Faenza IN Magazine 04/2022

Page 1

n.4 2022 www.inmagazine.it faenza GIAN CARLO MINARDI AUTOMOBILI E SPORT GIULIA MENICHETTI ALLA RICERCA DEL CIBO SANO IL FIUME LAMONE IL NILO DELLA ROMAGNA

EDITORIALE

Con l’autunno arriva un nuovo numero carico di storie di vita e di passioni, di imprenditorialità e territorio. La giovane ricercatrice ravennate Giulia Menichetti racconta come è arrivata a conquistare gli USA dove indaga le relazioni tra cibo e salute. A Faenza, Gian Carlo Minardi continua a essere un punto di riferimento per il mondo dell’automobilismo. Ad aprire le porte del gruppo Quick, leader negli accessori per la nautica, è poi Michele Marzucco che ora amministra l’azienda con i figli Carlo e Chiara. A Lugo, invece, il guru del vintage Angelo Caroli svela i segreti del suo negozio con un archivio di180.000 pezzi. Spazio poi a Giulia Casbel, che ha appena vinto il premio Mogol Battisti Festival, e Beatrice Miserocchi che ha scoperto la sua strada con le ricette della nonna. Da scoprire anche le opere dell’artista Michele Andalò e la storia del fiume Lamone. Buona lettura!

Edizioni IN Magazine s.r.l. Via Napoleone Bonaparte, 50 - 47122 Forlì | T. 0543.798463 www.inmagazine.it | info@inmagazine.it Anno XXI N. 4 ottobre/novembre Reg. di Tribunale di Forlì il 16/01/2002 n.1

Direttore Responsabile: Andrea Masotti Redazione centrale: Clarissa Costa

Coordinamento di redazione:

Collaboratori:

Fotografi:

Tutti i diritti

riservati. Foto

con l’autorizzazione dell’editore e

In ottemperanza a

ricevere questa rivista in formato elettronico e/o cartaceo puoi chiedere la cancellazione del tuo nominativo dal nostro database scrivendo a privacy@inmagazine.it

dal Regolamento UE 2016/679 (GDPR) sulla privacy, se non vuoi

sono
e articoli possono essere riprodotti solo
citando la fonte.
quanto stabilito
più
Roberta Bezzi Artwork e impaginazione: Francesca Fantini Ufficio commerciale: Roberto Amadori, Gianluca Braga Stampa: La Pieve Poligrafica Villa Verucchio (RN) Chiuso per la stampa il 18/10/2022
Alessandra Albarello, Chiara Bissi, Andrea Casadio, Anna De Lutiis, Massimo Montanari, Serena Onofri, Aldo Savini.
Lidia Bagnara, Massimo Fiorentini, Vincenzo Pioggia. 12 06 / PROFILI GIULIA MENICHETTI 06 49 24 12 / PROFILI GIAN
CARLO
MINARDI 18 / VISIONI GRUPPO QUICK 24 / MODA A.N.G.E.L.O. VINTAGE PALACE 31 / CUCINA BEATRICE MISEROCCHI 37 / MUSICA GIULIA CASBEL 42 / TERRITORIO IL NILO ROMAGNOLO 49 / PITTURA MICHELE ANDALÒ 04 / PILLOLE NOTIZIE DALLA PROVINCIA

PILLOLE

MOSAICO IN PLASTICA

RAVENNA | Dopo tre anni di assenza è tornata Ravenna Mosaico - VII Biennale di Mosaico Contemporaneo. Tra le decine di mostre aperte in città, c’è Modu lare lo scarto, personale di Enrica Borghi a cura di Pasquale Fameli che è possibile visitare alla Fon dazione Sabe per l’Arte fino al prossimo 17 dicembre. La mo stra propone al pubblico alcune opere iconiche dell’artista come Mandala e Muro , caratterizza te da una natura metamorfica che permette loro di crescere e adattarsi a qualsiasi condizione spaziale. Un’altra particolarità? Sono costruite con tappi di pla stica, nastri segnaletici e scarti di origine industriale.

NUOVA NOMINA

TRANSMISSIONS FESTIVAL

RAVENNA | Si terrà nei rinnovati spazi del Teatro Rasi di Ravenna l’edizione 2022 di Tran smissions, il festival di Bronson Produzioni dedicato alle più innovative frontiere della musica. Quest’anno la direzione artistica è affidata a Marta Salogni, una producer italiana di successo internazionale, vincitrice del Music Producer Guild. In arrivo dieci artisti e band da cinque Paesi al mondo: Valentina Magaletti, Sam Sheperd, Kali Malone, Lucrezia Dalt, Silvia Tarozzi, Erland Cooper, Maria Valentina Chirico, Bullya che, Francesco Fonassi oltre alla stessa Salogni.

RAVENNA | Fabio Maletti è il nuovo segretario generale dell’Autorità di Sistema Portuale di Ravenna. Ha rivestito l’incarico di direttore tecnico dal 2000 e segretario generale per alcuni anni. Una scelta dunque nel segno della continuità dell’ente che si è posto come obiettivi la realizzazione dell’Hub Portuale e le opere del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

La deiStagione Teatro Alighieri Teatro Rasi Ravenna 2022—2023 Teatri Novembre 10, 11, 12, 13 Alighieri Valter Malosti, Marco Foschi, Danilo Nigrelli I due gemelli veneziani 18, 19, 20 Rasi Marco Martinelli, Ermanna Montanari / Teatro delle Albe Pasolinacci e Pasolini Quattro movimenti di ascolto 24, 25, 26, 27 Alighieri Giacomo Poretti, Daniela Cristofori Funeral Home Dicembre 15 Rasi Lorenzo Gleijeses, Eugenio Barba, Julia Varley Una giornata qualunque del danzatore Gregorio Samsa Gennaio 13, 14 Rasi Teodoro Bonci del Bene Dati sensibili: New Constructive Ethics 19, 20, 21, 22 Alighieri Virginia Raffaele, Federico Tiezzi Samusà Febbraio 2, 3, 4, 5 Alighieri Claudio Casadio L’Oreste Quando i morti uccidono i vivi 8, 9 Rasi Eugenio Sideri / NoveTeatro Calēre (Sentieri) 15, 16 Alighieri Ascanio Celestini Museo Pasolini 23, 24 Rasi Fanny & Alexander, Mara Cerri L'amica geniale a fumetti Marzo 1, 2 Alighieri Compagnia Lombardi-Tiezzi Il soccombente 9 Rasi Micaela Casalboni / Teatro dell’Argine La luce intorno 17 Rasi Matilde Vigna Una riga nera al piano di sopra Monologo per alluvioni al contrario 31 Rasi Teatro Akropolis Pragma Aprile 4, 5, 6 Rasi Luigi Dadina / Teatro delle Albe, Davide Reviati Mille anni o giù di lì 13, 14, 15, 16 Alighieri Ferdinando Bruni, Elio De Capitani / Teatro dell’Elfo Diplomazia 27, 28, 29, 30 Alighieri Maria Paiato, Mariangela Granelli, Ludovica D’Auria Boston Marriage
Campagna
abbonamenti programma su ravennateatro.com Con il supporto di Comune di Ravenna
Tua a 119€ al mese Anticipo 6.280€ | 36 Mesi | Rata Finale 15.895€ TAN 5,97% | TAEG 7,55%* MG4 Electric Compatta, agile e 100% elettrica De Stefani S.p.A. Concessionaria U ciale di Vendita MG Motor a Ravenna - Imola - Cesena, www.destefani.net *Annuncio promozionale. MG4 51 KW STDE Prezzo di Listino €29.990. Esempio di finanziamento: O erta valida con finanziamento, in caso rottamazione e incentivi governativi. Prezzo €22.990, anticipo €6.280; importo totale del credito €16.710 da restituire in 35 rate mensili ognuna di €119, ed un Valore Futuro Garantito pari alla maxi rata finale di €15.895; importo totale dovuto dal consumatore €20.268,77. TAN 5,97% (tasso fisso) – TAEG 7,55% (tasso fisso). Spese comprese nel costo totale del credito: interessi €2.950 istruttoria €400, incasso rata €4,5 cad. a mezzo SDD, produzione e invio lettera conferma contratto €1; comunicazione periodica annuale €1 cad.; imposta sostitutiva: €42,77. O erta valida fino al 31/10/2022. Condizioni contrattuali ed economiche nelle “Informazioni europee di base sul credito ai consumatori” presso i concessionari MG e sul sito www.santanderconsumer.it, sez. Trasparenza. Salvo approvazione di Santander Consumer Bank.
6

GIULIA

LA FISICA CHE RICERCA LE INFINITE RELAZIONI TRA CIBO E SALUTE MENICHETTI

Ha lasciato Ravenna per seguire la passione per la fisica che l’ha portata negli Stati Uniti, dopo la laurea all’università di Bologna, ma il legame di Giulia Menichetti, 36 anni, con la sua città non si è mai spezzato, tanto che qui è convolata a nozze l’estate scorsa con Rudy Gatta, dirigente cooperativo, prima di torna re a Boston dove lavora da alcuni anni alla ricerca delle infinite relazioni tra il cibo e la salute umana. È principal investigator e lectu rer alla Harvard Medical School (Brigham and Women’s Hospital) e membro della facoltà affiliata al Network Science Institute (Northeastern University); si è specializzata in scienza delle reti e guida il progetto Fo odome, che mira a tracciare la complessità chimica del cibo e a sviluppare strumenti per svelare l’impatto delle sostanze chimiche sulla salute.

Perché ha deciso di studiare fisica e come è arrivata a occuparsi di cibo?

“Mi piace pensare al mestiere dello scienziato come all’attività di riconoscere e collegare

forme in vari ambiti del mondo che ci circon da. Avere la capacità di descrivere e predire i fenomeni naturali è quello che mi ha portato alla fisica fin da piccola. Ero affascinata dalla cosmologia, ma durante l’università mi sono accorta che i problemi più interessanti dal mio punto di vista erano nell’ambito dei sistemi complessi, ossia sistemi composti da molte componenti in cui le caratteristiche del singolo non predicono il comportamento del sistema. Ne vediamo esempi tutti giorni: il fatto di essere vivi, il nostro stato di salute e la variabilità nella risposta ai farmaci, l’organizzazione degli stormi e dei branchi, l’evoluzione delle infezioni, la polarizzazio ne delle opinioni sulla rete. Sono arrivata a studiare il cibo e la dieta perché sono fattori fondamentali per la nostra salute, ambiti in cui ancora la scienza della complessità non era approdata.”

Il suo ruolo attuale è quello di investigator e lecturer alla Harvard Medical School. Può spiegare meglio di cosa si tratta?

7 PROFILI

PROFILI

“La Harvard Medical School mi consente completa indipendenza e i mezzi per studia re quello che desidero. Il sistema di Harvard Medical School è molto più simile al CNR italiano piuttosto che a un classico dipartimento. Sono stata assunta per continuare ed espandere il progetto Foodome, di cui sono a capo dalla fine del 2016, ora a cavallo fra il Network Science Institute di Boston e Harvard. Foodome si occupa di caratterizzare il nostro cibo con la stessa precisione che viene usata per creare e studiare i farmaci.”

