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SUPER ROBOT FILES ス ー パ ー ロ ボ ッ ト フ ァ イ ル
1963/1978
Š 2014 EDIZIONI BD Per il logo SRF Š Fabrizio Modina Concept e testi: Fabrizio Modina A cura di Jacopo Costa Buranelli Graphic design e impaginato: Studio Pixel di Mirko Guidi Materiale fotografico: Davide Balducci Editing e proofreading: Giulia Morganti Un ringraziamento speciale a Francesco Nicodemo Stampa: Grafiche Ambert, Verolengo (TO) ISBN : 9788868830489 Prima edizione Ottobre 2014
dI CaRLO ChaTRIan
pag. 004
PREFazIOnEdI FaBRIzIO mazzOTTa
pag. 006
InTROdUzIOnE
pag. 008
1963 1966 1972 1973 1974 1975 1976 1977
pag. 019 pag. 025 pag. 029 pag. 047 pag. 051 pag. 069 pag. 109 pag. 143
1978
pag. 181
RIngRazIamEnTI
pag. 198
BIBLIOgRaFIa
pag. 199
1972 aSTROgangER
mazIngER z SUPER ROBOT FILESt 029
mazIngER z R
educe dal successo del controverso Devilman, il mangaka Go Nagai (1945) immagina, in una claustrofobica e ordinaria giornata di traffico nella Tokyo metropolitana, un gigante meccanico che si erga oltre le distese immobili di auto, per condurlo dove non è concesso arrivare agli uomini comuni. Nasce così Energer Z, poi cambiato in Iron Z, colosso di metallo alto quasi 20 metri. Fin qui nulla di veramente nuovo, ma l’illuminazione arride a Nagai, che si domanda perché limitarsi a telecomandare il robot esternamente, come successe per Tetsujin 28 Go, quando sarebbe molto più coinvolgente poterlo condurre stando al suo interno, proprio come se fosse un’automobile. Da qui l’idea geniale: il pilota a bordo della sua motocicletta sfida la gravità percorrendo la rampa sulla schiena del robot, posizionandosi sulla sommità della testa e prendendo il controllo dell’automa. L’unione tra cervello umano e cervello meccanico è completa e perfetta. L’idea della moto viene presto sostituita da un piccolo veicolo aereo e il nome del robot ulteriormente cambiato in Mazinger Z, dal giapponese Ma-Jin, “dio demone”. I bozzetti diventano un manga (ottobre 1972) e il manga diventa quasi immediatamente un anime. È il dicembre 1972: Mazinger Z compare sulla Fuji Television e rivoluziona completamente il mondo dei robot, della fantascienza e dell’animazione in generale. Prodotta da Toei Doga, la serie conta ben novantadue episodi (regia di Yugo Serikawa, Toshio Katsuda, Tomoharu Katsumata, Takeshi Shirado, Nobuo Ohnuki), nell’arco dei quali si vede nascere Mazinger Z e se ne seguono l’evoluzione tecnologica e le battaglie cruente al limite del possibile, sino alla sospirata conclusione. MAZINGER Z (pronuncia: Mazinger Zed), alto 18 metri e pesante 20 tonnellate, porta questa lettera nel suo nome perché forgiato con l’indistruttibile Superlega Zeta (Chogokin Z), ed è stato costruito dal Professor Juzo Kabuto (Kabuto Juzo Hakase) allo scopo di fronteggiare l’ex collega DOCTOR HELL. I due, durante una spedizione archeologica sull’isola di Bardos, nel Mediterraneo, avevano riportato alla luce un esercito di antichi e mostruosi robot guerrieri attribuiti all’Impero di Mikene (Mikene Teikoku), dei quali Hell rivendicava il possesso per scopi bellici e di conquista, autoproclamandosi signore del Chika Teikoku, l’Impero Sotterraneo. Avendo intuito le mira di Hell, Kabuto impiega gli anni successivi a lavorare in segreto a un’arma in grado di contrastare i Kikaiju, le bestie meccaniche millenarie, utilizzando la lega metallica di sua scoperta ottenuta attraverso la lavorazione del Japanium, minerale rarissimo estratto alle falde del Monte Fuji. Quando le spie di Hell riescono a scoprire il laboratorio di Kabuto, ne attentano alla vita: braccato e ferito, lo scienziato in fin di vita lascia la sua creatura all’ignaro nipote, Koji, che, oltre a giurare al nonno morente di utilizzare il robot solo per scopi pacifici, brama
