Tariffa R.O.C.: Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB - FILIALE DI FORLÌ - Contiene i. p. - Reg. al Tribunale di Forlì il 20/12/2000 n. 34- EURO 3,00.
R I M I N I N° 4 SETTEMBRE/OTTOBRE 2018
Simone
SABBIONI
UOMO DA RECORD
DIMAGRIRE / Difendersi dalla dieta PASSIONE TANGO / Il ballo dell’anima MARCO BEZZECCHI / Un’impennata liberatoria
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EDITORIALE
SOMMARIO
O
Ormai è in arrivo l’autunno e, con questo numero dal sapore ancora estivo, tratteniamo la luce delle belle giornate ancora per un po’. Scendiamo in vasca con Simone Sabbioni, allora, per scoprire qualcosa di più di questo campione del nuoto Made in Riviera; poi passiamo alle realtà private che sostengono, novelli mecenati, il Teatro Amintore Galli. Nell’articolo dedicato al tema delle diete e del controllo del peso abbiamo parlato con alcuni esperti di personal training e alimentazione, poi abbiamo scoperto il tango insieme ai tangueros con base a Rimini. Siamo entrati per voi nella casa clima, progettata dall’architetto Massimo Morandi. E ancora, abbiamo parlato di gastronomia, di artigianato artistico con Giovanni Balzaretti, di fiori e rose con Mara Verbena, del nuovo sound design di Radio Gamma e molto altro. Buona lettura! Andrea Masotti
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8
ANNOTARE
Brevi IN
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ESSERE
Simone Sabbioni
18
SOSTENERE
Mecenati oggi
24
DIMAGRIRE
Difendersi dalla dieta
30
52
NAVIGARE
Una stella polare
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30
COLTIVARE
BALLARE
Nel nome dei fiori
Il ballo dell’anima
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RINNOVARE
ABITARE
Cavalcare l’onda
Tecno poesia
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EDIZIONI IN MAGAZINE S.R.L. Via Napoleone Bonaparte, 50 - 47122 Forlì Tel. 0543.798463 / Fax 0543.774044 www.inmagazine.it info@inmagazine.it DIRETTORE RESPONSABILE: Andrea Masotti REDAZIONE CENTRALE: Clarissa Costa, Gianluca Gatta, Roberta Invidia, Beatrice Loddo COORDINAMENTO DI REDAZIONE: Irena Coso ARTWORK: Lisa Tagliaferri IMPAGINAZIONE: Francesca Fantini UFFICIO COMMERCIALE: Gianluca Braga, Irena Coso STAMPA: La Pieve Poligrafica Villa Verucchio (RN) ANNO XVIII - N. 4 Chiuso per la stampa il 4/09/2018 Collaboratori: Cinzia Bauzone, Irena Coso, Matteo De Angelis, Veronica Frison, Giorgia Gianni, Roberto Giannini, Lucia Lombardi, Nicola Luccarelli, Gaia Matteini, Gianmaria Rosati, Antonella Zaghini. Fotografi: Andrea Casadei, Margherita Cenni, Club Nautico Rimini, Pier Lorenzo Emiliani, Riccardo Gallini, Salvino Russo, Stefania Tamburini, Antonella Zaghini.
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ESPORTARE
Conquistare la Cina
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DIALOGARE
Fondazione San Pellegrino
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SCRIVERE
Sofia Fiorini
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GUSTARE
Il pollo è servito! Seguici su FB: www.facebook.com/ edizioni.inmagazine
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VINCERE
Un’impennata liberatoria Edizioni IN Magazine si impegna alla salvaguardia del patrimonio forestale aderendo al circuito di certificazione di FSC-Italia.
Tutti i diritti sono riservati. Foto e articoli possono essere riprodotti solo con l’autorizzazione dell’editore e citando la fonte.
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TRAMANDARE
Giù la maschera
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ANNOTARE
Il Traguardo DEI 25 RIMINI I primi 25 anni
Yoga su MISURA RIMINI Nel cuore di Borgo San
Giuliano un verde giardino zen circonda lo studio di yoga e pilates FormaMi di Mirna Montanari. Da settembre parte la nuova programmazione, con un occhio particolare alle teenagers e alle mamme che qui possono prendersi cura di se stesse mentre i piccoli giocano con le tate dello studio. Da provare assolutamente l’hot yoga therapy per i suoi straordinari effetti benefici. Praticato in un ambiente caldo, aumenta la flessibilità muscolare, ha un effetto detox sull’organismo, rende la pelle radiosa e influisce positivamente sull’umore. Ragioni per cui questa variante dello yoga vede in forte crescita il numero dei suoi adepti. (A.Z.)
Real estate DI LUSSO RICCIONE Competenza, esclusività e passione sono le parole d’ordine
da Engel & Völkers, l’agenzia immobiliare specializzata, a livello internazionale, in vendita e locazione di immobili residenziali di pregio, proprietà immobiliari commerciali e non solo. Con 40 anni di esperienza alle spalle e più di 8.000 dipendenti e collaboratori nel mondo, operativa in oltre 30 Paesi e in 4 continenti, è una delle agenzie dedicate al segmento real estate di lusso di maggior successo e a più rapida crescita a livello internazionale. La sede di Riccione di Engel & Völkers offre un selezionato portafoglio di immobili residenziali, in vendita e in affitto, situati a Riccione, Rimini e lungo tutta la riviera romagnola, in aggiunta alla splendida Repubblica di San Marino. All’interno dell’agenzia, un team professionale e di grande esperienza è a disposizione per locazioni, vendite, consulenza e valutazioni immobiliari.
dell’Ordine degli Ingegneri di Rimini, i 1.100 iscritti li hanno festeggiati con una serata presso Castel Sismondo. “Un modo per riavvicinare gli iscritti alla vita dell’ordine”, chiosa il Presidente Andrea Barocci. Il nuovo corso dell’Ordine vede nuove generazioni spendersi in prima persona, per il quadriennio 2017-2021; il nuovo Consiglio è composto dal Presidente Andrea Barocci, il Vice Presidente è Emanuele Barogi, Segretario è Lina Di Giovanni, e Tesoriere è Elio Giuliano Amati. I Consiglieri: Filippo Carlotti Renzi, Simona Cola, Elena Masinelli, Sandro Melini, Federico Rambaldi, Roberto Righini, Iunior Claudia Urbinati. “È un traguardo importante – dichiara Barocci –. Se ci sono stati 25 anni di Consiglieri è perché c’è qualcuno che ci crede. Come professionisti, abbiamo la presunzione di poter cambiare le cose.” (L.L.)
Un dolce TAKE AWAY CATTOLICA I classici della pasticceria prendono nuova forma. Quella della vasocottura applicata alla pasticceria in formato prêt à porter. L’idea nasce in casa Staccoli, premiata pasticceria cattolichina. Una sfida sfiziosa, che propone ricette classiche in chiave contemporanea: babà, Sacher e cake. Con una cottura in sottovuoto del tutto naturale, che restituisce i dolci come appena sfornati: la mancanza di ossigeno al suo interno regala ai prodotti una deadline di 6 mesi. Le declinazioni del gusto rapiranno i vostri sensi. Il babà al rum agricolo o al limoncello è ottimo accompagnato con crema chantilly fresca, per un impiattamento come foste da Staccoli. La Sacher, il classico dei classici, non viene tradita. Per i cake, un senza glutine al cioccolato o agli agrumi. I barattolini sottovuoto di Staccoli contemplano 3 formati, da trasportare comodamente ovunque: non esigono alcuna refrigerazione! (L.L.)
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IN MAGAZINE
ANNOTARE
Il re DEI LIONS RIMINI La Presidenza del Lions
Un periodico DI CLASSE A PESARO Enrico Scalbi,
amministratore delegato della Edil CP, la società di costruzioni che opera nel settore specifico con comprovata esperienza e serietà, e che guida i clienti per tutto il percorso di ristrutturazione per la propria casa, è il direttore responsabile del periodico della buona edilizia Ristrutturo in classe A, nel quale illustra tutte le opportunità e modalità per ristrutturare la casa secondo i principi di bioedilizia e di risparmio energetico, chiavi in mano. Affidarsi a un unico interlocutore, punto di riferimento per la progettazione, le pratiche amministrative e l’intero processo di realizzazione per ristrutturare e salvaguardare l’ambiente, è una soluzione perfetta per essere certi che tutto questo sia curato da ogni punto di vista.
Il tempo DEL LIEVITO SANTARCANGELO DI ROMAGNA Non è vero che una pizza vale l’altra: l’eccellenza di una pizza dipende da tantissimi fattori, ma quello dell’impasto e della sua lievitazione sono assolutamente fattori chiave. Sono le migliori materie prime a scolpire nella nostra memoria quei sapori inconfondibili che rendono speciale ogni esperienza, e a Ferramenta - Generi alimentari lo sanno bene. Il piacere della tavola qui si assapora nella condivisione di emozioni semplici e sapori autentici, scelti e selezionati nei loro territori di provenienza, senza compromessi. La ricetta della pizza come non l’avete mai mangiata prima è stata studiata a lungo dal Maestro Mimmo Fabozzi. Farine macinate a pietra, farine integrali e lievito madre vengono impastati con acqua oligominerale della Sorgente Galvanina - Val di Meti e agli impasti così ottenuti viene dato tutto il tempo necessario per una corretta lievitazione: dalle 47 alle 72 ore. Questo metodo permette un uso minore di lievito rispetto all’impasto tradizionale, e come conseguenza una maggiore digeribilità del prodotto finito, che risulta idratato al 75% e con gusto e profumi più intensi. (V.F.)
Club Ariminus Montefeltro di Graziano Lunghi, eletto a luglio nella cornice della Rocca di San Leo, inizierà col botto. Dopo l’assemblea dei soci del prossimo 21 settembre, che vedrà l’ingresso di 6 nuovi soci, i primi due relatori che interverranno alle serate lionistiche saranno il giornalista di Mediaset, scrittore e blogger italiano Toni Capuozzo, che presenterà la sua ultima fatica editoriale, La culla del terrore e con il quale si parlerà di com’è nato il terrore in nome di Allah, delle origini del terrorismo islamista, delle bandiere nere dell’ISIS, della guerra santa dello stato islamico. Nel mese di novembre interverrà il Generale Umberto Rapetto, con il quale si affronterà il delicato tema della privacy e dei dati informatici. (R.G.)
Arte PREZIOSA RIMINI Denise Camporesi si è proposta nel corso dell’estate con nuove
immagini dai risvolti preziosi e innovativi, dopo il meritato successo della personale presso la Galleria di Palazzo Ripa. Ritrattista, ha sperimentato progetti di paesaggistica dedicati alla città di Rimini e ai suoi dintorni, per poi esprimere la sua spiritualità artistica nel progetto Le mie ballerine: figure diafane che vibrano nello spazio. Sempre alla ricerca di un’affermazione interiore, si è formata in lei la visione di una donna fortemente espressiva, motivata, con un vistoso richiamo agli anni Venti. Una visione impreziosita da gioielli meticolosamente riportati nei suoi particolari dipinti. Con questo suo passo verso un futuro già colmo di eventi ha dato vita così a una forma artistica nuova chiamata da lei stessa “Art Precieux”. 10
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ESSERE
Uomo da
RECORD SIMONE SABBIONI, 22 ANNI, CAMPIONE DI NUOTO E FIORE ALL’OCCHIELLO DELLA RIVIERA, PUNTA ALLE OLIMPIADI DI TOKYO 2020: “HO UN LAVORO BELLISSIMO, PERCHÉ FACCIO CIÒ CHE AMO”. di Matteo De Angelis / ph Riccardo Gallini
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Quel sorriso che si allarga, con gli occhi che si stringono quasi in un abbraccio e la battuta sempre pronta vincono su tutto, anche su qualsiasi bracciata, quelle zampate che in acqua gli hanno permesso di vincere ori e infrangere record: Simone Sabbioni, campione di nuoto classe 1996 è il romagnolo perfetto, anzi, forse troppo perfetto per essere romagnolo. Disponibile, scanzonato, giocoso, ma anche intransigente, determinato, sensibile e responsabile. È il profilo di un campione Made in Riviera divenuto patrimonio italiano e mondiale del nuoto. Cresciuto nel vivaio riccionese, già a quindici anni si mette in mostra nuotando i 100 metri dorso in 58’’95 e nel 2014 realizza il record mondiale nei 50 metri dorso nella categoria Cadetti. È solo l’inizio della ruggente carriera del più forte dorsista azzurro di tutti i tempi, uno dei pochissimi uomini al mondo a scendere sotto i 50’’ nei 100 metri dorso. Proprio in vasca a Riccione, durante i Campionati Italiani Assoluti Invernali del 2017 ha stabilito il nuovo primato
italiano nei 100 metri dorso con un tempo strepitoso: 49”96, infrangendo per la prima volta nella storia azzurra il muro dei 50’’. Un record che abbatte il precedente siglato sempre da lui agli Europei di Netanya del 2015 con 50’’57. Non pago, ai Campionati Europei in vasca corta di Copenhagen, dove ha vinto l’oro sui 50 metri e l’argento nella staffetta 4x50 metri mista, si porta a casa anche l’argento sui 100 metri, abbassando ancora una volta il record italiano a 49”68. Un record che suona la carica del riscatto e spazza via le delusioni patite durante l’anno horribilis del campione: il 2016, durante il quale a causa di problemi fisici e di una brutta infiammazione intestinale esce di batteria alle Olimpiadi di Rio de Janeiro e manca la qualificazione ai Mondiali 2017. Oggi Simone gareggia per la Nazionale Italiana nel team dell’Esercito, ed è allenato da Matteo Giunta, alla corte di sua maestà Federica Pellegrini. Il nuotatore riccionese è approdato all’Olimpo del nuoto mondiale e affronta le sessioni d’allenamento IN MAGAZINE
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tuo lavoro? “Ho un lavoro bellissimo, perché faccio ciò che amo. Tuttavia impone ritmi serrati e qualche sacrificio che, specialmente alla mia età, non tutti i ragazzi sono disposti a fare. Non mi mancano tanto le uscite con gli amici, perché so godermi i momenti in compagnia, quanto uno stile di vita più blando, più disteso. Nel mio mestiere è richiesta sempre
DISPONIBILE, SCANZONATO, GIOCOSO, MA ANCHE INTRANSIGENTE, DETERMINATO, SENSIBILE E RESPONSABILE. È IL PROFILO DI SIMONE SABBIONI, CLASSE 1996, CAMPIONE MADE IN RIVIERA, DIVENUTO PATRIMONIO ITALIANO E MONDIALE DEL NUOTO.
