In ge levante maggio 2014 (1)

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e Liguria magazine

ANNO 1 - N° 2 - Maggio 2014 - Magazine di cultura, informazione e tempo libero - Poste Italiane - Spedizione in abbon. postale - D.l. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 N°46) art.1 comma 1 D.C.B. - GENOVA - nr. 594 anno 2006

MAGGIO 2014

Il Museo Marinaro di Camogli La storia della Marina Velica Camogliese RAPALLO CARIGE,

trent’anni di romanzo al femminile

Maurizio Crozza

Dal paese delle meraviglie, l’ambasciatore dell’Italia che ha voglia di cambiare

2 INGENOVA Magazine

Luiso Sturla,

da Chiavari A New York nel mondo della Pop Art e della Beat generation

Gli Sciacchetràa’

del Consorzio all’Hilton di Roma

Mulini di Liguria

L’ energia pulita derivata dalla forza dell’acqua


Rivista realizzata con l a c o l l a b o r a z i o n e d i :

Sommario numero di maggio 2014 L

uiso Sturla, da Chiavari a New York

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La Liguria da guardare. ANTENNABLU

Sede legale Via Antonio Negro 13/10 16154 - Genova Tel. 0106045594 - Fax. 0106509024 Studio di registrazione Via Giardini Rodari 6a Tel. 0106509232 antennablutelevision@virgilio.it info@antennablu.it paolo.cavanna@alice.it Pubblicità e Marketing 0108592291

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Boungavillea Rapallo Carige

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trent’anni di romanzo al femminile

la Poesia di Dario Martini Levante Ligure

“In-Let City Store

I

l Museo Marinaro di Camogli La storia della Marina Velica Camogliese

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li Sciacchetrà del Consorzio all’Hilton di Roma

“1°

Challenge Santa Street Golf” Santa Margherita diventa un “green”

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28 A Zoagli il mare è uno scrigno di segreti Pag. 32

ulini di Liguria, l’energia pulita derivata dalla forza dell’acqua Pag.

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MAGGIO 2014

ANNO 1 - N° 2 - Maggio 2014 - Magazine di cultura, informazione e tempo libero - Poste Italiane - Spedizione in abbon. postale - D.l. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 N°46) art.1 comma 1 D.C.B. - GENOVA - nr. 594 anno 2006

Antenna blu.

Antenna Blu Television s.c.r.l.

aurizio Crozza nel “Paese delle Meraviglie”

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IL MusEO MArINArO dI CAMOGLI La storia della Marina Velica Camogliese rAPALLO CArIGE,

trent’anni di romanzo al femminile

MAurIzIO crOzzA

Dal paese delle meraviglie, l’AMbAscIAtOre Dell’ItAlIA che hA vOGlIA DI cAMbIAre

2 INGENOVA Magazine

LuIsO sturLA,

da Chiavari A New York nel mondo della Pop Art e della Beat generation

GLI sCIACChEtràA’ del Consorzio all’hilton di roma

MuLINI dI LIGurIA

L’ energia pulita derivata dalla forza dell’acqua


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Dall’archivio storico di “In Genova Magazine”

Luiso Sturla, uno dei più amati artisti liguri, apre il suo mondo magico di luci, di forme mutanti per un viaggio nel giardino incantato

Luiso Sturla,

da CHIAVARI a NEW YORK nel mondo della POP ART e della Beat generation 2 INGENOVA Magazine


Liguria artistica

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uiso Sturla mi mostra nel suo bel giardino il cespuglio di bianche calle che da bimbo di sei anni impara a copiare e da cui scaturisce il suo amore per l’arte. Poi il liceo artistico, un anno di architettura ed un glorioso percorso artistico. Alto, distinto, classe da vendere, indossa un’elegante camicia viola che si intona perfettamente agli azzurri violacei dei suoi splendidi dipinti. Con garbo e pazienza mi fa vedere la sua incredibile produzione, dai dipinti alle carte: in tutte, quest’atmosfera di gioiosa poesia, di sguardo di bimbo che si posa sulla natura; i fiori, le farfalle, gli uccelli che volteggiano sul fiume Entella lì vicino, e le incredibili “mutazioni”, forme che cambiano e si modificano, o il silenzio dell’ora incantata di un pomeriggio estivo, nella calura del meriggio una pennichella («Pensiero per l’ora morta di luglio»). L’artista è tuttora attivissimo, dividendosi tra il suo storico studio di Milano e quello della natia Chiavari. Espone regolarmente in molte città italiane ed in Svizzera e le sue opere sono spesso selezionate per importanti rassegne tematiche e biennali d’arte. La produzione di Sturla è

Luiso Sturla Luiso Sturla nasce a Chiavari nel 1930. Studia al liceo artistico Nicolò Barabino di Genova, allievo di Libero Verzetti, e successivamente alla facoltà di architettura di Torino. A Chiavari frequenta i pittori Bartolomeo Sanguineti e Vittorio Ugolini. Con essi forma il “Gruppo del Golfo”. Aderisce al MAC di Milano di cui diventa il segretario per la Liguria fino al 1957. Dal 1958 si dedica all’arte informale. Nel 1958 viaggia per la Spagna, e nel 1959 tiene una personale alla Galleria Numero di Firenze. Conosce Evandra Bellocchi che sposerà a New York nel 1961. Entra a far parte del Gruppo Numero, con cui esporrà in Italia e all’estero. Soggiorna nel 1960 a New York dove vede nascere la Pop Art. Tiene lo studio in Avenue C. Frequenta in Greenwich Village il Cedar Bar. Conosce Michael Goldberg e Gregory Corso. Ossessionato dai continui incendi del quartiere dell’East Side dipinge una sessantina di carte dal titolo “Dopo gli incendi- Carte Americane”. Nel 1962 si trasferisce a Milano e il Centro Culturale Olivetti di Ivrea gli dedica un’importante mostra personale presentata da Marco Valsecchi. Nel 1972 l’Olivetti Argentina gli dedica una vasta personale presso la Fondazione Wildenstein di Buenos Aires. Nel 1981 è segnalato artista grafico dell’anno sul catalogo Bolaffi da Gianfranco Bruno. Nel 1985 il Comune di Chiavari gli dedica una vasta antologica con un testo critico di Roberto Sanesi. Nel 1987 partecipa alla XXX Biennale Nazionale d’arte a Milano dove ritornerà nel 1994 per la XXXII. Nel 1995 la Galleria Maddalena di Genova presenta le prime trentaquattro opere inedite su carta eseguite a New York negli anni Sessanta. Nel 1997 partecipa alla mostra storica “Figure della pittura 1956-1968” a Palazzo Sarcinelli di Conegliano Veneto. Nel maggio del 1999 partecipa a Roma alla rassegna “MAC Espace - Arte concreta in Italia e in Francia 1948-1958”. Espone successivamente in gallerie prestigiose in Italia e in Svizzera. Nel 2000 tiene una mostra antologica a Palazzo Rocca di Chiavari ed è nominato maestro ligure dell’anno. Dal 2002 collabora con le gallerie “Studio Centenari” di Piacenza, “La Colomba” di Lugano, “Bambaia” di Busto Arsizio, “Rafanelli” di Genova, “Agorárte” di Milano, “Cristina Busi” di Chiavari. Nel 2003 vasta antologica presso il Palazzo Diotti a Casalmaggiore (Cremona) e al Chiostro di Voltorre (Varese) allestisce la mostra “Mutazioni, sogni e segni del XX secolo”. Nel 2009 al Castello di Rapallo (Genova) espone alla mostra “Luce e Materia” Chighine, Scanvino, Sturla, Vago. Dal 2002 collabora con le Ceramiche San Giorgio di Albissola Marina con opere in maiolica in mostre nazionali ed internazionali. Vive e lavora a Milano e Chiavari.

