Cesena In Magazine 04 2017

Page 1

Tariffa R.O.C.: Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB - FILIALE DI FORLÌ - Contiene i. p. - Reg. al Tribunale di Forlì il 19/09/2002 n. 29 - EURO 3,00

CESENA

CASALBONI

Michele

IL MARE IN COLLINA

MARIANNE MIRAGE / La musica negli occhi RAFFAELLA ORAZI / Abitare una strada ELLIOTT ERWITT/ Uno squarcio nelle nuvole

N° 4 OTTOBRE/NOVEMBRE 2017


Acasa casa ovunque ovunque nel mondo A nel mondo Tutto quello che vuol dire abitare, tutto quello che vuol dire futuro

www.giacomogaraffoni.it progetto della comunicazione

enoizacinumoc alled ottegorp

progetto della comunicazione

ti.inoffaragomocaig.www

www.giacomogaraffoni.it

Tutto quello che vuol dire abitare, tutto quello che vuol dire futuro

Agency

Agency Cesena Viale Guglielmo Oberdan 184 Via Cesare Battisti 122 Cesena Corso Cavour 98 Viale Guglielmo Oberdan 184 Via Cesare Battisti 122 Corso Cavour 98

Telefono

Web

+39 0547 20587

info@agenziecasatua.it agenziecasatua.it

Telefono +39 0547 20587

Web

info@agenziecasatua.it agenziecasatua.it

Social agenziecasatua

Social

agenziecasatua

a


EDITORIALE

A

Apriamo questo numero autunnale parlando di musica con la forlivese Marianne Mirage che ci racconta il percorso che l’ha portata dal palco di Sanremo alla Sugar. Proseguiamo con Michele Casalboni, proprietario del ristorante di pesce Terre Alte. La sua sfida era aprire un ristorante gourmet di pesce in collina e farlo diventare punto di riferimento nella ristorazione, riuscendoci. Scriviamo poi di due italiani, Jordy Poggi ed Enrica Romagnoli che, controcorrente, dall’estero ritornano in Italia! Raffaella Orazi ci invita nella sua particolare casa per parlare del recupero artistico del centro storico. Vi proponiamo infine un itinerario tra le colline ed i vigneti di Bertinoro. Senza dimenticare Elliott Erwitt in Mostra ai Musei San Domenico, il pilota Lorenzo Savadori, il mondo dei Gin, il Tango Argentino, la saba ed il savòr. Buona lettura! Andrea Masotti

SOMMARIO

10

4

ANNOTARE

Brevi IN

10

ESSERE

Marianne Mirage

16

16

ESSERE

Michele Casalboni

22

RITORNARE

Jordy Poggi e Enrica Romagnoli

26

DISTILLARE

Gin Primo e Hoppipolla

37

EDIZIONI IN MAGAZINE S.R.L. Redazione e amministrazione: Via Napoleone Bonaparte, 50 - 47122 Forlì Tel. 0543.798463 / Fax 0543.774044 www.inmagazine.it inmagazine@menabo.com

Colline e vigneti

GAREGGIARE

Lorenzo Savadori

DIRETTORE RESPONSABILE: Andrea Masotti REDAZIONE CENTRALE: Gianluca Gatta, Giulia Masci Ametta ARTWORK: Lisa Tagliaferri IMPAGINAZIONE: Francesca Fantini UFFICIO COMMERCIALE: Gianluca Braga, Elvis Venturini STAMPA: Seven Seas Srl - RSM

Collaboratori: Mariavittoria Andrini, Barbara Baronio, Andrea Guermandi, Roberta Invidia, Francesca Miccoli, Rosanna Ricci Fotografi: Giulia Masci Ametta, Giovanni Gastel, Giorgio Sabatini, Gianmaria Zanotti

SCOPRIRE

56

Associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

Anno XIX - N. 4 Chiuso per la stampa il 25/09/2017

48

61

DEGUSTARE

La saba e il Savòr

30

ABITARE

Raffaella Orazi

37

FOTOGRAFARE Seguici su FB: www.facebook.com/edizioni.inmagazine

Elliott Erwitt

44

Tutti i diritti sono riservati. Foto e articoli possono essere riprodotti solo con l’autorizzazione dell’editore e in ogni caso citando la fonte

BALLARE

Il tango

48 IN MAGAZINE

3


ANNOTARE

Premio IN Magazine a CITTA DI FORLI FORLÌ Si intitola 14 febbraio

Palio di Santa REPARATA TERRA DEL SOLE Va al

Borgo Fiorentino la 54esima edizione del Palio di Santa Reparata. I gigliati si sono imposti per la 29esima volta, battendo i campioni uscenti del Borgo Romano nella gara di tiro alla balestra col punteggio di 35 a 34. Decisivo è stato l’errore di Nicola Pieraccini. Alla competizione, che si è disputata in Piazza D’Armi, hanno assistito oltre duemila persone. Quella del 2017 è stata un’edizione particolarmente partecipata e ricca di iniziative. Oltre duecento persone hanno preso parte giovedì sera alla visita guidata a lume di lanterna, mentre in centinaia hanno assistito allo spettacolo teatrale sulla Divina Commedia, andato in scena venerdì a Palazzo Pretorio.

Premio Campigna 2017 A FRANCO FONTANA SANTA SOFIA Prende il via il 30 settembre 2017 la 58^ edizione

del Premio Campigna 2017, promossa dal Comune di Santa Sofia (Forlì-Cesena), dal Parco nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, dalla Pro loco di Santa Sofia e organizzato dall’ufficio cultura associato dei comuni di Galeata, Santa Sofia e Premilcuore. L’edizione 2017 premia il grande fotografo Franco Fontana, definito da Achille Bonito Oliva il massimo esponente in ambito fotografico della Transavanguardia, che si è mosso in equilibrio sapiente tra il reale e la sua sublimazione, realizzando dei dipinti fotografici, nei quali il dato sensibile è elevato al livello dell’astrazione. Questa sua ricerca si adatta pienamente alle origini e alla storia del Premio che, da sempre, ha posto particolare attenzione alla raffigurazione paesaggistica e al rapporto uomo/ambiente. L’evento consiste nella realizzazione di due speciali momenti così articolati: mostra personale Ritorno al paesaggio e degli allievi nella Galleria d’arte contemporanea “Vero Stoppioni” e lectio magistralis, alle 21 al Teatro Mentore. Per informazioni: Ufficio Cultura 0543-975428-29 cultura@comune.galeata.fc.it

2005, il racconto inedito scritto dal forlivese Simone Laurenzi, classe 1969, vincitore del premio IN Magazine nell’ambito della quattordicesima edizione del Premio letterario nazionale Città di Forlì, organizzato dal Centro culturale L’Ortica, in collaborazione con la Biblioteca comunale A. Saffi. Queste le motivazioni del riconoscimento: “Con una scrittura lucida e solo apparentemente sommessa, il racconto vaga in una condizione di felice sfaldamento della coscienza, in cui una febbre incipiente è il sintomo di un ondeggiare della mente tra stupore e quiete, tra tiepido appagamento e fervorosa inquietudine.” Ogni anno partecipano al concorso, che si è imposto nel panorama letterario come una realtà di alto profilo, concorrenti da tutta Italia.

Teatro Bonci STAGIONE 2017/2018 CESENA Sabato 7 ottobre il Teatro Bonci di Cesena presenta la nuova

stagione nella consueta serata aperta alla città: appuntamento alle ore 21 per una carrellata, in forma di letture e musiche, degli spettacoli attesi dalla fine di ottobre. Segnano la nuova stagione alcuni dei grandi nomi della regia italiana ed europea - Peter Stein, Antonio Latella, Cesare Lievi, Claudio Longhi, Mauro Avogadro, Marco Sciaccaluga, Claudio Tolcachir - accanto ad autori a tuttotondo della scena contemporanea come Marco Paolini, Fausto Paravidino, Marco Martinelli e Ermanna Montanari e primi attori come Giulia Lazzarini, Maddalena Crippa, Umberto Orsini, Massimo Popolizio. Al centro del cartellone musicale ci sono Paolo Fresu e Omar Sosa, l’Ukrainian Radio Symphony Orchestra con Stefan Milenkovich al violino, Sonia Bergamasco con EsTrio e l’astro nascente del jazz Yilian Cañizares. www.teatrobonci.it 4

IN MAGAZINE


Trascorriamo le ore piÚ belle in un luoco in cui tutto è perfetto, dove le forme sono semplici e chiare.


ANNOTARE

Riunione di redazione DA EATALY FORLÌ Un ringraziamento

Inaugura CAFFE BABBI CESENA Una vera e propria

festa cittadina per il taglio del nastro del Caffè Babbi nello storico palazzo Del Ridotto a Cesena. L’inaugurazione è avvenuta a settimane di distanza dall’apertura ufficiale per dare possibilità alla macchina operativa di entrare in funzione a pieno regime e calibrarsi sulla clientela per non deludere le aspettative. Una folla, fin dal pomeriggio, non ha voluto perdersi la degustazione e l’appuntamento che vede anche un più ampio progetto: secondo la volontà precisa di Babbi, quello di inserire nel mondo del lavoro anche “ragazzi e ragazze giovani” insieme a qualche collaboratore esperto, guidati da un grande professionista cesenate del settore: Fabio Bolognesi, in arte Bucci.

40esimo Yachting Festival PER FERRETTI CANNES Ferretti Group si presenta al 40esimo Cannes Yachting Festival

con la flotta più ampia di tutta la manifestazione: 25 yacht dagli 8 ai 37 metri, fra cui il magnifico Rivamare all’ingresso della kermesse, davanti al Palais des Festival. Saranno presenti sei première mondiali e un restyling, in rappresentanza dei marchi Ferretti Yachts, Pershing, Riva e Custom Line: Ferretti Yachts 780 e Ferretti Yachts 920, oltre alla nuova versione di Ferretti Yachts 550; Pershing 9X; 56’ Rivale e 100’ Corsaro per il marchio Riva; Navetta 33 per il marchio Custom Line. L’avvocato Alberto Galassi, amministratore delegato di Ferretti Group, insieme al direttore commerciale Stefano de Vivo, ha presentato i risultati al 31 agosto scorso, con numeri, anche in questo caso, che vanno oltre le previsioni, confermando gli obiettivi per l’intero anno. “Per la nautica d’eccellenza, Cannes è come la notte degli Oscar - esclama Galassi -. Qui si vede davvero chi conta, chi va forte e anche a quanta velocità sta crescendo. Non a caso il nostro Gruppo ha il maggior numero di yacht in esposizione e più novità mondiali di tutti qualunque altro cantiere: ben sei world premiere, fra open, coupé, flybridge e maxi yacht, in rappresentanza di quattro dei nostri brand”.

Vincent Darré per LUXURY LIVING PARIGI In occasione di Maison & Object, Luxury Living Group

presenta un allestimento scenografico curato dal designer e decoratore d’interni Vincent Darré: uno spazio all’insegna del surrealismo, che ha trasformato per magia il negozio di Parigi in un castello incantato. In uno scenario ricco di fantasia e piante ornamentali, l’esterno e l’interno si confondono con affreschi mitologici e statue misteriose. Le collezioni di mobili e complementi Fendi Casa, Trussardi Casa, Bentley Home, Heritage Collection, Ritz Paris Home Collection e Paul Mathieu sono inserite abilmente all’interno della scenografia diventando i protagonisti di una fiaba di una notte d’estate. Vincent Darré rilegge gli arredi Luxury Living Group creando spazi immaginari, in una scenografia unica e fantastica, omaggio alla creatività contemporanea. 6

IN MAGAZINE

speciale a Michela e Giuliana della Trattoria di Eataly a Forlì per averci accolto ed ospitato, in occasione della scorsa riunione di redazione, nel loro magico terrazzo.

Ginestri festeggia 100 ANNI ROCCA S. CASCIANO

Dal 1917 attraverso mode, tendenze e stili diversi, ma con un’unica filosofia: trasmettere la passione per la casa che li fa festeggiare, proprio quest’anno, il centenario dell’apertura. Dalla prima pietra del fondatore Edgardo Ginestri la strada che hanno percorso è stata lunga. Sono cresciuti fino a diventare una realtà con 10.000 mq di esposizione, dove lavorano quotidianamente per rendere più belle, accoglienti e funzionali le case dei loro clienti.

Migliori gelaterie SU DISSAPORE FORLÌ-CESENA Anche quest’anno la rivista Dissapore ha stilato la sua personale classifica delle migliori gelaterie artigianali italiane. In questo 2017 la Regione con il maggior numero di gelaterie artigianali presenti è stata proprio l’Emilia-Romagna con ben 15 classificate. Nella provincia di ForlìCesena sono state segnalate Le Conserve Bio, Freddino e Gelateria Leoni.



ANNOTARE

Vigna nell’Olimpo BEST WINE

Trent’anni di CASA WALDEN

MODIGLIANA La classifica

FORLÌ Casa Walden fa

BIWA (Best Italian Wine Awards) dei cinquanta migliori vini italiani 2017 è stata presentata lo scorso 18 settembre al Centro congressi Fondazione Cariplo di Milano. Ad aggiudicarsi il primo posto è stato l’Oreno 2015 della Tenuta Sette Ponti Toscana, seguito dal Terlaner Rarity 1991 della Cantina Terlano del Trentino Alto Adige e dal Giulio Ferrari Riserva del Fondatore Trentodoc 2006 della trentina Ferrari F.lli Lunelli. Da segnalare che, per la prima volta, tra i primi 50 in Italia è entrato un vino dell’Emilia-Romagna: il Romagna Sangiovese Riserva Vigna 1922-2013 dell’azienda Torre San Martino di Modigliana, gestita da Maurizio Costa. La giuria internazionale che ha decretato la classifica, era composta da esperti statunitensi, inglesi, giapponesi, italiani e spagnoli.

comunicazione dal 1987 e non è banalmente solo pubblicità, pur con tutto il rispetto per questa parola. È comunicazione... anche sui muri! E per festeggiare i suoi primi 30 anni di attività, organizza una mostra dei suoi lavori. Si tratta di un’esposizione di poster 6x3 sui muri di Forlì, la sua città. Per offrire una mostra a tutti, a chi sa e a chi non sa, a chi cammina per strada, a chi è fermo al semaforo o ad aspettare un autobus, a chi va al lavoro o a scuola. Un museo o uno spazio chiuso non avrebbero rappresentato a pieno Casa Walden, il suo amore per la natura e il suo rispetto per l’ambiente. Quindi occhi all’insù mentre siete in giro per la città, potreste incontrare un pezzo della storia di Casa Walden nei particolari di venti suoi lavori raccolti nell’unica mostra a cielo aperto!

Festival VOCI NUOVE 2017 CASTROCARO Il Festival Voci Nuove, storico concorso canoro, ha celebrato la sessantesima edizione con un cambio di sede: il ritorno al Padiglione delle Feste delle Terme di Castrocaro. Dopo l’esibizione di Ivana Spagna, la giuria ha decretato il vincitore, il 21enne di Caltanissetta Luigi Salvaggio. A lui il premio Long Life Formula, consegnatogli dalle mani dell’AD delle Terme di Castrocaro Lucia Magnani, mentre il premio Afi per la musica, è stato assegnato a Greta Doveri. Presentata da Rossella Brescia e Massimo Liorni, la finalissima della kermesse canora è andata in onda in diretta su Rai 1. A valutare i ragazzi in gara è stata una giuria presieduta dal talent scout Claudio Cecchetto e composta da Silvia Mezzanotte e Giò Di Tonno e dal maestro d’orchestra Fio Zanotti.

