Le 100 virtù di tè e cannella

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RIZA

La cannella è preziosa non solo per il suo gusto, ma anche perché combatte le infezioni, disinfetta, stimola la digestione, placa la cefalea e il mal di gola, allevia i dolori reumatici e quelli mestruali. Tè e cannella assunti insieme sono molto efficaci per smaltire i chili di troppo e combattere il diabete. Inoltre servono per eseguire trattamenti di bellezza che rinnovano e ringiovaniscono la pelle.

Tè e Cannella

Il tè possiede incredibili virtù salutari; contiene potenti antiossidanti che proteggono il cervello, la circolazione e tutti gli organi; bere ogni giorno alcune tazze dell’infuso aiuta a prevenire il rischio di ictus e di infarto. Nel libro tutte le indicazioni per conoscere a fondo i vari tipi di tè e sfruttare le loro virtù salutari.

Le 1000 virtù di

Le 1000 virtù di

Tè e Cannella

RIZA

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Edizioni Riza - Via Luigi Anelli, 1 - 20122 Milano - www.riza.it

Tè e Cannella Presi insieme fanno dimagrire, riducono la glicemia e il colesterolo, ringiovaniscono cellule e tessuti • Rinforzano le difese immunitarie • Favoriscono l’attività digestiva • Fluidificano la circolazione • Stimolano il cervello



Le 1000 virtĂš di

Tè e Cannella Presi insieme fanno dimagrire, riducono la glicemia e il colesterolo, ringiovaniscono cellule e tessuti

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LE 1000 VIRTÙ DI TÈ E CANNELLA Testi di Patrizia Peri Editing: Giuseppe Maffeis Progetto grafico: Roberta Marcante Foto e illustrazioni: Fotolia, 123rf © 2014 Edizioni Riza S.p.A. via Luigi Anelli, 1 - 20122 Milano - www.riza.it Tutti i diritti riservati. Questo libro è protetto da copyright ©. Nessuna parte di esso può essere riprodotta, contenuta in un sistema di recupero o trasmessa in ogni forma e con ogni mezzo elettronico, meccanico, di fotocopia, incisione o altrimenti senza il permesso scritto dell’editore. Le informazioni contenute nella presente pubblicazione sono a scopo informativo e divulgativo: pertanto non intendono sostituire, in alcun caso, il consiglio del medico di fiducia.


Sommario INTRODUZIONE

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La storia .......................................................................... 10 Le molte varietà.............................................................. 16 Per la salute .................................................................... 25 Per la bellezza ................................................................ 38 Quale scegliere .............................................................. 46 Come prepararlo ............................................................ 54 In cucina e nelle ricette .................................................. 68

CANNELLA

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Storia e caratteristiche ................................................... 76 La sua produzione .......................................................... 81 Componenti e proprietà ................................................ 84 Come si usa .................................................................... 90 Per la salute .................................................................... 94 Per la bellezza .............................................................. 101 In cucina e nelle ricette ................................................ 112


Introduzione

Due sostanze magiche

Il tè: un concentrato di virtù salutari «Il tè è una medicina miracolosa per il mantenimento della salute. Inoltre ha il potere straordinario di allungare la vita». Così scriveva attorno al 1211 il monaco giapponese Elisai. Oggi, a distanza di 900 anni, non possiamo far altro che sottoscrivere le sue parole, alla luce delle indagini scientifiche più recenti che hanno dimostrato gli effetti benefici del tè (e in particolare di quello verde) sulla salute, soprattutto nella prevenzione delle malattie. Il tè, grazie alle sostanze antiossidanti in esso contenute, protegge il cervello, l’intestino, le ossa e le articolazioni, la circolazione e tutti gli organi.

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La cannella: spezia utilissima Dalla corteccia di due piante, la Cinnamomum zeylanicum e la Cinnamomum cassia, si ricava una spezia dalle infinite proprietà curative: la cannella. Si tratta di una delle spezie più caratteristiche e conosciute, grazie alla sua fragranza inconfondibile, al suo piacevolissimo sapore dalle note dolciastre e alla sua forma particolare. Si ricava infatti dalla corteccia della pianta, che viene arrotolata fino a formare dei tubetti simili a bastoncini legnosi. Sin dal Medioevo, quando era una merce rara e preziosa, la cannella era usata sia come rimedio contro tosse e mal di gola che come ingrediente in cucina, nella preparazione di ricette dolci e salate. Oggi è diventata di uso comune ed è apprezzata non solo per il suo gusto intenso ma anche per le sue proprietà curative.

Abbinali per renderli ancora più efficaci Sia il tè che la cannella, presi singolarmente, apportano importanti benefici alla nostra salute. Sono ancora più efficaci quando vengono abbinati fra loro. In particolare l’unione di queste due sostanze è molto utile per dimagrire, perché entrambe aiutano a bruciare i grassi e “spengono” la sensazione di fame. Inoltre riducono la glicemia e il colesterolo “cattivo”; infine proteggono mente e corpo dall’invecchiamento cellulare e dai danni dei radicali liberi. Nelle pagine di questo libro spieghiamo qual è il miglior modo per sfruttare tutte le loro virtù salutari.

