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Tre garofani per Mussolini

Tra passato e presente

Tre garofani per Mussolini

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Ci sono luoghi apparentemente normali in realtà appartenenti alla storia di un popolo e spesso a quella personale. È il caso del ristorante Ai Tre Garofani di via Mazzini a Trento, socio della strada del vino e dei sapori di Trento e Valsugana, chiuso dal quattro novembre scorso. Quella porta, per ora sbarrata, racchiude una parte importante della nostra storia.

Fa parte della mia storia di sare Battisti, stipendiato dalla Camera quando, studente univer- del Lavoro di cui era stato nominato sitario, vi cenavo gustando segretario. Trento con il suo cattolicepiatti tipicamente trentini da trattoria. simo disturbava il giovane Mussolini, Fa parte della storia del socialismo pronto alla rissa ed alla polemica, trentino perché era all’inizio del 900 cosa che fece egregiamente contro il ritrovo dei rivoluzionari socialisti e sin- giovane Alcide De Gasperi, direttore dacalisti della città. Qui arrivò il venti- del giornale “Il Trentino” e avviato al seienne Benito Mussolini, socialista, e Parlamento di Vienna. il locale entrò nella storia d’Italia. Il futuro Duce, dopo avere conseguito Era questa l’atmosfera che respiravo, il diploma magistrale nel 1901 presso quella del garofano della rivoluzione un collegio di religiosi, aveva maturaportoghese del 1974 e del garofano to un forte sentimento anticlericale. di Bettino Craxi : il garofano rosso del Già nel 1904 aveva pubblicato un socialismo. Il colore che all’inizio del saggio dal titolo “Dio non esiste” nel 900 era anche di Benito Mussolini il quale veniva riassunta la tesi espoquale a Trento ed in questo locale sta a Ginevra in un contraddittorio dette un importante saggio di intelli- con il sacerdote evangelista Alfredo genza, versatilità ed opportunismo. Taglialatela. Questo sentimento era Era il febbraio del 1909 quando ven- destinato a rafforzarsi e scatenarsi ne in città, con l’incarico di capore- nel cattolicissimo Trentino. Proprio dattore del giornale “Il Popolo”, di Ce- all’ Osteria Ai Tre Garofani diede una prova di ateismo in forma demagogica e plateale. Le cronache raccontano di una sera in cui, al termine di un lungo dibattito come sfida alla stampa cattolica e per replicare a chi, anche fra i socialisti, sosteneva la tesi dell’esistenza di Dio, egli salì sopra

Cesare Battisti, discorso antimilitarista pubblicato su Il Popolo - 28 giugno 1912

un tavolo e prodi Waimer Perinelli

Benito Mussolini da giovane (da il Dolomiti)

vocò il Padre Eterno. “Io, disse, sostengo che non esiste, ma se così non fosse lo sfido a fulminarmi entro il tempo ragionevole di cinque minuti”. Davanti ai compagni ammutoliti estrasse l’orologio. Naturalmente non accadde nulla, fuori non c’era nemmeno un temporale, e l’azione un po’ fanfarona ebbe clamore e successo. A bocce ferme c’è chi sostiene che il tempo si era fermato e che quei cinque minuti sono tornati a contare nel 1945 quando il Duce, al termine di un conflitto devastante per l’Italia, venne fucilato a Dongo e il suo corpo esposto in piazzale Loreto. Altre e più serie furono negli otto mesi di permanenza a Trento, le sue azioni letterarie anticlericali. Pubblicò alcuni scritti e fra questi il suggestivo

romanzo “Claudia Particella l’amante del Cardinale” e “L’intervista alla santa di Susà”. Nel 1924 dopo il delitto del parlamentare socialista Giacomo Matteotti il direttore del settimanale “La Folla”, Paolo Valera si cimentò in una biografia di Mussolini. “ Io l’ho trovato a Trento, scrive, redattore capo del giornale “Il Popolo”. Non era un grande giornale . Faceva più della cronaca che della politica”. D’altra parte la critica politica dava fastidio all’amministrazione austriaca e Mussolini fu espulso dal territorio dell’ Impero anche a causa della sua attività giornalistica. A quanto pare lasciò nella nostra terra buona parte del suo sentimento anticlericale visto che nel 1929 fu lo statista capace di sottoscrivere i Patti Lateranensi con cui si sanciva la pace fra Regno d’Italia e Stato Pontificio.

Tra passato e presente

Nel 1947 il ristorante fu acquistato e valorizzato dalla famiglia Linardi e nel Duemila Giovanna Linardi l’ ha ereditato dal padre e lanciato assieme al marito Niko. l’Antica Locanda “Ai Tre Garofoni” cresce fino a diventare un rinomato ristorante segnalato già dal 2004 con due forchette nella guida Michelin. Scrivono sull’apposito sito alAi 3 Garofani Antica Trattoria (da tastetrentino.it) cuni clienti: “Serata tra amici in ottima compa- potranno più realizzare. Troveranno gnia ma anche con ottimo cibo !gestori presto un nuovo punto internazioprofessionali e simpaticissimi .....qualità nale di distribuzione alimentare. La prezzo ottimo ! Cantina rifornita !! Ci città sarà pi povera: scoprirà di avere torneremo”. Un proposito che, causa perduto per sempre un nome ed un chiusura, ufficialmente per “motivi di patrimonio culturale e alimentare salute” ci dice la signora Linardi, non storico.

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