Rimini
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Tariffa R.O.C.: Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB - FILIALE DI FORLÌ - Contiene i. p. - Reg. al Tribunale di Forlì il 20/12/2000 n. 34- E 3,00
Anno XIV - N. 1 - MARZO - APRILE 2014
Filippo
Sorcinelli
Il sarto dei Papi
Rotta verso Dubai Passaggio ad Oriente Antonio Croce Esperienze di stile Filippo Graziani Le cose belle a Sanremo
TOYOTA VERSO 7 POSTI CON NUOVO MOTORE DIESEL 1.6 STOP&START
VERSO 1.6 D-4D con cambio manuale € 19.900. Prezzo promozionale chiavi in mano (esclusa I.P.T. e Contributo Pneumatici Fuori Uso, PFU, ex DM n. 82/2011) con il contributo della Casa e dei Concessionari Toyota. Offerta valida fino al 28/03/2014. Immagine vettura indicativa. Valori massimi: consumo combinato 14,7 km/l, emissioni CO2 159 g/km.
Sommario
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8 Annotare Brevi IN 22 Essere Filippo Sorcinelli 30 Investire Rotta verso Dubai 36 Modellare Antonio Croce 40 Esporre Paris Deco Off 44 Cantare Filippo Graziani 44 Recitare Barbara Sirotti 48 Disegnare Laura Fontanot
| EDITORIALE di Andrea Masotti |
51 Curare Cellule Staminali 54 Correre Rimini Marathon 56 Lavorare Mariarosa Di Nubila 58 Cucinare Marcello Fabbri 60 Navigare Yachtime 62 Imparare Breakfast trainer 64 Creare Cuochi Fuochi Passioni 66 Allestire Biennale del Disegno
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Creativo e originale, Filippo Sorcinelli è la copertina del primo numero del 2014 di Rimini IN e ci racconta in esclusiva il suo lavoro un po’ speciale: creare vesti sacre per i Papi e gli alti prelati. Voliamo a Dubai, la nuova frontiera per l’espansione economica anche delle aziende riminesi, per poi approdare alla moda e al design con lo stilista Antonio Croce e il reportage di Valter Giovagnoli dai saloni parigini. Per lo spettacolo incontriamo il cantautore figlio d’arte Filippo Graziani e l’attrice Barbara Sirotti, a seguire saliamo le scale create da Laura Fontanot. Informazione e attualità su tematiche importanti con
le cellule staminali spiegate dalla presidente di InScientiaFides Luana Piroli e la maratona di solidarietà Rimini Marathon in programma il 27 aprile. Carrellata di personaggi e storie con Meri Di Nubila e la sua carriera internazionale, Marcello Fabbri chef dell’Elephant di Weimar, l’evento Yachtime organizzato da Franca Mulazzani e Athos Baldacci, il progetto Breakfast Trainer di Franco Migani. Due appuntamenti di grande rilievo in chiusura: il finger food party Cuochi Fuochi Passioni in cui l’alta ristorazione si sposa con il rombo della Porsche e la prima edizione della Biennale del Disegno. Buona lettura!
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Redazione centrale: Roberta Brunazzi, Serena Focaccia Progetto grafico: Lisa Tagliaferri Impaginazione: Francesca Fantini Controllo produzione e qualità: Isabella Fazioli Ufficio commerciale: Irena Coso
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Fotografi: Riccardo Gallini, Valter Giovagnoli, Studio Paritani, Giorgio Salvatori. Chiuso per la stampa il 18/03/2014
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Per mare, cielo e terra con Yachtime Senzatomica, una mostra per la pace
San Marino - Successo pieno per la mostra “Senzatomica. Trasformare lo spirito umano per mondo libero da armi nucleari”, ospitata da inizio febbraio a inizio marzo all’interno del Expo Centro Congressi - Best Western Palace Hotel di Serravalle. L’allestimento fa parte di una campagna internazionale promossa dall’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, ed è arrivata sul Titano grazie all’impegno dell’associazione Soka Gakkai San Marino. La mostra ha contato 5.374 presenze, tra cui oltre 2.000 alunni delle scuole del circondario. Nell’edizione sammarinese, Senzatomica si è caratterizzata per il dialogo interreligioso, con varie occasioni di incontro e dialogo avvenute durante le attività organizzate a supporto della manifestazione.
Banca di Rimini, iniziative per i giovani Rimini - Banca di Rimini sempre più attenta ai giovani. Accanto alle lezioni tenute nei vari istituti cittadini, tra cui il Valturio, sta riscuotendo successo anche il progetto di educazione finanziaria e imprenditoriale “Sbankiamo”, una serie di incontri realizzati con il sostegno di Caritas e di altri istituti bancari per diffondere tra i ragazzi i concetti chiave per una gestione consapevole del denaro e sviluppare una mentalità imprenditoriale. Le iniziative di Banca di Rimini non finiscono qui: da alcuni mesi l’istituto offre ai giovani tra i 18 e 35 anni anche il Progetto Giovani Soci, con borse di studio e finanziamenti agevolati. (L.R.)
8 | IN Magazine
Riccione - Appuntamento al porto di Riccione per la grande festa del mare. Yachtime, agente ufficiale Italia Ferretti Group, mette in mostra i gioielli dei cantieri Ferretti dal 25 al 27 aprile, in un appuntamento che coinvolge prestigiose aziende del territorio e a livello nazionale. Partner d’eccezione dell’iniziativa è PorscheGabellini Auto Pesaro, che battezza l’evento con la presentazione del nuovo modello Macan insieme ad altre auto di punta del marchio Porsche. Brandina presenta invece le nuove tendenze dell’estate 2014 nel corner appositamente allestito dall’eclettico
designer Marco Morosini, e ci sono anche i prodotti Pernigotti e le specialità di Caffè Pascucci Bio, affiancate dalle birre Amarcord e dai celebri vini Makia. Segui su FB Yachtime.
Le auto di Reggini “targate” Cattolica Cattolica - Consegnate a Palazzo Mancini le quattro auto della concessionaria Reggini di San Marino, che si è aggiudicata la gara finalizzata alla fornitura di auto sponsorizzate. “Chiavi in mano”, il sindaco Cecchini ha aperto simbolicamente i cancelli del parcheggio comunale per far spazio ai quattro veicoli nuovi di zecca che sono stati consegnati personalmente dai signori Reggini, proprietari della concessionaria sammarinese.
Per i prossimi dodici mesi Reggini, già partner importante degli eventi cattolichini, mette a disposizione dell’amministrazione comunale di Cattolica, a titolo di comodato gratuito, due Audi A3 Sportback e due Skoda Citigo. Un bel risultato per la concessionaria e per l’amministrazione comunale che, sin dal suo insediamento, è impegnata nella ricerca di collaborazioni e sponsorizzazioni con il settore privato.
Un venerdì di gusto con Borgovagando Rimini - Venerdì 11 aprile è di scena “Borgovagando” per le vie di San Giuliano, tra negozi, enoteche e ristoranti alla scoperta delle tipicità locali. Alle 19 le ragazze di Guarda Roba (nella foto) aspettano tutti in via Ortaggi 11 con la nuova collezione primaverile e un buono sconto del 20%, da utilizzare entro il 30 aprile. Più che una boutique è un contenitore di idee e artigianalità, in cui è possibile acquistare e personalizzare abiti, calzature e borse. Dal made in Rimini si passa al food in Rimini, iniziando dagli aperitivi all’enoteca del Teatro e da Dinein, mentre dalle ore 20 inizia la cena itinerante tra i ristoranti del Borgo, con due percorsi, uno di terra e uno di pesce, da degustare a scelta presso La Marianna, Osteria De Borg, Dalla Miranda, Da Marco, Nud e Crud, Angolo Divino. Info. e prenotazioni: La Marianna, tel. 0541 22530. (L.L.)
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Con “Il mio mercato è…” SGR rilancia l’ Ambiente
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Rimini - Ambiente e territorio, due temi cari a SGR. Anche quest’anno il Gruppo ha attivato grazie alla collaborazione di CIA e Coldiretti il mercatino settimanale con produttori locali che espongono e vendono ortaggi, frutta, oli e formaggi tassativamente bio. Sapori e prodotti tipici, genuini e freschi dal produttore al consumatore a chilometro zero. “Il mio mercato è...” tipico, locale e stagionale si tiene tutti giovedì mattina dalle 7.30 alle 13.30 fino al 31 luglio presso il piazzale del Gruppo SGR in Via Chiabrera. (L.R.)
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Rimini - Dopo 18 anni di ricerche in tutta Europa, è stata pubblicata la monografia dedicata al musicista riminese Carlo Tessarini, virtuoso di violino, didatta, compositore, direttore musicale, editore e organizzatore. Carlo Tessarini è forse la personalità musicale più importante legata alla città di Rimini, figura rilevante nel panorama culturale dell’Europa del ‘700. Tra le sue composizioni ricordiamo il manuale “Grammatica di musica che insegna il modo facile, e breve di imparare a suonare il violino” del 1740, mentre la sua carriera teatrale come direttore e primo violino si sviluppa tra Camerino, Brno (in Moravia), Roma (Teatro Valle) e Napoli. La monografia, promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini, nasce da un’idea di Giancarlo Polazzi (nella foto), al quale si sono accompagnati nel lavoro Paola Besutti e Roberto Giuliani. (C.T.)
Cantina e libreria al Teatro Condomini Santarcangelo di R. - Salendo verso la torre, in via Saffi 40 a Santarcangelo di Romagna, ha da poco riaperto nei locali del Vecchio Teatro Condomini, da cui prende il nome, una caratteristica cantina con libreria, gestita da Lorenzo con la collaborazione di Carlotta che, oltre a servire vini particolari accompagnati da sfiziosi affettati, vellutate e goloserie, è anche concept-store di alimenti speciali a km zero: olio, pasta con lavorazioni particolari, aceto, salse e curiosità. Il Teatro Condomini organizza anche eventi e mostre d’arte, secondo un ricco calendario consultabile direttamente sulla pagina Facebook, ed è aperto dalle 9,30 a mezzanotte, sette giorni su sette.
10 | IN Magazine
Moda ed eleganza al Privè Rimini - Un nuovo negozio nel centro di Rimini ha aperto le sue vetrine lo scorso 8 marzo, in via Gambalunga 15. È il Privè 65, boutique con capi di abbigliamento sportivo ed elegante, affiancati da tanti accessori glamour, dalla borsa alle scarpe. “Moda ed eleganza dalla testa ai piedi, per tutti” è lo slogan del Privè 65, gestito da Gianluca Gaudenzi, riccionese di origine ma riminese di adozione, ex
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giocatore del Milan degli anni ’90, che con la compagna Antonella ha iniziato nel settore fashion tre anni fa con l’apertura del loro primo negozio di bigiotteria a Rimini, gestito dalla figlia di Gianluca. A seguire la gestione di Privè 65 è Monica Gironi, volto noto a Rimini per la grande solarità, la professionalità e buongusto, dimostrati in tanti anni di lavoro nel settore dell’abbigliamento femminile. Ph. Giorgio Salvatori
Una monografia dedicata a Carlo Tessarini
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RiminiWellness l’energia prende Corpo! Rimini - Dal 30 maggio al 2 giugno Rimini ospiterà un’esplosione di energia. A Rimini Fiera si terrà infatti la nona edizione di RiminiWellness, evento internazionale dedicato al fitness e al benessere che sancirà l’apertura dell’estate. I numeri di RiminiWellness sono da sempre “esplosivi”: più di 500 presenter provenienti da tutto il mondo, più di 1.500 ore di lezione, 70 convegni e incontri studio, 20 chilometri di costa “in movimento”, oltre 100 eventi notturni tra feste, aperitivi e serate in spiaggia e nei locali più trendy della riviera. Ma le novità non finiscono qui: un’intera nuova sezione, Food Well, sarà dedi-
cata a incontri divulgativi sulla sana e corretta alimentazione, con stand delle aziende espositrici e possibilità di degustazione e assaggi di prodotti illustrati e preparati dai migliori chef. www.riminiwellness.com (C.T.)
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Genitori in pratica, manuale a quattro mani
Rimini - Edito da Erickson, è uscito il manuale di primo soccorso psicologico per aiutare i figli nei problemi quotidiani. Grazie alle numerose storie raccolte dalle autrici, la riminese Roberta Mariotti in coppia con Laura Pettenò, i genitori trovano strategie e soluzioni utili alla crescita e all’allenamento dei propri figli. Si diventa genitori capaci quando si risolvono problemi, si aiutano i figli a superare difficoltà, a godere delle vittorie e a tollerare le sconfitte. Info. 0541 22890. (L.R.)
Riparte con stile il Rivieragolfresort San Giovanni in Marignano - Dopo una breve pausa, dedicata ad apportare modifiche migliorative al campo da golf, domenica 2 marzo è ripartita la stagione del Rivieragolfresort di San Giovanni in Marignano, il cui cartellone si presenta ricco di competizioni e di novità. Tra le nuove iniziative in calendario, che prevede 130 gare da marzo a dicembre, si possono citare alcune tra le più titolate dello scenario golfistico amatoriale: da Lacoste a Land Rover, da Kia e BMW ad ACI, fino alle classiche come Iceberg, Pascucci e Fix&Go. Da sottolineare poi il meeting Interbancario Europeo nella terza settimana di maggio, quando arriveranno circa 400 iscritti. Queste sono solo alcune anticipazioni, perché le competizioni in programma fino a dicembre riserveranno tantissime piacevoli sorprese a tutti i giocatori!
12 | IN Magazine
Poesia al femminile Coriano - Roma, poesia, città, azione, resistenza, militanza, passione. Tutti sostantivi al femminile. In una giornata di sole, la prima che annuncia la stagione della rinascita, tre donne sono al tavolino di un caffè romano. La gente scorre veloce, travolta nelle incombenze di lavoro, nelle commissioni di una giornata qualunque. Ma metti insieme tre donne e una meta, come quella della poesia, e nasce un evento. Un grande evento e un obiettivo comune. Domenica Spinelli, sindaco di Coriano (nella foto), fa parte di questo g r upp o. E con l ’ent u sia smo e la bellezza che la contraddistingue ha detto sì. Marcerà con altre donne (e uomini) il 21 marzo prossimo dalle 21, a Roma per l’evento “Regalando poesia”. Sarà in testa ad un esercito di pace che attraverserà il cuore della città, armata lei e armati gli altri solo di una
poesia. Perché solo la bellezza delle donne e della poesia può salvare il mondo. (M.M.)