Siamo una trattoria moderna e nella nostra cucina a vista prepariamo piatti con prodotti stagionali e del territorio. Gusta le nostre paste fresche in un clima familiare ed accogliente, comodamente seduti su divani o attorno a tavoli rotondi conviviali. La sera pizze ai 7 cereali, grano saraceno e kamut con lievitazione di 72 ore. E se proprio vuoi restare a casa...contattaci! Ti consegneremo il pranzo e la cena a domicilio!

da martedì a domenica pranzo e cena: 11.00 - 15.00 | 18.00 - 23.00 Viale A. Gramsci, 108 - Forlì Tel. 0543 401419 | Mob.393 9104088 www.trattoriagramsci108.it


CALZETTERIA • INTIMO • ABBIGLIAMENTO

Corso G. Garibaldi 1, Forlì | Tel. 0543 24279 | www.ilcalzerotto.com |

il Calzerotto Forlì


10

IN MAGAZINE


ESSERE

La musica

NEGLI OCCHI LA FORLIVESE MARIANNE MIRAGE, RACCONTA SE STESSA, LA SUA GAVETTA E LA CHITARRA CHE L’HA SEMPRE ACCOMPAGNATA, PRIMA SULLE STRADE E NEI LOCALI, POI SUL PALCO DI SANREMO E CON LA SUGAR. di Francesca Miccoli / ph Giulia Masci Ametta

S

Si dice che gli occhi siano lo specchio dell’anima. Il rif lesso delle emozioni più intime, normalmente inaccessibili agli altrui sensi. Gli occhi di Marianne Mirage, al secolo Giovanna Gardelli, esprimono più di mille parole. Azzurrissimi e profondi, illuminano il viso pulito di una ragazza capace di trasformare le emozioni in arte. Da condividere attraverso un’empatia globale. Salita alla ribalta mediatica in occasione dell’ultimo Festival di Sanremo, Marianne è considerata una delle cantautrici più talentuose della sua generazione. E per Forlì, la sua città, è già motivo di orgoglio. Una fierezza reciproca. “Sono venuta al mondo a Cesena, perché nata prematuramente, ma sono forlivesissima!”, la rivendicazione di Marianne, che a inizio estate in occasione di un mercoledì del cuore si è esibita in piazza Morgagni. Una location non casuale, scelta in omaggio ai ricordi. “Mio papà lavorava in Provincia e spesso, dopo la scuola, lo raggiungevo in ufficio. Tornare qui mi evoca tante emozioni”. Giovanna capi-

ta raramente all’ombra di Saffi e quando succede è sempre un bagno di folla. Amatissima da grandi e piccini, ogni tanto è costretta a interrompere la conversazione per dedicarsi ai numerosi fan, che chiedono una foto o un autografo. Lei non si nega e anzi dispensa sorrisi carichi di riconoscenza. A un tratto prende la corsa e getta le braccia al collo di un ragazzino che definisce un fratello. “Mia mamma svolge l’attività di fisioterapista e lavora con i bimbi meno fortunati” spiega. E Marianne è cresciuta accanto a tanti di loro, mutuandone gioia e sofferenza. Mamma e papà sono due punti fermi nella vita di Giovanna, generosi di cuore e di vedute. “Mi hanno appassionato all’arte e ai viaggi. Sono cresciuta errante, girando il mondo. Patiscono la mia lontananza ma sono felici per me”. Marianne dimostra meno dei 26 anni che le attribuisce l’anagrafe. Ma in oltraggio alla civetteria tipicamente femminile, ama sottolineare la lunghezza della sua storia. “Ho fatto tanta gavetta, prima di approdare a Sanremo”. Un viaggio iniziato in


dell’espressione”. Il palcoscenico è un’opportunità di redenzione. E rinascita. La forza diventa l’altra faccia della fragilità. In parallelo Giovanna suona nei locali, a Le petit arquibuse e al Lato b, si iscrive a Lettere e Filosofia a indirizzo moda e si paga gli studi lavorando ai Musei San Domenico. Poi si mette in viaggio. “Chitarra in spalla sono partita alla volta di Londra, quindi Berlino e Parigi. Dormivo dove capitava, sospinta dallo spirito d’adattamento tipicamente romagnolo”. Messa in bacheca la laurea, Marianne approda a Milano per frequentare il Centro Sperimentale di Cinematografia. “Non avevo in mente di intraprendere la carriera di attrice ma, vinta una borsa di studio, ho scelto di arricchire il mio bagaglio e vivere un anno di passaggio”. Anche in terra ambrosiana, la chitarra è un’amica fidata. “Suonavo in un complesso jazz e anche da sola. Mi esibivo nei pub sui Navigli, lavoravo 5 ore di fila e mi pagavano a gin tonic”. E pun-

ph Giovanni Gastel

IN APERTURA MARIANNE MIRAGE CON LA SUA INSEPARABILE CHITARRA. NELLE PROSSIME PAGINE, MENTRE CANTA ACCOMPAGNATA AL PIANO DA RAPHAEL GUALAZZI.

12

IN MAGAZINE

verde età. “Ho sempre amato cantare e a dodici anni ho cominciato anche a suonare la chitarra che mia madre aveva appeso a una parete di casa. Ho iniziato a scrivere canzoni, musica e testi, in lingua inglese”. Brani che nascono dalla sofferenza. “Sono figlia unica, ho sempre desiderato un fratello. Ma poiché i miei genitori mi hanno avuta in tarda età, ho dovuto colmare la solitudine con la musica”. Una fedele compagna di strada, a cui ricorrere nei momenti difficili. Soprattutto negli anni bui dell’adolescenza. “Tenevo la chitarra nell’armadietto della scuola e durante l’intervallo mi mettevo a suonare”. Lo specchio di un disagio acuito da un carattere introverso e sfociato nell’anoressia. Poi all’improvviso, un raggio di sole. “Ho incontrato il teatro e iniziato a recitare al Piccolo con Daniela Piccari. Mi si è aperto un mondo: quello

“UNA SERA MI HA NOTATO UN RAGAZZO CHE LAVORAVA IN SUGAR. MI HA CHIESTO UN DISCO E MI HA FISSATO UN APPUNTAMENTO CON CATERINA CASELLI. DI FRONTE A LEI HO CANTATO UN’INFINITÀ DI BRANI. DOPO UNA SETTIMANA HO FIRMATO IL CONTRATTO.”

tuale si presenta l’appuntamento con il destino. “Una sera mi ha notato un ragazzo che lavorava in Sugar (ndr, etichetta musicale di Caterina Caselli). Mi ha chiesto un disco e mi ha fissato un appuntamento con Caterina. Di fronte a lei ho cantato un’infinità di brani in inglese, portoghese, italiano e francese accompagnandomi con la chitarra. Dopo una settimana ho firmato il contratto”. Seguono


NON SAI RINUNCIARE AL DESIGN?

CASA • REGALI • LISTE NOZZE Alessi • Arzberg • Berkel • Berndes • Brionvega • Carlo Moretti • Cristal de Sevres • Daum • Driade • Durance • Global • Hermès • Ichendorf • Ittala • Kartell • Kitchen Aid • knIndustrie • KPM • Lampe Berger • Le Creuset • Le Jacquard Français • L’Oca Nera • Loewe • Porcellana Bianca • Rice • Royal Copenhagen • Romero Britto • Riedel • Rosenthal • Versace • Saint-Louis • Sambonet • Smeg • Staub • Swarovski • Swatch • TDK • TIM • Thun • Tom’s Drag • Villeroy & Boch • Vodafone • WMF • Zak!designs

C.so Garibaldi, 16/64/232 - tel. (0543) 26353 - 33380 - 34435 - www.effeduefocacci.com C.C Punta di Ferro - tel. (0543) 797353 - 725905


un grande sforzo per imparare a cantare in italiano, tanto live, un disco in sordina, e ancora tv al fianco di Chiambretti. Poi il debutto nella città dei fiori con il brano L’amore fa male. “Una canzone difficilissima, non una di quelle rima, cuore e amore. Me la sono andata a cercare e infatti mi hanno cacciata subito! Il giorno dopo però il brano era il primo in radio tra quelli dei giovani”. Il secondo ascolto apre gli occhi, e le orecchie, a molti. Giovanna ama la fotografia, la sociologia e cura molto l’immagine ma non si riconosce in alcun canone estetico se non il proprio. Il gene artistico l’ha ereditato dal papà, pittore senza troppa fortuna. “Anche lo pseudonimo l’ho scelto io. Non volevo essere Giovanna come la mia bisnonna ma un’altra persona. Marianne nasce in onore a Marianne di Francia, simbolo di libertà. Una donna forte, capace di lottare per un ideale. Mirage evoca la magia, il miraggio. All’inizio qualcuno storceva il naso poi questo nome è cresciuto assieme a me”. Per la giovane cantare è sinonimo di grande libertà. “L’unico modo per esprimere davvero ciò che ho dentro. Quando non canto, è come fossi senza parole. Tutto il resto della giornata è solo attesa”.

14

IN MAGAZINE

Il repertorio è autobiografico. “La musica è anche dolore, nasce nella parte più intima del cuore. Sono legata alle canzoni del passato di Edith Piaf e Billie Holiday perché cantavano l’amore come qualcosa di struggente”. Marianne è sempre in viaggio, un’abitudine che rischia di essere destabilizzante. “Pratico yoga tutti i giorni, mi serve a trovare una centratura. Mi dà serenità’”. E poi, ogni tanto, il ritorno a casa, un’autentica festa. “La mia prima parola è stata tortelli, sono una buonissima forchetta. Quando arrivo la mamma, che è una Marietta, mi prepara quintali di pasta”. Un pieno di amore e vitalità prima di una nuova avventura. Recentemente l’ugola forlivese ha aperto il concerto di Patti Smith. “Mi ha invitato dopo avermi vista su Youtube. Abbiamo suonato assieme People have the power poi mi ha esortato ad ascoltare me stessa. Un invito a tradurre in fatti gli insegnamenti appresi durante l’infanzia. “Papà mi ha cresciuta indicandomi i principi del tempio di Apollo a Delfi. A partire da conosci te stesso e diventa ciò che sei: precetti che mi hanno sempre guidato nella vita, trasformando i limiti in risorse, facendomi apprezzare la verità anche nelle piccole cose e inseguire l’emozione, che vivo soprattutto nella dimensione live

“LO PSEUDONIMO L’HO SCELTO IO. NON VOLEVO ESSERE GIOVANNA COME LA MIA BISNONNA. MARIANNE NASCE IN ONORE A MARIANNE DI FRANCIA, SIMBOLO DI LIBERTÀ. UNA DONNA FORTE, CAPACE DI LOTTARE PER UN IDEALE. MIRAGE EVOCA LA MAGIA, IL MIRAGGIO.”

dove la musica si fa anche con i silenzi. E l’energia la trovi negli occhi delle persone, nelle pause. La mia gioia più grande è dare conforto a chi soffre”. L’immediato futuro contempla l’uscita del brano Corri, scelto da Pupi Avati come colonna sonora de Il fulgore di Dony, nel palinsesto autunnale di Rai 1, e la partecipazione alla sfilata newyorkese di Desigual in veste di testimonial. In chiusura una riflessione ad alta voce. “È importante crescere, superare sempre i propri limiti: alcuni mesi fa mi sono esibita in un bar di Molfetta, in fondo a una sala. Più recentemente sono tornata a suonare nello stesso locale, questa volta sul palco grande: i fan erano gli stessi, io pure ma molto più forte e più sensibile”.


NUOVA RANGE ROVER VELAR

A VOLTE LE PAROLE NON SERVONO.

Di Nuova Range Rover Velar capisci tutto al primo sguardo. Il suo design futuristico e l’armonia delle linee creano una perfetta combinazione di semplicità, raffinatezza e sofisticata eleganza in cui anche l’attenzione al minimo dettaglio è portata all’estremo. E se in poche parole non siamo riusciti a rendere giustizia alla bellezza di quest’auto, non ti resta che continuare a guardarla. Più a lungo.

ROMAGNAUTO

Via Ravegnana 403, Forlì - 0543 723303 Via Fogazzaro 119, Cesena - 0547 335567 concierge.romagnauto4x4@landroverdealers.it romagnauto.landrover.it

Consumi Ciclo Combinato da 5,4 a 9,4 l/100 km. Emissioni CO2 da 142 a 214 g/km. Scopri le soluzioni d’acquisto personalizzate di LAND ROVER FINANCIAL SERVICES. Land Rover consiglia Castrol Edge Professional.


ESSERE

Il mare

IN COLLINA MICHELE CASALBONI, PROPRIETARIO DEL RISTORANTE TERRE ALTE, HA VINTO LA SUA GRANDE SFIDA: APRIRE UN RISTORANTE DI PESCE GOURMET SULLE COLLINE DI LONGIANO E FARLO DIVENTARE PUNTO DI RIFERIMENTO NEL MONDO DELLA RISTORAZIONE.

S

di Barbara Baronio / ph Gianmaria Zanotti

Se gli si chiede quanto è impegnato, lui risponde che la sua giornata di lavoro inizia quando va a dormire. Michele Casalboni, titolare del ristorante Terre Alte, a Balignano di Longiano in effetti non si ferma mai. Chiuso il servizio, già pensa al successivo. Casalboni, classe 1968, lì sulle colline di Longiano dove da giovanissimo si recava in bicicletta, ha vinto la sua grande sfida: quella di aprire il suo ristorante di pesce. Gourmet, appassionati e amanti del buon pesce si danno appuntamento ogni sera al Terre Alte, per degustare l’ottimo e freschissimo pesce italiano. A quindici anni dall’inizio di questa avventura Casalboni rivela il perchè di tanto successo. “Sono originario di Gambettola e, da quando mi è stato permesso, ho sempre lavorato. Per 15 anni ho fatto il cameriere in tutti i tipi di esercizi: dalla gelateria, alla pensione per passare all’albergo di lusso e alle pizzerie. Determinante è stata l’esperienza vissuta al ristorante Lido di Cesenatico con lo chef Vincenzo Camerucci. Qui mi sono innamorato della buona tavola e dell’eleganza nell’accogliere il cliente. Così nel 2002, in società con un

16

IN MAGAZINE

amico, ho deciso di avviare questo progetto. Dopo il primo anno di conduzione a due, dal 2003 ho preso le redini di tutto e devo ringraziare lo chef Thomas Rivalta che ha accettato di seguirmi e di guidare la cucina”. Da allora la fama di Terre Alte è cresciuta e tanti, anche dal mondo dello spettacolo, dello sport e del cinema, hanno scelto il locale di Casalboni. “Il fatto che la gente scelga la collina e non il mare per degustare il pesce è un’attestazione di stima. La nostra posizione strategica ci ha aiutati. Terre Alte si trova in collina, ma a soli cinque minuti dalla via Emilia. A volte penso che se solo fossimo stati qualche chilometro più lontani, forse, non avremmo potuto contare su tanta popolarità”. La carta vincente di Terre Alte però è la qualità. “Lavoriamo pesce freschissimo, di qualità eccellente e tutto italiano. Non stocchiamo nulla. Ogni giorno compriamo quello che serviamo la sera. Mi avvalgo di una rete di fornitori molto selezionata che mi procura il miglior pesce dell’alto Adriatico: da Chioggia ad Ancona. Io stesso inoltre, ogni mattina, mi reco a Cesenatico per verificare la

qualità del pesce e osservare quello che offre il mercato. Quando c’è disponibilità puntiamo anche su Porto Garibaldi. È per noi molto importante anche la stagionalità delle materie prime. Ad esempio, ho clienti appassionati di Moleche, piccoli granchi che si trovano particolarmente bene negli ambienti lagunari e nei bassi fondali, tipiche dell’area veneziana. Questi granchietti si trovano principalmente in primavera e in autunno e per brevi periodi, quando sono disponibili noi li proponiamo. Ho clienti che, sapendo che li mettiamo in menù, prenotano un tavolo da noi proprio in quel periodo dell’anno e vengono per degustarli fritti. Si sceglie Terre Alte – continua Casalboni – per degustare il buon pesce fresco e con il desiderio di rivivere un’esperienza. Non puntiamo a piatti innovativi o caratterizzati da abbinamenti insoliti: il pesce lo lavoriamo il meno possibile. Ad esempio, uno scampo alla griglia è uno dei piatti che preferisco. Le cruditè di pesce sono il nostro cavallo di battaglia. Ogni giorno in cucina ho tre persone che si occupano solo della loro preparazione. Su 80 persone prenotate ogni sera, 60 vengono da


IN MAGAZINE

17


IN QUESTE PAGINE MICHELE CASALBONI, PROPRIETARIO DEL RISTORANTE GOURMET TERRE ALTE, DI CUI VEDIAMO UNO SCORCIO PIÙ AVANTI.

