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Accessory Fashion Magazine

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INTERVIEW

Samuele Failli CELEBRITY

Greta Scarano

MAN FASHION

Marco Fassinotti OPINION LEADER

Tommaso Cancellara

F E B. 2018 ¤ 7,00

Shoes LIU JO - S/S 2018 Collection


SHOWROOM MILANO, VIA DURINI 24 PARMEGGIANI.COM


FABI S.P.A. CALZATURI




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EDITORIAL

afmag Accessory Fashion Magazine

www.af-magazine.com

ISSUE 02/2018 EDIZIONI AF s.r.l. Via Ippolito Nievo, 33 - 20145 Milano Tel. +39 02 319121 - Fax +39 02 33611619 www.edizioniaf.com info@edizioniaf.com Direttore responsabile Matteo Pasca Direttore editoriale Lorenzo Raggi Art director Angelo Lanza angelo.lanza@edizioniaf.com Fashion editor Luca Termine luca.termine@edizioniaf.com Fashion guru Giusi Ferré Contributors Erica Fava, Gianni Pucci, Peter Penn, Ugo La Pietra, Georgia Turri Graphic design Michele Alberti michele.alberti@edizioniaf.com In redazione Erika Alberti, Cristina Locati, Enrico Martinelli, Barbara Solini redazione@edizioniaf.com Responsabile promozione fiere Giuseppe Picco Promozione Lorenzo Caresana, Filippo Crepaldi, Massimiliano De Lonti, Piernicola Fascetto, Giorgio Gori, Mario Gori, Gabriella Laino, Lucio Luiselli, Enza Masotti, Stefano Migliavacca, Natalie Spelge adv@edizioniaf.com Marketing, digital e abbonamenti Mariella Catalano, Mariel Cuba, Andrea Zampieri subscription@edizioniaf.com Operations Paolo Arosio, Elisa Trasi operations@edizioniaf.com Stampa Everprint - Carugate (MI) Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale - Autorizzazione MBPA/LO - NO/114/A.P./2017 ART.1 COMMA1 - LO/MI. Pubblicazione registrata presso il Tribunale di Milano al numero 374 in data 3 luglio 1995. © Copyright 1967 - È vietata la riproduzione senza autorizzazione dei testi e delle immagini. Il trattamento dei dati personali dei destinatari di “af-magazine” è svolto nel rispetto della Legge 675/96 sulla Privacy. È possibile chiedere la modifica o la cancellazione dei propri dati indirizzando la richiesta a: Edizioni AF S.r.l. sede di Via Ippolito Nievo, 33 - 20145 Milano - Italy ai numeri di fax e di posta elettronica sopraindicati.

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Shirt SPACE STYLE CONCEPT - Short GENNY - Shoes LIU JO Photo by Angelo Lanza - Fashion by Luca Termine - Photo assistant: Yadier Castro Piedra Make-up: Giorgia Venturino @MKS Milano using Makeup Urban Decay Naked Heat Palette Hair: Alessandro Gesuita @MKS Milano


EDITORIAL

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af-magazine is born grattacieli di CityLife sorgono sulle “ceneri” del vecchio quartiere fieristico di Milano. Ospitano società di assicurazione e centri commerciali. All’inaugurazione, sulle loro superfici vetrate, sono state proiettate immagini, luci e musica. Sono divenuti, così, simbolo non solo economico o tecnologico, ma anche di bellezza architettonica e intrattenimento. Un’esperienza trasversale a business, arte ed emozione. Una metafora di come cambia il mondo, di come evolve l’economia: oggi più che mai arrampicarsi verso il cielo non può significare solo scalare i propri limiti, ma deve anche rappresentare l’occasione per guardare lontano, verso un orizzonte su cui proiettare bellezza. Mentre si deve continuare a vendere e conquistare mercati, bisogna anche affascinare, stupire e colpire l’immaginazione. af-magazine - Accessory Fashion è una nuova rivista, che cresce sul terreno seminato da Idea Pelle, e nasce per interpretare il cambiamento guardando in particolare al mondo degli accessori moda. Parla un linguaggio fresco e vitale per raccontare a buyer, negozianti e operatori di settore come si evolvono le tendenze, i mercati, la cultura degli accessori moda. Come? Essendo presenti là dove il mondo della moda vive e crea (le passerelle e gli show-room più blasonati), là dove il palcoscenico degli accessori si mette in mostra (gli studi di design e le fiere internazionali). Come? Con un taglio fotografico curato e raffinato, moderno, capace di cogliere la magia dell’infinito istante, che permette allo sguardo di soffermarsi con gusto sui dettagli che esaltano artigianalità e innovazione, saper fare e gusto. Come? Attraverso l’incontro con stilisti e designer che tutti i giorni creano e reinventano la moda, affermati ed emergenti. Ma anche con personalità dello spettacolo, dell’arte e della cultura che ispirano e suscitano nuove idee. Attraverso inchieste e reportage che rendono conto degli eventi e dei numeri legati a un ambiente in continuo mutamento. Interpreteremo il meglio delle stagioni che si avviano a far bella mostra di sé nelle vetrine; coglieremo le anticipazioni che il mondo degli addetti ai lavori potrà, poi, apprezzare nelle più importanti fiere di settore. af-magazine - Accessory Fashion esprimerà il desiderio che l’intero sistema moda nutre: parlare di stile come di un movimento economico/culturale che si snoda nel mondo compatto e accattivante, che racconta e vende emozioni sotto forma di creatività. Calzature, borse, cappelli, sciarpe, bijoux, occhiali… l’accessorio moda protagonista assoluto.

CityLife’s skyscrapers stand on the “ashes” of the former trade fair area of Milan. They house an insurance company and shopping centres. At the inauguration, images, lights and music were projected on their glazed surfaces. Thus, they became a symbol not only of economy or technology, but also of architectonic beauty and entertainment. An experience that mixes business, art and emotion. A metaphor for how the world changes and economy evolves: now more than ever, climbing to the sky cannot only mean ascending beyond one’s own limits, but should also be a chance to look far, at an horizon on which it’s possible to project beauty. One should continue to sell and conquer markets, but needs also to fascinate, amaze and catch the imagination. af-magazine - Accessory Fashion is a new magazine that grows on the field sown by Idea Pelle, and has come to life to interpret these changes looking in particular at the world of fashion accessories. It uses a fresh and vital language to tell buyers, retailers and professionals how trends, markets and the culture of fashion accessories evolve. How? By being present where the fashion world lives and creates (the major show-rooms and catwalks), where the stage of accessories shows off (design studies and international trade fairs). How? With a neat and refined photographic style, able to capture the magic of the infinite instant, which enables the eye to heartily dwell on details that enhance craftsmanship and innovation, knowhow and taste. How? Through meetings with stylists and designers, both established and emerging, who create and reinvent fashion every day. But also with showbiz, art and cultural personalities who inspire and rouse new ideas. Through investigations and reports that give account of the events and numbers linked to an ever-changing environment. We will interpret the best of the seasons that are about to show off in display windows; we will catch the previews that the world of professionals will then be able to appreciate in the most important trade fairs. af-magazine - Accessory Fashion will express the desire that the entire fashion system has: to talk about style as an economic/cultural movement that twist, united and captivating, across the world, that tells and sells emotions in the form of creativity. Footwear, bags, hats, scarves, eyewear... the fashion accessory is the star attraction.

Matteo Pasca

Matteo Pasca

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APICCAPS ICEP



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ISSUE N.02 FEBRUARY 2018

FASHION GURU

Giusi Ferré

INTERVIEW

Samuele Failli CELEBRITY

Greta Scarano FASHION

#Revival Cool for the summer Marco Fassinotti Spaziali YOUNG DESIGNERS

Assaad Khalaf Benedetta Boroli ART

Joe Colosimo

EVENTS

Sustainable luxury

DESIGN

Cantù Lace OPINION LEADER

Tommaso Cancellara

PREVIEW AW 2018/19

Ankle boots Red & Black passion Men’s style for women The new men’s style Sporty for Him and Her Trends & ideas for kids EXHIBITIONS

Fashion trendsetters in Berlin EXHIBITIONS

Pitti Uomo: upturn evidence

RETAIL

Le Solferine, Milan

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GI RON A C C I P EL L ETTER


CA L ZAD OS PITIL L OS S


FASHION GURU

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Italiana. Fashion, bearer of signs by Giusi Ferré

“Ci sono cose che si imparano e cose che si disimparano. Ci sono cose che si imparano sui libri e cose in autobus e in treno, cose che si apprendono in aula, e altre sul muletto in fabbrica, sul muretto al mare, sui muretti in periferia, alle passerelle di Parigi o ai mercatini di Padova come alla Biennale di Venezia. In genere si impara dalla vita che si vive, e dalle vite degli altri che ti insegnano… Si impara ad avere curiosità imprevista e improbabile, ma tanta bisogna averne se tanto si vuol fare in un gran boh da inventare che sia di moda o meno”

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n occasione dei suoi dieci anni dall’inizio del corso di laurea in Design della Moda e Arti Multimediali allo IUAV di Venezia, Maria Luisa Frisa - che è professore ordinario e direttore dei corsi - ha curato un piccolo libro, Desire and Discipline (2005/2015), nel quale appare anche questa poesia. Un divertissement, un gioco che toglie dalla moda ogni sospetto di noia e ne sottolinea il suo aspetto culturale, quando diventa portatrice di segni. Perché si tratta di un fenomeno totale, che riguarda economia, finanza, produzione, accesso ai beni (che cosa altro è la moda democratica?) ma anche estetica, spettacolo, espressioni artistiche. La nostra vita sociale, quindi. Come spiega la straordinaria mostra Italiana. L’Italia vista dalla moda 1971-2001 (22 febbraio-6 maggio), organizzata al Palazzo Reale di Milano da Maria Luisa Frisa e Stefano Tonchi, che è stato direttore di testate prestigiose e oggi lo è di WMagazine. Curatori in coppia di mostre graffianti su tendenze della società che si sono espresse anche attraverso il fashion, come Excess. Moda e underground negli anni ’80 (2014) e Human Game. Vincitori e vinti (2006). Con Bellissima. L’Italia dell’alta moda 1945-1968 (lanciata al MAXXI di Roma, proseguita al Palazzo Reale di Monza e presentata al NSU Museum of Art di Fort Lauderdale in Florida) hanno iniziato una messa a fuoco del sistema italiano della moda. Dall’alto artigianato sostenuto anche dal Piano Marshall e dagli interventi dell’ambasciatrice americana Clare Boothe Luce alla grande stagione del made in Italy, che cementa relazioni e scambi tra artisti, designer e architetti, gli intellettuali che impostano le rotte della cultura internazionale. Italiana attraversa le vicende della confezione di qualità, sfociata nel trionfo dello stilismo: il 1971 marca simbolicamente la cesura tra l’alta moda e il prêt-à-porter. E non a caso è l’anno in cui Walter Albini lascia Firenze per Milano, dove presenterà la prima sfilata

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Cristiano Seganfreddo

della linea che porterà il suo nome, la cosiddetta “Collezione unitaria”. Mentre nel 2001, l’anno degli attentati dell’11 settembre, è il sistema internazionale a essere messo radicalmente in discussione dopo che la proprietà di marchi storici è stata contesa da banche e gruppi finanziari, trasformando la moda italiana in un nuovo fenomeno globale. Articolata per temi e non sulla cronologia, la mostra riunisce arte, design, fotografia, moda, oggetti, gioielli e accessori, perché non basta l’abito a raccontare un’atmosfera. Sono i dettagli, come si scelgono, come si accostano, come si contraddicono secondo le regole ironiche della contemporaneità, a dare l’accento del momento. Più che accessori, indispensabili. Oggetti dei quali è bello parlare.

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FASHION GURU

“There are things that we learn and things that we unlearn. There are things that are learnt from books and things that are learnt on buses and on trains, things that are learnt in the classroom, and others that are learnt on the forklift in factories, on a low wall at the beach, on the low walls in suburbs, on the runways in Paris or at the markets in Padua as well as at the Venice Biennale. Usually we learn from the life we live, and from the lives of others that teach you... We learn to have unforeseen and improbable curiosity, but we must have a lot of it if we want to do a lot in a big dunno to be invented whether it is fashionable or not” Cristiano Seganfreddo

On the occasion of the 10th anniversary of the beginning of the degree course in Fashion Design at the IUAV University of Venice, Maria Luisa Frida, who is a full professor and course director, has curated a small book, Desire and Discipline (2005/2015), that also contains a poem. A divertissement, a game that removes all suspicion of boredom from fashion and stresses its cultural aspect when it becomes a bearer of signs. Because it’s a total phenomenon, which concerns economy, finance, production, access to goods (what else is democratic fashion other than that?), but also aesthetics, show business, artistic expressions. Therefore, our social life. As explained by the extraordinay exhibition Italiana. Italy seen by fashion 1971-2001 (22 February-6 May), organized at the Palazzo Reale in Milan by Maria Luisa Frisa and Stefano Tonchi, who was previously the editor of important newspapers and is currently the editor of WMagazine. A couple as curators of edgy exhibitions on society’s trends which have expressed themselves also through fashion, such as Excess. Fashion and underground in the ’80s (2014) and Human Game. Winners and losers (2006). With Bellissima. The Italy of High Fashion 1945-1968 (launched at the MAXXI Museum in Rome, it then moved to Palazzo Reale in Monza and was presented at the NSU Museum of Art in Fort Lauderdale in Florida) they have begun bringing the Italian fashion system into focus. From high craftsmanship supported by the Marshall Plan and by Clare Boothe Luce’s interventions to the great season of made in Italy, which solidifies relations and exchanges between artists, designers and architects, intellectuals who define the routes of international culture. Italiana covers the events of high-quality clothing, which resulted in the triumph of stylism: 1971 marks, from the symbolic point of view, the hiatus between haute couture and prèt-à-porter. And it is no chance that it is the year in which Walter Albini left Florence to

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move to Milan, where he would present the first show of the line that would then bear his name, the so-called “Collezione unitaria [Unitary collection]”. While in 2001, the year of the 9/11 attacks, it was the international system to be radically questioned after banks and financial groups fought over the property of historic brands, transforming Italian fashion into a new global phenomenon. Articulated by themes and not by chronology, the exhibition combines art, design, photography, fashion, jewels and accessories, because clothes are not enough to describe an atmosphere. It is details, how they are chosen, how they are matched, how they contradict each other according to the ironic rules of contemporaneity, that set the tone of the moment. More than accessory, indispensable. Objects of which it is nice to talk about.

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01. Fondazione Gianfranco Ferré - 8 A-I 1981 disegno tecnico 02. Illustrazione Riccardo Miotto - Blumarine Bluvi 03. Illustrazione Riccardo Miotto - Pomellato Nudo 04. Illustrazione Riccardo Miotto - Tod’s Gommino

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BL U E STA R S.R.L . L U C



BRU N O TROTTI C AL ZAT


EBE GROU P s .r.l. - Ren


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Ph. A.L.

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INTERVIEW

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Samuele Failli

In search of sensational details ome in tutte le storie che si rispettino è la mamma a segnare un poco il destino dei protagonisti delle favole più belle. È stato così anche per Samuele Failli che si è appassionato alle riviste fashion che sua madre, sarta e fanatica di moda, teneva in casa. “Sapevo riconoscere un abito a prima vista. Avevo memorizzato lo stile di ogni designer e lo individuavo a colpo d’occhio”. Da lì nasce la sua ossessione per le top model, in particolare per Naomi a cui dedica un intero quaderno di ritagli che tiene vivo fino a 16 anni: “La cosa incredibile e fantastica è che oggi la conosco e ho addirittura avuto occasione di cucinarle una pasta con le vongole”. E quando si arriva a disegnare le scarpe per il tour di Madonna e si diventa gli “chef” della Venere Nera, significa che la favola si sta avviando verso un lieto risvolto. Oggi, infatti, Samuele Failli è head designer per le scarpe uomo e donna di Valentino, oltre ad aver lanciato la propria omonima linea un anno fa. “È bellissimo lavorare da Valentino. Pierpaolo (Piccioli, N.d.R.) è un creativo vero. Mi trovo benissimo, perché possiamo spingerci al limite e spaziare con la creatività senza pensare solo ai numeri e alle vendite”.

As in all admirable stories, the mother marks the destiny of the main characters of the most beautiful fairy tales. This was also the case for Samuele Failli, who became fascinated by the fashion magazines that his mother, a dressmaker and fashion lover, kept at home. “I could recognise a dress on first glance. I had memorised the style of each designer and I could identify it just by looking at it.” This led to his obsession with top models, in particular, Naomi, to which he dedicated an entire sketchbook which he has kept since the age of 16. “The incredible and fantastic thing is that I now know her and even had the opportunity to cook a plate of pasta for her”. And when one arrives at designing shoes for Madonna’s world tour and becoming the “chef” of the Black Venus, it means that the fairy tale is heading towards a turning point. Today, in fact, Samuele Failli is head designer for Valentino’s men and women’s shoes, in addition to having launched his own line a year ago. “I love working at Valentino. Pierpaolo (Piccioli, editor’s note) is a real creative genius. It is great there, because I am able to push myself to the limit and to let my creativity run wild without having to focus on numbers and sales.”

La tua carriera è iniziata disegnando gioielli. Come sei arrivato alle calzature? “Io ho sempre voluto disegnare scarpe, ma al tempo in cui ho dovuto scegliere un indirizzo formativo esistevano solo corsi di moda generica o gioiello. Scelsi quest’ultimo perché era il più vicino alla mia passione, mentre l’abbigliamento non mi ha mai incuriosito. Poi ho scelto Londra e andare all’estero per dedicarmi completamente alle calzature è stata la decisione più giusta della mia vita. Per me è stato importante essere là dove ha iniziato Alexander Mc Queen, un’altra delle mie ossessioni”.

You began your career designing jewellery. How did you arrive at shoes? “I’ve always wanted to design shoes, but when the time came to choose a specialisation, only generic fashion courses or jewellery courses were available. I chose the latter because it was the one that came closest to my passion, while clothing never interested me. I made the right decision when I decided to move to London and to devote myself completely to shoes. It was important for me to be where it all began for Alexander Mc Queen, another obsession of mine”.

Quali regole segui quando devi disegnare una nuova stagione? “Non ho un metodo. Anche quando mi viene chiesto di focalizzarmi su un tema in particolare non mi concentro mai solo su quello, ma parto da lì per un viaggio molto più ampio, che tocca tante esperienze diverse. Perché per me conta cercare di realizzare qualcosa

What rules do you follow when you design for a new season? “I don’t have a method. Even when I’m asked to focus on a particular theme, I never just do that one, but I start from there and set off on a much broader journey, which touches on so many different experiences. It is important for me to try to create something truly

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INTERVIEW di veramente nuovo e diverso da quanto è già stato fatto. Raramente ci si riesce… però, anche solo provarci, funziona. Mi piace scegliere un dettaglio che apparentemente risulta banale e svilupparlo fino a farlo diventare caratteristica peculiare del modello. Ricordo, per esempio, che da Alaïa realizzai un Beatle su tacco scegliendo di sfruttare l’elemento dell’elastico come fulcro di originalità, così lo feci asimmetrico e tutto decorato. Ho ottenuto un Beatle che non era più un Beatle. Siccome sono una persona che si annoia velocemente, cerco sempre di trovare lo spunto sensazionale”.

new and different from what has already been done. Rarely is this possible…. however, even just by trying, it works. I like to choose a detail that seems banal and to develop it until it becomes a distinctive feature of the model. For example, I remember creating a Beatle boot with heels when I was at Alaïa. I chose to exploit the element of elasticity as a fulcrum of originality, so I made it asymmetrical and completely decorated. I created a Beatle boot that was no longer a Beatle boot. Since I am a person who gets bored quickly, I always try to find the sensational aspect”.

Come descriveresti le tue collezioni? “Una linea di scarpe che vorrei non passassero mai di moda e che tutti si potessero permettere, pur ricercando l’alta qualità. Per questo motivo ho voluto contenere i prezzi e realizzare un design figo, ma non incomprensibile. I miei modelli sono semplici da indossare pur essendo particolari. Mi concentro molto su silhouette alternative. Scelgo un elemento e lo esaspero. E l’inverno prossimo sarà ancora più estremo da questo punto di vista. Manipolo tantissimo la materia. Più che partire dalla matita, a me piace iniziare dai materiali. Se vedo in fiera un materiale che mi affascina, la mia creatività si libera e già immagino l’intero modello”.