ArchitectsParty, gli aperitivi negli Studi Riviera romagnola - Ha preso il via il 18 marzo la nuova edizione di ArchitectsParty|ITALIA, tour che coinvolgerà dieci studi di architettura da Bologna fino a Cattolica. Ciascuno studio, per una sera, aprirà le porte dei propri uffici per dar vita ad una serata in cui i protagonisti del panora-
ma del design e dell’architettura potranno incontrarsi, in maniera informale e conviviale. Giovedì 20 marzo il tour è approdato a Cattolica, nello studio di Monica Gasperini (nella foto a sinistra); venerdì 21 marzo a Rimini nello studio Elpim Design di Elena Piselli Menghini (nella foto a destra).
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Primavera di gusto con i gelati DolceBio Rimini - Dopo qualche mese di pausa DolceBio, la prima gelateria certificata 100% biologica, ha riaperto le sue porte al pubblico con tante nuove ed invitanti proposte. Situata nella storica location dell’Embassy, in viale Vespucci 33, la gelateria DolceBio è naturale per natura: dai mobili creati utilizzando solo materie prime come legno, vetro, ferro e lavagna, alle coppette realizzate con materiale riciclato; dai coni fatti a mano e prepararti al momento dal gelatiere a tutto ciò che di fresco viene utilizzato tutti i giorni per la preparazione dei gelati. Con l’avvicinarsi della Pasqua, nel mese di aprile DolceBio proporrà un gusto nuovo ed inedito adatto a tutta la famiglia. Il suo nome è “Ovetto”, una delizia di cioccolato bianco e cioccolato al latte ideale come merenda e per soddisfare un’improvvisa voglia di dolcezza. DolceBio è aperta tutti i giorni, tranne il lunedì, dalle ore 12 alle 22; sabato e domenica fino alle 24.
Fotografie, arte e musica all’ Appartamento Rimini - Teatro, immagini, musica e suggestioni in un ambiente dal design unico. Domenica 2 marzo l’Appartamento, il negozio di abbigliamento e arredamento vintage che si trova in via Bertola a Rimini, si è trasformato in un centro delle arti ospitando il vernissage “Alternativamente folle” del contest “Mente,
Occhi, Cuore... la follia”, promosso dall’associazione fotografica t.club. L’evento ha visto una ricca partecipazione da parte del pubblico, che ha visitato la mostra fotografica esposta in un originalissimo allestimento ed è stato coinvolto nelle storie e musica improvvisate da On the Fly Theatre e Massimo Semprini. (G.G.)
Catulghìnie, storie di donne
Traduzioni premiate al San
Cattolica - Storie di donne, vite dai percorsi unici e originali o esistenze semplici, con i giorni scanditi dai ritmi della vita quotidiana. La necessità, quasi l’urgenza di raccontare porta Giuliana Tomassoli Carmania a parlare di donne, con tante storie raccolte nel volume da lei curato “Catulghìnie - Donne a Cattolica di Romagna”, presentato lo scorso 8 marzo al Teatro della Regina. Voci di donne che parlano di donne, con modi diversi di raccontare che delimitano attraverso questi ritratti le mille sfaccettature dell’animo femminile.
14 | IN Magazine
Misano Adriatico - Sono aperte le iscrizioni al “Premio per la traduzione”, indetto dalla Fondazione Universitaria San Pellegrino di Misano Adriatico per gli studenti del 4° e 5° anno della Scuola Media di secondo grado delle province di Rimini, Forlì-Cesena, Pesaro-Urbino e della Repubblica di San Marino. Saranno accettate le prime 300 domande, un numero doppio di ammessi dopo le richieste boom delle scorso anno (307), nonostante da regolamento fosse stato previsto un massimo di 150 concorrenti. Il concorso si svolgerà l’11 aprile e la prova consisterà
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nella traduzione in lingua italiana di un testo di tipo giornalistico-culturale dall’inglese, francese, tedesco o spagnolo. In palio ci sono otto premi in denaro, al 1° e 2° classificato per ciascuna lingua. www.fusp.it (C.T.)
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Cineteca, Settebello e Tiberio, sale d’essai per cinefili
Rimini - In attesa del nuovo cinema Fulgor, per gli amanti delle pellicole d’essai ci sono a Rimini tre indirizzi di riferimento. Posti frequentati da cinefili incalliti e personaggi della cultura locale. Stiamo parlando del Cinema Settebello, dove si organizzano serate a tema come quella passata alla storia in onore di Anita Eckberg. Del Cinema Teatro Tiberio nel Borgo San Giuliano, il primo a Rimini dotato di sistemi di proiezione digitale in alta definizione ed impianto Dolby Digital 7.1, dove vedere una pellicola restaurata come il “Gattopardo” e tra un tempo e l’altro gustare un gelato. Infine la Cineteca al piano terra della Biblioteca Gambalunga, nel cuore del centro storico, dove vengono proiettati film in lingua originale e cortometraggi e vengono organizzate iniziative a prezzi speciali. (D.N.)
Il libro di Francesco Cavalli in ricordo di Ilaria Alpi Rimini - Fresco di stampa per i tipi di Milieuedizioni, “La strada di Ilaria” è un libro che onora la memoria di Ilaria Alpi, giornalista che è morta perché cercava la verità e l’aveva trovata. Dopo vent’anni dall’assassinio a Mogadiscio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin la verità giudiziaria su quel duplice omicidio non è emersa. Fili narrativi che tessono una trama di romanzo, come ha fatto Francesco Cavalli, scrittore riminese tra i fondatori del Premio Giornalistico Televisivo Ilaria Alpi. Il volume ripercorre fatti e cronache di quel tempo, per gettare una luce su questo caso scomodo, insabbiato velocemente per le tante implicazioni tra Italia e Somalia. Il libro, frutto di diversi viaggi sul campo, darà vita anche ad una rappresentazione teatrale.
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Auto In propone la nuova “Verso” Rimini - È stata presentata dalla concessionaria Toyota l’ultima nata della versione “Verso”. Aggiornata con qualche ritocco estetico, la vera novità dell’auto è nel motore 1.6 diesel da 112 CV, al top nel risparmio del carburante. Questo modello è particolarmente indicato per le famiglie numerose grazie ai sette posti di serie e alla flessibilità dei sedili con il sistema Toyota Easy Flat, che modifica la
capacità del bagagliaio. Installando il “Toyota Touch 2” inoltre si può essere sempre connessi al mondo esterno e tramite il Bluetooth o la connessione Usb si possono anche inviare e ricevere messaggi SMS sul grande schermo touch screen, che permette anche di parcheggiare senza problemi con la telecamera posteriore di serie. Auto In aspetta i clienti per una prova nella sede di Rimini, in via Sassonia 2.
Degustazioni e buffet al Caffè Rimini - Uno degli storici bar di Rimini, il Caffè Commercio di piazza Ferrari 22, è oggi gestito dai fratelli Zangheri (nella foto), proprietari dell’attività dal 1997. Claudia ha sempre lavorato in ambito commerciale, acquisendo tutti i segreti del mestiere e vantando un buon rapporto con la clientela; Massimo si occupa degli aperitivi e della scelta dei vini, avendo conseguito l’attestato di sommelier dell’Associazione Italiana Sommelier. Insieme offrono ai clienti un’ottima pasticceria ed uno stravagante caffé, una vasta selezione di vini e champagne e, quando cala la sera, un ricco buffet accompagnato da cocktail
Commercio
mondiali e della casa. Al Caffè Commercio ci si ferma anche in pausa pranzo, per gustare primi piatti freddi e caldi ed insalatone. Si organizzano inoltre feste di laurea, rinfreschi, serate a tema e degustazioni di vini e prodotti tipici regionali e nazionali. www.caffecommercio.eu
Fra arte e tappeti da Bijar Rimini - Lo spazio Bijar è da tempo luogo di incontro tra artigianato di antica tradizione e arte contemporanea, unendo per i suoi clienti la proposta di preziosi tappeti all’organizzazione di numerose mostre di pittura, scultura e fotografia che da oltre quattro anni riscuotono ottimi successi. Presso lo showroom si tiene dal dal 16 al 31 marzo la nuova personale di Adriana Contarini, “Per tutti i gusti”. La rassegna propone opere recenti e in parte inedite dell’artista e indaga la sua poliedrica dimensione espressiva che si esprime con acquarelli, pitture a olio, collage, incisioni. www.bijartappeti.com
Évviva, la cucina è Viva! Riccione - Un uomo, che di food “squisito” se ne intende, lancia la sua nuova sfida a Riccione, nei locali di pertinenza del liberty Grand Hotel di Riccione. Aprendo un nuovo format culinario. Si tratta di Andrea Muccioli e del suo pastry chef più acclamato dalla stampa, Franco Aliberti, classe 1985, formatosi in pluristellate brigate di cucina, non ultima quella con Massimo Bottura, cui è stato consegnato in queste settimane il Nobel per la cucina. L’insegna metaforica recita: “Évviva. Dolci e cucina a scarto zero”. In tempo di recessione economica delle materie prime eccellenti non si butta via nulla, si ottimizza tutto, anche in senso estetico. Se questa filosofia del gusto imperversa nelle librerie e tra i foodblogger più acclamati, Muccioli e Aliberti ne hanno colto la forma più concreta e à la page, proponendola in questo nuovo locale di via Gramsci. (L.L.)
Hotel / Ristorante / Enoteca nel cuore del parco del Monte San Bartolo a Gabicce Monte
61011 Gabicce Monte (PU) - Via Dell’Orizzonte, 1 Tel 0541 953373 • Fax 0541 953095 www.hotelposillipo.com • www.ristoranteposillipo.com
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Stagione primaverile al Teatro Pazzini Verucchio - Nuova stagione primaverile del Teatro Pazzini di Verucchio. “Per questa ottava rassegna, - spiega Luca Venturini, direttore artistico - abbiamo voluto puntare sulla tradizione e sull’appartenenza ad un territorio che ha vissuto e vive intensamente il valore del teatro di tradizione e di ricerca”. Come lo spettacolo: “L’uomo è un animale feroce”, tratto da alcuni monologhi di Nino Pedretti, portato in scena il 22 marzo, che esplora le stravaganze e le ossessioni dell’uomo medio. Il 5 aprile Max Pisu, Alessandra Faiella e Claudio Moneta interpretano invece “Nudi e crudi”, il racconto di Alan Bennet per la regia di Marco Rampolli. Il 12 aprile, infine, dal palcoscenico di Zelig arriva Norberto Modani, poliedrico cabarettista con “Pianti in Italy”, un viaggio nell’incomprensibile mondo della comicità. (L.L.)
Roberto Rinaldini, il cuore dolce di Tokyo
Rimini - All’esterno della Ginza di Tokyo, roccaforte dei pastry chef francesi e belgi, affonda il suo dolce tocco Roberto Rinaldini, il pasticciere riminese campione del mondo che esporta i suoi fiori all’occhiello nel nuovo shop giapponese. Ne ha parlato anche il Sole24Ore, cercando di apportare un velo di ottimismo ai mercati. La volontà è quella di aprire dieci locali nella terra del sol levante, con un partner che ha deciso di diversificare gli investimenti puntando sull’alimentare d’eccellenza. A maggio è prevista una nuova apertura in Lussemburgo e per il 2015 Rinaldini è atteso a Dubai, negli Emirati, da nuovi investitori. Quando la “cultura” del food fa da calamita, i mercati rispondono. (L.L.)
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Vegano e bio al Bio’s Rimini - Al posto del vecchio ristorante La Casa Colonica, in via della Fiera, ha da pochissimo aperto Bio’s Kitchen. Un locale “verde” aperto e gestito dagli stessi imprenditori del marchio Terra & Sole, Renzo Agostini e Antonella Baldazzi, affiancati dai nuovi soci Maurizio de Luigi e Marco Tosi. Qui i cibi per una sana e corretta alimentazione, anche della tradizione romagnola, sono preparati dallo chef Marco Bonardi: quaranta piatti vegani ogni giorno, scelti a seconda della stagionalità dei prodotti, tutti rigorosamente biologici.
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La novità, rispetto al vecchio Bio’s Cafè, è che vengono serviti anche piatti a base di carne, selezionata con cura e proveniente da allevamenti del territorio. www.bioscafe.it (D.N.)
Stile ai capelli da IviLook Rimini - A Marina centro di Rimini, dove i fasti della bella vita illuminavano i viali, è sorto IviLook, il nuovo salone nel Centro Embassy ove rifarsi il proprio hair style. Ivana d’Andrea, stilista del capello, milanese di nascita e riminese d’adozione, ha 34 anni di esperienza maturati nei migliori saloni milanesi, come Rolando, il noto parrucchiere delle dive, una vera leggenda che pettinò i cappelli a molte celebrità, poi una lunga esperienza presso Jean Luis David, occupandosi delle sfilate. “Io lavoro con pettine, pennello e mani, non amo usare la stagnola”, racconta soddisfatta Ivana. “Nel nuovo salone punto molto sull’i-
giene personalizzata”. L’utilizzo della piastra a vapore o “piastra cosmetica” è una sua specialità. Infatti, a differenza di altre, protegge dall’umidità e rende la piega più duratura. Oltre che ad un tocco sapiente, la bellezza dei capelli si ottiene anche grazie a prodotti di qualità, come quelli della linea Kérastase de L’Oreal. Ora i colori di tendenza sono i ‘bicolor’ e i colori caldi, in particolare rossi. Il suo trucco per ottenere la miglior sfumatura è schiarire anche contemporaneamente al tempo di posa del colore. Ivana, una che sa dove mettere le mani! IviLook presso il Centro Embassy, tel. 349 0912513 (L.L.)
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Martina Colombari, quando l’impegno è social
Riccione -Che sia bella è sotto gli occhi di tutti. Ma che abbia un cuore grande potevano saperlo solo i più intimi. Ora, dopo il premio Campione per le emergenze umanitarie conferitole a Milano, la cosa è divenuta di dominio pubblico. La riccionese Martina Colombari, modella, showgirl e attrice, ha ricevuto il riconoscimento istituito 13 anni fa dal fondatore e presidente dei City Angels Mario Furlan, per valorizzare coloro che si sono distinti nell’impegno sociale e civico, mettendo al servizio della comunità valori etici e positivi. Martina è rientrata due mesi fa da Haiti dove dal 2008 si reca in veste di volontaria e testimonial con la Fondazione Francesca Rava, che aiuta l’infanzia in condizioni di disagio. (L.L.)
