Rimini In Magazine - 04/2016 by Edizioni IN Magazine srl

Tariffa R.O.C.: Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB - FILIALE DI FORLÌ - Contiene i. p. - Reg. al Tribunale di Forlì il 20/12/2000 n. 34- EURO 3,00.

R I M I N I N° 4 OTTOBRE/NOVEMBRE 2016

GATTEI

Gilberto

IL GATTO DELLA RADIO

ROUTE 66 / On the road TRAVELLER DOG / That’s amore in Miami MARCO MORINA / Shanghai Express

DISCOVERY SPORT

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Foto: Alessandro Giovanelli

EDITORIALE

Questo numero autunnale di IN Magazine si apre con il volto di Gilberto Gattei, una delle voci più longeve della radio italiana che festeggia quaranta anni di carriera. Segue un omaggio al tartufo, con quattro piatti cucinati per noi da Daniele Succi, Pier Paolo Battaglia, Luigi Sartini e da Camilla Corbelli con Mariano Guardianelli. Ci spostiamo in moto sulla Route 66 e accompagniamo Miami, un chihuahua viaggiatore, nei suoi spostamenti intorno al mondo. A Shangai troviamo Marco Morina e a Santiago saliamo in bici con Matteo De Angelis. In questo numero abbiamo incontrato anche Davide Cheli e Milena Tosi Brandi, Massimo Roccaforte, Maria Grazia Arcaroli, Cristiano Savioli e Luca Lanfranchi, Eleonora Morrea, Irena Iris Willard, Vincenzo Terlizzi, Elisa Candotti e la squadra di rugby delle Pellerosse. Andrea Masotti

SOMMARIO

ANNOTARE

Brevi IN

ESSERE

Gilberto Gattei

CUCINARE

Tartufo

ESPLORARE

Route 66

Mattools

That’s amore in Miami

LEGGERE

INTRAPRENDERE

Eleonora Morrea

Marco Morina

www.inmagazine.it info@inmagazine.it

Collaboratori: Cinzia Bauzzone, Matteo De Angelis, Giorgia Gianni, Miriam Gori, Marianna Impronte, Alessandra Leardini, Lucia Lombardi, Serena Macrelli, Milena Massani, Manuel Spadazzi, Antonella Zaghini Fotografi: Riccardo Gallini, Sabrina Paci, Antonella Zaghini.

FORMARE

Irena Iris Willard

DIRETTORE RESPONSABILE: Andrea Masotti REDAZIONE CENTRALE: Gianluca Gatta ARTWORK: Lisa Tagliaferri IMPAGINAZIONE: Francesca Fantini UFFICIO COMMERCIALE: Gianluca Braga, Irena Coso, Elvis Venturini COORDINAMENTO REDAZIONE DI RIMINI: Irena Coso STAMPA: Seven Seas Srl - RSM Anno XVI - N. 4 Chiuso per la stampa il 14/10/2016

Teatro a San Marino

INVENTARE

VIAGGIARE

Redazione e amministrazione: Via Napoleone Bonaparte, 50 - 47122 Forlì Tel. 0543.798463 / Fax 0543.774044

INTRATTENERE

EDIZIONI IN MAGAZINE S.R.L.

PEDALARE

Cammino di Santiago

SCENEGGIARE

Vincenzo Terlizzi

IDEARE

Davide Cheli

RICORDARE

Seguici su FB: www.facebook.com/edizioni.inmagazine

Giorgio Rosa

Tutti i diritti sono riservati. Foto e articoli possono essere riprodotti solo con l’autorizzazione dell’editore e in ogni caso citando la fonte

CREARE

Maria Grazia Arcaroli

40 IN MAGAZINE

ANNOTARE a cura di Lucia Lombardi

Eticarim RADDOPPIA

RIMINI Cerchiamo di

controllare razionalmente la vita. Ma più si cerca il controllo, più lo perdiamo. La strada razionale è la via più lunga. C’è una strada molto più semplice: il corpo e le emozioni”, spiega il dottor G.A. Succi, psicoterapeuta riminese: “Il mio lavoro serve a portare le persone in una dimensione interiore fatta di intuito, immediatezza, fiducia. Il corpo è correlato al nostro inconscio e dialoga con le emozioni, strumento di guarigione e di modifica comportamentale”. Per scoprire i benefici di questo approccio non resta che partecipare alla conferenza, propedeutica al seminario: Rimini, 16 novembre ore 21, Sala del Podestà, in Piazza Cavour.

ph Riccardo Gallini

La via del benessere PSICOFISICO

RIMINI Un dono lungo un

Nuovi progetti e riconoscimenti PER STACCOLI CATTOLICA L’attività della famiglia Staccoli è dal 1952 sinonimo

di pasticceria. Da allora evoluzione e innovazione sono le parole d’ordine, mantenendo standard di altissima qualità e offrendo un servizio a 360°, dalla colazione all’aperitivo, racchiuso in uno spazio moderno, dove ogni giorno si trovano dolci delizie, brunch, sfizi salati e ristorantino, cui fa eco una caffetteria di grande livello. Anche quest’anno il Gambero rosso ha eletto Staccoli tra i miglior bar d’Italia. Inoltre è anche pregiata cioccolateria artigianale con laboratorio specializzato ed enoteca con più di 200 etichette. Tè, infusi e tisane. Confezioni regalo e dolci tipici di Cattolica e della Romagna, praline e tavolette di cioccolato, la linea maison di confetture e creme spalmabili completa l’offerta della boutique Cioccolato & Vino. Una realtà attiva su social, e-commerce e piattaforme on line. Fine ottobre vedrà l’apertura dell’antica pasticceria Staccoli, nella storica location, dove trovare pizze appena sfornate, bomboloni caldi e cappuccini fumanti. Nei fine settimana la pasticceria sarà il regno dei nottambuli grazie all’apertura non stop, utile per concedersi dolci peccati di gola ad oltranza.

mese, è la gara di solidarietà ideata e sostenuta da Banca Carim per sensibilizzare all’utilizzo del primo portale crowdfunding, di raccolta fondi, della Romagna: www.eticarim. it. Il sito, a disposizione delle organizzazioni non profit del territorio, ospita già 8 progetti solidali e tanti altri in arrivo, tutti d’ambiti diversi: famiglia e infanzia, lotta alla povertà, salute e disabilità, ambiente e animali, educazione e formazione, progetti all’estero. A ottobre, Banca Carim per ogni euro donato raddoppia il contributo a favore del progetto prescelto. Nel 2015 sono stati raccolti 75.000 euro. L’auspicio è di replicare il successo delle donazioni. Un dono lungo un mese sarà presente su tutti i social con l’hashtag #Donox2 parallelo a quello nazionale #DonoDay2016.

Nella spa Aquadirose il massaggio GIAPPONESE KOBIDO RIMINI Ricercare le migliori tecniche è la mission della spa riminese

Aquadirose, un esempio ne è il massaggio viso Kobido, l’antica tecnica di origine cinese Ko Bi Do, in seguito introdotta in Giappone, conosciuta come il massaggio dell’eterna giovinezza. Il Kobido è dato da un insieme di pressioni e frizioni manuali su viso, collo, testa, e richiede una grande abilità. Secondo la tradizione giapponese la bellezza è il riflesso di un equilibrio tra mente e corpo, ed è proprio sul viso che si accumulano le tensioni. Il volto è la sede principale di espressioni ed emozioni e la complessa muscolatura che regola ciò risente dei disequilibri. Ecco allora che il Kobido è in grado di praticare un lifting naturale, migliorando idratazione, elasticità e tonicità della pelle del viso e del collo. Nicoletta Magnani, specializzata in questa tecnica, vi aspetta, non perdetevela. Lo specchio ve lo dimostrerà. 10

IN MAGAZINE

ANNOTARE

Alighenes compie 11 ANNI RIMINI Non poteva che sorgere

Sul Titano autunno FOTOGRAFICO SAN MARINO L’autunno

sammarinese ha come obiettivo la fotografia. Il Club Fotografico Sammarinese ha creato un fitto calendario di iniziative tra cui un corso di fotografia per tutti, che si terrà presso la ex Casa del Castello di Domagnano. I docenti sono Vittorio Giardi e Gabriele Mazza, esperti fotografi sammarinesi, pluri-premiati e autori di mostre in Italia e all’estero. A vincere il campionato sociale 2016 del Club Fotografico Sammarinese è stato Giovanni Pelliccioni, trionfando al concorso bimestrale sul tema del “Movimento” con la fotografia dal titolo “La forza sia con te”, e classificatosi al secondo posto con l’immagine di un cielo stellato. Pelliccioni, riesce abilmente a coniugare naturalezza e creatività. Offrendo così, anche di un “normalissimo” cielo stellato, il suo personale sguardo.

La giuria TV di DettoFatto premia LA PIADINA DELLA LELLA RIMINI È stata consacrata come secondo street food migliore d’Italia

la piadina della Lella di Rimini, che ha conquistato la giuria della trasmissione DettoFatto, il programma pomeridiano di Rai 2 condotto da Caterina Balivo. Marina Nanni – che ha dichiarato in televisione: “quando mi chiedono che lavoro faccio rispondo che sono la figlia della Lella” – è arrivata allo scontro finale superando ben 6 concorrenti fra gli streetfooders più conosciuti d’Italia. Una tradizione e una moda quella dello street food che esplosa da alcuni anni non conosce tregua, ma che a Rimini rappresenta invece un esempio di quanto la cultura del cibo di strada sia qui radicata nel tempo. Sono due le piadine che hanno conquistato gli studi milanesi: una con squacquerone DOP, crudo di Parma e fichi caramellati, l’altra un’interpretazione dolce della piadina, con ricotta passata al setaccio, scaglie di cioccolato fondente 80% e pere passate in padella con lo zucchero. Tantissimo l’affetto dimostrato sui social e in negozio da parte dei clienti storici che la volevano vincitrice, numerosissimi gli incoraggiamenti a Marina, e dopo la tv anche due nuove piade inserite in menù, ormai diventate un must.

a Rimini, città di mare dal rapporto preferenziale con l’acqua, un centro dedicato solamente al nuoto per i bimbi da 0 a 5 anni. Una struttura che si distingue a livello nazionale per essere tra le pochissime specializzate nel lavoro specifico con neonati e bambini in età prescolare. Stiamo parlando del centro Alighenes, situato in via Marecchiese, che ha appena inaugurato l’undicesimo anno di attività. Fondato da Claudia Migani, giovane istruttrice riminese di nuoto con brevetto di salvamento e sub, specializzata in acquaticità neonatale. Forte della propria esperienza nel settore, la titolare ha elaborato un proprio metodo di approccio all’acqua per i neonati e di insegnamento del nuoto per i bambini. Vengono inoltre organizzati corsi pre-parto condotti da un’ostetrica e incontri a ingresso libero tenuti da specialisti e medici. Per informazioni: www.centroalighenes.it

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ANNOTARE

A Palazzo Graziani ITALIAN LIBERTY

Rinascite D'AUTUNNO

SAN MARINO Italian Liberty arriva nella Repubblica di San Marino dal 5/10 al 31/11 a Palazzo Graziani. Un emozionante viaggio a ritroso nel tempo nel quale il fruitore potrà rivivere il fascino della Belle Époque con l’occhio dei fotografi vincitori che hanno saputo raccontare con la fotografia e il video L’Art Nouveau in Italia. Nel percorso espositivo opere che rappresentano tutto il Paese. La mostra è curata da Andrea Speziali. Dalle 10.00 alle 18, ingresso libero.

RIMINI “Rinascite d’autunno” è il titolo delle iniziative proposte a Palazzo Buonadrata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini, per l’ora del tè, sempre alle ore 17.30. Prossimi appuntamenti: 21 ottobre, 4 novembre e 26 novembre con incontri su “L’ultimo discepolo di Giovanni Bellini”, “Croci dipinti nelle Marche. Capolavori di arte e spiritualità dal XIII al XVII secolo”e una conferenza finale su “Pietro da Rimini. L’inverno della critica”.

La maison romagnola espande il suo Brand TRA USA ED EMIRATI RIMINI Con l’Opening dedicata a clienti, celebrity e fashion blogger,

la maison Baldinini inaugura una boutique nel New Jersey, in un centro commerciale di lusso a circa 40 km da Manhattan. “Stiamo lavorando al restyling del concept delle nostre boutique. Il nostro investimento fa parte di un piano di espansione retail che interesserà tutto il 2017”, ha sottolineato Gimmi Baldinini. La corsa negli Stati Uniti dello storico calzaturificio consoliderà la rete di 120 store monobrand dislocati nel mondo tra Parigi, Mosca, Pechino, Hong Kong e Medio Oriente. Inoltre Baldinini è appena stato special guest all’Arab Fashion Week, dove ha sfilato il total look Baldinini P/E 2017. Inoltre Gimmi Baldinini terrà un workshop per gli studenti dell’AUE-American University of Emirates.