dividendosi tra le piscine di Verona, Livigno e Miami. Un addio ai blocchi di partenza natii, per inseguire i propri sogni e far sbocciare il proprio talento. Quanto tempo trascorri lontano da casa e cosa ti manca della Romagna? “Vivo a Verona dallo scorso settembre e di solito torno a casa ogni due mesi. Per prima cosa mi manca tanto, ma tanto, la mia famiglia, poi mi manca il mare e la Romagna, col suo modo di vivere la vita. Mi manca anche il cibo: la piadina è d’obbligo quando rientro! Dopo l’infiammazione intestinale che ho dovuto combattere, la mia dieta è diventata davvero ferrea e non posso più permettermi abbuffate, così mi godo ancor di più ciò che desidero a tavola.” Qual è il piatto preferito quando ti siedi a tavola al ristorante di papà? “Il mio piatto preferito sono gli strozzapreti alle canocchie, il mio crostaceo preferito da quando ero bambino.” E mamma che dice quando 14
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rientri? “Beh, per lei l’impatto è subito traumatico, perché ogni volta che torno a casa le porto due valigie di panni da lavare! Però, nonostante le lavatrici da fare... sa sempre come coccolarmi.” Sei sempre stato molto responsabile e intransigente nello sport, ti prendi cura anche della tua famiglia? “Sono il terzo di cinque fratelli e li adoro. Quando sono a casa mi sento responsabile, specialmente nei confronti dei fratellini minori, con cui ci sono anche nove anni di differenza e proprio per questo a volte rischio di essere molto rigido. A loro chiedo di dare un contributo in famiglia, ognuno è chiamato a dare il proprio sostegno, anche semplicemente sistemando e curando le proprie cose. Penso sia una deformazione professionale, sono sempre stato molto diligente e scrupoloso. Del resto, per ottenere qualcosa, in qualsiasi campo, occorre essere quadrati e attenti.” Qual è la cosa più tosta nel
molta attenzione perché ogni cosa può avere una ricaduta sulla prestazione, sia a livello fisico che mentale. Dal regime alimentare alle ore di sonno in arretrato. Tuttavia, affronto ogni giornata come un nuovo passo verso i miei obiettivi, ancora tanti e grandi: sono capaci di spianare ogni rinuncia richiesta.” Vista la tua esperienza, cosa pensi che abbia il nuoto romagnolo e cosa pensi manchi? “Quello che manca è l’unità sportiva: interessi politici o personalismi non devono limitare lo sport. I vivai vanno coltivati, altrimenti rischiano di scomparire, in giro le società puntano tanto sul settore agonistico. Per essere competitivi occorre far crescere un movimento sportivo che metta al centro l’atleta. Il potenziale degli impianti sportivi nel riminese è indubbiamente ottimo, basti considerare che ci sono due impianti olimpionici a breve distanza come Riccione e San Marino, a cui si aggiunge una rete di piscine di buon livello in tante altre città.
IN QUESTE PAGINE, SIMONE SABBIONI, CAMPIONE DI NUOTO, A RIMINI. NELLA PAGINA SEGUENTE, DURANTE UNA GARA.
“HO UN LAVORO BELLISSIMO, PERCHÉ FACCIO CIÒ CHE AMO. IMPONE QUALCHE SACRIFICIO CHE, SPECIALMENTE ALLA MIA ETÀ, NON TUTTI I RAGAZZI SONO DISPOSTI A FARE. TUTTAVIA, AFFRONTO OGNI GIORNATA COME UN NUOVO PASSO VERSO I MIEI OBIETTIVI.”
ph Matteo Celli
Anzi, spesso sento dire a master o amatori che a Rimini manca una piscina olimpionica, come se la differenza la facesse nuotare in vasca lunga. In realtà nemmeno i professionisti preparano gare importanti, ad esempio gli Europei, in vasche da 50 metri. Occorre rivedere la cultura dello sport, c’è tanto da imparare ancor prima di scendere in acqua.” Nel tuo futuro ti vedi impegnato come tecnico sportivo? “Potrei vedermici, non lo escludo.” Se non avessi fatto il nuotatore avresti lavorato con papà? “Penso di sì, l’amore per la ristorazione e la ricezione alberghiera
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che mi ha trasmesso mio padre è forte. Ai fornelli però ci pensa mio fratello, lui è davvero bravo. Io mi vedo meglio nell’accogliere i clienti. Già a nove anni volevo aiutare mio babbo e così ogni tanto portavo l’acqua ai tavoli, mentre a 12 anni mi divertivo a servire i caffè ai clienti. Da grande, poi, ho lavorato per davvero al bar e continuavo a servire anche prima di gare importanti come i Campionati Italiani ed Europei. Sono attività stancanti ma formative. Per chi ha la fortuna di lavorare coi genitori, si crea anche tanta complicità familiare.” Questa estate lo hai fatto un tuffo in Adriatico? “Certamente, dopo i Campionati Europei e gli Italiani sono stato al mare. E prima di ricominciare, una visita a New York.” Ma è vero che lo scorso anno alcuni fortunati bagnanti di Riccione hanno potuto avere lezioni di nuoto da te? “L’anno scorso, dopo aver perso l’opportunità di partecipare ai Mondiali, ho deciso di prendermi del tempo per me. Finalmente mi sono potuto permettere alcune lezioni di windsurf e kitesurf
alla Zona 151 di Riccione. Invece di oziare tutto il giorno, ho dato una mano al centro estivo dove andavano anche i miei fratellini e ho impartito qualche lezione di acquaticità ai bimbi. È molto importante per evitare che l’impatto con l’acqua, specialmente le prime volte, non sia un trauma. Visto che avevo tempo ho voluto mettermi alla prova con qualche conoscente, dando qualche indicazione su come migliorare tecnica e potenza. È stato divertente e mi ha permesso trasmettere il mio amore per questo sport.” Oggi nuoti con Federica Pellegrini, in cosa può permetterti di migliorare? “Allenarmi con Federica è molto stimolante. A me ha stupito tanto il suo approccio a ogni genere d’impegno. Standole vicino capisci perché è stata in grado di entrare nella storia.” Cos’è ora per te Tokyo 2020? “Partecipare alle prossime Olimpiadi è l’obiettivo principale. Prima di tutto viene la partecipazione, poi costruiremo il risultato. Sicuramente punterò ai 100 metri dorso. Ma tutto verrà a suo tempo, gara dopo gara.”
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CINQUE AZIENDE, CON IL SOSTEGNO ALLA CULTURA, PORTANO UN VALORE AGGIUNTO AL TERRITORIO: UN ESEMPIO VIRTUOSO DI COME L’IMPRESA PUÒ PARTECIPARE ALLA CRESCITA DELLA CITTÀ. di Giorgia Gianni / ph Riccardo Gallini
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ph Antonella Zaghini
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Con l’attesissima riapertura del Teatro Galli, prevista per il 28 ottobre, l’intera comunità cittadina riminese è invitata a sostenerne la rinascita e le iniziative collegate. Entra in scena è la campagna di mecenatismo diffuso lanciata dal Comune di Rimini per proporre gradi differenti di adesione a privati cittadini, imprese, associazioni che abbiano nel cuore il teatro rinato, l’amore per la musica e l’arte in generale. Attraverso lo strumento dell’Art Bonus, l’agevolazione fiscale per incentivare il mecenatismo culturale che garantisce un credito d’imposta del 65%, o con una semplice donazione liberale, partecipare alla campagna Entra in scena significa restare nella storia del Galli. Tra i primi a rispondere all’appello, l’Ordine e la Fondazione dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Rimini, che sosterranno la diffusione tra gli associati e i propri clienti delle iniziative a sostegno della gestione e promozione del teatro cittadino. “La riapertura del Teatro è un evento straordinario – commenta Paolo Gasperoni, presidente della Fondazione –. Crediamo nel rapporto fra la Fondazione e il territorio, e riteniamo che ci sia un ruolo da svolgere per sostenere la gestione e l’attività del Galli sfruttando le opportunità messe a punto dall’Amministrazione. Interverremo perciò sia direttamente come Fondazione con i nostri contributi, sia indirettamente sensibilizzando clienti e aziende. Abbiamo in programma una visita guidata dedicata ai professionisti, in seguito alla quale verranno definiti i progetti per il sostegno concreto e le attività dirette agli iscritti affinché trasferiscano ai loro clienti le opportunità previste dalla campagna.” Già lo scorso anno, in occasione del quadricentenario della Biblioteca Gambalunga, la Fondazione aveva donato la stampa originale della commedia di Ludovico Ariosto I suppositi, ed è intenzione del presidente contribuire
ENTRA IN SCENA È LA CAMPAGNA DI MECENATISMO DIFFUSO LANCIATA DAL COMUNE DI RIMINI PER PROPORRE GRADI DIFFERENTI DI ADESIONE A PRIVATI CITTADINI, IMPRESE, ASSOCIAZIONI CHE ABBIANO NEL CUORE IL TEATRO, LA MUSICA E L’ARTE IN GENERALE.
anche al progetto Mentore della Sagra Musicale Malatestiana, un’adozione che consente a tanti giovani di ascoltare la grande musica dal vivo. Ha scelto di sostenere i giovani e la musica anche la Pesaresi Giuseppe Spa, grande azienda di costruzioni presieduta da Alessandro Pesaresi. “Crediamo che la responsabilità sociale di un’azienda si declini sia verso collaboratori e dipendenti, sia verso la collettività – spiega –, diffondendo una cultura d’impresa che trasferisca al territorio una
IN APERTURA, IL TEATRO AMINTORE GALLI DURANTE I LAVORI. IN ALTO, PAOLO GASPERONI, PRESIDENTE DELLA FONDAZIONE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI DI RIMINI.
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parte della ricchezza prodotta. Sosteniamo varie iniziative dedicate ai giovani e giovanissimi. Tra queste, abbiamo deciso quest’anno di finanziare una borsa di studio a favore degli allievi meritori dell’Istituto Musicale di Riccione, un’eccellenza del territorio.” Arte, cultura e creatività sono nel DNA di Oltremateria, azienda con sede a San Giovanni in Marignano, leader nei materiali e nelle superfici innovative per il design e il green building. “L’arte e la cultura sono per noi una passione autentica – osserva il general manager Loris Casalboni –. Occupandoci di superfici, di architettura e design, intendiamo
“CREDIAMO CHE LA RESPONSABILITÀ SOCIALE DI UN’AZIENDA SI DECLINI SIA VERSO COLLABORATORI E DIPENDENTI, SIA VERSO LA COLLETTIVITÀ – SPIEGA PESARESI –, TRASFERENDO AL TERRITORIO PARTE DELLA RICCHEZZA PRODOTTA.”
non solo esprimere una capacità tecnica, ma anche rappresentare la creatività italiana unita all’etica, alla cultura, alla bellezza, al benessere che i nostri prodotti possono portare alle persone e al pianeta. Ecco perché aderiamo a numerose iniziative a sostegno della cultura e nel nostro spazio ospitiamo gratuitamente giovani artisti, vernissage, presentazioni di libri ed eventi. Tra i prossimi progetti, un’asta benefica di bottiglie che stiamo rivestendo e che diventeranno pezzi unici.” L’arte contemporanea ha trovato uno spazio suggestivo anche nel cuore di Palazzo Spina a Rimini, dove il Gruppo Antolini, pioniere nell’industria meccatronica per la macinazione dei cereali e per i sistemi di packaging, ha 20
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creato nel 2014 Augeo Art Space. Dedicato a esplorare i diversi linguaggi della scena artistica nazionale e internazionale, ospita mostre e occasioni d’incontro e confronto culturale, eventi e meeting. Il progetto dello studio londinese Yasmine Mahmoudieh, curato dallo studio riminese Cumo Mori Roversi, ha infuso nuova vita agli antichi magazzini e botteghe dei piani bassi del palazzo seicentesco, creando uno spazio dinamico, mutevole e mutante attraverso l’arte contemporanea. “Augeo, la riconversione contemporanea di una location di grande valore storico, vuole essere la nuova principessa di Guer-
IN BASSO, DALL’ALTO, ALESSANDRO PESARESI, PRESIDENTE DELLA PESARESI GIUSEPPE SPA. SOTTO, DA SINISTRA, LORIS ED EURO CASALBONI DI OLTREMATERIA.
