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Anno II - n° 5
La Pro Recco c’è! La squadra e i tifosi scaldano i muscoli.
editoriale
Tempestini: «Noi ci crediamo»
Grazie, Eraldo Settantacinque anni scomposti (7+5) uguale dodici! Questa è l’ età del Caimano! Caro Eraldo, la considerazione che, ironicamente, ho fatto prima corrisponde alla realtà. Hai la grinta e le motivazioni di un adolescente che deve ancora conquistare la vittoria, hai la passione del gruppo e la curiosità necessarie per ambire a nuovi traguardi, hai la consapevolezza che senza sacrificio si rimane al palo. E per noi, atleti e dirigenti della Pro Recco, sei già un esempio, nonostante i giovani anni, e per questo ti meriti di essere nominato Capitano, anzi Il Capitano. Ti ho conosciuto circa quindici anni fa e in Te ho subito apprezzato il carattere all’ apparenza burbero e scontroso, la capacita’ di essere distaccato e , quasi, superbo, eri per me un caso da studio. E allora ho incominciato a “esplorarTi” per capire se fossi un alieno o un umano. Tu non lo ricorderai, ma quelle poche volte in cui ci si incontrava Ti guidavo a parlarmi di etica, di sport per i giovani, di infrastrutture sportive, di corretti comportamenti, di educazione e formazione giovanile. E allora il Caimano lasciava posto al maestro, non al maestro di pallanuoto, ma al maestro di vita, a quel maestro che sapeva diventare esempio e guida. Tutto ciò, caro Eraldo, Ti faceva tornare ad essere umano, e la stima nei Tuoi confronti cresceva. Cosi come sei Tu , si nasce, non si diventa e, quindi, complimenti ai Tuoi Genitori, a quella Mamma che Ti pettinava con i boccoli, di moda a quell’epoca, e a quel Papa’ che deve averTi trasmesso nel dna la tenacia e la forza di quel sacrificio che costruisce i campioni. Auguri Eraldo, auguri a Te e a tutta la Tua Famiglia, fortunata per un marito, padre, fratello e nonno così! Caro Caimano, Gabri, come Tu lo chiami, io, l’amministrazione comunale e tanta gente, Recco Pro in testa, vogliamo ancora la Tua passione per poterTi dare la piscina. Un abbraccio dalla Tua Pro Recco! Angelo. Da Angelo Barreca,
presidente della Pro Recco Nuoto
Adesso si può rispondere al primo interrogativo. Quello gigantesco che in molti avevano ripetuto sui giornali e si erano fatti nella mente. La Pro Recco sarà sempre forte anche dopo il disimpegno della famiglia Volpi? Oggi la risposta è un altrettanto gigantesco sì. In piena corsa per i play off, ancora con il ruolo di favorita e di squadra da battere, la Pro Recco ha dimostrato la sua forza. Forse ancora più grande che in passato, perché essere i migliori con meno soldi, una piscina ancora chiusa e gli sfavori del pronostico, vale il doppio. Di certo, dopo la conferma e la risposta a quelle domande un po’ pessimistiche, è anche arrivato il momento di fare il massimo. E’ il momento di dimostrare di essere uniti per una nuova vittoria. Dirigenti, giocatori, tecnici e tifosi: un unico blocco che ha nel cuore e nella mente un solo obiettivo: rimanere campioni. Le prossime tre settimane (dal ritorno dei play off di sabato 27 aprile alla possibile terza partita della finale del 21 maggio) saranno da vi-
vere intensamente. Si aprirà con la Promogest di Cagliari: «E’ una squadra ragguardevole, noi l’abbiamo incontrata poco tempo fa e non abbiamo avuto vita facile. Per una squadra come la nostra, arrivata seconda in classifica per un punto, certamente l’abbinamento non è per niente facile-facile. Ma noi ci crediamo e io adesso non ho più dubbi sulla forza di questi ragazzi – dice Riccardo Tempestini, il ct cuor di leone – questo è un gruppo fantastico anche e soprattutto a livello umano. Posso dire con orgoglio di avere una squadra di uomini in gamba e seri. Credo che questa forza morale, aggiunta a quella agonistica, potranno giocare a nostro favore». L’avversario da battere, come avviene da tempo, sarà il Brescia: «Noi giochiamo ogni incontro per vincere, a prescindere dall’avversario. I play off sono sempre una brutta bestia e le sorprese, anche se difficili, possono sempre avvenire. Vedremo cosa segue a pagina 2
Pag. 2 da pagina 1 accadrà. L’unica certezza è che noi dovremo dare il massimo». Ed avere anche una dose massiccia di sangue freddo: «Sì, è così. Ma da questo punto di vista sono convinto che abbiamo qualcosa in più degli altri. La mia è una squadra cui non difetta l’esperienza». Ragionatore, tranquillo ma pronto a farsi sentire quando serve, toscanaccio atipico, ma innamorato della sua Firenze come di Recco. Campione in piscina per trent’anni, ma capace di calarsi nei panni dell’allenatore manager, Riccardo Tempestini, 51 anni compiti lo scorso 9 ottobre, rappresenta perfettamente la nuova anima della Pro Recco: una squadra che non è più “marziana” come è avvenuto negli ultimi anni; ma che resta la favorita: «Sappiamo di essere forti; ma senza appartenere a un altro pia-
neta dal punto di vista pallanuotistico» – dice. Vincere per Tempestini è anche un modo per completarsi: «Sì, è vero. Amo questo sport e di conseguenza amo Recco e la Pro Recco. Qui la vita è a misura d’uomo, sento il legame con e persone, senza avere stress. Riesco a lavorare molto bene e capisco che questa è una
società che ha voglia di futuro». Poi, rispetto all’attuale compagine: «I miei ragazzi sono tutti in gamba. Ma, al di là dei risultati, sono contento dello spessore umano. Sono tutte persone serie, che amano lo sport. Anche per questo guardo con ottimismo al futuro». Tanto da poter sognare un nuovo tricolore? «Io non mi nascondo di certo. Credo che restiamo favoriti, dovendocela giocare con tre o quattro squadre». Per quanto riguarda il calendario, i tifosi biancocelesti dovranno tenere duro e seguire la squadra in trasferta e in casa (a Sori). Dopo il primo incontro dei Quarti, il 27 aprile ci sarà il ritorno. Le semifinali si svolgeranno il 4 e il 7 maggio ed eventualmente l’11 maggio se dovesse servire lo spareggio. L’andata per la finale è fissata per il 15 maggio, il ritorno il 18 maggio e l’eventuale terzo incontro il 21 maggio.
