Pro Recco Waterpolo 1913

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Anno II - n° 4

Pro Recco, da subito un grande amore editoriale Noi vogliamo la Piscina (con la “P” maiuscola) Abbiamo provato ad immaginare Recco con qualcosa in più, che fa parte della nostra storia ma che potrebbe essere anche un trampolino per il nostro futuro. Non ne parla mai nessuno di futuro e quelli che lo fanno è solo per propagande fastidiose e ormai insopportabili. La Piscina di Punta Sant’Anna, funzionante tutto l’anno, è l’obiettivo più vicino per provare a svegliarci da un torpore che sta diventando pericoloso. La Piscina come volano di iniziative legate a quello in cui noi Recchelini primeggiamo nel mondo, un progetto sostenibile anche perchè ci sono persone che vorrebbero investire per creare nuove opportunità. Una Piscina che consenta la creazione di settori giovanili all’avanguardia, che richiami squadre di ragazzi da tutte le regioni italiane e anche dall’estero. Un luogo per tutti, dove lo sport diventa occasione di scambio e aggregazione, una casa. Recco e il contesto in cui è inserita, con altri impianti nei comuni limitrofi, potrebbe accogliere gli sportivi e le loro famiglie, potrebbe organizzare manifestazioni regionali, nazionali e internazionali con un indotto al momento impensabile per il tessuto commerciale cittadino. E’ strano che per tanti di noi la Piscina sia diventata un sogno, ma ce la immaginiamo piena dal mattino alla sera. Sogniamo un circolo dove tifosi ed appassionati possano incontrarsi, dove bambini e ragazzi possano crescere in un ambiente sano e protetto. La proposta presentata dalla Pro Recco è seria e concreta e probabilmente non sarà possibile per la nostra Amministrazione non dirsi disposta ad accettarla. Ma Recco Pro non crede più a nessun proclama di buone intenzioni, di previsioni sui tempi che saranno, come insegna la storia, irrimediabilmente smentite. Potremmo raccogliere decine di articoli dove il politico di turno si impegnava, prometteva, assicurava, si indignava perchè la Pro Recco non aveva una piscina ... le solite belinate. E’ necessario che la politica, prima di tutti, si renda conto che il suo mestiere è quello di creare opportunità invece di ostacolarle come ha fatto fino ad oggi, non si possono più accettare scuse per tutto quello che non è stato fatto. Ci siamo ridotti a sognare quello che da tante parti è normale, ma non ci sono più attenuanti per non dare a tutti i cittadini la Piscina di Punta Sant’Anna aperta e perfettamente funzionante per 365 giorni l’anno. Recco Pro. Confrontarsi per crescere.

Cadeva il muro di Berlino, usciva “Palombella Rossa”, Grillone scopriva la Pro Recco

l’immagine»? Ciò detto, nel giro di poco più di un mese, mi presento in società. Allora la Pro Correva l’anno 1989. In primavera, o giù di Recco aveva un grande presidente, il comli, arrivò la telefonata del mio vecchio amico pianto Fulvio Tornich, un altrettanto grande Domenico, editore radiofonico:«Grillo (così vice, Franco Bocchia, uno sponsor ecceziomi chiamano tutti, nale, Riccardo ndr), mi devi dare Garrone con la una mano». Con “sua” ERG. la solita diffidenza Triste parlare che mi contraddidi grandi uomistingue, lo ascolni che oggi non ci sono più. Ma tai. soprattutto ave«Dobbiamo aiutare l’immagine va un motorino, della Pro Recco. instancabile, che Che ne dici di fare ronzava da matanche una tratina a sera: Enzo Brasiliano, con smissione per rail quale ancora dio? Te la senti». oggi, quando Per un momento c’incontriamo in il sangue si gelò coda dal panetnelle vene. La radio. Un’avventura tiere per comterminata da oltre prare la focaccia, quindici anni, ririvanghiamo stocordi di ore pasrie ed avventure La Pro Recco dei campioni non si ferma mai di quei tempi. Il sate in allegria, la discoteca… mio viaggio nel ma fare una trasmissione sulla Pro Recco, certamente affascinante, era un’i- pianeta pallanuoto iniziò così. Forse fu più un viaggio sul mitico pianeta Pro dea piena d’incognite. Prima di tutto pur sapendo cosa significasse Recco, consapevole di essere terribilmente di quel nome, non ne sapevo quasi un’acca di parte, ma fu un viaggio che mi avrebbe sepallanuoto se non per aver visto in età infantile alcune partite con mio zio di Recco. E poi segue a pagina 2 quale significato avrei dovuto dare a «aiutare Di Francesco Grillone


