Rimini IN Magazine 05 2015

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Tariffa R.O.C.: Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB - FILIALE DI FORLÌ - Contiene i. p. - Reg. al Tribunale di Forlì il 20/12/2000 n. 34- EURO 3,00.

R I M I N I N° 5 NOVEMBRE/DICEMBRE 2015

PATERNO RANA

Antonella

LA SIGNORA DELLA PASTA

AGENZIE VIAGGI / Natale all’estero NARGUESS HATAMI / L’unione fa lo stile CLUB DELLA PIPA / Fumare con lentezza


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EDITORIALE

Q

Questo numero è dedicato a Marina Giannini, che ci ha lasciato proprio mentre la rivista andava in stampa. Con la nostra redazione collaborava dai primi numeri, quando ancora i pezzi si mandavano via fax e tra i giornalisti si alzava la cornetta e si parlava. Marina non amava la tecnologia, perché credeva nei rapporti personali, era una giornalista “vecchio stampo”. Quante storie raccontate sulle nostre pagine, quante parole dette perché Marina su Riccione sapeva tutto, fino nei piccoli risvolti della trama, lei la sua città la viveva in ogni piccolo scorcio. Ne sapeva di vita Marina, un’eterna ragazza, combattiva, tenace, generosa che anche la malattia non ha potuto cambiare. Su questo numero pubblichiamo le sue ultime interviste, consegnate solo qualche giorno fa. È stato bello percorrere un tratto di strada insieme. Ciao Marina. Andrea Masotti

SOMMARIO

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ESSERE

Antonella Paternò Rana

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VIAGGIARE

Agenzie Viaggi

29

CREARE

Narguess Hatami

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FUMARE

56

Club della pipa

GIRARE

36

Natalie Cristiani

PROFUMARE

58

Baldo Baldinini

PROIETTARE

38

Giometti Cinema

MANGIARE

62

Italia di gusto

40

ESPORTARE

Lella Alimentari

INTRAPRENDERE

29 64

Resort esotico

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66

Redazione e amministrazione: Via Napoleone Bonaparte, 50 - 47122 Forlì Tel. 0543.798463 / Fax 0543.774044

RIDERE

www.inmagazine.it inmagazine@menabo.com DIRETTORE RESPONSABILE: Andrea Masotti REDAZIONE CENTRALE: Serena Focaccia ARTWORK: Lisa Tagliaferri IMPAGINAZIONE: Francesca Fantini CONTROLLO PRODUZIONE E QUALITÀ: Isabella Fazioli UFFICIO COMMERCIALE: Gianluca Braga, Irena Coso, Elvis Venturini COORDINAMENTO REDAZIONE DI RIMINI: Irena Coso STAMPA: Montefeltro di Celli F. - Rimini Anno XV - N. 5 Chiuso per la stampa il 30/11/2015 Collaboratori: Cinzia Bauzone, Andrea Cesaretti, Arianna Denicolò, Giorgia Gianni, Marina Giannini, Alessandra Leardini, Lucia Lombardi, Serena Macrelli, Francesca Magnoni, Manuel Spadazzi, Antonella Zaghini. Fotografi: Ivan Ciappelloni, Riccardo Gallini, Studio Paritani.

Gorillaz Cabaret

70

CONDIVIDERE

43

46

Bruno Bernardi

GIOCARE

Tornei golf

CREARE

RD Preziosi

46

76

INTERPRETARE

Casa rock

53

Tutti i diritti sono riservati. Foto e articoli possono essere riprodotti solo con l’autorizzazione dell’editore e in ogni caso citando la fonte

72 74

RESTAURARE

ABITARE

Seguici su FB: www.facebook.com/edizioni.inmagazine

Sharing Economy

DIPINGERE

Dusan Jovanovic

Il tango dell’anima

53

78

ALLENARE

Riviera Volley IN MAGAZINE

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ANNOTARE

SGR - progetto GAS E SICUREZZA RIMINI Grazie alla

Al via RIMINI ARTE RIMINI Oltre novanta gallerie

d’arte tra le più importanti in Italia, mostre museali, eventi collaterali, convegni, workshop, laboratori creativi, premi e concorsi dedicati alle principali forme espressive dell’arte moderna e contemporanea: tutto questo è Rimini Arte, la grande mostra-mercato che terrà a battesimo la sua prima edizione dal 12 al 14 dicembre, ospitata su ben 16.000 metri quadrati di spazi espositivi all’interno dei padiglioni di Rimini Fiera, ingresso Est. Questa rassegna fieristica nasce dall’accordo di collaborazione che è stato siglato tra Nord Est Fair di Padova e Romagna Fiere, le due maggiori organizzatrici di fiere dell’arte di tutto il Centro-Nord.

Nuovo salone SKODA REGGINI RIMINI L’autunno si è tinto di novità in casa Reggini. Infatti,

in Via Macanno 45 è stato inaugurato un nuovo salone avveniristico, dal concept moderno e innovativo, perfettamente in linea con i nuovi modelli del marchio Škoda. Un contenitore in grado di unire tecnologia e design, pensato con spazi altamente funzionali ai clienti, alle vetture e ai servizi offerti. L’inaugurazione è stata una vera e propria festa e non solo un taglio di nastro: una festa durante la quale il mago e illusionista Matteo Cucchi ha condotto uno dei suoi grandi spettacoli. Un tripudio di effetti speciali, trucchi e mirabolanti illusioni hanno catturato l’attenzione del pubblico, lasciandolo letteralmente stupefatto. E tra un trucco di magia e un brindisi al buffet, ogni partecipante è stato omaggiato con una bottiglia di spumante. La protagonista indiscussa della festa è stata la Nuova Škoda Superb Wagon, l’ultima generazione della top di gamma a marchio Škoda, un’ammiraglia importante che fa del design e della qualità tecnologica i suoi due punti di forza e che rappresenta al meglio l’evoluzione della casa automobilistica. Una concezione che si può riassumere efficacemente nell’innovativa filosofia che contraddistingue il marchio: New Škoda. New Store. (L.L.)

collaborazione tra SGR Reti e il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Rimini, anche quest’anno gli studenti delle scuole medie del territorio riminese, oltre a conoscere le reti di distribuzione del gas, hanno potuto apprendere le principali norme di comportamento in caso di emergenza. Si tratta di un progetto realizzato per sensibilizzare i ragazzi a una maggiore coscienza del ruolo del gas nella nostra vita di tutti i giorni. Complessivamente hanno preso parte al progetto “Gas e sicurezza” 125 classi, con il coinvolgimento di 3.127 alunni e 200 insegnanti. Gruppo SGR come sua abitudine presta particolare attenzione al sostegno della cultura, a tale scopo ha donato alle scuole aderenti all’iniziativa un totale di 86 computer portatili.

Stagione invernale AI TEATRI DEL TITANO SAN MARINO La Stagione Teatrale di San Marino Teatro, ideata

e organizzata dalla sezione Arti Performative, prosegue con una serie di appuntamenti ripartiti tra il grande Teatro Nuovo di Dogana e il piccolo Teatro Titano, e divisa in quattro rassegne: Identità Teatrali, Microphonie, Lo Schermo sul Leggio, Sperimental(a)mente. Al Teatro Nuovo due vere meraviglie: ritornerà a San Marino Arturo Brachetti (nella foto) che con Che sorpresa! sarà protagonista di uno straordinario e imprevedibile varietà di illusionismo contemporaneo, con il meglio del quick change, il fascino delle ombre cinesi e l’emozione del sand painting. Anche la grande danza sarà di nuovo in scena il 23 dicembre con il Balletto Nazionale di Georgia, uno dei più famosi complessi coreografici del mondo. I biglietti per Brachetti e Balletto Nazionale della Georgia sono acquistabili sui circuiti on line. www.sanmarinoteatro.sm. 10

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Banca Carim PER I GIOVANI RIMINI Banca Carim ha

assegnato i Premi allo Studio 2015, riservati ai soci o figli di soci. Ne hanno beneficiato dieci giovani neolaureati distintisi per il brillante percorso universitario. L’iniziativa nasce nel segno di una rinnovata attenzione della Banca verso i propri azionisti e attesta l’impegno profuso da Carim per le nuove generazioni. Tra i dieci assegnatari, ben sette si sono laureati con lode e nelle più diverse discipline accademiche: Medicina e Chirurgia, Ingegneria Chimica e Biochimica, Ingegneria Fisica, Ingegneria Elettronica, Economia e Commercio. I premi allo studio hanno seguito di pochi giorni il tradizionale impegno di Banca Carim a favore delle start up vincitrici della business plan competition Nuove Idee Nuove Imprese. Un impegno a favore dei giovani con quasi cinquantamila euro distribuiti in pochi giorni fra premi allo studio e prestiti d’onore. www.bancacarim.it

Feste golose al QUARTOPIANO RIMINI Le festività sono ormai

Colombini apre UN FLAG SHIP STORE A LONDRA SAN MARINO Nel cuore di Londra, il Gruppo Colombini ha inaugurato un prestigioso flagship store Rossana, il suo marchio di cucine di lusso. Il gruppo sammarinese, nel suo cinquantesimo anno di vita, ha infatti aperto a Mayfair, quartiere fulcro dello shopping internazionale della moda e dell’eleganza, uno showroom che, su due livelli, piano terra e lower ground floor, copre una superficie complessiva di quasi 400 mq, in un edificio di nuovissima costruzione. “Siamo fieri di poter vantare un prestigioso showroom nel quartiere gioiello di Londra – dichiara Emanuel Colombini, AD dell’omonimo Gruppo –: per il brand e per il Gruppo rappresenta una solida conferma sia per lo sviluppo del mercato locale che per l’espansione del mercato estero in generale, in un’ottica di sviluppo internazionale della nostra insegna.” Fondato nel 1965, il Gruppo Colombini è diventato una delle aziende leader nel settore dell’arredamento, distribuendo i suoi prodotti in Italia e all’estero attraverso i marchi Colombini Casa, Rossana e Febal Casa.

alle porte e al Quartopiano anche quest’anno fervono i preparativi per l’omaggio che lo chef Silver Succi renderà alla tradizione natalizia e locale, secondo la propria originale interpretazione di cucina. La qualità e il pensiero gourmet sono da sempre al centro dell’attenzione dello chef romagnolo, che coglierà l’occasione offerta dalle festività per allietare gli ospiti del Quartopiano con gli squisiti frutti della propria esperienza culinaria. Tra i piatti imperdibili dei giorni di Vigilia, Natale, Santo Stefano e San Silvestro sarà possibile assaporare la migliore espressione del mix di carni e pesci nobili, come sempre perfettamente abbinati alle eccellenze vitivinicole italiane ed estere. Per un Natale e un Capodanno gourmand.

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La nuova moda DI LOLA

Una favola PER BAMBINI

RIMINI Eleonora Lorenzi, in arte Lola (nella foto), in via Sigismondo a Rimini ha una delle boutique più innovative del panorama provinciale. Proveniente dalla cultura underground, da 25 anni si occupa di stile e ora firma due linee moda con le quali “ogni mese – racconta – esco con quattro, cinque articoli nuovi. È un work in progress,” che detta le nuove tempistiche moda. La linea 01lola.com, dai tagli decisi, consta di volumi importanti che spaziano dal jeans a palazzo alle gonnellone in tessuti rigidi e ampissimi. Per l’inverno, al total black affianca cappotti colorati. Altro must di stagione sono tute e scollature sulla schiena. La linea BUCCIA è pensata per chi vuole vestire ricercato ma meno impegnato, con short in materiali lucidi e giacche over, tendenza del momento, mini abiti, mega stampe o gilettoni in felpa. (L.L.)

RIMINI Se a Natale vogliamo

Un barbie party PER I NEONATI RIMINI Anche quest’anno si conferma l’estro creativo di Barbara

Zavatta, titolare di Piano b, second hand store, nell’inventare un evento benefico e glam allo stesso tempo. Stiamo parlando del Barbie Party alla trattoria La Marianna, a San Giuliano, di mercoledì 2 dicembre in favore della Onlus La Girandola, che sostiene il reparto di Chirurgia pediatrica dell’Ospedale Infermi di Rimini, diretto dalla Dottoressa Silvana Federici. Al Barbie Party, sono messe in vendita alcune Barbie storiche, complete di vestitini e accessori, oltre a una serie di biscotti e dolcetti a tema realizzati in parte da Marco Letta e Stefano Vitali, che si sono simpaticamente prestati a un piccolo Webspot. “Siamo un gruppo di dieci volontari e ci occupiamo di tutte quelle cose che non è possibile fare con le risorse pubbliche destinate all’ospedale. In questi giorni – racconta il presidente, Nico Colucci – stiamo stilando una lista di strumenti per la laparoscopia neonatale. L’obiettivo è riuscire ad acquistarli tutti e donarli al reparto.” È possibile fare donazioni all’associazione tramite bonifico: IBAN IT08S0628524212CC0127465359 o donando il 5x1000 in fase di dichiarazione dei redditi al CF 91082170407. (M.R.)

essere sempre più buoni ecco una opportunità per essere anche generosi. Da pochi giorni è uscito in libreria Una favola di caffè: Chicco e Cereza di Maria Cristina Latini. La favola per bambini narra la vita avventurosa di Cereza, una ciliegia di caffè, e della sua amicizia con il timido Chicco, un grano di caffè. Il progetto, nato per far conoscere anche ai più piccoli il percorso di trasformazione del caffè, si è trasformato in un’importante opportunità. L’intero ricavato della distribuzione del libro sarà infatti devoluto all’A.R.O.P. (Associazione Riminese Oncoematologia Pediatrica e altre Malattie Croniche dell’Infanzia). Il progetto è stato realizzato grazie al contributo di Caffè Pascucci e dell’editore Collezione Enrico Maltoni. www.chiccoecereza.it

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ESSERE

La signora

DELLA PASTA ANTONELLA PATERNÒ, MOGLIE DI GIAN LUCA RANA, DIRIGE LA COMUNICAZIONE DEL MARCHIO E LA DIVISIONE RISTORANTI DELL’AZIENDA DI FAMIGLIA. di Manuel Spadazzi

C

Ci hanno provato a trasformarla nella Parodi di casa Rana. Soprattutto negli Stati Uniti, dove è stata per tre anni la mente e il volto del ristorante aperto dall’azienda nel cuore di New York, a Chelsea. “Ma sa, io ho la sindrome del bigodino, anche solo farmi i capelli o le mani è una sofferenza, sottrae tempo prezioso alla famiglia e al lavoro. Non sono tagliata per la TV”. Antonella Paternò è fatta così, prendere o lasciare. Preferisce stare dietro le quinte, essere la regista piuttosto che l’attrice principale. “E poi il vero divo di casa è mio suocero Giovanni. È un campione davanti alle telecamere.” Ma dietro ai successi più recenti del pastificio di Giovanni Rana, capace di esportare la sua pasta fresca in tutto il mondo (“oggi siamo presenti in trentotto paesi”) e di aprire oltre una cinquantina di ristoranti, c’è proprio la mano di Antonella, che dirige la comunicazione dell’azienda e supervisiona tutti i locali con il marchio Rana. Nata e cresciuta a Rimini, figlia di quel Bruno Paternò che è sta-

to uno degli albergatori pionieri della Riviera, una quasi laurea in filosofia fino a quando “non ho conosciuto Gian Luca e ho mollato gli studi, quando mi mancavano solo sei esami”. Con Gian Luca, figlio del fondatore del pastificio Rana e da diversi anni amministratore dell’azienda, è stato subito “amore vero. A giugno festeggeremo quindici anni insieme. Lui è uno dei tre grandi uomini che hanno influenzato la mia vita. Ho sempre ammirato il suo coraggio, la sua capacità di creare sempre qualcosa che prima non c’era. È un imprenditore vero”. E gli altri due uomini? “Uno è mio suocero Giovanni. È un monumento di felicità. Giovanni è sempre pieno di gioia e la sa trasmettere agli altri. Ed è anche una persona estremamente curiosa. E poi c’è mio padre. Da lui ho imparato la gentilezza, la generosità, l’accoglienza. Lui ha fatto dell’ospitare le persone un lavoro serissimo e mi ha insegnato quanto sia importante far vivere ai turisti la vacanza come un’esperienza unica.”