“LA RIAPERTURA DEL TEATRO È UN EVENTO STRAORDINARIO – COMMENTA PAOLO GASPERONI, PRESIDENTE DELLA FONDAZIONE DELL’ODCEC DI RIMINI –. RITENIAMO CHE CI SIA UN RUOLO DA SVOLGERE PER SOSTENERE LA GESTIONE E L’ATTIVITÀ DEL TEATRO GALLI.”
mantes. Arte, cultura, benessere del corpo sono gli strumenti che il nome impone: accrescere e migliorarsi – evidenzia Sergio Antolini –. Fra i prossimi progetti, è allo studio Metti una sera a cena,
momenti dove ci si potrà immergere in esperienze ed emozioni di cui arte, musica, cibo saranno i componenti. E non posso dimenticare i bambini (mio padre era maestro elementare!), la generazione che dovrà vincere la guerra contro l’indifferenza e l’ignoranza. La storia di un burattino, il nostro Pinocchio, sarà uno degli appuntamenti.” Collabora con Augeo Art Space anche lo studio legale Giannini&Associati, da oltre 20 anni al servizio di aziende e gruppi d’imprese di grande rilievo della provincia di Rimini. “La nostra attività non può esulare da un continuo interscambio con il vivace tessuto artistico-culturale riminese – sottolinea Luca Giannini –. Per questo motivo
lo Studio si dedica ad attività che spaziano dalle classiche partnership, ad esempio partecipando alla Sagra Malatestiana o sostenendo la ricerca attraverso l’Istituto Oncologico Romagnolo, fino a realizzare vere e proprie produzioni a sostegno delle nostre eccellenze locali. Insieme al Club Lola Langusta di Rimini organizziamo incontri con artisti e creativi del territorio invitandoli a raccontare il loro percorso e le loro esclusive produzioni, ma abbiamo avviato anche collaborazioni con artisti come Filippo Sorcinelli, il regista e attore Gianluca Reggiani, e con gallerie d’arte come Augeo Art Space. Stiamo valutando, infine, l’adesione alla campagna a sostegno del Teatro Amintore Galli.”
IN ALTO, SERGIO ANTOLINI DEL GRUPPO ANTOLINI. IN BASSO, LO STUDIO LEGALE GIANNINI&ASSOCIATI.
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DIMAGRIRE
Difendersi
DALLA DIETA IL NOSTRO BENESSERE PASSA DALL’ALIMENTAZIONE E DALL’ATTIVITÀ FISICA, LO SAPPIAMO. I RIMEDI FAIDATE RISCHIANO DI PEGGIORARE LA SITUAZIONE: MEGLIO AFFIDARSI AGLI ADDETTI AI LAVORI. di Antonella Zaghini / ph Riccardo Gallini
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Sei nel club di coloro che hanno salutato l’arrivo della bella stagione al grido: “Da adesso in poi, solo vita sana! Dieta. Movimento, tantissimo movimento”. In fondo, ti sei detta/o: “In estate è più facile dimagrire e rimettersi in forma. Si sta all’aria aperta, si mangia più frutta e verdure. E poi c’è la spiaggia, la prova costume a farti restare sulla retta via”. Tutti bei proponimenti che si sono spiaggiati davanti al mare degli aperitivi, le cene con gli amici del sabato sera, le grigliatine della domenica, i picnic, le feste a tema, le gitarelle in collina e le serate al mare che profumano sempre di cose buone. Perso quel treno, non ti resta che ripetere il mantra in vista dell’autunno, confidando che la stagione invernale porti migliori risultati. Così ti metti a sbirciare internet. Fai zapping fra Facebook, Instagram e siti alla ricerca del migliore risultato con il minor sforzo. Beveroni super proteici, diete faidate, digiuni depurativi, guru della nutrizione, camminate miracolose. Un altro fallimento, nella peggiore delle ipotesi pure qualche chilo in più sul giro vita. Per rimettersi in forma non c’è stagione che tenga, non c’è età che faccia la differenza, non esiste metabolismo che non funzioni e nemmeno la frase “non ho tempo”. Per raggiungere uno stile di vita sano che faccia perdere i chili di troppo in maniera tonica, senza apparire un palloncino sgonfio, lo sappiamo tutti cosa serve: buona ginnastica, corretta alimentazione e costanza. Peccato che nella pratica perdiamo la partita. “L’approccio vincente lo si costruisce giorno dopo giorno. Tutti, a livello superficiale, conoscono la teoria, ma – sottolinea Stefano Sorbino, co-founder insieme a Enzo Borrelli e a Matteo Pizzi di iPersonalTrainer – se non ti affidi a professionisti seri e preparati, al primo ostacolo perdi la motivazione e abbandoni il percorso. Ti iscrivi in palestra e dopo un paio di settimane molli. Inizi la dieta e non la porti a termine perché il tuo fisico non
“È INUTILE DIMAGRIRE VELOCEMENTE CON ARTIFIZI E POI NON SAPERE MANTENERE IL PESO – DICONO I FONDATORI DI IPERSONALTRAINER –. L’OBIETTIVO È CONOSCERE IL PIACERE DI SEDERSI A TAVOLA SENZA COMBATTERE UNA BATTAGLIA CONTRO LE CALORIE.”
risponde come vorresti. In un programma di rimessa in forma capita d’incontrare delle resistenze ed è lì che la capacità di allenare la mente fa la differenza. Alla base di risultati straordinari c’è sempre la nostra mente, è lei che guida il resto. Tant’è che dall’autunno affiancheremo al nostro già collaudato percorso una serie di corsi rivolti al benessere mentale, per imparare a gestire tempo e stress.” Spesso a spingerti verso uno stile di vita salutare è un fatto puramente estetico, “nel cammino – aggiunge Enzo Borrelli – capisci che quello che stai intraprendendo con l’allenamento fisico e un’alimentazione equilibrata è un percorso di salute che ti aiuta a vivere meglio”. La
IN ALTO, DA SINISTRA, MATTEO PIZZI, STEFANO SORBINO ED ENZO BORRELLI, FONDATORI DI IPERSONALTRAINER.
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“NON CI SARÀ MAI IL LUNEDÌ PERFETTO PER INIZIARE IL PERCORSO DI RIMESSA IN FORMA. OGNI GIORNO È IL GIORNO GIUSTO PER INIZIARE. È LA MOTIVAZIONE A FARE LA DIFFERENZA”, AVVERTE ELISA DILUIGI, TRAINER DI PERSONAL CARE RIMINI.
IN ALTO, ELISA DILUIGI E MATTEO MASI, TRAINER DI PERSONAL CARE RIMINI.
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classica camminata, insomma, è buona cosa ma non basta: “serve un allenamento programmato e un programma nutrizionale che faccia perdere peso rispettando i tempi fisiologici”. Bandite quindi le scorciatoie. L’obiettivo, proseguono da iPersonalTrainer, che comprende 6 club fra la Romagna, Lugano e Aosta, e uno staff di professionisti dalla dietista allo chef, passando per l’osteopata che si prendono cura del benessere dei clienti, “è di raggiungere un bagaglio di conoscenze da portarsi dietro nel tempo. È inutile dimagrire velocemente con artifizi e poi non sapere mantenere il peso, perché non sai ripartire in macronutrienti un piatto, non sai riparare al classico sgarro, alla mangiata di troppo, non sai affrontare una scelta consapevole al ristorante e allora tanto vale esagerare. L’obiettivo da raggiungere è conoscere il piacere di sedersi a tavola senza combattere una quotidiana battaglia contro le calorie”. Ma questo non è tutto. Ci sono altri
due aspetti che contribuiscono a creare uno stile di vita salutare. L’idratazione, “la mancanza di acqua incide su cellulite e altri inestetismi”, e la qualità del sonno: “oggi la gente dorme poco e male e non tiene conto delle conseguenze che questo invece comporta”. Tutto questo, concludono da iPersonalTrainer, “ti porta a raggiungere uno stile di vita sano”. Prima regola: mai procrastinare. “Non ci sarà mai il lunedì perfetto per iniziare il percorso di rimessa in forma. Ogni giorno è il giorno giusto per iniziare. È la motivazione a fare la differenza”, avverte Elisa Diluigi, trainer di Personal Care Rimini, centro fitness all’interno de Le Rose Suite Hotel. Il fatto di decidere di ritagliarsi un’ora tutta per sé per fare del movimento consapevole, non a casaccio, e iniziare a sentire i benefici che ne derivano è il primo successo. Quando intraprendi un percorso salutare “provi una tale sensazione di benessere che ti fa dire ma perché non l’ho fatto prima?” Invece siamo portati a trovare mille scuse e scorciatoie pur di non fare fatica. “Per esperienza, posso dire che le persone portate a rimandare sono quelle che poi si perdono nei rimedi faidate, nel tutto e subito. Così non funziona – aggiunge –, non è la strada giusta per ottenere un dimagrimento reale e un corpo tonico, in salute. Da tempo, insieme al mio collega Matteo Masi, contrastiamo le diete bizzarre, sbilanciate, oppure gli influencer/nutrizionisti improvvisati che snocciolano miracolosi consigli via web, così come i rimedi poco sani come le pillole e simili ritrovati.” La strategia vincente è una sola: “Mangiare bene e muoversi, da qui non se ne esce”.
“NON SI PUÒ DIMAGRIRE BENE SENZA REGOLARE ATTIVITÀ FISICA – DICE ALINA BERAUDI, BIOLOGA NUTRIZIONISTA –. CE LO INSEGNANO GLI ANTICHI GRECI, CHE DAVANO ALLA PAROLA DIETA IL SIGNIFICATO DI ALIMENTAZIONE, ESERCIZIO FISICO E RIPOSO.”
“Ogni individuo ha una sua struttura morfologica, ha un suo carattere, che non si può stravolgere. Ed è da qui che io parto quando una persona mi chiede di aiutarla a perdere peso – spiega Eros Zanoni, naturopata e docente di nutrizione bioenergetica con certificazione europea. – Una persona che entra nel mio studio [uno è a Rimini,
IN ALTO, EROS ZANONI, NATUROPATA E DOCENTE DI NUTRIZIONE BIOENERGETICA. IN BASSO, ALINA BERAUDI, BIOLOGA NUTRIZIONISTA.
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l’altro a San Marino, n.d.a.] per la prima volta non può aspettarsi di uscire con la dieta, parola che non amo particolarmente, preferisco più parlare di stile vita e di piano alimentare personalizzato.” Seguendo l’approccio che deriva dalla medicina cinese, il primo passo è un’indagine morfologica strutturale “per valutare come funzionano gli organi, l’eventuale rallentamento del metabolismo”. Solo dopo si passa al piano alimentare “personalizzato – avverte Zanoni – sulla morfologia e sui gusti della persona, tenendo conto dell’energia – più che delle calorie – contenuta nei cibi e nelle giuste associazioni fra gli alimenti”. L’errore più comune? “Mangiare poco al mattino e troppo alla sera”. Raccomandazione numero uno per chi vuole perdere peso: “niente carboidrati dopo le 15.00”. “Un buon piano dimagrante è come un vestito sartoriale, va fat-
to su misura. Le diete prese dal giornale, oppure passate dall’amica mentre si chiacchiera sotto l’ombrellone, possono essere un colpo di fortuna, ma difficilmente portano a risultati,” avverte Alina Beraudi, biologa nutrizionista con studio a Bologna e al Poliambulatorio Valturio di Rimini. Per non parlare delle diete faidate: “La peggiore delle soluzioni, insieme ai beveroni, che sostituiscono sì un pasto, ma i cui livelli nutrizionali non sono accettabili dal punto di vista della qualità. Altro errore gravissimo, pensare che togliere i carboidrati sia la soluzione più rapida per dimagrire. Invece, dopo un primo calo, il metabolismo inizia a rallentare, e riattivarlo sono dolori perché il fisico è abituato a consumare sempre meno calorie e sotto una certa soglia non si può andare”. Per chi vuole rimettersi in forma, quindi, niente metodi faidate e il sostegno di professionisti che possano guidare nel percorso. “Oggi pare che tutti siano abilitati a prescrivere diete. Diffidate di chi non ha titolo, e rivolgetevi a medici dietologi, biologi nutrizionisti e dietisti. Diffidate anche di chi vi prescrive una dieta senza nemmeno farvi fare l’esame del sangue, fondamentale per conoscere lo stato di eventuali patologie.” Ultima raccomandazione, il movimento. “Non si può pensare di dimagrire bene, in salute, senza fare regolare attività fisica. Ce lo insegnano gli antichi greci, che davano alla parola dieta un significato più profondo di quello che noi gli attribuiamo ai nostri giorni, ossia: corretta alimentazione, esercizio fisico e riposo.”
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BALLARE
Il ballo
DELL'ANIMA PATRIMONIO DELL’UMANITÀ DAL 2009, DA BUENOS AIRES ALL’EUROPA, ANDATA E RITORNO, IL TANGO È UNO STILE DI VITA DI CUI I TANGUEROS CON BASE A RIMINI PARLANO CON AMORE.
