Tariffa R.O.C.: Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB - FILIALE DI FORLÌ - Contiene i. p. - Reg. al Tribunale di Forlì il 20/12/2000 n. 34- EURO 3,00.
R I M I N I N° 2 MAGGIO/GIUGNO 2016
Gianpaolo e Luca
RASCHI
UNA STELLA SUL LUNGOMARE
ALESSANDRA BALDININI / Scarpe che passione! RADIO GAMMA / Una radio per amica MOVIDA RIMINESE / Il ritmo della notte
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EDITORIALE
B
Brilla la stella di Gianpaolo e Luca Raschi del Ristorante Guido di Miramare di Rimini sulla copertina di questo numero di primavera in cui i nuovi trend la fanno da padroni. Parliamo quindi di tendenze floreali, con i fiori declinati dalla decorazione alla realizzazione di abiti, di bellezza “ai piedi” con Alessandra Baldinini e “al polso” con l’evento della nuova boutique Rolex di Tamburini, di trend della movida con i locali più di tendenza della riviera riminese. Un momernto speciale è poi quello che sta vivendo Radio Gamma, che festeggia quarant’anni in cui ha continuato a fare da colonna sonora alle nostre giornate . La casa di design che presentiamo su questo numero è uno splendido attico che unisce elegnaza, minimalismo e richiami green. E poi, come sempre, tanta energia e personaggi da scoprire! Buona lettura, dunque! Andrea Masotti
SOMMARIO
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ANNOTARE
Brevi IN
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ESSERE
Gianpaolo e Luca Raschi
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ABBELLIRE
Fioristi
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VESTIRE
50
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MUOVERE
RiminiWellness
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Alessandra Baldinini
CUCINARE
Silver Succi
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TRASMETTERE
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Radio Gamma
SVILUPPARE
Luigi Angelini
44 58
EDIZIONI IN MAGAZINE S.R.L. Redazione e amministrazione: Via Napoleone Bonaparte, 50 - 47122 Forlì Tel. 0543.798463 / Fax 0543.774044
GAREGGIARE
Andrea Benvenuti
www.inmagazine.it inmagazine@menabo.com DIRETTORE RESPONSABILE: Andrea Masotti REDAZIONE CENTRALE: Serena Focaccia ARTWORK: Lisa Tagliaferri IMPAGINAZIONE: Francesca Fantini CONTROLLO PRODUZIONE E QUALITÀ: Isabella Fazioli UFFICIO COMMERCIALE: Gianluca Braga, Irena Coso COORDINAMENTO REDAZIONE DI RIMINI: Irena Coso STAMPA: Seven Seas Srl - RSM Anno XVI - N. 2 Chiuso per la stampa il 12/05/2016 Collaboratori: Cinzia Bauzone, Alessandro Bucci, Arianna Denicolò, Giorgia Gianni, Alessandra Leardini, Lucia Lombardi, Laura Ravasio, Lucia Renati, Manuel Spadazzi, Antonella Zaghini. Fotografi: Daniele Casalboni, Marcello Chiappini, Nicola de Luigi, Riccardo Gallini. Seguici su FB: www.facebook.com/edizioni.inmagazine
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ESPLORARE
Giangiacomo Minak
32
ACCOGLIERE
Victor pub
FESTEGGIARE
Boutique Rolex
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BALLARE
DIVERTIRE
Regina Centro Danza
Movida riminese
44
Tutti i diritti sono riservati. Foto e articoli possono essere riprodotti solo con l’autorizzazione dell’editore e in ogni caso citando la fonte
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ABITARE
Attico minimalista
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CORRERE
Race for Passion IN MAGAZINE
7
ph Riccardo Gallini
ANNOTARE
SGR finanzia LA CULTURA RIMINI Gruppo Società
Viaggi su misura DA COQUILLAGE RIMINI Nelle nostre vite a
incastro, benedetti i servizi su misura. Per esempio a Rimini l’Agenzia Viaggi Coquillage (via Tripoli 218/b) ha una cura speciale per il cliente, offrendo un qualificato servizio sartoriale. Lara Olmi, titolare dell’agenzia, vanta oltre una decina di anni nel settore. Qui troverete un’attenzione particolare alle coppie in viaggio di nozze con consigli sulle mete per la luna di miele, oltre a orari flessibili per progettare al meglio il viaggio. Pensando alle vacanze di fine estate, la titolare di Coquillage consiglia il Mediterraneo con comodi voli da Rimini per Ibiza, Formentera, Palma di Maiorca, Fuerteventura nelle Canarie e, se il sogno è la Grecia, niente di meglio che Creta e Rodi.
Bilancio sociale BANCA CARIM RIMINI Il 24 maggio Banca Carim presenta a Palazzo Agolanti il suo
Bilancio Sociale 2015 (programma e bilancio sociale sul sito www.bancacarim.it) che dà conto del valore aggiunto e degli effetti sociali generati dalla propria attività bancaria a favore dei portatori di interesse, espressione del territorio in cui opera. Nel 2015 gli impieghi a carattere etico-sociale sono stati ben 51 milioni di euro, distribuiti tra 1.445 beneficiari, con oltre la metà degli affidamenti destinati alle realtà del Terzo Settore. Fra le tante iniziative a valenza sociale supportate da Carim, si segnala il rinnovato sostegno della Banca a Eticarim.it, il primo portale di crowdfunding della Romagna: nel 2015, grazie alla gara di solidarietà “Un dono lungo un mese” lanciata da Banca Carim, le Organizzazioni non profit del territorio hanno ricevuto donazioni tramite il web per oltre 113.000 euro, di cui 36.000 euro offerti da Carim. Si segnala che Carim, oltre al consueto sostegno riservato a famiglie e imprese del territorio, offre alla sua clientela la possibilità di sottoscrivere fondi di investimento etici a favore di soggetti pubblici e privati connotati dal rispetto per l’ambiente e dei diritti umani. A tutto il 2015, i clienti di Banca Carim hanno sottoscritto fondi etici per 25,5 milioni di euro.
Gas Rimini torna a far parlare di sé e del proprio progetto culturale, SGR per la Cultura, attivo dal 2011. L’Azienda riminese ha infatti consegnato un autoveicolo alla Soprintendenza delle Belle Arti e del Paesaggio per le Province di Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini. La sponsorizzazione del veicolo si inserisce nel progetto Art Bonus e ha per obiettivo quello di facilitare alcuni servizi dell’Ente, riguardanti l’attività di vigilanza e tutela dei beni culturali sul territorio di tutta la Romagna. In sessant’anni di attività, SGR si è fatta promotrice della cultura. È di soli pochi mesi fa il contributo Art Bonus di 710.000 euro dato al Comune di Rimini per la riqualificazione di tre luoghi simbolo della città: Piazza Malatesta, l’area del Ponte di Tiberio e la Biblioteca Civica Gambalunga.
L’hair innovation di TONI SANTINI
ph Riccardo Gallini
RIMINI “È da come la cliente entra in negozio che individuo taglio
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IN MAGAZINE
e calore adatti al suo volto.” Così esordisce Toni Santini, uno dei re dell’hair styling riminese. Ha visto sfilare sotto le sue mani, chiome e chiome, sin dagli anni d’oro della Riviera, quando aveva il suo primo salone a Marina Centro, vicino al Caffè delle Rose, o quando gestiva quello super blasonato del Grand Hotel. Trasferitosi in centro nei primi anni ’90, in piazza Ferrari, sua sede storica tuttora attivissima, oggi vanta altri due negozi sotto il suo nome, in via 4 novembre, davanti al Tempio Malatestiano, e sul mare, a Torre Pedrera, in via San Salvador. Toni Santini ama valorizzare le doti dei suoi collaboratori, cercando di porle in risalto per soddisfare tutta la clientela. Il suo stile inimitabile è frutto di innovazione, tecnica e flessibilità. Per Toni, ogni esigenza dev’essere soddisfatta col massimo rigore. (L.L.)
ANNOTARE
Premiato il maître del QUARTOPIANO RIMINI Ancora riconoscimenti
per il prestigioso ristorante riminese di Via Chiabrera, che per il secondo anno consecutivo risulta tra i vincitori del premio Dire Fare Sognare, attribuito da Partesa e La Madia ai principali protagonisti dell’enogastronomia emilianoromagnola. La filosofia a cui si ispira il premio è triplice: esprimersi nel linguaggio, nella manualità e nel vedere oltre. Dopo lo chef Silver Succi, quest’anno è la volta di Fabrizio Timpanaro (nella foto), maître di sala e sommelier del ristorante, premiato per il lavoro svolto per una sempre maggiore diffusione della cultura del cibo e del vino. La consegna del premio avrà luogo lunedì 6 giugno al Teatro Verdi di Cesena.
ph Riccardo Gallini
Nasce Menabò DIGITAL DIVISION FORLÌ Il cammino verso
La passione per l’antico di ALESSANDRO LA MOTTA RIMINI Alessandro La Motta (nella foto), artista riminese e siciliano di origine, ha da sempre una passione smodata per la classicità, il mito. Tematiche a lui congeniali e da cui non può prescindere, esperendole attraverso una produzione di opere che spaziano dalle lavorazioni su rame alle combustioni su legno, dal disegno al collage. Ora, alla luce del suo peregrinare artistico, ha intrapreso un nuovo e personalissimo percorso che lo ha portato ad aprire un nuovo studio-galleria, situato nei pressi di Porta Montanara. Qui, in concomitanza con la Biennale del Disegno, esporrà con l’americano Francisco Benitez, in La fascinazione dell’antico; dal 25 maggio ospiterà Ritorno da Ade, dalle dee madri ai miti della rinascita, esposizione e incontri tematici ispirati ai ritrovamenti della deliziosa testa di Ade, trafugata diversi anni fa dal territorio di Morgantina e recentemente restituito all’Italia grazie alle ricerche di Serena Raffiotta. Sarà presente anche al festival del Mondo Antico a giugno e al finissage dell’11 giugno. Si prosegue con La Motta e il ’900: opere a confronto con disegni di maestri del ’900 da proprietà private, dal 19 giugno al 10 luglio. Lo scopo è far circolare esperienze, creare sinergie internazionali e progetti residenziali, intersecando privato e istituzionale. Da lunedì a sabato 16.00-20.00; domenica e altri orari su appuntamento. (L.L.)
l’innovazione e lo sviluppo non conosce pause per l’agenzia di comunicazione Menabò di Forlì, che arricchisce il proprio Gruppo con un altro importante tassello: il potenziamento del reparto digitale con una divisione dedicata allo sviluppo e gestione di progetti di web marketing, e-commerce e social media management. Come spiega il presidente di Menabò Group, Stefano Scozzoli, “questo ulteriore passo avanti nei servizi e nelle potenzialità di crescita offerte ai nostri clienti è possibile grazie alle competenze e alle capacità di visione innovativa di Marcello Boschetti, Paolo Teodorani e Davide Vecchini e tramite la partnership operativa che abbiamo messo in campo con Studio Azione di Santarcangelo, una realtà di servizi digitali giovane e altamente professionale.”
Per fortuna c’è CHE LUCE
ph Riccardo Gallini
RIMINI La vita è una grande avventura verso la luce, affermava
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IN MAGAZINE
il poeta Paul Claudel, ma la vostra avventura può essere meno complicata se vi affidate a esperti in materia, a coloro che plasmano la luce per voi, creando su misura soluzioni di illuminazione tecnica oppure decorativa. Che Luce, azienda riminese leader nel settore dell’illuminazione, della domotica e della sicurezza, si pone quale punto di riferimento indispensabile per professionisti, architetti, progettisti, impiantisti e non, grazie a un servizio di consulenza specifica per ogni tipo di progetto e di esigenza, pubblica o privata, in Italia e all’estero. Che Luce offre ai suoi clienti sia grandi brand di light design sia soluzioni originali, per illuminare d’immenso ogni luogo e creare sempre la giusta atmosfera. (nella foto, Giacomo, Riccardo e Marcello Mancini di Che Luce) (L.L.)
