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ATTUALITÀ Nuova linfa vitale per il comparto floricolo di Filippo Terragni

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NUOVA LINFA V ITALE PER IL COMPARTO FLORICOLO

La dignità del lavoro, il valore del made in Italy, l’efficacia della comunicazione al consumatore finale: questi alcuni dei temi trattati al primo incontro nazionale degli imprenditori organizzato da Assofloro

di Filippo Terragni

Non tutto il male vien per nuocere, dice il detto. E il detto ben si attaglia all’incontro che si è svolto a Roma a luglio. Se il timore era quello del “già visto”, dell’ennesimo meeting in cui si gira intorno sempre alle stesse questioni, il giudizio di chi era presente invece confermano che i tempi sono cambiati e il comparto si prepara a un cambiamento. Un’atmosfera di entusiasmo e intraprendenza ha segnato questo incontro, probabilmente perché chi vi ha partecipato è arrivato già cambiato: oltre all’esperienza da tutti vissuta durante questo periodo straordinario legato al Covid, l’avere toccato il fondo in termini di mancanza di guadagno e il cambio generazionale (presenza giovani), hanno stimolato il passo verso una nuova era per il mondo floricolo italiano.

LA DIGNITÀ HA UN PREZZO All’incontro a Roma erano presenti quasi 50 imprese floricole tra le più rappresentative del settore a livello nazionale; oltre alle importanti aziende produttrici di giovani piante erano presenti anche figure tecniche di rilievo che hanno supportato la discussione, il confronto e le riflessioni emerse dagli imprenditori. In apertura dei lavori è stata evidenziata, da parte del presidente di Assofloro Nada Forbici, la necessità di dare dignità al settore, aspetto ampiamente ripreso negli interventi degli imprenditori presenti in sala. Interes-

sante il fatto che si è legata questa necessità all’aspetto più monetario ed economico, cioè all’innalzamento e alla tenuta dei prezzi di piante e fiori. È questo infatti l’elemento necessario per fornire di linfa vitale il tessuto produttivo floricolo italiano. Più volte è stata ribadita la necessità del dialogo tra le imprese e l’utilità di unire le forze, ora più che mai dopo la grave crisi economica legata al Coronavirus.

GDS vs GDO I temi trattati hanno spaziato in differenti direzioni. Citiamo innanzi tutto l’analisi dell’andamento del mercato. È stata sottolineata da più parti la necessità di una attenta analisi costo-prezzo, così come è stato rilevato quanto sia importante la promozione del prodotto italiano. Un altro momento importante di questo dialogo fra gli attori della filiera è stata aperta la seria discussione relativamente al rapporto con la grande distribuzione organizzata (GDO), la quale, con l’utilizzo dei prodotti floricoli come articoli civetta da richiamo per la clientela, condiziona in modo sostanziale la sopravvivenza dei tradizionali canali di vendita specializzati come garden center, fioristi, e così via. Per quanto riguarda invece

“Il prodotto italiano porta con sé dei valori specifici che devono essere evidenziati e utilizzati per informare e comunicare tra i vari passaggi di filiera, fino all’utente finale”

LINFA V ITALE

Alcuni scatti relativi all’incontro svoltosi a Roma il 22 luglio, fra Assofloro e 50 aziende del comparto floricolo. Molti i temi trattati, fra cui emerge la necessità di un cambiamento tempestivo soprattutto riguardo la gestione del prezzo e la comunicazione del prodotto.

gli aspetti più legati al prezzo, è stata discussa l’utilità di rivedere la normativa del prezzo sottocosto legata al prodotto floricolo venduto dalla grande distribuzione.