GIAN LUCA RANA È UNO DEI TRE GRANDI UOMINI CHE HANNO INFLUENZATO LA MIA VITA. HO SEMPRE AMMIRATO IL SUO CORAGGIO, LA SUA CAPACITÀ DI CREARE SEMPRE QUALCOSA CHE PRIMA NON C’ERA. È UN IMPRENDITORE VERO.

IN ALTO, ANTONELLA PATERNÒ CON IL MARITO GIAN LUCA RANA. SOTTO, INSIEME AL SUOCERO GIOVANNI RANA.

Tre modelli maschili. Non può essere un caso per chi come lei è contemporaneamente moglie, madre e manager. “Non posso dimenticare mia madre, che è il collante della nostra vita familiare. Lei per me è la grande dolcezza, e mi ha insegnato a essere mamma.”

Quant’è difficile conciliare i vari ruoli per chi, come lei, viaggia spesso per lavoro e per tre anni ha fatto la spola tra New York e Verona? “Il mio segreto è... dormire poco. A volte mi piace essere solo Antonella, a volte vorrei dedicarmi solo al lavoro. Ho una fortuna: il mio datore è anche mio marito e padre dei miei figli. Con loro sono una madre un po’ all’antica, di quelle che rivaluteranno quando avranno sessant’anni. Anche quando facevo la pendolare da New York non ho mai smesso di far sentire la mia presenza nella loro vita.” Lei è diventata manager di successo di uno dei marchi italiani più conosciuti all’estero nel settore alimentare. Se la immaginava così la sua vita da grande, negli anni in cui studiava filosofia a Bologna?

“Mio padre mi sognava avvocato, mia madre voleva che facessi la giornalista. Io sognavo prima di tutto di essere una mamma. Nella mia vita ho fatto tanti lavori: la commessa, la PR, la cameriera, la baby sitter, la guardarobiera. Persino la comparsa in alcune produzioni televisive. Ogni esperienza mi è tornata utile. I miei studi mi hanno aiutato tantissimo. Anche se non ho master o specializzazione, aver studiato filosofia mi ha insegnato a farmi domande, a cercare soluzioni. In fondo chi sceglie filosofia è un sognatore e un inguaribile ottimista.” Cosa significa oggi comunicare un’azienda di grande tradizione come Rana nei tempi in cui gli chef e gli showcooking imperversano sui social network e in TV? “Il pastif icio l’anno prossimo compie 54 anni. È un meravi-

Dalla pasta al NON PROFIT Figlia di Bruno Paternò, storico albergatore della Riviera, Antonella si è diplomata al liceo classico e poi ha frequentato Filosofia a Bologna, prima di iniziare a lavorare per l’azienda Rana. Sposata con Gian Luca, attuale amministratore del pastificio veronese, all’interno dell’azienda la riminese dirige la comunicazione del marchio e da alcuni anni anche la divisione dei ristoranti Rana aperti in tutto il mondo. È anche a capo della Fondazione Rana che da venti anni progetta e realizza iniziative non profit per la ricerca scientifica, la prevenzione in ambito medico, il diritto all’istruzione.

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glioso bottino, ma noi lavoriamo come se avessimo quattro anni. Abbiamo abbracciato in pieno le nuove tecnologie. Io stessa ho partecipato a dirette e video che abbiamo girato nel ristorante a New York, mostrando come si preparava la nostra pasta fresca.” Quante volte le hanno proposto di essere ospite nei programmi TV dedicati alla cucina? “Tante, ma io ho sempre detto gioiosamente no. La mondanità non fa per me. Richiede fatica, impegno. Molto meglio mandare avanti mio suocero, che è bravis-

MIO PADRE MI SOGNAVA AVVOCATO, MIA MADRE VOLEVA CHE FACESSI LA GIORNALISTA. IO SOGNAVO PRIMA DI TUTTO DI ESSERE UNA MAMMA. NELLA MIA VITA HO FATTO TANTI LAVORI: LA COMMESSA, LA PR, LA CAMERIERA, LA BABY SITTER, LA GUARDAROBIERA.

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simo in queste cose. E poi temo che tra qualche anno saremo tutti un po’ pieni di queste trasmissioni sul cibo, sugli chef… Sarà che io sono sempre a dieta, ma per me questi programmi sono una sofferenza continua.” In cucina come se la cava? “Le mie specialità sono la piadina, le canocchie con il pan grattato, il mascarpone. Stop, non chiedetemi altro. Con la pasta fresca sono partita da zero, è stato mio suocero Giovanni a insegnarmi come tenere il mattarello in mano. In casa è mio marito Gian Luca il vero chef: sa creare veri e propri piatti. I nostri figli hanno seguito tutti le sue orme: Giovanni e Maria Sole sono bravissimi in cucina. I miei ragazzi sono fantastici e soprattutto fin da piccoli hanno cercato di essere apprezzati per quello che sono. Sono allergici al cognome che portano, combattono per essere semplicemente Giovanni e Maria Sole.” E lei cosa prova a essere per molti la signora Rana? “Io mi sento una privilegiata a far parte della famiglia Rana, perché mio marito e mio suocero sono

persone eccezionali. Tutto quello che accade grazie al mio ruolo lo vivo come un dono.” Rimini, Verona, New York le sue città: dove si sente più a casa, dove vorrebbe vivere più a lungo, dove si sente più a suo agio? “Rimini è il luogo dove ho imparato l’accoglienza. Verona è l’amore, mi sento una moderna Giulietta. Quando mi sono trasferita qui a San Giovanni Lupatoto, nella bassa Veronese, è stato uno choc. Non avevo più il mare. Da piccola nemmeno mi facevo la doccia dopo un tuffo perché adoravo l’odore del mare sul corpo. Ma poi ho imparato ad apprezzare la natura, il verde. Abbiamo cavalli, animali da fattoria. Ora non rinuncerei mai alle camminate nei boschi con i miei cani. New York è una scuola di vita, è la città dove ho imparato di più, è il luogo della libertà.” Cosa porta sempre con sé della sua riminesità? “Il piacere dell’accoglienza. Mio suocero Giovanni mi ripete sempre che mi ha voluto con sé perché c’era bisogno di un po’ di sangue romagnolo nell’azienda.”


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VIAGGIARE

Natale

ALL’ESTERO TRASCORRERE LE VACANZE NATALIZIE ALL’ESTERO È UN’IDEA ALLETTANTE E SEMPRE PIÙ DI MODA, A PATTO DI RIVOLGERSI A UN’AGENZIA PER NON AVERE SORPRESE LAST MINUTE. di Alessandra Leardini / ph Riccardo Gallini

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S

Si avvicinano le vacanze natalizie e per molti è arrivato anche il momento di farsi un bel regalo con un viaggio verso mete più o meno lontane. Riminesi che partono per le città simbolo dei mercatini, in Italia e Oltralpe, o che preferiscono prendere il volo per altri continenti, per una New York che sotto le feste è sempre uno spettacolo o per un piccolo paradiso al caldo. Senza dimenticare i turisti italiani e stranieri in arrivo in questo territorio, attirati dagli eventi come il Capodanno più lungo del mondo o dalle atmosfere del mare d’inverno. Una cosa è certa: per evitare disguidi o truffe last minute, un viaggio va pensato. Secondo dati Netcomm l’80 per cento dei vacanzieri in Italia si informa online sulla meta, prima di prenotare. Ma la pianificazione del dettaglio è un’altra cosa e spesso il fai da te può rivelarsi oltre che rischioso – specie quando si parte per paesi lontani – anche meno conveniente di quanto si possa immaginare. “Alcuni nostri clienti che precedentemente si erano mossi da soli, ci hanno raccontato di essersi recati in aeroporto con titoli di viaggio acquistati su Internet e di avere avuto una brutta sorpresa: la loro prenotazione non risultava da nessuna parte.” Parola di Alejandro Manjarrez, titolare dell’Agenzia Colony di San Marino. “L’agenzia viaggi tradizionale – precisa – può essere competitiva tanto quanto Internet, con il vantaggio di offrire una consulenza mirata grazie a un’accurata conoscenza delle destinazioni.” Importanti, in particolare, sono l’assistenza in loco e la gestione post vendita. “Noi abbiamo una divisione che si occupa del segmento leisure quindi di vacanze per tutti i target di clientela: famiglie, amici e sposi. Abbiamo poi un reparto dedicato ai gruppi: incentives organizzati dalle aziende per i loro clienti, ma anche viaggi sociali. Infine ci occupiamo anche di business travel, quindi di prenotazione voli e/o hotel per aziende.” E le

destinazioni più gettonate? “Principalmente l’Oceano Indiano con Mauritius e Maldive, e i Caraibi. La Thailandia rimane un evergreen, così come New York, mentre sul corto raggio vanno molto le Canarie.” Alla Shine Viaggi di Rimini, invece, si è registrato un boom, nell’ultimo anno, del Sol Levante. “Abbiamo notato un’impennata di richieste per il Giappone sia per i viaggi di nozze che per i gruppi di ragazzi,” afferma la titolare, Michela Martignoni. A Natale restano di moda New York e le destinazioni al caldo: “Caraibi, Zanzibar, Thailandia, ma anche Cuba ha ripreso quota”. La specialità di questa agenzia sono i viaggi di gruppo in tutto il mondo con un accompagnatore

L’AGENZIA VIAGGI PUÒ ESSERE COMPETITIVA TANTO QUANTO INTERNET, CON IL VANTAGGIO DI OFFRIRE UNA CONSULENZA MIRATA GRAZIE A UN’ACCURATA CONOSCENZA DELLE DESTINAZIONI. LA THAILANDIA RIMANE UN EVERGREEN, COSÌ COME NEW YORK.

dello staff al seguito. “Abbiamo organizzato di recente un tour in Giappone di tredici giorni con sedici partecipanti. Con loro c’è sempre stata la nostra guida di supporto, oltre a quelle contattate in loco per le varie escursioni,” prosegue Michela che in agenda ha già un altro gruppo, questa volta per New York. “Le persone si sentono più tranquille con un accompagnatore fisso dell’agenzia, soprattutto quando la meta è dall’altra parte del mondo.” Un’altra sfida riuscita è la creazione di viaggi su misura. E il Web? Anche qui non si teme la concorrenza virtuale: “Non la vediamo, anzi abbiamo anche tanti giovanissimi che vengono in agenzia.

LO STAFF DELL’AGENZIA COLONY CHE HA SEDE A SAN MARINO.

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Capiscono che alla fine non c’è poi molta differenza sul prezzo e preferiscono avere un’assistenza reale.” Un settore che fa la fortuna di alcune agenzie è quello dei viaggi di nozze. “Curiamo molto questo target – afferma Simona Celli di A tutta randa che partecipa a diverse fiere dedicate agli sposi –. Tante coppie si rivolgono a noi per la gestione delle liste, è bello seguirle perché senti di avere nelle tue mani un momento meraviglioso della loro vita. Attraverso le liste nozze, poi, possiamo farci conoscere dalle persone che vengono in negozio per contribuire al regalo.” Tra le

RIMANGONO IN POLE POSITION GLI STATI UNITI, MA NELL’ULTIMO ANNO SONO STATE REGISTRATE ANCHE MOLTE RICHIESTE PER IL GIAPPONE, IL SUDAFRICA E L’OCEANO INDIANO. ORA L’ATTENZIONE È TUTTA PROIETTATA PER I VIAGGI DI NATALE E CAPODANNO.

destinazioni predilette rimangono in pole position gli Stati Uniti, “ma nell’ultimo anno abbiamo avuto anche molte richieste per Giappone, Sudafrica e Oceano Indiano”. E non mancano coppie al secondo matrimonio o con bambini. Ora l’attenzione è tutta proiettata per i viaggi di Natale e Capodanno. “Abbiamo già molte prenotazioni per il Messico e, più vicino, Capoverde. New York è il sogno di tutti, ma anche le capitali europee e le crociere sono gettonatissime. Le promozioni sono veramente valide.” Seduce sposi e invitati anche Futuradria. “Per noi quello delle liste nozze è un format consolidato: per i nostri clienti curiamo il minimo dettaglio, dando loro la possibilità di costruire la luna di miele su misura,” spiega dalla 24

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sede di Bellaria Orietta Piccote. L’altro target in espansione in questa agenzia è rappresentato dai viaggi di gruppo. “Abbiamo un ufficio che li organizza a ciclo continuo. Sono tour tranquilli con accompagnatore, servizio di trasporto, guide. Abbiamo sia gruppi precostituiti che si rivolgono a noi avendo già in mente una destinazione, sia gruppi da banco. In questo caso siamo noi a proporre l’idea e si formano gruppi più eterogenei, dai giovani alla terza età.” Per tutto il periodo di EXPO, Futuradria ha organizzato partenze da uno a tre giorni. Più recentemente un altro gruppo di trenta persone è partito per la

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Birmania. Anche qui non si teme Internet. “La gente sta tornando a capire l’importanza di affidarsi ad un professionista. Non ci si improvvisa agenti di viaggio. Inoltre le nostre commissioni sono pagate non dal cliente, ma dai tour operator e alla fine un pacchetto articolato arriva a costare meno del fai da te.” Alla sede di Cattolica le destinazioni preferite dalla clientela sono “Nord America, Oceano Indiano, Emirati Arabi, Estremo Oriente, Australia e Polinesia francese,” spiega Bernard Idem. “Abbiamo tante giovani coppie alla prima esperienza di viaggio, ma anche molti gruppi di single, coppie e compagnie di amici.” Va controcorrente Morgana Promotion che da anni punta più sull’incoming, ossia sui turisti italiani e stranieri che scelgono il territorio riminese per le loro vacanze. “Siamo aperti dal 2000 e siamo sempre stati all’avanguardia nella collaborazione con il territorio e gli hotel,” sottolinea la titolare Lorenza Pari, 35 anni di esperienza nel settore, oggi affiancata dalla figlia Viola, laureata in Lingue e cultura

per l’impresa. “In tutti questi anni ci siamo specializzati molto nella vendita dei pacchetti con parchi tematici e siamo stati a lungo l’agenzia di riferimento di Rimini Movida Pass. Dunque parliamo di famiglie ma anche di giovani e discoteche. “Il turismo è un lavoro che continua ad affascinarci e a darci grandi soddisfazioni.”



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A Rimini dal 1986 la vera piada romagnola

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CREARE

L’unione

FA LO STILE NARGUESS HATAMI, GIOVANE STILISTA, RIESCE A FONDERE ELEGANTEMENTE LO STILE MEDIORIENTALE CON QUELLO ITALIANO: PUNTO D’INCONTRO TRA DUE SENSIBILITÀ APPARENTEMENTE LONTANE.

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di Giorgia Gianni

Narguess, il suo nome, in persiano significa Narciso. Dal suo cognome, unito all’aggettivo possessivo mia, nasce Miahatami, una linea di moda che rappresenta il punto di incontro tra Medio Oriente e design europeo. Quello di Narguess Hatami, stilista 34enne di origine iraniana ma santarcangiolese d’adozione, è un progetto globale che riflette i suoi credo estetici, le sue radici, le competenze maturate negli anni. Colori, fantasie, ricami, sete, portano nella moda l’eredità di una cultura preziosa e raffinata come quella persiana, senza indulgere nell’etnico e con grande attenzione all’accuratezza sartoriale, alle lavorazioni e agli interventi più innovativi sulla materia. Padre architetto, madre stilista: sin dall’infanzia ha avuto un rapporto privilegiato con l’arte in tutte le sue espressioni. Cosa le ha fatto scegliere di seguire i passi materni? “In realtà ho seguito i passi di entrambi. Sono cresciuta nell’atelier di mia madre, giocando con i tessuti che le avanzavano, e fin da piccola ho amato lo studio di mio padre. Da sempre ne imito il modo di disegnare. Nelle mie IN MAGAZINE

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sformazione/reinterpretazione da non essere di immediato riconoscimento.” Da cosa trae ispirazione la nuova collezione PrimaveraEstate 2016? “La nuova collezione racconta una mia interpretazione dell’arte del periodo di Qajar, rivisitato in una forma moderna e a volte anche ironica. L’ispirazione è tratta

STO LAVORANDO ALLA MIA TERZA COLLEZIONE. L’IDEA PER IL FUTURO È DI FAR CRESCERE MIAHATAMI DA PROGETTO A MAISON. PENSO A UN SOGNO CHE HO NEL CASSETTO: CREARE UNA COLLEZIONE BIMBA DALL’ANIMA ESTREMAMENTE ROMANTICA.

