Pianeta donna di Waimer Perinelli
Lia Giovanazzi Beltrami: regista la donna può lavorare per la pace
“L
a mia è una vita piena e fortunata” a soli 53 anni , Lia Giovanazzi Beltrami, nata a Trento il 13 ottobre del 1967, riassume il passato e guarda con fiducia al futuro. Non è da tutti, non è per tutti e pochi sanno riconoscere e accettare la loro fortuna. Ha studiato lingue nella sua città e si è laureata nel 1991 con una tesi sul regista austriaco Fritz Lang, naturalizzato statunitense; un maestro della storia del cinema alla quale ha dato tanti capolavori, il più noto, forse, Metropolis del 1927. Un maestro anche per lei che ha approfondito e documentato la sua arte producendo una tesi per immagini, avvalendosi dei filmati dell’università ed approfondendola in seguito con i corsi alla New York Film Accademy. Sembrava un percorso in linea retta, fatto di sceneggiature ed effetti speciali, ma Lia Beltrami ha scoperto invece l’attrazione della realtà. “E’ per questo dice, per fissare la realtà, che ho scelto di occuparmi di documentari, di raccontare quello che accade attorno a me, senza copioni, senza sceneggiature. E’ vero che quando scegli una situazione, un’ inquadratura, puoi cambiare il messaggio, ma proprio per questo non devi avere preconcetti”. Il primo film documentario la scrittrice e regista trentina lo ha girato nel 1992 in Africa, dove l’avevano invitata per raccontare la loro storia, i frati cappuccini. La vocazione già presente nella tesi di laurea e approfondita nelle molte ore di montaggio, si consolida perché, dice Lia Beltrami, il documentario ti permette di: “ ritrarre ambienti e modi di vita reali, ti consente di incontrare e raccontare come sono,
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Lia Giovanazzi Beltrami
come vivono, persone di tutto il mondo”. L’incontro per lei non è solo uno scambio di saluti, è la condivisione di conoscenze, di idee, di concezioni della vita e dell’Anima immortale. Lia Giovanazzi Beltrami all’immortalità dell’Anima ci crede; è cristiana, cattolica praticante e comunica la propria Fede con le immagini dei suoi film documentari. Dal 1992 ne ha realizzati oltre quaranta in ogni parte del mondo, vincendo 97 premi e riconoscimenti internazionali, dal RushDoc film di New York al festival del cinema di Sochi e quello di Salerno. Nel 1997, ispirata dal Festival Film della Montagna di Trento, dove era membro della consiglio direttivo, nasce l’idea di Religion Today, un Festival di cinema e dialogo fra le diverse religioni. Una felice intuizione. con la quale entra nella necessità pro-
fessata dal Concilio Vaticano secondo del dialogo fra le diverse religioni. “ La religione è importantissima, dice, è come accendere una lampada e illuminare il mondo,la vita. E’ come i binari per il treno ti fa viaggiare mantenendoti sulla retta via. La religione è la forza della fede”. Per lei credere non è solo ricchezza personale, è strumento indispensabile per il dialogo interreligioso fra cristiani e mussulmani, questi ultimi accusati da Oriana Fallaci nel 2005, nel celebre saggio “Le radici dell’odio” di predicare e praticare la violenza. “ Rispetto la visione della Fallaci, dice Lia Beltrami, ma l’esperienza mi ha insegnato che la religione può diventare strumento di guerra se usata in modo falso, ma, se vissuta nella vera fede, aiuta il dialogo che è più facile fra credenti e credenti che non con i non credenti. La sua forza è tale, aggiunge, che, per esempio, mentre visitavo un