Rimini
w w w. i n m a g a z i n e . i t ®
Tariffa R.O.C.: Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB - FILIALE DI FORLÌ - Contiene i. p. - Reg. al Tribunale di Forlì il 20/12/2000 n. 34- E 3,00
Anno XIV - N. 4 - SETTEMBRE - OTTOBRE 2014
Il segreto della
Felicità
Eiman Hamza e Michael Scarpellini I cappelli Un’idea in testa Annalisa Bucci Attenti a Lisa! Tenuta Mara Mozart nella bottiglia
Sommario
18
26
18 Essere Hamza e Scarpellini 26 Indossare I cappelli 34 Gustare Le castagne 42 Accogliere L’Hotel 46 Combattere Annalisa Bucci 50 Danzare Matteo Di Loreto 52 Creare Paola Ceccarelli 54 Coltivare Tenuta Mara
| EDITORIALE di Andrea Masotti |
56 Raccontare Pablo Trincia 58 Dipingere Antonella Spada 59 Affermarsi Roberta Mariotti 60 Scrivere Sergio Barducci 62 Partire Betty Miranda 63 Poetare Miro Gori 64 Gustare QP Lunch 66 Allestire Fontemaggi
46
Un numero autunnale all’insegna del glamour e con una parola d’ordine, “felicità”, come quella che brilla sui volti e sul brand “Happiness” del riminese Michael Scarpellini e della compagna californiana Eiman Hamza. Glamour e sorrisi anche per le “modelle per un giorno” che indossano un accessorio irrinunciabile: tanti cappelli per tutti i gusti e tutte le stagioni. E poi tante castagne, per dare il benvenuto all’autunno e gustare piatti saporiti. Ospitalità di alta classe con L’Hotel di Riccione e le esclusive immagini della stanza firmata Maison Bartorelli. E ancora personaggi che raccontano storie di vita e di successi: la combattiva cam-
pionessa di arti marziali Annalisa Bucci, il talentuoso ballerino Matteo Di Loreto approdato al Royal Danish Ballet, la scultrice Paola Ceccarelli, Giordano Emendatori e la sua nuova avventura biodinamica, il giornalista Pablo Trincia, la pittrice Antonella Spada e la personal coach Roberta Mariotti. Storie di provincia che sono universali, come quelle che racconta Sergio Barducci, storie di condivisione e altruismo come quella Betty Miranda in Cambogia e le storie oniriche e poetiche dei versi di Miro Gori. Chiudiamo poi con due aziende sempre pronte ad innovare; Quartopiano con il QP Lunch e Fontemaggi Buona lettura!
Stampa: Montefeltro di Celli F. - Rimini
Coordinatrice redazione di Rimini: Irena Coso
Edizioni IN MAGAZINE S.R.L.
Direttore Responsabile: Andrea Masotti
Collaboratori: Riccardo Belotti, Arianna Denicolò, Giorgia Gianni, Marina Giannini, Lucia Lombardi, Milena Massani, Laura Ravasio, Melania Rinaldini, Manuel Spadazzi, Cinzia Tedeschi, Cesare Trevisani, Milena Zicchetti.
Redazione e amministrazione: Via Napoleone Bonaparte, 50 - 47122 Forlì tel. 0543.798463 - fax 0543.774044
Redazione centrale: Roberta Brunazzi, Serena Focaccia Progetto grafico: Lisa Tagliaferri Impaginazione: Sabrina Montefiori Controllo produzione e qualità: Isabella Fazioli Ufficio commerciale: Irena Coso
54
www.inmagazine.it inmagazine@menabo.com
Fotografi: Riccardo Gallini, Giorgio Salvatori. Chiuso per la stampa il 09/10/2014
Seguici su FB: www.facebook.com/edizioni.inmagazine
Tutti i diritti sono riservati. Foto e articoli possono essere riprodotti solo con l’autorizzazione dell’editore e in ogni caso citando la fonte.
Annotare | Brevi IN
Nuovo showroom per Cambielli
Nuove Toyota da Auto In
Rimini - Giovedì 18 settembre ha inaugurato all’interno della Galleria Covignano lo showroom di arredo bagno firmato Cambielli Edilfriuli s.p.a. Continua così l’espansione del più grande gruppo nazionale di distribuzione di articoli idrotermosanitari che vanta 194 punti vendita di cui 185 in Italia e 9 nell’Est europeo. Lo showroom Cambielli Edilfriuli
Edilfriuli
Group di Rimini sarà lieto di accogliervi in una nuova concezione di arredo bagno, con i suoi 98 showroom distribuiti in 14 regioni italiane è al servizio del cliente privato, del progettista e del cliente professionale. Sarete voi al centro del vostro progetto di arredamento, guidati dalla giusta competenza per dare valore alla vostra casa e realizzare i vostri desideri.
Rimini - Grande interesse da Auto In per la presentazione di due novità. In primo luogo è disponibile la “Nuova Yaris 2014” con design innovativo e interni più spaziosi, disponibile con motorizzazioni benzina 1.0l e 1.3l, diesel 1.4l D-4D e motorizzazione ibrida (nella foto), vero successo nel segmento B. Altra novità è la piccola di casa Toyota, la “nuova Aygo”, vettura di punta del segmento A.
Pinketts torna sul luogo del delitto Cattolica - Sabato 6 settembre a Cattolica nella splendida cornice del salone degli eventi dell’Hotel Murex, Andrea G. Pinketts ha presentato il libro “Ho una tresca con la tipa nella vasca”, edito come di consueto dalla Mondadori. Come per l’assassino che torna sul luogo del delitto, ancora una volta Pinketts sceglie l’Hotel Murex per la presentazione di un suo libro, un libro che vede una serie di storie che hanno un filo conduttore unico: le donne, l’amore, la morte. Impossibile non innamorarsi dei protagonisti e delle diverse trame, tutte descritte come di consuetudine dalla sapiente penna del poliedrico scrittore.
8 | IN Magazine
Ph. Riccardo Gallini
Ricordando Madrid San Marino - 193. Il numero delle vittime di una strage terribile. 193. Il numero dei fotografi coinvolti in un viaggio nella memoria. “Projet 192” è una mostra fotografica internazionale che coinvolge 193 fotografi di tre continenti e undici nazioni che sono stati selezionati con un bando internazionale on-line per commemorare il decennale della strage di Madrid, il primo attentato terrori-
stico islamico in Europa del 2004. La mostra è stata in prima nazionale a Padova dal 18 luglio al 31 luglio 2014 e prorogata dal comune di Padova fino al 18 agosto. Ora la mostra arriva a San Marino dal 25 ottobre al 15 novembre 2014 presso Palazzo Sums. Fra i fotografi selezionati per esporre il loro scatto anche il sammarinese Augusto Betiula. www.projet192.org
Annotare | Brevi IN
Segni di Design Successo per Castel Sismondo Estate Rimini - Si è conclusa con 45.000 visitatori la rassegna Castel Sismondo Estate 2014, programma che ha visto la rocca malatestiana nella veste di contenitore di eventi culturali e spettacolari assemblato e coordinato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini. Il palinsesto ha proposto cinquantadue eventi, fra i quali Arco in Danza, Moby Cult, la mostra Poemi del Fuoco e della Luce, Parco Poesia con il Festival della Poesia Giovane, le serate promosse dal Liceo Lettimi, i concerti della Banda città di Rimini, del Coro Amintore Galli, gli spettacoli teatrali, le rievocazioni, le serate dedicate alla lettura. (C.T.)
Rimini - Il gruppo di lavoro Segni di Design, nato nel 2013 dalla collaborazione tra gli architetti Chiara Mazza, Arianna Zaghini e il geometra An-
Ph. Riccardo Gallini
drea Zaghini, si affaccia sullo scenario riminese rivolgendo l’attenzione ai segnali stradali dismessi o danneggiati, che si prestano ad essere rimessi in “circolazione” diventando degli oggetti di arredo unici e divertenti. Il progetto, che porta alla realizzazione di oggetti di design autoprodotto, viene condiviso anche in altre città, dove attraverso mostre e concorsi si vuole dare una seconda vita agli oggetti recuperati, ripensandoli in zone dove riqualificare l’ambiente e creare nuovi punti di aggregazione facendo valere un impegno anche nei confronti dell’ambiente e a sostegno della green economy. (nella foto allestimento by Segni di Design presso Galleria Covignano Rimini, Showroom Cambielli Edilfriuli Group). Facebook: Segni di Design
Collezione da polso per Baldinini Discoteche alla Biennale Venezia - Alla quattordicesima Biennale di Architettura di Venezia di quest’anno si è parlato di discoteche, e più precisamente del fenomeno del divertimentificio romagnolo, una delle eccellenze degli anni ’80 e ’90 in Riviera. Tra i relatori c’erano personaggi storici come Davide Nicolò (consulente e art director di noti locali come il Cocoricò, il Byblos, la Baia Imperiale e il Paradiso), gli architetti Giovanni Tommaso Garattoni e Aristodemo Ciavatti (rispettivamente di Ethos, Echoes, Cocoricò, Barcelona, Slego, Rockudson’s), i dj riminesi Cirillo, Ricky Montanari e Daniele Baldelli, il consulente artistico Pier Pierucci. Tirati in ballo dallo staff di Zero Edizioni hanno discusso sull’attrattiva turistica e sulla creatività delle discoteche in quegli anni e hanno presentato il nuovo portale storiografico su quel periodo e su quelle tematiche. www.notteitaliana.eu (D.N.)
10 | IN Magazine
Rimini - Designer vincente e internazionale, Gimmi Baldinini è ambasciatore di valori italiani. Un universo di accessori e proposte che ruota attorno alle calzature e a cui si aggiunge ora un nuovo tassello. La fusione di due eccellenze, il design Made in Italy con la tradizione Swiss Made, ha dato lo spunto per una preziosa collezione: gli orologi Baldinini Swiss Made. Si tratta per ora di una ventina di pezzi, da donna e da uomo, che hanno debuttato in anteprima a Mosca a fine agosto in occasione di una sfilata, presentati poi ufficialmente in Italia in occasione del Micam allo stand Baldinini. Da fine novembre la linea di orologi Baldinini Swiss Made sarà in vendita esclusivamente presso i flagship più strategici del brand: da Milano a Mosca, da Roma a Parigi, da Cannes a Venezia.
Il sorriso di un Bambino Rimini - “Per il sorriso di un bambino”, la cena di beneficenza organizzata da Micaela Dionigi e Donatella Turci giunta quest’anno alla sua decima edizione, ha prodotto ottimi risultati in termini di partecipazione e raccolta fondi: 420 presenti per un totale di 17.157 euro devoluti. Il ricavato suddiviso in parti uguali pari a un valore di 5.719 euro è stato destinato a tre associazioni umanitarie e
consegnato direttamente ai responsabili dei progetti il 9 settembre presso il roof garden del Quartopiano Suite Restaurant. Nell’occasione erano presenti, oltre a Micaela Dionigi e a Donatella Turci, Rudy Bernabini per la missione in Bangladesh, Suor Margherita Simeon per la missione in Tanzania e Sabrina Marchetti per Crescere Insieme.
Il gelato dall’Australia
Rimini - Dopo i successi delle prime sei tappe, Gelato World Tour, la competizione tra i gelatieri dei cinque continenti, è giunta alla sfida finale di Rimini dove è stato eletto il gusto gelato più buono del mondo: “Mandorla Affogato”, opera di James e Sam Crowl di Sidney. Lo spagnolo Carlos Enríquez Sánchez si è invece laureato campione del mondo della Cookies Best Taster, aggiudicandosi dunque l’ambita Cookies® Cup messa in palio da MEC3 che, anche in questa tappa, ha supportato con 750 kg di ingredienti i ventiquattro finalisti. Un trionfo di sapori legati al mondo MEC3, da trent’anni sinonimo di alta qualità nell’arte della gelateria artigianale. (A.D.)
Annotare | Brevi IN
Bilancio di sostenibilità di Anthea Rimini - Anthea ha diffuso il suo Bilancio di Sostenibilità per raccontare e condividere il proprio percorso d’impresa al servizio di una gestione sostenibile utile allo sviluppo sostenibile del territorio. Anthea è una società partecipata dal Comune di Rimini, di Bellaria Igea Marina e di Santarcangelo, svolge servizi a vantaggio della conservazione, valorizzazione e gestione del territorio e del patrimonio degli enti pubblici. (C.T.)
Un sms per aiutare i bambini
Strategie di Problem Rimini - Si terrà sabato 25 ottobre dalle ore 10.00 alle 18.00, presso la sede di Consulenza Strategica in Corso d’Augusto 81 a Rimini, il seminario proposto e condotto da Roberta Mariotti (nella foto) - coach psicologa e psicoterapeuta strategica - dal titolo “Strategie di Problem Solving. Come sviluppare antifragilità nelle persone e nelle imprese”. Il seminario mette a fuoco come risolvere problemi nella sfera professionale e personale. Durante la giornata, attraverso esperienze e approfondimenti, Roberta Mariotti condurrà i partecipanti a scoprire le strategie per affrontare efficacemente situazioni critiche e sviluppare antifragilità a livello personale e azien-
solving
dale. Tra i contenuti proposti: come imparare dagli errori, come utilizzare ciò di cui disponiamo, come cambiare e costruire efficaci piani d’azione. Ph. Riccardo Gallini
Danzare in Accademia
Rimini - È partita il 29 settembre scorso la campagna SMS solidale a sostegno delle attività di accoglienza e cura dei minori vittime di maltrattamenti in famiglia. Per la prima volta in Italia, tre organizzazioni non profit lanciano insieme una campagna SMS solidale volta a sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema delicato dell’accoglienza dei minori allontanati dalle famiglie a causa di maltrattamento e, parallelamente, a raccogliere fondi a sostegno delle strutture che ospitano questi minori. Promotori della campagna sociale “Apriamo quella porta!” sono l’Associazione CAF, L’Impronta Onlus e la Cooperativa Sociale il Segno, tre realtà da molti anni impegnate ad accogliere e curare minori in gravissima difficoltà presso le proprie Comunità sul territorio italiano. Si potranno donare due euro per ogni sms inviato al 45503 da cellulare privato. Testimonial per questa importante campagna è Simona Ventura, che già da tempo sostiene queste organizzazioni.