Dall’Iran alla ROMAGNA Narguess Hatami nasce a Teheran nel 1981. Dopo aver conseguito la maturità scientifica in uno degli istituti preuniversitari più prestigiosi della capitale iraniana, prosegue i suoi studi in Italia seguendo il Corso di Laurea in Culture e Tecnica del Costume e della Moda all’Università degli Studi di Bologna. Nel 2005 entra in Paola Frani dove, dal 2008, diventa Assistente Stilista della linea PF. Nel 2009 è a Macerata, a fianco di Massimo Giorgetti, Direttore Creativo di Manifattura Paoloni per la nuova linea Uomo e Donna MSGM. A Pesaro nel 2010 collabora con Marco Morosini, nell’ambito dello studio di design Artha. Un anno più tardi è la stilista e responsabile di collezione di Aviù, linea in maglia prodotta da DFG. La svolta con la stagione AutunnoInverno 2015-16: nascono la linea di abbigliamento ed accessori Donna Miahatami e la società Slowtrend S.r.l. a cui fa capo il nuovo marchio.

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collezioni cerco continuamente di unire l’architettura con l’abbigliamento, traendo ispirazione dai palazzi e dalle lavorazioni dell’architettura persiana.” Perché ha scelto di proseguire i suoi studi in Italia? “Mio padre si è laureato in Italia, i miei si sono sposati in Italia, abbiamo fatto tante vacanze in Italia... Posso proprio dire che sono cresciuta con l’amore per l’Italia. Una volta diplomata, non avevo dubbi: dovevo venire in Italia.” In quali forme all’interno del suo lavoro trova migliore espressione la cultura del suo Paese di origine? “Ogni mia collezione parte da una ricerca di ispirazione del mondo antico persiano (un quadro, delle maioliche, un palazzo) e poi cerco un modo per riproporla all’interno della collezione, con un ricamo, una stampa, attraverso dei concetti di design e, perché no, anche in modo ironico. A volte vedendo certi capi si capisce immediatamente quale sia stata l’ispirazione, in altri il concetto di partenza subisce una tale tra-

dall’ambiente del salotto principale del palazzo reale dell’epoca, quindi la presenza di quadri e i tappeti preziosi sono stati riproposti nei capi attraverso l’uso di stampe, di una tipologia particolare di ricami e di tessuti fatti al telaio (come accadeva una volta), così da creare una collezione moderna, giovane e fresca per una donna che vuole sentirsi felice e sicura di sé.” Quali progetti coltiva per il futuro? “Sto lavorando alla mia terza collezione e l’idea per il futuro più prossimo è quella di far crescere Miahatami da progetto a maison. Ma se penso a un futuro lontano nel tempo, penso a un sogno che ho nel cassetto: creare la collezione bimba. Sono cresciuta con i capi fatti a mano, con i ricamini sul petto e sul collo a bébé, le gonne con i nastri che creavano la cintura con il fiocco sul dietro. Ispirandomi ai miei ricordi e mixando i due mondi, vorrei creare la mia collezione bimba dall’anima estremamente romantica.”

UNA CREAZIONE DI NARGUESS HATAMI; ALLA PAGINA PRECEDENTE, UN RITRATTO DELLA STILISTA.


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FUMARE

Fumare con

LENTEZZA

IL CLUB DELLA PIPA COMPIE CINQUANT’ANNI, PASSATI A PROMUOVERE UN’ANTICHISSIMA TRADIZIONE CULTURALE E SOCIALE CHE UNISCE ARTISTI, LETTERATI, POLITICI E GENTE COMUNE.

R

di Francesca Magnoni / ph Riccardo Gallini

Rimini, città spesso denigrata e bistrattata, a volte ci sa sorprendere con piccoli tesori nascosti, capaci di stupire e affascinare. Quanti di voi sono a conoscenza dell’esistenza di un curioso club per amanti della pipa? Ebbene a Rimini c’è, e fa capo alla Tabaccheria Vannucci lungo Corso d’Augusto. Da totale inesperta, mi sono avvicinata alla cosa con il mio animo da indomita esploratrice, forse suggestionata dai tanti romanzi e film, perché è nell’immaginario comune che fumo e letteratura vanno spesso a braccetto. Un legame creato attorno ai caratteri dei personaggi, ma anche portato alla ribalta dagli scrittori stessi, per alcuni dei quali il fumo è intimo confidente e compagno di spunti creativi: Hemingway, Ungaretti, Baudelaire, Pascoli, Saba, Pavese, solo per citare alcuni pipatori famosi, assieme naturalmente a Conan Doyle e al suo Sherlock Holmes, che mai si separa da pipa e cappello, ma ancora Einstein e Freud, fino ai nazionali Pertini e Bearzot. Anche il cinema e la musica sono stati travolti da questa passione: da Cary Grant a Orson Welles, o ancora le affascinanti Greta Garbo e la

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più attuale Andie McDowell sono state immortalate con la pipa in bocca, per arrivare alla musica con Gaber e Pavarotti e alla TV di casa nostra con Mike Bongiorno e Enzo Braschi. Ma chi su tutti è stato in grado, attraverso la televisione, di farne una vera e propria moda, è stato il commissario Maigret, interpretato magistralmente da Gino Cervi. Il personaggio, creato dalla fantasia di Georges Simenon, anch’egli appassionato pipatore, è un uomo dall’aspetto distinto ma un po’ burbero, amante della buona cucina, del buon bere e soprattutto accanito fumatore di pipa, sua compagna nella risoluzione dei casi criminali in cui si imbatte. E dove sta il fascino di tutto ciò? Per scoprirlo, grazie all’amico fisarmonicista Simone Zanchini, grande appassionato e collezionista di pipe provenienti un po’ da tutto il mondo, mi sono introdotta nel cuore di Rimini, nel delizioso studiolo del presidente del Rimini Pipa Club, il dottor Vladimir Jankovich, uomo garbato ed elegante che, anche quando chiacchiera o è impegnato nelle sue sedute di psicoterapia, ama maneggiare una delle tante pipe,

ALCUNI SOCI DEL RIMINI PIPA CLUB.


FUMARE LA PIPA È UNA VERA ARTE. PER DIVENTARE FUMATORI DI PIPA SI IMPIEGA CIRCA UN ANNO: OCCORRE IMPARARE A SCEGLIERE IL TIPO DI TABACCO, POI A PREPARARE LA PIPA E INFINE OCCORRE SAPERLA ACCENDERE E FUMARE NEL MODO CORRETTO.

esposte tra libri e oggetti preziosi della sua libreria. Ad accogliermi, assieme a lui, il vicepresidente del Club, Claudio Giani, e il tesoriere, Luca Baldazzi, e a farci compagnia un bicchierino di ottimo rum accompagnato da fine cioccolato. Perché la pipa va gustata così, in abbinamento con questi diversi sapori, capaci insieme di esaltarsi per sprigionare al meglio aromi e profumi. Dunque vado al sodo: ma perché tanto amore per questo oggetto? E soprattutto, al club cosa si fa? Luca, recente pipatore proveniente dal fumo della sigaretta, mi trasmette subito il suo entu-

siasmo, raccontando che per lui è una vera arte, un momento speciale da condividere con gli amici, durante e dopo una bella cena. Per diventare fumatori di pipa si impiega circa un anno: occorre imparare a scegliere il tipo di tabacco, poi a preparare la pipa e infine occorre saperla accendere e fumare nel modo corretto. Oltre ad esserci vari tipi di tabacco (aromatici, inglesi e naturali) da selezionare in base al gusto e alla difficoltà di utilizzo, che varia a seconda della specifica struttura, fondamentale è impratichirsi nel preparare la pipa e quindi nel caricarla in ben sette fasi successive per piccole prese, premere IN MAGAZINE

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IL FUMO LENTO SI ACCOMPAGNA A PERSONALITÀ CHE AMANO LE COSE BELLE MA NON ARTEFATTE. I CLUB SONO LUOGHI DI SOCIALITÀ APARTITICI E APOLITICI, IN CUI ALEGGIA UN’ATMOSFERA QUASI FUORI DA TEMPO E SPAZIO, IN UN CLIMA DI SANA AMICIZIA.

NELLA FOTO, DA SINISTRA, IL PRESIDENTE DEL CLUB, VLADIMIR JANKOVICH, IL TESORIERE LUCA BALDAZZI E IL VICEPRESIDENTE CLAUDIO GIANI.

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con cura il tabacco, accenderla tre volte e, infine, spingere il tabacco con il pigino, un apposito strumento che va utilizzato con attenzione: se si pigia troppo si crea la cosiddetta acquerugiola, se si pigia poco la pipa si spegne. La pipa unisce le persone, racconta il presidente Jankovich, che quale grande estimatore fin da giovane, a metà degli anni ’60 è entrato nel Marsilio Pipa Club, una realtà attiva già dagli anni ’30 fondata da Francesco Alessandri, tabaccaio illuminato che vendeva soprattutto tabacchi italiani, poiché ai tempi era ancora difficile trovare i più pregiati inglesi. C’è stato un periodo in cui fumare la pipa era così in voga che di Club a Rimini se ne trovavano due: oltre al già citato Marsilio esisteva anche il Pesaresi, attivo

fino al 2000 e collegato all’omonima Tabaccheria. Tra gli anni ’70 e ’80 però la moda della pipa conosce un declino, complici anche i mutamenti sociali e culturali, ma una rinnovata attenzione la riporta in auge negli anni ’90. Sotto la guida di Franco Spinaci, si afferma la realtà del Rimini Pipa Club, così attiva da entrare nel 2008 a far parte anche del Pipa Club Italia, che consente di creare e partecipare ad eventi come i famosi campionati di lento fumo, organizzati sia a livello nazionale che mondiale. Oggi il club riminese accoglie una ventina di soci da Provincia e fuori, tra cui anche tre donne. I club hanno anche il compito, sottolinea Claudio Giani, di diffondere una corretta cultura del fumo della pipa, una tradizione antica che va difesa e fatta conoscere meglio, soprattutto oggi che, racconta con orgoglio, il fumo della pipa è stato aggiunto nell’inventario nazionale delle “attività culturali immateriali” in attesa di possibile ratifica dell’Unesco. Fumare la pipa è un vero e proprio rito, racconta Jankovich, un momento che concilia la meditazione e la tranquillità, non è un’azione meccanica che dà dipendenza, ma un gesto che richiede tempo e dedizione, per questo il fumatore di pipa non

è detto sia un assiduo tabagista. Il fumo lento si accompagna a personalità che amano le cose belle ma non artefatte, tanto è vero che, proprio in una località di mare come la nostra, il fumatore di pipa è tradizionalmente l’intellettuale così come il marinaio. I club sono luoghi di socialità apartitici e apolitici, in cui aleggia un’atmosfera di relax quasi fuori da tempo e spazio, in un clima di sana amicizia. Non manca mai il buon cibo, dopo il quale ci si concede alla conversazione, a volte anche un po’ goliardica, condividendo la fascinosa passione. Ai miei nuovi amici faccio anche una domanda legata al rapporto tra salute e fumo: mi dicono che la pipa si gusta sul palato, non se ne respira il fumo, pertanto la salute è più tutelata, oltre al fatto che il fumo lento è una consuetudine più diradata e che richiede tempo. Chi volesse come me conoscere meglio questo mondo, sicuramente una ottima occasione potrebbe essere il 21 febbraio prossimo, per celebrare la Giornata Internazionale del Fumatore di Pipa, in cui il Rimini Pipa Club organizzerà una grande festa conviviale che richiamerà appassionati da tutta Italia al Sottomarino Giallo di Savignano sul Rubicone, un locale attrezzato per accogliere i fumatori e la loro arte.



PROFUMARE

L’alchimista

DELLA NATURA BALDO BALDININI STA PER CORONARE IL SOGNO DI UNA VITA: LA PIÙ GRANDE BANCA DATI DI AROMI DEL MONDO, UN’OLFATTOTECA CHE CUSTODIRÀ LE TESTIMONIANZE DI UN MONDO IN VIA D’ESTINZIONE. di Alessandra Leardini / ph Riccardo Gallini

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I

Il mondo vegetale racchiude un importante patrimonio nascosto: accordi aromatici, essenze, profumi e sapori che sono parte intrinseca della natura che ci circonda e che rischiano di rimanere schiacciati, appiattiti e risucchiati da un sistema che non è più capace di distinguere e assaporare, al gusto come all’olfatto, differenze e particolarità. Saper mantenere questo patrimonio vuol dire continuare ad apprezzare nella sua interezza i prodotti della natura e, al contempo, noi stessi. È questa la sfida di Baldo Baldinini, il profumiere alchimista della Tenuta Saiano, che dalle colline della Valmarecchia lavora da tempo alla creazione della più grande banca dati di aromi che sia mai esistita. Un’olfattoteca che custodisca migliaia di accordi aromatici di botaniche, essenze, alcolati, idrolati, non solo per un utilizzo tecnico, finalizzato alle esclusive ricette dei prodotti dell’azienda agricola di Montebello di Torriana, ma per fare di questo “museo dei profumi e sapori” una futura testimonianza di un mondo in via d’estinzione. Quello degli accordi aromatici è un settore che Baldinini conosce ed esplora da oltre vent’anni miscelando ingredienti e selezionando la scala aromatica più giusta per il prodotto finale. I vini, liquori, vermouth e nocini in vendita alla Tenuta nascono dalle sue ricette segrete. Come accade per il Prunis, liquore di prugnole selvatiche, che prende il nome dalla bacca Prunus Spinosa, di

casa sull’Appennino romagnolo. Spezie da tutto il mondo, oli essenziali, acqua, zucchero e alcool completano questo elisir dal colore brillante. Una sua invenzione è anche L’Arrangiato, elaborazione sinfonica di vino rosso, scorze d’arancia ed erbe aromatiche, per un aperitivo ricercato o un fine pasto esclusivo o, anche, un momento unico di meditazione. “Capire e trasformare quello che ci circonda e, di conseguenza, anche noi stessi: questa è la pietra filosofale dell’alchimista,” ci spiega Baldinini mentre ci conduce al suo laboratorio. “L’alchimista è padrone della materia prima – prosegue – ed è nel rapporto con questa, capendola e trasformandola, che si arricchisce.” Baldinini questo lo sa bene, avendo scelto la strada degli aromi per impreziosire la sua vita e “vedere le cose da un punto di vista differente”. Il progetto di un’aromatoteca e olfattoteca è nato due anni fa. Con l’ulteriore ampliamento del laboratorio, già attivo, il visitatore potrà trovare una ricchissima banca dati di botaniche, tinture, e cogliere la differenza tra centinaia di migliaia di prodotti. “Abbiamo già raggiunto un risultato importantissimo, numericamente e qualitativamente parlando” ci racconta, “ma il mio lavoro non ha mai fine”. E di nuovi accordi aromatici, Baldinini, ne ha preparati ancora di più, deve solo avere – dice – il modo di allestire tutto questo prezioso patrimonio di gusti e profumi.


MANGIARE

Festa ONU

ITALIANA

ITALIA DI GUSTO HA SELEZIONATO I MENÙ DELL’ITALIAN FOOD FESTIVAL CHE SI TIENE A DICEMBRE ALL’ONU: UNA KERMESSE INTERAMENTE DEDICATA AL CIBO E ALLE BEVANDE ITALIANE DI GRANDE QUALITÀ.

N

di Arianna Denicolò / ph Riccardo Gallini

Nell’anno in cui l’Italia celebra il 60° anniversario dal suo ingresso nelle Nazioni Unite e si appresta ad avanzare la propria candidatura al Consiglio permanente, al nostro Bel Paese viene affidato il compito di organizzare l’Italian Food Festival, una kermesse interamente dedicata al cibo e alle bevande italiane di grande qua-

IN QUESTE PAGINE, ANTONIO MAURIZIO GAETANI CON ALCUNI PRODOTTI DI ITALIA DI GUSTO E INSIEME A FRANCO CICOGNANI.