Una dieta equilibrata può diminuire l’assunzione di farmaci?

“Sì. Questo è lo scopo del progetto. Basta pensare a quanti farmaci sono derivati da componenti chimici presenti nelle piante. Una dieta bilanciata dovrebbe ridurre e la-

GIULIA MENICHETTI, 36 ANNI, È PRINCIPAL INVESTIGATOR E

LECTURER ALLA HARVARD MEDICAL SCHOOL E GUIDA IL PROGETTO FOODOME CHE MIRA

A TRACCIARE LA COMPLESSITÀ CHIMICA DEL CIBO, PER SVELARE L’IMPATTO DELLE SOSTANZE CHIMICHE SULLA SALUTE.

vorare in sinergia con i farmaci necessari, e rendere inutile la maggior parte degli in tegratori. Dobbiamo pensare alla dieta più come un processo nel quale il nostro organismo si è evoluto insieme al suo ambiente, e si è abituato ad assumere i componenti chimici necessari al nostro funzionamento. Questo spiega perché assumere lo stesso quantitativo per un certo nutriente da cibi fortificati piuttosto che da cibi naturali veda il nostro corpo assorbirli diversamente.”

Parlando di cibi ultra processati prodotti dall’industria alimentare, quanto dobbiamo credere alla comunicazione delle aziende? “Poco. Quasi zero. Molto del marketing si basa su vecchie concezioni della dieta, nel le quali periodicamente avevamo un nuo vo ‘colpevole’ da ridurre. Questo approccio ha portato a creare un prodotto alimentare quanto più lontano dalla dieta dei nostri antenati, determinato da una logica di pro fitto piuttosto che di corretta alimentazione, in cui la sostituzione di certi nutrienti determina l’aggiunta di additivi che tengono insieme il prodotto e danno consistenza e sapore. Queste specie chimiche aliene sono note per danneggiare e alterare la nostra flora batterica. Il nostro corpo non si è evoluto per gestirli in maniera sana. Anche la scienza evolve, e stiamo scappando dall’idea di pen sare al cibo in maniera riduzionista, ovvero solo in termini di singoli grassi, zuccheri, o calorie. In realtà, tutti questi elementi e le loro relazioni determinano come ogni sin golo componente chimico viene percepito dal nostro corpo. Questo effetto si chiama matrice del cibo. Il cibo ultra-processato non conserva nessuna traccia dell’effetto origina le, e anche se può essere fortificato (e quindi etichettato come buona sorgente di minerali, vitamine) non necessariamente questo è il modo in cui nostro corpo preferisce ricevere quelle sostanze.”

Qual è la dieta per rimanere in salute?

“La verità è che non c’è una dieta per tutti, ma c’è tanta variabilità individuale e diverse diete ideali a seconda del pool genetico di

8

Vetras Serramenti, da 60 anni specialisti nella progettazione e realizzazione di finestre, di infissi in alluminio taglio termico, legno alluminio, PVC Schüco e prodotti vetrari per l'edilizia e per l'architettura di interni. L’Azienda è in grado di eseguire tutti i lavori di infissi detraibili fiscalmente del 50% Eco Bonus e cessione del credito. Anche con il 110% Super Eco Bonus, grazie al Decreto Rilancio!

Il Decreto legge n.115/2022 autorizza ad installare vetrate in cristallo panoramiche su balconi o altre strutture fisse, senza la necessità di un permesso da parte del comune.

Ravenna, via Trieste 200 T. 0544 420255 commerciale@vetras.it info@vetras.it vetras.it

appartenenza. Se non ci sono tempo e risorse per indagare il proprio profilo, questi sono in linea di massima i consigli: avere una dieta variegata che copra un range ampio di gruppi alimentari per assumere tutti i nutrienti essenziali con la loro matrice del cibo origi nale. Un’ampia varietà di vegetali è partico larmente importante dati tutti i componenti chimici che essi producono per difendersi e che sembrano addestrare la nostra flora batterica. Evitare il cibo ultra-processato.”

Quando fa la spesa cosa c’è nel suo carrello? Essere italiana condiziona le sue scelte?

“Tanti tipi di verdure, frutta, legumi, yogurt e proteine animali quando ho una buona con sapevolezza della qualità dell’allevamento. Rispetto agli americani, essere italiana mi porta a utilizzare olio extra vergine di qualità, bere rigorosamente espresso, e a non consumare praticamente mai bibite. Sono un’italiana atipica in quanto non consumo

quasi mai pasta se non con piacere quando sono ospite. Ho un debole per il cioccolato fondente e le uova.”

Attualmente è negli Stati Uniti, ma pensa di poter tornare in Europa a medio termine?

“I sistemi accademici sono molto diversi e, al momento, cerco di mantenere una rete di collaborazioni in Italia e in Europa per portarvi parte dei miei studi e per non avere una visione troppo americano-centrica del mio lavoro. L’attenzione dell’Europa su queste tematiche è crescente, probabilmente pochi sanno che in Italia siamo fra i primi paesi in Europa per obesità infantile. La decisione relativa a un rientro dipende dalla vita per sonale, dai fondi di ricerca, e dalla presenza di un ambiente dinamico e collaborativo che mi possa sostenere, perché ricordiamoci, non siamo iceberg e la ricerca di eccellenza non è fatta solo da figure isolate ma da ambienti lavorativi sani.”

10
IN APERTURA, GIULIA MENICHETTI, FISICA E SCIENZIATA. NELLA PAGINA PRECEDENTE, MENICHETTI NEL CORSO DI UNA CONFERENZA DEDICATA AL PROGETTO FOODOME. IN ALTO, PRESSO LA HARVARD MEDICAL SCHOOL DI BOSTON.
“NON C’È UNA DIETA PER TUTTI. IL CONSIGLIO È DI AVERE UNA DIETA VARIEGATA CHE COPRA UN RANGE AMPIO DI GRUPPI ALIMENTARI PER ASSUMERE TUTTI I NUTRIENTI ESSENZIALI CON LA LORO MATRICE DEL CIBO ORIGINALE.”

VII biennale di mosaico contemporaneo

PRODIGY KID

FRANCESCO CAVALIERE - LEONARDO PIVI 8 ottobre 2022 - 8 gennaio 2023 MAR - Museo d’Arte della città di Ravenna via di Roma, 13 - Ravenna | www.mar.ra.it

Con il contributo di

Organizzato da
Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna Romagna Acque Società delle fonti

PROFILI

GIAN CARLO

UNA VITA E UNA PASSIONE PER LE AUTOMOBILI E LO SPORT

MINARDI

Ha da poco concluso la sesta edizione del Minardi Day, l’ultima sua idea, e il successo riscosso conferma che Gian Carlo Minardi continua a essere un punto di riferimento per il mondo dell’automobilismo. “Questo è un evento che è cresciuto in maniera espo nenziale anno dopo anno,” ammette, “nono stante l’emergenza sanitaria e le restrizioni, sia per qualità che per quantità. Quest’anno abbiamo avuto il 30% in più di presenze rispetto all’anno scorso, e questo ci conferma che abbiamo raggiunto l’obiettivo: quello di avvicinare quanto più pubblico possibile alle auto, stimolando la curiosità di ammirare da vicino macchine e vetture che hanno segna to la storia.”

Non si è mai fermato Minardi, neanche dopo avere messo la parola fine alla sua straordinaria esperienza in Formula 1, durata 21 anni da quel 5 aprile 1985, giorno del debut to a Rio de Janeiro, e 340 Gran Premi corsi. Un’avventura, quella del Minardi Team, che ha portato la piccola Faenza a lottare con i

tanti giganti della Formula Uno, specializzan dosi in laboratorio di talenti, che l’impren ditore faentino ha dimostrato di sapere scovare. “Non ho nostalgia,” dice chiaramente. “Ho vissuto intensamente questa esperienza, che mi ha dato gioie, soddisfazioni. Ho avu to la fortuna di avere piloti di grandissimo calibro; eravamo un piccolo team che, non avendo risorse economiche per competere con le altre scuderie, aveva però l’ambizione di valorizzare piloti sconosciuti. Questo doveva diventare uno dei nostri elementi distintivi. Se guardo a chi è passato da Faenza, c’è solo da essere orgogliosi per quanto fatto.” Martini, Alboreto, Nannini, De Angelis, Trulli, Webber e Alonso, poi diventato due volte campione del mondo: alcuni dei nomi, in ordine sparso, che si sono fatti le ossa a Faenza. Tra loro anche Jos Verstappen, pa dre dell’attuale leader del mondiale di F1. “A differenza di tanti altri,” ricorda Minardi, “quando venne da noi Jos aveva alle spalle una carriera automobilistica, era in un mo-

12

PROFILI

mento particolare, in una fase calante della sua carriera. Per fortuna sua, Max è tutto diverso da suo padre, agli antipodi in tutto, ha una strada tracciata per lasciare un segno nel mondiale.”

Ora il presente di Minardi è una lista lun ghissima di impegni: dall’aprile di quest’anno è presidente della Commissione automobili Fia, la Federazione automobilistica interna zionale, per la quale si occupa della super visione delle corse Junior. “Cerchiamo di mantenere ad alto livello qualitativo e quantitativo lo sport in pista,” spiega, “tenen do conto delle tante categorie monoposto, puntando su nuove tecnologie e su misure di sicurezza sempre migliori. È un mondo nel

MINARDI È PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE

AUTOMOBILI FIA E DAL 2020 ANCHE DELLA SOCIETÀ CHE GESTISCE L’AUTODROMO ENZO E DINO FERRARI DI IMOLA: “C’È MOLTO DA FARE, AL CIRCUITO SERVE UN BEL RESTYLING.”

quale sono entrato in punta di piedi, portan do la mia esperienza e le mie conoscenze.” Ma Minardi è anche presidente della Commissione per i record di velocità su terra dell’Automobile Club d’Italia e supervisore della scuola federale, che segue i piloti dai kart attraverso le varie formule (Formula 4, Formula 3, Formula 2) che preparano al grande salto in Formula 1. Ancora, gestisce l’attività di consulenza nel settore sportivo automobilistico per conto della ACI-CSAI (Commissione Sportiva Automobilistica Italiana). E dal 2020 è presidente della società che gestisce l’autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola. “C’è un lungo lavoro da fare su questa struttura,” ammette. “Il circuito ha

14

PROFILI

bisogno di un bel restyling. Abbiamo in cantiere tanti progetti, che cercheremo di rea lizzare. Intanto, è importante avere riportato il mondiale di F1 qui, in riva al Santerno, ricollocando Imola nel panorama mondiale. Anche grazie a tante iniziative sportive e ai concerti, siamo tornati a vedere numerosi turisti in visita all’impianto e questo è un segnale positivo. Crediamo di avere dato a tutto il territorio un grosso imprimatur.” Uno sforzo, questo, che è andato di pari passo con l’evoluzione della Motor Valley, uno dei tre distretti turistici creati dalla Regione Emi lia-Romagna. “E senza superbia,” prosegue Minardi, “posso dire che Imola è al centro di questo distretto. Va fatto un plauso a Stefa no Bonaccini che ha creduto nel rilancio del circuito, ha guardato avanti e si è reso conto che lo sport è un veicolo fantastico per il turismo e per tutta la filiera che si lega a questo comparto. Il ritorno diretto e indiretto sul territorio è innegabile. Abbiamo un contratto per portare la Formula 1 a Imola fino al 2025, ma ci auguriamo di poterlo allungare.”

