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Film barriera pronti

per il riciclo ® CRYOVAC Brand

Recycle-Ready Barrier Display Film (Eco BDF)

Sealed Air Corporation oggi SEE®, ha ufficialmente cambiato il proprio marchio aziendale, compiendo un nuovo passo nel rinnovamento dell’Azienda. I marchi aziendali ormai iconici di Sealed Air si sono evoluti in SEE®, identificando un’Azienda orientata al mercato, al cliente e alle soluzioni di imballaggio che integrino automazione, digitale e sostenibilità, creando un valore significativo per i propri clienti.

Per quanto concerne la sostenibilità, in particolare, SEE® si impegna da tempo a progettare o promuovere la riciclabilità e il riutilizzo del 100% dei suoi materiali di imballaggio entro il 2025, oltre a perseguire l’obiettivo ancora più audace di raggiungere zero emissioni nette di carbonio nelle sue operazioni globali entro il 2040.

Di recente sono stati sviluppati imballaggi ad alte prestazioni, che mirano a ridurre l’impatto ambientale. In particolare sono stati introdotti due nuovi film barriera, pronti per il riciclo, per aiutare i produttori a migliorare la riciclabilità e ridurre l’utilizzo di plastica rispetto ai laminati spessi e ai materiali di termoformatura. Sono materiali molto versatili poichè compatibili con supporti monomateriale, in cartone, compostabili e riutilizzabili Possono essere utilizzati sia con vassoi di diverse dimensioni, sia senza vassoi. La gamma di materiali comprende Eco BDF20M, realizzato con materiali vergini al 100% e Eco rBDF20M, un film barriera contenente il 30% di Resine Circolari Certificate (CCR, Certified Circular Resins). Entrambi i film sono stati sviluppati e testati secondo i protocolli pubblicati dall’Association of Plastics Recyclers (APR) e queste pratiche sono in linea con quelle di Plastic Recyclers Europe (PRE). Ciò significa che i nuovi film possono essere riciclati in flussi di polietilene a bassa densità (LDPE).

www.sealedair.com/it

Magazine del quotidiano online www.technoretail.it maggio 2023

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La Spinta Digitale Del Retail Si Estende Su Tutta La Supply Chain

Nonostante le difficili condizioni economiche nazionali e internazionali, le aziende del settore del retail e i loro partner in tutta la supply chain non hanno interrotto la propria spinta innovativa e hanno continuato a investire nella trasformazione digitale, soprattutto in ottica di omnicanalità. Secondo l’Osservatorio Innovazione Digitale nel Retail promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano, infatti, lo scorso anno l’incidenza di questi investimenti sul fatturato aziendale è rimasta stabile rispetto al 2021 e pari al 2,5%. Con il pieno ritorno alla frequentazione dei negozi fisici da parte dei consumatori – mentre la penetrazione dell’e-commerce sul totale acquisti retail è rimasta inalterata (12%) – gli interventi messi in atto dalle aziende della grande distribuzione hanno riguardato soprattutto l’ottimizzazione di alcune attività nello store, come l’implementazione delle etichette smart (18% dei top retailer italiani) per gestire più facilmente e in tempo reale le variazioni di prezzo delle referenze sugli scaffali. Altre risorse sono state impiegate per rendere l’esperienza dei clienti più fluida e coinvolgente attraverso i chioschi digitali (28%) che favoriscono la conoscenza dei prodotti oppure con le soluzioni di digital signage (23%) per una comunicazione più efficace con chi frequenta il negozio. Con la rapida diffusione dei pagamenti digitali anche il punto cassa sta diventando sempre più tecnologico e il 33% dei retailer ha investito in soluzioni di mobile e contactless payment, mentre il 9% in sistemi di self checkout per snellire la fase di pagamento. Molte aziende hanno poi dedicato risorse economiche all’efficientamento delle operazioni lungo tutta la supply chain, soprattutto attraverso l’implementazione di sistemi in grado di effettuare previsioni più accurate della domanda (28%) e di soluzioni per incrementare le performance di magazzino e di tracciamento lungo tutta la filiera (16%). Senza dimenticare il packaging, il cui sviluppo tecnologico non si arresta e anzi si fa sempre più centrale per un consumo sostenibile.

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