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lità. Promosso dalla Rappresentanza Permanente d’Italia alle Nazioni Unite, si svolge dal 7 all’11 di dicembre presso la Delegate Dining Room del Palazzo di Vetro. L’Italian Food Festival proporrà un’accurata selezione di cibi e bevande attraverso un percorso culinario di alta qualità propo-

sto da rinomati chef italiani, fra i quali il siciliano Filippo La Mantia, il marchigiano Michele Biagiola e la romagnola Sonia Balacchi. Menù che saranno creati da Italia di Gusto – la società di franchising specializzata nella selezione di alimenti pregiati italiani – incaricata di selezionare gli chef e di curare l’intero evento. Premiata lo scorso 9 novembre a Parigi come “rete franchising più innovativa dell’anno”, avrà l’onore e l’onere di tenere alto il nome del nostro Paese di fronte a un parterre di altissimo livello. Ma per capire bene quale sia stato il percorso che ha portato la Rappresentanza Permanente d’Italia alle Nazioni Unite ad affidare un progetto tanto importante a una realtà relativamente giovane quale Italia di Gusto, occorre conoscere un po’ più da vicino colui che ha ideato questo progetto di shop in franchising. Antonio Maurizio Gaetani, presidente e fondatore di Italia di Gusto, è un uomo di marketing strategico con la passione per il buon cibo. Quando e come inizia il progetto Italia di Gusto? “Da appassionato del food, andando alla ricerca di prodotti per


me, mi sono accorto che in Italia esistevano tante produzioni di valore, ma poco espresse. Dopo questa scoperta, Italia di Gusto è stato un percorso obbligato. Abbiamo iniziato nel 2006 insieme a chef, agronomi, veterinari, tutte figure fondamentali per selezionare i produttori da inserire nel nostro portfolio. In nove anni ne abbiamo selezionati 948 a fronte di quasi 5000 prodotti tipici locali.” In che cosa consiste Italia di Gusto? “Abbiamo sperimentato un format che è una crasi tra la bottega e l’osteria. Un concept italiano testato in Spagna, a Valencia, che oggi ha due punti vendita in Italia, uno in Australia, due negli USA, con nuove aperture in programmazione. I nostri locali sono spazi ideati per raccontare i prodotti, perché tutti hanno una bella storia da assaggiare e assaporare. Per questo non nascondiamo i nomi dei produttori, ma ci limitiamo ad aggiungere un marchio di selezione che ne garantisce l’assoluto pregio e qualità. Oggi, pur essendo ancora una piccola realtà, Italia di Gusto sta attirando su di sé l’attenzione di

organizzazioni importanti, anche finanziare, e soprattutto all’estero. Grazie alla nostra filosofia e alla nostra voglia di fare le cose per bene, ovvero senza tradire il mercato, cominciamo ad essere apprezzati e a costruire relazioni sempre più forti, soprattutto negli USA. Ad affiancarmi in questa avventura, due amici-soci, Antonello Dionigi e Franco Cicognani, nonché collaboratori che tutti i giorni si fanno carico dei compiti burocratici più pesanti, soprattutto per quanto riguarda le esportazioni.” Come si svolgerà l’evento all’ONU? “Italia di Gusto organizza l’evento con chef stellati che si occuperanno di dare vita a cinque lunch per quattrocento persone al giorno, con un pubblico molto selezionato: la rappresentanza di governo dei vari Paesi, delle più importanti organizzazioni finanziarie, della stampa internazionale. La sera dell’8 dicembre si svolgerà anche un cocktail party organizzato dalla nostra Rappresentanza, mentre il 10 avrà luogo un pranzo ristretto per ventotto personalità d’eccezione.”

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La Lella a

NEW YORK È PARTITA L’AVVENTURA OLTREOCEANO DI GABRIELLA (LELLA) MAGNANI, CHE HA APERTO LELLA ALIMENTARI SU MANHATTAN AVENUE: ECCO COME PIADINA E CIBO ROMAGNOLO SEDUCONO GLI AMERICANI.

E

Esportare nella Big Apple il clima familiare che si respira nelle vecchie botteghe alimentari italiane? Missione possibile se sei la regina del mattarello e hai due figli da favola. È partita, a fine estate, la nuova avventura oltreoceano di Gabriella Magnani, per noi riminesi la Lella. E Lella Alimentari si chiama il nuovo locale aperto a Brooklyn. Posizionato ad angolo sulla Manhattan Avenue. Un po’ caffetteria, un po’ piadineria e un po’ bottega in cui acquistare prodotti tipici di Rimini e della Romagna, la bottega newyorkese si è già fatta ph Riccardo Gallini

A SINISTRA, MASSIMILIANO NANNI CON LA MOGLIE PAOLA; A DESTRA, LA SORELLA DI MASSIMILIANO, MARINA.

di Antonella Zaghini

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un nome. A gestirla c’è il figlio Massimiliano Nanni che a New York vive e lavora dagli anni Novanta. Il primo locale Piadina, Vino, Cucina lo apre nel ’95, ne seguiranno altri, sempre legati dal filo rosso della buona cucina romagnola. Lella Alimentari è l’ultimo fiore all’occhiello di Gabriella Magnani e dei suoi due figli, Massimiliano e Marina. Facciata in legno nero riscaldato dal bianco e dalle essenze naturali (a occuparsi degli interni è stata la moglie di Massimiliano, Paola Citerio) ricorda il classico locale americano di passaggio, ma con un’anima all’insegna del Made in Italy. “Si parte al mattino con le colazioni, con tanto di brioche e bomboloni.” Se a New York tutto corre veloce, si prende al volo un caffè e si mangia per strada, qui la familiarità è di casa. “I clienti si sono già abituati, – prosegue Marina Nanni – amano quell’attenzione tutta romagnola che mettiamo nel nostro lavoro. Per esempio, ricordare come preferiscono il caffè, una particolarità tutta nostra.” Fra le proposte gastronomiche a vincere è sempre lei, la piadina, specie nella versione crudo, strac-

chino e rucola, come vuole la migliore tradizione. Richieste particolari, o imbarazzanti, per i nostri palati abituati al vero italian food non ne arrivano, o meglio vengono educate. “Ci piace – spiega – andare incontro ai gusti dei nostri clienti, ma senza snaturare i sapori, meglio insegnare come accostare il vero cibo italiano.” Fra le particolarità di questo locale, oltre all’italian food e alla gestione familiare, il fatto che al suo interno si possono acquistare piccoli oggetti vintage. Sono soprattutto utensili da cucina scovati nei mercatini, molti di fattura italiana portati in America dai primi emigranti. Quella dell’oggetto d’antan è una passione di famiglia. La stessa Lella, che sulla piadina ha costruito un impero e ha bisogno di poche presentazioni (tre locali, uno a Bellariva e due a Rimini, in via Covignano e quello estivo al mare in Piazzale Kennedy) va fiera delle sue collezioni: piatti, bicchieri, scatole in latte, giocattoli. Una raccolta notevole che annovera persino 260 Barbie. E una cosa in comune la bambola più fashion del pianeta e la regina del mattarello ce l’hanno: il loro nome sulla targa dell’auto.


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RESTAURARE

Che sia

LUCE!

BRUNO BERNARDI, ANTIQUARIO RICCIONESE, RIDONA VITA A LAMPADARI D’EPOCA, DAL GRAND HOTEL DI RIMINI ALLA SALA DELLE UDIENZE DOVE PAPA FRANCESCO RICEVE I CAPI DI STATO.

H

di Serena Macrelli / ph Riccardo Gallini

Ha restaurato il grande lampadario in cristallo al centro della sala in cui il Papa riceve i Capi di Stato in Vaticano. Una delle sue creazioni, un enorme albero in ferro decorato con più di cento luci, illumina le pareti specchianti di un lussuosissimo building a Seul. Lo stile, il talento, l’abilità tecnica dell’antiquario riccionese Bruno Bernardi sono entrati in palazzi d’epoca veneziani, nelle scintillanti hall dei Grand Hotel più raffinati della Riviera, in cattedrali e teatri. “Il lampadario è l’arredo del soffitto e può cambiare completamente un’atmosfera.” L’attività di Bernardi è molteplice. Varcare la soglia del suo negozio-laboratorio in Via Dante 13 a Rimini è come attraversare luccicanti saloni degli specchi, entrare in intimi boudoir, scoprire sorprendenti wunderkammer. Com’è nata questa sua passione? “Un po’ per gioco un po’ per caso. Ricordo ancora quando andavo a casa di mia nonna, nella sala buona c’era un lampadario in vetro di Murano bellissimo. Ho iniziato aprendo con un ex socio un negozio di antiquariato a Riccione. Un giorno una cliente mi ha chiesto due abat-jour in

pendant. Le ho cercate ovunque, Venezia, Firenze, Torino, fiere e mercatini. Da lì ho capito in che cosa volevo specializzarmi.” Nel 1994 si trasferisce a Rimini. In poco tempo diventa il riferimento principale per restauri importanti e interventi estetici di rilievo. Uno in particolare? “Un giorno entrò in negozio il vescovo Mariano De Nicolò. C’erano dei problemi con l’illuminazione della Curia, mi chiese di restaurare il lampadario del Museo della Diocesi. Poco dopo, sotto le direttive della Soprintendenza di Ravenna, curai la parte estetica

dell’illuminazione dell’abside del Duomo. L’idea fu di utilizzare delle tende particolari, quasi invisibili, per coprire le finestre, ma fu davvero difficile trovare chi avesse il telaio della giusta misura, tanto che dovetti andare a Perugia.” Abilità e inventiva: qualità necessarie anche per un importante lavoro di manutenzione del lampadario della sala in cui, al Vaticano, il Papa accoglie le personalità di spicco della politica nazionale e internazionale: “Un lampadario di grandi dimensioni regalato dal marito della principessa Sissi, Francesco Giuseppe d’Austria.”

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Un restauro molto delicato cui seguirono altri nell’appartamento appartenuto a Papa Leone Gregorio X. Altre soddisfazioni? “Per il Teatro Sociale di Novafeltria ho ricostruito per intero il grande lampadario di tre metri di diametro e tre metri di altezza, e in piccola parte ho partecipato alla ricostruzione delle illuminazioni storiche del Teatro La Fenice.” E poi il Galli: Bernardi non solo ha curato e seguito la parte meccanica (i saliscendi), ma ha anche donato un mobile disegnato e costruito per il teatro riminese dall’architetto Poletti nella seconda metà dell’Ottocento che ora è tornato nel suo luogo originario. “Tredici anni fa comprai da una famiglia riminese un mobile acquistato precedentemente da un antiquario. Notai subito i simboli del Poletti. L’ho tenuto dieci anni in negozio ma non l’ho venduto, così ho deciso farlo tornare a casa.” Tra i tanti stili, qual è quello che predilige? 44

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“Mi piacciono i contrasti. La pulizia delle linee, lo stile razionale, l’eleganza dell’Art Déco, ma anche la ricchezza del Settecento. L’importante è che sia uno stile che distingua, caratterizzi, renda particolare.” Quali qualità bisogna avere per realizzare un buon restauro? “Un’ottima manualità, un’ampia cultura. Bisogna conoscere stili e impianti elettrici. Si lavora su due piani: quello estetico e quello tecnico.” Quanta importanza hanno oggi nelle case i lampadari? “Dalla fine degli anni ’70, con il ridimensionamento delle case e l’abbassamento dei soffitti, pian piano i lampadari sono stati sostituiti da elementi più essenziali come plafoniere e faretti, ma tutto è diventato sempre più dozzinale e seriale. Negli anni ’90 è tornata l’esigenza di aver cura della casa e oggi c’è sempre più il desiderio di accostare il moderno con l’antico.” Lei crea anche pezzi originali.

VARCARE LA SOGLIA DEL SUO NEGOZIO-LABORATORIO IN VIA DANTE 13 A RIMINI È COME ATTRAVERSARE LUCCICANTI SALONI DEGLI SPECCHI, ENTRARE IN INTIMI BOUDOIR, SCOPRIRE SORPRENDENTI WUNDERKAMMER.

“Sì, ho realizzato delle lampade con delle sciabole arabe della prima metà dell’Ottocento e con dei bassorilievi in gesso di un artista napoletano di inizio Novecento. Anche con le lanterne da chiesa del Settecento ho dato vita a illuminazioni da tavolo.” Un vero spirito artistico che ha portato l’antiquario ad aprire le porte del proprio negozio a piccole ma raffinatissime mostre d’arte organizzate dai Curatori Bulgari, Stefano Lombardelli e Anna Maria Del Bianco.


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È MERITO DI STUDIO MATERIA L’ELEGANZA ARCHITETTONICA CHE RIMANDA ALLA LINEARITÀ DEI LOFT METROPOLITANI. di Lucia Lombardi / ph Riccardo Gallini

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D Due

RACCONTARE LE VITE DEGLI ALTRI E TENERE INCOLLATI GLI SPETTATORI AL FILO SOTTILE NARRAZIONE. DALLE SOAP OPERA ALLA TV, FINO AL CINEMA. QUESTA VOLTA LO SCENEGGIATORE PARLA DI SE STESSO, DELLA SUA RAVENNA LASCIATA A 20 ANNI.

NUS ET OFFICTIUS ALIQUAM, ODIT ALIAT VID UTEM VOLUPIT ASSINCI PISTOTAT IPSA IMIN EST ESTE CUSAM DOLORECUS CUSANIMOS NONSENIMI, UTE DEBITAT IUNDELENDAE. NE DOLUPTATUR

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A

A Rimini, nelle immediate vicinanze delle mura cittadine, in una palazzina di nuova concezione, totalmente costruita in bioedilizia, sorge all’ultimo piano l’appartamento su due livelli con doppio volume di una coppia di imprenditori locali, pensato per loro dallo Studio Materia di Santarcangelo di Romagna, composto dagli architetti Gianluca Maestri e Ivan Ciappelloni, specializzati in interior design. I committenti provenivano da un’abitazione totalmente differente, rustica e raccolta, qui invece, ove i volumi sono ampi e la luminosità investe in toto gli ambienti, si è cercato, pur nella diversità di concezione, di riprodurre quel senso di intimità attraverso un uso ben consapevole, sapiente, di materiali rudi, primordiali, materici, in netto contrasto tra loro ma in una vicendevole messa in risalto, come legno, ferro e cemento: perfetti per l’urban style dell’insieme, ideale per gli ambienti che riveste e per i committenti, moderni, sportivi, attivi.

LA CUCINA È CARATTERIZZATA DA LEGNO DI QUERCIA, SCELTO PER LE SUE CARATTERISTICHE SPECIFICHE, FIAMMA RIGOGLIOSA, ANNERITURE DOVUTE AL TEMPO, NODI EVIDENTI, CHE DONANO MOVIMENTO E CREANO UN EFFETTO DOMESTICO.

La cucina è il fulcro della casa, ove la coppia ama ritrovarsi, condividere momenti in sintonia attorno all’isola espressamente commissionata. Conseguentemente a questa esigenza specifica dei committenti, gli architetti hanno creato uno spazio tutto su misura, progettando ogni singolo mobile e affidandosi all’esperienza di Mazza Arredamenti per la realizzazione. La cucina 48

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è caratterizzata da legno di quercia, un’essenza autoctona con un secolo di vita, scelto per le sue caratteristiche specifiche, fiamma rigogliosa, anneriture dovute al tempo, nodi evidenti, che donano movimento all’insieme e creano quell’effetto domestico che si stempera a contatto con il ferro nero delle putrelle che sorreggono e decorano allo stesso tempo l’isola-tavolo. Il tubo industriale della cappa d’aspirazione declinato ad un uso domestico si fa decoro altamente caratterizzante. Il grande lavabo è stato disegnato appositamente con un ampio e comodo gocciolatoio dall’effetto vintage. Il frigo e la dispensa hanno un rivestimento in quercia a grandi riquadri, come una vecchia cassa per spedizioni oltremare. La parte bassa del mobilio della cucina è in legno laccato bianco per dar risalto ai vari materiali impiegati. Ad illuminare il tutto, sono state scelte delle lampade industriali, frutto di una ricerca specifica. L’ariosa sala caratterizzata da grandi vetrate è su doppio volume. Entrando nell’appartamento ci si trova davanti un tavolo Baxter in rame stagnato dall’effetto martellato con quattro sedie Vitra firmate Verner Panton, caratterizzate da linee morbide e sinuose. Sul tavolo è sospeso un grande proiettore industriale adattato all’uso residenziale che mantiene vivo il carattere rock dell’intervento. Il tutto si staglia su un’alta parete fortemente caratterizzata da una carta da parati dall’effetto décollage. Dallo spazio conviviale si passa allo spazio dedicato allo svago, definito da un ampio divano in stile metropolitano, in pelle vintage color cuoio e tessuto écru naturale. Sulla destra la scala che sale al piano notte, è stata rivisitata nel restyling degli spazi, inserendo un corrimano in rovere massello che si accorda perfettamente con il parquet della casa, e l’ultimo scalino in basso sostituito con uno in cemento, da cui si dipana un divano in tessuto color avio, che segue il perimetro della parete crean-

IN ALTO, LA CUCINA; A DESTRA, IL SOPPALCO CHE SI AFFACCIA SUL LIVING.