Pag. 2 da pagina 1 gnato per vent’anni di vita (e chissà, fatti i debiti scongiuri, ancora per quanto…). Chiudo gli occhi per pensare, ricordare fatti ormai sepolti nella memoria, sbiaditi dal tempo. Ma certamente piacevoli da ricordare. Scorrono personaggi, giocatori, vittorie, sconfitte, screzi con gli arbitri. Ma come non poter urlare al mondo di aver visto crescere sotto ai propri occhi campioni come Andrea “Ea” Mangiante, Angelo Temellini, Francesco Riccadonna o di aver passato pomeriggi con “personaggi” come Jesus Rollan, Alberto Angelini, Massimiliano Ferretti, Luca Giustolisi, Tibor Benedek o Vlado Vujasinovic senza dimenticare i tre moschettieri con cui iniziò quel “Speciale Pallanuoto” che per un decennio mi tolse il sonno: Gu Baldineti, Sandro Cristilli e Stefano Crovetto. Da allora veri grandi amici. Masticare il lavoro, quello vero, con la pallanuoto non è stato facile. Vivere sotto l’egida di una società, di una

squadra fantastica come la Pro Recco, pure. Era un mondo fatto di pochi, piccoli, ma enormemente piacevoli attimi di vita. Era un mondo semplice, ma allo stesso tempo ricco di valori. Era uno stile di vita punto di riferimento di tutta la città di Recco. Era la pallanuoto. Era l’epoca dei grandi presidenti come Gianni Carbone, e di personaggi fantastici come il prof. Mora. Era trascorrere un sabato pomeriggio con il sapore del cloro nel naso, e poi su, fino alla testa. Era passare pomeriggi sotto quel “pallone” che solo a primavera inoltrata veniva rimosso per regalare sprazzi di partite illuminate dalla luna. Come dimenticare le sfide con il Savona, con il Posillipo, con il Pescara? O uno scudetto svanito per un … fallo a cui un arbitro voltò le spalle (ancora oggi discutiamo in merito!) e il gigante buono George Mischvenieradze dovette capitolare all’astuzia di Sandro Bovo. I ricordi si accavallano, si confondono, ma indelebili restano quei colori che oggi

Quando il fondo della piscina

si faceva con le eliche Emilio Ra zeto, il re dei fotografi recchesi, ci regala una foto che è una sintesi dello spirito Pro Recco: amarcord, voglia di vincere, cuore, storia. E’ una foto degli anni Cinquanta: due barconi carichi di persone in costume da bagno, tra i quali si distinguono Eraldo Pizzo da una parte e Franco Lavoratori dall’altra. Le imbarcazioni sono ferme a Punta Sant’Anna, dove tre gradinate e lo specchio di mare antistante erano la “piscina” della Pro Recco. Sembrano tutti diportisti, ma in realtà… «In realtà con i barconi si cercava di rendere giocabile la vasca di mare. Si faceva-

la Pro si trascina dietro non a fatica, ma con grande orgoglio. I colori a cui saranno legati per sempre i nomi di Guidotti, Cevasco, Giraldi, Lavoratori, Galli e Piero Pizzo. Oggi la pallanuoto è cambiata. Oggi non si vedono più le finte del Caimano o gli scatti di Sandro Ghibellini. Oggi la pallanuoto è diventata, grazie alle invenzioni di un guru devastante, peggio della lotta greco romana. Oggi non è più uno sport da gentiluomini. E la Pro Recco si è evoluta, è una società sportiva con la bacheca stracolma di trofei. Una società che festeggia i suoi cent’anni, puntando ai primati. Ma senza rimpianti?

no andare le eliche del motore a pieno regime per abbassare il fondale spazzando via la sabbia. Le persone a bordo servivano a rendere più pesanti le barche e quindi ad abbassare la chiglia». La storia sembra incredibile. Eppure è così che la Pro Recco giocava e vinceva gli scudetti. Come quello mitico del 1959 a Trieste: «Io c’ero e quell’esperienza mi è rimasta nel cuore – dice Razeto - le trasferte le seguivo tutte. Mai persa una partita. Inizialmente giocavo anch’io prima dei Pizzo, dei Lavoratori e dei Maraschi, che erano troppo forti per me. Ho anche fatto una partita in serie A. Il cuore è sempre rimasto bianco celeste». Poi, guardando al futuro: «Oggi quelle eliche non servono più. Ma occorrono buona volontà e intelligente per avere la nostra piscina di Punta Sant’Anna. Sono ottimista che ci riusciremo».