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ANNOTARE

SGR per la CULTURA RIMINI Sentite un intenso

Scuola di formazione MO.CA RIMINI L’autunno è il

periodo in cui ci si dedica alla formazione personale, il momento in cui si pianificano i cambiamenti, se siete in questo mood, ottobre è proprio il mese in cui ripartono i corsi proposti da A.I.D.A., la scuola di formazione professionale di MO.CA., eccellenza del territorio che, da quasi dieci anni, offre una risposta concreta alle esigenze di specializzazione e perfezionamento degli operatori dei comparti panificazione, pasticceria, gelateria e gastronomia in genere. Tanti gli appuntamenti formativi con la guida dei più grandi Maestri di rilievo internazionale in programma nel nuovo anno accademico. Per scoprire i corsi e le dimostrazioni tecniche a partecipazione gratuita, per tenersi aggiornati sulle proposte in calendario, visitate il sito www.aidacorsi.it

Due giorni gustosi con BIRRA AMARCORD RICCIONE Lo sapevate che la birra è una delle bevande più antiche

del mondo? Perché quindi non abbinarla con gli alimenti che tutti i giorni portiamo sulla nostra tavola? L’olio delle migliori spremiture, i formaggi di antica tradizione, una preziosa selezione di salumi e, perché no, il matrimonio birra e frutti di mare, la nuova tendenza del gusto. Un connubio perfetto del meglio in fatto di gusto è l’accostamento tra Birra Amarcord e le eccellenze del territorio riminese e romagnolo. Birra Amarcord riunisce i piccoli produttori per una due giorni all’insegna dei piaceri del palato: artigiani di antichi sapori si riuniranno nella galleria del Palacongressi, presso Inn Cantina. Un evento da non perdere, un’occasione per degustare i piatti della nostra tradizione romagnola con la possibilità di acquistare prodotti selezionati, fatto per chi non si accontenta di mangiare quello che capita. Market, merenda, aperitivo e cena: dal pomeriggio a tarda sera in compagnia di un po’ di musica, chiacchiere e tanta birra Amarcord. Sabato 22 e domenica 23 ottobre presso la Galleria del Palacongressi, in viale Virgilio 17, a Riccione. Segui l’evento su FB Birra Amarcord.

odore di carta stampata nell’aria? Se lo volete sentire più nitidamente non vi rimane che recarvi alla Biblioteca Civica Gambalunga, nata nel 1619, dove grazie al supporto di SGR sono arrivati centinaia di nuovi titoli. Questa iniziativa filantropica, a sostegno della prestigiosa istituzione culturale, tempio del sapere locale, con cui SGR ha finanziato l’acquisto di centinaia di libri da parte della Biblioteca, si chiama “Freschi di Stampa” e giunge dopo la presentazione del Parco Archeologico nell’area del Ponte di Tiberio, avvenuta lo scorso settembre. Il legame con la cultura è per SGR un impegno costante che procede a passo sostenuto, collocandosi in un percorso programmatico più ampio che non vuole essere assolutamente sporadico, come testimoniano le numerose attività portate avanti negli ultimi mesi sotto l’egida del progetto “SGR per la Cultura”. Avanti il prossimo!

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ESSERE

Il gatto

DELLA RADIO TRA RADIO, TV, PUBBLICITÀ E CINEMA, GILBERTO GATTEI, UNA DELLE VOCI PIÚ LONGEVE DELLA RADIO ITALIANA, FESTEGGIA QUARANTA ANNI DI CARRIERA.

di Manuel Spadazzi / ph Riccardo Gallini

Si fa prima a dire cosa non ha fatto, Gilberto Gattei. Dalla radio, il suo primo e grande amore alla televisione, dalla pubblicità al cinema passando per la musica: in qualsiasi settore dello spettacolo c’è il “graffio” di Gilberto... Se i gatti hanno sette vite lui, il gatto della radio – come l’hanno soprannominato fin dagli anni ’80 – ne ha già avute almeno una dozzina di vite, artisticamente parlando. “E non ho nessuna intenzione di fermarmi qui,” assicura Gilberto, che da qualche mese ha festeggiato i quaranta anni di carriera. Anzi, fra poco fanno quarantuno, ma non chiedetegli l’età. “Però non è molto difficile indovinare: ho debuttato nel 1975 a Radio Rimini. Andavo ancora alle scuole superiori. Frequentavo l’istituto commerciale Valturio. Quindi...” Come è riuscito un aspirante ragioniere a diventare una delle voci più longeve della radio italiana? “La verità? Non ho mai fumato, praticamente non bevo alcolici e non ho mai fatto uso di sostanze. Niente robaccia, mai. E sì che ne ho visti di bravissimi colleghi bruciarsi, per colpa della droga… Io invece sto benissimo, ho messo da

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parte qualche soldo e ho ancora una voce giovane.” Meglio la radio che una vita fatta di numeri e di conti. “In realtà sognavo di fare il giornalista. Uno dei miei insegnanti era Amedeo Montemaggi, storica firma del Resto del Carlino e grande studioso della Seconda guerra mondiale e della Resistenza. Mi ero anche iscritto all’università, al corso di sociologia a Urbino. Poi ho abbandonato, ma posso dire di aver fatto anche il giornalista in tante mie trasmissioni.” Le è pesato lasciare gli studi? “Avevo troppi impegni. La radio, le serate nelle discoteche, gli spot, gli annunci alla Pupliphono. Facevo una vita pienissima. È stato proprio in quel periodo, nell’estate del 1981, che TV Sorrisi e canzoni dedicò a me e ad altri nove deejay il paginone centrale con il titolo I fantini del disco. Io ero già da un paio di anni a Radio Sabbia.” Mai avuto il rimpianto di non aver sfondato in un grande network nazionale? “No, nessun rimpianto. Anche se ne ho avuto la possibilità. Nel 1983, ad esempio, quando ho vinto un concorso della Rai. Sono arrivato primo su trecento deejay

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razione con RTV San Marino.” L’anno prossimo festeggerà i vent’anni di trasmissioni dal Titano, con tanta radio ma anche molta TV. “È stato un passaggio epocale quello a RTV San Marino, ricordo che ne parlarono anche i giornali quando firmai il contratto. Ma la TV l’avevo già fatta in passato. Ho esordito nel 1981 con il programma Fortissimo su Telegabbiano. Per il piccolo schermo ho girato, diretto e condotto anche tanti spot.”

IN ALTO, GILBERTO GATTEI CON HELENIO HERRERA E IL DIRETTORE DI RADIO RIMINI MIMMO RIZZO.

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alla selezione di Bologna, ho trasmesso per alcune settimane a Rai Stereo1, da Roma. Dopo quell’esperienza ho continuato a collaborare con la Rai regionale. Ma non me ne faccio un cruccio: sono contento di quello che ho fatto.” È vero che la voleva anche Radio 105? “Verissimo, anche se io l’ho saputo qualche tempo dopo. Chiesero a Mauro Varriale (il direttore di Radio Sabbia) di potermi arruolare, ma lui non voleva privarsi di me. Aveva messo in piedi una gran bella squadra a Radio Sabbia. Non voleva toccare quella squadra vincente. Mauro è stato un grande, un maestro per me e tanti altri che hanno fatto la radio.” E tra i deejay, a chi si è ispirato? Ha avuto dei modelli? “Senza dubbio Herbert Pagani, che lavorava a Radio Montecarlo, e poi Federico l’olandese volante, Gianni Riso, e Paolo Testa per la sua simpatia. Ho avuto anche modo di conoscere e apprezzare da vicino il lavoro di Claudio Cecchetto: negli anni in cui era a Riccione frequentava molto gli studi di Radio Sabbia.” Che è la radio che l’ha consacrata. “Ho lavorato in tanti emittenti, ma a Radio Sabbia ho passato quasi quattordici anni, dal 1979 al 1986 e poi dal 1990 al 1997. Prima di cominciare la collabo-

“MI DIVERTO A FARE IL DEEJAY ALLE FESTE: VADO A FESTE PRIVATE, MATRIMONI, SERATE IN HOTEL E NEI BAR. HO COMPRATO UN BELL’IMPIANTO, LO CARICO IN MACCHINA E VIA, SI PARTE. NELLE DISCOTECHE NON VADO PIÙ ANCHE SE HO ANCORA VOGLIA DI SENTIRE CERTA MUSICA.”

Già, chi non ricorda certe televendite... “Beh, quegli spot della scopa rotante erano su tutti i canali nazionali. Ed è solo un esempio. In quel caso ero anche doppiatore: avevo fatto pratica con i film porno.” Ho capito bene: i film porno? “Questa se la ricordano in pochi in effetti – ride Gattei –. Sì, ho anche fatto il doppiaggio per alcune pellicole a luci rosse, a Bologna. Una bella palestra, mi ha aiutato a imparare il mestiere del doppiatore.” Quella del deejay invece, più che un mestiere, sembra la sua seconda pelle. È vero che va ancora nei locali a far ballare il pubblico? “Sì, ma non nelle discoteche. Lì non vado più, anche se c’è ancora voglia di sentire certa musica. Mi diverto a fare il deejay alle feste: vado a feste private, matrimoni, serate in hotel e nei bar. Ho com-

NEGLI ANNI ’80 GIRAVO CON LA MIA RITMO DIESEL, ANDAVO A SUONARE NEL LOCALE E POI LA MATTINA ANDAVO DIRETTAMENTE IN RADIO, CON LA MIA BORSA DEI DISCHI E UN CUSCINO. DORMIVO DUE ORE E POI INIZIAVO A TRASMETTERE.

prato un bell’impianto, lo carico in macchina e via, si parte.” Altri tempi rispetto a quando il gatto scendeva in pista al Paradiso, o no? “Fate il nome di una qualsiasi discoteca e io ci sono sicuramente stato. Paradiso, Villa delle Rose, Peter Pan, Altromondo: le ho fatte

tutte. In tante occasioni sono stato chiamato anche come presentatore: ricordo magnifiche serate con i grandi piloti al Paradiso.” La serata con il cachet più alto? “A Duino, vicino a Trieste, in un albergo discoteca. Era il 1984, quella volta mi hanno pagato ben 750.000 lire per una serata di musica anni ’60. A quell’epoca erano tanti, tanti soldi. Ma non ho mai lavorato in discoteca perché mi pagavano bene. Lo facevo perché mi piaceva. Negli anni ’80 giravo con la mia Ritmo diesel, andavo a suonare nel locale e poi la mattina andavo direttamente in radio, con la mia borsa dei dischi e un cuscino. Dormivo due ore e poi iniziavo a trasmettere. Perché io li ho provati tutti gli orari della radio: dalla mattina presto fino ai programmi serali, passando per l’ora di pranzo e il pomeriggio.”

IN ALTO, GILIBERTO GATTEI CON GAETANO CURRERI. QUI ACCANTO, CON PINO DANIELE.

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CUCINARE

I mille volti del

TARTUFO

PROTAGONISTA INDISCUSSO DELLA TAVOLA AUTUNNALE, RIVITALIZZANTE, CON POCHISSIME CALORIE, RENDE SPECIALE ANCHE IL PIATTO PIÙ ELEMENTARE, È IMPOSSIBILE RESISTERE A SUA MAESTÀ IL TARTUFO. testo e foto di Antonella Zaghini

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Il suo profumo è un richiamo inebriante. Prima seduce l’olfatto, poi arriva dritto al palato. Quando fa la sua apparizione in tavola è una vera gioia. Dal pregiatissimo bianco al più delicato nero, il tartufo è il protagonista indiscusso della tavola autunnale. Il suo momento migliore lo conosce nel mese di novembre. Ma è impossibile resistere alle primizie che da ottobre cominciano ad arricchire anche il più semplice dei piatti. Rivitalizzante, privo di colesterolo e con pochissime calorie è il tocco perfetto per rendere un piatto da buongustai anche il più elementare uovo al tegamino: abbinamento semplice, ma che a detta degli intenditori resta sempre l’accostamento migliore. Toscana, Marche, Emilia-Romagna, Piemonte sono le Regioni di riferimento in cui trovare le meravigliose “pepite vegetali”. Per restare a due passi da casa, territorio fertile per far crescere i tartufi è la nostra alta Valmarecchia che ci regala tantissime soddisfazioni enogastronomiche. Poche le regole per cucinarlo. Per cogliere al meglio il suo aroma, la classica grattata di tartufo deve essere esaltata da una componente grassa, perfetti gli accostamenti con uova, formaggi stagionati, carni rosse. E se il bianco va rigorosamente consumato crudo, tagliato a lamelle, il nero al contrario sprigiona tutto il suo aroma se cucinato. Ingrediente da intenditori, inserito a pieno titolo nel club degli alimenti afrodisiaci, l’unico difetto del tartufo sta purtroppo nel prezzo. Ma almeno una volta, meglio ancora un paio di volte a stagione è lecito concedersi il peccato di gola. Per cui, se siete in cerca di suggerimenti gourmet in cui il gusto va di pari passi con l’estetica, ecco per voi una carrellata di proposte per un antipasto, una entrée, un primo e un secondo, dove il tartufo recita il ruolo da protagonista. Cucina creativa con accostamenti nuovi e curiosi è quella di Daniele Succi, chef del ristorante

i-Fame, posizionato all’interno dell’i-Suite, splendido hotel di design sul lungomare di Rimini. Buon raccoglitore di tartufi nel tempo libero, la proposta dello chef Succi inaugura il nostro giro gastronomico lungo la rotta del tartufo: un fagottino di porro farcito con porri e tartufo nero, guarnito con ricotta di bufala, bottarga di uova di gallina marinata, maionese vegan di tofu e curcuma, lamelle di tartufo e foglioline di portulaca. Quest’ultima è un’erba grassa che cresce spontaneamente nei giardini. Ricca di omega 3 e omega 6 è un valido sostitutivo al medesimo principio che si trova nel pesce per chi segue la dieta vegana. Il ristorante al pari di altri servizi dell’hotel è aperto alla città, in

SONO POCHE LE REGOLE PER CUCINARLO. PER COGLIERE AL MEGLIO IL SUO AROMA, LA CLASSICA GRATTATA DI TARTUFO DEVE ESSERE ESALTATA DA UNA COMPONENTE GRASSA, PERFETTI GLI ACCOSTAMENTI CON UOVA, FORMAGGI STAGIONATI, CARNI ROSSE.

inverno solo per cena, mentre nella bella stagione si arricchisce di un menù easy durante la pausa pranzo. La sua cucina è volta al benessere, sia nella scelta delle materie prime, sia nella loro lavorazione. Tutto è realizzato in casa: dalla pasta ai dolci, passando per il pane preparato con lievito di pasta madre. I piatti quando arrivano in tavola sembrano degli acquerelli. Una tappa qui è d’obbligo per assaporare la purezza dei piatti che escono dalla cucina e per vedere da vicino l’hotel, felice connubio di sinuose pareti bianche, vetro e giochi di light design. Inaugurato in primavera, precisamente a fine maggio, si è

IN APERTURA, DANIELE SUCCI DEL RISTORANTE I-FAME.