How would you describe your collections? “A line of shoes that I hope never goes out of fashion and that everyone can afford, while still offering high quality. For this reason, I wanted to keep prices down and create a cool, yet accessible design. My models are simple to wear, even though they are unique. I place a lot of emphasis on alternative silhouettes. I choose an element and exaggerate it. And from this perspective, next winter’s collection will be even more extreme. I heavily manipulate the material. Rather than starting with a sketch, I like to start with the materials. If I see a material that fascinates me, my creativity starts to run wild and I begin to imagine the entire model”.

Con quali materiali preferisci lavorare? “Adoro il camoscio. Tu mi dirai: ‘Come, prima mi dici che non ti vuoi annoiare e poi mi parli di camoscio?!’. Sì, perché è un materiale che sdrammatizza tutto, anche i colori più eccessivi. Ha un appeal fantastico ed è molto malleabile risultando perfetto per qualsiasi lavorazione”.

What are your favourite materials? “I love suede. You are probably thinking: “What, first you tell me that you don’t want to get bored, and then you talk to me about suede?!” Yes, because it is a material that softens everything, even the brightest colours. It has a fantastic appeal and is very malleable, making it perfect for any type of work”.

Come sono andate le prime due stagioni di vendita del brand Samuele Failli? “Bene. Mi sono affidato a calzaturifici che producono per Gucci e Prada, perciò la collezione è stata realizzata proprio bene. Il riscontro del pubblico mi ha sorpreso, anche perché sono consapevole di essere poco conosciuto ai non addetti ai lavori e che le mie scarpe non sono super commerciali, ma un po’ particolari. In Italia sono andate benissimo, così come in Francia e negli USA”.

How did the first two sales seasons of the Samuele Failli brand go? “Quite well. I relied on shoe manufacturers that produce for Gucci and Prada, so the collection was very well made. The feedback from the public surprised me, also because not so many people, apart professionals, know me, and my shoes are not very commercial, but a little bit unique. Sales in Italy, France and the USA went very well”.

Credi proseguirà il trend per cui gli accessori moda risultano i più venduti per le griffe? “Penso di sì. In Italia si compra ancora molto l’abbigliamento, mentre in Germania e nei paesi anglosassoni no. Lì per i vestiti si sceglie il fast fashion e si aggiunge l’accessorio (scarpa o borsa) per dare il tono al look. Credo che la moda si sia fatta del male da sola aumentando il numero di collezioni senza rimanere legata alla semplice, doppia stagionalità. Perché sulla velocità e sul cambiamento frenetico vince chi costa meno”.

Do you think we will continue to see the trend where fashion accessories are the highest selling items for designer labels? “I think so. In Italy, clothing still sells well, while in Germany and in Anglo-Saxon countries, it doesn’t. People in those countries choose fast fashion and then add the accessory (shoe or bag) to add quality to the look. I think fashion has harmed itself by increasing the number of collections without keeping to the simple, double seasons. Because when it comes to speed and frenetic change, the one that cost the lowest wins”.

Se ti dovessi definire con un paio di scarpe? “Le Stan Smith rappresentano bene il mio spirito casual e minimale. Mentre se mi chiedi quale sia la scarpa che preferisco, devo citarne una che ho disegnato io stesso per Alaïa e che ora è in mostra in un museo di New York. Il gruppo Bella, invece, è quello a cui sono più legato all’interno della mia linea”.

What type of shoe are you? “The Stan Smith is a good representation of my casual and minimalist spirit. But if you ask me what kind of shoe I prefer, I would have to say the one that I designed for Alaïa and that is now on display in a museum in New York. The Bella group, instead, is my favourite inside my line”.

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INTERVIEW Quale abbigliamento sceglieresti per accompagnare la tua collezione? “Devo citare ancora Azzedine Alaïa, perché nonostante presenti delle lavorazioni molto particolari e dettagliate (di cui spesso il pubblico non si accorge), il suo stile rimane semplice e immediato”. Se dovessi, invece, scegliere la celebrity a cui far indossare le tue scarpe? “Sicuramente Madonna, perché è un altro personaggio che mi ossessiona. È un’icona che adoro e di cui seguo tutti i concerti (a volte anche 6 dello stesso tour). Sinceramente, però, mi sarebbe tanto piaciuto che Grace Kelly avesse potuto indossare le mie scarpe. Quando disegno penso spesso agli anni 50 in cui lei ha vissuto. Rimane il concetto, però, a cui tengo molto: le mie scarpe devono poter essere indossate da tutte le donne”.

What clothing would you choose to accompany your collection? “Once again, I would have to say Azzedine Alaïa because it has some very particular and detailed pieces (which the public often does not notice), while the style remains simple and immediate”. Instead, if you had to choose a celebrity to wear your shoes, who would it be? “Definitely Madonna, because she is another person that I am obsessed with. She is an icon that I love, and I go to all her concerts (sometimes even six concerts in the same tour). However, I really would have loved Grace Kelly to wear my shoes. When I design I think of the fifties when she was still alive. However, the most important aspect of my shoes is that all women must be able to wear them.”

Il negozio ideale in cui venderesti i tuoi modelli? “Il sogno sarebbe un negozio di cui poter cambiare allestimento ogni stagione, per adattarlo alle varie collezioni. Più concretamente mi piacerebbe un ambiente pulito, bianco, un luogo in grado di esaltare la scarpa senza alcuna distrazione”.

The ideal store where you would like to sell your shoes? “My dream store would be somewhere the setting could be changed every season, in order to adapt it to the various collections. More concretely, I would love a clean, white environment, a place capable of enhancing and adding value to the shoe without any distractions”.

Come vivi la pervasività della tecnologia che sta conquistando anche il mondo del retail? “Penso che la creatività analogica non vada tanto d’accordo con quella digitale. Io disegno a mano i miei modelli e punto sull’artigianalità: credo che il negozio debba riflettere questo spirito, mentre riempirlo di schermi e computer non restituirebbe la sensazione di manifattura a cui tengo. Coloro ancora con i Pantoni e trovo non ci sia nulla di più bello”.

How do you live with the spread of technology that is taking over the retail world? “I think that analog creativity does not go well with digital creativity. I design my models by hand, focusing on the handcrafted aspect. I believe that the store must reflect this spirit, filling it with screens and computers would not give the handcrafted feeling that I love. I still colour with Pantone colours and I don’t think there is anything more beautiful”.

Samuele Failli è head designer per le calzature uomo e donna di Valentino da novembre 2016, oltre che l’anima dietro il marchio che porta il suo nome. Nato nella pittoresca campagna fiorentina, il designer toscano ha vissuto e si è formato a Londra presso il London Fashion Institute e subito dopo essersi diplomato ha iniziato la sua carriera come junior designer per la linea calzature donna e uomo di Miu Miu. Ai 7 anni trascorsi da Prada sono seguite le collaborazioni con importantissimi nomi: da Tom Ford e Hedi Slimane a Yves Saint Laurent. Prima di lanciare la propria linea nel 2017, approda da Azzedine Alaïa come capo designer della divisione calzature e per 5 anni gode del privilegio di essere ispirato da Monsieur Azzedine.

Samuele Failli has been head designer for Valentino’s men and women’s shoes since November 2016, as well as the heart and soul of the brand that bears his name. Born in the picturesque countryside of Florence, the Tuscan designer lived and studied in London at the London Fashion Institute. Immediately after graduating, he began working as a junior designer of men and women’s shoes at Miu Miu. After seven years working at Prada, he began collaborating with the most prestigious names: from Tom Ford and Hedi Slimane to Yves Saint Laurent. Before launching his own line in 2017, he was hired by Azzedine Alaïa as head designer of its footwear division and for five years he had the privilege of being inspired by Monsieur Azzedine.

“I think that analog creativity does not go well with the digital one”

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“I think fashion has harmed itself by increasing the number of collections without keeping to the simple, double seasons” afmag

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Thanks to Giulia Frulio

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ITK I B - ISTA N BU L TEXT


B. V. M. SH OES S.R.L . D I


FEDERATION FRANÇAISE


GA L I ZIO_TORRESI S.R.


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Denim jacket ANNAKIKI Bag BADURA by Alexandra Badura Jewels BERNARD DELLETREZ


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Greta Scarano My new territories Photos by Erica Fava

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ttrice di talento, seria ed impegnata, la romana Greta Scarano ama sfiorare territori nuovi, non solo quando recita a teatro, in televisione e al cinema, ma anche nella vita. Per esempio mettendosi in gioco con afmagazine in questo shooting di moda: una sfida che ha affrontato con la stessa passione e intensità con la quale vive i suoi ruoli. E mentre sogna di interpretare un’atleta per confrontarsi con l’agonismo ed il rigore dello sport “aspetti lontani dal mio carattere - afferma - ma che mi affascinano”, noi la riportiamo nel territorio della moda, per scoprire come la vive sul set e nella vita. Ecco cosa ci ha raccontato... Qual è il tuo rapporto con la moda? Mi piace, mi diverte, ma ho poco tempo per seguirla. Ecco perché da qualche tempo mi affido alla mia stylist Valeria Marchetti, il mio guru della moda. È lei che ha scelto i favolosi abiti che ho indossato sul red carpet della Mostra del Cinema di Venezia 2017, come quello di Alberta Ferretti che indossavo alla cerimonia d’apertura, rosso fuoco con la scollatura fasciata in voile. E come vivi la moda sul set? Tra la moda ed il cinema il dialogo è continuo. Il ruolo di Sabrina Minardi, la moglie del boss della Magliana Renatino de Pedis (nel film di Roberto Faenza La verità sta in cielo, N.d.R.) mi ha permesso di giocare con questo aspetto. Sabrina era appassionata di moda e sul set ho potuto indossare favolosi abiti che vanno dagli anni Ottanta ai nostri giorni.

Born in Rome, the talented, serious, and hardworking actress Greta Scarano loves to cross over into new territories, not only when acting in the theatre, on a TV series, or in a film, but also in real life. In fact, she is ready to put herself on the line with af-magazine by taking part in our fashion shoot: a challenge that she gladly tackles with the same passion and intensity with which she plays her roles. While she dreams of playing the part of an athlete, so she can experience first-hand the competitiveness and strict regime associated with professional sports “a world that is far from my own reality - she comments - but which nevertheless intrigues me”, we bring her into the territory of fashion, in order to discover what she thinks of it both on the set and in real life. Here is what she told us… What is your rapport with fashion? I like it, I have fun, but I have little time to follow it. This is why for some time now I have trusted in my stylist Valeria Marchetti to be my own personal fashion guru. She is the one who chose the fabulous outfits I wore on the red carpet at the 2017 Venice International Film Festival, including the Alberta Ferretti gown I wore at the opening ceremony, which was fire red with a sheer voile wraparound neckline. What do you think of fashion on the set? There is a constant dialogue between fashion and cinema. The role of Sabrina Minardi, wife to Magliana boss, Renatino de Pedis (editor’s note: in the film La verità sta in cielo by Roberto Faenza), allowed me to play around with this aspect. Sabina was a huge fan of fashion, and on the set, I had the chance to wear fabulous

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Left: Total look GUCCI Rings BERNARD DELETTREZ Right: Dress PHILOSOPHY by Lorenzo Serafini Jewels BERNARD DELETTREZ Bag BADURA by Alexandra Badura Sandals GIUSEPPE ZANOTTI afmag Leather jacket DIESEL

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Denim jacket and jeans ANNAKIKI Jewels FRALEONI GIOIELLI Bag GUCCI Shoes GIUSEPPE ZANOTTI

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Dress, scarf and glasses GUCCI afmag Jewels BERNARD DELETTREZ

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CELEBRITY

“There is a constant dialogue between fashion and cinema” Ma i costumi che ho preferito indossare sono quelli di Viola in Suburra: Veronica Fragola ha costruito per questa tossica della periferia romana un perfetto look punk che mi ha aiutato ad approfondire il mio lavoro sul personaggio.

outfits ranging from the Eighties to present-day times. However, the outfits I liked the most were those of Viola in Suburra: for this Roman suburbanite junky, Veronica Fragola constructed the perfect punk look, which helped me to immerse myself in the role.

E nella vita di tutti i giorni, come ti vesti? Sono molto casual, mi bastano un paio di pantaloni ed una maglietta per sentirmi a mio agio. Come oggi, che indosso jeans e sneaker, un maglione ed uno stupendo giaccone oversize che mi avvolge tutta come in un bozzolo protettivo. Un look che mi permette di passare inosservata...

What do you usually wear in everyday life? I am very casual; all I need is a pair of pants and a shirt to feel at ease. Like today, I’m wearing jeans, sneakers, a sweater, and a superb oversize jacket that wraps around me like a protective shield. A look that allows me to pass unobserved…

E lo stile che preferisci qual è? Decisamente boyish, mi piacciono completi giacca e pantalone, con una camicia o una maglietta ad introdurre una nota femminile, da abbinare ad un paio di scarpe con il tacco alto. Certo qualche volta mi piacerebbe osare qualcosa di dirompente, ma non mi vedo in abiti succinti, non è proprio il mio genere. La borsa senza la quale non esci di casa? La mia tracollina Fendi nera: un regalo di tanti anni fa che con il tempo e l’usura ha acquisito un affascinante aspetto vintage. Non ci rinuncerei per nulla al mondo! L’ultimo paio di scarpe che hai comprato? Un paio di zoccoletti Dansko: mi piace il loro stile ugly-chic. E, oltretutto, sono anche molto comodi! Ti salutiamo chiedendoti quali sono i tuoi prossimi progetti... Sarò Emanuela Loi, la poliziotta della scorta di Paolo Borsellino uccisa nella strage di via D’Amelio nel primo episodio di un’antologia di film dedicati alle vittime della mafia diretto da Stefano Mordini e in uscita su Canale 5. Poi interpreterò la moglie di Valerio Mastrandrea nel serial tv La linea Verticale (diretta da Mattia Torre e in uscita su Rai 3) che tratta con ironia il tema del tumore, e parteciperò alla produzione internazionale de Il nome della rosa tratto dal libro di Umberto Eco, recitando accanto a star del calibro di John Turturro e Rupert Everett.

Classe 1986, dopo il giovanile esordio a teatro (a cinque anni!), Greta Scarano debutta in televisione nella soap Un posto al sole nel 2007. Comparirà poi in Distretto di Polizia, R.I.S., Romanzo criminale, Squadra antimafia e nella serie cult In treatment dove recita accanto a Sergio Castellitto. Al cinema entra con un ruolo da protagonista, nei panni di una giovane sposa in Qualche nuvola di Saverio di Biagio nel 2011 e di una escort in Senza nessuna pietà di Michele Alhaique nel 2014. Con il film Suburra di Stefano Sollima ottiene il Nastro d’Argento 2015, come migliore attrice non protagonista. Sarà poi Sabrina Minardi in La verità sta in cielo nel 2016 di Roberto Faenza, e una volitiva ispettrice dell’antidroga in Smetto quando voglio – Ad honorem di Sydney Sibilia.

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What is your favourite style? Most definitely boyish. I like jacket and pant sets, with a blouse or shirt underneath them for a touch of femininity, and a pair of high-heeled shoes. Sometimes, of course, I would like to wear something much more daring, but I just don’t see myself in skimpy outfits, it’s just not my style. The bag with which you would never leave the house? My black Fendi shoulder bag: a gift from many years ago, which with time and use has taken on a striking vintage look. I would not trade it for anything! The last pair of shoes you bought? A pair of Dansko sandals: I like their ugly-chic style. And, they are also very comfortable! We would like to wrap this up by asking you what your next projects will be... I will be Emanuela Loi, the police officer who served as an escort to Paolo Borsellino and who was killed in the bombing in via D’Amelio, in the first episode of a film anthology dedicated to victims of the mafia, directed by Stefano Mordini and outgoing on Channel5. I will then play the wife of Valerio Mastrandrea in the TV series La linea Verticale (directed by Mattia Torre, and outgoing on Rai3), which takes an ironic spin on the issue of cancer; followed by my participation in the international production of The Name of the Rose based on the book by Umberto Eco, where I will have the chance to act next to stars of the calibre of John Turturro and Rupert Everett.

Born in 1986, after her youthful foray into the world of theatre (at the tender age of 5 years old!), Greta Scarano made her debut in the Italian soap opera Un posto al sole in 2007. She then made appearances in Distretto di Polizia, R.I.S., Romanzo criminale, Squadra antimafia, and in the cult TV series In treatment, where she acted alongside Sergio Castellitto. Her first cinematic appearance was in the starring role of a young bride in the film Qualche nuvola by Saverio di Biagio in 2011, and then as an escort in Senza nessuna pietà by Michele Alhaique in 2014. She then went on to play a role in the film Suburra by Stefano Sollima, where she won the Nastro d’Argento (Silver Ribbon) for Best Supporting Actress. Last, but not least, she played the part of Sabrina Minardi in the 2016 film La verità sta in cielo by Roberto Faenza, and a strongwilled anti-narcotics inspector in Smetto quando voglio – Ad honorem by Sydney Sibilia.


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Dress COMPAGNIA ITALIANA Jewels BERNARD DELLETREZ Bag GUCCI

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Left: Dress PHILOSOPHY by LORENZO SERAFINI Necklace BERNARD DELETTREZ Ring FRALEONI GIOIELLI Boots GIUSEPPE ZANOTTI Bag BADURA by Alexandra Badura

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Right: Total look FENDI


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Dress and denim jacket ANNAKIKI Bag BADURA by Alexandra Badura Jewels BERNARD DELETTREZ Photos by Erica Fava @Mks Milano Styling by Valeria Marchetti Make-up: Chiara Corsaletti @Mks Milano using Makeup Urban Decay Naked Heat Palette Hair: Daniela Delafmag Priore @Roberto D’Antonio

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MA -BI s .a.s . N OC L A IM


ARC AD IA s .r.l.


FRA N C A L FEIRA S E EM


DU C A N ERO SRL U N IP E


EA STL AB S.R.L . L IU -JO


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#Revival Cool for the summer Marco Fassinotti Spaziali



#Revival Photos by Angelo Lanza

Suit OTTOD’AME Top AUGUST GETTY Shoes SOEBEDAR Glasses PUGNALE&NYLEVE


Jacket MOMONÌ Sweater, bag and short AU197SM Shoes BALDININI Glasses KYME



Suit AUGUST GETTY Shoes FABI Clutch RODO




Suit SEVENTY Shoes STONEFLY Bag RADÀ Earring ROSANTICA


Jacket A-LAB MILANO Skirt SHIRTAPORTER Shoes BALDININI Bag BEATRICE B Socks SARAH BOGGI



Kaftan MARYLING Shoes SAMUELE FAILLI


Jacket HAIKURE Pants PIERANTONIO GASPARI Shoes DELFRANCE RIBEIRO Bag RODO Glasses KYME



Suit OTTOD’AME Shoes STEVE’S Ring GERLANDO DISPENZA Bag RODO



Top and pants SEVENTY Skirt HAIKURE Shoes BALDININI


Cardigan AMERICAN VINTAGE Skirt BEATRICE B Shoes BALDININI Bag RADÀ


Dress AU197SM Shoes DELFRANCE RIBEIRO


Dress FILIPPO LATERZA Culotte LA PERLA Shoes SOEBEDAR Clutch RODO Photos by Angelo Lanza Fashion by Luca Termine Photo assistant: Yadier Castro Piedra Make-up & hair: Alice Fayre @MKS Milano Model: Benedetta @NextModels Milano Styling assistants: Luca Faliero, Ilaria Franzè, Maria Francesca Marano, Alice Riva



Cool for the summer Photos by Peter Penn


Décolleté SAMUELE FAILLI - Jewel FABIO LISSI ATELIER


Sandals FABI - Ring FABIO LISSI ATELIER


Sandals GUCCI


Sandals LIU JO - Papillon GERLANDO DISPENZA


Clutch RODO - Sandals SOEBEDAR


Clutch RODO - Necklace ROSANTICA - Dress OMERO


Belt GUCCI - Corset Angela Qehaja for MKS Academy - Milan



Clutch RODO Photos by Peter Penn Photo assistant: Yadier Castro Piedra Nails: Giovana Pisana @MKS Milano using Faby Nails Thanks to Arianna Luppino


MAN FASHION

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Marco Fassinotti Two meters above the sky Photos by Angelo Lanza

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cosa pensi quando voli a più di 2 metri d’altezza, la mente tesa a controllare ogni singolo muscolo, affinché l’arco perfetto del corpo non sfiori l’asticella? Pensi ai 14 titoli nazionali che hai conquistato o alla bellezza dell’azzurro sotto cui scivoli veloce? Ricordi il dolore dell’infortunio che ti ha impedito di partecipare alle Olimpiadi di Rio nel 2016 o punti a battere di nuovo il tuo stesso record italiano al coperto di 2,35 metri? Mentre conti i passi che ti dividono dall’ostacolo, hai chiaro in testa il momento del tuo riscatto - l’argento alle Universiadi 2017 di Taipei - o solo trattieni il fiato fino a quando sprofondi nel vuoto? Noi, guardandoti, pensiamo all’eleganza di chi sa toccare il cielo senza ali.