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frutto di una ricerca spirituale, poetica, istintiva ed intuitiva sull’essenza della natura. “Sono partito dipingendo e ho amato con tutte le mie forze la ‘pelle’ della pittura. Oggi sembra quasi che ci si debba vergognare a dipingere qualche cosa di bello e a dipingerlo bene. C’è qualcuno che abbia ancora voglia di dipingere rose? A me capita: la dipingo con il dovuto sentimento, poi la raschio, la tormento, a momenti la cancello. Deve vedersi appena: è una storia tutta mia che devo raccontare con pudore”. Intanto guardiamo la luce, la trasparenza come richiamo d’eccellenza, trasmettendo stimoli interiori e vibrazioni di spiritualità e di eleganza, luce che porta verso l’alto ad esaltazioni interiori.

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Liguria artistica

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panorama della risata nazionale: la rivista, in diretta tutte le settimane sull’emittente La7, ha avuto un larghissimo consenso di elogi dalla critica anche nella sua versione teatrale. Senza dubbio la più travolgente. Si accennava poco sopra alla poliedricità di Maurizio Crozza, elemento distintivo che sin dagli esordi con la Gialappa’s Band in “Mai dire gol” Tremate, perbenisti e soloni della politica: lo ha reso un personaggio quasi necessario all’identikit sociale dell’italiano medio. «Gli il ciclone Maurizio Crozza sta per travolgere italiani vivono di sensazioni, di belinismi e tutto ciò che incontra dinanzi con la forza di colpi di scena – attacca Crozza – amando sempre stupire con i loro particolari dei suoi oltre quaranta personaggi Vip che modi di essere. L’italiano è un animale da saranno in scaletta in “Crozza nel Paese delle spettacolo: si entusiasma e si deprime con incredibile, direi che assomiglia alla Meraviglie”, la nuova rivista satirico-espressiva facilità panna montata: che prima di andare dallo (come adora definirla lo stesso protagonista) psicologo era una panna… introversa». Crozza istrione, attore, cantante. Sì, nelle che approda al 105 Stadium della Fiumara due ore e mezza di “one man show” cui

di Leo Cotugno

on oltre cinquanta date ufficiali per il suo “Crozza nel Paese delle Meraviglie” – si è partiti da Roma a Febbraio e proprio a Genova ci sarà l’attesissimo gran finale – e quasi un milione di spettatori, il comico ed imitatore ligure si conferma l’uomo del momento nel

il prossimo 26 giugno

MAURIZIO CROZZA NEL “PAESE DELLE MERAVIGLIE”: «AMBASCIATORE DELL’ITALIA CHE HA VOGLIA DI CAMBIARE» 6 INGENOVA Magazine


La copertina

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MAURIZIO CROZZA, UN FENOMENO DI TENDENZA In quanti abbiamo sentito dire durante una conversazione tra amici: “Questa sera tutti a casa mia, che in TV c’è Crozza”. Un cult che conquista, un inno al fenomeno di tendenza amatissimo dai giovani ma seguito con sempre maggiore tributo di spettatori anche dalla fascia di utenza di seconda e terza età. Segno distintivo che “Crozza nel paese delle meraviglie” sta diventando il messaggio diretto di un’Italia che reagisce ai mali della politica partecipando alla satira “propria di un popolo”. Crozza, nato a Genova nel 1959, si è diplomato a 21 anni alla Scuola di Recitazione del Teatro Stabile di Genova sotto la guida dell’indimenticabile Gian Maria Volontè. Dopo aver mosso i primi passi nel mondo del teatro al fianco dei registi Marco Sciaccaluga ed Egisto Marcucci, fonda assieme ad un gruppo di altri quattro attori (la moglie Carla Signoris, Ugo Dighero, Marcello Pirovano e Marcello Cesena) il quintetto “Broncoviz”, che in TV firmerà i programmi “Avanzi” e “Tunnel”. Il gruppo, fondato nel 1993, si scioglierà tre anni più tardi, e per Maurizio sarà l’avvio alla grande popolarità, con “Mai dire gol” nel quale, al fianco della Gialappa’s Band partecipa quale imitatore per quattro anni, dal 1996 al 2000. Il suo debutto da attore cinematografico avviene invece nel 1995, come coprotagonista in “Peggio di così si muore” di Marcello Cesena, cui farà seguito, nel 1999, “Tutti gli uomini del deficiente” di Paolo Costella, da un soggetto della Gialappa’s Band. Crozza diviene un trasformista ineguagliabile, nel 2001, quando torna alla Rai dopo il quadriennio trascorso alla Mediaset, per essere il primattore di “Quelli che il calcio” e “La grande notte del lunedi”, presentate entrambe da Simona Ventura. Dopo altri due anni la notorietà anche al Festival di Sanremo (2004), prima di essere ospite, nell’anno successivo, di “Rockpolitik” con Adriano Celentano. L’avventura ufficiale a La7 parte il 25 aprile 2006, con “Crozza Italia”, trasmissione aspramente criticata dai cattolici a causa dell’imitazione di Papa Ratzinger . Nel 2007 esplode “Ballarò” su Rai 3, ma l’esperienza nazionale numero due è destinata ad essere di brevissima durata, Maurizio ritorna a La7 dove il suo ruolo di one man show si consacra con “Crozza Alive”, “Italialand” nel 2011 ed infine “Crozza nel Paese delle Meraviglie” partito sulla stessa emittente nel marzo 2012. Dopo la sua seconda apparizione a Sanremo, a febbraio 2013, imitando Silvio Berlusconi e suscitando alcune proteste piuttosto forti di astanti in platea, Crozza è tornato in TV con la seconda edizione di Crozza nel Paese delle Meraviglie, iniziato in programmazione il 18 ottobre dello scorso anno. Sposato con Carla Signoris, ha due figli, Pietro e Giovanni, che hanno debuttato entrambi nell’edizione 2010 di Crozza Alive e successivamente in Italialand, nel 2011,imitando i due consiglieri comunali di Matteo Renzi. Celebre la parodia di quest’ultimo con Pietro che cantava “Come fai a calcolar l’Imu”, imitazione di “Someone like you” di Adele. assisteremo alla Fiumara il popolarissimo Maurizio farà vivere sul palcoscenico tutti i grandi nomi della nostra politica. »Il posto d’onore lo merita sicuramente Beppe Grillo, universalmente riconosciuto Lord Blog. La sua saga del Game of Streaming qui a Genova avrà il suo epilogo, un unico interminabile urlo – e non vuole affatto parodiare il celebre quadro di Edvard Munch – interamente circondato dai giovani del suo movimento. Sapete che di solito i ragazzi, che per Beppe “sono degli amici meravigliosi” approvano senza esitazione tutto quanto dice il leader del Cinque Stelle, catturando con una rete il dissidente di turno: ci sarà un finale diverso, molto intrigante». Lord Blog Grillo gironzola sul palco sempre più incerto sul da farsi. Ad un certo punto, non sapendo in quale modo risolvere la controversia con Matteo Renzi, «che viene a capo di tutto parafrasando un celebre slogan degli anni Ottanta: “Toglietemi tutto, ma non il mio Renzi”», decide per il piano B: la convocazione per direttissima del Mago Belino Casaleggio, «unica possibile salvezza anche dall’assalto di giornalisti sempre impertinenti e ai quali si deve rispondere con scarsa pertinenza per evitare il peggio. Ma pezzo forte della prima parte dello spettacolo sarà il

