cliente, alla qualità dei servizi erogati, all’impegno e alla fattiva collaborazione con Volkswagen Italia. (Nella foto Maria Reggini stringe la Spilla d’oro)

Non solo ristorazione CON SILVER SUCCI RIMINI Silver Succi, chef del Quartopiano Suite Restaurant, ha

recentemente prestato il proprio contributo anche a due lodevoli iniziative sociali ed educative sul territorio. La prima, il 15 marzo, lo ha visto cucinare un menù di eccezione per gli ospiti del Pronto Soccorso Sociale S. Aquilina di don Nevio Faitanini: bianco di pollo con radicchietto e bruciatini di pancetta all’aceto balsamico; lasagne al forno al ragù di costicce, salsiccia e cardi; sottospalla di vitello agli aromi, carciofo alla maggiorana e tortino di patate; infine, budino caramellato caffè e cacao. La seconda, in programma il prossimo 19 aprile, vedrà invece lo chef nei panni di insegnante all’Istituto alberghiero “Artusi” di Forlimpopoli, i cui studenti avranno così modo di sperimentare con mano il lavoro all’interno di una cucina professionale. 8

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Innamorarsi con FRANCESCA La Pasqua DI CARIM RIMINI Banca Carim, che sin

dalla sua costituzione ha agito promuovendo lo sviluppo civile e il progresso sociale, improntando la conduzione aziendale a valori morali oltre che economici, ha confermato anche per la Pasqua 2016 il suo impegno a favore delle Onlus romagnole, in particolare, partecipando alle iniziative benefiche promosse dall’Istituto Oncologico Romagnolo e da Rimini AIL (Sezione provinciale dell’Associazione Italiana contro le Leucemie – Linfomi e Mielomi). Banca Carim acquisterà da questi enti complessivamente seicento uova pasquali che poi saranno distribuite ad associazioni della Romagna, in modo da offrire alle persone in difficoltà un momento di dolcezza.

Birra Amarcord e Rimini Rugby: IL MATRIMONIO PERFETTO RIMINI Di nuovo birra e rugby si sposano in uno dei connubi più

classici e riusciti: Birra Amarcord, storico marchio nato a Rimini e divenuto una potenza fra le birre di alta qualità, diviene main sponsor 2016/17 di Rimini Rugby, l’attivissima società sportiva riminese nata nel 2002 con 380 tesserati: l’unione e la valorizzazione di due eccellenze del territorio. Birra Amarcord non poteva sottrarsi al matrimonio con il rugby, lo sport che sta accalorando sempre più il cuore degli italiani. Partito il 6 NAZIONI di rugby lo scorso 6 febbraio, si conferma il legame indissolubile fra uno sport e la bevanda più antica del mondo anche in Italia; le immagini dei tifosi che incitano i propri giocatori in campo alzando un boccale di birra sono ormai nell’immaginario collettivo di tutti. Birra Amarcord e Rimini Rugby festeggeranno insieme il terzo tempo di tante partite, il momento in cui le squadre avversarie brindano a vittorie e sconfitte, come nella migliore tradizione di uno sport che è anche scuola di vita. Genuinità, spirito di sacrificio, rispetto della tradizione locale e della cultura dei luoghi: questi i valori condivisi da Birra Amarcord e Rimini Rugby. FB: A.S.D.Rimini Rugby - Birra Amarcord.

RICCIONE L’otto marzo ha visto quest’anno la presentazione del libro di Francesca Vecchioni T’innamorerai senza pensare. L’hotel Select di Riccione ha ospitato il gruppo Donne Democratiche e il racconto di Francesca su cui ha costruito tutta la sua battaglia di civiltà. Il punto di vista delle donne, le emozioni, la consapevolezza, l’amore e la convinzione che l’omosessualità non debba essere considerata un problema. Il libro è la storia di un viaggio verso sé e gli altri, la scelta che tutti siamo, prima o poi, chiamati ad affrontare per arrivare un po’ più vicino alla felicità; crescere in una famiglia un po’ speciale, scoprire la propria sessualità, innamorarsi, perdersi per poi ritrovarsi. Il titolo è una frase della canzone Figlia che il padre, il cantautore Roberto Vecchioni, le ha dedicato alla nascita. (C.B.)

L’ultima tentazione DELLA NIGHT LIFE RIMINESE

ph Riccardo Gallini

RIMINI Si chiama Lola Langusta, il suo nome lo deve alla folle

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protagonista di un b-movie targato anni Settanta e si trova nella corte interna della Galleria Gorza, uno degli spazi più interessanti della città, a pochi passi dall’Arco d’Augusto. Inaugurato a inizio gennaio, il locale si è già ritagliato una clientela di fedelissimi. Sarà per quella formula da club inglese che vuole l’accesso con tessera, oppure per la suggestiva scritta che accoglie gli ospiti al portone: Press for Champagne. Sarà per l’atmosfera che Sara Gorza e il marito Alessandro hanno saputo creare nei dettagli dell’arredo e nella gestione della parte food&drink, comunque sia un salto al Lola Langusta prima o poi va fatto. Soprattutto se siete in cerca di tentazioni in formato gourmet come formaggi erborinati, selezionati prosciutti, foie gras e ottimi vini, bollicine comprese. Aperto da mercoledì a domenica dall’aperitivo in poi. (A.Z.)


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La danza aerea DI FAD RIMINI Trapezio e tessuti per

Conoscere IL LIBERTY RICCIONE Dopo il successo delle tre edizioni del photocontest “Italian Liberty” terminate nel 2015, lo studio Aitm Art presenta il 1° premio nazionale “Best LibertyCity” (3 marzo - 28 settembre 2016), un riconoscimento speciale rivolto all’amministrazione comunale della città che si aggiudicherà il premio offerto dall’Istituzione Culturale Italia Liberty. Il Direttore Artistico del Premio, Andrea Speziali (nella foto), giudicherà la migliore città per l’anno in corso. Mentre la pagina FB “The World Art Nouveau”, annuncia le ultime fatiche letterarie di Speziali, la prima promossa dal Fai “Savona Liberty. Villa Zanelli e altre architetture” e “Italian Liberty. www.andreaspeziali.it.

Nel segno DEL DISEGNO RIMINI Dal 23 aprile e fino al 10 luglio la città di Rimini sarà la

capitale italiana del disegno con la seconda edizione della Biennale del Disegno dal titolo “Profili del mondo, da Guido Reni a Francis Bacon da Andrea Pazienza a Kiki Smith”. Ventisette mostre saranno ospitate contemporaneamente nei luoghi istituzionali come il Museo della Città, il Palazzo del Podestà, il Foyer del Teatro Galli, Castel Sismondo, l’Oratorio di San Girolamo. Verrano esposti circa duemila disegni provenienti da importanti collezioni private italiane e straniere e da prestigiose raccolte pubbliche e che copriranno un periodo storico dal ‘500 ad oggi. Sarà attivo anche in questa edizione il “Circuito open” partner della Biennale del Disegno con mostre in librerie, negozi di antiquariato, gallerie d’arte. Verrà inoltre organizzato un “Cantiere Disegno” con quaranta artisti che animeranno le stanze dell’Ala Nuova del Museo, già ex ospedale cittadino. “Tra tutti gli strumenti della conoscenza - afferma Massimo Pulini, assessore alla cultura del comune di Rimini - il disegno è forse quello che, senza smarrire i propri caratteri originali, ha saputo meglio adattarsi alle infinite mutazioni delle culture, delle discipline e delle tecnologie che l’uomo ha prodotto lungo gli ultimi millenni.” (Nella foto Gaetano Gandolfi, “Coppia di bambini”)

danzare in assenza di gravità. Proseguono con successo le lezioni di danza aerea promosse da Fondazione Ateneo Danza Polo di Rimini rivolte sia ai bambini sia agli adulti. L’Accademia di Danza, con sede in Vicolo San Giovanni 4, a soli sei mesi dall’apertura è riuscita non solo ad aggiudicarsi il consenso di genitori, adolescenti, ragazzi e bambini per la professionalità riposta nell’insegnamento della danza classica, ma ha stretto un profondo legame con il territorio grazie anche alla partecipazione a “Sosteniamo il Talento”, la manifestazione promossa da SismaTD che si è svolta lo scorso 3, 4 e 5 marzo al Teatro Novelli: 3 spettacoli diversi e 400 ballerini riuniti a sostegno del fondo permanente per borse di studio per giovani danzatori. FB: FADPolodiRimini

Riparte il mercato Km 0 PROMOSSO DA SGR RIMINI Dopo la consueta pausa invernale, dal 3 marzo fino al 28 luglio

si tiene a Rimini il mercato dei prodotti agricoli del territorio a Km 0, promosso da Gruppo SGR nel piazzale dell’azienda in via Chiabrera, e realizzato in collaborazione con CIA e Coldiretti. SGR opera da oltre cinquant’anni su un vasto territorio che comprende 44 comuni tra Emilia-Romagna e Marche, dove fornisce gas metano a oltre 180 mila clienti. Il mercato del contadino si terrà con cadenza settimanale, tutti i giovedì dalle ore 7:30 alle 13:30, sino a giovedì 28 luglio 2016. Nelle giornate del mercato, SGR ospita anche le scuole elementari della Provincia partecipanti al progetto didattico Il mio cibo è… che prevede un dialogo aperto con i produttori alla scoperta dei prodotti di stagione e dei sapori locali insieme a divertenti momenti ludici. Per maggiori informazioni su come partecipare al progetto: www.sgrscuole.it. 12

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RIMINI Grande partecipazione

vedo-scatto-posto e Instagram è il vostro social di riferimento, non perdete gli eventi promossi da Instagramers Rimini. Basta sintonizzarsi sul profilo @IgersRimini (FB: Instagramers Rimini) e si scoprono tante iniziative che riguardano il riminese: dalle passeggiate fotografiche alle mostre, dalle biciclettate agli incontri culturali, fino agli happening, challenge e manifestazioni sportive. Amministratori del profilo sono quattro ragazzi: Italia Sergiacomi (@500_bianca), Pietro Pastorelli (@Aspire81), Giobbe Pellegrino (@ giobbepelle) e Fabiola Fenili (@fabiolarn). Quattro giovani con una peculiarità che muove tutte le comunity Igers: fare conoscere persone e territori.

al corso organizzato da Nuova Comunicazione rivolto alle aziende, associazioni e liberi professionisti, su “Come utilizzare Facebook per il proprio business. Dall’ufficio stampa alla comunicazione sul web, tramite Facebook, Instagram e Linkedin”. Con questo incontro è stata inaugurata una nuova sezione di Nuova Comunicazione dedicata alla formazione e all’aggiornamento con appuntamenti mensili dedicati di volta in volta ad argomenti specifici riguardanti la comunicazione ai media. (Nella foto, a sinistra Laura Ravasio - Ufficio Stampa Nuova Comunicazione, a destra la relatrice del corso Sabrina Rocchi)

Vivere sani IN FIERA CESENA Il 2 e 3 aprile, Cesena Fiera ospita il Wellness Food Festival,

dedicato al mondo bio, vegan e fusion: un intero padiglione dedicato all’alimentazione, alla cura del corpo e della mente, passando per abbigliamento, accessori e attrezzature a basso impatto ambientale. Ad impreziosire il tutto, tantissimi spettacoli in collaborazione con i quattro partner della manifestazione Macrolibrarsi, Molino Spadoni, Almaverde Bio e Wellness Foundation. Un’area è riservata agli show cooking di chef e blogger, maestri della cucina vegana e orientale. Le aree convegni, invece, ospitano incontri in compagnia di nutrizionisti ed esperti con pratici esempi sul corretto modo di mangiare. In collaborazione con la Wellness Foundation e Time to move, un’area è dedicata all’educazione fisica e, in collaborazione con Yoga Festival, maestri di yoga propongono prove pratiche gratuite. C’è spazio anche per il relax, con dimostrazioni di massaggi e terapie alternative, a cui saranno rivolti molti degli approfondimenti in programma con ospiti di rilievo, medici e operatori olistici. In contemporanea si svolgerà Hobby Farmer, la fiera della vita all’aria aperta dedicata a tutti coloro che desiderano coltivare un angolo verde, divertirsi a contatto con la natura e assaporare prodotti più genuini. www.wellnessfoodfestival.it

