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Substrati

Substrati

L’alternativa al garden center è cittadina

Non un semplice punto vendita, piuttosto una boutique urbana in cui non solo acquistare verde ma conoscerne vizi e virtù. Perché i palmers, la community che si è creata tra Milano, Roma e Torino, dove l’azienda è ad oggi presente, è famelica di trucchi e consigli per la propria giungla casalinga. E Palma Piatta è qui per servirli

PALMA (piante e tutto il resto)

• Roma: Via Casoria, 52• Torino: Via Des Ambrois, 2/E• Milano: Via Rosolino Pilo, 14

colloquio con GABRIELE DE SANTIS di ALICE NICOLE GINOSA

Dopo la Capitale e Torino, a settembre 2022 Palma Piatta è ufficialmente sbarcata nella grigia Milano per portare un po’ di verde e, perché no, un’aria fresca di novità. Ubicato in zona Porta Vene-

zia, con il suo bancone a strisce black & white e una vetrina da cui lasciarsi ammaliare e ispirare, Palma Piatta, ha aperto le porte del civico 14 di via Rosolino Pilo solo da qualche mese ma, è entrato già nel cuore dei

milanesi e non solo. Workshop, Whatsapp e una comunicazione social, che non lascia nulla al caso e modellata sul target dei plant lovers, sono solo tre degli strumenti che lo stanno rendendo un modello di business apprezzato. Qui, tra piante tropicali e rare e prodotti firmati Palma si entra in uno spazio in cui l’appassionato si sente a suo agio e diventa protagonista della diffusione della cultura del verde. Ho incontrato Gabriele De Santis, artista, pollice verde appassionato e soprattutto mente, insieme a un socio, del progetto.

Come è nata l’idea? «Sono sempre stato interessato al potere delle piante di far stare bene le persone e anche le relazioni che creano con l’arte, diventando esse stesse degli oggetti di design. Tantissimi artisti addirittura includono il verde nelle proprie opere o ne sono influenzati. Questo legame, tra arte e natura, l’ho potuto sperimentare e mettere in pratica attraverso il progetto Ortica, uno spazio temporaneo all’interno di una galleria di arte contemporanea in cui si vendevano piante ed edizioni di artista affiancate da un bar di specialty coffee. Il progetto, seppur

temporaneo, andò benissimo perché vendemmo tanto verde e in quell’occasione si iniziò a insinuare l’idea di poterlo rea-

lizzare in pianta stabile. Il Covid poi ci ha dato tempo e modo per pensare, il post-Covid ancora di più e nel giro di poco tempo abbiamo aperto Palma. Focus della nostra attività è quello di creare una costante correlazione tra il mondo delle piante e dell’arte e, al tempo stesso, offrire servizi di consulenza nella realizzazione di spazi verdi ester-

ni, balconi e terrazzi, e in generale voler svecchiare l’immaginario del tipico negozio di piante. Mi è sempre piaciuta l’idea di mescolare tra loro questi elementi».

Palma diventa l’evoluzione del negozio di piante di quartiere… «In un certo senso sì. Diventa un punto di incontro, più che altro, grazie ai workshop che organizziamo ogni sabato mattina e alla possibilità di creare una community di persone con un gruppo Whatsapp, Palmers, sempre più numeroso in cui ci si scambia consigli ed esperienze a tema piante, una sorta di SOS piante. Tutto è

iniziato con Roma, ma eravamo già partiti con l’idea di non lasciarlo da solo, così dopo pochi mesi abbiamo inaugurato Torino e Milano, entrambi inseriti all’interno di ambienti legati,

in un certo senso, con l’arte: per

TRA PIANTE TROPICALI E RARE E PRODOTTI FIRMATI PALMA SI ENTRA IN UNO SPAZIO IN CUI L’APPASSIONATO SI SENTE A SUO AGIO E DIVENTA PROTAGONISTA DELLA DIFFUSIONE DELLA CULTURA DEL VERDE

esempio qui a Milano siamo collegati al progetto Case Chiuse, una galleria d’arte, mentre a Torino da poco abbiamo realizzato una mostra dell’artista Zin Taylor».

