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In uno scenario estremamente mutevole a causa della pandemia da Covid-19, cresce la richiesta di qualità e sicurezza degli alimenti, con una particolare attenzione per una produzione alimentare sempre più sostenibile e per carne tracciata lungo tutta la filiera.

Il 2020 è stato un anno complesso per il comparto della carne. La crisi sanitaria da Covid-19 ha modificato le abitudini di acquisto e consumo: nei punti vendita della grande distribuzione organizzata gli italiani hanno preferito acquistare prodotti confezionati nel libero servizio, prediligendo una shelf life più lunga rispetto a quella della carne a peso variabile disponibile al banco taglio. È anche cresciuta l’attenzione dello shopper nei confronti dell’igiene e della sicurezza alimentare, prediligendo carne tracciata e certificata, proveniente da una filiera territorialmente riconosciuta e il più possibile sostenibile. La pandemia ha avuto, inoltre, un impatto negativo sull’Horeca: la chiusura dei canali del “fuori casa” e le restrizioni imposte hanno generato una contrazione dei consumi di carne, solo in parte compensata dall’aumento delle vendite in Gdo. I diversi settori della carne hanno quindi fatto i conti con la mutevolezza della situazione contingente e ancora oggi sono in cerca di stabilità nella nuova normalità. In particolare, secondo Assocarni, tra il 2020 e il 2021 il settore bovino ha subito un dissesto significativo, complice la pandemia globale con i rallentamenti degli scambi e la chiusura dell’Horeca. «Il segmento della carne di vitello – dichiara Francois Tomei, direttore di Assocarni –, che opera in modo significativo con la ristorazione, è quello che ha sofferto maggiormente la situazione pandemica. L’Italia produce circa 750 mila tonnellate di carne bovina e ne importa all’incirca 380 mila, soprattutto dai Paesi dell’Ue. Nel 2020, però, mentre la produzione nazionale non è diminuita in maniera rilevante, si è registrato un calo delle importazioni, nell’ordine di -10% a volume e -11% a valore. Da questi dati si evince che, da un lato, è la carne estera quella che, per la maggior parte, serve il canale

Horeca, dall’altro la Gd nazionale ha scelto e valorizzato la filiera italiana. Sul fronte delle esportazioni, nel 2020 l’export ha registrato un calo generale del 5% a volume e del 15% a valore rispetto al 2019. Nel dettaglio, però, le esportazioni verso i Paesi Ue hanno subito un calo dell’8% a volume e del 18% a valore, mentre quelle verso i Paesi Terzi hanno segnato un aumento del 22% a volume e del 23% a valore. Guardando al mercato europeo, quindi, l’Italia ha esportato 99.332 tonnellate, per un controvalore di quasi 390 milioni di euro».

Sostenibilità alimentare lungo tutta la filiera produttiva

La sostenibilità è uno dei temi più sentiti dai consumatori, che mostrano sempre più attenzione e interesse per quello che portano in tavola. Bord Bia viene incontro a queste esigenze cercando di rendere la produzione alimentare il più sostenibile possibile. Per questo ha lanciato Origin Green, il programma nazionale per lo sviluppo della sostenibilità alimentare, grazie al quale la produzione di carne bovina in Irlanda oggi ha un’impronta di CO2 inferiore del 5% rispetto a quando è stato avviato il programma. «L’Irlanda – afferma James O’Donnell, direttore Italia di Bord Bia – applica

CARNE BOVINA IRLANDESE, BUONA PER NATURA

Bord Bia si impegna a comunicare le caratteristiche del prodotto concentrandosi su tutta la filiera alimentare per garantire una corretta informazione sui metodi di produzione e sulla qualità della carne bovina irlandese. «Quest’anno – racconta James O’Donnell – abbiamo puntato sul digitale aumentando fortemente la nostra presenza sui social network per tenere vivo il dialogo con i consumatori. Inoltre, con lo chef Simone Rugiati, nostro ambassador per l’Italia, stiamo realizzando una campagna digitale e diversi progetti. Nella seconda metà dell’anno la schiera di endorser si arricchirà con la presenza di Fabrizio Nonis, macellaio e personaggio televisivo. In concomitanza con la nostra alta stagione di produzione, in autunno, lanceremo una campagna di comunicazione con il claim ‘Buona per Natura’, che coinvolgerà i canali adv classici, i punti vendita, le affissioni e i social media di Irish Beef con attività di influencer marketing dedicate».

i massimi livelli di sicurezza alla filiera alimentare e sono numerose le attestazioni che garantiscono al consumatore la qualità di un prodotto altamente certificato, a partire dal Bord Bia Quality Assurance Scheme, programma che prevede un rigoroso disciplinare che stabilisce requisiti e condizioni precise negli allevamenti e lungo tutta la filiera produttiva. Dal 2020 è stato introdotto anche lo Standard Grass Fed, il primo protocollo al mondo su scala nazionale che consente di tracciare e verificare la percentuale di erba consumata nella dieta delle mandrie di bovini irlandesi. Il rispetto del benessere dell’animale in ogni fase della sua vita è, inoltre, uno dei punti di forza della carne irlandese: i bovini vengono allevati al pascolo, nel rispetto dei ritmi naturali».

