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Anno II - n° 6
Recco, dopo lo scudetto,
vuole la piscina editoriale
Grazie, ragazzi C’era solo un modo per celebrare degnamente i cent’anni di storia della più forte e gloriosa squadra di pallanuoto di tutti i tempi: vincere uno scudetto. Nella magica serata di sabato 18 maggio, siamo riusciti nell’impresa, che consegna la Pro Recco alla storia anche per il prossimo secolo. 27 campionati italiani vinti sono un numero grandioso. Personalmente la soddisfazione è enorme e devo ringraziare i giocatori, il coach, il pubblico meraviglioso che ci ha incoraggiati sempre. L’anno sportivo che abbiamo chiuso con il sigillo più bello, è stato un anno difficile. Il disimpegno della famiglia Volpi l’estate scorsa, la spending review e i problemi logistici enormi legati alla mancanza di un impianto a disposizione a Recco: tutti fattori che potevano far pensare a un anno complicato. Invece ce l’abbiamo fatta e voglio qui ricordare, prima di tutto, due persone che si conoscono bene tra loro e che restano la base di questa società cui mi onoro di appartenere: Gabriele Volpi ed Eraldo Pizzo. Volpi, imprenditore capace, uomo di sport ma soprattutto appassionato della Pro Recco, è stato il primi tifoso in assoluto e la sua presenza l’altra sera in tribuna a Sori per la finale, è valsa più di qualsiasi dichiarazione rilasciata ai giornali: Volpi c’era, è presente, vuole bene ai colori della squadra. Per Eraldo Pizzo il sentimento di gratitudine è assolutamente dovuto e credo che questo ventisettesimo tricolore sia per lui il più bel regalo per i 75 anni appena compiuti. Lui è la bandiera, sa dare forza a un ambiente che resta stupendo. Grazie, naturalmente, a Riccardo Tempestini: un grande allenatore, un grande personaggio, che ha saputo plasmare un gruppo di atleti eccezionali e di grande valore umano. Per i tifosi, quelli veri e non quelli che fanno passerella, l’abbraccio è forte, fortissimo. Adesso dobbiamo giocarci un’altra partita: quella della piscina. Noi abbiamo già fatto i nostri gol, con un progetto applaudito dal presidente del Coni e da quello della Regione. Ci aspettiamo che anche chi non ha ancora voluto “tuffarsi” in questo sogno di piscina, si decida una buona volta. Da Angelo Barreca, presidente della Pro Recco Nuoto
Come a Spezia: politica e sport insieme per il “Brasil” della pallanuoto
Alla Spezia, cit tà “gemellata” con Recco per via dell’impegno di Gabriele Volpi, in questi giorni sarà inaugurato il “Ferdeghini”, nuovissimo quartier generale dello Spezia Calcio. Un grande evento per il capoluogo dell’estremo levante ligure e anche – si spera – un buon auspicio anche per Recco. Del resto il progettista che ha portato a termine l’intervento per il palazzetto del calcio e dello sport alla Spezia è lo stesso Enrico Frigerio, che ha disegnato Punta Sant’Anna. La cittadella dello sport avrà il varo ufficiale, per mano di Gabriele Volpi e del presidente del Coni Giovanni Malagò. E visto che l’appetito vien mangiando , sempre a Spezia sono già partiti con il progetto di sistemazione dello stadio Picco, con un restyling che lo farà diventare un piccolo gioiello e che il Secolo XIX, il maggiore quotidiano della Liguria, ha già definito il “Maracanà della Spezia”. In queste giornate di impegni e di successi sportivi per la Pro Recco, dunque, vale la pena anche di guardare al futuro. Osservando quello che avviene della altre parti, cer-
cando di cogliere al balzo tutte le occasioni ed evitare di affogare nel classico bicchier d’acqua. Perché una squadra come la Pro Recco, che è il “Brasil” della pallanuoto, merita il suo Maracanà. Quello di scena a Spezia non è un miracolo o un fatto eccezionale. Semplicemente tifosi, sportivi, politica e impresa hanno lavorato insieme e marciato nella stessa direzione. «Ci troviamo di fronte ad un’operazione senza precedenti nella storia dell’impiantistica sportiva cittadina, almeno degli ultimi trent’anni, che permetterà di vedere realizzati investimenti molto corposi – dichiara Massimo Federici, sindaco spezzino – è nata una cittadella dello sport e del fitness di grande pregio. Lo Spezia ha realizzato il suo centro di preparazione insieme con piscina, palestra, centro benessere, tennis e altri impianti ancora. Un polo sportivo di eccellenza che permetterà di creare lavoro ed economia, valorizzare quelsegue a pagina 2
Pag. 2 da pagina 1 le zone del levante cittadino, dotare la città di una ulteriore funzione attrattiva. Abbiamo lavorato affinché possa essere garantito il giusto equilibrio tra gestione privatistica e l’apertura a tutti, con attenzione ai risvolti sociali ed educativi propri dello sport». Obiettivo raggiunto – si potrebbe dire. Con piena soddisfazione di Malagò, presidente del Coni: «Siamo fortemente interessati affinché il prima possibile si possano costruire nuovi impianti che possano dare più lavoro, più certezze al territorio, la base su cui abbiamo costruito il futuro dello sport italiano»- ha ribadito pensando al Ferdeghini, la futuro Picco-Maracanà, ma anche al progetto di stadio alla Fiera di Genova e alla vasca della Pro Recco da intitolare a Ida Bisso e Antonio Ferro. Alla Spezia si svolgerà mini vertice tra lui, il primo cittadino Massimo Federici e lo stesso Gabriele Volpi, che ha più volte dato la sua disponibilità, anche ad anticipare le spese per la costruzione.