INDISPENSABILE FISSARE DEGLI STANDARD È stata poi sottolineata la criticità dei prossimi mesi in merito alla mancanza di prodotto, che dovrebbe portare all’applicazione del prezzo fluttuante e non del prezzo fisso. Si è ribadita anche la necessità di definire uno standard di prodotto, possibile solo condividendo i dati di produzione. Di conseguenza si è capito perché il dialogo tra le imprese e la costante conoscenza del mercato e delle disponibilità di prodotto risulteranno sempre di più aspetti necessari e prioritari. È stato toccato anche l’argomento dei termini di pagamento e la necessità di pianificazione delle informazioni all’interno del sistema imprenditoriale.

MADE IN ITALY, UNA RISORSA Potrebbe sembrare scontato, ma non lo è. Uno degli aspetti su cui il dialogo si è soffermato è stata l’importanza del prodotto Made in Italy, richiesto soprattutto a livello di vendita tradizionale, nei garden center e rivendite specializzate. La produzione italiana primeggia sui mercati internazionali per la qualità; lo stesso deve

accadere anche nel mercato italiano, i nostri prodotti possono fare la differenza dal punto di vista qualitativo. Per fare questo però è necessario associare alla produzione e alla vendita anche delle azioni strutturate di

informazione e comunicazione che devono raggiungere l’utente finale, facendo comprendere quale è il

significato di una produzione floricola e quali sono gli elementi che fanno la differenza nella durata del prodotto floricolo italiano, in particolare modo all’interno della grande distribuzione.

NECESSARIA UNA COMUNICAZIONE EFFICACE Se è vero che il prodotto floricolo ha ancora bisogno di essere spiegato e di raggiungere fasce di clientela nuove, che hanno bisogno di conoscerlo, va da sé l’importanza

“Il dialogo tra le imprese e la costante conoscenza del mercato e delle disponibilità di prodotto risulteranno sempre di più aspetti necessari e prioritari”

di “fare parlare” la produzione italiana attraverso azioni di comunicazione, per spiegarne il valore. Il prodotto italiano porta con sé dei valori specifici che devono essere evidenziati e utilizzati per informare e comunicare tra i vari passaggi di filiera, fino all’utente finale. La discussione è proseguita interrogandosi su cosa potrebbero fare le Istituzioni per il nostro settore e come sia possibile coinvolgere i diversi attori e interagire in modo armonico, affinché, sfruttando l’attenzione al verde che adesso anima gli spiriti degli italiani, si possa creare il “bisogno” di acquistare maggiormente il prodotto pianta-fiore, ampliando cosi il mercato.

I PROBLEMI? SI SUPERANO Per fare tutto questo è necessario aumentare la qualità percepita del prodotto attraverso un brand, non fine a se stesso ma spinto da una promozione forte che deve arrivare fino all’utente finale. In questo senso sono numerose le criticità, già esistenti anche prima dell’emergenza Covid; ma la percezione all’incontro di Roma era che oggi i problemi non possono più attendere, vanno risolti, e molto può essere fatto sfruttando in modo efficace la rete di comunicazione. Si è parlato anche del problema legato alla concorrenza del prodotto estero, dove sono consentiti principi attivi per interventi fitosanitari non utilizzabili nelle nostre coltivazioni per la gestione delle diverse problematiche fitosanitarie; questo deve essere posto come elemento di distinzione del prodotto italiano, che dà maggiori garanzie al consumatore finale rispetto al fatto che è più salubre rispetto al prodotto estero proveniente da alcune aree del mondo dove l’attenzione è minore.

ASSOFLORO: IL MOMENTO È ORA La rappresentatività delle aziende del settore, le riflessioni e l’entusiasmo emersi da parte dei partecipanti all’incontro portano a pensare che oggi sia stata posta la pietra miliare del rinnovamento della floricoltura italiana, forse anche grazie ad un cambio di mentalità legato al cambio generazionale oltre a tutte le criticità che caratterizzano il settore e che sono emerse nuovamente, in modo pesante, a causa del Covid. Questo è quello che fa ben sperare rispetto al proseguimento dei lavori ed al raggiungimento degli obiettivi emersi durante l’incontro, riassunti nella sintesi fatta in chiusura da Assofloro.

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