La costa dal mare Con pagaia o remi lungo la riviera
1. Guida della costa ligure orientale da Genova a Moneglia
Tour del promontorio di Portofino Mappe online
Edizioni CoastalTouring
La costa dal mare Con pagaia o remi lungo la riviera ligure
1. La costa ligure orientale dal litorale di Genova a Moneglia
Š 2019
Edizioni CoastalTouring 1
Natura, storia e arte lungo la costa Lungo l’itinerario costiero da Genova verso Levante sono numerosi i siti di interesse naturalistico, storico o artistico, alcuni dei quali apprezzabili solo dalla prospettiva del mare. Sopra: la fortezza genovese di Punta Pagana presso Santa Margherita. 2
La costa ligure orientale dal litorale di Genova a Moneglia
La costa a levante della città di Genova
si caratterizza per la varietà e, nel contempo, l’unicità di siti di interesse. Questo territorio, per quanto in molti tratti densamente urbanizzato, conserva ancora ambienti di grande valore naturalistico tutelati all’interno di aree protette come il Parco di Portofino, la contigua Area Marina Protetta e i Siti di Interesse Comunitario (SIC). Altrettanto di pregio sono le rilevanze storiche e architettoniche lungo la fascia costiera, sia all’interno degli abitati che isolate in suggestivi scenari naturali. Torri, castelli, palazzi, antichi borghi marinari si susseguono a partire dalla conurbazione genovese verso gli affollati centri della Riviera divenuti celebri soprattutto per la loro vocazione turistica. Le particolari condizioni climatiche infatti hanno, fin dall’ottocento, eletto questa costa come meta di vacanze, un tempo esclusive, oggi popolari. La prospettiva dal mare, conducendo un’escursione su agevoli imbarcazioni a remi, permette di apprezzare questo contesto in un modo unico, ma anche fascinosamente antico. L’unicità sta certamente nella possibilità di raggiungere scogliere e baie altrimenti poco accessibili e di godersi gli spettacolari panorami della costa. Nello stesso tempo si ripropone l’accesso a porti e approdi nella stessa modalità in cui per secoli furono avvicinati dai naviganti di cabotaggio e dai locali pescatori, ovvero a colpo di remo o di pagaia ■
Giardino di scogli La frastagliata costa verso Chiavari con le propaggini dell’Appennino che lambiscono il mare. Il Levante genovese è caratterizzato da ampie zone di scogliera intervallate da spiagge, spesso brevi e di ciottoli, in corrispondenza della foce dei torrenti.
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L’arco della riviera Dalla periferia di Genova a Moneglia si disegna un arco di circa 50 Km interrotto dal grande promontorio di Portofino.
La costa di Levante Il Levante genovese Il Golfo Paradiso Il promontorio di Portofino Il Tigullio occidentale Il Tigullio orientale
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5 1 Levante genovese 2 Golfo Paradiso 3 Promontorio Portofino 4 Tigullio occidentale 5 Tigullio orientale Google Earth
Onde di roccia A sinistra, una spettacolare roccia contorta pare infrangersi contro il mare a Moneglia. La costa offre ambienti naturali ancora intatti.
Vie d’acqua A destra, in primo piano il ponte “romano” di Bogliasco e dietro l’arcata del viadotto ferroviario. Prima del treno la viabilità lungo la costa era molto limitata dall’orografia del territorio: era quindi più agevole muovere merci e persone sul mare.
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La torre di avvistamento a Nervi La torre cinquecentesca di Groppallo si staglia sulla scogliera di Nervi lungo la spettacolare passeggiata dedicata a Anita Garibaldi. 6
Il Levante genovese Da Boccadasse a Capolungo
Il levante genovese, nonostante il cao-
luzioni di trasporto pubblico, servizi e numerosi agevoli approdi. La pagaiata è pertanto piacevolissima lungo i sette chilometri di costa e le occasioni per le soste sono molteplici. Partendo dal caratteristico porticciolo di Boccadasse, un tempo approdo di pescatori oggi sempre più meta di turisti e genovesi per i locali che si affacciano sulla spiaggetta, si costeggia subito il capo Santa Chiara dominato dal medievaleggiante castello Türcke. Si tratta infatti di una villa in stile neogotico realizzata dal celebre architetto liberty Gino Coppedè.
tico sviluppo urbano degli anni ’60 del secolo scorso, mantiene ancora caratteristiche ambientali e architettoniche di rilievo che possono essere particolarmente apprezzate dalla prospettiva del mare. Il percorso lungo la costa, dall’insenatura dell’antico borgo marinaro di Boccadasse fino a Nervi, si presenta ricco di suggestivi contesti naturali, di edifici di pregio architettonico e di rilevanti siti storici. Il fatto di rappresentare il versante costiero orientale della città consente di avere a portata di mano pratiche so-
Scogli del Risorgimento Giuseppe Garibaldi, l’eroe nazionale della riunificazione e indipendenza italiana, salpò dallo scoglio di Quarto per la sua avventura nel sud Italia nel 1860. A destra il monumento a Giuseppe Garibaldi opera dello scultore Eugenio Baroni nei primi anni del ‘900 che si scorge dal mare. L’artista si ispirò nella composizione dell’opera ai versi iniziali dell’Inno di Garibaldi scritto dal poeta Luigi Mercantini: «Si scopron le tombe, si levano i morti, i martiri nostri son tutti risorti». Il monumento è stato restaurato nel 2010 in occasione dei 150 anni dell’unità d’Italia
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monumento bronzeo a Garibaldi, dello scultore Eugenio Baroni e inaugurato nel 1915 nientemeno che dal poeta, patriota e politico Gabriele d’Annunzio, si innanza poco oltre dominando un piazzale pedonale che si affaccia sul mare. In successione si incontrano una serie di piccole baie protette da pennelli di scogli che rappresentano agevoli approdi per le imbarcazioni: lo scalo di Quarto, quello di Quinto (toponimi che ricordano la distanza in miglia romane dal centro di Genova) e infine il caratteristico porticciolo di Nervi. Dal porto, dominato da un castelletto, parte la famosa passeggiata “Anita Garibaldi” che costeggia l’aspra scogliera fino al piccolo borgo marinaresco di Capolungo, ultima frazione del Comune di Genova. Questo tratto di costa è tra i più celebri del litorale ligure e la prospettiva dal mare ne valorizza la bellezza.
Passati gli scogli del promontorio si incontra l’ampia spiaggia del borgo di Vernazzola, anch’esso, un tempo, porticciolo di pescatori. Segue la costa del borgo di Sturla che prende il nome dal rivo che li sfocia a mare. Oltre il muraglione della statale litoranea Aurelia si intravedono le strutture dell’istituto ospedaliero pediatrico “Giannina Gaslini” in stile razionalista proprio degli anni trenta del novecento. L’istituto è oggi un centro di eccellenza a livello internazionale. La costa è costellata di vecchi stabilimenti balneari che si intervallano con tratti di nuda scogliera. Proprio su uno spuntone di arenaria si staglia un piccolo obelisco di marmo bianco sormontato da una stella: segna il famoso scoglio di Quarto da cui partirono i circa mille volontari garibaldini alla volta della Sicilia nella notte tra il 5 e 6 maggio del 1860. Il grande
Tradizione Liberty Ville in stile neogotico dominano l’altura del capo Santa Chiara che si protende sul mare. Le più ricche famiglie genovesi avevano le residenze di villeggiatura fuori dal centro lungo la costa. A sinistra il castello Türcke costruito nel 1903 dal famoso architetto Gino Coppedè acclamato promotore dello stile Liberty.
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Oltre la scogliera e i muri di sostegno della passeggiata e della sovrastante ferrovia si intravedono le chiome degli alberi dei Parchi di Nervi, antichi giardini di ville patrizie ora comunali, e più su la brulla vetta del monte Fasce che, con i suoi 834 metri, è una delle maggiori alture della città. Lungo il tratto, dopo uno stabilimento balneare tristemente in rovina, si staglia una bella torre di avvistamento cinquecentesca, detta torre Groppallo, dal nome della famiglia che l’acquistò a metà ottocento, ma nota anche come “torre del fieno” per via dell’erba bagnata che veniva bruciata per allertare dell’arrivo dei pirati saraceni dal mare. Le ville retrostanti ai parchi, pregevoli esempi di lussuose dimore signorili e oggi di proprietà comunale, sono la sede di importanti musei e collezioni: la GAM Galleria di Arte Moderna, il Museo Frugone, quello Luxoro oltre che la collezione di arte moderna Wolfsoniana. Queste prestigiose istituzioni culturali fanno parte del curcuito comunale di Genova Musei. La gita nautica potrebbe avere quindi anche una interessante divagazio-
Boccadasse e l’obelisco Sopra: la chiesa di S.Antonio a Boccadasse. Sotto: l’obelisco a ricordo della partenza di Garibaldi nel 1860.