Dal nuovo Ferdeghini uno stimolo per Recco
Un grande edificio con piano terra, a diretto contatto con i campi da gioco, gli spogliatoi; al primo piano tutte le attività che riguardano la gestione e l’amministrazione, per circa 3.000 mq complessivi. Ecco come è il nuovo Ferdeghini targato Volpi. In dettaglio al piano terra ci saranno la reception, sei spogliatoi grandi, due spogliatoi piccoli (per gli allenatori e gli arbitri), un’infermeria e uno studio medico. «Gli spogliatoi saranno illuminati e ventilati naturalmente attraverso ampie vetrate» - spiega Enrico Frigerio, architetto anche della Piscina di Punta Sant’Anna. E’ stata ricavata anche una sala polivalente per le proiezioni e le conferenze. Al piano primo si apre una moderna palestra attrezzata per il potenziamento fisico e tutti gli uffici della Società. Con accesso indipendente dall’esterno, ma sovrapposta all’edificio, si trova una tribuna per il pubblico: 490 posti, con i servi-
zi. L’intero complesso è stato progettato seguendo i regolamenti e le normative federali, ed è accessibile dalle persone disabili per le quali sono stati realizzati anche due spogliatoi, come da normativa. Per Spezia un sogno che si avvera. Per Recco uno stimolo. Perché lo stadio del levante, che sarà prima di tutto la culla per tanti ragazzi che fanno sport, dovrà essere un esempio per Recco: «Ed è del resto il nostro primo obiettivo, quando ci proponiamo di fare la piscina nuova: andare incontro ai giovani. Creare un luogo sicuro per i nostri bambini e i nostri ragazzi, oltre che un tempio per la squadra di serie A – dice il presidente della Pro Recco Angiolino Barreca – alla Spezia ci sono riusciti, grazie alla collaborazione di tutti. A Recco siamo sulla buona strada. Almeno lo spero». Tornando all’impianti spezzino, sin dai primi passi del progetto si è pensato a soluzioni che
Il sogno in streaming La sorpresa arriva sempre sul finale. Vale anche per la giunta della Regione Liguria, che come è noto viene trasmessa in diretta streaming. Ed è appunto sul finire della seduta di cinque giorni fa, che il presidente Claudio Burlando dedica un intervento solo apparentemente irrituale a Recco e all’accordo di programma che da qualche mese sta facendo discutere avvocati e politici cittadini. Rivolgendosi agli assessori Matteo Rossi (sport) e Renata Briano (ambiente), Burlando invita gli amministratori a: «Confrontarsi per cercare di risolvere questo puzzle di Recco che riguarda il depuratore, ex Iml e piscina di Punta Sant’Anna». Poi, tanto per non lasciare dubbi sul dove vuole andare a parare: «mettendo a posto questi tasselli, Recco diventerà capitale dello sport». Al di là del valore politico dell’intervento, che conferma la volontà della Regione di dare la sua parte per risolvere la questione della piscina di Punta Sant’Anna, Burlando ha anche tracciato di fatto la strada da seguire. In pratica l’accordo di programma, proposto dalla Pro Recco ha avuto il placet dell’amministrazione regionale. Burlando sembra spianare la strada all’unica ipotesi possibile: legare il recupero del’ex area industriale Iml alla costruzione della piscina. potessero da un lato velocizzare la costruzione e dall’altro migliorare il comfort delle varie funzioni. Per la costruzione sono stati scelti sistemi prefabbricati con un montaggio meccanico; le strutture portanti sono in cemento armato prefabbricato e in acciaio, con le coperture e le facciate montate come in un meccano. Un esempio da seguire.