18

IN MAGAZINE

noi per il pesce crudo, poi scelgono anche altro, ma di solito quasi tutti assaggiano le nostre specialità a crudo”. Carpacci di ricciola, triglie, gamberi, capesante. E poi frutti di mare e centinaia di ostriche rigorosamente Gillardeau, uno dei marchi più conosciuti in assoluto nell’ostricoltura francese, fanno bella mostra sui tavoli del Terre Alte ogni sera. “Dico spesso ai miei ragazzi che a parità di prezzo i clienti potrebbero scegliere il mare, quindi noi dobbiamo sempre offrire il massimo. Ogni mio collaboratore condivide il mio stile. Al cliente occorre essere pronti a dare tutto senza presunzione, le persone scelgono Terre Alte e per questo meritano il nostro massimo rispetto e il miglior servizio possibile. Quindi la qualità eccellente dei piatti deve essere accompagnata da un servizio impeccabile. Il cliente si deve sentire coccolato e deve serbare della serata a Terre Alte un ricordo indelebile”. Un successo, quello di Terre Alte, che Casalboni condivide con i suoi chef e il personale, ma soprattutto con Francesca, la compagna di vita che ha scelto di lasciare l’istituto di credito per cui

”A PARITÀ DI PREZZO I CLIENTI POTREBBERO SCEGLIERE IL MARE, QUINDI NOI DOBBIAMO SEMPRE OFFRIRE IL MASSIMO. AL CLIENTE OCCORRE ESSERE PRONTI A DARE TUTTO, LE PERSONE SCELGONO TERRE ALTE E PER QUESTO MERITANO IL MIGLIOR SERVIZIO POSSIBILE.”

lavorava per seguire e sostenere il progetto del compagno Michele. Negli anni il locale è cresciuto e anche la famiglia di Casalboni si è allargata con l’arrivo di Lia e Clio, le figlie rispettivamente di 8 e di 6 anni. “Le nostre bambine sono molto orgogliose del nostro lavoro. Io amo chiamarle le mie piccole gourmet. Ogni sera cenano in ristorante e sin da piccine hanno degustato piatti di pesce. La nostra vita famigliare è senza dubbio molto complessa, soprattutto negli orari, ma il condividere il lavoro ha permesso a me e Francesca di organizzarci al meglio per le bambine”. La parte che Casalboni preferisce del suo lavoro? Quando parte il servi-


VIAGGI MANUZZI REALIZZA IL TUO SOGNO Vivi con noi le più belle esperienze di viaggio

Galleria Almerici, 3 - Cesena Tel. 0547 618511 www.viaggimanuzzi.it


zio. “Ogni sera si celebra un grande avvenimento. Mettiamo a tavola dalle 75 alle 80 persone. Ognuna di loro ha attese, desideri e curiosità e noi siamo lì pronti a far vivere loro un momento speciale”. Uno spettacolo di sapori che prende il via con il tramonto e giunge fino a sera tardi. “Durante l’anno abbiamo anche clienti a pranzo. Si tratta più che altro di pranzi d’affari. Le aziende ci scelgono per far degustare il buon pesce fresco dell’Adriatico ai loro clienti. Anche queste sono grandi soddisfazioni per noi. Per questo la nostra realtà è cresciuta negli anni”. Terre Alte infatti non è solo un ristorante, ma un’impresa dove operano circa 12 persone e per la quale Casalboni ha anche lavorato per 15/16 ore al giorno. Terre Alte il cui nome si rifà al Terre di Alte di Livio Felluga, uno dei più prestigiosi vini bianchi italiani e campione d’Italia, ha

20

IN MAGAZINE

“MI AVVALGO DI UNA RETE DI FORNITORI MOLTO SELEZIONATA CHE MI PROCURA IL MIGLIOR PESCE DELL’ALTO ADRIATICO: DA CHIOGGIA AD ANCONA. IO STESSO, OGNI MATTINA, MI RECO A CESENATICO PER VERIFICARE LA QUALITÀ DEL PESCE E QUELLO CHE OFFRE IL MERCATO.”

ovviamente una carta con oltre 200 etichette di vini pregiati, tra cui anche molte etichette francesi. “Per garantire l’alto livello di qualità abbiamo iniziato a produrre tutta la panetteria che si accompagna ai nostri piatti. Da settembre avremo in cucina una nuova figura: uno chef di pasticceria che svilupperà tutta la carta dei dolci e predisporrà sin dal mattino presto tutte le preparazioni per i nostri dessert”.


AD Enrico Cesana / Styling Dorelan_Cesare Bazzoni / Photo Andrea Danesi_Studio Tre

D_SIGN COLLECTION

Il design dà forma alla notte: idee, immagini e sogni prendono vita e diventano linee, volumi e progetti. La nuova Collezione Letti, unica ed esclusiva, ti aspetta in dorelan.it: scopri le infinite soluzioni dedicate al benessere del tuo riposo.

sharpei_box

design_Laudani & Romanelli Una nuvola da disegnare a piacimento, un letto da modellare liberamente grazie a una testiera sorprendentemente malleabile che si adatta, con facilità, a diversi utilizzi: leggere, sedersi, appoggiarsi e sdraiarsi non è mai stato così comodo.

Dolce Sonno, via Cicagna 18, Cesena (FC), tel. 0547/600863 www.dolcesonnocesena.com


RITORNARE

Mollo tutto e...

TORNO!

SE LA PRATICA DEL FARE LA VALIGIA E LASCIARE L’ITALIA È TANTO DIFFUSA, LO È ALTRETTANTO QUELLA DEL TORNARE A CASA. CE LO RACCONTANO JORDY POGGI ED ENRICA ROMAGNOLI, UNO CHEF VEGANO ED UNA FOTOGRAFA.

M

di Roberta Invidia

Mollo tutto e vado via. Anzi no, torno. È il finale controcorrente che accomuna le storie di due giovani intraprendenti. Lei, Enrica Romagnoli, fotografa di moda. Lui, Jordy Poggi, chef di cucina vegana e crudista. Lei di Cesena, lui di Fiumana di Predappio. Entrambi 28 anni ancora da compiere. A un certo punto della loro vita, come molti loro coetanei, hanno fatto la valigia e sono partiti. Hanno detto ‘ciao’ all’Italia che confina i giovani nell’eterna bolla dell’adolescenza, anche se poi le cose hanno preso una piega diversa. Nella provincia di Forlì-Cesena, secondo i dati Istat, gli under 40 di cittadinanza italiana che hanno spostato la propria residenza all’estero sono passati dagli 80 del 2008 (su 146) ai 222 del 2015 (su 480). Nel Comune di Forlì tra il 2016 e i primi sei mesi del 2017, a cambiare residenza, tra i 18 e i 35 anni, sono stati in 89 su un totale di 279 cancellazioni. Nel 2015 nel Comune di Cesena sono stati 49 (su 138) e 54 (su 134) nel 2016. Mete preferite: Inghilterra, Francia, Germania, Svizzera, Australia, Stati Uniti. Ma si tratta di un fenomeno dai numeri certamente

22

IN MAGAZINE

più alti perché in molti casi chi si trasferisce non sposta la residenza anche per diversi anni. Jordy Poggi arriva a Londra nel 2013 inseguendo la sua passione per la cucina vegana e dopo aver archiviato un lavoro da grafico informatico per la moda a Predappio. Anche per lui le porte del lavoro si sono aperte subito, in un ristorante vegano molto in voga a Notting Hill. “A Londra mi sono specializzato nella cucina crudista che non contempla la cottura dei cibi perché distrugge le proprietà nutritive degli alimenti. Ma Londra non faceva per me. È una macchina orientata solo al guadagno. Io invece sono appassionato di natura, di mete tropicali ed è lì che ho scelto di andare”. Dopo un mese in Messico, Jordy è tornato a Forlì portando la cucina vegana e crudista al Cambio Logico di corso Diaz per poi riprendere il viaggio che lo ha portato a vivere e lavorare per due anni nel sud della Tailandia sull’isola di Ko Phangan: esperienza opposta a quella dei sobborghi londinesi. “Ho studiato pratiche olistiche, yoga, ayurveda. Sono entrato in contatto con una cultura più spirituale,

IN QUESTE PAGINE JORDY POGGI IN THAILANDIA, DOVE VIVEVA E LAVORAVA.


“CON I SOCIAL POSSO FAR VEDERE QUELLO CHE SO FARE, IL MIO STILE DI VITA. PERCHÉ SONO TORNATO? IN ITALIA C’È CULTURA, C’È QUALITÀ DELLA VITA, STANDARD ELEVATI CHE NON SONO COSÌ SCONTATI. LO SI CAPISCE BENE QUANDO SI VEDONO ANCHE ALTRI POSTI”.

più consapevole. Vivevo in una casa di legno sulla spiaggia col mare cristallino, non era raro che avessi come vicini di casa scimmie ed elefanti, anche se in cattività”. Un paradiso terrestre con un lavoro ben avviato in un centro olistico e un pubblico internazionale in cerca di esperienze detox. E poi cosa è successo? “L’isola era piccola, mi mancavano gli stimoli e poi il sistema burocratico tailandese è complicato per gli stranieri. Ma mi mancava anche l’Italia, le colline romagnole e il calore delle persone”. Ora Jordy è tornato a Fiumana e sta organizzando il suo lavoro da chef vegano e cru-

dista senza rinunciare a puntatine all’estero – ha passato l’estate in Messico a lavorare come cuoco in un centro per maestri di yoga– e contando sul fatto che, grazie ai social, il luogo dove sei diventa relativo. “Con i social posso far vedere quello che so fare, raccontare le mie esperienze, il mio stile di vita. C’è molto spazio qui per il mio lavoro e ho già tanti progetti. Perché sono tornato? In Italia c’è cultura, c’è qualità della vita, standard elevati che non sono così scontati. Lo si capisce bene quando si vedono anche altri posti”. “Sono partita a 21 anni, alla fine della triennale. Volevo continuare a studiare fotografia in Inghilterra – dice Enrica Romagnoli laureata in Design industriale e comunicazione all’Isia di Faenza – e sono entrata alla University of Westminster”. Era il 2012, l’Italia era in crisi piena e Londra era più che mai l’approdo dei sogni di tanti giovani. Quello di Enrica IN MAGAZINE

23


“MI SONO RESA CONTO CHE LÌ LE COSE BASILARI SONO PER POCHI. AVERE UNA STANZA GRANDE CON UNA FINESTRA GRANDE È UN LUSSO, VEDERE IL SOLE È UN LUSSO. HO MESSO QUESTE COSE SUL PIATTO: LA QUALITÀ DELLA VITA IN ITALIA, CON TUTTI I SUOI DIFETTI, È MOLTO PIÙ ALTA.”

SOPRA, ENRICA ROMAGNOLI A LONDRA, CON LA SUA MACCHINA FOTOGRAFICA E UN SUO SCATTO PER IL BACKSTAGE DI TRUSSARDI.

24

IN MAGAZINE

comincia subito. “Il mio primo lavoro? L’ho trovato dopo una settimana dalla laurea specialistica. Ero editor di prodotti in una grande società di e-commerce”. Dopo sei mesi, arriva la promozione. Diventa capo

del team, amplia le sue competenze, sperimentando sul campo, sbagliando con la freschezza dei suoi 23 anni. “Londra è una realtà vorticosa. In Italia se sei in un’azienda da un anno sei un novellino. In Inghilterra se stai nello stesso posto per più di tre anni sei quasi malvisto, vuol dire che non hai stimoli, che non ti evolvi”. Puntale come il tè delle cinque, la crisi scatta infatti dopo tre anni. “Non ero più soddisfatta. Mi sono licenziata senza avere un altro lavoro. Sono salita su un aereo per Milano per un progetto fotografico. A Londra non sono più tornata”. Il fatto è che una volta lontano dal rumore della metropoli, Enrica ha cominciato a guardare Londra sotto un altro aspetto.

“Mi sono resa conto che lì le cose basilari sono un lusso per pochi. Avere una stanza grande con una finestra grande è un lusso, mangiare cibo fresco è un lusso, fare la colazione al bar è un lusso, vedere il sole è un lusso. Ho messo queste cose sul piatto: la qualità della vita in Italia, con tutti i suoi difetti, è molto più alta”. Oggi Enrica fa la fotografa, sta a Cesena, e viaggia ancora controcorrente. Il lavoro da freelance, un passo dopo l’altro, l’ha portata a scattare nei backstage delle sfilate milanesi da Tod’s a Trussardi e a ritagliarsi la sua fetta di soddisfazioni. “Non do nulla per scontato e sono sempre pronta a riprendere la valigia, ma ora sto bene così. Lavorare in Italia non è poi così male”.