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Angiolino Barreca presidente

Molte novità, in un consiglio di amministrazione all’insegna della continuità con la famiglia Volpi

Angiolino Barreca, con la doppia carica di presidente e amministratore. Ma anche la vicepresidenza a Eraldo Pizzo e l’ingresso nel consiglio di amministrazione del gotha della ristorazione cittadina, vale a dire i due gemelli Gianni e Vittorio Bisso del ristorante “Da O Vittorio”, oltre che Gianni Carbone patron della “Manuelina”. Sono per molti versi clamorose le novità emerse dall’assemblea dei soci della Pro Recco Nuoto e Pallanuoto,che lo scorso 25 gennaio ha portato all’elezione del nuovo consiglio di amministrazione. Oltre ai nomi citati in premessa, si aggiungono quelli di Gavino Sechi e Renato Cipollini, anche loro consiglieri. E anche questi due nomi rappresentano una sorpresa: Renato Cipollini, giocatore di calcio negli anni Settanta, è stato presidente del Bologna, è amministratore delegato del Lecce e direttore generale dello Spezia Calcio. Mentre Gavino Sechi, oggi tenente colonnello dell’Arma dei carabinieri, è stato impegnato presso la procura della Repubblica di Genova. Si tratta dunque di un rinnovamento radicale dal punto di vista delle persone, ma in piena continuità rispetto al passato, visto che tutti i membri del nuovo Cda sono in qualche modo legati a Gabriele Volpi e famiglia(nel caso dei gemelli Bisso il legame è di parentela). «La continuità con l’indirizzo dato dalla famiglia Volpi è evidente, ma soprattutto è lineare la volontà di proseguire nelle ambizioni societarie. Per quanto mi riguarda voglio ribadire, con il pieno accordo con il nuovo consiglio di amministrazione, che il primo obiettivo è

quello di riaprire la piscina» – è il commento di Barreca. Eraldo Pizzo ha ottenuto anche l’incarico di responsabile delle politiche sportive. Importante, soprattutto in prospettiva del progetto per la rinascita della piscina, il ruolo assegnato a Gianni Carbone che si occuperà dei rapporti con il Comune di Recco e l’amministrazione.

Nasce la Fondazione Ida Bisso Contemporaneamente alla richiesta da parte del Comune di Recco al Demanio, per ottenere la concessione ventennale della piscina di Punta Sant’Anna e al lavoro dell’Amministrazione per arrivare all’accordo di programma con la Pro Recco, il presidente della società pallanuotistica Angiolino Barreca spiega di avere avviato la pratica per dare vita alla “Fondazione Ida Bisso e Antonio Ferro” incaricata di gestire la piscina. Antonio “Tonitto” Ferro è stato il sindaco che costruì la piscina e sostenne sempre la Pro Recco; Ida Bisso è la madre di Gabriele Volpi, l’imprenditore recchese che ha affidato la sua “Pro Recco” ad Angiolino Barreca. E proprio nel disegno di Volpi la fondazione, dotata di un certo numero di box il cui progetto è svanito, avrebbe dovuto garantire il futuro della società sportiva e gestire gli impianti

Le borsine e la piscina E’ un’adesione quasi plebiscitaria quella dei negozi recchesi all’iniziativa di “Recco Pro” che farà distribuire in città oltre mille borse della spesa con la scritta “Noi vogliamo la piscina di Punta Sant’Anna. E Tu?”. E’ questa l’ultima iniziativa lanciata da Recco Pro.Ecco l’elenco dei punti vendita in cuoi si potrà avere la borsina: Arte orafa, Az Sport, farmacia Berni, Bisso Casalinghi, pescheria Bologna, Buona Pasta Fresca, libreria Capurro, gelateria Cavassa, centro Bici Recco, pizzeria del Ponte, falegnameria Demarchi, cartoleria Duemila, Etabeta, ottica Ferrari, calzature Ferreccio, immobiliare Gabbiano, latteria Gardella, abbigliamento Giuse, Gussoni, Idealcasa, il Ghiottone di Sonia, Ivana, fiori Lorenza, bar Massone, Moltedo Luisa,

Moltedo Titta, Myspace, Ovs, Patrizia Frutta, Pezzini, supermercato Picasso, Pinocchio, Pozzo Romina, Redocasa, Rem Radio elettricità, Riflessi d’oro e d’argento, Rossana Intimo, farmacia Savio, Squeri Ortofutta, Talento Naturale, panifici Tossini, erboristeria Vivere Sani, Zampaloni Calzature. Secondo i supporter ormai non ci sono più scusanti, visto che tutti i tasselli del puzzle possono essere posizionati, anche il Presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando, e il nuovo assessore con delega allo Sport della Regione Liguria, Matteo Rossi, si sono impegnati fortemente per la risoluzione del problema della piscina di Recco, sottolineando come la piscina non sia solo una richiesta della Pro Recco ma anche e soprattutto una necessità sociale della popolazione di Recco e di tutto il comprensorio. «Vogliamo sperare che la commissione consiliare sulla piscina non diventi uno strumento politico che provochi il rallentamento dell’ iter burocratico, una delle zavorre che non avremmo voluto più incontrare. Noi siamo pronti ad inondare Recco con la protesta ecologica». Tornando alle borsine, riportano una coppia di codici che permetteranno di accedere in modo semplice ed immediato a contenuti multimediali con lo smartphone o con il tablet, Apple o Android.