Marco Fassinotti è altista italiano - classe 1989 - finalista ai Mondiali indoor di Sopot 2014 e Portland 2016, agli Europei outdoor di Barcellona 2010 e Zurigo 2014, agli Europei indoor di Parigi 2011. Dal 2010 è un atleta del Centro Sportivo Aeronautica Militare.

What do you think of when you fly more than 2 metres high, doing your best to control each and every muscle in your body, so that it perfectly arches over the bar without brushing against it? Do you think of the 14 national championships you have won or of the beauty of the blue sky as you zoom by it? Do you remember the pain of the injury that prevented you from participating in the 2016 Rio Olympics, or have you once again set your mind on beating your personal Italian indoor record of 2.35 metres? While you count the number of steps dividing you from the bar, do you think of your moment of victory - the silver medal won at the 2017 Universiadi in Taipei - or do you just hold your breath until launching yourself into the void? Looking at you now, we think of the elegance of one who knows how to touch the sky without wings. Marco Fassinotti is an Italian high jumper - born in 1989 - who has been a finalist at the World Indoor Championship in Sopot 2014 and in Portland 2016, at the European Outdoor Championships in Barcelona 2017 and in Zurich 2014, and at the European Indoor Championships in Paris 2011. Since 2010, he has been an athlete of the Centro Sportivo Aeronautica Militare.

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EDITORIAL

Shirt HAVANA&CO

89PAOLONI afmag Trousers



Jacket BRERAS Watch CARTIER Eyewear YVES SAINT LAURENT Bracelets archive


Suit PAOLONI Shirt ANGELO TOMA Shoes BARRACUDA Bracelets archive



Jacket and vest HAVANA&CO Shirt COSTUMEIN Trousers BERWICH Shoes BARRACUDA Watch LONGINES Bracelets archive




Jacket and vest HAVANA&CO Shirts COSTUMEIN Watch LONGINES Bracelets archive


Jacket ANGELO TOMA ATELIER Shirt GIORGIO ARMANI



Jacket, vest and shirt HAVANA&CO Trousers PAOLONI Hat STETSON



Suit PAOLONI Shirt ANGELO TOMA Shoes BARRACUDA Photos by Angelo Lanza Fashion by Luca Termine Photo assistant: Yadier Castro Piedra Grooming: Giorgia Venturino @MKS Milano using Trattamento Kiehl’s Powerful serum Styling assistants: Giulia Frulio, Maria Francesca Marano, Francesco Zucchinali



104 Spaziali

Photos by Gianni Pucci - indigitalimages

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rgentina, 1946 - La fine drammatica della Guerra e le nuove scoperte scientifiche premono sul velo creativo degli artisti. Forze naturali nascoste - particelle, raggi, elettroni - invadono lo spazio e Lucio Fontana le libera tagliando la “vecchia” tela. Unisce la superficie piana della pittura con la terza dimensione della scultura. E in quel gesto istantaneo confluiscono Spazio e Tempo. “La materia, colore e suono in movimento sono i fenomeni il cui sviluppo simultaneo costituisce la nuova arte”, così recita il Manifesto Spazialista. L’opera d’arte non può più essere confinata in una sola dimensione, ma deve esprimere una percezione omnicomprensiva dello Spazio, che ora scopre il mescolarsi nel suo corpo di Tempo, Direzione, Suono e Luce. Nelle prossime pagine si ripensa lo spazio e soprattutto i luoghi della moda, veri e fittizi, attraverso immagini di semplici movimenti, utilizzando le tecniche dello still-life per elaborare le fotografie e ottenere, così, tagli di ombre, distorsioni dello spazio e interferenze di luce. Un omaggio, una citazione del movimento artistico che ha rivoluzionato il concetto di arte, per percepire la fotografia con rinnovata sensibilità. Argentina, 1946 - The dramatic end of the War and the new scientific findings rouses the creativity of artists. Hidden natural forces - particles, rays, electrons - invade the space and Lucio Fontana frees them by cutting the “old” canvas. The flat painting surface is combined with the third dimension of sculpture. And in that instantaneous gesture, Space and Time converge. “Matter, colour and sound in motion are the phenomena whose simultaneous development makes up the new art”, reads the Manifesto of Spatialism. The art work can no longer be confined to a single dimension, but must express an all-encompassing perception of Space, which now discovers the blending into its body of Time, Direction, Sound and Light. In the following pages we rethink space and above all the fashion places, real and fictitious, through images of simple movements, using the techniques of still life to develop photos and thus obtain snippets of shadows, distortions of space and interferences of light. A tribute, a mention of the artistic movement that has revolutionised the concept of art, to perceive photography with renewed sensitivity.


Recostruction inside the Grand Palais in Paris of a big bombed theater for

Chanel FW 13/14 Haute Couture


Hermès - Paris


Jean Paul Gaultier - Paris


Backstage - Paris


Thom Browne - New York


ThĂŠoule-sur-Mer - Palais Bulle - Pierre Cardin house for

Dior Cruise 2016



Hermès - Paris


Versace - Milan


Thom Browne - New York (Courtesy A. Garofalo)


Hermès - Paris


Fendi - Milan


Dior - Paris



The human forest.

Moncler Grenoble - New York F/W 13

Photos by Gianni Pucci - www.indigitalimages.com


YOUNG DESIGNER

120 F Assaad Khalaf Syria in the heart

ashion designer nato e cresciuto a Damasco, l’antica capitale della Siria, Assaad Khalaf coltiva sin dalla giovinezza una grande passione per la moda e la bellezza, passione che diventa il centro della sua attività lavorativa solo dopo aver terminato gli studi in Architettura all’Università di Damasco. I primi passi in questo mondo li muove frequentando gli atelier degli artigiani locali, dove acquisisce nuove competenze direttamente dalla tradizione sartoriale siriana. Gli studi in architettura, tuttavia, si rivelano determinanti nella modernizzazione della tradizione sartoriale classica: tra i tratti distintivi delle sue creazioni, infatti, si trovano spesso motivi arabeggianti realizzati con ricami elaborati e materiali pregiati, rielaborati però in chiave moderna, con una particolare attenzione per i volumi, le proporzioni e una ricerca di purezza delle linee. Qualche anno dopo, apre il suo primo atelier nel centro di Damasco, entrando così ufficialmente nel mondo della moda e catturando l’interesse delle donne mediorientali dell’alta società, di personalità dello spettacolo e di influencer locali. Il suo talento e genio creativo sono chiaramente presenti non solo negli abiti, ma anche negli accessori, primo fra tutti la borsa che la stilista Stella Jean sceglie come simbolo della propria collezione di pret-a-porter 2017. I due stilisti si conoscono, infatti, in Italia, dove Khalaf si trasferisce per frequentare il Master in Haute Couture presso l’Accademia di Costume e Moda di Roma e così approfondire le sue conoscenze sull’Alta Moda Italiana. In quell’occasione, Khalaf disegna la borsa all’interno di un progetto interamente ispirato alla Siria, rimodellando le tavole da gioco del Backgammon in un raffinato ed originale clutch che attira l’attenzione della stilista haitiana. Oggi che la Siria sembra iniziare a respirare di nuovo, Khalaf pensa ancora che solo attraverso la valorizzazione della sua bellezza e della sua storia questo grande paese potrà iniziare il suo lungo percorso di ricostruzione e di riaffermazione. E tutto ciò potrà avvenire solo quando gli uomini e le donne siriani avranno riacquistato la fiducia in loro stessi e la consapevolezza della loro identità: questo, in fondo, è l’obiettivo più nobile con cui intendere la moda, al pari di tutte le altre arti creative. Fashion designer born and raised in Damascus, the antique capital of Syria, ever since he was a child, Assaad Khalaf has cultivated a great passion for fashion and beauty, a passion that became central to his work only after completing his studies in Architecture at the University of Damascus. The first steps he takes in this world see him visiting the ateliers of local artisans, where he acquires new skills taken directly from the Syrian sartorial tradition. Nevertheless, his studies in architecture soon prove themselves to be decisive in updating classic and traditional tailoring techniques: in fact, among the distinct traits of his creations can often be found Moorish motifs expressed through elaborate embroideries and exquisite materials, which are however revamped in a modern key, with special attention to volumes, proportions, and a purity in the models’ lines. A few years after his introduction into this new world, Khalaf opens his first atelier in the heart of Damascus, making his official debut in the world of fashion, while capturing the interest of upper class Middle Eastern women, celebrities, and local influencers. The talent and creative genius of this designer can clearly be seen not only in the outfits he creates, but also in his line of accessories, including first and foremost the bag chosen by the stylist Stella Jean as the symbol of her 2017 prêt-à-porter collection. The two stylists, in fact, met for the first time in Italy, while Khalaf was attending the Italian Master in Haute Couture course at the Accademia Costume e Moda in Rome, with the aim of increasing his understanding and knowledge of Italian High Fashion. On that occasion, Khalaf designed a bag, as part of a project entirely inspired by Syria, by remodelling the board game of Backgammon and transforming it into an original clutch that captured the attention of the Haitian stylist. Today, with Syria once again having some breathing room, Khalaf still believes that it is only by underlining the value of its beauty and history that this great country will be able to start down the long path of reconstruction and reaffirmation. All this will happen only when Syrian men and women have reacquired confidence in themselves and an awareness of their own identities: after all, this is the most noble way in which fashion, which is on a par with all the other creative arts, can be interpreted.

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Benedetta Boroli

Towards one’s own destiny

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a giovane designer lancia il suo marchio nel 2016: modelli che sanno creare armonia fra pellami pregiati e materiali moderni e tecnologici. Una firma caratteristica per una collezione interamente made in Italy. La vita è spesso abitata da spinte opposte laceranti, venti che trascinano ora verso riva e, un attimo dopo, spingono all’orizzonte. Le nostre passioni ci guidano o sviano, secondo lo scoglio da cui le osservi. Così è accaduto a Benedetta Boroli, designer di Novara, che dopo aver trascorso anni a disegnare, sognare, plasmare con l’immaginazione nuove e meravigliose calzature, ha dovuto decidere se assecondare quanto studiato, il che le avrebbero spalancato le porte dell’importante azienda di famiglia, o il calore del proprio fuoco creativo. La laurea in Economia e Gestione dei Beni Culturali arriva, così come qualche esperienza in ambito televisivo. Ma quando cerchi di controllare l’impeto della corrente rischi di annegare, meglio cavalcarla e trovare la propria rotta: «Ho deciso di puntare in alto, come indica la freccia che compare nel mio logo, e seguire i sogni. Ho ricominciato a studiare (all’ARSUTORIA School, N.d.R.) e dopo un’esperienza sul campo, nella Riviera del Brenta, ho lanciato il mio marchio nel 2016». Il suo stile punta su un’apparente semplicità, sulla portabilità (grazie all’attenta ricerca sulle forme) e sul particolarissimo accostamento di materiali tradizionali con quelli più moderni e tecnologici. La nuova collezione di Benedetta Boroli per l’estate 2018 presenta due anime ben distinte. La prima è iper colorata e ricorda le sfumature delle piume degli uccelli Paradisea della Nuova Guinea. Morbidi suede viola, nappe laminate fuxia, azzurro, arancio sono mixati al neoprene bombato o liscio o piccoli elastici cuciti a mano che avvolgono la caviglia. Colori neutri e nude sono utilizzati invece nei modelli iper femminili in nappa con un piccolo cristallo per illuminare il collo del piede. Il sandalo Afrodite ha forme sinuose in colori pastello come il verde menta e la lavanda. Per la prima volta la designer ricorre all’utilizzo di un prezioso pavè di cristalli Swarovski: applicati su sottili listini di nappa nera. Il sandalo Luna diviene, così, un vero e proprio oggetto del desiderio. E alla luce di questa luna i sogni sembrano proprio essersi avverati.

The young designer launched her brand in 2016: models that know how to create harmony between precious leathers and modern technological materials. A characteristic signature for a collection entirely made in Italy. Life is often full of contrasting, lacerating impulses, winds that now drag you towards the river and then, a minute later, towards the horizon. Our passions guide us or divert us, according to the rock from which you observe them. This is what happened to Benedetta Boroli, a designer from Novara, who, after spending years drawing, dreaming, shaping new wonderful shoes with her imagination, had to decide between the studies that would have opened the doors of the important family company or the warmth of her creative fire. So the degree in Economics and Management of Cultural Heritage came, as well as a few television jobs. But when you try to control the strength of the stream you risk drowning, so it’s better to follow it and find your own route: “I decided to aim high, as the arrow on my logo indicates, and follow my dreams. I restarted studying (editor’s note: at ARSUTORIA School), and after an on-field experience in the Riviera del Brenta I launched my brand in 2016”. Her style relies on an apparent simplicity, wearability (thanks to the careful research on lasts) and on the peculiar combination of traditional and highly modern technological materials. Benedetta Boroli’s new collection for summer 2018 presents two well-distinguished souls. The first one is hyper-coloured and recalls the shades of the feathers of New Guinea’s birds of paradise. Soft violet suede leathers, laminated fuchsia, blue, orange nappa leathers are mixed with convex or flat neoprene or small hand-sewn elastics that wrap around the ankle. Neutral and nude colours, instead, are used in the hyper-feminine models in nappa with a small crystal to lighten the instep. The Afrodite sandal has sinuous shapes in pastel colours like mint green and lavender. For the first time, the designer uses a precious pavé of Swarovski crystals: they are applied on ribbon ties in black nappa. The Luna sandal thus becomes a real object of desire. And, under the light of this moon (luna), dreams really seem to have come true.

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Joe Colosimo

Without Adam and Eve, fashion would not exist

Quando vado nelle scuole e presento Minou ai ragazzi, loro tendono sempre a disegnare la sua testa come un cerchio chiuso… devo convincerli che lei, invece, è proprio così: una linea aperta, uno sguardo mai completato, attraverso cui il mondo può entrare e uscire”. Minou è una semplice e al tempo stesso magnifica definizione di libertà. Oltre a essere l’arte e il tratto di Joe Colosimo, illustratore di origini francesi, italiano di adozione. “Sì, il personaggio di Minou ascolta tutto e tutti. Minou è di tutti. In realtà non ha nemmeno un sesso definito perché può divenire qualunque cosa, può essere esattamente quello di cui una persona ha bisogno”. Di Minou, Colosimo traccia le prime linee su un foglio dopo la nascita della figlia, anche se, in realtà, è la riscoperta di un’amicizia dell’anima che porta con sé fin da bambino. Da quando la madre, sarta, lasciava cadere dal banco i fili sottili del cucito. “Per me si trasformavano nell’occasione perfetta di dar sfogo alla creatività. Li raccoglievo e disegnavo i miei personaggi. Era la mia personalissima versione dell’amico immaginario”. E quando Joe Colosimo riflette sulla moda, ne squarcia il velo con un lampo: “Se Adamo ed Eva non avessero peccato, la moda non esisterebbe”. Un atto estremo di libertà dà vita a un movimento creativo attraverso cui l’uomo reinventa se stesso ad ogni stagione.

“When I go to schools and present Minou to students, they always tend to draw their head like a closed circle… I have to convince them that, on the contrary, it is like this: an open line, that is never completed, through which the world can enter and exit”. Minou is a simple yet magnificent definition of freedom. And it is also the art and trait of the illustrator Joe Colosimo, French by birth, Italian by adoption. “Yes, the character of Minou listens to everyone and everything. Minou belongs to everyone. In fact, it doesn’t even have a defined sex because it can become anything, it can be exactly what a person wants it to be.” Colosimo drew the first lines of Minou on a piece of paper after the birth of his daughter, even if, in reality, he rediscovered an intimate friendship that he has been carrying since childhood. Going back to when his mother used to drop scraps of fabric during her work as a seamstress. “This was the perfect opportunity to let my creativity run free. I collected the pieces and drew my characters. It was my very personal version of an imaginary friend”. And when Joe Colosimo reflects on fashion, he tears into it with a flash: “If Adam and Eve had not sinned, fashion would not exist”. An extreme act of freedom that gives life to a creative movement though which people reinvents themselves season after season.

Joe Colosimo è artista illustratore. Nato in Francia a Desertines, frequenta la Scuola di Belle Arti per poi trasferirsi a Milano nel 1988. Nei suoi disegni tratta vari temi tra cui il problema dell’Aids. Il suo personaggio iconico Minou viene alla luce dopo la nascita di sua figlia e acquista rilevanza a partire dal 2002 sia in ambito artistico che musicale. Espone per la prima volta i suoi lavori nel 2004 presso la libreria Hoepli di Milano, fino a guadagnarsi il palcoscenico della Triennale d’Arte Contemporanea di Verona nel 2016 e a presentare 3 opere al Carrousel du Louvre di Parigi per il “Primo Trofeo Internazionale Arte Impero”.

Joe Colosimo is an artist and illustrator. Born in Desertines, he attended the School of Fine Arts before moving to Milan in 1988. His drawings deal with various themes including the problem of AIDs. His iconic character came to life after the birth of his daughter and took on an artistic and musical importance starting from 2002. He exhibited his works for the first time in 2004 at the Hoepli library in Milan, until he earned the stage of the Triennale d’Arte Contemporanea of Verona in 2016 and presented three works at the Carrousel du Louvre of Paris for the “Primo Trofeo Internazionale Arte Impero”.

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ART

Grazie a Joe Colosimo che ha regalato ad af-magazine la prima Minou a colori e “alla moda” (jocolosimo@gmail.com). Thanks to Joe Colosimo who gave the first coloured and “trendy” Minou to af-magazine.

