Marzia è una donna ad un bivio.
Vive la sua vita quotidiana senza troppa convinzione, senza quell’energia vitale e creativa che l’aveva sorretta e sospinta negli anni dell’adolescenza.
Pian piano quest’energia sembra essersi dispersa, quasi dissolta nelle crepe che la vita crea attorno ad ognuno di noi.
Crepe in cui si infilano i nostri anni, le nostre passioni, le nostre pulsioni più costruttive e preziose.
Crepe che, man mano, vengono riempite da sospetti, dissapori, rancori, rammarichi e rimpianti, rendendo la nostra vita più vuota, più sbiadita.
Crepe che generano quella sensazione di essere invecchiati, anche se lo specchio rimanda sempre la stessa immagine di donna giovane e bellissima.
Ma quella sensazione esiste e non si riflette in uno specchio: è dentro di noi.
Essere invecchiati dentro.
Sentire le rughe nell’anima e non avere creme o prodotti per combatterle lascia per un attimo sconcertati, sgomenti.
Fino a che non arriva un mazzo di rose.
Profumate, proprio di quel colore,