Canone inverso offre una visione del queer come pratica teorica all’interno di discipline diverse, non pacificata e politicamente trasformativa. Scritti di Laurent Berlant, Leo Bersani, Judith Butler, Ann Cvetckovich, Samuel R. Delany, Lee Edelman, Eve Kosfsky Sedgwick, Sandy Stone, Michael Warner, Simon Watney.
€ 24,00
ETS
Edizioni ETS
antologia di teoria queer a cura di
Elisa A.G. Arfini e Cristian Lo Iacono
Collana di intercultura di genere
Le autrici e gli autori che presentiamo tematizzano la tensione tra instabilità del desiderio e persistenza delle norme identitarie, la valenza pubblica degli affetti, la contestazione del mito della visibilità e della rispettabilità gay e lesbica, la resistenza alle dinamiche che generano nuove forme di abiezione dietro la facciata di una politica integrazionista della sessualità. L’orizzonte che si apre fa spazio a una politica che viene dopo l’identità e a un’etica antisociale e non riproduttiva.
Canone inverso
à ltera
Elisa A.G. Arfini (a cura di) Cristian Lo Iacono
I testi che compongono il volume, tradotti per la prima volta, ci introducono in un laboratorio dove gli strumenti del pensiero contemporaneo (marxismo, psicanalisi, femminismo, linguistica strutturale, studi culturali) vengono usati per scandagliare sia il dibattito pubblico, accademico, sia l’attivismo LGBT americano ed europeo dalla fine degli anni Ottanta.
Canone inverso
Cristian Lo Iacono è dottore di ricerca in Filosofia ed ermeneutica filosofica, attivista e responsabile del Centro di documentazione GLBTQ del Circolo Maurice di Torino. Ha pubblicato su Zapruder, Critica Marxista, il manifesto, Filosofia Politica. È autore di Althusser in Italia. Saggio bibliografico 1959-2009 (Milano, 2011) e ha curato il volume Il danno e la beffa. Un dibattito con Nancy Fraser su redistribuzione, riconoscimento, partecipazione (Lecce, 2012). La sua ricerca su Axel Honneth e Judith Butler (Maschere del riconoscimento) è di prossima pubblicazione.
I
nstabile e infedele conglomerato di senso, il queer è presentato come un metodo di critica permanente a una socialità sessuale e di genere normalizzata e assimilata.
immagine di copertina: Vito Perrone
Elisa A.G. Arfini è dottore di ricerca in Modelli, linguaggi e tradizioni nella cultura occidentale. Collabora con l’Università di Ferrara nell’ambito della sociologia dei processi culturali e degli studi di genere. Si occupa di studi di genere con una particolare attenzione per: costruzione narrativa delle identità; embodiment transgender; intersezioni tra studi sulla disabilità, teoria queer e teoria crip; metodologie narrative. Oltre a vari contributi in volumi collettanei e riviste, ha pubblicato Scrivere il sesso. Retoriche e narrative della transessualità (Roma, 2007).
L’intercultura di genere è un campo ibrido e irrequieto dove spostamenti e transiti sono costitutivi. Incrocia riflessioni teoriche e indagini culturali interdisciplinari attingendo a studi culturali e postcoloniali, studi sull’affetto, studi sulle donne, studi sulla mascolinità e studi queer per moltiplicare l’analisi di differenze, marginalità e dissensi. Questa complessa intersezionalità permette di sciogliere rigidità epistemologiche e leggere altrimenti, indagando anche spazi non organizzati intorno al genere. àltera si occupa di come cambia la cultura in un contesto globale e studia la costruzione tecnico-politica di genere e sessualità attraverso narrative, discorsi, forme, oggetti e strumenti farmacopornografici che producono e riassegnano performativamente identità di genere e identità sessuali.