12 | IN Magazine
Riccione - Immersa in un parco della Perla Verde, si trova l’Accademia Antonella Bartolacci, una delle scuole di danza più prestigiose a livello nazionale che si avvale della collaborazione delle “icone” della danza a livello mondiale. Il prossimo evento dell’Accademia è in calendario a gennaio 2015 e saranno presenti il maestro Egon Madsen e il grande coreogra-
fo Mauro Biginzetti, che lavora solo con le più famose compagnie del mondo e che onorerà l’Accademia con il suo laboratorio coreografico. Passione, dedizione e professionalità sono esperienze che gli allievi possono vivere ogni giorno in Accademia, molti di loro, infatti sono riusciti a calcare le scene dei teatri più famosi d’Europa. (M.G.)
Il Galà degli
Sposi
Rimini - Grande successo per la prima edizione del Galà degli Sposi, evento svoltosi al Grand Hotel di Rimini e ideato e organizzato da Alessandra Mussoni titolare dell’Atelier “Il Giardino della Sposa” di Santarcangelo di Romagna. Sessanta gli sposi, provenienti da tutta Italia che, bellissimi ed emozionati nei loro abiti nuziali, hanno partecipato, in un “remake di gruppo”, alla serata di gala. Un romantico aperitivo “tête à tête”, con sottofondo musicale, ha accolto gli sposi nel lussureggiante giardino del cinque stelle più famoso d’Italia, vanto di Select Hotels Collection della famiglia Batani. Foto di gruppo in giardino davanti allo splendida facciata Liberty, magistralmente illuminata, poi tutti a tavola nell’elegante Sala delle Quattro Colonne. Agli sposi è stato servito un raffinato menù a base di pesce e bollicine curato dallo Chef Claudio Di Bernardo e dalla sua brigata. Balli e stelle filanti in sala e, gradita sorpresa, un “week end romantico” è stato sorteggiato fra gli sposi partecipanti. Vincitori sono risultati Stefano e Maria Pia Bianchini, coppia riminese. Dopo il taglio della mega torta nuziale in terrazza e la foto di gruppo, uno scoppiettante finale pirotecnico in giardino ha concluso la bella serata. Alessandra Mussoni e Rimini “città degli sposi” danno, quindi, appuntamento alla prossima edizione, sempre al Grand Hotel.
SpeciAlità peSce ma anche buona cARne e ottima piZZA Viale Antonio Beccadelli, 5 - Rimini - info e prenotazioni: 0541 21493
Annotare | Brevi IN
Nuovo Gaudenzi
Il pittore giardiniere
Riccione - Un grande party si è tenuto il 13 settembre scorso per l’apertura di un nuovo punto vendita Gaudenzi Uomo, in viale Ceccarini 20, festeggiando un simbolo dell’imprenditorialità come Gaudenzi Boutique. Nel salotto buono di Riccione continua l’espansione dei negozi Gaudenzi,
Rimini - Paolo Quadrelli dipendente di Geat, poi di Hera con l’hobby del giardinaggio, fin da bambino aveva la passione per i fiori e si divertiva a fare bozzetti su fogli di carta. Ha vissuto per anni in mezzo al verde ed è sempre stato attratto dal contrasto dei colori dei fiori con l’azzurro del cielo. A 58 anni, dopo il pensionamento, ha potuto realizzare il suo sogno e ha iniziato a frequentare corsi di pittura per immortalare queste bellezze naturali dei paesaggi circostanti sulle sue tele ad olio. (M.G.)
Piantare l’ottimismo Rimini - Ren-Auto Piraccini, storica concessionaria riminese, ha compiuto cinquant’anni di attività e per festeggiare l’anniversario ha scelto di donare al Comune di Rimini cinquanta alberi che da novembre saranno piantumati al Parco XXV Aprile. Si tratta di ventinove mandorli, sei frassini, dodici lecci e tre querce prelevati al Vivaio Bilancioni. Alla presenza dell’Assessore all’Ambiente del Comune di Rimini, Ilaria Visintin, s’è svolta una piccola cerimonia per avviare l’intervento. (C.T.)
14 | IN Magazine
Ph. Giorgio Salvatori
Uomo dopo l’apertura dei negozi di viale Ippolito Nievo 11 e lo storico viale Ceccarini 5, salgono così a tre gl’indirizzi di riferimento delle tendenze moda targate Gaudenzi. Fra i brand di punta del nuovo Gaudenzi Uomo ci sono Balmain, Dolce&Gabbana, Saint Laurent, Dsquared2, Moncler, Church, Philippe Model, Giorgio Brato, Rick Owens, Acne, Eccentric Molecole. Come spiega Francesca Meletti: “Sin dal 1984 siamo presenti anche a Riccione con il nostro punto vendita di viale Ceccarini dedicato alla donna. Con l’apertura del nuovo Gaudenzi Uomo abbiamo accettato un nuova sfida, quella di investire nella moda uomo e proporre un’offerta completa a tanti nostri clienti.” www.gaudenziboutique.com
Foto dal Canyon Miami - La fotoreporter Annamaria Capicchioni, originaria di San Marino ma che vive per lunghi periodi dell’anno a Miami, ha recentemente inaugurato una mostra fotografica nel mega yacht Sea Fair di Miami. Questo lussuosa imbarcazione ospita mostre che poi trasporta in tutto il mondo assieme ai passeggeri. Come sottolinea la fotografa, “questa opportunità espositiva ha dato la visibilità e l’opportunità di partecipare il prossimo dicembre ad Art Basel, la più prestigiosa fiera di Arte Moderna contemporanea.” Le opere presentate dalla Capicchioni sono parte di un reportage realizzato in Antelope Canyon in Arizona. “Questo è un luogo magico che rappresenta una sfida per ogni fotografo sia professionista che amatoriale” afferma la fotografa.
Mercatini di Natale...? Monica Para accessori Personalizzati Rimini - Gli accessori sono tutto. Scarpe e borse possono valorizzare all’ennesima potenza qualsiasi indumento. Lo sa bene la stilista Monica Para che di questo sapere ha fatto la sua massima vocazione. Monica, supportata dalla socia Michela Carnevale, nel suo atelier omonimo: “Monica Para”, presso la Galleria Gorza, a pochi passi dall’Arco d’Augusto, a grande richiesta da parte delle sue affezionate clienti, passa a realizzare borse personalizzate che facciano pendant con le sue originali scarpe, disponibili dal numero 34½ al 41½. Tutti i modelli sono disegnati da lei stessa e lavorati a mano da esperti artigiani. In poche settimane avrete a disposizione accessori unici. Per uno stile di carattere! (L.L.)
La Green Economy a Rimini Fiera Rimini - Dal 5 all’8 novembre Rimini Fiera ospita contemporaneamente cinque manifestazioni dedicate all’ambiente e alla cultura del riuso, gemmate dal successo di Ecomondo, fiera internazionale del recupero di materia ed energia e dello sviluppo sostenibile. Nelle quattro giornate sono attesi centomila operatori da tutto il mondo, in particolare dell’area Euro-Mediterranea. Nelle prime due giornate, terza edizione degli Stati Generali della Green Economy, alla presenza del Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti. Oltre ad Ecomondo, in programma anche Key Energy (fiera internazionale per l’energia e la mobilità sostenibile), Key Wind (Salone dell’energia del vento), Cooperambiente (salone del sistema cooperativo legato all’ambiente) e H2R - Mobility for Sustainability. (C.T.)
no grazie, quest’anno vado ad Istanbul con Colony Viaggi! 4 - 8 dicembre 2014 a partire da 640,00 euro
Via III settembre, 17 Dogana | San Marino 3° piano Centro Commerciale Atlante Tel. 0549 908590 | info@colony.sm www.colony.sm | facebook: colony viaggi
Annotare | Brevi IN
Beneficenza a tempo di Rock Gli eventi di Effetto Luce
Rimini - Effetto Luce, guidato da Marisa Lazzaretti, continua a organizzare eventi nella sua sede a via XX settembre affiancando l’arte della luce alle suggestioni dell’architettura, della musica e del gusto. Ospiti dell’ultima serata nel salotto di Effetto Luce il prestigiatore Massimo Zannoni e Claudia Aureli, esperta di nutrizione e stili di vita che ha presentato una cucina consapevole e vegana, utilizzando la gamma di prodotti Lupino Bio. Il lupino era già coltivato quattromila anni fa nell’area del Mediterraneo ed è stato riscoperto per le sue preziosi qualità nutritive. Con.Bio., azienda con pluriennale esperienza nel settore, utilizza il lupino in preparazioni innovative come cotolette, bistecche, bocconcini, wurstel, burger e humus.
Rimini - Grande successo della serata di beneficenza che si è tenuta sabato 4 ottobre al Rock Island sul molo di Rimini, organizzata da Club41, con Round Table e Ladie’s Circle di Rimini con l’obiettivo di raccogliere fondi da destinare a Esplora di Rimini, Associazione che si occupa di ragazzi con gravi deficienze motorie e mentali. Clou della serata, iniziata
alle 20.00, il concerto rock del gruppo The Prisma Band di Rimini, un gruppo musicale costituitosi sei anni fa che si esibisce solo per scopi benefici. L’Associazione Sportiva e Culturale Esplora dal 2008 s’impegna a organizzare attività del tempo libero, sport e vacanze a carattere sportivo per persone con difficoltà psico-motorie e relazionali.
Ph. nome cognome
SHOWROOM presso OLTREMATERIA LAB Via al Mare, 20 - San Giovanni in Marignano (RN) Tel. 0541 831243 - www.studiobbdesign.it
Due salvadanai per essere Solidali Rimini - Armate di martello e di sorrisi Francesca Perlini (Officina delle Erbe), Barbara Zavatta (Piano B) e altre amiche hanno rotto il 13 settembre scorso nella piazzetta delle Poveracce i due salvadanai per la raccolta fondi destinata all’Associazione Rimini Solidale ONLUS, per l’acquisto del mammografo tridimensionale per l’ospedale Infermi di Rimini. Con loro, erano presenti anche Maurizio Focchi, Presidente dell’Associazione Rimini Solidale, e gli assessori comunali Nadia Rossi e Jamil Sadegholvaad. La rottura dei salvadanai è stata solo l’ultima tappa di una serie di eventi organizzati negli ultimi mesi, dalla sfilata di moda benefica in riva al mare, alla partecipazione alle Festa del Borgo San Giuliano. La somma raccolta è di circa tremila euro.
Yoga a Palazzo
Spina
Rimini - Avete mai pensato di praticare yoga a contatto con l’arte contemporanea, all’interno del ventre di un antico palazzo nel cuore stesso di Rimini? Da oggi due eccellenze del territorio si uniscono per offrirvi questa preziosa occasione: Augeo Bien-Etre e una delle migliori insegnanti in circolazione, Patrizia Leonardi, con una approfondita preparazione e venticinque anni di insegnamento alle spalle. Tutti i lunedì (19-20,30), dal 6 ottobre al 29 dicembre, potrete partecipare al corso di Hatha yoga, lo yoga classico. Qui l’eccezionalità del luogo e dell’insegnante vi offriranno da subito un benessere diffuso. Rilasserete corpo e mente, acquisendo flessibilità fisica e tonicità. Attraverso asana, vinyasa yoga, esercizi di respirazione, meditazione e rilassamento avrete una nuova percezione di corpo e respiro, nonché una maggiore consapevolezza del sé. I vostri tratti si distenderanno, sarete più lucidi e concentrati. È solo l’inizio. Namasté! (L.L.)
Profondamente comodo, tutto naturale
materassi di qualità e sistemi letto
Via Respighi, 41 - Cattolica (RN) - Tel. 0541 951117 www.balducciflex.it - info@balducciflex.it
Essere | Eiman Hamza e Michael Scarpellini
Il segreto della
Felicità
testo Manuel Spadazzi foto Riccardo Gallini
Una coppia che unisce le due sponde dell’Atlantico quella formata da Eiman Hamza, californiana, e Michael Scarpellini, riminese, che insieme hanno sviluppato un’azienda familiare in un brand fashion internazionale. Ecco la loro storia piena di “Happiness”.
Felicità è... fare colazione in giardino con gli amici, sulle colline di Los Angeles, mentre un coyote si avvicina docile in cerca di qualche avanzo. E poi ritrovarsi, la sera dopo, nella casa sul porto a Rimini, con Eiman che rincorre il piccolo Zeyd mentre sgambetta per il corridoio. Ma “Felicità” è soprattutto un marchio di successo venduto in tremila negozi in tutto il mondo. È la t-shirt a cui le ragazze non rinunciano per la loro serata in discoteca, per avvertire i loro spasimanti che “Stasera faccio la brava”. È la tuta per fare yoga sulla spiaggia di Marina centro, la sneaker con i teschi da sfoggiare per le strade di New York... La ricerca della “Felicità” per Michael Scarpellini ed Eiman Hamza, compagni di vita e di lavoro, è un continuo viaggio per le strade del mondo, ma senza mai dimenticare che il successo di Happiness è nato qui, a Rimini. Dove tutto è cominciato quando nel 2007 i due ragazzi, insieme al padre di Michael, Yuri, hanno deciso di trasformare l’azienda di famiglia, specializzata nella stampa di magliette, in una vera e propria casa di moda che oggi vende i suoi capi in tutti e cinque i continenti. E chi pensava che il miracolo di Happiness fosse il classico mordi e fuggi in passerella si è dovuto ricredere: oggi l’azienda vanta centoventi dipendenti, un ufficio creativo a Los Angeles, e si appresta a diventare una società per azioni dove ogni collaboratore potrà avere il suo pezzo di Happiness. “Perché in fondo la nostra azienda è una
grande famiglia, più che un’industria”, dichiarano convinti Michael ed Eiman, mentre si scambiano i bozzetti delle ultime t-shirt. Una famiglia nata a Los Angeles, dove i due giovani creativi si sono conosciuti e innamorati. È la famiglia il segreto di Happiness?