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fatto subito notare come punto d’incontro per palati raffinati. Si chiama Amorimini, un nome, una presentazione. Si trova a Rimini sul Lungomare Murri di fianco alla Galleria Savoia. Il locale si affaccia direttamente sul lungomare, la spiaggia e il mare sono a portata d’occhio e definiscono l’atmosfera che varia a seconda delle stagioni. La proposta dello chef Pier Paolo Battaglia è una entrée: uovo poché adagiato su spuma di ricotta e formaggio di fossa di Talamello, riconoscibile per il suo gusto più amabile, crostini di pane ripassati nell’olio extra vergine di oliva, pepe nero macinato al momento e una generosa grattata di tartu-

INGREDIENTE DA INTENDITORI, INSERITO A PIENO TITOLO NEL CLUB DEGLI ALIMENTI AFRODISIACI, L’UNICO DIFETTO DEL TARTUFO STA PURTROPPO NEL PREZZO. MA ALMENO UNA VOLTA A STAGIONE È LECITO CONCEDERSI IL PECCATO DI GOLA.

fo bianco. Servito su un piatto di ardesia è come intingere la forchetta nella tavolozza di un pittore. Questa proposta così come le altre inserite nel menù prendono vita dai migliori prodotti del territorio, farina, pesce, verdura, le eccellenti carni del Montefeltro. La cucina poi è una rielaborazione in chiave contemporanea delle ricette della nostra tradizione. Tirata a mano la sfoglia per le paste fatte in case, così come il pane realizzato con il lievito madre, i dolci e tutta la cioccolateria. Ma non è tutto. In un corner del locale è allestito un punto shop di qualità per portarsi a casa ghiotti souvenir enogastronomici. Sicuramente uno che il tartufo e i sapori dell’alta Valmarecchia 26

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li ha incisi nel suo Dna è lo chef stellato Luigi Sartini del Ristorante Righi, in piazza della Libertà, nel cuore del centro storico di San Marino Città. Chef per 25 anni del locale, da inizio 2016, Sartini è passato alla sua gestione. Ad affiancarlo nella nuova impresa c’è la figlia Melania, fedele braccio destro, che si occupa della parte organizzativa. Sartini in mezzo ai tartufi ci è praticamente nato. Figlio di un tartufaio, ne ha fatto un ingrediente fondamentale del menù autunnale. In questo caso ci presenta un piatto di rigatoni con salsa carbonara e scaglie di tartufo bianco. Una proposta eccellente che si può gustare con

IN BASSO, PIER PAOLO BATTAGLIA DEL RISTORANTE AMORIMINI.

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IN ALTO, LUIGI SARTINI DEL RISTORANTE RIGHI. IN BASSO, CAMILLA CORBELLI E MARIANO GUARDIANELLI DEL RISTORANTE ABOCAR DUE CUCINE.

NUS ET OFFICTIUS ALIQUAM, ODIT ALIAT VID UTEM VOLUPIT ASSINCI PISTOTAT IPSA IMIN EST ESTE CUSAM DOLORECUS CUSANIMOS NONSENIMI, UTE DEBITAT IUNDELENDAE. NE DOLUPTATUR

IN MAGAZINE

una vista unica sul Montefeltro. Il ristorante posizionato al piano superiore ha mantenuto lo stile importante che gli ha valso la Stella Michelin arricchito da tocchi contemporanei come le opere di artisti sammarinesi e i dettagli in stile déco che gli infondono un taglio più fresco. Il piano terra conserva la formula più veloce per l’osteria La Taverna, dove gustare sfiziose proposte da cucina stellata in un ambiente più informale. Coppia nella vita e nel lavoro. Camilla Corbelli e Mariano Guardianelli sono i titolari di Abocar Due Cucine, delizioso ristorante che si trova in via Farini, nel centro storico di Rimini. Il

L’UTILIZZO DEL TARTUFO STIMOLA LA PRODUZIONE DI ELASTICIZZANTI, CHE FAVORISCONO LA PRODUZIONE DI COLLAGENE, LA NOSTRA BARRIERA CONTRO L’INVECCHIAMENTO DELLA PELLE. ALTRA VIRTÙ È IL SUO BASSO APPORTO CALORICO.

nome assolutamente particolare sintetizza alla perfezione tutta la filosofia del locale e dei suoi gestori: infatti Abocar in spagnolo

significa avvicinare; due cucine perché Mariano Guardianelli arriva dall’Argentina e nel suo lavoro di chef ha saputo impreziosire i classici prodotti del territorio romagnolo con pennellate sudamericane. Ma due cucine sta anche per la diversità di proposte che si possono trovare fra pranzo e cena. Una proposta di piatti in stile bistrot nella pausa pranzo, cucina raffinatissima e creativa alla sera. Il tartufo, uno dei regali dell’autunno, entra a pieno titolo nel menù di Abocar che si rinnova di mese in mese in base alla stagione. La loro proposta che conclude questo sfizioso giro gastronomico autunnale è un taglio di carne da intenditori, il diaframma di manzo, impreziosito dalle note aromatiche del tartufo nero. Particolarissima la marmellata di funghi, porcini e champignon, fieno e tartufo nero (secondo le regole del nero per esaltarne l’aroma va sempre cotto) e cavolfiore tostato. Un piatto che è una delizia per gli occhi e per il palato.

Le virtù del TARTUFO Il tartufo è un ingrediente dalle mille virtù. Molte di più di quelle che un profano si aspetterebbe. A mettere ordine è la biologa e nutrizionista Assunta Aversa. Per esempio, spiega, “garantisce un ottimo apporto di fibra e non è trascurabile anche l’apporto di proteine, grassi e sali minerali”. Scendendo nello specifico, “le sue proteine sono di ottima qualità, in quanto contengono aminoacidi utili al nostro organismo come metionina, cisteina e lisina. La famosa pasta al tartufo quindi è in grado di garantire un ottimo apporto proteico”. Per quanto concerne i grassi, quelli forniti dal tartufo sono di buona qualità e fanno parte della famiglia dei grassi polinsaturi, dei quali un esempio è l’acido linoleico. Disco verde pure per i sali minerali. Altre virtù nascoste di questo fungo ipogeo, che assomiglia tanto a un tubero, sono relative all’antiaging. “Il suo utilizzo - prosegue - stimola la produzione di elasticizzanti che favoriscono la produzione di collagene”, la nostra barriera contro l’invecchiamento della pelle. Altra virtù, il suo basso apporto calorico, circa 31 calorie per cento grammi di prodotto. Sulla carta poi non inciderebbe nemmeno sul colesterolo. “Peccato - osserva la nutrizionista con base a Santarcengelo di Romagna - che per assaporarlo al meglio lo accostiamo a piatti robusti come tagliatelle, uova, carni rosse. In ogni caso, un peccato di gola a base di tartufo, se consumato saltuariamente, non pregiudica la nostra dieta”. Di certo è un boccone di felicità che tanto fa bene all’umore.

ESPLORARE

On the

ROAD SULLE TRACCE DELLA MITICA ROUTE 66, LA PASSIONE PER Lâ&#x20AC;&#x2122;HARLEY DAVIDSON UNISCE QUATTRO AMICI ALLA SCOPERTA DEL PROFONDO WEST AMERICANO. di Serena Macrelli / ph Sabrina Paci

“Nella Monument Valley ci sono fiumi, montagne, pianure, deserti: qualsiasi cosa la terra possa offrire. Lo considero il luogo più completo, più bello e pacifico del mondo”. Per John Ford la distesa di sabbia scarlatta, le guglie solitarie e il cielo che si perde all’orizzonte erano più che una scenografia ai suoi film. Erano il film. Protagonisti indiscussi dei suoi celebri western. Un’atmosfera unica, un fascino indescrivibile, un’esperienza da vivere. Ancora meglio se in sella a una Harley Davidson. Proprio per questo gli amici Enzo Borrelli (socio fondatore dell’iPersonalTrainer), Massi-

“LE HARLEY SONO LE MOTO PIÙ COMODE PER TRAGITTI COSÌ LUNGHI. PERMETTONO DI ASCOLTARE LA MUSICA E DI APPREZZARE COMPLETAMENTE IL PAESAGGIO. SEMBRA DIFFICILE GUIDARE TRECENTOCINQUANTA CHILI DI LUCIDO MOTORE ROMBANTE, MA NON LO È.”

mo Gardini (avvocato), Marco Perazzini (videografo socio fondatore di Officina Video) e Sabrina Paci (fotografa) hanno deciso di partire. In valigia jeans, giubbotto di pelle e tanta voglia di un’avventura soprattutto interiore. L’amore per gli Stati Uniti è una passione condivisa durante gli allenamenti al Club iPersonalTrainer dell’hotel Villa Rosa Riviera di Rimini. “L’entusiasmo per l’America ce l’ha trasmessa Enzo – racconta Massimo – dopo un viaggio coinvolgente in California nel 2010 è nata l’idea di tornare. Non abbiamo resistito alle suggestioni della vallata più celebre al mondo, alle sue rocce a erosione fluviale.” Così qualche giorno per organizzare l’indispensabile e poi pronti a 32

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tuffarsi tra le sfumature rosso-oro dell’orizzonte americano! “È un’esplorazione che aiuta a ritrovarsi – commenta Marco – il paesaggio affascina, si ascolta ciò che ci circonda ma anche ci si ascolta moltissimo. La mente si libera e si percorre una via introspettiva. Non s’indossano maschere, ci si arricchisce di tutto quello che si vive e si dà maggior valore a ciò che si ha”. Strade sconfinate, chilometri e chilometri da divorare come veri centauri. “Le Harley sono le moto più comode per tragitti così lunghi – racconta Enzo – permettono di ascoltare la musica e di apprezzare completamente il

NELLE FOTO I QUATTRO AMICI “ON THE ROAD”: MASSIMO GARDINI, ENZO BORRELLI, SABRINA PACI E MARCO PERAZZINI.

paesaggio”. Sembra difficile guidare trecentocinquanta chili di lucido motore rombante, ma non lo è. Basta seguire qualche accorgimento e poi godersi i rettilinei verso l’infinito, sentendosi come in un set cinematografico. In dodici giorni più di tremila chilometri. Prima tappa

Las Vegas, poi il Bryce Canyon, Moab, la Monument Valley, Page e il Grand Canyon. Escursioni termiche dai 4 ai 47 gradi. Quattro Stati (Nevada, Arizona, California, Utah) seguendo a tratti la Route 66. La libertà sul viso e nell’animo. Il desiderio di improvvisare, lasciarsi trasportare dalle emozioni. Decidere giorno per giorno dove fermarsi a dormire. Da una suite extralusso con vasca idromassaggio ai motel più spartani “per una vacanza nel complesso non costosa”. Lungo il tragitto tanti incontri. “Le persone sono molto rispettose – ricorda Massimo – cordiali. Per lunghi tratti non ci sono abitazioni, poi capita di imbattersi in mezzo al deserto in una casa isolata o in un toro che attraversa la Route”. I giorni passano veloci e anche le ore in sella ai “bisonti” della strada. Si pensa che sia fondamentale essere dei professionisti della moto per affrontare un itinerario così impegnativo, invece Enzo, Massimo, Marco e Sabrina smentiscono: “Non siamo centauri, non è indispensabile esserlo”, l’importante è essere disposti ad immergersi completamente in una natura dalle forti contraddizioni, che riserva sorprese improvvise, dall’anima dolce e ruggente allo stesso tempo. Ma per affrontare tante ore di viaggio è necessario qualche allenamento? “Bisogna essere pronti a sopportare diverse temperature e avere una fascia addominale che ti permetta di stare seduto nel modo corretto – risponde Enzo Oltre ad un buon tono e alla flessibilità alla fascia lombare. Tutto ciò si può ottenere con un minimo di preparazione due mesi prima di partire con un allenamento costante per tonificare”. IN MAGAZINE

