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La brina, la rugiada e la galaverna

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La grotta del Colo

La grotta del Colo

Meteorologia oggi

di Giampaolo Rizzonelli

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La brina, la rugiada e la galaverna

In molti pensano che brina e galaverna siano la stessa cosa, ma non è così, nelle tre fotografie (fig. 1 – 2) mostriamo la galaverna fotografata nelle campagne a sud di Levico vicino al biotopo Inghiaie l’8 gennaio 2021, mentre le foto fig. 3 e 4 ritraggono rispettivamente la brinata su Levico del 27 dicembre 2020 e un esempio di brina, la fig. 5 è relativa alla rugiada. La rugiada o la brina che si formano sulle superfici (può essere l’erba di un prato, il tetto di una macchina, una strada o un tetto di una casa) sono causate dalla saturazione in vapore acqueo dell’aria vicina al suolo. Solitamente si formano dopo il tramonto, durante la notte quando l’aria umida vicina al terreno si raffredda raggiungendo il suo punto di rugiada, cioè la temperatura alla quale il vapore acqueo comincia a condensare. La rugiada si forma quando il vapore acqueo condensa a temperature di rugiada superiori al punto di congelamento (0 °C), mentre al contrario si forma la brina quando la saturazione avviene a temperature inferiori a 0 °C. Nel caso della rugiada, se la temperatura dell’aria rimane sopra gli 0 °C, si formeranno delle gocce d’acqua acqua allo stato liquido sulle superfici esposte, quando invece la temperatura dell’aria è sotto gli 0 °C, il vapore acqueo nell’atmosfera può formare direttamente dei cristalli di ghiaccio senza prima passare dallo stato liquido. Condizioni ottimali per la formazione della brina e della rugiada è avere una notte limpida e con poco vento. Discorso diverso per la galaverna dove abbiamo goccioline d’acqua che da vapore acqueo passano a ghiaccio in sospensione nell’atmosfera che poi si accumulano sulle superfici (nel caso delle fotografie sugli alberi). Con la presenza di questo fenomeno il paesaggio diventa incantato e tutto viene coperto da una coltre bianca. La galaverna si distingue dalla brina in quanto quest’ultima non è interessata dal processo di sopraffusione delle gocce d’acqua ed è formata prevalentemente da granuli su superfici che tendono a perdere calore per irraggiamento durante la notte. La galaverna è un deposito di ghiaccio che si forma in presenza di nebbia.

Fig. 1 - Galaverna, 8 gennaio 2021 Fig. 2 - Galaverna, 8 gennaio 2021 Fig. 3 - Brinata sulla Valsugana, 27 dicembre 2020

Fig. 4 - Brina Fig. 5 - Rugiada

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