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di Lucia Lombardi / ph Pier Lorenzo Emiliani
Il Gotan è come una figura immaginaria antropomorfa che ti attanaglia tra le sue spire cambiandoti per sempre. Nato nei bassifondi del Rio de la Plata, ha un suo slang, il Lunfardo, e codici precisi da rispettare. In principio era roba da compadritos, uomini soli. Poi, non potendone più fare a meno e rompendo gli schemi sociali, ha incluso le donne. Parliamo del tango argentino, che oggi è considerato un Bene Culturale Immateriale, dichiarato dall’UNESCO il 30 settembre 2009 Patrimonio dell’Umanità, in quanto “promuove il dialogo e personifica la diversità culturale, rappresentando l’essenza di una comunità e pertanto merita di essere salvaguardato”. Un ballo nato nel melting pot della Buenos Aires d’inizio Novecento, laddove solo gli immigrati europei bazzicavano malinconici, sognando di amori perduti e cantando di donne altrui. Dove un violino valeva più di un rene e una mirada salvava una serata. Il tango è espressione corporea, arte, disciplina. Per molti è una grande metafora della vita: “Per me andare a ballare è esprimere quello che ho dentro – racconta la tanguera Rosy –. Rappresenta
quello che vorrei vivere nella vita di tutti i giorni. L’ho sempre cercato, alla fine è stato lui a trovarmi”. Esprimersi attraverso il ballo significa comunicare sé, darsi fiducia, lasciandosi andare nelle braccia di uno sconosciuto nella speranza che il gioco dell’improvvisazione dia forma a un’alchimia inspiegabile. “Il tango è un abbraccio universale,” afferma il maestro Danilo Maddalena che, con la sua novella sposa e ballerina Pam, ha aperto una scuola proprio a Rimini, Dos Corazones. Un luogo che esprime tutta la loro passione per il tango e per la vita. Lui l’ha vista a una milonga (sala di ballo) di Buenos Aires, riuscendo a ballarci solo l’anno successivo, ai mondiali di Belgrado, dove è stato amore a prima... tanda! Il tango non è solo tecnica e musica, è anche un grande specchio. Un percorso di scoperta personale, un continuo divenire che restituisce verità e autenticità attraverso l’autoconoscenza che la danza restituisce: “Per me il tango è stato un modo per cambiare una situazione che stavo vivendo. Venivo da 26 anni di danza sportiva e grazie a uno spettacolo per la Rai mi sono avvicinato a que-
sta disciplina; è stato un modo per cercare il lato artistico e non solo competitivo. Dopo quell’esperienza partii per 4 mesi a Buenos Aires, m’innamorai di una campionessa argentina e tornai con la testa completamente cambiata. Da allora sono mutate molte cose. Ora ho messo radici qui a Rimini con Pam e abbiamo aperto la nostra scuola, che è la terza accademia che apro e la quinta che gestisco. Rimini ha delle ottime caratteristiche, dal fattore ricettività, servizi, vita notturna, locali, balere. Vocata al buon vivere rispetto a una capitale come Roma, da cui provengo”. Il tango per sua caratteristica intrinseca diventa un modo di vivere, uno stile di vita: “Anche se poi ogni zona lo vive a modo suo. Il tango è sì sociale, ma è un ballo di nicchia, sconosciuto ai più, poiché la sua vecchia musicalità non passa per radio e la sua difficoltà nel ballarlo non aiuta”. Però il suo abbraccio universale unisce e “possiede un linguaggio che avvicina culture differenti in modo davvero inspiegabile. Si entra in milonga per lasciare fuori tutto il resto, abbandoni il cellulare e alzi la testa. I dj, il maestro e l’organizzazione stabiliscono la
IL TANGO DIVENTA UNO STILE DI VITA: “ANCHE SE POI OGNI ZONA LO VIVE A MODO SUO. IL TANGO È SÌ SOCIALE, MA È UN BALLO DI NICCHIA, SCONOSCIUTO AI PIÙ”. PERÒ IL SUO ABBRACCIO UNIVERSALE UNISCE E “POSSIEDE UN LINGUAGGIO CHE AVVICINA CULTURE DIFFERENTI.”
crescita del tango. Il tango non è solo divertimento, ma come affermava qualcuno è un pensiero triste che si balla. È staccare per emozionarsi, esprimersi e avere un contatto umano molto ravvicinato. Esso ha dei codici precisi cui bisogna dar valore: ruoli, costumi, etica, e regole non scritte. “Il tango è fatto da chi lo frequenta e da chi, come me, lo insegna e gestisce una struttura. Bisogna far tesoro di ciò che abbiamo, la forma lascia i codici.” Come chiosa Franco, tanguero e organizzatore, sempre più appassionati comprano biglietti aerei e
girano il mondo partecipando a maratone a caccia di nuovi abbracci, perché “a volte è l’unico linguaggio con cui comunicare. Un fenomeno prettamente europeo. I primi eventi erano pubblicizzati solo con il passaparola tra ballerini esperti, stanchi di festival ed esibizioni”. Il tango genera dipendenza, è “una passione che, da divertimento, oggi è diventata una necessità, un bisogno continuo di scambio, di dialogo silenzioso, di ricerca e confronto – afferma la maestra Deborah Mazza –. Il tango non è un ballo. Un ballo è fatto di passi. Il tango invece non si balla ma si vive, si respira, si annusa, si percepisce, nasce da uno sguardo, è fatto di tanti istanti che precedono l’abbraccio, poi di minuscoli aggiustamenti e respiri prima ancora di iniziare a muovere insieme il primo passo, anche se il cuore ha già iniziato a correre. L’abbraccio va plasmato con cura, senza fretta, con rispetto e cautela. Attraverso l’abbraccio si crea un contatto fisico e mentale, ci si mette in comunicazione, in ascolto reciproco. Solo se siamo disposti ad ascoltarci possiamo iniziare a ballare.” Ballerina di danza classica e moderna, il suo incontro con il tango è avvenuto più di 15 anni fa ed è stato “un amore discreto e sottile cresciuto delicatamente, passo dopo passo è proprio il caso di dire. La scritta Tango Argentino su una locandina ha catturato la mia attenzione e non ho resistito alla tentazione di provare. Ricordo la sala che oggi non esiste più, l’atmosfera, ma soprattutto il maestro, Oscar Benavidez, che devo ringraziare per quanta arte mi ha trasmesso. Ho aspettato molti anni prima di insegnarlo. Non finivo mai di studiare e imparare (come continuo a fare tutt’ora), viaggiavo e facevo stages con i tutti migliori ballerini IN MAGAZINE
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IN APERTURA, LA MAESTRA DI TANGO PATRICIA CARRAZCO BALLA CON PABLO LINARES. IN QUESTA PAGINA, IN ALTO, I MAESTRI DI TANGO DANILO MADDALENA E LA MOGLIE PAM. A LATO, LA MAESTRA DEBORAH MAZZA BALLA CON STEFANO TONI.
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argentini a livello mondiale. Mi ha convinto nel 2011 il maestro argentino Anibal Castro: ho lavorato con lui e ho aperto il mio primo corso di tango a Rimini. Nel 2012 si è aggiunto il maestro Alan Spotti con il quale c’è stata un’intesa immediata; da allora continuiamo a insegnare insieme
una lingua popolare, che si esprime attraverso le regole della sua saggezza”. È co-fondatrice della Maquina Tanguera, scuola e milonga, aperta nel 2011, una vera istituzione tanguera che fa del tango un modo di vivere: “Insegnare mi ha dato e continua a darmi tanta soddisfazione. Al di là dell’insegnare la mia cultura, posso condividere con gli allievi la magia delle emozioni, la tecnica per approfondire la conoscenza del corpo. E far loro sviluppare il dono della sensibilità, al fine di trasformare piccole figure e gesti in cose preziose di grande valore”. Il tango non capita per caso nella vita. Infatti prosegue: “credo che le persone lo scelgano quando sentono di poter esprimere la loro conoscenza e condividere con gli altri sensazioni diverse e dialogare attraverso un linguaggio corporeo che solo il tango può permettere, generando una magia di cui poi non puoi più fare a meno”.
ph Stefania Tamburini
ph Salvino Russo
“NEL RIMINESE C’È UNA BELLA COMUNITÀ TANGUERA, MOLTO VIVA E DI BUON LIVELLO. FORSE PERCHÉ SIAMO BALLERINI NELL’ANIMA DA SEMPRE, SIAMO PROPENSI AD ASCOLTARE E ABBRACCIARE, CI PIACE ACCOGLIERE, È NEL NOSTRO DNA.”
a Rimini e dintorni. Sono fortunata perché nel riminese c’è una bella comunità tanguera, molto viva e di buon livello, le occasioni sono tante sia nelle milonghe storiche che in quelle appena nate. Viaggio spesso per il tango e, a parte i grossi eventi che radunano ballerini da Italia ed estero, devo ammettere che in poche altre Province ho trovato tanto buon tango come nella nostra: forse perché siamo ballerini nell’anima da sempre, forse perché siamo propensi ad ascoltare e abbracciare, ci piace accogliere, è nel nostro DNA”. La maestra argentina Patricia Carrazco studia coi maestri del calibro di Juan Carlos Copes, Osvaldo Zotto y Lorena Ermocida, Roberto Reis, Gabito, Chicho Frumboli e lavora in molte casas de tango e compagnie teatrali. Ci spiega che per lei “il tango è un’intima connessione con se stessi. È la sensazione di felicità di poter condividere delle emozioni. Attraverso l’abbraccio si parla
E S C LU S I VA S PA N E L C U O R E D I R I M I N I
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ABITARE
Tecno
POESIA NELLA CASA DI FAMIGLIA COSTRUITA DALL’ARCHITETTO MASSIMO MORANDI C’È SPAZIO PER OGNI ESIGENZA: GRAZIE ALLE PIÙ MODERNE TECNOLOGIE I CONSUMI SONO RIDOTTI A ZERO, MA LE EMOZIONI SONO DAVVERO INFINITE. di Lucia Lombardi / ph Riccardo Gallini
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La casa dovrebbe manifestare l’essenza stessa di chi l’abita, proprio come avviene per questa: assolutamente contemporanea nella sua concezione, a basso impatto ambientale, in cui le esigenze personali collimano con quelle lavorative. Potremmo definire abitazione-showroom la casa clima progettata dall’architetto Massimo Morandi per una giovane famiglia, composta da quattro persone: i genitori Marco Polazzi ed Elisabetta Angeli con i bimbi Edoardo e Ada, quest’ultima nata proprio tra queste mura. Una dimora indipendente, concepita per essere totalmente autosufficiente, costruita in legno e
UNA DIMORA INDIPENDENTE, CONCEPITA PER ESSERE AUTOSUFFICIENTE, DOVE PERÒ LA TECNOLOGIA NON ESCLUDE LA POESIA DEGLI AMBIENTI. ENTRANDO SI È IMMERSI IN UN’ATMOSFERA NORDICA, IN UN DIALOGO DIROMPENTE CON LE QUATTRO STAGIONI.
suddivisa internamente in poco tempo da pareti in cartongesso, per un’estensione di 200 mq suddivisi in tre piani. Geotermia, recupero di acque piovane, orto, è interamente gestita in domotica da un semplice iPad. Il tutto regolato da una centrale elettricashowroom, che il padrone di casa mostra ai suoi clienti, occupandosi in prima persona d’impianti altamente tecnologici per abitazioni a consumo zero. Dotata anche d’isolamento termico, ottimo per tagliare la bolletta. Riscaldamento e raffrescamento radiante. Sistema controllato di ventilazione meccanica per la circolazione di aria pura. Pompa di calore, energia fotovoltaica ed energia solare termica. Di più non si potrebbe davvero chiedere. 38
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Tutta questa tecnologia non esclude affatto la poesia degli ambienti. Infatti, se la parte d’impiantistica evoluta è frutto degli interessi di Marco, la parte delle atmosfere domestiche è opera del gusto e della creatività di Elisabetta. Entrando ci si sente immersi in un’atmosfera nordica, grandi finestre occupano per il 50% le pareti della sala, in un dialogo dirompente con le quattro stagioni. Mobili di recupero, artigianato e design si mescolano con disinvoltura tra loro, come il tavolo Kartell attorniato da sedie commerciali. Sul lato monte, un mobile di famiglia occupa una porzione della parete
IN BASSO, LA CUCINA E, SOTTO, LA CAMERA DA LETTO VISTA DAL BAGNO PADRONALE. NELLA PAGINA SEGUENTE, UNA VISTA DELLE SCALE IN FERRO ESEGUITE SU DISEGNO E, PIÙ IN ALTO, IL TETTO RICOPERTO DAI PANNELLI SOLARI.