Tifosi & Campioni
La vecchia guardia, i supporter di Recco Pro, i campioni come Eraldo Pizzo (vice presidente e bandiera). Per tutti le prossime giornate saranno quelle decisive e l’urlo che si alzerà sarà solo uno: “Forza Pro Recco”. Perché in una città a volte un po’ matrigna (vedi il caso piscina), quando è il momento di raggiungere l’obiettivo di una stagione ci si unisce e si pensa solo a tifare. «Noi faremo sempre la nostra parte e saremo a bordo vasca ogni minuto – spiegano a Recco Pro, l’associazione di supporter che ha raggiunto quota mille di iscritti (grazie anche agli strumenti social) – sappiamo che questi ragazzi daranno il massimo e faremo quel che possiamo per sostenerli». Dunque le battaglie diventeranno due: a quella ormai storica per riuscire a riavere la piscina aperta, quelli di Recco Pro assoceranno la battaglia spor-
tiva per poter avere il ventisettesimo scudetto. Con un aggiunta: «Questo è l’anno del centenario e riuscire a raggiungere l’obiettivo avrebbe un valore ancora maggiore». Quelli della Vecchia Guardia, sempre in prima fila, faranno un chiasso d’inferno dagli spalti e seguiranno la squadra in ogni trasferta: «Noi non mancheremo, è da sempre che amiamo la Pro Recco e questo amore non passerà mai». Per quanto riguarda l’uomo che nel mondo della pallanuoto planetaria ha più esperienza di chiunque altro, ovvero Eraldo Pizzo, sentire cosa dice: «Ogni volta che giochiamo è un’emozione per me e per tutti i tifosi. Io spesso sono considerato un “freddo” come carattere, ma vi ssicuro che quando arriva questo momento della stagione sono in fibrillazione. Come andrà a finire? Noi siamo forti, se
manteniamo i nervi saldi e restiamo rispettosi degli avversari che incontreremo, allora ci sono buone possibilità. Personalmente credo a questo gruppo, ai dirigenti della Pro Recco e ai tecnici. Dunque sono fiducioso». Da un super tifoso a un altro, ecco Gianni Carbone, oggi dirigente: «Ci sarò, anche se ho qualche annetto. Ma l’emozione non me la voglio perdere. Questa Pro Recco è splendida. Ed è anche stata una sorpresa, per la quale dobbiamo ringraziare i dirigenti e anche Gabriele Volpi, che pur lasciando la presidenza è restato il primo tifoso anche a distanza». Per i due gemelli Bisso, Gianni e Vittorio, vincere e tifare a Recco sono la stessa cosa: «Ci siamo abituati male con questo squadrone e visto che abbiamo preso il vizio di vincere e alzare coppe, non vogliamo perderlo».