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cancelliere di Germania Angela Merkel, innamoratissima di Mario Monti e gelosa del sopraccitato Renzi, al punto tale da perpetrare un soliloquio interiore e presentarsi alla finestra dello stesso Monti per una lamentosa serenata a voce: la crisi economica italiana le ha tolto persino l’accompagnamento dei tradizionali chitarra e mandolino». Si cresce di intensità nella seconda parte dello spettacolo, dove spesso e volentieri i grandi della politica interagiscono in dialogo con il pubblico. Entra in scena l’ex segretario del PD, Pier Luigi Bersani, una delle imitazioni crozziane più apprezzate, che subito si rivolge alla platea con un eloquente: “Siam mica qui a far pagare l’IMU alle chiocciole?” e che con il suo accento emiliano “mirandolese” dovrà guardarsi dal ritorno in campo di Silvio Berlusconi. La risatina soddisfatta di quest’ultimo è però una risata in parte verde. Il dio invincibile non esiste più, il coro alle spalle del duopolio in scena rimprovererà aspramente i due, il primo per la sua indecisione ed il secondo per la sua troppa furbizia al limite con il non lecito. Il lungo “scontro” sarà deciso dall’arrivo del presidente Giorgio Napolitano, definito da Crozza «un uomo stanco, che ricorre alle frasi pompose ed alla retorica, seduto dinanzi ad una scrivania e che legge le notizie dei giornali in maniera filosofica, lentamente anzi troppo lentamente. Il Paese, sempre più lontano dai suoi ideali, vive nell’angoscia e vuole ribellarsi, evadendo dai suoi ruoli istituzionali. Anche Napolitano vorrebbe dire la sua, ma i corazzieri che lo tallonano glielo impediranno ancora e sempre. L’unica soluzione… è la risata collettiva». Maurizio Crozza è da tempo un fenomeno di costume. Quasi tutti i politici italiani ne studiano le imitazioni per fare poi proprie le battute e le caricature che il comico genovese propone finendo con il dare a queste un peso eccessivo, in grado di condizionare più o meno l’elettorato. Questo fenomeno, oggetto di approfondimento in studi critici anche di famose firme della carta stampata nazionale, è denominato “crozzismo”. Si ricordano ad esempio le critiche di Berlusconi, che nel 2011 accusò Crozza di essere uno dei responsabili della sconfitta del referendum, o la lettera di Antonio Di Pietro dopo un monologo crozziano nel 2012. Ma qualunque possa essere il rapporto effettuale, il ciclone made in Genova (usiamo la dicitura italiana perché lo sentiamo ormai un marchio della schiettezza ligure) farà ancora tanto parlare di sé. Appuntamento alla Fiumara, inizio alle ore 21.15.


In Genova Green

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e Buganvillee sono arbusti rampicanti sarmentosi, con fusti volubili, spesso spinosi, e foglie semi sempreverdi, ovali, di colore verde brillante, chiaro, talvolta cuoriformi; i fiori delle buganvillee sono minuscoli, tubolari, di colore bianco o crema, ma sono sottesi da grandi brattee colorate, tipicamente rosa fucsia, ma esistono numerosissime varietà, con brattee bianche, gialle, rosse, arancioni, lilla. Le piante vennero introdotte in coltivazione in Europa nel 1700, dal Brasile, dove si sviluppano naturalmente, così come in Perù e Argentina. L’interesse come piante ornamentali è dato da grappoli di piccoli fiori tubolosi bianchi o giallognoli riuniti a gruppi di tre in un involucro di tre brattee vistosamente colorate di bianco, giallo, arancio, rosa, rosso o viola, che fioriscono per molti mesi l’anno. Le specie di Bugainvillea che possono essere coltivate all’aperto in quasi tutta Italia escluse le zone a clima troppo rigido, in terreno di medio impasto fertile e una buona umidità, posizione soleggiata e riparata dai venti freddi invernali, sono: la B. glabra varietà Sanderiana pianta molto rustica, di forma raccolta con foglie piccole lucide fiori con brattee rosso-violaceo brillante può essere anche coltivata in vaso. La temperatura minima invernale non deve essere inferiore a 7 °C, per B. x buttiana e B. glabra; B. spectabilis necessita di temperature più alte. È necessario annaffiare frequentemente in primavera-estate, avendo cura di evitare che il terreno risulti troppo inzuppato d’acqua. Durante il periodo di riposo vegetativo, le annaffiature dovranno essere ridotte, al punto quasi da essere del tutto sospese.

Le varietà Bougainvillea x buttiana: questo ibrido, ottenuto dall’incrocio tra B. glabra e B. peruviana, presenta brattee variamente colorate a seconda della varietà presa in considerazione. Tra le più diffuse si trovano “Mrs. Butt”, con brattee che vanno dal rosso cremisi al rosa magenta; “Brilliant”, dalle brattee che presentano sfumature dall’arancio al rosso ciliegia; “Kiltie Campbell”, con brattee di colore arancione. Bougainvillea glabra: arriva fino 6-8 metri di altezza in piena terra, 1,5-3 in vaso e presenta foglie decidue, di forma ovale e di colore verde brillante. Dalla fine dell’estate ad autunno inoltrato produce pannocchie terminali e ascellari, lunghe 15-20 cm, composte da piccoli fiori di colore bianco-giallognolo, circondati da brattee di colore variabile dal rosso al viola purpureo. Tra le varietà più diffuse ci sono la “Crimson Lake”, con foglie cuoriformi e brattee rosso carminio; “Cyphère”, con fogliame più folto e brattee rosa vivo; “Sanderiana”, dalle brattee violette; “Variegata”, dalle foglie striate di bianco. Bougainvillea refulgens: questa specie presenta foglie di colore verde scuro e tomentose e fiori, circondati da brattee viola-porpora, che sbocciano riuniti in infiorescenze pendule a pannocchia. Bougainvillea speciosa: questa specie è caratterizzata dalle brattee cuoriformi di colore rosa-lilla e dalla foglie ovali e acuminate. Bougainvillea spectabilis: presenta getti spinosi, che portano foglie ellittiche di colore verde scuro e si attaccano spontaneamente ai supporti. Da giugno a settembre produce infiorescenze a pannocchia, lunghe 20-30 cm, formate da fiorellini avvolti da brattee di consistenza cartacea e di colore rosa magenta. Tra le diverse varietà ricordiamo: “Lateritia o Brasiliensis”, con brattee color mattone; “Lady Wilson”, dalle brattee rosso ciliegia; “Laetitia”, con brattee rosse.