Tutta un’altra luce La piÚ ampia esposizione di lampade e lampadari in Emilia-Romagna

progettisti | soluzioni led | giardino al buio Via Polesine, 278 | Cesena Tel. 0547.383244 | www.tuttoluce.com


DISTILLARE

Gin,

AMORE MIO ALLA BASE DI TANTISSIME PREPARAZIONI, IL GIN, STORICO DISTILLATO DALLE NOTE AMARE, SBARCA IN ROMAGNA CON GIN PRIMO E HOPPIPOLLA. di Barbara Baronio / ph Gianmaria Zanotti

26

IN MAGAZINE


D

Da tempo è tornato a dominare il momento dell’aperitivo e il post cena. È uno dei distillati preferiti dai giovani e indispensabile per la preparazione di molti cocktail. Ecco il Gin, il distillato dalle note amare, che la Romagna propone in due nuove versioni. Un gin romagnolo con sale di Romagna: è questa l’intuizione innovativa e inconsueta che due anni fa ha avuto il cesenate Federico Lugaresi, proprietario dell’Osteria Cenè in centro a Cesena. Lugaresi, conosciuto in città con il soprannome di Chicco, è un oste di professione e un profondo amante del Gin. “Ho sempre preferito questo distillato ad altri - spiega Lugaresi -. Il Gin è alla base di tantissime preparazioni che non sono mai passate di moda: ad esempio il Gin Tonic che di recente abbiamo ripreso dalla Spagna, servito in grandi ballon e con tantissimo ghiaccio. Quando ho aperto sei anni fa l’Osteria, dove vengono serviti salumi e formaggi di eccellenza, buon vino e birre, ho creato una carta con oltre 45 Gin. Proprio allora si è riaccesa la passione e il desiderio di proporre un Gin tutto mio. Quindi ho iniziato la mia ricerca, insieme a Gianluca, un amico, e mi sono rivolto alla Distilleria Quaglia. Dopo oltre 15 ricette diverse, un anno e mezzo di studi e tantissimi tentativi ho realizzato il mio Gin Primo. “Il Gin Primo – continua Lugaresi – custodisce il profumo della lavanda che a Cesena si regala per San Giovanni il patrono della città, racchiude il gusto della santolina che conferisce una nota amara al Gin e l’erba luigia (la lemon verbena). Il ginepro è invece quello toscano perche tra i migliori al mondo. È proprio facendo vari tentativi che ho scoperto che aggiungendo il sale di Romagna all’acqua con la quale il Gin veniva portato alla gradazione si otteneva un’esaltazione dei sapori. E così è nato il mio Gin. L’etichetta è stata disegnata da Monica Zani, un’illustratrice

“GIN PRIMO CUSTODISCE IL PROFUMO DELLA LAVANDA CHE A CESENA SI REGALA PER SAN GIOVANNI, RACCHIUDE IL GUSTO DELLA SANTOLINA CHE CONFERISCE UNA NOTA AMARA AL GIN E L’ERBA LUIGIA. IL GINEPRO È QUELLO TOSCANO, TRA I MIGLIORI AL MONDO.”

di Faenza e il nome l’ha suggerito il mio amico Gianluca. In Romagna tempo fa c’era la consuetudine di chiamare il primogenito con il nome Primo. Questo è il mio primo Gin speriamo che in futuro ne possano nascere altri. Per ora ne ho realizzate 7mila bottiglie e la sua distribuzione mi sta dando molte soddisfazioni”. Questa estate è stato proposto in abbinamento con acque toniche artigianali, con acque brillanti o anche con una scorza di limone e una foglia di salvia. Se a Cesena è stato scelto il Sale di Cervia a Civitella di Romagna si è puntato su altro, il Luppolo. Si chiama Hoppipolla. È l’ultimo nato del birrificio Mazapegul

NELLA PAGINA A SINISTRA, FEDERICO LUGARESI CON IL SUO GIN PRIMO. QUI SOPRA UN BARTENDER DEL BIRRIFICIO MAZAPEGUL PREPARA UN COCKTAIL CON IL GIN HOPPIPOLLA.

IN MAGAZINE

27


“HOPPIPOLLA È UNA PAROLA ISLANDESE, SIGNIFICA SALTANDO NELLE POZZANGHERE, ED È UN PO’ LA NOSTRA MANIERA DI FARE LE COSE.” È IL PRIMO GIN ARTIGIANALE A DISTILLAZIONE DISCONTINUA A BAGNOMARIA, CHE PREVEDE UN’ORIGINALE INFUSIONE DI LUPPOLO.

nel cuore delle colline forlivesi a Civitella di Romagna. Qui, dove dal 2014 i giovani gestori del Mazapegul operano nella produzione di birra artigianale, è nata l’idea di creare un Gin unico nel suo genere. Hoppipolla è il primo Gin artigianale a distillazione discontinua a bagnoma-

ria, che prevede un’originale infusione di luppolo. “Nel pub che è legato al nostro birrificio spiega Mattia Cecchini uno dei titolari del Mazapegul - abbiamo avuto una notevole richiesta di Gin e noi stessi abbiamo sempre guardato con grande interesse a questo tipo di distillato. Ci siamo interrogati per diverso tempo su quale potesse essere il Gin targato Mazapegul e vista la nostra storia, non poteva mancare il luppolo! Così grazie alla collaborazione dell’Antica Distilleria Quaglia di Castelnuovo Don Bosco (Asti), a cui ci affidiamo per la distillazione del Gin, dopo tantissimi tentativi abbiamo trovato la formula giusta. Abbiamo creato il nostro Gin che è stato presentato a settembre nel nostro birrificio. Abbiamo messo in produzione le prime 1000 bottiglie, ma pare che l’interesse sia già notevole. Hoppi-

polla è una parola islandese, significa saltando nelle pozzanghere, ed è un po’ la nostra maniera di fare le cose, istinto e incoscienza. Il Gin Hoppipolla è dedicato a chi mantiene il giusto spirito, a chi sceglie di sporcarsi. Si tratta di un Gin dove al sapore intenso e aromatico del ginepro viene accostata la dolcezza della camomilla, del the e del sambuco, in un perfetto bilanciamento con l’amaro dell’achillea moscata e del luppolo. Nel nostro locale, il Mazapegul Brewpub, ricerchiamo l’artigianalità in ogni prodotto. Il pane, le carni, i formaggi, oltre naturalmente alla birra, sono tutte espressioni del nostro territorio, ed era quindi inevitabile la scelta di produrre un Gin artigianale italiano che andasse a completare le cene dei nostri ospiti”.

IN ALTO, L’ETICHETTA DI GIN PRIMO, ILLUSTRATA DA MONICA ZANI, ILLUSTRATRICE DI FAENZA. A LATO BOTTIGLIE DI GIN HOPPIPOLLA, PAROLA CHE IN ISLANDESE SIGNIFICA “SALTANDO NELLE POZZANGHERE”.

28

IN MAGAZINE


TEATRO

TEATRO

BONCI

EMILIA

scritto e diretto da CLAUDIO TOLCACHIR con Giulia Lazzarini

DERIVA TRAVERSA

di DEWEY DELL & A DEAD FOREST INDEX

RICHARD II

di William Shakespeare riduzione e regia PETER STEIN con Maddalena Crippa

HUMANOPTÈRE

direttore artistico CLÉMENT DAZIN

PINOCCHIO

STAGIONE 2017 / 2018

da Carlo Collodi drammaturgia Antonio Latella, Federico Bellini, Linda Dalisi regia ANTONIO LATELLA

Cesena

COPENAGHEN

di Michael Frayn regia MAURO AVOGADRO con Umberto Orsini, Massimo Popolizio

IL SENSO DELLA VITA DI EMMA di Fausto Paravidino regia FAUSTO PARAVIDINO

LA CLASSE OPERAIA VA IN PARADISO

dall’omonimo film di Elio Petri (sceneggiatura Elio Petri e Ugo Pirro) drammaturgia Paolo Di Paolo regia CLAUDIO LONGHI

IL GIORNO DI UN DIO

testo e regia CESARE LIEVI

VA PENSIERO

di Marco Martinelli ideazione Marco Martinelli e Ermanna Montanari regia MARCO MARTINELLI

INTRIGO E AMORE

di Friedrich Schiller regia MARCO SCIACCALUGA

LE AVVENTURE DI NUMERO PRIMO testi di Gianfranco Bettin e Marco Paolini con MARCO PAOLINI

housatonic.eu

DIECI STORIE PROPRIO COSÌ TERZO ATTO

Info: 0547 355959 / teatrobonci.it TEATRO NAZIONALE

CAMPAGNA ABBONAMENTI

dal 4 ottobre al 4 novembre 2017

da un’idea di Giulia Minoli drammaturgia Emanuela Giordano e Giulia Minoli regia EMANUELA GIORDANO

LETTERE DALLA NOTTE

lettura concerto di CHIARA GUIDI liberamente tratto dai testi di Nelly Sachs

NON SE NE VADANO DOCILI IN QUELLA BUONA NOTTE

Requiem in due movimenti: Introito e Parlamento scena, luci e regia di CESARE RONCONI Introito di Enrico Malatesta Parlamento scritto e interpretato da Mariangela Gualtieri


ABITARE

Abitare una

STRADA

IL RECUPERO ARTISTICO DEL CENTRO STORICO PARTE DA VIA GIORGIO REGNOLI E, NELLA CASA DI RAFFAELLA ORAZI, ORAFA E PRESIDENTESSA DELL’ASSOCIAZIONE REGNOLI 41, STORIA, COLORI E BELLEZZA SI MESCOLANO CON L’AMORE PER QUESTA STRADA. di Roberta Invidia / ph Giorgio Sabatini

C

Ci sono case in cui tutto ha una storia. In cui tutto, dai muri ai soprammobili, intesse racconti densi di significato. Come al civico 47 di via Giorgio Regnoli dove la storia inizia proprio dai muri, quelli spessi delle tipiche abitazioni terracielo del centro, che Raffaella Orazi, la padrona di casa, ha colorato di verde e rosa come una foglia tinteggiata d’autunno. “Questa dimora risale all’Ottocento, è appartenuta all’antifascista Tina Gori e ci ha vissuto anche uno dei primi fotografi di Forlì con la moglie” – racconta Raffaella. Cinquantasette anni di cui più di trenta dedicati alla sua attività di orafa, Raffaella Orazi ha fatto del recupero del centro storico di Forlì una scelta di vita, finendo per intrecciare la sua storia con quella della sua casa e della strada su cui si affaccia, quella via Regnoli che era diventata il simbolo del degrado del cuore della città. “L’ho acquistata nel 2008 da una mia amica, una bravissima artista. Via Regnoli mi attirava nonostante fosse il suo momento più buio. Nei tanti negozi sfitti ho

visto una grande opportunità per ridisegnare la strada, farla diventare il punto di riferimento delle botteghe di artigianato artistico. A pensarci bene, quante volte può capitare una cosa del genere?”. E non l’ha scoraggiata nemmeno la forte concentrazione di stranieri. “Viaggio per conoscere altri luoghi. La mescolanza di culture non poteva certo essere un problema”. La passione per i viaggi si percepisce subito attraversando il corridoio d’ingresso ed entrando nella grande cucina con le travi di legno massiccio a vista. Sulle mensole decine di bollitori dalle forme più svariate. “Ne ho più di quaranta. Vengono da molte parti del mondo: Kenya, India, Sri lanka, Costa Rica, Thailandia, Cuba, Bali. Dove li trovo? Nei mercatini o nelle ferramenta, che sono i primi luoghi che cerco quando arrivo in un posto nuovo”. Ci sono le ghirlande di rose del Marocco, scope tipiche indiane, antiche farfalle thailandesi fatte di legno e mosaici a specchi. Nell’elegante vetrata, realiz-


ENIZ AGAM NI

13


zata su una parte del cortile interno, ci si immerge in un trionfo di colori punteggiato di oggetti d’arte, opere dei tanti artisti che l’associazione Regnoli 41, nata sei anni fa proprio per dare corpo al progetto di rilancio della strada, ha saputo coinvolgere. Ci sono i quadri di Oliana Spazzoli, le creazioni di Delio Piccioni e le casette colorate di Carlo Cola, piccoli capolavori realizzati dai ragazzi con disabilità dell’Enaip di Cesena. C’è una stampa firmata Dario Fo che le ha regalato proprio il premio Nobel e un offertorio da chiesa con tanto di candele. “Da dove arriva? – ride – . Ho sempre amato gli offertori così come gli ex voto. Per il mio 38esimo compleanno, un mio amico me lo ha regalato con 38 ceri accesi”. Salendo al primo piano, un manichino sartoriale aggiunge un altro pezzo del racconto. Dal 32

IN MAGAZINE

collo pendono collane fatte dei materiali più diversi: onice, madreperla, bordi antichi di sari indiani, piume. È qui che si esprime l’estro pluripremiato della Raffaella orafa, che proprio quest’anno, insieme alla sua socia Lia Cortesi, festeggerà i trent’anni della gioielleria Brillante di corso Garibaldi. “I gioielli mi accompagnano da quando ero ragazza. Lavoro non solo con l’oro ma con i materiali più diversi, mi piace mescolare, sperimentare”. Dall’arte orafa all’arte come strumento per valorizzare il centro, il passaggio è stato più che naturale. Da cinque anni Regnoli 41, di cui Raffaella è presidente, organizza la Galleria a cielo aperto durante la quale gli artisti decorano via e prospetti con le loro opere. (Senza contare che da due anni l’associazione gestisce anche le

“NEI TANTI NEGOZI SFITTI HO VISTO UNA GRANDE OPPORTUNITÀ PER RIDISEGNARE LA STRADA, FARLA DIVENTARE IL PUNTO DI RIFERIMENTO DELLE BOTTEGHE DI ARTIGIANATO ARTISTICO. A PENSARCI, QUANTE VOLTE PUÒ CAPITARE UNA COSA DEL GENERE?”

sale espositive della Fondazione Carisp di corso Garibaldi con mostre d’arte contemporanea ed eventi, molto apprezzati, per mettere in luce l’artigianato artistico del territorio). A dare il La alla Galleria è stata proprio Raffaella con il profilo di donna disegnato sul prospetto della sua casa, in corrispondenza della stanza al primo piano

SOPRA UN BEL RITRATTO DI RAFFAELLA ORAZI NEL SALOTTO DELLA SUA CASA IN VIA REGNOLI.


Via Emilia Ponente 985 Cesena, FC tel/fax: 0547 600 180 info@stufecaminidesign.it www. stufecaminidesign.it

s.r.l.


A SINISTRA LA CUCINA CON LA COLLEZIONE DI BOLLITORI DA TUTTO IL MONDO. SOTTO, IL SALOTTO CON VISTA SUL SUGGESTIVO CORTILETTO INTERNO.

“SULLE MENSOLE DECINE DI BOLLITORI DALLE FORME PIÙ SVARIATE. “NE HA PIÙ DI QUARANTA. VENGONO DA MOLTE PARTI DEL MONDO: KENYA, INDIA, SRI LANKA, COSTA RICA, THAILANDIA, CUBA, BALI. DOVE LI TROVO? NEI MERCATINI O NELLE FERRAMENTA.”

34

IN MAGAZINE

che oggi ospita il Bed&Breakfast Casa Tina. “Lo ha realizzato il fumettista Alessandro Baronciani in occasione della prima edizione dell’Innovazione responsabile. Volevamo farne un dono agli abitanti della strada. Nessuno si è reso disponibile. Per me farlo fare qui è stato un privilegio”. La camera da letto di Raffaella, affacciata sul cortile interno, ha il sapore d’altri tempi con mobili antichi, ex voto e giradischi con i vinili a 78 giri. “Erano i dischi di mia madre, insegnava educazio-

ne tecnica. Devo a lei la passione per i materiali”. Torniamo nella grande cucina con le travi a vista. Raffaella prende una foto che ritrae un gruppo di donne, gonne lunghe e pettinature retrò. “Sapresti dire chi di loro è mia madre? Te lo dico, non le somiglio affatto”. Invece indovinare è semplice. Ha il sorriso solare di Raffaella che coltiva l’arte e la bellezza dentro e fuori la sua casa dalle pietre spesse e dalla porta sempre aperta.


www.poderidalnespoli.com


Comune di Santa Sofia


FOTOGRAFARE

Uno squarcio

NELLE NUVOLE IL FOTOGRAFO DELLA COMMEDIA UMANA ELLIOTT ERWITT IN MOSTRA AI MUSEI SAN DOMENICO DI FORLÌ CON UNA RASSEGNA ESCLUSIVA INTITOLATA PERSONAE.

I

di Rosanna Ricci

Il viaggio nel mondo della fotografia intrapreso dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, insieme con Civitas e Romagna Terra del Buon vivere, Assessorato e il Servizio Cultura e Musei del Comune di Forlì e organizzato da Civita Mostre con la collaborazione di SudEst57, approda quest’anno nello straordinario universo artistico di Elliott Erwitt. Dopo McCurry e

Salgado, i musei del San Domenico ospitano, dal 23 settembre 2017 al 7 gennaio 2018, la grande mostra Personae di uno dei più significativi fotografi al mondo, Elliott Erwitt. La rassegna, studiata in esclusiva per Forlì, si presenta come la più ampia e completa mai allestita in Italia. Sono esposti 170 scatti in bianco e nero e a colori (misure cm. 70 x 100 e cm. 100 x

140, allestiti con cornici fine art e vetro antiriflesso) divenuti icone della fotografia a livello internazionale non solo per l’eleganza e originalità delle immagini, ma anche per l’umanità e l’ironia che rendono le fotografie inimitabili con immagini bloccate in pose bizzarre o in tagli assolutamente insospettabili ma sempre di grande impatto estetico e

UN RITRATTO DEL FOTOGRAFO ELLIOTT ERWITT. A LUI È DEDICATA LA MOSTRA “PERSONAE” AI MUSEI SAN DOMENICO DI FORLÌ.

