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Editoriale
Lotteria degli scontrini tra luci e ombre
Dopo tanti rinvii, il 1° febbraio è partita la famigerata Lotteria degli Scontrini. Ogni settimana verranno estratte 15 persone che intascheranno 25.000 euro (esentasse) a cui si aggiungerà un’estrazione annuale da ben 5 milioni. La prima estrazione mensile avverrà giovedì 11 marzo mentre da giugno le estrazioni diventeranno settimanali. Sulla carta è tutto pronto eppure è assai probabile che il consumatore che effettua acquisti con carte e bancomat e decide di partecipare alla nuova riffa di Stato si imbatta in un commerciante che non registra il codice lotteria, ovvero il codice alfanumerico che il consumatore/ acquirente ha ottenuto in precedenza registrandosi sul “Portale lotteria” all’indirizzo web. Il rischio, allo stato attuale, è più che concreto: oltre la metà dei registratori di cassa, secondo Confcommercio, non sono stati aggiornati. Secondo Confesercenti sarebbero addirittura uno su tre. Per aggiornare i registratori telematici e acquistare il lettore ottico per la lettura del codice lotteria un esercente spende in media 300 euro. Un costo non indifferente, soprattutto in una fase come quella attuale caratterizzata dall’emergenza Covid e dalle misure restrittive adottate per contenere i contagi: se già nei negozi ci sono le file, perdendo tempo a inserire i codici aumenterà ulteriormente il rischio di assembramenti e code. In questo scenario chiaramente chi ne beneficia è la grande distribuzione, per cui il risultato sarà un’ulteriore spinta per i consumi nelle grandi catene a svantaggio di negozi di vicinato e piccola attività. Tanto più che se un esercente si rifiuta di acquisire il codice lotteria, non rischia sanzioni ma una semplice “segnalazione” da parte del consumatore che entrerà in un pacchetto di informazioni in base alle quali Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza delineano il rischio di evasione. Questa operazione sarà però possibile solo a partire da marzo per cui molti aspetteranno aprile, quando scatterà l’obbligo - rinviato di tre mesi - di adeguare il software al nuovo tracciato fiscale. Vista la situazione Confcommercio aveva chiesto un rinvio della lotteria per scongiurare un ulteriore rischio, e cioè quello di creare discriminazione tra gli esercizi che hanno attivato gli strumenti necessari e chi lo deve ancora fare, col consumatore invogliato quindi a recarsi laddove c’è la possibilità di partecipare. La domanda a questo punto sorge spontanea: tra la pandemia che ancora attanaglia il Paese e una crisi di Governo che non accenna a risolversi facilmente era proprio necessario far partire questa lotteria proprio adesso? Staremo a vedere.
Stefania Lorusso, Responsabile Editoriale DM