Altre specie di grande altezza (oltre 10 m) a fiori più grandi anche se meno fiorifere e rustiche della precedente, inadatte al clima del Nord Italia e alla coltivazione in appartamento, sono la B. spectabilis pianta lianosa con fiori giallognoli e brattee rosa-malva e la B. lateritia a fiori di colore salmone. Le specie coltivate in vaso per gli appartamenti come la B. buttiana vengono allevate a cespuglio con regolari spuntature degli apici, richiedono ambienti caldi e soleggiati per una buona fioritura, regolari annaffiature e concimazioni liquide diradate entrambi d’Inverno, rinvasare o rinterrare in Primavera usando terriccio corretto con torba. Bisogna prevedere la lotta ai fitofagi in special modo alle cocciniglie tra cui la Pulvinaria floccifera.

La pianta fu scoperta nel 1768 in Brasile dal botanico francese Philibert Commerson e fu più tardi così nominata in onore di Louis Antoine de Bougainville, l’esploratore francese che era a capo di quella spedizione

Bougainvillea,

il colore arriva dai Tropici 9 INGENOVA Magazine


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RAPALLO CARIGE,

di Leo Cotugno

TRENT’ANNI DI ROMANZO AL FEMMINILE

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apallo Carige, da trent’anni una vera istituzione nel panorama della letteratura italiana al femminile. Il Premio per la donna scrittrice, nato nel 1983 per volontà di Pier Antonio Zannoni, volto storico del giornalismo ligure, taglierà il 21 giugno il traguardo dei sei lustri di vita, “mèta raggiunta con lo spirito di avventura e l’entusiamo degli antichi marinai” così come amava sottolineare l’ex sindaco di Rapallo, Mentore Campodonico. E in tema di massima autorità rapallese, impossibile non fare menzione anche dei risvolti sempre attuali che il premio letterario tigullino ha sulla cultura di tutta la nostra regione, nonché dell’immagine turistica riflessa sulla stessa Liguria

FINALISTE E GIURIE

Il prossimo 21 Giugno a Villa Tigullio uno degli appuntamenti più amati dalla critica letteraria

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La formula del Premio Rapallo Carige, che sarà condotto da Livia Azzariti, è consolidata da tempo. Una giuria specializzata ha già selezionato, tra oltre un’ottantina di opere, per la precisione 84, giunte da ogni parte d’Italia, i tre libri finalisti: “La vita che scorre” di Emmanuelle de Villepin, edito da Longanesi, Milano; “Nessundorma” di Marina Mander (Mondadori, Milano) e “Il corpo docile” di Rosella Postorino, Einaudi Torino. Le tre opere finaliste saranno vagliate alla Giuria dei critici, composta dal presidente onorario Leone Piccioni, dal presidente Elvio Guagnini e dal coordinatore responsabile del premio, Pier Antonio Zannoni. La stessa giuria verrà completata dalle presenze della scrittrice Maria Pia Ammirati – già finalista al Rapallo Carige nel 2011 –, Mario Baudino, Francesco De Nicola, Luigi Mascheroni, Ermanno Paccagnini e Mirella Serri. Al loro fianco la Giuria popolare: settanta persone scelte tra nomi del giornalismo e dello spettacolo regionale e semplici lettori. La particolarità è data dal fatto che sarà il voto di questi ultimi a decretare l’opera vincitrice. Ricordiamo che nell’albo d’oro del Premio Rapallo Carige figurano i nomi di Susanna Tamaro, Camilla Salvago Raggi, Edith Bruck, Giuliana Berlinguer. Nella scorsa edizione la novità di tre opere tutte firmate da autrici alla prima esperienza letteraria, con la vittoria di “Capo Scirocco” di Emanuela Ersilia Abbadessa: un grande melodramma d’amore suddiviso in quadri in maniera operistica ed ambientato sullo sfondo dell’aristocratica Sicilia ottocentesca.


InGenova Eventi Livia Azzariti, nella pagina accanto Dacia Maraini

Qui sotto Massimo Giletti e Serena Dandini. Più in basso, Claudia Pandolfi.

dall’evento. Così si era espresso Alessandro Costa, sindaco in carica di Rapallo, durante l’edizione dello scorso anno: «Ogni edizione del Rapallo Carige prosegue nel cammino intrapreso con la volontà di celebrare tanti altri anniversari. La Banca Carige è ben lieta di sostenerlo, assieme al Comune di Rapallo, nel percorso di scoperta che ogni libro rappresenta, ogni storia inedita disegna meglio la realtà che ci circonda, partendo dal punto di vista dell’autrice che regala al pubblico uno spicchio della sua sensibilità». Location della kermesse, presentata come sempre a Milano alla metà di maggio, sarà la splendida cornice di Villa Tigullio, magnifica testimonianza di villa signorile settecentesca affacciata in maniera incantevole sul golfo omonimo. «Una voce di cultura grande e profonda, una cartolina immagine delle bellezze di Liguria. Assieme alle pagine dei romanzi che andiamo a conoscere anche quest’anno un tassello in più nel complesso ma affascinante mosaico della storia dell’uomo e del suo progresso ed un invito all’approfondimento della visione di Rapallo, che non ha certo bisogno di presentazioni».

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GUERRA, CALCIO E PRIGIONIA Analizziamo i contenuti delle tre opere finaliste della trentesima edizione. “La vita che scorre” di Emmanuelle de Villepin è un quadro di guerra con protagonista la giovane Antoine: uno struggente confronto tra la vita e la morte che priva la ragazza dapprima dell’affetto dei genitori, trucidati dai nazisti durante una crudele rappresaglia nel villaggio natale della Francia rurale dove è nata e cresciuta, ed in seguito anche dell’amore della piccola figlia Elisa, sopraffatta dalla malattia. Un dramma nel quale Antoine, sul punto di cedere, scopre che l’esistenza può anche riservare sorprese positive in mezzo a tanta disperazione. “Nessundorma” è invece un libro celebrativo, dedicato alla Nazionale italiana di calcio campione del mondo in Germania nel 2006. Il quadro degli Azzurri vincitori, mostrato al lettore attraverso la lunga radiocronaca della sfida finale con la Francia, cela una storia d’amore all’interno della quale si celano anche sofferenza, dolore, meditazione e rivalsa. Una riflessione appassionante ed anche molto originale nella sua ironia sulla vita ed i sentimenti . “Il corpo docile” di Rosella Postorino, già vincitrice a Rapallo del Premio Opera Prima nel 2007, svela l’intreccio a volte crudo e particolarmente violento tra la tenerezza e la prigionia, traendo ispirazione e linfa letteraria dalla prigione nella quale la protagonista Milena ha vissuto da bambina la sua travagliatissima infanzia. La tenerezza con Eugenio muove uno scenario di costrizioni materiali al limite ed i rari sentimenti di solidarietà sono le sole possibilità di dare un senso di umanità alla vita.