VIAGGIARE

Traveller

DOG

IL CUCCIOLO CHE PIÙ HA VIAGGIATO AL MONDO, SECONDO L’AUTOREVOLE RIVISTA TRAVELER USA, LA “BIBBIA” DEI VIAGGIATORI, È UN TENERO CHIHUAHUA, VIVE A CATTOLICA E SI CHIAMA MIAMI, ANZI THAT’S AMORE IN MIAMI. di Antonella Zaghini / ph Riccardo Gallini

Quattro anni, un paio di chili di peso appena e un passaporto a quattro zampe da fare invidia a un consumato globe trotter. È l’identikit di Miami, un delizioso chihuahua che, preclusa la carriera sulle passerelle canine, si è preso la sua rivincita sul web. Miami vive a Cattolica ed è stato scoperto niente di meno che da Condé Nast Traveler Usa, la bibbia dei viaggiatori. Il magazine a stelle e strisce, grazie ai tanti viaggi che il cucciolo ha compiuto negli Stati Uniti, ha notato il suo profilo Instagram e gli ha dedicato un servizio quale pet che in assoluto ha viaggiato di più al mondo. Un endorsement che a cascata lo ha portato all’attenzione di altri magazine di viaggio anglosassoni quali Lonely Planet, Travel Book, Yahoo! Travel, la versione on line del Daily Mail e altri ancora che non hanno resistito davanti alle sue buffe pose in formato cartolina. Sì perché il piccolo globe-trotter a quattro zampe sa come catturare l’attenzione e la sua storia è perfetta per finire in copertina. Miami arriva nella vita di Marianna Chiaraluce e Alfredo Monetti quattro anni fa, grazie a un amico che gli presenta Mar-

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co Tomei, amante degli animali e proprietario dell’allevamento di Roma That’s Amore, nome ispirato al profumo dello stilista e partner Gai Mattiolo. Ha appena 7 mesi, ma un piccolo problema di salute non lo rende adatto per le competizioni canine. Per la coppia che vive a Cattolica è un segno del destino. Nemmeno a farlo apposta i due si sono innamorati durante un viaggio di lavoro tra New York e Miami. E “That’s Amore in Miami”, questo è il suo nome completo, è il cucciolo perfetto per due come loro che hanno sempre la valigia in mano. Marianna e Alfredo infatti si occupano di consulenze nel settore alberghiero e viaggiano tantissimo, per lavoro, per tenersi aggiornati, per provare posti nuovi. E, ovunque sia possibile viaggiare con il cane al seguito, Miami è con loro. Come facciamo un po’ tutti, i ricordi di viaggio finiscono sui social. Per gioco, per strappare un sorriso, per scambiarsi consigli utili su come viaggiare con un quattro zampe al seguito, Marianna apre il prof ilo Instagram: Miami Traveller Dog. Le avventure del piccolo chihuahua che ama visitare luoghi inusuali in giro per

QUI SOPRA, MARIANNA CHIARALUCE CON MIAMI E MARIO. A LATO A SINISTRA UN POST SUL PROFILO INSTAGRAM.

MIAMI IN SOLO QUATTRO ANNI DI VITA HA VIAGGIATO IN UNA VENTINA DI STATI NEGLI USA, ALMENO SEI PAESI DEL VECCHIO CONTINENTE E “ZAMPETTATO” IN UNA CENTINAIO DI CITTÀ. FRA MIAMI E GLI STATI UNITI È UNA QUESTIONE KARMICA.

il mondo fanno simpatia e il profilo sta arrivando al tetto dei 7.000 followers. Certo, non capita a tutti di avere un selfie sulla tomba di Jim Morrison, o la foto ricordo al Big Sur in California, sul simbolo della Route 66, la strada di Kerouac, o ancora di avere visitato le maggiori capitali europee. Miami in solo quattro anni di vita ha viaggiato in una ventina di stati negli Usa, almeno sei paesi del Vecchio Continente e “zampettato” in una centinaio di città. Fra Miami e gli Stati Uniti poi è una questione karmica: il suo primo grosso viaggio è stato nella Big Apple per il matrimonio di Marianna e Alfredo. Sempre seguendo le passioni dei suoi “genitori umani”, la sua galleria è una

piccola perla di tappe scandite dal piacere per il cinema e per l’arte moderna. Guardando le sue foto si scoprono i meravigliosi murales di Wynwood, il quartiere artistico di Miami, e la Bushwick Collective a New York, due luoghi assolutamente di tendenza. Si scoprono le piantagioni di canna da zucchero in Louisiana, set di Intervista con il vampiro, la prigione della scena iniziale dei Blues Brothers, il Coronado Hotel di A qualcuno piace caldo, la casa natale di Elvis. Miami ha portato fiori sulle tombe di Marilyn a Los Angeles e Audrey Hepburn in Svizzera. Impresa mirabile: è riuscito ad ottenere l’ok per salire al 33° piano del New Yorker Hotel, una delle icone della metropoli americana, dove è riuscito a fare lo scatto davanti alla porta della stanza 3327, quella in cui lo scienziato Nikola Tesla, geniale pioniere nel campo dell’elettromagnetismo, visse gli ultimi anni di vita. Sebbene oggi viaggiare con i cani sia più facile rispetto agli anni scorsi, molti ostacoli vanno ancora superati, specie in caso di voli aerei e alberghi. Oggi c’è comunque maggiore sensibilizzazione e sono caduti diversi tabù, fra cui quello dei voli in cabina. I costi però sono ancora elevati e spesso vengono usati come un disincentivo. Basta pensare che in una tratta low cost, paga più Miami, che è un nanetto di appena 25 centimetri, dei suoi genitori umani. Inoltre con i cani si viaggia con regole severe. Servono il passaporto, il trasportino delle dimensioni richieste dalla compagnia aerea e, se si vuole stare tranquilli, connessione internet e app specifiche per intercettare hotel e ristoranti pet-friendly. IN MAGAZINE

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INTRAPRENDERE

Shanghai

EXPRESS IL TRENTENNE RIMINESE MARCO MORINA, È GENERAL MANAGER A SHANGHAI PER LA MULTINAZIONALE ITALIANA ENTE CERTIFICAZIONE MACCHINE SRL.

di Alessandra Leardini / ph Riccardo Gallini

Se la vita è un continuo viaggio, quello di Marco Morina è partito trentuno anni fa dal Sant’Orsola di Bologna, dove è nato, ha attraversato la Romagna, si è fermato in Riviera, per poi ripartire alla volta di Milano, Roma, Il Cairo, Cambridge, Boston e ora Shanghai. Qui il giovane “Marco Polo” riminese è arrivato agli inizi di quest’anno dopo che la multinazionale italiana Ente Certificazione Macchine Srl gli ha affidato le chiavi del mercato asiatico scegliendolo come General Manager in questa strategica area. “Il mio viaggio ha percorso la Via della Seta ma anche quella della Persia, fino a portarmi in questa città moderna, avveniristica, la metropoli più popolata al mondo”. Qui è approdato dopo esperienze lavorative e personali di successo, prima tra tutte quella di Deputy General Manager del padiglione dell’Azerbaijan durante l’Expo di Milano. “Dopo più di dieci anni, complice anche la forte crisi di credibilità che in questo momento regna in Cina (perché comperare un prodotto Italiano da Cinesi in Cina?), Ente Certificazione Macchine decise di aprire la propria società qui a Shanghai e di conseguenza serIN MAGAZINE

vivere dall’altra parte del mondo e ricoprire un ruolo così prestigioso? “Sto compiendo in questi giorni 32 anni e credo ormai di non essere più così tanto giovane! Mio padre (il manager Antonello Morina, già a capo di colossi come Esa Software e Immobiliare Spiga, nda) alla mia età aveva già costruito gran parte del suo successo, io cerco soltanto di fare esperienza, continuare a crescere e amare sempre quel che faccio, come fino ad ora se non di più.”

NELLA FOTO IN ALTO, MARCO MORINA A SHANGHAI CON ALCUNI PARTNER.

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viva una persona di riferimento sul posto, qualcuno pronto a mettersi in discussione e ad accettare la sfida.” Cosa implica essere al timone della sede di Shanghai? “Qui assistiamo le aziende cinesi nel processo che le porta al rilascio della Certificazione Europea, al fine di permettere sicure esportazioni. Ogni giorno nelle dogane dei maggiori porti europei un gran numero di container provenienti dalla Cina vengono bloccati, poiché i loro certificati non sono realizzati con criterio o non tengono conto dei difficilissimi e sofisticati standard europei che periodicamente cambiano. Tutto questo si traduce in un blocco della merce quando va bene, in un sequestro negli altri casi.” Quali prospettive hanno le nostre aziende in Oriente? “Se la moda ha caratterizzato gli anni ‘90 e 2000, ora è il momento dell’agroalimentare. Qui a Shanghai i ristoranti italiani sono innumerevoli e non smettono di aprire. Ho tanti amici italiani poi che lavorano per conto di società italiane e francesi che si occupano di distribuzione alimentare. Ritengo che la nuova frontiera di sviluppo possa esserci per i nuovi bar italiani brandizzati. I vari Starbucks e Costa Coffe che hanno aperto da poco, stanno andando fortissimo.” Cosa vuol dire da giovane

SE LA MODA HA CARATTERIZZATO GLI ANNI ‘90 E 2000, ORA È IL MOMENTO DELL’ AGROALIMENTARE. QUI A SHANGHAI I RISTORANTI ITALIANI SONO INNUMEREVOLI E NON SMETTONO DI APRIRE. HO TANTI AMICI ITALIANI CHE SI OCCUPANO DI DISTRIBUZIONE ALIMENTARE.

Qual è la tappa che più le ha cambiato la vita? “Sicuramente Expo: lì ho iniziato a confrontarmi esclusivamente con paesi che non fossero l’Italia. Per sei mesi ho diretto uno dei cinque padiglioni più belli, di un paese prima in Italia poco conosciuto, l’Azerbaijan, ma che poi grazie al nostro impegno ha avuto una notevole popolarità: in sei mesi abbiamo ospitato circa tre milioni di visitatori. Grazie a questa esperienza ho avuto l’attuale opportunità, a 15mila chilometri dall’Italia, che non mi sono fatto scappare e che sono fiducioso me ne porterà presto nuove.” La sua prossima meta? “A breve non è nei miei piani tornare in Italia, anche perché, ahimè, le opportunità per una persona come me sono limitate e il mio obiettivo è quello di andare avanti, continuare a crescere, non smettere mai di avere fame e mangiarsi la vita il più possibile.”

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IDEARE

Quattro ruote

CON STILE

DAVIDE CHELI COLTIVA FORTI PASSIONI: IL GUSTO PER L’IMMAGINE BELLA, TRA FASHION E DESIGN, E LA SUA COLLEZIONE DI PORSCHE. QUESTE PASSIONI SONO LA BASE SU CUI NASCE L’ATELIER CREATIVO ORIGINAL RACE A SAN MARINO.

di Marianna Impronte / ph Riccardo Gallini

Creatività, fashion, design, passione. OR Original Race è tutto questo e molto di più. Nell’atelier di San Marino si elaborano, fotografano e producono le immagini Original Race partendo dalla conoscenza profonda del mondo Porsche e dalla voglia di prolungare il piacere dell’auto anche fuori. OR nasce da un’idea di Davide Cheli, cinquantenne riminese, da tanti anni a San Marino. Al suo fianco c’è Milena Tosi Brandi, imprenditrice che si occupa dei rapporti con i club e di tutta l’area commerciale. Cheli, dopo anni di esperienza come direttore creativo in diverse aziende, concepisce nel 1997 Sezione Aurea, uno spazio dove potersi esprimere con più agilità e dinamismo rispetto ad una classica agenzia di pubblicità. Una struttura piccola ma completa, fortemente centrata sulle sue capacità di seguire e ascoltare il cliente. Con l’aiuto di validi collaboratori ogni giorno affronta molteplici sfide su diversi settori merceologici e qualsiasi necessità commerciale. “Sono un creativo, un fotografo e un appassionato di motori – esordisce Cheli – OR non è solo

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abbigliamento, è una filosofia, è passione, è uno stile di vita. Il progetto nasce dal mio amore per i motori, in particolare per le Porsche classiche. Ho deciso di creare qualcosa che vestisse la

“SONO UN CREATIVO, UN FOTOGRAFO E UN APPASSIONATO DI MOTORI. NON È SOLO ABBIGLIAMENTO, È UNA FILOSOFIA, È PASSIONE, È UNO STILE DI VITA. IL PROGETTO NASCE DAL MIO AMORE PER I MOTORI, IN PARTICOLARE PER LE PORSCHE CLASSICHE.”

mia passione con stile e di creare anche degli spazi espositivi per veri appassionati con abbigliamento, auto, libri, oggetti da collezione, tutto quanto sia d’interesse per chi ha la mia stessa passione.” Da dove trae ispirazione? “Il mio obiettivo è creare immagini non stereotipate da indossare, ma nelle quali ritrovo

NELLA FOTO, MILENA TOSI BRANDI E DAVIDE CHELI.

