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Focus Un 2020 da ricordare per i vini in Gdo
Tra le tendenze più interessanti, l’aumento dell’assortimento a scaffale di referenze di qualità, la forte fiducia del consumatore nei confronti dei brand e il crescente interesse delle insegne per l’online.
Con le ripetute chiusure di bar e ristoranti, lo scorso anno si è verificato un consistente spostamento degli acquisti di vino nei negozi della grande distribuzione. Secondo le rilevazioni di Iri, infatti, nel 2020 le vendite di vini in Gdo hanno sfiorato i 7,9 milioni di ettolitri (oltre 7 milioni di vini fermi e 830mila di spumanti), facendo registrare una crescita complessiva di +5,8% rispetto al 2019, mentre il fatturato ha superato i 2,7 miliardi di euro (+7,3%). Nell’ultimo trimestre dell’anno, sono stati i vini fermi a evidenziare la crescita più elevata (+10,6%), in particolare i bianchi, i rosati e le denominazioni Doc/Docg/Igt, mentre gli spumanti hanno mostrato una dinamica più contenuta (+3%) a causa soprattutto del crollo degli Charmat dolci (-17,6%). Tra le tendenze più interessanti del 2020 in Gdo, l’aumento dell’assortimento a scaffale di vini di qualità, la forte fiducia del consumatore nei confronti dei brand più affermati e il crescente interesse delle insegne per il canale online.
Scaffali Gdo sempre più “premiumizzati”
Nel corso del 2020 la pandemia ha ridotto in maniera notevole le occasioni di consumo fuori casa, ma non la passione degli italiani per i vini, acquistati sempre più nei negozi della grande distribuzione. «La Gdo in effetti ha segnato una crescita doppia ri-
DUE NUOVE LINEE DI MONOVITIGNI SICILIANI
Oltre ai vini classici Corvo e alla linea Glicine per un consumo “easy”, nel 2020 Duca di Salaparuta ha lanciato due linee di monovitigni autoctoni siciliani per completare l’offerta nel segmento premium. «La prima si chiama Irmàna e racconta l’anima più artigianale di Corvo – spiega Fabio Nard – la seconda è un’etichetta storica di Duca di Salaparuta, Colomba Platino, completamente rivisitata per celebrare i 60 anni di storia del bianco da uve Insolia e accompagnata dal lancio di una novità assoluta: Colomba Platino Nero d’Avola. Per completare, non meno importanti sono i vini dopo pasto a marchio Florio: il Marsala Superiore VecchioFlorio, la linea Marsala Gourmet, il Moscato Liquoroso Grecale».
UN NUOVO ROSATO PER LA PRIMAVERA E L’ESTATE
Terre de la Custodia ha lanciato da qualche mese un rosato fermo, originale e innovativo. «È un vino giovane, fresco e “spensierato” – spiega Giampaolo Farchioni – frutto di tre vendemmie diverse di uve di Pinot nero, Sangiovese e Merlot rigorosamente coltivate nei vigneti umbri di proprietà. Ideale per la primavera e l’estate, esce sotto la denominazione regionale Umbria Igp e arricchisce la già nutrita gamma di proposte della cantina. La nostra continua propensione al rinnovamento, inoltre, si esprime nel restyling delle etichette destinate alla Gdo e, tra queste, spicca proprio il rosato, racchiuso in un’inedita bottiglia satinata. Per il resto, continuiamo a puntare sui vini che ormai sono un punto di riferimento nelle scelte dei nostri appassionati consumatori: Montefalco Rosso, Montefalco Sagrantino, Colli Martani Rosso e Grechetto dei Colli Martani». spetto all’anno precedente – afferma Fabio Nard, direttore commer-
ciale Italia di Illva Saronno e Duca
di Salaparuta – un aumento che si è concentrato soprattutto nei mesi di chiusura del canale Horeca, per il quale noi siamo molto soddisfatti avendo registrato una tendenza positiva superiore a quella della categoria. Tendenza interessante, già in atto da tempo, ma che si è accentuata nel 2020, è quella della “premiumizzazione” dello scaffale Gdo, sempre più popolato di etichette di pregio».
Pollice su per i rossi umbri al supermercato
Secondo Giampaolo Farchioni, titolare di Terre de la Custodia, soprattutto in un anno così difficile come il 2020 il canale della grande distribuzione resta un punto fermo per la sua cantina: «Il peso commerciale della Gdo è pari all’80% del nostro mercato, il resto si divide tra l’Horeca (15%) e la private label (5%). La gran parte della nostra produzione vitivinicola rimane in Italia (70%), mentre l’estero rappresenta circa un terzo del mercato (30%). In termini di tipologia di prodotto, la fanno da padrone soprattutto il Sangiovese e il Montefalco, due straordinari vitigni a bacca nera. Le nostre etichette più apprezzate in Gdo sono il Montefalco Sagrantino, il Colli Martani Rosso e il Montefalco Rosso».