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Tè Una bevanda prodigiosa che vince malattie e invecchiamento precoce


La storia

La Cina è la sua patria La patria del tè è la Cina. In territorio cinese, infatti, ebbe origine la pianta che produce le foglie con le quali si prepara il prodigioso infuso. Si chiama Camellia sinensis è un albero sempreverde con foglie spesse e seghettate, un piccolo fiore (con petali bianchi e pistilli gialli) e un frutto simile alla noce moscata. È una pianta robusta, longeva, cresce anche in montagna fino a oltre 2.000 metri, ma ha bisogno di un clima mite (tra i 10 e i 30 °C) e umido. Contrariamente a quello che si potrebbe immaginare, non è un cespuglio o un arbusto, ma un vero albero legnoso che può raggiungere anche 3

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metri di altezza. Oggi si coltiva anche la varietà Camellia assamica, originaria dell’Assam, una regione montuosa dell’India, che vive circa 50 anni e può superare i 10 metri di altezza. Le piante vengono però tenute a un’altezza di circa un metro e 20 per riuscire a raccogliere facilmente le foglie. La raccolta avviene più volte l’anno, in base al clima: là dove è caldo si arriva a oltre dieci raccolte annuali, dove è più freddo e in montagna sono soltanto 3 o 4. Ma le foglie di montagna danno un tè più pregiato.

Scoperta antichissima In Cina gli uomini cominciarono presto, almeno quattromila anni fa, a usare le foglie del tè per preparare infusi e decotti, inizialmente soprattutto come rimedio medicinale. Già i nostri antenati orientali si erano accorti che il tè contiene sostanze in grado di rinforzare il corpo e di vincere la stanchezza. Usavano le foglie anche per preparare impacchi da applicare sulle parti del corpo doloranti. La scoperta delle proprietà benefiche del tè ha origini davvero antichissime, tanto che già alcuni antichi testi cinesi, anteriori alla nascita di Cristo, parlano del tè come rimedio contro le malattie. Il tè a quell’epoca non veniva preparato per infusione, come facciamo noi, ma le foglie venivano bollite in acqua assieme a vari ingredienti, tra cui potevano esserci anche sale, cipolla e spezie. Era una sorta di “brodo” sostanzioso. Per secoli il tè fu prodotto in questo modo, partendo da “pani” di foglie essiccate e sbriciolate al momento dell’uso.

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Tè La diffusione tra i monaci e l’arrivo in Giappone Il consumo del tè come bevanda si affermò in Cina a partire dal VI secolo dopo Cristo, ma inizialmente solo tra i nobili e le classi agiate, poi ebbe larga diffusione anche tra i monaci nei templi. Il tè era da loro ritenuto utile per ritemprare il corpo e la mente, per favorire la concentrazione e per aiutarli a non prendere sonno durante le lunghe sedute di meditazione. Nel VII secolo dopo Cristo, il tè divenne la bevanda nazionale cinese e la pianta cominciò a essere coltivata, invece di raccogliere le foglie da alberi selvatici. In questo stesso periodo il tè cominciò a diffondersi anche in Giappone, soprattutto grazie ai monaci. Nel 780 d.C. in Cina fu pubblicata una vera enciclopedia sul tè. Dal X secolo il tè raggiunse la sua massima popolarità in Cina e anche in Giappone, in Russia e in altri Paesi toccati dai mercanti cinesi. In particolare in Giappone la diffusione del tè si accompagnò allo sviluppo della dottrina Zen, importata dalla Cina. Il tè era una merce ricercata, monopolio dell’imperatore cinese e mezzo di scambio per altri prodotti di pregio. In questo periodo l’infuso cominciò a essere preparato con una tecnica diversa. Le foglie essiccate venivano pestate fino a polverizzarle, la polvere si metteva in una ciotola e si aggiungeva acqua calda, sbattendo con un frustino di bambù. Una preparazione che si usa ancora nella cerimonia del tè in Giappone. Solo a partire dal XIV secolo si diffuse l’abitudine di preparare il tè mettendo le foglie in infusione nell’acqua calda, come facciamo oggi.

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Lo sbarco in Europa Dopo il XIV secolo, sempre sotto la dinastia cinese dei Ming, il tè si diffuse anche in Occidente, ma arrivò in Europa solamente all’inizio del secolo XVII. La prima partita di tè fu scaricata ad Amsterdam nel 1610. Furono gli olandesi e i portoghesi i primi a importarlo dalla Cina. I portoghesi trasportavano il tè cinese a Lisbona e lo vendevano anche in Olanda e Francia. Gli olandesi importavano invece il tè dal Giappone, attraverso Giava e Macao. In Inghilterra inizialmente il tè non era molto richiesto, ma cominciò a diventare di moda quando il sovrano Carlo II sposò la principessa Caterina di Braganza, molto amante del tè, che lo introdusse alla corte inglese e fra i nobili. Poi da qui si diffuse in tutta la popolazione. Il tè arrivò anche nelle altre nazioni europee, sia pure con minore successo dell’Inghilterra. Gli inglesi portarono il tè anche in America, loro colonia, dove era molto apprezzato e se ne faceva un grande consumo.

