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Caccia alle streghe
Speciale Pianeta Donna
Caccia alle streghe di Alice Vettorata
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La capacità fisiologica delle donne di poter generare la vita, portarla in grembo e crescerla, oltre agli aspetti piacevoli che possono essere dedotti, ha dato origine a un rovescio della medaglia, a dinamiche di esclusione del genere femminile e nei casi peggiori, alla condanna delle sue appartenenti. Dal XV secolo questo fenomeno si intensificò in modo esponenziale, sfociando nella persecuzione nei loro confronti. L’epicentro della caccia alle streghe si localizzò in Europa per espandersi nei secoli successivi anche oltreoceano. Secondo approfondimenti recenti le persone giustiziate in nome della Santa Inquisizione, ente mosso da convinzioni di stampo cattolico che promuoveva lo sterminio delle persone ritenute alleate del maligno, si annoverano tra le quarantamila e le sessantamila, contrariamente a quanto si è creduto in precedenza. False fonti storiche facevano riferimento a 9 milioni di uccisioni eseguite per un unico movente, teoria ad oggi confutata. Il risultato però non muta. I principi che hanno legittimato quella che comunemente viene denominata caccia alle streghe ha mietuto numerose vittime e ha contraddistinto interi periodi storici e culture. Ciò di cui venivano principalmente accusate erano i danni alla fertilità, sia per quanto riguarda le provvigioni del raccolto sia per la prole. Le ostetriche, nel caso in cui la nascita della bambina o del bambino non avessero avuto un esito positivo, venivano accusate di aver boicottato la vita del nascituro. Stessa sorte subivano coloro che aiutavano a portare a termine una gravidanza indesiderata o le donne che vivevano la propria sessualità in modo più libero rispetto a ciò che veniva ritenuto accettabile. Basti pensare che il semplice fatto di conservare in casa composti a base d’erbe o infusi e unguenti dalle proprietà curative, era una legittimazione per essere considerate colpevoli di essere alleate con il diavolo. Conoscenze delle quali avrebbe potuto fruire l’intera comunità erano divenute motivo di persecuzione. La donna, dalle attività di curatrice, levatrice ed erborista poteva ottenere anche un sostentamento economico, necessario soprattutto in un periodo storico caratterizzato da carestie ed epidemie. Veniva temuta per le sue abilità e per questo risultava essere un facile bersaglio, motivo per cui la percentuale maggiore di persone decedute era di genere femminile, ma non bisogna tralasciare il fatto che alcuni degli imputati appartenevano a quello maschile. Le confessioni, fittizie o meno, venivano estorte mediante differenti torture: la privazione del sonno, l’immersione degli accusati nei corsi dei fiumi, lo schiacciamento sotto le pietre e il raschiamento della pelle, pratica che permetteva agli inquisitori di scovare sui corpi dei condannati un ipotetico marchio impresso dal diavolo, lo stigma diaboli. La pratica è riprodotta nella pellicola del 2020, "Il Sabba”, che si concentra sulla persecuzione delle donne nei Paesi Baschi nel corso del 1600. La figura misteriosa delle streghe
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ha in effetti avuto ampio successo nelle arti; si contano innumerevoli pellicole, pitture e brani che hanno tratto ispirazione dalle vicende in questione. Spesso si fa riferimento a una visione edulcorata della strega, termine che oggi racchiude in sé molteplici sfaccettature e concezioni differenti della creatura, talvolta mitologica, talvolta storica. Roghi, pozioni, calderoni, incantesimi e malefici sono elementi entrati nell’immaginario comune tramite fiabe e storie di stampo fantastico basate sulla percezione degli accusatori, ma non aderenti a coloro che venivano condannate per questi motivi. Le donne indipendenti prive di marito e prole, che vivevano ai margini della società e non rispecchiavano quindi le convenzioni, erano il bersaglio prediletto, il capro espiatorio di vicende critiche. Una dinamica affine alle persecuzioni di qualsiasi matrice, in qualsiasi periodo storico. In questo caso le persecuzioni erano frutto del controllo di stampo maschilista, il quale non prevedeva l’affermazione della donna in quanto individuo indipendente dal potere maschile. Infatti nel 1484 Papa Innocenzo VIII emanò la bolla Summis desiderantes affectibus, con la quale dava il potere ai frati J. Sprenger e H. Kramer di prendere provvedimenti per reprimere il paganesimo, la stregoneria ed eresia dalla Germania. Tre anni dopo questi ultimi pubblicarono il Malleus Maleficarum (letteralmente "Il martello delle malefiche", quindi delle streghe); un manuale per i persecutori che venne ristampato per trentaquattro edizioni. Il suo contenuto faceva leva sulla presunta inferiorità d’intelletto e forza femminile, individui di fede minore meritevoli di tortura. Il tema delle streghe ad oggi ha assunto tutt’altro valore, ma in secoli non troppo lontani, a differenza delle favole, ha avuto un impatto disastroso.