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Substrati
L’alternativa è possibile?
Prezzi alle stelle, crescite e decrescite e una costante instabilità stanno caratterizzando il 2022. Cosa possiamo aspettarci per il 2023? E soprattutto siamo pronti a sostituire, anche solo parzialmente, la torba? Parola all’esperto
colloquio con ANDREA SANDINI di FRANCESCO TOZZI
AIPSA, l’Associazione italiana produttori substrati di coltivazione e ammendanti, riunisce oggi 21 imprese che costituiscono più del 70% del fatturato del settore. Per comprendere le dinamiche e le forze che muovono il mercato, abbiamo intervistato
il presidente di AIPSA, Andrea Sandini, con il quale abbiamo fatto un salto indietro nel 2021, nel presente nel 2022 e nel fu-
turo, passando dalle soluzioni alternative alla torba all’analisi degli scenari che si stanno profilando all’orizzonte e quelli già in atto. Una conversazione ricca di spunti e di riflessioni.
Iniziamo con un tema caldo: fatturati e aumento dei prezzi negli ultimi due anni? «Il mercato si è sviluppato in maniera notevole nel 2020 e nel 2021 anche grazie al lockdown e allo smart working, lo sappiamo.
Nello specifico nel 2021 si sono registrati fatturati interessan-
ti e una crescita del 10-15%. Lo stesso non si è potuto dire per il 2022 in cui c’è stato un calo e un ritorno a quantitativi quasi pre-covid a cui si è aggiunto un aumento dei costi e dei prezzi proibitivo. Per esempio,
le materie prime, come la torba hanno subìto alla fonte un incremento del 50% così come la perlite e le fibre di legno, ma-
trici estremamente energivori, che hanno risentito pesantemente dei costi energetici. L’aumento di cui parliamo, in realtà, era già iniziato nell’estate 2021 e ha avuto un’accelerazione con la guerra in Ucraina, la speculazione e una scarsa disponibilità generale di materie prime. Nella situazione
attuale un listino prezzi può avere una validità massima di
due mesi, il che crea un’instabilità del mercato notevole».
Cosa possiamo aspettarci nel 2023? «Considerando che il 2022 è partito male ed è continuato peggio, con la chiusura dei bilanci 2022
Andrea Sandini, presidente AIPSA. vedremo gli effetti dello spaventoso aumento dei prezzi di tutti i substrati e ammendanti e del calo delle vendite. In uno scenario così, l’aspettativa per il 2023, non può che essere critica, se la situazione non cambia rapidamente, ci si aspetta un’importante diminuzione della produzione di piante in vaso, una minore disponibilità di spesa da parte del consumatore hobbistico, sia nell’acquisto di piante e quindi parallelamente per i prodotti correlati alla loro gestione e cura, substrati e concimi, in primis, con una conseguenza diretta sulla domanda di substrati che si fletterà ulteriormente, sia nel settore professionale che hobbistico».
A proposito della torba, esistono alternative possibili nei substrati professionali e nell’hobbistica? «Sì, cocco, fibre di legno e compost di qualità, per esempio. L’Italia, per sue caratteristiche peculiari, ricorre già ad un impiego di matrici diversificate, consideriamo che siamo il principale Paese europeo
L’ITALIA, CON PIÙ DI 5 MILIONI DI METRI CUBI, RISULTA IL SECONDO PAESE EUROPEO, DOPO LA GERMANIA, PER CONSUMO DI SUBSTRATI. IL NOSTRO MERCATO È TUTTAVIA PRIMO IN TERMINI DI VALORE ECONOMICO: SI STIMANO OLTRE 260 MILIONI DI EURO
per l’impiego di pomice, il cui utilizzo è legato al comparto vivaistico e al verde tecnico, settori che in Italia rivestono un’importanza rilevante. Mentre nel mercato dell’hobbistica, le miscele arrivano a un utilizzo di materie prime non torba del 50%, mediamente, nel settore professionale siamo tra il 70% e l’80%, la quota così elevata è perché è una matrice “facile” da gestire in coltivazione. Quando i nostri clienti passano ad un prodotto con un quantitativo inferiore di torba devono reinventarsi tutto: piano di irrigazione, piani di concimazione e programmazione delle consegne».
