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STORIE BREVI
COLTIVATO, IL NUOVO FESTIVAL DELL’AGRICOLTURA A TORINO
Sì terrà dal 31 marzo al 2 aprile 2023, con la sua edizione inaugurale, ColtivaTO, il nuovo festival dell’agricoltura torinese studiato per raccontare il settore con un taglio scientifico-divulgativo, sotto l’egida della Regione Piemonte, del Comune di Torino e del Ministero dell’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste. Nato da un’idea di Antonio Pascale, direttore e ispettore presso il Ministero dell’Agricoltura, e di Maria Lodovica Gullino, fitopatologo e imprenditore, che ne saranno rispettivamente direttore artistico e responsabile scientifico, ColtivaTO si propone di “parlare della ‘vera’ agricoltura, spesso diversa da quella immaginata, bucolica, in modo rigoroso, basato su fatti e numeri, in un’ottica economica e di lavoro, di innovazione, scienza e tecnologia, senza dimenticare i temi del cambiamento climatico e della sostenibilità che all’agricoltura sono strettamente (inter)connessi”. Il festival si propone come un evento “con spirito critico ma aperto”, che si rivolge a “un pubblico eterogeneo” e che sarà affiancato da eventi di carattere scientifico, dai seminari alle tavole rotonde, fino a momenti puramente divulgativi, come concerti, spettacoli, visite guidate e incontri tra giovani e imprenditori. STORIE BREVI news
Stelle di Natale, presenti in quasi 1 casa italiana su due
La Stella di Natale, pianta per eccellenza di questo periodo dell’anno, si trova in quasi 1 casa italiana su due (47%). È
quanto emerso dal sondaggio Coldi-
retti/Ixè sul fiore simbolo del Natale. I dati, però, sottolineano anche come vi sia un Sos costi di produzione nei vivai, che in alcuni casi sono costretti a interrompere la produzione, determinando un importante calo dell’offerta. L’impenna-
ta delle bollette energetiche, dei costi dei materiali e dei fertilizzanti delle serre ha procurato un taglio di circa il
15% della produzione. «Per le Stelle di Natale sono richiesti tra i 15 e i 20 gradi all’interno delle serre e con le temperature invernali è necessario compensare facendo lavorare al massimo le caldaie con un vero e proprio salasso per i vivaisti» ha spiegato Coldiretti. «Il rincaro dei costi
energetici si trasferisce sui costi di produzione, come quello per gli imballaggi, dalla plastica per i vasetti dei fiori,
rendendo insostenibile la situazione. A rischio è un settore da primato per il Made in Italy con 27mila imprese e circa 200mila posti di lavoro nella filiera del florovivaismo che sta cercando di risollevarsi dopo aver pagato un prezzo pesantissimo alla crisi causata dalla pandemia».
MARCO NERI RICONFERMATO PRESIDENTE DI CONFAGRICOLTURA TOSCANA Per i prossimi tre anni, Marco Neri, riconfermato presidente, continuerà a tenere le redini di
Confagricoltura Toscana. A deciderlo, per acclamazione, l’Assemblea della Confederazione generale dell’Agricoltura regionale, riunitasi a Bolgheri, in provincia di Livorno. «Il comparto viene da mesi difficili: la guerra in Ucraina, i rincari energetici, l’aumento del prezzo dei materiali. Una morsa che rischia di soffocare un settore vitale» ha dichiarato Neri a seguito della rielezione. «Le prime cose
che chiedo al governo sono attenzione e azione: riflettere sulle problematiche del settore e agire conseguentemente, tenendo presente il fatto che il PNRR è un treno da prendere assolutamente.
Un’occasione irripetibile». E il riletto presidente di Confagricoltura Toscana ha poi aggiunto: «Serve, ad esempio, un intervento del governo, sfruttando il PNRR; per realizzare nuovi impianti per produrre concimi. Adesso arrivano dall’estero, ma hanno costi insostenibili». Quello che serve in questo momento, ha sottolineato Neri, è un’”incentivazione delle imprese produttive, in modo tale che si possano confrontare sul mercato, riuscendo a reggere la concorrenza con l’estero». Durante l’Assemblea a Bolgheri erano presenti anche Stefania Saccardi, assessore regionale alle Politiche agricole, e Simona Petrucci, senatrice grossetana. «Abbiamo la possibilità di lavorare sulla nuova programmazione 2023-2027, che rappresenta sicuramente un’opportunità» ha dichiarato Saccardi. «Non nascondiamo alcuni elementi di criticità per quello che riguarda il territorio della nostra Regione, ma confronti come quelli odierni costituiscono momenti per raccogliere idee, proposte e suggerimenti». E ha concluso: «Siamo chiamati tutti
insieme a lavorare per l’agricoltura della Toscana. Registriamo una domanda sempre maggiore di cibo, di produzione di qualità e, perciò, dobbiamo utilizzare al meglio gli strumenti che l’Europa ci mette a disposizione e individuare un percorso per la nuova programmazione».