Cambiò la vita degli inglesi Gli inglesi consumavano il tè in quantità sempre maggiore, tanto che diventò una vera passione popolare già tra la fine del Seicento e i primi anni del Settecento. Era diffuso tra tutte le classi sociali, dai nobili ai ceti più poveri. Il consumo di questa bevanda cambiò anche le abitudini di vita e il modo di scandire la giornata, con l’in-

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Cannella Rotoli aromatici che combattono le infezioni e ti aiutano a dimagrire


Cannella

Storia e caratteristiche

Era una merce molto preziosa La cannella è una delle spezie più suggestive, per il suo profumo e aroma inconfondibili, per i suoi tanti possibili utilizzi e anche per la sua forma particolare, presentandosi come un tubetto legnoso. Era anche una delle spezie più pregiate, specialmente nel Medioevo, quando era particolarmente rara e preziosa, perché bisognava farla arrivare da Paesi molto lontani, con tutte le difficoltà di trasporto che questo comportava. Ancora oggi, diventata d’uso abbastanza comune, è molto apprezzata per il suo gusto dolce e intenso, che si può utilizzare in vari modi in cucina.

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Ma la cannella, come molte altre spezie, possiede inoltre numerose proprietà curative, già note in passato e riconosciute anche dalla scienza moderna, che ha scoperto anche altri suoi pregi sconosciuti nei secoli precedenti.

Quella “vera” viene da Ceylon Le piante da cui si ricava la cannella sono due, che danno due qualità diverse di spezia. Sono entrambe piante sempreverdi e appartengono alla famiglia delle Lauracee: la Cinnamomum zeylanicum e la Cinnamomum cassia. La prima è chiamata anche Cinnamomum verum, oppure “cannella regina”, è originaria dello Sri Lanka cioè Ceylon (e da qui che prende il nome zeylanicum) e da essa si ricava la cannella più pregiata. La seconda è detta anche “cannella della Cina”, dal Paese di origine, e produce la cannella cassia, meno pregiata sia per il sapore che per le virtù salutari. La pianta Cinnamomum zeylanicum è un piccolo albero che arriva a un’altezza di circa 10 metri, con fiori di colore bianco giallastri; il frutto è una bacca che contiene un solo seme. Lo Sri Lanka è ancora oggi il più importante produttore a livello mondiale di questa spezia. Attualmente questa pianta viene coltivata anche in molte altre aree geografiche, particolarmente adatte per il loro clima: Seychelles, Giava, Sumatra, Brasile e Giamaica. Invece la Cinnamomum cassia o Cinnamomum aromaticum, la pianta di origini cinesi da cui si ricava la cassia, ha dimensioni maggiori rispetto alla pianta di Ceylon; inoltre

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Cannella è un albero leggermente diverso anche nell’aspetto delle foglie, in quella delle infiorescenze e dei suoi frutti. Questa pianta non viene coltiva solo in Cina, ma anche in altre parti del mondo, soprattutto nel continente asiatico: Vietnam, Sumatra e Indonesia. La cannella “regina” e la cassia, ricavate da queste due piante, si differenziano per il colore, il sapore, la consistenza e la forma della spezia, come spiegheremo più avanti per saperle distinguere. Inoltre, la cannella ha un aspetto e una compattezza che la distinguono rispetto a tutte le altre spezie. Si presenta, infatti, come un “sigaro” legnoso (non troppo lungo), essendo tratto dalla corteccia della pianta e non dai semi, dai fiori, dai frutti o dalle radici, come avviene di solito per le altre spezie.

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Apprezzata dagli antichi La cannella era ben nota anche nell’antichità; era una delle spezie che venivano importate dall’India e giunse agli Egizi già molti secoli prima di Cristo: la adoperavano, insieme a altri ingredienti, per eseguire le imbalsamazioni. La cannella infatti contiene sostanze antisettiche, grazie alle quali può eliminare alcuni batteri, e, grazie a esse, aiuta a preservare i tessuti dalla decomposizione. Già gli antichi conoscevano la differenza tra i due tipi di cannella; infatti il Cinnamomum zeylanicum era conosciuto come “cinnamomo” mentre il Cinnamomum cassia era conosciuta come “cassia”. Il nome cinnamomo deriva dai termini arabi “kin” e “anomon”, “pianta profumata della Cina”; mentre il nome italiano “cannella” deriva dal latino “canna” ed è dovuto alla sua forma, a cannuccia.

Amata da Greci e Romani Fra i popoli del Mediterraneo la cannella era nota per il suo valore e il suo pregio, che furono apprezzati prima nel mondo nel mondo greco e poi in quello latino. Dal momento che questa spezia veniva da Paesi lontani e aveva caratteristiche insolite, sulla sua origine circolavano strane leggende. Innanzitutto si riteneva comunemente che venisse dall’Arabia e non dalla Cina o dall’India. Questo forse era dovuto al fatto che erano proprio gli Arabi a commerciare le spezie, che trasportavano con le carovane.

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