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Matteo Rossi,

una deroga per la Pro Recco Anche dal neo assessore regionale allo sport, una spinta perché il sogno si realizzi Tut to si può dire di Matteo Rossi, giovane neo assessore regionale allo sport, ma non certo che sia un paladino della cementificazione. Anzi. La sua linea politica e quella del suo partito di provenienza (Sel) è semmai molto attenta al rispetto per l’ambiente e per le risorse naturali. Dunque il suo via libera all’ipotesi di derogare alla norma che blocca le varianti urbanistiche nei comuni senza depuratore (come Recco) e la sua adesione entusiastica all’idea che Recco torni ad avere la “sua” piscina, non possono che valere doppio. Lo abbiamo intervistato qualche giorno fa, subito dopo un incontro con gli amministratori recchesi (il “collega” comunale Franco Senarega) e subito è partito con una dichiarazione da far brillare gli occhi ai tanti recchesi che vogliono la riapertura di Punta Sant’Anna: «La piscina si deve fare perché la capitale della pallanuoto italiana non può restare senza un impianto». Matteo Rossi, ha di fatto accolto l’idea di lavorare a una deroga alla legge 4 del 2011 ribattezzata “blocca edilizia” (quella che ferma le varianti urbanistiche nei comuni privi di depuratore). «Non c’è alcuna revisione della norma, ma la volontà di essere ragionevoli – dice Rossi – Recco ha già avviato un iter che porterà alla creazione del nuovo depuratore. Dunque si può immaginare di derogare alla legge; ovviamente facendo in modo che costruzione del depuratore e variante urbanistica viaggino in parallelo. Al momento che i proponenti, ovvero Comune e Pro Recco, ci presenteranno un crono programma noi cercheremo un meccanismo di deroga, che possa favorire l’iter per la piscina di Punta Sant’Anna». Poi – tanto per essere ancora più chiaro: «Farò questo ragionamento con i colleghi Renata Brano, che si occupa di ambiente, e Gabriele Cascino, che è all’urbanistica. Sia-

mo tutti consapevoli che la Pro Recco è un’eccellenza ligure nella pallanuoto e nello sport. Per questo la Regione farà la sua parte perche l’impianto di Punta Sant’Anna verga riattivato e la Pro Recco possa tornare a giocare nella sua città. E’ altrettanto importante che la vasca possa riaprire anche per le sue finalità sociali ed educative». L’assessore regionale, che ha sostituito

Niccolò Scialfa allo sport, si dimostra anche attento osservatore rispetto alla pallanuoto: «Io sono di Arenzano dove abbiamo avuto una gran bella squadra in passato e dove pure è in attesa di finanziamento un progetto da 3 milioni di euro per la piscina. Se Recco ha la fortuna di avere un imprenditore pronto a investire in sport e sociale, fa bene ad approfittare della situazione». Poi, come già aveva raccontato al momento del suo recente insediamento in giunta regionale: «Gli spazi per lo sport e i soldi sono sempre meno – ha aggiunto Rossi – per cui lavorerò per concentrare le risorse disponibili in poche iniziative importanti e in impianti». Proprio come è quella della Pro Recco.


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Qualche news e un “Pro” memoria

L’assemblea pubblica del 17 gennaio, gli inviti a fare presto della regione, le borsine e le t-shirt dei supporter, i soldi (non pochi) già spesi dalla Pro Recco per presentare una proposta di accordo di programma firmata da un grande avvocato come Luigi Cocchi e da un bravissimo architetto come Enrico Frigerio. Gli ingredienti perché si realizzi il sogno ci sono tutti. Mancava solo un elemento fondamentale: una risposta. Quella che il Comune deve dare alla proposta della Pro Recco di Angiolino Barreca. Almeno in parte è arri-

vata martedì 12 marzo, con la firma del sindaco, Dario Capurro, di un documento in cui sostanzialmente dà il via libera all’accordo di programma. Una bella notizia, che conferma come la Pro Recco abbia disegnato l’unico iter possibile per riaprire Punta Sant’Anna. Certo occorrerà andare avanti sulla stessa strada intrapresa, ma la novità di quest’ultima settimana fa tornare il sorriso ai recchesi (sportivi e non). Per chi aspetta di riavere la piscina ecco un piccolo ma significativo promemoria. La piscina nuova, intitolata a Ida Bisso e Antonio Ferro, servirà in estate ed inverno senza tempi morti in omaggio al principio che un bene pubblico sia competitivo ed utile proporzionalmente al tempo per cui lo si utilizza. La vasca sarà allungata con l’allestimento di un pontile mobile per ridurne le dimensioni in lunghezza ove non serva ad una partita ufficiale per