034 tSUPER ROBOT FILES
MAZINGER Z Chogokin GA-01 Metallo e plastica 1972 H cm 11 Popy, Giappone Coll. privata
MAZINGER Z Soul of Chogokin GX-01R Metallo e plastica 2002 H (inclusa base display) cm 20 Bandai, Giappone Coll. Fabrizio Modina
MAZINGER Z Chogokin GA-01 Vers. 4 Eternal Heroes Metallo e plastica 1986 H cm 12 Bandai, Giappone Coll. Fabrizio Modina
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MAZINGER Z DX Soul of Chogokin Metallo e plastica 2012 H (incluso hangar display) cm 38,5 Bandai, Giappone Coll. Fabrizio Modina
MAZINGER Z e JET SCRANDER Jumbo Machinder/Himitsu Shin Heiki XX-14 Plastica e vinile 1973 H cm 60, Larg. cm 50 Popy, Giappone Coll. Piero Delrivo
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vendetta nei confronti del mandante dell’omicidio. Da questo momento, KOJI KABUTO diventa il pilota di Mazinger Z e nemico giurato del Chika Teikoku. Koji non è un bambino come Shotaro Kaneda di Tetsujin 28 Go o Kantaro Hoshi di Astroganger, ma un liceale ribelle e aggressivo, che preferisce inforcare la sua moto scarlatta (KOJI NO OTOBAI) piuttosto che frequentare la scuola, facile alla rissa e contrario a ogni forma di controllo. In poche parole, tutto ciò che un giovane giapponese non può permettersi di essere. Proprio per questo, la sua figura viene consacrata nel pantheon della mitologia moderna giapponese tanto quanto il suo robot, espressione, entrambi, di una nuova generazione che vuole uscire dagli schemi e dalle costrizioni imposte dalla famiglia e dalla società. Con Mazinger Z si assiste alla creazione di quei diktat che saranno utilizzati in tutte le
MAZINGER HEAD e HOVER PILEDER Soul of Popynica PX-01X/ PX-01 PVC, metallo e plastica 2001 H cm 20 Bandai, Giappone Coll. Fabrizio Modina
HOVER PILEDER Popynica PA-05 Metallo e plastic 1973 Lungh. cm 9,5 Popy, Giappone Coll. Fabrizio Modina
HOVER PILEDER Soul of Popynica PX-01 Metallo e plastica 2001 Lungh. cm 14 Bandai, Giappone Coll. Fabrizio Modina
HOVER PILEDER Pla Dela (Pla DX) Plastica 1973 Lungh. cm 17,5 Popy, Giappone Coll. Piero Delrivo
serie robotiche a venire, oltre alla codificazione di precisi elementi grafici, simbolici e concettuali, che confluiscono nell’effettiva genesi dell’idea di super robot e mecha design. Koji Kabuto pilota il robot attraverso l’HOVER PILEDER, hovercraft monoposto con due rotori a elica che si piegano per permettere l’atterraggio perfetto sulla testa di Mazinger. “Pilder On!” è l’ordine verbale che il pilota impartisce durante l’aggancio, trasmettendo le funzioni motorie al gigante. Per la prima volta nella storia della fantascienza, uomo e macchina diventano dipendenti uno dall’altro, vittoriosi solo se in perfetto equilibrio tra l’abilità pratica del primo e la performance tecnica del secondo. Non a caso, in lingua giapponese Kabuto significa “elmetto”, gioco di parole caro all’autore che definisce visivamente il ruolo del pilota nei confronti dell’automa. Nagai sviluppa il concetto di estraneità morale della