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Poesia

Nebbia Pagina bianca, e ancora la tua voglia di scrivere qualcosa di importante. Importante per chi? Sei sulla soglia del mistero più arduo, più inquietante: a chi giova cercare di risolvere i quesiti non facili, i problemi che da sempre assillano i viventi? Te lo chiedi, è scontato, ma ti astieni dal voler capire come avviene

Bel Tempo

che ad un certo punto prevalga il rinunciare. Forse accade perchè ogni risposta

Oggi è bel tempo. Guardo il cielo e il mare,

si risolve in un nuovo interrogare

due azzurri quasi simili. Ed appare

e se i quesiti sempre si rincorrono

a renderli più amici all’orizzonte

convincono che è meglio l’abdicare

come un vago sentore da acque fonde salite su per dirmi

ad ogni sia pur minima speranza di sapienza.

“puoi sperare perchè tutto va a monte tranne il mare”

Che ci rimane? Solo l’indulgenza

E’ una constatazione che conforta

per il tuo quasi arrenderti

perchè ti avverte che a una mente accorta non può

al non mai più tentare

sfuggire il pur fugace tornare

di uscire dalla nebbia che ti avvolge

di quel incontro vivo cielo – mare

e sfida il tuo pensare e lo sconvolge.

che a essere ottimista ancor ti esorta apprendo sul futuro la sua porta. E tu pensi: “Quando io sarò partito il cielo-mare che oggi mi ha colpito ancora ci sarà consolazione?” qualcosa in meglio e in più : la convinzione che quel che ho visto oggi sarà impresso per sempre in me. Ed anche ammesso che cielo e mare non vivan per millenni e millenni e millenni e ancora millenni adesso so, me lo ha detto un Re scaltrito che almeno un attimo mi han dato l’infinito.

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è un marchio che intende sostenere le attività commerciali aggredite dagli OUT_LET, riservando spazi di comunicazione dedicati che si propongono al “cliente tipo” dei FOC . In queste pagine, che saranno occupate dalle attività partecipanti, viene sviluppato un primo approccio conoscitivo del “nemico”...

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Il Museo Marinaro di Camogli di Matteo Sicios info@matteosicios.com

L’insegna del museo. Nella foto a fianco l’inizio del percorso del sito del Monte Castellaro. Sotto: la Polena conservata nel museo.

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i sento di consigliare il Museo Marinaro di Camogli perché ho potuto vedere con i miei occhi come un gruppo di bambini molto piccoli, direi dell’asilo, ascoltassero le parole del direttore del Museo che spiegava, al centro di uno stretto corridoio creato da pareti colme di oggetti e documenti, la storia di un’isola vulcanica sperduta, in mezzo all’Altlantico, raggiungibile ancora oggi solo per mare, con solo duecento abitanti ed una nave inglese che su quei lidi approda solo due volte l’anno. La storia di Camogli, della Marina Velica Camogliese, la storia di uomini, capitani e marinai viene raccontata nel Museo Marinaro. Entrando nei locali della biblioteca si accede ad un atrio che introduce alla raccolta di oggetti di marineria e all’attigua sala archeologica. Proseguendo per il corridoio, entrando

Le principali tappe della storia - 1742-1939 campagna di pesca delle acciughe alla Gorgona - 1798 con l’esercito di Napoleone in Egitto (tornano solo 3 navi camogliesi su 26 partite - attenta gestione dei rimborsi avuti dalla Francia e ricostruzione della flotta) - 1830 partecipazione alla conquista dell’Algeria da parte della Spagna - 1853-1856 Guerra di Crimea con Francia e Regno Unito (la flotta camogliese diventa grande conquistandosi l’esclusiva degli scali nel mar Egeo, Mar di Marmara, Mar d’Azof, grazie alle conoscenze acquisite negli anni) - 1915 propulsione meccanica e fine della vela, quindi della marineria camogliese Per saperne di più: www.museomarinaro.it

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La storia della Marina Velica Camogliese tra oggetti e documenti raccolti da Gio Bono Ferrari


Il consulente museale Portolani e carte.

L’esposizione degli oggetti del Museo Marinaro.

Qui sopra alcuni splendidi modelli di velieri.

nel Museo vero e proprio si incomincia ad incontrare una grande quantità di oggetti: quadri, strumenti nautici, modelli di navi, fotografie, utensili da carpentiere. Sono gli oggetti raccolti da Gio Bono Ferrari che dopo i suoi attenti studi sulla storia della velica ligure, si rende conto di avere a Camogli il più grande e ricco “magazzino” di oggetti storici di cui tanto si è occupato sulle carte. Sono le case dei camogliesi, ognuna delle quali custodisce ricordi e testimonianze di viaggi per mare, scali in posti lontani e commerci di ogni tipo. È quindi questo il vero Museo della città di Camogli per come ancora riusciamo a riconoscerla oggi, un borgo marinaro che è stato grande per Mare.

Il Parco Archeologico – Zignago (SP) Il luogo ideale per praticare trekking, assoporare la cucina tradizionale e conoscere la storia della Val di Vara (provincia di Spezia) – è Zignago. Il comune ospita un parco archeologico costituito da tre siti: una mostra archeologica, un sito all’aperto di epoca medievale con i resti della case in pietra (entrambi nella frazione capoluogo) e un sito, che conserva tracce di epoca protostorica, bizantina e medievale, raggiungibile sia a piedi che in auto – in frazione Castellaro

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Gli Sciacchetràa’ del Consorzio all’Hilton di Roma A poche settimane dalla nascita del Consorzio Cinque Terre Siacchetrà, battesimo di prestigio promosso dalla Fondazione Italiana Sommelier di Roma di Virgilio Pronzati I produttori del Consorzio del Sciacchetrà al Vinitaly 2014: da sinistra il sen. Luigi Grillo, il presidente del Consorzio Bartolomeo Lercari e L’assessore Regionale Giovanni Barbagallo

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ell’estate scorsa a Monterosso al mare, in occasione della riuscita manifestazione «Festival del passito delle Cinque Terre» dedicata allo Sciacchetrà, Luigi Grillo, presidente dell’Associazione Amici delle Cinque Terre, aveva invitato nella sua azienda Buranco la maggior parte dei produttori del Cinque Terre Sciacchetrà per promuovere la creazione di un Consorzio di tutela e valorizzazione del mitico vino. In alcune ore di discussione in cui si

