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Fatti & Misfatti: i suoni di Vaia

Fatti e misfatti

di Waimer Perinelli

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I SUONI DI VAIA:

TRAGEDIA ED EMOZIONI

Pomeriggio del 26 ottobre 2018, lago di Caldonazzo. L’acqua si era leggermente increspata e il vento era sostenuto ma non troppo, l’ideale per incoraggiare alcuni surfisti indifferenti al fresco autunnale. Poi rapidamente, all’improvviso da sud est il vento rinforzava e il lago si ricopriva di una leggera schiuma bianca. Sembrava il palpitare di scaglie di mare. Poi il cielo è diventato nero e dense nuvole anticipavano il crepuscolo mentre la forza del vento aumentava paurosamente e dalla riva di Calceranica si staccava il gommone dei vigili del fuoco chiamato in soccorso dei surfisti. Tutto accadeva in nemmeno mezzora ed era solo, l’anticipo, il prologo del fenomeno atmosferico passato alla storia come la Tempesta di Vaia. Il quadro descritto in questa piccola parte della Valsugana, è in realtà solo il tassello di un puzzle che ha coinvolto buona parte dell’Italia nord orientale. In Trentino come in Veneto, il vento ha soffiato per quattro giorni schiantando al suolo milioni di alberi distruggendo migliaia di ettari di foreste alpine, di conifere e scoperchiando centinaia di tetti. L’unità di crisi della Regione Veneto ha definito la Tempesta di Vaia come disastro naturale, peggiore perfino dell’alluvione di Venezia del novembre 1966 e quella pur vasta di tutto il territorio, del 2010. Il vento di Scirocco ha soffiato quasi senza interruzione alla velocità di oltre 100 chilometri all’ora, con raffiche di quasi duecento. E al vento si è unita la pioggia scrosciante. La sera dl 30 ottobre è iniziata la conta dei danni: le pareti delle montagne delle valli di Fiemme, Valsugana, in particolare il colle di Tenna, Tesino, Vanoi e Primiero erano spennacchiate come pulcini appena nati. Ma quello che la maggior parte delle persone investite dalla Tempesta di Vaia ne ricorda il suono, anzi i suoni, perché sono stati molteplici in un crescendo di ritmo e fracasso secondo gli schianti o il piegarsi di rami e il frullare delle foglie. Sono proprio i rumori che il Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina(MUCGT) di San Michele all’Adige ha voluto riprodurre e riproporre attraverso l’idea dell’architetto Claudio Lucchin, concretizzata in una mostra di pannelli fotografici ed in un percorso uditivo. Un evento chiamato

I Suoni di Vaia e I Segni di Vaia

che, dice il presidente del Museo, Ezio Amistadi, “ è un’occasione preziosa per riflettere sul rispetto della natura e su quanto l’uomo sia a essa legato. Ricordiamoci sottolinea, che questo disastro naturale, ha causato anche la perdita della vita ad otto persone e seminato tantissima paura fra tanta gente.” La mostra “concerto” inizia nel chiostro dell’antico convento, ora parte integrante del museo, con l’esposizione di 11 fotografie scattate da Roberto Besana montate su pannelli leggeri appositamente costruiti. Ritraggono alberi spelacchiati ancora ritti fra una catasta scomposta di altri alberi abbattuti al suolo come bastoncini di un enorme Shanghai, altri alberi piegati e cime di dossi spennacchiati o pettinati dalla natura barbiere come teste di frate con la chierica. Lo stesso Besana con l’ideazione di Davide Grecchi e i testi di Mimmo Sorrentino ha realizzato il video sul rapporto fra uomo e natura che accoglie il visitatore nell’apposita sala dove, grazie alle musiche di Elisa Pisetta e Cristian Postal, le testimonianze audio di Ines Bastiani, Alessandra Frisanco, Paolo Nicoletti, Marco Pisetta e Angelica De Girardi, vengono proposti rumori e suoni capaci di suscitare emozioni, ricordi, brividi, la cui drammaticità è attenuata solo dall’ambiente confortevole della sala e dell’allestimento costruito con pannelli montati come la chiocciola della lumaca. Il buio e l’amplificazione molto ricercata e funzionale, aiutano la concentrazione e il ricordo. Sono i Suoni di Vaia entrati trasformati da ricordo personale in memoria collettiva attraverso cui passa l’elaborazione del disastro. L’evento sarà visitabile fino al 29 ottobre.