tecnologia, già sposato da Mitsuteru Yokoyama, evidenziando come il suo Mazinger può diventare un simbolo di pace e speranza nel futuro o fautore di distruzione indiscriminata, il prodotto di una tecnologia avanzatissima che dona il potere di un dio del bene o del male, a seconda del capriccio di chi siede ai comandi. Mazinger Z, a differenza dei suoi predecessori, può contare su un ampio arsenale di armi devastanti divenute iconiche. Tra le più note: Koushiryoku Beam, raggi emessi dagli occhi, Brest Fire, ondata rovente prodotta dai pannelli sul petto, e il celebre Rocket Punch, il pugno volante a propulsione che è diventato l’emblema del personaggio, ancora più distruttivo nella sua versione Iron Cutter, dotata di lame laterali simili a scuri o come Kyoka Rocket Punch, upgrade utilizzato in un solo episodio. Quando l’Hover Pileder viene irreversibilmente danneggiato, è sostituito da un nuovo veicolo, il JET PILEDER, più veloce e maneggevole, con propulsori e ali a scomparsa a sostituzione dei rotori. A grande richiesta del pubblico, dalla trentaquattresima puntata, Mazinger Z, da sempre confinato a terra, viene finalmente graziato del dono del volo. Il miracolo avviene tramite l’unione con il JET SCRANDER, motore a reazione con apparato alare che si aggancia alla schiena del robot, librandolo in cielo. Un’altra nota originale, che diventerà perpetua SUPER ROBOT FILESt 037
JET PILEDER Popynica PA-30 Metallo e plastica 1974 Lungh. cm 7 Popy, Giappone Coll. Fabrizio Modina
JET PILEDER Vetroresina, resina e plastica 2000 Lungh. cm 67 Azone, Giappone Coll. Fabrizio Modina
JET SCRANDER DX Soul of Chogokin Metallo e plastica 2013 Largh. cm 38 Bandai, Giappone Coll. Fabrizio Modina
JET PILEDER e MAZINGER Z HEAD Metal Action 3 Metallo e plastica 2014 Evolution Toy, Giappone Coll. Fabrizio Modina
JU SENSHA Z Himitsu Shin Heiki XX-11 Plastica 1973 Lungh. cm 37 Popy, Giappone Coll. Piero Delrivo
negli anime robotici, è l’esistenza di una base-quartiere generale, dove il robot viene custodito, protetto e costantemente posto sotto manutenzione e riparazione. Mazinger viene quindi collocato nel KOSHIRYOKU KENKYUJYO [Istituto di Ricerca sull’Energia Fotonica], enorme costruzione eretta alle pendici del Fuji e diretta dal Professor Gennosuke Yumi, ex assistente di Juzo Kabuto. Qui, trovano alloggio 038 tSUPER ROBOT FILES
sicuro Koji e il fratello minore, Shiro, costantemente inseguiti dagli sgherri di Hell. La scena dell’uscita di Mazinger Z dal suo hangar è un altro memorabile momento di estasi per l’audience: il bacino-piscina del laboratorio si svuota velocemente e dal fondo emerge il super robot che, scintillante sotto il sole, è pronto per l’aggancio con l’Hover Pileder. Mazinger Z non è l’unico robot a comparire nella serie: già dagli esordi, viene affiancato da APHRODAI A (pronuncia: Afrodai Eis), automa dalle fattezze femminili pilotato da SAYAKA YUMI, la figlia del direttore dell’Istituto di Ricerca. Aphrodai A e Sayaka svolgono all’interno della serie il ruolo sessista della donzella in pericolo. Sebbene dotata di armi particolarmente ammiccanti (due missili al posto del seno), che sollevano il comprensibile clamore, Aphrodai A non
può competere né con Mazinger, né con i Kikaiju, finendo rovinosamente a pezzi al termine di ogni puntata, nonostante l’impegno e la caparbietà della giovane pilota. Quando Aphrodai A viene alla fine distrutta, Yumi la sostituisce prontamente con DIANAN A (pronuncia: Daianan Eis), versione più avanzata e dotata di modulo di pilotaggio separabile come per Mazinger. L’idea embrionale della moto di Energer Z è stata riciclata da Nagai e convertita nella Scarlet Mobile, la due ruote corazzata che vola su di un raggio iridato sino alla testa di Dianan. Sayaka è anche addetta alla guida del JU SENSHA Z, un carro armato lanciamissili impiegato nelle operazioni di soccorso. Nella vita di Mazinger Z c’è anche posto per una terza donna robot: MINERVA X (pronuncia: Minerva Ex). Progettata da Kabuto prima di Mazinger, Minerva era stata (inverosimilmente) trafugata e ricompare sulla