Scuola di formazione con Movimento Centrale Rimini - Proposta da Movimento Centrale e attiva a Rimini dal 2005, la Scuola di Formazione “Metodo Hobart ®- Conoscersi nella danza” rappresenta un percorso a 360° che divulga la cultura dell’auto miglioramento, della formazione permanente e della ricerca sull’arte del movimento. Il Metodo è indirizzato nello specifico a educatori, operatori dei servizi alla persona, volontari, insegnanti, medici, psicoterapeuti, educatori sportivi e studenti a indirizzo socio-educativo. Il Metodo Hobart®, elaborato dalla danzatrice e maestra di fama internazionale Gillian Hobart, si inserisce nel progetto artistico e culturale di Movimento Centrale, nato dall’impegno di Claudio Gasparotto a promuovere una cultura di danza come arte aperta a tutti, secondo un metodo di insegnamento che pone al primo posto il valore e il rispetto del corpo.
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Nuovo nato a Torino per Oltremateria Torino - Oltremateria sbarca in Piemonte e conquista il centro storico di Torino con la qualità delle nuove superfici eco-sostenibili. I fratelli Casalboni, sempre lungimiranti e attenti alle esigenze dei professionisti e alle evoluzioni dei materiali più avveniristici, come le duttili superfici del benessere, hanno deciso di affacciarsi su altri territori aprendo un nuovo
store Oltremateria, forti delle richieste di un mercato attento alla qualità e alla ricerca, soprattutto quando volge la propria attenzione all’uomo e all’ambiente. Un know how aziendale vincente che porta le nuove collezioni: RICICLO, Movimento e la nuova finitura luminescente ECOLUCE in esposizione alla Triennale e al Fuorisalone di Milano. (L.L.)
Il Quartopiano omaggia Rimini Rimini - L’omaggio alla tradizione in casa Quartopiano porta la firma dello chef Silver Succi. Da questa primavera dal lunedì al giovedì, oltre ai piatti della carta, sarà possibile sce-
gliere un terzo menù tutto dedicato alla cucina locale di carne e di pesce, a prezzi leggeri, come i venticelli che soffiano leggiadri con la bella stagione, portando con sé eccellenti materie prime, fresche e del territorio. Piatti classici della tradizione riminese: spaghetti alle vongole, grigliate di pesce, solo per citare alcuni must, preparati dal tocco dello chef e accompagnati dal servizio del Quartopiano. Ogni settimana a rotazione sarà possibile assaporare differenti ricette autoctone, scegliendo tra menù degustazione o singoli e profumati piatti. Perché il viaggio culinario inizia dalla propria terra! (L.L.)
Niente al “caso” ™ con iPersonalTrainer Rimini - La casualità nel raggiungimento dei propri obbiettivi fisici spesso e volentieri non premia! Così il team iPersonalTrainer™ prima di iniziare una programmazione necessita di conoscere nel dettaglio la persona e le sue caratteristiche, sviluppando un percorso altamente personalizzato. Si parte dalla valutazione posturale fino a conoscere i valori interni e del metabolismo; segue la partnership avviata con la Nuova Ricerca, così da verificare anche lo stato di salute del cliente, sottoponendolo periodicamente all’esame del sangue e delle urine. Questa strumentazione permetterà all’équipe di verificare gli andamenti e di esser sempre pronti a modificare i piani accordati nel momento in cui il corpo non rispondesse al meglio alle proprie aspettative o agli stimoli sottoposti. Scegli chi vuoi essere, iPersonaTrainer™ ti aiuterà a diventarlo.
La segheria targata Cracco Milano - Lo chef Carlo Cracco apre il suo secondo locale a Milano in via Meda, 42. Il nome è tutto un programma, Carlo e Camilla in segheria. Perché ne parliamo? Perchè Cracco affida la gestione del locale al terzo socio, Nicola Fanti, fratello della compagna Rosa e già titolare del ristorante Da Oreste a Santarcangelo. La Segheria è una location post-industriale particolarissima, un’ex segheria con muri scrostati a vista e un unico tavolo da 65 posti. Giocano in contrasto le eleganti stoviglie d’epoca, i lampadari in cristallo a goccia e le sedie di design. Garantita l’alta cucina del giudice di Masterchef, ma con prezzi accessibili. Dall’entourage, assicurano che non si spenderanno più di 40 € a persona. (D.N.)
Essere | Filippo Sorcinelli
Il sarto
dei
Papi
testo Davide Nicolò
Un po’ francescano, un po’ punk. Filippo Sorcinelli è pittore, musicista, stilista, graphic & parfum designer, fotografo e personal trainer. Ritratto in nero di un artista poliedrico, che crede nella Bellezza.
Avvolto nel mistero, Filippo Sorcinelli ci accoglie nel suo minimale e bianco atelier in pieno centro storico a Santarcangelo di Romagna, tra specchi, tappeti e il suo gattone Dexter. Colpisce da subito la sua “aria d’artista”: fisico atletico, total black, capigliatura francescano-punk, barba lunga da talebano... È restio a parlare di sé, ma noi siamo riusciti a farci raccontare delle sue ambizioni, delle sue esperienze e dei suoi progetti futuri. L’hanno definito “il sarto dei Papi” ma lui è molto di più, e in esclusiva ci svela il suo sfaccettato mondo. Innanzitutto, un tuo identikit...
“Nasco a Mondolfo, in provincia di Pesaro-Urbino, nel 1975. Dopo la licenza di Maestro d’Arte e la maturità d’Arte Applicata conseguita a Fano inizio a collaborare con atelier d’arte contemporanea.
Una passione che mi ha portato nel tempo a dare vita ad esposizioni pittoriche e installazioni in Italia e all’estero. Parallelamente agli studi d’arte ho intrapreso gli studi musicali frequentando il Conservatorio Rossini di Pesaro, perfezionandomi poi al Pontificio Istituto di Musica Sacra di Roma. Sono stato organista titolare presso le cattedrali di Fano, Rimini e San Benedetto del Tronto, e direttore artistico di varie rassegne musicali. Nel 2001 ho fondato l’Atelier Lavs che si occupa dello studio, della progettazione e della realizzazione di vesti sacre, suppellettili e accessori per la sacra liturgia. Una produzione ispirata principalmente alle forme e alla tradizione antica della Chiesa, rivisitate alla luce del Concilio Vaticano II e della Riforma Liturgica da esso scaturita. L’Atelier Lavs è oggi
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A fianco, l’Atelier Lavs di FIlippo Sorcinelli. Sotto, il Papa emerito Benedetto XVI con una veste sacra realizzata da Atelier Lavs.
un’eccellenza in Italia e all’estero. Abbiamo costanti rapporti con gran parte delle diocesi e lavoriamo in stretta collaborazione con l’Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice. Numerose le opere e i manufatti che abbiamo realizzato per Benedetto XVI e oggi per Papa Francesco”. Tante idee e tante attività. Parlaci del tuo nuovo progetto, Unum Parfums.
“Unum, che in latino significa ‘uno solo’, è una nuova Maison per la creazione di profumi d’eccellenza di cui sono co-fondatore e direttore creativo. Si tratta di un atelier di profumi sui generis che rompe con la tradizione profumieristica classica per affrontare un viaggio originale, ispirato prima di tutto alla ricerca della conoscenza profonda del proprio io ‘cosmico’. Tre estratti di profumo che raccontano tre momenti di vita mistica”. Dove trovi ispirazione per le tue creazioni?
“La traggo dal mio desiderio di libertà. Viaggiare perciò è molto importante. Ma viaggiare per me è forse un’operazione più mentale che fisica. Il pensiero è un’arma a
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doppio taglio, ma è anche dono particolare perché mi permette di vedere oltre. Tutto è vivo e tutto mi scatena interesse”. Quanto e come è cambiato il tuo lavoro di designer, artista e musicista?
“Tempo fa qualcuno, per gioco, aveva individuato per me un avvenimento ‘spartiacque’ a 38 anni. Questo numero mi ha accompagnato sempre. Caso o verità, quest’ultimo periodo della mia
vita è stato segnato da eventi che hanno innescato in me un forte processo di cambiamento. Oggi mi sento un uomo nuovo, consapevole di avere ricevuto tante sollecitazioni che sono state motivo di rinascita. Credo che la libertà sia il sentimento più nobile che si possa guadagnare. Per questo mi sento di ringraziare pubblicamente quelli che hanno sollecitato il mio tormento interiore, poiché inconsapevolmente mi hanno provocato a cambiare, sicuramente in meglio. Essere artisti non è un mestiere. Si nasce artisti. Ed esserlo, prenderne coscienza, significa essere un po’ come una spugna che assorbe tutto ciò che ti sta attorno”. Che effetto ti fa essere definito “lo stilista dei Papi”? Ti senti una star?
“Una star? Non lo sapevo, anzi non lo credo. Certo, sono consapevole, nel bene o nel male, di avere fama. E chi ha fama ha Amici e Nemici. Aver realizzato le vesti sacre di due pontefici fa parte del mio lavoro in atelier. Ma non mi sento una star. Noi tutti in atelier offriamo con umiltà le nostre competenze
nesto affermare il contrario. Così diversi per aspetto, biografia, personalità, ma anche così vicini per intensità di preghiera e amore per la Chiesa. La diversità dei Papi che si sono susseguiti nella storia ha costituito e costituisce la ricchezza della Chiesa, così come la diversità dei carismi degli ordini religiosi, dei movimenti e dei santi. La forza della Chiesa è, infatti, quella di essere composta da individui anche molto differenti, ma che si completano e si rafforzano a vicenda”. Come nasce una veste per un pontefice? La disegni tu liberamente o vengono date delle direttive?
a chi ci ritiene validi, coscienti del fatto che il nostro stile può anche non piacere! Non esiste la figura dello stilista del Papa. Sebbene sia un settore ‘di nicchia’, siamo in diversi a prestare servizio alla Santa Sede, così come alla Chiesa cattolica tutta”. Quali sono le differenze di stile, se ci sono, tra Papa Benedetto e Papa Francesco?
“Certo che ci sono, sarebbe diso-
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“Per la mia esperienza, i contatti provengono direttamente dall’Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie. A onor del vero debbo dire che non sono il solo a occuparmi di questo. C’è Marcello, il mio ‘braccio’, ci sono Mascia, Claudio, Marco, Simona... Di norma presentiamo almeno tre progetti, che vengono esaminati in un clima assolutamente semplice e cordiale. Insieme valutiamo ogni aspetto fino ad arrivare ad un’intesa perfetta. Oltre al disegno sottoponiamo in visione un piccolo esempio di ornato e una relazione accurata dei materiali impiegati”. Passiamo a tutt’altro. Vegetariano, cultura per il fisico, allenamenti mirati… Perché tanta attenzione per il fisico e la nutrizione? Aspiri a fare anche l’attore?
“Ritengo che la salute del corpo sia un cardine fondamentale per vivere bene e star bene con gli altri. Essere vegetariano è una libera scelta. Dopo tanto patire, ho trova-
to il percorso giusto: vegetarianesimo più allenamento funzionale è per me l’equazione perfetta. Si sta bene fisicamente, ma tutto parte dentro di noi. Attore, modello? Chi lo sa?”. La tua cittadina di nascita, Mondolfo, e quella d’adozione, Santarcangelo, con la loro tranquillità e bellezza hanno influenzato la tua decisione di studiare musica e dedicarti all’arte?
“Questi luoghi contribuiscono certo al mio benessere ma le mie scelte artistiche riguardano più la dimensione interiore. Innati tormenti, passioni inconsce, spazi chiusi circondati d’Infinito: una scheggia di Eternità. La vera arte è senza legami e vive di incontri in solitudine”. Vivi a Santarcangelo da dodici anni. Come ti trovi?
“Ho trovato in Santarcangelo un terreno fertile per me. Storia, cultura... una città densa e che vive di passioni come me. È veramente uno scrigno di bellezza e di qualità della vita. Me ne accorgo ancor di più quando ospito clienti e amici di ogni parte del mondo. Leggo nei loro occhi una sensazione di stupito e semplice benessere”. Cosa ti piace di più del tuo lavoro?
“Che ogni giorno non è mai identico. La mia ricerca incessante della Bellezza si è soffermata ora sulla creazione di paramenti sacri per la liturgia cattolica. Ma sono consapevole che non sarà l’ultima mia occupazione. Tanti progetti sono in corso e tanti altri sono sicuro che arriveranno. Il bello, insomma, è che non c’è noia”.
In alto, un’opera d’arte realizzata da Sorcinelli. Sotto, lo staff di Atelier Lavs: da sinistra, Marcello Bissoni, Mascia Bissoni, Claudia Sorcinelli con il gatto Dexter, Simona Bernabini, mamma Gina e Filippo Sorcinelli; dietro, Salvatore Maione e Marco Buldrini.
Raccontaci un aneddoto o un ricordo che ti ha visto osservatore privilegiato e che non dimenticherai mai…
“Ne avrei molti, mai i più non possono essere raccontati. Li conservo nel mio cuore. Di certo, trovarsi a passeggiare nella Cappella Sistina, o la notte nella Cattedrale di Notre-Dame a Parigi...”. Se fossi sindaco o politico, a cosa metteresti subito mano?
“Chi vive d’arte non può fare politica. L’arte è al di sopra di queste cose perché non occorre aggiungervi parole o concetti a lei estranei. Vive di forza propria”. Ora hai in uscita anche un disco. Vuoi parlarcene?
“Non ti ho detto che sono un po’ francofilo. Adoro la Francia e Parigi è sempre con me. Il mio disco è un piccolo viaggio nella musica francese per organo, strumento che ho studiato sin da bambino. Un viaggio ma anche un traguardo fatto di sogni, passioni e ricordi”. Per concludere, cosa vedi nel tuo futuro?
“Un treno e un aereo. Anche perché io non guido”. IN
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Investire | Rotta verso Dubai
Passaggio ad
Oriente
testo Alessandra Leardini
Gelato alle spezie, lampioni intelligenti, quartieri smart. Le imprese innovative del riminese fanno rotta verso Dubai e non solo, con progetti e prodotti disseminati anche in Qatar e Arabia Saudita.