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color ottanio creando la perfetta scenografia dell’area conviviale del living. Nell’ingresso il mobile contenitore in legno, creato su misura, si fa funzionale e decorativo al contempo. Il divano verde bosco è sovrastato da un’opera di Eron, 1x1,5 metri, in cui è ritratta una porzione della loro famiglia in visita a Londra, un momento per loro molto caro e che l’artista riminese ha realizzato in spray paint on canvas nel 2010. L’area soggiorno è separata dalla cucina da una vetrata effetto officina in ferro e vetro, i mobili chiari che l’arredano sono profilati in rosso e ottenuti in materiale di recupero firmati Valcucina, acquistato presso Ricci Arredamenti di Riccione. Il top è in primo strato in cartone trattato: l’effetto è quello della carta, grande amore di Betta, che fa la grafica e ha una passione viscerale per questo materiale naturale. Una scala scultorea in ferro, eseguita su disegno da un 40
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fabbro di fiducia, sale su fino al terrazzo sul tetto, ricoperto da un sistema di impermeabilizzazione, e da cui si dominano il Faro di Rimini e gli antichi cantieri nautici. Qui in alto vi sono 16 pannelli solari per il fotovoltaico, più altri 2 per l’acqua calda, tutti a zero impatto visivo, perché montati con un 11% di inclinazione. Per il piano alto, dove si trova il reparto notte, Betta ha scelto ceramiche di Baldelli con disegni di Fornasetti nel bagno padronale e con delicati motivi decorativi effetto pizzo della designer Urquiola per Mutini nel secondo bagno. La camera da letto padronale ricorda gli ambienti della Costa Azzurra, dove i materiali grezzi emergono nella loro verità. Così a far da testiera del letto si è scelto di porre il legno che costituisce lo scheletro stesso della casa, mettendolo in evidenza in tutto il suo splendore decorativo, quasi a costituire una metaforica nicchia protettiva. Due porte antiche,
recuperate dalla padrona di casa presso un antiquario, raccontano della passione personale per il gusto vintage. I due elementi sono stati scartavetrati e impiegati al secondo piano per entrare in due stanze contigue, una visibile dal corridoio e l’altra per il bagno padronale, creando un allestimento d’atmosfera dall’effetto altamente scenografico e suggestivo. Beige, crema, nocciola, azzurro: sono i toni che accompagnano tutti gli ambienti e i singoli particolari. Sullo stesso piano, la stanza dei bimbi è concepita dall’architetto per una suddivisione futura al fine di creare due spazi distinti, ma per ora i cuccioli di casa preferiscono la vicinanza. Un terrazzo con loggiato collega esternamente la stanza dei figli con quella dei genitori. A proteggerlo vi sono scuri a scorrimento in finto legno. Il parquet naturale termotrattato contraddistingue la pavimentazione di tutta la casa creando un unico colpo d’occhio e un’unità d’insieme. Il giardino esterno ospita l’orto, i giochi dei bambini, una predisposizione per la piscina, mentre una centralina elettrica verticale a parte, alimentata dal sole, è pensata per ricaricare bici, scooter e auto. L’architetto Morandi si è posto a capo di questo progetto corale in punta di piedi, senza esibizionismi, quale perfetto direttore d’orchestra assecondando le prorompenti esigenze specifiche di ognuno, per un progetto di vera classe A.
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GUSTARE
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SERVITO! È TORNATO ALLA RIBALTA IL POLLO, FRA TRADIZIONE E NOVITÀ. SCOPRIAMO QUALI SONO I RISTORANTI ROMAGNOLI DOVE PROVARE LE RICETTE PIÙ INCONSUETE E APPETITOSE, MA ANCHE LE PIÙ CLASSICHE.
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di Veronica Frison / ph Andrea Casadei
Nel mondo dei gastronerd non si parla d’altro ora e io, che l’ho sempre amato e ricercato in tutti i viaggi e soprattutto a New York, sono davvero felice che sia finalmente arrivato, anzi ritornato il suo momento di celebrità. Di cosa stiamo parlando? Ma come… del pollo, ovviamente! Nello specifico, quello che ora sta facendo tanto parlare è il pollo fritto che ha inserito in menù lo Chef tristel-
lato Niko Romito nel suo nuovo locale ALT, a Castel di Sangro, una stazione del gusto in cui poter assaporare il meglio dai ragazzi della sua Accademia. Una scelta impopolare rispetto a carni molto più pregiate ma, proprio per questa ragione, originalissima. ALT è una nuova meta del gusto per gli appassionati di carne bianca, ed è una sorta di nuova Mecca in Abruzzo. Che sia fritto, cucinato a
bassa temperatura, che si parli del galletto tanto amato dai romagnoli o del francese pollo di Bresse, di pollo si è ricominciato a parlare. La carne bianca, si sa, è ricca di benefici nutrizionali e salutistici, perfetta per qualsiasi regime alimentare e dieta, e contiene proteine nobili altamente digeribili dall’organismo. La Romagna predilige il galletto, un’eccellenza gastronomica
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R ISTO R A NTE DA R IN A LD I
SONO TANTE LE DOMANDE CHE OGNI GIORNO VENGONO POSTE AL SIGNOR CESARE, TITOLARE DEL RISTORANTE DA RINALDI, E TRA QUELLE A CUI NON RIESCE MAI A DARE UNA RISPOSTA PRECISA C’È SICURAMENTE: “MA IL GALLETTO, COME CAVOLO LO PREPARATE?”
NELLA PAGINA PRECEDENTE, LO CHEF DAVIDE PONTORIERE DEL RISTORANTE AROMI – ORTO E CUCINA E, A LATO, IL SUO “GALLETTO DI GREGORIO”. IN QUESTA PAGINA, IN ALTO, IL TITOLARE DEL RISTORANTE DA RINALDI, MARCELLO RINALDI E, A LATO, IL GALLETTO CON PATATE E POMODORINI PREPARATO DA CESARE RINALDI.
che a tavola non manca mai, ma se siete curiosi di scoprire alternative e metodi di cottura particolari, ecco per voi qualche indirizzo da non perdere fra i miei preferiti. Partiamo da Misano Adriatico dove, al Ristorante Aromi Orto e Cucina (il nuovo ristorante all’interno della Locanda I Girasoli) lo Chef Davide Pontoriere, fra sperimentazioni culinarie avanguardistiche e tradizione romagnola, prepara un galletto laccato al miele con limone e rosmarino, servito su fieno ed erbe aromatiche. La presentazione farebbe gola a chiunque, con il galletto presentato intero bello fumante e successivamente tagliato e servito a tavola dallo Chef.
Seppure la proposta del menù sia vastissima e molto invitante, soprattutto per quanto riguarda le carni – dal maialino accompagnato ai fichi e cotenna croccante, alle animelle in tempura a carni ancora più pregiate – il galletto di Gregorio è uno dei piatti più venduti da Aromi. Se lo si domanda ai riminesi, il classico dei classici rimane il Ristorante Da Rinaldi, lassù sulle colline, nell’entroterra di Rimini. Nato nel lontano 1958 da Cesare Rinaldi che, con i suoi piatti, ha sempre saputo trasmettere le emozioni che la Romagna racconta. Il ristorante nasce in mezzo alla natura incontaminata e da diversi anni si sta occupando di un progetto di evocazione farm, per permettere ai propri clienti di toccare con mano una realtà ormai inconsueta. In primo luogo avvicina le persone ai sapori autentici, portando in tavola olio e vino prodotti esclusivamente dall’agriturismo, e accompagna poi le carni a verdure e ortaggi che dall’orto passano direttamente in padella. I bambini qui possono avvicinarsi di nuovo agli animali: capre, galline, pecore, oche, anatre e tanti altri piccoli amici che sono entrati a far parte della famiglia Rinaldi. Lo stesso signor Cesare afferma
che sono tante le domande che ogni giorno gli vengono poste, e tra quelle a cui non riesce mai a dare una risposta precisa c’è sicuramente: ma il galletto, come cavolo lo preparate? La risposta ve la può dare solamente il vostro palato: provare per credere. L’alternativa in città per il galletto con le patate e i pomodorini rimane invece la storica Delinda, che dal 1962, e quindi da più di 50 anni, è la migliore popolartrattoria riminese a conduzione familiare. La Delinda è da sempre sinonimo di cucina casalinga: il must qui sono le tagliatelle al ragù con i piselli a parte, ma anche per gli amanti della carne c’è da sorprendersi. Preparazioni che da anni vengono eseguite con amore e dedizione dalle donne della famiglia come coniglio in porchetta, piccione nel tegame, tagliata di manzo al sale grosso e rosmarino e, fra le tante, appunto il galletto che rimane uno dei più richiesti. Il segreto, ci svelano gli intenditori, oltre che nella carne, sta nelle patate che lo accompagnano, che “prendono su tutti i profumi e gli aromi della carne” e fanno con il galletto un matrimonio irresistibile. Tornando al pollo e a scelte che denotano incredibile ricercatezza, IN MAGAZINE
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IL POLLO DI BRESSE È L’UNICA DOC AVICOLA NEL MONDO, E FORNISCE UNA CARNE ASSAI PREGIATA E DELICATA, A PELLE BIANCA. LO CHEF LEONARDO ROSSETTO DELLA FERRAMENTA LO CUCINA SECONDO I PRINCIPI CARDINE DELLA CUCINA FRANCESE.
IN QUESTA PAGINA, IN ALTO, LO STAFF DEL RISTORANTE DELINDA E IL LORO GALLETTO CON PATATE E POMODORINI. IN BASSO, LO CHEF LEONARDO ROSSETTO DEL RISTORANTE FERRAMENTA – GENERI ALIMENTARI E IL SUO POLLO DI BRESSE CUCINATO ALLA FRANCESE.
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come sempre si contraddistingue il ristorante Ferramenta - Generi alimentari a Santarcangelo. Fra le tante proposte del ristorante, il cui menù spazia dalla carne al sushi, dalle ostriche alla pizza (il tutto eccellente e di primissima scelta) è infatti presente, per volontà e amore della qualità di Rino Mini, il rinomato pollo di Bresse. Forse sconosciuto ai più, sappiate che per i francesi rappresenta il tricolore: corpo bianco, zampe blu e cresta rossa. Bourg en Bresse è una cittadina a Nord di Lione, anche se le origini di questo pollo di antica razza francese sono tutt’oggi dibattute. Si tratta dell’unica DOC avicola nel mondo (in Francia AOC, Appelation d’Origine Contrôlée),
e fornisce una carne assai pregiata e delicata, a pelle bianca. A Vonnas, in Francia, già nel XIX secolo prosperava un fiorente mercato di pollame e la ricetta che viene proposta è proprio quella originale di Mère Blanc, moglie di Georges Blanc, uno dei più importanti locandieri della piazza, all’epoca considerata la migliore cuoca al mondo. Alla Ferramenta il pollo di Bresse viene cucinato dallo Chef Leonardo Rossetto secondo i principi cardine della cucina francese: con il burro, uno spicchio d’aglio in camicia e, a seconda delle stagioni, con verdure o funghi, accompagnato cioè dal meglio che la natura offre. Una scelta come sempre fuori dal coro, quella di Rino Mini, e per questo geniale… In fondo, a Santarcangelo, il galletto lo facevano già tutti gli altri ristoranti tradizionali. Chiudiamo con un dessert. Vi chiederete che cosa c’entra con il pollo, forse. Ebbene, chi di voi ricorda Evviva a Riccione, il ristorante a scarto zero che riutilizzava e trasformava il più possibile anche le parti dei prodotti che normalmente vengono scartate? Io ricordo, fra tutte le cose, il dolce, uno dei primissimi menù: gelato alla crema fatto in casa – preparato dallo Chef Franco Aliberti – e servito con pelle di pollo fritta. Forse a dirlo suona strano, ma vi assicuro che, se l’aveste mangiato, non ve lo sareste più dimenticato.
VINCERE
Un’impennata
LIBERATORIA UN’INTERVISTA AL GIOVANE MARCO BEZZECCHI, RIMINESE CLASSE ’98, CHE IN SELLA ALLA MOTO INSEGUE IL TRAGUARDO DEI SUOI SOGNI: UNA PASSIONE CHE PORTA NEL DNA.
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Da Viserba alla conquista del mondo. Di chi parliamo? Di Marco Bezzecchi, romagnolo di soli diciannove anni ma già alla sua seconda stagione nel Mondiale Moto3, dove ha colto il primo successo di carriera e dove è in piena lotta per il titolo.
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di Gianmaria Rosati
Gli occhi raccontano di un ragazzo sveglio e gentile, ma a spiegare meglio chi sia è proprio lui: “Sono un semplice ragazzo che si diverte ad andare in moto ed è riuscito a fare della sua passione non proprio un lavoro, ma qualcosa che gli permette di andare avanti”.
Come è nata la tua passione per le due ruote? “La passione nella mia famiglia c’è sempre stata, nonno era meccanico di moto d’epoca e ha trasmesso il gene a mio padre, che lo ha trasmesso a me. Non sono figlio di pilota, ma di un appassio-
nato. Mio padre non mi ha spinto a iniziare, mi ha solo accompagnato in ciò che volevo fare.” Come hai iniziato? “A sei anni ho iniziato a girare con la minimoto nei parcheggi. Era un gioco, ma crescendo sono arrivate le prime corse, fino ad arrivare ad oggi e a questo lavoro che non è lavoro; io corro gratis, ma vengo pagato per tutto ciò che c’è intorno, ad esempio questa intervista!” Ride. Quando hai pensato di potercela davvero fare? “L’ho pensato alla gara inaugurale dell’anno scorso in Qatar. Sono partito forte giocandomela con nomi importanti ed ho pensato posso fare qualcosa d’importante anche io!” Ti è capitato di arrivare quasi al punto di mollare? “Di momenti difficili ce ne sono stati tanti, soprattutto quando decidi di voler fare il pilota ma ti manca l’ultimo passo avanti per arrivare al mondiale; da piccolo per una gara negativa potevi piangere dieci minuti, ma poi ti ritrovavi a giocare a calcetto con gli altri, mentre negli ultimi periodi i momenti duri sono stati tanti. Ti rendi conto di essere un granello di sabbia rispetto ad
altri, nonostante ti credessi forte. L’anno scorso ho avuto un momento in cui non riuscivo a fare lo step che serviva, ma anche grazie alle persone giuste sono arrivati i risultati.” Un passo importante è stato l’ingresso nella VR46, l’Academy di Valentino Rossi per i giovani talenti. Come sei giunto a questo traguardo? “È partito tutto da una cavolata, e non so se loro mi avessero già notato prima. Nel 2015 ho fatto la wild card al Mugello e mi sono portato il mio Ciao, con cui sono andato a vedere la gara della MotoGP a bordo pista: in quell’occasione ho conosciuto Carlo Casabianca (preparatore della VR), che mi ha riconosciuto grazie al Ciao di cui gli aveva parlato una volta Valeria, la morosa di mio cugino. Insieme a lui c’era anche Albi Tebaldi (amministratore della VR) che mi ha invitato per la prima volta al Ranch; da lì ci siamo tenuti in contatto e verso Natale mi hanno invitato in sede, fino alla firma del contratto nel gennaio 2016. Non è stato un periodo lungo di trattative, ma per me non finiva mai, ero davvero impaziente di entrare a far parte del loro gruppo.”
