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Area Boulder Claut

Mauro Corona

su Slivowitz. Foto: Ulderica Da Pozzo

Icio Dall’Omo

su Banale per Cita. Foto: Ulderica Da Pozzo divennero protagonisti e svilupparono ulteriormente le falesie intorno al Passo di Monte Croce Carnico, tracciando alcune decine di nuovi itinerari. Fra gli altri citiamo Engl Hubert, Wassertheurer Christian (Bimbo), Reinhard Ranner, Erwin Thalmann e Charly Lamprecht e Christian Zenz. Cattaino, sono le falesie più recenti attrezzate nei dintorni del Passo di Monte Croce Carnico. Il compianto Gianni Cattaino, infaticabile chiodatore di falesie, ha attrezzato anche i settori “Verdrans”, Diron Cave e Masso in Val di Collina. Nella falesia della Scogliera negli ultimissimi anni sono tornati protagonisti gli arrampicatori italiani (Mattia Casanova, Andrea Polo, Luciano “Cen” Cimenti, Moreno Not ed altri) che hanno tracciato e percorso nuovi itinerari con difficoltà fino all’8c - 9a. Anche il campione del mondo Adam Ondra ha lasciato il segno nel settore La Scogliera con il percorso 8c+ Team Vison. Ad oggi, ci sono oltre 400 itinerari attrezzati diversi nei dintorni del Passo di Monte Croce Carnico, non conteggiando le lunghezze delle vie di più tiri. Con il supporto materiale della sezione OEAV Obergailtal Lesachtal o del CAI Ravascletto e il contributo coordinato degli arrampicatori italiani e austriaci, gran parte delle vecchie vie sono state rinnovate con materiali di ultima generazione. Degli ultimi anni c’è stata anche la riscoperta dalle fessure della falesia del Salto in chiave “trad” ad opera di Samuel Straulino, che ha ripulito e munito di solide soste di calata, una quindicina, tra vecchi e nuovi tiri in fessura fino al 7b.

“ALLA FINE DEGLI ANNI NOVANTA, NELL’AREA DI CASERA PRAMOSIO, È INIZIATA L’ESPLORAZIONE

DELL’AVANCORPO EST DELLA CRETA DI TIMAU (CRETE DI MESDÌ) AD OPERA DEL FORTISSIMO SCALATORE MAURO FLORIT CON VARI PARTNER. I DUE TIROLESI ORIENTALI MARIO WALDER E BRUNO SCHNEIDER SONO STATI IN GRADO DI AGGIUNGERE ALTRI DUE PERCORSI IMPEGNATIVI A QUESTO MURO NEGLI ULTIMI ANNI.

Giovanbattista Cattaino

“Doc” trad su Super Crack, falesia Salto. Foto: Attilio De Rovere Negli anni seguenti furono aggiunte altre vie di arrampicata sul Pal Piccolo, sullo Spallone del Cellon, in Val di Collina e nella Falesia Avostanis, e sono stati valorizzati nuovi settori. I settori Anno Schnee II e”Belvedere”, sviluppati da Reinhard Ranner e da Hannes Lexter e i settori “Tornate” e “Salto”, attrezzati da Giovanbattista