Anche perché il mondiale di Formula 1 sembra vivere una nuova fase di giovinezza. “Le presenze sugli spalti negli autodromi e i ritor ni televisivi dicono che il mondiale piace,” spiega, “e i risultati stanno arrivando e dicono che la Formula 1 sta ritornando al vertici del gradimento popolare. Poi certo, tutto è cambiato, e anche velocemente, dai regola menti alla tecnologia. Trent’anni fa non c’era internet, non c’erano i social e non c’era certo l’evoluzione tecnologica di adesso. È cambiato il mondo ed è cambiata la Formula 1. Era inevitabile. E chissà quanto cambierà ancora in futuro.” Ha girato e gira il mondo, Minardi, ma Faenza resta sempre la casa dolce casa in cui tornare ogni volta che si può. “Faenza è l’unica città che ha l’onore di avere sia l’automobilismo che il motociclismo,” fa notare, “e il territorio è ampiamente riconosciuto all’esterno. Io stesso sono più considerato adesso di quando avevo la scu deria. Tuttavia, credo che questo patrimonio andasse sfruttato meglio sia come marketing che come veicolo turistico.”

16
Via della Lirica, 13 Ravenna | T. 0544 408842 | www.alduomoravenna.it @alduomopasticceria | @pasticceriaalduomo LA DOLCEZZA DELLE FESTE È GIÀ NELL’ARIA

LA FORZA

MARZUCCO A CAPO DELL’AZIENDA LEADER NEGLI ACCESSORI NAUTICI

DI QUICK

Dietro il gruppo Quick, con sede a Piangipa ne, c’è la famiglia Marzucco al completo, il padre Michele e i figli Carlo e Chiara che da quattro anni si dividono le varie incombenze in quella che è a tutti gli effetti un’azienda leader negli accessori per la nautica. A par larne, è colui da cui tutto è cominciato, Mi chele Marzucco.

Com’è iniziato il suo percorso imprenditoriale e come è arrivato nel 1983 all’azienda Quick?

“Ho iniziato la mia esperienza nel settore nautico nel cantiere navale Comar, costruttore delle famose Comet, maturando fin da subito una passione per il mare e la nautica. Spinto da un grande spirito imprenditoriale ho deciso di fondare nel 1982, insieme al mio ex socio, PM Marina, un’azienda specializzata nella commercializzazione, installazione e gestione del post vendita di accessori nautici. Dieci anni dopo PM Marina acquista Quick e, unendo il know how delle due realtà, ha dato vita a una realtà solida e innovativa.”

Quali sono state in questi anni le principali tappe di sviluppo della vostra realtà?

“Quick, dopo il lancio del suo primo salpa ancora modello Aries, ha deciso di entrare in sinergia con diverse realtà, acquisendo nel 1998 l’azienda Nautic Boiler, ramo italiano di Atwood. Negli anni successivi diversifica il proprio business acquisendo Scotti, storica azienda fondata nel 1945 e specializzata in il luminotecnica nautica e CATT, azienda con esperienza nelle lavorazioni meccaniche e nella realizzazione di stampi per materie plastiche. Procede nel suo iter di acquisizioni nel 2007 con Sigmar Marine Srl, specializzata in scalda acqua, e infine nel 2016 con quella del ramo d’azienda Item Mare, il marchio MC2 Marecalmo. Grazie a quest’ultima, Quick ha trasferito la produzione degli stabilizzatori gi roscopici nei propri stabilimenti produttivi e iniziato sin da subito ad apportare migliorie tecniche volte a fornire maggiore efficienza e affidabilità.”

Nel 2018, è poi arrivata una nuova sfida,

18
VISIONI

quella del ricambio generazionale… “Sì. Si è concretizzata con l’acquisizione delle quote del mio ex socio e con l’arrivo in azienda dei miei due figli, Carlo e Chiara. Nel 2022, insieme a loro, sono pronto ad affrontare l’ingresso in società di Fondo Ita liano d’Investimento SGR e Armònia SGR.”

Quanti dipendenti e qual è il fatturato della Quick oggi?

“Quick oggi conta più di 300 dipendenti di cui 270 in Italia. Nel 2021 ha realizzato un fatturato pari a 51 milioni di euro e per il 2022 si stima di chiudere l’esercizio in corso con un fatturato consolidato superiore ai 65 milioni di euro.”

Può dire qualcosa anche in merito al mercato estero?

“Siamo presenti negli Stati Uniti dal 2006 con Quick Usa che svolge l’attività di distri buzione e assistenza per il mercato del conti nente americano e nel territorio inglese con Quick UK, fondata nel 2018. Il mercato estero è ovviamente fondamentale per la nostra

attività, per questo abbiamo deciso di aprire le nostre due sussidiarie, per essere più vicini ai cantieri importanti. I nostri mercati di riferimento? Europa, Usa e Australia.”

Qual è il segreto del vostro successo?

“Il cliente chiama e noi rispondiamo subito. Da sempre questo è il nostro grande impe gno: essere un punto di riferimento per i cantieri, presente e pronto ad accogliere tutte le richieste nel minor tempo possibile. Altri nostri grandi punti di forza sono la capillarità e la credibilità maturata con i nostri trent’anni di esperienza nel settore.”

Quando si parla di Quick si parla anche della storia di una famiglia. Come vi siete divisi i ruoli e le competenze?

“Sin da quando sono entrati in azienda nel 2018, i miei figli Carlo e Chiara hanno iniziato a togliere i problemi dalla mia scriva nia. È stato quindi naturale, data anche la necessità di strutturare l’azienda, diventare un amministratore delegato a tre teste: io mi occupo direttamente del commerciale e

19
IN ALTO, L’IMPRENDITORE MICHELE MARZUCCO INSIEME AI FIGLI CARLO E CHIARA, CON I QUALI CONDIVIDE IL COMPITO DI AMMINISTRARE L’AZIENDA. NELLA PAGINA SEGUENTE, LA SEDE DI PIANGIPANE DEL GRUPPO QUICK.

della finanza, Chiara del marketing e Carlo della produzione. Contestualmente abbiamo inserito figure, prevalentemente nell’ambito tecnico e operation, che ci permettessero di concentrarci sulla visione strategica.”

Il presente è pieno di incognite dopo la pandemia: come affronta Quick tali problematiche?

“Il settore nautico non è stato investito da una grande crisi in termini di richieste. Anzi, ha registrato un incremento di queste ultime. Abbiamo deciso di fare importanti investimenti sulle materie prime per garantirci un magazzino consistente e in azienda abbiamo un vasto parco macchine concentrato nella fabbrica metalmeccanica CATT. Questo ci ha permesso di effettuare tutte le lavorazioni in casa senza subire ritardi nelle consegne. Indubbiamente i prossimi mesi non saranno

DAL 2018, MICHELE MARZUCCO È AFFIANCATO IN AZIENDA DAI FIGLI CARLO E CHIARA E, INSIEME A LORO, HA AFFRONTATO DI RECENTE L’INGRESSO IN SOCIETÀ DI FONDO ITALIANO D’INVESTIMENTO SGR E ARMÒNIA SGR. OGGI CONTA PIÙ DI 300 DIPENDENTI.

facili, ma non sappiamo fare altro se non pro seguire per la nostra strada con un’attenzione particolare alle più di trecento famiglie che convivono con noi ogni giorno.”

Quali progetti avete per il futuro?

“L’ingresso in società di Fondo Italiano d’In vestimento SGR e Armònia SGR avvia un progetto di sviluppo improntato da un lato all’innovazione tecnologica, dall’altro al raf forzamento delle aree prodotto a elevato va lore aggiunto, in particolare quella della stabilizzazione. Al vertice della società rimane la mia famiglia e io continuerò a ricoprire la carica di amministratore delegato. La conti nuità della famiglia Marzucco, unita al con tributo di FII e Armònia, consentiranno al gruppo Quick di poter beneficiare di un team dalle competenze complementari e così di ac crescere le proprie opportunità di sviluppo.”

UNA SCELTA

Per prenderti cura di te, facendo emergere la tua unicità, servono azioni concrete e consapevoli. Con questa filosofia Head SPA, salone botanico per la cura di cute e capelli, ti accompagna passo dopo passo in un percorso personalizzato per dare valore alla tua bellezza e benessere psicofisico, dal taglio all’armocromia, alla salute di cute, chioma ed emozioni. Specializzato in ambito tricologico, il salone offre inoltre servizi di consulenza volti a trattare gli inestetismi cutanei con prodotti di derivazione naturale. Un format unico che unisce scienza e tecnologia a esperienze sensoriali, aromaterapiche e rituali olistici, per elevare la tua identità e sicurezza in una dimensione di vero relax.

Ravenna | Circonvallazione Rotonda dei Goti, 4 | Tel. 392 966 7824
AMARTI È

NATA NEL 1989 PER LA CURA E IL PRIMO SOCCORSO DEGLI ANIMALI, OGGI LA CLINICA È IL PRIMO CENTRO POLISPECIALISTICO

VETERINARIO

DELLA REGIONE.

ADVERTORIAL

CLINICA VETERINARIA DI RUSSI IL CENTRO PER LA SALUTE DEGLI ANIMALI

Da oltre trent’anni la Clinica Veterinaria di Russi è un punto di riferimento sul territorio ro magnolo per la salute e la cura degli animali da compagnia. Fio re all’occhiello del centro è la capacità di offrire servizi a 360 gradi per il mondo animale e per i proprietari degli animali

Se da un lato è una clinica con aspetti di alta specialità, in cui sono presenti ortopedici, chi rurghi, fra cui alcuni esperti in laparoscopia, dall’altro continua a rivestire un ruolo prezioso di vicinanza occupandosi delle pic cole o grandi emergenze di tutti i giorni. “Accogliamo tutti e ci occupiamo dei casi più semplici come di quelli più complicati,” racconta il direttore sanitario e

medico veterinario Matteo Gal liani , “sempre fedeli al nostro motto: la ricerca della scelta mi gliore per l’animale che abbiamo in cura. Siamo qua per l’anziano che viene la mattina per il ca gnolino che ha avuto un proble ma così come per i tanti colleghi che ci chiedono una consulenza, a dimostrazione della bontà del lavoro svolto in questi anni e dal la fiducia riposta. All’occorrenza inoltre offriamo consulenze a canili e gattili e ci occupiamo di settori come quello degli animali selvatici e dei cavalli. Da parte nostra c’è sempre la massima at tenzione nel trovare le risposte e nel dare consigli giusti.” Figura eclettica Galliani, grazie ad anni di esperienza sul campo,

si è guadagnato la fama di “con sulente di salute animale”. Oltre a essere direttore della Clinica, è anche consulente e direttore sanitario del Giardino Zoologi co Safari di Ravenna, del Canile Comunale di Cervia e del Cras - Centro Recupero Avifauna Selvatica di Ravenna, oltre che fondatore e presidente di Animal Rescue Team Italia, associazione che si occupa di soccorso e di progetti di soccorso animale con ambulanze in tutto il territorio italiano. Un ruolo il suo che è ma turato nel tempo, dopo aver ac quisito le necessarie conoscen ze legislative e mediatiche, in un mondo in costante evoluzione, per riuscire a comunicare in modo efficace verso la comunità.