ANNOTARE
Riminesi alla MILLE MIGLIA
RIMINI Di giorno si studia, alla
RIMINI Un rombante
sera largo ai festeggiamenti della Notte Rosa. Il prossimo primo luglio, il Palacongressi di Rimini ospita il Digitale Rosa: una giornata di formazione con le donne del web marketing italiano. Un’occasione per confrontarsi con quindici super relatrici e la guest star Aleyda Solis, consulente SEO di fama internazionale. In buona sostanza sarà l’occasione per prendere confidenza con tutte le nuove professioni, social media specialist, digital strategist, web marketing, SEO (figura professionale indispensabile se si vuole ottimizzare la lettura del proprio sito da parte dei motori di ricerca) che aiutano a sviluppare le idee per fare business online. Si chiama Digitale Rosa, ma le porte sono aperte anche all’altra metà del cielo. Per informazioni e iscrizioni www.digitalerosa.it. (A.Z.)
equipaggio riminese parteciperà alla gara delle gare di velocità, la più mitica di sempre, la Mille Miglia, che per il secondo anno fa tappa a Rimini, nel mese di maggio. Francesco Menichetti e Mirco Baiardi sfrecceranno per le polverose strade lungo il percorso della corsa con il numero 342 su una alfa 1900 SUPER del 1955. I due driver hanno condiviso una serata corale nel borgo San Giuliano, in piazzetta ortaggi e, dall’alto dell’Enoteca del Teatro, hanno commentato con entusiasmo un reportage fotografico della loro precedente partecipazione e filmati dell’Istituto Luce. A corredo della serata benaugurante hanno sfilato altre vetture storiche col logo della Mille Miglia. Non ci resta che fare il tifo e immergerci in atmosfere d’antan. (L.L.)
ph Nicola de Luigi
Web marketing IN ROSA
La bottega gourmet NECESSAIRE RIMINI Per una spesa cosmopolita, per una pausa pranzo sfiziosa,
per un aperitivo gourmet, o per un semplice cornetto e cappuccino di buon mattino. Comunque sia è Nécessaire bottega gourmet club, il nuovo locale inaugurato in Via XX Settembre 118. L’idea arriva da due giovanissimi, Enrico Gori e Marco Ronci, ventuno anni appena, ma con diversi anni alle spalle nel settore della ristorazione in Italia e all’estero. Due giovanissimi che hanno deciso di scommettere e investire nella loro città, creando qualcosa di nuovo e diverso. Particolare e d’effetto l’arredamento, molto city, con tanto blu, oro, nero, dettagli in legno naturale, curato dall’architetto Betty Angelini e dall’interior designer Cristina Zanni e realizzato da Angelini Arreda. (A.Z.)
INTIMO SPOSA | INTIMO DONNA | COSTUMI Specializzato in taglie calibrate | Via Garibaldi, 103 - 47921 Rimini Tel. 0541.784560 | www.cosedisogno.com
ph Riccardo Gallini
ANNOTARE
Nasce “RIVIERA GIN” RIMINI Da un’antica ricetta
Inaugurato SOTTO SALE RIMINI Sulla rive gauche
riminese, ha inaugurato da poco un nuovo e già pullulante locale: Sotto Sale, emporio con cucina, proprio a pochi passi dal ponte di Tiberio, all’interno del borgo San Giuliano. Gestito da un giovane team, Sotto Sale offre un menù vario, gustoso e divertente, in cui è possibile persino comporre il proprio tagliere ideale. Ottimo per pranzi a buffet, aperitivi seducenti e cene sfiziose, il ristorante gode di un avvolgente giardino interno e di un panoramico dehors esterno. Il locale arioso, sobrio ed elegante, dalle linee pulite e i colori tenui, atti ad assecondare la scelta dei materiali naturali chiamati in causa, è stato realizzato dallo studio Archifabrica, composto da Pietro Pezzi e Margherita Foschi. Sotto Sale è aperto tutti i giorni dalle 12 alle 24. (L.L.)
Un orto in cucina con KITCHEN GARDEN REVOLUTION RIMINI Il gruppo Colombini ha presentato al Salone del Mobile
2016 Kitchen Garden Revolution, un progetto sviluppato in partnership con BioPic, startup tecnologica guidata da Renato Reggiani, che ha messo a punto un innovativo orto indoor biologico, in sistema modulare, che consente di coltivare senza alcuna difficoltà ortaggi, verdure, frutta in cucina, anche in assenza di luce solare: un ecosistema naturale di coltivazione domestica, completamente ottimizzato per l’uso in città. Oggi è diventata infatti una priorità riappropriarsi di una relazione armonica con la natura ed il cibo. E coltivare un proprio orto, anche in città, dove, per mancanza di spazio e per la presenza di inquinamento può sembrare un’attività impossibile, può servire allo scopo. Da qui ha preso spunto l’idea di Emanuel Colombini, AD dell’omonimo gruppo, di vivere la cucina in modo contemporaneo, creando nuovi spazi e nuovi concetti. Si è avvalso per questo della professionalità e dell’intuito di Simona Tagliaferri, consulente per la ricerca di nuove idee e materiali innovativi. “Stiamo assistendo ad un cambiamento della percezione e dell’uso della cucina: una stanza sempre più funzionale e personalizzabile. Tra le nuove necessità – dichiara Emanuel –, abbiamo individuato l’esigenza della coltivazione e sviluppato un progetto che porterà la terra nelle case e che permetterà di poter coltivare un vero e proprio orto in cucina. Un nuovo spazio disegnato dal nostro Art Director Massimo Castagna”.
ritrovata in un cassetto tra le carte di famiglia, prende vita il primo e unico gin italiano prodotto con distillato di vino e non con cereali. Nasce da Alessandro Zaghini e Roberto Guidi (nella foto), grandi amici, imprenditori e riminesi doc, il nuovo marchio Riviera Gin, che rappresenta un omaggio al territorio per un Gin high quality unico nel suo genere e con una storia forte alle spalle. Una storia che parla del nostro entroterra, quando durante la seconda guerra mondiale Virgilio Leardini (bisnonno di Alessandro) e un ufficiale inglese inventano una ricetta per produrre Gin senza utilizzare il distillato di cereali (frumento e orzo). A oltre settant’anni dalla sua ideazione, Alessandro e Roberto fanno rivivere in tutta la sua fragranza l’antica ricetta e propongono agli amanti del Gin un distillato ricco di aromi preziosi che, a solo pochi giorni dalla sua uscita sul mercato, è già assai richiesto e apprezzato.
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IN MAGAZINE
ESSERE
Una stella sul
LUNGOMARE IL RISTORANTE GUIDO DI MIRAMARE VANTA UNA LUNGA TRADIZIONE DI GESTIONE FAMILIARE. GIANPAOLO E LUCA RASCHI CI ACCOMPAGNANO DIETRO LE QUINTE DI UN SUCCESSO STELLATO MICHELIN. di Lucia Lombardi / ph Riccardo Gallini
L
La spiaggia si ripopola timidamente, spuntano i primi ombrelloni, i turisti più ansiosi fanno capolino e una stella bianca si staglia luminosa sulla spiaggia ancora bagnata. È quella del Ristorante Guido. Sì, perché nel firmamento degli stellati Michelin dal novembre 2007 risulta tutt’ora un cognome riminese: Raschi. Quello di Gianpaolo Raschi, lo chef del Ristorante Guido, a Miramare di Rimini. Guido non è solo uno dei ristoranti più quotati, ma rappresenta anche uno spaccato di vita della nostra identità locale, di una storia umana sinonimo di cucina e tradizione, di famiglia, di saperi e sapori dell’Adriatico, che quest’anno ha compiuto i settanta anni di attività. In virtù di questo importante compleanno, incontriamo coloro che hanno portato alle glorie della tavola il locale di famiglia, i fratelli Raschi. Gianpaolo è coadiuvato nel lavoro quotidiano dal fratello Luca. I due svolgono ruoli complementari, tributandosi una fiducia reciproca, non sempre ovvia tra fratelli e soci. “In famiglia le cose
si aggiustano meglio – chiosa il più grande, Luca –, almeno per noi. Il segreto sarà che nel privato conduciamo vite separate.” Sono complementari e distinti caratterialmente e sul lavoro. Consiglio e libertà d’azione sono le loro parole d’ordine. Il confronto umano è alla base della loro continua ed esponenziale crescita, avviarlo anche con i loro più stretti collaboratori è cosa naturale. “Ascoltiamo tutti, poi decidiamo in autonomia,” chiarisce Luca dall’alto della sua possanza, che tradisce un animo cortese ed equilibrato. È sommelier dal ’92 e maître esperto, la sua carta dei vini vanta 450 etichette. “E mi devo contenere per le piccole dimensioni della cantina, altrimenti ne terrei molte di più, ma forse è anche la nostra fortuna – sorride raccontando –, amo andare in giro per cantine e degustazioni.” Il passaggio tra la primavera e l’estate è la stagione che forse più li rappresenta, è stata un po’ la sfida utile a far loro capire le proprie passioni, quanto fosse forte il legame con l’attività di famiglia, il richiamo delle radici, di quelle IN MAGAZINE
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NEI PRIMI ANNI ’90 LA MADRE HA PASSATO IL TESTIMONE AI FIGLI E LA CRESCITA È STATA ESPONENZIALE, MA IL POSTO NON HA PERSO LA SUA PALPITANTE VERITÀ. OGNI MATTINA PAOLO PRENDE IL PESCE IN PESCHERIA A MIRAMARE.
acque ancora fredde in cui avveniva il battesimo del mare che il padre gli faceva compiere per i loro compleanni. “A tredici anni ci hanno messo subito sotto – raccontano facendosi eco l’un l’altro –. Come finiva la scuola, iniziavamo la stagione.” “Io sono più socievole – dichiara Luca –, mentre
Paolo ha sempre avuto spiccate doti manuali.” Per un ristorante la cura della sala è il viatico al resto, Luca ha la capacità di avvolgere il cliente, cullarlo, consigliarlo, e non è scontato neanche per uno stellato. “L’approccio morbido al cliente è un fatto di indole, ma fa parte della nostra tradizione, dell’educazione romagnola, noi cerchiamo la cura, senza opprimere il cliente – dichiara Luca –. Purtroppo oggi sono tutti attratti dalla cucina. Certo, la professione del cuoco va di moda e dà più visibilità, e mi rattrista non vedere giovani leve nel mio mestiere. Purtroppo molti lo concepiscono come seconda attività, quando invece è una professionalità importantissima. Ed è un lavoro utile che latita. Noi stessi per i nostri nuovi progetti stiamo cercando validi sostituti
a cui passare il timone in nostra assenza, ma non è semplice.” In cosa vorreste impiegarle esattamente? “Per seguire i nuovi progetti in essere – ci svela in anteprima Paolo –, come l’apertura di Guido presso FICO, il parco tematico di Eataly World a Bologna nell’attuale area CAAB, centro alimentare di Bologna, dove sorgerà un mercato ortofrutticolo, un luogo di incontro tra cibo e tradizione. Inoltre alle Hawaii mi è stata chiesta una consulenza per aprire un ristorante italiano.” Il 2016 è un anno denso di significati, i settanta anni di Guido e i cinquanta di Paolo sono numeri importanti. “Sono sinonimo di continuità, è la nostra vita, non ricordiamo altri paesaggi diversi da questo, ce lo abbiamo dentro.” Entriamo in cucina, tocchiamo e annusiamo il pescato appena arrivato, ne osserviamo gli occhi,
IN ALTO, IL NONNO DEI FRATELLI RASCHI, GUIDO GUIDUCCI, RITRATTO NEL 1946 ALL’INTERNO DEL PRIMO CHIOSCO SUL MARE; A FIANCO, IL RISTORANTE NEI PRIMI ANNI SESSANTA, PRIMA DEL RIFACIMENTO DEL LUNGOMARE DI MIRAMARE. IN APERTURA, GIANPAOLO E LUCA RASCHI NEI LOCALI ATTUALI DEL RISTORANTE GUIDO.
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IN MAGAZINE
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ph G. Salvatori
e notiamo le differenti striature violacee del carapace delle canocchie e le differenze tra il maschio e la femmina. Come quelle che differenziano i due sessi in questo faticoso mestiere di cucina: sua figlia Carlotta, ancora piccola, lo segue spesso sul palco durante gli eventi: “Lei ha molta manualità,” afferma Paolo con grande affetto. Vorresti che seguisse le tue orme? “Per una donna è molto faticoso, il doppio che per un uomo. Certo, se fosse come per Riccardo Agostini [chef del Piastrino di Pennabilli, n.d.a.] che lavora spalla a spalla con la moglie sarebbe più semplice. Ci vuole passione, questo non è un lavoro schematico, di routine, la differenza non la fa solo la materia prima, ma il trasporto che ci metti. Nostra madre era come ipnotizzata, incantata dalla griglia, ne aveva più d’una dalle differenti intensità di fiamma. Così come ogni tipologia di pesce vuole essere trattata diversamente, tagliata con i coltelli giusti. Cerco di fare capire queste cose a chi mi sta a fianco. Noi stellati non abbiamo inventato nulla. La cucina è un qualcosa di ancestrale. Noi l’abbiamo raffinata, tecnologizzata, questo sì.” In cucina, tra spezie, pentole e cassette di pesce, sbucano i disegni dei piatti, che indicano le ricette come in sezione, destrutturate, per far comprendere ogni strato, ogni elemento compositivo, come fosse un progetto architettonico. Nel 2002 è stato rifatto il ristorante, in questi quattordici anni, di trasformazioni ne sono avvenute 20
IN MAGAZINE
“SONO IN DIFESA DELLA MATERIA PRIMA, DEI PESCI NON COMMERCIALIZZABILI, ORMAI RARI: TORPEDINI, ULIGGINI, LUMACHE DI MARE. APPENA COLGO UN INGREDIENTE NUOVO DESIDERO PROVARLO. SONO ATTRATTO DAL MONDO ASIATICO, DAI COLORI, DAI PROFUMI.“
molte. Qui, infatti, l’arte non è solo sul desco, ma anche in sala, alle pareti, sui tavoli. A presentare una portata, una ceramica in gres creata ad hoc da un’artigiana locale e, per valorizzare alcune specialità, delle lastre in vetro cotte con la sabbia da un’artista polacca. Così come a conforto delle pareti, le opere dell’artista Marco Neri. Mentre dalla cucina sbucano le porcellane bianche create dall’aiuto cuoco. “La ricerca estetica crea armonia nella presentazione dei piatti! – esclama Paolo sorridendo –. Tutto quello che faccio è creativo. Se non avessi fatto il cuoco, avrei fatto il cuoco!” Paolo, così come ama recuperare le frattaglie di pesce, l’occhio della seppia, la ventresca del cefalo, nobilitando tutto quello che gli altri scarterebbero, raccoglie con amore ciò che il mare depone sulla riva dopo una tempestosa mareggiata, magari trasformando un riarso ramo in scultura, posizionata proprio dietro alle vostre spalle, mentre pasteggiate. Perché non di solo cibo vive lo chef.