Michael: “Probabilmente sì. Mio padre Yuri era bravissimo a stampare magliette e ha sempre avuto
una grande creatività. Ma è stata soprattutto Eiman a capire che questa creatività poteva diventare un brand, e con lei abbiamo deciso di scommettere sulla nascita di un nuovo marchio. In pochi anni siamo passati dalle magliette al total look, fino alla linea sportiva e agli oggetti per la casa”. Eiman: “Vero, ma la nostra è una famiglia allargata... La famiglia di Happiness è il nostro pubblico, è
condividere un stile di vita che non è solo un prodotto ma anche la nostra passione. Ma anche il legame con la famiglia America, dove sono nata e cresciuta (da genitori egiziani) è stato fondamentale nella nascita di Happiness”. Ecco, la California. Dove tutto è cominciato.
Michael: “Esatto. Sono andato a studiare là dopo il liceo per fare un’esperienza e dopo un corso a
San Diego ho capito che preferivo di gran lunga la scuola americana a quella italiana. Mi sono iscritto al Fidm (il Fashion institute of design and merchandising) e lì ho incontrato Eiman. Ci siamo innamorati, ci siamo sposati e quando non siamo in giro per il mondo per Happiness viviamo tra Los Angeles a Rimini. Abbiamo cambiato molte case, ora abitiamo sulle colline, proprio sotto la scritta di Hollywood, a Los Fe-
Michael ed Eiman nella sala della loro casa a Rimini.
IN Magazine | 21
restano importanti. Comunque ho fatto di tutto, non solo la blogger. Ho cambiato almeno dieci lavori! Ho lavorato in un bowling a sedici anni, in un ristorante, ho fatto la commessa in una boutique a Beverly Hills, e sono stata anche consulente e stilista...”. E anche arredatrice… Michael, è vero che lei ed Eiman ogni sei mesi ristrutturate casa ribaltandola da cima a fondo?
Michael: “Eh, non esageriamo... Ci piace cambiare spesso, ma non abbiamo un’ossessione per la casa. L’ultima ristrutturazione (realizzata da Graziella Biagetti di Biagetti Arredamenti di Santarcangelo, ndr) l’abbiamo fatta per renderla più confortevole per nostro figlio Zeyd. La nostra abitazione a Rimini ha uno stile mediterraneo: molto bianco, molta luce. Una casa moderna, ma con qualche spazio più esotico”. Avete messo anche un’altalena di pizzo in cucina.
liz. Più che una casa, è un ostello: c’è sempre un gran via vai di amici e collaboratori…”.
c’è la Eiman di Los Angeles e quella di Rimini”. Prima di diventare direttrice cre-
Michael: “Bella eh? Ci piace circondarci degli oggetti che ci stupiscono mentre viaggiamo in giro per il mondo. C’è anche l’angolo arabo, quello dove si si fuma narghilè in un’atmosfera creativa e rilassante… E dove Eiman cucina il cous cous…”.
Eiman, lei a Los Angeles ci è nata e
ativa di Happiness, lei è stata una
Eiman, come se la cava ai fornelli?
cresciuta. Quant’è diverso abitare
famosa blogger. Oggi le grandi
a Rimini?
maison sono molto più attente a
Eiman: “In California ho la mia famiglia, i miei amici. Posso fare cose che a Rimini troverebbero molto strane, tipo cenare alle 17 oppure ordinare qualsiasi tipo di servizio a domicilio... Diciamo che
quello che si scrive nei blog che
Eiman: “Mah, non sono molto brava, Michael si ricorda bene dell’unica volta che ho fatto il cous cous, perché lo preparavo sui tacchi alti dodici centimetri! Sono brava nel ‘taco tuesday’, ma alla piada non so resistere”.
22 | IN Magazine
alle riviste di moda…
Eiman: “Verissimo, sono i blogger i nuovi editor, sempre in prima fila alle sfilate a fianco di Anna Wintour. Ma i grandi giornali di moda
Sempre in bilico tra l’America e Rimi-
ni, passando per la cultura araba…
Michael: “Siamo come Happiness: un marchio perfettamente global, che sa mantenere le sue origini sulla scena internazionale. In una società globalizzata, Happiness è il brand che porta l’italianità nel mondo, con il suo stile. Penso alla linea ispirata alle opere di Michelangelo che abbiamo lanciato al Pitti, a giugno, con l’evento al museo Casa Buonarroti. Gli eredi di Michelangelo hanno accettato con entusiasmo di vedere i suoi capolavori stampati sulle nostre magliette. È stato un grande orgoglio per noi”. Eiman: “Se ho deciso di lavorare nella moda è stato anche per merito di mia madre. Lei ha sempre portato il velo in maniera completamente diversa dalle sue amiche, abbinandolo a vestiti chic, di diversi colori e decisamente stravaganti. È lei che indossa lo hijaab, non lo hijaab che veste lei... Ecco, da lei ho ereditato il gusto per lo stile”. Forse è per questo che Happiness
cause aperte per la violazione dei diritti d’autore”.
va così forte anche nei paesi arabi…
E chissà quanti fanno a gara per sug-
E il prossimo passo per essere più
gerirvi idee per nuove magliette.
“felici”, quale sarà?
Michael: “Tantissimi. Ma le t-shirt più famose sono state ideate dai
Michael: “I nuovi monomarca Happiness. Daremo il nome del nostro brand a tutti i negozi, che fino a oggi si chiamavano MyCloset. Dobbiamo difenderci dalla concorrenza, che è spietata. Il nostro rivale, da tempo, non è più il negozietto che stampa e vende t-shirt. I concorrenti si chiamano Zara, H&M. Siamo tra i marchi più imitati, è il segno del successo, ma questo ci costa anche una grande fatica: abbiamo decine di
24 | IN Magazine
nostri creativi. Penso a Marina Maggi, alle sue immagini con i teschi, alle collezioni disegnate per i personaggi famosi. A ognuno la sua maglietta”. Eccolo, il segreto di tanta “Felicità”... IN
Quei vip in t-shirt Il successo di Happiness nasce da lontano, quando Yuri Scarpellini, titolare di una serigrafia, comincia a stampare magliette e accessori di propria creazione. Il primo grande successo arrivi con i polsini da dito, creati per Valentino Rossi. Poi ecco le prime t-shirt firmate Happiness e il lancio dei negozi: nasce il brand di famiglia sviluppato da Michael Scarpellini, figlio di Yuri, e da Eiman Hamza, la sua compagna. Le magliette spopolano in pochi mesi, anche grazie ai tanti personaggi famosi che hanno fatto da testimonial, direttamente e non, per il marchio. “La lista è lunghissima - dice Michael - Penso a Katy Perry, Olivia Wilde e Rihanna, a Pierfrancesco Favino, Chiara Biasi, Heidi Klum...”. E poi ci sarebbe anche Michelangelo...
Indossare | I cappelli
Un’idea in
Testa
testo Giorgia Gianni - foto Riccardo Gallini
Un accessorio che dĂ quel tocco in piĂš di stile e che non va riservato solo alle grandi occasioni. Consigli di moda da esperti e tanti cappelli per una carrellata di eleganti signore riminesi, per non avere dubbi su cosa avere in testa!
Sopra, il cappellaio Andrea Vitali; sotto, Isabella Giannini con la madre Paola Vallicelli della modisteria “Paola V.”
28 | IN Magazine
Ci sono quelli con un nome inconfondibile: Borsalino, Fedora, Panama, Pamela. Quelli che evocano luoghi e culture: sombrero, bombetta, colbacco, coppola. Quelli che ci ricordano tempi passati: paglietta, cilindro, tricorno... Per non parlare dei materiali: di feltro, di pelliccia, di lana, di paglia, persino in tessuti tecnologici come il teflon. Insomma, facile dire “copricapo”. La realtà è fatta delle innumerevoli forme che può assumere questo accessorio, capace di diventare in alcuni casi quasi un oggetto d’arte. Quanti copricapi, berretti, cappelli avete nel guardaroba? Se la risposta è nessuno, o “non so”, è il momento di ripensare il vostro look. Perché come spiegano due esperti del settore, il copricapo è un accessorio che non deve mai mancare e ce n’è uno giusto per ogni occasione. “Il cappello è il tocco finale dell’abbigliamento, che sia elegante o sia sportivo - spiega Andrea Vitali, titolare dell’omonima cappelleria in attività da oltre sessant’anni in via Bertola a Rimini - e si può portare tutti i giorni”. La famiglia Vitali vanta una lunga tradizione nel settore dei copricapi: il nonno già nel secondo dopoguerra possedeva nella stessa strada un laboratorio artigiano in cui riparava e stirava cappelli e feltri. Negli anni ’50 il padre trasformò il laboratorio in negozio vero e proprio, la “Cappelleria Vitali Marco e figli”, mantenendo anche i vecchi strumenti di lavoro per lavaggio e stiratura. “Oggi naturalmente la vendita di cappelli maschili e femmini-
A fianco, Barbara Zavatta; sotto, Donatella Piccinini.
li rappresenta quasi la totalità dell’attività - continua Andrea Vitali -. Abbiamo mantenuto un’impostazione classica nella nostra offerta, ma accanto a copricapi ‘tradizionali’, come ad esempio il Borsalino, o ai cappelli da cerimonia, non manchiamo di proporre anche modelli più particolari”. Il cappello classico è stato così affian-
30 | IN Magazine
cato in vetrina da nuove linee. “La moda influisce ovviamente sulle collezioni. Oggi ci vengono richiesti berretti, cappellini da baseball, copricapi etnici. Tra le richieste più particolari anche berretti alla Sherlock Holmes, bombette e cilindri. Ultimamente lo stile da uomo è acquistato anche dalle clienti, che scelgono ad esempio
la linea Fedora o il panama in versione estiva”. Tra le ultime novità i cappellini ripiegabili e i materiali hi-tech. “Abbiamo cappellini arrotolabili e morbidi che si infilano comodamente in tasca, cuffie di lana che garantiscono eleganza e calore, cloche impermeabili in materiali idrorepellenti e leggeri o imbottite per l’inverno. La scelta dei materiali è la più ampia: dal vellutino alla paglia estiva, dai feltri e tessuti invernali a quelli tecnici come il teflon”. Anche Isabella Giannini è “figlia d’arte”. Insieme alla madre Paola Vallicelli ha gestito un altro storico negozio di Rimini, la modisteria “Paola V.” in via Garibaldi. Oggi madre e figlia continuano una tradizione artigiana di quasi sessant’anni lavorando su commissione e realizzando copricapi femminili di grande pregio. “Il cappello è l’accessorio che caratterizza maggiormente il guardaroba - osserva -, rifinisce l’abbigliamento del giorno, dà un tocco particolare, mette l’accento sulla scelta dell’abito. Un tempo era un elemento usato quotidianamente in tutte le
SPECIALE AUTUNNO Peeling corpo, trattamento viso ossigenante e riparazione dei tessuti + ingresso SPA (offerta valida fino al 15 ottobre 2014)
100
A fianco, da sinistra Monica Para e Sara Gorza; sotto Lucia Pambianco. Si ringrazia Galleria Gorza per aver fornito la location agli scatti.
classi sociali. Oggi sta tornando di moda e sono soprattutto le donne ad indossarlo, ma sarebbe sbagliato utilizzarlo solo perché trendy: in realtà va considerato un accessorio che non deve mancare mai”. Isabella e la madre si sono concentrate su un segmento particolare, realizzando in particolar modo cappelli da cerimonia anche se non mancano richieste di cappelli per un uso quotidiano. “È fondamentale che il cappello sia in tono con l’abbigliamento e con la cerimonia a cui si partecipa, o rischia di trasformarsi in una nota stonata. Presentarsi a una cerimonia sobria con un copricapo ‘importante’ non è ad esempio opportuno. Il cappello è particolare per definizione, è subito a contatto con il viso e deve valorizzare la persona che lo indossa, esaltandone i pregi e nascondendo gli eventuali difetti”. I materiali sono molteplici, ma una caratteristica deve essere comune: “Devono essere eccellenti: un cappello mediocre si riconosce subito. Utilizziamo sia materiali tradizionali, sia innovativi, come le fibre al latte per cappelli a contatto con la pelle. I materiali naturali sono ancora i migliori: lino, cotone, paglia, feltro, velluto”. Per forme e colori c’è solo l’imbarazzo della scelta, fra cappelli “teatrali” a tesa larga e morbide cuffie, applicazioni di fiori di seta e sbuffi piume, velette maliziose ed eleganti turbanti. Estivo o invernale, grande o piccolo, colorato o sobrio... a ognuno il suo: il cappello è veramente l’accessorio di chi non segue la moda, ma la fa. IN
32 | IN Magazine
Un po’ di storia Non c’è epoca che non abbia il suo cappello: si trovano tracce di copricapi usati come protezione della testa, o per fini estetici, presso tutti i popoli e fin dalla remota antichità. Cappelli portavano gli imperatori cinesi a oriente e gli antichi greci e romani in occidente. La testa era coperta durante il Meodioevo sia per gli uomini - con un cappuccio detto “almuzio” - che per le donne, che portavano in testa anche veli, fiori e nastri. E così fino ai giorni nostri i copricapi si sono evoluti seguendo le mode, gli usi e anche le situazioni politiche e sociali del momento, si pensi ad esempio nell’Ottocento all’ampio feltro scuro che veniva utilizzato in Romagna e che identificava, almeno agli occhi degli Austriaci, un cittadino di spirito rivoluzionario. (S.F.)