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IN APERTURA, MARCO BEZZECCHI, GIOVANE PILOTA RIMINESE. QUI SOTTO, UNO SCATTO DURANTE UNA GARA.
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Come ti descriveresti come ragazzo? E come pilota? “Fuori dalla pista penso che l’umiltà sia fondamentale, così come riuscire a capire quali sono le persone che davvero ti vogliono bene, cosa che riesco a fare bene per fortuna. Come pilota mi ha dato una bella descrizione Alessandra, una ragazza che lavora in grafica alla VR46, dicendomi che sono una doppia faccia in senso positivo, ovvero che in moto sono
aggressivo ma fuori sono simpatico e affettuoso con tutti.” Su quali aspetti vorresti migliorare? “Vorrei imparare a essere più calmo nelle situazioni difficili, cosa che serve sia in pista che fuori. In pista vorrei anche riuscire ad adattarmi in fretta alla novità, ci sto lavorando.” La tua popolarità è cresciuta tanto nell’ultimo periodo. Come vivi questa situazione? “La vivo bene perché al momento mi conoscono solo gli appassionati, non come Valentino che viene fermato anche dalla nonne che fanno la spesa. È piacevole essere fermato, è scomodo solo in certe situazioni, ci sono alcune persone che non hanno tatto e dicono cose davvero fuori luogo, cose per cui gli risponderesti male ma non puoi. Dopo la gara di Assen, in cui avevo fatto un grande errore, ho visto tante reazioni diverse, da chi ti vuole bene e magari ti da del patacca in amicizia a chi in-
vece se ne esce con delle massime senza senso.” Sei finito in prima pagina dopo la tua vittoria in Argentina. Quali sono stati i tuoi pensieri, una volta tagliato il traguardo? “Sul rettilineo mi sono concesso un’impennata che sapeva di sfogo, di liberazione dopo una gara accorta in cui ero riuscito a staccare tutti. Passata la bandiera a scacchi sono arrivato apposta lungo alla prima curva e mi sono fermato; mi sembrava di avere quattro tappi nelle orecchie perché non sentivo nulla, ho visto tutta la tribuna in piedi ad applaudire e ho pensato: ce l’ho fatta! Tutto il giro d’onore ho pensato ai sacrifici fatti per arrivare lì ed è stata una liberazione poter festeggiare il successo.” Sogno nel cassetto? Oltre a vincere un titolo mondiale…! “Entrare nel cuore di tante persone senza dover cambiare, piacere per ciò che sono.”
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TRAMANDARE
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MASCHERA GIOVANNI BALZARETTI, ATTORE E MAESTRO ARTIGIANO, È L’ARTISTA A TUTTO TONDO CHE TRAMANDA NEL MONDO LE MASCHERE DELLA COMMEDIA DELL’ARTE E NON SOLO. L’ANTICA TECNICA DELLA BATTITURA DEL CUOIO, CON LUI, È UN’ARTE AL SERVIZIO… DELL’ARTE!
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di Matteo De Angelis / ph Riccardo Gallini
Quella di Giovanni Balzaretti, 57 anni, attore, danzatore, pedagogo, artigiano, docente e regista è una vita donata alla narrazione, in ogni sua forma ed espressione. Quest’anno festeggia 35 anni di teatro e 25 da mascheraio. Da un lato attore completo, capace di trasmettere al pubblico attraverso gesti, parole e danza il pathos e lo sviluppo narrativo, dall’altro maestro artigiano in grado di comunicare, attraverso le espressioni fissili di maschere realizzate a mano, il carattere e le peculiarità dei personaggi. Due mestieri che si completano, dove il secondo rappresenta la maturazione di una conoscenza ampia e approfondita del teatro, un lavoro affascinante e seducente che traduce la mimica facciale, la prima forma di comunicazione umana, in materia espressiva. Cresciuto tra i trucioli del laboratorio di falegnameria del nonno e del padre in Valsesia, nell’’80 arriva a Bologna per studiare al DAMS. Poco dopo entra nella Scuola di Teatro felsinea e nell’’83 il regista premio David di Donatello, Renato Carpentieri, lo scrittura per il suo primo spettacolo. È l’inizio di una carriera che lo vedrà protagonista sui princi-
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pali palcoscenici italiani come la Scala, il Petruzzelli e il Verdi, diretto da registi del calibro di Strehler, Ronconi, Avati e Virzì. Numerose anche le presenze dietro la cinepresa per TV e cinema con Gassman, Muti e Giannini. Trent’anni fa arriva in Romagna per amore del teatro e di Silvia Giorgi, sua compagna, fondatrice del Teatro dei Cinque Quattrini ed ex co-direttrice artistica del Teatro Massari di San Giovanni. Nell’’84 Balzaretti fonda la Compagnia Teatrale Fratelli di Taglia e nel ’93 il Teatro Agricolo, che ha come sede una fattoria sui colli toscani. Riscopre la manualità acquisita da bambino in falegnameria per necessità e diletto quando, dovendo acquistare a ogni spettacolo nuove maschere di cartapesta, poco durevoli e scomode, decide di apprendere da tre maestri mascherai l’antica tecnica della battitura del cuoio. Inizia così ad autoprodursi maschere in cuoio, personalizzabili e d’eccellente fattura. Presto altri artisti cominciano a richiederle, finché non diventa un vero e proprio lavoro, che affianca e integra quello di artista. Oggi sono meno di 10 i maestri mascherai in tutta Italia. La vo-
glia di raccontare, tramandare e insegnare di Giovanni, lo hanno spinto, dieci anni fa, a proporre i primi laboratori artigianali di creazione di maschere del Teatro Italiano. Oggi i suoi cantieri, come ama chiamarli, sono operativi in tutta Italia e all’estero. I laboratori sono aperti a 8-10 persone, molto spesso artisti, pellai o curiosi desiderosi di apprendere antiche tecniche e mestieri. In questi anni ha scolpito 80 calchi in legno e prodotto oltre 700 maschere in cuoio, formando quasi 1100 studenti. Sono più di 240 i cantieri aperti in tutta Italia, dai piccoli borghi medievali alle città come Mondaino, Spoleto, Urbino, Fano, Firenze e Roma; ha entusiasmato il pubblico estero con lezioni a Buenos Aires, Praga, all’isola Reunion in Madagascar, a Mosca e a New York, su invito degli Istituti Italiani di Cultura all’estero. Ci sono anche due botteghe permanenti di Maschere della Commedia dell’Arte: una a San Giovanni in Marignano, presso il Palazzo Corbucci; una a Livorno, all’interno di Villa del Presidente. Per ogni maschera occorrono dalle 12 alle 30 ore di lavoro su calco già pronto. Per la produzione di
UNA VITA DONATA ALLA NARRAZIONE, IN OGNI SUA FORMA ED ESPRESSIONE. QUEST’ANNO GIOVANNI BALZARETTI FESTEGGIA 35 ANNI DI TEATRO E 25 DA MASCHERAIO. ATTORE A TUTTO TONDO E MAESTRO ARTIGIANO: DUE MESTIERI CHE SI COMPLETANO.
IN ALTO, GIOVANNI BALZARETTI ALL’INGRESSO DELLA SUA BOTTEGA, CON SILVIA GIORGI.
un nuovo calco servono almeno altre 20 ore. Un mestiere certosino, prima chirurgico nel colpire il ciocco di legno con affilatissimi scalpelli e poi metodico e pignolo nel battere in modo ripetitivo la pelle sul calco. Grazie al figlio Guglielmo, da qualche anno al fianco di papà in bottega, è stato aperto anche il negozio online, che ha messo in
comunicazione il piccolo mondo artigiano con l’intero globo. Le maschere di Balzaretti sono così volate dalla Spagna al Giappone, fino ad Amici, la nota trasmissione di Mediaset, che ha utilizzato due maschere di Pantalone durante una sfida. I suoi clienti? Tutti! C’è ovviamente uno zoccolo duro fatto di attori, ballerini e compagnie teatrali, ma anche nicchie composte da negozi di lusso e collezionisti, fino ai cosplayer o ai seguaci dello steampunk, che richiedono maschere dei personaggi dei cartoni animati o cappelli in cuoio dalle fattezze mai viste per vincere concorsi di bellezza. Tutto è personalizzabile, ogni oggetto è un pezzo unico, cucito in modo sartoriale. Vengono utilizzati materiali naturali ed ecologici, proprio come nel medioevo: il pellame di scarto delle lavorazioni alimentari e in concia naturale, i colori per la tin-
tura sono ecologici, provenienti da elementi naturali come la ciliegia o il caffè per garantire alla pelle del viso traspirabilità, senza entrare a contatto con sostanze dannose. La lucidatura viene fatta a mano, facendo fuoriuscire il collagene già presente nella pelle per dare lucentezza alla maschera. Infine si usa il rame nella parte interna della maschera, per un’ottima flessibilità e adattamento al viso dell’attore e l’ottone per le cinghie delle fibbie della maschera. Non possono che nascere pezzi preziosi e unici, dal grande valore artistico. Parafrasando De Beers si può dire che una maschera è per sempre; sicuramente lo è per qualche generazione, senza avere la presunzione di essere perfetta, perché sta proprio nelle piccole imperfezioni la bellezza dell’artigianalità; imperfetta proprio come l’uomo e i personaggi che racconterà. IN MAGAZINE
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NAVIGARE
Una stella
POLARE
IL CLUB NAUTICO RIMINI, ATTIVO DA 85 ANNI, È IN GRANDE CRESCITA GRAZIE A UN’AMMINISTRAZIONE APPASSIONATA E ALLE NUOVE LEVE. IN ATTESA DI AVERE UN PROPRIO ATLETA ALLE OLIMPIADI, IL CNR FESTEGGIA LA STELLA D’ORO AL MERITO SPORTIVO.
L IN ALTO, DA SINISTRA, SAVERIO SABBIONI E ANDREA MUSONE DEL CLUB NAUTICO RIMINI.
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di Nicola Luccarelli / ph Club Nautico Rimini
La Romagna è terra, ma soprattutto mare. E al Club Nautico Rimini lo sanno bene. L’associazione sportiva compie quest’anno i suoi 85 anni di attività, un traguardo davvero importante. Due che conoscono bene sia l’acqua che il Club Nautico sono Andrea Musone (classe ’70), e Saverio Sabbioni (classe ’67), entrambi Direttori Sportivi del CNR e amanti della vela. Proviamo a chiedere a questi due lupi di mare (che hanno disputato diverse regate, ottenendo buoni risultati) che cosa ha questo sport più degli altri. Musone, quando è nato il suo amore per il mare e per la vela? “È maturato negli anni, facendo inizialmente attività agonistica in Laser (deriva da regata dotata di un un’unica vela), poi su cabinati, monotipi, frequentando la compagnia di coetanei che animavano il nostro sodalizio a cavallo degli anni ’80. Ho trasmesso la mia passione anche a mia moglie Laura e a mio figlio Giacomo che oggi, come atleta del Club Nautico Rimini, partecipa ai più importanti eventi nazionali ed internazionali nella classe olimpica Laser standard.”
