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Lettera al direttore

Da parte del consigliere regionale Claudio Cia, in merito al suo passaggio Fratelli d’Italia, riceviamo e volentieri pubblichiamo.

Caro Direttore, il mio passaggio a Fratelli d’Italia – ufficializzato lo scorso 26 dicembre 2020 - e la conseguente chiusura dell’esperienza civica di AGIRE per il Trentino, rappresentano la conclusione di un percorso di riflessione e di maturazione politica avviato in seguito alle elezioni comunali del 20 e 21 settembre 2020. Infatti, il deludente risultato ottenuto dalla lista di AGIRE per il Trentino sulla città di Trento mi ha portato a riflettere sulla difficoltà, nel momento storico che stiamo vivendo – con una politica fortemente polarizzata tra destra e sinistra - di far passare un messaggio civico e moderato (lontano quindi dalle tifoserie da stadio a cui i dibattiti televisivi ci hanno abituato) con un movimento la cui forza non derivava da un voto di opinione legato al simbolo, ma dalla sommatoria delle preferenze personali dei candidati. Oltre a ciò i miei pensieri si sono rivolti soprattutto alla grande quantità di burocrazia che i partiti nazionali (soprattutto il Movimento 5 Stelle, alla faccia della piattaforma Rousseau e della necessità di stimolare la partecipazione alla vita democratica del Paese) hanno introdotto negli ultimi anni per scoraggiare le liste civiche e i partiti territoriali. È infatti innegabile come non vi sia alcuna semplificazione per i movimenti che operano solamente a livello regionale, che quindi vengono equiparati in tutto e per tutto ai partiti nazionali ed alle loro nutritissime segreterie. Sono inoltre giunto alla conclusione che il fatto che il mio Gruppo consiliare provinciale fosse composto da una persona soltanto (il sottoscritto) e l’assenza di una forte compagine politica alle mie spalle in grado di esercitare massa critica, abbia rappresentato in questi primi due anni di legislatura uno svantaggio, non permettendomi di incidere come avrei voluto sulle politiche provinciali. Al termine di questa riflessione, desideroso di continuare ad apportare il mio contributo alla politica trentina, ho deciso di accettare la proposta del collega ed amico senatore Andrea de Bertoldi. Ci tengo a ricordare come – nel momento critico in cui nello scorso maggio AGIRE per il Trentino e il sottoscritto furono messi alla porta dall’allora candidato alla carica di sindaco di Trento Alessandro Baracetti – il sen. De Bertoldi fu l’unico a stigmatizzare tale comportamento, continuando a sottolineare l’importanza di una coalizione di centrodestra unita. La mia decisione trova il suo fondamento soprattutto nella comunanza di valori tra il sottoscritto e Fratelli d’Italia: la necessità di una politica pulita, coraggiosa, coerente e rispettosa delle Istituzioni che sostenga la famiglia, che dia priorità alla sicurezza e alla legalità, che sappia mettere al centro chi lavora e chi fa impresa, con un’attenzione particolare alla vita nascente e morente e che sia in grado di valorizzare le nostre radici culturali e storiche. Contrariamente a quanto avviene solitamente, il mio passaggio ad un’altra forza politica non è stato gratificato con l’ottenimento di un ruolo istituzionale di maggior prestigio anzi, in coerenza con i miei valori, consapevole che la mia permanenza in Giunta regionale avrebbe potuto creare frizioni tra i partiti che compongono la maggioranza (soprattutto tra quelli che – rincorrendo vecchi fantasmi – vedono Fratelli d’Italia come un partito fascista o neofascista) e soprattutto senza chiedere nulla in cambio, ho deciso di dimettermi dalla mia carica di Assessore regionale agli Enti Locali. D’altronde io non ho mai creduto alla “carriera politica”, ho sempre creduto alla libertà di fare politica, ma questo presuppone che si sia pronti a lasciare la poltrona quando si è costretti a rinunciare alla propria coerenza pur di non perderla. Ho fatto una scelta sulla base di quello che considero utile per il Trentino, non di quello che considero vantaggioso per me stesso, perché per me le idee vengono prima delle poltrone. Ci tengo a sottolineare come la mia adesione a Fratelli d’Italia non cambierà il mio modo di fare e di stare in politica, sempre in mezzo alla gente comune, ascoltandone i problemi e cercando soluzioni. Continuerò quindi a promuovere la nostra Autonomia regionale e provinciale, difendendo l’identità storica e culturale trentina dai continui attacchi di una sinistra che ci vorrebbe tutti uguali ed omologati al pensiero unico, conducendoci quindi verso la perdita di quella specialità che ci caratterizza e che rende realmente unici la nostra terra, la nostra gente ed il nostro modo di vivere. Per fare questo è però necessario mettere da parte i conflitti del passato e riconoscere che l’Autonomia trentina si amministra e si vive a Trento, ma si difende a Roma.

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Cons. Claudio Cia – Fratelli d’Italia

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