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Un secolo di pallanuoto Trasferta (fortunata) della Pro Recco a casa del Barceloneta
Tanti successi, cent’anni di storia, un futuro tinto di rosa. Sono molti i legami tra Pro Recco e il Club Natació Atlètic Barceloneta, società che ha sede nella capitale della Catalogna. Qualche settimana fa le due società, i loro tifosi e i dirigenti si sono incontrati e hanno dato vita a un gemellaggio destinato a proseguire. Del resto le due società sono legate sotto molti aspetti: quello storico, essendo nate entrambe nel 1913 e dunque entrambe a ridosso del Centenario; la assidua partecipazione ad altissimi livelli nei loro rispettivi campionati, serie A1 e Divisiòde honor; la bella amicizia intrisa di rispetto che unisce i due allenatori, Riccardo Tempestini e Santi Fernandez. E così, sulla scia di una proposta-invito di Felipe Perrone, che è ritornato nel suo amatissimo club senza mai aver dimenticato la Pro Recco, i ragazzi di Tempestini, accompagnati da Angilolino Barreca, il presidente in versione iberica, sono partiti in direzione Barcelona per giocare (naturalmente) e fissare un nuovo legame storico. Hanno dato vita a una sorta di torneo peraltro già programmato da tempo, insieme con l’equipo azul grana. Motivo essenziale è la progressiva intensificazione degli allenamenti in vista della fase cruciale del campionato con avversari di alto livello che sapessero impegnare a fondo il club ligure. E’ stata che un’occasione per conoscere lo splendido impianto d’acciaio con pontili semoventi che frazionano la piscina in due o tre vasche a seconda delle occasioni. Nella città catalana si sono allenati e hanno giocato una partita semi ufficiale del Centenario in cui italiani e catalani, hanno festeggiato insieme il loro glorioso passato. Un’occasione davvero unico e anche – si spera – di buon auspicio dal punto di vista impiantistico. Il palazzetto del nuoto che dovrà vedere la luce a Punta Sant’Anna sarà sicuramente altrettanto bello di quello del Barceloneta. Per quanto riguarda lo scontro diretto, il successo della Ferla Pro Recco sul Club Atletic Nataciò Barceloneta è stato altrettanto positivo. La Ferla Pro
Recco, raggiunta inaspettatamente all’ultimo minuto anche dal presidente Barreca, ha prevalso per 11-6. Ha giocato a sorpresa anche Perrone che a causa di un colpo ricevuto alle costole nella gara internazionale contro la Germania, avrebbe dovuto restare a riposo. Ma troppo grande era la voglia del brasiliano che tifa Barca di non mancare a questo appuntamento, che egli e’egualmente sceso in acqua, segnando anche il primo goal della partita. La partita finale, per quel che puo’aver rappresentato al di la’ dell’alta simbologia morale, dimostra che abbiamo ritrovato l’amalgama e i meccanismi automatici: «Anche se non siamo stati brillantissimi siamo contenti» - ha commentato il ct. Per quanto riguarda il resto, le giornate catalane si sono svolte secondo la tradizione spagnola: gli orari di cena e di allenamento slittano di un paio d’ore rispetto all’Italia. «Avevamo bisogno di ritrovare il gusto dello stare insieme,di provare situazioni nuove,di migliorare cose
che già facciamo, ma che dobbiamo fare meglio. Sotto questo aspetto questa era l’ultima settimana utile per una serie di allenamenti ad alto livello. Siamo stati fortunati a trovare una società ospitale come il Barceloneta, una squadra che ci impegna a fondo come quella di Santi e un ambiente caldo e accogliente come sistemazione non proprio in centro ma quasi, nella Avenida diagonal».
Un club che ha fatto storia Il Club Natació Atlètic Barceloneta è un circolo spagnolo che si interessa di sport acquatici, più precisamente nuoto e pallanuoto, con sede a Barcellona. Nacque in seguito alla fusione di due precedenti club, il Club Natació Atlètic (fondato nel 1913) e il Barceloneta Amateur Club (fondato nel 1929) ed è affiliato alla Federazione Catalana di Nuoto (Federació Catalana de Natació). È stata la prima squadra ad interrompere l’incredibile serie di scudetti consecutivi del Barcelona, durata dal 1925, anno di fondazione del campionato spagnolo, al 1969. Il derby centenario da Barca e Barceloneta di fatto non si mai chiuso. Anche se negli ultimi dieci anni è proprio la squadra incontrata dalla Pro Recco la più forte. Il campionato spagnolo maschile di pallanuoto è l’insieme dei tornei pallanuotistici maschili nazionali istituiti dalla Reale Federazione Spagnola del Nuoto
(Real Federación Española de Natación). Il campionato viene disputato sin dal 1912, con una pausa dal 1922 al 1941 dovuta alla creazione del Campionato della Catalogna che impegnava le medesime squadre del torneo nazionale e per cui si decise di sopprimere quest’ultimo. Inizialmente venne disputato il campionato assoluto spagnolo di pallanuoto che fu poi unificato nel 1974 con la lega nazionale di pallanuoto che era stata istituita nel 1966; negli otto anni in cui i due campionati sono coesistiti solo in due occasioni (nel 1970 e nel 1972) si ebbero due vincitori differenti. Attualmente si sviluppa su tre livelli nazionali, il maggiore dei quali è la Divisione d’Onore, in cui si assegna il titolo nazionale. Il Barcellona è la squadra più titolata essendosi affermata come campione di Spagna per ben 59 volte. Ma il Barceloneta è seconda e unica concorrente.