Il legame piante e arte riflette in un certo senso la tua professione… «Sì sono un artista con una passione marcata per le piante. L’idea di inserire l’arte all’interno dell’attività del punto vendita viene realizzata con una certa attenzione proprio perché sono un addetto ai lavori e mi piace lavorare con qualità».

Hai già pensato ad altre città in cui far sbarcare Palma Piatta? «Sicuramente Napoli, Bologna, Firenze. Mi piacerebbe molto anche Palermo ma è più complicato. Per sopperire alla distanza, avvieremo a breve anche l’e-commerce, proprio per essere quanto più capillari».

STARTING KIT

Tra i prodotti acquistabili nel punto vendita Palma Piatta lo starting kit per i principianti che vogliano iniziare con il piede giusto e con gli strumenti giusti a costruirsi la propria giungla urbana in casa. Composto da tre piantine, olio di neem, fertilizzante, paletta e una propagation station fatta in plexiglass. Quali sono gli aspetti che differenziano il concept dal garden center? «La metratura, prima di tutto, la dimensione urbana dei negozi e il focus specifico sulle merceologie che piacciono a noi. Non abbiamo la necessità di proporre prodotti che sono richiesti dai clienti ma che non si combinano con il nostro modo di concepire il punto vendita. Un altro aspetto su cui

puntiamo è anche la presenza e la centralità delle piante. Il negozio nasce con l’idea di essere

esso stesso una giungla».

Oltre all’arte, anche la dimensione del food è ben collegata al vostro business. In che modo? «Ogni volta che approdiamo in una nuova città consigliamo, tramite social, ai nostri clienti nove posti in cui mangiare vicino a Palma, raggiungibili a piedi in meno di 10 minuti. Abbiamo avviato una collaborazione con Wilden, un’azienda che produce tisane e infusi di altissima qualità con la quale ne creeremo alcune ad hoc e useremo le bustine dell’infusione come nutrimento per le piante. Oltre che con due gelaterie a Roma e Torino, Fatamorgana e Mara dei Boschi. Con quest’ultima vogliamo creare due gusti di gelato. In più ci piacerebbe imparare a fare il kimchi, un piatto coreano composto da verdure fermentate. Siamo

affascinati da tutto ciò che può mescolare l’ambito botanico e

quello gastronomico».

Che prodotti realizzate “in casa”? «Per il momento il nostro fertilizzante e substrati che creiamo

I partecipanti a un workshop del sabato mattina.

secondo una nostra ricetta sia per piante tropicali sia per cactacee. In linea di massima

ci piace rispondere alle esigenze del cliente, dunque,non appena ci arriva una richiesta, ci impegniamo a

portarla a compimento. Per esempio, qualche giorno fa ci hanno chiesto se è possibile organizzare workshop individuali o per piccoli gruppi privati, e noi abbiamo deciso di lanciarci in questa avventura, oltre a proporre quelli gratuiti e aperti a tutti il sabato mattina».

Parliamo di piante e di fornitori… «Abbiamo capito che dietro a questo settore esiste un’organizzazione complessa e gerarchica. Le piante tropicali

arrivano quasi tutte dall’Olanda o dal Belgio mentre per le piante grasse ci avvaliamo di uno dei produttori migliori del mondo, Grossi,

vicino a Roma. Non siamo riusciti ancora ad avere un contatto diretto con produttori, ma ci appoggiamo a delle piattaforme come FlorAccess o Van der Plas. Dal 2024 pun-

tiamo ad aprire un hub in centro Italia e utilizzarlo come magazzino per le piante e trasportarle direttamente

noi dall’Olanda».

La scelta delle piante da ordinare come avviene? «Viene gestita a livello nazionale. Per i diversi negozi cerchiamo di avere un’offerta simile quanto più possibile per rendere più facile la comunicazione delle novità tramite social media ma anche per avere coerenza in tutti e tre i punti vendita. Cerchiamo anche

di scegliere piante non reperibili ovunque e che normalmente gli appassionati

comprano online».

Maggiori informazioni

@palma_piatta www.palmapalmapalma.com

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