Buone pratiche di produzione e consumo

La crescente richiesta da parte dei consumatori di prodotti sani, di qualità e identificati lungo la filiera viene ormai soddisfatta da diverse realtà del comparto, tra cui spicca Interbev, l’Associazione interprofessionale Francese del Bestiame e delle Carni che, nel 2017, ha avviato il Patto per un impegno sociale. Questo patto attesta l’approccio collettivo alla sostenibilità del comparto carni e bestiame e mira a soddisfare le aspettative che la società ha in materia di buone pratiche di produzione e consumo. «Per raggiungere questi obiettivi – specifica Claudine Allain, responsabile comunicazione export di Interbev – sono state identificate quattro aree d’azione: protezione ambientale; benessere, tutela e salute degli animali; equa retribuzione per tutti gli operatori del comparto e attrattiva delle professioni nell’ambito dello stesso; prodotti alimentari di qualità, sani e sostenibili. “La nostra passione, il nostro impegno” è, invece, la firma della campagna di comunicazione promossa da Interbev in Italia, con l’obiettivo di valorizzare l’immagine della filiera. Il concept si basa su un’identità visiva dal carattere forte e distintivo, che rispecchia i valori comuni a tutta la filiera: passione e impegno».

Carne bovina irlandese da allevamenti al pascolo: Buona per Natura

Irlanda, il nuovo Standard Bord Bia per la carne bovina Grass Fed

Quando si parla di carne bovina, i consumatori di tutto il mondo sono oggi alla ricerca di un prodotto naturale, sostenibile e di prima qualità. Grazie ai nostri pascoli rigogliosi e verdeggianti, il clima mite e la lunga tradizione di allevamento all’aperto, l’Irlanda è perfettamente in grado di soddisfare la crescente richiesta di carne bovina Grass Fed di prima qualità. E da oggi possiamo dimostrarlo. Il nuovo Grass Fed Standard per la carne bovina irlandese, sviluppato da Bord Bia – Irish Food Board, ente governativo dedicato allo sviluppo dei mercati di esportazione dei prodotti alimentari, bevande e prodotti ortofrutticoli irlandesi, è il primo protocollo al mondo che verifica in modo indipendente la carne bovina Grass Fed, garantendo una carne proveniente da bovini nutriti per almeno il 90% ad erba o foraggio a base d’erba, che pascolano all’aperto per buona parte dell’anno per tutta la loro vita. È la garanzia di quanto abbiamo da sempre saputo: è l’erba l’ingrediente fondamentale che rende il manzo irlandese una carne di prima qualità. I dati utilizzati per garantire la dieta a base di erba di ciascun animale sono raccolti nel corso di controlli effettuati nell’ambito del Programma Nazionale di Qualità e Sostenibilità Assicurata per la carne bovina e ovina (Sustainable Beef and Lamb Assurance Scheme), sviluppato da Bord Bia. Solo la carne dei bovini allevati nel rispetto di questi standard, può vantare il marchio Grass Fed. L’Irlanda, quindi, grazie ai suoi allevamenti al pascolo, produce carni bovine di prima qualità, naturalmente gustose e nutrienti.

Carne bovina irlandese Grass Fed, prodotta in armonia con la natura.

Per saperne di più, visitate la pagina: irishfoodanddrink.com/manzo-irlandese

Cresce l’apprezzamento per l’agnello d’oltremanica

I consumatori acquistano sempre più cibi di cui si fidano, dalla filiera garantita, prodotti con alti standard qualitativi e sempre più sostenibili. Questo è ciò che offre la carne gallese: carni allevate secondo i più alti standard di sostenibilità e benessere, completamente tracciabili dal pascolo alla tavola. Proprio per questo, secondo quanto diffuso da Hybu Cig Cymru - Meat Promotion Wales (Hcc), ente promotore delle carni ovine e bovine gallesi, il 2020 è stato un anno di successo per l’agnello d’oltremanica in Italia. «Le tonnellate di carne ovina esportata nel Belpaese – dichiara Jeff Martin, responsabile Hcc per l’Italia – sono state 5.338, per un valore di 29.639.000 sterline (pari a oltre 34,5 mln di euro, ndr). Sul totale delle esportazioni britanniche, il Galles gioca un ruolo importante con più di 1/3 della produzione ovina e una presenza massiccia sui mercati internazionali del brand Welsh Lamb Igp. Le esportazioni verso l’Italia sono aumentate del +27,71% in volume e del +17,94% in valore rispetto all’anno precedente. Dall’altra parte, il settore della ristorazione ha avuto un anno molto irregolare, con l’export di Agnello Gallese Igp che si è attestato all’incirca al 35% dei livelli pre-Covid».