Rivive in un docufilm GIO PONTI

ph Riccardo Gallini

RIMINI Amare Gio Ponti, il film documentario dedicato a uno dei padri

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del design italiano, è stato presentato il 12 febbraio dall’autrice, Francesca Molteni, nella cornice della storica azienda Arredamenti Filipucci. Il documentario, promosso da Molteni&C, si basa sulla ricerca di materiali storici inediti, delle fonti iconografiche dei Gio Ponti Archives e delle Teche Rai, con un’intervista a Gio Ponti nel suo studio di Via Dezza, le testimonianze degli eredi e le interviste ai protagonisti di oggi. Molteni&C, oggi grande mobilificio internazionale, nasce come laboratorio artigianale agli inizi del ’900 e cresce nei decenni fino a divenire, fin dagli anni ’70, punto di riferimento del design contemporaneo. Nel 2015 ha inaugurato, all’interno del Molteni Compund, il primo museo d’impresa del Gruppo Molteni con pezzi unici di design mobiliare. (Nella foto Francesca Molteni e Marco Filipucci)


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ESSERE

Design che

SI FA ARTE ROBERTO SEMPRINI RACCONTA LE TAPPE, FISICHE E MENTALI, DEL SUO PERCORSO CREATIVO: DA RIMINI FINO A MILANO. NEL SEGNO DI UN DESIGN MINIMALISTA CHE HA CONQUISTATO IL MONDO. di Lucia Lombardi / ph Studio Paritani

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Figura slanciata, capello fluente e quell’aria disinvolta da perenne ragazzino. Non è la descrizione di un attore, bensì quella di un noto architetto riminese, vissuto per anni nella pulsante “Milano da bere”. Diventando uno degli enfant prodige del nostro design. Ho conosciuto l’architetto Roberto Semprini, classe 1959, a una mostra allestita all’interno della galleria-cenacolo, avviata dall’editore Walter Raffaelli, in cui ci si ritrovava negli anni Novanta, io ero una ragazzina, lui era già affermato, non ne avevo contezza, non mi importava, ma da quella volta ho sempre seguito da lontano la sua opera. Un po’ pure il destino ci si è messo in mezzo, come quella volta in cui lavoravo in un museo tedesco, dove organizzavamo esposizioni di calibro internazionale, una delle quali verteva proprio sul tema del design, nella fattispecie sul rapporto tra il design tedesco e quello italiano, e tra gli esponenti di quegli anni d’oro venne scelto proprio lui, l’architetto Semprini. Per me fu una grande emozione. Ora, dopo anni, mi trovo qui a

intervistarlo per voi, per noi, e l’emozione si riaffaccia. Lo ritrovo a distanza di tempo padre di famiglia, sposato con Raffaella, che lo segue con grande amore e dedizione. E ora Rimini gli rende una sorta di omaggio, o lui lo rende a noi, la cosa è piuttosto reciproca, grazie a “Masterpieces - from Art to Design”, una bella mostra che offrirà a tutti l’opportunità di conoscerlo dal punto di vista operativo, aperta dal 5 marzo al 3 aprile 2016, al Palazzo dell’Arengo in piazza Cavour: “Gli oggetti scelti sono quelli che rappresentano al meglio il mio stile, definito dalla prestigiosa rivista internazionale di arredamento AD ‘Minimal Warm’ (minimalismo caldo). Un linguaggio simbolico che predilige la sintesi di forme presenti in natura o nel mondo dell’arte - racconta Semprini -. È un percorso apparentemente casuale alla scoperta di dieci opere esposte nella grande Sala del palazzo dell’Arengo. Per una migliore lettura ho inteso ricreare un ambiente semioscuro, dove le opere vengono illuminate su apposite strutture espositive re-

alizzate e decorate dall’azienda OIKOS.” Cosa significa allestire una mostra sui tuoi lavori nella città che ti ha dato i natali? “Credo sia quasi un dovere per gli autori nati in provincia, ma che si affermano all’estero, continuare a mantenere un rapporto con la propria città, donando parte del loro talento per la crescita culturale della stessa. Sviluppare bellezza nella nostra città vuol dire anche creare una nuova generazione che sappia riconoscere e difendere il bello, dall’arredo urbano alle nuove architetture, possibilmente ecosostenibili. Impegniamoci tutti affinché si possa ribaltare verso il bello il concetto di ‘riminizzazione’. A Rimini devo tantissimo, è stata la palestra a cielo aperto delle mie utopie giovanili, che si sono realizzate altrove ma che qui sono nate. E poi a Rimini c’è il mare (e a Milano l’Idroscalo che non è la stessa cosa).” Se guardiamo ai nomi dei tuoi pezzi, comprendiamo quanto determinate correnti artistiche, penso al costruttivismo russo, alle avanIN MAGAZINE

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“I maestri sono indispensabili per la formazione del proprio sapere, qualcuno ha giustamente affermato che se vuoi guardare lontano e sei piccolo devi salire sulle spalle di un gigante.” Sì, lo sostenevano in tanti, da Bernardo di Chartres ad Isaac Newton... “Tutti noi siamo stati alla ricerca di maestri che ci potessero in qualche modo indicare la via. I miei maestri, spesso grandi artisti, sono stati amati e poi dimenticati, perché come dice l’adagio ‘sotto l’ombra di un grande albero non cresce mai l’erba’.”

IL DIVANO TATLIN, PREMIATO CON IL RICONOSCIMENTO “TOP TEN” CHE INDIVIDUA I DIECI OGGETTI PIÙ BELLI PRODOTTI NEL MONDO.

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IN MAGAZINE

guardie, abbiano avuto su di te una notevole influenza... “L’arte è la mia fede laica. Tutto il mio lavoro non è stato altro che un’interpretazione parallela dell’arte. Quando frequentavo le lezioni alla Facoltà di Architettura di Firenze spesso mi annoiavo ad ascoltare docenti che non sapevano trasmettere la loro materia anche dal punto di vista emozionale e spesso preferivo le discussioni sull’arte contemporanea con amici artisti nei loro studi. Il mondo del design in Italia è un ambiente effervescente, ricco, creativo, meritocratico, che tutto il mondo ci invidia e che da tutto il mondo attrae talenti. Purtroppo l’architettura in Italia è stata dal dopoguerra in poi il contenitore dei progetti mai realizzati, dei concorsi truccati, della burocrazia, delle conoscenze politiche. Ora finalmente sembra che qualcosa si stia muovendo.” Hai studiato architettura a Firenze, quanto ha inciso a livello formativo e lavorativo? “A Firenze ho vissuto una ‘sindrome di Stendhal’, troppa arte in così poco spazio! Le mie lunghe passeggiate notturne per il centro storico mi sono servite più di cento libri di storia dell’architettura. È stato come vivere all’interno di un set cinematografico ambientato alla corte dei Medici.” Quanto è importante per te il segno dei “maestri”?

“QUANDO VIVEVO A FIRENZE DAL MIO MONOLOCALE DI 25 MQ AFFACCIATO SUI TETTI POTEVO AMMIRARE IL TRAMONTO SULLA CUPOLA DI SANTA MARIA DEL FIORE E L’ALBA SORGERE DALLE COLLINE DI FIESOLE, UN’ESPERIENZA UNICA E IRRIPETIBILE.”

Marsuo Basho nel 1600 scriveva: “Non cercare di seguire le orme degli antichi, ma quello che essi cercarono”. Cosa ne pensi? “Sono d’accordo, la ricerca come la definiva Mario Mertz ‘è un moto continuo dell’animo’ e ognuno di noi ha la sua anima. È troppo semplice credere che la ricerca nell’arte (come nella vita) si risolva nella scoperta della verità, poiché esistono le verità. Come non esiste la soluzione al problema, ma diverse soluzioni per i problemi che sono sempre diversi e cangianti.” Cosa hanno significato per te gli anni milanesi? “Se Firenze è il luogo dove si può preparare del buon pane profumato, Milano è il grande mercato in cui poterlo vendere. È l’unica città in Italia che sa riconoscere e valorizzare i talenti.”


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“LA CITTÀ DI MILANO È L’UNICA IN ITALIA CHE SA RICONOSCERE E VALORIZZARE I TALENTI. È IL LUOGO AL MONDO CHE HA PIÙ RIVISTE, STUDI E SCUOLE DI DESIGN. PER CHI DESIDERI INTRAPRENDERE LA CARRIERA DEL DESIGNER È D’OBBLIGO PASSARE DA MILANO.”

ROBERTO SEMPRINI ACCOMODATO SU “CHIOCCIOLA”, UNA DELLE SUE CREAZIONI.

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Dove sta andando il design? “Oggi le aziende chiedono al designer di essere un bravo direttore d’orchestra. Voglio dire che, al di là del prodotto di successo, è necessaria una direzione artistica dell’azienda, sviluppando parallelamente al prodotto anche la sua comunicazione. Il ruolo del design nella vita quotidiana deve essere terapeutico. Un bell’oggetto deve far star bene, deve migliorare la qualità della vita a livello funzionale e psicologico. Come un quadro di Matisse, che afferma: ‘io sogno un’arte di equilibrio, di purezza, di tranquillità, senza un soggetto inquietante, che sia per ogni lavoratore un lenitivo simile ad una poltrona che lo riposi dalle sue fatiche’.” Quali sono i passaggi fondamentali della tua carriera? “Quelli fisici che poi si sono rivelati anche mentali e cioè aver passato l’adolescenza a Rimini, stu-

diare a Firenze e dopo la laurea il trasferimento a Milano. È come se avessi vissuto tre vite. Dal 2000 vivo a Rimini dove ho lo studio e la famiglia, ma torno spesso e volentieri a Milano per lavoro e quando ho un po’ di tempo libero vado a zonzo per il centro storico senza una meta fissa, possibilmente alla ricerca di qualche bella mostra. Quest’anno oltre alla cattedra in design all’Accademia di Belle Arti di Brera avrò anche un Corso per Chiara Fama al Politecnico di Milano.” Quali progetti nel cassetto? “In occasione del prossimo Salone del Mobile a Milano, presenteremo alcuni allestimenti di design d’autore in tre Gallerie d’Arte nel quartiere Brera, mentre in Fiera verranno presentati i nuovi prodotti, fra cui la poltroncina ‘Escargot’ in legno di cedro per RIVA 1920. Per quanto riguarda l’interior design, stiamo ultimando l’arredo con oggetti molto particolari per quattro suite in un casale del ’700 sulle colline romane. Ma è a Rimini che vorrei donare i miei migliori progetti. Dopo il successo dell’arredo urbano nelle piazzette del centro, spero che parta quanto prima il progetto del nuovo lungomare. È questa un’occasione storica per il mio studio, come per i miei colleghi architetti di Rimini, di disegnare quella che sarà la nuova cartolina della nostra città.”

Un divano dai MILLE RUOLI Il Tatlin è un oggetto di design molto amato dagli artisti, che lo utilizzano spesso come elemento scenografico. Appare nei film di Derek Jarman, Tinto Brass e Leonardo Pieraccioni. La cantante Madonna ne comprò ben tre per la sua casa di New York e nel 2005 decise di utilizzarlo per i suoi concerti in una scena in cui, con la sala al buio e una luce al centro dell’enorme palcoscenico, da sotto il palco saliva un grande cubo nero che, improvvisamente, si apriva per mostrare un enorme Tatlin – del doppio delle dimensioni standard – su cui Madonna s’inerpicava per tutto il concerto. Il divano è stato anche riprodotto su una serie di francobolli di Poste Italiane come icona del design Made in Italy.


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SU MISURA LASCIAMO CREDERE A CHI AFFOLLA I SOLITI POSTI NOTI CHE QUELLO SIA TURISMO. PER CHI VUOLE VIVERE UN’ESPERIENZA UNICA SONO NATE STRUTTURE CHE COCCOLANO L’OSPITE IN UN CLIMA FAMILIARE E DOVE “LESS IS MORE”.

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di Alessandra Leardini / ph Riccardo Gallini

Prima regola: emozionare. Con un arredamento inusuale e inaspettato rispetto allo stile moderno e minimal che ha colonizzato le nostre abitazioni. Con una prima colazione che ormai non ci sogniamo neppure più di preparare sulle nostre tavole, nemmeno la domenica. Con tanti piccoli dettagli, dai colori dei tendaggi e delle pareti, al design del letto, che, insieme, possono veramente fare la differenza. Perché nell’era della vacanza globale e delle immagini da cui siamo martellati ogni giorno sui social network, in cui nessuna meta è più una vergine scoperta, il turista deve poter vivere prima di tutto un’esperienza. Difficile da dimenticare. La vacanza di massa lascia così il segno all’emozione su misura e, parallelamente, a fronte di un calo del numero della struttura ricettiva simbolo della riviera romagnola – l’albergo – si assiste ad un’esplosione di agriturismi, bed&breakfast, relais e affittacamere dove il modello di gestione familiare si sposa ad un’accoglienza più intima, raccolta, di nicchia ed esclusiva. Maison Biagetti, nel cuore del centro storico di Santarcangelo, rende bene l’idea di come l’ospi-

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te venga coccolato fin da quando varca la soglia dell’ingresso. Aperto solo pochi mesi fa (a metà dicembre) ha già scalato Booking.com raggiungendo il primo posto. Parliamo di una casa di duecento metri quadrati, con due doppie e un’altra camera da 3-4 posti letto, che il giovane proprietario, Nicola Antolini, ha curato nell’arredo e nei particolari estetici e cromatici insieme alla zia, Graziella Biagetti, esperta di design. “Volevamo che fosse una casa inusuale, inaspettata, tutt’altro che modaiola – sottolinea Graziella –. Siamo abituati ad essere circondati tutti i giorni da mobili moderni, minimal, di quei soliti due colori, bianco e beige, che dominano i cataloghi dei grandi marchi di arredamento. Ecco, noi volevamo una casa diversa, romantica, con un vago sapore coloniale francese, ma lontana anche dai modelli dei brand francesi più diffusi.” Per Graziella e Nicola i loro ospiti devono innanzitutto avere la sensazione di essere finiti in una casa migliore di quella in cui vivono la propria quotidianità. “Con un letto più comodo, una colazione più ricca con soli prodotti freschi e genuini, un ambiente profumato al primo

NICOLA ANTOLINI, NEL SUO B&B MAISON BIAGETTI.


