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I Corgi della Regina Elisabetta

Non solo animali di Monica Argenta

I Corgi della Regina Elisabetta

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Ai funerali della Regina Elisabetta II c'erano anche loro, Muick e Sandy, gli ultimi due esemplari di una lunga serie di Corgi appartenuti alla Regina. L'affetto manifestato da Elisabetta fin da bambina verso questa particolare razza ha influenzato la cultura popolare tanto che gli adorati cagnolini sono stati raffigurati assieme a lei in dipinti, statue e niente meno anche sulle monete coniate per il giubileo dei 70 anni di regno! Cerchiamo ora di capire cosa rende speciale questi iconici animaletti. Il loro nome completo è Pembroke Welsh Corgi, riportano quindi immediatamente alle loro origini gallesi. Testimonianze documentate accertano che questa razza esista nel Regno Unito almeno dal 920 d.C. E che si sia sviluppata dai cani importati dai tessitori fiamminghi. I Corgi infatti erano molto popolari tra il XIV e il XVIII secolo, venivano impiegati come cani pastore e conduttori di bestiame. Nonostante le gambe corte e il corpo che tocca quasi a terra, i Pembroke Corgi hanno molta energia e impulsività, per un adulto è necessaria almeno un'ora di esercizio al giorno. Sicuramente questa caratteristica sarà stata apprezzata dalla Regina, famosa per la sua propensione alle camminate all'aria aperta ma deve essere tenuta bene a mente per chiunque, sull'onda dell'emotività del funerale più spettacolare della storia, abbia intenzione di adottarne uno. Ricordiamo che il Corgi è un cane molto dinamico, energetico e a volte testardo tanto che anche alla corte inglese si sono registrati non pochi incidenti. Nel 1989 la Regina stessa ha assunto a tempo pieno un istruttore comportamentale per disciplinare i suoi cani che, per quanto adorati, l'avevano morsa ad una mano provocandole una ferita poi suturata con tre punti oltre aver combinato altri piccoli guai! Tuttavia, la grande vivacità della razza è anche compensata da una straordinaria socialità ed intelligenza. Molto affettuoso, il Corgi è un ottimo animale da compagnia, anche per i bambini - la Regina stessa aveva regalato come “nursery pet” ai piccoli Carlo e Anna un cucciolo di nome Sugar, divenuto uno dei Royal Corgi più fotografato e famoso al mondo. Sugar, assieme a tutti gli altri cani, è ora sepolto nel cimitero della residenza reale di Norfolk, dopo aver vissuto una vita letteralmente principesca. I cani della Regina hanno avuto la fortuna di essere amati e seguiti da veterinari e istruttori. Hanno dormito in una stanza dedicata tutta per loro, la Corgi Room, ognuno nella propria cesta di vimini, sollevata da terra per non essere disturbati dalle correnti d'aria. Hanno mangiato carne di lepre e altra selvaggina, cucinata appositamente per loro da uno chef, a Natale la Regina attaccava le calze al caminetto con giochini e croccantini per loro. Ora Muick e Sandy, gli ultimi due Corgi sopravissuti alla Sovrana sono sotto una lente di attenta osservazione a livello mondiale, apparentemente mostrano segni di depressione. A rivelarlo è il quotidiano britannico Daily Mail che ha consultato John Smith, esperto di cani e fondatore di Yappy: “I cani non comprendono il concetto di morte ma la mancanza del padrone la sentono. Sebbene i cani non piangano nel senso in cui lo fanno gli umani, possono provare sentimenti di disperazione emotiva come quelli che possono essere visti negli animali abbandonati”. Sagge parole John e sì….God save the Corgi!

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