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Matteo Rossi,
l’assessore “tifoso”
Dalla Regione Liguria attenzione e simpatia per la Pro Recco e il progetto piscina Appassionato di pallanuoto da sem- di programma che dovrà portare alla ricostrupre, tifoso della squadra della sua Arenza- zione della vasca di Punta Sant’Anna, che sarà dedicata a Ida no, la Rari Nantes Bisso e Antonio Ferro. che conta su un bel Conoscersi reciprocavivaio con le giovamente, tra Pro Recco nili. Matteo Rossi, e assessore, ha fatto assessore regionale nascere una bella amiallo sport, è divencizia, coronata dalla tato un grande amipartecipazione da tifoco e forse anche un so alla partita vittoriosa po’ di tifoso della Pro contro il Brescia. Recco. L’amicizia «La Pro Recco pallaper lo squadrone nuoto è per lo sport liè nata nell’ambito Matteo Rossi, assessore regionale, tra il gure l’eccellenza. Non dell’iter per l’appro- presidente Barreca e il vice presidente Pizzo ci sono altre società vazione dell’accordo
Eraldo Pizzo, Angiolin
Barreca: i nostri colori Malagò:“Riapr piacciono a tutti Un feeling nato da un comune sentire: lo sport come fatto prima di tutto sociale e poi anche sportivo. E’ quello che sembra aver legato, ormai da tempo, l’attuale dirigenze dalla Pro Recco alle istituzioni Liguri. Il ricordo va alle numerose dichiarazioni di sostegno arrivate dal presidente Claudio Burlando, alla presenza dello stesso governatore all’inaugurazione dell’ambulatorio di medicina sportiva targato Pro Recco e adesso all’ennesima prova di attenzione arrivata con l’assessore Matteo Rossi. Di fronte a tante simpatia reciproca, Angiolino Barreca, presidente della Pro Recco, ha scelto di prendere carta e penna e scrivere all’assessore come è nel suo stile: «Desidero, rivolgere all’assessore un particolare ringraziamento perché la Sua partecipazione assume anche un significato di vicinanza e impegno, insieme con quello, ribadito più volte, del Governatore Claudio Burlando, alla soluzione del problema piscina. Mi auguro, quindi, che, assieme ai tifosi affezionati e storici possano partecipare alla serata di grande sport anche quei cittadini che, in questi mesi, hanno accompagnato noi e l’amministrazione comunale verso la soluzione di un problema ormai “atavico”. Credo che l’in-
tero territorio, pallanuotistico per eccellenza (Sori, Recco e Camogli), possa trovare beneficio dall’impegno della ProRecco, anche attraverso la prossima costituzione della Fondazione Ida Bisso-Antonio Ferro, per sviluppare da un lato la crescita di nuovi talenti dello sport, ma anche, dall’altro, la promozione di nuovi flussi turistici. Nell’attuazione di un programma cosi ambizioso, che prevede investimenti privati considerevoli anche per altre discipline sportive, ci conforta, inoltre, la vicinanza e la cordialità che intercorrono tra alcuni degli estimatori e “innamorati” della società e di Recco, con il neo Presidente del Coni, Giovanni Malagò».
Anche Giovanni Malagò, presidente del Coni, lancia la piscina di Punta Sant’Anna. Lo ha fatto lunedì scorso, 22 aprile, nel corso di un incontro con i dirigenti della società sportive nella Sala del Comitato Olimpico a Genova. Incontrando Angiolino Barreca, presidente della Pro Recco, ha confermato di seguire con attenzione la vicenda della piscina: «Ho visto il progetto per il nuovo impianto e mi rendo conto che un impegno come quello che si vuole assumere la Pro Recco vada agevolato al massimo – dice – una realtà come quella rappresentata dalla Pro Recco, che è la più grande squadra di pallanuoto di tutti i tempi, va mantenuta ad alti livelli e con l’accordo di programma proposto dalla società siamo sulla strada giusta. Come Coni faremo la nostra parte per promuovere queste iniziative». Parole che sono una melodia per Barreca e i dirigenti biancocelesti, che in poche settimane hanno incassato il sì al piano proposto praticamente da tutte le istituzio-
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Matteo Rossi, assessore regionale, tra Enrico Frigerio, no Barreca, Franco Senarega e il ct Riccardo Tempestini
che mietono tanti risultati positivi, vincono campionati e coppe. Io sono orgoglioso di questa società e inevitabilmente mi sento un supporter». Nel corso del pomeriggio da tifoso, durante l’intervallo dell’incontro che si è svolto nell’impianto di Sori, Rossi ha anche ricevuto una targa da parte del presidente, Angiolino Barreca, e da Eraldo Pizzo, vice presidente e bandiera della società: «Sì; mi sono sentito tra amici e ovviamente questo mi fa piacere e mi spingerà a fare tutto il possibile per aiutare la società e la città di Recco a raggiungere l’obiettivo di costruire la nuova piscina». In questo senso le ultime notizie positive (il via libera dalla commissione consiliare) lo hanno reso ottimista: «Sono soddisfatto per l’approvazione da parte della commissione consiliare dell’accordo di programma sulla piscina di Punta Sant’Anna e sull’ex Iml. A questo punto, come avevo promesso, m’impegnerò con tutta la Regione Liguria per accelerare i tempi e far approvare la deroga alle legge 4 del 2011 (la cosiddetta “blocca edilizia” sui depuratori, ndr) su misura per il caso di Recco». Rossi, assessore regionale politicamente in capo a Sel, conferma che da parte della Regione non ci sono dubbi
rispetto alle possibilità giuridiche di attuare l’accordo di programma. Prima di lui il presidente della Regione, Claudio Burlando, aveva espresso attenzione per il piano presentato dicendosi pronto a fare di tutto perché la Pro Recco possa tornare a giocare a Punta Sant’Anna. Mentre – anche recentemente – l’assessore all’ambiente Renata Briano ha ribadito la volontà di mantenere in vigore la famosa legge 4 per i Comuni che non hanno un depuratore a norma, ammettendo però deroghe a livello locale in riferimento proprio al caso Recco. Rossi ne ha parlato nuovamente il 18 aprile, nel corso di una visita alla piscina di Punta Sant’Anna giovedì 18 aprile: ad accompagnarlo il presidente della Pro Recco, Barreca, e il sindaco recchese, Dario Capurro. Di sicuro l’approvazione dell’accordo di programma da parte della commissione consiliare e le parole di Rossi, aprono anche un nuovo interessante scenario rispetto al futuro. E rendono naturalmente ancora più ottimista Barreca: «In quattro mesi siamo riusciti a far capire a tutti, amministratori scettici compresi, che il nostro piano sta in piedi ed è l’unico perseguibile. Oggi tutte le istituzioni ed enti interessati, demanio compreso, hanno compreso il nostro punto di vista».