LA VACANZA DI MASSA LASCIA COSÌ IL SEGNO ALL’EMOZIONE SU MISURA E, PARALLELAMENTE, A FRONTE DI UN CALO DEL NUMERO DELLA STRUTTURA RICETTIVA SIMBOLO DELLA RIVIERA ROMAGNOLA – L’ALBERGO – SI ASSISTE AD UN’ESPLOSIONE DI AGRITURISMI E BED&BREAKFAST.

contatto – Nicola ci racconta di passare a profumare le stanze prima dell’arrivo dei suoi clienti –, una contaminazione unica di colori anche nell’abbinamento dei tendaggi.” In questa maison sono passate coppie per un weekend di passione, ma anche imprenditori arrivati in occasione degli eventi fieristici di Rimini, che al classico hotel sulla costa o in città hanno preferito una struttura più raccolta, in un luogo suggestivo come Santarcangelo. “E non sono mancati cicloturisti tedeschi e americani, arrivati per affari,” aggiunge Nicola. “La vacanza deve essere un’esperienza d’altri tempi.” Ne è convin-

to, dall’altra parte dell’entroterra riminese, nella terra del Montefeltro, Fabrizio Baldassarri, titolare del relais La Loggia di Gradara. In questo caso siamo di fronte ad un albergo diffuso, una formula innovativa per il nostro territorio, apprezzata in particolare dal turista straniero, che consiste nel mettere a disposizione del villeggiante più strutture poco distanti tra loro. Due sono le anime della Loggia: una è quella wellness del relais che comprende cinque camere e un centro benessere, l’altra è quella wine dell’Emporio, struttura completata di recente con altre tre camere e una sala colazioni in comune con il relais. “Essendo proprio nel cuore di Gradara, abbiamo pensato di favorire, con questo albergo diffuso, una vacanza più immersa nelle atmosfere intime del borgo e più adatta a chi volesse scoprire questi posti, sulle orme di Paolo e Francesca,” spiega Baldassarri. Strategica anche la scelta degli arredi: “Il relais ha uno stile più hi-tech, con materiali che rimandano al rame, l’Emporio ha invece una connotazione più country basata sul tema della cantina e del vino. Ogni particolare, compresi i letti a forma di botte e il materiale più ricorrente, il legno rovere naturale, rimandano a questo soggetto.” Queste strutture a gestione familiare sono state scelte finora prevalentemente da giovani coppie, amanti dell’arte, del design, della storia che Gradara può offrire. “La ricerca dell’esperienza, del vivere il territorio e di immergersi completamente nella sua cultura è ciò che più oggi contraddistingue la vacanza rispetto al passato.” Antonella Guerra dell’agenzia AG Hotel Marketing and Promotion offre una lettura esterna del successo che oggi sembra caratterizzare bed&breakfast e altre struttuIN MAGAZINE

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IL BENESSERE PASSA ATTRAVERSO I CINQUE SENSI, E QUESTA È UNA DELLE RAGIONI PER CUI SEMPRE PIÙ TURISTI SCELGONO STRUTTURE CON UNA SPA. UN BUON SUCCESSO LO REGISTRANO ANCHE LE STRUTTURE CHE CONTEMPLANO CORSI DI PIADINA.

re esclusive di pernottamento e prima colazione. Fino a qualche anno fa, con il modello dominante della pensione completa, sembrava impossibile pensare che il turista avrebbe potuto rinunciare, nel pacchetto, alla cucina romagnola, ad esempio. Oggi invece è la ricerca del benessere emotivo

ciò che più conta. “C’è voglia di una vacanza diversa dal cosiddetto mass market – aggiunge Antonella –. Il benessere passa attraverso i cinque sensi, e questa è una delle ragioni per cui sempre più turisti scelgono strutture con una spa. Ma un buon successo lo registrano anche quelle strutture che comprendono nel pacchetto corsi di piadina.” Un modo, appunto, per immergersi nella cultura del posto. Ma se questo nuovo trend esperienziale fosse adatto solo per l’offerta turistica dell’entroterra? “Forse in un tessuto urbano come quello della costa, dominato dal cemento, incantare e affascinare il turista diventa molto più difficile, ma non impossibile – conclude Antonella –. Certamente va fatto uno sforzo in più a livello di marketing e comunicazione.”

SOPRA, ANTONELLA GUERRA DI AG HOTEL MARKETING AND PROMOTION (FOTOGRAFATA PRESSO ARREDAMENTI FILIPUCCI); A FIANCO, FABRIZIO BALDASSARRI DEL RELAIS LA LOGGIA.

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LEGGERE

Libri sul

BANCONE UNA PAUSA DI RELAX IN COMPAGNIA NON SOLO DI UN BUON CAFFÈ O DI UN DRINK, MA ANCHE CON LE PAROLE E LE STORIE DI UN LIBRO: LA PROPOSTA DEI BOOK BAR ARRIVA NEI LOCALI DELLA RIVIERA. E PIACE. di Lucia Renati / ph Riccardo Gallini

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M

Mangiare, bere, leggere. I book bar sono la sintesi di queste tre pratiche, che fanno bene allo stomaco e all’anima. Praticamente, il vecchio adagio “meglio soli che male accompagnati’ si trasforma in “meglio in compagnia di un buon libro, che di persone poco interessanti”. La Grande Mela ha dato i natali a questa tendenza, che da qualche anno è arrivata anche in Italia. Il primo caffè con la libreria a disposizione dei clienti è stato infatti il Library café di New York. L’idea è nata dopo aver osservato i clienti dei bar, che spesso e volentieri, assieme ai loro caffè lunghi, erano indaffarati con un libro tascabile o un e-reader. Sono locali in cui il libro è svestito della solennità e si confonde tra i gesti semplici, quotidiani, intimi. Si può entrare senza compagnia e ritrovarsi tra mille parole scritte nere su bianco o incantati ad ascoltare il racconto di quei libri immobili disposti sulle pareti. Da Joyce, a Seneca, agli aforismi di Oscar Wilde. E quando la tendenza chiama, di solito Rimini risponde. All’Osteria dei poeti, in piazza Malatesta, quando si entra si notano due cose: i salumi, di prima scelta appesi al soffitto e i libri incollati alle pareti. Il locale ha aperto a febbraio ed è la scommessa di Alessandro Pulis e Alessandro Anzuino: “Un progetto nato per amore della poesia e del buon cibo italiano. Il nome non poteva che essere questo, anche perché siamo di fianco al teatro più importante della città, il Teatro Galli, che presto tornerà a risplendere. Volevamo stuzzicare la curiosità dei riminesi. Vendere vino è poesia. La gente ha voglia d’innamorarsi di qualcosa, se tu offri un vino buono o una fetta di mortadella buona hai ottime probabilità che scatti il colpo di fulmine. Un calice di vino rosso o bianco, uno stuzzichino (mostarda romagnola e pecorino, acciughe-burro, pesto genovese e lardo di colonnata), leggendo le frasi di un libro. La disposizione dei libri è casuale. Sono delle persone che

SONO LOCALI IN CUI SI PUÒ ENTRARE SENZA COMPAGNIA E RITROVARSI TRA MILLE PAROLE O INCANTATI AD ASCOLTARE IL RACCONTO DI QUEI LIBRI IMMOBILI DISPOSTI SULLE PARETI. DA JOYCE, A SENECA, AGLI AFORISMI DI OSCAR WILDE.

hanno lavorato qui. Ognuno ha attaccato i propri, anche con delle frasi sottolineate.” È come andare a mangiare a casa della nonna o della zia (quella che cucina bene, alla Trattoria la Marianna di Rimini. Ma qui, la scelta di avere un book corner non è una scelta di tendenza, i libri ci sono sempre stati, sin dall’apertura nel 2008. “I libri di cucina hanno sempre fatto parte del nostro locale, - ci dice la titolare Enrica Mancini - perché la cucina è legata indissolubilmente alla cultura del

A SINISTRA, I TITOLARI DELL’OSTERIA DEI POETI A RIMINI; IN ALTO, ENRICA MANCINI NELLA TRATTORIA LA MARIANNA.

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IN UN CORNER DEL LOCALE SI TROVANO LIBRI SPECIALIZZATI PER GLI AMANTI DEL MIXOLOGY: “UN LOCALE COME QUESTO ERA IMPENSABILE A RICCIONE FINO A QUALCHE ANNO FA. ALCUNI CLIENTI CONSULTANO I LIBRI E POI CI CHIEDONO DI RIPRODURRE I COCKTAIL PER LORO’’.

cibo, al territorio. I nostri clienti sfogliano libri di cucina e riviste mentre aspettano di mangiare. I più curiosi sono gli uomini.” A Riccione c’è il Belludi 42. L’atmosfera è quella dei café bohémien di Parigi di fine ’800. Il nome è dedicato al beato Luca Belludi di Padova, fedele discepolo di Sant’Antonio, che pare amasse particolarmente la cultura del buon bere. Il locale ha vinto il premio “rivelazione dell’anno” dalla rivista accreditata “Bar giornale”. I due soci, Matteo Bomba e Charles Flamminio (che ha vinto diversi premi come bar tender) propon-

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gono varie tipologie di drink degli anni ’30, ’40 e ’50. Per esempio il moscow mule: lo sapevate che è stato inventato in America nel 1934? In un corner del locale si trovano libri specializzati per gli amanti del mixology: “Un locale come questo era impensabile a Riccione fino a qualche anno fa. Alcuni clienti consultano i libri e poi ci chiedono di riprodurre i cocktail per loro’’. Una chicca del locale è il cocktail 127 hot, rivisitazione calda del drink inventato a Rimini dodici anni fa da Gianfranco Pola: lime, chartreuse verde, liquore alle noci, ginger beer, un infuso al timo aromatizzato al sigaro all’arancio. Si serve in teiera e in una tazza da tè. Accanto ai drink, al Belludi 42, servono anche una selezione di stuzzichini in abbinamento ai cocktails. A San Marino vale la pena fermarsi al Tresessanta di Roberto Fabbri. Nel locale, atmosfera intima e accogliente, si svolgono anche presentazioni di libri, conferenze, degustazioni. “L’idea - racconta il titolare - mi è venuta circa dieci anni fa, ma solo quest’anno sono riuscito a metter-

CHARLES FLAMMINIO, BAR TENDER E SOCIO DEL BELLUDI 42.



AMO IL BUON CIBO, IL VINO, LA MUSICA E I LIBRI E VOLEVO METTERE QUESTE MIE PASSIONI TUTTE INSIEME. I CLIENTI MI PORTANO I LORO LIBRI USATI, LI VALUTO DA 1 A 5 PUNTI E CON QUESTI PUNTI, CHI VUOLE, PUÒ PORTARSI VIA CIÒ CHE GLI INTERESSA.

SOPRA, ROBERTO FABBRI CON I LIBRI PROPOSTI NEL SUO LOCALE TRESESSANTA. A FIANCO, SONIA PIASTRA DI RICCI E CAPRICCI.