Dal gelato ai lampioni intelligenti, il “made in Rimini” parte alla conquista del nuovo Eldorado, la frontiera che molti economisti dipingono come un caso di espansione economica più unico che raro nell’attuale sofferente panorama internazionale: Qatar, Arabia Saudita, Emirati Arabi e, tra questi, la metropoli che per la sua architettura d’avanguardia e stravaganza ipermoderna in pieno deserto si è guadagnata il titolo di “Manhattan d’Oriente”, Dubai. Queste “colonie” sono tanto volubili quanto innamorate dei prodotti italiani. Dispongono di enormi quantità di liquidi - e non stiamo parlando di petrolio - e, al tempo stesso, devono attrezzarsi ancora quasi completamente in vista di due appuntamenti mondiali di spicco: l’Expo 2020 di Dubai e i Mondiali di calcio del 2022 in Qatar. Rimini Fiera, attraverso uno dei suoi figli prediletti, il Sigep, ha intuito le forti potenzialità di intesa con questo mercato prendendolo letteralmente per la gola. Dal 13 al 15 febbraio ha portato a Dubai , insieme al suo partner Carpigiani e in collaborazione con le imprese Mec3 e Ifi, la quarta tappa del Gelato World Tour. Per l’occasione, due delle migliori scuole di food nel mondo, ICCA (International Centre for Culinary Arts Dubai) e la stessa Carpigiani Gelato University, hanno iniziato una collaborazione per diffondere la cultura del gelato artigianale in Medio Oriente. Alcuni corsi base proseguono anche dopo il Gelato World Tour, trasformando Dubai in nuova ca-
pitale internazionale del gelato artigianale. Chi ha saputo intuire e catturare i gusti della terra del petrolio già prima che la crisi d’Occidente rendesse l’approccio con questi floridi mercati una necessità, è Mec3. L’azienda di San Clemente da molti anni è presente in questi paesi. A Dubai vivono due dei suoi dipendenti in loco, un pasticcere e un agente commerciale, entrambi libanesi. E a Dubai, come nel Qatar, in Arabia Saudita,
Giordania e Libano, ha intenzione di inserire nuove professionalità per migliorare i servizi offerti alla clientela locale. “Spesso - afferma il direttore commerciale, Gian Maria Emendatori - imprenditori che possiedono catene di ristoranti e vogliono investire nel gelato si rivolgono a partner specializzati come noi piuttosto che inventare un concept nuovo, per contare su un’assistenza qualificata”. Diverse le pecu-
Gian Maria Emendatori di Mec3.
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A fianco, Laura Bertuccioli e Atos Batarra. Sotto, Luca Cecchini di Umpi Elettronica.
liarità di questi mercati. Mec3 ha saputo adattarsi ad un mondo agli antipodi rispetto a quello nostrano, dove a farla da padrone sono grosse catene di pasticceria e panetteria interessate a introdurre tra i loro prodotti anche coni e coppette. E i gusti preferiti? Come spiega Emendatori, per conquistare il palato di questi paesi Mec3 ha pensato a gusti specifici, speziati, in grado di evocare i sapori tipici della cucina mediorientale: dalla pasta mastic, che richiama una resina molto in voga nella preparazione dei dolci locali, al variegato rosa, senza dimenticare frutta secca, miele e creme a base di cioccolato e nocciola. Il Qatar è diventato per la riccionese Laura Bertuccioli un obiettivo nel lavoro e nella vita. Si chiama Obiettivo Qatar l’agenzia da lei fondata insieme al marito Atos Batarra. “Ci siamo trasferiti in Qatar per seguire un importante progetto: The Pearl. Atos, architetto, aveva avuto l’incarico di definirne i dettagli architettonici e supervisionarne la realizzazione. Alcune
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aziende italiane, con cui già collaborava, ci hanno chiesto di aiutarle ad affacciarsi sul mercato locale. Abbiamo così avviato una vera e propria attività di consulenza per l’internazionalizzazione, grazie anche alla mia esperienza di export manager”. A distanza di alcuni anni il coraggio premia. “Siamo molto orgogliosi dei risultati conseguiti e dei successi ottenuti dalle aziende che si sono affidate
alla nostra consulenza”, commenta Laura. Tra le aziende romagnole, Novacolor di Forlì ha fornito le pitture per tutto il progetto Qanat Quartier, più di 300mila metri quadrati di superficie, oltre ad essere fornitore del Palazzo Reale, abitazione dell’Emiro del Qatar, e aver realizzato numerosi altri progetti sia commerciali sia privati. Tra le imprese riminesi, la Umpi di Cattolica sta contribuendo alla realizzazione dei primi quartieri “smart” e ha avviato collaborazioni importanti con l’ente locale per l’energia elettrica, il ministero degli interni e il ministero dei lavori pubblici. Obiettivo Qatar sta supportando aziende anche da altre regioni italiane. “Ci sono ottime opportunità: questo mercato sta vivendo un boom economico eccezionale, non solo per tutti i grandi lavori in vista dei Mondiali di Calcio del 2022, ma anche per i notevoli investimenti dello Stato nel settore ospedaliero, nell’educazione e tecnologia”. La società è anche consulente di alcune holding locali, che chiedono aiuto
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Simone Mei e Denis Protti di Mei Protti & Partners.
nella selezione di fornitori italiani. “L’interesse per i mercati arabi è sicuramente in crescita” afferma Simone Mei dello studio commerciale riminese Mei Protti & Partners, specializzato in questo fronte. Che consigli dare ad un’impresa che vuole tentare la sfida?
“Innanzitutto va valutato se ci sono i requisiti necessari per aprire un’attività in loco o avviare una collaborazione con realtà locali - spiega Mei -. Stiamo parlando di un mercato maturo, quindi competitivo, dove il made in Italy è visto di buon occhio e le abilità dei nostri imprenditori vengono molto apprezzate. Ed è un mercato lanciatissimo con l’assegnazione dell’Expo 2020. “Bisogna però capire qual è l’obiettivo, se delocalizzare o trovare un mercato di sbocco. E conoscere le norme che regolano le esportazioni. Ci sono aree ‘free zone’ che non hanno bisogno di accordi particolari”. Per quali settori ci sono opportunità più ghiotte? “Per il food & beverage, oltre all’ab-
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bigliamento. Due settimane fa a Dubai, per il Gelato World Tour, c’era anche una nostra collaboratrice ad affiancare le aziende del settore”, commenta Mei. Un desiderio di esclusività, unito a ingenti disponibilità di denaro, è il fattore che oggi rende questi paesi più allettanti per chi punta all’export. Ne sa qualcosa Umpi Elettronica, l’azienda cattolichina leader in prodotti e sistemi intelligenti basati sulla tecnologia ad onde convogliate, dalla telegestione dell’illuminazione esterna, all’automazione degli edifici. Umpi, prima ancora di sedurre Dubai, ha conquistato l’Arabia Saudita dieci anni fa, un paese molto più difficile da avvicinare. “Anche se sono popolazioni molto ricche, all’epoca erano povere di competenze tecniche. I nostri sistemi avevano bisogno di figure altamente formate sul campo”, racconta Luca Cecchini. Al tempo stesso, “occorreva far capire alla classe dirigente il valore aggiunto dei nostri sistemi: come far passare il messaggio
che i nostri lampioni erano vantaggiosi perché consentivano un grosso risparmio energetico in un paese in cui l’energia non costa nulla?”. Alla fine, spiega Cecchini, è stata la “sburonagine” (per dirla alla romagnola), cioè la voglia di ostentare prodotti e servizi in esclusiva che solo loro potevano permettersi, a fare la differenza. E ad Umpi si sono aperte autostrade. Quelle aree disperse nel deserto avevano bisogno di gestire punti luce collocati a distanze enormi tra loro. Quelle città sante dovevano essere illuminate il più possibile. Poi è arrivato Dubai dove Umpi, battendo colossi internazionali, ha avviato un progetto pilota di “smart city” in una delle vie centrali, utilizzando la rete elettrica e i lampioni come allaccio di servizi avanzati (dal wi-fi al telecontrollo a distanza). L’obiettivo dell’azienda di Cattolica è di espandersi ulteriormente in tutto il Golfo persico, soprattutto in Qatar in vista dei prossimi Mondiali. Per dare definitivamente un calcio alla crisi. IN
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I GIOIELLI BALEANI OLTRE CONFINE
PIù dI mEzzO sECOLO dI sTORIA dELLA GIOIELLERIA. LA TERzA GENERAzIONE sI INsERIsCE NELL’AzIENdA CON uN PROGETTO AmBIzIOsO A LIvELLO mONdIALE.
Con l’ingresso dei giovani Carlo e Luca Alberto il sogno nel cassetto di Polly e Anna Baleani sta diventando realtà. “Vogliamo portare le nostre idee innovative e il nostro marchio, da sempre sinonimo di creatività, oltre confine”. Qual è la ricetta del vostro successo? “I nostri veri punti di forza conquistati negli anni sono la creazione e la realizzazione di gioielli che anticipano le tendenze, i gusti e i desideri dei nostri clienti italiani e stranieri”. A quale donna vi ispirate quando create un gioiello? Non esiste una donna in particolare. la nostra fonte di ispirazione è una figura femminile che ci rappresenta, attenta ai dettagli, elegante, ironica e di forte personalità. I nostri gioielli rivelano, infatti, il vero stile italiano sinonimo di equilibrio, armonia e buon gusto”. A Carlo e a Luca Alberto, terza generazione, chiediamo quali sono gli obiettivi futuri dell’azienda di famiglia. “Intendiamo far crescere il brand Baleani e portarlo in tutto il mondo. Il primo step sarà la partecipazione alla fiera ”Istanbul jewelry show”. Siamo emozionati per questa prima esperienza all’estero, ma nello stesso tempo abbiamo un’incredibile carica positiva. Saremo presenti assieme alle nostre madri, Polly e Anna, con le quali da tempo abbiamo iniziato un lavoro di squadra che ci ha portato ad amare questa professione che ci trasmette entusiasmo ed energia. Ci siamo resi conto del grande potenziale della nostra azienda per cui crediamo molto in questo progetto, vogliamo portare la nostra creatività non solo in Italia, ma far conoscere in tutto il mondo il nostro design che ha rivoluzionato il concetto tradizionale di gioielleria. Se i gioielli devono suscitare un’emozione, pensiamo di aver raggiunto il nostro obiettivo”.
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Modellare | Antonio Croce
Esperienze di
Stile
testo Giorgia Gianni
Tanta gavetta, tenacia e un talento naturale. Ingredienti che hanno fatto di Antonio Croce uno degli ambasciatori del made in Italy nel mondo.
Preferisce chiamarsi “modellista”, in ossequio alla sua lunga esperienza con le più importanti case di moda che lo ha portato a concentrarsi sull’armonia delle forme, la vestibilità, le proporzioni. “Perché l’anima, il volume, il taglio del capo lo dà il modellista”. Antonio Croce si prepara a festeggiare i 50 anni di età, la decima stagione delle collezioni che portano il suo marchio e una luminosa carriera che lo ha portato, dai primi
passi nel laboratorio di confezioni di famiglia, fra gli ambasciatori dello stile e del made in Italy nel mondo. Con uno showroom nel cuore del quadrilatero della moda milanese, in via Montenapoleone,
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due outlet (nel quartier generale di San Giovanni in Marignano e nella Fashion Valley di Scandicci) mentre è in procinto di aprire a Mosca. Antonio Croce è in questi giorni anche “sul grande schermo”: nell’ultimo film di Carlo Verdone, “Sotto una buona stella”, la protagonista femminile Paola Cortellesi indossa infatti molti capi del suo brand. Tra le bellezze valorizzate da abiti firmati Antonio Croce anche la concorrente italiana di miss universo Luna Voce, la ex velina Alessia Reato, la fashion blogger Chiara Ferragni. Tenacia, serio lavoro e un talento naturale e precoce nel tradurre geometrie in volumi: sono il segreto del successo di questo stilista di origini siciliane (Screpis è il cognome di famiglia) trapiantato giovanissimo in Valconca, proprio in quello che è diventato il distretto della moda riminese. Ha solo 14 anni quando inizia ad affiancare la madre nel cucire abiti e idea il marchio Halben, con cui la famiglia vende i propri capi da Pesaro
Dida
da di moda di Cattolica, dove mette in mostra le sue doti da modellista. Seguiranno Aeffe e Ittierre, fino alla scelta di aprire un’attività imprenditoriale propria all’inizio degli anni Duemila.
Dare l’anima agli abiti
sce così a Milano Aesse Projects, l’azienda di progetti e modellistica che ancora oggi guida con successo accanto al brand Antonio Croce. Negli ultimi tre anni Aesse Projects ha triplicato il fatturato e alla fine del 2013 è stata premiata come miglior fornitore Burberry su più di 400 a livello mondiale. È stato difficile intraprendere una carriera all’interno di un setto-
a Cesenatico. La svolta, dopo una serie di esperienze in cui affianca con convinzione lo studio sartoriale al lavoro, avviene alla fine degli anni ’80, quando Antonio inizia a lavorare per Fuzzi, la storica azien-
Dopo aver maturato un’esperienza ai massimi livelli lavorando per griffe come Alberta Ferretti, Gianfranco Ferré, Versace, Hermès, Jean Paul Gaultier, Montanà, Gilles Rosier, Donna Karan, na-
re competitivo come quello della moda?
“Non è stato semplice. Occorre fare molta gavetta, studiare, conoscere il lavoro a fondo. La concorrenza è notevole”.
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Paola Cortellesi sul set in abiti firmati Antonio Croce. Nella pagina precedente, lo showroom milanese di Croce.
Cosa l’ha spinta ad aprire un’azienda in proprio?
“Dopo avere lavorato per tanti anni all’interno del settore della moda e conoscendone le dinamiche e problematiche come dipendente, ho scelto la libertà e l’autonomia di dare un servizio completo alle aziende. Ho iniziato un passo alla volta, dal cartamodello ai campionari, fino alla produzione a livello internazionale. La decisione di lavorare in questo modo si è rivelata una scelta vincente: oggi vantiamo numerosi clienti di rango internazionale”. Nel 2002 ha fondato il brand Antonio Croce Sartoria e nel 2009, in controtendenza con la crisi, ha lanciato la prima collezione. Cosa significa porre il proprio nome su un capo?