rire la Piscina” Recco Pro e la protesta ni interessate. Malagò parla anche dei compiti della politica: «Gli amministratori devono essere decisi e stare dalla parte di chi investe nello sport che spesso si lega al sociale». Il presidente del Coni, dunque, ancora una volta ha parlato con schiettezza. Del resto il personaggio si è fatto apprezzare in breve tempo proprio per questa sua capacità di parlare e agire con limpidezza. Basti pensare che la sua prima decisione ha riguardato il suo emolumento (90 mila euro all’anno) cui ha rinunciato subito: «Mi sembra giusto rinunciare alla mia indennità di presidente del Coni. Ho deciso di versare il mio appannaggio economico ad associazioni sportive, a società impegnate nel sociale». E ancora: «Rappresento il nuovo. Voglio esserlo nelle piccole e nelle grandi cose. Adesso sono in una fase di valutazione, osser vazione, non ho pregiudizi verso alcuno, ma prima o poi ci saranno situazioni che dovranno cambiare».
“dolce”
Primo punto: «I proclami continuano a non convincerci». Secondo punto: «Noi continuiamo a lavorare per la riapertura della piscina». Terzo punto: «Qualcuno che rema o ha remato contro c’è, sennò la piscina sarebbe già in costruzione». Sono le tre regole d’oro di quelli di Recco Pro, genitori di tanti piccoli pallanuotisti, tifosi, supporter, gente che vuole bene alla città e al proprio futuro. Le ultime notizie, con l’approvazione dell’accordo di programma e l’adesione al progetto da parte della Regione Liguria, fanno naturalmente salire il livello di ottimismo. Ma non fanno calare l’attenzione: «Noi vogliamo la piscina e da qualche giorno lo abbiamo scritto anche sulle bustine di zucchero distribuite nei bar. ;a siamo consapevoli che fino a quando non verrà posato il primo mattone, la battaglia sarà lunga. Anche perché continuiamo a non fidarci. I fatti, del resto, parlano da soli: alla Spezia il Comune ha detto di sì all’impianto e il campo è stato autorizzato subito. Qui ci sono stati mesi di manfrina e tante pic-
cole e grandi bugie». Come quella, ad esempio, di chi affermava che l’unico modo per costruire l’impianto sarebbe stato fare una gara di project financing. Salvo poi cambiare idea quando ci si è accorti che nessuno sarebbe stato tanto folle da costruire una piscina “a gratis”. Nei prossimo tempi Recco Pro intensificherà l’attenzione e la sensibilizzazione attraverso Internet (cliccatissimo il sito face book) e con azioni meno virtuali e ben visibili. Lo zucchero, le magliette, fatte indossare dai campioni, i comunicati stampa. L’obiettivo è uno solo: fare la piscina che tutti a parole dicono di volere.
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Pizzo, il cielo è sempre più biancoceleste Tre quarti di secolo. Una vita unica, da copertina. Il tempo passa, i campioni arrivano e riempiono il cuore e la fantasia dei tifosi. Si vincono gare, campionati, coppe. Ma nessuno potrà mai essere come il Caimano Eraldo Pizzo. Oggi vice presidente della sua Pro Recco, Eraldo ha appena compiuto 75 anni. Domenica 21 aprile ha soffiato sulle candeline e lunedì sera è stato circondato dall’affetto degli amici e di tutta Recco al ristorante da “o Vittorio” dei gemelli Bisso (cugini di quel Gabriele Volpi che è stato l’anima della rinascita del terzo millennio). Sono state giornate di festa: «E’ stato tutto bellissimo e per me sono anche 63 anni di pallanuoto visto che avevo 15 anni quando ho iniziato a lavorare in piscina. Prima avevo nuotato solo in mare e stando ben attento alle onde».