LO STAFF DEL RISTORANTE GUIDO IN OCCASIONE DEI FESTEGGIAMENTI PER I SETTANT’ANNI DI ATTIVITÀ.
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ABBELLIRE
Ditelo con
I FIORI
A PRIMAVERA INOLTRATA, LE PIANTE E I FIORI DIVENTANO I NOSTRI COMPAGNI IDEALI: DALLE FINESTRE, AGLI INTERNI E, PERCHÉ NO?, AI PIATTI DI PORTATA.
M
di Antonella Zaghini / ph Riccardo Gallini
Minuscoli giardini pensili da appendere alla parete, mini foreste che galleggiano in vasi di vetro, collezioni di piantine aromatiche per rendere festoso anche il più semplice balcone, mazzi di fiori insoliti, piante Zen che fluttuano nell’aria, abiti floreali, atmosfere gipsy, racconti d’amore e di vita, tutto all’insegna del flower power. Sì, perché se per Miranda Pre-
sley, alter ego di Anna Wintour, la potentissima direttrice di Vogue USA, nel film Il Diavolo Veste Prada, parlare di fiori a primavera era “avanguardia pura”, noi quella strada l’abbiamo percorsa fino in fondo e abbiamo scoperto storie bellissime. Se appartenete alla schiera di coloro che sono perennemente in cerca di novità, vi dice niente la
parola kokedama? Bene, se volete saperne di più fate un salto da Flora Folies Rimini in viale XXIII Settembre 21. Il titolare, Marco Iacchetti, sta prendendo lezioni da Tomoko Koike, signora giapponese esperta nell’arte del kokedama, per offrire ai suoi clienti qualcosa di unico in fatto di composizioni floreali. Da diciotto anni in Italia, sposata con un ve-
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SOPRA, CHIARA FANTINI E VALERIO SARDIELLO DI FAZENDA. NELLA PAGINA PRECEDENTE, MARCO IACCHETTI DI FLORA FOLIES.
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rucchiese, Tomoko è un’esperta dell’arte di “alloggiare” piantine dentro una palla di muschio. La tecnica trae origine da quella dei bonsai, ma solo per certi aspetti. Mentre nei primi le piante vengono costrette in piccoli vasetti, qui si usano fango e muschio per realizzare delle piccole palle, dove collocare le composizioni floreali. I kokedama possono essere adagiati su pietre, legno, ma l’effetto più bello lo regalano quando sono appesi al filo e fluttuano nell’aria. Se volete vedere le piantine fluttuanti di Tomoko ricordatevi, dal 27 al 29 maggio, di fare un giro al mercatino Matrioska. I kokedama non sono l’unica follia di Flora Folies, qui si sono pure inventati il bouquettò. “È un mazzo di fiori – spiega il titolare – che nell’involucro contiene già l’acqua necessaria per il mantenimento. L’idea perfetta quando si va cena da amici e si toglie il padrone di casa dall’imbarazzo di avere un vaso adatto per contenere il bouquet.” È un racconto che parte da un viaggio all’altro capo del mondo, quello che ha visto nascere Fazenda, vivaio itinerante. Un’attività davvero particolare, i titolari infatti oltre a occuparsi di spazi verdi, terrazzi e balconi, realizzano piccoli giardini a misura di appartamento, se non di monolocale, che prendono vita in verticale e nell’acqua. Il progetto
IL PEZZO FORTE DI FAZENDA SONO I QUADRI: PICCOLI GIARDINI PENSILI DA APPENDERE, REALIZZATI A MANO, CHE DIVENTANO OGGETTI DI DESIGN. PER VEDERE QUALCOSA DI INSOLITO VALE LA PENA FARE UN SALTO NEL VIVAIO E IMMERGERSI NELLE LORO ATMOSFERE.
nasce dall’estro e dalla fantasia di Chiara Fantini e Valerio Sardiello. Coppia nella vita e nel lavoro. Un’amore sbocciato tre anni or sono a migliaia di chilometri da Rimini, in Australia. Lei, trentatré anni, di Rimini studia design al Politecnico di Milano, lui trenta, sempre di Rimini, sceglie l’istituto europeo di design, ma a Torino. Mai incrociati una volta, nemmeno per sbaglio. Dove si vedono per la prima volta? A Port Douglas, nella regione del Queensland, nel Nord-Est dell’Australia. Sono in viaggio con degli amici ed è un colpo di fulmine in piena regola. La loro è una storia d’amore, di lavoro e di vita all’insegna del gipsy style. Tornati in Italia, dopo alcuni lavoretti a contatto con la natura decidono di aprire Fazenda. Al principio è un vivaio itinerante, senza sede: Chiara e Valerio
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#MYLEROSESPA
ph Marcello Chiappini
PER COLORARE INSALATE, VINAIGRETTE, FRITTATE, FRULLATI, MARMELLATE SI POSSONO USARE I FIORI EDULI COME VIOLETTE, NASTURZI, DALIE, FIORDALISO, FIORI DI TARASSACO, FIORI DI ARANCIO, LIMONE, CALENDULA, DI SAMBUCO E PEONIE.
MARIA ARAMU DI IDEA VERDE E, A FIANCO, L’ABITO DI FIORI DI SUA CREAZIONE.
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portano le loro composizioni nelle manifestazioni e nei mercatini dedicati ai fiori. Da maggio il vivaio ha trovato casa sul colle di Covignano, in via Carpi 25, ma la parola “itinerante” resta, perché è il loro modo di vivere. “Lavoriamo – spiega Chiara – sugli elementi presenti in natura, quindi l’acqua con le piante acquatiche, l’aria con le installazioni in verticale, la terra, elemento naturale quando si parla di verde. Ci piacerebbe trovare un’idea per simboleggiare il fuoco, ma ancora non l’abbiamo trovata, ci lavoreremo su.” Chiara si occupa della ricerca delle piante e dei fiori più particolari, vedi le piante mikado, oppure le piantine grasse che in queste ultime stagioni sono tornate di gran moda. Valerio invece sta esplorando, sempre nel loro stile, le potenzialità del verde
nell’orto con gli “sfizi contadini”, composizioni con verdure e piantine aromatiche, pronte per essere regalate nel pieno della loro produzione. Dai vivai ai negozi di fioristi, il filo conduttore è sempre la fantasia. Così c’è chi ha ben pensato di realizzare abiti di fiori che lasciano a bocca aperta. È il caso di Maria Aramu, titolare della fioreria Idea Verde di Rimini di via Lagomaggio 46/a. Un abito talmente bello e particolare che ha vinto il primo premio al concorso on line Mediterranean Flowers Cup. “L’idea – racconta Maria Aramu – mi è venuta insieme a due amiche e colleghe, Cristina Bandini di Ravenna e Daniela Marchetti di Ferrara, con le quali condividiamo un percorso formativo. Ci siamo dette: perché no? Il tema sul quale lavorare era il Mediterraneo, tre le prove da sostenere: un abito, un accessorio e un bouquet.” Particolare e d’effetto l’abito creato, che doveva essere al cento per cento vegetale, a partire dalla struttura. In questo caso è stata usata la juta, ricoperta prima da una miriade di festoncini di foglie di olivo, che in parte sono arrivati fino a terra, creando nove eleganti code che compongono lo strascico della gonna, e altri sono serviti per sovrapporre due strati di fiori, fra cui orchidee, ranuncoli,
muscari e delphinium. Un lavoro certosino. Ora, dopo il meritato successo, le attende una vacanza premio in Salento. Maggio è il mese perfetto per allestire un piccolo orto da balcone e mettere a dimora le piantine aromatiche. Se già conoscete il basilico ligure, quello di colore viola o il piccolo e pungente di origine greco, sappiate che la novità di questa estate è il basilico a foglie di lattuga. Lo trovate insieme a una vasta scelta di piantine aromatiche al Punto Verde di Rimini, in via Pascoli 198, cooperativa sociale finalizzata all’inserimento lavorativo di persone svantaggiate, soprattutto giovani. Basta fare un giro fra serre e capannoni, per capire che oltre ai classici salvia, rosmarino, prezzemolo, in fatto di erbe c’è un mondo da scoprire: il timo limonato, il prezzemolo riccio, la mentuccia romana, la citronella, un toccasana per scacciare le zanzare, la fresca erba cedrina, la santoreggia, la stevia che se ne mangi una foglia ti pare di masticare zucchero, il dragoncello oppure il coriandolo, l’incenso, arbusti come il mirto e le preziose bacche di Goji. Se invece sono i fiori a tentarvi in queste serre crescono rose stupende, così come le ortensie e le peonie, i fiori degli dei, fioriscono una volta all’anno ma sono di una bellezza estrema.
VESTIRE
Scarpe
CHE PASSIONE! ALESSANDRA BALDININI, UNA VITA IN VIAGGIO TRA RIMINI E MILANO. LE SUE CREATURE? UNA FIGLIA DI DIECI ANNI E IL NUOVO CONCEPT BALDININI TREND.
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di Laura Ravasio / ph Riccardo Gallini
Nel centro di Rimini c’è un negozio storico con una vetrina che è un’opera d’arte: in relazione alla stagione e alla moda un Mondrian, un Picasso, un Kandinsky, forme e colori da indossare o anche solo da ammirare. È così che funziona, da Baldinini ti fermi! Ti fermi per acquistare, ti fermi per conoscere le tendenze moda, ti fermi anche solo per stupirti.
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Dietro a quei vetri e dento quello store c’è l’anima di Alessandra Baldinini che, oltre a occuparsi di comunicazione per l’azienda di famiglia, un paio di anni fa insieme alla sorella Arianna ha lanciato il nuovo concept Baldinini Trend, un modo più moderno e attuale per proporre il made in Italy anzi, un made in San Mauro Pascoli di primissima qualità e
di lunga tradizione. Era, infatti, il lontano 1910 quando il nonno di Alessandra muoveva i primi passi nel mondo della calzatura realizzando pezzi su misura e interamente a mano. L’appuntamento con Alessandra per l’intervista è presso un bar nel centro di Rimini a pochi passi dalla boutique. Non l’avevo né mai vista né incontrata! La prima cosa che osservo quando arriva sono ovviamente le scarpe che indossa… decisamente belle! Durante l’ora di piacevole chiacchierata in compagnia di un caffè e un succo di pompelmo, Alessandra si racconta, con un occhio all’orologio, “perché gli impegni chiamano” dice con estrema naturalezza. Alessandra inizia così a spiegare che per scelte di strategia commerciale il primo store Baldinini Trend nasce a Milano, città in cui ha vissuto per molti anni dalla fine del liceo per inseguire una passione, lo studio della danza. “Capitale mondiale della moda, luogo ideale per testare il novo format”, racconta con entusiasmo Alessandra Baldinini che prosegue “La location? Perfetta! Un accesso diretto su Piazza San Babila crocevia tra il quadrilatero
della moda di lusso e le vie che ospitano i brand del fast fashion di tendenza”. E il test ha funzionato! All’apertura di Milano hanno poi fatto seguito lo store di Roma in via Frattina e quello di Rimini in Corso d’Augusto. L’interior design dei tre Baldinini Trend presenti sul territorio nazionale è studiato per trasmettere emozioni visive: uno scenario accogliente, contemporaneo e chic che emerge nella scelta dei materiali e dei complementi d’arredo voluto per mettere in evidenza sia i dettagli sia l’anima del prodotto. Dopo undici anni di vita a Milano, Alessandra è tornata a Rimini dove vive con il marito e la figlia di dieci anni. Ancora si divide tra le due città che ama entrambe allo stesso modo, sapendo cogliere i vantaggi e gli stimoli della grande metropoli e la piacevolezza della vita in una città di mare: “Rimini mi ossigena e oggi come oggi l’apprezzo ancora di più rispetto al passato”. Lo zampino di Alessandra, che sa annusare le tendenze moda e il dinamismo del fashion, lo si coglie anche nelle collezioni che seguono un criterio di selezione più trasversale rispetto al passato e con un’attenzione al giusto equilibrio tra qualità e prezzo.