sono approfonditi tutti gli aspetti dell’immagine, valorizzazione e vendita del vino, con naturale e necessaria ricaduta sul territorio dalle caratteristiche orografiche suggestive e uniche che vanno doverosamente salvaguardate, in quanto le risorse del territorio derivano dal turismo. Dalle parole ai fatti. A distanza di soli quattro mesi la costituzione del Consorzio Cinque Terre Sciacchetrà (consosciac@gmail.com). L’atto notarile che ne attesta l’attuazione è stato stipulato il 31 gennaio di quest’anno presso la Stazione FS di Manarola, inserita nel Parco nazionale delle Cinque Terre. Eletto all’unanimità il Consiglio di Amministrazione: Presidente il Professor Bartolomeo Lercari dell’Azienda Agricola Cheo (bartolocheo@gmail.com) di Vernazza, Vice presidente Giacomo Cappellini dell’Azienda Agricola Forlini Cappellini (www.forlinicappellini.it) di Manarola. Consiglieri: Heidy Bonanini dell’Azienda Agricola Possa (www. possa.it) di Riomaggiore, Maria Beghi dell’Azienda Agricola Albana La Torre (www.sciacchetrlatorre.com) in località Campiglia e Marzia Raggi delle Cantine Sassarini (www. sassarini5terre.it) di Monterosso al Mare. Gli altri consorziati: Cantine Litan (www.litan.it) di Riomaggiore, Azienda Agricola Riccardo Fino (1963riccardo@gmail.com) di Riomaggiore, Walter De Battè (walter.debatte@gmail.com) di Riomaggiore, Azienda Agricola Capellini Luciano (www. inbun.it) di Volastra, Azienda Agricola Arrigoni Riccardo (www.awf2000.com) di Volastra, Azienda Agricola Burrasca (www.burasca.com) di Manarola, Luciano De Battè di Manarola, Azienda Agricola La Polenza (www.lapolenza. com) di Corniglia, Impresa Agricola Buranco (www.burancocinqueterre.it) di Monterosso al Mare, Azienda Agricola Begasti (www.begasti.it) di Monterosso al Mare. «E’ motivo di grande soddisfazione – afferma Luigi Grillo – la nascita di questo Consorzio che, ne sono certo, contribuirà a valorizzare e a far conoscere le straordinarie caratteristiche del passito delle Cinque Terre. Ora per questa iniziativa, sviluppata in sinergia con il Parco, cerchiamo il sostegno della Regione e del Governo. Insieme sarà possibile superare i limiti delle piccole produzioni e dimensioni aziendali e dar vita a numerosi eventi, inaugurando una diversa e più efficace politica di commercializzazione e diffusione dello Sciacchetrà. Fra i primi impegnil’organizzazione di una giornata dedicata allo Sciacchetrà, il prossimo 10 marzo all’Hotel Hilton di Roma, alla quale parteciperà il presidente della Fondazione Italiana Sommelier Franco Maria Ricci. Ad agosto riproporre­mo la seconda edizione del Festival dello Sciacchetrà e fa­remo del nostro meglio per guada­g narci uno spazio espositivo all’Expo 2015, di cui ho già preso contatti».


InGenova Wine E a marzo, come annunciato, il primo importante evento con protagonista il Cinque Terre Sciacchetrà. Prestigiosa la location per l’occasione: battesimo nazionale all’Hotel Cavalieri Hilton di Roma. A promuovere l’esclusiva degustazione di dodici Sciacchetrà la Fondazione Italiana Sommelier di Roma; il tasting del mitico passito è stato preceduto da un seminario sullo Sciacchetrà che ne ha illustrato compiutamente la storia, il modo di produrlo, la sua affascinante e irripetibile zona di produzione, coordinato dal Presidente della Fondazione Italiana Sommelier Franco Maria Ricci, a cui hanno partecipato ben 70 sommelier provenienti da ogni parte d’Italia. A soddisfare la curiosità e la voglia di sapere tutto sullo Sciacchetrà da parte dei presenti gli interventi del Presidente del Consorzio Bartolomeo Lercari, di Luigi Grillo, di Walter De Batté e dell’enologo Sergio Pappalardo. Durante la degustazione sono stati serviti dei piatti con diversi tipi di formaggio; molto apprezzato, quello con noci e albicocche servito con lo Sciacchetrà. Al termine della manifestazione il Comitato Direttivo della Fondazione Italiana Sommelier ha deliberato la nomina di Luigi Grillo a Sommelier d’onore. Con questo riconoscimento la Fondazione Italiana Sommelier si è dichiarata lieta di annoverarlo tra le persone che con il loro pensiero e prestigio aiutano a realizzare un’emancipazione culturale nel nostro Paese per la conoscenza del Vino di Qualità. Grande soddisfazione del Presidente del Consorzio Lercari: «Questa prima manifestazione fortemente voluta dal Consorzio ha portato in un contesto di altissimo livello il fior fiore della produzione. Il successo di questo primo evento sia di buon auspicio per future manifestazioni a cui il consorzio parteciperà e che porteranno le Cinque Terre e i loro preziosi vini all’attenzione di un pubblico sempre più vasto». Oltre alle varie Autorità della Capitale, presente il Direttore del Parco delle Cinque Terre, dott. Patrizio Scarpellini.

Le aziende partecipanti 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13.

Azienda Agricola Arrigoni Riccardo di La Spezia Azienda Agricola Begasti di Monterosso al Mare Azienda Agricola Buranco di Monterosso al Mare Azienda Agricola Cheo di Vernazza Azienda Agricola Forlini Cappellini di Manarola Azienda Agricola Possa di Riomaggiore Azienda Agricola Luciano De Battè di Manarola Azienda Agricola Walter De Battè di Riomaggiore Azienda Albana La Torre di Campiglia Azienda Cantine Sassarini di Monterosso Azienda Cantine Litan di Riomaggiore Azienda Terre di Bargon di Riomaggiore Azienda Cantina dei Tobioli di Manarola.

I produttori di Sciacchetrà presenti all’Hotel Cavalieri Hilton di Roma. Al centro Franco Maria Ricci e Luigi Grillo

Hotel Hilton: Settanta sommelier al seminario del Cinque Terre Sciacchetrà

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E Santa Margherita

diventa un “green”

Grande successo del “1° Challenge Santa Street Golf” di Santa Margherita Ligure - quasi 100 i giocatori tra le vie e il lungomare, diventati “green” per un giorno

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iocatori impegnati e divertiti allo stesso tempo, passanti incuriositi, bimbi ed adulti coinvolti da istruttori professionisti in “prove di lancio”: è il risultato del “1° Challenge Santa Street Golf”, che il 6 aprile del 2013 ha trasformato in un vero e proprio campo la cittadina rivierasca. Dal Villaggio Ospitalità, i team di quattro persone sono partiti per la gara, il cui ricavato è andato al Fondo Tumori del Bambino. Eraldo Pizzo, l’ex campione di pallanuoto, e il sindaco di Santa Margherita Roberto De Marchi hanno avuto l’onore del primo lancio. Davvero particolari le buche del percorso, situate nei gozzi ormeggiati o addirittura nelle auto, e grandi divertimento per tutti in una giornata che si è dipanata tra le vie del centro storico, allietata anche da un rinfresco a base di prosecco e gamberi di Santa offerto dai locali dell’area. La prima squadra vincitrice assoluta (Gallo, Gallo, Bolgé, Peirano) vince con 19 colpi. Molti sorrisi anche tra gli operatori commerciali. Dalle istituzioni ed associazioni della cittadina del Tigullio è arrivata infine la promessa di una seconda edizione nel 2014.


