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TENDENZE GLOBALI nel mercato Retail

A seguito dello shock al sistema causato dalla pandemia da coronavirus e grazie a un crescente impatto delle tecnologie sul nostro lavoro e sulle nostre vite, diventa centrale l’analisi dei trend in atto.

Come operatori del settore immobiliare retail ci viene chiesto e ci chiediamo costantemente quali siano le tendenze in atto e quelle destinate a permanere in un futuro prossimo, così da rappresentare uno o più scenari. Ho voluto pertanto fare una sintesi fra quelle tendenze che ritengo più verosimilmente destinate a prendere piede significativamente e perdurare anche dopo che le motivazioni alla loro base saranno sfumate, e ho immaginato un orizzonte temporale di 5 anni. Negozi più efficienti. In nessun luogo l’impatto della pandemia è stato più drammatico che nelle vendite al dettaglio. Le persone sono ancora disposte a fare acquisti nei negozi, ma meno interessate a vagare in modo casuale tra gli scaffali per scoprire novità e promozioni: vogliono ottenere ciò di cui hanno bisogno e andarsene. Come mostra l’ascesa della consegna su strada, molti non vogliono nemmeno entrare nel negozio: ricorderete il lancio dei negozi Amazon GO in cui le persone possono entrare, fare scorta e andarsene senza bisogno di interagire con una persona o addirittura fermarsi alla cassa. Robot e negozi senza cassiere, tuttavia, non sono la stessa cosa dei negozi senza persone. Questi progressi sono anteriori al 2020, ma i recenti eventi accelereranno la loro opzione su scala più ampia. Vantaggi per le persone. L’aumento delle consegne a domicilio a partire dal 2020 è una delle tendenze maggiormente accelerate dalla pandemia. Molto prima del 2020 i principali rivenditori a livello mondiale (su tutti Walmart) stavano già investendo su questo settore. L’industria vedrà un’accelerazione di servizi come la consegna tramite droni o sistemi au-

tomatizzati che consentono alle persone di ottenere ciò di cui hanno bisogno con minimi contatti con altre persone. Inoltre, i rivenditori renderanno la loro esperienza online-offline più fluida, personale e gratificante, un esempio di questo trend è il lancio del programma Walmart+. Catene di fornitura intelligenti. Abbiamo tutti sperimentato a livello personale quanto il ciclo di fornitura sia stato messo a dura prova. Le supply chain di prossima generazione svolgeranno un ruolo più centrale nel supportare i rivenditori. Esse infatti saranno sostenute dall’intelligenza artificiale che rileva e risponde in tempo reale, elaborando modelli predittivi, sostituendo la tecnologia come la conosciamo oggi. Quando i rivenditori ottengono informazioni in tempo reale sul comportamento di acquisto dei consumatori, sono in grado di rispondere in modo più agile, non solo nel modo in cui immagazzinano i prodotti, ma anche in relazione al prezzo. Questo consentirà approvvigionamenti più agili e, conseguentemente, promozioni commerciali più reattive e sempre più personalizzate. Più vendite dirette. I grandi produttor, con rilevanti capacità di investimento e volontà di competere in modo più efficace con i marchi della Gdo, hanno creato nel corso degli anni i propri marchi per la vendita diretta al consumatore, cosiddetti Dtc (Direct to consumer). Il problema alla base è la necessità di maggiore visibilità e comprensione del comportamento di acquisto dei clienti. Sviluppare volumi vendendo al dettaglio i prodotti di altre aziende diventerà progressivamente più impegnativo. La contrazione dell’economia commerciale sta guidando la crescita progressiva del marchio del distributore, soprattutto nel settore alimentare. Sono in aumento non solo i marchi di proprietà, ma anche il numero di aziende che decidono di aumentare la politica di Dtc. Per fare un esempio basti vedere Adidas che lancia il programma di vendita diretta al 50% entro il 2025 annunciando investimenti per 1mld di euro. L’intelligenza artificiale e la sostenibilità. La sostenibilità è da anni uno dei temi più critici nei processi aziendali e la pandemia ne ha favorito un maggiore apprezzamento nei consumatori. Per venire incontro a questa tendenza, molte catene intensificheranno gli investimenti nell’intelligenza artificiale. Essa, infatti, può aiutare nella progettazione di prodotti meno soggetti a obsolescenza fisica o che possono essere riutilizzati in modo più efficiente, innovazione di prodotto e di processo. Combinando dati storici e in tempo reale su prezzi con modelli predittivi, l’AI sta aiutando anche le aziende che promuovono un modello di business incentrato sull’uso piuttosto che sulla proprietà di un prodotto (l’auto e la casa, per fare due esempi).

Alberto Deiana

Project Management and Real Estate Executive, Mi.No.Ter.

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