BREXIT, NESSUN CAMBIAMENTO PER L’AGNELLO GALLESE IGP

Sviluppi positivi per le carni ovine e bovine gallesi a seguito del raggiungimento dell’accordo commerciale tra il Regno Unito e l’Unione Europea: senza “agreement” le esportazioni di carne rossa del Galles - il cui 90% è destinato all’Ue, in uno scambio che attualmente vale 180 milioni di sterline all’anno - sarebbero state soggette a tariffe Omc comprese tra il 40 e l’80%, minacciando così la redditività del Welsh Lamb e del Welsh Beef. «L’accordo – sottolinea Jeff Martin – è una grande notizia per il nostro comparto. Ciò significa che proseguiremo a esportare il nostro Agnello Gallese in Italia: i consumatori continueranno a trovare la nostra carne nelle principali catene della Gdo italiana e nelle macellerie, mentre a supermercati e rivenditori offriremo la qualità di sempre. Condizioni di mercato eccezionali nei primi mesi di quest’anno hanno determinato un aumento dei prezzi, situazione che sta rientrando riportando i prezzi ai livelli precedenti, garantendo una sempre solida presenza con i nostri clienti storici».

Nuove soluzioni per il confezionamento della carne

Il packaging oggi è sempre più chiamato a rispondere alle esigenze dei consumatori, maggiormente attenti alla riciclabilità dei materiali, alla praticità di utilizzo e alla sicurezza alimentare. Per soddisfare queste richieste, Ilip studia soluzioni ad hoc per il comparto della carne. «Per quanto riguarda la Business Unit Fresh Food Packaging – spiega Giovanni Donini, sales manager foodservice packaging & fresh food packaging di Ilip – abbiamo completato il lancio della nostra gamma SealMaster di vassoi termosaldabili per il confezionamento della carne in atmosfera modificata (Map): SealMaster Evo, con struttura in mono materiale Pet con contenuto di riciclato fino al 90%,

UN APPROCCIO FORTEMENTE GREEN

Gli investimenti di Ilip si concentrano in diverse aree, ma in primis in ambito sostenibile, come specifica Giovanni Donini: «Prima di tutto investiamo nella sostenibilità dei nostri prodotti attraverso i concetti di “fit4purpose packaging” e le “3 R”: riduzione sia dell’uso di materia prima che dello spreco alimentare applicando sistemi per migliorare la shelf life, utilizzo di plastica riciclata fino al 100% del contenuto totale, impiego di bioplastiche da risorse rinnovabili. In secondo luogo, i nostri investimenti sono concentrati sulla sostenibilità dell’azienda nel suo insieme e della sicurezza per il consumatore: non ci limitiamo a garantire solo la conformità alle normative vigenti, ma partecipiamo a gruppi di lavoro riguardo i temi che più ci stanno a cuore, come il riciclo della plastica, diventando parte attiva dei progetti».

SealMaster Bio, con struttura in bioplastica compostabile come il Mater-Bi di Novamont e SealMaster Duo, con una classica struttura multistrato Pet/Pe. Abbiamo, inoltre, sviluppato un sistema di assorbimento e ritenzione degli essudati della carne, basato sulla tensione superficiale dei liquidi, che non richiede l’uso di assorbenti cartacei o multistrato. Stiamo, infine, predisponendo una gamma di vassoi in rPet specificamente progettata per l’utilizzo su linee di confezionamento in stretch film come sostitutivo dei vassoi in Xps per dare continuità e omogeneità di presentazione con i vassoi in MAP nei banchi refrigerati della carne».