“ACCOGLIAMO TUTTI E CI OCCUPIAMO DEI CASI PIÙ SEMPLICI COME DI QUELLI PIÙ COMPLICATI,” RACCONTA IL DIRETTORE SANITARIO E MEDICO VETERINARIO MATTEO GALLIANI, “SEMPRE FEDELI AL NOSTRO MOTTO: LA RICERCA DELLA SCELTA MIGLIORE PER L’ANIMALE CHE ABBIAMO IN CURA.”

“Attualmente è sempre più im portante per i medici,” aggiun ge Galliani, “essere aggiornati e collaborativi. La medicina va così veloce che solo se si lavora in gruppo, mettendo insieme più competenze, si è in grado di for nire le risposte più adeguate nei vari casi.” E la Clinica Veterinaria di Russi è una vera potenza se si considera che conta una cin quantina di persone, compresi i collaboratori amministrativi e infermieristici. Lo staff medico offre assistenza di base di me dicina preventiva, vaccinazioni e consulenza veterinaria, oltre a servizi specialistici come il pron to soccorso, il trasporto assisti

to, la diagnostica di laboratorio, la diagnostica ecografica, radio grafica ed endoscopica. Nata come attività ambulatoria le nel lontano 1989 per la cura e il primo soccorso degli anima li, si è trasformata in clinica nel 2007, per poi diventare il primo Centro polispecialistico veteri nario della regione nel 2015 con l’arrivo contemporaneamente della Tac e della Risonanza Magnetica, delle sale chirurgiche e delle sale ricoveri, oltre alle sale riunioni, cuore pulsante dove si svolgono i corsi di formazione e aggiornamento.

Creato con l’obiettivo di offrire un servizio diagnostico profes

sionale mirato e tecnologica mente all’avanguardia, in grado di integrarsi alla perfezione con le prestazioni mediche e di petcare assistenziale già erogate dalla Clinica in via Faentina Nord 125/6, il Centro polispecialisti co di via Mozambico 9 garanti sce l’eccellenza nel campo della diagnostica di precisione. Sono infatti presi in carico non solo problematiche ortopediche, ma anche neurologiche e oncologi che che richiedono particolare attenzione. Per i proprietari de gli amici a quattro zampe, è dun que un sollievo sapere di potersi rivolgere a un centro così com pleto in caso di bisogno.

IN APERTURA, IL DIRETTORE SANITARIO E MEDICO VETERINARIO MATTEO GALLIANI. SOPRA, ALCUNE IMMAGINI DELLO STAFF DELLA CLINICA VETERINARIA DI RUSSI.
Ravenna | Via Faentina Nord,
12576
|
Tel. 0544 582489
| www.clinicaveterinariarussi.eu

RE DEL

IL PREZIOSO ARCHIVIO A.N.G.E.L.O. VINTAGE PALACE DI LUGO

VINTAGE

“Ho capito che poteva essere anche un lavo ro quando ho venduto un paio di camicie a una mia professoressa di chimica.” Inizia in quel momento la storia imprenditoriale di Angelo Caroli, divenuto nel tempo il guru del vintage con l’A.N.G.E.L.O. Vintage Pa lace di Lugo. Ad ascoltare la sua narrazione, viene spontaneo pensare a Francesco Guccini quando parlava di sogni che si dipanavano fra la via Emilia e il West. Di visioni che andavano oltre quei paesaggi così nebbiosi d’inverno e caldi e umidi d’estate. Ed è comunque sempre la musica la coprotagonista di queste storie. Angelo Caroli a diciassette anni è incuriosito dalla moda, dai primi espe rimenti di fiere rivolti a un pubblico giovane come Pitti Casual a Firenze, ma anche dalle prime radio libere. Come Radio Music International di Cotignola, dalle cui frequenze ogni giovedì sera parla ai suoi coetanei di ciò che è in e ciò che è out nell’abbigliamento. È la seconda metà degli anni Settanta, quando Erich Fromm pubblica il libro Avere o essere?

interpretando perfettamente il dualismo esi stenziale in atto. Mentre Bruce Springsteen graffia le anime dai palchi del leggendario concerto No Nukes, i giovani cercano la loro identità guardando agli Stati Uniti come a un luogo di libertà assoluta, intrecciando i fili della propria storia personale con quelli di una storia collettiva. Milano è l’altro polo di quell’orizzonte aperto, inclusivo, la città dove si anticipano le mode portate da vi sionari come Elio Fiorucci. E Angelo Caroli comincia così a guardare le vetrine e a curiosare nei negozi dell’usato di quella città che osa sperimentare, introducendo nuovi codici estetici. E poi di nuovo la via Emilia lo riporta a casa, al variopinto mercato della Piazzola di Bologna a vendere, assieme a un commerciante ambulante che diventa suo socio, abbigliamento militare americano ac quistato ogni giovedì a Prato.

“Allora l’usato si vendeva ammucchiato in cestoni e io ho sempre pensato che non fosse quello il modo giusto per presentarlo ai miei

24
MODA
25

MODA coetanei, così lo sceglievo, lo facevo lavare e lo esponevo appeso in una modalità simile a quella degli abiti nuovi,” racconta parlan do di quel primo periodo. Poi è subentrato il nuovo obiettivo di recupero anche culturale e Angelo Caroli ha così compiuto il passo successivo che l’ha spinto a selezionare nel tempo capi e accessori unici per creare un archivio arrivato ormai a 180.000 pezzi. La sua passione l’ha portato molto lontano e da un negozietto di 30 mq è poi passato, nel 1992, esattamente trent’anni fa, a una palazzina di inizi Novecento, dove ha creato un percorso espositivo rispettando le stanze e le atmosfere definite nel tempo dai diversi stili e interventi architettonici, tra cui quello realizzato negli anni Cinquanta da Giuseppe

Rustichelli. A pianterreno ci sono i capi di abbigliamento più abbordabili o destinati ai più giovani, i pezzi militari e i jeans assieme all’upcycling che punta principalmente sul tie and dye, mimetizzando piccoli segni di usu ra. Quei segni che nel vintage rappresentano un valore aggiunto, cicatrici di un vissuto e di una storia intrigante da raccontare e che li rende unici. Al primo piano, la Vintage Room è invece riservata ai pezzi più importanti e iconici tra cui Chanel e Hermès, affiancati da ricercati capi maschili. Più si sale e più l’atmosfera diventa romantica con una sezione speciale dedicata agli abiti da sposa e da cerimonia. Il dedalo di stanze culmina poi nei solai dove sono appesi i capi destinati alle vendite online. Ma la meraviglia non finisce

26

“UN TEMPO L’USATO SI VENDEVA AMMUCCHIATO IN CESTONI. PER ME NON ERA IL MODO GIUSTO DI PRESENTARLO, COSÌ

LO SCEGLIEVO, LO FACEVO LAVARE E LO ESPONEVO APPESO COME I CAPI NUOVI.”

qui. Attraverso un bando del Comune, Angelo Caroli si è aggiudicato per 20 anni l’utilizzo del dismesso orfanatrofio femminile di Lugo, un edificio di inizi Novecento che ora accoglie tutto l’archivio, consultabile solo su appuntamento e in via di digitalizzazione. Anche qui, come se si fosse immersi in un racconto di Italo Calvino, più si sale e più si trovano i capi antichi e rari, partendo da pianoterra dove si è accolti dalla scenografica ex-chiesa dell’orfanatrofio in cui sono esposte centinaia di paia di scarpe e cappelli da fine Ottocento in poi. È come sfogliare dal vivo un’enciclopedia della moda, passando attraverso tutte le tipologie di abiti, epoche e codici stilistici, compresa una vasta sezione di costumi etnici. Recentemente è stata poi acquisita anche la collezione completa di abiti, libri e documenti della giornalista Anna Piaggi, inclusi alcuni disegni di Karl Lagerfeld.

Attorno alla parola ‘vintage’ Angelo Caroli ha costruito quindi un immaginario in continua evoluzione che si proietta costantemente verso il futuro, aprendosi a nuove possibilità. E il futuro ora si chiama anche metaverso: “È un mondo al quale sto guardando con curiosità per capire bene i meccanismi e le potenzialità degli NFT (non-fungible token),” dice. E, riguardo alla concorrenza online di nuove app e siti: “Per me, appassionato del vintage, toccare e provare fanno parte della bellezza di queste cose.” Senza poi considerare che nell’universo digitale i falsi e le truffe sono sempre più frequenti. È per questo che Angelo Caroli aggiorna continuamente tutto il suo personale con corsi di formazione ed è per lui un orgoglio essere diventato nel tempo garanzia di autenticità e punto di riferimento affidabile per i suoi clienti. Sempre sognando, tra la via Emilia e il West…

27

ADVERTORIAL

ESTETICA E BENESSERE LUCE L’UNICITÀ DELLA TUA BELLEZZA, PER AMARTI DI PIÙ

Occuparsi di bellezza e aiutare le donne ad amarsi di più e a pren dersi cura di se stesse nel modo più giusto e funzionale. Questo è l’obiettivo con cui Luce Capone gro, noto volto dello show-busi ness, quindici anni fa ha deciso di frequentare la scuola di estetica e di perfezionarsi seguendo nu merosi corsi del settore per poi aprire il centro Estetica e Benes sere Luce, in via Giustino Fortu nato 5 a Ravenna, che festeggia proprio quest’anno i primi dieci anni.

Luce, cosa l’ha spinta a intra

prendere questo percorso pro fessionale?

“Considero la bellezza una forma d’arte. In greco, fra l’altro bello è uguale a buono , perché le due parole hanno la stessa derivazio ne. Sono convinta che se ci fosse una maggiore ricerca del bello, le persone sarebbero anche più buone.”

Estetica e Benessere Luce cele bra il decimo compleanno, un bel traguardo. Come è stata finora questa avventura?