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EVENTS

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If it’s not sustainable, it’s not genuine luxury Sustainable luxury: from a paradox to a growing trend

By now, we are far from the concept of luxury understood as the iamo ormai molto lontani dal concetto di lusso inteso come mere ‘ostentation’ typical to the 80’s: the new concept of luxury is mera ‘ostentazione’ tipico degli anni 80: il nuovo lusso è much finer and more complex, as the expression of an aware and molto più sottile e complesso, espressione di un consudemanding consumer. It is no longer enough to consider only the matore consapevole ed esigente. Non basta più, infatti, la notoriety of the brand, its winning image, the attention to quality notorietà di un brand, la sua immagine di marca vincente, materials, or the use of innovative construction techniques or tral’attenzione ai materiali di qualità o all’impiego di tecniche ditional production methods, when it comes to defining a product di lavorazione innovative o riprese dalla tradizione per deas luxury and justifying its price. Today’s luxury goods must be infinire un prodotto di lusso e giustificarne un certo livello di prezzo. Il creasingly ethical, ecological, respectful of workers’ health and their nuovo bene di lusso deve essere, sempre di più, etico ed ecologiwell-being, as well as respectful of animal rights, the environment, co, rispettoso della salute e del benessere dei lavoratori, attento al and the ecosystem. We spoke of this with Professor Alessandro rispetto degli animali, dell’ambiente e dell’ecosistema. Ne abbiamo Brun – from the Department of Management, Economics & parlato con il Professor Alessandro Brun – del Dipartimento di MaIndustrial Engineering at Milan’s Polytechnic Institute, who is also nagement, Economics & Industrial Engineering del Politecnico di the head of the Sustainable Luxury Academy. Milano e responsabile della Sustainable Luxury Academy. What are the reasons behind the founding of the SustainaPerché è nata l’esigenza di dar vita ad una realtà come la Suble Luxury Academy and what are the main goals it hopes to stainable Luxury Academy e quali sono i principali obiettivi achieve? che si propone di raggiungere? I coordinate a research group at the School of Management at Coordino un gruppo di ricerca presso la School of Management Milan’s Polytechnic Institute, which first began looking into Luxury del Politecnico di Milano, che ha iniziato ad occuparsi di Luxury Management in 2006, with the aim of studying Management dal 2006, con l’obiettivo di stuthe secrets to the success of the Italian comdiare i segreti del successo delle aziende itapanies that are a source of envy around the liane che il mondo ci invidia (in settori come world (in sectors like fashion, automobiles, bomoda, auto, nautica, arredo e design). Attraating, furnishing and design). Through numeverso numerose ricerche scientifiche abbiamo rous scientific studies, we understood that the capito che l’industria del lusso ha tanto da luxury industry has a lot to teach us (in fact, in insegnare (infatti nella nostra Business Schoour Business School, we offer two internatiool organizziamo ben due master specialistici nal masters courses in Luxury Management), internazionali in Luxury Management), ma anbut also a lot to learn. Since I am convinced che tanto da imparare. Poiché sono convinto that luxury is a good thing and one of the che il lusso sia una cosa buona e uno dei temi themes where I see ample room for growth – dove vedo ampi spazi di crescita – sia in terboth when it comes to business practices and mini di pratiche, che di comunicazione chiara clear communication to the market – is that verso il mercato – è proprio quello della SosteAlessandro Brun of Sustainability. Adhering to good business nibilità. La condivisione di buone pratiche può practices can happen in a preferential way in an ‘impartial’ conavvenire in maniera privilegiata in un contesto “super partes”, per text, and for this reason, we thought of hosting panel discussions questo abbiamo pensato di ospitare in Università dei tavoli di lavoro between sector companies at our University. After some trial runs, tra aziende del settore. Dopo alcune prove generali, nel 2017, con in 2017, with the collaboration of Mazars (a global audit, accounting la collaborazione di Mazars (società di revisione e consulenza da and consulting group that has always been specialised in Corporasempre attiva sul tema della Corporate Social Responsability) abte Social Responsability), we accordingly founded the Sustainable biamo quindi fondato la Sustainable Luxury Academy. Luxury Academy. L’attenzione verso la sostenibilità di un prodotto va vista come This attention towards the sustainability of a product seen una tendenza destinata ad avere una durata, cioè una ‘moda’ as a trend destined to have a long-term duration, that is to da cavalcare da parte delle aziende in termini di comunicaziosay a ‘fashion’ that must be tackled by companies in terms of ne e marketing per incentivare le vendite, oppure di tratta di

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EVENTS

Bamboo Bag by Gucci

una nuova sensibilità sociale con ragioni più profonde. E se è così, perché? Sono convinto che si tratti di un processo irreversibile. Quanti cambiamenti epocali hanno portato a levate di scudi solo temporanee? Pensiamo al divieto di fumo nei locali: a detta di molti sembrava un divieto impossibile da digerire. E invece adesso? Se rivediamo il film “vacanze di Natale”, nella scena in cui la vicina di posto di Abatantuono si accende una sigaretta in volo ci sembra così assurda e il suo gesto intollerabile. Verrà un giorno in cui potremo finalmente dire “if it ain’t sustainable, it ain’t luxury” (se non è sostenibile, non è vero lusso). E la ventata di aria nuova portata dai millennials sta contribuendo ad accelerare questo processo. Come si concilia e soprattutto come si giustifica un prodotto di lusso e quindi a prezzo elevato, con la scelta di materie prime spesso povere anche se eco-sostenibili come la plastica riciclata o la finta pelle? Il valore (non tanto il prezzo) di un bene di lusso è il risultato di una somma di componenti. Certamente il valore dei materiali rappresenta una di queste componenti; ma a questo si possono aggiungere fattori quali le lavorazioni artigianali, il design, l’unicità e/o esclusività del prodotto, la Country of Origin, servizi esclusivi associati al prodotto, e così via. A questi si aggiunge il fatto che il cliente possa fare, con l’acquisto di un certo bene di lusso, un gesto responsabile. Ma queste componenti vengono combinate di volta in volta in maniera diversa, per creare la cosiddetta “Unique Selling Proposition” (USP). La USP del ristorante stellato D’O di Oldani è “cucina Pop”: cucina innovativa basata sul bilanciamento

communication and marketing when it comes to encouraging sales, or is it seen as a new kind of social awareness with much deeper roots… And if it is, why? I am convinced that it is an irreversible process. How many epic changes have led to only temporary protests? Just think about the no smoking bans in public places: many thought it would be impossible to manage. And now, instead? If we were to watch the film “Christmas Vacation” now, the scene where the woman seated next to Abatantuono lights up a cigarette during the flight seems absurd, not to mention extremely rude. One day will finally arrive in which we will be able to say, “If it ain’t sustainable, it ain’t luxury”. It is a breath of fresh air brought in by the millennials, who are contributing to the acceleration of this process. How can the high cost of a luxury product be reconciled and above all justified with a choice in raw materials that is often ‘poor’, even if they are eco-sustainable, like recycled plastic or faux leather? The value (not so much the price) of a luxury good is the result of a combination of different elements. Certainly, the value of the materials represents one of these elements; but this can be flanked by factors like artisanal workmanship, design, the uniqueness and/or exclusivity of the product, the Country of Origin, exclusive services associated with the product, and so on and so forth. Moreover, by purchasing certain luxury goods, consumers can take responsibility in their actions. In any case, the above-mentioned elements are combined in a different and innovative way each time, in order to create the so-called “Unique Selling Proposition” (USP). The USP of the Michelin-starred restaurant D’O di Oldani, for example, is “Pop cuisine”: innovative cuisine based on a balancing of contrasts, with attention to design (Oldani even designs the dishes), and a focus on the health and well-being of its customers, at an “honest” price (which accordingly justifies the use of lower cost ingredients at a location that is right outside the doors of Milan, where property costs less). In the philosophy of Pop cuisine, “every ingredient, from the most humble to the most expensive, deserves the same treatment”. There is then the completely innovative model launched by Freitag, with “messenger bags” made from old leftover truck tarpaulins, used inner tubes, and safety belts. Besides being both resistant and waterproof, the result is also unique. The first bags were personalised to the extent that the customer could login to our website, choose their preferred truck tarpaulin (for example the canvas of an old Coca-Cola truck), select with their mouse the exact part of the canvas they desired (for example the curl of the C in Coca-Cola), and their bag would accordingly be created. The final result was 100% recycled, one-of-a-kind, unique bags. Will we find customers willing to pay the right price for this kind of product? I think the answer is of course yes. In fact, in this case, the market proved the Freitag brothers right. It is likewise true that all this research into innovative materials (even if they are low-cost) and the attention dedicated to their processing requires important resources, which in some cases, counterbalances the “savings” in materials. Just consider the bag par excellence used by celebrities in the 60’s: the Bamboo Bag by Gucci. In 1947, Gucci created a bag that is a throwback to a horse’s saddle. The bag was produced using wild boar skins, while the handle was made

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EVENTS di contrasti, attenta al design (Oldani progetta anche le stoviglie), con un occhio a salute e benessere dei clienti, e con un prezzo “onesto” (che giustifica quindi l’utilizzo di materie prime economiche e la location alle porte di Milano, dove gli spazi costano meno). Nella filosofia della cucina Pop “ogni ingrediente, dal più umile al più costoso, merita lo stesso rispetto e trattamento”. C’è poi il modello completamente innovativo lanciato da Freitag, le cui “messenger bag” sono create con ritagli di teloni di camion, camere d’aria usate e cinture di sicurezza. Il risultato, oltre ad essere resistente e impermeabile, è anche unico. Le prime borse erano personalizzate al punto che il cliente poteva entrare nel sito, scegliere il telone del camion preferito (ad esempio il telo di un vecchio camion della Coca-Cola), indicare con il mouse il punto esatto del telo (ad esempio il ricciolo della C) dal quale ricavare la propria borsa. Il risultato finale: tutte borse riciclate, tutti pezzi unici e irripetibili. Troveremo dei clienti disposti a pagare il giusto prezzo per avere questo prodotto? Penso proprio di sì; e, infatti, il mercato ha dato ragione ai fratelli Freitag. È altresì vero che tutta questa ricerca di materiali innovativi (ancorché poveri) e l’attenzione dedicata al processo richiedono risorse importanti, che in alcuni casi vanno a compensare il “risparmio” sui materiali. Pensiamo alla borsa delle celebrities per eccellenza negli anni ’60: la Bamboo Bag di Gucci. Nel 1947, Gucci crea una borsa che ricorda una sella di cavallo. La borsa è prodotta utilizzando pelle di cinghiale, mentre il manico viene realizzato in canna di bambù, materiale povero e che poteva essere importato senza restrizioni dal Giappone, scelto per supplire alla penuria di pellame che caratterizzava gli anni della ricostruzione in Italia. Per poter trasformare la canna di bambù in un manico di borsa, gli artigiani di Gucci hanno dovuto inventare (e brevettare) un metodo per scaldare e piegare il bambù. Chi mi legge, nel valutare se la Bamboo Bag possa essere a ragione considerata un prodotto di lusso, dovrà considerarne tutti gli elementi: il design iconico, l’endorsment di innumerevoli star, l’innovazione tecnica (con tanto di brevetto) e stilistica, e non solo l’utilizzo di un materiale povero. L’industria della moda è una delle più inquinanti al mondo: come si concilia questa realtà con l’attenzione del consumatore verso la sostenibilità? Comprare meno e in maniera più responsabile è possibile. Anche quando si tratta di comprare beni che, per essere prodotti, hanno inevitabilmente un impatto sull’ambiente. La vecchia saggezza popolare diceva che “chi più spende meno spende”: ci penso tutti i giorni, quando mi metto in spalla il mio zaino da lavoro, di robusta pelle nera, dal design classico che non passa di moda. Dopo 5 anni di onorato servizio sembra quasi nuovo e ha un look che regge perfettamente il passaggio delle stagioni. Più a lungo riuscirò ad utilizzarlo e più avrò conciliato l’impatto per la sua realizzazione con la mia personale attenzione verso la sostenibilità. Il modello proposto da alcune case di lusso è chiaramente indicato nella tagline di Patek Philippe: “You never actually own a Patek Philippe. You merely look after it for the next generation.” Per questo quando illustro ai miei studenti gli aspetti che contraddistinguono il vero lusso faccio notare che spesso si tratta di oggetti caratterizzati da un design senza tempo - “Timeless Design”. Il fast fashion, le capsule collection, l’andamento sempre più veloce delle collezioni moda che dai canonici 6 mesi passano oggi a 2, 3 mesi: questo macro trend non va forse in direzione opposta ad una crescita sostenibile? In fondo, lo stesso concetto di moda ha bisogno di negare continuamente se stessa per esistere… (se la stessa borsa fosse di moda per più stagioni, la moda non esisterebbe!)

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Regenesi - borse in pelle rigenerata bags in regenerated leather

from bamboo, a low-cost material that could be imported without any restrictions from Japan, as a replacement to the shortage in leathers characterising Italy’s years of reconstruction. In order to transform bamboo canes into bag handles, Gucci’s artisans had to invent (and patent) a method for warming and bending the bamboo. Thus, in determining whether or not the Bamboo Bag can justifiably be considered a luxury product, all the elements in question should be considered: the iconic design, the endorsement of numerous celebrities, technical innovation (complete with patent) and stylistic innovation, and not just the use of a low-cost material. The fashion industry is one of the most polluting industries worldwide: how is this reality reconciled with the focus of consumers on sustainability? Buying less and with greater responsibility is possible. Even when it is a matter of buying goods which, in order to become products, have an inevitable impact on the environment. The old saying goes “who spends more, spends less”: I think this every day, when slinging my workbag made from sturdy black leather, with a classic and timeless design, over my shoulder. After 5 years of respectable service, it seems almost new, with a look that is perfectly suited to all four seasons. The longer I manage to use it, the more I will have reconciled the impact of its production on the environment with my own personal brand of sustainability. The model proposed by some luxury maisons is clearly indicated by the tagline of Patek Philippe: “You never actually own a Patek Philippe. You merely look after it for the next generation”. For this reason, when I outline to my students the characteristics clearly inherent to a genuine luxury, I point out to them that the design of these objects is often timeless, or rather, a “Timeless Design”. Fast fashion, capsule collections, the increasingly fast pace of fashion collections, which from the historic 6 months of yesterday, passes today to 2 or 3 months: Doesn’t this macro trend go in the opposite direction of becoming more sustainable? In the end, the very concept of fashion itself needs to constantly deny itself in order to exist… (If the same bag was fashionable for a number of seasons, fashion would no longer exist!)


EVENTS Sono d’accordo. Infatti, Fast-Fashion e lusso sono due ambiti chiaramente distinti (anche se ci sono marchi piuttosto fast che si autoproclamano lusso, ma questa è un’altra storia). La Kelly di Hermes è di moda dal 1956 (anche se è stata disegnata negli anni ’30!). Questo è ciò che io intendo quando parlo di Timeless Design. I marchi che (metaforicamente parlando, ma non solo, ahimè) buttano nel cestino la collezione lanciata solo 6 mesi prima non sono destinati a fare la storia della moda con oggetti dal design iconico. Credo quindi che il fast fashion abbia, nella sua concezione di fondo, degli elementi strutturalmente incompatibili con il concetto di consumo responsabile. Il Made in Italy e la sostenibilità: a che punto siamo in Italia? Quanto conta la tracciabilità per la sostenibilità? Risponderò in maniera diplomatica: del lavoro è stato fatto, ma non ancora abbastanza. Il gruppo di ricerca all’interno dell’Accademia sta lavorando allo sviluppo di un modello “di maturità” del percorso di crescita della sostenibilità, che prevede quattro grandi passi: Implementare un sistema di tracciabilità lungo la filiera comunicare la sostenibilità; trasferire le best practices ad altri attori lungo la filiera e nell’ecosistema; giungere finalmente ad un’economia circolare. Il punto di partenza è proprio la tracciabilità: in questo momento molte aziende sono al lavoro proprio su questo punto, in quanto la corretta e completa tracciabilità costituisce un prerequisito per poter poi procedere con le fasi successive del Maturity Model. In mercati del lusso emergenti come la Cina dove i nuovi ricchi sono in continua crescita, quanto conta la sostenibilità di un prodotto di lusso e soprattutto quanto ritiene conterà nel prossimo futuro? Da alcune recenti ricerche sembrerebbe che conti poco, molto poco. Ma le cose potrebbero cambiare, e anche rapidamente. Quando le cose cambieranno, chi si farà trovare impreparato subirà pesanti conseguenze. Un’ultima domanda: chi non può avere accesso ai beni di lusso, continuerà in futuro a consumare prodotti inquinanti, che sfruttano i minori e uccidono gli animali? Io sinceramente spero proprio di no. Ma durante l’ultimo convegno la prof.ssa Jose Teunissen, preside del college di Design del London College of Fashion, ha lasciato l’audience ammutolita con una provocazione pesante quanto un macigno: se la maglietta che avete indosso l’avete pagata quanto un cono gelato, vi siete chiesti come fa l’azienda che ve l’ha venduta a pagare gli operai che l’hanno realizzata?

I agree. In fact, Fast-Fashion and luxury are two clearly distinct environments (even if there are brands that are much more fast, while self-proclaiming themselves to be luxury, but this is another story). The Kelly model by Hermes has been fashionable since 1956 (even if it was designed in the 30’s!). This is what I mean when I speak of a Timeless Design. The brands that (metaphorically speaking, and not only, alas) trash the collections launched just 6 months ago are not destined to go down in the history of fashion with iconic designer objects. I accordingly believe that when all is said and done fast fashion’s concept includes elements that are structurally incompatible with the idea of responsible consumerism. Made in Italy and sustainability: what point are we at in Italy? How much does traceability count in contributing to sustainability? I will reply diplomatically: some work has been done, but it is not yet enough. The Academy’s research group is working to develop a “mature” model for the creation of a sustainable pathway, with four important steps to be followed: Implementing a system of traceability throughout the entire supply chain; Communicating sustainability; Transferring best business practices to other players along the supply chain and in the same ecosystem; Achieving a circular economy. The starting point is in fact traceability: in this moment, many businesses are independently dedicating themselves to this issue, since correct and complete traceability is a requirement for proceeding with the subsequent phases of the Maturity Model. In emerging luxury markets like China, where the new rich are increasingly numerous, how much does the sustainability of a luxury product count and above all how much do you think it will count in the near future? From some recent studies done, it seems to count little, very little. However, things could change and quickly. When things change, those who find themselves unprepared will pay a heavy price. One last question: do you believe those who are unable to access the market of luxury goods, will continue in the future to purchase products that pollute and make use of child labour, without any respect for animal rights? I sincerely hope not. But during the last conference, Professor Jose Teunissen, Dean of the London College of Fashion, left her audience speechless with her final, not to mention, slightly shocking, statement that was: if the T-shirt you are wearing today cost the same as an ice-cream cone, did you ever stop to ask yourself how the company that sold it to you paid its workers?

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DESIGN

130 T Cantù lace by Ugo La Pietra

utti ricordano i “pizzi della nonna”, in particolare quelli pregiati di Cantù, a cui già Luca Goldoni nel suo libro del 1984 “Viaggio in provincia (Roma inclusa)”, dedicava un capitolo: “In quasi tutte le case troneggia la cassapanca che contiene la dote per la figlia con lenzuola e tovaglie che costano come pellicce perché i merletti che le ornano sono diventati merce rara.” Oggi si parla molto di artigianato e di riscoperta delle eccellenze legate ai diversi territori: dal mosaico all’alabastro, dalla ceramica al legno. Tuttavia pochi sanno che non si tratta solo di un fenomeno di rivisitazione culturale ma, come nel caso della grande tradizione della lavorazione del merletto, di artigianato tuttora molto attuale. Lo ha dimostrato la Tredicesima Biennale Internazionale del Merletto tenutasi a Cantù - storicamente città patria di quest’arte – nel 2017. Una manifestazione - organizzata dal Comitato per la Promozione del Merletto e fortemente voluta dalla sua presidente Renata Casartelli - che ha coinvolto non solo le forze locali ancora capaci di sviluppare temi e trame estremamente complesse, ma anche chi può dare impulso allo sviluppo del settore: i progettisti. La cultura del saper fare, infatti, non può rinunciare alla cultura di progetto e così, oltre ai tanti esercizi elaborati dagli studenti e realizzati con accuratezza, si sono ammirati moltissimi manufatti che raccontano la storia e la tradizione del pizzo canturino, affiancati da realizzazioni progettate da noti professionisti, artisti e designer del calibro di Thessy Schoenholzer Nichols, Angela Missoni, Alessandro Mendini e Anna Gili. La presenza di progetti innovativi all’interno di una manifestazione legata alla tradizione rappresenta non solo una volontà di rinnovamento, ma anche la consapevolezza della necessità di trovare nuove strade capaci di portare il merletto all’interno di settori mai esplorati. Everyone remembers “grandmother’s lace”, especially the fine lace of Cantù, to which Luca Goldoni dedicated a chapter in his 1984 book “Provincial Travels (including Rome)”: “Nearly every home has a chest containing a daughter’s dowry with sheets and tablecloths as valuable as furs because the lace that adorns them has now become a rare commodity.” Today there is a lot of talk about craftsmanship and the rediscovery of excellences linked to the different territories: from mosaic to alabaster, from ceramics to wood. However, few people know that this is not only a phenomenon of cultural reinterpretation but also of craftsmanship that is still very relevant today, especially in the case of the great tradition of lacemaking. This was demonstrated at the 13th International Lace Biennial of Cantù – historical home of this art – in 2017. This event – organised by the Committee for the Promotion of Lace and strongly desired by its president Renata Casartelli – not only involved local lace makers who still have the ability to develop extremely complex themes and patterns, but also those who are able to stimulate and develop the sector: designers. In fact, the culture of knowing how goes hand in hand with the culture of design so, in addition to the many works developed by students and created with precision and accuracy, there were also many works that told the story and tradition of Cantu lace, as well as works designed by well-known professionals, artists and designers of the calibre of Thessy Schoenholzer Nichols, Angela Missoni, Alessandro Mendini and Anna Gili. The presence of innovative projects within an event linked to tradition is not only a desire for renewal, but also a conscious need to find new ways of bringing lace to sectors that have never been explored.

“Nautilus” Lace, pink silk thread and cord in ivory silk, designed by the students of the “Fausto Melotti” Art High School of Cantù.

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“Stella Policroma”, bobbin lace designed by Alessandro Mendini, 2017

Bolero jacket for a wedding dress made entirely of bobbin lace. Designed by the Lace Production Cooperative, lace-maker Lucia Fumagalli, Cantù, 1995/96


trade


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Ph. A.L.

EDITORIAL


OPINION LEADER

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Tommaso Cancellara The new home of fashion industry and the United States in the crosshairs. These are the topics for the Assocalzaturifci Director.