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la in pratica. Amo il buon cibo, il vino, la musica e i libri e volevo mettere queste mie passioni tutte insieme. La mia idea era creare un posto dove potersi rilassare. Tutto è nato dai libri: i clienti mi portano i loro libri usati, io li valuto da 1 a 5 punti e con questi punti, accumulati in una tessera, chi vuole, può portarsi via ciò che gli interessa: non solo libri ma anche cd, dvd, e vinili.” Spostandosi verso nord, s’incontra Il ghetto 46 di Villa Verucchio. Paolo Gabriele, detto “Paolone”, il titolare, gestisce questo bistrò specializzato in hamburger e piadine, con l’aiuto di sua mo-

glie Anna. L’ambiente è informale, ma nessun dettaglio è lasciato al caso. C’è anche un caminetto, come quelli davanti ai quali si ascoltano le favole della nonna, e un piccolo book corner: “Volevamo che la gente si sentisse a casa. Offrire la possibilità di sedersi e leggere, un gesto che tutti, chi più, chi meno, facciamo quotidianamente, ci è sembrata la scelta giusta”. Il locale è famoso per il suo “giroburger” del giovedì, ingrediente principale è la carne di Chianina Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale IGP. E ora aspettiamo di assorbire anche la nuova tendenza: i Book & Bed. Nel novembre scorso, ha aperto a Tokyo il primo hotellibreria al mondo: le camere sono piccole librerie (i libri sono più di 1.700) e i letti sono incasellati fra gli scaffali. L’albergo può ospitare un massimo di trenta persone e il prezzo per una notte va dai 3.800 ai 6.000 yen, che equivalgono ad un costo tra i 29 e i 45 euro. Entusiasti i viaggiatori di tutto il mondo: nel primo mese di apertura, l’hotel ha registrato il “tutto esaurito”.

I classici dal PARRUCCHIERE Leggere dal parrucchiere non è una novità. Ma avere la possibilità di leggere romanzi, saggi, narrativa varia, sì. Da Ricci e Capricci di Sonia Piastra, in via Cignani a Rimini, i libri non sono solo lì a fare bella mostra di sé come inutili pezzi d’arredamento, ma sono il cuore pulsante del negozio. Sono valorizzati da una struttura in ferro alta fino al soffitto ed è stato organizzato un evento per inaugurare il nuovo spazio. “Le nostre clienti sono contente. Occupare il tempo leggendo qualcosa di bello, magari un classico della letteratura, rende l’attesa più piacevole e meno ‘vuota’. I libri si possono anche prendere e portare a casa per qualche settimana o mese, per poi restituirli.”


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INFORMARE

Scavando

LA NOTIZIA NATA NEL 2015, L’ASSOCIAZIONE DIG COSTITUISCE GIÀ IL PUNTO DI RIFERIMENTO PER IL GIORNALISMO D’INCHIESTA IN ITALIA. CON UN FESTIVAL INTERNAZIONALE CHE SI TERRÀ DAL 23 AL 26 GIUGNO DOVE SI CONSEGNERANNO I DIG AWARD.

H IL TEAM DELL’ASSOCIAZIONE DIG CON SARA PACI (SECONDA DA SINISTRA).

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di Matteo De Angelis / ph Riccardo Gallini

Ha trovato casa a Riccione il giornalismo d’inchiesta. Un rifugio dove riappropriarsi della funzione di servizio informativo, ma anche e soprattutto di principale strumento per approfondire la conoscenza sui fatti e sui loro retroscena. A condurre questo processo di restaurazione della professione giornalistica sono due donne caparbie e competenti: Sara Paci e Barbara Bastia-

nelli, le colonne portanti dell’Associazione DIG (Documentari Inchieste Giornalismi) nata nel 2015 dall’esperienza del premio giornalistico televisivo intitolato a Ilaria Alpi e al cameraman Miran Hrovatin. Sara e Barbara lavorano insieme dal 2003, tra loro è nata subito una sinergia speciale perché entrambe si completano a vicenda: la prima esperta di video e documentari, la seconda

giornalista esperta in pubbliche relazioni. A coordinare l’Associazione è Sara Paci, mamma di tre figlie, molto attenta a progetti di cittadinanza attiva, come la creazione di un gruppo di acquisto solidale per il consumo critico, è a Riccione dai tempi del servizio civile quando iniziò a lavorare per il Difensore civico e poi per il Premio Alpi. Raccontare la realtà attraverso video e documentari è qualcosa che ha affascinato Sara dai tempi dell’Università, sino ad arrivare, insieme a Marco Bertozzi, alla costituzione di una società di video produzione, l’Almafilm, che tra gli altri video, ha prodotto due documentari, dal titolo Rimini Lampedusa Italia e Predappio in luce, selezionato alla Festa del Cinema di Roma. Tante le collaborazioni svolte, tra le quali quelle con Amarcort Film Festival e Mystfest. “Abbiamo scelto il nome DIG – racconta Sara Paci – perché avevamo necessità di essere compresi in Italia ma anche all’estero. Oltre ad essere l’acronimo dell’Associazione, in inglese, infatti, il suo significato letterale è scavare. Ci è sembrato subito un nome incisivo e diretto.” Una finezza che racchiude


Posillipo l’Osteria

Lungomare della Repubblica, 12 - Riccione www.osteriaposillipo.it importanti obiettivi: la creazione di un centro dedicato al giornalismo d’inchiesta con sede a Riccione, ma operativo nel resto d’Europa, un punto di riferimento per la formazione professionale dei giornalisti italiani, uno spazio di ricerca e sperimentazione aperto ai reporter, un referente per gli specialisti che si occupano di video giornalismo e un network che favorisce i collegamenti istituzionali, le coproduzioni e la distribuzione delle opere video giornalistiche. Il lavoro dell’Associazione parte dall’allarme lanciato dal rapporto Freedom in the world che, nel trattare il delicato tema della libertà di stampa, giudica l’Italia come un “Paese parzialmente libero”. Negli ultimi anni il Belpaese è progressivamente arretrato nella graduatoria mondiale della libertà d’espressione, per non parlare della condizione del giornalismo investigativo, schiacciato dai compensi bassissimi dei suoi operatori, molti dei quali freelance, e dall’uso intimidatorio delle cause per diffamazione e le minacce della criminalità organizzata. Per dare nuova linfa vitale al giornalismo nazionale e internazionale a Riccione

sono nati i DIG Award, cioè i premi internazionali dedicati ai giornalisti che hanno il coraggio di scavare dentro ai fatti. Sono sei le categorie in concorso e cospicui i premi in palio. Per quest’ultima categoria il primo premio riceve 20.000 euro. In occasione della prima edizione sono pervenute 300 opere di cui il 35% straniere e sono state valutate da eccellenze del giornalismo nazionale ed estero. Quest’anno il festival si terrà dal 23 al 26 giugno e richiamerà il gotha del giornalismo italiano e internazionale. Fanno parte della giuria reporter come ad esempio Sarah Harrison, giornalista e consulente legale di WikiLeaks, Corrado Formigli autore e presentatore di Piazza Pulita, Monica Maggioni, presidente Rai, Alberto Nerazzini freelance, Andrea Scrosati vice presidente programming di Sky Italia e tanti altri. Presidente della giuria è il mito del giornalismo investigativo anglosassone Gavin MacFadyen, direttore del Center for Investigative Journalism di Londra. Nella sua carriera ha raccontato il Watergate, i rapporti tra mafia e Sinatra, e condotto inchieste in tutto il mondo sotto copertura.

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CREARE

Lei...

E COSI CON ELEGANZA E FORTE SENSO DELL’IMPRENDITORIALITÀ DANIELA NICOLINI GESTISCE SHE’S SO, UN MARCHIO DI MODA CHE PUNTA AI MERCATI ESTERI E PORTA IL MADE IN ITALY NEL MONDO.

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di Laura Ravasio / ph Riccardo Gallini

Donna, madre, imprenditrice. Due figli di 25 e 27 anni in giro per l’Europa (Barcellona e Berlino), un cane, un gatto e un grande terrazzo con giardino di cui si prende cura personalmente, il suo regno privato, un’azienda da seguire, il suo spazio pubblico. In carriera! “Caspita le ha tutte!” si potrebbe pensare. Sì, è vero, ed è pure simpatica. Daniela Nicolini, originaria di San Mauro Pascoli e residente a Rimini da ormai tanti anni, ha una montagna di amici che adora e l’adorano. “Un animale sociale” in grado di destreggiarsi tra privato e pubblico senza perdere le sue peculiarità: eleganza e pacatezza. Nel regno animale sarebbe un leone (suo segno zodiacale), anzi una leonessa. La storia lavorativa di Daniela ha origini lontane e familiari, legate al mondo della moda. La madre ha fondato insieme al marito il “Maglificio Da-Ni” nel ’67 a Savignano sul Rubicone. Il marchio divenne presto un simbolo di qualità, siglato col nome della fondatrice, “Gemma Zanzani”. Durante il periodo degli studi universitari, Daniela entra parttime nell’azienda di famiglia, nel frattempo lavora come indossatriIN MAGAZINE

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sul volume del corpo della donna, uno stile originale, lineare, quasi architettonico nelle forme. Figli d’arte, proseguono una tradizione artigianale sapientemente italiana, curando il prodotto dalla materia prima fino all’ultima rifinitura, rigorosamente eseguita a mano. Per SHE’S SO Daniela Nicolini è multi-tasking. Responsabile delle Risorse Umane, oltre a favorire la collaborazione tra i dipendenti e la direzione, segue l’inserimento

DANIELA NICOLINI SI OCCUPA DEL RAPPORTO CON I CLIENTI E DEGLI ORDINI: “PREFERISCO INCONTRARE I CLIENTI PARTECIPANDO ALLE FIERE IN EUROPA E RUSSIA. GLI SCAMBI PERSONALI SONO FONDAMENTALI PER CAPIRE MEGLIO!

ce e viaggia per l’Italia. Insieme a un’amica, è rappresentante di abiti da sposa per un’azienda di Torino. “Dalle Marche alla Sicilia con un furgone Ford adibito anche a roulotte. Insomma un’avventura!” racconta. Due figli, Eugenio e Marina, brevi pause di maternità e di nuovo in pista sempre nell’ambito della moda. Tempo sottratto ai bambini che ha provocato qualche senso di colpa, ma tanta era la voglia di costruire per lasciare a loro qualcosa di tangibile e reale. Prosegue: “Onore al merito anche alla mia fantastica suocera che è stata presente, disponibile e tenera con loro nei momenti in cui ero impegnata al lavoro.” Nel ’99 nasce la linea SHE’S SO-Maglieria Haute Couture disegnata dal fratello Nicola, che sarà affiancata al marchio già esistente. Un marchio e una linea di abbigliamento declinata al femminile in cui i capi proposti sono immaginati direttamente 38

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dei nuovi assunti, gestisce l’intero staff ed è inoltre responsabile della produzione. SHE’S SO esporta il suo prodotto in 39 paesi nel mondo. Al mercato nazionale va il 10% della produzione, una scelta di marketing aziendale che indirizza l’espansione maggiormente verso il mercato estero. Nonostante gli impegni lavorativi che la portano spesso a viaggiare, Daniela trova il tempo per dedicarsi alle sue passioni - mostre d’arte, teatro, libri, cinema, passeggiate col cane, escursioni - e per sostenere l’Associazione “Volo Oltre” di Cesena che si occupa di sostegno alle famiglie di ragazzi affetti da disturbi del comportamento alimentare. “Amo il lavoro ma anche i miei momenti di solitudine e appena torno a Rimini, la prima cosa che faccio è la colazione con un kiefer nella mia pasticceria preferita proprio sotto casa. La seconda: una passeggiata in riva al mare!” Del resto, She’s So!


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GUIDARE

Auto d’annata

A RIMINI

LETIZIA VINCENZETTI È L’ANIMA DELL’UNDICESIMA EDIZIONE DEL MG BY THE SEA. UN EVENTO INTERNAZIONALE CHE DAL 23 AL 30 MAGGIO RADUNA AUTO D’EPOCA IN RIVIERA E NELL’ENTROTERRA RIMINESE.

S

di Cinzia Bauzone

Se si parla di MG by The Sea, impossibile non trovare lei. Letizia Vincenzetti, responsabile marketing dell’Associazione albergatori di Gabicce Mare e Albergatori Multiservizi, dal 2001 è l’organizzatrice del raduno internazionale che riunisce i possessori del glorioso marchio di autovetture MG. Dalla sua determinazione e fantasia nascono le destinazioni, i percorsi scelti con cura e attenzione per far vivere ai partecipanti provenienti da tutta Europa un’esperienza unica e sempre diversa. Percorsi culturali, storici, enogastronomici e naturalistici. Un susseguirsi di paesaggi, tradizioni che si accavallano lungo le strade che si incrociano tra la Romagna e le Marche. Un viaggio alla scoperta di un territorio autentico, dei più suggestivi borghi, rocche e piccole comunità che custodiscono atmosfere antiche ma non per questo fuori dal tempo. Letizia ci racconti di questo appuntamento che prende il via il 23 maggio? “È un evento organizzato dal Gruppo Albergatori Multiservizi di Gabicce Mare, di grande importanza per la città, ma anche per il nostro entroterra. È nato nel 1992 e si svolge ogni due anni. IN MAGAZINE

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versitari, imprenditori, ingegneri. Alcuni di loro hanno diverse MG: chiamarla passione quindi è riduttivo.” Sei giorni di percorsi nelle nostre località. “Si parte al mattino da Gabicce Mare, una media di duecento chilometri al giorno passando per le nostre bellissime località. Il piacere di guidare è unito anche ai percorsi naturalistici a piedi, alla visita di musei e all’accoglienza: i sindaci e le pro loco ci ospitano con iniziative pubbliche. E poi la gastronomia, che è il nostro fiore all’occhiello, i ristoranti e le ec-

IN ALTO, AL CENTRO, LETIZIA VINCENZETTI, ORGANIZZATRICE DEL RADUNO MG.