“La sfida - racconta Alessandra - era puntare a un target giovane, non tanto per età anagrafica quanto per attitudine mentale: viaggiatore, esploratore curioso di luoghi e idee nuove, attratto dalla praticità e dalla semplificazione racchiuse nei codici della moda. Nascono da questa vision le collezioni e i modelli pensati per un pubblico multietnico sempre a caccia delle tendenze della street fashion ma che esige qualità e manifattura italiana ”. Concept e comunicazione hanno viaggiato di pari passo! “Trend lovers” è, infatti, il claim che ha segnato il debutto del primo store di Milano, inaugurato nel 2013 con una mostra e una performance live dell’artista giapponese Hiroyuchi Kikuchi. Da allora, ogni collezione è “illustrata” dal tratto originale dell’artista che interpreta i modelli iconici di stagione con il suo stile contemporaneo e inconfondibile, traghettandoli oltre i confini della moda, fino all’arte. Prima di lasciarla approfitto per farle un’ultima domanda. Voglio conferma sui colori di tendenza estate 2016. Alessandra mi accontenta subito: “Il rosso il bianco e il blu elettrico.” E mentre si congeda e saluta, aggiunge: “Ci sono anche molto metal, oro e argento, che io adoro!”
TRASMETTERE
Una radio
PER AMICA RADIO GAMMA FESTEGGIA QUARANT’ANNI DI ATTIVITÀ E IL SUO PATRON, STEFANO GORI, CI RACCONTA COME LA RADIO È CRESCIUTA, CREDENDO IN UN SOGNO.
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di Lucia Lombardi / ph Riccardo Gallini
A livello nazionale la radio ha guadagnato un 10% di ascolti, dimostrando così il grande sodalizio con gli italiani. Questo reciproco amore lo dimostra anche il compleanno che quest’anno festeggia una delle storiche emittenti regionali, seguita anche fuori regione: Radio Gamma. Quarant’anni in onda sono un bel traguardo per un’emittente privata locale, il segreto di Radio Gamma è difendere ogni giorno con passione quello che ha costruito nel tempo. Parola di Stefano Gori, patron dell’emittente romagnola. Gori dal suo vivace timbro inconfondibile piacque anche a Fellini, che gli consigliò, a suo tempo, di trasferirsi a Roma. Ma Gori era troppo legato alla sua creatura per potersene allontanare. I risultati gli hanno dato ragione. Tanto che per i festeggiamenti dei loro primi trent’anni hanno presenziato ben diecimila persone in darsena, a Rimini. “Per fare il festone aspetto i cinquanta” chiosa ridendo Gori. Per lui ogni giorno la radio festeggia e rinasce, dalla diretta delle 6 di mattina sino a notte fonda. “I quarant’anni sono una tappa, non un traguardo!” “Radio Gamma è nata da un so-
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gno l’8 giugno 1976 - racconta Gori. - Giorno dopo giorno, notte dopo notte ha scritto la sua storia entrando nelle case, viaggiando nelle auto, conquistando ascolti con la qualità della musica, del linguaggio, la puntualità dell’informazione, l’ironia dell’intrattenimento e una splendida complicità con gli amici in sintonia.” Stefano Gori ha sempre portato avanti un certo rigore nel linguaggio e nel comportamento degli speaker, con un parlato dosato e presentazioni mai esasperate: “Caratteristiche che i nostri stessi ascoltatori ci riconoscono afferma orgoglioso. - La radio regala emozioni e fantasia a chi ascolta e a chi trasmette, una compagnia sempre presente, divertente e amica perché puoi sentirla come e quando vuoi. Radio Gamma privilegia da sempre la buona musica senza datarla in una selezione di successi e novità con un’attenzione particolare alla produzione artistica italiana.” Radio Gamma trasmette da sempre musica senza tempo, che diventa una trasmissione virtuosa di note ed emozioni di generazione in generazione, come un passaggio di testimone. I maestri di riferimento sono Corrado, Mike,
LO STAFF AL COMPLETO DI RADIO GAMMA CON, AL CENTRO, IL PATRON STEFANO GORI.
“QUESTO ANNIVERSARIO È MOLTO IMPORTANTE, MA RESTA UNA TAPPA VERSO NUOVI TRAGUARDI. LA SODDISFAZIONE DI MASSIMI ASCOLTI NELLE INDAGINI UFFICIALI CI STIMOLA PER UN FUTURO RADIOSO E DESIDERO RINGRAZIARE CHIUNQUE ABBIA CONTRIBUITO.”
Baudo, Gerry Scotti, Boncompagni e Arbore delle trasmissioni registrate in casa e portate il giorno seguente in RAI. “Le cose più belle sono nate da una mezza frase”, questa affermazione del “capostipite” ha un sapore artigianale che rappresenta la pancia del fare radio, il sentimento che caratterizza il dietro le quinte di una squadra di professionisti. Il mondo della radiofonia da quegli avventurosi anni d’esordio è mutato “pur rimanendo fedele a se stesso, dimostra di essere più che mai attuale. È protagonista nelle nuove tecnologie, nei social e in ogni forma di comunicazione.” La radio è il mezzo di comunicazione più generoso che esista, non è invadente, non ti chiede a tutti i costi di sederti davanti a un video, non ti chiede di isolarti, questa è la sua grande forza.
Come dimostrano i risultati: “È un grande orgoglio poter dire che gran parte degli artisti italiani e internazionali di questi quarant’anni hanno scelto il microfono di Radio Gamma per raccontarsi e dialogare con gli ascoltatori. Mi piace ricordare l’esordio radiofonico di Laura Pausini, Eros Ramazzotti, gli emozionanti concerti live dai nostri studi di Gino Paoli, Roberto Vecchioni, Massimo Ranieri e quando Lucio Dalla ha gustato in diretta fra un disco e l’altro una piadina con rucola e prosciutto. Questo anniversario è molto importante, ma resta una tappa verso nuovi traguardi. La soddisfazione di massimi ascolti nelle indagini ufficiali ci stimola per un futuro radioso e desidero ringraziare chiunque abbia contribuito, dal primo giorno ad oggi, alla storia di Radio Gamma.” IN MAGAZINE
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FESTEGGIARE
Lusso
AL POLSO INAUGURATA A RICCIONE LA NUOVA BOUTIQUE ROLEX, CON TANTI OSPITI, NOVITÀ E, COME SEMPRE, PEZZI ESCLUSIVI DELLA MAISON SVIZZERA.
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di Cinzia Bauzone / ph Daniele Casalboni
Una grande festa, un evento importante per la città di Riccione e per Paola Tamburini che ha festeggiato il 16 aprile un traguardo importante: mezzo secolo di attività. Erede della tradizione Rolex, sinonimo del lusso più esclusivo, Paola Tamburini rappresenta oggi in esclusiva la prestigiosa Maison svizzera che
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conta ventotto filiali nel mondo. La nuova boutique ha mantenuto un piccolo spazio gioielleria per lasciare posto a tutte le collezioni in anteprima di Basilea. Numerosi gli ospiti intervenuti alla festa in viale Ceccarini. (Nelle foto Paola Tamburini con le figlie Sabina e Davina, i dirigenti Rolex, il Sindaco di Riccione Renata Tosi.)
ARTE DEL BENESSERE 3 TRATTAMENTI “RADIOFREQUENZA ANTIAGING VISO” PER STIMOLARE LA PRODUZIONE DI COLLAGENE
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NOME DIVERTIRE RUBRICA
Il ritmo
DELLA NOTTE LA MOVIDA RIMINESE, SI SA, NON SI FERMA MAI ED È SEMPRE IN CERCA DI NUOVI TREND. ECCO I LOCALI DELLA RIVIERA DOVE CI SI PUÒ ANCORA LASCIARE STUPIRE. di Manuel Spadazzi / ph Riccardo Gallini
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Dal tramonto all’alba. Bevendo uno Spritz direttamente sulla spiaggia, facendosi cullare dalle onde e dalla musica dei deejay. E poi tutti a cena, tra sushi, hamburger d’autore (sì, anche vegani) o magari un bel piatto di pesce dell’Adriatico. Ma la musica, quella non si ferma mai. Continua fino a tardi e spesso ti accompagna fino a quando non arrivano le prime luci del giorno. Così cambia la movida riminese, dove a fare tendenza sono sempre di più i locali che offrono il “menù” completo: dalla colazione (alcuni) all’aperitivo fino alla cena, conditi da concerti, feste a tema e deejay dal vivo.
LOCALI LONTANI ANNI LUCE DALLE GRANDI DISCOTECHE SULLE COLLINE DI RICCIONE E MISANO. LOCALI FREQUENTATI QUASI ESCLUSIVAMENTE DAI RIMINESI, CHE UNA VOLTA CHE SCOPRONO UN POSTO NUOVO, NON LO ABBANDONANO FINO A QUANDO NON PASSA DI MODA.
Locali lontani anni luce dalle grandi discoteche sulle colline di Riccione e Misano, così come dagli stabilimenti sulla spiaggia del Marano. Locali non a caso frequentati quasi esclusivamente dai riminesi, che si sa: una volta che scoprono un posto nuovo, non lo abbandonano più fino a quando non passa di moda. Ma ecco una rassegna dei locali più trendy della riviera riminese... Il posto è semplice, semplicissimo. Un piccolo bar, affacciato direttamente sulla spiaggia della “Barafonda”. La differenza la fanno i colori: quelli del mare e del tramonto. Alzi la mano chi non ha mai sorseggiato un drink al Darsena sunset bar. Migliaia di riminesi lo fanno ogni domenica nel locale della Marina di Rimi38
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ni, dove l’aperitivo è diventato un rito. Da celebrare rigorosamente in pantaloni con il risvoltino e sneaker, o meglio ancora a piedi nudi sulla sabbia. Al resto ci pensa la musica, quella giusta: al Darsena sunset bar si alternano ogni volta alcuni dei deejay più noti della Riviera e spettacoli dal vivo. Può capitare di vedere una sensuale trapezista lanciarsi a due passi dalla consolle o affascinanti danzatrici di fuoco agitare le loro fiamme dorate davanti al chiringuito. Doveva essere solo un ristorante. Ma alla Prua di Rimini, nella zona della darsena di Rimini, ogni venerdì si trasforma in qual-
SOTTO, IL GESTORE DEL DARSENA SUNSET BAR, LOCALE AFFACCIATO SULLA SPIAGGIA DELLA “BARAFONDA”, E QUELLO DELLA PRUA DI RIMINI.
Gabicce Monte - tel. 0541.962295 - www.dallagioconda.com - info@dallagioconda.com
SOPRA, LO STAFF DEL NEWPORT DI MARINA CENTRO E, A DESTRA, QUELLO DEL SOTTO SALE I N BORGO SAN GIULIANO.
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cosa di speciale. Un appuntamento partito quasi per scherzo alcuni mesi fa e invece ora il venerdì è una tappa fissa per chi si sente troppo grande per andare in discoteca, ma ancora abbastanza giovane per non rinunciare a una notte di divertimento. E che divertimento: affacciati sul mare e sulla darsena, alla Prua ogni volta ci si gusta una serata a tema, accompagnata da una cena di pesce con sottofondo musicale, per poi proseguire la serata sulle note del dj Piton. Da qualche tempo sono partiti anche gli aperitivi della domenica, mentre durante la settimana non mancano concerti jazz e spettacoli dal vivo. La ‘Casina del bosco’ non c’è più da un pezzo. Al suo posto, nel cuore di Marina centro, ora si balla col Newport, il locale rivelazione dell’estate 2015. E che vuole confermarsi anche in questa nuova stagione. Qui il pubblico è giovane, a volte giovanissimo. E non solo riminese. Al Newport è facile incontrare turisti in vacanza a Rimini, spesso stranieri. Anche qui il divertimento comincia già dalla cena, tra hamburger e pizze d’autore, e anche qualche piatto più elaborato per i palati più esigenti. Il dopocena è affidato ai deejay e agli ospiti dal vivo (da queste parti è passato di recente anche Umberto Smaila), per una notte tutta da ballare e cantare.
NEWPORT, IL LOCALE RIVELAZIONE DELL’ESTATE 2015, VUOLE CONFERMARSI ANCHE IN QUESTA NUOVA STAGIONE. QUI IL PUBBLICO È GIOVANE, A VOLTE GIOVANISSIMO. E NON SOLO RIMINESE. AL NEWPORT È FACILE INCONTRARE TURISTI IN VACANZA A RIMINI.
Ha aperto da poco, nel borgo San Giuliano, ma si è già fatto un nome. È Sotto sale, il nuovo ristorante con vista sul ponte di Tiberio e una cucina ricercata. Non poteva mancare l’aperitivo, con buffet capace di soddisfare ogni esigenza.
RISTORANTE • APERITIVI • EVENTI Info e prenotazioni: 0541.692880 - info@settimopianoriccione www.settimopianoriccione.it Ingresso dalla Hall dell’Hotel Lungomare - Lungomare della Libertà, 17 - Riccione
A FIANCO, LO STAFF DI DA ORESTE; SOTTO, A SINISTRA, IN CUCINA DA NONA E A DESTRA LO STAFF DI PASTROCCHIO.
OGNI OCCASIONE È BUONA PER FARE TAPPA ALL’OSTERIA DA ORESTE, DOVE ACCANTO AGLI OTTIMI HAMBURGER DI CHIANINA, A QUELLI VEGANI E ALLE SPECIALI INSALATE SI PREPARANO DESSERT SQUISITI E DRINK D’AUTORE. MERITO DELLO CHEF E DELLO STAFF.