IN MAGAZINE

37


SOPRA, UNO SCATTO DI ELLIOTT ERWITT: USA, RENO. NEVADA 1960. ‘THE MISFITS’, ESPOSTA IN MOSTRA.

38

IN MAGAZINE

di altrettanto grande perfezione. “Nei momenti più tristi e invernali della vita, – scrive l’artista – quando una nube ti avvolge da settimane, improvvisamente la visione di qualcosa di meraviglioso può cambiare l’aspetto delle cose, il tuo stato d’animo. Il tipo di fotografia che piace a me, quella in cui viene colto l’istante, è molto simile a questo squarcio nelle nuvole. In un lampo, una foto meravigliosa sembra uscire fuori dal nulla”. Erwitt, artista amatissimo, è definito il fotografo della commedia umana. Immagini come quelle di Marilyn Monroe, Che Guevara, Sophia Loren, John e Jacqueline Kennedy, Arnold Schwarzenegger, Richard Nixon, Nikita Kruscev, esposte in mostra, fanno emergere, anche se con ironia, tutta la complessità del vivere quotidiano. Tanti i soggetti presi in esame dal fotografo, da quelli a lui

“NEI MOMENTI PIÙ TRISTI DELLA VITA, IMPROVVISAMENTE LA VISIONE DI QUALCOSA DI MERAVIGLIOSO PUÒ CAMBIARE L’ASPETTO DELLE COSE. IL TIPO DI FOTOGRAFIA CHE MI PIACE, QUELLA IN CUI VIENE COLTO L’ISTANTE, È SIMILE A QUESTO SQUARCIO NELLE NUVOLE.”

particolarmente cari come i bambini e i cani, a personaggi famosi e soprattutto a tante persone comuni, ma in tutti la scena rientra sempre in un paradigma teatrale. Erwitt ha raccontato, nelle sue fotografie, gli ultimi sessant’anni di storia e di civiltà contemporanea, cogliendo gli aspetti più drammatici ma anche quelli più divertenti


Vivi ogni giorno come se fosse l’ultimo. A proteggerti ci pensiamo noi.

MPP Assicurazioni | ForlĂŹ | Piazza Falcone e Borsellino, 1 | Tel. 0543 404101


SOTTO UNO SCATTO DI ELLIOTT ERWITT: USA. LAS VEGAS, NEVADA. 1957 ‘SHOWGIRLS’ ESPOSTA IN MOSTRA AI MUSEI SAN DOMENICO.

40

IN MAGAZINE

della vita, immortalati dal suo obiettivo attraverso espressioni mai scontate. Elliott Erwitt (il cui vero nome è Elio Romano Erwits) è nato a Parigi nel 1928 da una famiglia russa di origine ebraica. Ha trascorso i primi anni in Italia e a 10 anni si è trasferito in Francia per poi emigrare, nel 1939, negli Stati Uniti. Dieci anni dopo è ritornato in Europa ed ha iniziato la sua carriera di fotografo professionista con immagini scattate in prevalenza in Italia e Francia. Il momento più importante della sua vita è stato il percorso newyorchese quando ha incontrato personalità come Edward Steichen, Robert Capa e Roy Stryker, che hanno apprezzato le sue fotografie tanto da invitarlo, nel 1953, a diventare membro di Magnum Photos di cui è diventato, poi, presidente nel 1968. Da sempre ha nutrito una profonda attrazione per gli scatti in bianco e nero, ma nella mostra attuale è presente anche The Art of André S. Solidor, il suo alter

ERWITT HA RACCONTATO GLI ULTIMI SESSANT’ANNI DI STORIA E DI CIVILTÀ CONTEMPORANEA, COGLIENDO GLI ASPETTI PIÙ DRAMMATICI MA ANCHE QUELLI PIÙ DIVERTENTI DELLA VITA, IMMORTALATI DAL SUO OBIETTIVO ATTRAVERSO ESPRESSIONI MAI SCONTATE.

ego, anche questo sempre ironico e talora irriverente. Si tratta di fotografie in cui Erwitt prende in giro l’arte contemporanea e le sue assurdità, facendo anche riflettere sulla situazione del mercato dell’arte. Orario di visita: da martedì a venerdì dalle 9,30 alle 18,30, sabato, domenica e festivi dalle ore 10,00 alle 19,00, 24 e 31 dicembre dalle 9,30 alle 13,30. Chiuso tutti i lunedì, il 25 dicembre e il 1° gennaio.



ADVERTORIAL

“ARTISTICA” UN NOME, UN’IDENTITÀ

IN VIA LAZZARETTO 17 L’ARTE SI APRE A NUOVI ORIZZONTI. ARTISTICA È SPAZIO ESPOSITIVO E LABORATORIO DOVE LE ARTI FIGURATIVE TROVANO MASSIMA ESPRESSIONE.

1

IN MAGAZINE

‘Artistica’: un nome, un’ identità e una prerogativa futura. ‘Artistica’ è il nome del negozio aperto, nel maggio scorso, in via Lazzaretto 17. Basta citare la parola ‘Arte’ e già i confini si dilatano sempre più. I settori artistici sono tanti e in continua crescita, grazie soprattutto alle risorse della mente umana che sa cogliere e dare visibilità concreta a forme in continua evoluzione e ad una concettualità che si apre sempre più a nuovi orizzonti. Pensiamo, ad esempio, alla enorme poliedrica ricchezza del mondo della poesia, della musica, del teatro, della danza, del cinema e dell’enorme ventaglio di soluzioni che abbracciano le arti figurative: dalla pittura alla scultura, dall’incisione all’architettura e alla fotografia. Per non parlare poi dell’infinita spaziatura di espressioni,

spesso felicemente contaminate fra loro, come la performance o la video art.. A differenza di ciò che si credeva in passato, oggi il concetto di bello è aperto a tante possibili linguaggi non certo sconosciuti a Carlo Lazzarini e a Massimiliano Petrini, i due gestori forlivesi di Artistica i quali, pur essendo giovani, hanno già una consolidata esperienza nel mondo e nel mercato dell’arte figurativa. Infatti in questo spazio espositivo è possibile ammirare dipinti del passato e del presente senza limiti di tecniche e di stili, stampe antiche, mappe, opere di arte grafica (incisioni, xilografie, acqueforti), sculture, oggettistica d’arte. Disponibili ad una pluralità di progetti in campo artistico, fra cui installazioni di mostre e incontri culturali, Carlo e Massimiliano aggiungono che il loro obietti-

vo prioritario è quello di creare ad Artistica un clima familiare ed aperto al dialogo, oltre ovviamente, a rispettare la qualità dell’offerta commerciale. Sulla via Lazzaretto sono aperte quattro ampie vetrine con possibilità, per chiunque lo voglia, di iniziare un rapporto conoscitivo di opere realizzate da artisti provenienti da varie parti del mondo. Come è noto ogni opera d’arte trasmette, in chi la osserva, un’ampia varietà di emozioni determinate non solo dall’immagine in sé, ma dai colori, dalle luci, dai linguaggi e dai codici espressivi di ciascun lavoro. Per chi vuole poi approfondire la conoscenza di quanto esposto nel locale non resta che affidarsi alla disponibilità e all’impegno dei gestori. Stili modernissimi si intrecciano con un’incisione, ad esempio, di Goya o con cartografie pa-


ADVERTORIAL

UNA DELLE QUATTRO VETRINE DI ARTISTICA È UN LABORATORIO, CARLO E MASSIMILIANO LO HANNO DEDICATO ALLE CORNICI. ANCHE IN QUESTO SETTORE LA LORO ESPERIENZA, COMPETENZA E QUALITÀ È SENZA DUBBIO DI ALTO SPESSORE.

NELLA PAGINA ACCANTO, CARLO LAZZARINI E MASSIMILIANO PETRINI. A DESTRA, UNO SCORCIO DELLO SPAZIO ESPOSTIVO “ARTISTICA”.

esaggistiche della Romagna del ‘500. L’arte, la vera arte, è senza tempo e le cose belle non passano mai di moda. Possono cambiare gli autori, ma ciò su cui puntano Carlo e Massimiliano è non solo essere veicoli per mostrare belle opere d’arte, ma anche di creare interesse e voglia di approfondire le sollecitanti aperture culturali, mentali ed estetiche proposte da un dipinto o da un autore. Accanto ad opere del passato, Artistica intende presentare i prodotti di artisti emergenti affinché l’ambiente diventi palestra di confronto e di conoscenza. ‘Per sfuggire al

mondo - diceva Goethe- non c’è niente di più sicuro dell’arte e niente è meglio dell’arte per tenersi in contatto con il mondo.’ Una delle quattro vetrine di Artistica è un laboratorio, pure lui aperto al pubblico e ben visibile dall’esterno. Carlo e Massimiliano lo hanno dedicato alle cornici. Anche in questo settore la loro esperienza, competenza e qualità è senza dubbio di alto spessore. La prova? Hanno collaborato alle operazioni di allestimento delle grandi mostre organizzate nei Musei San Domenico realizzando cornici per importantissimi quadri,

interventi di restauro oppure rinforzi o appositi stucchi per evitare danni alle opere in esposizione. La cornice non è un elemento marginale per un quadro ed è sicuramente indispensabile per un’opera grafica. Le competenze in materia sono sempre in continuo aggiornamento, perché col tempo cambiano i materiali, le forme, i vetri, i cartoni. Nel laboratorio di Artistica, oltre alla scelta delle cornici , vengono offerti consigli all’acquirente per una miglior resa del quadro sia dal punto di vista artistico sia da quello funzionale: la cornice ha il compito –

a volte grazie all’effetto colore, a volte a quello dei materialidi valorizzare il quadro e non di svalutarlo, come tante volte purtroppo avviene. Le conoscenze artistico –artigianali in questo caso sono indispensabili per la resa dell’opera, ma sono anche il frutto di sensibilità ed esperienza da parte degli operatori del settore. E, questo, Carlo e Massimiliano lo sanno molto bene e lo manifestano attraverso l’abilità e l’entusiasmo nella gestione dell’attività commerciale del negozio e nella perizia degli interventi di restauro. E, sempre, con grande rispetto su tutto

Forlì - Via Lazzaretto 17 - Tel. 340 626 4841 artistica snc IN MAGAZINE

2


BALLARE

Tango

QUE PASION SI FONDA SULL’IMPROVVISAZIONE, MA ANCHE SULL’ELEGANZA E SULLA PASSIONALITÀ, IL TANGO ARGENTINO COLPISCE DRITTO AL CUORE, FACENDO RISCOPRIRE EMOZIONI GRAZIE A PASSI, FIGURE E SGUARDI. di Andrea Guermandi

44

IN MAGAZINE


O

Oggi il tango è un sorprendente fenomeno di costume, ma è soprattutto un ballo, un genere musicale e un modo di esprimersi, originario della regione del Rio de La Plata, in Argentina e Uruguay. Pur essendo basato sull’improvvisazione, il tango è caratterizzato da eleganza e passionalità, dall’abbraccio suadente fra uomo e donna, in una perfetta simbiosi. Non si balla solo per il piacere di ballare, ma anche per dare emozioni a chi guarda. La testimonianza di Donatella Montanari e Massimo Stolfa, più semplicemente Donatella e Max, aiuta a comprendere la profondità del tango argentino. Ballano da tanti anni e a detta dei loro istruttori, Agnese Franceschi e Christian Santi dell’associazione Hotango di Cesena, sono davvero bravi, tanto da esibirsi in manifestazioni e serate. “A dir la verità – dice Max –, è una passione nata per scherzo. Mia cugina aveva bisogno di un ballerino e mi sono offerto. Dopo un po’ di tempo lei ha smesso e io invece ho continuato. Siamo nel 2008, dunque la passione dura e cresce”. Max prende una pausa e spiega le sensazioni del tango: “Il tango è bellissimo, ma pericolosissimo, perché lavora sul piano emozionale. Un uomo e una donna si abbracciano, senza sapere nemmeno il nome, una cosa magica. Si crea, non sempre però, quell’empatia che ti facilita anche nelle figure, nei passi e negli sguardi”. Massimo balla con una compagna fissa, Donatella. “Già ballavo, salsa, liscio – afferma quest’ultima –. Sei anni fa ho incontrato il tango, la sua eleganza unica. Ho trovato molte difficoltà nell’abbracciare uomini che non conoscevo. Sembrava un ostacolo complesso da superare, ma ci sono riuscita e ne sono felice. Ora trovo assolutamente normale abbracciare chiunque, poi se scatta quella mescolanza è davvero bello. Ho comunque il mio cavaliere con cui mi esibisco e studio”. Su questo tasto dello studio sia Max che Donatella sono in sintonia: “Ogni volta che balli,

anche se sei bravo, impari qualcosa”– dicono – “Devi studiare per interpretare al meglio, Impari bene a muovere le spalle, poi la gamba, i piedi e la figura intera…”. “Il tango che balliamo – aggiunge Max – è quello argentino che si balla nelle milonghe di Buenos Aires, con l’abbraccio stretto”. “Nella nostra scuola – aggiunge Donatella - vengono maestri e coreografi argentini a insegnarci nuove cose. Abbiamo due maestri bravissimi, Agnese e Christian, che ballano insieme da tantissimi anni ma che ogni volta imparano qualcosa. Ad esempio, io ho imparato a eseguire gli adorni, figure che è possibile realizzare quando l’uomo fa piccole pause. Se è bravo, vengono fuori cose interessantissime”. Dicono

DONATELLA MONTANARI E MASSIMO STOLFA BALLANO IL TANGO DA ANNI ALLA SCUOLA HOTANGO DI CESENA. OLTRE ALLA TECNICA, PIUTTOSTO DIFFICILE, HANNO MIGLIORATO LA LORO SINTONIA E IMPARATO A CONOSCERSI MEGLIO E A METTERSI IN DISCUSSIONE.

tranquillamente la loro età, 53 e 56, lei impiegata in amministrazione, lui all’ufficio tecnico del porto di Ravenna. A parte la didattica complessa, c’è chi dice che il tango rafforzi l’identità di coppia o che possa essere una valida terapia. La realtà invece spesso ci consegna litigi appassionati perché, se la figura non riesce, la donna accusa l’uomo e l’uomo dà la colpa alla donna. Un po’ come nella vita quotidiana. Maestra Agnese, molto fiera dell’associazione in cui insegna – la cui sede è a Cesena, ma con corsi anche a Santarcangelo e in estate a Valverde di Cesenatico – dice che, da qualche anno, si registrano sempre maggio-

A FIANCO DONATELLA MONTANARI E MASSIMO STOLFA, MENTRE DANZANO IL TANGO ARGENTINO.

IN MAGAZINE

45


In uscita, il corto“Il Ballo” DI ZAMBIANCHI

I MAESTRI AGNESE FRANCESCHI E CHRISTIAN SANTI SOTTOLINEANO LA CRESCITA DELLE PRESENZE DEI GIOVANI CHE, OLTRE AD APPREZZARE LA BELLEZZA DEL TANGO, IMPARANO IL SENSO DEL RISPETTO DELLA PERSONA. IL BALLO, QUINDI, COME GRANDE POSSIBILITÀ EDUCATIVA.