E a lei Sabbioni, quando è scoppiata questa passione? “Fin da piccolo ho sempre nutrito amore per il mare e, non potendolo fare prima, a vent’anni ho frequentato il mio primo corso di vela e ho fatto le prime uscite in mare. Non solo vela, ma anche pesca: infatti la mia prima barca è stata a motore per andare a pescare. Ora quando ho un po’ di tempo libero lo dedico a un’uscita a vela con la famiglia e con gli amici.” Musone, che cosa vuol dire andare per mare? “Navigare a vela ha il potere, in poche ore, di liberare la testa da tutti i pensieri che nel quotidiano si accumulano, ha la forza di rilas-
sarti mentre regoli le vele o sei alla ruota del timone.” Sabbioni, anche su di lei ha questo effetto? “La vela deve sottostare a un elemento affascinante e imponderabile che è il vento. Ti strega a tal punto che diventa un compagno di viaggio nella vita, che tu sia o no per mare. Il pensiero corre sempre al vento. La direzione, l’intensità sono elementi sempre presenti.” Musone, quando ha cominciato a gareggiare? “Ho iniziato a regatare a 12 anni nella squadra agonistica del CNR con il Laser, ottenendo buoni risultati, sono socio benemerito grazie al titolo italiano vinto nel 2009
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con il monotipo MUMM 30, con il quale ho iniziato a regatare nel 2004. Ho partecipato a diverse manifestazioni internazionali, ottenendo ottimi piazzamenti.” E lei Sabbioni, a che gare ha preso parte? “Partecipo alle regate di altura dei nostri circoli. La vela, la intendo come navigazione ed esperienza educativa, anche per i miei figli. In barca le risorse sono limitate, luce ed acqua, per esempio, sono elementi che si impara a razionare.” Lei e Sabbioni siete anche i direttori sportivi del CNR. “Sì, esatto. I direttori sportivi, coadiuvati dal consiglio direttivo, propongono all’assemblea dei soci un programma sportivo che, una volta approvato, hanno il dovere di portare a termine. Abbiamo implementato gli investimenti nella parte vela, nel 2018 arrivano quasi a 200.000 euro. Il costante aumento del numero degli atleti nelle varie squadre deriva dalle scelte fatte nella Scuola Vela, dove i ragazzi passano dai corsi d’iniziazione a quelli di perfezionamento e pre-agonistica. Nella stagione 2018 della Scuola Vela, ormai giunta al termine, abbiamo riconfermato oltre 200 iscrizioni, mantenendo il trend estremamen-
te positivo degli anni scorsi. Viste le partecipazioni dei nostri atleti a molti eventi internazionali, la presenza di un nostro atleta alle Olimpiadi rappresenta un ambizioso traguardo da raggiungere, per il quale l’intero Consiglio Direttivo, gli istruttori e gli atleti si stanno impegnando al massimo. Avendo, nel nostro vivaio, anche atleti sammarinesi, auspico anche una partecipazione alle Olimpiadi dei Piccoli Stati.” Sabbioni, quando è approdato al Club Nautico Rimini? “Sono socio del CNR dal 1993 e nel Consiglio Direttivo dalle ultime elezioni di dicembre. Ricopro la carica di Direttore Sportivo, coadiuvando il grande lavoro che svolge l’amico Andrea Musone. In questi mesi l’attività è stata molto intensa e i risultati sportivi molto confortanti.” E lei, Musone? “Da oltre quarant’anni ho la tessera del Club Nautico Rimini. Abbiamo festeggiato gli 85 anni del nostro sodalizio con il più alto riconoscimento sportivo che un’associazione sportiva possa ricevere: nel 2017 ci è stata conferita dal CONI la Stella d’Oro al Merito Sportivo. Davvero una bella soddisfazione.”
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N IN BASSO, MARA VERBENA E, A LATO, LA SUA ROSA REPUBBLICA DI SAN MARINO. NELLA PAGINA A FIANCO, SOFIA LOREN TIENE FRA LE MANI UN BOUQUET REALIZZATO DA MARA VERBENA.
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di Gaia Matteini
Nell’Antica Roma si diceva nomen omen, locuzione che sottolineava il legame tra il nome di un individuo e il suo destino, un rapporto profondo e magico, foriero del senso della vita di ognuno. Un presagio insito nel cognome di Mara Verbena, sammarinese che da oltre 35 anni si muove con successo nel panorama florovivaistico, titolare di Fior di Verbena, negozio in cui è possibile anche trovare complementi d’arredo e decorazioni d’interno, e che da anni è un punto di riferimento per i professionisti del settore e per i tanti appassionati di fiori, essen-
ze e piante. Nella titolare trovano un’icona di professionalità, stile e gusto, essenziali per confezionare bouquet e allestimenti perfetti. Da dove ha origine il suo amore per il mondo dei fiori e quali sono gli elementi necessari per avvicinarsi al settore florovivaistico? “Provengo dal mondo della ristorazione, ma anni fa ho deciso d’intraprendere una strada personale. All’epoca a San Marino esistevano solo tre esercizi commerciali legati al mondo dei fiori e sussistevano quindi i presupposti per creare una realtà nuova che – dopo un periodo in Olanda dove ho studiato specializzandomi – ho creato, anno dopo anno. Nella mia professione risultano centrali la passione, che anima il desiderio di formarmi continuamente per offrire un servizio impeccabile. Ma contano ovviamente anche l’esperienza – sostenuta dall’umiltà, necessaria a mantenersi sempre aperti alla crescita – e la creatività, che alberga in ogni cuore, ma che è stimolata dal continuo contatto con materiali e forme capaci di risvegliare la fantasia.” Fiori, piante ed essenze accompag nano da sempre l’uomo e ne celebrano le ri-
correnze. Quale dei tanti aneddoti legati alla sua carriera le è rimasto nel cuore? “Sono tanti gli episodi che mi sono rimasti impressi. Ricordo quando mi è stato chiesto di trasformare una stalla in una location profumata, elegante e coloratissima, per ospitare una cena di laurea. O, ancora, la sfida che ho intrapreso quando, in occasione dell’ultimo Festival di Sanremo, abbiamo superato ogni complicazione tecnica, creando una lussureggiante parete di fiori proprio innanzi al Teatro Ariston, un allestimento mai osato fino ad allora.” A proposito del Festival, da anni, insieme ad altri professionisti, segue la realizzazione dei bouquet. Come si è avvicinata a questa esperienza e cosa rappresenta per lei? “Era un obiettivo che mi prefissavo da anni ed è stato per me importantissimo veder realizzato il sogno di contribuire agli allestimenti floreali di un appuntamento così importante, fonte di orgoglio per me e gli altri professionisti che ogni anno – anche grazie all’appoggio del Sindaco di Sanremo – vengono coinvolti in un progetto ogni anno più stimolante, affascinante e ricco di sfide.”
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Sono tante le iniziative che segue, come ad esempio Florea, e il seminario dei migliori fioristi italiani tenutosi presso Villa Ormond, creative lab che permetterà ai partecipanti l’accesso al concorso Bouquet Festival 2019, in cui i primi 10 avranno la possibilità di far parte della squadra che allestirà il Teatro Ariston. Queste attività sono finalizzate a stimolare la crescita del movimento dei fioristi italiani e offrire una grande opportunità ai più giovani. Com’è, attualmente, il mondo f lorovivaistico italiano e cosa consiglierebbe a chi voglia intraprendere questo percorso? “Viviamo una fase complicata, in cui la tecnologia e il Web hanno in parte intaccato la spontaneità sottesa al mondo dei fiori. Un universo che il Festival e altre occasioni contribuiscono a evidenziare in tutto il suo fascino, avvicinando così anche tanti giovani desiderosi d’imparare l’arte di creare con le piante, e d’inserirsi così nel panorama florovivaistico italiano. Il mio consiglio è formarsi, rimanere sempre aperti all’apprendimento e liberare la propria creatività.” Dal 1983 possiede un bellissimo showroom a San Marino. Un amore, quello per il suo territorio, che l’accompagna sempre, anche nelle sue creazioni, come la Rosa Repubblica di San Marino. Come e quando è nata l’idea di dare vita a questo fiore? “Esistono fiori dai mille nomi, ma ne mancava uno dedicato alla mia terra. E così, nel 2008, in occasione di un convegno florovivaisti-
co, abbiamo battezzato la nascita della rosa sammarinese, nata grazie alla collaborazione con i fratelli Ghione, celebri ibridatori liguri, che hanno saputo dar vita a un fiore dall’intenso e persistente profumo fruttato e dal color giallo caldo, orlato di una sfumatura carminia, perfetto per rappresentare la mia San Marino.” La carriera di Mara Verbena diviene così la manifestazione dell’amore per i fiori a 360°, declinato attraverso un negozio, tante attività legate al panorama florovivaistico, professionalità e creatività, e addirittura l’Antica Trattoria & Locanda Jole: ristorante che, in occasione del 35° anniversario, ha creato un menù floreale dove le proposte nascevano dall’utilizzo di parti floreali ed erbacee. Perché, come sosteneva lo scrittore Okakura Kakuzō: “Il primo uomo della preistoria che compose un mazzo di fiori fu il primo a lasciare lo stato animale: egli comprese l’utilità dell’inutile”.
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Da casa Radio Gamma provengono nuovi suoni, figli di un profondo restyling musicale e di un nuovo sound design, per una proposta più agile e snella nel rispetto delle voci storiche dell’emittente, coinvolte nel progetto di ristrutturazione. Una novità nel panorama radiofonico locale, con tutto un bagaglio di esperienze acquisite nei decenni, per una realtà ben consolidata nel territorio. “Stiamo vivendo una nuova stagione di grande entusiasmo, sia-
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mo protagonisti di una Radio Gamma completamente rinnovata nel linguaggio e nelle scelte musicali – racconta Valentino Berti, voce storica dell’emittente –. È un impegno importante da parte di tutti noi dello staff, perché vogliamo accompagnare gli amici ascoltatori in diretta da mattina a sera.” La nuova programmazione del palinsesto inserisce ogni speaker in una fascia ben definita. Come Valentino, in onda tutte le matti-
ne dalle 7 alle 10: “per colorare il risveglio con leggerezza, con belle scelte musicali, e informazioni utili su meteo e viabilità, pronto a interagire con chi va al lavoro o è in vacanza”. In piena attività anche attraverso i social! “Poi arriva Tania Allegri, ogni giorno fino alle 13. Il pomeriggio decolla con Carlo Biondi, per lasciare il passo dalle 15 alla carica di Laura Padovani. Dalle 17 è protagonista Gianni Battistini, a seguire Tamara Cantelli che con la sua classe ha il compito di accompagnare gli ascoltatori fino alle 9 di sera.” Una realtà con più di tre decenni di storia alle spalle, figlia delle radio indipendenti, che ha saputo cavalcare l’onda del cambiamento mediatico, come riferisce un’indagine TER (Tavolo Editori Radio) per l’anno 2017. “La nostra emittente è da sempre la più seguita della Provincia di Rimini, con una media settimanale di 75.000 ascolti, 300.000 nell’intera area di diffusione – precisa Elisa Fabbri, Responsabile Commerciale di Radio Gamma –. La storicità e la professionalità fanno di Radio Gamma un medium in continua crescita per una proposta di qualità.”
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All’interno della Locanda i Girasoli ha preso vita un nuovo progetto: Aromi - Orto e Cucina è un ristorante intimamente legato ai profumi delle stagioni. Lo Chef Davide Pontoriere saprà condurvi in un viaggio in cui è la Natura a dettare i suoi tempi, i mesi dell’anno a suggerire il menù.
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di Cinzia Bauzone / ph Riccardo Gallini
Nel suo racconto Roberto Corbelli illustra subito le caratteristiche su cui è costruito questo nuovo grande progetto. Un progetto che mescola un universo di cose e che si terrà a Shanghai dal 5 al 10 novembre 2018, presso il National Exhibition and Convention Center. L’evento si chiama CIIE, China International Import Expo ed è organizzato da ICEAgenzia (Istituto nazionale per il Commercio Estero). È dedicato all’importazione di prodotti esteri
in Cina e vedrà 100 Paesi della sfera internazionale coinvolte, con 150.000 partecipanti qualificati come buyer, nazionali ed esteri. Roberto Corbelli è il curatore delle aree dell’esposizione italiana, che ha l’obiettivo d’incrementare l’interscambio fra la Cina e i principali partner commerciali esteri. Ci vuole raccontare nello specifico? “L’evento fieristico accoglierà, in un’area di oltre 180.000 mq, diversi padiglioni settoriali, 5 aree tematiche dove le singole imprese avranno spazi dedicati alle proprie eccellenze. In ciascuno stand è prevista un’esposizione riservata all’Italia, dove verranno raggruppate le aziende espositrici. Questa è la prima fiera in Cina indirizzata esclusivamente all’importazione di prodotti e servizi che incentiva la presenza di espositori stranieri.” Di quali aziende si tratta? “Sono aziende leader di vari settori: tecnologia alimentare, apparecchiature medicali, beni di consumo, gioielli, abbigliamento, accessori, servizi e design di arredo/complemento. L’esposizione collettiva di questi elementi
racconterà l’eccellenza, la cultura, la tecnologia, lo stile di vita della nostra nazione. I servizi invece si concentreranno su turismo, creative design, tecnologia, outsourcing, cultura e insegnamento. A latere dell’esposizione, inoltre, saranno organizzati incontri di matchmaking, seminari e lanci di prodotti.” Lei è anche presidente di CNA Federmoda di Rimini e si è distinto nella progettazione di eventi importanti del settore moda sul nostro territorio, come Riccione Moda Italia. “Abbiamo realizzato numerosi eventi e concorsi internazionali legati alla moda a supporto del Made in Italy, con partecipazioni collettive di piccole e medie aziende e giovani stilisti. Attualmente abbiamo un interessante progetto di promozione in Canada e a Dubai.” Con questi progetti coltiva un sogno che va al di là del lavoro: diffondere la cultura italiana e le genialità del nostro Paese. “La moda è un fenomeno sociale e culturale e come tale va valorizzata, soprattutto nel nostro Paese.”
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BUGNION S.P.A. IL DIRITTO INDUSTRIALE A RIMINI COMPIE 50 ANNI.
LA FILIALE RIMINESE DI BUGNION S.P.A., IN VIA VALENTINI 11 È IL PUNTO DI RIFERIMENTO DI MOLTE REALTÀ DEL TERRITORIO.