Con la rielezione di Marco Neri come presidente di Confagricoltura Toscana, l’organigramma dell’organizzazione è così composto: Carlo Bartolini Baldelli, vicepresidente, Luca Giannozzi, vicepresidente vicario. E ancora, il collegio sindacale, composto da: Marco Anchinico, presidente), Daniele Lombardi e Gianluca Ghini, sindaci revisori, e Paolo Rossi e Matteo Binazzi, sindaci supplenti.
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VLAM all’IPM 2023 con 36 aziende fiamminghe
VLAM, ente per il marketing agricolo delle Fiandre che promuove i prodotti dell’agricoltura, dell’orticoltura e della pesca fiamminga, in patria e all’estero, parteciperà all’edizione
2023 dell’IPM Essen con ben 36 aziende orticole fiam-
minghe. Le aziende partecipanti alla manifestazione copriranno l’intera gamma dell’orticoltura belga, da prodotti tipici fiamminghi, come azalee, rododendri, piante fiorite da interno, alloro fiammingo e crisantemi, agli arbusti, fino alle giovani piante, a quelle da aiuola e ai prodotti vivaistici. Le aziende VLAM saranno distribuite in tre padiglioni. Al padiglione 2 (stand B25 + D26 e 30) troveremo: Dataflor, De Crook, De Vos-Hertschap, John Wilde, Denis-Plants, Deroose Plants-Exotic Plant, Floramor, Gediflora, Herplant. E ancora: Helleborus, Hortinno, Joluplant, Leybaert, Microflor, Pelargonium De Cock, Rudy Raes Bloemzaden, Stevens Planten e Vegobel. Al padiglione 6 (stand C26), invece, troveremo: Jules Block, Calle-Plant, Geert Bogaert, Raf Goossens. Saranno inoltre presenti anche: Heyeveld, Laurica-plants, Plant Select, vivaio Peter Rimbaut, Van Poecke & zn, Vandamme Sierplanten e vivaio Patrick Vos. Infine, al padiglione 8 (stand C42 e D26) saranno presenti: ADM Greentraders, Neyt-Van Sante, Sylva, Van Hulle B&C, Vista Verde e Meerplant. Gli stand VLAM saranno riconoscibili grazie alle insegne “FLANDERS/BELGIUM” e dalle pile colorate di cubi con immagini di piante, alberi e arbusti. Le aziende, inoltre, saranno utile dallo slogan “WE GROW YOUR WAY”, che fa riferimento al servizio su misura offerto dalle aziende familiari belghe. Non è però finita qui. Perché presso gli stand vi sarà un’attenzione particolare alla piattaforma per l’esportazione www.belgianplants.com. Presso i vari punti i visitatori potranno utilizzare la piattaforma per cercare i fornitori, trovare informazioni sulle fiere a cui si partecipa e ottenere maggiori informazioni sul settore orticolo fiammingo.