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Mille sulla lastra di metallo
ne culturale. Per quanto riguarda la sosta e il ristoro la riviera offre ampie possi-bilità tra bar, trattorie, ristoranti e le famose, e numerose, focaccerie dove si sforna a ciclo continuo la verace focaccia genovese. Il Levante genovese gode di un particolare microclima essendo la costa protetta dai monti retrostanti. Nell’ottocento questa caratteristica climatica era particolarmente apprezzata dalla ricca nobiltà internazionale che fece di Nervi una meta turistica di primordine, come testimoniano i grandi alberghi, ora perlopiù residence, e le ville in stile liberty che circondano i parchi. La presenza di numerose essenze esotiche nei giardini sono una ulteriore prova di queste particolari condizioni ambientali. Per questo la pagaiata può essere facilmente pianificata lungo l’intero arco dell’anno. Approfittare di una soleggiata giornata invernale può infatti essere particolarmente piacevole poiché si potrà facilmente approdare nelle deserte calette sassose, numerosissime lungo la costa, e non temere il traffico lungo la litoranea.
Lo scoglio dei Mille e una vista dal monumento a Garibaldi dove una lastra d’acciaio in rilievo, installata in occasione dei 150 anni dall’unità d’Italia, riporta i nomi dei volontari garibaldini che seguirono l’impresa militare. L’intera costa è ricca di ricordi storici e monumenti. L’accesso al mare è in genere abbastanza agevole nei porticcioli lungo l’itinerario. Nel tratto di costa si individuano inoltre resti di scaletti o piccoli moli ormai in disuso: sono i vecchi approdi delle imbarcazioni commerciali che scaricavano derrate alimentari e soprattutto farina per i numerosi pastifici un tempo attivi nella zona. Alcune spiaggette pubbliche sono inoltre dotate di docce e bagni gratuiti. Oggi il traffico marittimo si svolge lontano dalle spiagge, oltre il limite dei 300 metri o nei corridoi segnalati, mentre è vietato l’ormeggio. Come accennato la costa è facilmente raggiungibile con mezzi propri o pubblici. Parcheggiare la 10
vettura può tuttavia diventare difficile nella bella stagione quanto frotte di genovesi si muovono verso le spiagge più vicine al centro urbano. Particolarmente funzionali sono invece i trasporti pubblici con le linee degli autobus che seguono la litoranea e la ferrovia che collega tutte le frazioni sul mare. Per chi venisse con il treno la stazione di Nervi, che si affaccia direttamente sulla scogliera e sulla passeggiata “Anita Garibaldi”, è non solo comodissima, ma un vero spettacolare punto panoramico. Così come lo è tutta la passeggiata fino a Capolungo da dove è possibile ammirare l’intero arco del Golfo Paradiso che si estende a est e sullo sfondo il promontorio di Portofino che lo racchiude. Pur essendo adiacente alla città questa costa è particolarmente ricca dal punto di vista naturalistico. Non è infatti raro adocchiare l’airone cenerino, dei cormorani o i gabbiani reali. Il fondale marino è altrettanto interessante caratterizzato com’è da praterie di posidonia oceanica e da formazioni coralline. Per questo la zona è stata dichiarata Sito di Importanza Comunitaria (SIC) e particolarmente tutelata dal punto vi vista della protezio-
Montagne vicino al mare Sopra: il piccolo castello che protegge l’imbocco del porticciolo di Nervi. Sotto: la frastagliata costa tra Quinto e Nervi sovrastata dai primi balzi dell’Appennino. Antiche abitazioni di pescatori si susseguono a moderni palazzi dall’incongrua e anonima architettura. Sul fianco del Monte Moro che domina Quinto si scorgono i resti dei bunker dell’artiglieria costiera risalenti alla seconda guerra mondiale.
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ne della biodiversità marina. Attraversando questo tratto di mare sarà senz’altro facile vedersi affiancare o sorpassare dalle imbarcazioni delle società di canottaggio e remiere. Lungo la costa sono infatti numerosi i centri sportivi e le basi nautiche di associazioni dilettantistiche. La vela con piccole imbarcazioni, la canoa, il kayak da mare o da fiume e il sup sono praticati tutto l’anno insieme alla pesca. In particolare è ancora viva l’attività della pesca sui gozzi, sia diurna che notturna con le lampare. Nel porticciolo di Nervi si incontrano spesso i vecchi pescatori commentare in “zenéize” stretto l’ultima uscita in mare. A questo proposito è utile sapere che le località lungo il percorso erano nel passato comuni separati dalla città di Genova: il senso di appartenenza alla comunità locale, che si distingue dalla grande città, è ancora molto sentito. Gli abitanti dei quartieri rivieraschi si dichiarano infatti orgogliosamente “di Quinto” o “di Nervi” prima ancora che genovesi ■
Ville e stabilimenti balneari Sopra: un antico stabilimento balneare si affaccia sulla scogliera di Nervi. Sotto: lo scalo del borgo di Capolungo sovrastato dalla sontuosa villa Necchi dell’architetto Tommaso Buzzi costruita nei primi anni cinquanta del secolo scorso.
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Passeggiata sulla scogliera Il marchese Gaetano Groppallo, proprietario della torre e della villa alle spalle, ha realizzato il primo tracciato della passeggiata che nel dopoguerra è stata intitolata ad Anita moglie di Giuseppe Garibaldi. La villa ora è parte del circuito di Genova Musei.
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Info utili La costa orientale del comune di Genova è facilmente raggiungibile in macchina (autostrada A12 uscita Genova Nervi), in treno (stazioni di Sturla, Quarto, Quinto e Nervi), con autobus locali (linee15 o 17 dal centro di Genova), per battello (linea stagionale dal porto di Genova a Nervi). Eccellenti punti di accesso al mare e sosta sono i porticcioli di Boccadasse, Vernazzola, Quarto, Quinto, Nervi e Capolungo. Posteggi gratuiti lungo il lungomare e a pagamento presso la stazione di Nervi.
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1 Boccadasse 2 monumento ai Mille 3 Quinto - porticciolo 4 Nervi - porticciolo 5 torre di Groppallo 6 Capolungo Google Earth
Roccia dell’Antola La roccia di origine sedimentaria che caratterizza la scogliera davanti a Nervi è denominata “calcare del Monte Antola”, la principale vetta del gruppo montuoso appenninico alle spalle di Genova. Questa roccia stratificata da origine a suggestive conformazioni per l’erosione del mare.
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Il Paradiso accanto
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Il Capo Santa Chiara (sotto) chiude a ovest un arco che si estende fino al promontorio di Portofino. L’arco orientale di tale costa è denominato Golfo Paradiso.
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Borghi marinari e spettacolari scogliere L’antico nucleo medievale di Camogli sull’isolotto ora collegato alla riva dove si estende il resto del paese marinaro. Il borgo è dominato dal castelletto della Dragonara del XII secolo e la coeva basilica di Santa Maria Assunta più volte rimaneggiata e ampliata nei secoli. Oggi la chiesta esibisce una ampia facciata neoclassica. A sinistra lo scoglio dello “del leone” presso Capolungo. Tutta la costa è caratterizzata da frastagliate scogliere. Per quanto sia densamente abitata la costa conserva ancora tratti di interesse naturalistico. 16
Il Golfo Paradiso Da Bogliasco a Camogli
La costa a levante di Genova, che si
sia per la bellezza della scogliera, che per la ricchezza storica e architettonica degli antichi abitati che vi si affacciano. Il litorale, esteso una dozzina di chilometri, è infatti caratterizzato da una frastagliata scogliera di arenaria interrotta da vallette da cui sfociano a mare piccoli rivi a carattere torrentizio. La montagna, che scende dolcemente verso la costa, è caratterizzata, fino all’abitato Camogli, da ampi terrazzamenti con numerosi abitati in costa e case sparse. Il lato più orientale del golfo, da Camogli a Punta Chiappa, è invece dominato dal prospicente Monte di Portofino ed è perlopiù caratterizzato da una alta falesia a strapiombo. Questo tratto non presenta ricoveri sul mare salvo lo scaletto di pescatori di Punta Chiap-
chiude nell’arco delimitato dal promontorio di Portofino, viene denominata con l’evocativo nome di “Golfo Paradiso”. Fanno parte di questo territorio i tratti di costa dei comuni di Bogliasco, Pieve Ligure, Sori, Recco e Camogli. Tutti questi paesi si affacciano con un porticciolo direttamente sul mare tranne Pieve che sta addossato sulle pendici del monte Santa Croce, parte della dorsale montuosa che cinge a nord l’interno golfo. Proprio questa protezione naturale rende il tratto di costa un vero “paradiso” per la mitezza del clima e l’esuberanza della vegetazione. La navigazione costiera è quindi agevole, per la successione di porticcioli e facili approdi, e spettacolare
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pa e il minuscolo approdo di Portopidocchio, poco prima della punta estrema del promontorio. Bogliasco, il primo paese e porticciolo che si incontra pagaiando da ovest, offre un’ampia spiaggia in parte protetta da un molo attrezzato. L’omonimo torrente che vi sfocia è attraversato da un ponte medievale proprio a pochi metri dalla battigia. Le case che si addossano ai due lati del torrente hanno un passato di abitazioni di marinai o, come è il caso dell’alto edificio a ponente dell’insenatura, di castelletto difensivo costruito i tempi della Repubblica genovese. Proseguendo la navigazione si incontra una successione di scogli, calette e rocce a strapiombo da cui si affacciano residenze di villeggiatura e frondosi pini marittimi. Il paese di Sori attornia la breve insenatura successiva, anche questa caratterizzata da una spiaggia di piccoli ciottoli in cui sfocia l’omonimo torrente. La facciata della settecentesca chiesa parrocchiale di Santa Margherita si rivolge proprio al mare, a pochi passi dalla spiaggia.