“Milio” e il Caimano
Emilio Razeto è il re dei fotografi di Recco. Ma è soprattutto uno dei tifosi più accesi della Pro Recco. Le foto più belle in bianco e nero sono le sue. E Pizzo lo conosce da una vita: «Sono recchelino, dunque non posso che essere un supporetr della squadra. I tempi di Eraldo Pizzo il Caimano, con i suoi amici e campioni, sono stati pieni di gloria e probabilmente inimitabili. Per me è stato eccezionale, un privilegio, immortalare quel pezzo di storia». Qualche giorno prima del compleanno di Eraldo, la coppia di recchelini-amici è stata premiata prima della gara con il Brescia. Il Presidente Angiolino Barreca ha fatto consegnare goliardicamente dall’assessore regionale allo sport, Matteo Rossi, a Pizzo una piscina simbolica in omaggio alla politica societaria perseguita in questo momento. L’ennesimo trofeo e per Emilio Razeto, che per molti è semplicemente “Milio” una soddisfazione in più: «E’ bello fare parte di questo mondo fatto di sport e di valori sani. Ed è bello che tanti giovani siano ancora pronti a scendere in vasca». Premio a parte, Razeto ha anche un sogno: «Che spero realizzabile – conclude - rivedere la Pro Recco giocare a Punta Sant’Anna».
Eraldo era un ragazzino, con la pallanuoto e la Pro Recco Nuoto, club che quest’anno celebra il primo fortunato secolo di vita. Di sicuro Eraldo Pizzo è il più grande campione della storia della pallanuoto, simbolo stesso di questo sport, detto il “Caimano”. Oltre la medaglia d’oro olimpica del 1960 a Roma, nel suo palmares ci sono sedici scudetti, di cui quindici vinti con la Pro Recco e uno con il Bogliasco. Dal 1982, anno del suo ritiro, ha sempre seguito la pallanuoto come dirigente; oggi è vicepresidente della sua Pro Recco Nuoto. Chissà se quel 21 aprile di settantacinque anni fa, in una casa di Teglia, in Valpolcevera, qualcuno avrebbe immaginato che quel bambino sarebbe diventato il pallanuotista più famoso del pianeta. «In pochi sanno - racconta -che all’inizio facevo nuoto. A Terni, nel 1954, sono diventato campione italiano della categoria Allievi dei 66, dei 200 dei 400 e degli 800 metri». Un giro di parole, o forse il non trovare quella giusta per gridare: buon compleanno Caimano. Perché oggi, Eraldo Pizzo compie settant’anni, ed è un giorno di festa per la pallanuoto italiana, che ha in lui la propria bandiera, l’uomo immagine. Il Caimano: un nomignolo affibbiatogli da un suo compagno
di squadra, perché quando ancora si giocava a mare, nei tempi morti il nostro faceva spuntare solo gli occhi dall’acqua, e piano-piano, muovendo solo le gambe, cercava di guadagnare centimetri preziosi. Pizzo ha sempre amato Recco, dove ha anche lavorato nella storica bulloneria Iml. La sua vita, in quegli anni del dopoo guerra e della ricostruzione, s’intrecciò con quella di Gabriele Volpi. Tra Eraldo Pizzo, che puntava a diventare il più grande giocatore di pallanuoto, e Gabriele Volpi, che mirava a confermarsi come un grande imprenditore, il feeling va oltre il fatto di essere riusciti entrambi a raggiungere gli obiettivi. «Era il 1958, io avevo vent’anni e lui quindici. Ci siamo trovati tutte e due all’Iml, la bulloneria, che allora dava lavoro a mezza Recco – racconta il “caimano” – Gabri (Pizzo chiama così Volpi) aveva già la stoffa giusta e l’intraprendenza. Si capiva al volo che aveva una bella testa».
1970. Antonio Ferro scrive a Pizzo Tratto dal sito http://www.eraldopizzo.it/ abbiamo recuperato questa “chicca”. La prefazione di Antonio Ferro al libro “Pizzo il Caimano” del grande Pierlorenzo Stagno. Ho seguito la carriera eccezionale di Eraldo Pizzo sin dall’inizio. A quell’epoca ero un semplice dirigente della Pro Recco, una società piccola, povera, costretta sempre ad affrontare mille problemi per tirare avanti. Non eravamo in molti, allora, a credere che un giorno avremmo raggiunto traguardi tanto ambiziosi. Ma eravamo animati dall’entusiasmo e, soprattutto, avevamo fiducia nei nostri giovani. Eraldo era uno di questi giovani. Il più bravo, senza dubbio, ma anche il più «difficile». Vennero i primi successi. Il nome di Recco cominciò ad apparire nei titoli dei giornali. I nostri ragazzi diventarono, a poco a poco, campioni. Eraldo è oggi un esempio per tutti. Lo sport lo ha profondamente cambiato. E’ l’uomo guida della squadra, l’animatore della società. Per merito suo e per merito di altri ragazzi come Mario Cevasco e Franco Lavoratori, Recco è diventata famosa in tutto il mondo. Sono stati i nostri «ambasciatori». Proprio in questi giorni verrà