“Se mi guardo indietro mi accor go di aver fatto un lungo cammi

no e di aver raccolto un bagaglio di esperienze importanti sia dal punto di vista umano che pro fessionale. Ho conosciuto bene il mondo femminile, raccogliendo confidenze che resteranno sem pre con me e che mi hanno fatta crescere a livello umano. Profes sionalmente sono cresciuta mol to perché non ho mai smesso di formarmi ricercando i protocolli migliori per poter dare qualità e risultato.”

Qual è il tratto distintivo della realtà da lei fondata?

“La preparazione professionale è la diversificazione. Il mio è un centro che non si focalizza sull’e stetica di base, ma più orientato verso i trattamenti rigenerativi viso e corpo. Il risultato deve essere visibile per questo utiliz zo macchinari per l’estetica di valore come la radiofrequenza, l’ossigeno, il microneedling e la fotoepilazione. Poi, alla scienza occidentale ho voluto associare la cultura millenaria orientale del massaggio e delle erbe officinali per un’estetica completamente green. Famosi sono i nostri rituali viso-corpo che prima ancora di farti bella, ti fanno sentire meglio in quanto tolgano l’ansia e dona no equilibrio al sistema mentecorpo.”

La qualità del centro fa la dif ferenza e la parola d’ordine è la formazione. Potrebbe essere questo il suo motto?

“Sì. Come dico sempre: chi non si forma, si ferma. Per il mio centro

CON FORMAZIONE, DEDIZIONE E IMPEGNO, LUCE CAPONEGRO HA CREATO UN CENTRO ESTETICO DI ALTA QUALITÀ CHE FESTEGGIA 10 ANNI.

ho sempre cercato una profes sionalità fuori dagli standard, per questo ho dedicato molto del mio tempo alla formazione fre quentando oltre 40 corsi. Que sto curriculum mi ha permesso poi di diventare anche docente di estetica. Ed è stato proprio grazie a questa continua ricer ca professionale che c’è stata la svolta. È avvenuta quando la mia dermopigmentista, vedendomi così appassionata al suo lavoro, mi ha invitato a fare con lei un corso professionale specifico in tricopigmentazione. Ed è stato amore a prima vista.” Può spiegare che cos’è la trico pigmentazione?

“Si tratta di una tecnica che con

sente di inserire pigmenti naturali sotto cute a livello epidermico, quindi senza nessun sanguina mento come invece può avvenire per un tatuaggio. Non fa male e non dà reazioni allergiche. Negli uomini, con questa tecnica dura tura nel tempo, si va a simulare un effetto rasato sulla testa nelle zone dove si sono persi i capelli, oppure si crea un effetto densità dove i capelli sono molto dirada ti e si intravede troppo il colore della pelle. Si possono coprire anche cicatrici sul cuoio capel luto legate a trapianti, incidenti o interventi. Anche le donne ne possono trarre beneficio visto che spesso una vita stressante o gli ormoni scombinati posso

no incidere negativamente sulla capigliatura. Per la buona risusci ta del trattamento è necessaria una formazione idonea perché sia i pigmenti che il macchinario utilizzato non sono gli stessi usa ti dai tatuatori o dalle dermopig mentiste che eseguono trucco permanente.”

Perché le piace così tanto questa pratica?

“Quando eseguo una tricopig mentazione mi sento come un monaco buddista mentre fa i suoi mandala. Sono completamente assorta e, alla fine, mi entusiasma vedere la soddisfazione dei clien ti che risolvono l’inestetismo che li affliggeva.”

Guardando al prossimo futuro, è

questa la direzione in cui vuole andare?

“Assolutamente sì. Il mio centro si sta trasformando in un centro specializzato in tricopigmenta zione. Presto eseguirò questo lavoro non solo a Ravenna ma anche in altri centri d’Italia. Per sonalmente continuerò inoltre a occuparmi solo di quei tratta menti particolari che richiedono una specializzazione altamente professionale come il kobido, il microneedling e il massaggio bioenergetico. I primi due sono trattamenti amati dalle star in ternazionali mentre il terzo è un vero toccasana per il corpo e la mente in quanto lavora sul riequi librio delle energie dei chakra.”

LA GRANDE SVOLTA È AVVENUTA GRAZIE AL COLPO DI FULMINE PER LA PRATICA DELLA TRICOPIGMENTAZIONE CHE CAPONEGRO ESEGUIRÀ NON SOLO NEL SUO CENTRO RAVENNATE MA ANCHE IN ALTRI CENTRI D’ITALIA.
Ravenna | Via Giustino Fortunato, 05 | Tel. 0544 422259 | Mob 353 4081376 | www.esteticabenessereluce.com
Nuovo Nissan Qashqai con L’emozione dell’elettrico, senza spina. Valori ciclo combinato WLTP Nissan Qashqai e-POWER: consumi da 5 4 a 5,3 l/100 km; emissioni CO2 da 122 a 119 g/km *Autonomia calcolata sulla base del ciclo combinato WLTP AUTO DI CORTESIA GRATUITA, ANCHE PER IL TAGLIANDO E FUORI GARANZIA ASSISTENZA STRADALE 24H GRATUITA, ANCHE FUORI GARANZIA CHECK-UP COMPLETO E GRATUITO PRIMA DI OGNI INTERVENTO MIGLIOR RAPPORTO QUALITÀ PREZZO IN ASSISTENZA • Oltre 1 000 km con un pieno* • Zero cavi di ricarica P ROVA LA D IF F E R E N Z A

CUCINA

COME

UNA VOLTA

Incontriamo Beatrice Miseroc chi. Le indicazioni su dove sia il suo laboratorio sono un po’ vaghe: tra Russi e San Pancrazio, ci dice al telefono, dove vedrete una casa gialla con una indica zione piuttosto visibile: Cappelletto 82. Grazie alla nostra fotografa, Lidia Bagnara, che si rivela esperta conoscitrice delle stradine periferiche che attraver sano i campi, arriviamo. Beatrice ci accoglie nella casa-laboratorio, ereditata da suo padre, con un piccolo portico e davanti un orto dove si può trovare un po’ di tutto. Il che giustifica il Km 0 dei prodotti che, ci dirà dopo, sono essenziali nella confezione dei piatti che vengono prodotti.

Beatrice è una giovane donna sorridente, una espressione che rivela soddisfazione del lavoro che ha deciso di svolgere. Si pre senta con la sua divisa da lavoro, grembiule rigorosamente bianco, crestina per raccogliere i capel li, viso acqua e sapone: “Voglio che mi vedano così come sono quando lavoro,” e si sistema la fascia che le raccoglie i capelli.

Siamo curiose di sapere il per ché del nome di Cappelletto 82 a questa attività intrapresa circa tre anni fa e cosa faceva prima di iniziare questa avventura. La

prima spiegazione è semplice: “Cappelletto 82 perché, ovvia mente, produciamo cappelletti, il numero è quello della casa e l’anno di nascita del mio fidanzato.” Spiegazione semplice e concreta. “Mi sono diplomata ragioniera,” racconta Beatrice, “anche se avrei preferito iscrivermi all’Alberghiero. Ho svolto

varie attività, come contabile, come segretaria, ma sentivo che mi mancava lo spazio per espri mere la mia creatività. Mi è sempre piaciuto interessarmi alla cucina fin da quando avevo 4 o 5 anni. Restavo spesso con nonna Alba che, quando impastava la sfoglia, mi dava un po’ di farina e io mi divertivo a imitarla. Per

31
BEATRICE MISEROCCHI CAMBIA VITA E APRE UNA PASTA FRESCA
DI ANNA DE LUTIIS FOTO LIDIA BAGNARA

me era un gioco, allora, ora è la mia attività lavorativa che mi sta dando grandi soddisfazioni.”

Soddisfazione, oltre che conferma, è anche quella di veder pub blicata la propria storia nel blog online di Gambero Rosso, la più grande casa editrice italiana specializzata in enogastronomia.

Beatrice ha iniziato durante la pandemia pubblicizzando i suoi cappelletti attraverso i social, aiutata da sua madre per la produzione e organizzando la conse gna a domicilio con il supporto del padre. Tutto in famiglia. Ora, però, le cose stanno cambiando e ha aggiunto un necessario aiuto per poter rispondere alle ri chieste che aumentano sempre, anche da luoghi distanti, alle quali non sempre può rispondere. La pasta fatta in casa è alla base di tutto, quella sfoglia che

ha imparato da bambina e che in questi tre anni ha imparato a trasformare in tante versioni: dal cappelletto classico a quello strong con parmigiano invec chiato 30 mesi; ma l’elenco si è moltiplicato e comprende tortellini, orecchioni, fagottini tartufati, strozzapreti, pasta imperiale, lasagna classica o con carciofi, con funghi, con pesto, pinoli e burrata. Ha aggiunto anche gustosi condimenti come ragù e sugo alla salsiccia ed è possibile anche ordinare il pranzo che ver rà consegnato a domicilio o sul posto di lavoro. Ha modificato, mettendoci molto di suo, alcuni piatti come la pasta imperiale aggiungendo crema di patate, prosciutto e bél e còt, piatto unico che ha avuto molto successo nei giorni de la Fir di Sett Du lur, che si svolge in settembre a

Russi. “L’orto,” spiega Beatrice, “mi permette di modificare gli ingredienti a seconda delle stagioni, sempre freschissimi, appena raccolti.” Le chiediamo se ha sogni da realizzare e lei con fessa che il primo desiderio è quello di ampliare il laboratorio occupando le stanza rimanenti del casolare rurale che era, una volta, l’abitazione della famiglia. Vuole insegnare a mangiare sano e bene e per questo ha preso appuntamento con una nutrizioni sta e ha in mente di organizza re piccoli eventi. Ne ha già in programma uno con un cultore, intenditore di tartufi: “Mentre lui mette in mostra i suoi pro dotti, spiega la storia del tartufo, la sua formazione e i luoghi più idonei dove trovarli, io nel laboratorio produrrò cappelletti e tagliatelle al tartufo.” Una delle sue ultime creazioni, ci dice soddisfatta, consiste nell’aggiungere un elemento esotico alla comune pasta fatta in casa, il cacao Bisogna proprio dire che questa giovane donna è sempre in fermento, con un bisogno continuo di sperimentare per dare spazio a quella creatività che cerca va da tempo. Viene spontaneo chiederle quando si riposa, se ha momenti di relax. “Quando posso vado a pesca con il mio fidan zato. Lui pesca e io mi riposo,” ci dice ridendo. Siamo sicuri che anche in quei momenti non stia creando una nuova ricetta o un nuovo condimento?

32 CUCINA
LE RICETTE SONO SOPRATTUTTO QUELLE DELLA TRADIZIONE CON LA PASTA FATTA IN CASA AL CENTRO
DI
TUTTO E PRODOTTI
DI
STAGIONE. MA NON MANCANO ORIGINALI
ACCOSTAMENTI
A ELEMENTI ESOTICI COME IL CACAO.
GIAN LUCA CANESTRINI Via Carlo Cattaneo, 14 Ravenna | T. 0544 219047 | luca.canestrini@libero.it LA TUA LUCE PREZIOSA DA INDOSSARE OROLOGI GRIFFATI, GIOIELLI E PIETRE RAFFINATE CHE RESTANO NELLA MEMORIA PER SEMPRE. Il negozio GL di Gian Luca Canestrini è il luogo giusto per chi vuole donarsi o regalare un pezzo unico, dai pezzi di produzione artigianale, moderni, innovativi e finemente lavorati, agli anelli, collier e bracciali vintage. Per la gioia di chi sogna qualcosa di esclusivo e di poco commerciale.