ricavarne spazio per la balneazione alternativa con una tratto acqueo supplementare. La copertura in inverno sarà ottenuta con una tenso-struttura (vita media 25 anni) da innalzare (tempo previsto tre giorni) e rimuovere (tempo previsto due giorni) ad ogni cambio di stagione , su circa 6 piloni fissi, simili concettualmente, nello scenario specifico di ambiente marinaro, ad alberi di maestra di antichi vascelli). La tenso-struttura, a differenza del pallone pressostatico, in pratica sorretto da aria compressa, consente di sposare la normativa federale che verso i palloni pressostatici ha grosse riserve in tema di sicurezza per gli spettatori. L’attuale gradinata sarà abbattuta e verranno costruite due gradinate per una capienza di circa 800/1000 posti, con un abbattimento in altezza di oltre 10 metri rispetto all’impatto ambientale costituito dall’attuale massa di cemento.

Il presidente Burlando: un altro tifoso della piscina «Nel campo di nostra competenza abbiamo cercato di dare risposte, sostenuto alcune realtà sportive con finanziamenti in conto capitale - le società Mameli, Nervi, Multedo, Camogli - e aiutato a ripristinare i danni per le mareggiate a Sturla e Quinto. Attualmente è in corso una discussione importante su Recco, sia per la riapertura della piscina di Punta Sant’Anna, storica vasca della Pro Recco, sia per un intervento nuovo al coperto nell’area ex IML. Stiamo risolvendo i problemi di depurazione che avevano creato le complicazioni, il depuratore di Recco finalmente è partito quindi potremo affrontare il tema nei prossimi mesi». Le parole sono del presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando, che è nuovamente tornato sulla questione Recco. Questa volta l’ha fatto a margine della cerimonia di premiazione dei giovanissimi campione liguri della nazionale under 18, di fronte ai taccuini spianati di tanti giornalisti. Come già aveva fatto in occasione dell’inaugurazione del nuovo polo ambulatoriale del Sant’Antonio, anche in questa occasione Burlando ha ribadito chiaro e netto che «La piscina di punta Sant’Anna, s’ha da fare». Nella stessa occasione ha aggiunto che «I costi nel settore dello sport sono ormai molto difficili da sopportare, ma dal punto di vista sportivo e delle strutture qualche passo avanti si può fare, come è successo con il comune di Sori che abbiamo aiutato a completare il nuovo impianto».


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Il derby della solidarieta’ Prima dell’incontro (vittorioso) Pro Recco e Savona insieme al Gaslini

Una giornata indimenticabile. E non solo per la splendida vittoria in trasferta contro il Savona (12 a 8 con la migliore Pro Recco della stagione). Lo scorso 8 marzo, festa delle donne, è andata in scena una delle iniziative di solidarietà più importanti di questo 2013; certamente una delle più vissute e sentite: i presidenti e lo staff di Pro Recco e Savona insieme al padiglione 12 dell’ospedale Gaslini per portare solidarietà e un sorriso ai piccoli degenti; oltre che un ramoscello di mimosa offerta dai Comuni di Pieve, Sori e Recco, a medici, infermiere e mamme coraggio. Tutto nel nome dell’Associazione per la lotta al neuroblastoma, che si batte da anni contro la malattia. Prima della distribuzione e vendita delle uova di Pasqua di beneficenza nella piscina savonese (e l’iniziativa si ripeterà quest’oggi per l’incontro casalingo con il Lazio), campioni e dirigenti erano stati tra le corsie del Gaslini, dove strappare un sorriso, quando non è facile trattenere le lacrime, è stata l’impresa più difficile e meglio riuscita. Senza retorica, invitati dall’Associazione italiana per la lotta al neuroblastoma che ha sede nell’ospedale pediatrico, Pro Recco e Savona hanno dato vita a un’iniziativa sincera e sentita. «La solidarietà e il valore sociale dello sport, sono nel dna della Pro Recco e uno dei motivi per cui tutti quanti, giocatori, tecnici e dirigenti, ci impegniamo. Oggi se ne è avuto l’ennesima conferma e siamo felici di aver portato un soriso qui al Gaslini» - commenta il presidente Barreca. Per la Pro Recco erano presenti, oltre ad Angelo Barreca, il vice presidente Eraldo Pizzo, il responsabile del-