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Pro Recco, mon amour Diario di bordo di quelli che “non camminerete mai soli”
di Guido Martinelli 1500 chilometri in un giorno per assistere ad una gara che la Rai avrebbe trasmesso comunque in diretta: tutto ciò per non far sentire i propri idoli da soli, per dimostrare loro con la assidua presenza l’affetto incondizionato per questa squadra e questi colori. E’ quanto hanno dimostrato 6 tifosi della Pro Recco, Maria Teresa, Michela, Carlo, Davide, Michele (i cognomi non importano, non sono alla ricerca da facile pubblicità), tutti capitanati in senso morale e carismatico da Andreina: questa, sì fuori dall’ anonimato, in quanto ormai personaggio pubblico: nonna di Figari, bisnonna di professione, “the voice” della Pro Recco per scelta, conosciuta per la sua grinta in tutte le piscine d’Italia dove parla rigidamente il genovese come lingua esclusiva, e citata da ogni fonte (ultima in ordine cronologico, da Fabrizio Failla in Raisport2.) La nonna con la calottina è stata la trascinatrice di un gruppo che si è noleggiato un pullmino a nove posti autonomamente e che, partendo da Recco alle 8.30, è giunto a Napoli quasi appena in tempo per assistere alla gara e ritornare subito dopo la partita, raggiungendo casa alle 4.30 del mattino. Lei la più dinamica, tutti gli altri, quasi di corsa, a lavorare. Un paio di soste tecniche all’andata, un paio al ritorno in piena notte, un’ora e mezza a Napoli per mettere qualcosa sotto i denti: il resto è tutto piscina e Pro Recco. Non è passato nulla di inosservato: tifosi napoletani che hanno chiesto al gruppo di poter posare per una foto ricordo perché «Queste sono cose che non si riscontrano tutti i giorni». Giocatori dell’Acquachiara sinceramente ammirati; atleti della Pro Recco che si sono introdotti nel pullmino in partenza immediata per il ritorno, stringendo le mani e esclamando sentitamente e semplicemente un “grazie”
(com’è lontano anni-luce, sotto quest’aspetto, il mondo del calcio!), Angiolino Barreca che, in qualità di Presidente della Pro Recco e rappresentante della Social&sport , ammira pubblicamente l’iniziativa e invita il gruppo a cena con la squadra (invito rifiutato perché la strada è lunga ed il tempo stringe). Da parte dei tifosi un gesto genuino, sentito, passionale, una bravata da 18enni (ma l’età media era 60 anni) da conservare e custodire gelosamente fra i ricordi “eroici”; per gli atleti della Pro Recco, - ne interpretiamo il sentimento - , un incentivo in più per raggiungere quel traguardo per il quale si lavora da un anno...
Vai Andreina!!! «Vai Recco. Vai Recco». «Arbitro cosa vedi?». «Dai che fai rete!». E’ l’alfabeto morse di nonna Andreina Figari, la super tifosa che nessuno può ignorare quando gioca lo squadrone. Non si ferma un minuto: incita, si agita, urla e quando è il caso si lascia andare a qualche “parola del gatto”. Impossibile farne a meno, difficile non notarla. Alla faccia dei suoi 83 anni, davvero ben portati, “a scià Figari” ha seguito la squadra in tutte le partite casalinghe e anche in qualche trasferta. Prima e dopo gli incontri è tranquilla e rilassata e accetta volentieri di parlare: «Tifo perché mi riconosco in questi colori, amo la Pro Recco e la mia città. Che male c’è?». Ovviamente nessuno. Anzi per i giocatori, l’allenatore, il presidente e tutti i supporter, va benissimo così: senza nonna Andreina mancherebbe il sale dell’agonismo. Di sicuro è un’esperienza da non fare quella di interromperla durante uno dei quattro tempi. «Non mi scocciate quando tifo. Lo dico a tutti e ormai mi conoscono. Mi concentro; come fanno i giocatori». In città e soprattutto sugli
spalti la considerano come la supertifosa. Ma anche i supporter delle altre squadre hanno imparato a conoscerla bene. Perché nonna Andreina ha un “vizietto” che la rende unica e che confessa senza remore: «Una volta seguivo gli incontri esclusivamente tra le gradinate dei nostri avversari – racconta – li facevo arrabbiare e mi divertivo un mondo. Chi può prendersela con una signora di una certa età? Oggi figli e nipoti mi hanno stressata e non faccio più come una volta». Tutte le volte che può ricorda un episodio di mezzo secolo fa, quando era finita nell’Arno: «Ah che storia! Giocavamo contro il Firenze e a quei tempi le partite si facevano nel fiume, come da noi si facevano in mare. A un certo punto sono scivolata e finita in Arno. E’ stato uno spasso, anche se l’acqua era un bel po’ fredda. Ricordo che mi aveva tirato su Giancarlo Demarchi (storico avvocato recchese scomparso qualche anno fa, ndr). Avevo in tasca un po’ di banconote delle vecchie lire e dopo il bagno imprevisto non ho potuto fare altro che buttarle via. Ma avevamo vinto e io ero felice».