KOSHIRYOKU KENKYUJYO con MAZINGER Z, BOSS BOROT, DOCTOR HELL, GORGON TAIKU Koshiryoku Kenkyujyo Set Vinile e cartoncino 1972 Lungh. cm 14, Largh. cm 24 Popy, Giappone Coll. Fabrizio Modina
scena riprogrammata da Hell per distruggere l’avversario. Dotata di coscienza propria, Minerva X abortisce gli ordini indotti e immola se stessa per proteggere Mazinger, in uno degli episodi più intensi e memorabili di tutta la serie. Un angolo comico è offerto da BOSS BOROT, una sorta di gigantesco pupazzo meccanico che tenta di rubare la scena a Mazinger durante le battaglie, sempre ovviamente con scarsi e deliranti risultati. Pilotato da Boss, Nuke e Mucha, compagni di risse di Koji, Boss Borot offre divertenti gag visive con il suo passo goffo e dinoccolato e le sue espressioni sin troppo umane. Abitualmente decapitato, la sua testa buffa e rubiconda si allontana dal pericolo balzando qua e là tra le gambe dei nemici. Alcune delle intuizioni più geniali di Go Nagai trovano
KOSHIRYOKU KENKYUJYO Vinile 2000 Lungh. cm 23, Largh. cm 26 Takara Jima, Giappone Coll. Fabrizio Modina
KOSHIRYOKU KENKYUJYO Resina e plastica 1997 Lungh. cm 10, Largh. cm 9,5 Romando, Giappone Coll. Fabrizio Modina
KOSHIRYOKU KENKYUJYO Paper Model Carta 2002 Lungh. cm 17, Largh. cm 15 Kodansha, Giappone Coll. Fabrizio Modina
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KOJI KABUTO Cool Figure Maniacs Plastica, vinile, ecopelle, metallo 2000 H cm. 31 Azone/Takara, Giappone Coll. Fabrizio Modina
BOSS BOROT Sofubi Mini Size Vinile 1972 H. cm 9 Popy, Giappone Coll. Fabrizio Modina
KABUTO-GO OTOBAI Popynica PA-12 Metallo e plastica 1973 Lungh. cm 8 Popy, Giappone Coll. Piero Delrivo
KOJI KABUTO HELMET Plastica e tessuto vinilico 1972 Diam. cm 18 Popy, Giappone Coll. Piero Delrivo
MAZINGER Z, APHRODAI A, KOJI KABUTO, SAYAKA YUMI Seigi No Robot Mazinger Z Set Vinile 1972 H cm. 22,3/cm 21/cm 13,5/cm 13,5 Bandai, Giappone Coll. Piero Delrivo
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BOSS BOROT Metallo, plastica e magneti 1998 H. cm 9 Hopy (Hobby Project), Giappone Coll. Fabrizio Modina
BOSS BOROT Soul of Chogokin GX-10 Metallo e plastica 2002 H. (inclusa base display) cm 14 Bandai, Giappone Coll. Fabrizio Modina
spazio nella galleria dei nemici di Mazinger Z: se il Doctor Hell, ossuto ometto dallo sguardo diabolico e folta barba canuta, aderisce facilmente allo stereotipo dello scienziato pazzo con velleità di possesso del mondo, molto più originali ci paiono i suoi generali. ASHURA DANSHAKU [Barone Ashura] è il risultato dell’unione delle metà di una mummia maschile e una femminile, creatura ibrida con personalità divergenti e contraddittorie, che si esprime alternatamente usando voce di uomo o di donna o a volte, addirittura di entrambe. È il comandante del Tetsukamen Gundan [Corpo delle Maschere di Ferro], soldati bionici privi di volontà, che supervisiona dalla sua Kaitei Yosai Saluudo [Fortezza Sottomarina Saluudo], poi sostituita dalla più aggressiva Buudo. Perennemente vessato dal Dottore per i suoi ripetuti fallimenti, Ashura cade valorosamente sul campo di battaglia ed è proprio Hell a piangerlo, mostrando un lato inaspettato della sua personalità malefica. BROKEN HAKUSHAKU [Conte Broken], rivale e poi sostituto di Ashura, non è meno inquietante: ci appare come un generale nazista che porta sottobraccio la sua testa mozzata dai tratti vampireschi, con baffetti appuntiti e inseparabile monocolo. La testa di Broken può fluttuare nell’aria e non di rado si getta sulla sua preda addentandola voracemente, ma il Conte è anche solito autopunirsi calciandola con violenza, come