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“Creare un mio brand, arrivare al cliente finale aprendo punti vendita monobrand è sempre stato il mio desiderio. Il gusto italiano, il saper fare sono i valori veicolati attraverso il marchio, particolarmente apprezzati all’estero. Per questo siamo partiti con la Russia, dove il made in Italy è molto desiderato”. Perché si definisce “modellista”?
“Perché alla fine, se lo stilista è colui che fa il disegno di un capo, è il modellista che dà all’abito l’anima, il volume, il taglio. Gli stilisti puri, coloro che hanno un talento superiore, che sono in grado di vedere avanti, sono veramente pochi. Mi vengono in mente, ad esempio, nomi come quello di Martin Margiela e Jean Paul Gaultier. Il resto è spesso soprattutto immagine e marketing”.
Quali sono le sue fonti di ispirazione?
“Le traggo dalle emozioni dei viaggi, gli incontri con le culture, le persone, le tipologie e atmosfere delle città che visito. A Shangai, ad esempio, ho visto due anime: quella tradizionale, del tai-chi, e quella futuristica, anche fredda, dura, frenetica. Ho creato così la collezione ispirata proprio a queste due facce. La prima collezione primavera-estate era dedicata invece alla mia terra natale, la Sicilia”. Essere cresciuto in Romagna ha avuto un peso nella sua carriera?
“Amo la Romagna, mi considero per metà siciliano e romagnolo d’adozione. Di sicuro lavorare qui è un’ottima cosa, c’è molta cultura del lavoro. Quello fra Marche e Romagna è il distretto ideale per lavorare bene”. IN
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Esporre | Paris Deco Off, Maison & Objet
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Da Parigi con
Stile
testo e foto Valter Giovagnoli
Parigi si apre al nuovo anno proclamandosi capitale del design e della creatività, ospitando il Paris Deco Off e la Maison & Objet.
Il cuore della capitale francese si è trasformato in palcoscenico per ospitare due eventi diventati ormai di fama internazionale: il Paris Deco Off, tour tra gli show room del tessile e della decorazione, e la Maison & Objet, salone internazionale della moda-casa e del design che permette il confronto tra gli esperti e svela i talenti. Sono più di 75 le aziende partecipanti che quest’anno hanno aperto le porte ai visitatori, mostrando le loro nuove collezioni, colori, materiali, progetti, per condividere la loro esperienza e conoscenza. Creatività, tessuti innovativi e interior design ma anche workshop, mostre e inaugurazioni hanno reso questa manifestazione un vero ‘melting pot’ tra arte e cultura. Ce lo racconta Valter Giovagnoli, titolare dello showroom Giovagnoli Collezioni di Rimini specializzato in tessuti e complementi d’arredo,
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che nel corso degli anni ha maturato esperienza e professionalità anche nel settore dell’interior design. “Parigi ci ha accolto con la solita atmosfera e fascino del periodo; un po’ di sole, aria gelida sul lungo Senna, ancora i segni e le decorazioni natalizie a Notre Dame. Le strade, gli show room in St. Germain e Rue du Mail, decorate e illuminate da paralumi irreali, lassù, al posto dei lampioni cittadini, sono già il riassunto delle presentazioni tessili nelle sedi delle aziende più prestigiose al mondo. Dai nostri fiori all’occhiello, Dedar, Rubelli, Armani, Loro Piana (appena ceduta ai francesi), Fortuny, Etro, Bevilacqua, ai blasonati marchi di casa, Hermès, Nobilis, Pierre Frey, Canovas, Elitis, fino agli splendidi Designer Guild con Lacroix, J. Baker, San-
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derson, Sahco, Zimmer & Rhode, Fischbacher, Baumann, Jabn. Ormai tutti fuori dai locali fiera, a Parc Des Esposition, per Maison & Objet, un po’ come da noi nel fuori salone di Milano. Gli stili si sovrappongono in una miriade di proposte, in vena polemica direi anche troppe, in un mercato in flessione che fatica ad assorbire due collezioni annuali come nel mondo dell’alta moda. Lo stile orientale ed etnico è sempre più presente, con tessuti preziosi non solo nell’estetica ma nella costruzione, nelle texture e nell’utilizzo di fibre nobili. Insomma un lusso nascosto, sobrio. Non mancano comunque tessuti metallici e scintillanti, a riprova del fatto che tutti si rivolgono sempre più ad un pubblico internazionale, con occhio privilegiato al mercato dell’Est europeo
sempre più esigente e raffinato. Tanto colore nelle proposte di Tricia Guild, splendida e gentile nell’accogliermi personalmente nello show room di Rue Saint Nicholas 10. Vetrine esotiche nelle proposte di Lacroix, con riferimenti alla moda in un gioco di accostamenti senza limiti di fantasia. Ce n’è per tutti gli stili, per ogni dimora, tessuti per esaltare e valorizzare ogni ambiente, per emozionare ed emozionarsi nel proporli.
Lasciando Parigi pensavo con rammarico al passato: anche noi avevamo inventato una rassegna di questa importanza, “Incontri Venezia”, quasi 35 anni fa, prestigiosa nella prima sede di Palazzo Grassi a Venezia poi a Firenze, Milano... Cosa aspettiamo per riproporla al mondo, a riprova di un Made in Italy ancora importante e vitale?”.IN
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GRAND HOTEL RIMINI
IL BRUNCH DOMENICALE IN FAMIGLIA AppunTAmenTo DA non peRDeRe Al GRAnD HoTel Rimini: oGni DomeniCA il BRunCH pResso il RisToRAnTe DolCe ViTA Al Grand Hotel Rimini tutti invitati al brunch della domenica. È, questo, un termine inglese ormai entrato nel vocabolario di molte persone, che sanno benissimo come il brunch sia un pasto frutto della “commistione” di prima colazione e pranzo. Ma non tutti forse sono a conoscenza che la parola è una forma sincopata tra gli equivalenti termini breakfast e lunch. Dissertazioni linguistiche che poco importano e ancor meno interessano a coloro che hanno fatto del brunch una piacevole abitudine. Ebbene il Grand Hotel Rimini, storico cinque stelle della catena Select Hotels Collection della famiglia Batani, tutte le domeniche (dalle ore 12,00 alle 16,00), propone un appuntamento gustoso, per riscoprire la simpatica consuetudine di vivere insieme il pranzo della domenica, in forma più leggera e divertente. Un momento da gustare in famiglia e con gli amici arricchito da quella che la direzione del Grand Hotel Rimini ha definito un tocco di “immaginazione”. Gli ospiti presenti per il brunch, infatti, potranno assistere a estemporanee improvvisazioni di suoni e colori, spettacoli molto soft, condotti con eleganza e massima professionalità, che potranno coinvolgere coloro che ritengono
opportuno partecipare, ma nel rispetto delle esigenze di tutti i presenti. Il brunch domenicale al Grand Hotel Rimini ha un costo di 35,00 € a persona (acqua minerale e caffè inclusi), mentre per i bambini dai quattro ai dieci anni il prezzo scende a 18,00 €, gratuità per i bimbi fino ai tre anni. Il Ristorante Dolce Vita del Grand Hotel Rimini poi è sempre aperto e lo Chef Claudio Di Bernardo vi invita a scoprire il menù degustazione di pesce con vini in abbinamento o le numerose proposte à-la-carte. Da ricordare, infine, l’appuntamento quotidiano delle 17,00 con “The Afternoon Tea”, il tradizionale tè inglese servito con mini-sandwiches, “scones”, confettura di frutta fresca e fine pasticceria, secondo la più consolidata tradizione britannica (prezzo 15 €).
Grand Hotel Rimini Tel. 0541 56000 info@grandhoterimini.com www.grandhotelrimini.com - www.selecthotels.it
Cantare | Filippo Graziani
Le cose belle a
Sanremo
testo Sara Ferranti
Vincitore del premio Lunezia per il miglior testo, il cantautore figlio d’arte Filippo Graziani racconta il suo debutto sul palco del Festival.
Il sogno si è realizzato. Anche Filippo Graziani è salito sul palco dell’Ariston. Era uno tra le otto nuove proposte per la carriera relativamente “giovane”, anche se il cognome che porta è indubbiamente da big. Filippo, figlio del grande Ivan Graziani, straordinario cantautore abruzzese ma novafeltriese di adozione, ha presentato a Sanremo il brano “Le cose belle”. Un altro passo importante nella sua carriera, dopo il grande successo di “Viaggi e Intemperie”, disco e tour in cui il giovane cantautore si è confrontato con le canzoni del padre. Immensa è stata l’emozione quando è comparso sul grande schermo ma altrettanto grande è stata la delusione quando hanno annunciato che non è riuscito a passare il turno tra i finalisti delle Nuove Proposte. “Le cose belle” ha comunque guadagnato un importante riconoscimento: il
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“Lunezia” per il miglior testo. Il premio da anni segue e osserva il valore “musical-letterario” delle canzoni italiane. Filippo è cresciuto in un ambiente di artisti, ma non si è impegnato nel settore se non qualche anno dopo la morte del padre; comincia a suonare la chitarra a 18 anni,
mentre a 19 con il fratello Tommaso, batterista, tiene serate dal vivo in club e locali di tutta Italia. “Sono partito per Milano per crearmi i contatti giusti per lavorare. Sono stati cinque anni di fatiche e sacrifici. Mi sono adattato a fare diversi mestieri per sopravvivere, ho lavorato anche in una vineria. Ho
avuto la fortuna di conoscere Francesco Sarcina e tutte le Vibrazioni che mi hanno accolto nel loro ambiente aiutandomi moltissimo. Ed è stato proprio durante questa gavetta, quando per pagarmi un mese d’affitto sono stato costretto a vendere una delle mie chitarre, che ho partorito il brano che poi ho portato a Sanremo, ‘Le cose belle’.”
te, l’ultima l’anno scorso. Dodici anni fa ho partecipato all’accademia della musica. È stata un’esperienza negativa, spronava a una competitività malsana. Non trovo mi sia servita a molto, se non a capire che quel genere di esperienza non mi piace.”
“Le cose belle” è una canzone mol-
fastidisce o ti rende orgoglioso?
to intimista. È un’accusa contro la
“In realtà non sento alcun tipo di conflitto. Anzi, io sono un prodotto della musica, sono fatto di quello, sono la dimostrazione vivente che con la musica ci puoi fare una famiglia. Con mio padre ovviamente non mi sono mai messo né in competizione. Magari riuscissi a scrivere un capolavoro come ‘Agnese’. Mio padre era nell’Olimpo dei cantautori italiani, io inizio la mia avventura adesso, ho ancora tutto da dimostrare.”
società?
“Più che un’accusa è una constatazione. Parla di quelli che come me sono nati nei primi anni Ottanta. Parla di una generazione alla quale sono state promesse tante cose, soprattutto tramite la televisione, che ci ha promesso un futuro roseo. Quindi da un lato la disillusione, dall’altro la consapevolezza che viviamo a cavallo tra due secoli e che forse ancora dobbiamo capire dove vogliamo stare. La nostra infanzia è stata nel benessere, e quando è arrivato il momento di crearci qualcosa, l’economia si è arrestata.” Nel video della canzone hai unito la tua passione musicale a quella sportiva…
“Sì, entrambe mi completano. Il pugilato è una parte importantissima della mia vita. È il mio momento di sfogo, mi dà concentrazione, mi rende tranquillo. Io credo fermamente che vada esaltato il corpo tanto quanto la mente. Lo sforzo fisico toglie tante tensioni e fa pensare in maniera più lucida.” È la prima volta che tenti di accedere a Sanremo?
“No, ci ho provato altre tre vol-
Almeno a primo impatto colpisce che tu sia figlio d’arte. Questo ti in-
Cosa ti aspettavi da Sanremo?
“In molti mi conoscono come interprete delle opere di mio papà. Non sanno che per un periodo mi sono trasferito a New York dove ho suonato nel club del Lower East Side, arrivando a essere head liner nello storico Arlene’s Groery, club che ha visto gli albori di artisti del calibro di Jeff Buckley e Strokes. Tornato rinvigorito dall’esperienza oltre oceano ho deciso di iniziare l’avventura di ‘Viaggi e Intemperie’ omaggio alla produzione musicale di mio padre. Ma io sono anche altro. Scrivo canzoni da diversi anni. Ora è giunto il momento di far conoscere Filippo e il suo universo. Sanremo è stato un punto di inizio, non di arrivo.”
Sei deluso per non essere riuscito a passare il turno?
“Deluso no, ma ho pensato fosse davvero un peccato aver fatto solo un pezzo! Il lavoro vero inizia adesso. Io comincio la mia avventura in questo momento conscio di aver fatto del mio meglio su quel palco. ‘Le cose belle’ ha comunque guadagnato un importante riconoscimento: il ‘Lunezia’ per il miglior testo. Secondo il giudizio di Loredana D’Anghera e Paolo Talanca mi sono distinto, e sapere che pensano che la mia canzone abbia anche una cirolarità della melodia e un ritmo brillante mi riempie di orgoglio. È stata un’esperienza irripetibile. Ci tengo particolarmente a ringraziare tutta la popolazione di Novafeltria che con il suo supporto e calore mi ha davvero commosso e a tutti gli amici che mi hanno votato.” IN
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Recitare | Barbara Sirotti
Attrice e
Girovaga
testo Melania Rinaldini
Tra Rimini e Roma Barbara Sirotti fa tappa a Hollywood per il ritirare il Taste Awards, assegnato per un cartoon made in Romagna sul cibo sano raccontato ai più piccoli.
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“Esistono due tipi di cuochi: quelli che si rinchiudono in cucina a sperimentare come scienziati e quelli che viaggiano alla ricerca d’ispirazione e ingredienti, i cuochi girovaghi”. Sgrana i grandi occhi chiari Barbara Sirotti, attrice riminese, mentre racconta del suo ultimo progetto: il cartoon “La cuoca girovaga”, premiato all’Hollywood Taste Awards 2014. Un cartoon 100% made in Italy e in buona parte made in Romagna. Oltre a Barbara Sirotti, infatti, ha lavorato al doppiaggio Massimiliano Rossi, mentre la realizzazione
audio è firmata dal Tam Tam Studio di Cesena guidato da Corrado Magalotti, produttore anche delle musiche originali tratte da “10.000 Migrants” della Banda Olifante; i disegni sono di Alberto Cosentino. Un progetto dedicato ai bambini per insegnare loro il mangiar sano. Come nasce l’idea?