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La Pro Recco entra nella leg
Con lo scudetto del centenario, la squadra di Tempestini rompe il muro della storia Sabato 18 maggio 2013. Ore 19.39. Il mondo si tinge di biancoceleste, si bagna degli spruzzi di chi si tuffa nella vasca di Sori; profuma di cloro e di felicità. La Pro Recco, la grande Pro Recco, aggiunge una nuova tessera al suo mosaico antico di vittorie. La partita contro un Brescia mai domo ma sempre inferiore, è stata bellissima. E non solo per come è andata a finire. La vittoria per 13 a 5 la dice lunga sui valori in vasca. E quando scocca l’ora del tripudio, sembra più la fine di un incubo per gli avversari. L’esplosione di gioia degli oltre mille tifosi, il sorriso raggiante di Gabriele Volpi, il volo nella vasca di Angiolino Barreca vestito di tutto punto, sottolineano le dimensioni di una vittoria mai in discussione. Maurizio Felugo, Niccolò Figari, Pietro Figlioli, Deni Fiorentini, Matteo Aicardi, Andrea Fondelli, Massimo Giacoppo, Niccolò Gitto, Federico Lapenna, Stefano Luongo, Norbert Madaras, Andrea Mangiante, Stefano Tempesti il portiere più grande della storia e il suo secon-
do Giacomo Pastorino: nella serata della felicità non sono solo atleti e giocatori capaci; sono le note di uno spartito in cui la musica è un refrain che si chiama “Campioni”. Per Riccardo Tempestini, l’allenatore che ha baciato con una grande stagione il suo esordio, alla gioia si aggiunge la consapevolezza di aver fatto davvero tanto per questi ragazzi e per una società che lo scorso agosto veniva considerata alla fine di un ciclo e che oggi è considerata dagli stessi che gufavano come la sovrana di un regno destinato a durare. Ieri, quando all’ora, minuto e secondo fatidico, tutti quanti si sono lasciati andare a un urlo di gioia e a un tuffo salutare in piscina, gli occhi di Angiolino Barreca, presidente all’esordio come Tempestini, brillavano e qualcuno ha anche potuto notare una lacrima, subito smentita dall’interessato. Commosso anche il vecchio leone Eraldo Pizzo, che di scudetti ne ha visti davvero 27 e che dallo storico numero uno del 1959 all’altrettanto storico primo scudetto del centenario e ventisettesimo degli annali, non ha mai smesso di abituarsi alla vittoria. A soffrire, forse ancora più che in passato, perché l’ha fatto da primo tifoso, anche Gabriele Volpi: il super imprenditore, il manager che ama lo sport, il recchelino che ha fatto fortuna: anche lui, come gli altri, felice e commosso. La partita della storia, inizia puntuale. Ore 18.30 nella piscina di Sori, cittadina che con il suo sindaco-pallanuotista Luigino Castagnola n(sculettato, naturalmente con la Pro Recco) è da troppi anni la casa della Pro Recco, che invece avrebbe una gran voglia di tornare a vincere a Punta Sant’Anna. Fuori pioviggina e il clima è freschetto per essere una sera di metà maggio. Ma dentro, sugli spalti gremiti all’inverosimile, tra i flash di fotografi, camera-
men Rai (diretta tv), giornalisti sportivi e mille tifosi, il caldo è appiccicoso. La tensione si taglia con il coltello. C’è da finire l’opera iniziata tre giorni prima con la vittoria dai tanti aggettivi (di misura, in extremis, contestata, eppure meritatissima) sulla coriacea formazione di Alessandro Bovo. Arbitrano i croati Peris (di Spalato) e Vlasic (di Zagabria). Il commissario è Tedeschi. Il toscanaccio dal carattere ligure, il cinquantaduenne Tempestini, sa bene che partire favoriti rappresenta un problema. Ma non si nasconde. In tribuna, insieme al presidente Angiolino Barreca che parlotta con Matteo rossi, l’assessore porta fortuna, c’è anche Gabriele Volpi, che agli appuntamenti importanti non manca mai. Ci sono anche alcuni tifosi dirigenti gemellati dello Spezia. La partenza è scoppiettante, anche se il Brescia regge per il primo tempo, che si chiude 3 a 2. Poi non c’è più storia. La Pro Recco mette in scena l’Università della Pallanuoto: approfitta di ogni superiorità numerica è attentissima in difesa col solito grande Tempesti tra i pali. I ragazzi di Tempestini allungano in maniera inesorabile nel terzo parziale con quattro reti di fila (da 6- 4 a 10-4) che annichiliscono Del Lungo e compagni. Magnifica la palombella di Giacoppo, allo scadere dei 30”, per il 7-4. Il miglior marcatore dei campioni è stato Figari, con tre reti, seguito da Felugo e Giacoppo con due. Un discorso a parte merita il pubblico. A Sori un tutto esaurito di questa portata non se