Sradicamenti - Altopiano di Piné (ottobre 2018)

Università Popolare Trentina - Scuola di logistica

Giovani, scuola e lavoro

di Armando Munao’

Parla ROBERTO BOSETTI

Presidente Interbrennero di Trento

Roberto Bosetti, ingegnere in pensione di A22, è l’attuale Presidente di Interbrennero. Bosetti guida la società controllata dalla Provincia per la gestione dell’Interporto di Trento Nord che organizza la partita dell’intermodalità per il trasporto di merci da gomma a rotaia. Per la società sono in calendario molti cambiamenti. Nelle intenzioni della Provincia, una volta ottenuta la nuova concessione per la gestione dell’A22 Interbrennero sarà in futuro incorporata in Autobrennero con un grande sviluppo della logistica. La nostra intervista all’ingegnere Bosetti.

La logistica è un settore in grande espansione a livello internazionale ed è sempre più centrale anche per le nostre aziende locali.

Quando si parla di logistica, comunemente, si riconduce tutto questo complesso e delicato processo alla semplice movimentazione della merce all’interno di un magazzino. Contrariamente a questa convinzione, la logistica è molto più che il semplice trasporto merci. La logistica si occupa dell’approvvigionamento delle materie prime e dei componenti, del loro stoccaggio, del rifornimento all’interno dei reparti produttivi e a prodotto finito si occupa dell’imballaggio dello stesso e del suo trasporto attraverso la rete distributiva.

A cosa è dovuto l’attuale sviluppo e accelerazione?

Non dimentichiamo che al tempo del Covid-19, in particolare durante la prima ondata, tutto si era fermato, eccetto la logistica. Durante la pandemia l’e-commerce ha avuto invece un grande sviluppo e il suo successo è stato reso possibile su un sistema di logistica avanzata inimmaginabile sino a un decennio fa. Per certi aspetti si tratta della versione aggiornata del Postal Market del secolo scorso. Oggi si tratta di un sistema che riesce a coniugare gli interessi dei vari attori (consumatore, produttore, venditore, trasportatore e distributore finale), nel pieno rispetto dei termini previsti (tempo e prezzo).

Il nostro territorio e la nostra economia di quali servizi di logistica hanno bisogno per poter affrontare le sfide future?

Vorrei sottolineare che la situazione geopolitica attuale, caratterizzata da una forte tensione, avrà un’importante ricaduta sulla crescita economica dell’intero paese e, in particolare, sull’andamento del settore trasporti. Sulle attività logistiche e interportuali della nostra Regione sarà necessario prendere coscienza dei limiti intrinsechi della svolta green, così come è stata concepita, e dare nuovo impulso all’intermodalità ferroviaria e marittima.

Ci racconta un servizio di logistica che rappresenti per Interbrennero SpA una linea di attività pregiata?

Tanto per rimanere in valle, da alcuni mesi è attivo il servizio di trasporto stradale delle billette prodotte dall’acciaieria di Borgo Valsugana sino all’Interporto di Trento. Il trasporto avviene tramite containers speciali che giunti

L'ingegnere Roberto Bosetti

a Trento vengono caricati direttamente su carri ferroviari e spediti alle aziende trafilatrici preminentemente lombarde. Ogni convoglio si compone di 18-23 vagoni e nella filiera logistica Interbrennero SpA agisce come luogo di concentrazione dei containers di carico sui carri ferroviari e, due volte in settimana, di spedizione.

Il profilo del logistico sembra essere più richiesto sul mercato del lavoro. Quale consiglio si sente di dare ai giovani che desiderano avvicinarsi a questa funzione aziendale?