APHRODAI A Sofubi Mini Size Vinile 1972 H. cm 13,5 Popy, Giappone Coll. Fabrizio Modina
DIANAN A Sofubi Mini Size Vinile 1973 H. cm 13,5 Popy, Giappone Coll. Fabrizio Modina
DIANAN A Soul of Chogokin GX-11 Metallo e plastica 2002 H. (inclusa base display) cm 19 Bandai, Giappone Coll. Fabrizio Modina
APHRODAI A Soul of Chogokin GX-08 Metallo e plastica 2002 H. (inclusa base display) cm 19 Bandai, Giappone Coll. Fabrizio Modina
se il corpo possedesse vita autonoma. Il nome stesso del personaggio è una gag, in quanto Broken in inglese vuole appunto dire “rotto”. Il suo squadrone è il Tetsu Juji Gundan [Corpo delle Croci di Ferro] e la sua ammiraglia è la Hiko Yosai Ghoul [Fortezza Volante Ghoul]. Ancora più mostruoso è Pigman Shishaku [Visconte Pigman], con la corporatura di un mastodontico masai la cui testa è stata sostituita dal busto di un pigmeo. Maestro di arti magiche, si esprime con sibili e urli agghiaccianti. Quando il suo corpo viene distrutto, riesce a salvarsi separando la sommità pigmea, ma trova comunque la sua degna fine di lì a poco. Il Doctor Hell, dalla seconda metà della serie, asserragliato nella sua nuova inespugnabile isolafortezza Jikogu Jo [Castello Infernale], trova un valido alleato in GORGON TAIKO [Granduca Gorgon], emissario di un mondo sommerso che fornisce allo scienziato folle nuove armi di distruzione di massa. Gorgon ha le orribili fattezze di un guerriero ellenico bardato con elmo e un lungo mantello rosso, il cui busto privo di gambe poggia sul dorso di una feroce tigre dai denti a sciabola. Tra le decine di mostri meccanici lanciati contro Mazinger Z, ricordiamo, tra i più memorabili, GARADA K7 con enormi falci tipo corna, DOUBLAS M2, dalla doppia testa serpentina, SPARTAN K5, il gladiatore non violento, ROKURON Q9, il
MINERVA X Soul of Chogokin GX-9 Metallo e plastica 2002 H. (inclusa base display) cm 19 Bandai, Giappone Coll. Fabrizio Modina
SAYAKA YUMI (Dianan A Suit) Super Excellent Series Plastica, vinile, tessuto, capelli sintetici 1999 H. cm 26 Marmit, Giappone Coll. Fabrizio Modina
SAYAKA YUMI (Aphrodai A Suit) Super Excellent Series Plastica, vinile, tessuto, capelli sintetici 1999 H. cm 26 Marmit, Giappone Coll. Fabrizio Modina
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multicefalo, KINGDAN X10, che genera illusioni ottiche, e GREN GHOST C3, dalla mazza ferrata. Menzione d’onore anche a Satan Claus P10, Babbo Natale infernale, che con la sua slitta a razzo riesce nell’impresa di rubare la Superlega Z dal laboratorio di Yumi e, in forma di aneddoto, a Hogas D5, che, negli intenti iniziali di Nagai (poi abbandonati), aveva le sembianze di Galactus, il divoratore di mondi dei Fantastici Quattro Marvel. Il finale della serie rivela l’esistenza di un sequel, per rassicurare i fan di Koji e Co.: dopo avere espugnato l’isola-fortezza del Doctor Hell – egli stesso eliminato durante un disperato tentativo di fuga – gli eroi sono pronti a celebrare il termine del conflitto. Ma i festeggiamenti durano poco, interrotti dal sopraggiungere di nuovi mostri meccanici inviati da Gorgon Taiko, che annuncia l’avanguardia di invasione del vero MikeneTeikoku. Ridotto all’impotenza