Gustare | Le castagne
La regina
Autunno
dell’
testo Milena Zicchetti - foto Riccardo Gallini
Ogni stagione ha il suo frutto e in autunno è tempo di castagne. Scopriamo insieme quali sono le loro proprietà, le feste a loro dedicate e come gustarle al meglio sulle nostre tavole grazie alle ricette di alcuni chef.
L’autunno è arrivato, con i suoi colori vivaci e le fresche giornate, e la natura dà il meglio di sé soprattutto se si parla di prodotti del bosco e del sottobosco. Tra questi, regina indiscussa sicuramente la castagna. Fresche, secche, arrostite, bollite... Fino al secondo dopo guerra, le castagne sono state considerate il cibo dei poveri e della gente comune e la farina che si ricavava (ancora oggi un ingrediente base di molte preparazioni) era considerata uno tra gli alimenti essenziali per gran parte dell’anno. È proprio grazie a questa sua capacità di prestarsi a innumerevoli forme di consumo, che il castagno si meritato il soprannome di “albero del pane”. Adorate soprattutto dai bambini, le castagne sono un frutto particolarmente sano e nutriente, ma atipico. La loro principale caratteristica è l’elevato contenuto di amido, con un conseguente alto
valore calorico che le rende perfette soprattutto per chi pratica sport o per chi è particolarmente stressato o giù di tono. Sono inoltre ricche di glucidi e proteine di qualità. Anche l’alta presenza di fibre è ritenuta molto importante, soprattutto per una corretta attività intestinale e per la riduzione della colesterolemia. Grazie inoltre al loro contenuto di carboidrati, le castagne sono un vero e proprio alimento base, in grado di sostituire i più pregiati cereali e quindi un toccasana soprattutto per coloro che presentano particolari intolleranze al glutine. Un’altra domanda che spesso tra profani ci si pone, è quale sia la sostanziale differenza tra la castagna e il marrone. Dal lontano 1939 esiste un Regio Decreto emanato proprio per distinguere le due specie: le castagne sono le più piccole, leggermente schiacciate da un lato, con la buccia dal colore
IN Magazine | 35
Lo chef Mirko Monari con la sua “Faraona alle castagne”.
marrone scuro e una polpa piuttosto saporita, mentre i marroni sono più grossi e con una forma che ricorda un cuore, la buccia striata di marrone chiaro e la polpa dal sapore dolciastro. Sta a noi scegliere quelle più adatte a seconda del tipo di cottura: le castagne piccole sono solitamente destinate alla bollitura, mentre quelle più grandi sono migliori per essere arrostite. Piccole o grandi che siano, le castagne sono un vero e proprio prodotto tipico della Valmarecchia e di tutto l’entroterra riminese, dove sono diverse le sagre in cui poter gustare le famose caldarroste servite nei tradizionali car-
36 | IN Magazine
tocci. Tra queste, assolutamente da non perdere la 50a Sagra della Castagna, che si tiene nelle domeniche del 12, 19 e 26 ottobre, nel borgo di Montefiore Conca. Un’altra data da segnare in agenda quella di domenica 12 ottobre,
gnata, fate molta attenzione nella scelta e seguite questi semplici ma fondamentali consigli. La buccia della castagna deve presentarsi integra, lucida, senza spaccature e al tatto deve apparire soda. Se sono invece raggrinzite vuol dire che sono vecchie, mentre se ci sono dei forellini, molto probabile che all’interno ci sia uno sgradito ospite. Una volta a casa, potete effettuare una ulteriore prova immergendole in una bacinella d’acqua: le castagne che vengono a galla sono quelle da scartare. Ma veniamo al loro uso in cucina, perché oggi le castagne sono ritornate ad essere utilizzate, soprattutto nelle cucine dei professionisti, come ingrediente principale o condimento. Abbiamo chiesto ad alcuni chef riminesi qualche gustosa ricetta. All’Osteria de Borg, nel cuore del Borgo di San Giuliano di Rimini, lo chef Mirko Monari propone in tavola un’appetitosa “Faraona alle castagne”. Ecco gli ingredienti: una faraona, 1 Kg di castagne, vino Sangiovese e Trebbiano, olio, sale, una cipolla, sei foglie di alloro, due litri di
Un frutto nutriente e versatile giornata in cui a Talamello, un altro tradizionale e suggestivo borgo, si festeggiata la Fiera delle Castagne della Valmarecchia. Che decidiate di approf ittare dell’occasione per fare acquisti o di andare a fare una bella casta-
brodo vegetale. Procedimento: Spellare la faraona sul fuoco, tagliarla in sedicesimi e lavarla. A parte soffriggere la cipolla in olio con un pizzico di sale e unire la faraona. Sfumare con i vini rosso e bianco e aggiungere le foglie di
In alto, lo chef Franco Aliberti; sotto, il suo piatto “La castagna e il suo equilibrio”.
alloro. Bagnare con brodo vegetale precedentemente preparato e filtrato. A parte lessare le castagne e spellarle. Unire le castagne alla cottura della faraona e procedere a fuoco lento per 45 minuti circa. Servire con vino Sangiovese. Per il dolce ci pensa invece lo chef Franco Aliberti del ristorante Evviva di Riccione con un piatto a dir poco artistico: “La castagna e il suo equilibrio” che ha assolutamente bisogno di una premessa da parte dello chef stesso. “Proviamo ad immaginare la tradizione come le radici di un grande albero - spiega Aliberti - quelle stesse radici che a ognuno di noi danno la possibilità di ambire a mete più lontane, nella ricerca di nuovi accostamenti e di nuove ricette. Il mio pensiero di non osservare la tradizione come punto d’inizio per sviluppare o reinterpretare le ricette che essa stessa ci offre, ma bensì di considerarla come una grande finestra dalla quale possiamo ridarle valore, ripartendo dai prodotti e dalla materia prima. Solo attraverso forti radici la tradizione può essere ereditata e solo attraverso il nostro cammino di fatica può essere conquistata”. Alla base del piatto un “Cremoso al cioccolato bianco aromatizzato al rum”, realizzato con 250 gr di panna, 30 gr di glucosio, 376 gr di cioccolato bianco, 650 gr di panna fredda, 60 gr di rum invecchiato: bollire la panna e il glucosio, versare sul cioccolato ed emulsionare senza incorporare aria, con l’aiuto di un mixer aggiungere la panna fredda e infine il rum per
38 | IN Magazine
evitare l’evaporazione dell’aroma, far riposare in frigo. A seguire si preparara un “Gelato ai marroni” con 1000 gr di latte, 20 gr di tuorli, 330 gr di crema di marroni, 80 gr di zucchero invertito, 38 gr di latte in polvere, 30 gr di zucchero, 36 gr di destrosio, 30 gr di zucchero, 4 gr di neutro: unire nella
pentola il latte, i tuorli la crema di marroni e lo zucchero invertito, a 30° di temperatura unire la prima parte di zucchero con il latte in polvere, a 60° unire i restanti tre ingredienti. Arrivare a 82°, filtrare, lasciar maturare per 12 ore. Congelare nei pacojet e mantecare al momento del servizio.
A sinistra, lo chef Massimiliano Mussoni con la sua “Torta ai Marroni”. A dastra, Maria Tonelli e Dalila Carlini della Pasticceria Tino presentano un dolce alle castagne creato dal pasticcere Davide Carlini.
Anche lo chef Massimiliano Mussoni della Sangiovesa di Santarcangelo di Romagna, propone un dolce autunnale con la “Torta ai Marroni”. Ingredienti per il pan di spagna: 360 gr di zucchero semolato, 450 gr di uova intere, 10 gr di succo di limone, 2 gr di sale, 220 gr di tuorli d’uovo, 130 gr di farina 00, 100 gr di farina di castagne, 130 gr di fecola; ingredienti per la crema ai marroni: 1 lt di latte fresco, 1 baccello di vaniglia, scorza di limone, 400 gr di tuorli d’uovo, 200 gr di zucchero, 80 gr di amido di mais, 200 gr di pezzi di marroni, 150 gr di pasta di marroni; ingredienti per la bagna di vaniglia: 300 gr di acqua, 300 gr di zucchero, 100 gr di Grand Marnier, 2 bacche di vaniglia; ingredienti per la meringa: 500 gr di albumi d’uovo, 500 gr di zucchero
40 | IN Magazine
semolato, 500 gr di zucchero a velo. Preparazione: per la crema unire gli ingredienti seguendo la procedura tradizionale. Una volta fredda, aggiungere la pasta e i pezzi di marroni. Per il pan di spagna, montare gli ingredienti per almeno 10 minuti a velocità media. Incorpo-
lo zucchero a velo setacciato utilizzando una spatola. Formare un disco del diametro del pan di spagna e infornare per i primi 10 minuti a 160° poi abbassare la temperatura a 120° e proseguire la cottura per altre due ore. Aprire il forno di tanto in tanto per fare uscire l’acqua dal-
Piatti gustosi e dolci appetitosi rare quindi delicatamente le farine setacciate e la fecola e cuocere in una tortiera a 180° per una ventina di minuti. Per ultimo la meringa: mettere gli albumi con lo zucchero semolato in una bacinella a bagno maria (60°) e montare in planetaria con frustino fino a quando non sarà stabile e lucida. Incorporare quindi
la meringa. E ora l’assemblaggio: formare il primo strato con il disco di meringa e adagiare uno strato di crema di marroni. Si prosegue con il pan di spagna inzuppato con bagna alla vaniglia, per finire con un altro strato di crema di marroni. Decorare con panna montata e scaglie di cioccolato. IN
Professionisti, giovani creativi, startup, aziende in fase di ridimensionamento. L’ufficio temporaneo è una soluzione che consente di rispondere in maniera efficace ad eventuali esigenze di downsizing o riduzione di costi. Le postazioni sono arredate e attrezzate all’interno di uno spazio comune con la possibilità di usufruire di servizi ulte-
riori come sale riunioni, bar e ristorante. Nessun investimento inziale né costi d’installazione o di attivazione per le utenze. Una sistemazione logistica ideale ma anche un nuovo approccio al lavoro in cui la condivisone degli spazi può contribuire allo scambio di idee e alla crescita professionale.
info@centrocongressisgr.it www.centrocongressisgr.it tel 0541 303192-3 fax 0541 303063
Accogliere | L’Hotel
Quattro stelle che
Brillano
testo Lucia Lombardi - foto Riccardo Gallini
Un nuovo concept di hotel brandizzato ed esclusivo è quello che propone L’Hotel a Riccione, con stanze personalizzate da marchi di alta gamma. Fra questi Maison Bartorelli, per un soggiorno indimenticabile nella diamond room.
42 | IN Magazine
In Riviera, si sa, nascono mode che deflagrano su tutto il territorio nazionale. Questo aspetto lo tengono in grande considerazione le aziende più lungimiranti e marketing oriented, con un piede sempre verso il domani. Per questo motivo non poteva che nascere qui, nella Perla Verde dell’Adriatico, “L’Hotel”, quattro stelle superior, voluto dal patron Giancarlo Tirotti. Un nuovo concept alberghiero: tailor made, sorta di evoluzione del boutique Hotel. Innovativo nella proposta rispetto al panorama
italiano, regala cioè un differente modo di vivere la vacanza e intendere il concetto di hôtellerie vissuto attraverso la brand experience. L’Hotel è una struttura affacciata sul porto canale di Riccione che consta di quattro piani per sedici stanze di cui dieci brandizzate. Ovvero legate a forti aziende di portata internazionale: Bartorelli, Citroën, La Perla, Mastro Raphaël, Pascucci, SocietàdellaPietra, Technogym, Transvital. Se eccellenza chiama eccellenza, tra questi celebri aziende ce n’è una
addirittura made in provincia di Rimini: la Maison Bartorelli, prestigioso gruppo di gioielleria che da centotrenta anni rappresenta il top dell’alta gioielleria e orologeria. Con lussuosi atelier posti nelle più esclusive località di villeggiatura italiane da Cortina, passando per Forte dei Marmi, Rimini, Riccione, Milano Marittima e altre ancora. L’azienda, che annovera clienti provenienti da tutto il mondo, crea una propria collezione di gioielli pezzo unico dall’evocativo nome “Rare and Unique”. La maison Bartorelli si cala perfettamente nella filosofia alberghiera de L’Hotel costituita dall’elegante accoglienza italiana e da un approccio internazionale, pensata per viaggiatori corporate e turisti di fascia alta. Idonei a una città il cui DNA è la vocazione turistica. Come in tutte le grandi città cosmopolite che si rispettino l’american bar-ristorante è pensato non solo per gli ospiti della struttura bensì anche per avventori esterni, aperto a ogni ora, il bar dalle 7 del mattino alle 2 di notte, mentre la cucina dalle 12 alle 24. Nel piano attico completamente in vetro e interamente apribile si trovano una vasca e uno skybar, per donare alla sosta uno sguardo ampio, a 360° sullo skyline riccionese. In particolare, lo scrigno Bartorelli è una suite di cinquanta metri quadrati situata all’ultimo piano dell’hotel, realizzata dallo studio riminese Simonetti e associati, sinonimo di eccellenza nell’ambito della progettazione alberghiera,
con quarant’anni di attività professionale alle spalle e firmatario anche delle elegantissime boutique del gruppo. Incontriamo il gioielliere Carlo Bartorelli, che racconta: “Il lusso estremo della stanza riprende gli elementi, i materiali estremamente preziosi e la tipologia di illuminazione che caratterizza anche i nostri esclusivi atelier”, creando una sorta di continuità, un fil rouge stilistico tra il
In apertura la camera 402 di L’Hotel di Riccione, brandizzata dalla Maison Bartorelli. Sotto e nella pagina seguente, due dettagli dell’allestimento della camera.