VIVA MAGENTA
Se al termine “non convenzionale” dovessimo associare un colore, quello sarebbe sicuramente Pantone 18-1750 Viva Magenta, il colore dell’anno 2023. Una tonalità
vibrante, che non passa inosservata e affonda le sue
radici nella natura. Così dopo Very Peri, colore Pantone dell’anno che stia per salute, lasciamo che sia una tonalità della famiglia dei rossi a predominare, scrivendo un nuovo capitolo in perfetto equilibrio tra caldo e freddo. Un colore ibrido, potente senza essere aggressivo, accesso senza essere eccessivamente sgargiante e, soprattutto, riconoscibile anche per chi, come noi, non può rinunciare a fiori e piante. Gli esempi che richiamano il colore del 2023 sono tantissimi, da Tattoo Black Cherry Vinca alla Chocolate Covered Cherry Coleus, decorativa e intrigante, con le sue foglie vellutate, fino Easy Wave Burgundy Velour Petunia, con i suoi fiori inconfondibili. E ancora: Amazon Neon Cherry Dianthus, Titan Cranberry Vinca, Megawatt Pink Bronze Leaf Improved Begonia e moltissime altre. «In quest’era di tecnologia, cerchiamo ispirazione dalla natura e da ciò che è reale», ha commentato Leatrice
Eiseman, direttore esecutivo del Pantone Color Institute. «Pantone 18-1750 Viva Magenta discende dalla famiglia dei rossi e si ispira al rosso cocciniglia, uno dei coloranti più preziosi appartenenti alla famiglia
delle tonalità naturali, nonché uno dei più forti e brillanti che il mondo abbia mai conosciuto». Un colore così audace e anticonvenzionale è proprio quello che serve per affrontare il 2023 con lo spirito giusto. Potente e stimolante, Viva Magenta è stato definito dall’azienda americana «un rosso animato che si crogiola nella pura gioia, incoraggiando la sperimentazione e l’espressione di sé senza limiti. Un’ombra elettrizzante e senza confini che si manifesta come una dichiarazione di spicco». Insomma, un colore che sembra avere tutte le carte in regola per invadere la nostra quotidianità, dalla moda agli oggetti di design, fino a piante e fiori, che non solo abbelliranno gli spazi, ma saranno anche nel colore di tendenza del 2023.
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STORIE BREVI news
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Italia - Bulgaria, intesa vincente
di Penelope Moran
Il nostro Paese detiene la terza posizione come destinatario delle esportazioni bulgare. Talee innestate, piantimi di ortaggi e di fragole e conifere e piante de plein air sempre verdi le principali voci delle esportazioni italiane nel Paese balcanico
I rapporti commerciali tra il nostro Paese e la Bulgaria continuano ad essere
solidi. Alla fine del 2021 si è raggiunto un interscambio pari a 5,2 miliardi di euro, con un aumento del 27,1% rispetto al 2020. La Bulgaria, proprio in virtù di
questa importantissima sinergia, sarà presente con i suoi espositori anche a
Myplant, dal 22 al 24 febbraio 2023.
UN MERCATO IN CRESCITA, SU TUTTI I FRONTI
L’Italia detiene la terza posizione come Paese destinatario delle esportazioni bulgare, con 2,62 miliardi di euro e una crescita, rispetto al 2020, del 36,4%. Il nostro Paese viene così dopo la Germania, che detiene il primo posto con 5.18 miliardi, e la Romani, seconda con 3,5 miliardi. Per quanto riguarda la fornitura, invece, l’Italia è al quinto posto, con 2,59 miliardi di euro, segnando un +18,9% rispetto al 2020. Il nostro Paese è così dietro a: Germania (4,8 miliardi), Turchia (3,07 miliardi), Russia (3, 98 miliardi) e Romania (2,95 miliardi). Un posizionamento ottimo anche per quanto riguarda i Paesi partner della Bulgaria. L’Italia, infatti, si trova al quarto posto, con una quota del 7%, preceduta da: Germania (13,5%), Romania (8,7%) e la Turchia, sempre con il 7% ed una minima differenza di valore.
LE PRINCIPALI ESPORTAZIONI
Andando a esaminare le esportazioni globali del nostro Paese, il dato ci mostra come l’Italia abbia esportato nel mondo piante vive per un totale di 454,9 milioni di euro. Una cifra decisamente significativa. In particolare poi, le esportazioni di piante vive sono cresciute del 50,5% nel 2021 e sono ammontate a 4,39 milioni di euro. Tra le principali voci delle esportazioni italiane nel Paese balcanico troviamo: Talee innestate e barbatelle, di viti per un totale di 1,67 milioni di euro (+132,6% su base annua), Piantimi di ortaggi e di fragole (757mila euro, +2,3%), conifere e piante da plein air sempreverdi, arbusti e cespugli (incluse le loro radici), per un valore di 718mila euro (+27,7%). E ancora: alberi, arbusti e cespugli, anche innestati, da frutta commestibile per un valore di 412mila euro (+130%), talee radicate e giovani piante da piena area per 336mila euro (17,9%) e infine piante da pien’aria, arbusti e cespugli (305mila euro, +40,5%). Secondo i dati TDM, l’Italia si posiziona al terzo posto come fornitore della Bulgaria di piante vive nel 2021, con una quota di mercato del 10.69%. Il nostro Paese è preceduto da: Paesi Bassi (44,71%) e Macedonia del Nord (15,67%). Seguono all’Italia invece la Grecia (8,51%) e la Germania (6,82%).