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ncontriamo il direttore di Assocalzaturifici, Tommaso Cancellara, nei nuovi uffici in Corso Sempione a Milano. Ancora qualche impalcatura sulla facciata, ma all’interno della bellissima sede della neonata Confindustria Moda si è già al lavoro per programmare il futuro di un comparto estremamente rilevante per l’economia italiana. “Questa sede è già un progetto di per sé - sottolinea il Direttore. La sinergia fra le Associazioni (Assocalzaturifici, SMI, AIMPES, ANFAO, Federorafi, AIP, MilanoUnica) passa attraverso una sinergia fisica che ci consentirà di confrontarci e scambiare informazioni con facilità, per meglio servire il settore. Daremo vita a un Centro Studi unificato che diverrà il più importante al mondo per la moda, visto il peso del comparto italiano che, sull’alto di gamma, è leader in ogni ambito grazie al lavoro di 70.000 imprese e un fatturato di 88 miliardi di euro. Risulterà strategico per parlare con i media e con il grande pubblico: dobbiamo far comprendere che l’industria moda italiana non è ambasciatrice solo di stile e bellezza, ma possiede anche un peso economico centrale in quanto terza industria del territorio, dopo chimica e meccanica. Tra le attività dell’Associazione anche una gestione più razionale delle relazioni industriali e un servizio gratuito di consulenza legale per tutti gli associati. Ovviamente salirà di livello anche l’azione di lobby che potremo esercitare con ancora maggiore autorevolezza sia in Italia che in Europa. Il mondo della calzatura, la cui associazione rimane indipendente come tutte le altre, potrà così operare con ancora più forza”.

We meet the director of Assocalzaturifici, Tommaso Cancellara, in the new offices in Corso Sempione in Milan. They still have some scaffolding on the façade, but inside the beautiful home of the newborn Confindustria Moda, we are already working to plan the future of an extremely important sector for the Italian economy. “This office is already a project by itself - underlines the Director. The synergy between the Associations (Assocalzaturifici, SMI, AIMPES, ANFAO, Federorafi, AIP, MilanoUnica) goes through a physical synergy that will allow us to compare and exchange information with ease, to better serve the sector. We will give life to a unified Study Centre that will become the most important fashion centre in the world, given the weight of the Italian sector which, on the high end, is a leader in every field thanks to the work of 70,000 companies and a turnover of 88 billion Euro. Speaking with the media and the general public will be strategic: we need to make clear that Italian fashion industry is not only ambassador of style and beauty, but has also a central economic weight, considering that, after chemistry and mechanics, it is the third most important sector in the area. Amongst the activities of the Association there is also a more rational management of industrial relationships and a free legal advice service for all members. The lobby action will be able to exercise with even greater authority both in Italy and in Europe, will obviously increase. The world of footwear, whose association remains independent like all the others, will thus be able to operate with even greater strength”.

L’agenda commerciale della UE ha raggiunto importanti traguardi e accordi: quali risvolti attendono il made in Italy? Per noi il concetto di libero scambio è di vitale importanza, soprattutto considerando che molti paesi guardano con favore al Made in Italy. L’attenuazione graduale delle quote in Giappone è molto positiva. L’accordo con il Canada apre un mercato interessante, ma tutto sommato di piccole dimensioni. Il Mercosur invece preoccupa: la trattativa è in corso, ma temiamo che possa, alla fine, non comprendere la calzatura. Nel gioco delle pressioni e dei compromessi, in considerazione dell’importanza dell’industria alimentare,

The EU’s trade agenda has achieved important goals and agreements: what is expected for the Made in Italy merchandise mark? The concept of free trade is of vital importance for us, especially considering that many countries look favourably at the Made in Italy mark. The gradual easing of shares in Japan is very positive. The agreement with Canada opens an interesting market, but all in all too small. Mercosur, on the other hand, gives cause for concern: negotiations are underway, but we fear that it may eventually not include footwear. In this game of pressures and compromises, in

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OPINION LEADER

“We dream that one day a show-room of Italian footwear will open, to cover all product sectors”

speriamo non rimangano schiacciate le scarpe. Il nostro ufficio di Bruxelles sta seguendo molto da vicino la vicenda e le nostre pressioni sono forti perché anche il nostro settore venga tenuto in considerazione”.

view of the importance of the food industry, we hope that shoes won’t be crushed. Our office in Brussels is following the story very closely and we put a strong pressure on this situation, in order that our industry too will be taken into consideration”.

Il blocco del TTIP ha infranto il “sogno americano”. Voi ci credete ancora? Il mercato statunitense è la mia priorità principale, perché è l’unico che non abbiamo ancora capito fino in fondo. Si consideri che gli USA, per molte categorie industriali, sono il primo paese verso cui l’Italia esporta, mentre per le calzature è il quinto. C’è, quindi, un vuoto da colmare causato, ovviamente, non solo dalla mancata finalizzazione del trattato di libero scambio, ma anche dalla poca conoscenza del mercato stesso. L’Italia subisce un problema endemico e culturale: non vanta tante grandi griffe quanto i francesi, per esempio. E questo è un limite se si vuole conquistare un paese in cui, per avere successo, serve investire in comunicazione cifre ben aldilà della disponibilità di medie aziende. In Assocalzaturifici stiamo vagliando un progetto piuttosto importante, che ovviamente necessiterà di fondi, e soprattutto della fiducia delle aziende: una collettiva di una ventina di aziende di medio livello, già strutturate, che conoscono gli Stati Uniti, che sanno gestire un listino prezzi in inglese e la fluttuazione del cambio; attrezzate per la parte logistica e che si affidano ad agenti plurimandatari senza soffrire di invidie reciproche. Il sogno è di arrivare, un domani, ad aprire uno show-room della calzatura italiana dove coprire tutti i settori merceologici.

The TTIP blockade has broken the “American dream”. Do you still believe in it? The U.S. market is my main priority, because it is the only market we have not yet fully understood. Consider that USA, for many industrial categories, is the first country to which Italy exports, while in the footwear industry it is the fifth. There is, therefore, a gap to be filled, which is obviously not only caused by the failed finalization of the free trade treaty, but also by the lack of knowledge of the market itself. Italy suffers an endemic and cultural problem:it does not have as many big brands as France, for example. This can be considered a limitation, if you want to conquer a country in which, to be successful, you need to invest in communication, figures well beyond the financial availability of medium-sized companies. At Assocalzaturifici we are looking at a rather important project, which obviously will need funds and above all, the trust of companies: a collective of about 20 already structured mid-level companies, which know the United States, which are able to manage a price list in English and the exchange rate fluctuation; equipped for logistical arrangements and relying on multiform agents without suffering from mutual envies. We dream that one day a show-room of Italian footwear will open, to cover all product sectors.

Qual è il freno più grave per l’economia calzaturiera italiana? Il cuneo fiscale è il peggior nemico delle aziende calzaturiere. È insostenibile. I calzaturifici chiudono e continueranno a chiudere finché qualcuno non si renderà conto di quanto l’ormai altissimo costo del lavoro sia nocivo per il settore moda (in particolare calzature) in cui l’incidenza della manodopera è molto più elevata rispetto ad altri. Non siamo sprovveduti, perciò non chiediamo la riduzione indiscriminata per tutto il Paese (non ci sarebbero le coperture), ma di porre più attenzione ad alcuni comparti su cui l’incidenza della manodopera è rilevante. C’erano 7 mila aziende calzaturiere fino a 5 anni fa; 5 mila 3 anni fa; 3700 è il dato odierno. Non credo si voglia continuare così. Finché il nostro lavoro costerà così tanto di più, anche rispetto ai nostri competitor europei, noi potremo trovare nuovi mercati anche su Marte, ma non saremo mai competitivi, perché i margini saranno sempre bassi e i prodotti sempre troppo cari. Maggior competitività e solidità delle aziende significherebbe anche risolvere molti altri problemi come l’accesso al credito. In questo momento la liquidità ci sarebbe, ma le banche, spesso, non erogano prestiti mancando garanzie e progettualità solide.

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What is the most serious obstacle for the Italian footwear company? The tax wedge is the worst enemy of footwear companies. It is unsustainable. Shoe factories close and will continue to close until someone realizes how much the high labour cost is harmful for the fashion industry (especially footwear), in which the impact of labour is much higher compared to others. We are not unprepared, so we do not demand an indiscriminate reduction for the whole country (there would be no coverage), but to pay more attention to certain sectors on which the impact of labour is significant. There were 7 thousand shoe companies up to 5 years ago; 5 thousand up to 3 years ago; 3700 is today’s data. I don’t think we want to continue like this. As long as our labour costs are too high compared to our European competitors and even if we find new markets on Mars, we will never be competitive, because margins will always be low and products always too expensive. Greater competitiveness and solidity of companies would also mean solving many other problems such as credit access. Right now liquidity would be available, but banks often do not lend loans without any guarantee and solid planning.


BOL OGN A FIERE FA IRS


INDUSTRY

The footwear manufacturing industry: slow moving

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ipresa lenta per il settore calzaturiero italiano: la rilevazione condotta da Assocalzaturifici su un campione significativo di aziende del comparto calzaturiero per i primi nove mesi del 2017 evidenzia un quadro stabile, ma improntato alla cautela. Nonostante siano positivi tutti gli indicatori – a cominciare dalla produzione, cresciuta in media dello 0,7% in volume e del 2,1% in valore – la ripresa non decolla, soprattutto alla luce del terzo trimestre 2017, “con volumi senza variazioni significative, il rallentamento delle esportazioni e i consumi interni nuovamente al palo”. “Ci avviamo alla chiusura di un anno in cui, dopo un lungo periodo insoddisfacente, iniziano a manifestarsi primi timidi segnali di inversione di ciclo. - è stato il commento di Annarita Pilotti, presidente dell’associazione – Ma non possiamo cedere a facili entusiasmi: tante sono ancora le imprese in difficoltà”. Come sempre, la tenuta del settore si deve soprattutto all’export che, nei primi nove mesi del 2017 evidenzia una crescita del 2,2% in valore e dell’1,4% in quantità (dati Istat). Tendenzialmente sui mercati dell’UE il made in Italy risulta stabile (+1% in valore e +0,2% in volume), riconfermando il lieve recupero in Francia (+0,8% in volume) ma arretrando in Germania (-2,9% nei quantitativi, nonostante un 0,6% in valore). Più performanti le dinamiche extra UE (+4,4% in quantità e +3,6% in valore). Segnali confortanti di ripresa arrivano dalla Russia (+28,3% in volume e +18,4% in valore), mentre languono Ucraina e Kazakistan segnando rispettivamente un modesto +0,9% e un -0,4% in quantità. In Nord America migliora la domanda degli Usa (ma solo in quantità: oltre il +6%), mentre il Canada è ancora in territorio negativo (-5,4%): bisognerà attendere il consuntivo del quarto quadrimestre per verificare se l’entrata in vigore provvisoria dell’accordo di libero scambio CETA imprimerà una svolta positiva. Mentre in Medio Oriente si è avviato il recupero (+3,2% in volume), rallenta invece il Far East (-6,8% in volume e -4% in valore): le pur buone performance di Corea del Sud (+7,6% in quantità) e Cina (+5,5% in quantità, seppur con un -1,7% in valore), non compensano le perdite attorno al -12% nei volumi di Giappone e Hong Kong. Come evidenziato dai dati dell’export, la performance positiva del made in Italy è stata sostenuta dallo sforzo delle imprese nel contenere i costi: i valori crescono infatti in maniera inferiore ai quantitativi, per effetto di un aumento contenuto del prezzo medio al +0,8% (tra il 2011 e il 2016 la crescita era stata invece più sostenuta, del +32%), con un trend conservativo o al ribasso in molti importanti mercati, tra cui la Russia, dove segna un non trascurabile -7,8%. L’effetto di queste dinamiche aggiunto alla contestuale frenata dell’import (-1,6% in valore e -3,3% in quantità) permette al settore di archiviare un saldo commerciale attivo di 2,97 miliardi di euro (+6,8% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno) riconfermando l’importante contributo del calzaturiero italiano alla bilancia commerciale nazionale. Sul mercato domestico i consumi sono ancora deboli (+0,4% in valore e -0,3% in quantità) e l’unico comparto che risulta premiante è quello delle sneaker, in crescita del 4%. La nota di Assocalzaturifici si chiude con una fotografia della demografia delle imprese e degli addetti: a fronte di 99 chiusure, si registra tuttavia un saldo attivo di 279 occupati in più nel settore.

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Annarita Pilotti


INDUSTRY

A slow recovery characterises the Italian footwear manufacturing industry: the survey conducted by Assocalzaturifici for the first nine months of 2017 on a large sample of businesses belonging to the footwear manufacturing industry outlines a scenario of stability that is characterised, however, by a good dose of caution. Although all the indicators are positive – starting with production, which has grown on average by 0.7% in volume and 2.1% in value – the sector’s recovery struggles to get underway, especially in light of 2017’s third quarter results, “with volumes more or less unvaried, a slowdown in exports and the domestic demand once again stagnant”. “We are starting to make progress at the end of a year where, after a long period of unsatisfactory results, the first few timid signals of a market reversal are making themselves known - was the comment of Annarita Pilotti, President of the Association. – However, we cannot allow ourselves to be swayed by false expectations: there are still many businesses in great difficulty”. As always, the stability of the sector is due above all to exports which, during the first nine months of 2017, rose by 2.2% in value and by 1.4% in quantity (source: ISTAT). Generally, in EU markets, Made in Italy’s results are stable (+1% in value and +0.2% in volume), reconfirming a slight recovery in France (+0.8% in volume), while experiencing a drop in Germany (-2.9% in quantity, notwithstanding the rise in value by +0.6%). The performance of non-EU markets is much more dynamic (+4.4% in quantity and +3.6% in value). Reassuring signals of recovery arrive from Russia (with its +28.3% in volume and +18.4% in value), while the Ukraine and Kazakhstan fall back, recording respectively a modest +0.9% rise and -0.4% drop in quantity. In North America, the USA experiences an improvement in its demand (but only in quantity: up more than +6%), while in Canada the negative downtrend persists (-5.4%): only after the fourth quarter results are in, will it be possible to verify if the temporary entry into force of the CETA free trade agreement will be a positive turning point. Instead, in the Middle East, a recovery has been set off (+3.2% in volume), while the Far East experiences a slowdown (-6.8% in volume and -4% in value): the positive performances recorded in South Korea (+7.6% in quantity) and China (+5.5% in quantity, but with a fall in value equal to -1.7%), are unable to compensate for the -12% loss in volume experienced by Japan and Hong Kong. As demonstrated by the data regarding exports, the positive performance of Made in Italy was reinforced by the efforts of businesses to keep costs to a minimum: the rise in value, in fact, is quite inferior to the rise in volume, as a result of the average price going up by only +0.8% (between 2011 and 2016, instead, the rise in the average price was quite significant at +32%), with a conservative trend or even a downward trend in many important markets, including Russia, where there is a significant -7.8% drop. The effect of these dynamics in combination with the simultaneous slowdown in imports (-1.6% in value and -3.3% in quantity), allows the sector to record a favourable trade balance of 2.97 billion euros (+6.8% over the same period in 2016), thus reconfirming the important contribution of the Italian footwear manufacturing industry to the national trade balance. In the domestic market, the demand is still weak (+0.4% in value and -0.3% in quantity) and the only rewarding segment is represented by sneakers, which is on the rise by 4%.

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EXHIBITIONS

Italian footwear onstage

From the Micam to Shoes from Italy: the events of Assocalzaturifici

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a fittissima agenda promozionale di Assocalzaturifici prende avvio con Micam il prossimo 11 febbraio a FieraMilano. La piattaforma internazionale della calzatura d’alta gamma si svolgerà sotto il segno della Vanità: dopo la Lussuria e la Seduzione, il viaggio allegorico prosegue incorniciando le 1.400 collezioni AI 201819 ad alto tasso di glam che saranno protagoniste dell’evento. La rassegna sarà colma di novità che approfondiscono il percorso di qualificazione iniziato qualche stagione fa e che vedranno protagonista la hall 4 con una nuova collocazione dell’area i-Kid all’inizio del padiglione e la nuova Fun Square che costituirà il secondo polo glam dopo la Fashion Square con i prestigiosi nomi della moda internazionale, come Gucci, Prada, Salvatore Ferragamo, Fendi, Giorgio Armani... Qui debutteranno i brand Donna Karan, Karl Lagerfeld, Frau, Nine West e Silvian Heach con le loro vetrine, ma ci sarà anche un nuovo spazio dedicato ai designer emergenti nel mondo della calzatura e non mancheranno eventi e iniziative all’insegna del divertimento. Per il resto, si riconfermano layout e scaletta dell’evento, con le prestigiose Fashion, Style e Man Square, la Micam Square sede delle sfilate e dei seminari di moda, le iniziative dedicate alla formazione professionale e alla tecnologia... contenuti che hanno permesso la scorsa edizione di archiviare 47.187 presenze, +5,6% rispetto alla precedente edizione, di cui 27.880 estere. Altra area di estremo interesse per il Made in Italy, la Russia e la CSI, sarà protagonista di una serie di eventi mirati, a partire da Obuv mir Koži.

The extremely busy promotional agenda of Assocalzaturifici is kicked off with the Micam this coming 11 February at FieraMilano. The international platform of high-end footwear will be held under the sign of Vanity: after Lust and Seduction, the allegorical journey continues presenting the high glam content of 1,400-plus FW 2018-19 collections as the protagonists of the event. Accordingly, the Micam will be filled to the brim with innovations that continue along a pathway of qualification first set into motion a few seasons ago, with Hall 4 now a protagonist thanks to the new special placement of the i-Kid area at its entrance. There will then be the Fun Square, the second glam hub after the Fashion Square, with prestigious international names in fashion like Gucci, Prada, Salvatore Ferragamo, Fendi, and Giorgio Armani... Here, the brands Donna Karan, Karl Lagerfeld, Frau, Nine West and Silvian Heach will make their debut with their proposals, along with a new area dedicated to emerging designers in the world of footwear, and a series of events and initiatives dedicated to fun. As to the rest, the layout and programme of the event will be reconfirmed, with the prestigious Fashion, Style and Man Square, the Micam Square with its fashion shows and fashion seminars, and the initiatives dedicated to professional training and technology… contents that allowed the last edition to record 47,187 visitors, up +5.6% over the previous edition, with 27,880 foreigners. Another area of great interest for Made in Italy, Russia and the CIS area, will be the protagonist of a series of special events, starting with Obuv mir Koži. The Moscow-based fair will be held at the Expocentre in Moscow on 20 March, with a selection of 200 firms, and 70% of the fair’s selection represented by high-end Made in Italy products. Enlivening the event attended by buyers from all regions of Russia and the CIS states (more than 8,000 at the last edition), will be a series of promotional initiatives set up as part of a joint effort between the Italian

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EXHIBITIONS

La rassegna moscovita andrà in scena all’Expocentr di Mosca dal 20 marzo, con una selezione di 200 aziende, il 70% delle quali rappresentato dal made in Italy d’alta gamma. A vivacizzare l’evento, frequentato da compratori di tutte le regioni della Russia e gli stati della CSI (oltre 8.000 alla scorsa edizione dell’evento) ci saranno una serie di iniziative promozionali allestite in concerto tra l’associazione italiana e l’ufficio Ice di Mosca, come mailing diretti e incoming di buyer, serate di gala... con un export che ha ripreso a correre a due cifre, archiviando +20% nei valori e +28,4% nei quantitativi nei primi dieci mesi del 2017, l’evento è denso di aspettative. Gli altri due appuntamenti si svolgono su due dei mercati prioritari del made in Italy, il Kazakistan e l’Ucraina. Sul primo, Shoes from Italy Almaty si tiene presso la capitale economica kazaka dal 4 al 6 aprile, mettendo a confronto presso il prestigioso Hotel Rixos una cinquantina tra aziende calzaturiere e pellettiere italiane con 250 selezionati buyer del paese e dei limitrofi Uzbekistan, Kirghisistan, Tagikistan. Sul mercato, il made in Italy ha archiviato +6,6% nei quantitativi dei primi dieci mesi del 2017: si attende ora di consolidare la crescita. Shoes from Italy Kiev si terrà invece dal 17 a 18 aprile presso l’Hotel Hyatt Regency, permettendo il confronto tra le aziende italiane e un mercato con 50 milioni di potenziali clienti. Un bacino interessante dove la calzatura italiana sta ancora faticando a riprendersi (+0,5% nei primi dieci mesi del 2017). L’ultimo evento in calendario per il primo quadrimestre è Moda made in Italy che festeggia la sua 50.ma edizione dal 25 al 27 marzo a Monaco di Baviera. 200 le collezioni che saranno protagoniste dell’evento, con calzature prodotte in Italia e Europa sulla fascia medio-alta del mercato, indirizzate agli operatori della Germania centro-sud, dell’Austria e della Svizzera, che da oltre 20 anni dimostrano interesse verso il made in Italy calzaturiero. In occasione dell’evento, prosegue la partnership con WGSN, società internazionale di consulenza per i trend moda, che offrirà agli operatori dell’evento utili indicazioni iper la stagione degli acquisti. A sostegno della manifestazione, resteranno aperti tutti gli showroom fissi di Moda made in Italy, presentando le collezioni di altri 230 marchi.

association and the Moscow ICE Agency, with direct mailings and invitations extended to delegations of buyers, as well as gala evenings… with exports once again up and running in the double-digits, recording a +20% in value and +28.4% in quantity over the first ten months of 2017, the event is full of high expectations. The other two events will be held in two important key markets for Made in Italy, Kazakhstan and the Ukraine. The former, Shoes from Italy Almaty, will be held in the economic capital of Kazakhstan from 4 to 6 April at the prestigious Hotel Rixos, bringing around fifty Italian leather goods and footwear manufacturers together with 250 select buyers coming from Kazakhstan and its neighbouring countries of Uzbekistan, Kirghizstan, and Tajikistan. In this market, Made in Italy recorded a +6.6% rise in quantity during the first ten months of 2017, with the expectation that this upward trend will be further reinforced in the future. Shoes from Italy Kiev will instead be held from 17 to 18 April at the Hotel Hyatt Regency, allowing Italian firms to interact with a market of 50 million potential consumers. An interesting customer base where Italian footwear is still struggling in its recovery (+0.5% during the first ten months of 2017). The last event on the calendar for the first quarter is Moda Made in Italy that celebrates its 50 anniversary from 25 to 27 March in Munich. 200 collections will be the protagonists of the event, with footwear produced in Italy and Europe in the mid-to-high end range of the market, which is aimed at sector operators coming from south central Germany, Austria, and Switzerland, who for 20-plus years have shown a keen interest in Made in Italy footwear. On this occasion, the partnership with WGSN, an international fashion trend consulting firm, will be renewed, offering operators at the event useful information for their season’s purchases. In support of the event, all the Moda Made in Italy showrooms will remain open, presenting the collections of more than 230 brands.