Questo significa che l’utilizzo di torba nel settore professionale potrà diminuire se si cambiano le tecniche di coltivazione? «La stretta relazione substrato/ pianta/sistema colturale, deve essere modulato, materie prime
organiche come le fibre vegetali o il compost, per poterle mettere in condizione di esprimere la migliore efficienza agronomica, bisogna conoscerle ed
imparare a gestirle. L’assistenza tecnica, in serra, diventerà un fattore chiave, per affrontare le sfide future e purtroppo, in questo momento, non abbiamo a disposizione figure tecniche, agronomi, consulenti, sufficienti e preparati».
AIPSA
• Fondata nel 2007, AIPSA fa parte dell’Associazione
Europea dei Produttori di Substrati di coltivazione
GME – Growing Media Europe. • È associata ad UNICHIM ASSOCIAZIONE PER
L’UNIFICAZIONE NEL SETTORE DELL’INDUSTRIA
CHIMICA – ENTE FEDERATO ALL’UNI e partecipa al
Gruppo esperti fertilizzanti e compost. • Partecipa al CEN TC 223 Soil improvers and growing media.
GLI ASSOCIATI
Ageon, Agrochimica, Armando Garello, Bioflor, Cifo, COMPO Italia, Europomice, Fap, Fertil, Floragard Vertriebs, Geotec, Greenview, Klasmann-Deilmann Italia, Nuova Flesan, Perlite Italiana, Pierucci Agricoltura, TerComposti, Terflor, Turco Silvestro, Vigorplant Italia, Vitaflor.
Una situazione simile a quella che stiamo vivendo è già avvenuta in passato? «In alcune annate ha piovuto molto e questo ha impedito la raccolta della torba ma quello che stiamo vivendo ora è completamente diverso e credo che aumenterà nel tempo. In futuro avremo sem-
pre meno torba a nostra disposizione, soprattutto dovuto ala crescita della competizione con il mercato asiatico, pertanto crescerà la ricerca di alternati-
ve. Tanto in Italia come all’estero si stanno studiando possibili soluzioni, anche perché il mercato dei substrati è estremante diversificato negli usi, spaziando dalla paesaggistica alla produzione delle giovani piante orticole. La produzione di torba, tra le altre cose è legata a determinate aree europee, tra i primi i Paesi Baltici e un aumento delle risorse, potrebbe essere rivolgersi ad altri Paesi, come ad esempio la Siberia, ma ad oggi è ingestibile».
Siamo veramente pronti a sostituire la torba? «Il settore hobbistico è in gra-
do di assorbire quantitativi importanti di alternative come il compost e la fibra di legno, mentre il professionale è più complicato, per i motivi
visti prima. Si vedrà nei prossimi anni come l’industria riuscirà a venire incontro al consumatore professionista e quanto la politica spingerà verso questa direzione. Ad oggi non siamo ancora pronti a sostituire la torba, siamo in una fase di studio e non possiamo al momento pensare di cambiare i volumi di torba necessari al nostro settore, con altre matrici che, tra l’altro, non sarebbero neanche disponibili per la fornitura».
Preoccupato in qualità di presidente di AIPSA? «Le cifre e i numeri dell’Italia, sull’impiego di substrati, senza torba per il 50% nel mercato hobbistico e 30% nel professionale, sono in linea con gli obiettivi che si sono posti gli altri Paesi europei, ad esempio in Olanda, si punta ad avere, nel 2025, per il mercato professionale il 35% di matrici non torba, e il 60% nell’hobby, in Germania invece si parla di obiettivi più estremi, in cui si vuole arrivare a non impiegare torba nell’hobby (2026). La sostituzione totale della torba a noi non sembra fattibile e raggiungibile, in arco temporale di 5-6 anni, è messo in conto che sicuramente bisogna aumentare la quota delle matrici organiche, soprattutto locali e possibilmente derivate da sottoprodotti, nell’ottica di una diminuzione dei costi e degli impatti. Parallelamente è necessario indagare se le soluzioni non siano peggio del problema: l’alternativa è disponibile e sarà effettivamente a impatto zero?».
Parliamo del valore di mercato? «In totale parliamo di 5 milioni di metri cubi e AIPSA ne rappresenta circa il 75% ovvero oltre i 3 milioni. Il totale rappresenta per il 40% il settore hobbistico e il 60% quello professionale. Nel 2022, al terzo trimestre, si stima una tenuta del fatturato, rispetto al 2021, dovuta all’aumento dei costi e quindi dei prezzi dei substrati e una diminuzione dei volumi venduti nell’ordine del 10%».