Myplany: missione b2b in Bulgaria
Il 30 novembre scorso Myplant, in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia in Sofia, ICE, A.N.V.E e BAOPN (Bulgarian Association of Ornamental Plants Nurseries), ha organizzato a Sofia un importante business meeting che ha coinvolto una delegazione di imprese orto florovivaistiche italiane, espositrici a Myplant, con buyer bulgari, grandi strutture ricettive interessate a rinnovare i propri spazi verdi, aziende e stakeholder locali.
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STORIE BREVI news
Il futuro della biomassa è sostenibile
di Penelope Moran
Takachar, società spinoff del MIT, ha ideato un dispositivo portatile che potrebbe essere non solo redditizio, ma anche amico dell’ambiente
Preparare i campi alla semina è un’operazione che contribuisce all’inquinamento ambientale. I materiali bruciati, dal fieno alla paglia fino ad altri rifiuti, creano enormi nubi stagionali di smog e questo, chiaramente, è un problema. Come risolverlo? E, soprattutto, questa biomassa di scarto può essere trasformata, magari in prodotti commerciabili? La risposta è sì è arriva da Takachar. La società, spinoff del MIT fondata nel 2015, ha svi-
luppato un’apparecchiatura portatile e a basso costo per convertire la biomassa di scarto in combustibile solido, fertilizzante e altri prodotti chimici
speciali. Tutto questo utilizzando una serie di trattamenti termochimici, tra cui quello noto come “torrefazione con ossigeno”. Questa tecnologia, che potrebbe essere una rivoluzione in termini di sostenibilità, è nata dal progetto di Kevin Kung, cofondatore, presidente e CTO, e dal cofondatore Vidyut Mohan.
UN SISTEMA REDDITIZIO
Il dispositivo realizzato da Takachar si basa sul trattamento termochimico, densificando la biomassa a temperature elevate e convertendo i materiali umidi in carbone compatto. Rispetto al pro-
cesso di invio della biomassa di scarto a impianti di conversione centralizzati, il sistema proposto è più redditizio. Questo perché riduce significativamente i costi logistici del trasporto di biomassa sciolta,
umida e ingombrante.
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Takachar… in numeri
Takachar ha una missione ben precisa: combattere il cambiamento climatico. Per questo il loro lavoro guarda anche agli obiettivi dell’Agenda 2030. • Eliminare le fonti fossili per la produzione di combustibili, fertilizzanti e prodotti chimici speciali. Eliminazione di oltre il 95% dei fumi rispetto alla combustione di biomassa all’aperto o agli incendi selvaggi indotti da biomassa • Mitigare 700 milioni di tonnellate/anno di emissioni di anidride carbonica equivalente entro il 2030 • Aumentare il reddito netto delle comunità rurali del 40% creando un mercato per i residui delle colture
Il dispositivo portatile di Takachar, modello dal sito ufficiale (www.takachar.com). Al momento, la società ha già lavorato con circa 5.500 agricoltori, per un totale di 9mila tonnellate di materiale prodotto e ha vinto, nel 2021, il premio Earthshot Prize nella categoria “aria pulita”, con un riconoscimento da 1 milione di sterline finanziato dalla Royal Foundation. Takachar ha stimato che la sua tecnologia possa ridurre le emissioni di anidride carbonica equivalenti a gigatoni all’anno su scala.
COME FUNZIONA IL DISPOSITIVO
Brucia un po’ di biomassa per generare calore, che cuoce il resto del materiale rilasciando gas. Il sistema introduce così aria per consentire la combustione dei gas, che bruciando generano altro calore e mantengono la reazione termochimica. Come spiegato dalla società, circa il 10% della biomassa viene utilizzato come combustibile per sostenere la reazione, mentre il 90% viene densificato in una forma facile da “maneggiare e utilizzare”.
Il carbone così prodotto, oltre ad avere un valore maggiore, è anche più facile da trasportare e vendere rispetto alla biomassa. Così facendo si riducono i costi di trasporto di due terzi e si crea per gli agricoltori un’ulteriore
opportunità di guadagno.
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