le giovanili Goran Radjienovic, l’allenatore Franco Cipollina, il responsabile comunicazione Guido Martinelli. Per il Savona hanno partecipato il presidente, Bruno Pisano, e il responsabile Marketing, Luca La Cava. Arrivati alle 11 al padiglione oncologico diretto dal dottor Alberto Garaventa, il gruppo è stato accompagnato da Sonia Scararamuccio dell’associazione onlus il cui presidente è Sara Costa. L’incontro con le infermiere del reparto di oncologia, professioniste incredibili per capacità e umanità, e con i medici, ha lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica alla lotta al Neuroblastoma. Quello con i piccoli degenti, come Lorenzo e Giacomo insieme a mamma e papà, è difficile

da raccontare: omoni come Eraldo Pizzo e Goran Radjienovic, presidenti e dirigenti, si sono sentiti piccoli piccoli di fronte al coraggio di questi bambini, che ogni giorno, ogni ora, combattono una guerra senza quartiere contro la malattia. Il fatto di averli fatti sorridere, la foto ricordo nella bella sala giochi allestita nel reparto, le mimose per mamme e infermiere, sono stati tutti momenti difficili da dimenticare.

Pizzo e la dottoressa

All’ospedale pediatrico, il gruppo misto di recchelini e savonesi ha movimentato la giornata dei bambini, esaltati dalla presenza dei rappresentanti delle due società. Bella e toccante la distribuzione dei gagliardetti societari, andati a ruba e di mazzi di mimose in concomitanza con la festa della donna, a tutte le signore presenti, mamme, dottoresse e infermiere. Simpatico il siparietto, del tutto casuale, tra la dottoressa Micaela Calvillo, una dei medici che lavora nel reparto di oncologia, ed Eraldo Pizzo. La dottoressa ha riconosciuto il caimano ricordandosi di quella volta in cui «il signor Pizzo mi ha premiato come giovane nuotatrice – ha ricordato rivolgendosi al campione dello storico settebello – erano un po’ di anni fa ed eravamo nella vasca di Punta Sant’Anna. Sono passati una trentina d’anni, ma il ricordo resta». Insieme al Gaslini, le squadre di Pro Recco e Savona si sono poi affrontate in piscina nella città del ponente. Mentre le squadre sono entrate in vasca con la maglietta a favore della ricerca. Nella vasca del Savona, i 28 uomini che hanno dato vita allo spettacolo sportivo con vittoria recchese (le due “rose” più gli

arbitri) si sono ritrovati a bordo vasca tutti con la stessa maglietta a favore della ricerca contro il Neuroblastoma. E’ l’immagine più bella di una “Zanelli” ricolma di quasi mille persone e che si caratterizza ancora più un attimo dopo. Le due tifoserie accolgono all’unisono le due squadre con un unico applauso. La stessa immagine verrà ripetuta in tutte le prossime partite di campionato della Pro Recco. Da segnalare che altre uova di Pasqua “solidali”saranno vendute nei prossimi giorni (a Genova il 16 e 17 in via XX Settembre, piazza Banchi, piazza San Lorenzo, Palazzo Ducale, Porto Antico, Passeggiata Garibaldi, Lungomare di Pegli). Per chi vuole fare beneficenza è a disposizione il sito http://www.neuroblastoma.org/


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Pro Recco, Comics & Love Una splendida sorpresa, un’opera bellissima e semplice allo stesso tempo. Proprio come è la storia della Pro Recco: fatta di uomini che iniziano a giocate a pallanuoto in uno specchio d’acqua davanti agli scogli e diventano campioni. E’ il fumetto dei cent’anni, promesso qualche mese fa e presto destinato a essere una pubblicazione finita, stampata, a cura della scuole chiavarese del Fumetto, una delle tante realtà di cui può andare orgoglioso il levante. I disegnatori della scuola diretta da Enrico Bertozzi e fondata 25 anni fa (un altro compleanno importante, dunque) hanno voluto raccontare l’epopea dei biancocelesti dai suoi albori a oggi. Dando un volto e facendo parlare con i fumetti i protagonisti di questa storia secolare e bellissima. Molte le vicende raccontate, tra cui quella bellissima e affascinante della nascita della piscina di Punta Sant’Anna, sorta per volontà ed entusiasmo di alcuni ragazzi e diventata uno dei simboli della rinascita di una città distrutta dalla guerra. «E’ stata una bella avventura e un’operazione molto stimolante per tutti noi – racconta Bertozzi - i giovani allievi della scuola hanno raccolto tante informazioni sulla storia dello sport e della Pro Recco, per trasformare le notizie in tavole. Per tutti è stata anche l’occasione di riscoprire una bella e grande avventura qui, a due passi dalle nostre case». Altro che super eroi, si potrebbe dire. Nell’avventura cartoon della Pro Recco gli eroi sono tutti quanti hanno creduto in un’impresa impossibile: far rinascere con la pallanuoto la fede nel futuro, la voglia di ricominciare e di vincere. E poi gli anni d’oro dell’era Volpi, le soddisfazioni, gli occhi dei ragazzi che in vasca hanno trovato e continuano a trovare un insegnamento per le loro vite.