“L’idea è di Rosanna Marziale, una chef casertana riconosciuta a livello internazionale. Rosanna ha pensato di diventare protagonista di un cartone animato per raccontare le sue ‘storie di cibo’ e la sua continua ricerca di prodotti d’ec-
cellenza del nostro Paese. L’idea è poi passata dalle mani di Paolo Pagliani, che ha scritto il soggetto. Si tratta di otto episodi che vedono una chef bizzarra e curiosa andare in giro a piedi per l’Italia, questo sia per mantenere la linea, sottolineando l’importanza dell’attività fisica, sia per invogliare i bambini a scoprire il gusto del cibo e della vita all’aria aperta. Così, ad esempio, Rosanna incontra un pezzetto di formaggio che le racconta la sua storia, poi assiste emozionata alla nascita della vera mozzarella di bufala e infine nuota felice e soddisfatta in un mare di autentica pasta di Gragnano. Mi sono divertita molto a dare voce a questo personaggio dinamico e gioioso”.
fatto che riusciamo a mantenerci in linea e che siamo estrosi e fantasiosi. Noi, invece, siamo sempre pronti ad autodenigrarci… Forse dovremmo tutti godere di quella sana invidia d’oltreoceano!”. Qualche aneddoto simpatico sulla tua permanenza negli States?
che possono dire di averlo fatto.
“Ricordo quando mi portarono una parmigiana bisunta adagiata su spaghetti e meatball: pensavano di avermi appena servito cibo italiano… Ripiegai per un’insalata, ringraziando! Una cosa invece su cui riflettere seriamente è il clima che si respira a queste manifestazioni: non esistono discriminazioni, si è tutti parte dello show. Da questo punto di vista gli americani sono molto professionali, ognuno aspetta il suo turno per la sfilata sul red carpet, chiunque tu sia, hai il tuo turno”.
Come ci si sente?
Tornata a Rimini, o meglio sempre
“L’esperienza americana è stata entusiasmante. I Taste Awards premiano il meglio dei prodotti Tv, cinema e web in fatto di gastronomia, moda e lifestyle. Io e Alberto (Cosentino) abbiamo ritirato il premio dalle mani di Ashley James, Executive Chef del prestigioso Four Seasons Hotel Los An-
in viaggio tra Rimini e Roma, a quali
Ritirare un premio a Hollywood: non sono molte le attrici italiane
progetti stai lavorando?
“Lavorerò presto ad una web serie, poi c’è una possibile collaborazione con San Marino RTV con la quale ho lavorato più volte. Difficile capire come andrà a finire: è giusto favorire le risorse interne, però contributi esterni potrebbero
Dare voce a un cartoon geles di Beverly Hills, ed eravamo all’Egyptian Theater sulla celebre Walk of Fame. È stato emozionante capire quanto gli americani apprezzino la nostra cucina, l’eccellenza dei nostri prodotti tipici, il
Barbara Sirotti sul red carpet dei Taste Awards.
forse arricchire l’offerta generale. Tra i tanti progetti ce n’è anche uno con la Rai, poi a Hollywood ho conosciuto molte persone tra le quali un agente, chissà!”. Sei in continua evoluzione quindi.
Come hai iniziato la tua carriera artistica?
“Grazie a mio padre, che mi fece studiare pianoforte; a 7 anni le frazioni per me erano tempi musicali e non oggetti matematici! Poi sono cresciuta, ho frequentato la Scuola d’arte drammatica Paolo Grassi e ho partecipato a tanti bei progetti, tra teatro, cinema, televisione e radio. Ci sono tante cose che ricordo con piacere, tra le quali sono molto affezionata all’intervista esclusiva che feci a Paolo Conte in occasione del suo concerto a San Marino, l’estate scorsa”. Che dire, non ci resta che aspettarla prossimamente su questi schermi! IN
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Disegnare | Laura Fontanot
Scalata
al
Successo
testo Lucia Lombardi
Le scale a chiocciola si arricchiscono di nuove soluzioni e accessori, nati dalla fantasia di Laura Fontanot, Head of design dello storico gruppo riminese.
Se la vita è fatta a scale, nel mondo Fontanot sono a chiocciola. Incontriamo la Head of design del gruppo riminese: Laura Fontanot, che si presenta insieme alle nuove linee guida aziendali. Una donna eclettica dalla spiccata formazione artistica, prima Liceo artistico poi Accademia di Belle Arti, che ha declinato in una chiave imprenditoriale il suo amore per il bello applicato al design. Come e quando è entrata in azienda?
“Dopo l’Accademia di Belle Arti,
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sezione Scenografia, ho seguito un master di Communication Manager alla Bocconi, così da avere una preparazione più aziendale. Ho fatto anche un po’ d’esperienza in un’agenzia di direct marketing a Bologna e poi sono entrata in azienda tra il 1993 e il 1994, 20 anni fa! Scenografia mi è servita molto soprattutto all’inizio della mia carriera, perché mi occupavo prettamente di immagine e comunicazione, quindi di shooting fotografici, creazione di cataloghi, advertising,
fiere ed eventi aziendali: creatività e formazione artistica sono fondamentali in questo lavoro”. Come definirebbe la Fontanot e cosa differenzia il vostro brand?
“È il marchio della scala attraverso la storia, è l’evoluzione della scala da architettura funzionale ad architettura narrativa. Un marchio che crea una nuova cultura, questa è la differenza dagli altri. La qualità del prodotto e la serietà con cui lavoriamo da sempre. Abbiamo ripensato al nuovo marchio
Fontanot nel 2008, per aprirci al futuro con uno spirito industriale rinnovato. Un marchio sintetico e incisivo, di maggior forza e impatto visivo; che esprime un sistema di valori umani, la famiglia, e industriali, e che stabilisce una relazione di continuità tra passato e futuro”.
“Fondamentalmente è come essere un capo progetto. Quindi qualcuno che conosca il design nella sua storia e nel presente e che metta insieme giovani designer per attingere dalla loro creatività, al fine di creare ‘accessori’ nuovi per un nuovo canale distributivo, l’e-commerce, www.fontanotshop.com”.
Attingere ossigeno da più ambiti
Siete una realtà conosciuta in ambi-
giova sempre alle aziende. Nel 2013
to internazionale, con circa 300 di-
ha creato FontanotLab, non solo
pendenti in Italia e 100 in Romania.
scale. In cosa consiste il progetto?
E ora vi volgete al mercato globale
“La mia ambizione è quella di creare nuove soluzioni di ‘accessori’ dedicati alla scala. Riempire gli spazi vuoti della scala a chiocciola con oggetti ad hoc per il prodotto Fontanot. Il progetto verte su due principi base: l’utilità del prodotto ideato, nato dalla necessità di trovare una soluzione ad un problema, che è quello di ottimizzare lo spazio scala all’interno di una casa; l’estetica del prodotto e le sue soluzioni di design, con particolare attenzione alle soluzioni green da adottare in fase di progettazione, legni Fsc, plastica riciclata o riciclabile, colle naturali, colori ad acqua, sono alcune soluzioni che portano il progetto FontanotLab nella direzione dell’eco sostenibilità”.
con un progetto di shop online...
Lei è Head of design, ci vuole spiegare meglio cosa significa?
ria di Romeo e Giulietta, e ci siamo domandati: cosa sarebbe successo se il famoso balcone fosse stato più facilmente raggiungibile?”. Per salire i gradini del successo bisogna che la scala sia solida alla base! E qui questa consapevolezza è insita nel Dna... IN
“L’e-commerce è un vero e nuovo canale distributivo. Tutte le aziende che guardano al futuro devono essere multi channel, quindi era un passo che dovevamo compiere. Ora siamo presenti in Italia, Inghilterra, Danimarca, Norvegia, Belgio, e a breve in Usa”. Parteciperete al Fuorisalone 2014, cosa avete preparato?
“Abbiamo deciso di esprimere un concetto: la scala come strumento di comunicazione, sia da un punto di vista pratico che da un punto di vista estetico (la scelta di un modello permette di cambiare il mood dell’interior). Per farlo abbiamo ideato un’installazione che rimarrà esposta notte e giorno in via Paolo Sarpi durante tutta la design week. Ci siamo ispirati alla sto-
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IL PIACERE DI GIOC ARE CON ST ILE.
R E P U B B L IC A DI S A N M A R I N O “IL GIOCO E’ RISERVATO AI MAGGIORENNI”
“IL GIOCO PUO’ CAUSARE DIPENDENZA”
“ V E R I F I C A L E P R O B A B I L I T A ’ D I V I N C I T A ’ S U L S I T O W W W. G I O C H I D E L T I T A N O. S M ”
Curare | Cellule staminali
Cellule per
Guarire Luana Piroli, presidente di InScientiaFides, spiega le potenzialità delle cellule staminali del cordone ombelicale umano. Interviene anche Chiara, ostetrica e mamma riminese.
Le cellule staminali rappresentano attualmente la frontiera più affascinante e straordinaria per migliorare la salute dell’uomo. In tutto il mondo sono all’opera ricercatori che hanno l’obiettivo di aumentare le patologie curabili grazie a una risorsa presente nel nostro corpo. Di cellule staminali se ne è parlato tanto in questi ultimi mesi e la cronaca quotidiana ha posto l’attenzione delle persone su sofferenze, forzature, polemiche, sentenze di tribunali, generando un’enorme confusione. Tanto che, proprio nelle settimane di massima esposizione mediatica, un’indagine ISPO, commissionata da Assobiotec, ha lanciato un autentico grido di allarme: un italiano su due non conosce le cellule stami-
nali, otto su dieci non distinguono le embrionali dalle adulte. Luana Piroli, presidente della Fondazione InScientiaFides, guida un’esperienza che proprio della divulgazione e dell’educazione sanitaria ha fatto la sua missione principale, insieme a una attività di ricerca scientifica in collaborazione con ricercatori italiani e di livello internazionale. A ciò aggiunge un’attività di comunicazione con il suo blog luanapiroli.com. “È vero – dice – sono quasi sconosciute le potenzialità delle cellule staminali, quasi fosse attuale la loro applicazione. Invece la loro scoperta risale al 1909; poi per sessant’anni sono state studiate e isolate. Al 1968 risale il primo trapianto di cellule staminali con-
tenute nel midollo osseo tra due fratelli. Nel 1978 un’altra enorme scoperta: una concentrazione di cellule staminali ematopoietiche è presente anche nel cordone ombelicale umano e solo dieci anni fa tali cellule vengono utilizzate per il primo trapianto, quando viene curato con successo un bimbo affetto da anemia aplastica. Questo per dire che si tratta di una risorsa disponibile. Per tornare al tema della scarsa conoscenza, mi piace ricordare che al Meeting 2013 proponemmo un incontro sulle staminali, in una sala da 200 posti. Sono arrivati in oltre mille ed è stato necessario attivare dei maxischermi.” Eppure la disponibilità di campioni di staminali cordonali prelevati non è così diffusa…
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“Le statistiche parlano di meno del 5%. Vuol dire che 95 cordoni ogni cento nascite finiscono fra i rifiuti. Ciò accade perché alle donne in gravidanza non arriva sufficiente informazione su questa opportunità, che riguarda sia la donazione che la conservazione. Nel primo caso le cellule staminali entrano in una sorta di banca mondiale, a disposizione di una persona malata per la quale il campione è compatibile; nel secondo si mantiene la proprietà a vantaggio del proprio bambino e dei propri famigliari. In questo l’Italia ha una legislazione arretrata, consente la donazione e la conservazione, ma fisicamente chiede che le cellule conservate siano depositate presso biobanche estere, quindi abbiamo creato InScientiaFides a San Marino.” Quali garanzie hanno i genitori?
“Le strutture sanitarie, pubbliche o private che siano, sono classificate dagli standard con i quali operano, con annesse certificazioni. Al di là di parole e convinzioni, solo l’oggettività della certificazione trasmette sicurezza. Per le biobanche la massima certificazione, quella che assicura che i campioni prelevati, trattati e conservati secondo procedure precise saranno accettati da ogni centro trapianti al mondo, è la Fact Netcord.”
pubblici e privati, per il trattamento di diverse patologie. Ogni anno nel mondo si effettuano 50.000 trapianti di cellule staminali, questi il 59% sono autologhi, ossia con cellule staminali proprie.” Luana Piroli ha ricordato come l’informazione sia centrale per affrontare con le giuste misure la conoscenza delle cellule staminali. La conferma arriva da Chiara, di professione ostetrica e proprio a fine febbraio madre per la seconda volta del piccolo Gioele. “Dai corsi pre-parto risalta un’enorme domanda di conoscenza delle staminali, anche perché tutta la vicenda mediatica recente ha sviato una corretta visione dell’argomento. Da qui la necessità, per medici e ostetriche, di adeguare la modalità di relazione sul tema. Credo che l’approccio più corretto sia quello di rappresentare l’occasione che è il parto per rendere dispo-
nibile un patrimonio del genere.” Quale consiglio daresti a chi ha in mente la donazione?
“Di informarsi se l’ospedale nel quale partorirà è attrezzato per il prelievo, oltre ad accertarsi in seguito che la donazione abbia avuto buon esito.” E uno per chi intende conservarle privatamente?
“Accertarsi che la biobanca sia una struttura sanitaria sicura e certificata, evitando rapporti con agenzie commerciali. Niente vale di più che l’incontro diretto.” Sei di nuovo mamma e incontri tante ragazze che lo saranno per la prima volta. Come ci si avvicina correttamente alla data fatidica?
“Il parto è un momento magico, ma tutti i nove mesi precedenti lo sono e vanno vissuti cercando di garantirsi serenità e lucidità per prepararsi a vivere ogni fase cogliendo valori e opportunità.” IN
Quante patologie sono curabili?
“Il sistema sanitario nazionale ne elenca una settantina. Le staminali sono supporto terapeutico per le gravi malattie del sangue come leucemia, linfomi e mielomi. In pochi sanno che sono utilizzate regolarmente in tutti gli ospedali
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Sopra e nella pagina precedente, due eventi di divulgazione organizzati da InScientiaFides.
IN Magazine | Special ADV
Audi A3 SportbAck g-tron ora a metano
UN’AUto eCologiCA Che NoN RiNUNCiA AllA QUAlità. Ce Ne PARlA l’AmmiNiStRAtoRe delegAto dellA CoNCeSSioNARiA ReggiNi, FiliPPo ReggiNi.