e semi distrutto, Mazinger Z viene salvato all’ultimo istante da una nuova, evoluta e quanto mai misteriosa versione del robot di Kabuto, Great Mazinger (vedere scheda dedicata). Nuovi personaggi vengono rapidamente introdotti e il saluto in gloria al termine del novantaduesimo episodio non è un addio, ma chiaramente un arrivederci a presto, con un Mazinger ancora più grande e potente del precedente. Mazinger Z arriva al cinema per ben due volte e sempre in ottima compagnia: nel 1973 viene proiettato Mazinger Z Tai Devilman che, riscrivendo gli eventi della costruzione del Jet Scrander, immagina i due personaggi di Nagai uniti in un unico fronte per sconfiggere l’alleanza dei rispettivi nemici. Per la prima volta nella storia dell’animazione, due eroi dello stesso autore convergono nella stessa storia, dando vita a un mondo di possibilità narrative, con grande entusiasmo da parte dei fan. L’anno successivo è la volta di Mazinger Z Tai Ankoku Daishogun che riprende, enfatizzandolo, l’ultimo scontro di Mazinger Z e reintroduce Great Mazinger e il suo antagonista, Ankoku Daishogun. Se è vero che con l’arrivo della seconda generazione, Mazinger Z diventa superato e costretto al pre-pensionamento, non si può dire lo stesso di Koji Kabuto, che, temporaneamente relegato a un ruolo marginale nella serie di Great 042 tSUPER ROBOT FILES
Mazinger, torna invece come co-protagonista nel terzo capitolo della cosiddetta Mazin Saga, UFO Robot Grendizer (vedere scheda dedicata). Go Nagai sfrutta al massimo la notorietà della sua creatura anche in opere successive, considerate secondarie. Psycho Armor Govarian (vedere scheda dedicata nel secondo volume) del 1983 possiede gli stessi tratti grafici peculiari di Mazinger Z, mentre in God Mazinger del 1984 (vedere scheda dedicata nel secondo volume) i riferimenti sono puramente a livello nominale. Nel 1988 il disegnatore realizza un manga a colori one-shot per il solo mercato statunitense, intitolato semplicemente Mazinger, dove immagina una versione alternativa del robot trasportata in una dimensione in cui gli esseri umani sono dei giganti al suo pari, trama liberamente ispirata a I Viaggi di Gulliver di Jonathan Swift. Mazinsaga, manga del 1990, modifica ulteriormente la storia, immaginando Mazinger non più come un super robot, ma come un’armatura dai poteri divini indossata da Koji Kabuto. L’opera è tutt’ora incompleta. Ore Wa Tsuyoi Zo Mazinger Z! [Mazinger Z! Io sono il più forte] è una parodia animata di Mazinger Z in versione Super Deformed (caricature dalla testa enorme e corpo minuscolo), che compare nell’OVA del 1991 CB Chara Nagai Go World, mentre toni decisamente più cupi si trovano nel fumetto Z Mazinger (1998), che miscela i personaggi originali con la mitologia greca, laddove la Z di Mazinger sta ora per “Zeus”. Nel 2001 Koji e compagni classici ritornano con clamore in una serie di OVA nei quali viene presentato il terzo Mazinger, Mazinkaiser. Prodotto destinato più a una nuova audience, che ai nostalgici delle serie originali, Mazinkaiser riscrive e semplifica eventi del passato, riportando in vita personaggi defunti da tempo come il Barone Ashura, ripreso in un memorabile momento intimo sotto la doccia, che risponde a distanza di anni a piccanti quesiti sulla sua ambigua natura. Nel sequel del 2003 Mazinkaiser Shitou! Ankoku Daishogun [Mazinkaiser combatti sino alla morte! Generale Oscuro] si assiste al feroce scontro tra il nuovo robot di Koji e il redivivo generale miceneo nemesi di Great Mazinger.