Affaccio sul mare Sopra: il paese di Bogliasco. Tra le case colorate si distingue l’arcata del ponte medievale. Sotto: la facciata di S.Margherita a Sori a pochi metri dalla battigia.
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Continuando verso levante la costa rocciosa si fa ancora più frastagliata sino ad aprirsi nella bassa insenatura della valle dove sorge Recco, il principale abitato dell’intero Golfo. Qui la spiaggia è protetta ai lati da due pennelli di scogliera artificiale: quello a oriente racchiude una piccola marina e lo scalo del vaporetto. Dietro le moderne abitazioni che fronteggiano la spiaggia si notano gli archi del ponte ferroviario ricostruito nel dopoguerra. Dell’antico borgo infatti poco resta avendo Recco subito pesantissimi bombardamenti indirizzati a interrompere la ferrovia litoranea che qui sbuca dalle gallerie e attraversa la valle su un lungo viadotto. Dell’antico abitato si è salvato tuttavia il convento di San Francesco, addossato alla montagna sul lato orientale. Recco è recentemente diventata famosa tra i surfisti che approfittano delle onde che
si insinuano nella baia. Dopo poche centinaia di metri, pagaiando verso est, si intravede l’abitato di Camogli. Il paese ha mantenuto tutto il fascino e l’architettura di un antico borgo marinaresco con le variopinte palazzate sette ottocentesche che si affacciano sul porto, sulla spiaggia e sul medioevale castel Dragone aggrappato ad una roccia a strapiombo sul mare. Proprio sulla roccia del castello, un tempo isola separata dalla costa, è sorto il primo nucleo abitato di Camogli con la sua chiesa parrocchiale, poi rimaneggiata con una ampia facciata neoclassica e un campanile barocco. Nell’ottocento Camogli era uno dei principali centri della marineria mercantile al punto da essere denominata come la città “dei mille bianchi velieri”: i suoi armatori possedevano infatti centinaia di imbarcazioni sulle rotte di tutto il mondo. Oggi è un centro prettamente dedicato
A caccia di pirati Sulla costa di Pieve Ligure si innalza la torre del castello Cirla. Un tempo torre di avvistamento contro i pirati saraceni, nei primi del novecento è stata ricostruita a forma di villa seguendo il gusto neogotico dell’epoca. Oggi è una residenza privata. La ripida scogliera è intervallata da numerosi piccoli approdi un tempo utilizzati dai pescatori locali.
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al turismo, ma che mantiene le caratteristiche di vitale borgo marinaro, compresa una ancora ricca attività di pesca come testimoniano i pescherecci in porto. Al riparo dal molo si trova ormaggiato un variopinto sciabecco, imbarcazione a remi e vela latina, diventato un simbolo per la città. La barca, che porta il nome di “U Dragun”, viene esibita nelle manifestazioni remiere e nelle feste tradizionali. L’approdo sulla spiaggia, dietro la parrocchiale di Santa Maria Assunta, è facile, salvo quando è affollatissima nei fine settimana estivi. Un’escursione a piedi per i caruggi, le strette vie cittadine, o le piazzette con il selciato in ciottoli a mosaico è più che consigliata. Lungo la strada pedonale che si affaccia sulla spiaggia bar, ristoranti e le immancabili focaccerie rendono la tappa certamente piacevole. Menzionando la focaccia, tipico prodotto da forno genovese, è doveroso ricordare come la gustosa variante farcita al formaggio sia una specialità della zona, in particolare di Recco, come certifica il bollino IGP (Indicazione Geografica Protetta). Portando la prua a levante si passa l’abitato e si inizia a costeggiare la scogliera a strapiombo, premurandosi di tenere debita distanza dalla roccia sfaldata e
Ville e parchi Sopra: presso Sori una torre in stile liberty proponeva un elegante accesso al mare. Sotto: verso Recco ville e case con vista mare.
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Castel Dragone Il castello di Camogli, detto anche della Dragonara, è servito a protezione dei camoglini dagli assalti di pirati, fazioni ostili e invasori tra i quali i milanesi del Duca Gian Galeazzo Visconti nel XIV secolo. Distrutto e riedificato più volte, è stato adibito a prigione e a ospitare un piccolo acquario, ora è aperto ai visitatori del borgo.
pericolante. Sopra il promontorio tra le chiome di pini, lecci e carpini si intravedono le case e la chiesa del borgo di San Rocco, ideale punto panoramico per tutto il golfo. In costa, sempre tra la fitta vegetazione mediterranea, si scorge la suggestiva chiesa romanica di San Nicolò di Capodimonte, un tempo monastero benedettino: un sentiero porta velocemente alla chiesa dallo scalo di Punta Chiappa. In questo tratto di mare boe e gavitelli segnano la presenza immersa di una piccola tonnara, un sistema di pesca a reti fisse, unica in Liguria. E’ opportuno ricordare come, passata l’omonima punta rocciosa che si protende sul mare, si esca dal golfo protetto dalle correnti e dai venti: la prudenza è quindi necessaria nell’affrontare il successivo tratto di mare esposto e fiancheggiato da ripide scogliere. A Punta Chiappa,
come indicano le boe di segnalazione con la croce gialla, siamo già all’interno dell’Area Marina Protetta di Portofino che circonda quasi l’intero promontorio e assicura, con zone a differimenti gradi di accessibilità, la salvaguardia di un ricco ambiente marino. Da questo lato del promontorio si estendono le aree C e B in cui è consentita la navigazione a remi, limitata quella a vela e motore, mentre non è consentito l’ormeggio salvo particolari condizioni. L’Area Marina Protetta è il complemento a mare del Parco Naturale Regionale di Portofino che si estende sul monte per 18 km2 fino agli abitati di Portofino e di Santa Margherita Ligure. A parte il promontorio, dove oltre che con natanti si può accedere solo a piedi, tutta costa di questo itinerario è facilmente raggiungibile con mezzi pubblici e privati. 21
Spiaggia a Camogli La spiaggia a Camogli, dominata dall’abside dalla chiesa di Santa Maria Assunta nell’antico borgo, è un pratico approdo per natanti a remi, è però affollatissima di turisti durante la stagione estiva.
Essendo il golfo Paradiso una meta turistica molto popolare ne consegue che parcheggi, spostamenti e sbarchi in alta stagione sono spessi complicati dall’affollamento di turisti. La dolcezza del clima tuttavia permette di estendere, an-
che in questo tratto di costa, il periodo di escursioni a tutto l’arco dell’anno con grande soddisfazione dei partecipanti ■
La tonnarella L’attività della pesca è ancora praticata sebbene più a livello dilettantistico che professionale. Vicino a Camogli è posizionata una piccola tonnara che rinnova la tradizione tramandata fin dal XVII secolo. La tonnarella viene calata da aprile a settembre e “levata” più volte al giorno. Oltre ai tonni si catturano i grossi pesci migranti che passano davanti al promontorio.
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1 Bogliasco 2 Sori 3 Recco 4 Camogli 5 San Nicolò 6 Punta Chiappa
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Info utili La successione di abitati ben collegati lungo la costa facilita l’accesso al mare: autostrada A12 (uscite Genova Nervi e Recco), treno (stazioni di Nervi, Bogliasco, Sori, Pontetto, Recco e Camogli), autobus provinciali (ATP) e battello (linea stagionale Golfo Paradiso a Nervi, Recco, Camogli e scalo a Porto Pidocchio sul promontorio). Le spiagge di Bogliasco, Sori e Recco sono ottimi punti di imbarco essendo raggiungibili anche dalla viabilità stradale. Camogli ha invece il centro pedonalizzato e l’accesso agli imbarchi del porto e della spiaggia è limitato.
