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Natale in tempo di covid

Società e Covid

Natale in tempo covid-19

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“La Pandemia ha rilevato il meglio e il peggio dei nostri popoli e il meglio e il peggio di ogni persona. Ora più che mai è necessario riacquistare consapevolezza della nostra comune appartenenza.”

Sono le parole semplici, ma cariche di significato, di Papa Francesco, il quale sottolinea il valore della solidarietà tra le persone. Dopo anni all’insegna del consumismo sfrenato è arrivato il momento di riflettere e riscoprire la dimensione più pura del Natale. A Natale il cuore della festività è la casa, dove gli italiani vivono lo spirito e la tradizione con i propri cari e i parenti. L’abitazione si accende di colori e si arricchisce di decori, riscoprendosi luogo più amato per stare insieme e condividere la gioia per la ricorrenza, il cenone e i regali. Dicembre al tempo di Covid assottiglia sempre più la speranza di viverlo come da tradizione; che Natale sarà? Le risposte arriveranno con i prossimi Dpcm, i quali imporranno a tutte le Regioni italiane, che esse siano gialle, arancioni o rosse, ulteriori restrizioni per scongiurare una nuova impennata dell’epidemia e una drammatica ripresa della velocità di circolazione del virus a gennaio. L’Italia vaga da mesi nel dubbio e con il Natale 2020 alle porte l’incertezza regna ancor più sovrana. Natale per adulti e piccini è soprattutto il periodo di attesa che lo precede: preparare le letterine a Babbo Natale, allestire la casa, scandire i giorni con le caselle di un calendario dell’avvento, organizzare le grandi rimpatriate tra i parenti, la famiglia, i nonni, rivedere affetti lontani, senza scordare i pacchetti sotto l’albero. In questo periodo di attesa la casa e le città diventano un nido accogliente, pieno di luci e decori così da far percepire la festa che sta per arrivare nella sua stessa attesa, ma oggi questa abitudine viaggia nell’ombra, immersi in un contesto sociale che sta mettendo a dura prova l’economia, la sanità e l’emotività degli italiani; è necessaria una capacità adattiva non indifferente. L’atmosfera non promette nulla di buono, ma essere preparati non significa capacità anticipatoria; infatti Covid-19 non significa nemmeno non portare avanti le tradizioni, seppur limitate. Nessuno vieta di decorare strade, malgrado silenziose e con le saracinesche chiuse, nemmeno di addobbare la casa e viverla con l’intimità delle persone più care; il nucleo famigliare ha acquisito con il precedente lockdown un nuovo valore, lo si vive ancor più come rifugio e con l’approssimardi Patrizia Rapposelli

Papa Francesco

si delle Sante Feste può essere riscoperto come valore del tempo passato. I nostri nonni ricordano ancora il tempo in cui il Natale era un periodo esclusivamente religioso e vissuto in modo più intenso e partecipato di quanto sia oggi; in questo momento di pandemia torneranno in auge le consuetudini di una volta inserite nella modernità: Natale in sobrietà. La festività ai tempi del Coronavirus potrebbe far riscoprire il calore del pranzo in casa con la famiglia, con i film di una volta e perché no con le rimpatriate digitali. Largo alla spiritualità e all’insegna del rinnovo dei valori più importanti e spazio a nuovi ricordi natalizi. Un Natale segnato dalla paura della malattia, dell’abbandono e dalle condizioni economiche di tante famiglie, nella speranza che ne resti solo una parentesi dalla quale “Si può uscire migliori” riprendendo le parole di Papa Francesco.

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