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Sono coinvolti 300 partecipanti oltre al seguito degli appassionati, quasi tutti stranieri ad eccezione degli equipaggi italiani che sono iscritti al Club. Il nostro intento è di fare innamorare il mercato estero dell’Italia, il nostro territorio è un perfetto mix di prodotti turistici.” Dal 2003 sei alla guida dell’evento ed è un bilancio dai numeri importanti. “Siamo passati in questi anni da 35 a 180 vetture: auto MG d’epoca di veri e propri appassionati, orgogliosi di essere custodi di un pezzo di storia e di passione da tramandare ai figli; c’è sempre un ricambio generazionale, i figli che guidano le auto dei padri e dei nonni. È un evento che non morirà mai. I partecipanti hanno esigenze ben precise, alberghi attrezzati con posti auto e garage videosorvegliati, tutto deve essere perfetto nell’organizzazione, sono clienti esigenti che considerano le loro automobili come gioielli: qualcuno di loro ha inserito nel motore pezzi in oro zecchino.” Da quali paesi arrivano e chi sono i partecipanti? “Vengono dall’Olanda, Inghilterra, Danimarca, Francia, Norvegia, Germania, Svizzera, Belgio, Lussemburgo, anche da oltreoceano, come dall’Australia. Sono principalmente appassionati ed estimatori dell’affascinante vettura, medici, professori, uni-

IL PIACERE DI GUIDARE È UNITO ANCHE AI PERCORSI NATURALISTICI A PIEDI, ALLA VISITA DI MUSEI E ALL’ACCOGLIENZA: I SINDACI E LE PRO LOCO CI OSPITANO CON INIZIATIVE PUBBLICHE. E POI LA GASTRONOMIA, CHE È IL NOSTRO FIORE ALL’OCCHIELLO.

cellenze dei nostri prodotti locali: devi offrire loro ciò che non hanno nei Paesi di origine.” Quali sono le tappe che toccherete quest’anno? “Diverse località: Sarsina, Maiolo, Montelabbate, Petriano, Sant’Angelo in Vado. Chiudiamo poi con il fascino dell’antica capitale del ducato del Montefeltro: Urbino.
In questi anni, i tantissimi luoghi che abbiamo visitato hanno avuto visibilità nel mondo attraverso i videoclip dei partecipanti, con visualizzazioni altissime.” Un’organizzazione non proprio facile. “Dal punto di vista organizzativo assomiglia un po’ alla Mille Miglia. Abbiamo bisogno della Polizia Stradale che scorta la lunga carovana delle vetture dalla partenza all’arrivo. Occorre molta sicurezza sulla strada. Ci sono poi



Ricordando MARINA Vogliamo ricordare Marina Giannini grande appassionata delle MG. Assieme al marito Fabio Giorgi, entrambi tesserati al Club Nazionale, hanno partecipato con la loro autovettura a diverse edizioni del raduno. Una passione che li accomunava, la voglia di non perdere mai un appuntamento che li vedeva insieme a vecchi e nuovi amici percorrere le strade del nostro territorio. L’evento, molto caro a Marina, rappresentava orgogliosamente un’occasione per far conoscere ai partecipanti i luoghi dell’entroterra fuori dai classici circuiti turistici. La settimana dedicata alle auto, ma anche alla buona cucina e alla convivialità, la vedeva sempre in prima fila regalare a tutti il suo migliore sorriso.

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i meccanici che seguono i percorsi per dare totale assistenza alle auto. I nostri ranger, si occupano già diversi mesi prima di studiare i percorsi e costruire il Road book adeguato all’evento, dobbiamo valutare ogni dettaglio e proporre sempre qualcosa di nuovo. Occorre inoltre incentivare sempre la collaborazione tra Comuni e Regioni.” Ci sono donne fra i partecipanti? “Molte donne. Io la trovo un’auto un po’ complicata da guidare, ma ci sono signore svizzere e inglesi che le utilizzano abitualmente. È bello osservare l’abbigliamento tipico che indossano, con cappellini e guanti.” Un appuntamento quindi di grande rilevanza e visibilità. “Sono numerose le testate giornalistiche che raccontano il fascino della MG by The Sea e di questo siamo molto soddisfatti, abbiamo molta esperienza e buon intuito. Vale la pena aggiungere che in Italia questo è il solo raduno che riesce a concentrare così tante MG e per la durata di una settimana.” Ci conferma che l’evento si concluderà con una festa.

“Sì, una cena di gala con uno scambio di doni. Ogni partecipante porta qualcosa dal proprio Paese, un prodotto tipico, un oggetto legato all’artigianato. Ci sono riconoscimenti legati alla sfortuna, alla determinazione, il tutto in un clima di convivialità e divertimento.” Un meritato riconoscimento a Letizia Vincenzetti per la passione. Ma la passione non basta, ci vuole anche fantasia e lungimiranza nel portare avanti questi progetti e quelli futuri: “Mi piacerebbe organizzare altri eventi legati al mondo dei motori, come un raduno di moto storiche.”

I PARTECIPANTI HANNO ESIGENZE BEN PRECISE, ALBERGHI ATTREZZATI CON POSTI AUTO E GARAGE VIDEOSORVEGLIATI. TUTTO DEVE ESSERE PERFETTO, SONO CLIENTI ESIGENTI CHE CONSIDERANO LE LORO AUTOMOBILI COME GIOIELLI.


ADVERTORIAL

NONA A RICCIONE ARTE E CREATIVITÀ A TAVOLA

DA UN ANNO NONA OFFRE AI SUOI CLIENTI UNA CUCINA CHE UNISCE TRADIZIONE E SPERIMENTAZIONE INTERNAZIONALE. CON FANTASIA E VOGLIA DI STUPIRE, COME RACCONTA IL DIRETTORE DEL RISTORANTE.

Si chiama Nona e si trova a Riccione in via Torino 29. Appena entrati la prima impressione è quella di trovarsi non in un ristorante qualunque, ma in una realtà dove è impossibile rimanere indifferenti alla allegra mescolanza di stili provenienti da diverse parti del mondo. Una realtà che è garanzia di una perfetta unione tra elementi di riciclo e di design, il cui minimo comune denominatore è lo star bene. La filosofia del Nona, a partire dal nome che racchiude tanti significati, si integra con le aspettative di ogni tipo di clientela, offrendo ogni volta proposte diverse e stimolan-

ti. Un modello dove la cucina, che punta alla qualità delle materie prime realizzata con ricette della nostra tradizione ma anche internazionali, si unisce all’arte espositiva e alla cultura. Gian Maria Emendatori, da imprenditore della MEC3, marchio che non ha bisogno di presentazioni, ha saputo dar vita ad un’attività originale e aperta a tutti, prendendo spunto dai viaggi nei vari angoli del mondo. Ma la realizzazione del progetto è avvenuta anche grazie alle competenze di un team di professionisti. Raffaele Belmonte, esperto del settore e direttore del

Nona, ci racconta com’è andata: “Il progetto partì circa un anno fa, era il primo aprile e quel ‘pesce’ fu una vera e propria scommessa: aprire un locale in poco tempo riuscendo con una proposta innovativa a soddisfare al meglio le richieste del mercato.” Il vostro format? “Siamo partiti dalla cucina,creando assieme allo chef Antonio Palmisani alcuni piatti del nostro territorio, uno dei luoghi più adatti a fare del buon cibo un vero e proprio motivo di vanto. A questi, abbiamo unito ricette diverse tra la Spagna con grigliate al barbecue e il Giappone con oltre cinquanta piatti di sushi, ma anche la pizza. Abbiamo poi unito un ventaglio di iniziative ed eventi dove anche le proposte artistiche hanno trovato spazio, dalle cene con autore con presentazione di libri che coniugano cultura e cibo, alle mostre permanenti con esposizione di artisti come Marco Milillo e i suoi nudi fotografici, lasciando spazio però anche al divertimento, alle serate di musica con dj o il brunch domenicale per le famiglie e bambini, in un rapporto sempre estremamente attento con i nostri clienti.” Nuovi progetti? “La spiaggia di fronte al locale che abbiamo acquistato e che diventerà nuovo ‘contenitore’ di eventi in sinergia con la nostra cucina.” Fruire di un locale è un po’ come vedere un film, dopo la prima scena il regista deve aver conquistato il pubblico e il Nona dopo appena un anno di vita lo ha conquistato alla grande.

Riccione, Via Torino, 29 Tel. 0541 602465 www.nona.eu 1

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ACCONCIARE

Barba o

NON BARBA PER MOLTI LA BARBA HIPSTER È ANCORA UN MUST. MA LA MODA STA PER ESSERE SUPERATA A FAVORE DEL VOLTO GLABRO E UN TAGLIO DI CAPELLI TRADIZIONALE. PAROLA DI SANDRO VANDI, TITOLARE DI HAIR CUT COMPANY, IN PIENO CENTRO A RIMINI.

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di Giorgia Gianni / ph Riccardo Gallini

“La storia degli uomini è letteralmente scritta sui loro volti.” Parola di Christopher OldstoneMoore, autore di Barbe e uomini, intervistato in gennaio dalla storica rivista di moda maschile Esquire. “Ogni uomo, ogni mattina, rappresenta un microcosmo dell’eterna lotta fra l’umanità e la natura per mettere ordine dove regna l’entropia – osserva –. Farsi

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crescere la barba o radersi non solo ci dice molto su di noi come individui, ma anche sulla nostra cultura nel complesso.” Iperbolico? Eppure sono diversi anni che la barba si è guadagnata un posto da protagonista non solo sui volti degli uomini, ma anche sulle pagine dei giornali più letti del mondo. A tre anni dal pezzo del Guardian che si chiedeva se avessimo raggiunto il limite, circondati da hipster barbuti, i volti non rasati continuano a dominare e a fare parlare. Recentemente l’Independent ha scritto “Perché la barba potrebbe finalmente morire nel 2016”, un auspicio più che un articolo di cronaca, suggerendo che un look pulito e liscio potrebbe tornare di moda in questa seconda metà del decennio. Di sicuro, fra barbe, baffetti e maxi basette, anche grazie all’accelerata impartita dalla moda hipster, mai come negli ultimi anni la professione del barbiere è tornata ad avere un ruolo rilevante. E le botteghe di barberia tradizionali, con la classica poltrona, i giornali da sfogliare e le chiacchiere fra soli uomini, sono sempre più soppiantate da saloni in cui il barbiere diventa uno stylist e consulente di imma-

gine. Un lavoro a cui si dedicano sempre più anche le donne, cosa impensabile pochi decenni fa. “Nella mia lunga esperienza ho potuto notare che a Rimini le mode vengono prese molto seriamente, e così è stato anche per la barba e il look hipster – commenta Sandro Vandi, titolare dal 1987 di Hair Cut Company nel centro della città –. Così capita spesso il cliente che chiede il taglio o la barba come quel personaggio famoso, o addirittura con la foto del divo che gli ha messo in mano la moglie. Io cerco sempre di dare un’impronta personale, invitando a non copiare né a seguire passivamente le mode, soprattutto quando i clienti sono giovani. È surreale vedere in alcuni locali solo uomini con la barba e i pantaloni cortissimi da hipster. Per fortuna nel mio lavoro posso permettermi di non fare quello di cui non sono convinto. Sentire un cliente che mi dice ‘Fai tu’ è la soddisfazione maggiore. E io, che non ho capelli, li faccio come li porterei io se fossi lui.” Secondo la scienza gli uomini continuerebbero ad essere affascinati da barba e baffi, come spiega il Telegraph, per non sentirsi sotto pressione e sembrare più forti e


aggressivi rispetto agli altri. David Beckham, Ben Affleck, Leonardo Di Caprio, Tom Hardy, Hugh Jackman sono solo alcuni dei divi visti con la barba. Ma il trend della barba sembrerebbe davvero avere iniziato il proprio declino, osserva Vandi. “Basta guardare a Milano, è una moda che sta passando. La vera trasgressione oggi è la normalità, tornare a quello che si era, ai tagli tradizionali, con belle sfumature e capelli più lunghi in alto. Come i tagli old style degli anni ’40, con uso di cere e gel.” Il fashion system ha infatti già lanciato la controtendenza, come quella delle recenti passerelle uomo milanesi, dove da Gucci a Prada (fatta eccezione per Dolce&Gabbana) l’uomo è tornato a esibire il volto glabro dell’efebico sbarbato.