i momenti di gioia che la mia collezione mi regala: un modellino, un particolare meccanico che mi ha fatto dannare ma che poi mi ha regalato gioia infinita, una macchia di colore in garage, un pezzo nuovo che aspettavo. Tutto diventa immagine ed evoca momenti belli che ogni collezionista ha provato e vuol continuare a provare.” Il progetto perciò si sta am-

pliando... “Siamo un’azienda emergente, presente con dei punti O.R. anche a Roma, Tokyo, Saint Tropez ed in varie città della Germania. Il progetto sta riscuotendo ampi consensi. Sto creando una sorta di franchising replicando un format.” Qual è il vostro target di riferimento? “Il livello è alto tuttavia ciò non IN MAGAZINE

“SPESSO CHI AMA LE PORSCHE AMA ANCHE IL TENNIS, LE BARCHE, E TANTI ALTRI OGGETTI LEGATI A QUEL TARGET E A QUELLA FILOSOFIA DI VITA. IN SINTESI AMO LO STILE, LA QUALITÀ, LA RICERCA. IL NOSTRO VERO MOTORE È LA PASSIONE PER IL BELLO.”

deve trarre in inganno perché il confine tra elitario e popolare è sottile. Le nostre linee sono anche per chi non possiede una Porsche o un altro gioiello a quattro ruote però ha comunque la passione dentro.” Cosa c’è alla base di O.R.? “La grande ricerca stilistica, la

cura dei dettagli, la ricerca di tessuti di pregio e la cura nella lavorazione di questi. Abbiamo ad esempio borse costruite con i tessuti dei sedili delle Porsche d’epoca, maglie in cachemire stampate con la stessa metodologia usata per le felpe e tanto alto.” Tra le sue passioni anche il tennis, le barche ed il food… “Amo tutto ciò che ruota attorno a quel mondo. Spesso chi ama le Porsche ama anche il tennis, le barche, e tanti altri oggetti legati a quel target e a quella filosofia di vita. In sintesi amo lo stile, la qualità, la ricerca, potrei definirlo anche lusso ma è un termine che può essere interpretato male perché il nostro vero motore è la passione per il bello. Prossimamente vorremmo inserire in questo contesto anche il food che è anch’esso una passione forte e presente in tutti.”

NELLE FOTO, ALCUNI PARTICOLARI DELL’ATELIER ORIGINAL RACE.

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ADVERTORIAL

COLDWELL BANKER PASSIONE PER GLI IMMOBILI

UNA RETE MONDIALE DI AGENZIE, UNA PRESENZA COSTANTE A RICCIONE E IN ALTRE CITTÀ ITALIANE: COLDWELL BANKER È SINONIMO DI IMPEGNO, FORZA DI VOLONTÀ E SERIETÀ.

Viale Dante, 50 - Riccione (RN) Telefono (+39) 0541 607712 Fax (+39) 0541 607366 coldwellbanker.it/riccione riccione@coldwellbanker.it

Da oltre sette anni la società leader di mercato con più di tremila agenzie in tutto il mondo è presente anche a Riccione, con una postazione strategica. Una folta schiera di clienti scelgono Coldwell Banker per investire nella Perla Verde: sono soprattutto arabi, russi, cinesi e manager italiani. Un’agenzia immobiliare all’avanguardia ed una professione da interpretare sempre con entusiasmo. Qual è l’andamento del mercato immobiliare? “Il mercato immobiliare è in ripresa, gli indicatori principali sono tutti favorevoli. Al termine del 2016 il numero complessivo delle compravendite è stimato tra le 470/480mila transazioni. Anche il comparto dei mutui, in fortissima crisi dopo il problema generato dai subprime americani, sta nuovamente tornando a livelli positivi, con erogati che aumentano di anno in anno di circa il 25/30%, al netto delle surroghe.” È Antonio Spicciariello, Broker

manager di Coldwell Banker Riccione a spiegare, dalla sua esperienza ultraventennale, l’andamento del mercato immobiliare italiano. Un’opinione da tenere in considerazione: la sua attività si estende su varie città, essendo titolare di agenzie immobiliari a Riccione, Gaeta e Terracina, oltre a lavorare anche su Milano e Roma.

Ma come essere protagonisti in un mercato così competitivo? “Ser vono molto impegno, forza di volontà e tantissimo lavoro. La prima qualità necessaria è la competenza: l’agente immobiliare oggi deve essere molto preparato per poter soddisfare una clientela sempre più esigente. La seconda è la capacità di avere un metodo di lavoro, preciso e rigoroso, e di applicarlo con continuità e costanza. La terza è far parte di un circuito che utilizzi strumenti e tecnologia all’avanguardia, sia sul piano del marketing che della relazione con il cliente. Fondamentale poi è la componente umana: sono sempre le persone a fare la differenza!”

IN IN MAGAZINE MAGAZINE 451

RICORDARE

La rosa

E L'ISOLA UN LIBRO E UN CORTOMETRAGGIO CELEBRANO LA PAZZA E UTOPICA AVVENTURA DELL’INGEGNERE GIORGIO ROSA, CHE NEL 1968 VOLLE COSTRUIRE AL LARGO DELLA COSTA RIMINESE UN LIBERO STATO.

E NELLA FOTO, MASSIMO ROCCAFORTE (A SINISTRA) E AMEDEO BARTOLINI.

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di Antonella Zaghini / ph Riccardo Gallini

È stata un’utopia vissuta in bikini e calzoncini corti, consumata su una piattaforma al largo della costa di Rimini. Un drappello di sognatori – senza violenza e senza erigere muri, sul volgere degli anni Sessanta, mentre si fanno strada le canzoni delle vacanze Azzurro di Adriano Celentano e La Bambola di Patty Pravo – realizza la sua isola felice. Un uomo dall’indole anarchica, l’ingegnere Giorgio Rosa, procla-

ma il suo libero Stato nel mare Adriatico. Il sogno brilla appena 55 giorni. Poi ci penserà la Marina Italiana a porre la parola fine su quello che era diventato un vero e proprio caso nazionale. Rapidamente i riflettori si spengono, sulla vicenda cade il silenzio. Solo all’inizio di questo decennio, complice il lavoro di un gruppo di appassionati, questa bella pagina di storia riminese viene recuperata attraverso un cortometrag-

gio e un libro: Isola delle Rose. La libertà fa paura, a cura di Cinematica, edizioni NdA Press. Quel pregevole materiale presto tornerà in libreria, grazie all’interessamento di Agenzia Nfc di Rimini. La casa editrice di Amedeo Bartolini, specializzata in pubblicazioni d’arte, da un paio di anni ha integrato questa peculiarità con pubblicazioni che attingono dal panorama locale ma che hanno la vocazione di interessare un pubblico ben più vasto. Come primo step, anticipa Bartolini, ci sarà la riedizione del dvd e del libro, in uno speciale cofanetto in uscita a fine anno sempre a marchio NdA Press, ma già si pensa a un libro fotografico curato dal giornalista Giuseppe Musilli, su quella stagione assolutamente irripetibile, dai sogni grandi, grandissimi, fatti per essere realizzati. La storia dell’Isola delle Rose per lungo tempo è rimasta un episodio poco conosciuto, anche per tanti riminesi. “A riportarla a galla – ricorda Massimo Roccaforte direttore editoriale di Agenzia Nfc – ci pensano Roberto Naccari, Stefano Bisulli, Giuseppe Musilli e Vulmaro Doronzo dell’associazione Cinematica.

È il 2011 quando realizzano il cortometraggio. Attraverso filmati, foto d’epoca, testimonianze raccontano l’impresa di Giorgio Rosa, ingegnere bolognese, oltre novanta primavere sulle spalle, che ebbe l’ardire di costruire una palafitta in mezzo al mare, appena fuori dalle acque territoriali. Al corto è abbinato il libro di Musilli. La storia, piccola parentesi – ricorda Roccaforte – colpisce pure Walter Veltroni che la fa rivivere sotto forma di romanzo nel libro L’Isola e le Rose (Rizzoli Editore)”. Il racconto di un’isola felice. Siamo alla fine degli anni Sessanta. Mentre in Germania si progetta la costruzione del Muro di Berlino, in Vietnam si combatte, Praga celebra la sua primavera, in riva al mare Adriatico va in scena una geniale follia. Dopo non pochi studi, investimenti importanti (tutti a carico dell’ingegnere bolognese) e un paio di anni di lavoro, Rosa realizza la sua palafitta di cemento e ferro in mezzo al mare, fuori dalle acque territoriali. Uno Stato vero e proprio con tanto di governo, lingua (l’esperanto), moneta, (il Mill), vessillo (uno stendardo con tre rose) e persino un’emissione filatelica. Un libero Stato nelle acque dell’Adriatico, a sei miglia dalla costa riminese. La piattaforma di 400 metri quadrati vive solo 55 giorni. Dal 1 maggio del 1968, quando viene issata la bandiera con le tre rose, al 26 giugno, quando viene sottoposta a blocco navale. Il progetto è troppo sovversivo per non destare sospetti, ombre e preoccupazioni. C’è chi teme una Las Vegas in mezzo al mare, chi un porto franco per l’amore, chi si preoccupa del fatto che a poche miglia c’è la Jugoslavia di Tito. L’utopia dell’Isola delle Rose finisce dritta all’attenzione del Parlamento. Fra l’ingegnere Rosa e lo Stato Italiano inizia un duro braccio di ferro. L’auda-

cia emiliano-romagnola crolla nel febbraio del 1969 sotto due tonnellate di esplosivo piazzate dalle autorità italiane. L’episodio viene bollato come un tentativo di “urbanizzazione” del mare per ottenere vantaggi commerciali e fiscali. Sull’impresa dell’ingegnere Rosa cade il silenzio. Di quella ruggente estate riminese, per la verità due visto che la piattaforma fu accessibile dall’estate del 1967, restano le bellissime foto in bianco e nero di Davide Minghini, il fotografo ufficiale della cronaca riminese. “È una storia affascinante che merita di essere riscoperta” prosegue Roccaforte, “Per realizzare il documentario è stata svolta una paziente ricerca di archivio che ha fatto emergere risvolti e personaggi dimenticati”. Soprattutto è un modo per guardare il passato dalla giusta prospettiva del tempo e per cogliere le sfumature fra quello che succedeva a Rimini, in Italia e nel mondo. Sullo sfondo ci sono le turbolenze del ‘68 e l’inizio della Guerra Fredda, sulla costa romagnola nasce il fenomeno del turismo di massa. La storia dell’Isola delle Rose fa da richiamo, i francobolli vanno a ruba, frotte di turisti a bordo dei gommoni prendono il largo per farsi fotografare davanti alla piattaforma che di tutti i suoi intenti commerciali riuscì solo a tenere aperto il bar e l’ufficio postale. La breve utopia dell’ingegnere Rosa ci ha lasciato stupende foto iconiche, quasi tutte in bianche nero, e una dai contorni un po’ più azzurrati, con un giovane che fa sci nautico davanti alla piattaforma. È un avventuriero tedesco a cui Rosa aveva dato il ruolo di console onorario della sua Isola, “perché al di là di tutte le interpretazioni che a questa vicenda si è voluto dare – conclude Roccaforte – resta il sogno di un uomo che si costruisce la sua isola”.

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CREARE

L’ago punge

ANCORA

MARIA GRAZIA ARCAROLI RITORNA AL CENTRO DELLA VITA RICCIONESE CON LA RECENTE INAUGURAZIONE DEL SUO ATELIER DI MODA. OGGI AL SUO FIANCO C’È ANCHE LA FIGLIA SICILIA.

A NELLA FOTO, MARIA GRAZIA ARCAROLI, A DESTRA, NEL SUO ATELIER.

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di Cinzia Bauzzone / ph Riccardo Gallini

Appuntamento a Riccione, nello showroom “Ago Atelier” di via Missori al numero uno. È qui che incontriamo Maria Grazia Arcaroli che si presenta con lo stesso charme, la stessa determinazione e la stessa autenticità delle sue creazioni. Ci racconta di lei, della sua storia nata a metà degli anni ottanta con la sartoria Ago di viale Virgilio, dove seppe cogliere al balzo la crescita di un mercato, quello della moda, in piena evoluzione. In breve tempo, con le sue creazioni, riuscì ad intercettare le nuove tendenze attraverso inventiva e creatività e a conquistare l’interesse dei giovani. Il suo laboratorio diventa così meta di artisti e personaggi dello spettacolo. Numerose le sfilate nei locali alla moda della Riviera, i suoi abiti da sera verranno indossati negli eventi e nei festival estivi. Anni di grandi soddisfazioni... “Erano gli anni in cui Riccione e i suoi locali anticipavano le mode e le tendenze. La città era frequentata da nomi dello spettacolo, Jovanotti, Fiorello, Anna Falchi, Renato Zero, Jo Squillo, Claudio Cecchetto e tanti altri. La crisi economica era ancora lontana, si lavorava molto con i giovani che assalivano letteralmente le strade

e i locali della città. Un periodo bellissimo in cui ho trovato grande soddisfazione, soprattutto nel mio lavoro. In quegli anni sono stata riconosciuta come creatrice emergente e invitata al festival di Castrocaro come costumista, poi ho presentato la mia sfilata a Dusseldorf”.