IN Magazine | 43
linguaggio utilizzato nella progettazione della stanza e gli elegantissimi punti vendita. Il nome stesso della stanza, diamond room, è quasi una dichiarazione d’intenti: “Il lusso a 360° espresso dalla camera rispecchia in pieno quello che siamo, la filosofia del nostro marchio; esprime, cioè, la qualità in ogni suo aspetto, elevata competenza, esclusività, quel saper fare tipicamente italiano, gusto e ricerca estetica. Offriamo un servizio ad personam ai nostri clienti, questa ricerca del dettaglio e dei materiali preziosi è frutto di tanta ricerca, di grande accuratezza ed esperienza. Esprimiamo un made in Italy che
44 | IN Magazine
nessuno potrà mai portarci via e che ancora oggi ci permette di differenziarci sul mercato a livello internazionale.” Carlo Bartorelli ha scelto di comunicare attraverso la stanza 402 l’eccellenza estrema, con grande garbo ed eleganza; scelte di marketing che anche altri gioiellieri famosi hanno perseguito nel segno dell’hôtellerie, uno su tutti Bulgari. La peculiarità dell’intervento si riflette nell’ampia vetrata che inquadra il porto canale di Riccione andando a celare la quinta di testata del letto. Le finiture interne si ispirano al concetto di preziosità e raffinatezza espresso dal marchio Bartorelli,
i rivestimenti sono realizzati con pannelli di boiserie laccata nero lucido, impreziosita da vetri neri che celano la TV e due vetrinette contenenti preziose gemme della maison. Giochi di ombre e luce caratterizzano armonicamente l’insieme. Il bagno è aperto sulla camera. Il piano di marmo in Raymforrest su cui poggia il lavabo richiama forme naturali vegetali. Un totem diamantato rivestito con una patinatura bronzata accoglie i sanitari, separando il tutto dal resto della stanza per creare la giusta privacy. La doccia vetrata con funzioni di bagno turco e vasca, possiede un doppio affaccio,
EMBASSY
BALDAN - ESSERE - ACCADEMIA - NORMA J. BAKER - SARA BURGLAR (borse) - DINO BIGIONI (scarpe uomo) Carlo Bartorelli, patron della Maison Bartorelli.
sia sulla stanza sia sulla vasta terrazza prendisole. L’atmosfera donata alla chambre 402 è quella di uno scrigno sicuro in cui rifugiarsi, un ambiente prezioso e raffinato, al contempo unico e sognante, da favola, in perfetto accordo con l’estetica del marchio Bartorelli che va altresì ad armonizzarsi con l’eleganza dell’intero intervento. “Non solo prodotto, dunque, - chiosa ancora Carlo Bartorelli - ma servizio personalizzato, qualità di assistenza, competenze personali che si estrinsecano nell’uso dei materiali più pregiati, attenzione elevata al prodotto offerto, un mix armonico di tutti questi elementi danno luogo al nostro attento lavoro quotidiano che, in questo caso, si riflette nell’ambiente della diamond room. Collaborare a questa iniziativa del territorio è per noi un consolidamento del legame con la terra da cui è partita la nostra storia.” Soggiornare in questa stanza offre dei plus d’eccezione, aggiunge il gioielliere, come “l’esclusiva Vip Card che permetterà di usufruire di un trattamento riservato presso le boutique del gruppo e di godere di una precedenza nelle liste d’attesa, nonché la possibilità di prenotare un appuntamento con il gemmologo della Maison per selezionare il diamante dei propri sogni e realizzare la propria montatura ad hoc.” Se i sogni son desideri, cominciate a desiderare di poter sognare sdraiati in questa stanza, il mondo brillerà di più! IN
Viale Vespucci, 33 - Rimini (Marina centro)
Combattere | Annalisa Bucci
Attenti a
Lisa!
testo Giorgia Gianni - foto Riccardo Gallini
Quando mette da parte numeri e calcoli, Annalisa Bucci non ha rivali sul quadrato del ring e sfoggia un invidiabile palmares internazionale in diverse discipline di arti marziali. Perchè “Lisa no fear” lotta per vincere.
L’hanno soprannominata “Lisa no fear”, perché non si tira indietro davanti a nessuna sfida. E come un’eroina dei fumetti della Marvel, quando smette il suo lavoro di contabile sale sul ring e si trasforma in una fighter che con pugni, calci, ginocchiate affronta le avversarie. E dire che Annalisa Bucci, 31 anni, campionessa intercontinentale di arti marziali, ha iniziato per caso,
accompagnando la sorellina in palestra a fare thai boxe. Ma la passio-
46 | IN Magazine
ne per lo sport ce l’ha nel sangue, trasmessa dal papà (il noto allenatore di basket Alberto Bucci) e coltivata da piccola con tutta la famiglia. “Vengo da una famiglia di sportivi, ho sempre praticato sport dall’età di tre anni - racconta la campionessa -. A gennaio 2006 ho iniziato thai boxe: avevo due giorni liberi alla settimana e accompagnavo la mia sorellina Carlotta. Se ho cominciato questo sport devo ringraziare proprio lei”.
A destra, Annalisa Bucci campionessa sul ring. In apertura, Annalisa sportiva, ma di classe (makeup by Chiara Zannini, location Seven Sporting Club).
Accanto all’amato nuoto Annalisa si allena alla thai boxe, ma non agonistica. “Fin dall’inizio gli istruttori che erano in palestra avevano insistito perché combattessi, ma io non ne avevo nessuna intenzione”. Fino alla sera del “colpo di fulmine”, durante un galà a cui era stata invitata da spettatrice. “All’entrata del primo fighter ho pensato ‘Devo salire anche io là sopra!’. Ero emozionata per tutti quelli che scavalcavano le corde di quel quadrato. A novembre del 2006 ho fatto il mio primo match e non ho più smesso”. Inizia così una carriera travolgente che porta Annalisa, dopo avere iniziato con lo stile di kick boxing, a intraprendere la disciplina “k1” (un tipo di pugilato in cui si usano anche calci e ginocchiate) nel 2007 e a vincere subito i campionati italiani dilettanti. Nel maggio del 2009 le viene proposto un match di thai boxe per la cintura
mi è stato riconosciuto il premio come migliore fighter della serata”. I successi continuano con il titolo europeo di “k1” nel 2011, la vittoria del mondiale di full contact del 2013 e nel maggio di quest’anno la conquista del titolo europeo di “mma”. Annalisa è seguita da un team di allenatori e preparatori: Fabio Corelli e Andrea Brigliadori nella parte in piedi, Omar Roffilli nella parte a terra, Andrea Carpi per la preparazione atletica e la lotta, Davide Carli per l’alimentazione. Come ci si sente sul ring o entrare nella gabbia? “Il primo combattimento è quello che si ricorda sempre con grande emozione, non sai cosa aspettarti. Poi, ogni volta, prima di ogni incontro c’è naturalmente molta adrenalina, anche un po’ di agitazione: in k1 hai solo nove minuti - tanto dura l’incontro - per esprimerti e dimostrare quanto vali”. Cosa significa per una donna praticare queste arti marziali? “Io sono
Campionessa di molte arti marziali intercontinentale, “Lisa no fear” accetta e vince. Sempre nel 2009 inizia “mma” (arti marziali miste), che a pugni, calci e ginocchiate affianca anche combattimenti a terra con l’uso di tutte le leve possibili. “La prima esperienza è del maggio del 2010, quando ho vinto per k.o. il mio primo match in gabbia. Nel gennaio 2010 ho accettato la disciplina di ‘muay thai full rules’ nel mio primo match all’estero, in Canada. Ho perso, ma
agonista per natura, venendo da una famiglia di sportivi e avendo sempre praticato molto sport. Ho una cultura sana dello sport, e le discipline che pratico sono una competizione come un’altra. Certo, ci si sfoga parecchio”. La vita privata e il lavoro da contabile si conciliano con gli impegni di una sportiva professionista? “Anche il mio ragazzo, Francesco Palermo, fa arti marziali da ring a livello agonistici. Ci alleniamo
insieme e combattiamo. In ufficio, poi, ho trovato grande disponibilità. Per me è importante, visto che mi alleno quasi tutti i giorni due volte al giorno, in pausa pranzo e la sera, oltre a insegnare in palestra a Cesena”. Quali doti occorrono per essere una campionessa? “La costanza dell’allenamento è fondamentale. La determinazione: mai arrendersi. Io ho sempre accettato ogni sfida sin dall’inizio, quando dalla classe N mi hanno proposto di passare ai professionisti. Sono andata a fare subito incontri all’estero anche se molti mi davano della matta. È importante essere sempre convinti di potercela fare”. IN
IN Magazine | 47
IN Magazine | Special ADV
Gruppo reGGini l’obiettivo dell’eccellenza Un 2014 pIeno dI noVItà peR Il GRUppo ReGGInI, Che ottIene Il VolkswAGen ItAlIA AwARd fACendo dellA soddIsfAzIone del ClIente Il pUnto dI foRzA.
Grande soddisfazione alla Concessionaria Reggini per l’assegnazione del Volkswagen Italia Award 2014, il prestigioso riconoscimento per le concessionarie del marchio tedesco, che premia l’eccellenza nella Customer Satisfaction, sia nella Vendita che per il Service. Il premio, assegnato ai cinque concessionari italiani che hanno raggiunto il massimo punteggio in tutti i campi in base alle valutazioni dei clienti, è stato ritirato lo scorso 25 giugno a Verona da Maria Reggini, Customer Satisfaction Manager e Filippo Reggini, Amministratore Delegato del Gruppo Reggini. Come ci racconta Maria Reggini, “la strategia della casa madre è di posizionarsi come leader tra i costruttori di automobili
entro il 2018 e per raggiungere questo traguardo l’eccellenza nella soddisfazione del cliente è un obiettivo primario. Per questo Volkswagen realizza delle interviste a campione ai clienti e sulla base delle risposte redige una classifica dei concessionari. Reggini ha dato ascolto ai consigli e alle esigenze evidenziate dai suoi clienti attivandosi in maniera concreta. Abbiamo ad esempio creato una confortevole sala d’attesa per chi aspetta la consegna della vettura e messo a disposizione più auto sostitutive per chi ha necessità di tornare al lavoro o ha altri impegni. I clienti hanno percepito la nostra attenzione nel ricercare soluzioni e nell’aver cura dei dettagli, come ad esempio la bottiglia di spumante che viene data in omaggio
In alto, Maria Reggini all’interno della concessionaria; in basso, Maria e Filippo Reggini ritirano il Volkswagen Italia Award 2014.
Dedicati ai clienti: uno spazio consulenza come “personal shopper” per i alla consegna dell’auto nuova, vogliamo che per l’usato, un servizio di noclienti affezionati che desiderano acquistare la gioia di chi acquista possa essere condivisa, leggio e il “personal shopper”. un’auto particolare o di altro brand utilizzando essere motivo di festeggiamento, un momento la nostra esperienza.” memorabile!” puoi darci qualche anticipazione su cosa avete in serbo Quali sono gli obiettivi e gli slanci per il futuro che vi ha per i vostri clienti nei prossimi mesi? dato l’aver vinto questo prestigioso premio? “L’innovazione è sempre alla base delle nostre strategie azien“Dallo scorso aprile il Gruppo Reggini ha acquisito un’area dali, in tutti i marchi rappresentati. L’obiettivo è innovare pridi competenza commerciale più grande che si estende fino a ma degli altri e portare sempre nuove idee, nel pieno rispetto Cattolica e Gabicce, sia per il marchio Volkswagen che Audi. delle direttive del Gruppo. La prossima importante novità è Inoltre per il marchio Skoda ci è stata assegnata la provinche saremo tra le 16 concessionarie in Italia ad avere la prima cia di Pesaro e Urbino. Questo ci stimola verso nuovi investiAudi elettrica. Da novembre infatti sarà disponibile l’Audi A3 menti nelle citate aree. Nel 2014 abbiamo inoltre sviluppato sportback e-tron, la prima compatta nel segmento di lusso tre progetti finalizzati ad ampliare i servizi ai clienti e la loro con trazione ibrida plug-in di serie. L’autonomia complessiva di soddisfazione: uno spazio dedicato all’usato classico e alle questa vettura è di 900 Km di cui 50 Km in modalità elettrica; vetture d’importazione con un’offerta multibrand di qualità, il il costo della ricarica elettrica sarà solamente di circa € 1,80.” servizio di noleggio a breve termine euromobil e, infine, la
Reggini - Concessionaria Volkswagen per la Rep. di San Marino, Rimini e Provincia Strada Rovereta, 52 - Falciano - Rep. San Marino www.reggini.it - www.facebook.com/regginicar
Danzare | Matteo Di Loreto
Copenhagen
a passo di testo Riccardo Belotti
Danza
Lo avevamo lasciato due anni fa nel Corpo di Ballo dell’Opera Estone a Tallinn: ora Matteo Di Loreto, riminese classe 1992, approda al prestigioso Royal Danish Ballet. Ecco la sua intervista esclusiva.
a Londra, all’English National Ballet School e quindi a Tallinn, nel Corpo di Ballo al Teatro dell’Opera Estone, dove ha trascorso gli ultimi due anni della sua breve ma intensissima carriera, prima di approdare, grazie a un’audizione pubblica, al Royal Danish Ballet. Matteo, hai trascorso gli ultimi due anni a Tallin, dal 2012 al 2014: come è andata?