Per quel che riguarda la Scuola del Fumetto: «Il fumetto è narrazione, così come la letteratura e il cinema. Il mezzo che noi usiamo per raccontare è l’unione fra un testo e il disegno che lo rappresenta, attraver-

so vignette sequenziali. Il disegno perciò diventa il mezzo ma il fine rimane indubbiamente la narrazione – dice Bertozzi – un professionista di questo lavoro è una persona che ha molto da raccontare e lo sa fare con semplicità, chiarezza ed efficacia. Abbiamo il compito di stimolare l’espressività narrativa attraverso un metodo sviluppato in anni di attività. Gli insegnanti devono, non solo conoscere il metodo ma in primo luogo essere professionisti della narrazione». La scuola Chiavarese del Fumetto è nata su iniziativa di un gruppo di professionisti nell’ottobre del 1988. Fondata da Enrico Bertozzi, Renzo Calegari e Gianluigi Coppola. Da alcuni anni, la collaborazione con la Provincia di Genova consente alla Scuola di affiancare al tradizionale indirizzo verso l’editoria a fumetti un nuovo percorso comunicativo, volto all’apprendimento di temi storici e sociali in collaborazione con enti pubblici ed associazioni di volontariato. Con questa prospettiva sono stati pubblicati albi a fumetti di grande successo, tra i quali ricordiamo “80 anni per una conquista” (per il Centro Pari Opportunità), “Il viaggio di Ashad” (per l’associazione Emergency), “Buon compleanno Sarah Cooper” (contro la pena di morte), “One way” (sull’immigrazione), “Kadogo” (sul grave problema dei bambini soldato).

Niccolò Figari diventa papà Benvenuto Andrea. E’ quanto si sono detti i tifosi della Pro Recco all’annuncio del fiocco azzurro in casa Figari. Niccolò, giovane campione è diventato papà e marito ancora più felice di Ilaria. Andrea è venuto alla luce il 12 febbraio e, visto il mestiere di papà, non poteva che essere nel segno dell’Acquario (la cosa che più si avvicina a una piscina nello zodiaco). Il peso di 3 chilogrammi e (quasi) mezzo confermano che il fisico è quello del babbo. Alla famiglia e naturalmente anche ai nonni, tutti supporter della Pro Recco, vanno le felicitazioni di tutti. Un messaggio particolare a nonna Andreina, la super tifosa della squadra, di cui è per molti versi la “colonna sonora” (l’intensità a livello di decibel delle sue urla di incoraggiamento sono famose in tutta Italia). La tifosa numero uno, diventata bisnonna, ha garantito che quando sarà il momento di cantare la “ninna

nanna” al piccolo Andrea abbasserà il volume. Quello di Niccolò Figari non è il primo lieto evento di una stagione che ha spesso mescolato vasca e nursery. Prima di lui hanno gioito Figlioli, Buric e Tempesti.


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Tempesti al festival di Sanremo Sorpresa gradita dal piccolo schermo. Al Festival di Sanremo dei record, con audience da capogiro, sul palco del mitico teatro Ariston è andato in scena anche un divertente siparietto firmato Pro Recco. E’ accaduto nella serata iniziale, quella che ha fatto totalizzare il massimo di ascolti, quando il super portiere Stefano Tempesti ha accompagnato la cantante Chiara Galiazzo, presentato da Fabio Fazio come capitano della Nazionale di pallanuoto. Una partecipazione divertente e divertita, con l’atleta biancoceleste che accanto a Fazio e ancor più alla Littizzetto si stagliava con i suoi oltre due metri di altezza e simpatia (203 centimetri per la precisione). Con garbo e signorilità, elegante come un figurino (abito City Time, della linea Party) Tempesti ha ricordato i sette scudetti vinti con la Pro Recco. Nessuna emozione per lui «Mi sono trovato tra amici e partecipare a Sanre-

mo, salire su quel palco, è stato emozionante e interessante al tempo stesso. Fazio e Littizzetto sono due professionisti e con loro mi sono trovato a meraviglia». Chiara ha cantato “Il Futuro che verrà”, un titolo beneaugurante per un atleta come Tempesti, che con la sua squadra e anche in nazionale al futuro e ai successi pensa eccome. Parafrasando le canzoni festivaliere, si può giocare anche sul titolo della canzone vincitrice di Marco Mengoni che si intitola “L’Essenziale” cui si potrebbe aggiungere “è costruire la piscina”. Tornando