Il consumatore si affida ai brand più affermati
Anche negli acquisti di vini in Gdo la pandemia ha accelerato alcuni trend già in evoluzione. «In merito alle tendenze di consumo in questo canale – racconta Benedetto
Marescotti, direttore marke-
ting di Caviro – il consumatore NUOVA LINEA ESPRESSIONE DELLA ROMAGNA PIÙ AUTENTICA pretende sempre più trasparenza e chiarezza sui metodi di L’offerta di Caviro per la Gdo è ampiamente strutturata e, oltre al Tavernello, il Gruppo ha messo a punproduzione e provenienza del to una nuova linea dedicata a questo canale. «Vigneti vino. È importante fare in modo Romio è una collezione di vini Doc – spiega Benedetche queste informazioni siano to Marescotti – che celebra il patrimonio vitivinicolo romagnolo attraverso la selezione dei vitigni tipici di facile reperibilità e a portata migliori e il coinvolgimento dei viticoltori più esperti di click. Durante i difficili mesi della zona. Il nuovo brand raccoglie i vini portabandi arresto dovuti alla pandemia, diera del territorio: Romagna Doc Trebbiano, Famoi consumatori hanno manifeso Rubicone Igt, Romagna Doc Sangiovese Superiore Riserva, facendosi stato una pro- espressione della Romagna più aupensione verso i tentica. Alla linea appartiene anche lo brand ritenuti più spumante del nuovo disciplinare Novebolle, tipico della regione, al passo affidabili e sicuri. con la crescente richiesta di “bollicine” Tavernello, in pri- da parte del mercato». mis, ha risposto a questa esigenza ed è proprio in questo 2021 che l’azienda ha lanciato il nuovo brik classico in una veste completamente nuova e ancora più vicina al consumatore in termini di trasparenza e valori legati alla filiera».
GRANDE ATTENZIONE ALLE ETICHETTE PIÙ ICONICHE
L’offerta di Santa Margherita nella Gdo comprende vini che negli anni sono diventati veri “must”. «La nostra presenza in questo canale non è recente – spiega Beniamino Garofalo – e i winelover hanno nel tempo dato fiducia ad alcune etichette che sono la “storia” della nostra azienda: il Pinot Grigio, lo Chardonnay, il Müller-Thurgau frizzante o il Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg. Quest’ultimo, anche grazie al contributo qualitativo e distributivo di Santa Margherita, tra i pionieri della spumantizzazione della Glera a Valdobbiadene fin dai primi anni ’50, rappresenta oggi un prodotto iconico del Made in Italy enologico a livello globale. Sono vini che hanno raggiunto posizioni di leadership e su di loro continueremo a investire in questo segmento di mercato».
La Gdo punta molto sul canale online
Durante la pandemia, nel mercato del vino i consumatori si sono affidati alle cantine più conosciute. «La nostra presenza in Gdo è di lunga data – afferma
Beniamino Garofalo, ad di Santa Margherita Grup-
po Vinicolo – e questo ci ha agevolato: abbiamo registrato un tasso di crescita importante per tutte le nostre etichette presenti sugli scaffali e ritengo che questo trend proseguirà anche per il 2021. Ma non ci sono stati solo i negozi fisici. La Gdo, dimostrando il suo stretto legame col mercato e la capacità di rinnovarsi sempre, si è portata con decisione anche sulle vendite online, che oggi ammontano a poco meno di 1,5 miliardi euro (circa il 2% del totale Gdo, che salirà al 4,5% entro il 2025). Considerando che 4/5 di queste vendite riguardano l’alimentare è chiaro che ci attendiamo risultati interessanti».
L’emergenza sanitaria spinge i vini fermi
Secondo Giorgio Pizzolo, presidente di Enoitalia, nel nostro Paese, come in tutta Europa, una parte importante degli atti di acquisto si è riversata in Gdo e nel canale e-commerce: «Non si tratta però degli stessi consumi pre-Covid, mancano infatti le occasioni di socialità e quel mondo degli aperitivi che in questi anni ha sostenuto prevalentemente i vini sparkling dappertutto, sia in Italia sia all’estero. Le vendite in Gdo sono cresciute perché è lì che i consumatori si sono riversati per gli acquisti e, come partner consolidato dei principali retailer mondiali, abbiamo riscontrato un incremento su molti vini fermi. Questo è successo, per esempio, anche negli Usa con il nostro Pinot Grigio Doc delle Venezie nelle versioni Voga Italia e Gemma di Luna».n
TUTTI PRONTI PER IL PROSECCO IN VERSIONE ROSÉ
Per tutti gli amanti delle bollicine il 2021 sarà l’anno della scoperta del Prosecco Doc in versione rosé, anche quello prodotto da Enoitalia. «Le nostre prime vendite della nuova denominazione sono molto incoraggianti – spiega Giorgio Pizzolo –. Voga Italia Prosecco Doc Rosé è il nostro brand storico sul quale investiremo, ma sarà affiancato anche da altre linee aziendali. Sicuramente l’inizio della stagione estiva ne decreterà il successo, è quello che stiamo percependo nelle nazioni che si stanno preparando alla riapertura, come il Regno Unito. Per il 2021 confermiamo la nostra missione innovatrice con alcune nuove linee in lancio come Neroperso Appassimento Rosso Veneto Igt, seguendo così il trend degli “appassimenti” tanto ricercati in tutta Europa e di grande interesse anche per i consumatori italiani».