DOCTOR HELL Go Nagai Robot Collection PVC 2014 H. (inclusa base) cm 8 Yamato Video, Italia Coll. Fabrizio Modina
DOCTOR HELL Sofubi Mini Size Vinile 1972 H. cm 12 Popy, Giappone Coll. Piero Delrivo
ASHURA DANSHAKU Super Robot’s Heel World Vinile Prima metà 2000 H. cm 17 Moby Dick, Giappone Coll. Fabrizio Modina
ASHURA DANSHAKU Sofubi Mid Size Vinile 1972 H. cm 12 Popy, Giappone Coll. Piero Delrivo
BROKEN HAKUSHAKU Super Robot’s Heel World Vinile Prima metà 2000 H. cm 17 Moby Dick, Giappone Coll. Fabrizio Modina
BROKEN HAKUSHAKU Sofubi Mid Size Vinile 1973 H. cm 11 Popy, Giappone Coll. Piero Delrivo
GORGON TAIKO Super Robot’s Heel World Vinile Seconda metà 2000 Lungh. cm 24/H. cm 20 Moby Dick, Giappone Coll. Fabrizio Modina
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Dynamic Super Robot Wars di Nagai e Ishikawa riunisce nel 2002 in un unico manga i colossi d’acciaio creati dai due autori in un one-shot dal sapore classico. Nagai e Akihiko Niina producono nel 2004 (con seguito del 2007) il manga Mazinger Angels, dove l’universo dei super robot si tinge di rosa e le protagoniste femminili di tutta la Mazin Saga degli anni Settanta gode finalmente della meritata emancipazione. Tutti i personaggi dell’universo di Go Nagai convergono nell’interessante opera cartacea Dynamic Heroes, manga a colori che ricalca graficamente le atmosfere degli anime storici, pubblicato da Kodansha nel 2004 e accolto con clamore dai fan di vecchia data, entusiasti di trovare Mazinger Z, Great Mazinger, Grendizer, Getter Robot G, Devilman e Cutie Honey in un’unica, epica avventura. Nello stesso anno la parodia Panda Z, the Robonimation, strizza l’occhio al super robot, immaginandolo come un panda meccanico. Il 2009 è l’anno della ripartenza di Mazinger Z, con la realizzazione della serie di ventisei episodi Shin Mazinger Shougeki!Z Hen [Impatto Nuovo Mazinger!Capitolo Z], abbinata al manga Shin Mazinger Zero, riuscita revisione della storia originale che amplifica la sceneggiatura inserendo nuovi e interessanti personaggi, come la madre di Koji e Shiro, Tsubasa Nishikiori, e annoda i fili con altre opere di Nagai, come Mao Dante, Violence Jack e Z Mazinger. Anche Mazinger Z viene dotato di nuove armi e stupefacenti upgrade, primo tra tutti la possibilità di trasformarsi in un gigantesco Rocket Punch tutto d’oro. Le citazioni si sprecano anche in altri lavori del Maestro, come nella lunghissima run di Violence Jack, comics pubblicati in più riprese dal 1974 al 2005, dove si incontra Jim Mazinger, massiccio combattente afro privo di vista, che porta sempre sulle spalle un ragazzino di nome Koji Kabuto, oppure nel racconto comico Omoide No K Kun [Memorie del Sig. K] del 1979, che ironizza in maniera autobiografica sulla creazione di Mazinger. Mazinkaiser SKL, OAV del 2010, è l’ennesimo spin-off del franchise, che poco o nulla aggiunge alla saga, se non un nuovo look del robot sempre più dark. Mikio Tachibana ha firmato nel 2009 il manga Mazinger Otome [Ragazze Mazinger], nel 044 tSUPER ROBOT FILES
GARADA K7 Soul of Chogokin GX-25 Metallo e plastica 2004 H. (inclusa base display) cm 22 Bandai, Giappone Coll. Fabrizio Modina
DOUBLAS M2 Soul of Chogokin GX-26 Metallo e plastica 2004 H. (variabile - inclusa base display) cm 26 Bandai, Giappone Coll. Fabrizio Modina
KINGDAN X10 Jumbo Machinder Vinile 1973 H. cm 52 Popy, Giappone Coll. Piero Delrivo
GRENGHOST C3 Jumbo Machinder Vinile e metallo 1973 H. cm 49 Popy, Giappone Coll. Piero Delrivo
GARADA K7 Jumbo Machinder Vinile e metallo 1973 H. cm 49 Popy, Giappone
DOUBLAS M2 Jumbo Machinder Vinile 1973 H. cm 54 Popy, Giappone Coll. Piero Delrivo
SPARTAN K5 Jumbo Machinder Vinile e metallo 1973 H. cm 52 Popy, Giappone Coll. Piero Delrivo
ROKURON Q9 Jumbo Machinder Vinile e plastica 1973 H. cm 51 Popy, Giappone Coll. Piero Delrivo
