Forlì IN Magazine 03/2022

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PROFILI

ROBERTO ZONDINI

ARTIGIANO DEL BENESSERE E DELLA OSPITALITÀ, FINE ESTETA DELLA TAVOLA

DI PAOLA FRANCIA

FOTO ANDREA BONAVITA

Non chiamatelo imprenditore del gusto, ma artigiano dell’ospitalità. Nato e cresciuto in una famiglia di commercianti che gestivano un’attività di sali e tabacchi e generi alimentari – negli anni Cinquanta – ha respirato e imparato il mestiere fin da bambino, fino a diventare protagonista e punto di riferimento della ristorazione forlivese. Classe 1955, nato a Forlimpopoli, patria di Pellegrino Artusi, Roberto Zondini è responsabile dal 2019 del ristorante Benso in Piazza Cavour a Forlì. Ma forse non tutti sanno che è stato anche l’ideatore del bicchierino d’acqua che accompagna il caffè al banco del bar. Oltre che precursore dell’aperitivo forlivese. È una storia – una bella storia – la sua, che ha radici profonde e lontane, nella quale tradizione e innovazione si sono sempre accompagnate, rincorse e alimentate a vicenda. “All’inizio i miei colleghi mi prendevano un po’ in giro per quel bicchierino d’acqua che davo gratis ai clienti insieme al caffè,” sorri10

de, “perché dicevano che la regalavo e che ci rimettevo, dal momento che nessuno fino ad allora l’aveva mai fatto. Ma io ho sempre cercato di guardare oltre e di fare anche scelte fuori dai canoni per coccolare le persone. Questa per me è sempre stata una priorità, oltre che un valore aggiunto, nel mio lavoro. Perché penso che siano le piccole cose a fare la differenza.” La prima tappa importante della sua carriera, non solo in senso cronologico, è l’apertura della Caffetteria Zondini, “quando a vent’anni convinsi mio padre ad avviare una nuova attività in Piazzale II Maggio, dopo l’esperienza del negozio di generi alimentari,” racconta, “ed è proprio lì che è nata la mia idea di aperitivo, come poi lo intendiamo oggi.” Nel 1997, insieme a Massimo Mariani, attuale gestore di Caffè Casavecchia, apre Tinto in piazza del Carmine, un luogo quasi visionario per l’epoca, basti pensare alla struttura e all’arredo del tutto inusuali per quegli anni,


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