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Bugnion S.p.A. nasce nel 1968 e, durante questi 50 anni che festeggia con un cambiamento di veste grafica che coinvolge anche il logo, si è affermata tra le prime società in Europa per consulenza in proprietà intellettuale, arrivando a contare circa 70 professionisti del settore della consulenza in PI (marchi, brevetti, design, diritto d’autore). La società ha la sua prima sede storica a Milano, ma al contrario dei competitor, spesso radicati solo nelle grandi città – Milano, Torino, Roma –, Bugnion punta, allora come oggi, sulla territorialità, per avere un contatto diretto con la propria clientela. Obiettivo della Società è individuare e tutelare i beni immateriali delle aziende: brevetti per invenzione e modelli industria-
li, disegni, processi produttivi innovativi, know-how, software, diritto d’autore e i segni distintivi quali marchio, nome a dominio. Sapere gestire questi diritti, sfruttarli, difenderli dalla concorrenza, valorizzarli e farne un elemento fondamentale del patrimonio aziendale significa saper costruire il vantaggio competitivo dell’impresa. Ma cosa significa, nel 2018, fare consulenza in proprietà industriale e intellettuale? Ci risponde il dott. Franco De Berardinis, che ha partecipato nel 1983 all’apertura della filiale di Rimini, una delle 15 sedi che Bugnion vanta in Italia e all’estero, fra Spagna, Germania e America. “Una delle nostre attività è la consulenza relativa all’uso del marchio in internet. Da una decina d’anni, poi, è compar-
so il nome del dominio, l’ultimo figlio della famiglia dei segni distintivi. Questo è un aspetto che ha coinvolto nuove problematiche nell’ambito delle tradizionali tematiche del diritto industriale. Bugnion è preparata e sensibile a queste problematiche, che affronta grazie a team a livello societario composti da avvocati e ingegneri specializzati in queste materie. La finestra sul mondo che è internet ci permette di capire con più velocità se qualcuno magari sta compiendo degli illeciti a carico del nostro marchio. Non basta depositare un marchio, bisogna anche fare in modo che sia difeso: noi siamo le persone che l’imprenditore sceglie per dare valore alle sue idee.” “Nel tempo sono aumentate le casistiche dei problemi di con-
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”NON BASTA DEPOSITARE UN MARCHIO, BISOGNA ANCHE FARE IN MODO CHE SIA DIFESO: NOI SIAMO LE PERSONE CHE L’IMPRENDITORE SCEGLIE PER DARE VALORE ALLE SUE IDEE.”
traffazione – aggiunge la dott. ssa Roberta Bianchi –. È più facile appropriarsi e violare i diritti di marchio, perché internet ha abolito alcuni confini.” Per fortuna in questi casi è possibile rivolgersi alla competenza dello staff di Bugnion: la sede di Rimini vanta un organico composto da uno staff di segreteria e 5 professionisti, iscritti all’Albo dei Consulenti di Proprietà Industriale, a cui si accede dopo aver superato una selezione rigorosa. “Molto spesso il valore di un’azienda è rappresentato soltanto dal nome del prodotto – spiega la dott.ssa Roberta Bianchi –. Noi ci occupiamo anche di perizie di marchi, ma non solo: tuteliamo anche il design d’arredamento, di calzature, di abbigliamento, oggettistica, pagine web.” Nei suoi 35 anni la sede di Rimini ha accompagnato e accompagna tuttora molte realtà di respiro nazionale ed europeo: “Quasi tutte le aziende più note della Provincia riminese e forlivese sono nostre clienti, ma curiamo anche un’area che parte da Rimini, abbraccia Cesena, Forlì, Ravenna e arriva a Pesaro comprendendo San Marino. Nel corso del tempo Rimini ha acquisito importanza a livello nazionale per la sua creatività, perché il modello riminese è molto innovativo, quindi ha senso che un servizio di questo genere sia proprio qui”. E quando la dott.ssa Bianchi dice qui, intende proprio alla lettera: non si tratta infatti di una segreteria che ti rimbalza a un altro ufficio, i professionisti sono in
loco e l’azienda può raggiungerli o può essere raggiunta in poco tempo. I consulenti della sede di Rimini sono reperibili in ogni momento: “Ai nostri clienti diamo mail, cellulari, contatto skype… siamo raggiungibili sempre – sottolinea la dott. ssa Bianchi, orgogliosamente –. Questo è un aspetto su cui puntiamo molto: noi diamo ai nostri clienti sempre la massima disponibilità”. Il dott. Franco De Berardinis non ha dubbi: “Lo staff professionale di Rimini che abbiamo creato nel corso del tempo, uno staff di elevata cultura e preparazione professionale, la presenza fisica e costante di quest’ufficio e il riconoscimento di cui godiamo presso i nostri clienti è fonte di grande orgoglio. Siamo stati i primi ad aprire uno studio in questo settore e abbiamo guadagnato una posizione di tutto rispetto”. Per festeggiare, la filiale di Rimini inviterà i suoi clienti, il 14 settembre, al vernissage della mostra di Leonardo Blanco, all’Augeo Art Space. Bugnion infatti è una realtà con la missione di tutelare la creatività, ma anche di promuoverla: nel corso degli anni a Rimini ha già organizzato 3 edizioni di Branding art, manifestazione dove Bugnion è mecenate di artisti di nuova generazione invitati a rivisitare dal punto di vista grafico alcuni marchi noti.
DALL’ALTO VERSO IL BASSO: FRANCO DE BERARDINIS, BARBARA CASADEI, DAVIDE FALZONI, ROBERTA BIANCHI, VITTORIO BONGIOVANNI.
Via A. Valentini, 11/15, Rimini | Tel. +39 0541 779111 | Fax. +39 0541 790699 | rimini@bugnion.it IN MAGAZINE
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Piazzale Kennedy, 2 - 8 Rimini (RN) Via Covignano, 96 - Tel. 0541.775505 Viale Rimembranze, 74/A - Tel. 0541.389460 www.dallalella.it
DIALOGARE
L’eredità
D'AMERICA MISANO È CAPITALE DEL DIALOGO INTERCULTURALE, GRAZIE ANCHE AL PATRIMONIO LIBRARIO DI EUGENE NIDA DONATO ALLA FONDAZIONE SAN PELLEGRINO. NE PARLIAMO CON IL PRESIDENTE, STEFANO ARDUINI.
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Misano vanta sul suo territorio un Istituto di formazione di alto profilo tecnico che opera a livello internazionale nel campo della ricerca sulla traduzione e sulla comunicazione interculturale e che si occupa di alta formazione linguistica: la Fondazione San Pellegrino. Recentemente sono stati donati alla Fondazione la biblioteca e gli archivi del linguista e traduttore statunitense Eugene Nida (Oklahoma City, 1914 - Madrid, 2011), padre fondatore della mo-
di Irena Coso / ph Riccardo Gallini
derna Scienza della Traduzione. Si tratta di un lascito di grande valore per le ricerche affrontate e per i risultati raggiunti dal linguista americano. L’attesa che sta animando l’ambiente internazionale della traduzione riguarda il materiale inedito: gli appunti, le lezioni, la corrispondenza di una lunga e intensa vita di studioso, conservata con cura dalla moglie, Elena Fernandéz Miranda e donata dalla stessa alla Fondazione misanese. Ci racconta qualcosa di più il presidente della
Fondazione, il prof. Stefano Arduini. Presidente, recentemente il legame fra la Fondazione e il Nida Institute si è ulteriormente rinsaldato. Ci spiegherebbe meglio? “Il Consiglio d’Amministrazione della Fondazione ha approvato un Centro di Ricerca Internazionale, intitolato a Eugene Nida, che assorbe le attività di ricerca dell’Istituto e della FUSP (Fondazione Unicampus San Pellegrino), come la Nida School of
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E sul Nida Institute? Un connubio prezioso per Misano… “Il Nida Institute è l’Istituto di ricerca e formazione dell’American Bible Society. Il San Pellegrino collabora con l’American Bible Society dalla fine degli anni ’90, ancora prima della creazione del Nida Institute. Nel 2010, quando è stata creata la Fondazione Unicampus San Pellegrino, il Nida Institute è stato uno dei soci fondatori insieme al Comune di Misano. Il Comune di Misano ha subito colto il valore di questo
NELLA PAGINA PRECEDENTE, STEFANO ARDUINI, PRESIDENTE DELLA FONDAZIONE SAN PELLEGRINO. IN QUESTA PAGINA, IN ALTO, ARDUINI MOSTRA I PACCHI CONTENENTI IL PREZIOSO ARCHIVIO DI EUGENE NIDA.
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Translation Studies che si svolge ogni primavera a Misano e raccoglie gli studiosi di traduzione più importanti nell’ambito internazionale; i seminari di tre giorni che organizziamo insieme alla New York University alla fine di ogni settembre a New York. La biblioteca e gli archivi di Eugene Nida, acquisiti recentemente dalla FUSP, rappresentano il punto principale del centro di ricerca.” Significa che Misano ha già acquisito questa preziosa documentazione? “Tutti i libri e l’archivio di Eugene Nida sono già presenti in Fondazione a Misano. La catalogazione dei materiali inizierà nel mese di settembre e sarà curata da un esperto proveniente dagli Stati Uniti.” Ci dica di più sull’American Bible Society. “L’American Bible Society è la più importante delle società che si occupano di traduzione biblica. Ha sede a Filadelfia, dove si trova anche la biblioteca con bibbie rare e volumi specializzati sul tema. L’American Bible Society è una dei membri dell’United Bible Societies, che riunisce tutte le associazioni bibliche e governa buona parte del lavoro sulla traduzione biblica. Esiste un board di cinque membri, di cui faccio parte, che valuta i progetti internazionali di traduzioni bibliche: al momento sono più di 400.”
RECENTEMENTE SONO STATI DONATI ALLA FONDAZIONE SAN PELLEGRINO LA BIBLIOTECA E GLI ARCHIVI DEL LINGUISTA E TRADUTTORE STATUNITENSE EUGENE NIDA (1914-2011), PADRE FONDATORE DELLA MODERNA SCIENZA DELLA TRADUZIONE. UN LASCITO DI GRANDE VALORE.
luogo di ricerca e di formazione, contribuendo perciò alla nascita della FUSP.” Ci dica qualcosa sulla vostra offerta formativa universitaria e sulla recente apertura alla Laurea Magistrale in Traduzione Specialistica e Interpretariato. “La Fondazione, oltre a continuare la Laurea Triennale in Mediazione Linguistica con attenzione particolare alle nuove tecnologie, ha iniziato il processo di accreditamento per la Laurea Magistrale in Traduzione e Interpretazione. Il progetto è quello di aprire due indirizzi principali, uno nell’ambito tecnico per l’azienda, che rappresenta la tradizione della Laurea Triennale, e un secondo indirizzo di traduzione editoriale e letteraria che mette a frutto l’esperienza e le relazioni con le case editrici del master storico Tradurre la letteratura, attivo da oltre vent’anni.”
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SCRIVERE
Declinazione
CREATIVA
GIOVANISSIMA POETESSA RIMINESE, SOFIA FIORINI È STATA DEFINITA UNA DELLE VOCI PIÙ PROMETTENTI DELLA POESIA DI DOMANI. UN’AVVENTURA FRA VIAGGI E NATURA, MUSICA E PAROLE.
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di Cinzia Bauzone / ph Margherita Cenni
In una società dominata dal disordine, dai proclami, dalle parole urlate, Sofia Fiorini, giovane poetessa riminese, spunta come un fiore sbocciato al sole. Ventidue anni, studentessa di Lettere, si accosta alla poesia alle scuole superiori grazie a un laboratorio coordinato da Isabella Leardini, poetessa e direttrice artistica del Festival Parco Poesia e del Premio Rimini per la poesia giovane. I suoi versi d’esordio sono racchiusi nella raccolta La logica del merito (Interno Poesia Editore) con cui arriva tra i 7 finalisti al Premio Rimini 2016 per poeti emergenti. È stata definita una delle voci più promettenti della poesia di oggi e di domani; nel suo racconto sceglie le parole con cura, senza clamore, e ne viene fuori un bel quadro, delicato, quasi perfetto. Com’è nata la sua passione per la poesia? “Da sempre nutro un grande amore per la lettura. In seconda superiore mi sono affacciata alla poesia grazie a Isabella Leardini che organizzava laboratori di poesia in collaborazione con gli insegnanti del liceo: lei mi ha presa per mano aiutandomi a cercare la mia voce. Ho subito sentito che la
poesia era la forma d’espressione migliore per me. Dopo il percorso adolescenziale, ho intrapreso gli studi in Lettere e ho maturato così il mio percorso formativo.” Ci racconti del libro. “La logica del merito è l’opera premiata al Premio Violani Landi 2015. Attualmente è tra i 10 finalisti al Premio Nazionale di Poesia Solstizio, destinato all’opera prima edita. Alcuni testi sono stati tradotti in spagnolo e in brasiliano e apparsi sul supplemento letterario del giornale di Minas Gerais. Ho organizzato alcune presentazioni, in una scuola di Como, in diverse librerie, a Bologna in un centro culturale e a un evento legato alla lettura.” Ha tratto ispirazione da alcune poetesse...
“La presenza di voci femminili e di alcuni temi come la lontananza, l’assenza, la ricerca, mi hanno accompagnata nello sviluppo del libro.” Che cos’è la poesia? “Prima di tutto è una declinazione della creatività. Un modo con cui esercito la mia creatività ed è quindi anche un divertimento.” Oltre alla poesia quali sono le sue passioni? “Mi piace viaggiare, amo la natura e le emozioni che essa è capace di regalare. La musica è un’altra mia grande passione.” Progetti futuri? “Continuo a scrivere e a studiare. La poesia nasce da dentro, credo non si debbano forzare le cose ma lasciare che scorrano in modo naturale.”