Zona C
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L’abbazia di San Fruttuoso di Capodimonte Gioiello medievale, ora bene del Fondo Ambiente Italiano (FAI), l’abbazia si specchia in una stretta baia al centro del promontorio.
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Il promontorio di Portofino Da Punta Chiappa a Santa Margherita
Il promontorio di Portofino, che deve
il nome all’omonimo borgo marinaro, si protende nel mar Ligure separando l’arco costiero orientale della regione tra i paesi di Camogli e Santa Margherita. Il monte, che raggiunge la massima altezza di 610 metri, delimita a ovest il golfo Paradiso, mentre ad est cinge il Golfo del Tigullio. Il boscoso versante settentrionale si congiunge con il crinale appenninico al passo della Ruta, che fa da spartiacque verso Camogli a ovest e verso l’ampio vallone sopra Santa Margherita a est. Il lato meridionale del monte esposto al mare è invece caratterizzato da alte scogliere sormontate da una bassa macchia mediterranea alternata a pini marittimi e lecci. Gran parte del monte rientra nell’ambito del Parco Naturale Regionale, mentre il mare, che lo circonda per tre lati, è incluso nell’Area Marina Protetta di Portofino che si estende per oltre 200 metri dalla costa. La spettacolarità di questo ambiente naturale, insieme ai borghi marinari e ai luoghi d’arte pressoché intatti lungo il percorso, rende la navigazione sotto-costa una delle esperienze più appaganti ed emozionanti nel Mar Ligure, e probabilmente dell’intero Mediterraneo. L’esposizione verso il mare della scogliera, per lunghi tratti ripidissima e priva di approdi, consiglia tuttavia particolare prudenza e attenzione al variare delle condizioni meteomarine. Passato scoglio di Punta Chiappa, che chiude il golfo Paradiso, si indirizza la prua a ponente per costeggiare la frasta-
Parco naturale Il promontorio, per gran parte della sua estenzione, è dal 1935 sottoposto a vincoli di tutela ed è gestito dall’Ente Parco di Portofino.
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gliata e alta scogliera fino al faro di Portofino distante circa sette chilometri. In successione lungo la costa ondeggiano numerosi gavitelli: sono i punti di ormeggio per le imbarcazioni autorizzate a dare supporto all’attività subacquee. L’intero parco marino è infatti una spettacolare zona di immersioni. Alzando invece lo sguardo si intravedono tra la macchia i resti dei bunker di una batteria costiera della seconda guerra mondiale. Dopo meno di un chilometro di frastagliata falesia si apre un’ampia baia delimitata dalla segnaletica gialla che delimita le aree del parco. Si tratta di Cala dell’Oro, un’insenatura a valle di un ripido canalone, zona di riserva integrale dove è vietato l’accesso a qualsiasi natante e perfino la balneazione. Occorre pertanto tenersi all’esterno della boa di segnalazione puntando verso il capo che delimita la baia a levante. Sulla cresta dello sperone roccioso che chiude la cala si eleva una torretta cinquecentesca: un punto di osservazione contro le incursioni dei pirati saraceni frequenti in quel tratto di costa nel XV e XVI secolo.
La grigia falesia che si inabissa nelle onde ha l’aspetto di un conglomerato di sassi, più o meno grandi, e di granulosa arenaria. Per questa sua conformazione la roccia è nota come “puddinga”, ovvero budino come ricorda il termine inglese “pudding”. Doppiato il capo della torretta si incontra una più ampia baia che rientra nel monte fino ad una stretta insenatura che accoglie il piccolo borgo marinaro di San Fruttuoso: poche antiche case di pescatori attorno alla medioevale Abbazia dedicata al santo spagnolo di Tarragona. La vista del complesso, a ridosso del mare e immerso nel verde della macchia mediterranea e degli ulivi, è veramente
Aspra puddinga La scogliera del promontorio è caratterizzata da un conglomerato particolarmente duro con ciotoli arrotondati cementati da un brecciolato fine a spigoli vivi. Nella foto un approdo improvvisato tra i massi prima di Cala dell’Oro.
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Torri di guardia A difesa dell’abitato e dell’Abbazia di San Fruttuoso nel XVI secolo furono erette difese e osservatori. Una torretta si staglia sulle rocce che chiudono la baia della Cala dell’Oro, riserva integrale nell’ambito dell’Area Marina Protetta. Sotto: la massiccia Torre Doria che sormonta la scogliera nell’insenatura di San Fruttuoso.
emozionante. La facciata dell’edificio principale, ornata da due livelli di trifore gotiche, poggia su basse arcate piantate in una ghiaiosa spiaggetta. Dietro si intravede la chiesa abbaziale con l’alta torre nolare ottagonale sormontata da una cupola a scaglie d’ardesia. Defilato e a lato dell’abbazia si eleva un massiccio torrione quadrangolare, eretto a evidente protezione del borgo. L’Abbazia è stata costruita nel milleduecento grazie all’interesse dalla famiglia genovese dei Doria su un antico insediamento religioso dell’VIII secolo. I Doria, soprattutto il celebre ammiraglio Andrea, trasformarono nel XIV secolo l’Abbazia di San fruttuoso di Capodimonte nel loro sacrario privato tumulandovi numerosi membri della famiglia. L’appartenenza del complesso alla ricca e potente famiglia genovese è subito manifestata dallo stemma araldico affrescato sul grande torrione. Il complesso, oggi riportato allo splendore cinquecentesco, è patrimonio del Fon27
Sacrario dei Doria Nella baia nascosta dal mare, poco accessibile dal monte, ma ricca d’acqua dolce, fu eretta una piccola chiesta che dal X secolo si ingrandì come monastero benedettino. La ricca famiglia dei Doria, in particolare l’ammiraglio Andrea Doria, investirono nel suo sviluppo e la trasformarono nel proprio sacrario monumentale.
bianco faro di Portofino. Prima di doppiare la punta appare il profilo della chiesa di San Giorgio, patrono del borgo, che si affaccia dall’alto della parete rocciosa. Girato il capo, su cui si erge il faro, si segue ancora la scogliera sormontata qui dal massiccio castello Brown, l’antica fortezza genovese, che protegge l’insenatura del piccolo e antico borgo marinaro di Portofino. La notorietà del paese, esclusivo centro turistico già da fine ‘800, si estende ben oltre la riviera ligure. Questo lato del promontorio, con più dolci declivi terrazzati e costellato da piccole baie, divenne e tuttora rimane una meta di villeggiatura internazionale di alto livello, come dimostrano i lussuosi yacht ancorati in baia nella bella stagione. Il borgo ha comunque mantenuto le caratteristiche architettoniche antiche e
do Ambiente Italiano e completamente visitabile, la qual cosa è assolutamente raccomandabile. L’approdo sulla spiaggia di ciottoli, formatasi dopo una disastrosa alluvione agli inizi del XX secolo, sarebbe agevole se non fosse per l’affollamento dei bagnanti sulla riva e dei gozzi dei barcaioli presso il piccolo molo in tarda primavera e in estate. Decisamente meglio approfittare del clima mite nel resto dell’anno e godersi lo spettacolo della baia in piena tranquillità. Sul fondo del mare a poca distanza dalla riva è stata posta negli anni cinquanta la statua bronzea del “Cristo degli abissi”, oggi celebre meta di immersioni di sub e apneisti. Ripreso il largo verso levante si passa punta Carega e si prosegue costeggiando la ripida falesia fino alla roccia del 28
una passeggiata, dopo il facile approdo sullo scivolo della marina, è certo consigliata. La pagaiata continua risalendo il promontorio verso nord e dopo circa un chilometro si entra nella baia di Paraggi dove locali e alberghetti danno su una
bella spiaggia di sabbia. Poco dopo si intravede tra la vegetazione del monte il campanile dell’Abbazia di San Girolamo della Cervara, antico cenobio del XIV secolo, oggi hotel di lusso. Il paese di Santa Margherita occupa la
Punta Portofino Il bianco faro e l’antica chiesa di San Giorgio (sotto) sulla propaggine del monte di Portofino. La chiesa di origini medievali fu trasformata e ampliata nel 1760. Distrutta durante un bombardamento nella seconda guerra mondiale fu riedificata riprendendo la struttura setttecentesca.