consegnato ad Eraldo il Nuotatore d’oro, un premio che il nostro campione merita perché è riuscito a raggiungere traguardi che sembravano impossibili. E merita anche un libro tutto suo. E’ giusto che i giovani che affrontano questa difficile disciplina agonistica sappiano, prima di tutto, che è difficile diventare campioni, è giusto che sappiano che dovranno lottare sempre, che dovranno sottoporsi a mille rinunce. I successi di Eraldo, i successi degli altri ragazzi di Recco, riempiono d’orgoglio la nostra città. Quando finì la guerra nell’ormai lontano 1945 al posto delle nostre case c’erano cumuli di macerie. Abbiamo lottato per molti anni prima di poterle ricostruire. I nostri campioni, capitanati da Eraldo Pizzo, ci sono stati di enorme aiuto. Hanno contribuito a far conoscere le nostre esigenze, a darci fiducia, a farci credere che tutto non era finito, che bisognava rimboccarci le maniche. Dice questo il Sindaco di Recco che un giorno si sentì rispondere da un responsabile di Governo: «D’accordo, parleremo anche dei problemi della città, ma mi dica, prima di tutto, come fa la sua squadra a vincere sempre?» Antonio Ferro
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Pro Recco Summer, la pallanuoto di famiglia Un gradito ritorno e anche un servizio importante per le famiglie del golfo Paradiso. E’ Pro Recco Summer, il centro estivo ludico, didattico e ovviamente sportivo che è atteso dai bambini e dai genitori come la fine dell’anno scolastico. Ancora più vicino alle esigenze dei piccoli, riservato alle bambini e alle bambine dai 5 agli 11 anni, Pro Recco Summer torna a partire dal 17 giugno al 9 agosto, oltre che dal 26 al 29 agosto: «L’orario è dalle 9 alle 17 – spiega Angioletta Diena, da sette anni organizzatrice e anima delle attività estive - le attività proposte sono sempre più numerose. Si va dai corsi nuoto alla baby dance, dai tornei di calciobalilla ai laboratori artistici creativi, passando per gite molto divertenti. E poi ancora maneggio, acquascivoli, San Fruttuoso in battello, visite e divertimento negli agriturismi. È un progetto molto ambizioso ed è motivo di vanto per la Pro Recco». E’ anche un’ennesima dimostrazione della funzione sociale che la società sportiva centenaria svolge in città e nel comprensorio- Non a caso da qualche anno le porte di Pro Recco Summer sono aperte anche a piccoli provenienti dal Tigullio e da Genova. La fama degli educatori e la possibilità di avere come punto di forza la mitica piscina di Punta Sant’Anna, sono un motivo in più per spiegare la scelta di tanti genitori. Come sempre i posti sono destinati ad esaurirsi, anche se la Pro Recco farà il possibile per soddisfare tutti. Per adesioni e informazioni è a disposizione il numero 3314450013; e-mail summer@prorecco.it. L’esperienza degli anni precedenti è stata molto positiva,
le iscrizioni sempre in aumento e le attività piacciono sia ai bambini che alle famiglie. Naturalmente 4 giorni alla settimana ci sono sempre i corsi nuoto con istruttori preparati, pazienti e sempre allegri. E chissà che divertendosi in un ambiente sereno, non si scopra qualche nuovo talento per la grande Pro Recco. Tra gli educatori ci sarà anche la presenza di Mario Ninfo, figura storica di Recco, bagnino molto apprezzato, che gestirà e sarà regista.
Dal Sudafrica ecco Chad
E’ nato a Pretoria, la capitale della Repubblica del Sudafrica, solo 2 anni prima del nuovo secolo; ha la grande passione della pallanuoto, ha un fisico ben sviluppato per la sua età, interpreta il ruolo di portiere ed il suo mito è Stefano Tempesti che non vede l’ora di vedere e conoscere. «E’ uno dei ragazzi che si sono innamorati dei colori della Pro Recco e della storia della pallanuoto – commenta Angiolino Barreca, presidente della società – ha voluto raggiungerci e noi lo abbiamo accolto a braccia aperte. Lui è la dimostrazione di come noi della Pro Recco intendiamo il nostro lavoro: per i giovani e con la possibilità di trasformare la Pro Recco in un polo didattico, educativo capace di attrarre da tutto il mondo». Chad è arrivato perché vuole a tutti i costi sfondare in questo sport e la migliore occasione per emulare i suoi idoli era potersi allenare con i pari età della squadra pallanuotistica più famosa del mondo. Era solo un’ambizione, poi la determinazione coniugata alla disponibilità del club ligure, il cui presidente da anni si batte per la politica dei giovani, hanno materializzato il sogno. «In Sudafrica la pallanuoto è in grande espansione. Per accumulare esperienza ci siamo rivolti alla Pro Recco perchè in Sudafrica se ne parla molto, è un mito» - racconta Chad. Il papà ha una sorella che vive a Torino e parla un buon italiano: è stata lei di inoltrare via mail alla Pro Recco la richiesta di un periodo di allenamento con i suoi giovani. Allora tutta la famiglia è partita per l’Italia profittando dei 15 giorni di vacanza scolastica delle scuole sudafricane. La vicenda del quindicenne è anche la dimostrazione di quanta strada abbia compiuto il settore giovanile biancoceleste e di che considerazione goda in giro.
Under 17. Campioncini di successo Bel successo della Pro Recco giovanile con la squadra Under 17 guidata da Goran Radijenovic al torneo di Lavagna, che ha caratterizzato il calendario di aprile. Le squadre partecipanti erano 6 divise in due gironi. Il girone A comprendeva Pro Recco, Lavagna e Malta ; il girone B, Chiavari,Crocera e Vicenza.