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A FIANCO, LA CAMERA DA LETTO PADRONALE; SOTTO, IL BAGNO.

LA STANZA DA LETTO PADRONALE È ORIGINALE, AVVOLGENTE, DISEGNATA PENSANDO ALLA PERSONALITÀ DEI DUE ABITANTI. GLI SPAZI MASCHIO E FEMMINA SONO BEN DEFINITI, A LEI È DEDICATO UN GIOCOSO E RAFFINATO MOBILE DA TOELETTA.

do un unicum visivo, estetico. Questo raccordo perimetrale di legno e cemento diventa di fronte al divano un ideale supporto per l’avveniristica TV, scelta dal tecnologico padrone di casa. Un proiettore da stage, da palco teatrale, acquistato online da uno scout di articoli di modernariato illumina con riflessi da lente Fresnel il sottoscala. Ricerca di oggetti e materiali pensati per altre destinazioni e declinati per altri usi da quelli correnti è un po’ la cifra stilistica dello Studio Materia, che gioca molto tra il fatto su misura, il pezzo vintage e l’industrial, per un effetto scenografico altamente personalizzato e confezionato ad hoc sul singolo committente. Salendo le scale ci si trova in un soppalco di raccordo tra i vari ambienti del piano notte, questo spazio sopraelevato, dedicato al relax è separato dal resto, ma allo stesso tempo comu50

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nicante, qui vi sono due poltrone, una TV e un tapis roulant per allenamenti domestici. Per ristorarsi o prepararsi al meglio per affrontare una nuova giornata, non rimane che lasciarsi coccolare dal bagno turco con doccia in perfetto stile industrial, caratterizzato da un infisso con telaio in ferro grezzo che incornicia i vetri, pensato per separare la zona benessere dal resto del bagno. La stanza da letto padronale è originale, avvolgente, disegnata pensando alla personalità dei due abitanti. Gli spazi maschio e femmina sono ben definiti, a lei è dedicato un giocoso e raffinato mobile da toeletta, su cui si accende uno specchio incorniciato da lampadine, come quelli delle dive di Hollywood degli anni d’oro, con una strizzata d’occhio ai mobili dei gioiellieri, con cassettini tutto attorno e ripiani-vassoio su cui stendere accuratamente tutto il proprio

nécessaire per la cura della persona e la scelta dei bijoux. Per esaltare al meglio tutta la femminilità della padrona di casa non poteva mancare il sogno di tutte: una cabina armadio celata da un fluente tendaggio in broccato, dotata di morbida moquette per potervi scorrazzare a piedi nudi indisturbate. L’armadio non-armadio per l’uomo è collocato leggiadramente nella stanza da letto, perfettamente macho, essenziale, con un richiamo al cinema americano, ai fumosi jazz club metropolitani, grazie ad un’ampia tenda-rivestimento in elegante tessuto gessato. Tutti gli ambienti sono divisi senza cesure nette, come appartenenti ad un unico ambiente, tanto da ricordare la linearità degli ariosi loft metropolitani. Il design degli elementi, i materiali scelti e le nuances restituiscono un effetto di primordiale intimità e di avvolgente omogeneità tra le parti.


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ph Ivan Ciappelloni ph Ivan Ciappelloni

Studio Materia nasce nel 2005 dalla volontà di creare un laboratorio di architettura e interior design capace di operare in ogni ambito. Con questo intento si sono associati gli architetti Gianluca Maestri e Ivan Ciappelloni che, dopo aver lavorato come progettisti presso un importante studio di progettazione di Rimini, fondano il proprio studio con sede a Santarcangelo di Romagna. In questi anni, lo studio opera principalmente nella progettazione di interni, sia in ambito residenziale che nel settore alberghiero e retail, seguendo tutte le fasi del progetto, compresa la gestione di fornitori e artigiani. Anche nelle ristrutturazioni edilizie Studio Materia impiega la stessa cura del dettaglio e la stessa ricerca di originalità di cui si avvale nel progettare interni, garantendo l’assistenza e la competenza necessaria per il buon esito del progetto.


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DIPINGERE

La sincerità

DEL RITRATTO LE OPERE DI DUSAN JOVANOVIC, RIMINESE D’ADOZIONE, SONO SPECCHIO DI UNA VITA DEDICATA ALL’ARTE IN TUTTE LE SUE FORME, TRA PITTURA, SCULTURA E SCENOGRAFIA.

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di Serena Macrelli / ph Riccardo Gallini

Ama dipingere di notte sulle note dell’Adagio di Albinoni. “È il momento in cui si raccolgono tutti i sentimenti, le emozioni e si passa dalla realtà all’irrealtà del sogno,” il momento in cui cogliere la magia degli oggetti, dei volti e farne pittura. Le tele di Dusan Jovanovic sono viaggi onirici dall’ele-

ganza rinascimentale tra simbolismi, chiaroscuri caravaggeschi, precisione metaf isica. Le sue nature morte sono nature vive. Racconti dai ritmi cromatici, melodie di ricordi, echi paesaggistici. Oltre lo sguardo. Oltre la forma. Come i suoi ritratti, narrazioni di vite, di fisionomie interiori. Fede-

rico Fellini, Enzo Ferrari, Sophia Loren, Bettino Craxi sono solo alcune delle personalità che Jovanovic ha ritratto. Un percorso artistico ricco di soddisfazioni. Nato a Belgrado nel 1949 mostra il suo talento fin da giovanissimo. A soli undici anni riceve il premio alla Mostra Internazionale

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AMA DIPINGERE DI NOTTE SULLE NOTE DELL’ADAGIO DI ALBINONI. “È IL MOMENTO IN CUI RACCOLGO TUTTI I SENTIMENTI, LE EMOZIONI E SI PASSA DALLA REALTÀ ALL’IRREALTÀ DEL SOGNO,” IL MOMENTO IN CUI RIESCE A COGLIERE LA MAGIA DEGLI OGGETTI E DEI VOLTI.

SOPRA, UN’OPERA DI DUSAN JOVANOVIC. IN APERTURA, IL PITTORE CIRCONDATO DAI SUOI QUADRI.

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in India, a quattordici è a Parigi, a sedici ottiene il riconoscimento alla Mostra mondiale “Il mio paese, il mio focolare”. Un vero enfant prodige. I primi ricordi legati all’arte? “Fin da bambino ho provato un grande amore per la musica e la pittura. A quattro anni ho iniziato a suonare il pianoforte. Mio padre aveva un amico che era custode di un museo, così andavamo a trovarlo e io passavo ore tra quelle stanze suonando un cembalo. A Belgrado c’era uno zoo e a me piaceva ritrarre gli animali per creare composizioni, una sorta di collage, facevo esperimenti.” Un crescendo. Dopo aver frequentato la scuola di design e pittura, quella per decoro d’interni e di

restauro, entra all’Accademia di Belle Arti di Belgrado e ottiene la specializzazione post-laurea in Ritratti. “Ritrarre qualcuno non significa solo dipingerlo, ma dargli un riflesso particolare, coglierne la più profonda psicologia.” Ha viaggiato moltissimo e vissuto in Francia, in Costa Azzurra, ma è l’Italia che ha sempre avuto nel cuore. “Roma, ma soprattutto Firenze, Siena. Le terre del Rinascimento, con la loro architettura straordinaria, raffinata. In ogni luogo ci sono magnifiche testimonianze culturali, la gente è calda, comunicativa. E Rimini, in cui vivo da ventotto anni, è una città a cui voglio molto bene, è ricca di storia.” Uno stile personalissimo definito da Federico Zeri Nuovo Realismo e da altri critici ricondotto al Realismo Magico per la capacità di oltrepassare il quotidiano e svelarne i segreti più reconditi. Su di lui hanno scritto critici come Vittorio Sgarbi, Alvaro Valentini, Claudio Spadoni, Anne Vanoli. Più di trecento le mostre allestite finora in tutto il mondo, di cui cinquanta personali, spesso in collaborazione con la Galleria d’Arte Rosini di Riccione e la galleria Marescalchi di Bologna. Per Jovanovic l’arte è anche impegno

per il sociale. Molte sono le aste di beneficenza organizzate dal Rotary Riccione-Cattolica di cui fa parte e molti i progetti in fase di realizzazione. “Penso che ognuno debba dare il proprio contributo per migliorare la società e anche il proprio territorio. Aiutare ed educare, trasmettere l’arte, la storia, soprattutto ai giovani che sono il nostro futuro.” Quali caratteristiche deve avere un artista? “Moralità, onestà, sincerità.” Ha sperimentato anche altri campi oltre a quello della pittura? “Creo anche sculture e fontane. Ad esempio ho realizzato su commissione di Giovanni Olivieri, figlio di Arduino Olivieri fondatore del Liceo Classico Giulio Cesare di Rimini, un bassorilievo in marmo giallo di Siena raffigurante l’erudito, un’importante opera che si trova nell’atrio del Liceo. Per un certo periodo ho collaborato con Versace, la Ferretti e altri stilisti realizzando scenografie per le sfilate. Ai dipinti sullo sfondo si univano effetti sonori e il pubblico veniva avvolto da un vento suggestivo. Un’esperienza totalizzante come quelle vissute per ideare le scenografie di numerosi teatri italiani.”


ADVERTORIAL

CON VERNOCCHI.ZERO DALLA TOSCANA ALLA ROMAGNA OFFROAD

VERNOCCHI.ZERO HA ACCOLTO A RIMINI L’ARRIVO DELLA 15° EDIZIONE DELLA TIRRENO ADRIATICA DI LAND ROVER

Fedele alla sua linea al punto da renderla un’icona e con l’avventura nel sangue. È questo il segreto del fascino della Land Rover, capace di muoversi a suo agio fra le strade cittadine, gli sterrati, le alte quote e, perché no?, negli eventi mondani. Si è conclusa il primo novembre, a Rimini, la 15° edizione della Tirreno Adriatica, il tour in offroad di Land Rover per saggiare su strade inerpicate, sentieri, sterrati fangosi, le capacità di tutti i modelli della gamma Land Rover. Oltre settanta fuoristrada, guidati da fedelissimi della casa automobilistica inglese, si sono dati appuntamento sulla costa tirrenica per un coast to coast che li ha portati fino all’Adriatico. I partecipanti hanno attraversato la Maremma Toscana, passando dalla Val d’Orcia e da Montalcino, guadando il Trasimeno fino a Cortona, per poi giungere fino a Città di Castello ed affrontare la scalata appenninica del Monte Nerone a quota 1.525 metri. La parata

di Land Rover è quindi giunta ad Urbino e passando per San Leo è approdata in Valmarecchia, per concludersi sulla spiaggia di Rimini. Le macchine si sono radunate al porto per un’ultima emozione: schiacciare l’acceleratore e provare la tenuta dell’assetto sulla spiaggia. Un coast to coast che è stata anche l’occasione per Vernocchi.zero, concessionario esclusivo Land Rover per Rimini, Pesaro e San Marino, per organizzare un cocktail nei giardini del Grand Hotel e presentare ai propri clienti il Nuovo Evoque e la Discovery Sport 2.0. In particolare l’Evoque, la “piccola” di casa Land Rover, si è aggiudicata l’apprezzamento del pubblico al punto da diventare il SUV premium più venduto in Italia. Un’auto valida sia su strada che nei percorsi sterrati. Agile in città, grazie alla sua ridotta lunghezza di carrozzeria e al favorevole raggio di sterzata, è allo stesso tempo un gioiellino a trazione

integrale che appena mette le ruote sulla terra tira fuori uno spiccato spirito off-road degno della casa inglese. Fedele alla filosofia della casa costruttrice che punta a trasformare le sue vetture in icone, riducendo all’essenziale le modifiche, nella nuova versione il restyling si è concentrato su piccole variazioni del frontale. Mentre importanti accorgimenti sono stati apportati dal punto di vista tecnologico. L’ultimo modello è infatti equipaggiato con il nuovissimo motore Euro 6 2.0 da 150 o 180 cv interamente prodotto da Jaguar Land Rover, i consumi di questo nuovo motore rispetto al precedente sono a dir poco sorprendenti. Con l’inverno alle porte, la miglior stagione per saggiare le qualità di Land Rover, la casa inglese guarda avanti ed è già proiettata in primavera per il lancio della Nuova Evoque Convertibile. Il primo fuoristrada cabrio al mondo. Vernocchi. zero vi aspetta per questa e molte altre novità.

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GIRARE

Dall’editing

ALLA REGIA DA RIMINI A ROMA E POI A BUENOS AIRES: NATALIE CRISTIANI, EDITOR DI REGISTI COME DANIELE BASILIO, ROBERTO PACI DALÒ E GIADA COLAGRANDE, ORA ACCETTA LA SFIDA DELLA MACCHINA DA PRESA.

H

di Lucia Lombardi

“Ho sempre voluto fare cinema. L’idea del montaggio si è sviluppata casualmente attorno ai 23 anni, quando frequentavo il DAMS a Bologna. Sapevo che non mi sarebbe interessato l’aspetto teorico, bensì quello pratico. Consapevolezza che mi ha fatto arrivare a Roma e superare l’esame per ac-

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cedere al Centro Sperimentale di Cinematografia”. Così racconta Natalie Cristiani, durante la sua tappa riminese, di ritorno dal BFI London Film Festival, dove ha presentato il suo primo film documentario da regista: Nicola Costantino: La Artefacta. “Quello del montatore è un mestiere abbastanza sconosciuto, un sapere acquisibile a bottega, difficile da capire se non si è mai lavorato in moviola, e ciò poteva succedere solo a Roma.” Ha incominciato col montare cortometraggi, tra i quali Le mani in faccia di Daniele Basilio, con Riccardo Scamarcio e Camera oscura di Roberto Paci Dalò. In seguito, il documentario di Marco Bertozzi Rimini Lampedusa Italia e il lungometraggio di Giada Colagrande Before It Had a Name, interpretato da Willem Dafoe e Seymour Cassel. E poi El Campo di Hernan Belon, Nina di Elisa Fuksas, Dancing with Maria di Ivan Gergolet. Solo per citarne alcuni! Di questo mestiere l’ha attratta il potere non narcisistico che lo caratterizza: “In quel ruolo mi riconosco. Il regista ti sceglie e ti affida il suo lavoro nel momento più delicato. Tra i due ci deve

essere grande affinità, è un po’ come fidanzarsi, si è a stretto contatto per mesi e mesi, in una totale intimità e complementarità, allo stesso tempo è un momento tosto, in cui ti devi scontrare con la realtà del girato che hai tra le mani, e il regista sa che puoi tirar fuori il meglio del film.” Natalie è l’emblema vivente di quanto conti il caso nella vita, dopo Roma ha scelto Buenos Aires: “Sono cinque anni che faccio la spola tra le due capitali. Ci sono arrivata nel 2010, per una co-produzione tra Italia e Argentina con l’Istituto Luce, per il film El Campo. Volevo viaggiare e ho accettato. Da lì è nato tutto. Sono sempre stata mossa dallo stimolo di spostarmi, conoscere altre culture, fare cose in altre lingue.” Voleva esplorare ed esplorarsi, l’Argentina le piaceva, così come la sua cinematografia, e ha seguito la corrente: “È un cinema molto vivo, inoltre ci sono molte donne che ci lavorano in maniera attiva e presente. La loro cinematografia mi interessa molto, dagli anni ’90 è presente ai più grandi festival, penso a Pablo Trapero o Lucretia Martel.” Con La Artefacta, Natalie è passata alla regia, come filiazione


Il Viaggio di Nozze pensato, organizzato e realizzato in ogni minimo particolare solo per voi, perchè sia “il vostro Viaggio più Bello”

naturale del suo percorso artistico, dedicandosi al film documentario. Questo film racconta di Nicola Costantino, un’artista che ha rappresentato la sua nazione alla 55a Esposizione Internazionale d’Arte (partecipazione nazionale dell’Argentina), a Venezia nel 2013. “Nicola è una donna affascinante, poliedrica. Neanche a farlo apposta abitiamo nello stesso palazzo a Buenos Aires. Tornata dall’Italia mi ha mostrato i suoi materiali. Le dicevo ‘devi fare un film’. E ad un certo punto lei mi ha detto, perché non lo fai tu. Era quello che aspettavo!” Il film a Buenos Aires è in sala da ben due mesi, lì i documentari escono e stanno fuori tanto, ora inizia la circuitazione nelle varie province argentine, ma ciò che conta, per via dei numeri, è la piazza della capitale, solo la città e la sua provincia sono grandi come tutta l’Italia! “Volevo fare un film sull’arte contemporanea comprensibile da tutti. Mi interessava raccontare di

lei e, attraverso lei, di me stessa, suscitando nello spettatore empatia per questo personaggio. Le sue opere ci sono, ma non parlano critici, curatori, giornalisti. A raccontarsi c’è Nicola stessa, i suoi collaboratori, il figlio, i luoghi. Nicola fa un lavoro totale e totalizzante, sofisticato, in cui mette la sua manualità, confeziona tutto da sé, non c’è solo l’idea, il pensiero, ma anche l’oggetto. Volevo indagare il senso del doppio, rispetto alla molteplicità dei ruoli, come quello di madre e artista, volevo lavorare sul concetto di femminilità, che talvolta si perde nel contatto col mondo del lavoro, mentre lei questo l’ha contenuto.” Il film ha già partecipato con successo all’Hot Docs Film Festival di Toronto, in Canada, dove è stata fatta la World Première, poi a Londra al BFI. “Farò altri film sia da regista che da montatrice,” dichiara Natalie entusiasta. Nel frattempo, attendiamo curiosi La Artefacta nelle sale italiane per il 2016.