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Piazzetta da VIP
conca a nord del promontorio e circonda un’ampia baia, oggi protetta da un lungo molo che delimita il frequentato porto turistico. L’abitato verso il mare è dominato dal profilo della seicentesca e barocca Villa Durazzo Centurione che si eleva su un’altura verde: il lussureggiante giardino della villa stessa, oggi parco comunale. Sotto la villa si trovano gli antichi caseggiati tipicamente colorati che fronteggiano il porticciolo insieme al torrione difensivo eretto dai genovesi nel cinquecento. Proseguendo a nord si incontra una ampia spiaggia su cui si affacciano palazzi e hotel di fine ottocento testimoni di una vocazione turistica ancora molto viva. Il centro di Santa Margherita è certamente un’ottima base per le escursioni al promontorio: la stazione ferroviaria e l’uscita autostradale di Rapallo la rendono facilmente accessibile, mentre l’ampia offerta di servizi al turismo la identificano come meta ideale di soggiorno ■
Sotto: lo slargo, dove un tempo venivano spiaggiati i gozzi dei pescatori, è una piazzetta esclusiva con raffinati locali e boutique d’alta moda. Gli accessi limitati al borgo e gli esosi parcheggi sconsigliano di considerare Portofino come base di partenza o di arrivo delle gite. Meglio sfruttare la ben collegata e non troppo lontana Santa Margherita. Tuttavia una sosta in questo antico borgo è d’obbligo se non altro per assoporare il fascino di una meta della mondanità internazionale.
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Porto dei delfini Sopra il castello Brown, dal nome dei vecchi proprietari inglesi, domina la marina del borgo di Portofino. Già dal tempo dei romani l’allora “Portus Delphini” rappresentava un approdo sicuro. Oggi in alta stagione lo specchio d’acqua è affollato di velieri, yacht e grandi motoscafi spesso battenti bandiera di esotiche marinerie.
Da castello in villa Il castello di Paraggi chiude la baia omonima caratterizzata da una ampia spiaggia attrezzata su cui sorgono esclusivi locali. La struttura del castello, voluto dai genovesi nel XVII secolo, dopo vari adattamenti, è oggi una lussuosa residenza privata.
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Zona C
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Zona C 1 Cala dell’Oro 2 San Fruttuoso 3 Faro 4 Portofino 5 Paraggi 6 Santa Margherita Google Earth
Zona B
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Sotto la bandiera genovese Nell’ampia marina di Santa Margherita si specchia la rozza mole del castelletto genovese del XVI secolo.
Zona A riserva integrale, accesso solo per ricerche scentifiche autorizzate.
Zona B riserva generale, possibile navigazione a remi o vela e balneazione. Immersioni consentite solo ai diving autorizzati. Vietato l’ancoraggio.
Zona C riserva parziale, solo limitate restrizioni di accesso e fruizione. 32
Info utili Santa Margherita è ben collegata grazie alla vicina uscita dell’autostrada A12 di Rapallo e alla stazione sulla linea ferroviaria Genova - La Spezia. Il centro è servito dagli autobus provinciali (ATP) e dai battelli della linea del Servizio Marittimo del Tigullio (Rapallo, Santa Margherita, Portofino, San Fruttuoso). L’accesso al mare dalla vicina strada costiera è possibile anche nella baia di Paraggi, mentre a Portofino il centro è pedonale e sono forti i limiti di parcheggio. San Fruttuoso è ragiungibile solo in battello o per sentieri non carrabili.
Il Parco rappresenta un ambiente naturale unico e una testimonianza culturale di grande valore artistico ed etnografico. Numerosi siti (dalle testimonianze medievali, ai mulini settecenteschi fino ai bunker della guerra mondiale) sono stati ristrutturati per la visita lungo gli 80 chilometri di sentieri segnalati.
Natura protetta Scorcio della baia di San Fruttuoso con antiche abitazioni di pescatori con ampi volti per il ricovero delle imbarcazioni, oggi i kayak dei turisti.
Trova i siti su Google Maps scansionando il QR code sopra riportato. 33
Il castello di Rapallo Sorge su uno scoglio collegato alla terraferma da un lembo di terra e presenta una originale struttura con due absidi circolari contrapposte. La sua costruzione fu decisa nel 1550 dopo la devastante incursione del pirata saraceno Dragout che distrusse l’abitato di Rapallo e trasse in prigionia la popolazione. 34
Il Tigullio occidentale Da San Michele di Pagana a Chiavari
Dalla Punta di Portofino fino a Capo
Osservatorio protetto
Manara, dopo Sestri Levante, si estende il Golfo del Tigullio. La costa, che si articola in un grande arco per complessivi 30 chilometri, è caratterizzata da frastagliate anse nel tratto occidentale, da un basso litorale al centro in corrispondenza della foce del fiume Entella e, infine, da ripide scogliere nel promontorio che la cinge a levante. Il territorio infatti presenta ambienti molto vari: dai parchi naturali e aree protette agli affollati centri abitati di Chiavari e Lavagna che si estendono nella piana costiera o lungo il fondovalle come Rapallo. L’itinerario costiero tocca poi luoghi ricchi di storia e cultura: castelli, ville e centri storici si susseguono lungo l’arco del golfo che prende il nome dal popolo preromano che vi abitava, i Tigulli. Dal porto di Santa Margherita, sfilando lungo l’affaccio al mare dei lussuosi alberghi stile Bell’Époque, si esce verso nord puntando Punta Pagana. L’attraversamento degli specchi d’acqua antistanti ai porti è sempre da intraprendere con attenzione per il traffico delle imbarcazioni: si dovrà quindi considerare che lungo questo itinerario si incontrano i maggiori porti turistici della Riviera di Levante e che, soprattutto durante la bella stagione, la nautica da diporto è molto praticata. Il frastagliato capo, che chiude la baia di Santa Margherita, ospita una piccola fortezza dalla pianta stellata eretta dalla repubblica genovese nel seicento. Tra i pini marittimi si intravedono gli alti bastioni sormontati dalle garitte di osservazione.
La torre cinquecentesca di punta Pagana è un bene tutelato dal Fondo Ambiente Italiano.
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Oggi il forte e l’attigua villa sono patrimonio dei Cavalieri dell’Ordine di Malta a seguito della donazione dei vecchi proprietari. Seguono le due insenature e le brevi spiagge di Prelo e Trelo, separate da un’altura occupata da un antico cimitero. Inglobata nelle mura dell’area cimiteriale si staglia una cinquecentesca torre saracena restaurata dal Fonde Ambiente Italiano che ne è proprietario. Dietro si scorge il campanile dell’antica chiesa di San Michele di Pagana. La piccola baia di Trelo si unisce a quella più ampia del Pomaro: entrambe sono circondate dalle tipiche colorate case liguri, un tempo abitazioni dei pescatori, che si suseguono in sequenza lungo la riva. Queste frazioni, che si affacciano sulle tre insenature, compongono il bor-
Baluardi inespugnati Elemento portante della difesa costiera del golfo la fortezza genovese di punta Pagana fu eretta per scongiurare un attacco dei pirati e dei Savoia. Non fu però mai attaccata; abbandonata divenne parte di una residenza privata. go di San Michele, parte del comune di Rapallo a cui è collegato dalla strada costiera che scorre sopra la scogliera. Continuando la pagaiata si arriva presto all’attacco della lunga calata di protezione dell’ampio porto turistico di Rapallo (capace di 900 posti barca) dominato dall’imponente facciata in stile liberty di un lussuoso albergo. Rapallo, famosa a fine ottocento per gli esclusivi alberghi frequentati dalla nobiltà internazionale 36
e per le grandi ville delle ricche famiglie industriali, ha visto snaturare la propria fisionomia di borgo con l’urbanizzazione negli anni sessanta. Per stigmatizzare il fenomeno della cementificazione selvaggia e denunciarlo all’opinione pubblica il celebre giornalista Indro Montanelli coniò proprio il termine “rapallizzazione”. Dal mare tuttavia i palazzi moderni restano celati dietro al centro storico prospicente alla riva dove, collegato da un cordone di sabbia, si innalza il castelletto genovese del cinquecento, oggi centro comunale di esposizioni e mostre. La tradizione turistica di Rapallo si è comunque mantenuta, come testimoniano i numerosi locali sulla via del lungomare. Passata Rapallo la linea di costa piega verso sud-est ed è caratterizzata da scogli e alte pareti di arenaria stratificata che creano originali conformazioni sull’acqua. Sulla sommità delle rocce tra i pini d’Aleppo ville e più modeste abitazioni si affacciano sul mare. Questo tratto di mare è meno protetto dal promontorio di Portofino e pertanto più esposto alle condizioni del mare aperto. A questa condizione si aggiungo-
Meraviglie nascoste Il barocco campanile di San Michele di Pagana spunta tra i pini marittimi. La piccola chiesa conserva pregevoli opere tra cui una pala d’altare del celebre pittore Van Dyck. Sotto: la baia del Pomaro con le colorate case che furono dei pescatori. Oggi è una attrezzata spiaggia meta di turisti.