Beneficenza I vincitori CLASSIFICA 1a squadra: Gallo Alessandra - Gallo Costanza - Bolge’ Nicolo’ - Peirano Davide 2a squadra: Gadolla Umberto - Beneventano - Sambataro Luca - Alberti Ippolito 3a squadra: Pantaleo Paolo - Lertora Giovanni - Della Torre Oberto - Pelosin Andrea 1a sq under 30: Zucca Elia - Carmagnola Pietro - Pantaleo Luca - De Rosa Vittorio 1a lady: Lot Anneka 2a lady: Mora Silvia 3a lady: Della Pace Claudia 4a lady: Roscio Luisa 5a lady: Gallo Francesca

Che cos’è lo Street Golf™ E’uno sport nuovo, adatto a tutti, che si può praticare ovunque. Lo scopo di gioco rimane quello del golf, imbucare la pallina nei minor colpi possibili, in buche identificate lungo un percorso, come ad esempio all’interno di un negozio o nella piazza del paese. La differenza con il golf sta nell’approccio, questa diversità nasce dalla necessità di svago e dal bisogno di trasgredire le sue regole ferree. Il potenziale comunicativo e mediatico di Street Golf™ sfrutta la possibilità di coinvolgere i giocatori professionisti, i neofiti e i curiosi, realizzando eventi per le strade della città, in grado di creare interesse e notizia, che portano notevole visibilità alle realtà commerciali coinvolte. Street Golf™ è anche incentive, da organizzare indoor o outdoor, crea aggregazione, ed è ideale per il team building, garantendo originalità e divertimento. Le gare Street Golf™ si svolgono su percorsi costruiti ad hoc a seconda delle location e sono quindi a numero variabile di buche. Il percorso comincia con il tee di partenza che è caratterizzato da una porzione di erba sintetica che permette ti effettuare il primo tiro, e termina con un tappeto in erba sintetica che permette di puttare nel quale è collocata la buca (sopra erba o sottoerba a seconda della tipologia). Le gare che possono essere svolte sono le classiche del golf: Stroke Play, Match Play, Four Ball, Greensome, oppure Louisiana. Al momento dell’iscrizione vengono costituiti i team di gioco, e ad ogni team vengono forniti gli score, le palline ed eventualmente i ferri (per evitare malcontenti si consiglia sempre di giocare coi propri ferri). Una volta completato il percorso vanno riconsegnati gli score agli organizzatori che effettueranno i calcoli per la classifica. (da www.streetgolf.it) Per contatti: eventi@streetgolf.it - www.streetgolf.it - Cell. +39 3409247668

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Mulini di Liguria

Il Mulino vicino al Sassello, forniva energia alle macchine di una falegnameria

Testo e foto di Mauro Ricchetti

L’ energia pulita derivata dalla forza dell’acqua. E a Valbrevenna, in località Porcile, ce n’è uno ancora perfettamente funzionante

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ella Liguria dell’entroterra, da Rocchetta Nervina e Molini di Triora a ponente e fino a Sarzana a levante, lungo i torrenti provenienti dalla montagna, erano numerosi i mulini ad acqua che consentivano agli abitanti di ottenere una forza motrice naturale per macinare il grano, produrre olio ed azionare macchinari per falegnamerie e piccole industrie locali. L’uso del mulino è antichissimo: i primi documenti si trovano nel trattato di Vitruvio del 25 a.C., il De Architectura, dove appunto si descrive il funzionamento di un mulino a ruota

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verticale. In Italia, nelle zone soggette ad una economia feudale, l’uso privato dell’acqua come fonte di energia e strumento libero di lavoro fu impedito per secoli dal “signore padrone“ di tutti gli uomini, animali e risorse naturali. Fu solo nel periodo comunale e nel tardo medioevo che l’uso pubblico delle risorse divenne accessibile alle attività artigianali. Il mugnaio per eccellenza iniziò a svolgere un lavoro da libero professionista, svincolato dalla proprietà del feudo; la sua opera era al servizio della comunità. Specialmente in Liguria, dove il concetto


Architettura da salvare Il Mulino di Porcile: la ruota e il proprietario, il Sig Gianni Firpo.

di “comunità operante nell’interesse comune“ che dal medioevo caratterizzò sempre i borghi del nostro entroterra, da Triora, a Varese Ligure, da Pieve di Teco a Sarzana, l’uso dell’acqua come bene pubblico diventò l’elemento base di una economia industriale-agricola al servizio degli abitanti dell’interno. Ogni paese, anche il più piccolo, è sempre stato costruito vicino ad un corso d’acqua e possibilmente lungo le strade di comunicazione tra il mare e la montagna. L’acqua era importante – oltre che per le esigenze degli abitanti – anche per dissetare le lunghe carovane dei muli che attraversavano il territorio; spesso il corso del torrente

fu utilizzato come baluardo difensivo, come a Zuccarello, e infine forza motrice imbrigliata per fornire energia. Oltre ai mulini, fino ai primi anni del ‘900 anche cartiere, industrie del legno e segherie furono sempre ubicate lungo i torrenti. Moltissimi sono ancora i mulini ad acqua che si possono vedere nella parte interna della Liguria; alcuni erano ancora funzionanti fino a una ventina di anni fa, con la grande ruota verticale in legno dal diametro di sei, sette metri. Un ingranaggio costruito in legno, detto “ruota dentata” o anche “lanterna” che determinava una moltiplicazione dei giri e trasformava il movimento di rotazione da verticale in

Nella foto a sinistra il mulino di Ponti di Pomassio, in provincia di Imperia in una foto del 1960. Qua sotto in una foto odierna.

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Il mulino di Villacella, frazione del comune di Rezzoaglio, sarebbe tuttora in grado di funzione

Mulino di Porcile (Comune di Valbrevenna): interni ingranaggi lignei e nella foto qui a fiancogli interni con le due macchine originarie orizzontale nella grande mola in pietra. Uno dei mulini più pittoreschi si trova a Ponti di Pornassio, a pochi chilometri da Pieve di Teco, con la ruota ancora fissata con un perno ai muri della palizzata in pietra, direttamente costruita sul fiume. Un canale partiva dal torrente e l’acqua riempiva le “scatole rotanti“, un tempo in legno ed in seguito realizzate in metallo. Un altro edificio quasi intatto con la ruota verticale in buone condizioni si trova a Villacella, paese situato poco prima di Santo Stefano d’Aveto, d’estate avvolto da cespugli di rose rampicanti. Un altro è nei pressi del Sassello, ma se ne trovano a Pietrabruna, nell’imperiese e a Castelvittorio. A Molini di Triora un tempo esistevano sedici frantoi funzionanti lungo il torrente Argentina. Alcuni sono stati rimessi in funzione a scopo turistico come a Rocchetta Nervina, nei pressi del ponte medioevale, all’inizio del borgo. Ricordo di aver visto circa dieci anni fa a Casale, in provincia di La Spezia, un mulino a ruota ancora attivo a cui stavano sostituendo il perno della ruota. Un mulino ora fermo ma tuttora in grado di funzionare si trova in provincia di Genova nel comune di Valbrevenna, località Porcile. E’ di proprietà di Gianni Firpo che cortesemente ci accompagna. Sorge nel territorio del Parco

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Architettura da salvare

L’esterno del Mulino di Porcile: e la adiacente fonte energetica.