La Pro Recco è approdata alla semifinale vincendo entrambe le gare,6-3 sul Lavagna e 14-5 su Malta. In semifinale, il giorno dopo, la mattina di Pasquetta, i ragazzi di Radijenovic hanno incontrato nuovamente Malta ed anche in questo caso li hanno battuti, questa volta con il risultato meno ro-
tondo della prima gara, per 9-5. Grande la vittoria in fnalissima: la Pro Recco ha affrontato il Lavagna in una gara combattuta,per 7-5. Il successo della squadra biancoceleste costituito da quattro vittorie su altrettante partite,36 gol segnati,18 subiti con picchi mai superiori a 5 per partita, va sottolineato a maggior ragione per il numero esiguo di giocatori. Grande anche per il titolo di capocannoniere conquistato da Giorgio Cotella della Pro Recco.
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La piscina, la storia, il futuro successivi, quando sette ragazzi terribili tutti di Recco, vinsero a sorpresa il titolo italiano nella finale di Trieste e l’anno successivo tre cardini della squadra, Franco Lavoratori, Gianni Lonzi ed Eraldo Pizzo, detto il Caimano, il giocatore del secolo della pallanuoto mondiale, vinsero la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Roma del 1960. Fra il 1959 ed il 1974 instaurò una vera e propria dittatura vincendo quattordici scudetti e una Coppa Italia in sedici anni e la Coppa dei Campioni 1964-65 a Milano, stabilendo un incredibile record di imbattibilità di 153 partite tra il 1965 e il 1973. Nel 2004 la leggenda rincomincia con l’era legata a Gabriele Volpi, ma – a differenza
Una città che rinasce
Passata la guerra assistere ad una partita di calcio sul campo di San Rocco era l’unico divertimento domenicale offerto ai recchesi che vi accorrevano in frotta. Sembrava quasi un miracolo assistere ad uno sport praticato da
una serie di atleti quasi tutti giovani, entusiasti, e tutti recchelini, compreso l’italo-argentino José Pozzo, giocatore di gran classe. Nei mesi estivi si disputavano due “classicissime recchesi” ossia la gara di nuoto fra Punta Chiappa e la spiaggia cittadina gara aperta a quanti intendevano parteciparvi, seguita, poco dopo, da una gara di gozzi “corniggiotti” provenienti da tutte le cittadine del Golfo Paradiso. Veri sport o solo passione? Nella baia antistante l’abitato che non raggiungeva allora i 5 mila abitanti, si disputavano
degli anni del boom – manca la piscina. Con Volpi al timone la squadra biancoceleste vince lo storico 20° scudetto nel 2006 e poi tutto quello che può vincere. Quei giochi d’estate, il divertimento dei bambini, la gente che nuota e si diverte, però, manca ancora moltissimo.
delle regate a vela ove la facevano da padroni velisti cittadini. In Europa la prima pallanuoto si giocava in mare. A Recco il campo da gioco veniva steso nello specchio d’acqua davanti alla spiaggia principale e davanti agli stabilimenti balneari con l’arbitro sistemato su un gozzo prestato per la circostanza. La Pro Recco iniziando dalle divisioni minori arriva a signoreggiare da oltre cinquant’anni
con formazioni sempre rinnovate i cui atleti hanno disputato campionati nazionali ed europei, tornei internazionali ed Olimpiadi, guadagnando una messe di allori senza uguali per i colori della Pro Recco e portando sull’Olimpo dello sport campioni quali Eraldo Pizzo, Marietto Cevasco, Franco Lavoratori, Lino Maraschi, Eugenio Merello e tanti altri che nel corso di un lungo periodo hanno affiancato i campioni locali per rafforzarne la squadra. Una pubblicità enorme per Recco che forse non si è saputa valutare ed apprezzare a pieno ancor oggi. Pari a quella della famosa focaccia col formaggio che costituisce il secondo punto di forza da associare al nome di Recco. Sandro Pellegrini
Anno II - n° 5 - Maggio 2013 - Direttore responsabile: Edoardo Meoli - Stampa: Tipografia ME.CA, Recco - Editore: Pro Recco Waterpolo 1913 - In attesa di registrazione
Anni Sessanta, il boom economico, la Pro Recco diventa la squadra più forte del pianeta. E al centro della vita della città, non solo sportiva, c’è sempre la piscina di Punta Sant’Anna. E’ un dato storico e incontrovertibile, che diventa curiosità e fenomeno di costume come appare sul bel sito face book “Cera una volta”, che ritrae alcune immagini bellissime e divertenti di vita cittadina in quegli anni. Sono le prime foto a colori e confermano quello che è nel cuore e nel ricordo di chi è over sessanta: quel mondo era bellissimo e l’unica cosa che si può fare in città è cercare di far rivivere quella storia di vittorie e di spruzzi nell’acqua. «Una volta a Recco c’era una vita sociale...d’ estate bastava accendere i riflettori della piscina per riempire le gradinate. Si organizzavano tornei di pallanuoto, agonistici o amatoriali... a volte anche goliardici... oppure giochi in acqua sull’ idea di “Giochi sena frontiere”... si usava la piscina anche come cinema all’ aperto...Era stupendo» - è la memoria oggi online. Erano gli anni del primo scudetto del 1959 e quelli