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no le caratteristiche della costa con limitati punti di sbarco sicuri: si raccomanda pertanto particolare attenzione a programmare l’escursione. Prima di raggiungere Zoagli, il successivo borgo sul mare, si incontra uno dei pochi approdi lungo la scogliera: la spiaggetta di Marina di Bardi creatasi in fondo ad una valletta per i sedimenti del torrente. Dopo questa piccola insenatura la falesia si innalza ripida, mentre grandi massi, popolati di aironi, gabbiani e berte, affiorano dal mare: si tratta del tratto più suggestivo e naturalistico del percorso. Il paese di Zoagli occupa la piccola piana alla foce di un torrente e i prospicenti declivi terrazzati. Dell’antico borgo, alle spalle del viadotto ferroviario che divide l’abitato dalla spiaggia, non è rimasto molto dopo i bombardamenti della guerra: due antiche torri di osservazione e la chiesa parrocchiale in fonda al paese. Tuttavia l’abitato ha trovato una sua vocazione turistica e la vista verso Portofino, soprattutto di sera, è decisamente spettacolare. Dopo Zoagli, alzando gli occhi sul crinale, si scorge un grande edificio dalla curiosa architettura simile a una cattedrale o ad un esotico castello. Si tratta della villa in stile eclettico fatta edificare dall’eccen-
Scorcio su Portofino Dal piazzale di Zoagli, attraverso le arcate del viadotto ferroviario, si scorge la Punta di Portofino che chiude a sud il Golfo del Tigullio.
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Ripide scogliere Le frastagliate scogliere del litorale presso Zoagli sono sormontate da una ricca macchia mediterranea. Questo tratto di ripida costa non presenta attracchi ed è particolarmente esposto verso il mare aperto. L’approccio deve essere quindi improntata alla prudenza.
trico poeta e drammaturgo Sem Benelli nei primi anni del novecento. Qui l’artista, autore simbolista e seguace del futurismo, passò gli ultimi anni della propria vita. Proseguendo la navigazione da Zoagli a Chiavari la costa torna ad innalzarsi, mentre le abitazioni sul crinale si fanno rade fino a lasciare il posto al bosco che sovrasta la ripida scogliera. Proprio tra le fronde di questo crinale spunta il campanile dell’antico santuario della Madonna delle Grazie pregevole per gli affreschi
cinquecenteschi. La cittadina di Chiavari, distesa nella piana e separata dal fiume Entella dal successivo abitato di Lavagna, viene annunciata dall’imponente sagoma della colonia Fara, un grattacielo razionalista degli anni trenta dalla particolare facciata tondeggiante. Costruito nel periodo fascista come colonia per bambini ha avuto molte vicissitudini ed è rimasto in stato di abbandono fino ai recenti lavori di recupero come struttura residenziale e commerciale. 39
Castelli sul mare
Davanti all’edificio, a protezione dell’arenile, è stata posizionata una lunga scogliera artificiale che si estende fino al grande e moderno porto turistico capace di ospitare 460 imbarcazioni. Al lato dell’imboccatura del porto, orientata a ponente, si estende un’ampia spiaggia artificiale, ottima soluzione di approdo per i natanti a remi. Chiavari è un grosso centro con una ricca storia che si riflette nelle sue architetture civili e religiose. Già città romana, poi passata sotto il dominio genovese, conserva un reticolo di strade medioevali caratterizzate da bassi portici. Chiese barocche, palazzi rinascimentali e un castello sul colle alle spalle della cittadina arricchiscono il borgo storico. Chiavari offre un’ampia varietà di attrezzature e servizi per il turismo ed è ben collegato con gli altri centri del litorale grazie all’autostrada e alla ferrovia. Insieme agli altri grandi abitati di Santa Margherita e di Rapallo rappresenta in-
Sopra: il castello Sem Benelli svetta sul crinale. Sotto: torre di osservazione inglobata in una villa a Zoagli.
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fatti un valido punto di riferimento sull’itinerario nautico. L’estensione della gita con una visita nei centri storici di questi paesi è particolarmente raccomandata e sarà sicuramente apprezzata. Come in tutti i centri di villeggiatura sulla Riviera l’affollamento durante l’estate rende più complicata l’organizzazione logistica delle escursioni. Anche qui il clima, particolarmente mite durante tutto l’anno, suggerisce di scegliere una bella giornata di sole fuori stagione ■
Colonia Fara Progettata dagli architetti Nardi Greco e Castello nell’imperante stile razionalista del tempo fu inaugurata nel 1938. La colonia, che prende il nome dal generale Gustavo Fara, poteva ospitare fino a 400 bambini. Con l’avvento della guerra divenne ospedale militare, ricovero per truppe tedesche e poi alleate. Nel dopoguerra ospitò i profughi istriani. Negli anni successivi fu di nuovo una colonia di vacanza, poi un ostello e infine una scuola. Abbandonata nel degrado per vent’anni ora è oggetto di un progetto di recupero.
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3 Info utili
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Il Golfo del Tigullio occidentale è particolarmente urbanizzato ospitando i principali centri della provincia dopo il capoluogo di Genova. L’autostrada costeggia il litorale collegando Rapallo e Chiavari, mentre la ferrovia passa da Santa Margherita, Rapallo, Zoagli e Chiavari. Gli abitati sono serviti dagli autobus provinciali (ATP) e dai battelli della linea del Servizio Marittimo del Tigullio. I porti turistici di Santa Margherita, Rapallo e Chiavari sono tra i maggiori e piÚ frequentati della costa ligure. Parcheggi liberi e a pagamento sono presenti nei maggiori centri.
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1 Santa Margherita 2 San Michele 3 Rapallo 4 Marina di Bardi 5 Zoagli 6 Chiavari
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Antiche rocce
Trova i siti su Google Maps scansionando il QR code a fianco
Le stratificazioni di arenaria, fratturate e deformate in ere geologiche danno conformazione ad una frastagliata scogliera che accompagna la navigazione da Zoagli a Chiavari.
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A guardia di Moneglia Sui resti del castello genovese di Monleone, eretto nel dodicesimo secolo a protezione del borgo marinaro di Moneglia, sorge la villa libery “de Fornari� dalla caratteristica torre medievaleggiante. Dietro al vecchio ponte ferroviario e al fronte di case recenti si intravede il campanile della chiesa benedettina di San Giorgio. 44
Il Tigullio Orientale Da Lavagna a Moneglia
La foce del fiume Entella, che separa
gli abitati di Chiavari e Lavagna, è più o meno al centro del golfo del Tigullio. La parte orientale dell’insenatura è caratterizzata per un ampio tratto da un basso litorale sabbioso dietro cui si distende il paese di Lavagna e le sue frazioni. L’abitato, dall’antico centro medievale addossato alle pendici delle colline, fronteggia il grande porto turistico protetto da una lunga diga foranea. Passato il porto si susseguono spiagge attrezzate e pennelli di scogliera artificiale, collocati a protezione delle prime, per circa quattro chilometri. Questo tratto di costa è poco interessante: l’attenzione è invece rivolta al piccolo promontorio, che chiude l’arco del golfo a est, e al borgo di Sestri Levante ai suoi piedi. La strada statale Aurelia scorre adiacente al litorale, complanare alla linea ferroviaria. Entrambe scompaiono in gallerie non appena la costa si innalza in una ripida falesia subito prima della valle entro cui sorge la parte più moderna del borgo e la sua periferia. Il centro storico di Sestri Levante occupa invece l’intero istmo del promontorio: i palazzi barocchi e le antiche case dei pescatori a occidente si affacciano sulla cosiddetta baia “delle Favole”, mentre a oriente su quella denominata “del Silenzio”. Il primo appellativo richiama l’opera dello scrittore Hans Christian Andersen che qui soggiornò nei primi dell’ottocento e al quale la città dedica un Festival annuale. Il secondo nome pare coniato da un poeta locale. Per la sua particolare posizione tra due baie Sestri è spesso
La torre di Marconi Spunta dalla macchia del promontorio di Sestri una torre di osservazione diventata celebre perchè ospitò, negli anni trenta, il laboratorio di radiotelegrafia di Guglielmo Marconi. Il radiofaro attivato sulla torre guidò con precisione l’Elettra, la nave dello scienziato, in un percorso tra boe, dimostrando così l’utilità delle onde radio in navigazione. Da allora il Tigullio è nominato anche come “golfo Marconi”.