Le competenze richieste per poter svolgere questo ruolo sono sempre più trasversali. Trovare occupazione in questo campo significa lavorare in ambienti in costante evoluzione, al passo con l’innovazione e non basta la patente di mulettista o qualche attestato di frequenza a corsi specifici per agire da protagonista. In linea generale la persona deve studiare e conoscere almeno una lingua straniera.

Università Popolare Trentina - Scuola di logistica

Giovani, scuola e lavoro

di Armando Munao’

Parla ANDREA GOTTARDI

Presidente della Sezione Trasporti e Logistica di Confindustria Trento

Presidente quali sono gli in-

vestimenti in logistica che le aziende locali si trovano ad affrontare?

Le aziende di trasporto e logistica si trovano oggi difronte a nuovi scenari e nuove sfide. Per poter essere competitivi bisogna investire su tre fronti: 1. Capitale umano: cercando di attrare giovani ed incrementando le competenze all’ interno delle imprese. 2. Tecnologia: il mercato richiede sempre più mezzi green e connessi. Oggi è normale che un cliente chieda di essere aggiornato sulla posizione del mezzo, di ricevere real time copia dei documenti firmata o un messaggio di avvenuta consegna della merce. 3. Dimensioni aziendali: le sfide di oggi impongono dimensioni aziendali sempre più grandi con al loro interno più competenze. Bisogna avere il coraggio di guardare oltre e mettere da parte gli egoismi. Questo porterà ad un miglioramento della qualità della vita dell’imprenditore e più stabilità e serenità per i collaboratori a tutti i livelli.

Come si stanno trasformando i servizi di logistica negli ultimi anni e dopo il difficile periodo della pandemia?

La pandemia prima, la guerra in Ucraina adesso hanno stravolto il mondo della logistica; la carenza di materie prime ha imposto la necessità di stoccare più merce aumentando la richiesta di magazzini, sempre più ci si trova a consegnare just in time e sono cresciuti esponenzialmente i servizi di consegna a domicilio, fondamentali nella pandemia, ma cambiando il modo di acquistare dei consumatori vanno alla grande anche ora.

La prossima apertura del Tunnel del Brennero e altre opere infrastrutturali possono diventare occasione di sviluppo di servizi logistici?

Il Tunnel del Brennero e tutte le grandi opere danno in primis opportunità di lavoro e sta a chi è nel territorio attraversato coglierle. Sia la mia azienda, sia la STS di Castel Ivano stianno lavorando alla realizzazione del Tunnel. L’entrata in esercizio del Tunnel fra qualche anno non solo permetterà ad un lavoratore trentino di andare a lavorare a Monaco di Baviera facendo ritorno a casa in giornata, ma per il mondo della logistica porterà un impulso importante. Saranno disponibili molte nuove tracce orarie ed i convogli saranno più lunghi degli attuali (500 mt. lunghezza) e questo permetterà di spostare più merce su ferrovia, scelta che sarà obbligata per le lunghe percorrenze visto la cronica carenza di autisti. Mi piace portare l’esempio delle Acciaierie Venete di Borgo Valsugana che dovendo spostare importanti quantitativi di prodotto finito (billette) hanno scelto il treno rispetto alla gomma, l’entrata in esercizio del Tunnel incrementerà sicuramente questa modalità.

Andrea Gottardi

A Borgo Valsugana aprirà una nuova scuola per Operatori e Tecnici dei Sistemi e dei Servizi logistici. Come accoglie questa iniziativa formativa?

Sono felicissimo, abbiamo avuto già degli incontri come Confindustria con i dirigenti scolastici. Noi abbiamo dato la disponibilità a mettere a disposizione le nostre competenze imprenditoriali, i nostri collaboratori, i nostri consulenti, l’obiettivo finale è ambizioso, ma sono certo che lo raggiungeremo. L’ UPT è un unicum a livello scolastico, questo nuovo indirizzo di studio ci permetterà, volendo, anche di formare e far crescere i nostri collaboratori.

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