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PROIETTARE

Il cinema

DEL FUTURO NON SOLO 3D, ALTA DEFINIZIONE O FILM: IL CINEMA È PRONTO AD ACCOGLIERE OGNI ESPRESSIONE ARTISTICA FILMATA, COMPRESE QUELLE DEI PRIVATI.

A

di Marina Giannini / ph Riccardo Gallini

Alla guida di una realtà imprenditoriale attiva sul territorio, l’azienda Giometti Cinema, dotata di una visione del lavoro e della vita dinamica e aperta alle tecniche innovative del settore, è stata tra le prime in Italia a puntare sulla tecnologia digitale. Su questa azienda all’avanguardia nel settore, vogliamo saperne di più. Saliamo al secondo pia-

I TRE FRATELLI GIOMETTI, SILVIA, GIANLUCA E MASSIMILIANO.

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no del Cinepalace di Riccione e incontriamo Massimiliano Giometti. Il sorriso e l’apertura mentale sono il punto di forza di questo imprenditore e quando si parla di progetti lungimiranti per lui non esiste mai la frase: “non sono in grado”. “Alla fine degli anni ’90 mio padre fece la scelta strategica di costruire le multisale per osteg-

giare i competitor stranieri che si affacciavano in Italia. In soli quindici anni siamo passati da 10 a 150 schermi con l’apertura di una multisala ogni sei mesi. Questo traguardo è stato raggiunto grazie all’impegno di un’intera famiglia che vede impegnati anche i miei fratelli, Gianluca e Silvia, che all’interno dell’azienda ricoprono rispettivamente ruoli importanti di amministratore finanziario e programmazione dei film. Silvia, oltre a questo ruolo, da qualche anno segue la gestione diretta delle nostre strutture ricettive. Per la fiducia che ci siamo conquistati in questo settore, la multisala sta funzionando anche per i notevoli sforzi che abbiamo messo in campo per portare aventi nuovi progetti. Siamo stati i primi in Italia a puntare sulla tecnologia digitale, un sistema innovativo che offre maggiore versatilità e lo sta dimostrando. Il pubblico, infatti, si sta differenziando tra amanti della musica, del balletto, ora anche dell’arte e del teatro di prosa. Non ci possiamo permettere di trascurare nessuna nicchia di spettatori.” Ci parli dei suoi investimenti sul territorio.


Posillipo l’Osteria

“Degna di nota è la Rassegna del cinema d’autore in collaborazione con l’Istituzione Riccione per la Cultura. A questo proposito vorrei lanciare una freccia a favore di Cristina Baldolini dell’ufficio Cultura che ha collaborato con noi con grande impegno e professionalità. Abbiamo messo in campo una programmazione rigorosa, sempre attenta alle novità più recenti, ma anche alla storia del cinema, con la riproduzione dei classici in versione restaurata. L’ultima frontiera della visione cinematograf ica quella dei docufilm legati all’arte, ai grandi musei del mondo, alla danza, all’opera, trasmesse in diretta via satellite. Con il progetto Rassegna d’autore abbiamo fatto sì che gli studenti si avvicinassero al cinema con prezzi agevolati. In questo progetto abbiamo avuto la partecipazione straordinaria di ospiti illustri del calibro di Mario Martone con il suo film Il Giovane Favoloso, il premio Oscar Gabriele Salvatores con Il ragazzo invisibile. Circa un migliaio di studenti, grazie alle nuove tecnologie, hanno potuto gustare il

programma in contemporanea in tutte le sei sale. Un altro progetto di rilievo è stato l’avvio della collaborazione con la 6° edizione dell’Amarcord Film Festival, la rassegna di cortometraggi d’autore promossa da SMART Academy, patrocinata dal Comune di Rimini, di Riccione e dalla Cineteca di Rimini”. Oltre agli investimenti già realizzati, progetti futuri? “La trasformazione del cinema ha fatto sì che le sale di Riccione, Rimini, Prato (14 sale con 3.500 posti), Pesaro, Tolentino e Matelica possano essere utilizzate anche dalle aziende per la promozione in orari extra cinema. L’Azienda Giometti Cinema intende dare sempre più spazio ai contenuti alternativi e alle proposte anche le più stravaganti. Di recente abbiamo assistito ad una proposta di matrimonio sullo schermo. Il nostro obiettivo è quello di creare una specie di cinema on demand da affiancare alla normale programmazione”. Una bell’immagine che si sta affermando su Riccione: uno scrigno di opportunità offerto ai cittadini e turisti.

Lungomare della Repubblica, 12 - Riccione www.osteriaposillipo.com

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Via Dell’Orizzonte, 1 - Gabicce Monte (PU) Tel. 0541 953373 www.hotelposillipo.com

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GREEN RESTAURANT RICCIONE MENÙ À LA CARTE VISTA MARE!

IL GREEN RESTAURANT ALL’ATLANTIC DI RICCIONE OFFRE ELEGANTI SERATE CON MENU TEMATICI ED UN PERCORSO SPA DI RELAX E BENESSERE.

Da un’intuizione dei nostri ospiti più affezionati, nasce il desiderio di presentarci a chi non soggiorna in Hotel, con questo ambizioso traguardo l’Atlantic apre le porte al pubblico e mette in scena il suo fiore all’occhiello: il Green Restaurant. Un nuovo e raffinato concept della ristorazione guidato dal Maître Antonio Temperini e con la regia dello Chef Lucio Antonietti. Un menu à la carte creato con essenze freschissime e di qualità, una selezione di ingredienti “a Km 0” e delle migliori tradizioni italiane e internazionali,” spiega orgoglioso Temperini. Una sintesi eccellente tra le ricette locali, con la pasta fresca tirata a mano, le verdure romagnole e il pesce dell’Adriatico, ed ispirazioni esotiche, con le spezie orientali, il sale rosa dell’Himalaya e il tofu. Sono presenti all’interno della carta quattro percorsi gastronomici: pesce, carne, vegetariano e vegano.

V i va ce l ’of fe r ta s i a n e l weekend che durante gli altri giorni della settimana con serate a tema e menu speciali oppure à la carte, sempre disponibile. Oltre a questo, un menu del giorno e un buffet illimitato completano l’offerta: sia a pranzo che a cena, il ristorante Green è infatti aperto tutti i giorni con orari flessibili per soddisfare le esigenze di tutti, per chi preferisce mangiare sul presto e chi con i piccoli di famiglia. Da non dimenticare il Gran Breakfast, la deliziosa prima colazione che viene presentata con oltre 100 pietanze a scelta, tra cui pregiati formaggi, salumi e le originali confetture dello chef. Qualità delle materie prime, sapienza nell’elaborazione e un team di lavoro altamente qualificato sono le caratteristiche del Ristorante Green. Accanto al Green è possibile accedere a un percorso SPA che garantisce una giornata di benessere unita a una se-

rata di buon gusto, in un mix romantico e al tempo stesso funzionale. Si tratta del Green & Atlantic SPA, tra piscine coperte, idromassaggi con autentica acqua marina, thalasso, sauna e beauty center. Si può scegliere Atlantic SPA per qualche ora di relax personale, per romantici momenti di coppia o per un’esclusiva serata di Private SPA. Competenze, preparazione e sensibilità contraddistinguono i massaggi ed i trattamenti di bellezza. La location è quella del Lungomare della Libertà di Riccione, tra le luci delle fontane, il curato verde e la vista sul mare. Oltre alla sala principale è possibile riservare un tavolo vista mare in veranda o, d’estate, direttamente nel romantico dehors . Ciò che unisce tutti gli ambienti è lo splendore del bianco, con i cristalli e l’argenteria nelle mise en place, in un’atmosfera suggestiva ed esclusiva.

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INTRAPRENDERE

Nel mare delle

FILIPPINE

UNA FAMIGLIA DI RIMINESI SI TRASFERISCE SULL’ISOLA DI MALAPASCUA. OBIETTIVO: GESTIRE UN RESORT PER AMANTI DEL SUB, UN SOGNO CHE SI REALIZZA NEL BLU DELL’OCEANO.

C ph Riccardo Gallini

C’è un pensiero che prima o poi attraversa tutti. Guardi una fotografia: la spiaggia bianchissima, una distesa di palme a perdita d’occhio, il mare che più cristallino non potrebbe essere, poi pensi un po’ alla tua vita e ti dici: perché non mollo tutto è mi trasferisco in capo al mondo? Peccato

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di Antonella Zaghini

che fra la realtà e quel sogno c’è di mezzo il proverbiale mare, molto spesso un oceano, e allora buono, buono, riponi il desiderio nel cassetto e te ne torni al tuo tran tran quotidiano. Non è stato così per Andrea Valeriani, 29 anni, riminese che sta per realizzare il suo so-

gno: aprire un resort nelle Filippine. La scelta è caduta sull’isola di Malapascua, meta privilegiata per gli appassionati di immersioni subacquee. Sono stati infatti i fondali mozzafiato e i loro abitanti a portare Andrea insieme alla sua famiglia, la madre Teresa Zedda e il padre Maurizio Valeriani, nelle isole del Sud-Est asiatico. Tutti e tre esperti sub per anni, ci sono andati in vacanza, hanno fatto amicizia con persone che avevano percorso lo stesso sogno e quando si è presentata l’occasione l’hanno afferrata al volo. Ci hanno rif lettuto quel tanto che basta e hanno acquistato un terreno per costruirci un resort a Malapascua, un minuscolo gioiello incontaminato, fuori dalle rotte del turismo di massa. Lunga appena tre chilometri, la si può tranquillamente girare a piedi in un paio di ore. Il mezzo di spostamento più usato è il motorino, scordatevi invece l’automobile perché qui non ci sono strade. Frequentata in massima parte dai sub, l’isoletta conta ben 21 centri di diving e c’è pure un ristorante italiano gestito da una coppia di riminesi che, una quindicina di anni fa, ha deciso di investire tutto sull’Angelina Beach.


Il più impegnato nell’attività sarà il figlio Andrea, che il 7 gennaio partirà per il Sud-Est asiatico. “I lavori – spiega – inizieranno nell’anno nuovo, per completarli ci verrà un anno e mezzo, ma contiamo di potere aprire il 60% della struttura in tempo per le vacanze di Natale 2016.” Il complesso si estenderà su una superficie di 2.500 mq con bungalow in muratura provvisti di aria condizionata, giardino privato, oltre alla piscina comune e un chiringuito in riva al mare. L’investimento è stato dettato dalla passione per il mare che padre, madre e figlio condividono, ma anche dal fatto che oggi scommettere sull’Italia per un giovane è sempre più difficile: “I rischi d’impresa – sottolinea Teresa Zedda – sono esagerati”. Per non parlare dei tempi. “Realizzare un investimento di questo tipo – prosegue Andrea – fra permessi, autorizzazioni e altre incombenze burocratiche richiede anni. Lì una volta perfezionato l’acquisto del terreno, il tempo di

eseguire i lavori e il progetto lo vedi con i tuoi occhi.” Lati negativi in questa avventura imprenditoriale non ne vedono. “Certo, al principio sarà dura, mi dovrò misurare con un lavoro che non ho mai fatto, ma non sarà certo questo un problema. Poi le Filippine sono in una zona dove in poco tempo, prendendo un areo, puoi andare a Hong Kong, Singapore, Giappone, in cinque ore di volo sei in Australia. Insomma come posizione non è male.”

L’isola di Malapascua è una piccola isola a Nord-Est di Cebu, nelle Filippine. È la tipica isola tropicale con spiagge bianchissime e palme che arrivano fino sul mare. È famosa per la presenza stanziale dello squalo volpe, una particolarità che ha contribuito a farla diventare meta di esperti subacquei. La stagione migliore per andarci in vacanza è da dicembre a marzo, ma considerata la sua peculiare posizione si può tranquillamente prenotare un viaggio in tutti i mesi dell’anno.

A FIANCO, TERESA ZEDDA DURANTE UN’IMMERSIONE; A SINISTRA ANDREA VALERIANI CON LA MADRE.


PRODURRE

Un aroma

ANTICO

MARCO ED EMANUELA DELL’OLEIFICIO SAPIGNI RACCONTANO COSA SIGNIFICA PRODURRE OLIO CONIUGANDO LA CURA TRADIZIONALE PER IL PRODOTTO E L’INNOVAZIONE TECNOLOGICA.

U

di Cinzia Bauzone / ph Riccardo Gallini

Una storia che attraversa quattro generazioni, quella della famiglia Sapigni. Una tradizione che ha radici profonde, come quelle degli ulivi secolari che, nel 1850, Giovanni Sapigni decise di dedicare alla produzione dell’olio. Per raccontare la loro storia, non si può che partire dalle colline romagnole, come un grande libro di storia le cui pagine si sfogliano attraverso il racconto di Marco ed Emanuela, titolari dell’azienda. Pagine che si intrecciano di tradizioni contadine, di ricordi, gioie, soddisfazioni, colori e profumi della campagna, ma anche di fatica, duro lavoro che ha superato molti ostacoli, sfidando qualche volta l’imprevedibilità della natura e del tempo. Una tradizione forte la loro, un ripetersi di tecniche ed esperienze consolidate, apprese dalle generazioni passate e unite a un’innovazione tecnologica di alto livello, che hanno trasformato l’Oleificio Sapigni in una realtà all’avanguardia nella produzione e commercializzazione dell’olio extravergine di oliva di altissima qualità. La costante ricerca, ha portato l’azienda a distinguersi nel panorama del mercato oleario, ottenendo numerosi premi e

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riconoscimenti. “Il nostro segreto” afferma Marco Amati, “consiste nel curare ogni minimo particolare durante le fasi della produzione, dalla selezione della materia prima alla molitura delle olive, alla conservazione dell’olio, all’imbottigliamento. Abbiamo scelto l’impianto continuo, perché riteniamo sia il sistema migliore per ottenere un prodotto dalla qualità costante. L’aspetto che garantisce la igienicità della lavorazione (nessuno infatti viene a contatto del prodotto) è una nota distintiva che ci ha orientati verso questa scelta, rispetto al sistema tradizionale. L’estrazione dell’olio dalle olive attraverso impianto continuo vede,

dopo il lavaggio e la defogliazione, la frantumazione delle olive con macine in pietra.
Ogni annata, ogni idea che decidiamo di mettere in campo è un nuovo inizio, una nuova sfida”. Emanuela Amati, racconta la tenacia di nonna Giorgia che certamente l’accomuna in un mondo di uomini: “Erano i primi del Novecento, un percorso difficile lungo la strada dell’emancipazione, non è stato facile per lei accedere alle difficoltà di un lavoro prettamente maschile. Le antiche radici giocano un ruolo importante nel nostro lavoro, ma non hanno mai condizionato il nostro spirito innovativo. Negli ultimi due anni abbiamo adottato il sistema

di estrazione a due fasi, cioè senza aggiunta di acqua. Questo ci ha permesso di ottenere un olio più profumato, di un colore verde brillante, oltre a un sapore più intenso. Questo sistema ci consente di eliminare le sostanze inquinanti, scarti di lavorazione che dovrebbero essere smaltiti, invece vengono utilizzati in altre attività produttive, come il nocciolino che risulta un ottimo biocombustibile da utilizzare per il riscaldamento.” Un sistema di produzione estremamente rispettoso dell’ambiente che colloca la qualità dei prodotti dell’Oleificio Sapigni di Villa Verucchio tra le eccellenze della enogastronomia del nostro territorio.