Che si voglia una barba curata o un volto glabro, quella della barberia è una tradizione che conta molti rappresentanti storici a Rimini e provincia. È andato in pensione solo poche settimane fa Edo Scarpellini, il Figaro di Viserba, mentre il premio Artigianato e cultura d’impresa di Confartigianato e CNA ha premiato nel tempo barbieri dall’attività cinquantenaria come Luciano Bailetti a Cattolica e Dino Della Chiara a San Giovanni. E non mancano le barbieresse, come si definisce Patrizia Calicchio, titolare del salone uomo La barbieria a Santarcangelo, e le figlie d’arte, come Giulia Domeniconi, ventiseienne donna barbiere che nella bottega di Bellaria Igea Marina già a 18 anni ricalcava le orme di genitori e nonni materni.

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RAPPRESENTARE

Il drammaturgo

DEI MEDIA

ROBERTO PACI DALÒ È REGISTA, COMPOSITORE MUSICALE E ARTISTA VISIVO. CON UN OBIETTIVO: CREARE AZIONI ARTISTICHE POLITICAMENTE IMPEGNATE E CON UNA RICADUTA SULLE COSCIENZE.

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di Lucia Lombardi / ph Riccardo Gallini

Nato nel giorno della memoria, adora Emir Kusturica, ha imparato a cavarsela per le strade di New York grazie a John Cage, compositore, teorico musicale e scrittore americano che ha conosciuto giovanissimo. Incontro per lui fatale. Nel mondo del lavoro ci si è catapultato grazie a Ronconi e al Teatro Valdoca, che lo ha fatto sentire subito grande. È membro della British Cartographic Society, tanto che grandi mappe geografiche segnano rotte immaginarie tra racconti, foto, e il nostro incontro, rubato ad una delle sue tappe in terra di Romagna. L’occhio ceruleo del riservato regista, compositore, artista visivo, Roberto Paci Dalò, svela molto di lui e della sua natura riservata,

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poliedrica e multiculti. Desidero conoscerlo da quando approdai al festival di Locarno, e incuriosita da un film seppi che era opera di Giardini Pensili, gruppo riminese che Dalò fondò nel 1985. Nella cucina dove il nipote gioca ai dinosauri e una madia di famiglia serba ricordi lontani, ci offre un caffè napoletano, cimelio del premio Napoli che ha da poco ricevuto: “È un premio unico in Italia – racconta –, lo considero un premio alla categoria. Evidentemente si ritiene che la cultura italiana non sia solo legata a parola e scrittura, l’ho considero un premio di categoria per tutti quelli che lavorano sulla contemporaneità, su di un pensiero italiano che lavora col resto del mondo, con altre lingue, con altri luoghi e con altri media.” Sei stato definito drammaturgo dei media, ti ci ritrovi? “Ho utilizzato io stesso questa definizione, nel ’97 all’Università di Siena quando tenni un corso intitolato Drammaturgia dei media tra internet e radiofonia, poiché mi interessa mettere in relazione i media e le tecnologie, individuando un pensiero drammaturgico che possa produrre altro.” Che importanza ha la storia?

“L’importanza della memoria serve per riflettere sul presente, lo spettacolo sulla prima guerra mondiale mi ha fatto capire che non era un evento legato ad una storia circoscritta, perché nel passaggio tra ’800 e ’900 c’è tutto, c’è la contemporaneità. Ci sono dei fenomeni ricorsivi paradossali. Il genocidio armeno fa riflettere sulla Shoa, le parole chiave sono sempre le stesse: deportazione, rifugiato, apolide, profugo, sterminio. Questa stringa di parole fa pensare a ciò che sta succedendo ancora oggi, significa lavorare su altri genocidi in corso, in Siria, in Africa, ecc. Riflettere sulla storia è agire sul presente con cognizione di causa. Cosa insegni all’Università di San Marino? “Interaction design. Il corso che tengo – cartografia sensoriale –, unisce mondo digitale, analogico, cinema, in formato libro, manufatti utili. Io sono testimonial di Moleskine. Questo aiuta il nostro progetto, tanto che l’azienda ci fornisce materiali e propaga sui social i nostri lavori. A breve nascerà anche una web radio universitaria fatta di suono e immagini, che funzionerà per collegare i dipartimenti.”


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modo artistico duecento bouquet. A Sanremo è praticamente nata una squadra che adesso si chiama la ‘Squadra di Sanremo’ e sarà in Repubblica in maggio in occasione di Florea.” Com’è nata in lei la passione per i fiori? “Ho aperto il mio negozio di fiori, Fior di Verbena, quando ero molto giovane e mi sono subito appassionata. Ho partecipato diversi corsi di specializzazione e ho continuamente ricercato novità legate al mondo floreale. Ho anche studiato e poi brevettato un sistema di conservazione dei fiori chiamato ‘Fior d’Acqua’ che consente di cambiare l’acqua solo una volta al mese e di mantenere i fiori più a lungo.” Da dove trae ispirazione quando compone un bouquet? “In primis cerco di rispettare la volontà del cliente che me lo commissiona, poi cerco di farlo in base al motivo per cui mi è stato chiesto e a quelli che possono essere i desideri di chi lo riceverà. Cerco di rispettare molto la stagionalità dei fiori, mentre esprimo la mia fantasia e la mia creatività nell’abbinamento dei colori dando anche molta importanza alla confezione e alla presentazione del bouquet.”

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I bouquet di fiori sono autentiche opere d’arte che trasmettono sensazioni uniche e indimenticabili. Mara Verbena dal 7 al 9 aprile rappresenterà San Marino alla Coppa Europa 2016, il campionato europeo dei fioristi in scena ai Magazzini del Cotone di Genova. Gli artisti dei fiori di tutta Europa si sfideranno su cinque tematiche diverse realizzando composizioni splendide che potranno essere ammirate anche dal pubblico. È la prima volta che una fiorista sammarinese parteciperà a un concorso internazionale. “Sarà una bella esperienza – afferma Mara Verbena – il mio obbiettivo è onorare la bandiera bianco-azzurra. Il livello è molto alto, io non ho una grande esperienza di concorsi ma una buona dose di coraggio per parteciparvi. Spero di fare bella figura, tra l’altro la mia famiglia ha ho origini liguri e mi sentirò anche un po’ a casa”. A proposito della Liguria, il mese scorso Mara Verbena è stata a Sanremo per realizzare gli allestimenti floreali e i bouquet del 66esimo Festival della Canzone Italiana insieme a sedici fioristi e all’Associazione Nazionale Piante e Fiori d’Italia. “È stata un’esperienza molto bella e gratificante. Abbiamo creato in

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Il cibo

DELL'ANIMA ALIMENTAZIONE E STILE DI VITA NON SONO SOLO IMPORTANTI PER IL BENESSERE FISICO MA ANCHE PER COLTIVARE L’ARMONIA INTERIORE. COME CI SPIEGA PAOLA DI GIAMBATTISTA, CHE HA LASCIATO IL MARKETING PER LA NATUROPATIA.

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di Antonella Zaghini / ph Riccardo Gallini

Chi un po’ di più, chi un po’ di meno, al giorno d’oggi siamo tutti infelicemente stressati: dolori alle articolazioni, il cerchio alla testa, la sinusite cronica e una serie di intolleranze alimentari da fare invidia a un prontuario di medicina. Colpa della vita moderna, bellezza! direbbe il buon Bogart. Eppure cambiare stile di vita si

può. Basta volerlo e affidarsi ai consigli di una nutrizionista. Si chiama Paola Di Giambattista, classe 1976, nata a Civitanova Marche, ma sammarinese d’adozione. Di professione fa la naturopata e la nutritional cooking consultant. Altrimenti detto, è una persona che ti aiuta a districarti dal ginepraio della vita

moderna. Il suo raggio di azione è fra la cucina vegetariana e quella vegana. Ma se ti aspetti il prototipo della vegana tutta bacche e vita alternativa sei fuori strada. Paola Di Giambattista ha un’energia contagiosa e la tenacia di una guerriera. Basta dare un’occhiata alla sua biografia: quando aveva un lavoro brillantemente

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avviato come export manager, un bel giorno si è rimessa in discussione. Ha fatto il cosiddetto downshifting che vuol dire: ricominciare tutto da capo. Mica uno scherzo. “Sono ripartita dal basso - racconta Paola Di Giambattista tornando sui libri e dal punto di vista lavorativo facendo lavoretti occasionali per mantenermi agli studi. Non è stato facile, da quel momento ho dovuto fronteggiare molte prove, anche dal punto di vista personale. Ma ce l’ho fatta”. Una tappa dopo l’altra è arrivata al diploma di Naturopatia con una tesi che da neo mamma le calzava a pennello: gravidanza secondo natura. Da li è stato tutto un approfondire: scuola Ayurveda, terapie olistiche come il Reiki, la floriterapia, la cristalloterapia. Il suo percorso è diventato un bagaglio prezioso per insegnare a vivere meglio. Perché è di questo che si tratta. “Chi arriva da me - spiega - ha il cosiddetto malessere diffuso, tanto stress, affaticamento cronico, disturbi della pelle” e tutto quel repertorio di sintomi che spuntano a causa di costrizioni, di quel perenne mandare giù, perché non si può fare diversamente. A quel punto si indaga sullo stile di vita, il life style. Eseguita la valutazione si procede per step, elaborando sulla persona il percorso per voltare pagina. “Fondamentale - aggiunge - è l’approccio con il cibo. Preparo un piano alimentare che non prevede calorie, ma ricette di cucina e lista della spesa per organizzare i propri pasti. In una quarantina di giorni si iniziano a vedere i primi risultati. Questo è molto positivo per proseguire. Il resto dipende dalla determinazione e dalla volontà di cambiamento”. E un buon coach al fianco. Sì, perché se iniziare è facile, continuare è più arduo. Così ecco che vengono in aiuto i suoi consigli. “Avete presente le linee di cucina dei grandi ristoranti? Basta applicarle al quotidiano. Si parte dal menù, le ricette e la lista della spesa. Primo passo, la lavorazione 54

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delle basi quelle che necessitano di cotture più lunghe come i legumi e i cereali in chicchi. Si cuociono e si congelano in porzioni. Un lavoro che si fa una volta alla settimana. La sera prima, ricetta alla mano, si passano gli ingredienti che servono dal congelatore al frigorifero, evitando così che si formi la carica batterica. Il giorno successivo per finire i piatti, con l’aggiunta di aromi e verdure, non servono più di 15 minuti. Facile, no? Basta solo sapersi organizzare”, parola di nutritio-

“LA MAGGIOR PARTE DELLE PERSONE CHE SI RIVOLGONO A ME HANNO GIÀ FATTO IL PROVERBIALE GIRO DELLE SETTE CHIESE, SENZA AVERE RISOLTO PIÙ DI TANTO. MENTRE UNA PARTE MINORITARIA LO FA A LIVELLO PREVENTIVO PER STARE MEGLIO.”

nal cooking consultant. Ed è soprattutto l’organizzazione che insegna ai suoi clienti, insieme ai principi della buona alimentazione, del mangiare in base ai prodotti di stagione, meglio ancora se si eliminano, o quanto meno riducono, le proteine animali. Abituata a porsi sempre nuovi traguardi, Paola si sta già concentrando su un nuovo progetto: la cosmetica. Detto così con la cucina e il good food avrebbe poco da spartire, invece no: “Se è vero che una sana alimentazione è la chiave per stare in salute, la pelle è un organo e va nutrito con cura.” Da qui l’inizio di una collaborazione con una realtà della zona che si occupa di cosmetici e make up organici e vegani. In particolare seguirà lo sviluppo estero. Un modo per mettere a frutto la sua precedente formazione in marketing e le competenze acquisite nel settore vegan. Come dire, nella vita tutto ritorna.


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VILLINO OTTANTAQUATTRO LE EMOZIONI DIVENTANO IMMAGINI

I RICORDI DEL GIORNO PIÙ BELLO DIVENTANO FOTOGRAFIE EVOCATIVE E SPONTANEE NEGLI SCATTI DI EMANUELE CASALBONI.