a Tempesti, ai tanti ragazzi che lo hanno circondato per il tradizionale rito dell’autografo davanti all’ingresso dell’Ariston ha detto «Giocate a pallanuoto, se potete, che è uno sport bellissimo. Di strutture buone in Italia ce ne sono diverse. La pallanuoto è uno sport che tutti possono cominciare a praticare, fa bene al corpo, alla crescita e tempra il carattere; inoltre stimola molto lo spirito di squadra ed il rispetto per gli altri». E per avere successo: «In vasca o su un palco, così come nella vita, il segreto è metterci passione, il massimo impegno, la determinazione e crederci fin all’ultimo». Perle di saggezza da applicare anche alla stagione in corso.

La storia di una società è anche determinata dalla nuova linfa vitale dei suoi tifosi che ne garantisce il ciclico rinnovo. La Pro Recco, grazie alla sua storia, al suo fascino, alla sua bacheca ricca di trofei, al mito che l’accompagna , conquista ogni giorno nuovi simpatizzanti. Non v’è chi una volta nella vita non abbia sentito raccontare dal nonno o dal papà le mitiche gesta di alcuni ragazzini di Recco, più uno di Genova, che nel 1959 conquistarono a Trieste il primo scudetto contro ogni pronostico e al posto di collaudati squadroni, per poi diventare parte integrante di una Nazionale che grazie a loro assumerà il nome, oggi abusato, di Settebello. Nel nostro peregrinare costante per le piscine d’Italia spesso ci accorgiamo di tanta attenzione e le registriamo. Le ultime due occasioni di nuovo proselitismo biancoceleste hanno storia recente. La prima ha origine a Firenze, piscina Nannini. E’ la storia del Faenza, squadra under 13 del campionato di Emilia Romagna che raggiunge la “Nannini” e fa gruppo in pi-

scina durante Florentia-Pro Recco. Qualcuno pensa che sia la classica squadra di giovani che attende il proprio spazio-acqua. Invece no, i ragazzi di verde vestiti sono arrivati appositamente da Faenza con un pullman noleggiato per vedere all’opera la Pro Recco. Esultano durante la performance dei biancocelesti. I ragazzi della Pro Recco li ricambiano con una prestazione di valore e poi, con la disponibilità tipica di questo sport e di questa Società, si prestano al rito degli autografi , ma in maniera molto più disponibile che in altri sport. I ragazzini sono in visibilio, loro che praticano uno sport durissimo, hanno il contatto diretto con coloro che considerano i propri idoli e all’ombra di essi sopportano le fatiche quotidiane. Ora la squadra del Faenza ci ha scritto e la storia ha un seguito. Il loro allenatore, Massimiliano Moretti, li aveva voluti motivare portandoli a diretto contatto con i campioni celebrati in cui ognuno dei ragazzini si identifica. Il giorno appresso i ragazzini sono andati a Bologna, hanno vinto

e sono secondi in classifica nel campionato Under 13 Emilia Romagna. Questi ragazzi difficilmente d’ora in poi dimenticheranno la Pro Recco; in futuro saranno nuovi tifosi a distanza. E’ nata un’amicizia nuova, bella. La seconda storia ancora una volta riguarda supporter sconosciuti della Pro Recco che questa pubblicazione intende “smascherare”. Teatro della vicenda sono le gradinate della vasca di Sori. E’ qui che appare da un po’ di tempo una nuova giovane tifosa, Marina Boni, 18 anni fra pochissimo, tifosissima della Pro Recco...E fin qui, niente di insolito. Solo che la ragazza arriva da Vimercate, in provincia di Milano. Scendere in Liguria da sola, per vedere all’opera i biancocelesti, di questi tempi non è usuale. «La passione per la pallanuoto mi è stata contagiata da mio fratello, che gioca nel Vimercate, in Promozione. Mi sono appassionata a questo sport e piano piano ho maturato l’idea di seguire il campionato maggiore. Non ho avuto dubbi nella scelta della mia squadra del cuore. La Pro Recco è come il Barcellona della pallanuoto, ne ho sempre sentito raccontare le gesta, mi è entrata in testa fin da piccolina. Ora ho coronato il mio sogno. Vederli giocare dal vivo è bellissimo, ma non credo di fa nulla di particolare». di Guido Martinelli

Anno II - n° 4 - Marzo 2013 - Direttore responsabile: Edoardo Meoli - Stampa: Tipografia ME.CA, Recco - Editore: Pro Recco Waterpolo 1913 - In attesa di registrazione

Chi tifa Pro Recco non ha età... e nemmeno confini


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