Rimini, Cannes, Londra, Tallinn, Copenhagen: dal passato al presente in cinque passi, cinque tappe che rappresentano il percorso formativo e la carriera, ad oggi, di Matteo Di Loreto, danzatore nato a Cesena ma cresciuto artisticamente a Rimini. Entrato nel mondo della danza a dieci anni, dopo quattro anni all’Arabesque Dance Center - che lo ha scoperto e lanciato - Matteo ha infatti proseguito la propria formazione prima a Cannes, presso l’Ecole supérieure de Danse “Rosella Hightower”, poi
50 | IN Magazine
“È stato il mio primo lavoro e ringrazio il mio ex direttore Thomas Edur per avermi dato questa opportunità! In quel Paese la mentalità è diversa dalla nostra, molto laica e un po’ promiscua a volte. Non so se porterò questa città nel cuore, come porto ancora Cannes e Londra: stavo cominciando a viverla male. Per me era tempo di cambiare ed essere preso a Copenhagen a dicembre è stato un gran sollievo. E comunque, aver fatto parte di un’opera nazionale è un grande privilegio ma significa anche avere una grossa responsabilità sulle spalle. Devi sempre essere al livello cercando di non deludere il tuo direttore ed essere sempre efficiente sul palcoscenico.” Una vita di sacrificio, di lavo-
ro: come era la tua giornata tipo?
“Sveglia verso le 8.30 per essere in teatro per il riscaldamento alle 9.30. I ritmi in Estonia erano dalle 10.30 alle 17.30. Se c’erano spettacoli si smetteva di lavorare alle 14, per poi iniziare lo spettacolo alle 19. Complessivamente si trattava di sei o sette ore al giorno in media di lavoro effettivo, oltre al tempo che bisogna dedicare al proprio corpo dopo l’allenamento: stretching, massaggio... In pratica non si smette mai.” Quanto del lavoro che hai svolto si è tradotto in spettacoli?
“In Estonia il programma prevede dodici produzioni (balletti) ogni anno, che replicati danno tra gli ottanta e i novanta spettacoli, un numero enorme rispetto ai teatri italiani come La Scala di Milano che ne prevede una cinquantina.” Lo spettacolo più complesso?
“Sicuramente Manon di K. McMillan, ma anche il più emozionante. Inoltre, ho condiviso il palcoscenico con ballerini come Friedemann Vogel (balletto di Stoccarda) che era ospite da noi. Emozionante è stato anche lavorare con coreografi come Wayne McGregor.”
Hotel / Ristorante / Enoteca Ora sei al Royal Danish Ballet: come sei entrato in questa nuova realtà?
nel cuore del parco del Monte San Bartolo a Gabicce Monte
“Entrare a fare parte di questa compagnia è stato uno dei regali più belli che la vita mi abbia fatto. Ci sono entrato tramite un’audizione pubblica lo scorso dicembre, durante il mio giorno libero. All’audizione eravamo in duecentocinquanta. Non volevo neanche farla. Poi un’amica mi ha convinto e alla fine è andata pure bene! Hanno preso solo quattro maschi e nessuna ragazza!” Come ti trovi invece in Danimarca?
“La Danimarca è un paese molto aperto, Copenhagen è bellissima. Le persone sono molto sorridenti, positive e anche molto educate.” Che cosa ti aspetti da questa esperienza?
“Spero che sia un luogo in cui io possa anche farmi una vita, e per questo spero di starci a lungo! Sono sempre stato uno o due anni nei Paesi in cui ho vissuto e non ho mai avuto modo di costruirmi una vita privata, anche se il lavoro che faccio non consente poi di fare chissà quale vita!” Quali programmi hai per il futuro?
“Quando ero più piccolo avevo diversi progetti, non avrei mai immaginato di finire in Danimarca: ma è successo. A volte ci pensa la vita a sistemarti nel posto giusto e spero proprio che questo sia quello definitivo. I miei obiettivi professionali sono migliorare sempre di più artisticamente e tecnicamente. Mi piacerebbe essere solista.” In otto anni hai girato già quattro Paesi, vissuto esperienze importanti: cosa hai scoperto di te?
“Ho capito che in un mondo così instabile come quello della danza non si può avere tutto sotto controllo e programmato come piace a me; così ho imparato, e ancora sto imparando, a vivere alla giornata. Credo molto di più al destino ora di quando ero più piccolo.” Ti manca Rimini?
“Mi mancano l’accento romagnolo e la piadina. Ma quello che mi manca di più è il ricordo dell’infanzia e di metà dell’adolescenza; e stranamente, per uno come me, mi manca casa. Ogni tanto ci torno: a Natale e, ultimamente, in estate. È una gioia: conosco il posto a memoria ma ci sono talmente poche volte all’anno che la vivo anche un po’ da turista. L’unica differenza è che non sono biondo e non metto i calzini coi sandali!” IN
61011 Gabicce Monte (PU) - Via Dell’Orizzonte, 1 Tel 0541 953373 • Fax 0541 953095 www.hotelposillipo.com • www.ristoranteposillipo.com
Creare | Paola Ceccarelli
Scolpire col
Cuore
testo Cinzia Tedeschi - foto Riccardo Gallini
Fino a dicembre Castel Sismondo a Rimini ospita “Di Terra e di Luce”, l’antologica che raccoglie oltre centocinquanta opere di Paola Ceccarelli, scultrice riminese, e Americo Mazzotta, pittore toscano d’adozione.
Due voci, una sola anima, “di terra e di luce”. Paola e Americo si conoscono da tanti anni, da quando Americo ha ritratto i figli di Paola: da lì è nata un’amicizia che ha portato i due artisti a collaborare, attraverso “Il Baglio” alla realizzazione di diverse opere, fra le quali, per esempio, il monumento funebre ad Alberto Marvelli, nella chiesa di S. Agostino in Rimini: lui l’ha disegnato, lei l’ha realizzato. Oggi, per la prima volta, espongono insieme. All’interno della mostra, il percorso di Paola Ceccarelli - denominato “Donna, Acqua, Terra” - si snoda in quattro sezioni (Stupore, Donna-Conchiglia, Radici, Le Doglie del Parto) dove le sculture di terracotta sono il medium attraverso il quale l’artista riminese compie il suo viaggio verso il riconoscimento dell’iden-
52 | IN Magazine
tità tra il suo essere donna e il suo essere “polvere”. Un itinerario di consapevolezza che nasce in riva al mare: dalla percezione della forma di una conchiglia, all’osservazione del creato, dall’ascolto dell’eco delle immagini e delle memorie che questa osservazione è in grado di evocare. È invece la “Dimensione della memoria” il titolo e la protagonista della sezione della mostra che raccoglie le opere - quadri a olio, disegni, stampe - di Americo Mazzotta, artista originario di Collecchio, che ha fatto della memoria e della storia le due ‘colonne’ sulle quali si appoggia la sua ricerca. Paola, da dove nasce la mostra?
“Da un sentimento di gratitudine e di speranza, dal quotidiano di una vita familiare, come quella di tante altre, segnata oggi dalla crisi, dalle preoccupazioni per i figli e il
loro futuro, ma non definita dalla paura. Mio marito Marco (Morini, architetto e curatore della mostra, ndr) mi ha incoraggiata ad esporre le opere nate negli ultimi dodici anni, spinto dalla certezza del bene che la bellezza ha sempre esercitato nella nostra vita. In fondo è stata una scommessa sulla verità di un’esperienza che, se è vera e bella, val la pena comunicare. Da qui è nata l’idea di invitare un amico, Americo, ad esporre insieme, con il quale condividiamo una storia di amicizia e lavoro comune: questo ha dato alla mostra il respiro di una bellezza rivolta al destino dell’uomo e della storia, più protesa a dare segni di speranza, che non di stare al passo con le dinamiche estetiche che oggi ingombrano tanto mondo dell’arte. La verità di questo movimento ‘dal
basso’ è stata confermata dalla partecipazione spontanea ed entusiasta di tanti amici che si sono messi al lavoro con noi e hanno sentito come propria e urgente alla loro vita questa nostra iniziativa.” I visitatori in queste prime settimane sono tantissimi, al di là delle aspettative.
“Quello che mi colpisce è che le persone che vengono a vedere la mostra invitano altri ad andarla a vedere: questo per me, per Marco, per Americo, significa tantissimo, è la prova che c’è qualcosa di vero che tocca la vita reale.” Cosa significa “creare” attraverso le mani e la “terra”?
“Forse è più giusto dire che partecipo a una creazione, perché di fatto non creo nulla: quando ho tra le mani la creta è come se attendessi qualcosa che deve nascere, che non possiedo totalmente nel mio pensiero e non dipende
Dare luce a forme interiori
Scarpe personalizzate a partire dal 34,5 fino al 41,5 Via XX Settembre, 32 - Rimini - galleria Gorza - Tel. 0541 781811
ultimamente dall’abilità delle mie mani. È una strana impotenza, guidata da un’ancora più strana certezza: che la realtà tutta possieda un segreto, la creta racchiuda una forma nascosta che preme per venire alla luce: le mie mani in questo caso sarebbero come quelle di una levatrice... che aiuta qualcosa a venire fuori, a mostrare il suo volto.” Come ti senti di fronte ad un’opera da te appena conclusa?
“Il primo momento, per rimanere nell’analogia della nascita, è come dopo un parto, sono sfinita, ma pervasa da un senso di completezza. Non ho la pretesa che il lavoro sia perfetto: lo guardo e se continua a stupirmi, significa che è vivo, che è altro da me. Questo mi appaga.” È una delle tue prime mostre, forse la più significativa: la consideri un punto di arrivo o un nuovo punto di partenza?
“La considero un dono, qualcosa che desideravo e che è accaduto, che un po’ temevo, e invece mi dà speranza perché la vedo partecipata e sorretta non più solo da me, da Marco, da Americo, ma da tutte le persone che la visitano e con il loro sguardo la arricchiscono di tutti i moti del loro cuore. In questo senso considero la mostra un punto di partenza, come se fosse essa stessa un’opera che accade, prende forma, grazie allo sguardo di tutti.” IN Showroom e magazzino: Galleria Covignano Rimini | Via Nuova Circonvallazione, 27/E | 47922 Rimini Tel. 0541 799411 | Fax 0541 791090 angela.zamagni@cambielligroup.it | elisa.angelini@cambielligroup.it barbara.magnani@cambielligroup.it
Coltivare | Tenuta Mara
Mozart nella
Bottiglia
testo Serena Focaccia - foto Riccardo Gallini
Se passando sulle colline riminesi sentite un concerto di musica classica sono le vigne della Tenuta Mara che crescono accompagnate da melodie, per produrre il primo vino biodinamico della provincia.
54 | IN Magazine
A San Clemente, nell’entroterra di Rimini, si estendono le vigne della Tenuta Mara, la nuova avventura che Giordano Emendatori, dopo una vita dedicata al gelato con la sua Mec3, ha intrapreso: una “chicca che mi sono concesso per la mia ‘seconda’ vita” come afferma lo stesso Emendatori. E così sono nate la Tenuta e l’etichetta “Mara-
mia”, un Sangiovese prodotto da una coltivazione rispettosa dell’ambiente senza utilizzo di sostanze chimiche, concimi, diserbanti e fitofarmaci. “L’idea di fare questa cantina - racconta Giordano Emendatori - mi è venuta perché da una vita possiedo questa mezza collinetta sopra San Clemente: mia moglie ed io siamo
Dall’alto in basso, l’insegna della Tenuta Mara, la tinaia e Giordano Emendatori al lavoro nelle sue vigne.
amanti del vino e abbiamo pensato di piantare la vigna e costruire una cantina. Ho trovato un ragazzo molto capace a cui ho chiesto di occuparsi della viticultura ed è stato lui a instillarmi il germe della coltivazione biodinamica, naturale, senza uso di concimi, fitofarmaci e con intervento umano ridotto al minimo. Lo scopo della biodinamica è riportare la vita nella terra e nell’aria e non mettere nulla dentro al vino, lasciare la fermentazione al naturale, il che non è scontato, perché oggi il processo
soft. È davvero un’emozione sentire la musica fra le piante. Nella cantina invece diffondiamo canti gregoriani. La musica serve per chi ci lavora, ma anche per il vino, perché anche il vino è una cosa viva.” E musica si farà anche dal vivo, perché è in fase di realizzazione un auditorium, costruito sopra la cantina, che ospiterà un pianoforte a gran coda e dove si terranno concerti uniti a degustazioni ed eventi dedicati al vino. L’attenzione è comunque sempre riservata in primo luogo alla natura e infatti
“Il vino è una cosa viva” di fermentazione è normalmente aiutato da sostanze ammesse ma non naturali. Poi mi è venuta l’idea di costruire una cantina: con i miei due architetti ho girato la Francia e l’Italia per conoscere quelle più belle e trarre il meglio da ciascuna. Penso che la mia tenuta sia un unicum in Italia, fatta appositamente per essere visitata.” Non unica, perché qualche sperimentazione nelle vigne toscane è già stata fatta, ma di certo originale è la diffusione della musica tra i filari delle viti: “Abbiamo musicato tutta una parte della vigna, perché fa bene al nostro spirito e anche a quello delle piante. Abbiamo utilizzato la musica in una vigna che era in stato di sofferenza e dopo due anni è ritornata in salute. Si tratta di brani di Mozart, Bach, Mendelssohn con una scelta di toni
passeggiando per la Tenuta si è accompagnati anche dal canto di numerosi uccelli, la cui nidificazione è un indicatore della biodiversità dell’habitat. Per questo sono state posizionate quattrocento cassette nido. Insomma un progetto, quello della Tenuta Mara, che appare molto più di un passatempo e che, come racconta Giordano Emendatori, ha richiesto tempo e impegno per entrare in attività: “Abbiamo iniziato a preparare il terreno nel 2003, poi abbiamo piantato le viti nel 2007 su quattro ettari (che arriveranno a sette, non di più). La prima produzione di vino l’abbiamo ottenuta nel 2010 e con la vendemmia di quest’anno prevediamo di ottenere tra le dodicimila e le quindicimila bottiglie di Maramia.” E, dunque, buona vendemmia e prosit! IN
IN Magazine | 55
Raccontare | Pablo Trincia
Appassionato di
Reportage
testo Melania Rinaldini - foto Riccardo Gallini
Due volte premiato e quest’anno giurato al Premio Ilaria Alpi, Pablo Trincia racconta la sua idea di giornalismo, da inviato sempre un po’ speciale.