Metti una sera a Santarcangelo. E dove, se non Da Oreste? Aperto dal 2009, è uno dei locali che hanno reso il centro storico clementino tanto frequentato da giovani e non solo. Una cenetta intima, una serata con gli amici, un bicchiere prima di andare a
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dormire: ogni occasione è buona per fare tappa all’osteria Da Oreste, dove accanto agli ottimi hamburger di chianina, a quelli vegani e alle speciali insalate si preparano dessert squisiti e drink d’autore. Merito dello chef (che è anche uno stilista, nel tempo libero: il tocco si vede) e dello staff, tutto formato da ragazzi che non superano i trentacinque anni. Da provare i gintonic e i Mojito di Oreste, molto apprezzati dal Masterchef della tv Carlo Cracco. Per reclutare il personale hanno fatto un casting... Un’idea del vulcanico Gianmaria Emendatori, che dopo aver fatto fortuna con l’azienda di famiglia, la Mec3, ha aperto sulla spiaggia di Riccione il Nona. Un tocco di viola, un ambiente fuori dagli schemi, un panorama mozzafiato fanno del
Nona un luogo unico. La specialità della casa è il sushi, uno dei migliori in Riviera. Ma al Nona non si gustano solo pesce e carni di qualità, ma anche ottima musica, concerti, spettacoli dal vivo. E non mancano presentazioni di libri, eventi e mostre d’arte. Tutto fatto in casa. Il pane, i dolci, la pizza. E la radio... Sì, perché Pastrocchio, il locale inaugurato da pochi mesi a Riccione, si è subito imposto come il primo “live bakery”. Praticamente un forno sempre aperto, pronto a sfornare prelibatezze a ogni ora del giorno e della sera. A Pastrocchio puoi sederti a tavola per fare colazione, pranzo, cena o anche semplicemente per uno spuntino, e subito dopo metterti al microfono della web radio del locale. Qui il gusto è sempre on air...
ADVERTORIAL
IL PESCATO DEL CANEVONE IL PIACERE DEL GUSTO A RIMINI
In uno degli edifici storici più suggestivi di Rimini, si trova un locale unico nel suo genere, Il Pescato del Canevone. Il ristorante è allestito all’interno di una costruzione civile medievale, restaurata nel 1600 da una ricca famiglia dell’aristocrazia mercantile veneziana, e a corredo di questi passaggi
storici rimangono molti elementi, tra cui le travi in legno di larice e la fossa granaria; nel tempo l’edificio ha mantenuto la sua identità architettonica, situato in una zona pregiata del centro storico, al termine della via Tonini che ospita il Museo della città. Qui, tra queste mura, una gio-
vane ed esperta coppia di ristoratori, Alberto e Arianna, ha dato il via, nel settembre del 2008, a un nuovo corso di questo meraviglioso ristorante. Un’attività che i due, coppia nella vita e negli affari, hanno fatto crescere con grande cura e dedizione, presenziando da subito in tutte le migliori guide gastronomiche, tanto che anche Slow food ha tributato i migliori onori riconoscendo loro un persistente valore. La coppia è sempre stata coadiuvata e sostenuta dalla famiglia e da uno staff prezioso: il nonno Adamo, fornitore di pesce fresco procacciato con il suo peschereccio, la zia Giuly addetta alla pasta fresca, i nonni Rosy e Paolo dediti alla cura dei bimbi. Alla luce di tutti questi successi, frutto della passione per il mestiere e dell’amore che li unisce, il Pescato del Canevone è giunto a un nuovo patto societario, poiché Arianna e Alberto hanno stipulato una partnership con coloro che sono da sempre di prezioso supporto nell’attività, ovvero Christian, Ghena e Giorgia, spartendo coi nuovi soci la conduzione dell’attività,
in modo da ritagliare più tempo libero da dedicare ai tre figli piccoli. Con il neonato team, il terzo mercoledì di maggio riapre il giardino estivo del Pescato del Canevone, un salotto en plein air, immerso nel verde e contornato da vestigia storiche, ove godere della bella stagione e di gustose specialità. Inoltre, lo staff allargato terrà aperto nelle sere del mese di agosto, dal giovedì alla domenica, rispettando come da tradizione il fermo pesca, attraverso un format differente, dato da apericena sfiziosi ed eventi collaterali. Seguiteli anche sui social. La nuova era del Pescato del Canevone ha avuto inizio.
In alto, a sinistra, i ristoratori Alberto e Arianna; a destra, lo chef Danilo Angelini; sotto, l’equipaggio de “Il Pescato del Canevone”.
Rimini, via Luigi Tonini, 34 | Mob. +39 3663541510 info@ilpescatodelcanevone.it | www.ilpescatodelcanevone.it
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ABITARE
Un cuore
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UN MINIMALISMO ELEGANTE È LA FORMULA VINCENTE DI QUESTO ATTICO PROGETTATO DALL’ARCHITETTO LUCA GANGEMI, IN UN MIX AFFASCINANTE DI TEMI NATURALI E SPAZI IN CUI RIFUGIARSI. di Lucia Lombardi / ph Riccardo Gallini
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Là dove domina la terza torre e lo sguardo buca il panorama, sorge l’attico con vista di Ylenia, Giorgio e il loro piccolo Alessandro. Linee pulite e un’eleganza contemporanea caratterizzano gli accoglienti e confortevoli spazi, progettati dall’architetto Luca Gangemi. L’amore per la natura e la montagna che questa giovane famiglia nutre si rispecchia nelle scelte stilistiche che già entrando si fanno dichiarazione di gusto, e prima ancora d’intenti, come dimostra anche la scelta della carta da parati, Inkiostrobianco, che decora la parete d’ingresso, accogliendo l’ospite con elementi grafici che richiamano le sinuosità del bambù, il cui disegno e le tonalità sono state accuratamente personalizzate. L’idea è quella di
OGNI ELEMENTO DELLA CUCINA È A SCOMPARSA, COME LA CAPPA CHE VIENE INGLOBATA DALL’ISOLA CONTENITIVA. SOLO LE MANI ESPERTE DELLA FALEGNAMERIA ZB DI CORIANO POTEVANO REALIZZARE UN PROGETTO COSÌ RAFFINATO, DAL CUORE TECNOLOGICO.
entrare metaforicamente in un bosco domestico, una sorta di hortus conclusus, che protegge, accoglie e armonizza il nucleo famigliare e i convenuti. La parete d’ingresso dunque si apre sia verso la sala da pranzo sia verso il reparto notte, creando un armonico senso di continuità tra gli ambienti, una sorta di guida e, al contempo, utile a nascondere il volume delle due stanze di servizio, lo studio e la vivace cameretta del bambino. Il parquet in rovere tradizionale, una selezione particolare di prima scelta fornita da Metroquadro, riveste tutto l’appartamento, creando un senso di unitarietà. Forme asciutte ed eleganti 46
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caratterizzano la scelta stilistica dell’interior design, che l’architetto ha curato con solida e accurata perizia. Egli sa giocare con le luci naturali, che abbracciano gli ambienti, armonizzandole con quelle artificiali che sapientemente dosa, disegna e sceglie a suo uso e consumo. Entrando sulla sinistra si apre un arioso spazio che accoglie in un unico ambiente, ma con tre distinte personalità: sala da pranzo, cucina e living, che si fondono assieme, in un unico colpo d’occhio. La sala da pranzo con alle spalle la carta da parati decorata, che proviene armoniosamente dall’ingresso, si intona con la scelta delle nuance calde, terragne, ravvivate dal verde acido. Un tavolo grigio, dall’effetto roccia, smussato, senza spigoli, ampio e ospitale, la cui grana porosa del piano rimanda alla roccia del Titano, così come le originali gambe imbottite in econabuk grigio scuro ricordano i grandi massi che si trovano nella valle circostante. Le sedie AAC22 di Hay imbottite in pelle verde che lo circondano sono caratterizzate da gambe sottili e slanciate in legno chiaro, fornite da Pianeta Luce. A coronamento del tutto troviamo
Vibia, un corpo illuminante dalle linee spezzate, che pende morbido sfruttando le differenti altezze del soffitto, ricadendo armonioso verso il basso, assumendo una sinuosa morfologia animale. I Faretti PuraLuce sono forniti da Pianeta Luce. A lato, si trova la parete cucina lunga sei metri, bianca dall’effetto seta con sottili profilature e maniglie scavate in rovere di palude, che diventa dispensa discreta per ospitare televisore e ogni arnese tecnologico, mettendo in evidenza, al tempo stesso, lo spazio più vissuto dalla famiglia, la cucina isola, che si fa scultura, realizzata in rovere di palude con top in Corian®. La grande vetrata dona un effetto espansivo, dilatato degli spazi, sembra quasi che interno ed esterno siano un tutt’uno. Passione e attenzione ai dettagli. Complementi e arredi molto curati dal punto di vista estetico, disegnati su misura dall’architetto Gangemi per accogliere l’esigenza di essenzialità dei padroni di casa, che amano linee pulite, asciutte, dove ogni suppellettile, anche hi-tech, impatti il meno possibile visivamente e fisicamente con il loro interagire
ANNOTARE
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Posillipo l’Osteria
Lungomare della Repubblica, 12 - Riccione www.osteriaposillipo.it
nell’ambiente. Escamotage molto utile per non stancarsi in fretta del luogo e renderlo al contempo sempre nuovo. Ideale per bilanciar funzionalità ed estetica. I mobili sono minimal, ma al contempo realizzati con materiali di qualità, come ci appare al primo sguardo dal luminoso living, dove l’effetto trompe l’oeil del paesaggio circostante rende sempre differente l’ambiente a seconda delle stagioni e delle ore del giorno. Un mobile tv, in legno di palude, lineare ed essenziale, quasi a corteggiare il perimetro della stanza è realizzato su misura da Mobilificio ZB, e reso ancora più leggero dalla luce sottostante che ne evidenzia il disegno. Il camino bianco, moderno,
dalle forme pure, diventa protagonista, è disegnato da due linee che si intersecano tra loro e da un solido perpendicolare dato dalla colonna del camino. Il cristallo offre 180° di visione della fiamma. La base è in pietra locale, su misura e realizzato da Mobilificio ZB. Divano Highlands e pouff firmati Moroso, designer patricia Urquiola, dalle forme accoglienti e confortevoli, vanno dai toni del grigio al verde, in pieno dialogo con le globali scelte cromatiche, fanno da contraltare i colorati Cuscini Ferm Living. A coronamento campeggia un allegro lampadario effetto sasso di Artemide mod. Skydro, tutto fornito da Pianeta Luce. La libreria laccata bianca effetto seta, prende vita nei
Enoteca Posillipo Dolce Officina Viale Ceccarini, 136 – Riccione Tel. 0541 833439 www.posillipodolceofficina.it
IL LETTO FIRMATO DALL’AGNESE, FORNITO DA PIANETA LUCE, HA UN MOBILE TESTATA REALIZZATO SU MISURA, SU CUI CI SONO LE OPERE DI GIOVANNI LOMBARDINI. AI PIEDI DEL TALAMO È PENSATO UN MOBILETTO BIANCO CONTENITIVO CON TV A SCOMPARSA.
vani a scomparsa e si anima tra le nicchie in rovere di palude. I padroni di casa, giovani, sportivi e scattanti, amano le comodità e la privacy, lo si denota anche dalle scelte della loro stanza, un vero nido, raccolto ma al tempo stesso affacciato sul mondo grazie all’ampia apertura sui 150 metri quadrati di terrazzo che circonda gran parte dell’attico, la cui pavimentazione in gres si accorda cromaticamente con il parquet dell’interno, imitandone colore e modanature. Entrando nella stanza colpisce l’armonica
divisione creata tra stanza e bagno padronale, offerta da un ampio cristallo che a sua volta si apre su un’alta finestra che permette di osservare il cielo che scorre col passare delle ore, come in una pellicola. In bagno una vasca quadrata, bassa, è decorata da mosaici irregolari beige, oro e vetro, forniti da Metroquadro. Le mensole in rovere massiccio realizzate su misura, sorreggono i due lavandini Ceramica cielo, color terra. Mentre la sovrastante specchiera orizzontale riprende il disegno del grande finestrone in alto. Le forniture idrauliche utilizzate sono tutte targate Fabbri. La cabina armadio è ampia, ma totalmente nascosta da una boiserie con dettagli oro, che si fa parete unica, realizzata da Falegnameria ZB. I progetti del nostro architetto hanno sempre una specifica personalità, dove la luce e la natura si compenetrano con il fatto su misura, con i tocchi di design d’autore e, soprattutto, con le peculiarità distinte di ogni cliente e della sfida che ogni progetto offre.
IN ALTO, LA CAMERA PADRONALE E A FIANCO IL SUO BAGNO. ALLA PAGINA PRECEDENTE LA CUCINA CON I MOBILI A SCOMPARSA E L’EFFETTO TROMPE L’OEIL DELLA PARETE.
Focus sul PROGETTISTA Linee pulite e un’eleganza contemporanea caratterizzano gli accoglienti e confortevoli spazi, progettati in questo attico dall’architetto Luca Gangemi (nella foto sotto). Ldac - Laboratorio di Architettura Contemporanea, Milano, Rimini, 339.3564094, studio@ldac.it, www.ldac.it
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MUOVERE
A tutta
ENERGIA! L’UNDICESIMA EDIZIONE DI RIMINIWELLNESS, IN PROGRAMMA DAL 2 AL 5 GIUGNO, SI PROPONE CON LA SUA CARICA DI ENERGIA A TUTTI GLI AMANTI DEL BENESSERE FISICO.