Un percorso che si interrompe quando sceglie di dedicarsi alla famiglia. Ma la seconda occasione non si è fatta attendere a lungo. Maria Grazia oggi è pronta più che mai a nuove sfide nel suo “Ago Atelier Riccione”, inaugurato da poco: al suo fianco, oggi, la figlia Sicilia.

INTRATTENERE

Meraviglioso

PUZZLE

LA NUOVA STAGIONE TEATRALE CHE SI APRE A SAN MARINO AL TEATRO NUOVO DI DOGANA E AL TEATRO TITANO È COSTELLATA DI GRANDI NOMI ED EVENTI D’ECCEZIONE.

di Milena Massani

San Marino in fatto di teatro è, per il nostro territorio, una certezza. Questa stagione apre il sipario ad un cartellone progettato dagli Istituti Culturali della Repubblica di San Marino, diretti da Paolo Rondelli, ideato e organizzato dalla sezione Arti Performative: ventisette appuntamenti, distribuiti tra i due Teatri. Al Teatro Nuovo di Dogana si terranno gli spettacoli con grandi interpreti e ampie produzioni, come la Rassegna Identità Teatrali, che prende avvio il 10 novembre con Solo Andata, un racconto tra la musica del Canzoniere Grecanico Salen-

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tino e l’inconfondibile parola di Erri De Luca, dove tradizione e mito si fondono con il presente; il 4 dicembre Lillo e Greg presentano Best of, il meglio del loro esilarante repertorio comico; il 1° febbraio: Human, con Lella Costa e Marco Baliani, progetto ispirato alle suggestioni dell’Eneide, pretesto per interrogarsi sul senso più profondo del migrare. Il 14 marzo, Mariti e Mogli, testo di Woody Allen, interpretato da due attrici di spessore: Monica Guerritore, che ne è anche regista, e Francesca Reggiani; il 23 aprile, un pomeridiano (ore 18), per offrire alle famiglie la possibilità di godere delle acrobazie di Evolution Dance Theatre in Night Garden. Mentre al Teatro Titano, location più intima, si terrà la rassegna Microphonie e le sue cinque date con voci, atmosfere, sfide; tre appuntamenti domenicali per Lo schermo sul leggio, ciò che non avete mai visto in un libro e mai letto in un film, ideata da Ivano Marescotti: il 27 novembre, Eva Robin’s interpreterà Le avventure di Pinocchio, il classico di Carlo Collodi, con immagini tratte dal film di Luigi Comencini; il 22 gennaio sarà Ivano Marescot-

ti a leggere Lo squalo di Peter Bernchley con immagini tratte dal film di Steven Spielberg; a chiudere il trittico, il 19 febbraio, sarà Sergio Rubini con un grande classico, Il gattopardo, con immagini tratte dal film di Luchino Visconti. Al termine delle rappresentazioni, Paolo Rondelli converserà piacevolmente con gli interpreti, e nel Ridotto del Teatro sarà offerta una degustazione a tema. Al Titano anche tre appuntamenti fuori abbonamento: il 21 ottobre Quince, uno dei migliori female impersonator d’Europa sarà Marlene D. The legend, Marlene Dietrich, interpretata attraverso canzoni e racconti; il 2 aprile alle ore 17, Le sorelle Marinetti tornano con Topolini, mici e pinguini innamorati. Storie dal fantastico zoo dello swing italiano; 9 aprile Roberto Mercadini e Lorenzo Bartolini in Confidenze a squarciagola si interrogano in maniera semiseria sulla poesia. E ancora sei appuntamenti per Sperimental(a) mente, il gioco dell’imprevedibile. Un serbatoio teatrale suddiviso su due sedi, da cui attingere a piene mani approfondendo per creare un personale cartellone.

foto: Gabriele Granaroli

ISTITUTI CULTURALI Arti Performative

San Marino Teatro 2016 Mar 4 ottobre - h 21 - Teatro Titano - Rassegna Microphonie

Giuseppe Giacobazzi

Ginevra canta Mercedes Sosa

Io ci sarò

Ven 21 ottobre - h 21 - Teatro Titano - Fuori abbonamento

Gio 16 febbraio - h 21 - Teatro Titano - Rassegna Sperimental(a)mente

Quince

Michele di Giacomo

Marlene D. The legend

Le buone maniere

Gio 10 novembre - h 21 - Teatro Nuovo - Rassegna Identità Teatrali

I fatti della uno bianca

Erri de Luca e Canzoniere Grecanico Salentino

Dom 19 febbraio - h 16.30 - Teatro Titano

Solo Andata

Rassegna Lo Schermo sul leggio Sergio Rubini interpreta

Dom 13 novembre - h 18.00 - Teatro Titano

Il gattopardo

Rassegna Sperimental(a)mente

Giostremia e Paolo Rondelli

Il Titano si racconta

Mar 28 febbraio - h 21 - Teatro Nuovo - Fuori abbonamento

Vittorio Sgarbi

Gio 17 novembre - h 21 - Teatro Titano - Rassegna Microphonie

Caravaggio

Andrea Scanzi e Giulio Casale

Il sogno di un’Italia

Sab 4 marzo - h 21 - Teatro Nuovo - Fuori abbonamento

1984-2004 Vent’anni senza andare mai a tempo

Paolo Cevoli

Mar 22 novembre - h 21 - Teatro Titano - Rassegna Sperimental(a)mente

Perché non parli

Deb & Rose

Dialoghi sonori

Mer 8 marzo - h 21 - Teatro Titano - Rassegna Microphonie

Sarah Jane Morris – Antonio Forcione

Dom 27 novembre - h 16.30 - Teatro Titano Rassegna Lo Schermo sul leggio Robin’s interpreta

Mar 14 marzo - h 21 - Teatro Nuovo - Rassegna Identità Teatrali

Pinocchio

Monica Guerritore, Francesca Reggiani

Mariti e Mogli

Dom 4 dicembre - h 21 - Teatro Nuovo - Rassegna Identità Teatrali

Lillo e Greg

Dom 19 marzo - h 21 - Teatro Nuovo - Fuori abbonamento

Best of

Vito e Claudia Penoni

Adamo e Deva

Mar 13 dicembre - h 21 - Teatro Titano - Rassegna Sperimental(a)mente Teatro Gioco Vita - Valeria Barreca, Tiziano Ferrari

Ven 24 marzo - h 21 - Teatro Titano - Rassegna Sperimental(a)mente

Il cavaliere inesistente

Alessandro Fullin

Piccole gonne

Dom 8 gennaio - h 17.30 - Teatro Nuovo - Fuori abbonamento

Royal Ballet of Moscow

Mer 29 marzo - h 21 - Teatro Titano - Rassegna Microphonie

Il lago dei cigni

Serena Dandini

Serendipity

Ven 13 gennaio - h 21 - Teatro Titano - Rassegna Microphonie

Ivano

2017

Dom 12 febbraio - h 21 - Teatro Nuovo - Fuori abbonamento

Ginevra di Marco

Eva

Mario Venuti e Urban Fabula

memorie di una donna difettosa

Dom 22 gennaio - h 16.30 - Teatro Titano

Le Sorelle Marinetti

Dom 2 aprile - h 17.00 - Teatro Titano - Fuori abbonamento

Rassegna Lo Schermo sul leggio Marescotti interpreta

Topolini, mici e pinguini innamorati

Lo Squalo

storie dal fantastico zoo dello swing italiano

Gio 26 gennaio - h 21 - Teatro Titano

Dom 9 aprile - h 21 - Teatro Titano - Fuori abbonamento

Rassegna Sperimental(a)mente (ingresso gratuito)

Roberto Mercadini e Lorenzo Bartolini

Elena Ferrari, Mariano Arenella, Emanuele Mussoni

Confidenze a squarciagola

Promemoria per i miei figli

Dom 23 aprile - h 18 - Teatro Nuovo - Rassegna Identità Teatrali

Mer 1 febbraio - h 21 - Teatro Nuovo - Rassegna Identità Teatrali

Evolution Dance Theater

Lella Costa e Marco Baliani

Night Garden

Human

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INVENTARE

Non solo

PILATES CRISTIANO SAVIOLI E LUCA LANFRANCHI HANNO CREATO MATTOOLS, UNO STRUMENTO CHE PERMETTE DI SVOLGERE MOLTEPLICI ESERCIZI, DAL PILATES ALLO YOGA, DALLA TERAPIA ALLA PREPARAZIONE ATLETICA.

S NELLA FOTO, CRISTIANO SAVIOLI CON IL SUO MATTOOLS.

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di Cinzia Bauzzone / ph Riccardo Gallini

Si chiama Mattools ed è un materassino rigido che permette di svolgere molteplici esercizi di pilates. Chiamarlo materassino però è riduttivo perchè Mattools è molto di più. È un centro di lavoro che permettere di simulare attrezzature complesse e costose, - i grandi attrezzi del pilates come il reformer - migliorando notevolmente la qualità del lavoro dell’utente. L’ideatore è Cristiano Savioli di Riccione, che insieme a Luca Lanfranchi ha realizzato uno strumento in grado di migliorare la qualità del lavoro. Com’è nata l’idea? “È nata da una esigenza personale, quella di migliorare l’esecuzione di alcuni esercizi di pilates che non riuscivo ad eseguire, se non con la correzione dell’insegnante.” Di cosa si tratta? “È uno strumento formato da tre strati e due materiali differenti: eva (una particolare gomma) alle estremità, che garantisce stabilità sul terreno e comodità dell’utente, e legno al centro. La sua struttura rigida permette l’ancoraggio di elementi verticali per creare supporti, resistenze e curare gli allineamenti in modo corretto.

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Mattools è uno strumento semplice. Il design essenziale è studiato appositamente per occupare poco spazio e rendere facile l’utilizzo. La posizione dei fori è studiata in base alle esigenze biometriche dell’essere umano ed è inoltre personalizzabile al 100 %. È leggero, occupa poco più spazio di un normale materassino ed è alla portata di tutti.” Per chi è indicato? “Nasce come strumento specifico per il pilates ma è possibile utilizzarlo per tante altre attività: dallo yoga alla riabilitazione, dalla fisioterapia alla preparazione atletica. È indicato per tutte le persone che vogliono reinterpretare il concetto di wellness, senza limiti imposti da una sola disciplina.

Si sposa bene con le esigenze dei piccoli centri, dei personal trainer, ma anche delle grandi palestre dove è più difficile seguire con attenzione i gruppi numerosi garantendo un’alta qualità del lavoro.” Un riscontro positivo anche da parte del mercato estero... “Fin da subito abbiamo cercato di introdurre il Mattools nei mercati esteri con ottimi riscontri in Svizzera, Spagna, Inghilterra, Francia, Croazia. Attualmente abbiamo clienti anche in Giappone dove è stato annoverato tra gli strumenti utili del settore. L’orgoglio è quello di rappresentare all’estero il nostro marchio tutto italiano.”

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LEGGERE

Storie

IN CODA ELEONORA MORREA HA DATO VITA A “FOLLIE LETTERARIE”, UNA APP DI RACCONTI BREVI DA 4000 DOWNLOAD IN POCHI MESI. TUTTI DA LEGGERE SUL PROPRIO SMARTPHONE.

di Lucia Lombardi / ph Riccardo Gallini

Avete presente quelle interminabili code tra uffici e fermate dei mezzi pubblici, non proprio amate dal popolo italico, dove perdiamo anni di vita? Ecco, ora potrete superare tutto ciò con un filo di gas, grazie ad una nuova app da cui scaricare brevi racconti e leggerli in cinque minuti ovunque

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si sia e far sbollire l’attesa, come quando, per esempio, aspettate in auto che la vostra ragazza scenda. L’idea prende ispirazione dai distributori cartacei di storie inventati da un “geniaccio” francese di Grenoble. Qui la variante è più tecnologica, e l’apparato che supporta questa iniziativa ha alle spalle una casa editrice in salsa

3.0. Di questi tempi avviare una casa editrice potrebbe sembrare impresa folle. Ma si sa, le “Follie letterarie” si fanno quando la passione è tanta, e a metterle in atto non potrebbe essere che una donna, peraltro filantropa, Eleonora Morrea, sammarinese, totalmente aderente ai tempi in cui tecnologia e consumi hanno

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lanciato la sfida ad un mercato editoriale ormai asfittico. Lei dopo il secondo figlio riprende in mano la sua vita, si laurea e decide di fare della passione per la lettura un lavoro. Se, parafrasando Albert Einstein, “ogni crisi porta progressi”, per Eleonora l’essere finita in mobilità, dopo 18 anni in azienda, è stata una benedizione vera e propria. La sua storia è lo specchio dei tempi: “Sono convinta che per l’editoria non si tratti tanto di crisi, quanto di un cambiamento radicale del modello di business, al quale però le grandi realtà faticano ad aderire, mentre per me rappresenta un vantaggio competitivo. Non è più possibile fare l’editore come vent’anni fa perché la tecnologia e l’avvento del digitale hanno mutato profondamente i libri e i loro canali distributivi. A ciò si affiancano elementi che hanno destabilizzato i vecchi modelli, come l’auto-pubblicazione e l’irrompere dei social. Escono centinaia di titoli al giorno ed emergere in questo mare magnum è davvero arduo. Io sto lavorando per conquistare la mia nicchia editoriale”. Per fare ciò Eleonora ha puntato su web marketing, letteratura femminile, erotica e ma-

nualistica: “Follie Letterarie è una casa editrice non a pagamento, nata nel novembre del 2015, fornisce servizi agli scrittori avviati, emergenti o aspiranti”. Da poco è stata sviluppata una app di successo, Storie in coda, che ha superato i 4000 download in 4 mesi: “l’idea vincente è stata quella di fare dei telefonini i nostri alleati nel ri-avvicinare le persone alla lettura. E ci stiamo riuscendo. La tecnologia di Storie in coda è elevata, sfruttiamo in toto soluzioni cloud, in linea con le più recenti tecnologie. I racconti di Storie in Coda si articolano in due sezioni, Racconti in Piedi e Racconti in Relax. La prima riguarda storie molto brevi che non superano le 700 parole e che richiedono 5 minuti di lettura. La seconda sezione invece riguarda racconti più lunghi, che possono essere letti comodamente seduti in caso di attese prolungate”. Storie in coda è oggi disponibile gratuitamente per tutti i principali Smartphone iPhone e Android, nei relativi Store. Può essere utilizzata tramite tablet e pc attraverso il sito HTML5 su http://m.storieincoda.it/. Ora per leggere avete un nuovo alleato, bando alle scuse!