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lo ricordavano. Piene le gradinate, con i corpulenti addetti alla security che hanno avuto il loro bel daffare. strapieni gli spalti, il bar della piscina, persino il piano rialzato. Qualcuno (non pochi a quanto pare) ha dovuto rinunciare perché non c’era più posti. Da Recco c’è stata una fiumana di persone (e i vigili di Sori si sono sbizzarriti a dare multe alle auto in sosta) da record. «E’ tutto bellissima. Grazie davvero a tutti quanti. Questa è gente eccezionale» - ha detto emozionato Gabriele Volpi che ha stretto decine di mani. Felice di essere stato costretto a fare il bagno rituale, Barreca ha parlato di «Un anno indimenticabile». Tempestini ha perso la voce già al secondo tempo: «E’ un anno da incorniciare per me, per questa squadra che è la mia seconda famiglia, per questa gente splendida». Pizzo è a due passi: «Che storia fantastica, mi sento più giovane di trent’anni». Gianni Carbone ha fatto chilometri avanti e indietro a bordo vasca: «Siano sempre stati davanti, ma fino alla sirena non ci credevo ancora».
Rossi è ormai un recchelino doc: «Li abbiamo asfaltati». Tempesti, Figari e gli altri urlano la loro gioia, saltano e si commuovono.
Un rullo compressore chiamato Pro Recco Partiti meno favoriti del solito, cresciuti partita dopo partita fino al ritorno di quella che sembra essere un destino della Pro Recco dell’era Volpi: i più forti. Quelli da battere. Ecco il campionato della Pro Recco, che è stata soprattutto la nascita di un nuovo gruppo, fatto di persone vere. «E’ un gruppo eccezionale e sono felice di avere allenato questi ragazzi – racconta Tempestini ancora grondante dopo il tuffo rituale – noi siamo venuti fuori alla distanza, anche se siamo sempre andati alla grande». Il punto di svolta è stata la parte finale dei play off, quando la maturità della squadra è venuta fuori e gli schemi del coach si sono incastrati alla perfezione nel gioco. Certo avere tanti campioni – e la Pro ne ha un numero davvero elevato – è stato fondamentale. Ma non basterebbe senza la costruzione di un clima e di un’atmosfera come
quello che si respira in società. La Pro recco ha superato senza patemi anche i momenti difficili. Ha mantenuto il sangue freddo. Ha azzeccato la trasferta di Barcelona, utilissima a consolidare la propria forza. Anche il Brescia ha giocatori importanti, campioni. Anche L’Acquachiara e il Savona. Ma la Pro Recco li ha spianati come un rullo compressore. Fino alla partita della svolta, quella di Brescia nell’andata della finale. Nella piscina Lamarmora ricolma di spettatori, è venuta fuori la forza vera della Pro Recco. Sotto di 3 a 1 e poi di 4 a 2, la Pro Recco ha saputo trovare la concen-
trazione. Si sono guardati negli occhi, hanno capito e per il Brescia non c’è stata speranza. Il recupero è stato clamoroso e il fantastico gol di Madaras sulla sirena, ha rappresentato la cornice di una serata fantastica, replicata poi nella notte magica di Sori. «Quella è stata una classica partita da finale scudetto – ricorda Maurizio Felugo - abbiamo reagito alla loro partenza che è stata veramente ottima, mentre siamo noi normalmente a effettuare questo tipo di partenza. Questo significa che abbiamo la predisposizione a soffrire e a reagire, ciò che è indispensabile in queste partite».