ADVERTORIAL

ORIGINAL PARQUET

IL NUOVO SHOWROOM

Nata ufficialmente nel 1994, l’a zienda Original Parquet di Alfon sine è oggi leader in Europa nella produzione di pavimenti in legno da interno e da esterno, grazie all’artigianalità che garantisce cura dei dettagli e alta qualità delle personalizzazioni. L’ultima novità è il nuovo showroom al lestito al primo piano della sede di via del Lavoro, che è separata dalla fabbrica degli impianti pro duttivi. “Il progetto è nato nel 2019,” racconta il titolare dell’a zienda Giovanni Ballardini, “ma si è sviluppato durante gli anni del la pandemia. Questi nuovi spazi sono stati pensati per il nuovo format Original Parquet Day che riserviamo ai nostri migliori clienti e rivenditori in termini di

fatturato. Si tratta di giornate a loro dedicate in cui offriamo un servizio innovativo per pre miarli, che prevede formazione e convivialità, includendo vitto e alloggio.”

Se si esclude il territorio raven nate, l’azienda vende sul mercato esclusivamente attraverso riven ditori sia in Italia che all’estero. Finora vi hanno già partecipato agenti provenienti dagli Usa, dalla Corea, dal Portogallo, dalla Francia e da Israele, molto soddi sfatti di questa nuova esperienza. Il format regala proprio questo: una formazione accompagnata da emozioni all’insegna del mi glior made in Italy da portare con sé al rientro. In genere, gli ospiti arrivano la sera prima del

corso, in modo da poter provare l’ospitalità italiana con una cena e una visita organizzata in un luogo suggestivo. Il giorno successivo, il format prevede due diversi momenti: il primo consiste in una visita alla sede produttiva di Original Parquet in via dell’Arti gianato, per vedere con i propri occhi come nasce ciò che ven dono, come si costruisce un pa vimento di legno, apprendendo tante utili informazioni dai tec nici. Un passaggio che potrebbe sembrare superfluo ma non lo è se si considera che il 99% dei ri venditori non vende solo parquet ma anche piastrelle.

“ Per apprezzare un materiale così vivo e unico come il legno c’è bisogno di più formazione,” ricorda Ballardini. “Nella secon da parte della giornata, gli agenti possono toccare con mano quel lo che si è visto in produzione nel nuovo showroom e seguire il corso vero e proprio che si avva le anche dell’ausilio di video. La nostra è una formazione diretta sul prodotto a livello commercia le per imparare a vendere al me glio. Nelle nuove sale c’è spazio anche per la convivialità e quindi per pranzare insieme a buffet.”

Non si può che restare colpiti dalla bellezza delle tre sale che, di fatto, sono veri e propri am bienti allestiti in modo esclusivo, mostrando tutti gli infiniti utilizzi del legno. Ci sono un living, ossia soggiorno tipico all’italiana con i più bei pavimenti firmati Original Parquet adatti allo svago, e una winery room, una vera e propria enoteca in legno dove sono con servati i migliori vini italiani che gli

L’AZIENDA DI ALFONSINE, LEADER IN EUROPA PER LA PRODUZIONE DI PAVIMENTI IN LEGNO, OFFRE GIORNATE DI FORMAZIONE E CONVIVIALITÀ AI MIGLIORI AGENTI E CLIENTI.

IL NUOVO SHOWROOM COMPRENDE TRE NUOVE SALE: UN LIVING, UNA WINERY ROOM E UNA SECRET ROOM, OSSIA UNA SALA RISERVATA CHE ESPONE PRODOTTI DI ALTA GAMMA IN EDIZIONE LIMITATA O SPECIALE, INEDITI E NON REPERIBILI SUL CATALOGO.

ospiti – se in piccoli gruppi – pos sono degustare in abbinamento a prodotti del territorio. Inutile dire che soprattutto gli stranieri vanno in visibilio per questo tipo di accoglienza, calorosa e piace vole. In ultimo, il pezzo forte: la secret room riservata solo ai top clienti. Qui si possono trovare al cuni prodotti di alta gamma edi zione limitata che non vengono pubblicizzati sui cataloghi. Que sta stanza viene rinnovata perio dicamente con parquet che si di stinguono per finiture particolari. “All’estero il parquet italiano è molto apprezzato,” racconta Bal lardini. “Non si bada a spese, c’è

una fascia di spesa medio-alta. Al contrario in Italia, se si escludo no realtà come Milano e tutta la Lombardia e Roma, ci si orienta verso un prodotto più medio. Per intenderci gli stranieri puntano di più sulla nostra linea Corporate che è top di gamma 100% italia no, mentre i nostri connazionali apprezzato la Business e Picasso che garantiscono un prodotto medio.” La moda del momen to? Piacciono molto gli effetti piallati e vissuti a livello tecnico, mentre i colori neutri, naturali e il tortora a livello di tonalità. Il li stone grande va per la maggiore ed è in crescita la domanda per

la posa a spina, sia piccola che grande. Nel 90% dei casi l’essen za preferita è il rovere: robusto, bello e altamente personalizza bile. Un’ultima curiosità riguarda infine la presenza di più o meno nodi nel parquet, che sono de terminati dal ramo dell’albero. Gli asiatici, così come gli inglesi, preferiscono pochi nodi, in tota le controtendenza rispetto alla Francia e all’Italia dove ne ama no di più proprio perché tipici del legno. In realtà, la qualità del legno è la stessa, ma chi predilige la prima estetica deve affrontare un costo più alto proprio per il più alto costo di produzione.

IN QUESTE PAGINE, GLI AMBIENTI DEL NUOVO SHOWROOM DI ORIGINAL PARQUET-
Alfonsine | Via dell’Artigianato, 18 | Tel. 0544 80696 | www.originalparquet.com

UNA VOCE

Giulia Casbel è il nome d’arte di Giulia Casadei Baldelli, una giovane ravennate, classe 2000, raggiante, con in mano una valigia piena di sogni. Sogni che si stanno trasformando in realtà: diventare una cantante professionista.

Fin da bambina la musica fa par te della sua vita come mezzo di espressione, prima attraverso il ballo poi con il canto. Incoraggiata dalla mamma, dalla scuola di musica e dalla sua stessa pas sione, intraprende un percorso canoro partendo dalla gavetta, dallo studio, fino ad arrivare a esibirsi su palchi di notevole ri levanza del panorama italiano. Di recente ha vinto il prestigio so premio della critica al Mogol Battisti Festival a Paestum.

Cantante a soli 22 anni: da dove nasce il tuo amore per la musica?

“Nasce con me, credo. Da piccolina la musica faceva parte di me, mi piaceva ballare. Poi ho iniziato a cantare e a 15 anni ho capito che volevo fare questo nella vita. Ho vinto un concorso canoro in prima liceo e poi ho iniziato a esibirmi a Ravenna in occasione di alcuni eventi in cui venivo invitata. Sono poi approdata alla scuola Officina della

37 MUSICA
I GRANDI SOGNI E L’ANIMA SOUL DI GIULIA CASBEL CHE INCANTA

MUSICA

RACCONTA GIULIA, CHE DI RECENTE HA VINTO IL PRESTIGIOSO PREMIO DELLA CRITICA

AL MOGOL BATTISTI FESTIVAL A PAESTUM.

Musica dove ho seguito i corsi di canto della maestra Messalina Fratnic, la mia attuale mentore.” Chi è stata la tua prima sostenitrice?

“Senza dubbio mia madre. A lei devo il fatto di aver cominciato a partecipare a concorsi canori locali. Il primo è stato il Tour Mu sic Fest. Il 2019 è stato l’anno di svolta perché sono riuscita a esi birmi in più eventi live e questo mi ha fatta crescere in termini di padronanza del palco e della voce. Inoltre, sempre quell’anno, sono stata scelta dall’Officina della Musica per rappresentarla a un concorso musicale a Forlì. Quell’avvenimento mi ha fatto capire di essere nel posto giusto al momento giusto.” Quale genere musicale senti più

vicino?

“Io nasco soul, mi piace la musica dell’anima. Canto principalmente canzoni del repertorio italiano, quindi unisco le mie passioni e le fondo nella musica che porto nelle mie esibizioni. Sono anche appassionata di vi nili e ascolto tantissimi generi: rock, funky, soul…”

Com’è stato vincere il premio della critica al Mogol Battisti Festival a Paestum?

“Con la pandemia, gli eventi si sono quasi dimezzati, e le possibilità di esibirmi anche. Venivo da un periodo difficile, attraversato da diverse delusioni perso nali. Ho visto la pubblicità di questo concorso importante, il Mogol Battisti Festival, e mi sono iscritta, da sola. La mia

scuola di musica mi ha aiuta to tanto nella preparazione, in particolare Messalina Fratnic e Morris Pradella chitarrista, nella scelta del pezzo Una giornata uggiosa di Battisti. Era un brano difficile per me. Ho accettato la sfida, mi sono preparata, ho studiato giorno e notte, e poi sono andata. Ho cantato, ho passato le selezioni, eravamo in trenta la prima serata e in quindici la seconda. Ho portato la mia voce e ho vinto il premio della critica. Un’emozione incredibile. Anco ra di più ricevere il premio dalle mani del produttore dei Bee Gees, Geoff Westley, e vedere Mogol a pochi passi da me.”

Guardando ai big della musica mondiali, da chi trai maggiore ispirazione?

“Sicuramente da Aretha Fran klin, Tina Turner, Anastasia.” Quali sono i tuoi obiettivi futuri?

“A oggi sta per uscire un mio pezzo cover Donna di Mia Mar tini per una etichetta discografi ca di Salerno, la SPC Sound. Di certo mi impegnerò a continuare a studiare canto. Con il premio, fra l’altro ho vinto anche uno stage alla scuola di Mogol. Poi, parteciperò a Casa Sanremo. Mi piacerebbe molto migliorare sempre, magari suonando con una band.”

Qual era il tuo sogno nel cassetto da bambina?

“Volevo fare la ballerina (ride, Ndr).”

Quale consiglio daresti a un giovane che, come te, vuole iniziare la carriera da cantante professionista?

“Bisogna studiare soprattutto la tecnica, credere fortemente in ciò che si sta facendo e avere costanza. Poi, andare sempre avan ti nonostante le porte chiuse, i no e le critiche. Provarci, con impegno e passione.”

