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L’editoriale: ha vinto Giorgia Meloni

L'editoriale di Armando Munaò

HA VINTO GIORGIA MELONI

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L'Italia ha votato e il Centro Destra, con Meloni in testa, e rispettando le indicazioni dei sondaggi, ha stravinto la tornata elettorale del 25 settembre e fatto man bassa dei seggi alla Camera e al Senato. E, infatti, la sommatoria dei voti ci dice che il nuovo governo, che certamente sarà a guida Meloni, avrà la maggioranza assoluta nei due rami del Parlamento. E finalmente, nel bene e nel male, il nostro Paese avrà un governo democraticamente eletto al di fuori di inciuci e giochi vari di palazzo. Le prime elezioni post- pandemia e con un Parlamento ridotto per volontà dei cinquestellini (400 deputati e 200 senatori) premiano, indiscutibilmente Giorgia Meloni che con il 26% dei voti traina tutto il suo schieramento. Un risultato che conferma anche la crisi che ha colpito tutta la sinistra, ma soprattutto il PD. Non per niente Letta, il “battuto”, ha annunciato che non si presenterà come segretario al prossimo congresso del suo partito e quindi, di fatto, ha già firmato la cambiale delle sue dimissioni. Tornando a Giorgia Meloni, il suo destino sembrerebbe essere predestinato e se oggi è diventata capo del primo partito italiano e sicuramente la prima donna a Palazzo Chigi, deve ringraziare due uomini: Ignazio La Russa e Silvio Berlusconi. Fu proprio La Russa che chiese a Silvio Berlusconi di applicare, quando era Presidente del Consiglio, una particolare norma alla legge elettorale di allora, il famoso “Porcellum”, grazie alla quale poteva entrare in Parlamento anche il primo tra i partiti rimasti sotto la soglia del fatidico 3%, ovvero il migliore tra i perdenti. Il Silvio nazionale la concesse e Fratelli d'Italia, nelle elezioni del 2013, con il suo 1,93% portò in Parlamento nove deputati. Fratelli d'Italia, Forza Italia e la Lega hanno vinto le elezioni in modo netto, senza se e senza ma, e lo hanno fatto a dispetto di una campagna elettorale mai vista nel nostro paese dove tutti i segretari dei vari partiti, nessuno escluso, e con l'aiuto di intellettuali dal pensiero unico, di giornalisti e conduttori televisivi, si sono quotidianamente impegnati per denigrare il Centro Destra, Matteo Salvini, ma soprattutto Giorgia Meloni dipingendo quest'ultima come il male assoluto. Un tiro al bersaglio nei suoi confronti senza precedenti. Berlusconi, per qualche oscuro motivo è stato lascito fuori da critiche e offese varie, diventando quasi intoccabile. Una campagna, la loro, volta non a controbattere il programma del Centro Destra (tranne alcuni casi più unici che rari), ma paventando, con la vittoria della Meloni, non solo l'arrivo di un “nuovo” fascismo con giorni neri e bui per la nostra nazione, non solo l'attacco ai principi democratici e costituzionali, ma anche l'inizio di una dannosa crisi finanziaria che causerebbe la distruzione economicamente del nostro paese. Argomenti questi che, purtroppo per noi, sono stati detti e ridetti anche al di fuori dei nostri confini, indubbiamente danneggiando l'immagine della nostra nazione. E a questa odiosa campagna “contro” hanno contribuito, anche cantanti, artisti di fama, scrittrici, scrittori, opinionisti e chi più ne ha più ne metta. Potrei continuare nell'elencazione degli attacchi, a volte veramente offensivi e volgari, alla presidente di Fratelli d'Italia, ma, credetemi, non basterebbero tutte le pagine di questo giornale. Indubbiamente, questo risultato, che muta la geografia all'interno del Centro Destra, è merito di quel 43% di elettori che con il loro voto hanno chiaramente detto di voler una nuova stagione politica diversa dalle precedenti, ma soprattutto di non essere creduloni e saper invece ragionare con la propria testa. Ora, Giorgia Meloni dovrà dimostrare di meritare la fiducia dei suoi elettori e soprattutto impegnarsi a ragionare non più come capo di un partito bensì come leader di una coalizione che è stata chiamata a governare, e nel migliore dei modi, il nostro Paese.

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