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Il tour di Malagò passa da Punta Sant’Anna Giovanni Malagò e Angiolino Barreca. Il presidente del Coni e quello della Pro Recco. Ma soprattutto due persone che si stimano e si conoscono da tempo. “Vecchi amici” è il termine giusto. E i frutti di questo rapporto, basato sulla reciproca capacità di rappresentare lo sport con la “S” maiuscola, sta dando i frutti sperati anche per Recco. Malagò nel corso del tour de force tra incontri istituzionali in Comune e Regione, che lo ha portato a Genova, ha avuto parole di forte stimolo per il caso piscina. «La vasca va fatta e va fatta presto e bene. Inutile starci a pensare troppo. Quando si ha una società disposta a mettere soldi e idee, si può solo fare una cosa: darle una mano». Parole che sono certamente una melodia alle orecchie dello stesso Barreca e dei tifosi: «Al Coni abbiamo una persona seria, in gamba e con le idee chiare – dice il presidente della Pro Recco – per noi è fondamentale che apprezzi il modo di fare
La piscina Il progetto firmato dall’arcitetto Enrico Frigerio, l’architetto che con il suo studio ha firmato il parco sportivo Ferdeghini della Spezia, parte dal principio che un manufatto del genere debba necessariamente servire in estate ed inverno senza tempi morti in omaggio al principio che un bene pubblico sia competitivo ed utile proporzionalmente al tempo per cui lo si utilizza. Per questa ragione si prevede l’allungamento della vasca che permetta l’ allestimento di un pontile mobile per ridurne le dimensioni in lunghezza ove non serva ad una partita ufficiale per ricavarne spazio per la balneazione alternativa con una tratto acqueo supplementare. Previsto il mantenimento della profondità dell’attuale invaso (un abbassamento ulteriore avrebbe forse concesso un minor impatto ambientale grazie a gradinate più ridotte in altezza, ma avrebbe determinato un esubero di costi ingiustificato). Per l’inverno, la copertura è resa possibile grazie ad una tenso-strutura (vita media 25 anni) da innalzare (tempo previsto tre giorni) e rimuovere (tempo previsto due giorni) ad ogni cambio di stagione. Abbattimento dell’attuale gradinata e costruzione di due gradinate contrapposte da 1000 posti.
sport. Al di là dei merito sportivi giganteschi della Pro Recco». Il numero uno del Coni è stato ricevuto nel pomeriggio nella sede della Regione Liguria, in piazza De Ferrari, dal vicepresidente Claudio Montaldo e dall’assessore allo sport Matteo Rossi. A margine dell’incontro, il presidente Malagò ha salutato con un abbraccio e un improvvisato brindisi,il pluricampione di pallanuoto della Pro Recco Eraldo Pizzo che ha da poco compiuto 75 anni. In quest’occasione anche Montaldo e Rossi hanno evidenziato l’importanza di avere imprenditori pronti a investire; facendo riferimento alla Samp di Garrone per lo stadio alla Fiera e alla Pro Recco per quel che riguarda Punta Sant’Anna. «Diciamola tutta: oggi gli enti pubblici hanno poche risorse e se capita un imprenditore o una società seria, che crede nello sport e nei giovani, possiamo solamente fare la nostra parte per fare realizzare progetti». Alla fine Malagò ha potute dire
insieme all’amico Barreca: «E’ stato un incontro positivo, anzi propositivo, ho trovato in questa Regione molta sensibilità per favorire lo sport inteso come multidisciplinarietà , uno dei principali motivi per cui oggi sono venuto in Liguria». La visita del presidente Malagò per la Regione Liguria «conferma la nostra collaborazione e sinergia con il Coni della Liguria, la prima e unica regione italiana ad aver lanciato l’idea dell’intesa e a dar vita all’’osservatorio dell’impiantistica, a testimonianza del grande lavoro che stiamo facendo, sia pure in forti ristrettezze finanziarie».
L’assessore tifoso, sugli spalti con i tifosi
Telefonino in mano per controllare appuntamenti e comunicati stampa, occhio su quel che accade in piscina e orecchio a sentire l’incitamento dei tifosi biancocelesti. Così Matteo Rossi si è materializzato nelle ultime partite di stagione della Pro Recco, sugli spalti della piscina di Sori. Un assessore tifoso, arrivato a sorpresa, che ha dispensato ottimismo sulla Pro Recco. Come ha dichiarato ai giornali locali rispetto alla questione della nuova piscina di Punta Sant’Anna: «Sono certo della volontà delle parti di trovare una soluzione – dice – per questo ho convocato per il 27 maggio Pro Recco e Comune. E anche qualora non fossero stati risolti tutti i problemi giuridici, vale lo stesso la pena di incontrarci Dobbiamo cogliere al balzo l’occasione che abbiamo a disposizione. Non perdiamo tempo. Da parte nostra c’è la volontà piena di fare avanzare l’iter. Con la mia collega all’ambiente Renata Briano, incontreremo le parti e sono certo che sarà tutto pronto per poter avviare una discussione che possa portare a una rapida approva-
zione dell’accordo di programma». Neppure il timore di qualche cavillo giuridico da sistemare, sembra togliere il sorrso a Rossi. Questioni che saranno forse risolte nell’incontro di domani e che, comunque, non possono incidere sull’iter: «Intanto incontriamoci, gettiamo le basi per l’approvazione dell’accorso. Le virgole e i dettagli si potranno risolvere in parallelo. Evitiamo di fermarci di fronte a qualsiasi problema. Voglio sperare che davvero tutte le parti in causa abbiano intenzione di arrivare a una soluzione» - aggiunge Rossi. E chissà che già durante la finale contro il Brescia, alla presenza di tanti politici locali accorsi in massa per beneficiare dell’effetto scudetto, Rossi non abbia già avuto modo di preparare l’incontro discutendo con sindaci e assessori? L’assessore regionale di Sel, aggiunge anche una personalissima postilla che la dice lunga sulla valutazione del progetto: «Io sono di Arenzano e se avessi una società come la Pro Recco pronta a spendere milioni di euro per fare un palazzetto del nuoto direi di sì immediatamente».