Agile, raffinata, sportiva, silenziosa, comoda, innovativa ma soprattutto ecologica. La nuova A3 Sportback g-tron è la prima Audi a metano. Dopo il successo riscosso nei principali eventi fieristici internazionali, sta conquistando tutti gli automobilisti, basta infatti un test drive per innamorarsene. L’Audi A3 Sportback g-tron è destinata a diventare un’auto molto diffusa anche qui in Romagna. Chi vuole testarla può farlo fin da ora alla Concessionaria Reggini di San Marino. Noi della redazione di Rimini InMagazine l’abbiamo provata assieme all’Amministratore Delegato Filippo Reggini che ci ha svelato alcuni segreti di questa splendida auto. Filippo, come nasce questo progetto? “Audi ha realizzato in Germania il progetto e-gas. Nella cittadina di Wertle, nella Bassa Sassonia, ha costruito un impianto industriale che consente di produrre metano sintetico. In pratica con l’utilizzo di energia elettrica prodotta da energie rinnovabili, attraverso un processo di elettrolisi, si ottiene ossigeno e idrogeno, si unisce poi l’idrogeno con l’anidride carbonica scartata da un impianto di biogas presente nelle vicinanze e si produce in questo modo del metano sintetico e rinnovabile chiamato e-gas che viene immagazzinato nella rete del gas pubblica. Questo gas, una volta pressurizzato, alimenta l’A3 Sportback g-tron. In Italia non è ancora disponibile tuttavia ci sono numerosi distributori di metano anche qui a Rimini.” Per chi è pensata l’A3 Sportback g-tron? “Per una clientela che non vuole rinunciare alla qualità e al prestigio di un marchio premium ma che sposa anche i valori dell’ecologia. È l’auto ideale per chi fa viaggi lunghi poiché ha un’ottima autonomia e consumi estremamente vantaggiosi.”
Quali sono dunque i vantaggi? “Il motore è bivalente: può funzionare sia a benzina con un serbatoio da 50 litri che a metano con 2 serbatoi da 7, 2 kg. Ha emissioni di Co2 del 24% inferiori rispetto allo stesso modello a benzina. Si percorrono 100 km con 3,5 kg di metano. È leggera poiché i serbatoi sono costruiti in fibra di vetro e fibra di carbonio e pesano quindi 27 kg in meno rispetto ai serbatoi in acciaio. Ha un bagagliaio capiente simile a quello del modello a 4 ruote motrici. Si può parcheggiare ovunque poiché il rischio d’infiammabilità è inferiore rispetto a quello di altri carburanti. In caso di perdite il metano tende infatti a volatilizzarsi disperdendosi nell’atmosfera, quindi si può parcheggiare tranquillamente in garage senza alcun rischio.” Quali caratteristiche ha e quali sono i modelli disponibili? “L’A3 Sportback g-tron è spinta dal 1.4 TFSI da 110 cavalli, percorre 400 km con un pieno di metano da 14,4 kg. È disponibile col cambio manuale a 6 rapporti o con doppia frizione S tronic a 7 velocità. Garantisce prestazioni ottime per un 1.4 a metano: 197 Km/h di velocità massima e un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 10”8.” Necessita di una manutenzione particolare? “No, la manutenzione va effettuata a scadenze fisse con il cambio dell’olio a 15mila km oppure ogni anno e il collaudo dei serbatoi ogni 4 anni.”
Concessionaria Reggini Strada Rovereta, 52 - San Marino tel. 0549 941005 www.reggini.it - facebook.com/regginicar
Correre | Rimini Marathon
Di corsa per
Solidarietà
testo Andrea Cicchetti - foto Riccardo Gallini
Gabriele Rusin e Renzo Semprini: da cestiti amatoriali a corridori, fino a organizzatori della Rimini Marathon, maratona della solidarietà e della forza di volontà.
Quando abbiamo iniziato a scambiare le prime battute su questa nuova scommessa che ha come obiettivo di unire tutta la Rimini che ama lo sport, la prima sensazione che abbiamo avuto è stata quella di trovarsi di fronte a una motivazione che va oltre la semplice voglia di organizzare un evento sportivo. Avete presente quando tante volte si sente parlare, magari anche a sproposito, di maratona di solidarietà? Ecco, l’idea che Gelo e i suoi amici ci hanno dato descrivendo la Rimini Marathon è stata proprio questa. Perché l’evento che si svolgerà a Rimini – coinvolgendo anche i comuni di Bellaria, Igea Marina e Santarcangelo – il prossimo 27 aprile, porta avanti messaggi importanti, che già per questo motivo lanciano la gara riminese tra gli eventi più attesi della penisola. Insomma, con la Rimini Marathon
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gli organizzatori hanno proprio fatto centro, o meglio, canestro. Eh sì, perché dietro questa idea che in diversi hanno considerato “folle”, ci sono due vecchie conoscenze del basket biancorosso e cioè Gabriele “Gelo” Rusin e Renzo Semprini. È lo stesso Rusin a raccontarlo: “Circa da tre anni Renzo ed io avevamo appena attaccato le scarpette al chiodo. Eravamo in piazza Cavour, ed è proprio lì che abbiamo deciso di non continuare a giocare a basket
a livello amatoriale ma di iniziare a correre. Abbiamo provato così per scherzo e poi è diventata una malattia”. In fondo, da uno il cui soprannome è stato dato dai compagni perché correva sempre come Gelindo Bordin, non ci si poteva aspettare un’idea diversa. Il gruppo di amici si è poi allargato e in breve tempo la semplice idea di fare una corsa in allegria e in gruppo si è tramutato in un progetto più ampio. Prima correre le maratone
Spingitori di Fabrizio Tra le vie di Rimini il prossimo 27 aprile ci saranno anche loro, gli spingitori di Fabrizio. Saranno infatti gli amici di Fabrizio Casadei, un ragazzo di Viserba di 43 anni, tetraplegico, a fare gli onori di casa in occasione del prima raduno nazionale di spingitori di carrozzine. L’idea è pensata e voluta per i tanti gruppi di atleti in giro per l’Italia che hanno l’obiettivo comune di far correre chi non può e di far vivere l’emozione di una maratona, a ragazzi disabili di ogni età spingendo carrozzine per tutti i 42 Km della gara. “Fabrizio è caro un amico”, spiega Gelo Rusin.
poi organizzarla, a Rimini. Oggi il progetto Rimini Marathon viaggia a gonfie vele grazie al lavoro di Simone Campolattano, Candido Semprini, Marco Lunedei, Luca Casadei e Mattia Pari che hanno affiancato Gelo e Renzo in questa avventura. “Le sensazioni che si provano facendo la maratona sono bestiali. Quando poi arrivi al traguardo e hai una medaglia al collo sei un eroe, come se fossi arrivato primo. Tutti siamo uguali. C’è chi corre per il gusto di farlo, chi per giungere all’obiettivo della vita, chi per strappare un sorriso agli altri. È con questa motivazione che ci auguriamo a su-
perare i 900 iscritti”, spiega Rusin.
storico e di Marina Centro. Dalla par-
rimarrà comunque aperto e pulsante per l’intera giornata di domenica. A definire il concetto di maratona della solidarietà è la volontà di supportare l’AROP, l’Associazione
tenza all’Arco di Augusto, passando per Via Tripoli, fino al lungomare direzione Piazzale Boscovich. La città condurrà gli atleti fino a Igea Marina e all’ingresso nella storica Piazza Ganganelli di Santarcangelo, per poi ritornare in direzione del traguardo finale, di fronte all’Arco, attraverso il Ponte di Tiberio e le piazze più belle della città. L’arrivo dei primi atleti è previsto intorno alle 11.30, ma il “Marathon Village”,
e altre malattie croniche dell’infanzia. La missione portata avanti da AROP troverà un supporto nella Rimini Marathon con una “Family Run” di nove chilometri e una “Kids Run” di un chilometro che faranno da contorno all’evento, cui parte del ricavato delle iscrizioni a queste competizioni sarà devoluto proprio ad Arop. Per info: www.riminimarathon.it o tel. 331.1016736. IN
Durante i 42,195 Km del percorso, saranno toccati tutti i luoghi più suggestivi e caratteristici del centro
Riminese Oncoematologia Pediatrica
Lavorare | Mariarosa Di Nubila
Carriera in
Valigia
testo Marianna Giannoni
Mariarosa Di Nubila ha lasciato la sua terra, la Romagna, per intraprendere una carriera all’estero: non un altro cervello in fuga, ma una cittadina del mondo.
Molti giovani fanno carriera all’estero, dunque. Oggi si parla quotidianamente di ‘cervelli in fuga’. Ti senti uno di questi?
Dalla Romagna a Bruxelles. Mariarosa (Meri) Di Nubila ha 36 anni, è laureata Master Level in Scienze della Formazione ed è specializzata in Formazione Interculturale e Gestione di progetti. Da circa 6 anni viaggia in tutta Europa occupandosi di progettazione e gestione dei fondi europei per enti pubblici e privati italiani e stranieri. Da un anno lavora per la Commissione Europea, alla DG-Aiuti Umanitari, dopo aver partecipato a un concorso pubblico europeo. “Prima di occuparmi dei finanziamenti europei, ho lavorato per il territorio riminese e sammarinese – racconta Mariarosa – gestendo progetti nell’ambito delle politiche giovanili, sociali, occupazionali e formative. L’incertezza però dei contratti e la poca crescita meritocratica mi hanno portato sempre di più all’estero.”
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“Non mi ritengo un cervello in fuga: non mi piace né la parola ‘cervello’, né ‘in fuga’. Io mi sento cittadina ‘glocale’. Come donna di questo periodo storico voglio saper vivere nel locale cosi come in una dimensione globale e internazionale. Attualmente vivo a Bruxelles dove la realtà è estremamente stimolante e di alta qualità. Qua c’è tutto il mondo, non solo l’Europa, c’è una apertura mentale eccezionale per imparare a gestire la complessità.” Sotto certi aspetti sei ‘figlia d’arte’ visto che tuo padre Renato Di Nubila è stato professore universitario nel settore della formazione. Ha influito per la tua forma mentis?
“Sì, è vero sono figlia d’arte per quando riguarda la formazione, ma non è il solo ambito dove lavoro. Credo che il contesto in cui si cresce sia fondamentale per apprendere gli strumenti per decidere come voler vivere la propria vita. I miei genitori mi hanno sempre sostenuta, ma mi hanno anche fatto tante domande e ragionamenti. Ci sono state poi altre figure impor-
tanti, come amici, insegnanti, datori di lavoro, colleghi: da ognuno ho colto suggerimenti fondamentali per la mia vita. Da quando mi sono laureata mi sono sempre mantenuta, facendo anche scelte molto personali e difficili, ma questo è stato un motivo di rafforzamento.” Ritieni che per una donna sia possibile conciliare famiglia e carriera?
“Il progetto di farmi una famiglia rimane il più importante di tutti. Penso, spero, sia possibile poter conciliare entrambi gli aspetti. Ci sono ancora molti impedimenti per un sano equilibrio fra carriera e famiglia.” Ti manca la Romagna?
“Sono cresciuta fra Rimini e San Marino, facendo mio lo spirito imprenditoriale romagnolo insieme alla fierezza pulita sammarinese e alla determinazione lucana delle origini paterne. Sono legata ai miei paesi perché qui ho la mia famiglia, gli amici più cari e colleghi eccezionali. Mi piacerebbe tornare, un giorno, con la speranza di portare a casa ciò che ho imparato, contestualizzandolo con le esperienze di chi è rimasto a lottare quotidianamente per migliorare la propria comunità di appartenenza.” IN
Cucinare | Marcello Fabbri
Uno chef
oltre il
Muro
testo Melania Rinaldini
Con una passione nata da bambino e dopo tanta gavetta, Marcello Fabbri è ora lo chef dell’hotel Elephant di Weimar, nel quale cucina piatti internazionali con sfumature romagnole.
Oltre vent’anni di carriera in Germania, ma le sue radici sono solide in Romagna. Marcello Fabbri è lo chef del ristorante gourmet Anna Amalia presso l’hotel Elephant di Weimar, storico luogo d’incontro di artisti, intellettuali e politici. La sua passione per la cucina nasce a Rimini, la sua città d’origine: “Da bambino trascorrevo molto tempo in cucina nella pensione di mia zia. Così ho iniziato a incuriosirmi e a osservarla mentre cucinava. Più avanti ho scelto di frequentare la scuola alberghiera, avevo capito che questo era il mio mestiere”, racconta Marcello. “Mia madre non era d’accordo, voleva il figlio ingegnere o avvocato, ma si è ricreduta. Mia sorella mi ha sempre appoggiato. Ho fatto tantissima gavetta, tante le stagioni e i locali dove ho lavorato, dall’Embassy al Pic-Nic, dall’hotel Ariminum al Caffè delle Rose. Mi sono formato con i maestri Silver Succi, Gino Angelini e Gualtiero Marchesi con cui ho tuttora una forte amicizia.”
58 | IN Magazine
Poi a fine anni ’80 decidi di andare in Germania, perché?
“Tra il 1988 e 1989 decido di andare a Monaco di Baviera per lavorare all’apertura di un nuovo ristorante. Erano anni di grande fermento, la caduta del Muro di Berlino ha aperto le porte a tanti che iniziavano a viaggiare in tutta la Germania.” Qual è la cucina che proponi all’Anna Amalia?
“Sicuramente cucina internazionale con ampie sfumature di cucina italiana e romagnola. La pasta fresca è molto apprezzata, così come
i piatti che coniugano i sapori tedeschi con quelli più esotici. Abbiamo clienti che vengono appositamente a Weimar da tutti i Lӓnder (gli stati federati della Germania).” Essere chef all’interno di un hotel come l’Elephant ti ha portato a cucinare per grandi personaggi, è vero che i vip hanno gusti sofisticati?
“Non per la mia esperienza! Sono tanti i personaggi famosi che vengono ogni anno, soprattutto in occasione di meeting politici. Gente come Schroeder, Putin, ad esempio, ha richieste molto semplici.” IN
22/23 marzo 12/13 aprile
30/04/14.
Navigare | Yachtime
Per mare,
cielo e
Terra
testo Marina Giannini - foto Riccardo Gallini
Nel quartier generale della Perla Verde dal 25 al 27 aprile sbarca Yachtime, con un appuntamento che coinvolge prestigiose aziende nazionali e del territorio.