38
“IO NASCO SOUL E CANTO PRINCIPALMENTE CANZONI DEL REPERTORIO ITALIANO,”

ADVERTORIAL ACQUAPLUS

PER TUTTE LE FORME DELL’ACQUA

Taglia il prestigioso traguardo dei trent’anni di attività Acqua plus, impresa forlivese leader nel settore della progettazione e realizzazione piscine. Una realtà imprenditoriale nata agli albori degli anni Novanta dall’intra prendenza di Romolo Mattarozzi e Carla Ponti, affermatasi dappri ma nel mercato della produzione di acqua distillata, oggi venduta e spedita in tutta Italia attraverso la piattaforma e-commerce. Nel corso degli anni l’azienda è di ventata Concessionaria e service di Culligan, colosso mondiale del trattamento dell’acqua. Acquaplus nel tempo registra una crescita progressiva, incre mentando il volume d’affari e po tenziando l’organico, passato dai

4 dipendenti degli esordi all’at tuale team di oltre 30 persone: professionisti di competenze ed esperienze differenti e comple mentari per soddisfare appieno le esigenze della clientela. A re stare costante è l’eccellenza dei prodotti e la qualità dell’assisten za tecnica. Il processo di crescita coincide con l’ingresso in azienda della seconda generazione, rap presentata da Silvia ed Enrica Mattarozzi, rispettivamente re sponsabile amministrativa e di rettrice commerciale, e sfocia nella diversificazione dell’offerta: all’acqua filtrata e agli impianti di depurazione si affianca la re alizzazione di piscine, destinata a diventare core business dell’a zienda.

Dal 2018 la direzione aziendale ha deciso di investire sulla pre senza dell’ufficio tecnico che si occupa di progettare la piscina e seguire lo sviluppo del can tiere, affiancando professionisti e committenti sia nel concept architettonico sia nella scelta di dettagli stilistici e delle finiture. Un tempo considerata articolo di nicchia, oggi la piscina è sempre più richiesta, come evidenziato dai trend di mercato e dal boom di domande: un incremento le gato ai cambiamenti climatici e all’aumento delle temperature ma anche all’emergenza sanita ria, che ha indotto le persone a riappropriarsi degli spazi dome stici. Sempre più numerosi co loro che optano per vasche di

L’AZIENDA FORLIVESE È IL PUNTO DI RIFERIMENTO NEL TERRITORIO PER IL TRATTAMENTO DELL’ACQUA IN AMBITO DOMESTICO E INDUSTRIALE, OLTRE CHE NELLA REALIZZAZIONE DI PISCINE

NELLA REALIZZAZIONE DI PISCINE INTERRATE E FUORI TERRA VENGONO GARANTITI ELEVATI STANDARD DI PRODUZIONE, IN SEGUITO UNA PUNTUALE ASSISTENZA TECNICA POST VENDITA E UNA MANUTENZIONE ORDINARIA PROGRAMMATA.

metratura contenuta ma super accessoriate, alle piscine interra te si affiancano le soluzioni fuori terra più economiche.

Altro settore in forte crescita sono le prestigiose vasche idro massaggio Jacuzzi® e Iberspa, destinate a clienti privati, agritu rismi, strutture ricettive e centri benessere. Il progetto di ogni nuova piscina viene sviluppato direttamente dall’ufficio tecni co nell’avveniristica sala mostra della sede di Villafranca di Forlì,

dove il cliente è accompagnato nella scelta di materiali, colori, rivestimenti e accessori. Elemento distintivo che diffe renzia Acquaplus nel territorio è l’Ufficio Pianificazione che coor dina 13 tecnici, questo permette elevati standard di manutenzio ne, ordinaria e straordinaria e l’assistenza tecnica post vendi ta. Questo staff cura in via con tinuativa l’apertura, la chiusura e la pulizia di circa 250 piscine di clienti con cui si instaura un

solido rapporto fiduciario. Per garantire un’assistenza rapida e puntuale, i vertici aziendali han no scelto di concentrare l’attività nel territorio romagnolo. Il port folio clienti annovera aziende rinomate tra cui Nuova Darsena del Sale, Terme di Castrocaro, Gvm Care and Research, Hotel del Gruppo Batani.

Parallelamente proseguono la vendita di acqua demineralizza ta e l’installazione di impianti di depurazione domestica e indu

striale, realizzati su misura dall’uf ficio tecnico al fine di garantire l’eccellente qualità dell’acqua e il rispetto dei richiesti parametri chimici, fisici e microbiologici. Grande attenzione è riservata alla sostenibilità: gli impianti allaccia ti alla rete idrica che riducono la quantità di rifiuti in plastica e l’e missione di CO2 nell’ambiente hanno permesso all’azienda di diventare Ambasciatore del Mi nistero dell’Ambiente a sostegno di un mondo Plastic Free.

Forlì | Via XIII Novembre 1944, 56/b | Tel. 0543 764341 | www.acquaplus.com

IL NILO LA STORIA TORMENTATA DEL FIUME LAMONE

ROMAGNOLO

“Il fiume si snoda per la valle: rotto e muggente a tratti canta e riposa in larghi specchi d’az zurro.” Così Dino Campana, nei Canti Orfici, evocava i suoni e le luci dell’Appennino nella sua Marradi. Il fiume, ovviamente, era il Lamone. Un fiume anco ra giovane, che in quell’angolo quasi incorrotto di natura aveva da poco iniziato il viaggio desti nato a concludersi, dopo circa 90 km, fra le paludi del ravennate. Unico fra i fiumi maggiori a compiere quasi tutto il suo corso all’interno del territorio della provincia di Ravenna, il Lamo ne (nome derivato dalla forma originaria latina Anemo) nasce appena al di là dei suoi confi ni, a poco meno di mille metri di altezza sulle falde dell’Alpe di Casaglia. Siamo nel comune fiorentino di Borgo San Lorenzo, ma al di qua del crinale, in quel la Romagna toscana che ha ap punto in Marradi la sua piccola capitale, e nella valle disegnata dal fiume stesso il collegamento

QUELLA DEL LAMONE È UNA STORIA

TORMENTATA, FATTA DI ROTTE, ALLUVIONI E CAMBIAMENTI DI PERCORSO CHE

NEL COMPLESSO HA VISTO IL FIUME, NEL CORSO DEI SECOLI, SPOSTARSI

GRADUALMENTE DA EST A OVEST, COME RISULTATO DI UN CONCORSO DI EVENTI NATURALI E ARTIFICIALI.

privilegiato fra le due regioni.

La sorgente sgorga dall’acqua di falda, che emerge in zone umide e piccoli rivoli, che a loro volta si uniscono a formare il ruscello primigenio. Da qui, fra pozze e forre, il fiume appena nato at-

traversa Crespino, ricca di fontane e sorgenti. Dopo Marradi la valle si amplia e il paesaggio cambia. Le colline si popolano di castagneti, mentre si susseguono le tappe del viaggio ver so la pianura: San Martino in Gattara, dove vari ritrovamenti archeologici hanno testimoniato l’importanza di questi luoghi già in epoca preromana; Fognano, dominata dalla mole dello sto rico Collegio Emiliani; la pieve del Tho e Brisighella, che ci parla di Medioevo con le sue torri e i suoi vicoli suggestivi. I castagni sono ora sostituiti dagli ulivi, una pianta mediterranea e quindi di importazione, che però ha trovato qui un habitat ideale. Il nome del suo prodotto, l’olio “brisighello”, richiama i tempi tormentati in cui gli abitanti della valle, fregiandosi appunto di tale appellativo, fornivano alla repubblica di Venezia una delle sue milizie più agguerrite. Ora la valle si allarga ancora in uno scenario di boschi, frutteti,

42 TERRITORIO

ville padronali e chiese di cam pagna. Un paesaggio ormai pedecollinare, fra i più belli della Romagna, degno preludio all’in gresso a Faenza. La storia della città è profondamente legata al Lamone, che grazie alla chiusa di Errano alimentava i fossati e i canali dei suoi mulini; e anche la sua caratteristica identitaria, l’arte della ceramica, ha trovato nelle argille del fiume la fonte originaria di materia prima. A questo punto, con l’ingresso in pianura, il Lamone muta decisamente carattere. Già poco dopo la città compaiono gli alti spalti delle arginature, manufat to indispensabile a regimentarne il flusso.

Come per tutti gli altri fiumi romagnoli, infatti, quella del Lamone è una storia tormen tata, fatta di rotte, alluvioni e cambiamenti di percorso che solo la mano dell’uomo riesce a governare con una costante opera di manutenzione. Come a rispecchiare questi mutamen-

ti fisici, durante il Medioevo il fiume cambiò anche denominazione, assumendo ora quella di Teguriense (da cui la pieve di S. Stefano in Tegurio a Godo), ora quella di Raffanara (la località dove sorse in seguito palazzo S. Giacomo). Si tratta di una sto ria troppo complicata per essere riassunta in poche righe, ma che nel complesso ha visto il fiume, nel corso dei secoli, spostarsi gradualmente da est a ovest, come risultato di un concorso di eventi naturali e artificiali. Anticamente scorreva nella zona di Reda, per poi procedere all’incir ca lungo la direttrice dell’odier na via Faentina fino a sfociare in mare a Ravenna. In seguito il suo tratto terminale fu deviato dal centro cittadino per abbrac ciare le mura a settentrione, fino a quando, nel XIII secolo, l’intero corso a valle di Russi si spostò prima lungo la direttrice di Piangipane (secondo le cronache, per intervento dell’imperatore Federico II durante il suo assedio

del 1240) e poi in quella attuale, andando a spagliare nelle paludi che allora occupavano l’intera area a nord di Ravenna. Ricon dotto al mare dai veneziani (la traccia del suo corso è oggi visibile nella via Basilica), unito al Primaro e poi di nuovo separato, si stabilizzò per due secoli lungo un tragitto corrispondente all’in circa a quello dell’odierno canale destra Reno, che mantenne fino alla grande rotta di Ammonite del 1839. Caratterizzato da ac que particolarmente torbide, già nel Cinquecento il Lamone era stato utilizzato, con opportune derivazioni, per tentare di boni ficare le paludi. Fu però dopo la rotta che venne realizzato il progetto più ambizioso, quello della cassa di colmata che prese il suo nome, e che rappresenta forse il maggiore esempio di ingegneria idraulica della storia ravennate. E così, per la seconda volta nella sua storia, il “Nilo romagnolo” (la definizione è di Nullo Baldini) perse la foce, e fu portato a

43
IN ALTO, L’AREA DELLA FOCE DEL LAMONE A MARINA ROMEA.

scaricare le sue acque limacciose nel grande bacino limitato da arginature e destinato alla bonifica. Solo al termine di quest’ultima, nel 1962, fu ricondotto al mare, trovando finalmente re quie (almeno per ora) dopo seco li di una storia così tormentata. Oggi, seguirne il corso dall’alto dell’argine – un percorso cicloturistico attrezzato è stato alle stito di recente da Russi alla foce – significa percorrere un tragitto a volo d’uccello lungo le diverse tappe della geografia e della sto ria della pianura ravennate: la

ricca campagna faentina, dove lontani campanili svettano oltre le linee verdeggianti dei frutteti; le memorie del passatore a Boncellino; la spettacolare visione di palazzo San Giacomo, che un tempo aveva la sua facciata principale proprio verso il fiume, perché da qui i Rasponi vi si recavano navigando con il loro “bucintoro”; la torre trecentesca di Traversara. A questo punto il paesaggio cambia, e inizia ad assumere gli orizzonti larghi e spogli della bassa. È questa la cifra prevalente a Villanova, con la

sua tradizione delle erbe palu stri, e a Mezzano, “il paese nato dal fiume”, dove la grande mole dello zuccherificio racconta la storia dell’agricoltura ravennate del Novecento, mentre quella dell’arcigna nobiltà cinquecen tesca è testimoniata verso Savarna da ciò che resta dei palazzi dei Rasponi (ancora loro) che si susseguivano lungo il suo antico percorso. Fino ai padelloni che ne popolano le sponde nell’ultimo tratto, fra valli e pinete, appena prima dell’abbraccio con l’azzurro dell’Adriatico.