L
di Alessandra Leardini
La “rivoluzione energetica” riparte da Rimini. Attenzione però: questa volta a scaldarsi non saranno pannelli fotovoltaici o lampadine a basso consumo - come il concetto di “energia” potrebbe far pensare in un primo momento – ma i muscoli di atleti professionisti, appassionati di sport e benessere, personal e beauty trainer. È la “Energy revolution” che RiminiWellness sta già sprigionando dai padiglioni di Rimini Fiera ancora prima di schierarsi ai nastri di partenza il prossimo 2 giugno. Colorata,
IN QUESTE PAGINE, UNA GALLERIA DI IMMAGINI DELL’EDIZIONE DELL’ANNO SCORSO DI RIMINI WELLNESS. A FIANCO A DESTRA, ANDREA RAMBERTI, IL PROJECT MANAGER DELLA MANIFESTAZIONE.
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seducente, piena di vitalità come l’immagine scelta per la campagna di comunicazione 2016 (ad opera di Hoop Communication), la kermesse più adrenalinica in Italia, promette un’edizione – l’undicesima - ancora più internazionale e orientata al business. “RiminiWellness è riconosciuto come evento leader del settore, con una valenza internazionale in continua crescita – sottolinea il presidente di Rimini Fiera, Lorenzo Cagnoni -. Per il 2016 prevediamo ulteriori margini di sviluppo, senza precedenti in
termini di pubblico straniero, professionale e appassionato”. L’obiettivo, come sottolinea Cagnoni, è di far convivere armonicamente divertimento e business, “sviluppando una formula unica di grande successo, sia per gli operatori sia per lo sportivo ed il grande pubblico”. Dal 2 al 5 giugno, in tutti i 16 padiglioni del quartiere riminese (che per l’occasione potrà nuovamente contare sulla stazione ferroviaria interna) si respirerà energia a 360 gradi con 50 palchi e un totale di 400 aziende in
RIMINIWELLNESSSI PROPONE ANCHE QUEST’ANNO UN SALUTARE MIX DI DIVERTIMENTO, SPORT, FITNESS E BENESSERE. NELLA SCORSA EDIZIONE HA TAGLIATO IL TRAGUARDO DI OLTRE 260MILA VISITATORI E 216 MILIONI DI CONTATTI SOLO SUL WEB.
rappresentanza dei diversi, numerosi settori che oggi rientrano nell’ampio e variegato concetto di “wellness”. Tra questi spicca l’alimentazione alla quale l’evento dedica per il terzo anno consecutivo un’intera area, una vera e propria fiera nella fiera, ossia Foodwell Expo: nato con il coinvolgimento dei più famosi ricercatori nutrizionisti, oggi questo spazio può annoverare importanti followers tra i quali food blogger top e celebri professionisti del “vivere e mangiare bene per sentirsi in forma”. Non è più una novità: l’importanza di una dieta sana riguarda sempre più non solo chi sta attento alla linea, gli amanti del fitness e gli sportivi, amatori o professionisti, ma anche chi ha una vita intensa, un’agenda quotidiana piena di impegni e dunque necessita di un apporto nutritivo costante ed equilibrato oltre che povero di grassi. Per questo “Foodwell Expo”, sotto il coordinamento dell’Associazione Italiana di Tecnologia Alimentare, ospiterà in un intero padiglione (B3) un pool di nutrizionisti, tecnologi alimentari e chef pronti a mettere sul piatto innovativi abbinamenti culinari e modalità di cottura, oltre che a svelare i principali segreti sulle proprietà salutistiche degli alimenti. Il risultato sarà un menù settimanale capace di offrire agli ospiti alternative gastronomiche sane e al passo con i tempi, ma senza dimenticare le gioie del palato. Non mancheranno, sempre in quest’area, i Foodwell educational ed i seminari rivolti
ai personal trainer. Ma a RiminiWellness si “alleneranno” anche i nuovi trend del business del divertimento. Tanti saranno i volti noti dello spettacolo e dello sport, a livello italiano ed internazionale, pronti a scendere in campo per presentare o cimentarsi in prima persona con le ultime novità. Attrezzi e tecnologie d’avanguardia (tra cui la nuova app a disposizione dei visitatori, per vivere la fiera in tutta la sua forza trainante), allenamenti d’ultima generazione e Master Class innovative e divertenti alle quali assistere o prendere parte per la prima volta. Tra le curiosità più attese spicca, direttamente da New York, l’Antigravity Air: il mondo a testa in giù ideato da un guru dello yoga del futuro, Christopher Harrison, è fatto di morbide amache e movimenti sospesi nell’aria in totale sicurezza. Per comprendere e superare i propri limiti, anche a testa in giù. Un’altra novità sarà il Will Power Grace Method messo a punto dall’americana Stacey Lei Krauss, specialista del pluripremiato Foot Fitness (a piedi nudi). Le ultime tendenze del fitness (dalla Dance Conditioning alla Step Choreography) e il nuovo attrezzo Crab (il “granchio” che tanto sta appassionando il popolo del fitness) completeranno il programma dell’Area Olistica e di quella Funzionale. Le anteprime mondiali non finiscono qui. A Rimini troveranno il loro trampolino di lancio Reggaeton Fitness, novità esclu-
siva del fitness musicale (mix di aerobica, coreografie a ritmo reggae, hip hop, salsa e bachata), Onekor Fitness (un gioco tra musica e passi tutti da ballare, in tre diverse varianti), Equilibruium e Power Flow, con le ultimissime tendenze in fatto di ginnastica posturale, l’Akropilates acrobatico e il Ballet Bar Training, l’allenamento newyorkese più in del momento che si ispira alla danza classica applicata alla sbarra. Non resta che passare dalle parole ai fatti. Pardon: alle coreografie.
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CUCINARE
Non solo
CHEF
SILVER SUCCI, RINOMATO CHEF DEL RISTORANTE QUARTOPIANO, RACCONTA IL DIETRO LE QUINTE DELLA SUA PROFESSIONE: QUANDO ANCHE APPENDERE AL CHIODO LA DIVISA BIANCA DIVENTA UN PIACERE.
S SILVER SUCCI SUL CAMPO DA TENNIS, CON IL COLLEGA DI QUARTOPIANO, FABRIZIO TIMPANARO.
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di Lucia Lombardi / ph Riccardo Gallini
Se pensiamo a Silver Succi ce lo figuriamo con la candida divisa da chef del ristorante riminese Quartopiano, e lo associamo a prelibati piatti di ricerca dove le materie prime del territorio sono la fonte primaria d’ispirazione, ma lui è tanto altro. Tifa Juve e adora le piante grasse, che raccoglie pazientemente durante i viaggi con la moglie. Ama l’abbigliamento casual: jeans e scarpe da tennis. Gli piacerebbe indossare colori sgargianti, ma reputa che siano il marrone e il blu a donargli! Per lui la famiglia rimane al centro di tutto, per questo ha sempre compiuto scelte che gli permettessero di averla vicina. In questa sede lo incontriamo per raccontare i dietro le quinte di una vita frenetica, trascorsa tra natura, brigata e affetti. “Il poco tempo libero che ho è sacro – ci racconta con grande semplicità –, da quando mio padre se ne è andato, nei confronti di mia madre nutro un forte senso di protezione. Per questo motivo almeno un giorno alla settimana cerchiamo di pranzare assieme.” La madre aveva una bottega di paese, sempre aperta, un punto di riferimento, dove trovare immancabilmente ottimi
tortellini. “Cibi che recuperavo per preparare frugali cenette con gli amici dell’adolescenza – racconta –, poi però i piatti li lavavano gli altri!” Ancora oggi tiene le mani in pasta anche fuori dalla cucina del ristorante. “Cucino il pesce per gli amici, loro ci tengono e a me piace preparare pranzi informali e goliardici.” Fisico asciutto quello del nostro chef, che ama lo sport, e nel tempo libero si dedica al tennis per ricaricare le pile e liberare la mente dagli impegni quotidiani. Momenti che condivide anche con i colleghi. “Con la propria brigata è importante saper
creare un clima di amicizia extralavorativo, il fattore umano è fondamentale, aiuta a creare lo spirito di squadra e a non far pesare i sacrifici.” Anche il calcio ha un posto privilegiato nel suo cuore, infatti da ragazzo “giocavo in seconda e terza categoria, con molta passione”. Trascorre le ferie dedicandosi a tour gastronomici, unendo l’utile al dilettevole. “Io e mia moglie siamo reduci da un viaggio a Barcellona, dove abbiamo provato delle tapas del tutto eccezionali, dove tecnica e divertimento si fondono, per me è stata una grande fonte d’ispirazione, vi consiglio: Cerveza Catalana e Tapas 24.”
Messaggio pubblicitario con finalità promozionale - Per il TAEG, le condizioni contrattuali del prodotto e quanto non espressamente indicato, si rinvia ai Fogli Informativi a disposizione dei Clienti nelle Filiali della Banca e sul sito internet www.bancacarim.it. La concessione del finanziamento è subordinata alla valutazione positiva di Banca Carim. Condizioni valide per le richieste effettuate entro il 30/09/2016.
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TECNODAM LA SQUADRA VINCENTE
TECNODAM S.R.L. È UNA GIOVANE IMPRESA, CHE GUARDA AL FUTURO CON OTTIMISMO CONSAPEVOLE CHE LA QUALITÀ E L’ATTENZIONE PER IL CLIENTE FANNO LA DIFFERENZA.
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Tecnologia, innovazione, dettaglio: sono i tre pilastri di Tecnodam S.r.l., giovane azienda di Sant’Ermete (Santarcangelo), nata nel 2007, specializzata nella realizzazione e vendita di prodotti tecnici industriali e materie plastiche e composite. Una realtà imprenditoriale dinamica, che nonostante le difficoltà che negli ultimi anni hanno investito, in generale, il sistema economico italiano ed internazionale, è riuscita a crescere di stagione in stagione, segnando mediamente un più 30% annuo sul fatturato e continuando ad assumere nuove figure professionali tecniche altamente specializzate nel settore. Il segreto del successo? Il titolare di Tecnodam, Davide Pulazzi, non ha dubbi: “In tutti questi anni abbiamo puntato molto sulla ricerca e lo sviluppo nella lavorazione di materie plastiche e composite.
Per dare solo un numero, abbiamo effettuato dai 500.000 ai 600.000 euro di investimenti in materiali e macchinari innovativi”. Una scelta che ha contributo a far conoscere ed apprezzare questa impresa santarcangiolese in tutta Italia e anche, per un buon 20% del fatturato, all’estero. Tecnodam, infatti, oggi esporta in tutta Europa e non mancano commesse anche da mercati più lontani come la Cina. Ma conosciamo più nel dettaglio il core business. “Ci occupiamo di lavorazione meccanica di precisione su plastica e altri materiali come resine, alluminio, gomme, tessuti spalmati e altre materie composite. Ci rivolgiamo al mondo industriale – continua Pulazzi – e a diversi settori, dalla costruzione di macchine a controllo numerico e macchine per l’imballaggio, all’edilizia di
IN ALTO IL TITOLARE DI TECNODAM, DAVIDE PULAZZI; A FIANCO ALCUNE IMMAGINI DELLO STABILIMENTO E DELLA FASE DI LAVORAZIONE.
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DIAMO MOLTA IMPORTANZA AL MAGAZZINO: AI 1.000 METRI QUADRATI DI OFFICINA SI AFFIANCANO, INFATTI, ALTRETTANTI METRI QUADRATI RISERVATI AL DEPOSITO.
alta qualità.” Ma il mercato non si ferma qui. “Per la realizzazione di componenti lavoriamo, infatti, anche con ditte farmaceutiche e aerospaziali.” I servizi offerti spaziano dalla lavorazione meccanica su misura alla lavorazione a disegno, fino al taglio ad acqua, una tecnologia d’ultima generazione come, del resto, tutti i macchinari di cui si avvale questa impresa. Tra le altre specializzazioni, “realizzate sempre a partire dalle specifiche richieste del cliente,” sottolinea Pulazzi, figurano le bandelle di protezione per macchine utensili, l’assemblaggio conto terzi e la vendita di articoli tecnici. “Abbiamo cercato di puntare su questi prodotti perché il mercato locale ne era sguarnito. Oggi siamo una realtà in crescita, con sedici dipendenti – ma contiamo di assumere quattro nuovi tecnici qualificati nel settore metalmeccanico – e, soprattutto, continuiamo a fare ricerca ed innovazione.” Gli ultimi investimenti sono quelli per un nuovo centro di lavoro interamente robotizzato, due nuovi impianti per il taglio ad acqua e un ufficio specializzato nel controllo di qualità. “Il servizio al cliente per noi è sempre stato basilare, e non si tratta di un aspetto scontato nella realtà industriale in cui operiamo – spiega Pulazzi –. Tecnodam è in grado di fornire il materiale richiesto anche nel
giro di sole 48 ore. Ciò avviene perché diamo molta importanza al magazzino: ai 1.000 metri quadrati di officina si affiancano, infatti, altrettanti metri quadrati riservati al deposito.” Precisione, qualità ed efficienza, però, non bastano. “Al cliente è fondamentale anche dare l’immagine di uno stabilimento pulito e ordinato. Per questo motivo noi abbiamo sempre voluto curare molto anche questo aspetto, anche all’interno dell’officina.” Vedere per credere. Ma prima di terminare il no-
stro tour in questa azienda di Sant’Ermete, una citazione, riportata su uno dei dépliant di Tecnodam, attira un attimo la nostra attenzione: “Far vincere una squadra non è questione di quanto grande sia il giocatore, o i giocatori. Devono tutti essere disposti a sacrificarsi e a dare qualcosa di se stessi, pur di diventare campioni”. Firmato, Phil Jackson (per chi non lo conoscesse, un ex campione di basket statunitense che ha fatto la storia dell’NBA). Già, un’impresa è anche questo: saper far squadra per un unico, grande, obiettivo comune.