SOPRA, I MAESTRI AGNESE FRANCESCHINI E CHRISTIAN SANTI. A LATO ANNA ED ANTONIO FERRARA MENTRE BALLANO.

46

IN MAGAZINE

ri presenze di giovani perché “capiscono che ballare il tango è bello fisicamente ma anche come senso del rispetto della persona”. Donatella e Max dicono: “Il tango è passione, sguardi, figure, ma significa anche grande rispetto

per l’altra persona ed è un modo per conoscere se stessi e mettersi in discussione”. Anna e Antonio Ferrara, sono invece una coppia di Villafranca, molto affiatata nella vita, con una famiglia bellissima: tre figlie, una nipotina appena nata e un’altra in arrivo. Pensionati attivi, si sono buttati nell’avventura insieme a un’altra coppia di amici, Maria e Giovanni, con cui condividono tempo libero, mangiate, chiacchierate. “Da molto tempo – dice Antonio –, volevamo imparare a ballare. Vedevamo altri nostri amici che si impegnavano in salsa e merengue e nei classici del liscio. Si divertivano molto e trascorrevano qualche pomeriggio in compagnia. Così ci siamo chiesti quale ballo scegliere...

“Chi mi toglierà quello che ho ballato?”, recita un detto nel mondo del tango. La realtà della vita, in fondo, è un po’ come quella del ballo: c’è chi si muove a ritmo con disinvoltura, in sintonia con la musica del momento; e chi, invece, incespica e si muove con fatica, fuori tempo. L’importante, però, è voltarsi indietro e vedere che si è ballato. L’incapacità di ballare come metafora del senso di inadeguatezza è il tema de Il Ballo, il nuovo cortometraggio del giovane regista forlivese Luca Zambianchi, co-prodotto dalla società di produzione bolognese Giostra Film con il patrocinio del Comune di Forlì. “Non è solo che non so ballare bene, come la maggior parte delle persone… io proprio non so ballare neanche male”, dice Enrico, protagonista del film – un 35enne affetto da malinconia, smarrimento e mania per i cannoli siciliani che decide di iscriversi a lezioni di ballo individuali per tentare di recuperare i decenni passati a guardare in disparte. Attraverso insolite lezioni di ballo condotte da un ex-professionista di tango, Enrico probabilmente non raggiungerà l’apprendimento della tecnica, ma la consapevolezza che – tra un’aspettativa delusa e una nuova – esiste una musica per ciascuno sulla quale si può ballare senza sentirsi fuori tempo. Il cortometraggio, che vede nel cast Michele Di Giacomo, Licia Navarrini, Gianfranco Boattini e Isabella Calzolari, ha visto la partecipazione di tanti cittadini forlivesi in una scena collettiva di ballo spontaneo e liberatorio girata nell’area ex-Orsi-Mangelli di Forlì. Il Ballo, in uscita a inizio 2018, è anche un esempio di produzione indipendente poiché è stato finanziato grazie a una campagna di raccolta fondi. Pagina ufficiale: www. facebook.com/ilballofilm


A me, è sempre piaciuto in modo particolare il tango. Quello argentino”. Anna lo conferma: “L’idea era di imparare un ballo che ci tenesse vicini, che ci insegnasse a coniugare la musica con la passione”. “Guardando i ballerini di tango – continua Antonio –, ho sempre pensato che fosse un ballo passionale da condividere con la propria donna. Anche perché c’è sempre un contatto, il tuo corpo sfiora quello della tua partner e può dare sensazioni proibite. Senza contare che è un’attività che fa bene anche al fisico, oltre che alla mente, che obbliga a stare concentrati per due ore sulle figure da fare con quella bella musica che ti accompagna”. Anna guarda il marito e confessa: “Teoricamente ci siamo, abbiamo capito come ci si dovrebbe muovere, guardare, tenere le mani e le gambe. In pratica è un ballo difficile, occorrono anni per imparare e sinceramente non so se ci riusciremo. Però in questi mesi che abbiamo trascorso in sala da ballo ci siamo molto divertiti”.

Per Davide Sparti, filosofo e sociologo italiano che ha scritto il libro Sul tango. L’improvvisazione intima: “Il tango, pur essendo una pratica del corpo, è una danza molto intellettuale, con un alto tasso di riflessività: si ripercuote su chi la pratica, e praticarla significa comprendere le cause che determinano il nostro agire, in maniera tale da diventare via via più sensibili agli effetti generati dalle proprie azioni. Ogni tango deve essere una scoperta, una nuova festa... Anche se ballassimo dieci volte lo stesso tango con la stessa persona. Tutto il piacere della nostra danza, sia in chi guida sia in chi segue, deriva dal non dover memorizzare sequenze di figure, pose o coreografie ma consiste nel trasmettere, comunicare e condividere un sentimento, liberi di dar vita a movimenti ed espressioni in modo naturale a seconda di come ci permettono e ci ispirano lo spazio, la pista, i sentimenti, l’esperienza, il nostro partner, la musica, i musicisti e l’atmosfera della milonga”.

Castrocaro Terme - Tel 0543 767305 www.gioielleriacalonici.it gioielleriacalonici


48

IN MAGAZINE


SCOPRIRE

Di colline e

DI VIGNETI CON L’ARRIVO DELL’AUTUNNO UN ITINERARIO IN MOUNTAIN BIKE TRA PANORAMI E DEGUSTAZIONI, CHE SI SNODA ATTORNO ALLA CAPITALE DEL BUON BERE: BERTINORO.

C

di Laura Bertozzi / ph Giorgio Sabatini

Colline immerse nell’aria ancora mite dell’autunno, vigneti dorati come l’Albana. Con la fine dell’estate, la tavolozza di colori dei pendii che abbracciano Forlì vira verso le mille sfumature calde della nuova stagione. È forte il richiamo a contemplare le tinte accese dei filari e a brindare coi suoi frutti, in una terra che fa del vino la sua autentica vocazione. Per osservare Bertinoro, il balcone della Romagna, da angolazioni inedite, basta dotarsi di mountain bike e concedersi un tour fra natura, storia e assaggi del nettare nostrano. Con le biciclette a pedalata assistita, ogni salita e sterrato sono alla portata di tutti. Così, da Fratta Terme si può arrivare al tempio della tradizione vinicola del territorio, l’azienda Fattoria Paradiso, un’antica dimora che sovrasta, dall’alto di un poggio, 60 ettari di vigneti. La proprietà, un tempo dei conti Lovatelli, entrò in possesso della famiglia Pezzi nel 1853. Un secolo dopo, Mario Pezzi, fondò l’azienda della quale è oggi titolare la figlia Graziella: “Aldo Spallicci, negli anni ’60, chiese a mio padre di impedire l’estinzione del Pagadebit e della Cagnina. Dopo una

selezione massale delle qualità più generose, Mario impiantò i primi due vitigni in assoluto di questa qualità autoctona, contribuendo all’assunzione del marchio Doc”. E questa è solo una delle risurrezioni operate da Mario Pezzi: “In quegli anni, – continua Graziella – mio padre intuì le potenzialità del Sangiovese per creare una riserva, quando nessuno lo credeva adatto all’invecchiamento. Diede così origine alla Riserva Vigna delle Lepri sotterrando in una conserva, durante una manifestazione pubblica, 3500 bottiglie. Alla riapertura della botola, 4 anni dopo, la stampa salutò l’evento come la Pasqua del Sangiovese, tanto che Sandro Pertini volle questi vini al Quirinale per i banchetti ufficiali e per la visita di Ronald Reagan in Italia”. Le scoperte non finirono qui, perché, nel 1954, Mario Pezzi individuò in vigna alcuni acini di ceppo sconosciuto. La nuova uva, fatta propagare senza però riuscire a scioglier l’enigma del suo vitigno di appartenenza, diede vita al Barbarossa, così chiamato per evocare le libagioni dell’imperatore nella Rocca di Bertinoro, da lui conquistata. Una sosta alla Fattoria Paradiso non offre solo la IN MAGAZINE

49


possibilità di degustare alcuni dei 15 vini in produzione (assaggiando, ad esempio, un Pagadebit, il Sangiovese Superiore Vigna del Molino, il Barbarossa Riserva, un’Albana dolce e il blend di uve bianche Strabismo di Venere), ma anche quella di visitare i vigneti, le cantine, il museo del vino e dell’etichetta, il museo della civiltà agricola e la collezione di auto e moto d’epoca. Tornati in sella si può proseguire alla volta di Polenta, fermarsi nella suggestiva pieve di San Donato, per poi dirigersi verso un’altra cantina, nei pressi del centro di Bertinoro, l’azienda vinicola Celli. Fondata dalle famiglie Sirri e Casadei nel 1965 e rivolta, inizialmente, alla sola distribuzione locale, la società oggi esporta in più di 13 Paesi al mondo e produce circa 300mila bottiglie l’anno. “Le oltre 50 vendemmie fatte dagli inizi

È FORTE IL RICHIAMO A CONTEMPLARE LE TINTE ACCESE DEI FILARI E A BRINDARE COI SUOI FRUTTI, IN UNA TERRA CHE FA DEL VINO LA SUA AUTENTICA VOCAZIONE. PER OSSERVARE IL BALCONE DELLA ROMAGNA DA ANGOLAZIONI INEDITE, BASTA DOTARSI DI MOUNTAIN BIKE.

– racconta Mauro Sirri, titolare insieme a Manuel Casadei – sono state premiate, nel 2016, con il riconoscimento, da parte della guida del Gambero Rosso, di tre bicchieri all’Albana secco I Croppi 2015. Apprezzati negli Stati Uniti, in Cina e Francia sono anche il blend Sangiovese-Cabernet Bron & Rusèval, così chiamato dal soprannome delle due famiglie di produttori, e il Sangiovese Riserva Le Grillaie. Il segreto del pregio di questi vini? “Innanzitutto la composizione calcarea del suolo, il cosiddetto spungone, – spiega Sirri – poi il nostro impe50

IN MAGAZINE

gno per una coltivazione in sistema di Difesa Integrata Avanzata e il rifiuto di diserbo chimico”. Chi si ferma da Celli per un percorso di visita alle cantine e degustazione fa un assaggio dell’ospitalità romagnola che ha come suo monumento la Colonna delle

QUI SOTTO, IL TOUR IN MOUNTAIN BIKE TRA COLLINE E VIGNETI. SUBITO SOTTO MAURO SIRRI DELL’AZIENDA VITIVINICOLA CELLI ED UNO SCORCIO DELLA FATTORIA CÀ ROSSA.



NUS ET OFFICTIUS ALIQUAM, ODIT ALIAT VID UTEM VOLUPIT ASSINCI PISTOTAT IPSA IMIN EST ESTE CUSAM DOLORECUS CUSANIMOS NONSENIMI, UTE DEBITAT IUNDELENDAE. NE DOLUPTATUR

ALLA FATTORIA CÀ ROSSA SI PUÒ DIVENTARE SOMMELIER PER UN GIORNO PARTECIPANDO A UNA LEZIONE NELL’ARTE DEL DEGUSTARE E SCOPRENDO LE QUALITÀ DEI 3 O 6 VINI PROPOSTI E DELL’OLIO EXTRAVERGINE D’OLIVA ESTRATTO A FREDDO DELL’AZIENDA VITIVINICOLA.

SOPRA UN’IMMAGINE DELLA CANTINA DELL’AZIENDA CELLI, A FIANCO, UN MOMENTO CONVIVIALE AL TERMINE DEL TOUR.

52

IN MAGAZINE

Anella di Bertinoro. Discendendo in e-bike ai piedi del paese, si arriva all’ultima fermata del tour, la Fattoria Ca’ Rossa, dove, oltre a un viaggio nei vigneti, si può diventare sommelier per un giorno partecipando a una lezione nell’arte del degustare e scoprendo le qualità dei 3 o 6 vini proposti e dell’olio extravergine d’oliva estratto a freddo dell’azienda vitivinicola. Il tutto accompagnato da prodotti tipici della gastronomia romagnola.

“Fu mio nonno, nel 1935, a piantare vigneti e uliveti, – ricorda il proprietario Massimo Masotti – poi io ho raccolto quest’eredità, imprimendo all’azienda una spinta verso l’innovazione tecnologica. Il mio consiglio? Un assaggio della nostra Malvasia Mufit, vino morbido attaccato da muffe nobili, il Barbera Cavalcaonte 2014, premiato nell’annuario di Luca Maroni 2016 come terzo miglior rosso d’Italia e l’Albana Placidia secco.



Se per la tua assicurazione auto cerchi risparmio e consulenza reali, prova

Oggi puoi avere la convenienza della polizza diretta più la tranquillità e la sicurezza del nostro servizio di assistenza. Chiedici un preventivo! Moschini & Partners Srl BROKERS ASSICURATIVI

Tel. 0543/25925 - Fax 0543/33152 Mail: assicurazioni@moschiniepartners.it

Piazza A. Saffi, 31 – 47121 Forlì Pec: moschiniepartners@legalmail.it


ADVERTORIAL

SE POTESSI AVERE 1.000 CASE AL MESE… INVESTIRE NEGLI IMMOBILI SENZA ESSERE PROPRIETARI

GIUSEPPE GENTILI CI PARLA DEL FENOMENO DELLA HYPERGENTRIFICATION E DI COME POTERLO CAVALCARE ATTRAVERSO LA FINANZA… ANCHE A PICCOLE DOSI. Dottor Gentili, che cosa è la Hyper-Gentrification? “La parola gentry identifica la piccola nobiltà inglese e, in generale, le classi agiate. Nei primi anni ’60, i sociologi coniarono il termine gentrification per descrivere la trasformazione e il miglioramento, prima a Londra e poi in altre grandi città mondiali, di interi quartieri in degrado grazie all’affluenza dei gentries e alla conseguente ascesa del prezzo delle case.” Oggi, il cuore delle città più importanti è ancora riservato ai ricchi? “Oggi occorre un patrimonio da multimilionari: è il fenomeno della hyper-gentrification e delle nuove metropoli emergenti, le global cities. Assistiamo a una migrazione di superfacoltosi, in fuga da guerre e difficoltà sociopolitiche, verso le poche aree del pianeta dove c’è una difesa del pa-

trimonio e una crescita economica costante, alta qualità della vita, infrastrutture solide, business diversificati e forza lavoro altamente qualificata. Gli sceicchi e gli oligarchi russi sciamano verso Londra e New York. A San Francisco, i tecnomilionari ventenni hanno reso ormai improponibile ai tradizionali professionisti della Silicon Valley qualsiasi soluzione di acquisto o di affitto. Numerose piazze, anche emergenti, in tutto il mondo si stanno candidando al ruolo di global cities. A Shangai e Hong Kong si sono aggiunte Beirut, Giakarta, Chennai (in India), Cape Town, Lima. È tutto un brulicare di corsa all’acquisto e di rincari: un trilocale di lusso a Tel Aviv supera il valore di un milione di euro.” Con questi prezzi, il 99% delle persone è tagliato fuori… “Ecco una bella notizia: è comunque possibile investire in

questo comparto anche solo una piccola parte del proprio patrimonio. I nostri storici fondi immobiliari, quasi tutti focalizzati sugli immobili italiani, spesso con vincoli di permanenza o un numero prefissato di sottoscrittori, hanno ultimamente un po’ deluso. La risposta in termini di possibilità di investimento ci arriva dalle numerose Società di Gestione e REITS (Real Estate Investment Trusts) che da qualche anno permettono di acquistare e rivendere in tempi brevi, attraverso quote di Fondi Comuni di investimento, i titoli azionari di società localizzate sulle eccellenze abitative delle global cities.” Quali sono i benefici? “Prima di tutto, sapremo sempre quanto vale la “nostra” nuova casa e potremo rivenderla sul mercato, a quel valore, in pochi giorni. Inoltre potremo affrontarne nel tem-

po, magari frazionandolo, l’acquisto: mi riferisco ai piani di accumulo, un vero e proprio moderno salvadanaio. Immaginiamo cosa può significare, per chi ha ad esempio figli in tenera età, ritrovarsi fra 5 o 10 anni, o prima in qualsiasi momento, un’ulteriore disponibilità di denaro. Infine ci sono tutti i vantaggi della diversificazione dell’investimento: è difficile che una crisi immobiliare possa interessare contemporaneamente Paesi con caratteristiche economiche e geografiche molto diverse fra loro. Non sarà come avere in tasca le chiavi di un attico extralusso, ma il beneficio di aver impiegato solo una parte dei nostri risparmi ci potrà ripagare di questa mancata soddisfazione. Unitamente al fatto che le tasse e i costi sulle proprietà, almeno una volta, li pagherà qualcun altro!”