naturale regionale dell’Antola ed è stata restaurato, come afferma il proprietario, alcuni anni or sono, per mezzo dei contributi della Comunità Montana. La ruota venne sostituita nel 1911, come raccontava il nonno del signor Firpo e ricostruita esattamente come era stata impostata, nei primi anni del 1800 o forse anche prima. Le macine erano due e potevano funzionare anche contemporaneamente, utilizzando sia l’acqua direttamente proveniente da una cascata sia quella raccolta in un piccolo lago di riserva, previsto per i periodi di piogge scarse. Purtroppo il restauro dell’esterno troppo spinto ha ricoperto l’antica struttura muraria originaria in pietra faccia a vista. Interessante è l’interno dove sono visibili ancora gli ingranaggi lignei orizzontali e verticali. La grande ruota esterna sistemata dal lato opposto all’ingresso è del tipo a “cassetta” e sfrutta il peso dell’acqua e non la sua velocità o spinta. Questo sistema aveva un rendimento maggiore, perché non erano necessari grandi volumi d’acqua, ma bastava solo un dislivello di poco superiore al diametro della ruota. «Il mulino di Porcile serviva molte frazioni della Valbrevenna», racconta il signor Firpo, «e attorno vi erano anche altri mulini. La zona era ricca d’acqua e di coltivazioni di grano. Il mulino funziona perfettamente: l’abbiamo provato di recente e nonostante gli anni gira ancora bene». Il mulino vale davvero una visita, soprattutto per i macchinari interni ben conservati. Si raggiunge in circa dieci minuti di mulattiera dalla strada poco prima del paese di Porcile e può essere visitabile contattando direttamente il proprietario, residente nel paese.

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A Zoagli il mare

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Sotto il mare

E’ uno scrigno di segreti La cittadina rivierasca si conferma capitale della subacquea con i nuovi successi dei trofei di fotografia sottomarina e una straordinaria giornata di festeggiamenti per la Madonnina del Mare. Conclusione notturna con una strabiliante processione subacquea di Ilva Mazzocchi

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unedì 5 agosto a Zoagli, è stata vissuta un’eccezionale giornata all’insegna della fede, della fotografia subacquea assurta ad arte, dello spettacolo e della gastronomia con i tradizionali festeggiamenti per la Madonnina del Mare. Sono già 17 anni che nella bella cittadina della Riviera di Levante si svolgono due concorsi estemporanei di fotografia subacquea che sono al vertice in campo nazionale e attirano moltissimi appassionati da tutta Italia e persino dall’estero. Quest’anno sono state presentate centinaia di immagini e la giuria ha dovuto impegnarsi a fondo per fare le classifiche delle tre categorie per l’altissimo livello fotografico e per le molte immagini aventii notevoli contenuti biologici. I membri della giuria – Rita Nichel (sindaco di Zoagli), Mario

Alessandro Marcenaro, Murena

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Calabresi (Direttore del quotidiano La Stampa), Sandro Galli (Presidente Comitato Madonnina del Mare), Remo Sallo (Fotografo), Gianni Risso (Pubblicista e fotografo subacqueo), P. Luigi Colangelo responsabile informatico – hanno deliberato quanto segue. XVII Trofeo Madonnina del Mare – Per il Trofeo Comune di Zoagli 1° class. Marco Maglia (moonlightsubdivingcenter), 2° Lino Stancanelli (CICASUB Bogliasco Seatram) e 3° Pierluigi Colangelo. X Trofeo Ambiente – Trofeo Mares – 1° Massimo Corradi (ASD CICASUB Bogliasco Seatram Diveross); 2° Alessandro Schiasselloni e 3° Davide Lombroso. II Trofeo Boutique Subacquea Decathlon Campi per il tema biologico è stato assegnato a Paolo Scalfo (C.Sub Alto Tirreno Massa), 2° Davide Lombroso (ASD CICASUB

Angelo Fiori, Nautilus.

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Sotto il mare

Alessandro Schiasselloni, l’astronave.

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Marco Maglia

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Bogliasco Seatram Diveross), 3° Federico Betti. Le premiazioni si sono svolte in Piazza XXVII Dicembre , proprio a fianco della Palestra dove si è tenuta la mostra, dal 2 al 5 agosto, di tutte le foto premiate e dove sono state esposte le foto più belle delle precedenti edizioni dei Trofei Fotosub. Alle 21.30 è stata celebrata la Santa Messa sulla passeggiata a mare e al termine, dopo la benedizione di una corona, si è svolta una breve processione fino al molo, da qui hanno preso il via la processione delle imbarcazioni seguite dai sub apneisti in superficie con le fiaccole e, per la prima volta forse nel mondo, sott’acqua, 24 sommozzatori hanno fatto lo stesso percorso, muniti di potenti lampade EOS 5 Mares, fino alla Statua sommersa della Madonnina ben illuminata da due potenti fari subacquei visibili dalla passeggiata a mare. Poi i sommozzatori dei Carabinieri sono scesi a deporre la corona alla base della statua e la bella giornata si è conclusa con il suggestivo spettacolo pirotecnico dal mare.

Da segnalare che, dopo lo strepitoso successo del 2012, anche quest’anno per l’intera mattinata del 5 agosto il pubblico ha potuto visitare gratuitamente la statua o osservarla dalla superficie tramite batiscopio. Il servizio navetta con gommoni ha avuto il supporto dei due diving center partner. La manifestazione è stata organizzata dal Comune di Zoagli e dal Comitato Madonnina del Mare con la collaborazione di www.apneaworld.com, Mares, The European Dive’In Center, Tortuga Diving Portofino, Sommozzatori Protezione Civile Milano e moonlightsubdivingcenter. Hanno contribuito al monte premi anche: grand hotel bristol Resort & SPA, Hotel Zoagli, Mare Sport, SUB LINE Torino, EV Laser, Seterie Gaggioli, Seterie Cordani, Consigliere Regionale Rocca, CARIGE e Banco Chiavari Zoagli, Nautica Discount, Italsub Lavagna, AMP Bergeggi, FIPSAS Genova, Plastmeccanica – Diveross, Boutique Subacquea Decathlon Campi.


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Davide Lombroso, Nudibranco.

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Linda Bonini, Nudibranchi.

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Festival Mondial de l’Image Sous Marine 2013 Si svolgerà a Marsiglia dal 21 ottobre al 3 novembre la 40° edizione del festival dell’immagine sottomarina più importante del Mondo.La rassegna internazionale della fotografia e delle immagini in movimento (cine e video) nacque in Costa Azzurra nel 1973 e si tenne per molti anni ad Antibes - Juan - Les - Pins. Dopo una costante crescita d’importanza, negli ultimi anni, si è trasferita nella grande città di Marsiglia ed ha avuto un fortissimo incremento di popolarità e di visitatori. Quest’anno ci saranno oltre 100 stand espositivi, 1500 foto esposte, 200 film in proiezione nelle 4 sale, 15 concorsi diversi e 30.000 euro di monte premi. Come da tradizione anche www.apneaworld.com e la nostra rivista saranno presenti con uno stand che sarà un buon punto d’incontro per tanti appassionati italiani che partecipano ai vari concorsi. www.underwater-festival.com

Nella foto in alto: Massimo Corradi Grongo con...gamberetto nell’occhio. Qui sopra Davide Lombroso, Ofiura su uova di seppia.

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