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Si chiama Villino Ottantaquattro ed è uno spazio fotografico interamente dedicato ai matrimoni. La costruzione ricorda i villini riccionesi dei primi del novecento e gli spazi interni si integrano perfettamente all’ambiente circostante con raffinati oggetti d’arredo e di design. L’ideatore del progetto è Emanuele Casalboni e basta il suo nome per evocare un cammino di scatti e fotografie. Un entusiasmo genuino, non forzato né preconfezionato il suo, che ha seguito le dinamiche e le evoluzioni del settore della fotografia, senza però dimenticare i valori e le tradizioni acquisite negli anni. E proprio lui ci racconta come nascono le belle idee: “Ho pensato che un momento così importante, come quello del matrimonio, dovesse seguire un’evoluzione con elementi arricchiti dalle nuove tecnologie, riuscendo comunque a trasferire le emozioni in immagini, qualcosa di reale e sincero. I miei servi-

zi fotografici evidenziamo l’aspetto ‘abituale’ delle persone, dai preparativi precedenti la cerimonia, alle situazioni che si vengono a creare in cui cogli l’attimo e non ti aspetti il classico scatto in ‘posa’, senza la presenza incombente del fotografo durante la cerimonia. Il mio lavoro si svolge tutto in una situazione particolare, al di fuori dei classici canoni, per cercare di preservare la spontaneità delle persone.” Un progetto all’avanguardia nel settore della fotografia che rappresenta l’evoluzione del tradizionale negozio. “Ho cercato di creare un ambiente accogliente e riservato, una sintesi tra antico e moderno nel quale i clienti possano trovarsi a proprio agio, il mio obiettivo è quello di creare un servizio adeguato alle loro esigenze a cominciare dall’atmosfera e dai profumi che ho cercato di ricreare. Un negozio contenitore di novità, scatole, oggetti di design e album

con le fotografie applicate che sono tornati molto di moda.” Al sapere originale vengono aggiunte le più moderne tecnologie. “Effettuiamo anche videoriprese aeree con droni che permettono di creare video e gallerie di immagini di altissima qualità, in pochi minuti realizziamo attraverso il trailer, quella che è l’anticipazione del matrimonio.” Una attenzione particolare anche all’aspetto legato agli allestimenti. “Assieme a Cristina Radavelli, cerchiamo di curare attentamente anche l’aspetto degli allestimenti. Un’attenzione che va applicata in ogni singola parte per rendere ‘perfetto’ il giorno delle nozze. Gli accessori, gli addobbi, i fiori vengono proposti al di fuori dei canoni tradizionali. A volte sono proprio i dettagli a rendere un matrimonio unico.” Quali sono le location più richieste? “La spiaggia certamente. I colori, i suoni del mare incorniciati da allestimenti eleganti possono creare atmosfere assolutamente indimenticabili. Una cerimonia molto apprezzata soprattutto dai turisti di Bologna e Modena. Giriamo comunque un po’ tutta l’Italia: Milano, Firenze, Teramo, Roma, Cortina, Catania.” Emanuele Casalboni con la professionalità e l’innovazione della sua proposta offre un contributo ricco di originalità ma anche di grande livello, per rappresentare e ricordare uno dei giorni più importante della propria vita. IN MAGAZINE

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RICREARE

Il flusso

DELLE COSE GABRIELE GEMINIANI ELABORA LA MEMORIA DEGLI OGGETTI SMARRITI, TRA ARTE, POESIA E LIBRI DI PREGIO, COLTIVANDO AL CONTEMPO IL RUOLO DI CONNETTORE DI MONDI.

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di Annamaria Bernucci / ph Riccardo Gallini

Sguardo dall’iride liquida e chiara, pronto ad afferrare i segreti celati nelle cose, naso pronunciato come la sua curiosità, liturgista naturale nelle relazioni con gli oggetti di cui si circonda, malcelata ironia che dissemina in tutti percorsi artistici praticati: Gabriele Geminiani si presenta come il custode di una particolare disciplina, quella che lo vede da decenni impegnato con perizia tassonomica a raccogliere, accumulare, rubricare oggetti e frammenti di cose smarrite nel tempo e nello spazio.

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Egli sa che l’arte possiede il modo per salvare gli oggetti orfani, obliati, insignificanti, deperibili che il disagio dell’abbondanza della nostra contemporaneità ci ha abituato a cancellare dalla memoria. Ciò avviene distillandone le forme, alterandone la forza comunicativa attraverso linguaggi visivo-poetici che padroneggia con disinvoltura. Gabriele dove sono sfociati e come si sono intersecati i tuoi interessi artistici? “Intuizioni narrative accompagnate dalla voglia di esplorare e raccontare per immagini ciò che mi circonda: nascono così le mie prime mostre in luoghi inaccessibili e i miei libri illustrati, dove disegno e fotografia scorrono lievi come le storie. Poi l’approdo al mondo del packaging creativo e della progettazione che mi ha dato soddisfazioni inaspettate: primo premio ex aequo con Nestlé Italia in un prestigioso concorso per pack riciclabili. Da quel momento ho intuito le potenzialità dell’incrociare le traiettorie, mediare tra arte, fotografia e comunicazione, coltivando una predilezione verso la stampa artigianale dei piccoli editori, per

i quali l’arte tipografica conserva un raffinato valore estetico e storico.” Alberto Bassi, che si occupa di storia e critica del design ed è docente presso l’Università IUAV di Venezia, ti definisce connettore di mondi. Ci spieghi meglio perché? “Nel tempo sono diventato uno scrupoloso tessitore di incontri (tra designer, scultori, tipografi, editori, illustratori, artigiani, poeti e scrittori allo stesso tavolo) ritenendo che solo l’osmosi delle idee e gli innesti umani e professionali possano creare le vitali condizioni per la progettazione e la crescita. Un’esperienza in corso è quella che si sta costruendo per la prossima Biennale del Disegno di Rimini assieme a Giovanni Giulianelli, artista sammarinese, una collaborazione a quattro mani giocata sulla fascinazione dei luoghi originari e dei paesaggi. Quegli stessi da dove è partita la mia ricerca sulla memoria degli oggetti perduti seguendo quel corridoio vallivo dove le anse di un fiume mi svelarono mondi segreti precipitando a mare e segnando allo stesso tempo i passi della mia vita creativa.”


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Il rock è

PER SEMPRE DANIEL ANGELINI, STORICO CHITARRISTA DI IVAN GRAZIANI, RACCONTA LA SUA VITA DA ONE MAN BAND SUL PALCO. IN ATTESA DI RIPARTIRE IN TOUR.

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di Francesca Magnoni / ph Riccardo Gallini

“Da piccolo non volevo i giocattoli, per Natale o per il compleanno chiedevo uno strumento musicale. E quando da ragazzini si andava a trovare la maestra, che in casa aveva il pianoforte, io mi mettevo a suonare, anche se non ero capace.” È cosi che Daniel Angelini, di origine viserbese, 68 anni portati come un giovanotto, racconta del suo amore viscerale per la musica. “A dieci anni ricevetti la mia prima chitarra e da lì tutto è partito. A diciassette anni ho lasciato la scuola per seguire la musica.” Ancora giovanissimo, negli anni ’60 entra nel gruppo dei cattolichini Aratari (famosi per il brano Lo shake dell’elefante) con cui inizia ad esibirsi durante la stagione invernale a Madonna di Campiglio e Cortina e poi, durante quella estiva, in Riviera. La carriera musicale live va avanti fino al 1978 quando Ivan Graziani lo sente suonare prima di un suo concerto. Daniel e l’amico bassista Walter Agarici vengono invitati a seguirlo, ma ancora non se la sentono. Solo nel 1979, ai tempi di Agnese dolce Agnese, dopo un anno di prove, i due fanno il salto. Daniel si trova davanti a migliaia di persone, a suonare

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in TV per il Cantagiro nel 1980, e poi allo stadio San Siro. La vita diventa frenetica. E anche la vita privata di Daniel prosegue parallela: sposato con Ivana, nel 1980 nasce il terzogenito, Donatello, che lui stesso definisce “figlio di una tournée”. Ma qual è l’eredità di Graziani per Daniel? Angelini ricorda bene la prima volta in cui lo vide esibirsi da solo, con la sua chitarra. Quell’incontro gli fece scattare qualcosa dentro. E così, da one man band, negli anni ’80 Daniel inizia la sua carriera toccando tantissimi locali suonando dal rock al folk e proponendo Elvis

Presley, Bob Dylan, Eagles, Bruce Springsteen e David Bowie. Il segreto di questo successo? “La semplicità con cui arrivo alla gente e l’immediatezza che ho nel suonare da solo la mia chitarra. Mentre suono e canto, se colgo una sfumatura anche dal pubblico, cambio canzone o faccio un altro arrangiamento.” La storia continua ancora oggi. Dopo la recente uscita in CD di Parla tu... il doppio live di Ivan Graziani del 1982, Daniel e il figlio Donatello, insieme al batterista ravennate Jader Nonni, porteranno di nuovo in giro la grande musica di Ivan Graziani.


ADVERTORIAL

PUBBLICARE ONLINE LE FOTO DEI PROPRI FIGLI… FORSE NON È IL MODO MIGLIORE DI TUTELARLI

IL DIBATTITO SULLA PUBBLICAZIONE DI FOTO DI BAMBINI SUI SOCIAL È ACCESO. L’AVVOCATO VARLIERO CI SPIEGA QUALI SONO I RISCHI E PERCHÉ SAREBBE MEGLIO EVITARE DI FARLO.

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Sempre più spesso si vedono genitori pubblicare online le foto dei propri figli al chiaro scopo di condividere un momento felice della propria vita o, più semplicemente, far circolare immagini di un evento bello e spensierato al quale hanno partecipato insieme alla famiglia. Ebbene, non sempre questo eccesso di mediaticità porta con sé risvolti positivi… Anzi, potrebbe essere il contrario, perché una volta che la foto viene caricata online c’è il rischio che non si riesca a controllarne la diffusione. Pensate davvero che il vostro profilo presente sui social network sia inattaccabile o inviolabile? Ci piace credere di sì… ma basta pensare a quanti attacchi informatici subiscono server ben più sicuri, come ad esempio i terminali governativi o istituzionali, per capire che forse è nostro compito mettere in atto una diligenza

e un’accortezza superiore alla media per essere noi stessi in prima battuta garanti della nostra riservatezza. In queste poche righe non vogliamo parlare della normativa sulla Privacy, poiché è noto a tutti che non possano essere pubblicate foto di minori ma è altresì noto che in tal caso l’autorizzazione spetti ai Genitori i quali, sempre più spesso, sono i primi a far circolare in assoluta buona fede le immagini dei propri figli. E la buona fede è da sottolineare e ribadire, non si pensa certo che una madre voglia nuocere al figlio se pubblica le foto del suo quinto compleanno mentre spegne le candeline. In questo ambito è fondamentale tenere presente che tali immagini potrebbero esser viste anche da chi in una foto di un minore vede ben altro che un semplice momento di gioia e svago di una famiglia e costui potrebbe facilmente

entrare in possesso dell’immagine e, nella peggiore delle ipotesi, farla circolare in ambienti online ove un Genitore non vorrebbe mai vedere la foto del proprio figlio. A tal proposito, una frequente raccomandazione che capita spesso di leggere è quella di verificare sempre se la foto del minore che si sta pubblicando la si pubblicherebbe ugualmente anche se nella stessa foto e nella stessa circostanza ci fosse il Genitore. Per dirla in parole semplici, un padre metterebbe mai online un’immagine di sé mentre si improvvisa con dei colori a tempera o mentre si rotola nella sabbia? L’esempio è banale però è calzante perché molti adulti non vorrebbero in alcun modo mostrare momenti privati della loro vita familiare, sebbene connotati da gioia, spontaneità e naturalezza, e lo stesso è da considerare ugualmente sconveniente per un minore. Il tutto, pertanto, si riduce ad una valutazione dei rischi connessi alla diffusione di una foto che in sé può apparire di scarsa rilevanza ma può essere percepita diversamente da un fruitore morboso, tant’è che dati forniti dalla Polizia di Stato mostrano come oltre la metà delle immagini presenti su siti pedopornografici sono state prese da album pubblicati da Genitori che volevano condividere online momenti della loro vita familiare. In conclusione, è bene astenersi da inserire su internet foto dei propri figli e, nel caso un Genitore lo ritenesse indispensabile, sarebbe bene che scegliesse con attenzione il tipo di immagini evitando quelle che ritraggono un momento di intimità familiare o quelle dalle quali emergano le abitudini, le routine o le passioni del minore ritratto così da non rischiare che possa diventare un bersaglio o una preda. IN MAGAZINE