Questa è una comunicazione stampa, non ha obiettivo di esaustività e non costituisce sollecitazione, offerta, consulenza o raccomandazione all’investimento.

Giuseppe Gentili - Consulenza e Pianificazione Finanziaria Cesena - Corte Don Giuliano Botticelli 51 - Tel. 0547 20598 - Mob. 3292933042 www.finanzaebenessere.it 1

IN MAGAZINE


GAREGGIARE

Il dovere di

SOGNARE

KAWASAKI, DUCATI E APRILIA, LORENZO SAVADORI, A SOLI 24 ANNI, LE HA PASSATE TUTTE. POI LA CONQUISTA DEL MONDIALE SUPERSTOCK 1000 E ORA, IL SOGNO DELLA MOTOGP. TUTTO NEL NOME DI UNA GRANDE PASSIONE. di Francesca Miccoli / ph Giorgio Sabatini

ph Porozzi

56

IN MAGAZINE


F

Felicità è vivere nel nome di una passione. Impegnarsi quotidianamente facendo ciò che si ama. Lorenzo Savadori è un ragazzo fortunato, consapevole di esserlo. Ventiquattro anni di cui almeno quindici trascorsi sui circuiti di mezzo mondo a inanellare giri su giri, il campione dalla faccia pulita si alza ogni mattina con un unico obiettivo: migliorare la prestazione del giorno precedente. Vincere la sfida contro il cronometro limando decimi, centesimi o anche solo millesimi di secondo. Indossata la tuta e calata la visiera, il giovane Lorenzo che tanto piace alle mamme, diventa Savadori, eroe dei tempi moderni, idolo di tanti adolescenti e appassionati di motori. Che nella terra di mutor sono forse addirittura più numerosi dei calciofili. Dotato di un talento cristallino palesato già in verdissima età, Sava ha iniziato ad apprezzare pistoni e tamburi quando a nemmeno 7 anni scoprì la minimoto davanti alla tv. Altro cult nel solatio dolce paese. Una passione appoggiata da papà Andrea, che in gioventù si era dilettato con il motocross. “Ma quando sono nato, aveva già smesso” spiega Lorenzo. Forse la vista di quelle minuscole motociclette ha risvegliato un gene latente. Pochi mesi più tardi il baby centauro conquista il primo titolo della carriera laureandosi campione italiano. Gli anni successivi sono la conferma di un talento precocissimo. Al punto che per debuttare nella 125 GP a soli 12 anni, è costretto a migrare in Spagna, dove il regolamento rende giustizia al talento in barba all’età. Tre anni dopo si laurea campione europeo. Segue qualche delusione tanto è vero che il soprannome squalo con grane autoironia viene trasformato in Ciukkino. A incidere su qualche prestazione opaca anche il fisico, troppo prestante per la categoria. Dieci anni dopo, Lorenzo ha messo in cascina titoli, esperienza e altri centimetri. Ha cambiato diverse scuderie,

dalla Kawasaki all’Aprilia passando per la Ducati, ma non la filosofia di vita. Sportiva ma anche della quotidianità: Sava vive concentrato sulla moto, passione e professione sono unite in maniera indissolubile. “A tavola sto controllato e in palestra mi alleno tanto. Ma sono felice di affrontare qualche privazione, che non vivo come un sacrificio. Le moto sono la mia vita e correre è un privilegio. Inoltre più si sale di categoria, più sono i dettagli a fare la differenza. Devo stare attento a come mi muovo in pista ma soprattutto fuori”. Il predestinato non ha modelli di riferimento anche se “da piccolo adoravo lo stile di guida particolare di Troy Bayliss. Oggi tifo per tutti gli italiani a partire da Valentino e il

“MI REPUTO AGGRESSIVO E DETERMINATO, CON TANTA VOGLIA DI IMPARARE E IL DESIDERIO DI MIGLIORARE IN UN CONTINUO PROCESSO DI CRESCITA. LA PAROLA PAURA NON HA CITTADINANZA NEL VOCABOLARIO DEL NUMERO 32 DELL’APRILIA.”

ph Porozzi

IN MAGAZINE

57


IN QUESTE PAGINE LORENZO SAVADORI IN SELLA ALLA SUA APRILIA.

58

IN MAGAZINE

Dovi. In passato ho apprezzato molto anche Max Biaggi per la professionalità”. Sava fa fatica a giudicare se stesso, soprattutto quando gli viene chiesto di individuare i suoi punti di forza. “Forse bisognerebbe chiederlo agli altri. Tuttavia mi reputo aggressivo e determinato, con tanta voglia di imparare e il desiderio di migliorare in un continuo processo di crescita”. La parola paura non ha cittadinanza nel vocabolario del numero 32 dell’Aprilia. Non per sfregio del pericolo. “Sono concentrato, attento a governare ogni piccolo movimento. Non c’è tempo per provare emozione”. Quella che in famiglia trema a ogni piega è la mamma. “Vive le gare con un po’ di apprensione e non viene mai sui circuiti. Tuttavia mi vede felice ed è contenta per me”. Il pilota è molto legato alla famiglia ma anche alla sua Cesena e alla cucina romagnola, con la piadina in cima alla hit gastronomica. Ex terzino nella squadra della Torre del Moro, Lorenzo è tifosissimo del Cavalluccio e appena può va allo stadio. Tra una vittoria e l’altra. “La più grande soddisfazione è stata la conquista del mondiale Su-

IL PILOTA È MOLTO LEGATO ALLA FAMIGLIA MA ANCHE ALLA SUA CESENA E ALLA CUCINA ROMAGNOLA, CON LA PIADINA IN CIMA ALLA HIT GASTRONOMICA. EX TERZINO NELLA SQUADRA DELLA TORRE DEL MORO, LORENZO È TIFOSISSIMO DEL CAVALLUCCIO.

perstock 1000, nel 2015. Spero tuttavia di cavarmene altre. Arrivare in cima non appaga ma spinge da stimolo per migliorare e continuare il processo di crescita. Ora l’obiettivo è essere protagonisti nel mondiale superbike. Con il team Milwaukee stiamo lavorando tanto per colmare il gap che ci separa dai migliori. Vogliamo arrivare nelle prime cinque posizioni”. E in merito al futuro e all’agognato passaggio al mondiale di MotoGP: “I sogni non si dicono. Ma è ovvio che si punti sempre al massimo”. Sognare non costa nulla. Con un talento immenso e solo 24 primavere sulle spalle, è addirittura doveroso.


ADVERTORIAL

OTTICA GALLERY LA TECNOLOGIA CHE EMOZIONA

ELEGANZA, SOBRIETÀ, SOGNO E TENACIA SONO I QUATTRO VALORI FONDANTI CHE GUIDANO IL LAVORO QUOTIDIANO DI OTTICA GALLERY.

Una praticità che incontra l’eleganza e una competenza sempre unita a un’impeccabile cura del dettaglio si possono sintetizzare in due parole: “Ottica Gallery”. Già la vetrina dello storico negozio, affacciato sul centralissimo corso della Repubblica a Forlì, fa del gusto e dell’originalità degli allestimenti un biglietto da visita di quello che si troverà all’interno: non semplicemente occhiali. “Quello che offriamo a Ottica Gallery – spiega Maurizio Spada, titolare unico dell’attività dal 2013 – è innanzitutto un’emozione. Come ci riusciamo? Grazie ai quattro valori che costituiscono le colonne portanti della nostra identità: eleganza, sobrietà, sogno e tenacia”. Senza limitarsi alla sola attenzione alla dimensione estetica, l’eleganza è, prima di tutto, per il team di Ottica Gallery, uno stile di vita che trova espressione in un rapporto col clien-

te basato su empatia e fiducia. La sobrietà è la cifra che ne consegue. E il sogno? “Gli occhiali rispondono, in primo luogo, alla reale necessità pratica di vedere bene – continua Maurizio –, ma è fondamentale che valorizzino lo sguardo di chi li indossa. Si tratta di un accessorio che ognuno deve sentire proprio: di qui nasce la nostra dedizione all’aspetto emozionale dell’acquisto”. Il vantaggio di guardarsi allo specchio restando piacevolmente colpiti è, poi, da Ottica Gallery, un lusso democratico: “Per ogni fascia di prezzo, guidiamo il cliente alla scelta ottimale – commenta Maurizio – e condividiamo con lui un sorriso soddisfatto”. Tutto questo, però, è reso possibile da una tenacia che, al costante interesse verso le nuove tecnologie e ricerche nel campo dell’optometria, affianca uno sguardo sempre attento alle novità presentate nelle fiere

Forlì, Corso della Repubblica 157 Tel./Fax 0543 34700 info@otticagallery.it / www.otticagallery.it 1

IN MAGAZINE

internazionali dell’eyewear di Parigi, Monaco di Baviera e Berlino. Così, la consolidata esperienza professionale si sposa alla scelta di appoggiarsi a partner di marchi di occhiali fra i più prestigiosi, dagli storici Ray-ban e Persol, a firme emergenti come Mikita, For Art’s Sake e Kuboraum. Non sono solo le montature per occhiali da vista e gli occhiali da sole a rientrare fra i prodotti di eccellenza disponibili presso Ottica Gallery, ma, naturalmente, anche le lenti, fornite da aziende leader nel settore oftalmico. Il centro è inoltre specializzato nell’applicazione di tutti i tipi di lenti a contatto, anche progressive. “Il mio lavoro è la mia vera passione”, conclude Maurizio Spada, impegnato nella professione di ottico dal 1991. “Il segreto del nostro successo? La vocazione a garantire ogni giorno una qualità del servizio altissima”.


caffè in cialde, capsule e grani grandi marchi, linea compatibili Kikko macchine da caffè, accessori. prodotti e macchinari per professionisti del settore.

Via L. Galvani, 23/5 - 47122 Forlì (FC) Tel. 0543.750255 info@forlicaffe.it - www.forlicaffe.it


DEGUSTARE

L’autunno

IN TAVOLA ARRIVA L’AUTUNNO E CON LUI LE VECCHIE TRADIZIONI CONTADINE, RISCOPRIAMO LA SABA ED IL SAVÒR, PREPARAZIONI ANTICHE CON ALLA BASE IL MOSTO D’UVA.

Q

Quando nelle vigne si raccolgono i grappoli d’uva, si pigiano delicatamente nelle botti e iniziano a fermentare nasce il mosto. Ecco, quello è il momento giusto per preparare la “Saba” o “Sapa”. Non c’era casa di contadini, fino a un po’ di tempo fa, che non avesse, per l’inverno, la sua scorta di questo prezioso sciroppo. Una tradizione romagnola che ha radici profonde e che si è mantenuta nel tempo. Pellegrino Artusi ha nobilitato questo sciroppo d’uva, con la ricetta n. 731 - SAPA e racconta: “La sapa, ch’altro non è se non uno sciroppo d’uva, può servire in cucina a diversi usi poiché ha un gusto speciale che si addice in alcuni piatti. È poi sempre gradita ai bambini che nell’inverno, con essa e colla neve di fresco caduta, possono improvvisar dei sorbetti. Ammostate dell’uva bianca, possibilmente di vigna, di buona qualità e ben matura, e quando sarà in fermentazione da circa ventiquattr’ore, estraetene il mosto e passatelo da un canovaccio. Mettete questo mosto al fuoco e fatelo bollire per molte ore fino a consistenza di sciroppo, che conserverete in bottiglie”.

di Mariavittoria Andrini

Si può usare indifferentemente uva bianca o uva rossa, dipende dai gusti ma anche dall’uso che se ne intende fare. Con l’uva di trebbiano si ottiene un prodotto più dolce che si usa, in cucina, come condimento e insaporitore per i piatti. Con l’uva di Sangiovese, invece, si ottiene

un prodotto denso e più scuro, ottimo per marcare di più il colore rosso del vino nella fase di trasformazione. Il mosto che si ricava dalla pigiatura si trasferisce in un paiolo, insieme a sei noci col guscio che, rotolando durante la bollitura, dovrebbero far sì che il mosto non si attacchi (ma questo “truc-

IN MAGAZINE

61


IN QUESTE PAGINE, DA SINISTRA, VALENTINA VERSARI E GIADA BRESCIANI DI GELATERIA AQUOLINA A FORLÌ, CON IL LORO SOGNO SPUMOSO AL PROFUMO DI SABA. A DESTRA, ROBERTO LEONI DELLA GELATERIA LEONI DI CESENA CON IL SUO GELATO PREPARATO CON IL SAVÒR.

chetto” Artusi non lo conosceva!). Si mette a bollire a fiamma dolce per tutta la notte o per sette, otto ore e lo si lascia restringere fino a due terzi del suo volume iniziale o fino a che non abbia raggiunto la consistenza di uno sciroppo denso. Questo sciroppo si può usare da solo in diversi modi: per dolcificare, per condire piatti poveri come la polenta, legumi, castagne, per accompagnare formaggi o per gustose granite. Ma il mosto è anche la base per preparare il Savòr, una sorta di marmellata molto cara ai romagnoli. Si ottiene aggiungendo al mosto d’uva pari quantità di frutta pelata e tagliata a pezzi e si fa bollire fino a che non raggiunge la consistenza di un miele denso. È preferibile mischiare sovente con un cucchiaio di legno e assaggiare. Si è sicuri che è pronta quando i pezzi della frutta saranno teneri ma non si sfalderanno. Debbono mantenere un po’ di consistenza. Si possono mischiare vari tipi di frutti, prevalentemente autunnali tipo mele cotogne, pere, pe-

QUANDO NELLE VIGNE SI RACCOLGONO I GRAPPOLI D’UVA, NASCE IL MOSTO. NON C’ERA CASA DI CONTADINI CHE NON AVESSE, PER L’INVERNO, LA SUA SCORTA DI QUESTO PREZIOSO SCIROPPO. UNA TRADIZIONE ROMAGNOLA CHE HA RADICI PROFONDE.

sche, melone bianco, ma anche zucca oppure mandorle pelate, gherigli di noce. Volendo si può aggiungere scorza di arancia o di limone. Ognuno può liberamente seguire i propri gusti. Si conserva in vasetti e non necessita di sterilizzazione. Sarà perfetto per preparare il classico Pane di Natale, per accompagnare formaggi stagionati come il Fossa o i pecorini, ma si può abbinare anche alla ricotta o allo squacquerone. Inoltre potrà essere un ottimo ripieno dei tortelli cotti al forno o fritti.

ph Gianmaria Zanotti

62

IN MAGAZINE


Il Savòr in un GELATO Fra i 45 gelatieri che parteciperanno allo Sherbeth Festival a Palermo c’è anche Roberto Leoni, titolare di Gelaterie Leoni di Cesena. Giunto alla nona edizione, lo Sherbeth è uno degli eventi più attesi nel panorama internazionale nel mondo della Gelateria, un laboratorio a cielo aperto di idee e confronto che animerà tutte le vie del centro storico del capoluogo siciliano. I gusti sono stati selezionati per la loro capacità di raccontare il territorio dal quale provengono, e viene privilegiato l’ingrediente a km0 con la sua biodiversità e freschezza. Per l’occasione, Roberto Leoni ha coinvolto due realtà importanti del nostro entroterra: il gusto infatti è a base di Squacquerone DOP, Savòr e Piadina Carasau. Lo Squacquerone DOP proviene dalla Comunità di San Patrignano, il Savòr, e la Piadina del Borgo è di Cesena, direttamente dal Chiosco di Babbi Barbara. In un solo prodotto vengono raggruppati i principali profumi, sapori e passioni della Romagna. Solamente a Palermo verranno preparati 500 kg di gelato, negli stessi giorni il gusto alla Piadina, Squacquerone e Savòr verrà proposto anche nelle due Gelatterie.