SHOWROOM presso OLTREMATERIA LAB Via al Mare, 20 - San Giovanni in Marignano (RN) Tel. 0541 831243 - www.studiobbdesign.it


RIDERE

Gorillaz

CABARET AL GENTE DI MARE DI CATTOLICA SI CENA E SI RIDE IN COMPAGNIA DEL CABARET DEI GRANDI ATTORI COMICI, CON UNO SGUARDO ALLE NUOVE GENERAZIONI.

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Dal mecenatismo di un imprenditore, a pochi metri dal mare, in una suggestiva location, nasce il desiderio di ridere con Gorillaz Cabaret, una rassegna di teatro e cabaret ideata e fortemente voluta da Giacomo Badioli, proprietario del ristorante Gente di Mare a Cattolica, per rievocare le atmosfere dell’antica tradizione cabarettistica che trova le sue origini, in Italia, allo storico Derby Club di Milano. Ma anche per offrire un’alternativa di qualità alla clientela, che potrà gustarsi un inedito dopo cena, senza costi aggiuntivi. La formula è quella più classica e collaudata: si cena e si ride in un’atmosfera unica, in una situazione adatta al pubblico adulto e anche alle famiglie. Ad impreziosire questa originale kermesse, che ha preso il via sabato 21 novembre per concludersi il 26 marzo, è la conduzione di Norberto Midani, attore di teatro che proviene dalla scuola milanese di Dario Fo, Enzo Iannacci e Giorgio Gaber. Nella veste di direttore artistico ha saputo costruire un calendario davvero eccezionale che prevede la partecipazione, tra gli altri, di Leonardo Manera, Max Pisu, Stefano Chioda-

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IN MAGAZINE

di Arianna Denicolò

roli, Beppe Braida, Claudio Batta. Tutti nomi che hanno fatto la storia recente del live cabaret. Gorillaz Cabaret ha saputo conquistare anche l’Amministrazione comunale cattolichina che ha deciso di dare il proprio patrocinio, per poi diventare soggetto attivo nella seconda fase, che prenderà il nome di Atelier Snaporaz, una palestra di cabaret per aspiranti attori che partirà dai primi mesi del 2016 nell’omonimo teatro di Piazza del Mercato e che mira a far diventare Cattolica un riferimento per i comici di tutta Italia. “Credo che lo sforzo di Giacomo Badioli vada apprezzato come

un concreto tentativo di ridare al teatro cabaret quel pubblico attento e caloroso che si era un po’ perduto negli ultimi anni – afferma Midani –. Io e i miei amicicolleghi di lavoro affrontiamo con entusiasmo questa divertente sfida artistica. Qui avremo artisti cosiddetti zelighiani, mentre nel laboratorio svilupperemo le potenzialità di giovani promesse. L’intento è di dare spazio anche a volti non televisivi ma di talento, e far sì che il pubblico scelga di venire perché c’è uno spettacolo, non solo per vedere qualcuno di famoso. Infine, mi auguro che questa formula di spettacolo contribuisca ad accendere nelle persone l’amore per il teatro.”



NUOVA AUDI A4: IL SUCCESSO DELLA CONCESSIONARIA REGGINI

GRANDE PARTECIPAZIONE AGLI EVENTI DELLA CONCESSIONARIA REGGINI PER LA PRESENTAZIONE DELLA NUOVA AUDI A4

Nel mondo Reggini si è tenuto un attesissimo evento, che ha visto la Concessionaria Audi Reggini teatro ideale per la presentazione dell’ultima nata in casa Audi, la nuova A4. L’ultima generazione di Audi A4 e A4 Avant, che rappresenta una sintesi d’avanguardia tra tecnologia ed estetica con design progressivo, superfici essenziali, linee nette e stile espressivo, ancora una volta ridefinisce i parametri di riferimento nel segmento di appartenenza. Durante i 2 giorni di porte aperte, sono stati effettuati più di 70 test drive con i 2 modelli messi a disposizione da Reggini, per rendere tutti protagonisti di un’esperienza di guida indimenticabile. In tanti hanno partecipato anche al concorso indetto per l’evento, l’avvocato riminese Matteo Morri è il fortunato vincitore che parteciperà al derby MilanInter raggiungendo lo stadio San Siro di Milano a bordo della nuova Audi A4 fornita per l’occasione dalla Concessionaria Reggini.

Reggini news In collaborazione con Audi Italia per i clienti Reggini che ne faranno richiesta diretta alla Concessionaria, sarà possibile ricevere alcuni biglietti omaggio per essere accolti in qualità di ospiti a due importanti eventi sportivi della prossima stagione: la Coppa del mondo di sci 2015/2016 e le Partite AC Milan.



CONDIVIDERE

La mia casa è

LA TUA CASA OSPITARE TURISTI SUL DIVANO OPPURE SCAMBIARSI LA CASA PER LE VACANZE: LA SHARING ECONOMY IN ROMAGNA NON È POI UNA NOVITÀ.

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di Andrea Cesaretti

C’era un tempo in cui dalle nostre parti, nella bella stagione, molte persone si trasferivano nel capanno sul retro della casa per lasciare la propria abitazione ai villeggianti, come si chiamavano allora. Per cui prendete nota laggiù nella Silicon Valley: la sharing economy l’abbiamo inventata noi romagnoli. Si sa, la nostra riviera è competitiva. Eppure, su Airbnb trovo oltre trecento offerte solo a Rimini. E su Coachsurfing ben 2.133. Per la cronaca, Airbnb è quel sito che ti permette di dormire in una casa privata e Coachsurfing su un divano. Aggiungo che a quelle camere e a quei divani posso anche arrivarci con Blablacar, dove trovo qualcuno automunito che mi dà un passaggio. D’accordo, tutto ciò è esploso durante questi anni di crisi, eppure questo successo non dipende dal prezzo perché le sistemazioni di Airbnb spesso sono più care di quelle di molti hotel nostrani. Per uno della mia generazione, il pensiero di condividere un casa, un salotto o un passaggio con un perfetto sconosciuto mette una certa ansia. Eppure Airbnb ha il 20% di clienti in più di Hilton. Piaccia o no, da questo modello di business si possono trarre le-

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zioni valide per qualsiasi azienda che voglia sopravvivere in questo mondo nuovo. C’è un mercato in crescita fatto di persone per cui la disponibilità delle cose è più importante del possesso. In questo nuovo mondo vince la trasparenza. Io scelgo dove dormire in base ai commenti degli altri utenti e, dopo il mio soggiorno, il mio ospite scrive una referenza su di me cosicché, se mi beccherà con le dita nel naso, tutti sapranno del mio hobby e, probabilmente, faticherò a trovare un’altra sistemazione. In un mercato in cui tutti condividono tutto e tutti sanno tutto di tutti, cliente e

fornitore giocano alla pari amplificando così il concetto per cui il tuo brand e la tua leadership non le decidi tu, ma il mercato. Tu devi solo lavorare per conquistare una posizione unica nella mente delle persone, cioè differenziarti dai tuoi concorrenti. Se ci riuscirai, allora le persone decideranno spontaneamente di seguirti e saranno disposte a pagare qualcosa in più per avere il tuo prodotto. E, a quel punto e solo allora, tu sarai il leader del tuo mercato o del tuo settore o della tua nicchia e il tuo prodotto sarà un brand. E, comunque, ci tengo a ribadirlo: la sharing economy l’abbiamo inventata noi romagnoli.


ADVERTORIAL

FALSO PROFILO SU FACEBOOK: PUÒ ESSERE REATO LE BUGIE HANNO LE GAMBE CORTE… ANCHE ONLINE!

APRIRE UN FALSO PROFILO SUI SOCIAL NETWORK PUÒ CONFIGURARE IL REATO DI SOSTITUZIONE DI PERSONA: I CONSIGLI E LE INDICAZIONI DELLO STUDIO VARLIERO.

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È ormai chiaro come il mondo digitale non sia più un far west dove chiunque, trincerandosi dietro uno schermo e una tastiera, può essere un altro, sia nel bene che nel male. La giurisprudenza ha fatto grandissimi passi avanti e lo ha fatto in tempi molto rapidi riconoscendo come molti illeciti possano essere commessi anche nel mondo del web. Tutto ciò, se conforme ai requisiti richiesti dalla legge, può avere conseguenze sul versante civile e penale. Le condotte ingiuriose o diffamatorie possono costituire reato anche se commesse online, non solo all’interno di forum o blog ma anche sui social network. Altra situazione, sempre più frequente, è quella di coloro che si nascondono dietro una diversa identità per poter dar libero sfogo ai loro pensieri, è il caso della sostituzione di persona. Tale condotta, punita ai sensi dell’articolo 494 del Codice Penale, prevede la pena

della reclusione per colui che induca taluno in errore sostituendosi illegittimamente ad un’altra persona o attribuendosi un falso nome o una falsa qualità al fine di procurare un vantaggio o arrecare un danno. Il vantaggio che il reo può voler conseguire può consistere in una qualsiasi utilità, non necessariamente di carattere economico, e la condotta descritta dalla norma si identifica nel voler apparire come un’altra persona, con falso nome e cognome o con false attribuzioni. Appare chiaro come un simile comportamento possa trovare terreno fertile all’interno dei social network ove con grande facilità è possibile attribuirsi il nome che si vuole, la professione, le qualità e inserire immagini del profilo anche fasulle o fuorvianti. E Facebook in questo ambito fornisce ampi margini di manovra a coloro che intendano sostituire l’identità di un’altra persona alla propria al fine di

trarne un vantaggio o di arrecare un danno per i motivi più disparati. Negli ultimi anni la Corte di Cassazione è stata più volte chiamata ad esprimersi sulla configurabilità del reato di sostituzione di persona all’interno dei social network e ha mostrato come la giurisprudenza sia molto attiva e vigile anche per tutti quegli illeciti che trovano nuove forme di manifestazione, online appunto. Da un simile comportamento possono altresì scaturire conseguenze in ambito civilistico poiché la persona alla quale è stata sottratta l’identità può aver subito un danno da questo fatto, ad esempio all’immagine o alla propria reputazione. Pensiamo al caso di colui che scopre un suo alter ego, con tanto di medesime informazioni personali e medesima foto profilo, impegnato ad inviare proposte inappropriate a sconosciuti o amici, ne potrebbe derivare un danno per la sua persona e per la sua professione. Solo da poco abbiamo smesso di pensare che tutto ciò che manchi di una fisicità o di un contatto con la realtà (perché connesso ad un mondo digitale) sia privo di conseguenze. Oggigiorno un gran numero di illeciti trova manifestazione proprio nel cyberspazio, dalle molestie al bullismo, dalle ingiurie ai danni, è quindi necessario mantenersi sempre vigili e civili anche online! IN MAGAZINE

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GIOCARE

Sfide sul

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DUE GRANDI EVENTI PER IL GOLF NOSTRANO: CHAMPIONS CUP E ROMAGNA CUP HANNO VISTO AFFRONTARSI I MIGLIORI GIOCATORI DEI GOLF CLUB DEL RIMINESE. SEMPRE CON FAIR PLAY.

Q IL VINCITORE DELLA ROMAGNA CUP, GIANLUIGI BARDEGGIA, SUL CAMPO DA GOLF.

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di Arianna Denicolò / ph Riccardo Gallini

Quel che conta è giocare con il cuore, e quanto sia vero in uno sport come il golf lo sanno sicuramente i giocatori che hanno preso parte, nei mesi di ottobre e novembre, a quello che oramai è noto come il ‘derby Romagnolo’, poiché vede contrapporsi i migliori atleti dei golf club di RiminiVerucchio e San Giovanni in Marignano. Quello a cui hanno assistito tanti appassionati è stato un vero spettacolo i cui attori erano le compagini di giocatori, maschile e femminile, accomunate da un solo, grande obiettivo: sollevare le coppe della Champions Cup e della Romagna Cup.

Il derby Romagnolo, istituito nel 2014, è un appuntamento che in soli due anni ha saputo conquistare i cuori di partecipanti e tifosi. L’idea di organizzare questa singolare sfida tra i team dei due circoli riminesi era nell’aria da tempo e la concomitanza con il 10° compleanno dell’associazione sportiva marignanese, caduta proprio nel 2014, ha offerto lo spunto per concretizzarla. Ideata da Gianluigi Bardeggia, Roberto Giovannini e Jerry Douglas, ha preso vita grazie alla collaborazione tra i due club, che sono antagonisti solo sul campo. Molto recente è infatti l’annuncio della nascita di Riviera Adriatica Golf Circuit, un’infrastruttura tematica dedicata al gioco del golf, formata da tre club (i due riminesi e il Conero Golf Club) che hanno scelto di attuare una politica comune sia sul fronte dei prezzi, sia sul fronte dell’offerta di prodotto. Ideata sul modello della famosa Ryder Cup, la Champions Cup vede gareggiare i dodici giocatori uomini più meritevoli di ogni club e le sei donne altrettanto meritevoli, selezionate dalla commissione sportiva in base all’HCP. Dopo la meritata vittoria dello scorso anno sui green marignanesi, i porta-

colori del Riviera Golf hanno bissato il successo in questa edizione sui prati della Valmarecchia, conservando così il titolo di defender e la coppa fino al prossimo anno. Due giorni di confronto buca per buca: sabato 17 ottobre le prove a squadre maschile e femminile (due prove 4 palle la migliore e una foursome maschile), domenica 19 gli incontri singolari, su un campo appesantito dalle ondate di pioggia. A distanza di due settimane è arrivato il momento di assegnare la Romagna Cup, anch’essa a squadre, ma sono i giocatori a conquistarsi sul campo, in due gare, il diritto a rappresentare il proprio club nei play off, avvenuti il 7 novembre, indipendentemente dal proprio handicap. È stato Gianluigi Bardeggia a sollevare il trofeo d’ottone al termine della gara che anche quest’anno campeggerà nella club house del Riviera, per essere rimesso in palio l’autunno prossimo. Nell’attesa... fair play, rispetto delle regole, grande passione: c’è un anno di sport da praticare nella natura per affinare i colpi e piazzare al momento giusto quelli vincenti. Il golf, in fondo, è tutto qui.


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GRIFFE SHOP IL LUSSO ACCESSIBILE

A CATTOLICA GRIFFE SHOP OFFRE ABITI E ACCESSORI VINTAGE DEI PIÙ ESCLUSIVI BRAND DEL LUSSO.

Louis Vitton, Gucci, Prada, Yves Saint Laurent, oltre alle esclusive borse della Maison Chanel, tanto per citarne qualcuno dei brand del lusso presenti al Griffe Shop di Cattolica, acquistabili anche online (katiusciavillella@gmail.com). Un paradiso che si trova nel cuore della città in via G. Matteotti, 10 e merita una visita durante il tour dello shopping per chi cerca qualcosa di diverso, unico e a buon prezzo dando ampio spazio al concetto di riutilizzo, sia con proposte di abiti che di accessori. A presentare questo mondo misterioso e, al tempo stesso, il vintage c’è Katiuscia, titolare del negozio più trendy di Cattolica, che con competenza, frutto di ricerca, passione, esperienza e occhio, segue i clienti nella scelta di un accessorio o di un capo di abbigliamento. “L’assortimento è in continuo movimento tra abiti, borse e accessori dei marchi più glam

- esordisce Katiuscia -. È una vera e propria mecca per chi pensa che ‘second hand’ non voglia dire solo usato, ma racchiuda uno stile fatto di emozioni, cultura, ricordi e storia. Andare per negozi vintage è un po’ come andare alla ricerca di piccoli grandi tesori ed è proprio tra questi scaffali e vetrine che si possono trovare pezzi unici che hanno segnato la storia della moda. Proponiamo abiti e accessori di altri tempi, magari introvabili, in perfette condizioni. Negozi come il nostro diventano quasi dei piccoli templi per chi è alla ricerca di un pezzo particolare o per chi ama la sensazione di indossare qualcosa con una vita precedente, affascinante e, al tempo stesso, vintage appunto”. Sono sensazioni che trasmette Katiuscia che sa conquistare il cuore delle fashioniste e che si presenta immediatamente come una donna che

ama il suo lavoro e lo svolge con grande professionalità. Ma com’è nata l’idea di aprire un’attività a Cattolica? “Già da otto anni a Milano mi ero inserita in questo mondo, collaborando con negozi vintage. Due anni fa passando in via Matteotti ho letto un cartello ‘affittasi’, in soli 10 giorni ho aperto l’attività.” Qual è il target di clientela che frequenta il suo negozio? “La signora che è alla ricerca di un pezzo particolare, le ragazze che vogliono la prima borsa o l’abito griffati ad un prezzo accessibile. Ho poi contatti giornalieri online anche con l’estero. Giorni fa ho inviato due borse Chanel in Francia, due giorni fa in Texas ho venduto una borsa di Louis Vuitton. Arrivano richieste dalla Germania, Svizzera, Francia. Ogni pezzo viene autenticato ed è una garanzia per il cliente, dietro ad ogni vendita c’è un percorso impegnativo”.