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FORMARE

Una luce

DI SPERANZA FIGLIA DELLA GENERAZIONE ERASMUS, IRENA IRIS WILLARD LAVORA PER DARE AD ALTRI GIOVANI EUROPEI LA POSSIBILITÀ DI SEGUIRE CORSI DI FORMAZIONE E STAGE IN ITALIA.

di Giorgia Gianni / ph Riccardo Gallini

Sono sempre di più i giovani italiani che si mettono in gioco oltreconfine, circa 350.000 da quando il programma Erasmus è stato inaugurato, nel 1987. Ma ci sono anche ragazzi stranieri che proprio in Italia hanno potuto realizzare i loro sogni. Come Irena Iris Willard, esponente perfetta della “generazione Erasmus”: trentenne di famiglia franco-polacca, nata a Parigi, plurilaureata nella capitale francese e a Venezia, giunta in Italia per vivere il suo sogno d’arte, arrivata a Rimini quasi quattro anni fa con il progetto Erasmusplus. Il Paese del Grand tour l’ha subito conquistata e oggi Irena lavora per dare ad altri giovani europei la possibilità di svolgere stage e seguire corsi di formazione in Italia. “L’Italia mi è piaciuta così tanto che ho deciso di restare” spiega. “A Rimini sto benissimo, qui mi occupo di progetti di mobilità europea per studenti e docenti. Le opportunità, sia per gli stranieri che vogliono venire in Italia come me, sia per i ragazzi italiani che vogliono andare all’estero, sono davvero numerose: esperienze di studio, stage in scuole professionali e aziende, possibilità di campi giovanili, o il servizio civile volontario europeo,

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che io stessa ho svolto. Si tratta di occasioni di formazione culturale e personale importanti, che tutti i giovani dovrebbero conoscere e poter cogliere”. A Rimini, Irena ha portato con sé oltre alla propria esperienza anche la passione per l’arte visiva, ereditata dalla madre, artista a Montmartre, e dal nonno, di cui ancora conserva con amore – e utilizza – alcune macchine fotografiche a rullino: “Rimini mi piace moltissimo, è una città che mi ha accolto. Qui, fra l’altro, ho esposto le mie fotografie all’ala nuova del Museo della Città in occasione di Matrioska, ho

partecipato a Giardini d’Autore con la mostra Riflessi di paradiso lo scorso marzo e ad eventi alla Galleria Embassy, esporrò prossimamente a My Rimini”. Nelle sue opere luce e riflessi collegano l’arte visiva e la poesia, la luce e la calligrafia. Così come nel suo lavoro Irena aiuta a promuovere un’Europa di scambi culturali, di conoscenza, di opportunità e di maggiore solidarietà, anche nella sua ricerca fotografica la luce vuole essere un simbolo di speranza. “Cerco di far apparire la luce anche nei momenti più bui, come dopo gli attentati di Parigi dello scorso autunno.

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PEDALARE

Non sarai

MAI SOLO UN CAMMINO DELL’ANIMA, OLTRE CHE DEL CORPO, È QUELLO CHE DA LISBONA CI PORTA A SANTIAGO: UN’ESPERIENZA DI ACCOGLIENZA CHE ACCOMUNA FEDELI E LAICI IN VIAGGIO.

I NELLA FOTO MATTEO DE ANGELIS A SANTIAGO DAVANTI ALLA CATTEDRALE DI SAN GIACOMO DI COMPOSTELA.

di Matteo De Angelis

Il chilometro zero scolpito sul cippo a picco sul mare, a pochi metri dal faro di Finisterre, illuminato dai raggi dorati del sole che tramonta sull’oceano, segna la fine del Cammino di Santiago. È l’ultimo traguardo dei 600 chilometri percorsi in otto giorni e mezzo pedalando in sella a una mountain bike, partendo da Lisbona lungo il percorso centrale del Cammino Portoghese, scelto in settembre per vivere il pellegrinaggio verso Santiago de Compostela, dove riposano le spoglie dell’apostolo Giacomo. Il Cammino è il viaggio del cuore, non è una vacanza, è un’esperienza sia per fedeli che per laici, ricchi e meno abbienti, giovani e adulti, uomini e donne. Nell’ultimo anno sono stati oltre 240.000 le persone che si sono messe in cammino, cinque volte i partecipanti alla maratona di New York, ma in questo caso non si tratta di una gara, non è una competizione, anzi è tutt’altro, è un viaggio da fare prendendosi il proprio tempo, ascoltando il proprio ritmo. Ciò che sorprende, all’incontro con altri pellegrini è che solitamente la prima cosa che ci si sente chiedere non sia il proprio nome, ma perché ci si tro-

vi lì! Il confronto interpersonale bypassa le formalità e scava nel profondo. Non sei solo, perché qualcuno percorrerà la tua strada e perché coloro che abitano lungo il cammino hanno lo spirito accogliente e curioso di incontrare la capar-

bietà di persone che, con il loro bagaglio di vita, arricchiranno la loro, anche se solo con scambi di pochi minuti. Il Cammino parte dal Sud, da Lisbona o da Faro, per i più intraprendenti e fa rotta verso Santarem di lì intreccia il Camino de Tejo il pellegrinaggio

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più sentito dai portoghesi che risale il fiume Tejo sino a Fatima, raggiungibile dopo una salita durissima che attraversa il Parque Natural das Serras de Aire e Candeeiros. Dalla capitale sino a Fatima le frecce gialle, che indicano la via per Santiago, sono praticamente un miraggio e fatta eccezione per qualche timido accenno dopo il maestoso ponte Vasco de Gama, ricompaiono numerose affiancate alle azzurre che guidano i viandanti verso la grotta in cui apparì la Madonna ai tre pastorelli. Da Fatima si scende veloci verso Tomar, la città dei templari e di lì si prosegue in pianura sino all’affascinante e decadente Coimbra, città universitaria, ricca di storia e di ristorantini in cui mangiare alcuni dei migliori piatti di baccalà del Portogallo. Da Albergaria-aVelha si arriva a Porto con le sue chiese ornate con le tipiche azulejos, i caffè e i musicisti di fado al porto. La tappa successiva punta su Barcelos con il leggendario Gallo che caratterizza la città medievale. Le frecce bandarillas divengono una presenza costante e il cammino attraversa piacevoli sentieri di campagna superando ponti d’epoca romana e piccoli centri abitati sino a Ponte de Lima, bellissima località da visitare e in cui fermarsi per preparasi alla tappa montana che conduce diretta a Tui al confine con la Spagna. I pellegrini si fanno

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sempre più numerosi e per la prima volta compare Santiago tra le indicazioni stradali. Procedendo verso Pontevedra vale la pena una sosta per godersi le acque termali di Caldas de Reyes e ripartire verso Padron a soli 24 chilometri dalla Cattedrale di Santiago. E poi si arriva a Santiago, la meta, città che brulica a ogni ora del giorno di pellegrini d’ogni lingua e d’ogni razza. E ogni sorriso che si scambia vale come un abbraccio, un tacito gesto di riconoscimento che equivale a un complimentarsi l’un l’altro, ma

NELL’ULTIMO ANNO SONO STATI OLTRE 240.000 LE PERSONE CHE SI SONO MESSE IN CAMMINO. NON SI TRATTA DI UNA GARA, NON È UNA COMPETIZIONE, ANZI È TUTT’ALTRO, È UN VIAGGIO DA FARE PRENDENDOSI IL PROPRIO TEMPO, ASCOLTANDO IL PROPRIO RITMO.

che al contempo raffredda quel rincorrersi di saluti, di scambi di attenzioni e gradualmente ti riporta al distacco emotivo della realtà. Il cammino insegna che il tempo da dedicare all’ascolto di se stessi è fondamentale per vivere meglio il futuro.

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LE FERIE SONO UN DIRITTO ASSOLUTO? IL TRIBUNALE DI REGGIO-EMILIA FA CHIAREZZA

LE FERIE CONSENTONO IL SODDISFACIMENTO DI ESIGENZE DI RIGENERAZIONE E PSICOFISICHE FONDAMENTALI DEL LAVORATORE. LA RINUNCIA PER MALATTIA PUÒ CONFIGURARE UN DANNO RISARCIBILE.

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L’estate è ormai terminata, tutte le attività lavorative hanno ripreso a pieno regime e le vacanze sono ormai un ricordo; proprio per questo possiamo parlarne con cognizione di causa. A tal proposito è interessante parlare di una sentenza di aprile scorso emessa dal Tribunale di Reggio Emilia in tema di diritto alla vacanza. È possibile affermare l’esistenza di tale diritto e ammettere la possibilità che, in caso di lesione, venga risarcito? Secondo il Giudice di Pace di Reggio Emilia no; ad opposte conclusioni è invece giunto il Tribunale che ha deciso in funzione di appello. Nei fatti: un uomo che aveva subito un incidente stradale chiedeva che colui che aveva causato il sinistro fosse con-

dannato al risarcimento di un danno in quanto le sue condizioni fisiche non gli permettevano di godersi le ferie. La risposta affermativa del Tribunale qualificava la vacanza non come un diritto di credito bensì come un diritto assoluto dell’individuo, pertanto inviolabile ed irrinunciabile, la cui tutela è rinvenibile tra le disposizioni dell’articolo 36 della Carta Costituzionale. “[…] Le ferie, infatti, consentono il soddisfacimento di esigenze di rigenerazione e di esigenze psicofisiche fondamentali del lavoratore, permettendo, peraltro, allo stesso, di partecipare più incisivamente alla vita familiare e sociale: motivo per cui il diritto al godimento della vacanza non può considerarsi soltanto quale diritto di credito, nascente dal contratto

di viaggio e tutelabile a livello contrattuale nei rapporti con l’organizzatore o tour-operator ma anche come diritto assoluto tutelabile in via aquiliana. […]”. Oltretutto l’uomo aveva era dipendente subordinato e aveva organizzato e prenotato le ferie con largo anticipo, circostanza ritenuta determinante dal Giudice che così si è espresso “[…] La stretta connessione temporale tra il sinistro e la programmata partenza, da un lato, dimostra la sussistenza del nesso di causalità tra sinistro e mancato godimento delle ferie, e dall’altro lato fa presumere che l’unica alternativa fosse rinunciare alle ferie, atteso che le stesse erano state organizzate con largo anticipo evidenziando, con ciò, la difficoltà, in quanto lavoratore subordinato, di un repentino cambio di programma nell’organizzazione delle proprie ferie. […]”. Per quanto possa rappresentare, allo stato a degli atti, una pronuncia pressoché isolata è di grande rilevanza leggere le parole della sentenza perché si pongono come esempio di notevole tutela in un periodo in cui da una parte le ferie sono ritenute tempo sottratto al business e da alcuni sono addirittura demonizzate mentre dall’altra parte, proprio per il carattere frenetico dell’odierno modo di lavorare, sono sempre più necessarie per rigenerarsi. IN MAGAZINE

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AGENZIA PAOLUCCI MARKETING QUINDICI ANNI DI GRANDI IDEE

FESTEGGIARE I TRE LUSTRI DI ATTIVITÀ DELL’AGENZIA È STATA L’OCCASIONE PER UNA FESTA E UN WORKSHOP SU COMUNICAZIONE E MARKETING INNOVATIVI.