quale Mazinger Z, Great Mazinger e Grendizer compaiono sotto forma di ragazze androidi, idea rielaborata per la serie tv del 2014 Robot Girls Z, ultimo tentativo in ordine di uscita di riproporre alle nuove generazioni una saga che pare non avere fine. L’esplosione di notorietà in patria permette a Mazinger Z di essere esportato oltreoceano. In Europa, arriva prima in Spagna nel 1978, seguito dal nostro paese due anni dopo, dove viene intitolato Mazinga Z. Preceduta da Atlas UFO Robot, ovvero UFO Robot Grendizer, prodotto qualitativamente più avanzato, perché realizzato in effetti tre anni dopo, l’anime non riscuote il successo sperato, nonostante la programmazione sulla tv nazionale. I disegni ovviamente più primitivi e il robot meno accattivante di Goldrake/Grendizer non convincono il pubblico smaliziato. Essendo stato invertito l’ordine cronologico delle serie, nessuno in Italia immagina che Ryo (nome attribuito a Koji dai traduttori senza nessuna motivazione plausibile) e Alcor (come viene chiamato nell’edizione francese di Grendizer, mantenuta dalla RAI) sono lo stesso personaggio, e che questi ha una storia alle spalle molto più complessa e articolata di quanto non venga spiegato. Con l’apparizione di Great Mazinger sulle emittenti private, il rompicapo diventa incomprensibile. Nell’Italia del 1980, Mazinger Z viene additato da associazioni di genitori come un prodotto violento e diseducativo, quindi la trasmissione è rapidamente oscurata e lasciata tutt’ora incompleta. Stessa sorte avviene in molti paesi del Sud America, più o meno negli stessi anni, confermando la miopia ipocrita di stampo cattolico incapace di riconoscere, al contrario, i forti valori impressi dell’opera di Nagai. Mazinger Z approda negli States soltanto nel 1985, anno della riscoperta degli anime giapponesi. Come d’abitudine, i distributori americani stravolgono tutti i nomi, a partire dal protagonista che diventa Transor Z, e l’azione viene spostata dal Giappone agli Stati Uniti, minacciati dalle Doom Machines di Doctor Demon e dei suoi generali, Devilene, ovvero Ashura e Dr. DeCapito, che priva il Conte Broken della sottile ironia legata al suo SUPER ROBOT FILESt 045
1 MAZINGER Z,DOUBLAS M2,KINGDAN X10, ABDORA U6, DANCHEL, GORONGO S2, GROSSAM X2, GRENGHOST C3, VULCAN P5 Project 1/6 Vinile 2013/2014 H. cm 25 Medicom Toy, Giappone
nome. Transor Z è pilotato da Tommy Wells, in compagnia del fratello Toad, di Jessica, con la sua Aphrodite A, e di Bobo con Mobilbot. La serie passa come una cometa sul piccolo schermo, eclissata dal fenomeno Robotech, che monopolizza l’attenzione dell’audience ormai avvezzo a una tipologia di animazione molto più complessa. Nella Corea del Sud, Mazinger, insieme a molte altre serie animate giapponesi, viene apertamente plagiato dai produttori di Taekwon V e Run Mazinger X tra gli altri, pastiche di dubbio gusto di metà anni Ottanta, che ancora sorprendono per la totale incuranza di qualsivoglia copyright. Mazinger Z cambia per sempre non solo il modo di raccontare una storia di robot, ma anche 046 tSUPER ROBOT FILES
il mercato del giocattolo. Per interpretare al meglio il concetto di lega indistruttibile, la licenziataria dei diritti, il marchio Popy, realizza nel 1972 una versione in metallo pressofuso del super robot, robusto e pesante, con meccanismo a molla che permette di sparare i pugni, proprio come nel cartone animato. Nasce così il primo chogokin, la “superlega”. Il giocattolo va letteralmente a ruba e viene rieditato successivamente in almeno altre cinque versioni, divenute ormai storiche e che hanno contribuito alla rapida estinzione dei giocattoli in latta e vinile. Della stessa epoca sono anche i Jumbo Machinders, robot in plastica alti in media 60 cm, oggi ricercatissimi dai collezionisti.
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