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Dopo aver allenato i muscoli della Romagna e scalato il Nord del Paese, Stefano, Enzo, Matteo e i loro collaboratori si preparano ora a due grandi sfide internazionali: l’apertura di un primo centro in Svizzera, nel cuore di Lugano, e della prima clinica del benessere firmata iPersonalTrainer a Dubai, nella prestigiosa cornice del Double Trouble by Hilton. “Sarà il trampolino di lancio di un progetto che porterà un nuovo modello di vacanza, all’insegna del benessere psico-fisico, nelle mete più esclusive del mondo, da Miami a Singapore, da Saint Moritz a Zanzibar,” spiega Stefano Sorbino, direttore creativo della società riminese, nonché uno dei fondatori con Matteo Pizzi ed Enzo Borrelli. L’obiettivo di questa nuova scommessa è di “dare un senso alla vacanza”, come recita lo slogan di iWellnessClinicTM abbracciato dal pilota Gianni Morbidelli (managing director) e dal campione olimpico Jury Chechi (testimonial). Con la collaborazione di Eden Viaggi, lo staff di iPersonalTrainer proporrà ai viaggiatori un pacchetto su misura per ogni esigenza e disponibilità economica. “In questi anni, oltre ad aver ampliato e rafforzato la nostra équipe, arrivata oggi a quattordici professionisti per poter gestire i vari centri di Rimini (Hotel Villa Rosa Riviera e Augeo), Cesenatico (Darsena), San Giovanni in Marignano (Riviera Golf Resort) e Aosta (prima struttura in franchising) abbiamo perfezionato e rivisto l’organigramma dell’azienda, non più puntando su personal trainer tuttofare, ma dando a ciascun membro dello staff una sua identità e specializzazione,” spiega Sorbino. “Spetta a noi fiutare le attitudini di ogni PT, e se desideriamo esaltare il loro potenziale bisogna farli esprimere in quello che gli riesce meglio. Con l’arrivo di due nuove ed importanti figure il brand confeziona sul mercato un pacchetto dalle caratteristiche uniche in Europa; parliamo della dietista e del personal chef, che attraverso consulenze personalizza-

te e workshop tematici garantirà agli allievi gusto, sapore e maggiore appetibilità ai regimi alimentari proposti. Senza dimenticare i clienti più vicini, le energie sono ora molto concentrate sull’estero. Con iWellnessClinic™ esporteremo a Dubai, e da lì in altre mete turistiche prestigiose del mondo, il nostro know-how. L’idea è di poter offrire un soggiorno settimanale con il quale i turisti possano rientrare a casa più in forma, acquisendo un bagaglio tecnico e formativo da portare sempre con sé”. Il timone è puntato anche verso Lugano. “Tra circa un mese apriremo il primo centro svizzero, con un’area operativa per il work out e un centro posturalefisioterapico annesso, nel centro storico della metropoli svizzera, a

IWELLNESSCLINICTM SARÀ IL TRAMPOLINO DI LANCIO DI UN PROGETTO CHE PORTERÀ UN NUOVO MODELLO DI VACANZA, ALL’INSEGNA DEL BENESSERE PSICO-FISICO, NELLE METE PIÙ ESCLUSIVE DEL MONDO, DA MIAMI A SINGAPORE, DA SAINT MORITZ A ZANZIBAR.

due passi dalle più grandi aziende come Baldinini, Nespresso e Napapijri. Da qui a dodici mesi è prevista l’apertura del secondo club a Lugano Paradiso presso l’Hotel Admiral, e, con il suo direttore commerciale Antonio Salvatori, i ragazzi consolideranno lo sposalizio iniziato ormai cinque anni fa a Rimini con la realizzazione del primo concept iPT. Il cerchio sarà completato da una bellissima SPA, con l’intento di creare una formula club capace di far confluire i clienti su entrambe le strutture, complementari e polivalenti per comfort e servizi. Ora non ci rimane altro che attendere, la rivoluzione del wellness e la sua espansione è dietro l’angolo.”

DA SINISTRA, MATTEO PIZZI, STEFANO SORBINO ED ENZO BORRELLI, FOTOGRAFATI NELLO SHOWROOM FILIPUCCI.

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ADOTTARE

Un gufo

PER AMICO FLO RUGGERI HA UN CONVIVENTE UN PO’ SPECIALE: UN PICCOLO GUFO AFRICANO CHE VIVE CON LEI E LA ACCOMPAGNA OVUNQUE, ANCHE A PRENDERE UN CAFFÈ AL BAR.

L FLO E IL SUO GUFO AFRICANO A UN TAVOLO DEL RISTORANTE NONA DI MORCIANO.

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di Melania Rinaldini / ph Riccardo Gallini

La passione per i rapaci stava nascendo sotto a un’iniziale paura. Flo Ruggeri si innamora di questi animali ad uno spettacolo di falconeria, quando li vede volare e tornare con leggiadria sul guanto. È il 2010 e da una fobia latente nasce la grande passione che le cambia un po’ la vita, quanto meno la quotidianità. Dopo circa due anni Flo decide di prendere con sé un piccolo gufo africano e gli dà il nome di Bubu. Oggi Bubu ha quasi 4 anni e vive con lei a casa, a Riccione. “Avevo paura dei rapaci, ma la loro bellezza mi ha conquistata e l’ho sconfitta. Con questi animali si instaura un rapporto di fiducia molto forte.” Qual è la quotidianità con un gufo domestico? “Il gufo rimane selvatico, ma essendo abituato fin da piccolo a vivere in casa diventa quasi domestico. A casa è libero di volare o stare appollaiato, ha il suo posatoio ma si poggia anche accanto al cane sul divano, vanno molto d’accordo. D’estate, quando le temperature sono più vicine a quelle del suo habitat, sta in una voliera all’esterno. Poi mi segue ovunque vado, a fare le commissioni, al bar... Solo al supermercato non può entrare, per il resto

viene sempre con me, sulla mia spalla. Lo porto a volare a Montefiore dove può fare i suoi giri.” Le persone come reagiscono? “Pensavo ci sarebbe stata più ostilità, molte persone sono superstiziose, invece ogni tanto capita qualche battuta, ma molti sono solo incuriositi. Nei posti che frequento invece ci conoscono tutti. È capitato che una volta mi abbiano segnalato alla Forestale, ma ho tutti i documenti in regola, Bubu è registrato e non c’è stato nessun problema. Voglio comunque precisare che io lo tengo per una mia passione, sono stata chiamata anche nelle scuole per far conoscere

l’animale, ma l’ho sempre fatto senza fini di lucro.” C’è un aneddoto particolare? “Mi è capitato di incontrare Gabriel Garko a Milano Marittima e appena ha visto Bubu ha subito voluto fare una foto con lui, nonostante avesse davanti una folla che invece la foto voleva farla con lui, Gabriel! L’ha postata subito su Facebook e mi ha raccontato che è molto appassionato di questi animali, ne ha anche uno tatuato addosso, in un posto un tantino nascosto… Non posso dire dove!” A ribadire una cosa: gufi, gatti neri, civette e compagnia non portano assolutamente sfortuna!


IL PIACERE DI GIOC ARE CON ST ILE Seg uic i su

R E P U B B L IC A DI S A N M A R I N O “IL GIOCO E’ RISERVATO AI MAGGIORENNI”

“IL GIOCO PUO’ CAUSARE DIPENDENZA”

“ V E R I F I C A L E P R O B A B I L I T A ’ D I V I N C I T A ’ S U L S I T O W W W. G I O C H I D E L T I T A N O. S M ”


ORGANIZZARE

Un club sulla

DARSENA

LELLA FATTORI E MARTINA BIANCHINI ORGANIZZANO A LA PRUA DI SAN GIULIANO MARE EVENTI CHE UNISCONO DIVERTIMENTO, CULTURA E SOLIDARIETÀ.

A LELLA FATTORI E MASSIMO VENDEMINI IN OCCASIONE DELLA SERATA DEDICATA AL BURRACO SOLIDALE.

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di Lucia Lombardi / ph Riccardo Gallini

A San Giuliano Mare di Rimini, un’area dalla doppia anima, riservata e intima d’inverno, aperta e vivace nelle languide serate estive, si trova un ristorante duttile, affacciato sulla Darsena di Rimini, che si fa contenitore virtuoso, prestandosi alla degustazione di prelibati menu e contemporaneamente facendosi portatore di divertimento e solidarietà, grazie ai gettonati Venerdì della darsena. Stiamo parlando de La Prua di Massimo Vendemini. Un locale in cui Lella Fattori e Martina Bianchini curano la parte artistica e le pubbliche relazioni, organizzando eventi di varia natura e portata. Fondendo assieme l’amore per il buon cibo, il divertimento e il prossimo, con serate dedicate alla beneficenza. Uno dei momenti più importanti della stagione è stato quello dedicato al Burraco solidale, organizzato per sostenere il progetto Saat School, della Onlus Una goccia per il mondo, della dottoressa Marilena Pesaresi. Iniziativa pensata per aiutare gli oltre trecento ragazzi poveri, di età compresa tra sei e ventidue anni, che frequentano la scuola di un villaggio a 15 km da Siem Reap, in Cambogia, affinché gli si for-

niscano corsi gratuiti di inglese ed informatica. Venti sono stati i tavoli preparati per l’occasione, per un centinaio di partecipanti, convenuti a sostenere la causa di solidarietà avviata in questa sperduta località, per credere insieme nel futuro. Sotto l’egida delle due donne, il locale si fa portatore di appuntamenti settimanali in cui è possibile cenare a menu fisso o à la carte, soli o in compagnia, con il giusto ritmo, adatto a degustare le specialità preparate dalla cucina de La Prua, in attesa di proseguire la serata all’interno del locale, ascoltando concerti live o musica selezionata dai dj, divertendosi con

spettacoli comici, presentazioni di libri, o quant’altro possa offrire l’animazione del locale. Cene e danze, feste tematiche, sfilate, reading, performance, sono gli appuntamenti pensati per i Venerdì della Prua. Talvolta si bissa e si punta anche sul sabato. O su happening infrasettimanali, come gli eventi solidali. La filosofia portante è quella di offrire ai clienti una serata completa, in cui si possa trascorrere il fine settimana in perfetta armonia, dove piatti di pesce, vegan e carne, siano supportati da un dopocena assolutamente originale, creando un’atmosfera da club.



ASSICURARE

Un’etica per

LA FINANZA MARCO MANCINI È TRA I PIÙ GIOVANI MEMBRI DELLA MILLION DOLLAR ROUND TABLE, L’ASSOCIAZIONE CHE RACCOGLIE I MIGLIORI CONSULENTI FINANZIARI E ASSICURATIVI DEL MONDO.

M MARCO MANCINI FOTOGRAFATO NELLO SHOWROOM DI FILIPUCCI ARREDAMENTI.

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di Cesare Trevisani / ph Riccardo Gallini

Marco Mancini è riminese, ha ventinove anni ed ha appena ottenuto accesso alla Million Dollar Round Table, l’esclusiva associazione internazionale che riunisce i migliori consulenti assicurativofinanziari del mondo. A metà giugno a Vancouver avverrà l’ingresso ufficiale, ma da qualche giorno il life planner ha ricevuto la notizia ed è fra i più giovani in Italia a conquistare il riconoscimento.

“Per centrare il traguardo – spiega Marco Mancini – bisogna tenere insieme due requisiti: elevati standard in termini di raccolta premi ed attenersi, durante lo svolgimento dell’attività, ad un rigido codice etico che tuteli la clientela. Sono giovane, spero che questo sia anche un segnale di fiducia verso tanti miei coetanei che nella difficoltà mostrano sconforto. Invece bisogna reagire, scuotersi e andare a cercare opportunità là dove ci sono.” L’Associazione MDRT è stata costituita nel 1927 negli Stati Uniti e conta oltre 43.000 associati appartenenti a 500 compagnie di assicurazione vita di 67 Paesi del mondo. Statisticamente, solo l’1% dei consulenti assicurativi a livello mondiale riesce ad accedervi e per Marco Mancini l’opportunità è stata possibile grazie alla sua attività in Pramerica, gruppo assicurativo presente in Italia da oltre 25 anni. “L’incertezza sulla pensione, o sulla sua entità – spiega Marco Mancini – ha acceso l’attenzione su formule alternative. Lo stesso vale per gli imprenditori che vogliono tutelarsi con soluzioni che ne rassicurino il futuro dopo la

carriera imprenditoriale, tutelando il valore economico che rappresentano. Ogni piano va attentamente studiato e proposto, è fondamentale accertarsi, con grande attenzione, che sia compreso e condiviso.” “Viviamo – conclude Mancini – una stagione di sfiducia verso chi propone investimenti o di gestire il risparmio delle persone, una diffidenza motivata dai fatti accaduti. È importante un dialogo franco, col mio lavoro aiuto le famiglie e le imprese ad essere tranquille e serene dal punto di vista economico. Per fare ciò non servono necessariamente strumenti finanziari, ma soluzioni assicurative personalizzate che tutelino il futuro rispetto ai rischi economici. Insieme a me tanti altri giovani professionisti sono su questo percorso, consapevoli che esiste un valore che precede quello strettamente economico e cioè il sacrificio che ci sta dietro, quindi il rispetto per le persone che a quel risparmio quasi sempre sono arrivate con grandi sforzi personali e spesso di tutta la famiglia. Ecco perché il rispetto delle persone, la fiducia e l’eticità sono valori imprescindibili nel mio lavoro.”


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