Santarcangelo di Romagna (RN) - Via Marecchiese 1350 Tel 0541 750982 - Fax 0541 757210 www.tecnodam.com ININ MAGAZINE MAGAZINE55 2
SVILUPPARE
La terra del
BENESSERE DELLA ROMAGNA COME WELLNESS WALLEY SI PARLA DA TEMPO. INCONTRIAMO LUIGI ANGELINI, CONSIGLIERE DELEGATO DI WELLNESS FOUNDATION, PER CAPIRE A CHE PUNTO È IL PROGETTO.
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Se tutto il mondo fosse come la Romagna, si vivrebbe di più e meglio. La novità? Beh, almeno due: la prima è che (per una volta) non ce lo diciamo da soli, la seconda è che qualcuno ci sta seriamente lavorando. E diciamo che questo qualcuno, con i sogni da realizzare, se la cava abbastanza bene. Se Nerio Alessandri, fondatore di Technogym ed ideatore del progetto Wellness Valley, non fosse romagnolo fino al midollo (di Calisese) incarnerebbe l’ideale del sogno americano. Invece è un miracolo italiano, anzi, romagnolo. In parte realizzato con la quotazione in borsa il 3 maggio 2016 e in parte ancora da realizzare. E la sfida più grande spetta alla Romagna: questo piccolo angolo di mondo vuole diventare per il benessere quello che la Silicon Valley è per il mondo dell’Hi-Tech. Luigi Angelini è Consigliere delegato della Wellness Foundation e si occupa del progetto Wellness Valley. Quando lo raggiungo, è appena tornato da una corsa nel parco. Quando si dice: sposare la mission di un’azienda. “Il wellness è un modo di vivere. Alla base, c’è un approccio mentale positivo, senza stress.”
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di Lucia Renati / ph Riccardo Gallini
Cos’è il progetto Romagna Benessere? “L’idea di Nerio Alessandri è creare un distretto del benessere coinvolgendo 2.500 aziende e 9.000 addetti nei settori bio, sport e salute. La Wellness Foundation ha messo in rete le migliori esperienze romagnole, avviando collaborazioni con università e aziende sanitarie. La sfida non è portare le persone in palestra ad ammazzarsi tre volte a settimana, ma è che lo facciano come aspetto quotidiano della vita. È la creazione di un ecosistema culturale e sociale che ha effetti sull’economia e sul turismo” Risultati? “I romagnoli sono la popolazione più attiva d’Italia: il 10% in più rispetto alla media nazionale.” Perché funziona? “L’Italia, dopo l’America, è il secondo paese con bambini sovrappeso. Il nostro governo spende quaranta miliardi per curare malattie cardiovascolari, diabete e obesità. L’Emilia-Romagna, nel 2014, è stata la prima ad inserire l’esercizio fisico in ricetta medica. Per le imprese significa maggiore produttività, per i governi minor spesa sanitaria. Il wellness è stato uno dei punti chiave dell’agenda del World Economic Forum di Davos dove la Wellness Valley di Romagna è stata presa ad esempio dai grandi del mondo. Dal 21 al 23 giugno saremo a Montreal al summit annuale New Cities Foundation per parlare anche lì delle nuove città del benessere.” Chi è venuto qui invece a visitare la Valley? “Sono venuti da Miami e dalla
Malesia. I malesiani stanno costruendo una città e vogliono inserire il tema del wellness già dalla pianificazione urbanistica.” Quanto vale tutto ciò nel settore ricettivo? “Secondo l’Osservatorio turistico della Regione, ducento milioni in più sul fatturato. Oltre quarantasei milioni di presenze nei dodici mesi (+3,2%), con record nel comparto termale.” Chi sono i turisti del wellness? “Sono i DINK, Double Incom No Kids (ragazzi giovani, laureati con due stipendi e senza figli). È un turista di fascia medio alta. Per soddisfarlo ci vogliono territorio, eventi, cultura, enogastronomia, arte e paesaggio, strutture adeguate. E qui c’è tutto. Per ora, nel consorzio Wellness Valley ci sono venticinque alberghi da Ravenna a Cattolica. Il marchio, con la legge regionale sul turismo e il protocollo d’intesa tra Regione e Wellness Foundation, è diventato spendibile per la promozione turistica. Entro giugno sarà pubblicato un bando di quindici milioni per finanziare la riqualificazione delle strutture alberghiere e ricettive che intendono dotarsi di piscine, spa, centri benessere e palestre. Ma chi vuole entrare deve seguire regole precise: pasti che abbiano almeno l’80% di prodotti locali e la formazione obbligatoria dell’albergatore e del personale con un giorno in aula e l’altro a bordo di un pulmino a visitare le eccellenze della Romagna. Perché un albergatore deve vendere tutto il territorio, non solo il suo metro quadrato.”
RIMINI Via 4 Novembre, 36/Ang. Via Tempio Malatestiano | Tel. 0541 23623 RIMINI Piazza Ferrari/Palazzo Fabbri 22 | Tel. 0541.22216 TORRE PEDRERA (RN), Viale S. Salvador 168/A | Tel. 0541 722585 Orario continuato dalle 9.00 alle 19.30 chiuso domenica
GAREGGIARE
Mai sazio
DI SFIDE
ANCORA IMBATTUTO NEI 1.000 METRI, MEDAGLIA D’ORO AD HELSINKI ‘94, OGGI CAPO MISSIONE PER LA NAZIONALE DI SAN MARINO A RIO: ANDREA BENVENUTI CONTINUA AD ESSERE PROTAGONISTA DELL’ATLETICA.
A Chi è BENVENUTI Andrea Benvenuti attualmente è sposato, padre di tre figli e lavora come fisioterapista a San Marino, dove è responsabile del reparto di Fisioterapia del Poliambulatorio Odon e dal 2015 anche della seconda sede situata presso il Centro della Federazione Sammarinese Tennis. Collabora con le Federazioni Sammarinesi di Pallavolo, Sport Invernali, Basket, Tennis e Judo.
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di Alessandro Bucci
Andrea Benvenuti, classe 1969, è entrato di diritto nella storia dell’atletica leggera grazie ai record e ai risultati ottenuti tra il ’92 e il ’94. Costretto al ritiro, martoriato da numerosi infortuni, si è costruito una carriera da fisioterapista, sino a diventare Capo Missione per la Nazionale di San Marino alle Olimpiadi di Rio 2016. Lo abbiamo raggiunto per parlare di questa nuova avventura. In che cosa consiste il ruolo di capo missione? “Consiste nell’avere in mano tutto quello che riguarda gli aspetti organizzativo-logistici della delegazione, inclusi atleti, allenatori, dirigenti, corpo diplomatico.” In quali specialità la Nazionale del San Marino ha più chance di ottenere risultati? “Per le medaglie lottiamo solo nel tiro a volo. Nell’atletica leggera speriamo di qualificarci nel salto in alto. Inoltre speriamo in due atleti nel nuoto e nel judo. Questo dipenderà dalla concessione di Wild Card da parte del Comitato Olimpico Internazionale. Nell’atletica ci auguriamo che un ragazzo si qualifichi. Nel nuoto invece dipenderà dalle prestazioni che le ragazze otterranno in questi mesi.”
Hai partecipato a quattro olimpiadi, due da atleta e due da fisioterapista. Quali aspetti della competizione ti affascinano di più? “L’universalità. Essere in un villaggio olimpico con diecimila persone, con paesi che non sapevi che esistessero e con discipline che non conosci.” Puoi raccontarci la tua esperienza di fisioterapista per Karolina Costner? “È stata un’esperienza lusinghiera, perché essere contattato da una campionessa di quel livello dà molta soddisfazione. Interessante, perché mi sono interfacciato con un mondo che non conoscevo e ho passato anche molto tempo a documentarmi sulla gestualità dei pattinatori e sulla correttezza dei movimenti. Difficile, perché, quando si lavora con un’atleta e artista di alto livello, le problematiche sono tante.” Alle Olimpiadi di Barcellona ’92 hai conquistato il quinto posto, primo europeo negli 800 metri. Che importanza ha avuto quel piazzamento? “È stata l’esperienza più importante della mia vita. Ho capito che potevo misurarmi con gli atleti del più alto livello giocando
in modo pulito. È una cosa per la quale ho sempre combattuto..” Detieni cinque importanti record personali. Qual è il più importante per te? “Direi quello degli 800 metri, ma, per quanto riguarda i 1.000, ci hanno provato in tanti a batterlo. Avere ancora il record italiano a ventiquattro anni di distanza, un po’ di gusto me lo dà.”
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SINDROME DA ALIENAZIONE GENITORIALE UNA REALTÀ SEMPRE PIÙ DIFFUSA
I GENITORI IN CRISI NON DEVONO UTILIZZARE I FIGLI COME STRUMENTO DI PRESSIONE. L’AVVOCATO VARLIERO SPIEGA COME OSTACOLARE IL RAPPORTO CON L’ALTRO GENITORE SIA PERSEGUIBILE IN SEDE GIUDIZIALE.
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Cosa succede quando una coppia di genitori in crisi sentimentale non riesce a gestire i dissidi in privato e trasforma le dinamiche familiari in una guerra più o meno fredda? Succede che i primi a rimetterci non sono i duellanti ma i loro figli! La crisi coniugale presenta sempre un inizio, uno svolgimento e una fine, la scelta errata consiste nel pensare che i rancori e le rivendicazioni debbano essere affrontate alla luce del sole. Non sono rare le situazioni in cui i figli diventano strumento di pressione di un genitore nei confronti dell’altro o un mezzo per ricattare il coniuge; ciò però non solo è uno strumento inefficace perché può causare conseguenze rilevanti a livello giuridico ma è anche un modo subdolo di trasformare in scudo ciò che invece è per un genitore ciò che di più importante vi è al mondo, ossia
il proprio figlio (o almeno così dovrebbe essere). L’alto livello di conflittualità tra i genitori e il clima di tensione e scontro possono ingenerare nel minore una vera e propria disfunzione psicologica denominata Sindrome da Alienazione Genitoriale (abbreviata in PAS, Parental Alienation Syndrome). Si tratta di un fenomeno che all’estero è ampiamente dibattuto già dalla fine degli anni ’90 e che in Italia è emerso da pochi anni e si manifesta nel comportamento di un genitore che porta il minore a porsi in pieno contrasto con l’altro e, secondo l’attuale progresso scientifico, è composto da due elementi: l’indottrinamento del figlio da parte di uno dei due genitori e l’allineamento del minore a tale visione (distorta). Secondo coloro che studiano approfonditamente questa disfunzione, i sintomi possono essere vari e legati in ogni
caso alla percezione dell’altro genitore da parte del bambino: può trattarsi di un comportamento denigratorio da parte del minore verso l’altro genitore, quasi a imitare il genitore alienante, oppure può manifestarsi in un’illogica ed incondizionata presa di posizione a favore del genitore alienante, fino anche a vedere come assolutamente negativo l’altro genitore. La ricorrenza di queste situazioni sta portando anche i giudici italiani ad interrogarsi sul fenomeno e sulla sua concreta portata in ordine ai provvedimenti da adottare nei procedimenti in materia di famiglia. Al momento la giurisprudenza italiana è ancora discordante poiché l’esistenza di tale sindrome è ancora dibattuta dalla comunità scientifica. Tuttavia le decisioni giudiziali sono concordi nel ritenere che non può andare esente da provvedimenti alcuni il comportamento di un genitore che con coscienza e volontà ostacoli in modo totale il rapporto del figlio con l’altro genitore, annullando in tal senso la volontà del minore e compromettendo il suo sano sviluppo psico-fisico. Poiché non è ancora pacifica l’esistenza o meno di tale sindrome, non si vuole certo darla per conclamata però è necessario comprendere che i figli non possono mai essere un mezzo per dirottare a proprio piacimento la crisi coniugale, né possono subire le conseguenze dello scontro tra i suoi genitori. Costoro, al contrario, dovrebbero far di tutto per tenere i minori lontani dai loro dissapori e sempre all’oscuro dei litigi e lontano dagli scontri, poiché assistere alla faida tra le persone che lui ama di più al mondo crea nel minore confusione e possibili ripercussioni sulla sua futura vita di relazione e sviluppo comportamentale. IN MAGAZINE
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ESPLORARE
In fondo
AL MAR
GIANGIACOMO MINAK DURANTE LA SETTIMANA INSEGNA A INGEGNERIA E NEL WEEKEND INSEGNA A ESPLORARE I FONDALI MARINI E I RELITTI. CON LE BOMBOLE E IN APNEA.