Eclettico, curioso, gentile. Tre aggettivi che ben descrivono Pablo Trincia (nella foto, a destra), giornalista classe 1977. Lo abbiamo incontrato a Riccione dove ha partecipato al Premio Ilaria Alpi, XX edizione, in qualità di giurato. La prima volta da giurato, dopo aver vinto ben due volte il premio (nel 2010 con “Infiltrato tra i profughi afghani” e nel 2013 con “Krokodil, la droga che ti mangia”); siamo a premiazioni avvenute, ora possiamo chiederti: qual è il tuo reportage preferito?
“È sempre bello tornare qui. Il livello dei video presenti in gara era altissimo, ma tra tutti il mio preferito è stato ‘Syrie, la vie obstinement’, vi consiglio di guardarlo, si tratta di un meraviglioso documentario di Marcel Mettelsiefen.” Giornalismo d’inchiesta e temi sociali, ti sei dedicato ampiamente a tutti e due, come nasce la tua carriera da giornalista?
“La mia prima passione sono le lingue, grazie anche al mio background familiare (padre italiano, madre persiana, Trincia
56 | IN Magazine
nasce in Germania e si trasferisce a Milano, ndr), ma anche penso a una vera e propria predisposizione. Dopo il diploma sono andato a Londra a studiare Lingue e letterature africane così mi sono dedicato all’Hindi, al Wolof e allo Swahili. Poi ho iniziato a lavorare per Peacereporter e a fare il freelance, scrivevo, viaggiavo, parlavo le lingue, ma dopo un po’ mi sono stufato. La vita da freelance ti dà molto da fare ma poco da vivere. Così ho deciso di propormi a vari autori, portavo i miei video chiedendo audizione. Una volta avuta l’occasione non l’ho più persa e ho iniziato a lavorare per Le Iene. Una grandissima palestra, non immaginarti grandi redazioni: ogni video è fatto da due persone al massimo,
quindi un lavoro intenso di ideazione, produzione e post produzione.” Dopo cinque anni hai salutato Mediaset per entrare a La7, com’è cambiato il modo di lavorare?
“In realtà il mio lavoro non è cambiato. L’esperienza delle Iene è stata importante per me, ma ero arrivato a una svolta nella mia carriera. I ritmi alle Iene sono molto duri, non ci sono pause e si ha poco tempo per programmare la propria vita. Con due bimbi piccoli ho bisogno di dedicare tempo anche a loro.” Ha le dita piene di anelli d’argento, tra i quali spicca il nome di sua moglie inciso. Cosa ti auguri per i tuoi figli?
Sgrana gli occhi chiari, esita e risponde ridendo: “Che non facciano i giornalisti!”. Iena ridens. IN
MUOVIMI GIRAMI
TRASFORMAMI
PERSONALIZZAMI
NOLEGGIAMI
è la risposta immediata nella creazione di un allestimento capace di comunicare in totale autonomia. Info point, area BrToBe, Temporary store, Segreteria o area media Sono solo alcuni degli usi possibili. Il limite è la fantasia.
(+39) 349 569 3400 nuovot70@gmail.com NU.OVO
Dipingere | Antonella Spada
Corpi immersi nel
Flusso
testo Milena Massani - foto Riccardo Gallini
Una pittura densa, materica e ricca di rimandi iconografici classici e suggestioni multiformi: ammiriamo le opere di Antonella Spada. La genesi del sentimento emozionale è il codice di lettura nell’universo delle opere pittoriche di Antonella Spada, figlia d’arte e artista ella stessa. Riminese purosangue, ama cimentarsi in una decorazione su tela dalla esemplarità figurativa rivisitata in chiave moderna, grazie al semplice utilizzo di gessetto e bitume, unitamente a stralci di tessuto, che diventano poi parte integrante di alcuni quadri, ricchi di vitalità e impeto vibrante di sensualità radiosa. Dai disegni a matita
58 | IN Magazine
alle chine su carta agli oli, dilata il proprio campo applicativo per esprimere un mondo interiore dalle sfaccettature vivide. Antonella Spada è anche una arredatrice molto espressiva che ama il mondo antico, la classicità, da cui si lascia ispirare, prendendo in prestito icone eterne a cui infonde un’impronta sentimentale. Dopo essersi aggiudicata il terzo premio in un concorso di pittura per artisti emergenti Antonella prende parte alla manifestazione artistica “Rimini Essenza”, orga-
nizzata dalla Confartigianato, e presenzia anche ad alcune collettive, ama integrare le proprie conoscenze e sperimentare la materia pura, “rimanendo - come afferma lei stessa - sempre con le mani in pasta!”. Ha esposto alla Sala degli Archi di Rimini e alla Galleria Comunale d’Arte del Ridotto di Cesena. Il cinema, i libri storici e la narrativa ispirano i suoi dipinti, grondanti materia fragrante che riluce carica di trasporti emotivi. Nel mito si condensa quella poetica ricerca del Big Bang delle origini, restituendoci una pittura ancestrale, immersa nel magma primordiale per esprimere un gioco estetizzante che poi giunge sino al Simposio delle muse a descrivere le pose delle sirene gioiose tra le icone del poema dionisiaco. Quella creata da Antonella è materia pulsante che vibra nel colore barocco dell’oro e del bronzo, mentre nella seduzione delle grafie rilucenti si costituisce il logos dell’opera d’arte, in un aff lato cosmico vitale. I corpi sinuosi, dipinti da Antonella, si stagliano come simboliche cariatidi, metafore della vita stessa, ricca di sacro e profano, vibrante nella scintilla liberatoria, immersa in una plasticità imprevedibile come un diorama paesaggistico. IN
Affermarsi | Roberta Mariotti
Allenati per
risolvere i
Problemi
testo Laura Ravasio - foto Riccardo Gallini
Un coaching orientato a risolvere problemi e a individuare strategie per affrontare le sfide. Questa la proposta di Roberta Mariotti dedicata a singoli professionisti o team di lavoro.
In cosa consiste esattamente il coa-
diventino artefici del loro successo. Osservo, ascolto, faccio domande per facilitare l’emergere di possibili soluzioni, evitando di criticare o fornire ricette, ma utilizzando gli errori come utile fonte di apprendimento. Pur non possedendo le competenze tecniche o professionali del cliente attingo alle sue conoscenze per favorire l’innesco di un processo di cambiamento.”
ching per risolvere problemi?
Per quali problemi ci si rivolge a lei?
“È un metodo concreto e pratico per mettere a fuoco situazioni critiche di diversa natura e individuare rapide soluzioni per agire efficacemente. L’allenamento che propongo utilizza le doti, ma anche i difetti presenti in una persona o in un team, favorendo l’uscita da situazioni fallimentari attraverso la sperimentazione di efficaci strategie di intervento.”
“Le persone o i team che si rivolgono a me hanno necessità di attivare il loro potenziale emozionale, fisico e mentale per affrontare momenti critici, conoscere meglio i loro limiti, utilizzarli e superarli per raggiungere nuovi traguardi. I problemi possono essere di diversa natura, personali o professionali, come ad esempio: sostenere fatica e stress; sbloccare una performance; gestire cambiamenti o relazioni complesse; motivare se stessi o i collaboratori; affrontare
Roberta Mariotti - coach, psicologa e psicoterapeuta strategica - è specializzata nell’aiutare le persone a risolvere diverse problematiche personali o aziendali. “Spaziando dalle tecniche di problem solving non convenzionale alle neuroscienze della performance applico un metodo orientato a risolvere problemi in tempi brevi” afferma.
Quindi, in quale modo interviene?
“Oriento le persone a sviluppare il cambiamento auspicato, affinché
persone arroganti e distruttive. Ultimamente lavoro più assiduamente nell’aiutare le persone a fronteggiare rapidi e inevitabili cambiamenti e a sviluppare la loro anti-fragilità in fasi critiche.” Dove e come si realizza il coaching?
“La flessibilità, l’aderenza all’obiettivo del cliente e l’ottenimento del massimo risultato in tempi brevi sono le chiavi del successo. Questo processo di scoperta e di positivo cambiamento avviene nel corso di alcuni incontri presso il mio studio, l’azienda, la società sportiva o il luogo di allenamento. Dopo qualche incontro di conoscenza diretta, seguo poi a distanza, anche attraverso sessioni via Skype, imprenditori, manager o artisti che lavorano all’estero o sportivi spesso in trasferta per ritiri o gare. Pratico anche il coaching camminando quando serve l’attivazione sinergica di mente e corpo in movimento.” IN
IN Magazine | 59
Scrivere | Sergio Barducci
Storie di
Provincia
testo Melania Rinaldini
Il nuovo libro di Sergio Barducci, giornalista sammarinese, si immerge nella narrazione con una storia nata - e raccontata - lungo il mare di Cesenatico. Un’apologia della provincia, luogo ideale dove nascono e si intrecciano storie di grandi personaggi e umili cittadini. “Tra Levante e Ponente” è il titolo del terzo libro del giornalista Sergio Barducci, caporedattore centrale di San Marino Rtv. “È il mio primo libro ‘meno giornalistico’ del solito, è nato casualmente. Avevo appena terminato un meeting di lavoro con il direttore generale di San Marino Rtv, Carlo Romeo, e passeggiando sul lungomare di Cesenatico abbiamo fatto una lunga chiacchierata. Alla fine della passeggiata era già affiorata una bozza di racconto, Romeo mi ha esortato a scriverlo davvero.” Cesenatico è quindi il fulcro di questo libro, perché?
“Oltre per il fatto che l’idea è venuta in quella cittadina, anche perché nasce un po’ da considerazioni personali derivanti anche dai miei ricordi e dalle mie origini. Ho passato a Cesenatico la mia giovinezza.” Vita di provincia come vita virtuosa e terreno fertile...
“Sì, se ci facciamo attenzione, moltissimi dei personaggi che hanno fatto e fanno grande il nostro paese nascono e/o vivono in periferia. Ad esempio molti grandi dell’arte come Raffaello o Michelangelo, oppure i politici come Berlinguer, Cossiga... In ogni campo troviamo
60 | IN Magazine
degli esempi: la Ferrari è a Maranello, non a Roma! La periferia è il luogo dove ci sono meno distinzioni, ad esempio tra giovani e anziani: trovi che queste due categorie frequentano gli stessi luoghi, si parlano, condividono, mentre nelle grandi città questo si perde. I valori della provincia fanno ancora sì che ci sia una comunità. Certo, per riuscire nei propri progetti, occorre comunque avere un legame con la città e una grossa motivazione”. La prefazione è a cura di Maurizio Costanzo, come vi siete conosciuti?
“Ho avuto la fortuna di collaborare con Costanzo in alcuni programmi di San Marino Rtv, poi siamo rimasti in contatto. Quando ho
realizzato il manoscritto gliel’ho inviato e ho chiesto un suo parere. Non pretendevo certo che lo leggesse tutto. Ho aspettato un po’, poi un giorno mi arriva una mail telegrafica con la prefazione in allegato. La bozza gli era piaciuta e mi aveva fatto spontaneamente la prefazione. Ne sono onorato”. Immagino ora tu stia facendo presentazioni, qual è stata quella più emozionante?
“Sicuramente la prima non poteva essere che a Cesenatico, ma mi è capitata anche una bella occasione ‘oltre confine’. Alcuni amici hanno segnalato ‘Tra Levante e Ponente’ all’associazione Casa Frau di Pula, in provincia di Cagliari”. IN
Partire | Betty Miranda
Rotta verso la
Cambogia
testo Melania Rinaldini
Dopo un viaggio di piacere, la speaker radiofonica Betty Miranda è rimasta toccata dal fascino, ma anche dalla povertà, della Cambogia e ci tornerà a brevissimo, questa volta non per una vacanza.
“La Cambogia è un luogo bellissimo e semisconosciuto, ti riempie il cuore con la sua atmosfera magica, non vedo l’ora di tornarci.” È Betty Miranda, voce e volto della radio, conosciuta per la sua passione innata per la musica, a parlare. Ma stavolta la musica non c’entra o meglio, c’entra anche stavolta. “La prima volta che ho visitato la Cambogia ero in vacanza. Sono stata a Siem Reap, città da dove si parte per visitare i meravigliosi templi di Angkor, uno dei posti più belli del mondo. Presto ci tornerò e questa volta non sarà per una vacanza.” Cosa ti ha colpito di più?