Le 10 vie top ad Avostanis

A cura di Osvaldo Edel

1. Forellen, 6a. Difficile partenza di dita, poi incredibili buchi fino in catena. 2. Rain man, 6a+. Primi spit per nulla banali, dove capire la giusta sequenza non è immediato. Prosegue su una rigola che diventa via via più facile. 3. Lula, 6b+. Bellissimo tiro molto lungo e vario, alterna passaggi tecnici ad altri più fisici. 4. The day after, 6b+. Partenza ostica e boulderosa poi muro tecnico con chiodatura allegra (aterta in stile trad- chiodi- da Alessandro Gogna il giorno dopo la prima edizione di Arrampicarnia). 5. Leviathan, 6c. La classica della falesia su questo grado. Bellissimo tiro con movimenti molto vari su roccia perfetta. 6. Cortesie per gli ospiti, 7a. Super tiro, molto consigliato. Prima parte facile poi un difficile boulder introduce alla sezione più atletica della via. Finale ipertecnico! 7. Un uovo sodo al comando, 7a+. Molto lunga e varia su roccia magnifica. Passaggio chiave nel finale. 8. Cap anamour, 7b+. Bellissimo tiro che alterna sezioni impegnative ad ottimi recuperi. Una placca da antologia!! 9. Tyrone power, 7c. Scalata piuttosto fisica per gli standard di avostanis: oltre alle dita anche il braccino è necessario per salire questo bellissimo tiro. 10.Alcalealc, 8a. Gran tiro tecnico con sezione chiave piuttosto aleatoria su prese minime.

Salita a vista da Ale Zeni.

Arrampicarnia 2022

La manifestazione si svolgerà sulle falesie circostante Casera Val di Collina (settori Placche, Diron cave, Masso e Vedrans) il 24 e 25 settembre. Arrampicata, yoga, bike, fornito chiosco, e altre sorprese. Nuova carto guida aggiornata delle falesie area Val di Collina.

Info: www.arrampicarnia.it

Falesia Pal Piccolo

Per Aspera Ad Astra, 9a. Foto: M. Dell’Agnola/Karpos

Alessandro Zeni ITW

A cura di Eugenio Pesci

Quali sono le tue falesie preferite in Friuli Venezia Giulia? Cosa ti affascina di esse? Il Friuli è una terra davvero affascinate, non solo dal punto di vista arrampicatorio, ma anche sotto un aspetto naturalistico e paesaggistico. Nel corso degli anni mi sono reso conto di quanto sia aumentata per me l’importanza del contesto in cui mi trovo a scalare, non solo più il gesto atletico in sé. Qui in Friuli non c’è solo un calcare di altissima qualità ma anche falesie inserite in un contesto alpino da favola. Tra tutte a mio parere merita il primo posto la falesia di Avostanis, situata nel comune di Paluzza ad una quota di 2000 m. Avete in mente quelle foto in cui si vede un bellissimo laghetto alpino dal colore cristallino, circondato da prati erbosi costellati di fiori selvatici? Aggiungetevi una barra di calcare della migliore qualità, ruvido e per nulla unto, lunga circa 200 metri e alta 180, con all’incirca un centinaio di vie chiodate in maniera certosina e qualche via multipitch con uno spettro di difficoltà che va dal IV grado all’8a+/b. Questa è Avo, la falesia che senza difficoltà definirei semplicemente come la più bella che abbia mai visto in Italia. La scalata qui è tecnica e di sensazione, un vero parco giochi per chi come me ama un’arrampicata fatta di equilibri e piccole prese. Trovandosi in ambiente alpino ed essendo esposta a Sud, d’estate le condizioni qui possono essere davvero molto diverse quindi il consiglio è di evitare le giornate troppo soleggiate in cui si rischia di soffrire parecchio male a mani e piedi: sono preferibili le mezze stagioni oppure l’inverno (neve permettendo). Se proprio dovessi trovare un difetto in questa parete è che purtroppo mancano i tiri di alta difficoltà, ma questo in realtà non è nemmeno un grosso problema visto che nonostante ormai abbia salito tutte le vie, torno sempre volentieri lassù perché ogni giornata mi regala belle energie, un modo per svagare la mente e rilassarmi in questo angolo di mondo. A fine giornata è sempre bello ridiscendere al parcheggio e fermarsi a mangiare alla malga Pramosio, dove si possono gustare piatti tipici e prodotti locali o semplicemente bere una buona birra in compagnia. Un’altra bellissima falesia è quella del Pal Piccolo. Siamo ad una quota inferiore (circa 1400 m). Qui a differenza di Avostanis la scalata è più selettiva e le gradazioni sono spesso “old school”.

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