Piazza Mazzini, 1 Castrocaro Terme Tel. 0543 767225 abparrucchierisrl@gmail.com


ADVERTORIAL

EMPORIO OLEDINAMICO PIÙ SPAZIO PER UN’AZIENDA IN CRESCITA

L’INAUGURAZIONE DELLA NUOVA PALAZZINA È L’OCCASIONE PER RICORDARE 42 ANNI DI SUCCESSI DELL’AZIENDA.

1

IN MAGAZINE

Sono terminati i lavori di ampliamento della sede di Emporio Oleodinamico, che oggi può vantare una nuova palazzina di circa 300 mq. su tre livelli, che si aggiunge ai circa 2600 mq. coperti già esistenti. La nuova struttura – che presenta al piano terra l’area dedicata alla vendita al dettaglio, al primo piano gli uffici commerciali e al secondo piano una sala riunioni – permette di migliorare le funzionalità aziendali e di dare nuovi spazi per l’accoglienza di clienti e fornitori. Merito in particolare dell’Architetto Massimo Ciucci, per l’apporto creativo e la competenza, e dell’impresa edile di Alberto Ulivi per la realizzazione del progetto. Hanno inoltre partecipato alla progettazione l’Ing. Daniele Vadi e l’ing. Rodolfo Ciani. Per gli impianti e gli allestimenti Emporio Oleodinamico si è avvalso di Mengozzi Impianti Elettrici, Garavini Impianti e G.R. arre-

damenti. Si tratta solo dell’ultimo passo per un’azienda che, in 42 anni, è riuscita a guadagnare un ruolo di eccellenza nel settore. Emporio Oleodinamico nasce nel 1975 dall’intuizione e dalla professionalità di Egidio Barzanti. Col tempo l’azienda amplia il proprio organico dipendenti, a cui si aggiungono nell’area direzionale dapprima la moglie Loretta e, in seguito, i figli Edoardo ed Eugenio. Oggi l’azienda si avvale nella sede di Forlì della collaborazione di 25 persone continuando la collaborazione trentennale con Gabriele Gaiba Rappresentanze Industriali. Emporio Oleodinamico è riconosciuta, sia da artigiani che da grandi aziende italiane e straniere, come punto di riferimento nella soluzione efficace delle esigenze tecniche e produttive per applicazioni oleodinamiche. Con una capacità produttiva tra i 2.000 e i

IN QUESTE PAGINE, EGIDIO BARZANTI CON MOGLIE E FIGLI, ED ALCUNE VEDUTE E DETTAGLI DELLA SEDE AZIENDALE DI FORLÌ.


ADVERTORIAL

I PUNTI DI FORZA SU CUI POGGIA LA RICERCA DELLA SODDISFAZIONE DEL CLIENTE SONO: LA QUALITÀ DEI PRODOTTI E DEI SERVIZI, UNA VASTA SCELTA DI MATERIALI, L’ASSISTENZA POST VENDITA, LA RAPIDITÀ DEL SERVIZIO, LA VENDITA AL DETTAGLIO E ALL’INGROSSO E LA DISPONIBILITÀ A CONSEGNE IN TUTTO IL MONDO.

5.000 tubi flessibili raccordati al giorno, offre una soluzione completa per il passaggio di fluidi a qualsiasi pressione ed effettua l’analisi di impianti idraulici con l’obiettivo di migliorare prestazioni e convenienza. Da tempo clienti del calibro di FAAC, automazione cancelli, Bargam, macchine a irrorazione, Kverneland Group, macchine agricole, Sampierana, macchine movimento terra, Grillo, macchine da giardinaggio, Arimar, settore navale, GSR, piattaforme aeree, trovano in Emporio Oleodinamico un fornitore affidabile e un partner capace di rispondere alle richieste in modo personalizzato e flessibile. L’ampia disponibilità di articoli – tubi flessibili, raccordi a pressare, adattatori, innesti rapidi, rondelle e guarnizioni a tenuta statica e dinamica, valvole di controllo direzionale, valvole oleodinamiche, cilindri e componenti, pompe, motori, moltiplicatori, filtri e tappi, miniprese e tubi capillari, strumenti di misura e controllo, accumulatori, scambiatori di calore, tubi e raccordi freno, minicentraline – permette di servire OEM realizzando kit tubi raccordati, integrati con tutto ciò che occorre per l’allestimento completo di qualsiasi macchinario,

nonché di fornire un servizio di ricambistica a 360°. Dal 1999 l’azienda rispetta i severi standard internazionali UNI EN ISO 9001, mantenendo aggiornata con successo la Certificazione del Sistema Gestione per la Qualità. “Il sistema di certificazione della qualità è il punto di approdo di una politica gestionale volta al miglioramento continuo dei processi aziendali,” afferma Egidio Barzanti, “I nostri obiettivi prioritari sono chiari e concreti: ricerchiamo un continuo miglioramento nella collaborazione con il cliente per individuarne le esigenze e adottare le conseguenti azioni

volte al suo soddisfacimento; perseguiamo una collaborazione assidua e costante con i nostri fornitori in un’ottica di innovazione allo scopo di attivare rapporti improntati a una crescita continua e congiunta; rispettiamo le normative vigenti in materia di sicurezza, di igiene del lavoro e di antinfortunistica.” I punti di forza su cui poggia la ricerca della soddisfazione del cliente sono: la qualità dei prodotti e dei servizi, una vasta scelta di materiali, l’assistenza post vendita, la rapidità del servizio, la vendita al dettaglio e all’ingrosso e la disponibilità a consegne in tutto il mondo.

Forlì - Via Golfarelli, 88/B - Tel. 0543 724202 www.emporiooleodinamico.com IN MAGAZINE

2


NUOVE OPPORTUNITà PER PRENDERTI CURA DI TE Operiamo a sostegno della prevenzione e del benessere psicofisico in ogni fase e in ogni situazione di vita, casa, lavoro, tempo libero.

NUOVE OPPORTUNITà rIaBIlItaZIone esame biometrico spinale con Postural Meter, Il Centro Medico di Prevenzione e Promozione PER PRENDERTI CURA DI TE della Salute promosso dal Gruppo Medoc Pren- una valutazione con pedana podometrica e una PreVenZIone

Check Up Riabilitazione in Acqua Diagnostica per Immagini Fisioterapia a Riability sostegno dellainauguprevenzione e del benessere psicofisico diti Operiamo a Cuore - City Wellness, valutazione nutrizionale dietetica – si elabora Medicina Specialistica Riabilitazione Antalgica Medicina delloeSport RICETTA DELLA SALUTE, un programma ratoina ogni maggio 2017 a in Forlì, ha già riscontrato dilaRiabilitazione fase ogni situazione vita, casa, lavoro, tempo libero. Post-traumi Medicina Estetica indice di una sensibilità terapeutico una decisa diffusione, di prevenzione personalizzato e Riabilitazione Posturale Punto Prelievi Riabilitazione Estetica rIaBIlItaZIone nel tempo che comprende anasempre piùPreVenZIone in crescita sul tema della PREVEN- monitorizzato Decompressione Vertebrale – DRX 9000 Check Up Riabilitazione in Acqua di laboratorio, diagnostica per immagini, ZIONE e del BENESSERE. Il settore di Medici- lisi Diagnostica per Immagini Chiroterapia Fisioterapia Benessere • HealtH Wellness specialistiche, nutrizionali e check-up na Sportiva registra circa 3.000 visite mediche visite Medicina Specialistica Osteopatia Riabilitazione Antalgica annue enUtrIZIone il settore di fisioterapia registra circa completi. Medicina dello Sport Riabilitazione Post-traumi Ginnastica, Rieducazione Posturaledimostra Le aree di intervento – per le quali ci si avvale 21.000 prestazioni annue. Questo Medicina Estetica Riabilitazione Posturale Yoga, Pilates Punto Prelievi di attrezzature diagnostiche e fisioterapiche una crescente sensibilità verso le tematiche Riabilitazione Estetica Acquagym, Mezieres FormaZIone che presso il Prenditi esclusiva perVertebrale la l’Emilia-Romagna – spaziaDecompressione – DRX 9000 Personal Coachinga Cuore - City Riability inEventi Chiroterapia Benessere • HealtH Coaching, Life Coaching dalla prevenzione alla riabilitazione, dalla WellnessMental sono sviluppate ae Wellness tutto Wellness tondo. Qui la no Convegni Osteopatia all’Health Wellness. Sono previsti Nutrizionale nUtrIZIone personaPercorso è considerata nella sua globalità fisica nutrizione Workshop Tematici Naturopatia Ginnastica, Rieducazione Posturale ed emotiva e non solo in relazione a particola- inoltre incontri di formazione con workshop Yoga, Pilates riIl nostro sintomi oAcquagym, patologie. Tramite la prima valu- tematici, convegni e corsi di pilates posturale, team Mezieres FormaZIone È costituito d’ingresso da uno staff di Professionisti specializzati nei vari settori prevenzione, riabilitazionedolce, motoria e mezieres, rieducazione posturale globale: ginnastica acquagym, tazione gratuita – che include unadella yoga, rIaBIlItaZIone PreVenZIone Personal Coaching Eventi Medici, Specialisti, Infermieri, Fisioterapisti, Personal Trainer, Mental e Life Coach, Naturopati, Nutrizionisti, Osteopati, Chiropratici, Omeopati. Mental Coaching, Life e Wellness Coaching per i quali il certificato medico non agonistico valutazione medica d’ingresso, una valutazioConvegni Check Up Riabilitazione in Acqua Percorso Nutrizionale “PRENDITI A CUORE - City Riability Wellness” è il nuovo Centro Medico di Prevenzione e Promozione della Salute promosso da ME DOC ne fisioterapica (inclusa quella posturale), un viene emesso gratuitamente. Workshop Tematici Diagnostica perNaturopatia Immagini Fisioterapia

NUOVE OPPORTUNITà PER PRENDERTI CURA DI TE

Operiamo a sostegno della prevenzione e del benessere psicofisico in ogni fase e in ogni situazione di vita, casa, lavoro, tempo libero.

NUOVE OPPORTUNITà PER PRENDERTI CURA DI TE

Operiamo a sostegno della prevenzione e del benessere psicofisico Via Casamorata 47122 Forlì (FC) - tel. 0543.21087 - fax - info@prenditiacuore.it in ogni fase49/d e -in ogni situazione di0543.23841 vita, casa, lavoro,- www.prenditiacuore.it tempo libero. Medicina Specialistica Riabilitazione Antalgica Il nostro team

È costituito uno staff di Professionisti specializzati nei vari settori della prevenzione, riabilitazione motoria e rieducazione posturale globale: Medicina dello daSport Riabilitazione Post-traumi Medici, Specialisti, Infermieri, Fisioterapisti, Personal Trainer, Mental e Life Coach, Naturopati, Nutrizionisti, Osteopati, Chiropratici, Omeopati. rIaBIlItaZIone PreVenZIone Medicina Estetica Riabilitazione Posturale “PRENDITI A CUORE - City Riability Wellness” è il nuovo Centro Medico diRiabilitazione Prevenzione e Promozione della Salute promosso da ME DOC Check Up in Acqua Punto Prelievi Riabilitazione Estetica Diagnostica Fisioterapia Via Casamorataper 49/dImmagini - 47122 Forlì (FC) - tel. 0543.21087 - fax 0543.23841 - info@prenditiacuore.it - www.prenditiacuore.it Medicina Specialistica Decompressione Vertebrale – DRX 9000 Riabilitazione Antalgica Medicina dello Sport Riabilitazione ChiroterapiaPost-traumi Benessere • HealtH Wellness Medicina Estetica Riabilitazione Osteopatia Posturale nUtrIZIone Punto Prelievi

Ginnastica, Rieducazione Posturale Yoga, Pilates Benessere • HealtH Wellness Acquagym, Mezieres nUtrIZIone PersonalGinnastica, Coaching Rieducazione Posturale Yoga, PilatesLife e Wellness Coaching Mental Coaching, Acquagym, Mezieres Percorso Nutrizionale Personal Coaching Naturopatia Mental Coaching, Life e Wellness Coaching Percorso Nutrizionale Naturopatia

Riabilitazione Estetica Decompressione Vertebrale – DRX 9000 Chiroterapia Osteopatia FormaZIone

Eventi Convegni FormaZIone Workshop Tematici Eventi Convegni Workshop Tematici

Il nostro team È costituito da uno staff di Professionisti specializzati nei vari settori della prevenzione, riabilitazione motoria e rieducazione posturale globale: Medici, Specialisti, Infermieri, Fisioterapisti, Personal Trainer, Mental e Life Coach, Naturopati, Nutrizionisti, Osteopati, Chiropratici, Omeopati. Il nostro team È costituito da uno staff di Professionisti specializzati nei vari settori della prevenzione, riabilitazione motoria e rieducazione posturale globale: “PRENDITIMedici, A CUORE - City Riability Wellness”Personal è il nuovo Centro Medico Prevenzione e Promozione della Salute promosso da ME Specialisti, Infermieri, Fisioterapisti, Trainer, Mental e LifediCoach, Naturopati, Nutrizionisti, Osteopati, Chiropratici, Omeopati.

DOC

“PRENDITI A CUORE - City Riability è il nuovo Centro Medico di Prevenzione e Promozione della Salute promosso da ME DOC Via Casamorata 49/d - 47122 Forlì (FC)Wellness” - tel. 0543.21087 - fax 0543.23841 - info@prenditiacuore.it - www.prenditiacuore.it

Via Casamorata 49/d - 47122 Forlì (FC) - tel. 0543.21087 - fax 0543.23841 - info@prenditiacuore.it - www.prenditiacuore.it


DAL 1906 DIAMO FORMA AI VOSTRI SOGNI

A SANT’EGIDIO DI CESENA LA QUALITÀ DI ABITARE. LOTIZZAZIONE VIA FERRARA.

Nasce un nuovo angolo di libertà. Immersa nel verde, in una zona baricentro tra Cesena città e le più importanti vie di comunicazione, le abitazioni - site in Via Ferrara - si fondano sui canoni della bio-edilizia e offrono ambienti ad alto contenimento energetico e tecnologicamente innovativi: la soluzione perfetta per chi vuole vivere in città e, al contempo, abitare il verde. Ogni edificio ruota attorno alle esigenze dei singoli, che possono scegliere come personalizzarlo secondo varie tipologie, con e senza sottotetto, tutte con rifiniture di lusso, garage, cantina e posti auto.

Cesena | Via Emilia Ponente, 1315 | Tel. 0547 601065 | info@ somcesena.it | www.somcesena.it



Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.