Appuntamento al porto di Riccione per la grande festa del mare. Yachtime, agente ufficiale Italia Ferretti Group, dà un calcio alla crisi con un progetto ambizioso: trasferire la sua attività da Portoverde nel quartier generale della Perla Verde, con un appuntamento che coinvolge prestigiose aziende del territorio e a livello nazionale. Organizzato dal team di Franca Mulazzani e Athos Baldacci, l’evento si svolge al molo di Riccione nei giorni 25, 26 e 27 aprile, con l’esposizione dei modelli nautici Ferretti, le ammiraglie del mare orgoglio del Made in Italy allineate lungo la banchina di Ponente. Partner d’eccezione dell’iniziativa è PorscheGabellini Auto Pesaro, che battezza l’evento con la presentazione del nuovo modello Macan insieme ad altre auto di punta del marchio Porsche. Brandina presenta le nuo-
60 | IN Magazine
ve tendenze dell’estate 2014 e, per coloro che possono permettersi un peccato di gola, ci sono anche i prodotti Pernigotti e le specialità di Caffè Pascucci Bio, il tutto annaffiato dalle eclettiche birre Amarcord e dai celebri vini Makia. Media partner dell’evento Edizioni IN Magazine con la sua testata Rimini IN. Ai due organizzatori Franca e Athos chiediamo com’è nata l’idea di questo evento di immagine e comunicazione: “Tutte le mattine non possiamo fare a meno di al-
zare lo sguardo su quel rudere del Savioli Spiaggia e sulla trascuratezza in cui versa l’area del porto. Per ridare vitalità a questa zona spenta - affermano - era necessario portare quello che di più significativo e tecnologico esiste nel mondo. La crisi va presa a morsi e noi ricominceremo da qui, anche se abbiamo avuto diverse opportunità di lavoro all’estero, perché siamo convinti di fare impresa in Italia e nella città dove siamo nati e viviamo”. www.yachtime.it IN
IN Magazine | Special ADV
Mobbing
Quando andare al lavoro può diventare un incubo L’AVVocAto riminese LuciA VALiero, esPertA di diritto ciViLe di fAmigLiA, AffrontA iL temA deLLe VessAzioni e umiLiAzioni suL Posto di LAVoro
Svegliarsi e sperare solo che la sera arrivi presto. Alzarsi, andare al lavoro e sperare che vada tutto bene, che non succeda nulla. Semplici lamentele? Pigrizia, forse? No. Capita sempre più spesso che il posto più brutto sia quello di lavoro per chi subisce giorno dopo giorno una lenta aggressione psicologica volta a vessare, umiliare e degradare. E molto spesso colpisce nel segno: chi la subisce cade nello sconforto e, non di rado, in uno stato di depressione e isolamento. Il fenomeno non colpisce solo le donne, e il “cattivo” non è necessariamente il datore di lavoro, nel cosiddetto “mobbing verticale”. Sempre più spesso questo atteggiamento si manifesta tra colleghi (“mobbing orizzontale”) o, in casi meno frequenti, l’autore del reato è lo stesso lavoratore nei confronti di un capo che non sembra riconoscergli abbastanza meriti. Purtroppo si legge sempre più spesso di episodi simili ma, in concreto, come si manifestano? Vessazioni, umiliazioni, insulti, minacce, demansionamenti, dequalificazioni, degradazioni personali, delegittimazioni sociali e professionali, anche violenze fisiche: questi sono i comportamenti più ricorrenti dell’aggressore. Spesso siamo di fronte a una escalation che comincia da maldicenze, scherzi di cattivo gusto o frasi inopportune, prosegue con una vera e costante umiliazione, e sfocia in una totale denigrazione verso il sottoposto, il collega o il datore di lavoro. Capita anche che la vittima non ce la faccia più a resistere agli attacchi, ed è lì che l’aguzzino ricorre a tutto per mantenere la sua posizione di supremazia psicologica, sommando altri reati quali ingiurie, minacce, diffamazione, lesioni personali o violenza privata. Tuttavia non è semplice riconoscerne i sintomi, perché spesso il comportamento è subdolo e sottovalutato, e solitamente il carnefice conosce i punti deboli e i timori dell’altro. Viene da pensare che sia un fenomeno recente, è così? Assolutamente no! È sempre esistito. Ora però chi subisce certi comportamenti ha una maggiore consapevolezza dei propri diritti e, fatto ancor più importante, ha una tutela in più. Un tempo, infatti, il comportamento colpevole poteva rientrare solo sotto la debole protezione dell’articolo 572 del nostro codice penale che, oltre a garantire contro i maltrattamenti in famiglia, tentava di
Nella foto, Dott. Giordano Fabbri Varliero e Avvocato Lucia Varliero
punire anche chi si scagliava contro una persona sottoposta alla sua autorità per motivi professionali, il lavoratore appunto. Dal 2009, invece, la vittima ha più garanzie perché può invocare a sua difesa l’articolo 612-bis, introdotto allo scopo di punire tutti i comportamenti persecutori, anche se, a differenza dello stalking, nel mobbing le singole condotte sono più sfumate e non tutte rappresentano fattispecie autonome di reato se prese singolarmente. Inoltre, prima di questo intervento legislativo non si riuscivano a coprire tutti i casi di mobbing, al massimo si riusciva a far fronte al mobbing verticale di un superiore troppo padre-padrone. Quale possibile via d’uscita da tutto questo? Dare rispetto e pretendere rispetto è la prima forma di tutela. Ovviamente non tutti i comportamenti sono penalmente rilevanti, a volte si tratta solo di un atteggiamento sbagliato, una semplice antipatia personale. Quello che invece dobbiamo fare è parlare e confrontarci con chi ci sembra offendere, ma anche non rimanere per anni impassibili di fronte ad una persecuzione che, goccia dopo goccia, finisce per consumarci.
Avvocato Lucia Varliero Via S. Chiara, 68 - 47900 Rimini - Tel.: 0541 783071 P.zza Ferrari, 22/A - 47921 Rimini - Tel.: 0541 50346 segreteria@varliero.it - www.studiolegalevarliero.com - Facebook: Studio Legale Varliero
Imparare | Breakfast trainer
Il migliore
Buongiorno testo Marina Giannini - foto Riccardo Gallini
Nasce una nuova figura professionale, quella del Breakfast trainer, esperto di accoglienza mattutina nelle strutture alberghiere della Riviera.
L’Istituto alberghiero Savioli di Riccione guarda avanti bruciando sui tempi le scuole d’Italia con l’attivazione di una nuova figura, il Breakfast trainer. Si tratta di un’iniziativa per offrire un servizio di qualità nell’allestimento e nella preparazione della prima colazione negli hotel della Riviera. Quaranta studenti del servizio di sala studieranno per seguire questa filosofia innovativa al servizio dell’albergatore, sotto la guida di Franco Migani, consulente di Effedue di Coriano e responsabile del progetto, affiancato da Mirco
Fattori, dalla squadra dell’azienda
corianese e dai docenti dell’alberghiero Barbara Cicchetti, Alessandro Oliveto e Cristina Salvetti. Mai come oggi, infatti, il breakfast è il biglietto da visita degli alberghi, sempre più spesso collocato tra i servizi che contribuiscono a qualificare le strutture. “Saranno i ragazzi del servizio di sala, gli ambasciatori d’innovazioni negli alberghi con la loro presenza negli stage all’interno delle strutture ricettive”, ha commentato il responsabile marketing e comunicazione Roberto Corbelli. Sulla scelta
Franco Migani di Effedue presenta il progetto Breakfast trainer.
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del progetto parla il responsabile Franco Migani. “Si può dire che sono nato negli alberghi, d’inverno studiavo e d’estate lavoravo nelle strutture della Riviera poi, nel 1988 è nata Effedue di Coriano e ho iniziato a lavorare in quest’azienda specializzata in servizi e prodotti della prima colazione. In giro per l’Italia, in visita a diverse strutture alberghiere grandi e piccole, mi sono appassionato sempre di più al mondo del breakfast e ho cominciato a rendermi conto dell’importanza della prima colazione e delle problematiche collegate a questo servizio. Da quest’esperienza ho cercato di trovare soluzioni per portare ordine nel mondo caotico del breakfast con un progetto innovativo, che abbiamo chiamato Breakfast trainer. In seguito l’abbiamo proposto al dottor Ciampoli, dirigente dell’istituto alberghiero Savioli il quale, sempre attento e disponibile alle nuove tendenze, lo ha accolto con entusiasmo. Di lì abbiamo iniziato un percorso per dare una nuova formazione professionale agli studenti, e la stessa condivisione l’abbiamo cercata con gli operatori del settore”. IN
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Creare | Cuochi Fuochi Passioni
Sei cuochi
e una
Porsche
testo Clarissa Costa
Cuochi, Fuochi, Passioni: l’evento gastronomico che ha dato vita a un finger food party grazie all’incontro di sei rinomati cuochi del territorio.
Lo scorso 31 gennaio si è tenuto con successo il 5° episodio di Cuochi Fuochi Passioni, finger food party di gastronomia gourmet. Organizzato da Raffaele Liuzzi presso il centro Porsche di Pesaro, l’evento aveva come protagonisti sei rinomati chef del territorio marchigiano-romagnolo: lo stesso Raffaele
Liuzzi della Locanda Liuzzi (Cattolica), Silver Succi di Quartopiano (Rimini), Stefano Ciotti di Urbino dei Laghi (Urbino), Riccardo Agostini di Il Piastrino (Pennabilli), Paolo Raschi del Ristorante Guido
64 | IN Magazine
(Rimini) e infine Luigi Sartini del Ristorante Righi (Rimini). “L’idea di questi eventi nasce dalla curiosità di sperimentare”, racconta Liuzzi. “Mi piaceva l’idea di fare gastronomia all’interno di una cornice diversa, insieme a cuochi che per prima cosa sono amici”. Un gruppo di mattacchioni, continua lo chef, con tanta voglia di mettersi alla prova tra loro e divertirsi, scambiandosi consigli su prodotti e confrontandosi su nuove tecniche. “La cucina nasce dal cuore”, afferma Sartini, “e se il cuore è
passione, il fuoco è l’elemento che ci permette di metterla in pratica”. I cuochi sono gli ambasciatori del territorio per antonomasia, raccontano di storia, identità e tradizioni, ed è per questo che si sono riuniti i sei chef, ognuno con uno stile diverso ma accomunati dall’amore per la propria terra, la stima e l’amicizia tra loro. Esibendosi in uno show-cooking, gli chef hanno realizzato due piatti a testa con prodotti d’eccellenza,
degustati dagli ospiti insieme ai prodotti partner della serata: i Grandi Formaggi e la Ricotta di Pecora di Cau&Spada di Sasso Corvaro, la Birra Artigiana “Viola” di Cattolica, Le Bollicine di Monterossa Franciacorta, le Bollicine di Agriverde Abruzzo, Partesa Emilia Romagna. Tra una ricetta e l’altra, tutte accattivanti ed estrose come la “Polenta, Polipo, Spugna di Peperone e Pecorino di Cau&Spada” di Liuzzi, il “Cervo alle Visciole” di Agostini, l’“Involtino di carne cruda e raperonzoli, bergamotto e scaglie di cioccolato fondente” di Sartini e il “Baccalà al gratin, purè di castagne e zenzero” di Ciotti, non poteva mancare lei, la ciliegina sulla torta dell’evento, il dessert: la Porsche, da mangiare con gli occhi. IN
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Allestire | Biennale del Disegno
Idee in punta di
Matita
testo Lucia Lombardi - foto Riccardo Gallini
Prima edizione a Rimini della Biennale del Disegno, evento creativo dedicato a questa fondamentale forma espressiva del pensiero. Ce ne parla il promotore, Massimo Pulini.
La tradizione del disegno affonda le sue radici nei millenni. Come sosteneva Vasari, “è il padre delle arti”, e non cito a caso un toscano... Tanto si deve a questa forma espressiva fondamentale allo sviluppo materico del pensiero, scrigno di intuizioni, moti, “nido delle idee”, appunto, così come sottolinea la prima edizione della Biennale del Disegno di Rimini, con mille opere in mostra da Parmigianino a Kentridge, da Hugo Pratt a Federico Fellini dal 12 aprile fino all’8 giugno. Incontriamo Massimo Pulini, (nella
foto) artista, studioso, professore e assessore alla cultura del Comune di Rimini, nonché deus ex machina della rassegna, per capire da qua-
le urgenza prende forma questa iniziativa: “Il disegno ha radici endemiche nell’Italia intera e la consapevolezza di come questa pratica sia il nucleo formativo di tutte le arti ci porta a voler gettare un seme in questa direzione. Una cosa di questo tipo non si era fatta ancora in nessuna delle patrie storiche del disegno. Si tenta dunque di cucire il patrimonio che Rimini possiede - penso al Tempio Malatestiano, la cui facciata è un disegno incompiuto e il suo interno è sia scultura che architettura - ad un patrimonio più vasto. Valorizzare un sapere locale attraverso il dialogo con opere esposte ad hoc”. Come si verrà ad articolare l’evento?
“In venti mostre istituzionali, dislocate in circa sei spazi, tra Castello, Arengo, Museo, Palazzo Gambalunga, Istituto Lettimi, Museo degli Sguardi. In più vi è una sezione open che coinvolge librerie, gallerie, studi di architettura, moda e archeologia. Attraverso prestiti ec-
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cellenti, alcuni fogli antichi provenienti dagli Uffizi, altri contemporanei avuti da importanti gallerie e istituzioni, per parlare attraverso il disegno di pittura, architettura, design, moda, fumetto, teatro, cinema. E valorizzando anche la realtà locale: parleremo dei trent’anni di Cartoon Club, Un Mare di Libri, l’Università della Moda, l’Accademia di Belle Arti. Chiamando tutti a raccolta!”. Quali gli artisti chiamati “a corte”?
“Si insisterà sul tema da differenti angolazioni, con un groviglio di disegni: da Parmigianino a Kentridge, passando per Guercino, Reni, Tiepolo, Fontana, Vedova, solo per citarne alcuni. Adolfo Coppedè, l’architetto della borghesia. Hugo Pratt, nato a Rimini e sempre fortemente legato al mare. Oltre al riallestimento della collezione Gruau; il Libro dei Sogni di Fellini. Una cernita ragionata sull’oggi ha dato vita al corpo contemporaneo di ‘Cantiere disegno’, nella nuova ala del museo, a cui parteciperanno quaranta artisti per restituire il polso dell’attuale fermento creativo”. IN
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