Attrezzature frigo tecnologicamente avanzate

Nei reparti macelleria della grande distribuzione organizzata si assiste a una sempre maggiore richiesta da parte dei consumatori di referenze salutari e una profonda attenzione dei retailer nei confronti dell’ergonomia e dei consumi energetici delle vetrine a servizio assistito. Epta, con il suo marchio Eurocryor, ha studiato soluzioni in grado di rispondere a queste nuove esigenze. «I clienti – spiega

Giorgio de Ponti, product strategy manager di Epta

– desiderano ritrovare l’atmosfera dei negozi tradi-

NUMEROSE PROPOSTE PER LA CONSERVAZIONE E L’ESPOSIZIONE DELLA CARNE

Epta risponde alle esigenze dei retailer con un ventaglio di proposte, tra cui le vetrine refrigerate firmate Eurocryor, che garantiscono una perfetta conservazione dei prodotti esposti grazie a valide soluzioni tecnologiche. «Dynamic System – specifica Giorgio de Ponti – permette di conservare la merce nel banco per più giorni, senza doverla riporre nelle celle durante la notte, mantenendo inalterate le sue caratteristiche organolettiche ed estetiche. Adaptive System, invece, è in grado di regolare i parametri di esercizio dei banchi, con un adattamento continuo alle variazioni ambientali, per assicurare le migliori prestazioni in termini di stabilità della temperatura, mantenimento dell’umidità all’interno delle vetrine frigorifere e conseguente riduzione dei consumi. Infine, la vetrina tradizionale Visualis è ideata per coniugare la visibilità delle referenze con il massimo comfort degli addetti durante il caricamento, il servizio e l’assistenza al cliente, consentendo agli operatori di chinarsi al massimo di 45° sul banco».

zionali e potersi affidare al personale esperto per avere informazioni sui tagli e le selezioni locali. La tendenza è quindi quella di elevare la qualità delle carni, anche attraverso arredi d’impatto e tecnologicamente avanzati, che coniugano estetica e innovazione, per valorizzare la freschezza dei prodotti e invogliare i consumatori all’acquisto di ingredienti per piatti sani e nutrienti. Inoltre, l’accurata progettazione del design dei banchi assicura una migliore postura degli addetti, avvicinando anche la merce agli occhi dei clienti per stimolare le vendite. Infine, contribuisce a ridurre la carbon footprint dello store, per guidare i retailer verso una scelta più consapevole e rispondere ai Regolamenti Ecodesign (2019/2024) ed Etichettatura Energetica (2019/2018), entrati in vigore a marzo di quest’anno».

Sicurezza e basso impatto energetico al primo posto

Le attrezzature frigo di ultima generazione sono in grado di coniugare funzionalità ed estetica, con una grande attenzione per la componente tecnologica, fondamentale in termini di prestazioni. Gruppo Arneg continua a investire sull’elegante design made in Italy dei suoi prodotti e sulla personalizzazione dei mobili. Allo stesso tempo, però,

si impegna a garantire sicurezza e sostenibilità. «Quando parliamo di sicurezza – specifica Tizia-

na Raiteri, direttrice marketing e comunicazio-

ne di Arneg – intendiamo la capacità di produrre attrezzatura rispondente alle normative sulla sicurezza, puntando sull’ergonomia e su mobili in grado di mettere la persona al centro. Il nostro approccio sostenibile, invece, viene curato sia internamente, in fase di produzione, che esternamente, per trasferirlo al cliente. Tra gli obiettivi raggiunti a livello interno c’è la riduzione del 59% dei kg di CO2 equivalenti associati alla produzione di un banco, mentre, riguardo la sostenibilità che offriamo ai clienti, continuiamo a investire in soluzioni a basso impatto energetico, ad esempio con i nostri impianti di refrigerazione che garantiscono, tramite un’unica centrale, per tutti i climi e le stagioni, il freddo alimentare, l’acqua calda sanitaria, la climatizzazione e il riscaldamento».n

MOBILI FRIGO VERTICALI CHE ESALTANO L’ESPERIENZA D’ACQUISTO

Arneg propone soluzioni capaci di esaltare al meglio la merce esposta. Tra le novità più interessanti troviamo la linea dei murali LX, in grado di ampliare in maniera significativa il total display area, migliorando la percezione visiva del prodotto e facilitandone l’acquisto. «La gamma è molto ampia – spiega Tiziana Raiteri – sia per profondità che per lunghezze di modulo: ciò consente di inserire i verticali in tutti i tipi di layout sfruttando al massimo lo spazio occupato al suolo. Per chi avesse bisogno di murali con gruppo incorporato, la Linea LX include soluzioni - sia a temperatura normale che negativa - con il gas naturale R290 (propano), al momento il più vantaggioso per le soluzioni plug-in. Infine, associata alla Linea LX, la tecnologia Arneg Air System rimane uno dei più potenti strumenti di risparmio energetico per il cliente: niente più sbrinamento, -37% di consumo energetico e una temperatura degli alimenti costante».

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