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Baita Alice. Ospitalità e cordialità
Speciale Tesino BAITA ALICE Ospitalità e cordialità
Per farvi sentire a casa vostra
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La nostra struttura nasce nel 2005 nella piana del Tesino, più precisamente a Monte Mezza, Cinte Tesino; per far conoscere la nostra meravigliosa zona e per vivere un’esperienza indimenticabile a contatto con la natura. Realizzata e progettata per offrire ogni comfort, con una particolare attenzione alla sostenibilità edilizia e all’efficienza energetica, infatti è una casa clima. Ogni singolo spazio presente è stato ideato per stimolare i sensi e le emozioni più profonde di ognuno di noi. Situata a 1100 m s. l. m. è una meta indiscutibile per gli amanti della natura, un punto di partenza per gli escursionisti e per chi vuole ritrovare l’armonia interiore gustandosi ogni momento della giornata in totale tranquillità. L’obiettivo principale è quello di offrire un soggiorno da sogno, far riscoprire la meravigliosa connessione fra l’uomo e quello che ci circonda. Vacanza adatta alle famiglie, alle coppie e agli escursionisti che praticano sport di montagna. Inoltre, gli animali sono ben accetti nella nostra struttura. Baita Alice offre 6 posti letto con due camere matrimoniali e una singola con due letti, cucina dotata di ogni comfort ed elettrodomestico, giardino recintato con scivolo per bambini, salotto e barbecue esterni, parcheggio privato e connessione internet. Per maggiori informazioni visitate il nostro sito internet www.baitaalice.com (P.R.)
I nostri contatti Email: info@baitaalice.com - Telefono: 328-8175978 Instagram: baita.alice - Facebook: Baita Alice
di Laura Trenti
La Storia Gastronomica
Il Tesino ha una storia gastronomica particolare, dovuta ai cambiamenti del tipo di economia sviluppata dai suoi abitanti e ad un’agricoltura che deve fare i conti con estati brevi e temperature basse. In compenso, alcuni alimenti hanno trovato in questa terra un habitat ed una valorizzazione ottimali: è il caso dei cavoli cappucci. La propensione agli spostamenti è la nota più caratteristica degli abitanti del Tesino che ad un certo punto trasformarono le proprie abitudini e l’economia dell’intera valle diventando dei “perteganti”. Nei loro spostamenti i tesini hanno raggiunto mete come la Russia, Svezia, Norvegia, Danimarca, Grecia, Inghilterra, Turchia, America e Polonia. Proprio in Polonia i tesini hanno appreso il metodo di conservazione dei cavoli cappucci; tutt’oggi in questo stato c’è, come in Tesino, la tradizione delle verde. Sull’altopiano l’attività principale però era la pastorizia che generava una serie di preparazioni gastronomiche legate all’utilizzo del latte e delle carni di pecora e di capra. Di questo tipo di alimentazione non rimane traccia. La polenta era la prima protagonista delle mense tesine, che veniva fatta con il grano saraceno, poiché l’introduzione del mais in queste zone è stata tardiva, verso la fine del ‘800. I tesini nei loro spostamenti necessitavano di carni conservate; alcune di queste sono ancora presenti nella cucina locale: il lardo utilizzato con il rosmarino per il caratteristico “pesto” e per il “pendolom” di patate, una purea condita con lardo fritto o burro fuso; il “baldon”, un insaccato di sangue di maiale o agnello, dalla ricetta originalissima: il sangue fresco veniva mescolato con latte per evitarne la coagulazione, farina, lardo fritto insieme al porro, sale e spezie varie, il tutto insaccato nelle budella del maiale e cotto lesso, al momento di consumarlo veniva tolto dal budello e ripassato nel burro; la carne salada; salumi e salsicce affumicate. Importanti prodotti agricoli di questo territorio sono stati nei secoli l’orzo, il miglio, cavoli, patate, verze e i fagioli di Lamon, poiché il tesino confina con questo comune. Altri prodotti gastronomici provenivano dalla pesca e dalla caccia, e sono tutt’ora presenti nella tradizione: le trote, il
salmerino, la lepre, il capriolo, ed ora il cervo che una volta non era presente su questo territorio. Il recupero della tradizione gastronomica riveste per il tesino oggi un’importanza rilevante, sotto il profilo della promozione dei prodotti locali e del miglioramento dell’offerta turistica. Ma non secondario è il fatto che rappresenta la parte più vera di un popolo che ha tanto lottato per una dignitosa, e magari gustosa, sopravvivenza.