“Quando sono stata per la prima volta in Cambogia oltre alle bellezze immense ho trovato molta povertà. Lì la gente vive davvero con poco e spesso anche quel poco manca. Subito mi sono accorta che c’era da fare. Ho finito la mia vacanza con un’esperienza unica: preparare cibo per gli orfani. Ho
62 | IN Magazine
conosciuto una onlus, la Touch a life, portata avanti da una signora malese che si occupa dei bambini.” (Nella foto Betty Miranda con i volontari della onlus). beneficenza collabori anche con un
fare niente, nemmeno protestare. Inoltre i lavori più pesanti vengono lasciati proprio alle donne. Ho saputo di situazioni molto tristi, ma purtroppo le donne non conoscono altri esempi, altri stili di vita e c’è scarsa coscienza di genere.”
altro riminese, Sergio Casabianca...
Come vedono i cambogiani una oc-
“Sì, ho conosciuto Sergio e la sua onlus ‘Una goccia per il mondo’ in uno dei suoi spettacoli e ho subito apprezzato molto quello che fa. Al momento la sua onlus sta portando avanti un progetto molto importante, una scuola per insegnare l’inglese e l’informatica di base, questo per formare le giovani generazioni e dare loro più possibilità nel mondo del lavoro.”
cidentale attiva nella beneficenza?
Sempre per il connubio musica &
Oltre alla povertà, quali sono le condizioni più critiche?
“Sicuramente quella della donna. Le donne sono del tutto sottomesse agli uomini sin da piccole. Ad esempio se il fratello ruba alla sorella un giocattolo, lei non può
“Le donne ti stimano e gli uomini ti ringraziano, in fondo sanno che stai aiutando e nella vita fuori casa conta molto il sapersi comportare.” Immagino che tu stia già progettando le cose che farai nei sei mesi che trascorrerai in Cambogia...
“Sì, ho conosciuto molte persone nel mio ultimo viaggio, molti stranieri che hanno deciso di vivere lì, sicuramente troverò subito cosa fare. Mi rendo anche disponibile a dare informazioni a chi volesse visitare questo splendido paese, potete scrivermi un messaggio sul mio profilo Facebook, sarò molto contenta di darvi un consiglio!” IN
Poetare | Miro Gori
“Dove posso
Parlare”
testo Lucia Lombardi - foto Riccardo Gallini
Direttore e ideatore della Cineteca del Comune di Rimini, Miro Gori racconta il suo modo di fare poesia e la sua ultima raccolta, che col cinema ha molto a che fare.
Dove posso parlare/in dialetto del cinema?/ Con chi posso parlare in dialetto del cinema?/ Nel bar, dove ho imparato a parlare in dialetto. Questi i versi, sorta di dichiarazione di intenti, di una delle prime poesie del nuovo libro di Gianfranco Miro Gori: “E’ cino, la gran bòta, la s-ciuptèda” (Fara Editore). Gli chiediamo da cosa nasca l’urgenza di parlare di cinema in dialetto, di dedicargli una sorta di epica dialettale: “Probabilmente dalla mia passione per il cinema che poi è diventato il mio lavoro. Voglio dire che se sono stato scelto oppure ho scelto il dialetto come mia lingua, lingua dei miei versi, non potevo non incontrare il cinema. Non solo. Il cinema arte di massa per eccellenza ha avuto come pubblico i parlanti in vernacolo. Dunque, almeno da quel punto di vista, è dialettale. Appartiene al dialetto.” In “Duò ch’i è andè” affermi con una evidente nota malinconica che nella
lingua di tua madre e di tua nonna la
Tua mamma e tua nonna - scrivi -
parola artista si rifletteva nel cine-
“discorrevano in dialetto e si gode-
ma stesso configurandovisi...
vano i film d’amore...” Amore. Una
“È difficile dare una spiegazione. Certo c’è un primo livello razionale. In principio erano gli attori lo specchio del mondo. Divi e divine. Ma perché non chiamarli direttamente atéur, attori appunto? Forse perché in quel tipo di ‘visione’, il cinema arte per eccellenza non poteva avere per protagonisti che artésta (artisti)...”
parola che in dialetto non ha il verbo. Esiste dunque solo nel linguaggio del cinema?
filmica stessa, filtrato anche da un
“Nel dialetto romagnolo non esiste il verbo amare; esistono il sostantivo e la locuzione fè l’amòur che non è la stessa cosa. Significa a un dipresso fidanzarsi. Cosa vuol dire? Che amare è troppo astratto ovvero implica comportamenti che quella cultura tende a respingere come mòsi, smancerie; così può vivere solo nella proiezione filmica.”
Nella poesia “E’ cino l è mòrt”, scaturisce tutto un mondo, un immaginario epifanico della proiezione certo logos felliniano. Cosa ha rap-
Cosa significa far poesia oggi e che
presentato per te e per la tua gene-
valore ha la voce del singolo in que-
razione il cinema?
sto mare magnum mediatico, tema
“Per noi è stato ‘il mondo’, per citare Calvino. Ma attenzione: è morto nella sua forma classica ma continua vivere in altre a partire dal medium che ha contribuito parecchio alla sua dipartita la televisione.”
che anche tu affronti nel libro?
“Penso, per quanto riguarda il dialetto a una forma di resistenza/esistenza, oltre ad altre ragioni più legate all’immagine sedimentata nei secoli del poeta e della poesia.” IN
IN Magazine | 63
Gustare | QP Lunch
Il pranzo che
Mancava
testo Lucia Lombardi
La pausa pranzo più dinamica e gourmet di Rimini è quella proposta da Quartopiano, con il suo QP Lunch, con un buffet ricco e goloso curato dallo chef Silver Succi.
64 | IN Magazine
Spirano venti di novità ai piani alti del Palazzo SGR. Il ristorante Quartopiano raddoppia la sua offerta, creando un marchio specifico per il buffet del pranzo: il QP Lunch. Pensato opportunamente per una pausa pranzo frizzante, dinamica, a un prezzo pop, dove la qualità e il pensiero gourmet sono sempre al centro dell’attenzione dello chef Silver Succi e della sua brigata. Un buffet d’eccezione dal concetto glamour del self service, col quale potrete interagire in piena autonomia. Dal lunedì al venerdì, sino alle 14, troverete l’anima diurna del deck del Quartopiano, completamente ripensato e indipendente. Come una sorta di filiazione gastronomica. Una seconda linea più fast. Il QP Lunch ha
uno stile sobrio e informale, inteso come un bistrot metropolitano, i colori vivaci che lo caratterizzano sfumano dal verde all’arancione, con tovagliette ad hoc personalizzate dalle ricette dello chef, le stesse che troverete di volta in volta nell’immenso buffet, piatti che potrete collezionare per implementare il vostro ricettario personale e, magari, riproporre con disinvoltura a casa vostra. Il QP Lunch, la nuova veste diurna del Quartopiano, segna indelebilmente la stagione 2014/2015 del lunch riminese, offrendo una vasta scelta di piatti freddi e caldi, con alternative di gusti e sapori, attenti a esaudire i desideri di tutti i palati, dal più esigente al più goloso, che vogliano trascorrere una pausa pranzo veloce ma di gusto. L’offerta di questo spazio satellite, indipendente dal marchio madre, propone menù prêt à manger, caldi e freddi, che spaziano dalla carne al pesce, dai primi alle verdure di tutte le fogge, dalla frutta ai dolci, acqua inclusa. Salute e qualità sono sempre il focus della cucina dello chef Silver Succi, che definisce una specifica linea per il food della pausa pranzo. Adeguando l’offerta alle esigenze culinarie della pausa pranzo. Ovviamente la cucina varierà ogni giorno le proposte, adeguandosi a ciò che il mercato offrirà. Da lassù potrete osservare il cielo e le stagioni cambiare insieme alla varietà dell’offerta gourmet. Per una pausa gustosamente smart! IN
IN Magazine | Special ADV
riforma del condominio SteSSa caSa, nuove regole
La vita in condominio È SpeSSo una nota doLente per LitigioSità e incomprenSioni. L’avvocato varLiero iLLuStra Le novità per migLiorare organizzazione e traSparenza.
Gli assidui partecipanti alle assemblee condomi- Nuove regole per la gestione È vero che non si potrà più proibire l’accesso niali raddrizzino le orecchie! Con la legge 220 del delle riunioni condominiali a nuovi condomini con animali domestici? 2012 è stata riformata la disciplina relativa alla e per gli animali domestici. “Esatto, ed è un aspetto molto interessante nonché segno di grande civiltà! Con questa riforma nessun gestione del condominio! Le novità - contenute regolamento condominiale potrà vietare di possedere o detenere in 32 articoli - sono entrate in vigore il 18 giugno 2013, vediaanimali domestici nel proprio appartamento, ovviamente rimanmo insieme i cambiamenti più rilevanti. Innanzitutto i condomini, gono invariate le normative civilistiche sulla corretta sorveglianza prima di nominare l’amministratore, posso esigere che gli venga degli stessi e sul rispetto del vicinato. Un’altra curiosità: il condopresentata dallo stesso una polizza individuale di assicurazione minio può ora dotarsi anche di specifico sito internet ove l’ammiper la responsabilità civile con riferimento a qualsiasi atto illecito nistratore dovrebbe inserire tutta la documentazione riguardante che potrebbe essere commesso durante il suo mandato. Inoltre il condominio e la sua gestione, comprese le delibere assembleal’atto di nomina o l’eventuale rinnovo è nullo se non è specificato ri, in modo che i condomini possano facilmente ottenere copia di - in modo analitico - l’importo che i condomini gli riconosceranno tutto ciò che riguardi la gestione. È segno intangibile di come la come compenso per l’attività svolta. Non solo, ma il suo mandato riforma sia al passo coi tempi e con le innovazioni tecnologiche.” può esser revocato se non rende il conto della gestione, oppure in Sembra quindi che questa riforma abbia aumentato la trapresenza di gravi irregolarità come - ad esempio - non aver aperto sparenza nella gestione, è così? e utilizzato un conto corrente specifico per il condominio. “Certamente. E questo lo si evince anche guardando le nuove disposizioni circa le deleghe tra condomini in vista dell’assemblea. Ora non è più possibile che un condomino ne deleghi genericamente un altro a partecipare e votare, al suo posto, in qualsiasi assemblea futura, la delega deve invece essere specifica. Tuttavia se vi sono più di venti condomini il delegato non può rappresentare più di un un quinto degli stessi e del loro valore proporzionale. Infine è necessario accennare ai registri condominiali. Sono quattro: il primo è il registro di anagrafe condominiale ove sono indicate le generalità (oltre a codice fiscale e indirizzo di residenza) dei singoli proprietari nonché di chiunque sia titolare di diritti reali o diritti personali di godimento, e tutti sono tenuti a fornire i propri dati all’amministratore il quale - in caso di inerzia - può acquisire in altro modo le informazioni necessarie, addebitandone però il costo in capo al responsabile; è previsto anche un registro dei verbali delle assemblee ove vanno annotate pure le mancate costituzioni dell’assemblea e le eventuali dichiarazioni rese dai condomini che ne hanno fatto richiesta; un ulteriore registro che non deve mancare è quello contenente gli atti di nomina e revoca degli amministratori con annotazioni cronologiche; infine è di grande importanza il registro di contabilità ove devono essere annotati in ordine cronologico tutti i movimenti in entrata e uscita Nella foto, Dott. Giordano Fabbri Varliero e Avvocato Lucia Varliero entro trenta giorni dal compimento dell’operazione.”
Allestire | Fontemaggi
Proiettati nel
Futuro
Una realtà riminese che da cinquant’anni è dietro le quinte dei più importanti eventi nazionali e internazionali: Fontemaggi cambia sede e continua a guardare al futuro.
Guidata da Angelo Fontemaggi (nella foto a sinistra), che insieme al fratello Roberto iniziò una nuova avventura imprenditoriale differenziando il business dell’azienda di sedie creata dal padre, la Fontemaggi è oggi una realtà forte nell’ambito degli allestimenti fierisitici e per eventi, che compete sui mercati globali, ma che mantiene salde radici nel territorio riminese. Novità di quest’anno la nuovissima sede in via Casalecchio a Rimini (nella foto a destra), che ha
accorpato i vari dipartimenti e aree di lavoro: la produzione, la logistica, l’amministrazione e l’area commerciale. Una nuova struttura ampia, luminosa, progettata pensando al wellness e seguendo
66 | IN Magazine
i criteri ergonomici, curata nelle finiture, nell’organizzazione degli spazi, nell’illuminazione e nell’efficienza energetica. Fontemaggi opera a livello globale grazie a partnership con realtà di alto profilo come Filmmaster, la casa di produzione che organizza, tra le altre cose, le cerimonie di apertura e chiusura dei giochi olimpici e con cui sono stati realizzati eventi per Ford e a clienti internazionali come Sky e Mapei. L’azienda è inoltre presente con stand di design, allestimenti e installazioni all’interno delle più importanti fiere commerciali da Las Vegas a Dubai, da Mosca a Shangai. Il segreto del successo Angelo Fontemaggi lo riassume facilmente:
“Non faccio l’imprenditore solo per fare business, la vera soddisfazione è aiutare i miei collaboratori a raggiungere e realizzare i propri sogni e dare a tutti un’opportunità.” Insomma, la responsabilità sociale dell’impresa non appare solo come un’etichetta, ma come impegno concreto verso i dipendenti e collaboratori, le loro famiglie e anche il territorio, creando così un turnover praticamente vicino allo zero e investimenti continui in innovazione. Lo spirito innovativo unito alla conoscenza artigiana e alla passione di conquistare sempre nuovi obiettivi hanno portato Fontemaggi ai risultati di oggi e a guardare sempre avanti, con ottimismo al futuro. IN
Rimini Via Circonvallazione Ovest, 3 t. 0541 740740 www.vernocchi.com