L’insegnamento scolastico utilizza, in maniera quasi esclusiva, un unico canale comunicativo: quello del linguaggio (attraverso i libri e le lezioni dell’insegnante).
Il problema è che la maggior parte degli insegnanti considera la classica lezione frontale come l’unica possibilità di insegnamento. E con l’avvento del computer la situazione non è cambiata: si adatta il nuovo strumento alla vecchia modalità, riducendone di gran lunga le potenzialità. Non è, a questo punto, una questione solo di linguaggio, ma di forma mentis, di cultura, di ambiente (nel senso più ampio del termine) adatti ad una maggiore integrazione tra il mondo esterno alla scuola e quello interno, grazie alla quale apprendimento e insegnamento possono svolgersi in maniera più fluida, più interessante e, perché no, più divertente.
Allora non è più possibile tralasciare l’aspetto ludiforme, perché consente di mantenere vivi l’interesse e la motivazione. Ciò è possibile attraverso l’utilizzo dei videogiochi.