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Voglia di vacanza, voglia di Pro Recco Venti giorni o poco più e finalmente anche il suono dell’ultima campanella diventerà un ricordo. Via dai banchi, dai libri (non troppo però perché i compiti delle vacanze incombono), dai maestri e dai bidelli. Le vacanze sono dietro l’angolo e il modo migliore per festeggiare è quello di tuffarsi spensieratamente nel mondo di Pro Recco Summer. Anche quest’anno il centro estivo ludico, didattico e ovviamente sportivo, rappresenta un toccasana per molte famiglie e un’occasione di svago e di divertimento sano per tanti ragazzi. E’ atteso dai bambini e dai genitori come la fine dell’anno scolastico. Ancora più vicino alle esigenze dei piccoli, riservato alle bambini e alle bambine dai 5 agli 11 anni, Pro Recco Summer torna a partire dal 17 giugno al 9 agosto, oltre che dal 26 al 29 agosto: «L’orario è dalle 9 alle 17 – spiega Angioletta Diena, da sette anni organizzatrice e anima delle attività estive - le attività proposte sono sempre più numerose. Si va dai corsi nuoto alla baby dance, dai tornei di calciobalilla ai laboratori artistici creativi, passando per gite molto divertenti.
E poi ancora maneggio, acquascivoli, San Fruttuoso in battello, visite e divertimento negli agriturismi. È un progetto molto ambizioso ed è motivo di vanto per la Pro Recco». E’ anche un’ennesima dimostrazione della funzione sociale che la società sportiva centenaria svolge in città e nel comprensorio. Non a caso da qualche anno le porte di Pro Recco Summer sono aperte anche a piccoli provenienti dal Tigullio e da Geno-
va. La fama degli educatori e la possibilità di avere come punto di forza la mitica piscina di Punta Sant’Anna, sono un motivo in più per spiegare la scelta di tanti genitori. Come sempre i posti sono destinati ad esaurirsi, anche se la Pro Recco farà il possibile per soddisfare tutti. Per adesioni e informazioni è a disposizione il numero 3314450013; email: summer@prorecco.it. L’esperienza degli anni precedenti è stata molto positiva, le iscrizioni sempre in aumento e le attività piacciono sia ai bambini che alle famiglie. Naturalmente 4 giorni alla settimana ci sono sempre i corsi nuoto con istruttori preparati, pazienti e sempre allegri. E chissà che divertendosi in un ambiente sereno, non si scopra qualche nuovo talento per la grande Pro Recco. Tra gli educatori ci sarà anche la presenza di Mario Ninfo, figura storica di Recco, bagnino molto apprezzato, che gestirà e sarà regista.
Giovani e forti. Un under 15 da sogno Una nuova vittoria per l’under 15 della Pro Recco, saldamente in testa al campionato giovanile. Uno squadrone allenato da Franco Cipollina (nella foto immortalato al Gaslini, in una delle tante iniziative solidali volute dalla società). Contro il Lerici i ragazzi hanno dominato, così come hanno fatto nel corso di tutta la stagione. Insomma sono bravi e possono dare molto alla squadra di oggi e a quella del futuro. «Questa società crede fermamente nei giovani, investe sulla loro crescita agonistica e in prospettiva sulla loro capacità di diventare il serbatoio della prima squadra – dice il coach – sono orgoglioso di questo gruppo e ovviamente di questa società». Lombardo Manerba, Riva, Daniele, Evangelista, Squeri, Bologna, De Negri, Gottardi, Savoldi, Cossu, Schenone, Lucchesi, Siri
e Cotella: un gruppo affiatato, che ha portato la Pro Recco in testa della classifica. Nell’ultimo incontro il team biancoceleste, privo dell’infortunato Cotella che nella partita di andata segnò ben 10 reti, ha iniziato la gara con
il Lerici sotto tono. Ma la forza della compagnie si è vista in questo frangente più che quando ha dominato. E’ bastato stare sotto di un gol, che i ragazzi dell’under 15 hanno ritrovato l’orgoglio. L’allenatore biancoceleste, che conosce bene i suoi giovani, ha solamente richiamato i suoi giocatori a una maggiore attenzione e a un netto cambio di marcia: «E loro mi hanno dato retta». Ovviamente, con una stagione di questo genere., ci si attende ancora di più: un successo dopo l’altro. Nella consapevolezza che, come ripete ogni volta che può il mitico Eraldo Pizzo (non a caso responsabile delle politiche sportive) che «In vasca si scende per fare sport, divertirsi, migliorare se stessi, rispettando gli avversari e l’allenatore. Questa è una palestra di vita e alla Pro Recco ne siamo consapevoli. Se poi si vince, tanto di guadagnato».
