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Marenchino: crescita in volume e in notorietà oltre le valli piemontesi
Dal 2018 riunisce sotto l’unico cappello del nome di famiglia le tre differenti produzioni Cisalpino, Perla e Caseificio Reale. E ora punta a legittimarsi presso un più largo pubblico come specialista di formaggi Dop piemontesi e di specialità casearie della regione.
di Maria Teresa Giannini
Ai piedi delle vallate alpine e fra le curve rigogliose delle Langhe, Marenchinoazienda produttrice di formaggi piemontesi proprietaria di quattro stabilimenti a Savigliano (Cn) - in più di 70 anni si è affermata su tutto il territorio circostante, realizzando acquisizioni importanti che gli hanno permesso di elevare la capacità produttiva e rendersi visibile su scala nazionale e internazionale, diventando un vero e proprio Gruppo. Nata negli anni ’50, alla fine del 2017 termina un corposo restyling e a gennaio 2018 il marchio Marenchino riunisce sotto l’unico cappello del nome di famiglia le tre differenti produzioni Cisalpino, Perla e Caseificio Reale. Nel 2022, il gruppo chiude con circa 25 milioni di euro di fatturato e circa 3.300 tonnellate di produzione e ora punta a legittimarsi presso un più largo pubblico come specialista di formaggi Dop piemontesi e di specialità casearie della regione, come spiega Stefano Ziliotti, direttore commerciale e marketing di Marenchino.
Come si è chiuso il 2022?
Il gruppo ha consolidato il business con i clienti esistenti, aumentando anche la distribuzione ponderata, generando l’attivazione di nuovi clienti e una crescita a volume e a valore rispetto al 2021. Allo stesso tempo il 2022 si è caratterizzato per essere stato un anno, probabilmente unico della storia recente, in cui abbiamo assistito alla crescita dei costi delle materie prime e anche a una carenza oggettiva: questi due fenomeni hanno guidato in modo importante il trend dei consumi del mercato.
Parliamo di voi come produttori private label: quanto della vostra produzione è in conto terzi?
Il 40% circa della nostra produzione è destinato ai marchi del distributore e si svolge in tutti i nostri stabilimenti, senza che solo uno fra tutti venga adibito a quest’uso.
Come produttori Pl, qual è la vostra quota in Gdo e come siete canalizzati? Maggiormente in insegne di supermercati o più in piccolo retail o in discount?
La nostra canalizzazione è suddivisa in 80% circa verso la Gdo (di cui il 50% discount) e 20% circa verso il Food Service. Grazie alla fiducia dei nostri clienti, collaboriamo con le più importanti catene italiane.
Quanto conta, invece, il canale e-commerce?
Per ora sul nostro fatturato l'e-commerce incide del 5% e in particolare per le Pl di nostra produzione arriva a lambire il 7%. Stiamo sviluppando strategie dedicate con attività promozionali e di storytelling “cucite su misura” di quei prodotti per rispondere a una crescente cultura prodotto e a incentivare nuove occasioni di consumo.
Quali sono le insegne che servite in Italia e quali all’estero? In Italia collaboriamo con buona parte della Gdo e dei discount, sia nel libero servizio sia nel banco taglio.
In quali aree d’Italia i vostri prodotti sono maggiormente apprezzati e, quindi, acquistati?
Il cuore pulsante dei nostri consumi in Italia si trova nel Nord Ovest e Nord Est. Stiamo investendo in cultura prodotto e occasioni di consumo per supportare i consumi al Centro e al Sud Italia.
In quali paesi, oltre l’Italia, un consumatore può trovare i vostri prodotti a scaffale?
All’estero siamo presenti in Francia, Uk, Scandinavia, Ungheria, Polonia e Usa.
Attualmente il vostro assortimento vanta 5 Dop: quali sono? E quali sono le caratteristiche della filiera?
La nostra è una storia familiare di amore per i formaggi. Lavoriamo seguendo la filiera corta per tutte le tipologie di latte, vaccino, ovino e caprino, ricevendo direttamente, ogni giorno, i conferimenti degli allevatori della zona. Attualmente le cinque Dop che il Gruppo vanta nel proprio assortimento sono la Toma Piemontese, il Bra Tenero, il Bra Duro, il Raschera e il Murazzano, a cui si aggiungono varie specialità a pasta molle realizzate con latte caprino, ovino e vaccino: formaggi gustosi, scioglibili e morbidi.
Le regole e i disciplinari del Dop sono più stringenti di una qualsiasi altra produzione: come avete organizzato, dunque, la produzione nei vostri stabilimenti?
A Savigliano, dove tutto ebbe origine, ora sono presenti il centro di stagionatura, il centro di confezionamento e l’hub logistico, mentre i Dop si producono a Murazzano. Gli stabilimenti di Racconigi e Saluzzo, invece, sono adibiti rispettivamente alla produzione di formaggi freschi e muffettati, da un lato, e degli stagionati dall’altro. Parliamo, in quest’ultimo caso, di Toma Piemontese, Bra Tenero, Bra Duro, Raschera, Fontal Nazionale, Fontal di Capra, Caprino Stagionato, Pecorino Stagionato, Vaccino Stagionato.
Cosa hanno rappresentato i due anni di emergenza pandemica per voi, dal punto di vista di piazzamento sul mercato, domanda di prodotto e successo? E questo 2022, il primo fuori dall’emergenza, come si è caratterizzato rispetto a 2020 e 2021? I due anni di pandemia hanno portato un forte cambiamento delle abitudini di acquisto e di consumo dei nostri consumatori generando due principali dinamiche: da una parte la crescita dell’online e del take away e, dall’altra, un consumatore sempre più attento alla sostenibilità ambientale e al localismo.
Come vi pare si stia comportando il consumatore verso i vostri prodotti, davanti a un’inflazione galoppante a due cifre per quanto riguarda il carrello della spesa?
Il periodo che stiamo vivendo a livello socio-economico ha generato un clima molto particolare, in cui si assiste a una razionalizzazione dei consumi e al conseguente cambiamento delle occasioni di consumo. Le persone hanno subito una flessione importante del loro potere d’acquisto ma, d’altro canto, pongono maggiore attenzione alla tradizione, al localismo, alla qualità dei prodotti e alla sostenibilità: questi saranno i punti cardine su cui il Gruppo Marenchino continuerà a investire nel prossimo futuro.
A proposito della già citata sostenibilità, qual è l’impegno dell’azienda su questo fronte, soprattutto sul packaging?
Il rispetto dell’ambiente, il packaging eco friendly e l’animal welfare sono fra gli impegni che, come Gruppo Marenchino, abbiamo tra le priorità strategiche anche perché sempre più “sentite” dai consumatori. Investiamo continuamente nella ricerca e nello sviluppo di materiali sempre più “green” e funzionali al loro utilizzo. Abbiamo diverse tipologie di packaging e di formato, dal confezionamento in flowpack al Bdf fino allo Skindarfresh sia a peso fisso e sia a peso variabile, per dare un servizio migliore che garantisca freschezza del prodotto ma anche per incoraggiare nuove occasioni di consumo. Oggi offriamo packaging riciclabili per le nostre referenze a libero servizio e banco taglio, ma l’obiettivo è quello di proporre entro il 2025, per tutta la nostra gamma, packaging plastic free.l