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di Giorgia Gianni
“Uno dei primi regali dei miei genitori furono un paio di pinne arancioni, per vedermi quando scendevo a cinque metri nelle acque riminesi.” Oggi Giangiacomo Minak (nella foto, a sinistra) si immerge a quaranta metri in apnea, e supera i sessanta metri con le bombole. Quarantasei anni, Minak è professore associato di progettazione meccanica e costruzione di macchine al Dipartimento di ingegneria industriale dell’Università di Bologna. Ma la passione per il mare e per l’acqua è nel suo DNA, ereditata forse dalle origini croate e trasmessa ai figli, giovanissime promesse di nuoto sincronizzato e già provetti nell’apnea.
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Trimix instructor Scuba Schools International e Freediving instructor trainer SSI, quando non fa didattica e ricerca all’Università, Minak insegna a fare immersioni e forma istruttori di apnea. D’estate, insieme a Federico Mana, campione ed esperto di tecniche di compensazione, organizza crociere in Dalmazia, aperte a chiunque voglia migliorare la propria apnea. “Io pratico sia le immersioni con bombole, sia l’apnea,– racconta - due modi diversi di vivere la subacquea. Con l’attrezzatura scuba vado a compiere una missione precisa, come visitare un relitto, una parete o un fondale, per cui effettuo una pianificazione di
profondità, tempi, gas, direzioni, procedure di sicurezza.” L’apnea è invece anche introspezione, spiega ancora Minak. “In apnea il viaggio è sia nel mare, sia un po’ in se stessi. Per scendere compensando le orecchie, salvo che per pochi eletti dotati naturalmente, serve un controllo di muscoli che la maggior parte delle persone non sa nemmeno di avere. E questo si acquisisce solo con molto lavoro e introspezione.” Il mondo sottomarino svela scenari mozzafiato e regala esperienze memorabili. Ma chi si avvicina alla subacquea può esplorare anche le acque davanti a Rimini, conclude. “Vicino a Rimini il punto migliore per i neofiti è il relitto della piattaforma Paguro, visitabile sia con le bombole che in apnea. Per persone più esperte ci sono relitti fondi che meritano una visita. Le immersioni che mi sono rimaste più impresse sono state quelle alle isole Orcadi, per visitare i relitti della flotta tedesca della prima guerra mondiale e una parete incredibile nell’isola di Susac in Croazia attorno ai settanta metri. Anche se l’emozione più forte è essere la prima persona che entra in un relitto dopo l’affondamento.”
ACCOGLIERE
Tutti da
VICTOR! ELIO TOGNONI RACCONTA COME È ENTRATO NEL VICTOR PUB (IN MANIERA SICURAMENTE NON USUALE) E COME IL LOCALE È DIVENUTO IL RIFERIMENTO DELLA DOLCE VITA RICCIONESE.
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di Cinzia Bauzone / ph Riccardo Gallini
Come sia diventato ciò che è diventato, titolare di uno dei più importanti punti di riferimento riccionesi, se lo chiedono in molti. Ma per capirlo, basta osservarlo mentre lavora, ascoltare il suo entusiastico racconto, un ardimentoso viaggio iniziato quasi trent’anni fa: si inizia dalla scommessa e si arriva ad oggi, passando attraverso ricordi, passioni, duro lavoro e tante emozioni. Elio Tognoni, titolare del Victor Pub Riccione è una sorta di dinamite, dirompente in ogni situa-
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zione, ed è riuscito a conquistarsi la stima e la fiducia di chiunque abbia avuto modo di incrociarlo e lavorargli accanto. Un’importante pagina di storia riccionese nata nel 1989. “Fu una scommessa con me stesso, dovevo rilevare un locale a Rimini e all’ultimo minuto il titolare lo vendette ad un’altra persona. Sconsolato, mi fermai a prendere un caffè al Victor Pub di Riccione. Erano le quattro di mattina e dopo dieci minuti avevo acquistato il locale. Una buona dose di incoscienza, forse legata alla mia giovane età. Mia moglie Tiziana, sulle prime mi diede del pazzo, oggi devo ringraziare lei, per i risultati ottenuti e per avermi supportato in tutti questi anni.” Nelle parole di Elio tutto si mescola come in uno shaker: lavoro, ricordi, sentimenti ma anche progetti in una perfetta armonia. “È un’avventura bellissima, amo questo lavoro. Ho assistito alla dolce vita riccionese. Sono tanti i personaggi famosi che hanno frequentato il mio locale. Ma il legame forte che ho avuto e che ho tutt’ora con le persone, i clienti che in questi anni hanno frequentato il locale è la soddisfazione più grande.”
Un luogo che la città ha vissuto con orgoglio. “Oggi molte attività si sono trasformate e offrono servizi complementari, con mezzi ricercati. Noi abbiamo cercato di mantenere il nostro stile, il rapporto diretto con il cliente, la capacità di ridere, scherzare, ma anche di ascoltare e di parlare nel momento opportuno. Io sono un pignolo, parto dal presupposto che ogni cosa potrebbe essere fatta meglio.” Tanti i premi e riconoscimenti in questi anni. “Abbiamo avuto numerose nomination nazionali e internazionali com’è anche accaduto per il nostro ultimo cocktail a cui ho dato il nome di Mauro Lotti, barman storico, oggi consulente della Martini. Ma ripeto, il riconoscimento più grande è la componente relazionale: per noi è importante mantenere vivo e intenso il legame con la nostra clientela.” Nonostante gli anni di lavoro, tanti i progetti in vista. “Un fra tutti, Cinè, la prestigiosa manifestazione cinematografica che quest’anno a luglio ha scelto il Victor Pub per realizzare un evento collaterale che ricreerà l’atmosfera della Manhattan degli anni trenta.”
REGGINI AL VITE DI SAN PATRIGNANO CON LA NUOVA TIGUAN.
GRANDE ATTESA PER GLI EVENTI DI PRESENTAZIONE DELLA NUOVA TIGUAN VOLKSWAGEN.
La celebre concessionaria ha presentato mercoledì 4 maggio in anteprima il nuovo Suv del marchio Volkswagen, all’esclusivo Vite di San Patrignano, tra le note del live dj set e il ritmo delle percussioni. Il contesto paesaggistico e le proposte gourmet di Vite hanno fatto da sfondo alla serata e, come in ogni grande evento, la protagonista si è fatta attendere: è stata svelata agli ospiti solamente dopo un avvincente discorso dei rappresentati della Concessionaria Reggini. Successivamente tutte le attenzioni sono state rivolte all’ultimo nato Suv del marchio Volkswagen, compagno ideale sia in città che Off Road. Una grande attesa ripagata dunque dal vederne finalmente le linee grintose e minimaliste, che danno all’autovettura un look importante e di alto design.
BALLARE
La danza
INFINITA
IL REGINA CENTRO DANZA DI CATTOLICA PORTA IN SCENA UNO SPETTACOLO DEDICATO A “LA STORIA INFINITA”, SOTTO LA GUIDA DELLA SUA DIRETTRICE ERIKA RIFELLI.
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di Arianna Denicolò / ph Riccardo Gallini
Danza è passione. Danza è disciplina. Danza è sacrif icio... Potremmo continuare all’infinito poiché questa splendida arte, praticata da milioni di giovani, è stata il filo conduttore della vita di Erika Rifelli. Direttrice da oltre trent’anni del Regina Centro Danza di Cattolica, allieva di Vasilika Kuezevich, ballerina di fama della ex Jugoslavia, apre la sua scuola a soli ventuno anni, dopo approfonditi studi di danza classica con metodo Vaganova e, in seguito all’esperienza newyorkese, con metodo Graham. Da allora, ogni anno è regista di uno spettacolo in cui musica, danza, scenografie e luci si intrec-
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ciano in un mix perfetto, dando vita a un evento che esula dal classico saggio. E poiché le piacciono le sfide, quest’anno metterà in scena al Teatro della Regina, il 28 e 29 maggio, “La storia infinita”, liberamente ispirato al film di Wolfgang Petersen e al bestseller di Michael Ende. Un cult che narra la storia del piccolo Bastian che, dopo la morte della mamma, piuttosto che andare a scuola preferisce leggere libri fantastici. La “storia infinita” comincia quando, rifugiatosi in una soffitta, rivive la favola del libro identificandosi nel protagonista: un piccolo “nobile di cuore” in lotta affinché il “Nulla” non distrugga il “Tutto”. Cosa l’ha spinta a scegliere questa trama? “Si tratta di un film che negli anni ’80 mi colpì tantissimo. Poiché dedichiamo tempo e sacrificio alla realizzazione del saggio di fine anno, voglio che non sia un lavoro fine a sé stesso, ma un modo per trasmettere ai miei allievi dei messaggi importanti.” I temi affrontati sono molto attuali, sembra quasi ambientato ai giorni nostri… “Si parla di bullismo, di nichilismo, di mancanza di fantasia.
Il regno di Fantàsia che sta morendo è la perfetta metafora dei nostri giorni.” Uno spettacolo che è un’esortazione a vivere seguendo le proprie passioni? “La passione aiuta a superare le difficoltà. Il protagonista deve superare molti ostacoli: dalle due sfingi, ossia la porta della fiducia in sé stessi, allo specchio dell’Io che lo costringe a mettersi in discussione. Per capire i bambini bisogna ricordarsi come eravamo noi da piccoli. Perché Fantàsia muore? Perché la gente ha rinunciato a sperare e dimentica i propri sogni: così il Nulla dilaga. Il messaggio che vorrei trasmettere attraverso questa storia è che essere adulti non significa smettere di credere nei propri sogni e valori.” Lo spettacolo sarà arricchito dalla partecipazione di ospiti d’eccezione della danza internazionale, così come da “camei” dei docenti del Regina Centro Danza, nelle discipline di classica, moderna e hip hop. Un preludio al DanzFest che si svolgerà nel mese di luglio e che avrà come protagonista la Francia con la Ecole Supérieure de Danse de Marseille, de Cannes-Mougins Rosella Hightower e dell’Opéra National de Paris.
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IL PIACERE DI GIOCARE CON STILE
CORRERE
Piccole
MOTO
RACE FOR PASSION È L’ACCADEMIA DI CATTOLICA DOVE NASCONO LE PROMESSE DEL MOTOCICLISMO ITALIANO. UNA SCUOLA PER RAGAZZI CHE NON VOGLIONO SOLO IMPARARE A CORRERE.
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Mattia l’ha messo sulla sua prima moto che “aveva solo quattro anni”. Adesso di figli che gareggiano in pista ne ha una dozzina, compreso un altro Mattia. È il giovanissimo Mattia Falzone, il pilota più promettente di Race for passion, l’accademia dove nascono e crescono le promesse del motociclismo romagnolo. Una scuola per futuri campioni messa in piedi da Luca Pasini e da Alessandro Falzone, due padri accomunati dalla passione per le due ruote. “Alessandro è un bravissimo presidente - dice Pasini -. Lui organizza, gestisce, segue tutta la parte logistica... Io invece mi occupo più della parte tecnica e sportiva. Aiuto i nostri ragazzi a capire come affrontare la pista, e i loro genitori a capire che correre in un circuito non è così pericoloso. Anzi: anche se i loro figli non diventeranno piloti, questa esperienza un domani li aiuterà a essere attenti e scrupolosi, in strada e nella vita.” Già, ma intanto provano a sognare in grande i piccoli assi di Race for passion, nata nel 2015 per dare quello che “io e tanti altri genitori non abbiamo avuto. Abbiamo fondato l’associazione con lo scopo preciso di dare un
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di Manuel Spadazzi
servizio alle famiglie dei ragazzi che vogliono tentare di fare questo sport”. E Pasini, che è stato un pilota professionista per quasi vent’anni (“e in moto mi so ancora divertire,” precisa lui) e ha allevato in casa un campione come Mattia Pasini, di consigli ne ha tanti da dare. La casa di Race for passion è sulla pista di Cattolica, dove Pasini testa le minimoto che costruisce dal 1990. Qui ogni giorno bambini e ragazzi dagli otto ai quattordici anni si mettono alla prova spingendo sull’acceleratore. L’accademia è aperta a tutti, ma per i più bravi è già tempo di bandiera a scacchi. “Attualmente abbiamo dodici ragazzi che gareggiano costantemente – spiega Pasini –.
Sei di loro partecipano al CIV, il Campionato Italiano Velocità, altri due corrono nella MiniGP, gli altri ai vari campionati regionali. Poi ci sono le gare che organizziamo per permettere a tutti i ragazzi di mettersi alla prova.” Vederli sfrecciare sulla pista è una soddisfazione non solo per mamma e papà, ma anche per Falzone e Pasini, che sanno quanto sia dura mettere un figlio in pista. “Ogni famiglia si dà da fare per trovare gli sponsor. Quello che diciamo sempre ai genitori è che avere un figlio pilota significa fare un investimento su di lui. Anche nel caso che il loro figlio non diventi un professionista, perché il motociclismo non è solo uno sport, è una scuola di vita.”
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