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Favole e Silenzio La baia occidentale di Sestri, con l’ampia spiaggia di sabbia su cui riposano vecchie imbarcazioni di legno, è denominata “delle Favole” (a lato), quella orientale chiusa dell’antico convento dell’Annunziata (sotto) è conosciuta invece con l’appellativo “del Silenzio”.
denominata come la “città dei due mari”. Il verdissimo promontorio, su cui un tempo svettava una fortezza, ospita una villa in stile medievale (Castelli Gualino), la pieve romanica di San Nicolò dall’aguzzo campanile in pietra e i ruderi dell’oratorio di Santa Caterina: circumnavigando il
promontorio si scorgono i tetti di questi edifici tra le fronde dei pini marittimi e della macchia mediterranea. Tra gli alberi si staglia anche la sagoma di una torre rossa, famosa per essere stata utilizzata dal premio Nobel Guglielmo Marconi negli anni trenta per i suoi
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esperimenti sulle onde radio. La baia del Silenzio, incorniciata da casette colorate, un tempo di pescatori oggi locali per turisti, è chiusa dal complesso dell’ex convento dell’Annunziata attuale sede di un centro polifunzionale del comune. L’approdo sulle spiagge di Sestri, protette dal molo del porto a ovest e dagli scogli a est, è agevole e raccomandato per una visita al tradizionale borgo. Usciti dalla baia inizia la scogliera frastagliata di Punta Manara, estremità del grande promontorio di monte Castello che si eleva fino a 260 metri sul mare. Il massiccio, dalla regolare triangolare, è ricoperto di lecci, ontani, corbezzoli e pini. Tutta l’area è soggetta a tutela ambientale ed è frequentata meta di escursionisti. Prima della punta si raggiunge una larga lastra di arenaria inclinata sul mare, la cosiddetta “Ciappa du Lu”, dove è possibile un fugace approdo. Sul crinale si stagliano i resti di un’antica torre di osservazione saracena. Doppiato il capo si apre la vista del basso litorale di Riva Trigoso caratterizzato da una profonda spiaggia sabbiosa ai lati
Il “pescatorello” in baia Spunta su un masso della baia del silenzio la statua dell’artista contemporaneo sestrese, ma di origine tedesca, Leonardo Lustig. Il bronzo sta diventando un’icona del borgo da quando è stato collocato nel 2013. Sotto, ingresso nella baia del Silenzio.
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della foce del torrente Petronio, dall’abitato di basse casette colorate e, in lontananza, dalle enormi gru del cantiere navale. L’abitato di Riva Trigoso, frazione di Sestri, occupa il pianoro tra la punta Manara e l’alta scogliera di punta Baffe a est. Proprio nel lato orientale della spiaggia sorgono i cantieri navali della società Fincantieri specializzati nella costruzione di navi militari. La vista dell’impianto e delle prue delle grandi navi che fronteggiano il mare, è sicuramente suggestiva. Il cantiere, che sfrutta oggi le più avanzate tecnologie costruttive, ha una lunga storia essendo stato fondato a fine ottocento e rappresenta un pezzo della storia industriale del paese.
La spiaggia di Rio termina all’altezza dell’“Assêu”, un basso scoglio adiacente alla costa e sormontato da una croce. Da qui si sviluppa una alta e spettacolare scogliera caratterizzata da stratificazioni verticali di rocce sedimentarie. Queste grandi lastre di roccia grigia si elevano per decine di metri, perpendicolari alla linea di costa, con ampie fratture e faraglioni isolati. L’effetto è realmente impressionante. Sotto il monte scorre la galleria della vecchia linea ferroviaria trasformata in strada percorribile a senso alternato. Da Riva al successivo paese di Moneglia si può infatti percorrere questa strada facendo attenzione che i tempi di attraversamento sono scanditi da lunghe soste per 48
Punta Manara A sinistra la punta caratterizzata da alti bastioni di roccia. A destra il promontorio di monte Castello, con la propaggine a mare di punta Manara, visto dalla spiaggia di Riva Trigoso. consentire l’alternanza del traffico. Poco dopo la punta, scavalcando una forra su un massiccio viadotto, il percorso stradale esce all’aperto per alcune decine di metri. Qui, in caso di mare calmo, è possibile l’approdo sui grossi sassi sotto l’arco del viadotto. È importante considerare che tutto questo tratto di costa è particolarmente esposto a venti o correnti e che le mareggiate sono particolarmente violente, come dimostrano, lungo il percorso, manufatti e muri protettivi sbrecciati. Proseguendo verso est la scogliera si mantiene alta, frastagliata e senza approdi lungo tutto il promontorio di punta Moneglia sino all’ingresso dell’insenatura dell’omonimo paese. Il tracciato della vecchia ferrovia attraversava la vallata tra punta Moneglia e
Grandi navi Nei cantieri di Riva si costruiscono le navi della Marina Militare Italiana e non solo.
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la successiva punta Rospo su un viadotto eretto tra la spiaggia e il borgo. La struttura, mantenuta come viabilità stradale, cela il fronte delle abitazioni dal mare. La spiaggia di Moneglia è inoltre protetta da scogliere artificiali parallele alla linea di costa. Il centro storico del paese, che oggi vive prettamente di turismo balneare, è discretamente conservato e merita sicuramente una passeggiata. Moneglia è l’ultimo comune della città metropolitana di Genova confinando con la provincia di La Spezia: un verde colle separa a est il paese dalla vallata dove sorge l’abitato spezzino di Deiva Marina. Anche in questo
tratto la vecchia ferrovia, passando sotto il colle, funge da collegamento stradale, a sensi alternati, tra i due paesi. Lungo l’intera scogliera a protezione della galleria era stata costruita una massicciata in pietra, oggi erosa in molti punti dal mare. L’arrivo a Deiva è infine preannunciato da una sequenza di palazzine moderne, segno dello sfruttamento turistico degli anni settanta. Come i precedenti tratti di costa anche quest’ultimo, tra Moneglia e Deiva, non offre approdi o ripari sicuri: la navigazione sottocosta deve pertanto essere ben pianificata considerando l’esposizione verso il mare aperto e i pochi porticcioli
Millefoglie di roccia Il monte Moneglia si protende nel mare con le frastagliate punte Baffe e Moneglia caratterizzate da rocce di arenaria stratificate in spettacolari formazioni verticali (sinistra). Il monte è un Sito di Importanza Comunitaria (SIC) per i suoi aspetti naturalistici, in particolare per la fauna presente. In alto nella pagina a fianco la punta Baffe si staglia all’orizzonte mentre si costeggia presso punta Moneglia.
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raggiungibili lungo la rotta. Per gli spostamenti tra i paesi, oltre alla strada litoranea in galleria, è da prendere in considerazione la ferrovia che collega in pochissimi minuti tutti i centri della co-
sta. L’accesso all’autostrada, che scorre nell’entroterra, è invece pratico solo per i più occidentali centri abitati di Sestri Levante e Riva Trigoso ■
Scorci di storia Dietro le rovine di una torre si eleva il campanile della settecentesca chiesa di Santa Croce a Moneglia. Nella parete esterna dell’edificio sono conservati alcuni anelli della catena che chiudeva l’ingresso del porto di Pisa, trofeo della vittoria genovese nella battaglia della Meloria del 1284.
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1 Lavagna 2 Sestri levante 3 Punta Manara 4 Riga Trigoso 5 Moneglia 6 Deiva Marina Google Earth
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Pareti verticali La suggestione delle pareti a picco sul mare attira anche appassionati dell’arrampicata, mentre numerosi escursionisti affrontano le cime percorrendo i sentieri. A sinistra la madonnetta sullo scoglio a Punta Baffe. A destra una parete a Punta Moneglia.
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Info utili Il Golfo del Tigullio orientale si distingue in due aree distinte per accessibilità alla costa. Da Lavagna a Sestri la successione di abitati, la presenza della statale litoranea e della vicina autostrada A12 (uscite Lavagna e Sestri) rendono particolarmente agevole l’accesso al mare. Diversamente nella parte orientale la montagna e le alte scogliere lo limitano ai soli centri nelle vallate. Questi ultimi (Riva Trigoso, Moneglia, Deiva Marina) sono comunque collegati dalla stretta strada che percorre vecchia galleria ferroviaria, ma soprattutto dalla nuova linea (stazioni di Lavagna, Cavi, Sestri, Riva, Moneglia, Deiva). L’uscita autostradale di Deiva è invece più lontana dalla costa. Tutti abitati sono serviti dagli autobus provinciali (ATP), mentri i battelli della linea del Servizio Marittimo del Tigullio passano da Lavagna e Sestri.