Via Circonvallazione Nuova, 48 47838 RICCIONE (RN) +39.0541.1743704 info@paoluccimarketing.com

Un workshop e una festa a bordo piscina, nella splendida cornice del Riviera Golf Resort di San Giovanni in Marignano, sono stati i regali che l’Agenzia Paolucci Marketing ha voluto condividere con i suoi clienti per spegnere il traguardo delle quindici candeline. Sono infatti quindici gli anni di impegno e lavoro nel settore del web per l’agenzia di Riccione che fa capo a Stefano Paolucci. Tre lustri iniziati quando la rete era un luminoso eldorado e il rapporto investimento/ritorno altissimo, poi l’avvento di Facebook che ha sparigliato tutte le carte e, il complicato presente, dove posizionarsi richiede impegno, azioni mirate e strategie a lungo termine. “Mi è sembrato bello offrire ai miei clienti e amici qualcosa che andasse oltre la semplice festa,” spiega Paolucci. Così lo scorso 14 settembre, davanti a una platea di circa un’ottantina di persone, nel pomeriggio, si è parlato di comunicazione, marketing e innovazione digitale. Paolucci ha relazionato sugli strumenti che mette a disposizione il web, marketing digitale, social media, anticipando alcuni progetti su cui l’agenzia Paolucci Marketing sta investendo: “In vista della prossima estate

stiamo lavorando al portale turistico Riccione.info. Importanti anche gli investimenti sulle novità che offre la rete come i Virtual Tour realizzati appositamente per Google Maps e i video con l’uso dei droni”. Ad affiancarlo, durante i lavori del work shop c’erano i suoi più stretti collaboratori: Lamberto Bignami che si occupa della gestione dei siti aziendali, Margherita Barnabé, grafica e designer, e Davide Bertozzi, intervenuto sulle novità di Facebook marketing. Alla fine del workshop sono stati presentati alcuni partner

dell’agenzia. Gianluca Bonetti di Prometeo Informatica, che ha sviluppato Workplace, un gestionale cloud ed i soci fondatori di Hopinion, una nuova startup sociale tutta italiana presente sul portale di crowdfunding WithYouWeDo di Telecom Italia. Non è mancato il video saluto dell’amico e pilota di Moto3 Nicolò Bulega, in viaggio per Milano atteso all’evento Sky Upfront 2016. Poi a seguire la cena al Riviera Golf con il taglio della torta finale e un meraviglioso grazie a tutti gli intervenuti.

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Seg uic i su

L E E MOZ IO N I D I L A S VEGAS V I V I LE A S A N M A RIN O. Divertimento. Brivido. Gioia. Sensazioni intense che solo Giochi del Titano può offrirti, tutte da vivere in un ambiente raffinato dove lo stile si tocca, si gusta, si respira. Prova l’emozione di un offerta completa e ricchissima, con i giochi più amati da chi ama giocare. In una cornice così, ogni serata è come essere a Las Vegas.

REPUBBLICA DI SAN MARINO Pal a z zo D i a m o nd - S tra d a d e i C e nsi ti 21 - Uscit a Falciano Te l . 05 49 9 42 011 - w w w. g i o c h i d e l tit ano.sm

“IL GIOCO E’ RISERVATO AI MAGGIORENNI”

“IL GIOCO PUO’ CAUSARE DIPENDENZA”

“ V E R I F I C A L E P R O B A B I L I T A ’ D I V I N C I T A S U L S I T O W W W. G I O C H I D E L T I T A N O. S M ”

IL PIACERE DI GIOCARE CON STILE

SCENEGGIARE

La storia

GEOMETRICA VINCENZO TERLIZZI HA SCENEGGIATO IL FILM DI RAFFAELLA COVINO DAMMI UNA MANO, INTERPRETATO DA DAVID RIONDINO E PRESENTATO CON SUCCESSO ALL’ITALIAN FILM FESTIVAL DI MIAMI.

di Lucia Lombardi / ph Riccardo Gallini

“Quando ero piccolo volevo fare il pilota di caccia! Meno male che ho rinunciato, con la mia vista, avrei causato almeno una sciagura aerea”. A raccontarsi è Vincenzo Terlizzi, classe ’68, ora pilota di parole, per sé e per gli altri. Ufficialmente è un addetto stampa. Ha vinto numerosi premi letterari, per il resto il suo personalissimo radar lo conduce in giro per il mondo in solitaria in lunghi e avventurosi viaggi, macinando

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quei chilometri che lo portano a mettere su carta i suoi pensieri o, come nel caso di Dammi una mano, in un film. Si è occupato in prevalenza di scrittura per il cinema con un gruppo di sceneggiatori e film-maker costituitosi nell’ambito di RiminiCinema, tenuto da Giovanni Robbiano. Ha curato un ciclo di incontri sulla letteratura fantastica e del terrore. “Ho lavorato sul soggetto di Raffaella Covino e su una prima ipotesi di sceneggiatura. Pur non essendo, la commedia, il mio genere, ho trovato stimolante e istruttivo tentare di fornire a Dammi una mano una struttura formale precisa. Tendo a vedere le storie come figure geometriche, con regole, proporzioni, armonie. Penso che il mio contributo principale al film sia stato di rendere la storia il più possibile assimilabile ad una figura geometrica regolare. La struttura finale di questa commedia al femminile è quella di un giallo”. Dammi una mano è una “commedia in tempo di crisi” ambientata tra Perugia e Assisi, una produzione indipendente low budget, con la partecipazione straordinaria di David Riondino.

“Le crisi del film sono quelle relazionali, le più nascoste e difficili da far emergere, quelle che mettono in discussione l’identità stessa e il ruolo di ciascuno di noi e aprono le porte ad un necessario e decisivo cambiamento. Positività, autenticità, spirito di adattamento e solidarietà sono i veri protagonisti di una commedia che racconta la storia di una normalità infranta.” L’esperienza americana del 14º Italian Film Festival di Miami ha portato l’opportunità al film di essere distribuito in Italia. “Questo significa che la proiezione a Rimini tra dicembre e gennaio diventa una cosa sicura” svela Terlizzi. “Inoltre abbiamo concordato un nuovo film in cui varie storie si intrecciano nella notte del 28 settembre 2003 durante il blackout italiano”. In Dammi una mano ricorre spesso una domanda formulata dalla sorella “svampita” della protagonista, un tormentone che ha a che fare con lavoro, cambiamento, rapporto sogni/realtà. La domanda tipica dei bambini, che abbiamo tutti nel bagaglio dei ricordi: “Ma tu, quando eri piccola, che cosa volevi fare da grande?” A voi la risposta!

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PROGETTARE

Abitare

IN ARMONIA ENERGIZZARE GLI AMBIENTE E GLI SPAZI IN CUI VIVIAMO E LAVORIAMO CON L’ANTICA DISCIPLINA DEL FENG SHUI, QUESTA LA PASSIONE E L’OCCUPAZIONE DI ELISA CANDOTTI ESPERTA INTERIOR DESIGNER.

di Miriam Gori / ph Riccardo Gallini

Riminese intraprendente e determinata, Interior Designer, da circa 20 anni Elisa Candotti si occupa di luoghi abitativi, lavorativi e commerciali. La sua specializzazione in Feng Shui fa sì che ogni suo progetto sia votato a una cura e ad un’attenzione tutta particolare verso il benessere delle persone e al loro rapporto con lo spazio in cui vivono. Com’è nato l’amore per questa disciplina? “La mia professione mi ha dato la possibilità di progettare ed ideare spazi dando loro una nuova identità, presto ho capito che mancava

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un tassello per ottenere il risultato ottimale in termini di benessere oltre che di bellezza, da quel momento ho ricercato quel qualcosa in più che poi ho trovato nel Feng Shui. Me ne sono innamorata ed ho iniziato ad applicarlo ai miei progetti.” Che cos’è il Feng Shui? “È un’antica disciplina che si basa sui fondamenti della medicina cinese che insegna ad organizzare lo spazio in modo armonico e benefico. Fa parte del Feng Shui, lo Space Clearing, che è l’arte di far spazio e pulire per lasciare posto alle buone energie e alle cose nuove.” Può essere adatto anche in campo lavorativo? “ll Feng Shui è applicabile negli ambienti lavorativi e commerciali, ove si senta l’esigenza di vivere in sintonia con quello che ci sta intorno, può essere usato in fase di realizzazione o ristrutturazione di un luogo.” Nello specifico dell’ambito lavorativo che benefici offre? “Favorisce le relazioni interpersonali agevolando così la collaborazione, l’attenzione, l’efficacia del lavoro svolto e l’organizzazione. Tutto questo dona un clima confortevole e rassicurante che invita

a fidelizzare il cliente, utile quando si vuole incentivare un’attività.” C’è interesse nel nostro territorio? “In ambito commerciale ho svolto diversi lavori con l’applicazione del Feng Shui ottenendo degli ottimi risultati. Ne cito due che mi stanno particolarmente a cuore, Bio’s Kitchen e Bios Cafè, dove si respira un benessere a 360 gradi partendo dalla proposta Food biologica unita alla scelta consapevole di arredi e decorazioni, dove l’attenzione per la natura ed il benessere è molto alta. L’ultimo incarico che ho avuto è dall’Aeroporto Marconi di Bologna, per riqualificare in termini di arredo ed energetici l’area mensa dei dipendenti al fine di ottenere un luogo rigenerante.” Un consiglio per i nostri lettori? “Direi che per cominciare ad avvicinarsi al Feng Shui è fondamentale amare il proprio spazio e curarlo come fosse il proprio corpo, contornandosi di oggetti ed arredi che facciano star bene, eliminando ciò che non serve, preferendo materiali naturali, si potrà così scoprire quanto il luogo in cui viviamo e lavoriamo può offrire.”

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ALLENARE

COSÌ VERSATILE CHE LA METÀ BASTA.

Pellerosse

A RIMINI

A RIMINI, AL CAMPO DI RIVABELLA SI ALLENANO LE “PELLEROSSE”, LA SQUADRA FEMMINILE DI RUGBY DEL RIMINI RUGBY – SAN MARINO RUGBY, ABBIAMO INCONTRATO E CHIACCHIERATO CON PAOLO FERRILLO, DIRETTORE SPORTIVO E ALLENATORE.

di Cesare Trevisani / ph Riccardo Gallini

Da quattro anni a Rimini ci sono le “pellerosse”. È un gruppo di giovani ragazze che ha la passione per il rugby e hanno la loro “casa” al campo di Rivabella, non in erba come sarebbe ideale, ma col fondo in terra rossa che inevitabilmente colora un po’ la pelle alla fine di allenamenti e partite. Ecco perché le “pellerosse”. Da quattro anni la squadra gioca in Coppa Italia a 7, un campionato regionale. La società Rimini Rugby, quest’anno sponsorizzata dalla birra AmarCON EASY LAND ROVER PAGHI SUBITO LA METÀ cord, collabora con Ferrara e Bo- – racconta Ferrillo – è la stes- deve rialzare, e che nel farlo non sa disciplina maschi e fem- sei sola perché intorno a te ci sono E DOPO DUE ANNI SENZA NÉ per INTERESSI, logna. Proprio a Bologna gioca RATE mine, all’insegna dei valori che persone ad aiutarti. La vita non è DECIDI SE TENERLA, CAMBIARLA O RESTITUIRLA. la riminese Diletta Nicoletti, il hanno radicato il rugby in tutto tutti i giorni così? Allora meglio “Martin Castrogiovanni” in rosa, il mondo”. Disciplina, coraggio, allenarsi ad affrontarla, divertenAdesso è il momento peranche partire Discovery Sport. Grazie alla tecnologia pilone conmigliore esperienza in con ® rispetto: si possono sintetizzare dosi e cercando un traguardo di è perfetta per“All’inizio ogni tipo di terreno, perché si adatta a qualunque Terrain Response nazionale al 6 Nazioni. così? “La nobiltà di questo gruppo e personale da superare strada tu voglia affrontare. All’interno, il comfort è diventato intelligente: ha esaudito la sua passione alle* sport è sostanzialmente nel 5+2 prima . di alzare nuovamente l’afino a 1.689 litri di spazio di caricoracconta e una configurazione variabile dei sedili nandosi coi maschietti”, rispetto. Rispetto per le regosticella”. Paolo Ferrillo, DS e allenatoVieni a provarla in Concessionaria. re della squadra femminile le, per le avversarie, per l’arbitro. Il 23 ottobre si comincia col riminese, poi finalmente è riu- Automaticamente ciò genera un campionato, le partite interne VERNOCCHI ZERO ad un club ed clima positivo in tutto l’ambien- sono in programma la domenica scita ad aggregarsi te e forgia il carattere”. Avranno mattina e attorno a questo maniVia Circonvallazione Ovest 3, Rimini - 0541 740740 ora sta emergendo. Ma la passioconcierge.vernocchirn@landroverdealers.it ne di Diletta ha contagiato altre fatto mille volte questa domanda, polo di “pellerosse” c’è un clima ragazze. Oggi sono una dozzina gliela rifacciamo anche noi: è uno positivo, con tanti volontari che vernocchizero.landrover.it ad allenarsi e a giocare, alimen- sport adatto alle donne? Ferrillo si adoperano per sostenere una tando un movimento femminile risponde che è uno sport che disciplina che, come disse lo sto*Configurazione opzionale. che anche in Italia sta afferman- forma carattere e persona- rico Thomas Arnold, “Si gioca a 197 “uno g/km. sport di contatto ma Consumi Ciclo Combinato a 8,3del l/100rugby km. Emissioni CO da 129lità, con un avversario, non contro un dosidaal4,9pari maschile. Scopri le soluzioni d’acquisto personalizzate di LAND ROVER FINANCIAL SERVICES. Land Rover consiglia Castrol Edge Professional. “Non ci sono differenze tecniche insegna che si può cadere e ci si avversario”. Discovery Sport Pure prezzo € 37.300. Programma Easy Land Rover: anticipo € 18.650,00, 25 mesi, nessuna rata mensile, rata finale residua dopo 24 mesi pari al Valore Garantito Futuro € 18.650,00 (da pagare solo 2

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