44
C’È UN PERCORSO CICLOTURISTICO ATTREZZATO, ALLESTITO DI RECENTE LUNGO GLI ARGINI DA RUSSI ALLA FOCE, CHE CONSENTE DI PERCORRERE UN TRAGITTO A VOLO D’UCCELLO LUNGO LE DIVERSE TAPPE DELLA GEOGRAFIA E DELLA STORIA DELLA PIANURA RAVENNATE.

ADVERTORIAL

SE.T.AM. SERVIZI CHE CONTANO

Festeggia l’ambizioso traguar do dei quarant’anni d’attività lo studio Se.t.am di Ravenna, che si rivolge ai privati e a tutte le attivi tà imprenditoriali e commerciali con una nutrita serie di servizi ad alto livello rivolto alle esigenze di ciascuno. Ad aprire lo studio il 21 settembre 1982 sono stati Fla via Valmorra e Roberto Garavini che, dopo essersi conosciuti da colleghi all’interno di un’associa zione di categoria, hanno deciso di mettersi in proprio puntando a diventare una società di ela borazione dati fiscali, ossia nella

registrazione di fatture. “Un’im pronta che abbiamo mantenuto nel tempo,” spiegano, “restando sempre aggiornati sui numerosi e continui cambiamenti legislativi. Il nostro punto di forza è quello di offrire un servizio completo al cliente che così è libero da qual siasi incombenza. Se un cliente per esempio vuole aprire un ne gozio, il nostro studio segue dal contratto d’affitto alla richiesta di licenze, al fare l’iscrizione alla Camera di Commercio e all’Inps e Inail, aprendo poi la partita Iva e occupandosi di tutta la registra

zione della contabilità. Grazie all’abbonamento a ben tre scuole fiscali, siamo poi in grado di te nere sempre aggiornati i nostri clienti con circolari periodiche sulle ultime novità fiscali.” Se.t.am, in questi anni, ha fatto un passo alla volta, ingrandendosi nel corso degli anni. La sede, che all’inizio era in via Girolamo Rossi, è stata spostata prima in via Cura e, dal 1986, in via definitiva in via Amalasunta 6, dove gradualmen te è stato rilevato l’intero stabile e un archivio, in cui lavorano dieci dipendenti.

LO STUDIO DI CONSULENZA RAVENNATE FONDATO DA FLAVIA VALMORRA E ROBERTO GARAVINI FESTEGGIA NEL 2022 I QUARANT’ANNI DI ATTIVITÀ.

“IL NOSTRO PUNTO DI FORZA È QUELLO DI

OFFRIRE UN SERVIZIO COMPLETO AL CLIENTE CHE COSÌ È LIBERO DA QUALSIASI INCOMBENZA. SEGUIRE FISCALMENTE CHIUNQUE NE ABBIA NECESSITÀ, DALLE AZIENDE AI PROFESSIONISTI, FINO A DIPENDENTI E PENSIONATI.”

“Il consolidamento dell’attività,” ricordano i soci fondatori, “è avvenuto nel 2000 con la crea zione della sede decentrata di un Caf imprese con il loro servizio paghe rivolto alle aziende clienti.

Una tematica che abbiamo vo luto introdurre quando abbiamo visto che era sempre più impor tante interagire per le compen sazioni nei casi in cui l’azienda avesse crediti d’imposta. Se non si gestisce tutto insieme, l’azien da rischia di essere penalizzata.

Una mossa vincente visto che ha consentito l’espletamento del servizio paghe alle aziende clien ti”. Un altro obiettivo è stato poi quello di creare il nuovo servizio dichiarazione dei redditi per di pendenti e pensionati (modello 730). Grazie alla collaborazione con un Caf, Se.t.am costituisce oggi un’entità molto consistente per volumi e tipi di servizio.

“Questi anni di pandemia sono

stati molto impegnativi,” rac contano Valmorra e Garavini, “in quanto il governo emanava decreti legge settimanalmente in cui si imponevano regole da seguire dentro le aziende. Abbia mo quindi affiancato queste ulti me nelle pratiche di richiesta dei fondi perduti, facendo i calcoli per categoria e volumi d’affari. Il nostro lavoro si è moltiplicato e un dato è alquanto significativo. Vengono pubblicate annualmen te circa 30 circolari per i clienti, nel 2020 ne abbiamo emesse ol tre 70. La clientela va tenuta co stantemente aggiornata perché la tv dà informazioni sommarie, a noi spetta il compito di spiegare i dettagli.”

Nel corso dei suoi quarant’anni di storia, Se.t.am è stata testimone del passaggio dal cartaceo totale alla tecnologia più sfrenata, con l’introduzione dell’ormai noto cassetto fiscale. La società funge

anche da intermediaria in ambito telematico Questa è stata la base da cui partire per le attività telemati che che ha permesso di affron tare tutti i vari passaggi anno dopo anno, affinché il cliente potesse avere i servizi completi che la legge imponeva. “Questo passaggio ha agevolato ma non semplificato, perché la burocra zia resta anche cartacea almeno per studi come il nostro,” com mentano i due titolari.

“Il lavoro è poi sempre più frene tico: se un tempo c’erano meno scadenze ripartite durante l’an no, oggi è tutta una scadenza e questo crea una mole di lavoro non indifferente per tutto il per sonale.” Ieri come oggi, Se.t.am è in grado di seguire fiscalmente chiunque ne abbia necessità, dal le aziende ai professionisti e dit te individuali, fino a dipendenti e pensionati.

Ravenna

www.setamravenna.it

| Via
Amalasunta,
06 | Tel. 0544 456474 |

TRA TERRA

E CIELO

Arrivare a decidere di essere ar tista con convinzione e consapevolezza, e a trovare nell’arte il senso autentico del rapporto con il mondo e con sé stessi, non è sempre l’esito di un percorso li neare; spesso agli slanci seguono i ripensamenti, agli abbandoni, le riprese e le sperimentazioni.

Michele Andalò ha seguito un percorso formativo ufficiale, pri ma il Liceo artistico a Ravenna e poi l’Accademia di Belle Arti a Bologna indirizzo pittura, tut tavia piuttosto altalenante, che conclude a ventotto anni, nel 2002. In quegli anni aveva l’esigenza di verificare il suo rapporto con il figurativo e si trovava in difficoltà perché l’orientamento dominante privilegiava altri generi e stili.

Frequenti erano i contrasti con gli insegnanti, tanto che l’ulti mo anno frequenta un corso di fotografia più attinente al reale.

Per alcuni anni lavora come as sistente di Roberto Cornacchia, fotografo di Lugo: lo seguiva quando faceva servizi negli studi dei pittori locali, così poteva entrare a contatto diretto con il loro contesto operativo e di vita. Quest’esperienza si interrompe per una crisi depressiva a cui segue l’isolamento per alcuni mesi

nella sua abitazione a ridosso del fiume Santerno a Cà di Lugo. Poi, un giorno mentre correva sull’argine, un evento occasionale, un tramonto meraviglioso l’ha fatto sentire partecipe della natura, una natura percepita come un’entità viva, una presen za accogliente, tanto da riaccordarsi con la vita. Ha deciso di

iniziare a dipingere imparando da solo la tecnica classica, gli è stato di aiuto il lavoro con una restauratrice sia di opere antiche che contemporanee e il servizio per un anno al MamBo a Bolo gna come assistente per l’allesti mento di mostre. Non riconoscendosi nel linguaggio dell’arte contemporanea, non trovando

49
MICHELE ANDALÒ E I SUOI PAESAGGI DIPINTI IN STUDIO
FOTO LIDIA BAGNARA
PITTURA

PITTURA

NELLE SUE OPERE PROPONE UN RITORNO ALLA NATURA. IL PAESAGGIO DIPINTO SI TRASFORMA IN UN PRETESTO PER LIBERARE E FAR EMERGERE, ANCHE VISIVAMENTE, LA PROFONDITÀ SPIRITUALE DELL’ARTISTA.

la profondità di cui aveva biso gno ritorna a casa, riprende a dipingere studiando i pittori romantici della realtà e il Comune di Lugo gli organizza la prima mostra personale a Casa Rossini nel 2011.

La sua vita ha una svolta positiva con il matrimonio, si pone il problema di mantenimento della famiglia e quindi il solo lavoro che si combini con la pittura è l’insegnamento. Già aveva tenuto corsi all’Università degli adulti di Lugo ma l’obiet tivo era la scuola pubblica, così dopo due anni come supplente al Liceo artistico di Ravenna e completato il tirocinio, è entra to di ruolo e ora insegna a Imola con l’aspirazione di ritornare a Ravenna. Andalò è un pittore

di paesaggio che dipinge in studio, non come gli impressionisti che operavano en plein air: parte sempre da una sua fotografia a campo lungo proiettata sullo schermo del computer che riproduce contemporaneamente in serie su vari supporti di dimen sioni diverse, sempre orizzontali. Lo stesso soggetto, un tratto del paesaggio della campagna locale, viene progressivamente sviluppato in una sorta di dialogo e confronto tra le possibili soluzio ni pittoriche, apparentemente identiche, per trovare quel sentimento provato dal vero, che possa istituire una relazione in tersoggettiva con lo spettatore. Il paesaggio dipinto si trasforma in un pretesto per liberare e far emergere, anche visivamente, la

profondità spirituale dell’artista. Nella composizione l’immagine appare divisa dalla linea dell’orizzonte tra la terra e il cielo, la terra decisamente stabile, opaca e materica, il cielo libero nel co lore che alleggerisce la visione pur non sempre corrispondente al vero. È un colore-emozione che, con quella luce che la pit tura può consentire, riesce a trasformare quell’immagine in un miraggio denso di valenze sentimentali. Andalò propone un ritorno alla natura che, pur minacciata nella sua integrità da una massificazione sempre più invadente e da un uso consumi stico, resta un bisogno per lo spirito nella contemporaneità, con l’occhio rivolto al passato, ma senza rimpiangerlo.

50

Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.