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PREVIEW AW 2018/19

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Ankle boots, great protagonists of the season

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o stivaletto è, anche per il prossimo inverno, l’assoluto protagonista della moda: più versatile dello stivale alto al ginocchio, predilige il mood Mountain con i tipici gancetti, l’utility (perfetto in città) ma punta anche sullo stile militare con la versione anfibio, magari reso più glam da cristalli e applicazioni.

For the coming winter, the ankle boot is once again the absolute protagonist of fashion: more versatile than the knee-high boot, the Mountain mood prevails with typical hooks, utility (perfect in the city), but also focuses on military-style boots in a combat version, maybe made even more glam by crystals and appliqués.

La Bottega di Lisa

Marino Fabiani

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Piampiani


PREVIEW AW 2018/19

Vittorio Virgili

Fabbrica Morichetti

Fru.it

Noclaim

Manas

Giorgio 1958

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PREVIEW AW 2018/19

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Ma & Lo’

Luca Verdi

Ducanero

Dénouée

Jape

T-Progetto


PREVIEW AW 2018/19

R & Renzi

Ilasio Renzoni

Donna Soft

XSA

Barracuda

BVM

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PREVIEW AW 2018/19

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Fauzian Jeunesse

Josephine

Khriò

Gianfranco Lattanzi


PREVIEW AW 2018/19

Giudi

Fiorangelo

King Tartufoli

Loretta Pettinari

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PREVIEW AW 2018/19

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Eliza Di Venezia

Giovanni Fabiani

Hice Shoes

Tyko

Vittorio Ercoli

La Belle


PREVIEW AW 2018/19

Conni

Kharisma

Kelton

Lab Milano

Ilenia P

Sergio Amaranti

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Red & Black passion

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l rosso come colore elettivo del prossimo inverno accanto al nero: l’energia si affianca così all’essenzialità, la passione all’eleganza, per definire la donna in tutta la sua femminilità. Red as the optional colour for the coming winter next to black: thus, energy is flanked by essentialism, a passion for elegance, in defining women in all their femininity.


PREVIEW AW 2018/19 01. Valentino Orlandi 02. Carlo Salvatelli 03. Loriblu 04. Giorgio Fabiani 05. Confort 06. Marina C. 07. Danilo Di Lea 08. Errelleventidue 09. Assia Trend

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PREVIEW AW 2018/19

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Men’s style for women

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Jackal

erby, francesine, double-strap, mocassini… l’universo della modelleria classico-elegante maschile appartiene ormai al guardaroba femminile, con le dovute rivisitazioni: i fondi si fanno corposi e importanti, si aggiunge un tacco alto, una finitura metal, un inserto in pelliccia…e un tocco di femminilità.

Derby, oxfords, double-straps, and moccasins... by now, the universe of the men’s classic-elegant line of models belongs to the women’s wardrobe, with the necessary re-touchings: outsoles are bulky and large, with a high heel, a metal finishing, a fur insert… and a touch of femininity.

Daks

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Daino Shoes


PREVIEW AW 2018/19

Mally

Loma Shoes

Viola Fonti

Angela

Comart

Ernesto Dolani

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PREVIEW AW 2018/19

Lorena Paggi

Giordano

Sara Burglar

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Delta


PI AN ETA SH OES SRL JA


PREVIEW AW 2018/19

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The new men’s style

Nazareno Carelli

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o stile formale maschile si rinnova soprattutto nelle linee dalle nuove proporzioni e nell’abbinamento mai sfacciato di materiali diversi come cocco e camoscio, finiture lucide e used, per una nuova eleganza.

The men’s formal style is renewed above all in lines with new proportions and in matchings that are never vulgar, with different materials like crocodile and suede, and glossy and used finishings, for a new elegance.

Dior Homme

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Personal Shoes


PREVIEW AW 2018/19

GNV

Rossi

Gianfranco Lattanzi

Giovanni Conti

Mario Bruni

Almas

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PREVIEW AW 2018/19

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Lido Marinozzi

Franco Cimadamore

Maurizi

Lancio

Graziano Salvatelli

Men’s Shoes


PREVIEW AW 2018/19

Gian Ros

Lorenzi

Aldo Bruè

Bagatto

Royal Shoes

Luca Guerrini

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PREVIEW AW 2018/19

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Sporty for Him and Her

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rmai irrinunciabile in ogni stagione, la sneaker intraprende due strade opposte: punta su un mood sempre più performante e high-tech, oppure diventa sempre più raffinata e chic, perfetta per essere indossata anche nelle occasioni più formali. Tra i trend di stagione in ambito sneaker anche il Mountain.

By now a must-have in every season, the sneaker goes down two opposing pathways: the focus is on an increasingly high performance and high-tech mood, or becomes increasingly refined and chic, which is perfect for wearing even on the most formal occasions. Among the season’s trends in sneakers is also the Mountain mood.

Gianfranco Butteri

Airdp

Fabi

Galizio Torresi


PREVIEW AW 2018/19

Fabiano Ricci

Fessura

Repo

AL.FI.

Okyo

Good Man

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PREVIEW AW 2018/19

Trends & ideas for kids

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allo stile ‘Mountain’ al biker da combattente urbano, dal derby all’inglese alla sneaker barocca e ultra decorata: i trend del mondo dell’adulto li ritroviamo puntuali anche ai piedi dei più piccoli, che così - passo dopo passo - imparano a diventare grandi.

From the ‘Mountain’ mood to the biker-urban combat style, from the derby to the Oxford to the baroque and hyper-decorated sneaker: the trends belonging to the adult world quickly migrate to the feet of the littlest set, who - step by step - learn to grow up.

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01. Luigi Traini 02. Punto Pigro 03. Melania 04. Missouri 05. Ninette En Fleur 06. Liu Jo 07. Romagnoli

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MI SSOU RI s .r.l.


COMPANY

The country-urban spirit of Metisse conquers the coming winter Between personalised studs and craft workmanship, the Caserta brand presents its new collection at the Micam

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no stile forte, grintoso, ma al contempo femminile e urban: Metisse conquista l’animo della donna che ama gli accessori dalla personalità decisa e dalla qualità distintiva. Per il prossimo inverno 2018-19, il brand Made in Italy punta sul camperos come modello elettivo, addolcito però nelle linee e illuminato da finiture metallizzate e piccole borchie. L’attenzione resta sull’alta qualità della manifattura e sull’uso di materiali di prima scelta come la vacchetta italiana. Prodotto dal calzaturificio Pezzella di Sant’Irpino, nel casertano, Metisse è distribuito attraverso una rete di 350 punti vendita in Europa (soprattutto Francia, Germania, Svizzera e Olanda), ma è anche molto apprezzato in Usa e Giappone. Proprio la vocazione all’export del brand rende particolarmente importante la presenza ad importanti appuntamenti di settore come il Micam.

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A strong, bold, mood, which is also feminine and urban: Metisse conquers the spirit of women who love accessories with a distinctive personality and one-of-a-kind quality. For the coming 2018-19 winter season, the Made in Italy brand sets its sights on cowboy boots, which are softened however in their lines and lit up by metallic finishes and small studs. The attention remains on high-quality manufacturing and a use of first-choice materials, like Italian cowhide. Produced by Calzaturificio Pezzella in Sant’Irpino, Caserta, Metisse is distributed through a network of 350 points of sale in Europe (including France, Germany, Switzerland, and Holland, in particular), but also enjoys a high level of popularity in the USA and Japan. Its vocation for exports makes its presence at leading sector trade fairs like the Micam especially important.


MICAM MILANO | 11/14 Febbraio 2018 Pad. 5 - Stand M22 M24

PEZZELLA Calzaturificio

F. L L I P EZZEL LA d i P IR O

81030 Sant’Arpino (CE) Italy | Via A. Volta, 49 | Tel. +39 081 8333741 | Fax +39 081 3951861 | fllipezzella@libero.it


MICAM MILANO Pad. 2 - Stand L27 / L29


PEVERADAMODA S.r.l. 55018 Segromigno In Monte (LU) Italy - Via Delle Ville, 441/443 Tel. +39 0583 922575 / 926529 - Fax +39 0583 926525 e-mail: peveradamoda@iol.it - a.peverada@tiscali.it


COMPANY

The Wortmann Group, 50 years of shoemaking

Tamaris is the flagship brand of the company established half a century ago

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ortmann Group è uno dei principali produttori mondiali di scarpe. La sede centrale in Germania coordina le attività di oltre 30.000 dipendenti in tutto il mondo, per una produzione di oltre 60 milioni di paia l’anno. La filosofia che guida il marchio conduce alla produzione di scarpe alla moda estremamente confortevoli e di grande valore per il consumatore. In questi anni Wortmann ha continuamente innovato sia lo stile, che le tecnologie, affinché questi requisiti fossero sempre raggiunti. Frequentando le più importanti fiere e passerelle internazionali, l’azienda sviluppa collezioni stagionali prodotte in tutto il mondo e poi distribuite attraverso il centro logistico all’avanguardia, in Germania. Un hub, completato nel 2012, che può ospitare fino a 4,5 milioni di paia e smistare 500.000 paia al giorno con un tempo di ingresso e uscita merce che non supera i 2 minuti. Wortmann Group is one of the foremost world producers of shoes. The German headquarters coordinates the activities of over 30,000 employees worldwide, producing over 60 million pairs annually. The philosophy behind the brand has always been the same, to produce fashionable shoes with supreme comfort and great value for the consumer. Wortmann has innovated in both styling and technology in order to ensure this criteria are met. Visiting worldwide shows and catwalks the company develops seasonal collections that are produced throughout the world and are then distributed by their state of the art distribution centre in Germany. A logistics centre completed in 2012 that has a capacity of 4.5 million pairs, handles 500,000 pairs daily and can take as little as 2 minutes from goods in to goods out. Europe’s largest shoe cabinet

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LOADING BAYS

500.000

PAIRS OF SHOES DAILY TURN OVER

10.000

M2 STORAGE AREA

4.5

MILLION PAIRS OF SHOES STORAGE CAPACITY

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EBE GROU P s .r. l. - GE


EXHIBITIONS

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Expo Riva Schuh launches the new Gardabags project l debutto sarà dal 16 al 19 giugno 2018, quando Expo Riva Schuh festeggerà l’importante traguardo del 90esimo anniversario e lancerà il nuovo progetto ‘Gardabags’. Protagonisti di questo nuovo ‘salone nel salone’ saranno gli accessori, quindi borse, piccola pelletteria, guanti, cappelli ecc - , espressione della produzione di aziende europee e asiatiche (in particolar modo cinesi, indiane e tailandesi), che saranno presentati all’interno di un nuovo spazio espositivo concepito ad hoc, il Palavela, posto in riva al lago, e collegato direttamente con la struttura del Palazzo dei Congressi. “Il progetto Gardabags nasce da una richiesta specifica del mercato – ha affermato Carla Costa, responsabile dell’Area Fiere di Riva del Garda Fierecongressi -. Non esiste, infatti, in questo momento in Europa un evento dedicato agli accessori per il segmento medio e il nostro progetto va appunto a colmare questo vuoto. Le nostre analisi sui visitatori di Expo Riva Schuh hanno rilevato come circa il 20% dei buyer che vengono qui a Riva del Garda acquistano anche borse. Con Gardabags vogliamo rispondere alle esigenze di questi, ma anche di altri compratori, con una proposta qualificata, che mixa produzione asiatica a prodotti di Italia, Spagna e Francia. Mi piacerebbe che Gardabags diventasse anche uno spazio per i giovani designer e per le produzioni artigianali”. “Così, come 45 anni fa Expo Riva Schuh ha voluto colmare un vuoto che era presente nel settore calzaturiero, oggi la nostra manifestazione vuole colmare un vuoto presente nel settore degli accessori con la nascita di Gardabags” ha sottolineato Roberto Pellegrini, Presidente di Riva del Garda Fierecongressi Spa. “La domanda che mi sento rivolgere sempre più spesso è perché Expo Riva Schuh conferma il proprio ruolo di appuntamento-chiave per il settore calzaturiero, edizione dopo edizione - ha ricordato Giovanni Laezza, Direttore Generale Riva Del Garda Fierecongressi Spa -. La risposta è che Expo Riva Schuh ha saputo cogliere e farsi interprete, nel tempo, dei cambiamenti in atto nel mondo della calzatura, e come tale ha saputo restare, nel corso del tempo, sempre giovane e attuale”. E Gardabags è la conferma di questa capacità di cogliere, interpretare e anticipare il cambiamento e i nuovi trend del mercato.

Its debut will be from 16 to 19 June 2018, when Expo Riva Schuh celebrates an important milestone of 90 years of activity and launches the new ‘Gardabags’ project. Protagonists of this new “show-in-a-show” will be the accessories, that is to say bags, small leather goods, gloves, hats, etc. -, as the productive expression of European and Asiatic firms (and especially Chinese, Indian, and Thai), which will be presented in a new exhibiting area conceived ad hoc, the Palavela, located on the lakefront and directly connected to the Congress Centre. “The Gardabags project came about from a specific request from the market - explains Carla Costa, Exhibitions Manager for Riva del Garda Fierecongressi. At the moment, there is no other event in Europe for the mid-segment of the accessories market and our project is aimed precisely at filling this gap. An analysis of visitors to Expo Riva Schuh reveals that around 20% of buyers who come here to Riva del Garda also purchase bags. With Gardabags, we aim to respond to these demands, while also attracting other buyers with the right product offering that combines Asiatic production with that of Italy, Spain and France. I would like to think that Gardabags could also become a place for young designers and their artisanal products.” “Just as Expo Riva Schuh wanted to fill a gap that was present in the footwear industry 45 years ago, today, our event would like to fill the gap present in the sector of accessories with the debut of Gardabags”, underlines Roberto Pellegrini, President of Riva del Garda Fierecongressi Spa. “The question that I am increasingly asked more and more often is how, edition after edition, Expo Riva Schuh is able to confirm its role as a key-event for the footwear manufacturing industry - comments Giovanni Laezza, Managing Director of Riva Del Garda Fierecongressi Spa. The answer is because Expo Riva Schuh has known how to take into stride and interpret, over time, on-going changes in the world of footwear, and as such, has known how to maintain, over time, a youthful and cutting-edge orientation”. Gardabags is the confirmation of this ability to take into stride, interpret, and stay ahead of changes and new trends in the market.

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RI VA D EL GA RD A - GAR


HIGHLIGHTS

Fabi Natural Color Shoes makes its debut: a return to nature L’ispirazione nasce dal sogno di ritrovare le tecniche ed i colori che nel passato hanno permesso la realizzazione del grande patrimonio artistico italiano: una bellezza di elementi cromatici, armonici, vivi e veri, che solo la natura può offrire. Grazie al lavoro di ricerca sulle antiche tecniche tintoriali, Fabi propone questa collezione esclusiva presentata in anteprima a Pitti Uomo, realizzata con colori provenienti da piante tintorie, e quindi rinnovabili e sostenibili per l’ambiente. I colori sono estratti con tecniche antiche medievali e manuali, e applicati a tampone con una pezza di cotone. La mini collezione comprende i modelli iconici di casa Fabi lavorati seguendo i dettami del brevetto Flex Goodyear 102, ma anche sneakers compatte nei volumi e dai tagli decisi. I colori naturali sono proposti nelle varianti del blu, rosso, grigio, beige e verde foresta. The inspiration comes from the dream of rediscovering the techniques and colours that were key to creating Italy’s great artistic legacy in the past: a beautiful range of chromatic, harmonic, lively and genuine elements that only nature can offer. Thanks to research onto antique dyeing techniques, Fabi proposes this exclusive collection in a preview at Pitti Uomo, with colours derived from natural plant dyes that are accordingly renewable and sustainable for the environment. The colours are extracted using antique and medieval techniques along with manual processes, and are then applied through hand dabbing with a piece of cotton. The mini collection includes the iconic models of the Fabi maison featuring patented Flex Goodyear 102 construction techniques, but also sneakers compacted in their volumes and with distinctive cuts. The natural colours are proposed in blue, red, grey, beige, and forest green tones.

Rodolfo Zengarini acquires the rights to Frankie Morello footwear L’azienda marchigiana Rodolfo Zengarini S.r.l. si è aggiudicata la licenza produttiva e distributiva a livello mondiale per le calzature del brand Frankie Morello. Nata nel 1982 e con sede a Montegranaro, Rodolfo Zengarini Srl ha collaborato negli anni con numerose griffe della moda come Ferrè, Valentino, Trussardi. La collezione che segna l’esordio di questa nuova collaborazione è quella dell’Autunno Inverno 2018-19, con la Milano Men Fashion Week come vetrina privilegiata, e la durata della partnership sarà di cinque anni. Angela Ammaturo, AD di FMM, a cui fa capo Frankie Morello, ha motivato la scelta per la capacità dell’azienda di “lavorare a stretto contatto con la direzione creativa della Maison, al fine di interpretarne perfettamente le indicazioni trasformandole in calzature che sintetizzano stile e qualità”. The Marches company Rodolfo Zengarini S.r.l. acquires the production and distribution license to Frankie Morello footwear on an international level. Created in 1982, with its headquarters in Montegranaro, Rodolfo Zengarini Srl has collaborated over the years with numerous fashion designer labels like Ferrè, Valentino, and Trussardi. The collection that marks the debut of this new five-year partnership is that of the Fall/Winter 2018-19, with Milan’s Men Fashion Week as the privileged showcase. Angela Ammaturo, CEO of FMM, which owns the Frankie Morello brand, was motivated in making this decision thanks to Zengarini’s ability to “work in close contact with the creative management team of the Maison, with the aim of perfectly interpreting the trends and transforming them into footwear that is a perfect synthesis of style and quality”.

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HIGHLIGHTS

Lumberjack debuts with the ‘top’ UN.Code line Il nome è l’acronimo di UrbaNature Code: un codice estetico e funzionale che vuole fondere insieme il paesaggio metropolitano – Urban – e l’ambiente circostante – Nature – per dar vita a una collezione fortemente connotata. Una linea di calzature e abbigliamento première top di gamma, che disegna il codice estetico dell’uomo contemporaneo, in cui attività professionale e tempo libero sono in dialogo continuo. Tra i modelli di punta troviamo Manitoba, un ankle boot in pelle di vitello dallo spessore importante con effetto pull up, occhielli esagonali in oro e suola in carro armato di gomma naturale guardolata: una scarpa che diventa uno statement, per vivere la natura e la vita quotidiana in modo personale e unico. Presentata a Pitti Uomo, UN.Code sarà distribuita esclusivamente attraverso il canale tradizionale di fascia alta e non online: “L’inizio dell’alleanza tra il brand e la distribuzione tradizionale qualificata” - ha affermato Andrea Vecchiato, AD di Lumberjack - “ha come obiettivo quello di garantire al consumatore competenza, servizio e un prodotto di eccellente fattura e stile, non omologato”. Tra i piani di Lumberjack che si inquadrano in un’ottica di sviluppo della distribuzione tradizionale ci sono anche sei nuove aperture di monomarca in Asia, che seguono l’opening dello scorso ottobre a Dubai. The name and acronym of UrbaNature Code: an aesthetic and functional code that would like to merge the metropolitan panorama - Urban - together with the surrounding environment – Nature – in order to give life to a collection that is completely unique. This line of première footwear and apparel is top of the range, creating the aesthetic code of the contemporary man, with professional life and leisure time brought together in a constant dialogue with one another. Among the leading models, we find Manitoba, an ankle boot in calfskin with a prominent thickness characterised by a pull-up effect, hexagon-shaped gold eyelets, and a grip-fast natural welted rubber sole: a shoe that becomes a statement in experiencing nature and day-to-day life in a personal and unique way. Presented at Pitti Uomo, UN.Code will be exclusively distributed through traditional high-end channels and not online: “The beginning of this alliance between the brand and a traditional qualified distribution channel” - commented Andrea Vecchiato, CEO of Lumberjack - “is aimed at providing the consumer with expertise, service and a product of excellent manufacturing and style, which is without equal”. Among the projects of Lumberjack that are part of this strategy of traditional distribution are included six new flagship store openings in Asia, which follow in the wake of the opening in Dubai last October.

