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LAVORARE CON IL FUTURO: SCENARI

Iniziamo con il darci una definizione di scenario: uno scenario è una visione esplicita e sistematica di un futuro possibile.

Gli scenari sono interessanti sempre, a prescindere dal contesto e momento in cui vengono fatti, al contrario di quelli che pensano siano utili solo in periodi di incertezza. Gli scenari stimolano le riflessioni strategiche, sviluppando diverse immagini del futuro che aiutano a superare assunzioni implicite e punti di vista rigidi e lineari. Il futuro non è una progressione lineare del presente. Con 7,9miliardi di persone nel pianeta come è possibile pensare che il “prossimo” sia rettilineo e che parta “solo” dall’esperienza in un mondo globalizzato come l’attuale. Gli scenari aiutano a considerare opzioni esterne al tradizionale ambito operativo e concettuale dell’organizzazione, tipicamente resistente al cambiamento e discretamente rigida per poter alimentare e mantenere vivi i processi aziendali. Gli scenari aiutano a essere più flessibili e creativi e spesso sono usati dai decisori per meglio articolare i loro modelli mentali rispetto al futuro in modo da prendere decisioni migliori. La quotidianità, la ripetitività delle attività, il presidio di

mercati maturi non consente a volte di guardare oltre la routine ed il presente. «Qualcuno recentemente mi ha chiesto la ragione per cui si leggono articoli o post che su temi economici e sociali spingono verso direzioni diverse, quasi come se ci fossero visioni nettamente agli antipodi e in cui si fa una grande fatica ad orientarsi. La realtà è che in un mondo complesso, non ci sono contraddizioni, ma solo diversi aspetti di una realtà complessa che prende forma. Ogni aspetto evidenziato da singoli analisti è una rappresentazione parziale di questa realtà ipercomplessa, che non permette una risposta semplice alle domande: che cosa è l’innovazione e che cosa costituisce oggi il temine valore? Questa è la ragione per cui le visioni parziali di singoli professionisti sono destinate ad essere superate da una realtà molto più complessa. Non esiste più l’economia, ma tante dimensioni di differenti economie che spingono in direzioni diverse attraverso rapporti di forza, che cambiano di giorno in giorno», ha dichiarato Maurizio Goetz, professore dell’Università Bicocca.

Siamo una epoca “VUCA”. Volatilità: si riferisce alla natura e alla dinamiche dei cambiamenti in un dato contesto che può essere caratterizzato da fluttuazioni, turbolenze, cambiamenti, maggiore è la volatilità, più i cambiamenti sono veloci. Incertezza: indica la misura con cui è possibile prevedere con sicurezza il futuro. All’incertezza si lega l’incapacità di comprendere cosa sta succedendo, di essere consapevoli dei cambiamenti in atto nell’ambiente circostante. Più il mondo è incerto più è difficile prevedere. Complessità: un contesto è tanto più complesso quanto più i fattori da considerare sono numerosi, diversi tra di loro e diverse sono le relazioni tra gli elementi. Una maggiore interconnessione, infatti, aumenta la complessità del sistema; questo rende arduo analizzare la quantità complessiva delle informazione. Più il mondo è complesso più sarà difficile analizzare. Ambiguità: la mancanza di chiarezza di un fenomeno non consente di interpretarlo adeguatamente. Una situazione è ambigua quando l’informazione è incompleta, contradditoria o inaccurata per giungere a delle conclusioni. Si tratta cioè di un fenomeno sfumato (fonte: complexity education project).

El’incertezza crescente aumenta l’importanza di identificare i trend futuri e il loro business landscape. Il considerare molteplici alternative futura aumenta la capacità di affrontare le incertezze. L’uso di scenari di medio lungo termine permette di identificare in anticipo nuovi problemi e facilita l’adattamento ai cambiamenti importanti. L’uso di scenari è notevolmente aumentato nell’ultimo decennio.n

Marco Zanardi,

partner Beready e presidente Retail Institute

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