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Una storia che continua
Il sindaco, l’onorevole, il vescovo, tanta gente e una città che, come il resto del Paese, viveva il suo boom economico. Erano i primi anni sessanta, quando venne inaugurato lo Stadio del Nuoto di Recco, come l’aveva voluto chiamare il sindaco-presidente Antonio Ferro. Fu una giornata indimenticabile, che per molti aspetti consolido quel mito che era appena iniziato con lo storico scudetto di Trieste del 1959. Complice il super tifoso e super fotografo Emilio Razeto, presentiamo questa carrellata di immagini in bianco e nero. Bellissime e vintage. Ma anche beneaugurali. Perché cinquant’anni fa, costruire la piscina non fu affatto facile. Non mancarono dubbi, perplessità. Poi,
però, uscì fuori quel decisionismo inatteso che tante volte ha permesso a Recco di superare lo stallo. Ferro prese il destino della Pro Recco e quello della città nelle sue mani, posò il primo mattone e la piscina divenne un sogno realizzato. Una decisione storica, che in molti credono e sperano di replicare. Godersi le foto splendide i Razeto, equivale a ritrovare ottimismo. Non tanto in vasca, perché la Pro Recco resta sempre la più forte anche se deve giocare in un altro paese, ma nella realizzazione di un nuovo Stadio del Nuoto, da intitolare allo stesso Ferro e a Ida Bisso. Per essere pronti a una nuova inaugurazione, da immortalare a colori, riprendere in video, diffondere attraverso i social media: tutte cose che all’epoca del boom e di Antonio Ferro non c’erano. Sarà anche un modo per ricordare i giocatori che furono nominati subito a furor di popolo i Sette re di Recco: Merello, Guidotti, Maraschi, Pizzo, Cevasco, Giraldi, Lavoratori, allenati da Piero Pizzo fratello di Eraldo, a cui nelle stagioni successive si aggiunsero altri campioni come Ghibellini e Alberani, Guerrini e Lonzi. Un gruppo che giocando nella nuova piscina diede vita a una vera e propria dittatura
vincendo quattordici scudetti e una Coppa Italia in sedici anni e la Coppa dei Campioni 1964-65 a Milano, stabilendo un incredibile record di imbattibilità di 153 partite tra il 1965 e il 1973.
di Sandro Pellegrini
Un ancora giovane vice-sindaco di quegli anni, e poi sindaco, il rag. Antonio Ferro, aveva aperto le porte alla pratica di qualsiasi genere di sport ed incoraggiava quanti intendevano porsi alla guida di nuove discipline sportive con passione ed investendo un pu-
gno di danari. Soprattutto incoraggiava i giovani a praticare qualunque genere di sport perché era convinto, da saggio precursore dei tempi, che la pratica di una disciplina sportiva insegnava lo spirito di squadra, il rispetto del gioco dei colleghi e degli avversari, l’amore della competizione, il gusto della vittoria, a non creare drammi quando si incontrava un avversario più forte che aveva meritato di vincere. Lo sport inteso nel suo vero spirito come disciplina ed insegnamento della vita e per la vita. Antonio Ferro è stato uno sportivo ed un amministratore indimenticato ed indimenticabile il quale ha cercato di riservare spazi sufficienti per la pratica dei tanti sport che hanno trovato a Recco ospitalità e successi e gli meritarono, tanti anni fa, ad opera dei cronisti sportivi che frequentavano i nostri campi da gioco l’appellativo di Sindaco più sportivo d’Italia il che sottintendeva che Recco era entrata nell’Olimpo dello sport italiano. Una bella soddisfazione, non c’è che dire. Ma quel Sindaco sportivo non ha costruito sul nulla.
Anno II - n° 6 - Giugno 2013 - - Stampa: Tipografia ME.CA, Recco - Editore: Pro Recco Waterpolo 1913 - In attesa di registrazione
Un giovane sindaco con un sogno in tasca