Fanga: Signature Goodyear collection, the strength of exclusivity Fedele al core business del brand, Fanga propone per il prossimo inverno la linea Signature Goodyear, una collezione di calzature realizzate da maestri artigiani attraverso lunghi processi manuali. I nuovi modelli – francesina, mocassino, doppia fibbia - mostrano una punta più allungata e hanno una costruzione progettuale esclusiva con il metodo di cucitura manuale Goodyear, che garantisce confort e flessibilità. Tra i pellami troviamo i vitelli francesi, l’alligatore del Mississippi, il vitello rovesciato, la preziosa e resistente pelle di razza e quella di lizard con perlatura sulle squame. Infine l’abbinamento al mondo orafo, che permette di personalizzare il tacco con un dettaglio in metallo prezioso creato ad hoc per ogni scarpa su esigenze del cliente. Loyal to the core business of the brand, Fanga proposes for the coming winter season the Signature Goodyear line, a collection of footwear made by expert artisans through time-consuming manual processes. The new models – oxford, moccasin, and double buckle – are more elongated in the toes with an exclusive design achieved through Goodyear manual stitching, thus guaranteeing comfort and flexibility. Among the leathers, we find French calfskin, Mississippi alligator, overturned calfskin, as well as precious and resistant stingray leather and lizard skins with pearling on the scales. Finally, finishes taken from the world of goldsmithry, which allows for the personalisation of the heel with a precious metal created ad hoc for each shoe in accordance with customer requirements, complete the collection.

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EXHIBITIONS

Mipel: the sensory bag Some previews of the contents belonging to the February edition of the prestigious showcase of leather goods and fashion accessories

Guardare, ascoltare, toccare”: un affascinante percorso sensoriale per raccontare la borsa della prossima stagione Autunno-Inverno 2018-19. Una cornice sensuale per presentare al meglio la selezione del 113.mo Mipel TheBagShow, il più importante evento internazionale dedicato alla pelletteria e l’accessorio moda, in scena dall’11 al 14 febbraio a FieraMilano. Ispirato alle architetture tubolari del Centro Pompidou nonché alle visionarie opere dell’artista Yayoi Kusama, l’allestimento curato dal creative director Matteo Zara si sviluppa in tre percorsi percettivi dedicati alla vista, all’udito e al tatto con l’intento di creare un ambiente di lavoro coinvolgente per aziende e buyer, capace di stimolare sensazioni e emozioni. Accanto alle novità, arrivano anche le conferme: le sezioni The Glamourous e Scenario, che fanno incontrare in modo innovativo offerta e domanda in fiera, rinnovano la presenza dopo i successi delle passate edizioni. Quanto ai contenuti, Glamourous, progetto patrocinato dalla Camera Italiana dei Buyer della Moda presenterà una selezione di 4 designer “adottati” da altrettanti selezionati compratori che esporranno le loro collezioni anche nei rispettivi store. Più alternativa la proposta di Scenario, che con questa edizione di Mipel consolida la collaborazione con la Camera Nazionale della Moda Italiana e promuove l’incontro tra creatività italiana e mercati esteri chiedendo a quattro buyer internazionali di sponsorizzare i più interessanti nuovi designer italiani. Mipel non ama stare stretto nei suoi confini: fuori salone, torna ad incontrare la città di Milano con una serie di iniziative culturali patrocinate dal Comune di Milano.

“Look, listen, touch”: a fascinating sensorial pathway depicts the bag for the coming Fall/Winter 2018-19 season. A sensual setting for the very best possible presentation of the selection belonging to the 113th Mipel TheBagShow, the most important international event dedicated to leather goods and fashion accessories on show from 11 to 14 February at FieraMilano. Inspired by the outer tubular architecture of the Pompidou Center as well as the visionary works of artist Yayoi Kusama, the setting is designed by the creative director Matteo Zara, who conceived three perceptual pathways dedicated to vision, hearing and touch, with the intent of creating an engaging working environment for businesses and buyers, which is capable of stimulating feelings and emotions. Next to the new setting, there is also the renewal of the event’s special exhibition areas: The Glamourous and Scenario sections, which act as an innovative meeting point between supply and demand at the fair, renewing their offering after the success of the previous editions. As far as the contents are concerned, Glamorous, with the sponsorship of the Italian Chamber of Fashion Buyers, will present a selection of 4 designers “adopted” by the same number of select buyers, who will give visibility to their collections also in the windows of their stores. More alternative is the proposal of Scenario, which with this edition of Mipel reinforces its collaboration with the National Chamber for Italian Fashion, promoting the matching between Italian creativity and foreign markets, while asking four international buyers to sponsor the most interesting new Italian designers. Mipel does not enjoy being limited to its four walls, and so outside of the fair, its appointments with the city of Milan are renewed through a series of cultural initiatives sponsored by the City of Milan.

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ASSI A TREN D SRL


EXHIBITIONS

Momad Shoes starts the engines

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’appuntamento con il meglio delle proposte dell’industria calzaturiera spagnola e internazionale è a Madrid, dal 2 al 4 marzo, nel comprensorio dell’IFEMA, con la quinta edizione di Momad Shoes. Protagoniste saranno le nuove collezioni per l’A/I 2018/19, all’insegna della moda, del design e dell’innovazione. Il Salone madrileno si svilupperà nei padiglioni 4 e 6, secondo una suddivisione merceologica chiara e studiata per ottimizzare la visita degli operatori professionali. Il padiglione 4 ospiterà l’Espacio Metro, un ambiente distintivo dedicato ai principali e più affermati marchi di calzature e borse, e Casual, dedicato all’abbigliamento informale, urban e confort. Sempre al 4 troveremo lo spazio EGO, con le aziende emergenti, e Contemporáneo, dove saranno presenti le aziende dallo stile tradizionale e artigianale. La sezione Urban&Young, dedicata agli accessori più urbani e sportivi, sarà invece accolta nel padiglione 6. L’area che collega le due sale ospiterà la sezione Kids, mentre l’area Sustainable Experience riunirà le aziende calzaturiere più ‘green’. Accanto alle attività commerciali, Momad Shoes proporrà una vasta gamma di attività volte ad arricchire l’esperienza del visitatore, tra le quali ricordiamo il Forum dedicato alla discussione di temi di particolare attualità e interesse per il settore, ma anche le sfilate di moda dal vivo e i progetti innovativi come Momad 4.0, la piattaforma dedicata alle soluzioni di vendita al dettaglio. Una serie di mostre, aree relax e ristorazione completeranno l’offerta di questa prossima edizione di Momad Shoes, teatro di incontro di nuove tendenze, industria e business.

The appointment with the best proposals offered by the Spanish and international footwear industries will be held in Madrid from 2 to 4 March, at the IFEMA exhibition complex, as part of the fifth edition of Momad Shoes. The protagonists will be the new collections for F/W 2018-19, in the spirit of fashion, design, and innovation. The Madrid showcase will accordingly be held in Halls 4 and 6 of the complex, with a clear division according to product type that has been studied to optimise the visit of industry professionals. Hall 4 will host the Espacio Metro, a distinct area dedicated to the leading and most well-established brands of footwear and bags, while the Casual area will feature informal, urban, and comfort apparel. Always in Hall 4, the EGO area will showcase emerging brands, while Contemporáneo will present businesses that are characterised by a traditional and artisanal style. The Urban &Young section, dedicated to the most urban and sporty footwear and accessories, will instead be hosted in Hall 6. The area connecting the two halls will feature the Kids section, while the Sustainable Experience area will reunite the most eco-friendly ‘green’ footwear proposals. Next to the business side of things, Momad Shoes will also propose a vast range of activities aimed at enriching the experience of the visitor, including not only the Forum dedicated to the discussion of the most relevant sector themes, but also live fashion shows and innovative projects like Momad 4.0, the platform dedicated to retail solutions. A series of shows and areas for relaxation and dining will complete the offering of the next edition of Momad Shoes, the platform that reunites new trends, industry, and business.

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SH OESY s .r.l.


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Manas: a return to its roots n marchio storico quello di Manas, che affonda le proprie radici nel lontano 1956 quando a Montecosaro, nelle Marche, Giuseppe Sagripanti avvia un piccolo laboratorio artigianale. Una storia che è strettamente legata a quella del suo territorio e ad un ‘saper fare’ che ha reso questo distretto calzaturiero celebre nel mondo. Oggi Manas vuole attingere proprio da questo passato di lavorazioni artigianali, di cura per il dettaglio, di attenzione al confort per rilanciare il marchio: un ritorno al passato per proiettarsi nel futuro. “Vogliamo ripartire dal prodotto e da quello che sappiamo fare meglio, con una calzatura calda, comoda, dallo stile casual, di moda ma mai estrema, pensata per essere portata nelle diverse occasioni della giornata” - racconta Claudio Sagripanti -. “La nostra donna di riferimento è dinamica e moderna, e cerca una calzatura pratica, funzionale, bella ma che sa andare oltre la contingenza della moda. Abbiamo in particolare in mente il mercato scandinavo e del nord Europa”. Un occhio di riguardo va quindi ai materiali protettivi, alle pellicce, ai montoni, ai camosci morbidi. Insomma, uno stile Manas nella sua accezione più autentica. “Ritorna anche il legame con il territorio, con la scelta di riportare una parte della produzione in Italia (circa il 30%), conseguente anche al riallineamento dei costi di produzione nell’Est Europa con quelli nazionali”. “Al contempo - prosegue Sagripanti - lavoreremo su alcuni aspetti tecnologici volti a rendere le nostre calzature ancora più confortevoli. Mi riferisco in particolare alla tecnologia ‘Stitch and Turn’, che lavora la tomaia rovesciata sulla suola, evitando così l’uso di colle e garantendo al contempo un risultato improntato alla massima leggerezza e confort. Stiamo inoltre mettendo a punto l’introduzione di un’innovativa tecnologia che ci vede pionieri in ambito calzaturiero, particolarmente indirizzata ai paesi freddi: un tessuto brevettato, che presenteremo in anteprima a Micam, in

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Manas is a historic brand with its roots sunk in long-ago 1956, when at Montecosaro, in the Marches, Giuseppe Sagripanti founded a small artisanal workshop. A story that is closely connected to its territory and the “know-how” that has made this footwear-manufacturing district famous around the world. Today, Manas would like to draw upon this past of craft workmanship, meticulous details, and attention to comfort in order to relaunch the brand: a return to the past in order to launch itself into the future. “We would like to start again from the product and from what we know how to do best, with a warm, comfortable, shoe characterised by a casual style and a sense of fashion that is never over the top, suitable for a number of different occasions over the course of the day”- explains Claudio Sagripanti -. “Our woman of reference


COMPANY

grado di offrire un calore ottimale e una particolare leggerezza, ma a costi più competitivi rispetto alle classiche pellicce e montoni”. “I fondi, al contempo, pur rimanendo visivamente corposi, si alleggeriscono nei materiali, per essere indossati più ore al giorno nel massimo confort, e si completano con solette in memory foam”. La nuova collezione Manas rilancia quindi un’immagine del brand fortemente caratterizzata e precisa. “Naturalmente - sottolinea Claudio Sagripanti - il servizio resta al centro della nostra strategia di brand: quindi, puntualità delle consegne, attenzione al cliente, riassortimenti veloci. Insomma, con tutta la serietà e la passione Manas di sempre”!

is dynamic and modern, and in search of practical, functional, and attractive footwear, with the ability to go beyond the dictates of fashion. We have the Scandinavian and Northern European markets especially in mind for this”. Accordingly, there is a special focus on protective materials, fur, sheepskin, and soft suede. In other words, a Manas inspired-style in its most authentic sense. “The close ties with the territory also return, with the decision of bringing part of the production back to Italy (around 30%), also following the realignment of Eastern Europe production costs and national ones”. “At the same time - continues Sagripanti - we will work on some technological aspects aimed at making our footwear even more comfortable. I am referring in particular to ‘Stitch and Turn’ technology, which sees the upper of the shoe stitched directly to the sole inside out, thus avoiding the use of glues and guaranteeing at the same time a result that is characterised by maximum lightness and comfort. We are also fine-tuning the introduction of an innovative technology that sees us as pioneers in the footwear manufacturing industry and which is especially suited to countries with colder climates: a patented fabric, which we will present in a preview at the Micam, capable of offering optimal warmth and a unique lightness, but at a much lower lost than classic fur and sheepskin”. “At the same time, the outsoles, while remaining visibly bulky, are lightened in their materials, allowing them to be worn for long hours every day in maximum comfort, with memory foam insoles completing them”. Thus, the new Manas collection relaunches the image of a brand that is quite unique and distinct. “Naturally - underlines Claudio Sagripanti - service remains at the heart of our brand strategy: so, on-time deliveries, attention to customers, and quick re-stockings. In other words, with all the seriousness and passion that has always been a part of Manas”!

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Premium and Panorama: fashion trendsetters in Berlin

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remium e Panorama proseguono nel loro sviluppo e, tra ingrandimenti dello spazio di esposizione e crescita nell’offerta (al primo ha giovato lo spostamento del salone Show & Order alla contigua Kühlhaus, in una formula rinnovata), nonché prime assolute o ritorni di marchi nella stabilità garantita da una formula ormai consolidata (il secondo), i saloni moda berlinesi si confermano i veri e propri trascinatori del mondo fashion in Germania. Con un totale di 1.800 marchi, di cui l’80% provenienti dall’estero, e oltre il 30% di new entry, le fiere del Gruppo Premium - PREMIUM, SHOW & ORDER, SEEK, BRIGHT e #FASHIONTECH - hanno offerto una panoramica completa e d’alto livello del mercato internazionale della moda, tra calzatura, accessori, lifestyle, street style, athleisure, beauty e focus sulle tendenze più nuove e fresche. In particolare, alla manifestazione di riferimento Premium, accolta come di consueto negli spazi della Station di Berlino, l’atmosfera generale si è confermata vivace e positiva, con l’area dedicata ai premiati dell’award Young Talents che ha messo in primo piano la nuova generazione di talenti con le creazioni di YVY nell’ambito accessori, Julia Seemann e Kenneth Ize rispettivamente miglior collezione donna e uomo, e un premio speciale dedicato ai capospalla che ha premiato il marchio Templa. Panorama, locata nella struttura della Messe Berlin, ha presentato anche quest’anno un ricco programma tra espositori, seminari e eventi mondani. Un ampio ventaglio di collezioni di calzature donna, uomo e bambino con più di 800 collezioni esposte su 45.000 mq2. Tra le novità di questa edizione, grande favore ha suscitato l’estensione del secondo giorno di fiera in un “community day” che ha ospitato, tra le altre cose, eventi, installazioni, presentazioni e lecture riguardanti moda e lifestyle a 360°, dalla cultura urbana alle soluzioni tech per il fashion. Appuntamento con le prossime edizioni dal 3 al 5 luglio 2018, nelle rispettive location.

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The Premium and Panorama fairs continue their development, and with the expansion of the exhibition space and growth in the offer (the first benefitted from the move of the Show & Order fair to the adjacent Kühlhaus, in a renewed formula) and absolute firsts or return of brands in the stability guaranteed by a consolidated formula (the second), the Berlin fashion fairs have shown to be the true drivers of fashion in Germany With a total of 1,800 brands, 80% of which are from abroad and more than 30% new entries, the fairs of the Premium Group - PREMIUM, SHOW & ORDER, SEEK, BRIGHT and #FASHIONTECH have provided a comprehensive and important overview of the international fashion market, such as footwear, accessories, lifestyle products, street styles, athleisure, beauty, focusing on the newest and coolest trends. In particular, the general atmosphere of the reference event, Premium, which as usual was held in the spaces of the Berlin Station, has proved to be lively and positive. The area dedicated to the winners of the Young Talents award put the spotlight on the new generation of talents with accessories created by YVY, as well as the best women’s and men’s collection respectively by Julia Seemann and Kenneth Ize, and a special award dedicated to outerwear, which went to the Templa brand. Panorama, held at Messe Berlin, once again presented a rich program of exhibitors, seminars and social events. A wide range of women’s, men’s and children’s shoes with more than 800 collections exhibited on an area of 45,000 square meters. The extension of the fair to a second day with the new “community day” was enthusiastically received. Among other things, it hosted events, installations, presentations and lectures on every aspect of fashion and lifestyle from urban culture to tech solutions. The next editions are scheduled for July 3rd to 5th 2018, in the respective locations.


EXHIBITIONS

YVY

Lontane dalla produzione di massa, le collezioni di YVY puntano tutto su pezzi sapientemente sviluppati artigianalmente, usando materiali selezionati di altissima qualità. Giocando con il concetto di personalizzazione di ogni elemento, Yvonne Reichmuth propone una moda customizzata e sartoriale, e decisamente sensuale. La sua produzione si compone di pezzi totalmente indipendenti dalle stagioni e tendenze tra borse, cinture, abbigliamento, harness e gioielli, centrando il tutto su due punti cardine: tradizione artigianale e innovazione contemporanea. Trafori minuziosi, imbracature dai tagli sensuali e accattivanti, polsini e cappelli, borse, bustini e cinture sfrangiate sono il risultato di una ricercata manualità. Far away from mass productions the YVY collections put all its eggs in skillfully hand-crafted pieces, using select high-quality materials. Playing with the concept of personalization of each element, Yvonne Reichmuth proposes a customized and sartorial kind of fashion, decidedly sensual. Her production is made of pieces totally independent from the seasons and trends: bags, belts, clothing, harnesses and jewels, centering everything key points: craftsmanship tradition and contemporary innovation. Meticulous openwork, sensually cut captivating harnesses, cuffs, bodices and frayed belts are the results of refined manual skills.

MIMO Bags

Mimo Bags è un marchio belga, fondato da Michèle Mottrie che si ispira alla street fashion e all’arte. Rappresentano quel tocco di design in più capace di rendere ogni look upto-date. “Mostra ciò che hai, nascondi ciò di cui hai bisogno” è il motto del brand e un modo perfetto per descrivere le donne del 21° secolo. Tutti noi amiamo mostrare gli aspetti più interessanti della nostra vita sui social network, quindi perché non ricrearlo in un oggetto che si porta con sè tutto il giorno? Le borse Mimo sono per metà trasparenti, possono mostrare che tipo di persona sei e i tuoi interessi. Un rossetto, un profumo, una bella immagine Polaroid possono trasformare questa borsa nel tuo stile di vita. D’altra parte, ci sono alcune cose nella borsa di una donna che non hanno bisogno di essere viste... Ecco perché c’è sempre una pochette interna per proteggere la privacy. Tra i materiali, pelle, camoscio e fake fur, e naturalmente pvc.

Mimo Bags is a Belgian brand, founded by Michèle Mottrie, inspired by street fashion and art. The brand loves to add that little extra in the design to make your outfit look up to date. “Show what you got, hide what you need” is a catchy motto and a perfect way to describe women of the 21st century. We all love to create a more interesting life on social media, so why not in something you carry around all day? The Mimo bags are half see-through, which means you can show the world ‘on purpose’ what kind of person you are and your interests. A lipstick, some perfume, a nice Polaroid picture are all part of turning this bag into your own lifestyle. On the other hand, there are a few things in a woman’s purse that doesn’t need to be seen... That’s why there is always a little purse inside to hide those items. Among the materials, leather, suede and fake fur, and of course pvc.

