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La fontana del Nettuno a Trento

I monumenti di casa nostra

di Eleonora Mezzanotte

LA FONTANA DEL NETTUNO a Trento

Sono i primi versi di una canzone d’applauso a descrizione della magnifica fontana eretta sulla Piazza grande di Trento, in occasione della festa patronale di San Vigilio, nel 1769. Simbolo di Trento, ambiziosa opera idraulica del XVIII secolo nonché monumento di straordinaria bellezza: la Fontana del Nettuno, maestosa in Piazza Duomo a Trento, rappresenta la città nel tridente impugnato sulla sua sommità dal Dio del mare, strumento di potere il cui nome latino si ricollega al nome originario di quella Tridentum di fondazione romana. Tra il 1767 e il 1769 la magistratura consolare di Trento commissiona l’opera a Francesco Antonio Giongo, architetto e progettista originario di Lavarone. Non solo motivo di abbellimento del centro storico, ma importante e finale tappa di un progetto idraulico che mirava a far arrivare in centro città una grande quantità di acqua potabile dalle montagne circostanti. Giongo progettò un sistema di scorrimento dell’acqua senza interruzioni, grazie all’allacciamento idrico ad una sorgente sopra l’abitato di Cadine, che garantiva un approvvigionamento cum acquarum perpetuo cursu (con eterno flusso d’acqua). Lo stesso Giongo scolpì le vasche, il fusto e i cartigli e fu affiancato nella decorazione plastica da Stefano Salterio da Como, il quale scolpì la statua del Nettuno e gli altri gruppi statuari composti da tritoni, cavalli marini, putti e centauri. Nel 1872 un intervento di restauro a cura dello scultore Andrea Malfatti riportò alla bellezza originaria i gruppi scultorei che risultavano “mutili e guasti” in più parti. Gli attuali gruppi scultore che adornano la fontana sono opere originali dello stesso Malfatti, mentre la statua del Nettuno è un’opera in bronzo realizzata nel 1942 da Davide Rigatti, in sostituzione della statua originale in pietra del Salterio, ora collocata nel cortile di Palazzo Thun in via Belenzani a Trento. La fontana è stata oggetto di un recente restauro che ha richiesto circa sei mesi, finalizzato a recuperare l’estetica originaria, compromessa dal trascorrere del tempo, dai fenomeni atmosferici e di erosione e dall’inquinamento. È stata interamente ripulita dalla patina inorganica di colore grigiastro e dalle alghe che ne hanno ricoperto la superficie, coprendo così il candido colore bianco-rosa che caratterizza la pietra di Arco. È ora possibile ammirarla in tutto il suo splendore, di fronte al maestoso cantiere romanico del Duomo di Trento.

S’erge superbo fonte Dell’arte un bel portento Nella città di Trento Che alletta l’occhio e il cor. Alza l’ondosa fronte In su la piazza grande E da più bocche spande Il cristallino umor.

Personaggi e sport

di Massimo Dalledonne

Alyssa Chiara Montan

Tra le bellissime montagne che circondano la Valsugana in questi ultimi anni c’è stato un fiocco di neve che, di volta in volta, impegno dopo impegno, è cresciuto via via sempre di più: quel fiocco altro non è che la giovanissima atleta Alyssa Chiara Montan, 19 anni, iscritta alla facoltà di Giurisprudenza e con un futuro luminoso tutto davanti a sé. Una atleta che, soprattutto in queste ultime due stagioni, ha fatto parlare di sé nella specialità del pattinaggio artistico di figura su ghiaccio. Alyssa vive a abita in Valsugana: a Castelnuovo, con la sua famiglia. Ed è proprio qui che l’abbiamo incontrata, per farci raccontare la sua storia. Come è nata la passione per il pattinaggio artistico? “In maniera del tutto casuale. Galeotta fu una gita a Gardaland dove – ci racconta – rimasi impressa da alcune esibizioni. Tornata a casa, chiesi ai miei genitori di provare a fare questo sport. E da lì poi è iniziato tutto!”. Lasciata la materna Trento (dove si è allenata per quasi sette anni facendo avanti e indietro dalla sua casetta di Castelnuovo) a soli sedici anni, per poter intraprendere un’impegnativa carriera di pattinatrice professionista (nella specialità di coppia di artistico), si trasferisce a Bergamo dove tutt’ora pattina per la rinomata società Icelab. E in questi ultimi due anni Alyssa ha ottenuti risultati di altissimo livello. “A livello nazionale mi sono fatta conoscere assieme all’altoatesino Manuel Piazza, il mio primo partner, ottenendo il titolo di vice-campionessa italiana junior nel 2018-2019 e di campionessa nei due appunta-

Alyssa Chiara Montan - Castelnuovo

menti successivi del 2019-2020 e del 2020-2021”. Tricolori in Italia, altre bellissime prestazioni anche all’estero. “A livello internazionale – prosegue Alyssa - ho ottenuto alcuni podi internazionali, come al Bavarian Open 2020 e all’Egna Spring Trophy dell’anno precedente, ma sono arrivata anche a partecipare ai Mondiali Junior di Tallinn del 2020, qualificandomi in entrambi i segmenti di gara e portando a casa un grintoso sedicesimo posto”. Alla fine di un’estate faticosa, trascorsa in quarantena, e dopo un’altra vittoria ai Campionati italiani assoluti Junior a coronamento della stagione 2020-2021, un po’ logorante per via

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