Cattolica (RN), V. Matteotti, 10 - Tel. 339 2997678 1

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Griffe Shop IN MAGAZINE

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CREARE

Maestri

GIOIELLIERI RD PREZIOSI È IL PUNTO DI RIFERIMENTO PER CHI AMA I GIOIELLI UNICI E DA SOGNO E APPREZZA L’ARTIGIANATO FIRMATO MADE IN ITALY.

U

di Lucia Lombardi

Un gioiello affacciato sulla piazza Tre Martiri di Rimini non poteva che essere prezioso. RD Preziosi, per l’esattezza! Una gioielleria giovane che fa dell’artigianato Made in Italy, della qualità e della cortesia caratteristiche imprescindibili. Una cifra che differenzia i due fratelli Arsieni, Davide e Cristian, da subito, dal dicembre 2012, quando hanno deciso di entrare, in punta di piedi, in una storica sede dedicata alla gioielleria, rispettandone i pregressi, caratterizzandola step by step, a loro immagine e somiglianza, sino al nuovo restyling terminato nel luglio di questa estate, grazie alla collaborazione con l’architetto Alessandro Gotti, che ha

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rispettato tutte le preesistenze dei materiali, legno, marmo, ottone, valorizzandole secondo i desideri dei due fratelli Arsieni, al fine di rendere moderna e al tempo stesso elegante la maison. L’illuminazione a led è stata studiata per donare la giusta brillantezza ai preziosi, valorizzare angoli intimi e accattivanti dalle comode sedute in velluto, mentre icone di charme occhieggiano dalle pareti. Il risultato è un ambiente avvolgente adatto in tutto e per tutto alla valorizzazione dei gioielli, facendo sentire il cliente in un ambiente ovattato, sognante e sobrio al tempo stesso. Nelle vetrine lungo la passeggiata sotto gli antichi portici, sono

state create delle finestre, dei riquadri dedicati distintamente ad ogni brand, regalando ordine e facilità di selezione allo sguardo del cliente. In questo lavoro di interior, unitamente all’architetto, hanno prediletto tutte maestranze artigiane, in perfetta linea con la filosofia che regola il loro lavoro quotidiano rispetto alle produzioni che coscientemente forniscono alla clientela. Davide e Cristian hanno un rapporto diretto con artigiani specializzati dall’alta professionalità di Valenza Po, località piemontese conosciuta per i suoi mastri gioiellieri di antica tradizione, a cui si affidano anche marchi Made in Italy. A fianco dei pregiati brand conosciuti a livello nazionale e internazionale, qui da RD c’è la possibilità di affidarsi alla consapevolezza dei fratelli Arsieni e alle mani degli artigiani di Valenza Po. Creare gioielli di alta gamma su misura, oro, rubini, smeraldi, diamanti, con linee di design assolutamente originali è la loro mission, per una produzione artigiana altamente esclusiva, creata in sintonia con le esigenze dei clienti, nell’ottenimento di veri e propri pezzi unici. Perché ciò che è prezioso è unico.


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FORMAZIONE “ATENEO DANZA” NUOVO POLO DI RIMINI

FAD FORMAZIONE ATENEO DANZA POLO DI RIMINI È LA TERZA SEDE DELLA PRESTIGIOSA ACCADEMIA PROFESSIONALE ATENEO DANZA

“A Rimini apre FAD, bella sfida per questa città che, oggi più che mai, sente il bisogno di volare alto, di volare altrove, di volare artisticamente sulle punte immaginarie delle proprie tradizioni ma con lo sguardo proiettato all’internazionalità.” Mi accoglie con questo incipit, Chiara Giovagnoli, avvocato riminese, con un passato da danzatrice trascorso sui palchi americani. FAD Formazione Ateneo Danza Polo di Rimini è la terza sede della prestigiosa accademia professionale Ateneo Danza (Forlì e Cesena), curata con la direzione artistica e didattica della M^ signora Stefania Sansavini ed amministrativa dalla signora Sabina Sansavini che 1993 svolge su ampia scala un’importante funzione di promozione della danza classica a livello pre-professionale garantito con il proprio esclusivo staff docenti. FAD è internazionale per la stretta collaborazione con i direttori delle principali scuole professionali europee e americane. FAD è inoltre “Danzar… Giocan-

do” un corso di propedeutica per i bimbi a partire dai 3 anni ai 5 anni di età, un percorso di formazione e crescita basato sulla ritmica musicale, improvvisazione, e creatività, mentre per i bambini e ragazzi dai 6 ai 15 anni si svolgono programmi di danza classica e moderna partendo da esercizi di base e preparatori per poi arrivare alla tecnica perfetta. ATENEO DANZA si contraddistingue per l’insegnamento della tecnica classica Metodo Cecchetti ed ABT National Trainig Curriculum, della tecnica moderna (ISDT) nonché dai programmi di BodyCode® System. FAD è teatro con laboratori per l’infanzia e l’adolescenza sull’arte dell’attore, con l’utilizzo della

lingua inglese in particolare. FAD si avvale della collaborazione di uno staff medico dedicato. FAD ha gettato le sue solide radici il 26 settembre scorso e da queste radici crescerà un rigoglioso albero che darà frutti succulenti, e con ciò ringrazia tutti i genitori e gli allievi iscritti per la fiducia e la stima dimostrata. FAD è infine “lezioni sotto l’albero” il 19 dicembre con lezioni dimostrative di danza classica presso la sede di Rimini, ospite d’Onore Babbo Natale. Inoltre è possibile chiamare per prenotare lezioni di prova gratuita per bambini dai 3 ai 12 anni. Trasforma la tua passione in professione©.

www.ateneodanza.it - 0541.780313 - 0543 796365 - facebook FAD Formazione danza Polo di Rimini. IN IN MAGAZINE MAGAZINE 751


INTERPRETARE

Il tango

DELL'ANIMA INTERPRETI DI SUCCESSO, NORINA ANGELINI, PIANISTA, E DANIELA GIOVANETTI, DANZATRICE, HANNO MESSO IN SCENA UN NUOVO SPETTACOLO, IL TANGO DELL’ANIMA.

U

di Marina Giannini

Una grande presenza scenica, una voce bellissima e nello stesso tempo estremamente raffinata, consentono a Norina Angelini di calarsi pienamente nel ruolo di interprete di successo di musica classica, opera lirica e tango. Il suo percorso musicale inizia a nove anni con lo studio del pianoforte, unito da sempre alla grande passione e attitudine per il canto. Consegue il diploma di pianoforte al Conservatorio di Musica Statale G. Frescobaldi di Ferrara, il diploma in Didattica della Musica al Conservatorio G. Rossini

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di Pesaro e il diploma, col massimo dei voti, in Canto lirico, sempre al Rossini di Pesaro. Dotata di una straordinaria versatilità sa affrontare con la stessa bravura un’ampia gamma di repertori, dal tango all’operetta, dalla musica classica contemporanea al musical. Il percorso di Norina verso la notorietà inizia nel 1996 con il conseguimento del 1° Premio come miglior cantante al Concorso Internazionale Astor Piazzolla, tenutosi a Castelfidardo. Nella sua carriera artistica quali sono stati i maggiori

traguardi nazionali ed internazionali? “Particolarmente significativa per me è stata la collaborazione in Austria, durata oltre dieci anni, con il quintetto austriaco Accento, insieme al quale ho svolto attività concertistica in prestigiosi teatri in Europa e in Sudamerica, e che mi ha portato ad esibirmi in importanti palcoscenici mondiali: al Festival Internazionale di Tango in Cile, al Wiener Festwochen di Vienna, al Sarajevo Zima, al Teatro dell’Opera di Graz. Inoltre la tournée con l’attrice Andrea


A D O M y A l a t R I T n i L e d A a L’ lo stile m 5 1 0 2 e r b 13 dicem

12.

Jonasson Strehler e il concerto nell’ambito del tour europeo di Pablo Ziegler al teatro Szene di Vienna. Di recente, dall’anno 2014 e nella successiva stagione teatrale, al Teatro Greco di Roma ho l’onore di essere diretta da Gino Landi in Giochiamo all’Operetta, spettacolo ripreso al Teatro di Villa Pamphili.” Fra i vari riconoscimenti ha conseguito il Premio al Torneo Internazionale della Musica di Roma, esibendosi in una performance insolita e originale. “Era il 2002. Il desiderio di coniugare la mia anima di cantante con quella di pianista mi ha portato a debuttare nella inedita veste di cantante che si accompagna al pianoforte, presentando un recital di tango su musiche di Astor Piazzolla, da me elaborato e arrangiato. Questo concerto è stato ripreso la scorsa estate e, grazie all’entusiasmante incontro artistico con una straordinaria interprete, l’attrice e danzatrice Daniela Giovanetti, si è impreziosito tramite l’aggiunta di poesie e musiche dei più grandi autori argentini. Il connubio delle nostre voci con il pianoforte ha reso Il tango dell’anima uno spettacolo, a parer mio, ancora più coinvolgente per il pubblico, un viaggio sospeso fra sogno, dramma, nostalgia, amore e morte. Il desiderio mio e di Daniela è quello di poter dare continuità al nostro spettacolo e di continuare ad emozionarci per emozionare.” Inizio a descrivere Daniela Giovanetti con un piacevole ricordo un po’ annebbiato negli anni e che ha ripreso vita quando l’ho vista sulla spiaggia di Riccione as-

sieme a Norina Angelini nel loro spettacolo Il tango dell’anima. Era una bimba di nove anni, uno scricciolo che, nonostante la lezione di danza con la maestra Crespi fosse finita, continuava a ripetere i passi della coreografia mentre scendeva lo scalone esterno del Palazzo del Turismo di Riccione ed era indubbio che nel futuro di quella biondina ci sarebbe stato un grande palcoscenico. Diplomata all’Accademia di danza di Roma, inizia la sua carriera come attrice nella commedia musicale Le ragazze di Lisistrata per la regia di Antonio Calenda. Ha lavorato con registi di fama nazionale ed internazionale come Gigi Proietti, Gino Landi, Marco Maltauro, Alfredo Arias, Andrés Morte. Nel settembre 2014 le è stato assegnato il prestigioso premio Vallecorsi per l’interpretazione del monologo Lei dunque capirà di C. Magris. Qual è il tuo ultimo lavoro? “Quest’estate è avvenuto un incontro importante con la splendida cantante e pianista Norina Angelini che ha reso possibile l’avverarsi di un mio sogno, e cioè essere parte di un concerto pur non essendo io cantante. Lo spettacolo Il tango dell’anima è infatti un incontro riuscitissimo tra canzone, musica, poesia e danza. Ci siamo divertite, appassionate e tutto questo è arrivato al pubblico, che ci ha premiate con una emozionata partecipazione. Io e Norina crediamo che il nostro spettacolo possa e debba continuare a vivere. Continua, inoltre, l’importante sodalizio artistico con l’attore Silvio Castiglioni, abbiamo infatti bei progetti in cantiere.”

re 10 alle 20

eo Orario: dall

www.laltra-moda.it Con il patrocinio:

Forlì Wine FesTIVAL Vini dell’Emilia Romagna

22.23.24 gennaio 2016 Regione ospite Toscana e Marche Venerdì e sabato dalle 10.00 alle 22.30 domenica dalle 10.00 alle 20.00

www.sapeur.it

Padiglione della manifestazione

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eventi di Direzione tecnica: Simone Velleca cell. 393.9352043 - info@laltra-moda.it - info@sapeur.it - www.romagnafiere.it


ALLENARE

Ragazze

SOTTO RETE A RIVABELLA IL RIVIERA VOLLEY HA CREATO UN VIVAIO DI TALENTI DELLA PALLAVOLO: GIOVANISSIME PROMESSE SPORTIVE DA TUTTA ITALIA E... OTTIME FORCHETTE.

P LE GIOVANI RAGAZZE DEL RIVIERA VOLLEY: DA SINISTRA, SARA CARUSO, LUCREZIA FORMENTI, ALICE TORCOLACCI, NICOLE BORDONI, MARIA ADELAIDE BABATUNDE, VALENTINA ALBRIZIO, KRISTEN GENOVESE, GIULIA CARMASSI, MARIA VITTORIA MARTINOLI, FRANCESCA FAVA, VIRGINIA FISCALETTI.

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ph Riccardo Gallini

Principesse di Rimini. Sono le ragazze del Riviera Volley, ogni giorno in palestra per coltivare un sogno. Chissà se fra gli ottocento tesserati c’è anche la futura regina del volley nazionale o semplicemente ognuna ricorderà gli anni della pallavolo con il sorriso di chi ha passato anni speciali sotto rete. L’importante è impegnarsi, migliorarsi ogni giorno. Riviera Volley ha deciso che Rimini può diventare una “università della pallavolo”. Per dirigerla ha chiamato uno dei più prestigiosi istruttori giovanili a livello nazionale e internazionale, Beppe Galli; intorno a lui uno staff di tecnici per disegnare il cammino di crescita delle centinaia di tesserati. Nella grande famiglia del Riviera Volley, che comprende anche il settore maschile guidato da Marco Ricci, un manipolo di undici giovanissime adolescenti vive a Rivabella, nella foresteria organizzata dalla società guidata da Gabriele Pace. Sono a Rimini per un’esperienza di vita e per alimentare un sogno. Vengono da Bergamo e da Milazzo, da Perugia e da Treviso, da Niscemi e da Lecce, da Piacenza e Massa Carrara o dalle più vicine Fano, Urbania e Fossombrone.

Le tre più piccole hanno 14 anni, la più grande appena 19. Un sacrificio? Certo, ma in nome della passione. La mattina si va a scuola, tutte sparse fra i vari istituti della città, con Nicole che si alza per prima e accende la macchina del caffè per garantirlo caldo alle altre. Per lei la scuola è a Pesaro e quindi parte presto. Dopo pranzo, spazio allo studio e poi via in palestra fino a sera, quando scatta un altro arrembaggio alla cucina, sperando di trovare le scaloppine al limone o il risotto alla pescatora, i piatti preferiti. Infine nuovamente sui libri. Cinque giorni a settimana, più la partita nel weekend. Dura? Certo, ma divertente e gratifican-

te. A governare la casa è Silvia, supportata da un gruppo di dirigenti e dai tutor che assistono le ragazze. Potessero ordinare la cena, Maria Adelaide vorrebbe le orecchiette pugliesi coi minchiareddi e il sugo al pomodoro fresco, mentre Kristen ha nostalgia delle braciole di pollo di Grasso, il macellaio di Milazzo. Sara ha un gran appetito, ma ha 14 anni ed è alta 191 cm, come darle torto. E così le altre principesse, ognuna con la sua storia, ognuna col suo sogno, così piccole e già coscienti che per arrivare al massimo non c’è altra strada che il sacrificio. Ripagato ogni giorno dalla gioia di una giornata passata insieme in palestra.


IL PIACERE DI GIOC ARE CON ST ILE Seg uic i su

R E P U B B L IC A DI S A N M A R I N O “IL GIOCO E’ RISERVATO AI MAGGIORENNI”

“IL GIOCO PUO’ CAUSARE DIPENDENZA”

“ V E R I F I C A L E P R O B A B I L I T A ’ D I V I N C I T A ’ S U L S I T O W W W. G I O C H I D E L T I T A N O. S M ”



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