PALLAS

Fondato dall’architetto Carolina Palla Neves nel 2014, il brand Pallas mira a creare pezzi meravigliosamente unici e speciali, con grande attenzione ai dettagli e grazie al supporto dell’artigianato locale. È caratterizzato da un mix eclettico di trame e motivi, tessuti, vera pelle e altri piccoli accessori che conferiscono al marchio portoghese un’eleganza semplice e uno stile funzionale. Pallas lancia per il prossimo inverno la collezione denominata Wool composta da calzature, accessori e poncho. La pelle e il “burel” sono il punto di partenza per una collezione originale, confortevole e naturale, essendo quest’ultimo un prodotto 100% lana di origine portoghese, proveniente più precisamente dalla Serra da Estrela, luogo di origine della creatrice del marchio. Questa collezione è proposta non solo sul mercato nazionale, ma anche per l’esportazione dove la produzione made in Portugal è sempre più apprezzata. Founded by architect Carolina Palla Neves in 2014, the Pallas brand aims to create wonderfully unique and special pieces, with great attention to detail and thanks to the support of local craftsmanship. It features an eclectic mix of textures and patterns, genuine leather, fabrics and other small accessories to give the Portuguese brand a simple elegance and functional style. Pallas launches for next winter the collection called Wool consisting of footwear, accessories and ponchos. The leather and the “burel” are the starting point for an original, comfortable and natural collection, as the latter is a 100% wool product of Portuguese origin, coming more precisely from the Serra da Estrela, place of origin of the brand’s creator. This collection is proposed not only on the national market, but also for the export as the made in Portugal production is increasingly appreciated.

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EXHIBITIONS

Z Zegna

Trekking becomes the intrepid protagonist of the season

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Pitti Immagine Uomo: upturn evidence quattro giorni di Pitti Immagine Uomo 93 si sono conclusi con ottimi risultati in termini di numeri e qualità dei contenuti presentati alla Fortezza da Basso e in città. Un’edizione che ha registrato un significativo aumento (+2.5%) rispetto allo scorso gennaio, per un totale di quasi 25.000 buyer arrivati al salone (oltre 600 in più rispetto a un anno fa), e un numero complessivo di visitatori che ha superato come previsto le 36.000 presenze. L’atmosfera vivace e propositiva per le collezioni menswear, accessori e lifestyle ha rappresentato la migliore partenza per la nuova stagione della moda internazionale. “E’ un bilancio molto positivo, nei numeri e nell’atmosfera frizzante che abbiamo vissuto in queste giornate”, ha commentato Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine. “Ancora una volta ci tengo a sottolineare il grande lavoro fatto dalle aziende espositrici, la ricerca, l’innovazione, l’eccellenza manifatturiera e la qualità stilistica che hanno saputo esprimere nelle loro collezioni. I feedback raccolti a caldo raccontano di una grande dinamicità in Fortezza e in città. Insieme a tutto ciò, ovviamente, c’è anche una forte soddisfazione per il numero e l’importanza dei compratori presenti: tutti i migliori negozi e department store internazionali e i più importanti shop online”. I buyer esteri hanno registrato una crescita del +4% (oltre 9.200 in totale i buyer internazionali), con ottime performance da Corea (+14%), Russia (+31%), Francia (+3,5%), Olanda (+15%), Giappone (+3%), Stati Uniti (+20% nel numero dei negozi), Turchia (+23%), Austria (+8%) e Portogallo; molto bene mercati relativamente nuovi come Messico, Australia, Brasile e India; tra i paesi nord europei spiccano i risultati di Norvegia e Finlandia (Guest Nation di questa edizione), ma forse a sorprendere maggiormente è l’exploit di tutta l’area dell’Europa dell’Est (Polonia al raddoppio dei suoi compratori, Repubblica Ceca, Ungheria, Romania, Bulgaria, Slovacchia), seguita dai Balcani (Serbia, Slovenia e Croazia), per finire all’Estonia nell’area baltica. In crescita confortante anche i numeri del mercato italiano (+1,5%), che si è attestato intorno ai 15.750 compratori registrati. Tra le tendenze viste per la calzatura, si conferma lo stile heritage che punta a emozionare attingendo a un archivio inteso come fonte di ispirazione creativa e un passato inteso come limite tecnico da superare. Le collezioni si fanno sempre più esclusive e handmade, firmate da abili artigiani, capaci di coniugare le pratiche di un antico saper fare ad uno sguardo sull’oggi. Pellami pregiati ed esotici lavorati a mano nobilitano business bag da gentleman cosmopoliti o accessori per il nuovo dandy, mentre calzature nate in laboratori ricchi di storia dettano trend evergreen ma innovativi. Un nuovo dress code evidenziato in questa edizione è quello luxury underground dei nomadi spiritual-metropolitani, dove scarpe e borse in pelle si abbinano a tessuti high-tech innovativi. Ai piedi, trekking boot rivisitati o urban sneaker high top con cuciture a contrasto e imbottiture, che intrecciano design nordico e know-how italiano e stemperano le frontiere tra bellezza e funzionalità.

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Il brand prosegue il suo percorso di sviluppo di un guardaroba performancedriven, dove le caratteristiche sartoriali e tecniche si fondono in uno stile multifunzionale per un uomo che ama gli spazi all’aria aperta. La combinazione di comfort e performance ritorna questa stagione con una nuova interpretazione. Sneaker e trekking boot con dettagli nell’innovativo materiale TECHMERINOtm e suola high-impact spianano la strada al mondo dell’avventura. Allo stesso modo, i colori caldi e le ricche fantasie, rappresentano un tributo allo spettacolare paesaggio dell’Oasi Zegna nelle Alpi Biellesi, una vasta area montana protetta di circa 100 km2 ad accesso libero.


EXHIBITIONS

The brand continues its commitment to developing performance-driven wardrobes, where tailored and technical characteristics merge to create a multifunctional style for a man who loves the outdoors. The combination of comfort and performance returns this season with a new interpretation. Sneakers and trekking boots with details in innovative TECHMERINO™ material and high-impact soles pave the way for adventure. In the same way, the warm colours and rich patterns pay homage to the spectacular landscape of the Zegna Oasis, a vast mountain area that covers a freely accessible area of about 100 km2 in the Alps around Biella.

Felisi

Bags designed and created to last, and to be a faithful traveling companion

The four days of Pitti Immagine Uomo 93 ended with excellent results in terms of numbers and quality of content presented at Fortezza da Basso and around the city. The edition registered a significant increase (+2.5%) compared to last January, with almost 25,000 buyers arriving at the fair (600 more than a year ago), and an overall number of visitors exceeding the expected 36,000. The lively and proactive atmosphere for the menswear, accessories and lifestyle collections was the best starting point for the new season of international fashion. “It was a very positive outcome, both in terms of numbers and in the lively atmosphere that we have seen in these days”, said Raffaello Napoleone, CEO of Pitti Immagine. “Once again, I would like to highlight the great work done by the exhibiting companies, the research, innovation, manufacturing excellence and stylistic quality they managed to express in their collections. The immediate feedback conveys the dynamic feeling in the Fortezza and around the city. Of course, this was combined with the great satisfaction for the number and importance of the buyers in attendance: all the best shops and international department stores and the most important online shops”. Foreign buyers grew by 4% (more than 9,200 international buyers in total) with excellent performances from Korea (+14%), Russia (+31%), France (+3.5%), the Netherlands (+15%), Japan (+3%), United States (+20% in the number of shops), Turkey (+23%), Austria (+8%) and Portugal. Relatively new markets such as Mexico, Australia, Brazil and India did very well. Among the northern European countries, the results for Norway and Finland (Guest Nation of this edition) stood out, but perhaps the most surprising aspect was the exploits of the whole area of Eastern Europe (Poland doubled its buyers, Czech Republic, Hungary, Romania, Bulgaria, Slovakia), followed by the Balkans (Serbia, Slovenia and Croatia), and ending with Estonia in the Baltic area. The numbers for the Italian market (+1.5%) were also comforting, with around 15,750 registered buyers. Among the trends seen in the footwear sector, the heritage style is confirmed which brings excitement by drawing on an extensive archive as a source of creative inspiration and a past intended as a technical limit to be overcome. The collections are exclusive and handmade by skilled artisans able to combine the practices of an ancient know-how with a contemporary look. Fine, exotic, hand-processed hides enhance men’s cosmopolitan business bags or accessories for the new dandy, while shoes created in laboratories rich in history dictate the evergreen, yet innovative trends. A new dress code highlighted in this edition is the luxury underground one of spiritual-metropolitan nomads, where leather shoes and bags combine with innovative high-tech fabrics. On the feet, trekking boots or high-top urban sneakers are revisited with contrasting stitching and padding, that mix Nordic design and Italian know-how and blend the borders between beauty and functionality.

Per la creazione dei suoi prodotti, Felisi utilizza pregiati pellami uniti al canvas o al nylon, in un’ampia varietà di colori e combinazioni. Lo stemma - uno scudo con l’albero rigoglioso di mele d’oro - che contraddistingue tutti gli accessori, appartiene alla famiglia nobiliare ferrarese. To create its products, Felisi uses the finest leather together with canvas or nylon in a wide range of colours and combinations. The crest, a shield with a tree full of golden apples - featured on all the accessories - belongs to the noble family from Ferrara.

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EXHIBITIONS

Moreschi

A collection that recounts a style born from the contamination between the spirit of reportage and handmade art

Moreschi sceglie l’Antartide per affrontare il suo viaggio nell’Autunno-Inverno 2018-19. Esplorazione che per il brand vigevanese si traduce nella scoperta di nuovi materiali, nuovi abbinamenti e nuove forme. Ogni modello è una sintesi di materiali, talento ed emozioni. La slip-on semplice ma sofisticata, la sneaker smart-casual con doppia fibbia, il tradizionale anfibio e il mitico trappeur trovano una perfetta combinazione con un elegante e ricercato cavallino. Un particolare abbinamento tra suede e montone rovesciato interpreta - e “riscalda” - un insolito mocassino penny loafer. Moreschi chose Antarctica for its Autumn-Winter 2018-19 journey. An exploration that the Vigevano-based brand translates into the discovery of new materials, new combinations and new shapes. Each model is a synthesis of materials, talent and emotions. The simple, yet sophisticated slip-on, the smart-casual sneaker with double buckle, the traditional combat boot and the legendary trappeur shoes pair beautifully with elegant and refined cavallino leather. A special combination of suede and inverted sheepskin interprets - and “warms up” - an unusual penny loafer.

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I29 - a.testoni

A collection that captures the street rhythms, where the energetic charge of street art explodes and lives

Espressione significativa e perfetta di questo mondo è la 6Stars Ninja: black & white per la nuova sneaker in tessuto tecnico con dettagli in pelle che si indossa come una calza, rendendo ogni movimento fluido e simbiotico. La sneaker adatta al freddo più intenso abbina la pelle al montone eco. Bianco e nero sono spezzati da tocchi di argento e oro. Molto bella, molto confortevole, molto calda e molto trendy. A significant and perfect expression of this world is the new 6Stars Ninja: a black white sneaker made of technical fabric with leather details that is worn like a sock, making every movement fluid and symbiotic. The sneaker is suitable for intense cold weather, and combines leather with eco-friendly sheepskin. White and black are broken by touches of silver and gold. Very beautiful, very comfortable, very warm and very trendy.

Alberto Guardiani

The underlying theme, the movement: a technical and stylistic evolution starting from history, craftsmanship and dedication Focus sul polacchino d’ispirazione trekking con fondo running, in crosta bicolore a taglio vivo foderato in morbido montone, chiusura a strap e dettaglio in metallo logato. È un boot che combina tutte le caratteristiche di una sneaker, come il fondo running e nuance legate allo sport, ad una tomaia minimal-futurista di un hiking boot destrutturato e ricomposto con chiusura strap.

The focus is on trekking-inspired laced ankle boots with running bottom in a two-tone raw edge crust lined in soft sheepskin, with a strap closure and metal logo. This boot combines all the characteristics of a sneaker, such as the running bottom and sportive look, with the minimal-futurist upper of a de-structured and reassembled hiking boot.

Doucal’s

Elegant Italian handcrafted shoes that embrace a modern perspective

Indispensabili nel guardaroba maschile di oggi, le calzature Doucal’s uniscono il look inglese alla calzata confortevole tutta made in Italy, garantita da una soletta nel sottopiede dove uno strato di carboni attivi garantisce freschezza e azione antibatterica. A must-have wardrobe item for today’s man, the Doucal’s shoe combines the English look with the comfort of an Italian shoe, guaranteed by a sockliner in the insole with an activated carbon coating that guarantees freshness and antibacterial action.


EXHIBITIONS

Franceschetti

Entirely hand-crafted, the footwear collections of the brand combine Italian manufacturing quality with the language of art to create one-of-akind pieces

Franceschetti, in partnership con la Fondazione Mazzoleni Onlus, che opera nel campo dell’arte e da sempre pone grande attenzione alle nuove leve emergenti, presenta la collezione “Passi nell’Arte”: cinque modelli di calzatura in cui l’opera è impressa con accurata fedeltà sul cuoio della suola, grazie ad una tecnica artigianale simile al tattoo. Le opere sono di Sabrina Golin, Mirella Scotton, Irma Servodio, Francesca Sirianni e Francesco Verdi. In partnership with the Fondazione Mazzoleni Onlus, which operates in the field of art and has always focused on new emerging levers, Franceschetti presents the “Passi nell’Arte” collection: five shoe models where the work is imprinted with accurate faithfulness on the leather sole, thanks to a special artisan technique similar to tattooing. The works are by Sabrina Golin, Mirella Scotton, Irma Servodio, Francesca Sirianni and Francesco Verdi.

ratelli

osse i

A linear and sophisticated design where simplicity becomes an accessible luxury

Assoluto fil rouge, le cuciture a vista con un motivo a zig zag mixate alle infilature colorate, firma dei maestri artigiani dell’azienda milanese. Il decoro, che gioca con materiali e bicolori, è protagonista. L’icona Brera è arricchita da dettagli in raso su nappine, giro mocassino, sottopiede e orlatura. Il colore viene rimosso e poi riapplicato, dando vita a sfumature molte intense. Più sportiva la versione con fondo di grosso volume ma ultra leggero e zig zag realizzato sul giro mocassino. The absolute distinguishing feature is the visible stitching with zigzag pattern mixed with coloured threads, a signature of the master craftsmen of the Milan company. The protagonist is the decoration, which plays with materials and two-tones. The Brera icon is embellished with satin details on tassels, moccasin lap, insole and edge. The colour is removed and then reapplied, giving life to numerous intense nuances. The version with large, but ultralight bottom and zigzag on the moccasin lap has a sportier look.

Clarks Originals

The focus is on a relaxed concept that combines classic craftsmanship with an innovative design, characterized by a captivating casual/sport look Uno spirito di originalità permea la collezione con le sue icone come il desert boot, la wallabee e il desert trek, attraverso nuove innovazioni come trigenic evo. Tutti i nuovi stili prendono ispirazione del design dall’archivio o dalla reinterpretazione di stili storici.

A spirit of originality permeates the collection of icons such as the desert boot, wallabee and desert trek, with the use of new innovations such as Trigenic Evo. New styles draw inspiration from the archival design or from a reinterpretation of historic styles.

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A re-proposal of the brand’s original values, starting from the casual world, which has been reinterpreted in an urban style

La collezione AW 2018/19, nasce da una mixture tra street style anni ‘90 dei sobborghi di Rotterdam e abbigliamento sportivo, caratteristico della sottocultura olandese “gabber”. Particolare caratteristico è lo stile gender free, libero da ogni connotazione di genere ed è proprio con questo spirito che la collezione prende forma. The AW 2018/19 collection features a mixture of 90s street styles from the suburbs of Rotterdam and sportswear, a characteristic of the Dutch “gabber” subculture. A special feature is the gender-neutral style, free from any sexspecific directives which is the driving spirit of the collection.

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RETAIL

Le Solferine Milano, the footwear lounge

Silvia Bertolaja with Georgia Turri (af-magazine accessory market editor)

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l vero salotto milanese della calzatura bella e ben fatta si trova in Via Solferino 2, a Milano. “Le Solferine”, aperto nel 1984, è gestito da tre dei quattro fratelli Bertolaja: Silvia, Paola e Stefano, abituati a prendere tutte le decisioni sempre insieme. Nella stessa Milano - in zona Isola - hanno poi aperto, nel 2000, un’altra graziosa bomboniera retrospettiva, che hanno chiamato “Le Vintage”. Nel 2016 l’e-commerce e la nascita del sito lesolferine.com (che oggi copre il 30% del fatturato). Tra i principali fattori di successo dei loro negozi la scelta di seguire il “mutare dei tempi, piuttosto che le tendenze” e la decisione di assecondare sempre il proprio gusto personale nell’acquisto dei modelli da vendere in negozio (prezzi fra i 150 e i 500 euro) - fra cui anche due brand di proprietà: “Le Solferine” e il ricercato “Silvia Bertolaja”. “Cerchiamo di introdurre novità ogni quindici giorni e, per non perdere l’attenzione delle clienti, rinnoviamo la vetrina due volte alla settimana. Lo stesso criterio lo applichiamo all’home page dell’e-commerce”. Ma quanto conta l’atmosfera di un negozio per dar forza al sell-out? Molto, visto che le clienti di Le Solferine amano ritrovarsi e passare del tempo nel piccolo negozio in Brera per gustare le nuove collezioni e scoprirne la storia. “Il nostro è un salottino dove dedicare un po’ di tempo a se stesse e rilassarsi… in questo senso il servizio diventa fondamentale, come ricordare non solo ciò che le clienti hanno già acquistato, ma anche in quali occasioni le hanno indossate”.

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L’online non sembra contraddire questo tipo di esperienza di consumo. Infatti, da Le Solferine sostengono che l’e-commerce abbia aiutato anche le vendite in negozio: “Le clienti vedono la nostra offerta on-line e poi ci chiamano per sapere se un certo prodotto è disponibile, magari in altro colore (e cerchiamo sempre di procurarglielo)… Internet ci ha permesso ancor più interazione”. Mentre due anni fa la crisi rappresentava un “vero incubo” oggi l’atmosfera è migliorata, “c’è più entusiasmo, una positività diversa dall’euforia di fine anni novanta, ora è più concreta e attenta al rapporto qualità/prezzo”. Interessante notare come, per Le Solferine, dovrebbe cambiare l’offerta: “Ci piacerebbe non avere più stagionalità! Ormai le clienti cercano qualsiasi tipologia di prodotto in ogni periodo dell’anno”. E se Anniel e Pomme D’Or risultano i marchi più apprezzati del momento, è la comodità che premia sempre: “È il fattore fondamentale che guida la scelta dei prodotti. È il primo, vero motivo per il quale una cliente torna a comprare le nostre proposte, che per la prossima estate vedono primeggiare sandali semichiusi, in varie altezze, non completamente nudi… Moltissimi colori e materiali metallizzati”. The true beautiful and well-made Milanese footwear lounge is located in Via Solferino 2, in Milan. “Le Solferine”, opened in 1984 and is run by three of the four Bertolaja siblings: Silvia, Paola and Stefano, who are used to take all decisions together. In the same city of Milan - in the Isola area – in 2000 they opened another cozy room called “Le Vintage”. In 2016 they started ecommerce with the birth of the website lesolferine.com (which today covers 30% of their turnover). Amongst the main success factors of their stores, the choice to follow the “changing of times, rather than trends” and the decision to always indulge their personal taste in the purchase of models to be sold in the store (price range between 150 and 500 euro) - including two proprietary brands: “Le Solferine” and the valued “Silvia Bertolaja”. “We try to introduce new products every fortnight and, in order not to lose the

customers’ attention, we renew the storefront window twice a week. We apply the same criterion to the e-commerce home page”. But how important is the atmosphere of a store to give strength to the sell-out? It is very important, since the customers of Le Solferine love to meet and spend time in the small shop in Brera to enjoy the new collections and discover their history. “Ours is a small lounge where you can devote time to yourself and relax... in this sense the service becomes fundamental, in order not just to remember what customers already bought, but also on what occasions they used the bought items”. Selling online does not seem to contradict this type of consumer experience. In fact, at Le Solferine they claim that ecommerce has also helped in-store sales: “Customers see our online offer and then call us to know if a certain product is available, maybe in another colour (and we do our best to get it)... Internet has allowed us even more interaction”. While two years ago the crisis was a “real nightmare”, today the atmosphere has improved, “there is more enthusiasm, a positive attitude that differs from the euphoria of the late nineties, now is more concrete and attentive to the quality/price ratio”. It is interesting to note how the offer should change for Le Solferine: “We would like to stop having seasonal products! Now customers look for any type of item at any time of the year”. And if Anniel and Pomme D’Or are the most appreciated brands of the moment, comfort rewards all the time: “It is the fundamental factor that drives the product choice. This is the first real reason why a customer returns to buy our proposals, which for the next summer will see not completely bare semi-closed sandals in different heights and... Many colors and metallic materials”.


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