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Trova i siti su Google Maps scansionando il QR code a fianco
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Scogliere e grotte Sopra: rocce a picco sul promontorio di Portofino verso punta Faro. A destra: tra le lastre di roccia fratturate si apre un pertugio verso una caletta nella frastagliata costa a Moneglia.
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Sicurezza! Quale che sia il natante a remi utilizzato nell’escursione - dal kayak da mare al SUP Stand Up Paddle, dalla canoa aperta Sit on Top al tradizionale gozzo a remi - alcune avvertenze sono sempre da considerare con molta attenzione: • considerare le proprie capacità in funzione della lunghezza del tratto e delle condizioni del mare; • valutare e adattare il percorso alle previsioni meteomarine (vento, onda sulla costa, correnti); • studiare l’itinerario individuando punti di approdo e litorali esposti al mare aperto; • attrezzarsi con idoneo abbigliamento protettivo (maglie tecniche o mutino, calzari, cappellino, occhiali) e di salvataggio (giubbotto di aiuto al galleggiamento); • portare sufficiente scorta d’acqua e alimenti di ristoro; • comunicare l’itinerario programmato e le tempistiche previste ai vostri contatti a terra; • preferibilmente affrontare la gita in gruppo o almeno in coppia. • dotarsi di apparati di comunicazione per contattare i soccorsi in caso di emergenze (cellulare, radiotrasmittente VHF). Naviga il sito ARPAL e verifica le previsioni meteo della Liguria scansionando il QR code a fianco
Osservando così queste semplici regole di comportamento si potrà sperimentare in sicurezza l’emozionante esperienza del turismo costiero via mare ■
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Pianificazione Gli itinerari proposti nella presente guida prevedono una navigazione sotto costa, a vista e sempre in vicinanza di approdi e centri abitati. Pertanto la preparazione e la gestione di una escursione in buone condizioni meteomarine e di visibilità è senz’altro facilitata. Questo non esime tuttavia dall’affrontare la gita con una adeguata pianificazione per poter godere di un’esperienza in tranquillità e sicurezza. Fondamentale è sempre calcolare le distanze dell’itinerario che dovranno esser commisurate alle capacità dei partecipanti e al tempo a disposizione. Tenendo a mente che il riferimento è sempre la persona meno preparata e più lenta del gruppo. Tracciando su una carta topografica o nautica il percorso (seguendo le irregolarità della costa) si può misurarne la distanza complessiva e quindi calcolare le possibili tappe. La distanza va quindi divisa per la velocità media del gruppo a cui si dovranno aggiungere i tempi per le eventuali soste. Si consideri sempre con attenzione la velocità in base all’esperienza, forma fisica dei partecipanti nonché lo stato del mare, ovvero presenza onde, vento e correnti. Altri elementi da valutare sono la numerosità dei partecipanti (che normalmente rallenta la progressione) e la possibilità di effettuare piccole soste nel tragitto. Per esempio un esperto canoista in discrete condizioni di mare può facilmente tenere una velocità oraria media di 3 kn (nodi) ovvero 3 miglia marine (1 NM = 1,852 Km), quindi percorrere 5,5 km in un’ora. Se invece si è in gruppo o si vuole ogni tanto soffermarsi ad ammirare il paesaggio la tratta percorsa in un’ora si ridurrà sensibilmente. In una gior-
Carteggi e tracciati Sopra: carta nautica su grande scala. A destra: dettagliata carta IGM 1:25.000. Sotto a destra: elaborazione del percorso su Google Earth. nata di navigazione si possono pertanto percorrere ampie distanze, ma è sempre opportuno calcolare un buon margine di tempo disponibile per gestire eventuali imprevisti senza fretta. Una gita giornaliera potrà quindi essere pianificata, considerando tutte le variabili ambientali, su distanze dai 15 ai 25 km che si riducono naturalmente nel caso di principianti o di condizioni non particolarmente favorevoli. • Le carte nautiche costiere sono un ottimo strumento per la navigazione da diporto indicando le caratteristiche del litorale, degli approdi e del fondale. Indispensabili in caso di navigazione in bassi fondali soggetti a maree, offrono tuttavia limitate informazioni sull’entroterra. Riproducono la costa su ampia scala (1 cm a 100.000 o 50.000 per le più dettagliate) e misurano le distanze in miglia marine (1= 1,852 Km). 56
• Le carte topografiche rappresentando il terreno sono perfette per individuare i punti rilevanti sulla costa, accessi e caratteristiche del territorio. Possono avere scale molto ridotte (1 cm a 25.000, 10.000) e sono quindi utili per studiare in dettaglio l’entroterra, oltre a prestarsi per pianificare la logistica della gita. Queste carte usano la misurazione metrica.
nautiche disponibili su sofisticate app, alla cartografia escursionistica o stradale. Come presentato nelle pagine di questa guida l’utilizzo di questa cartografia può essere particolarmente utile e agevole. Per esempio il servizio Google Maps www.google.it/maps (con il collegato Street View che visualizza le fotografie panoramiche) si presta facilmente per l’organizzazione della logistica (l’individuazione di itinerari per raggiungere la costa, accessi al mare, servizi a terra). Altrettanto pra-
• La cartografia digitale fruibile online è oggi estremante varia: dalle carte
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Orientamento
tico l’utilizzo di Google Earth google. it/intl/it/earth che, oltre ad offrire una interessante visione fotografica in 3D, consente di tracciare il percorso previsto avendo in tal modo un preciso riscontro sulle effettive distanze ■
Durante la navigazione è importante conoscere la propria posizione al fine di aver sempre chiaro la distanza percorsa e quella da percorrere. Gli elementi cospicui sulla costa sono senz’altro utili per orientarsi, ma può accadere di costeggiare alte scogliere o tratti indistinti di litorale. Per questo è consigliato avere disponibile sull’imbarcazione una copia della carta utilizzata per la pianificazione che può aiutare ad interpretare la costa. Tenere conto dei tempi e stimare la propria velocità serve per calcolare con buona approssimazione la distanza percorsa e quindi a ritrovare la propria posizione sulla carta stessa. Una bussola può indicare la direzione precisa della nostra progressione in mare soprattutto in prossimità di anse, capi e isolotti. Inoltre la bussola ci permette di
In acqua in sicurezza Ben attrezzati, consapevoli dell’itinerario e delle condizioni da affrontare lasciando la sorpresa solo alla bellezza della costa!
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definire la posizione attraverso la triangolazione sulla carta dei punti noti individuati sulla costa. Una buona preparazione sulle tecniche di orientamento e l’uso della bussola è perciò opportuna. Per orientarsi è certamente più facile avere la disponibilità di un apparato mobile con segnale GPS che possa indicare la posizione su una mappa digitale. Fare troppo affidamento su queste tecnologie dipendenti da limitate batterie può però essere rischioso: meglio aver sempre un’alternativa analogica.
rare. Una buona fonte di documentazione sono gli enti di promoziona turistica locali, i siti degli enti parco e delle associazioni turistico alberghiere ■
Info utili RIsorse online sul territorio: www.lamialiguria.it www.visitgenoa.it www.beactiveliguria.it
Questa breve guida vuole essere di ispirazione per vivere un’esperienza nautica ricca di emozioni e nuovi stimoli: è infatti da considerarsi come un invito a essere consapevoli dell’ambiente naturale, storico e architettonico che si incontra pagaiando lungo la costa. Per questo si suggerisce di documentarsi ulteriormente sugli aspetti naturalistici e culturali della costa che si intende esplo59
Edizioni CoastalTouring Genova © 2019 Copyrights
L’autore
Per le mappe riprodotte e versione online: © 2018 Google LLC, used with permission. Google and the Google logo are registered trademarks of Google LLC. Google Earth Data SIO, NOAA, US NAvy, NGA, GEBCO. Image Landsat/Copernicus. Per le fotografie:© 2018 Paolo Ghelfi
Paolo Ghelfi, giornalista, vive a Genova e pagaia spesso in Liguria, ma anche in giro per l’Italia e il mondo. Per la realizzazione di questa guida si ringraziano, tra gli altri, i compagni di pagaiata: Andrea, Adriana, Claudia, Giuliano, Elena, Luisa, Marco, Nicola, Salvatore.
Edizioni Coastal Touring P.IVA 02607930993
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La costa a levante della città di Genova si caratterizza
per la varietà e l’unicità di siti di interesse. Questo territorio, per quanto in molti tratti urbanizzato, conserva ancora ambienti di grande valore naturalistico tutelati all’interno di aree protette. Altrettanto di pregio sono le rilevanze storiche e architettoniche, sia all’interno degli abitati che isolate in suggestivi scenari naturali. La prospettiva dal mare permette di apprezzare questo contesto in un modo unico e affascinante. coastal touring coastaltouring.com
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